11.07.2015 Views

la relazione fra costi economici e costi politici del multilinguismo nell ...

la relazione fra costi economici e costi politici del multilinguismo nell ...

la relazione fra costi economici e costi politici del multilinguismo nell ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

a caso, <strong>la</strong> massima al<strong>la</strong> quale sono tenuti attenersi i traduttori è: meglio una traduzione imperfetta in tempo che una perfettatroppo tardi (Wagner, Bech e Martínez, 2002: 80).c) Lo stileIl deterioramento <strong>del</strong>lo stile è un'altra problematica corre<strong>la</strong>ta al <strong>multilinguismo</strong>, e comunque sembra che un certodeterioramento <strong>del</strong>le stile sia inevitabile. Rispetto allo stile, si possono fare le medesime considerazioni viste precedentementesul<strong>la</strong> questione <strong>del</strong>l'esattezza e <strong>del</strong><strong>la</strong> qualità in re<strong>la</strong>zione all'utilizzo di una lingua straniera da parte <strong>del</strong>le persone nonmadrelingua. Nel caso degli oratori, si è anche detto che esprimersi in una lingua che non è <strong>la</strong> propria non permette dicomunicare al pieno <strong>del</strong>le proprie capacità.Il punto da chiarire è se l'interpretazione permette agli altri di cogliere <strong>la</strong> retorica <strong>del</strong>l'oratore. A tale proposito, sempre<strong>nell</strong>e pagine <strong>del</strong> parere <strong>del</strong><strong>la</strong> commissione per <strong>la</strong> gioventù, <strong>la</strong> cultura, l’istruzione, l’informazione e lo sport annessa al RapportoNyborg (Par<strong>la</strong>mento europeo 1982a: 31) si legge:«Dal punto di vista <strong>del</strong> Par<strong>la</strong>mento, un organo il cui stesso nome implica comunicazione mediante lingua par<strong>la</strong>ta,"<strong>la</strong> spesa linguistica" più rilevante è forse il deterioramento <strong>del</strong>lo stile.In primo luogo, si osserva <strong>la</strong> mancanza di comunicazione diretta tra par<strong>la</strong>nte e ascoltatore con <strong>la</strong> conseguentevirtuale estinzione <strong>del</strong>le arti <strong>del</strong><strong>la</strong> retorica e <strong>del</strong>l'oratoria (benché i membri possano anche riuscire ad escogitaretecniche capaci di abbattere il muro <strong>del</strong>l'interpretazione). Molti osservatori notano nei dibattiti par<strong>la</strong>mentaril'assenza di umorismo il quale è spesso intraducibile; infatti, anche se debitamente trasmessi dall'interprete, <strong>la</strong>battuta e il riso possono risultare curiosamente ritardati, fenomeno questo che una volta fu riassunto<strong>nell</strong>'osservazione: "i danesi ridono per ultimi".».Per concludere, una comunicazione multilingue comporta diverse tipologie di svantaggi legati a cause differenti, tanto insituazioni in cui il <strong>la</strong>voro venga svolto in diverse lingue, quanto nei casi in cui esso si compia in una o due lingue so<strong>la</strong>mente.Quale sia il bi<strong>la</strong>ncio finale, va valutato <strong>nell</strong>e singole situazioni.16.5. – Le ragioni di bi<strong>la</strong>ncioSe è certamente vero che le ragioni <strong>del</strong><strong>la</strong> comunicazione hanno un loro peso nei dibattiti intorno al regime linguisticocomunitario, sono però le ragioni di bi<strong>la</strong>ncio quelle che entrano in gioco con un ruolo preponderante.Il <strong>multilinguismo</strong> rappresenta certamente una spesa, e poiché le risorse sono sempre scarse e soggette ad usialternativi, anche i servizi linguistici si ritrovano ad essere periodicamente l'oggetto di progetti di riforma che spaziano dal<strong>la</strong>semplice ricerca <strong>del</strong> contenimento <strong>del</strong>le spese a parità di qualità offerta, fino a prevedere l'ipotesi di una formale limitazione<strong>del</strong>le lingue di <strong>la</strong>voro.Doerflinger (2001: 136), consigliere allo SCIC, ricorda che dal 1984 <strong>la</strong> Commissione europea ha deciso di ricorrere a<strong>del</strong>le formule pragmatiche che si fondino sui bisogni reali e che assicurino il mantenimento di un alto livello di qualità edefficacia, permettendo nel contempo di non trascurare nessuna lingua. A tal proposito <strong>la</strong> Commissione ha impartito allo SCIC leseguenti disposizioni 158 :«- Fare una distinzione <strong>fra</strong> da un <strong>la</strong>to le riunioni dei rappresentanti <strong>politici</strong> e sociali da una parte (per i qualidevono essere messe a disposizione le attrezzature linguistiche il più possibilmente estese), e dall'altro <strong>la</strong>to leriunioni dei funzionari o degli esperti;- per quanto riguarda queste ultime, ricorrere il più frequentemente possibile ad un regime linguisticosemplificato che tiene conto <strong>del</strong> fatto che un gran numero di <strong>del</strong>egati, habitué <strong>del</strong>le organizzazioni internazionali,sono perfettamente in grado di <strong>del</strong>iberare <strong>nell</strong>e lingue generalmente praticate in queste ultime.- ricorrere a dei regimi "asimmetrici" […, cfr. Capitolo II] 159 . ».Oltre a questo, non dobbiamo dimenticare <strong>la</strong> possibilità di fare ricorso all'interpretazione bi-attiva o <strong>la</strong> sistema relè.Comunque, queste disposizioni si traducono in sostanza nel mettersi d'accordo prima di una riunione su quali sono le lingue<strong>nell</strong>e quali i <strong>del</strong>egati hanno bisogno di ricevere l'interpretazione. Lo stesso servizio di interpretazione <strong>del</strong> Par<strong>la</strong>mento europeo,per quanto riguarda le riunioni <strong>del</strong>le commissioni, cerca di organizzarsi in modo che non vengano chiamati interpreti per unalingua se poi al<strong>la</strong> riunione non sono presenti <strong>del</strong>egati che quel<strong>la</strong> lingua par<strong>la</strong>no.Il punto è <strong>del</strong>icato nel<strong>la</strong> misura in cui si tratta di stabilire come si definiscono i "bisogni reali". A tale proposito Phillipson(2003, 134), nota che se le lingue "piccole" non vengono costantemente utilizzate, può risultare infine persino difficile158 COM (84) PV 760 seconda parte, seduta <strong>del</strong> 28 novembre 1984.159 «Faire une distinction entre les réunions de mandataires politiques ou sociaux d'une part (pour lesquels les plus <strong>la</strong>rgesfacilités linguistiques doivent être accordées) et les réunions de fonctionnaires ou d'experts d'autre part; en ce qui concerne cesdernières réunions, recourir le plus fréquemment possible à un régime linguistique simplifié tenant compte du fait qu'ungrand nombre de délégués, habitué des organisations internationales, sont parfaitement à même de délibérer dans les <strong>la</strong>nguesgénéralement pratiquées dans celles-ci; recourir à des régimes "asymétriques" […].». Traduzione mia.51

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!