<strong>IV</strong> P2 - FRAGILITÀ GEOMORFOLOGICARiprendendo quanto riportato e sinteticamente anticipato nel capitolo sull’inquadramentogeomorfologico dell’area, analizziamo ora, più nel dettaglio, le problematiche correlate soprattuttoalle <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> versante nel tentativo <strong>di</strong> definire un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> propensione al <strong>di</strong>ssestocaratteristico del territorio collinare <strong>di</strong> tre dei quattro comuni analizzati. E’ infatti sottointeso cheAgliana, per la sua conformazione morfologica e le sue caratteristiche altimetriche, noncomprende territorio collinare; risulta pertanto esclusa da tale trattazione.<strong>IV</strong> P2.1 ANALISI DEL TERRITORIOPrima <strong>di</strong> passare ad una analisi quantitativa dei fenomeni si è ritenuto opportuno riepilogare, inestrema sintesi e per ciascun comune, gli aspetti principali che ne delineano, a livello qualitativo,la fragilità geomorfologia:<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Montale</strong>Nel territorio <strong>di</strong> <strong>Montale</strong> sono state evidenziate <strong>di</strong>verse zone interessate da fenomeni in atto, o chemostrano tracce <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesti avvenuti nel passato e apparentemente stabilizzati e non più attivi, in<strong>di</strong>verse località della porzione collinare-montana. Sulla scorta del rilevamento <strong>di</strong> alterazioni recentidella morfologia della pen<strong>di</strong>ce, del reticolo <strong>di</strong> drenaggio e <strong>di</strong> altri aspetti in<strong>di</strong>canti la presenza <strong>di</strong>movimenti gravitativi, sono state in<strong>di</strong>viduate dal PRG alcune aree precise. In particolare sono staticlassificati come accumuli <strong>di</strong> frane recenti o in atto alcune zone limitrofe al Sasso alla Penna, a Ndel Podere della Reuccia ed in generale lungo tutto il corso sommitale dell’Agna delle Conche.Accumuli <strong>di</strong> frane recenti sono anche segnalati a N dell’abitato <strong>di</strong> Tobbiana, tra Casa Colli e le dueVie e presso il Poggio. Accumuli <strong>di</strong> paleofrane sono <strong>di</strong>stribuiti piuttosto uniformemente in tutta lazona collinare-montana, ma corpi <strong>di</strong> estensione rilevante sono segnalati nella zona che va daSasso alla Penna fino a S del Podere della Reuccia, lungo il Fosso della Valle, presso CaseCapanna, a S <strong>di</strong> Tobbiana e lungo il corso superiore dell’Agna delle Ban<strong>di</strong>nelle presso il limiteamministrativo con il comune <strong>di</strong> Montemurlo. Aree caratterizzate da masse rocciose <strong>di</strong>slocateunitariamente da movimenti franosi sono presenti lungo il bacino idrografico dell’Agna delleConche, in cui affiorano masse rocciose in giacitura <strong>di</strong>scordante sul substrato. Sono stateidentificate nell’ambito della parte più montuosa del bacino del Fosso dei Cigni, ampie zone in cuila morfologia testimonierebbe l’esistenza <strong>di</strong> un antico movimento profondo che ha interessato areemolto estese.<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> MontemurloIn generale i dati del PRG confermano che il territorio collinare-montano presenta delle buonecon<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stabilità generale. Sono comunque state rilevate alcune aree con <strong>di</strong>ssesti in atto,forme che lasciano presupporre <strong>di</strong>ssesti pregressi anche se ormai stabilizzati ed aree con erosionesuperficiale particolarmente intensa. Nella fascia che si estende approssimativamente al <strong>di</strong> sopradei 350 metri s.l.m. l’unico <strong>di</strong>ssesto cartografabile è quello presso C. Ciliegiole: interessa un trattodella strada comunale e la scarpata <strong>di</strong> monte per un fronte <strong>di</strong> una decina <strong>di</strong> metri. Sui versantilungo l’Agna sono state delimitate le aree delle cave da tempo inattive: le vecchie aree <strong>di</strong>lavorazione, in piccola parte ricoperte da nuova vegetazione, sono quin<strong>di</strong> soggette a fenomeni <strong>di</strong>instabilità abbastanza <strong>di</strong>ffusi sui fronti <strong>di</strong> escavazione e soprattutto sugli stessi depositi <strong>di</strong> materiali<strong>di</strong> spurgo. La porzione <strong>di</strong> territorio dai 350 metri s.l.m. fino al limite della coltre alluvionalepresenta scarse aree interessate da fenomeni gravitativi. Le uniche zone interessate da <strong>di</strong>ssestiattivi sono limitate ad una piccola porzione del versante imme<strong>di</strong>atamente a SE del cimitero. I<strong>di</strong>ssesti <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, non cartografabile, molto <strong>di</strong>ffusi sul versante destro del FossoRagnaia sono, nella quasi totalità, crolli <strong>di</strong> modesta entità dei muretti a secco <strong>di</strong> sostegno deiterrazzi artificiali.26
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> QuarrataLa scarsa <strong>di</strong>ffusione degli elementi geomorfologici che maggiormente incidono sulla stabilità deiversanti (frane, erosione <strong>di</strong>ffusa, movimenti <strong>di</strong> massa etc.) denota una bassa propensione al<strong>di</strong>ssesto del territorio nel suo complesso.Le aree soggette a processi morfologicamente degenerativi sono, come è naturale che sia, piùfrequenti nelle zone <strong>di</strong> affioramento del Complesso Argillitico, ma anche in corrispondenza <strong>di</strong>questa formazione risultano poco numerose e arealmente poco estese. A conferma <strong>di</strong> questobasterà ricordare che in un solo caso in tutto il territorio comunale, nell’area <strong>di</strong> via Asiago, allaperiferia meri<strong>di</strong>onale della città, un movimento franoso interessa delle abitazioni. Zonericonosciute dal PRG come a pericolosità geomorfologica elevata (Classe 4 in cui sono raggruppatele frane attive o quiescenti) sono quelle che si estendono tra Gironi e Podere Poggiopino, a N <strong>di</strong>Montemagno presso Dreoni, a SO <strong>di</strong> Podere Poggiopino e ad O dell’abitato <strong>di</strong> Montorio.<strong>IV</strong> P2.2 LA PERICOLOSITA’ GEOMORFOLOGICAPer consentire, anche in questo caso, una trattazione quantitativa dell’in<strong>di</strong>catore considerato,sono state calcolate le sommatorie delle aree interessate da movimenti gravitativi <strong>di</strong> versante,identificate e cartografate negli stu<strong>di</strong> geomorfologici <strong>di</strong> supporto agli strumenti urbanistici vigentioltre che nelle cartografie tematiche redatte per il PTC della Provincia <strong>di</strong> Pistoia.Non è stato possibile, causa una comprensibile <strong>di</strong>somogeneità <strong>di</strong> rappresentazione nelle<strong>di</strong>fferenti cartografie tematiche, <strong>di</strong>stinguere i fenomeni in ragione del loro stato <strong>di</strong> attività (attive oquiescenti 1 ); si è ritenuto pertanto più significativo accorpare le due informazioni ed elaborare ununico dato che accorpa pertanto le aree interessate da questa tipologia <strong>di</strong> fenomeni (tabella <strong>IV</strong>.4 efigura <strong>IV</strong>.20).<strong>Comune</strong>Superficie areecollinari (ha)Frane attive (ha) + Franequiescenti (ha)% territorio collinare in<strong>di</strong>ssesto<strong>Montale</strong> 2.542 299.65 11.8%Montemurlo 2.094 16.9