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la relazione fra costi economici e costi politici del multilinguismo nell ...

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dei testi adottati. Infine, il Par<strong>la</strong>mento europeo condivide con il Consiglio il potere di bi<strong>la</strong>ncio, può modificare alcune spesecomunitarie e adotta definitivamente il bi<strong>la</strong>ncio nel<strong>la</strong> sua completezza.• Regime linguistico e prassiAl Par<strong>la</strong>mento europeo il <strong>multilinguismo</strong> vige in maniera integrale. Sono diverse le disposizioni <strong>del</strong> rego<strong>la</strong>mentointerno 95 che disciplinano l'utilizzo <strong>del</strong>le lingue 96 <strong>nell</strong>e varie fasi dei <strong>la</strong>vori <strong>del</strong>l'assemblea. Il regime linguistico generale è stabilitoall'articolo 117 (vedi. Allegato n. 5). Le disposizioni previste dall'articolo 117 sono estese alle commissioni par<strong>la</strong>mentaridall'articolo 165.Al Par<strong>la</strong>mento europeo, ogni deputato ha in generale il diritto di esprimersi e di ricevere in cuffia l'interpretazione nel<strong>la</strong>propria lingua; inoltre tutti i testi scritti devono essere tradotti e resi disponibili <strong>nell</strong>e varie lingue. È anche prevista <strong>la</strong> possibilitàdi impiego di lingue non-ufficiali, qualora le esigenze lo richiedano: pensiamo, ad esempio, ad una visita al PE da parte di uncapo di Stato di lingua russa. I casi in cui è ammessa una limitazione <strong>del</strong><strong>la</strong> simmetria <strong>nell</strong>'interpretazione e nel<strong>la</strong> traduzionesono disciplinati dal rego<strong>la</strong>mento stesso. Infine, quali siano le lingue effettivamente utilizzate <strong>nell</strong>e commissioni par<strong>la</strong>mentari,dipende ovviamente dal<strong>la</strong> loro composizione e dai loro bisogni reali. In sostanza, al Par<strong>la</strong>mento europeo non vi è realedifferenza <strong>fra</strong> lingue ufficiali e lingue di <strong>la</strong>voro.Nel<strong>la</strong> comunicazione informale <strong>fra</strong> gli eurodeputati, le lingue comunitarie più conosciute e utilizzate sono l'inglese e il<strong>fra</strong>ncese, e questo garantisce ai monoglotti <strong>fra</strong>ncofoni e anglofoni una rendita di posizione sul<strong>la</strong> base <strong>del</strong>le conoscenzelinguistiche dei colleghi (Mamadouh, 1999: 121).Nel prossimo capitolo ci soffermeremo sui motivi per cui tutte le proposte che avevano come scopo quello di ridurre ilnumero <strong>del</strong>le lingue di <strong>la</strong>voro non sono mai state accolte, e più in generale sul significato politico <strong>del</strong> plurilinguismo al PE. Nelquarto capitolo invece affronteremo il regime linguistico <strong>del</strong> Par<strong>la</strong>mento europeo nel dettaglio e lo porremo nel<strong>la</strong> prospettiva <strong>del</strong>prossimo al<strong>la</strong>rgamento.• Servizi linguisticiCome abbiamo visto (§II.1.4) l'interpretazione al Par<strong>la</strong>mento europeo è affidata ad un servizio interno.Nel caso <strong>del</strong><strong>la</strong> traduzione, il PE si avvale <strong>del</strong> proprio servizio di traduzione. Nel 2000 il servizio era composto da 583traduttori interni (Bi<strong>la</strong>ncio generale <strong>del</strong> 2000 97 ), tutti dislocati a Lussemburgo, e nel 1999 circa il 28% nel carico di <strong>la</strong>voro venivaaffidato a traduttori liberi professionisti o ad agenzie esterne (Wagner, Bech e Martínez 2002: 15). Inoltre il Par<strong>la</strong>mento europeosi avvale <strong>del</strong><strong>la</strong> col<strong>la</strong>borazione di un piccolo gruppo di giuristi linguisti per il suo Servizio legale.12.2. - Il ConsiglioIl Consiglio dei Ministri <strong>del</strong>l'Unione europea (o Consiglio o CUE) è un'istituzione composta dai rappresentanti di tutti gliStati membri scelti <strong>nell</strong>'ambito dei rispettivi governi, in genere a livello ministeriale. In funzione dei punti all'ordine <strong>del</strong> giorno, ilConsiglio si riunisce in formazioni diverse: affari esteri (il Consiglio generale), finanze (ECONFIN), istruzione,telecomunicazioni, e così via. I rappresentanti dei governi che siedono nel Consiglio sono politicamente responsabili dinanzi ailoro par<strong>la</strong>menti nazionali ed ai cittadini che essi rappresentano. La presidenza <strong>del</strong> Consiglio viene esercitata a rotazionesemestrale da ogni Stato membro.La sede <strong>del</strong> Consiglio è a Bruxelles, dove si svolgono le sessioni ministeriali, tranne che nei mesi di aprile, giugno eottobre, nei quali le sessioni si svolgono a Lussemburgo.Il Consiglio è assistito nei suoi <strong>la</strong>vori dal Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri (COREPER), unorganismo autonomo <strong>costi</strong>tuito dagli ambasciatori degli Stati membri (i “rappresentanti permanenti”) che si riuniscono una voltaa settimana. Il COREPER è responsabile <strong>del</strong><strong>la</strong> realizzazione dei compiti attribuitigli dal Consiglio e <strong>del</strong><strong>la</strong> preparazione <strong>del</strong> <strong>la</strong>voro<strong>del</strong> Consiglio stesso, ad eccezione <strong>del</strong>le questioni agricole che rientrano nel<strong>la</strong> sfera di competenza <strong>del</strong> Comitato speciale<strong>del</strong>l'agricoltura (CSA).• FunzioniIl Consiglio è l'organo legis<strong>la</strong>tivo <strong>del</strong>l'Unione ed esercita questo potere con il Par<strong>la</strong>mento europeo, secondo diverseprocedure, per un ampio spettro di competenze comunitarie; inoltre condivide con il PE il potere di bi<strong>la</strong>ncio. In seguito, ilConsiglio coordina le politiche economiche generali degli Stati membri e conclude a nome <strong>del</strong><strong>la</strong> Comunità accordi internazionalicon uno o più Stati o organizzazioni internazionali. Infine, re<strong>la</strong>tivamente al secondo e al terzo pi<strong>la</strong>stro, il Consiglio prende ledecisioni necessarie al<strong>la</strong> definizione e all'attuazione <strong>del</strong><strong>la</strong> politica estera e di sicurezza comune (sul<strong>la</strong> base degli orientamenti95 Par<strong>la</strong>mento europeo: Rego<strong>la</strong>mento (14a edizione), in GUCE n. L 202 <strong>del</strong> 02.08.1999 pag. 0001 – 0108.96 Vedi anche art. 121, 138, 151, 174.97 Bi<strong>la</strong>ncio generale <strong>del</strong>l'Unione europea per l'esercizio 2000, in GUCE L 40 <strong>del</strong> 14 febbraio 2000.28

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