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Summaries / Resúmenes - Studia Moralia

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BOOK PRESENTATION / PRESENTACION DEL LIBRO 257Spirito che egli ci manda ad abitare in mezzo a noi, ecco deitemi giovannei intimamente connessi. Il rapporto intimo diGesù con il credente, con questo sfondo trinitario, appare neitemi fin qui trattati nei quali si intrecciano la cristologia el’antropologia. Ma questo intreccio appare ancora con più chiarezzaquando si affronta direttamente il tema della filiazione,che è in un certo senso la chiave ultima sia della cristologia chedell’antropologia.L’A. tratta questo tema essenziale con un punto di partenzaantropologico: la domanda sul significato dell’antropologiafiliale. La filiazione adottiva, che l’uomo può vivere soltantograzie all’azione dello Spirito, un tema centrale nel pensieropaolino, deriva dalla condizione di Figlio di Dio che è propria diGesù. È l’azione dello Spirito Santo a stabilire questo nessoindissolubile. L’antropologia, in questo punto come in tantialtri, dipende dalla cristologia. Ma qui questa dipendenzadiventa specialmente evidente. Il titolo Figlio, correlativo sempreal Padre, acquista sempre più consistenza nel NuovoTestamento, fino ad arrivare al punto massimo nel quarto vangeloe gli altri scritti giovannei (insieme alla lettera agli Ebrei).Ma nei Sinottici e in Paolo, la base è già solidamente stabilita.Fra i molti titoli che il Nuovo Testamento applica a Cristo unosi rivela specialmente adeguato per esprimere chi sia Gesù, proprioquello di Figlio di Dio, perché, meglio degli altri, spiega lasua identità a partire da Dio. Lo ha riassunto molto bene W.Kasper: “La confessione di fede in Gesù Cristo Figlio di Dio è[…] una formula abbreviata che esprime il dato essenziale el’elemento specifico dell’intera fede cristiana. Con tale confessionesta e cade la stessa fede cristiana” (cit. in p. 69). E J.Ratzinger ha espresso un parere molto simile. Si produce neiprimi tempi della Chiesa un fenomeno di concentrazione deidiversi titoli, che porta a una preferenza a quelli di Cristo –Signore – Figlio (di Dio). Il primo è diventato sempre di più ilnome proprio di Gesù, non facilmente comprensibile al di fuoridegli ambienti giudaici; l’attributo Signore risultava inferiore aquello di Figlio. Non rimaneva che quest’ultimo come l’unica eonnicomprensiva descrizione di Gesù. Per questo la professionedi fede della Chiesa si può limitare a questo termine, perché inesso si include tutto (cf. p. 70). È in fedeltà a questi dati dellaScrittura che i simboli di fede e le definizioni dei primi concilihanno insistito su questo titolo, come abbiamo già indicato,

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