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IV - SISTEMA SUOLO E SOTTOSUOLO - Comune di Montale

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<strong>IV</strong> S3 - SISMICITÀ<strong>IV</strong> S3.1 - CLASSIFICAZIONE SISMICA REGIONALELa prima classificazione sismica della Toscana è avvenuta nel 1927 con il Regio Decreto Legge 13marzo 1927 n. 431 con il quale sono stati <strong>di</strong>chiarati poco più <strong>di</strong> 70 Comuni comprendeva le zonedella Lunigiana e Garfagnana, il Mugello, l'Alta Val Tiberina e l'Amiata.Successivamente i Regi Decreti Legge 25 marzo 1935 n. 640 e 22 novembre 1937 n. 2105 hannoprovveduto a declassare una ventina circa dei comuni precedentemente classificati (la Val Tiberinae tre comuni limitrofi a Massa). Fino al 1962 non vi sono state mo<strong>di</strong>fiche all'elenco. La Legge 25novembre 1962 n. 1684 introduce due nuovi comuni tra quelli classificati, ne riclassifica altri due eprovvede ad escludere gli unici due comuni del Pistoiese dall'elenco <strong>di</strong> quelli sismici. In Toscana,come anche per il resto del territorio nazionale, la classificazione dei territori è avvenuta solo dopoil verificarsi <strong>di</strong> un evento sismico, con la finalità <strong>di</strong> applicare i provve<strong>di</strong>menti amministrativi efinanziari necessari per la ricostruzione.Decreto Ministeriale 19 MARZO 1982Il Decreto Ministeriale del 19 marzo 1982, entrato in vigore il successivo 19 giugno, haclassificato soggetti a rischio sismico 182 Comuni della Toscana su un totale <strong>di</strong> 287, <strong>di</strong> cui circa130 risultano inseriti per la prima volta nell'elenco. I comuni sono stati tutti classificati <strong>di</strong> 2^categoria (S=9) e non vi sono comuni classificati in 1^ (S=12) né in 3^ (S=6). Il territorioregionale è pertanto <strong>di</strong>chiarato soggetto a rischio sismico per circa l'80% del territorio pari a circail 75% della popolazione e al 70% delle abitazioni. Nella figura seguente è riportata la carta deicomuni classificati sismici in Toscana.Co<strong>di</strong>ce ISTAT Provincia COMUNE Popolazioneresidente (1991)Abitazioni(1991)Grado <strong>di</strong>SismicitàData <strong>di</strong>classificazione9047002 PT AGLIANA 13.410 4.394 9 19/03/829047010 PT MONTALE 9.807 3.272 9 19/03/829047017 PT QUARRATA 21.020 7.418 9 19/03/829100003 PO MONTEMURLO 17.164 5.521 9 19/03/82Fonte: U.O. rischio sismico Regione Toscana<strong>IV</strong> S3.2 - RISCHIO SISMICOIl rischio sismico è il risultato dell'interazione tra il fenomeno naturale e le principalicaratteristiche della comunità esposta. Si definisce come l'insieme dei possibili effetti che unterremoto <strong>di</strong> riferimento può produrre in un determinato intervallo <strong>di</strong> tempo, in una determinataarea, in relazione alla sua probabilità <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento ed al relativo grado <strong>di</strong> intensità (severità delterremoto). La determinazione del rischio è legata a tre fattori principali:• PERICOLOSITÀ: esprime la probabilità che, in un certo intervallo <strong>di</strong> tempo, un'area siainteressata da terremoti che possono produrre danni. Dipende dal tipo <strong>di</strong> terremoto, dalla<strong>di</strong>stanza tra l'epicentro e la località interessata nonché dalle con<strong>di</strong>zioni geomorfologiche. Lapericolosità è in<strong>di</strong>pendente e prescinde da ciò che l'uomo ha costruito• ESPOSIZIONE: è una misura dell'importanza dell'oggetto esposto al rischio in relazione alleprincipali caratteristiche dell'ambiente costruito. Consiste nell'in<strong>di</strong>viduazione, sia come numeroche come valore, degli elementi componenti il territorio o la città, il cui stato, comportamentoe sviluppo può venire alterato dall'evento sismico (il sistema inse<strong>di</strong>ativo, la popolazione, leattività economiche, i monumenti, i servizi sociali).• VULNERABILITÀ: consiste nella valutazione della possibilità che persone, e<strong>di</strong>fici o attivitàsubiscano danni o mo<strong>di</strong>ficazioni al verificarsi dell'evento sismico. Misura da una parte laper<strong>di</strong>ta o la riduzione <strong>di</strong> efficienza, dall'altra la capacità residua a svolgere ed assicurare lefunzioni che il sistema territoriale nel suo complesso esprime in con<strong>di</strong>zioni normali. Ad esempionel caso degli e<strong>di</strong>fici la vulnerabilità <strong>di</strong>pende dai materiali, dalle caratteristiche costruttive edallo stato <strong>di</strong> manutenzione ed esprime la loro resistenza al sisma.10

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