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La Gestalt nel contesto delle vie di sviluppo - Claudio Naranjo

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LA TERAPIA GESTALTICA RIVISITATAAvete <strong>di</strong> certo familiarità con questo concetto <strong>di</strong> "buchi" <strong>di</strong>vulgato da Fritz.Un in<strong>di</strong>viduo può non avere occhi, ma piuttosto sentirsi guardato; un altro puòalienare il suo cuore e aver bisogno del calore <strong>di</strong> qualcun'altro; altri non sono incontatto con l'esperienza del loro corpo, e sono invece in contatto con astrazioni.Ciascuno <strong>di</strong> noi scotomizza alcuni aspetti della sua esperienza, una parte del suocampo <strong>di</strong> esperienza. Penso che succeda qualcosa <strong>di</strong> simile alla <strong>Gestalt</strong> <strong>nel</strong> suocomplesso, come realtà socio-culturale. Fritz ha usato molto il termine"<strong>di</strong>sconoscere"». Come sapete, egli riteneva che l'Io fosse un fenomeno <strong>di</strong>identificazione: un atto con cui asseriamo: "questo è il mio limite", con cuiponiamo una barriera e <strong>di</strong>ciamo: "ciò che è oltre non è me, non sono io". Anche laterapia gestaltica ha detto: "questa non è la <strong>Gestalt</strong>". Ha eretto barriere, e ha detto<strong>di</strong> questo o quello: "non è la terapia gestaltica".Vorrei <strong>di</strong>re che la terapia gestaltica è entrata <strong>nel</strong> mondo affermandosicompetitivamente (e, quanto a questo, molto efficacemente) agli inizi <strong>di</strong> ciò chedefiniamo Movimento Umanistico. Fritz fu molto competitivo e fece un ottimolavoro quando fu necessario competere con il monopolio della psicoanalisi: unmonopolio dogmatico, che aveva esiliato alcuni dei suoi migliori talenti (comeHorney) e continuava a opporsi a molta della creatività allora presente. Fritz fu ilprimo a manovrare efficacemente e senza aiuto <strong>nel</strong>la competizione con lapsicoanallsi negli Stati Uniti, tanto che fu della <strong>Gestalt</strong> che si <strong>di</strong>sse per la primavolta "qui c'è qualcosa con un maggiore potere terapeutico". Sono convinto chequesto sia ciò che ha aperto la strada al movimento umanistico in generale, perchéle idee seguono la pratica e non la precedono. Molti degli altri approcci, analisitransazionale, gruppi <strong>di</strong> incontro, ecc., che da soli non avrebbero ottenuto tantosuccesso, inondarono improvvisamente la scena, dopo che era stata lanciata la sfidaall'autorità suprema della psicoanalisi. Era con questo atteggiamento e in questo<strong>contesto</strong> competitivo che Fritz ebbe a <strong>di</strong>re: "questo non è quello, e questo è moltomeglio". Ad esempio richiamava l'attenzione su tutti gli anni persi sul lettino, e nonsmise mai <strong>di</strong> sfogare il suo rancore contro Freud per la scarsa attenzione che gliaveva prestato in occasione della sua visita a Vienna. Ma <strong>di</strong>rei che non solo non ènecessario, ma è anche riduttivo buttare a mare il processo <strong>di</strong> comprensione in psi-215

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