~ CAPITOLO III ~- Costi e benefici <strong>del</strong> <strong>multilinguismo</strong> -Sembra che Jacques Delors, ex Presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione europea, nel corso di un'intervista avessescherzosamente dipinto l'Europa comunitaria come un "oggetto politico non identificato". In effetti, <strong>la</strong> singo<strong>la</strong>re natura<strong>del</strong>l'Unione risiede nel fatto che, allo stato attuale, essa non si configura né come una tradizionale organizzazioneinternazionale, né come uno Stato federale o confederale. La domanda che ci si deve allora porre, in rapporto al modo in cui <strong>la</strong>questione <strong>del</strong>le lingue viene affrontata <strong>nell</strong>'Unione, è se ha senso paragonare il regime linguistico comunitario a quello <strong>del</strong>lealtre organizzazioni internazionali come il Consiglio d'Europa, che ha adottato solo il <strong>fra</strong>ncese e l'inglese come lingue ufficiali.La risposta è no, e il perché emerge anzitutto dal fatto che:«bisogna tenere conto che l'attività <strong>del</strong><strong>la</strong> [UE] ha carattere completamente diverso da quelle <strong>del</strong>le altreorganizzazioni internazionali [in quanto] le decisioni prese in seno alle Nazioni Unite e al Consiglio d'Europa […]non hanno valore in nessun paese prima <strong>del</strong><strong>la</strong> loro ricezione nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione nazionale. Al contrario, <strong>la</strong> [UE]prende decisioni direttamente vinco<strong>la</strong>nti per i singoli cittadini e imprese dei Paesi membri, senza che essedebbano essere recepite nel<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione nazionale.» – Commissione per il rego<strong>la</strong>mento e le petizioni(Par<strong>la</strong>mento europeo, 1982a : 8-9).Se un paragone deve essere fatto, è più opportuno allora rivolgere l'attenzione verso «gli Stati plurilingui in cui ilprocesso decisionale e le cui leggi siano validi per tutti i gruppi linguistici.» (commissione per il rego<strong>la</strong>mento e le petizioni -Par<strong>la</strong>mento europeo, 1982a : 9).In questa capitolo affronteremo nel dettaglio l'argomento, cercando di capire quali sono le ragioni di base <strong>del</strong><strong>la</strong> sceltamultilingue comunitaria, e i vantaggi e gli svantaggi che essa comporta.Prima di entrare nel vivo <strong>del</strong> tema, però, è necessario fare un passo indietro, e chiederci in quale contesto linguisticooperano le istituzioni comunitarie e in generale tutti gli organi e le agenzie europee; in altre parole, è giunto il momento dichiarire quali siano le conoscenze linguistiche dei cittadini europei.15. GLI EUROPEI E LE LINGUEFra il 30 novembre e il 24 dicembre <strong>del</strong> 2000, in occasione <strong>del</strong>l'Anno europeo <strong>del</strong>le lingue 2001 e su domanda <strong>del</strong><strong>la</strong>Direzione Generale <strong>del</strong>l'Istruzione e <strong>del</strong><strong>la</strong> Cultura <strong>del</strong><strong>la</strong> Commissione, è stato condotto su un campione rappresentativo <strong>del</strong><strong>la</strong>popo<strong>la</strong>zione europea (circa 15.900 persone) un sondaggio di opinione sulle conoscenze linguistiche dei cittadini europei e sul<strong>la</strong>loro posizione nei confronti <strong>del</strong>l'apprendimento <strong>del</strong>le lingue straniere (Eurobarometro – Commissione europea, 2001a).Non è semplice dare una risposta esatta al<strong>la</strong> domanda "quante persone par<strong>la</strong>no ognuna <strong>del</strong>le lingue europee". Ilmosaico linguistico europeo è ricco e diversificato, accanto alle lingue ufficiali degli Stati membri si affiancano e sisovrappongono le lingue regionali e le lingue dei cittadini di recente immigrazione.Secondo il sondaggio, non nel<strong>la</strong> totalità dei casi <strong>la</strong>/e lingua/e che il cittadino intervistato dichiara essere <strong>la</strong>/e propria/elingua/e materna/e coincide/ono con <strong>la</strong>/e lingua/e "nazionale/i" <strong>del</strong>lo Stato 139 . In ogni caso, per le esigenze di questo testo, cilimiteremo a considerare i dati riguardanti le dodici lingue dei Trattati e il lussemburghese. Riportiamo qui di seguito i dati <strong>del</strong>sondaggio <strong>del</strong>l'Eurobarometro che rappresentano <strong>la</strong> percentuale di intervistati che hanno dichiarato di considerarsi madrelinguain una certa lingua, e dei dati in valore assoluto <strong>del</strong> 1997 proposti in Ammon (2001 : 76) che contemp<strong>la</strong>no solo le undici lingueufficiali <strong>del</strong>l'Unione:139 Per <strong>la</strong> precisione il questionario non annovera nessuna lingua regionale, ma predispone <strong>la</strong> casel<strong>la</strong> "altre lingue", mentrecontemp<strong>la</strong> tre lingue di immigrazione (cinese, turco, arabo) e <strong>la</strong> lingua dei segni. (Commissione europea, 2001b: allegato b).42
LINGUALOCUTORI MADRELINGUA( in Ammon)Tedesco 89.413.000 24,0% 23,3%Francese 63.948.000 17,2% 16,0%Inglese 61.631.000 16,6% 15,9%Italiano 57.154.000 15,4% 16,0%Spagnolo 39.551.000 10,6% 10,5%O<strong>la</strong>ndese 21.137.000 5,7% 5,5%Greco 10.408.000 2,8% 2,9%Portoghese 9.832.000 2,6% 2,8%Svedese 9.035.000 2,4% 2,3%Danese 5.173.000 1,4% 1,5%Fin<strong>la</strong>ndese 4.753.000 1,3% 1,4%Ir<strong>la</strong>ndese - - 0,2%Lussemburghese - - 0,1%TOTALE 372.035.000 100,00% 98,4%Tabel<strong>la</strong> 3.1 – Numero di locutori madrelingua di una <strong>del</strong>le undici lingue ufficiali più ir<strong>la</strong>ndese e lussemburghese.La successiva domanda cui dobbiamo cercare risposta è <strong>la</strong> seguente: quali sono le conoscenze <strong>del</strong>le lingue straniereda parte dei cittadini europei? Le persone che dichiarano di par<strong>la</strong>re almeno una lingua straniera 140 sono il 52,7% degliintervistati, quelli che si dichiarano monolingui sono il 47,3%. Quindi, secondo il sondaggio, solo poco più <strong>del</strong><strong>la</strong> metà deglieuropei è in grado di comunicare in una lingua che non sia <strong>la</strong> lingua madre. Ovviamente le percentuali varianoconsiderevolmente di Paese in Paese: i due estremi sono il Lussemburgo, in cui solo il 2% <strong>del</strong><strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione si dichiaramonolingue, e il Regno Unito, il quale si pone come il paese più monolingue d'Europa con una percentuale di persone che nonsanno par<strong>la</strong>re altra lingua se non <strong>la</strong> materna <strong>del</strong> 66%. La percentuale di degli intervistati che dichiara di saper par<strong>la</strong>re duelingue straniere è <strong>del</strong> 26%, l'8% degli intervistati ne conosce tre e il 2% quattro.Per quanto riguarda i dati su quali lingue straniere sono maggiormente conosciute, il sondaggio ha rilevato le seguentipercentuali (Commissione europea, 2001a: 4):%LOCUTORIMADRELINGUA(Eurobarometro)LINGUA INGLESE FRANCESE TEDESCO SPAGNOLO ITALIANOCome 1a lingua 32,6% 9,5% 4,2% 1,5% 0,8%Come 2a lingua 6,8% 7,8% 4,3% 3,0% 1,0%Come 3a lingua 1,1% 1,6% 1,6% 1,5% 0,9%Come 4a lingua 0,0% 0,3% 0,2% 0,6% 0,3%TOTALE 40,5% 19,2% 10,3% 6,6% 3,0%Tabel<strong>la</strong> 3.2 – Percentuale degli intervistati con conoscenza <strong>del</strong>le cinque "grandi" lingue comunitarie.Dopo aver osservato questi dati, però, viene spontaneo chiedersi che cosa si intenda propriamente per "conoscenza"di una lingua straniera. Il sondaggio propone una sca<strong>la</strong> qualitativa di conoscenza su tre gradi: eccellente, buono eelementare 141 . Va da sé che questi dati vanno valutati per quello che sono, cioè dichiarazioni soggettive sul grado diconoscenza linguistica, e non dati oggettivi costruiti su indagini fatte in base a certificati o testi linguistici internazionalmentericonosciuti. In ogni caso, in media gli intervistati hanno dichiarato di avere un livello di conoscenza linguistica così distribuito:140 Le lingue straniere contemp<strong>la</strong>te sono le medesime considerate nel<strong>la</strong> parte re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> lingua madre.141 Eccellente: "usare <strong>la</strong> lingua con successo e disinvoltura in tutte le situazioni normali, con pochi errori ed esitazioni"; Buono:"usare <strong>la</strong> lingua <strong>nell</strong>e situazioni più comuni, sebbene con qualche errore ed esitazione"; Elementare: "usare <strong>la</strong> lingua consuccesso a un livello molto elementare, sebbene con molti errori ed esitazioni". (cfr. Commissione europea, 2001a e 2001b:allegato o).43
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