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Summaries / Resúmenes - Studia Moralia

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260 BOOK PRESENTATION / PRESENTACION DEL LIBROin Cristo, una preparazione per ricevere l’adozione, se questanon sia in un certo modo preformata fin dal momento dellacreazione. Evidentemente ci sono delle buone ragioni per pensarea un’attrazione divina che raggiunge ogni uomo, un’attrazioneper grazia, poiché nessuno va a Cristo se non lo attrae ilPadre, ma anche Cristo innalzato sulla croce attrae tutti verso disé (cf. Gv 6,44; 12,32). Un’attrazione misteriosa, uno slancio,certo mosso e suscitato da Dio stesso e la sua grazia che “spingel’uomo a cercare il Figlio e in lui il Padre, stando il fatto che nelCristo il peccato è stato vinto e che in lui i rapporti tra Dio e gliuomini sono stati ristabiliti” (p. 81). Una situazione dunqueoggettiva, che si fonda sull’opera salvifica di Cristo, che fa possibilel’atteggiamento soggettivo di ciascuno di noi.La vita di Gesù è una vita per gli altri. Così anche la vita dichi si inserisce in lui. L’antropologia filiale, per ragioni che nonhanno bisogno di lunghe spiegazioni, ci apre necessariamenteall’amore fraterno. Quest’ultimo è sempre determinantedell’antropologia filiale, nel senso che prima che un comportamentomorale significa una determinazione ontologica:“L’amore fraterno legato alla lode del Padre non è ancora unagire, un comportamento concreto, ma un marchio d’identità,una determinazione ontologica. L’uomo figlio è come improntatoda un dinamismo fontale di altruismo iscritto nella strutturastessa della persona “predisposta” e “preparata immediatamente”in Cristo a ricevere la filiazione” (pp. 89-90). Questa disposizionesi manifesta come il gusto o l’inquietudine per quel cheriguarda il culto a Dio e il servizio dei fratelli.In questa antropologia si fonda la morale. La morale siorienta verso l’atto, ma l’antropologia si occupa prima di tuttodel soggetto che agisce, “di identificarlo in se stesso e nel suorapporto con Dio” (p. 91). Il comportamento dovrà seguire ciòche la persona che agisce è. Perciò la persona dovrà essereanche al centro della preoccupazione della teologia morale, unapersona “assunta e arricchita dal divinum” (p. 91). È evidenteche dal punto di vista dell’antropologia cristiana non si puòdimenticare che l’uomo concreto non esiste mai nell’ipoteticanatura pura, ma si trova sempre sotto la chiamata personale diDio alla comunione con Lui nel Cristo mediante l’azione delloSpirito Santo.Ecco i presupposti cristologici e antropologici della teologiamorale come sono esposti nel libro che presentiamo. Possono

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