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la relazione fra costi economici e costi politici del multilinguismo nell ...

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~ CAPITOLO I ~- L'Unione europea e il <strong>multilinguismo</strong> -«Si c'était à refaire, je recommencerais par <strong>la</strong> culture 2 » sembra avesse detto Jean Monnet, uno dei "padri fondatori"<strong>del</strong>le Comunità europee, riferendosi al<strong>la</strong> costruzione comunitaria. In realtà Monnet non fece mai questa battuta; essa è frutto diun <strong>fra</strong>intendimento <strong>del</strong>le parole di Jack Lang - l'ex Ministro <strong>del</strong><strong>la</strong> Cultura <strong>del</strong><strong>la</strong> Francia di Mitterand - che nel 1982, <strong>la</strong>mentandosi<strong>del</strong> fatto che non gli fosse stato reso possibile convocare una riunione dei suoi omologhi comunitari, sostenne che se Monnetfosse tornato ad interrogarsi, probabilmente avrebbe ricominciato a pensare l'Europa a partire dal<strong>la</strong> cultura (Mammarel<strong>la</strong> eCacace, 1999: 95).Apocrifa o meno che sia, <strong>la</strong> battuta mantiene intatto il suo significato chiave: è riduttivo pensare e progettare l'Europaso<strong>la</strong>mente a partire da principi di efficienza economica e di riconciliazione politica; l'Europa non può essere una vera "comunità"se non si tiene in primaria considerazione e non si valorizza il passato, <strong>la</strong> cultura e <strong>la</strong> volontà dei popoli che ne fanno parte.Probabilmente questa consapevolezza non mancava ai "padri fondatori" <strong>del</strong>le Comunità, se è vero che lo stesso JeanMonnet ebbe a dire, questa volta realmente, «nous ne coalisons pas des Etats, nous unissons des peuples 3 »; ma le gravinecessità post-belliche, le reciproche diffidenze <strong>fra</strong> Stati appena usciti da una terribile guerra e il pragmatismo "funzionalista",fecero sì che si preferisse iniziare dal carbone e dall'acciaio, piuttosto che dal<strong>la</strong> cultura o da qualunque altro campo. D'altraparte, bisogna considerare che <strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione di una politica a livello sopranazionale in settori così vicini al nucleo <strong>del</strong>l'identitànazionale come <strong>la</strong> cultura, presenta <strong>del</strong>le indubbie difficoltà e, come notano ancora Mammarel<strong>la</strong> e Cacace (1999: 96),«qualsiasi connotazione culturale nei primi approcci comunitari avrebbe probabilmente bloccato sul nascere ogni iniziativa.».La situazione generale oggi è molto diversa da quel<strong>la</strong> che spinse i governi di Belgio, Francia, Germania, Italia,Lussemburgo e O<strong>la</strong>nda, al<strong>la</strong> creazione, nei primi anni cinquanta, <strong>del</strong><strong>la</strong> Comunità Europea per il Carbone e l'Acciaio (d'ora in poiCECA), e, pochi anni dopo, al<strong>la</strong> fondazione <strong>del</strong><strong>la</strong> Comunità Economica Europea (d'ora in poi CEE) e <strong>del</strong><strong>la</strong> Comunità Europeaper l'Energia Atomica (d'ora in poi Euratom). Torneremo a suo tempo sui passaggi storici <strong>del</strong>l'esperienza comunitaria lungo <strong>la</strong>nostra ricerca; per il momento comunque è il caso di soffermarci su un punto in partico<strong>la</strong>re: l'approccio comunitario verso <strong>la</strong>cultura è cambiato nel tempo, e conseguentemente si è modificato il rapporto che le istituzioni comunitarie trattengono con lelingue europee, l'elemento più evidente e forse essenziale di quel<strong>la</strong> fondamentale caratteristica <strong>del</strong>l'Europa che è <strong>la</strong> suadiversità culturale. È solo a partire dal Trattato di Maastricht (1992-1993) che vengono e<strong>la</strong>borate le basi giuridiche per porre inessere <strong>del</strong>le politiche culturali comunitarie, dato che:«nei settori <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione e <strong>del</strong><strong>la</strong> cultura <strong>la</strong> competenza <strong>del</strong><strong>la</strong> Comunità all'inizio si ricavava solo in viaindiretta, sul<strong>la</strong> base ed entro certi limiti <strong>del</strong>le disposizioni in materia di libera circo<strong>la</strong>zione <strong>del</strong>le persone, <strong>del</strong>lemerci e dei servizi e in materia di politica sociale. Prima <strong>del</strong> 1993 le competenze specifiche erano sporadiche, peresempio nel settore <strong>del</strong><strong>la</strong> formazione professionale (art. 151 TCE) oppure, dopo l'Atto Unico Europeo (AUE), aisensi <strong>del</strong>l'articolo 164 erano dirette a dare impulso al<strong>la</strong> formazione e al<strong>la</strong> mobilità dei ricercatori <strong>del</strong><strong>la</strong> Comunità.Per giunta <strong>la</strong> portata di queste competenze dirette e indirette all'inizio era molto discussa.». Beutler, Bieber,Pipkorn, Streil e Weiler (2001 : 604) – Enfasi mie.Di conseguenza, in campo linguistico l'azione europea si risolveva sostanzialmente nel favorire l'integrazione economicaeliminando gli ostacoli che le "barriere linguistiche" comportavano al<strong>la</strong> libera circo<strong>la</strong>zione <strong>del</strong>le merci, <strong>del</strong>le persone dei servizi edei capitali, e <strong>nell</strong>o stabilire un certo tipo di regime linguistico per il funzionamento <strong>del</strong>le istituzioni stesse (vedi in<strong>fra</strong>).Nell'affrontare il tema <strong>del</strong> <strong>multilinguismo</strong> <strong>del</strong>le istituzioni <strong>del</strong>l'Unione Europea (d'ora in poi UE o Unione), dobbiamotenere conto di questo mutamento di sensibilità e dobbiamo sempre avere presenti i diversi aspetti <strong>del</strong><strong>la</strong> "questione linguisticaeuropea", perché par<strong>la</strong>re di lingue è comunque par<strong>la</strong>re anche di cultura, anche quando si studiano i <strong>costi</strong> di traduzione o <strong>la</strong>discriminazione linguistica.Conviene quindi iniziare questo testo con un capitolo di natura descrittiva nel corso <strong>del</strong> quale andremo ad abbozzare ilquadro d'insieme e a definire i diversi ambiti di studio: da un <strong>la</strong>to daremo alcune definizioni operative e scopriremo quali sono iprincipi che governano il regime linguistico comunitario, e dall'altro accenneremo brevemente, per poi <strong>la</strong>sciarle sullo sfondo,quali sono state le principali iniziative europee in campo linguistico.6. DEFINIZIONI E SPECIFICAZIONI1.1. - Il sistema normativo di riferimento2 «Se fosse da rifare, ricomincerei dal<strong>la</strong> cultura.». Traduzione mia.3 «Noi non coalizziamo degli Stati, noi uniamo dei popoli.». Traduzione mia.5

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