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La Gestalt nel contesto delle vie di sviluppo - Claudio Naranjo

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LA TERAPIA GESTALTICA RIVISITATAscia spazio alla teoria e, dall'altra parte ci <strong>di</strong>ce, anche <strong>nel</strong>la sua autobiografia, chese un giorno gli fosse capitato, avrebbe promosso l'integrazione tra psicologia,me<strong>di</strong>cina e filosofia.E' chiaro, penso, che la personalità <strong>di</strong> Fritz comprendeva un fortepregiu<strong>di</strong>zio anti-intellettuale, ma non dobbiamo esserne accecati e non riconoscereche l'intelletto, proprio come l'emozione e l'azione, è parte della via <strong>di</strong> evoluzione.E' precisamente in base a questo riconoscimento che sono nati quelli chetra<strong>di</strong>zionalmente si chiamano "insegnamenti". Le <strong>vie</strong> orientali, ad esempio,comprendono ciascuna una visione del mondo, in parte cosmologica, in parteantropologica, visione che sostiene o stimola il processo <strong>di</strong> trasformazione. Questiapprocci (in sanscrito drishti) sono mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vedere le cose che rendono più facile ilpercorso. Penso che anche la <strong>Gestalt</strong> possa operare <strong>nel</strong> <strong>contesto</strong> <strong>di</strong> una visione<strong>delle</strong> cose, e lo <strong>di</strong>co nonostante il mio scarso entusiasmo per le teorizzazionitra<strong>di</strong>zionali (ad es. <strong>di</strong> Paul Goodman). Questo è stato un altro buco <strong>nel</strong>la <strong>Gestalt</strong>,sorto dalla sua pretesa competitiva <strong>di</strong> essere in grado <strong>di</strong> fare tutto senza supportoteorico. <strong>La</strong> <strong>Gestalt</strong> <strong>di</strong> Fritz negli ultimi anni era una buona <strong>di</strong>mostrazione storicadel fatto che è possibile fare terapia senza teoria, ma non è necessario mantenererigidamente questa posizione e continuare ad addestrare i terapeuti a consideraremerda <strong>di</strong> vacca la comprensione della psicopatologia e della maturazione umana.Qualcosa <strong>di</strong> simile si può <strong>di</strong>re riguardo alla me<strong>di</strong>tazione. PersonalmenteFritz me<strong>di</strong>tava, almeno <strong>nel</strong> periodo in cui lo conobbi, ma, data la sua scarsa volontà<strong>di</strong> apprezzare qualunque via <strong>di</strong>versa dalla propria, dava l’impressione <strong>di</strong> guardaredall'alto al basso qualunque cosa correlata alla spiritualità. Di conseguenza, alcunigestaltisti <strong>di</strong> oggi non sono al corrente del fatto che la coscienza me<strong>di</strong>tativarappresenta l’auto-sostegno più profondo. I gestaltisti, in maggioranza, hannofamiliarità con il concetto <strong>di</strong> crescita come spostamento dal sostegno ambientaleall’auto-sostegno. Mentre molto si è detto sul sostegno che pro<strong>vie</strong>ne dall'esserera<strong>di</strong>cati <strong>nel</strong>la consapevolezza sensoria e, più in generale, <strong>nel</strong>la consapevolezzadell'esperienza, abbiamo molto da apprendere dalle tra<strong>di</strong>zioni spirituali riguardo alsostegno che deriva dal rinunciare a qualunque sostegno e dallo sviluppare, tramite217

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