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La Gestalt nel contesto delle vie di sviluppo - Claudio Naranjo

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PARTE TERZAprofessione, rispettivamente <strong>di</strong> filosofo e terapeuta, fino a ciò che può definirsisignificato profetico.E' soprattutto a partire da I and You che troviamo in Buber una particolareaffinità con Peris, perché era il periodo in cui Buber, noto come esponente delHassi<strong>di</strong>smo, si <strong>di</strong>ssociò dalla forma <strong>di</strong> espressione Hassi<strong>di</strong>ca e si permise perfino <strong>di</strong>dubitare dell’esistenza <strong>di</strong> Dio. In questo periodo Buber, senza cessare <strong>di</strong> essereprofondamente religioso, <strong>di</strong>venne anti-mistico, poiché smise <strong>di</strong> interessarsiall'esperienza esclusivamente interiore del <strong>di</strong>vino, e alla religiosità separata dalcontatto umano. Perls, come Buber, era un profeta del contatto, e io penso che siacorretto chiamarlo "profeta" (anche se non troviamo <strong>nel</strong> suo lavoro la retorica dellasalvezza <strong>di</strong> Buber), perché fu effettivamente uno dei più potenti agenti <strong>di</strong>cambiamento nei giorni in cui emergevano la psicologia umanistica e la"rivoluzione della coscienza". Potremmo anche definirlo un profeta del qui e ora,che ebbe una personale influenza sull'approccio alla vita della gente, prima inCalifomia, poi <strong>nel</strong> "Human Potential Movement" che si andava affermando.Penso che la più stringente somiglianzà tra l'approccio <strong>di</strong> Perls e quello <strong>di</strong>Buber si possa riassumere <strong>nel</strong>la parola presenza, e le riflessioni <strong>di</strong> Buber sullapresenza devono essere fonte <strong>di</strong> ispirazione per tutti i gestaltisti, perché la <strong>Gestalt</strong>presuppone che l'azione terapeutica si fon<strong>di</strong> sulla presenza più che sulla tecnica.Mentre il termine presenza in Buber ha l'implicita connotazione <strong>di</strong> presenzaamorevole - cioè premurosa - la presenza perseguita <strong>nel</strong>la <strong>Gestalt</strong> è più un fatto <strong>di</strong>attenzione al presente: attenzione a sé, attenzione all'altro, e autenticità<strong>nel</strong>l'incontro io-tu. Potremmo <strong>di</strong>re che la formula <strong>di</strong> Buber per l'atteggiamentoideale <strong>di</strong> fronte all'altro sia quella <strong>di</strong> una presenza premurosa, mentre <strong>nel</strong> credoimplicito <strong>di</strong> Perls sia presenza e autenticità (anche se questa autenticità comporta ilriconoscimento dei propri limiti <strong>nel</strong>l'occuparsi degli altri e l'espressione dellarabbia).Riguardo all’espressione della rabbia, tuttavia, troviamo <strong>di</strong> nuovo unasomiglianza tra lo spirito <strong>di</strong> Peris e quello <strong>di</strong> Buber, forse oscurato dalla retoricamolto <strong>di</strong>versa <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> essi. Nella recente conferenza "Immaginare il futuro erisanare la terra" tenuta a Zurigo <strong>nel</strong> 1987, ho avuto il piacere <strong>di</strong> ascoltare Maurice212

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