IV - SISTEMA SUOLO E SOTTOSUOLO - Comune di Montale

La presenza di paleoalvei, distribuiti abbastanza regolarmente sul territorio, testimonia senzadubbio una evoluzione del reticolo avvenuta in passato; tali morfotipi, identificati a seguito difotointepretazione ed indagini dirette, si ritrovano in misura prevalente nel settore NE dovesono caratterizzati per un andamento sub-parallelo con direzione da NE verso SO, ricalcando inparte il tracciato seguito attualmente dai Torrenti Settola ed Agna; il loro andamento svelal’originario sviluppo reticolo idrografico prima che i loro corsi venissero deviati nel T. Bure inseguito agli interventi di bonifica idraulica della zona.Per buona parte del territorio sono presenti vari corpi d’acqua, di estensione limitata, utilizzatiper lo più a scopo irriguo, la cui origine è legata alle attività estrattive condotte soprattutto inpassato, ed attualmente dismesse. Da segnalare infine aree morfologicamente depresseall’interno delle quali si verificano, in concomitanza di precipitazioni intense, difficoltà didrenaggio della acque a causa degli elevati tempi di ristagno.2) Comune di Montale: il comune si sviluppa per buona parte, in zone collinari emontuose. Sono segnalate entro tale fascia altimetrica evidenti segni di evoluzione morfologicasoprattutto a carico dei versanti, manifestati per lo più da frane recenti o in atto, paleofrane emovimenti gravitativi superficiali, coinvolgenti masse litoidi alterate, o profondi ammassi litoididi estese dimensioni: frequenti le morfologie associate a questi tipi di dissesti come corone difrana, scarpate, nicchie di distacco. Frequenti anche gli accumuli di falda alla base dellescarpate. Per quanto riguarda la morfologia fluviale è da segnalare come quasi tutti i torrentidelle zone più in quota, presentino alvei fortemente incisi, segno di un’intensa escavazione delfondo associata ad una litologia facilmente erodibile e disgregabile lungo soprattutto lineazionitettoniche, e zone interessate da erosione laterale di sponda con conseguente pericolo di crolli.Nella zona di raccordo tra pianura e collina si evidenziano alcuni coni di deiezione nel trattodella valle del T. Agna tra Fognano e Montale, oltre che nella parte mediana della valle del T.Settola, presso Podere S. Egidio e Catugnano. La porzione pianeggiante del territorio è invececaratterizzata dalla presenza di alcuni paleoalvei distribuiti lungo il corso del T. Agna ed ilFosso della Badia, nella parte orientale e meridionale del territorio, e, con direzione NO-SE.3) Comune di Montemurlo: il territorio presenta una distribuzione altitudinale moltosimile a quello di Montale: tuttavia esistono delle profonde differenze nell’assettogeomorfologico dovute, come detto in precedenza, alla tipologia del substrato roccioso eprobabilmente anche all’acclività dei versanti, generalmente più contenuta. Anche in questocaso sono presenti, ma in misura del tutto sporadica, fenomeni gravitativi riconducibili a corpidi frana, corone e nicchie di distacco di rilevanza minore e spesso di estensione noncartografabile. A tale riguardo si segnalano due aree distinte per la propensione al dissesto: laprima a NE della confluenza tra il T. Ragnaia e il T. Bagnolo e la seconda ad ENE del toponimoCastello. La porzione settentrionale del territorio, a N della Fattoria di Iavello, presenta inoltreversanti molto acclivi, con pendenze in molti tratti superiori al 50%, e vallate molto incise, inforte erosione. La parte pianeggiante non presenta evidenze morfologiche particolari, adeccezione di alcuni terrazzamenti naturali ed orli di scarpate distribuiti uniformemente su tuttoil territorio e di una grande conoide in corrispondenza dello sbocco del Torrente Bagnolo.4) Comune di Quarrata: il territorio è ubicato per gran parte in una zonapianeggiante e pedecollinare. Le zone pedecollinari del Montalbano presentano morfologiedolci, prive di fenomeni dislocativi o gravitativi rilevanti in atto. Sono comunque individuabilidue corpi di frana piuttosto estesi a N dell’abitato di Montanino, tra Podere Bordo del Betti ePodere Radici. Sono anche presenti, nella porzione meridionale del Montalbano, delle zone adinstabilità diffusa ma di estensione non cartografabile. La scarsa diffusione degli elementigeomorfologici che maggiormente incidono sulla stabilità dei versanti (frane, erosione diffusa,movimenti di massa etc.) denota una bassa propensione al dissesto del territorio nel suocomplesso. Alcuni torrenti presentano alvei incisi, fenomeno dovuto probabilmente al substrato(Macigno) su cui si imposta il reticolo idrografico, per brevi tratti e sempre nella partesommitale, come ad esempio il Santonuovo, il Molina e il Farnio. Nell’area pianeggiante si8