Summaries / Resúmenes - Studia Moralia

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11.07.2015 Views

LO SPIRITO SANTO E LA COSCIENZA MORALE 175eredità futura ci è già dato il dono di una presenza illuminantedello Spirito Santo che, infondendo in noi la carità, comemisteriosa partecipazione all’amore stesso con cui Dio ama,guarisce e trasforma la coscienza, e ci rende possibile un’osservanzapiena e amorosa (non più solo legale e quindi forzata)della volontà di Dio e una collaborazione senza riserve alla suaazione salvifica 22 . Ciò che era impossibile alla legge è diventatopossibile all’amore, presente in noi come dono. L’amore è fruttodella legge nuova, la legge dello Spirito, costituita dal donodello Spirito Santo, dalla grazia che trasforma interiormente lanostra coscienza. L’amore ci libera da ogni costrizione e daogni paura; dà al bene il volto desiderabile di ciò che ci realizzae ci fa felici e quindi di ciò che liberamente vogliamo con la piùprofonda e insopprimibile delle nostre aspirazioni 23 .5. ConclusioneI catechismi del progetto CEI dando risalto al rapportocoscienza - Spirito vogliono indicare all’uomo di oggi che lacoscienza morale è valore della persona (e non della natura,sottomessa alle sue inderogabili leggi), e strumento di mediazioneed in un certo senso di verifica delle due realtà fondamentalidella persona umana: la verità e la libertà.La coscienza è il luogo teologico, sacro ed inviolabile, nelquale l’uomo si trova solo con Dio. Solo non sta per solitudine,isolamento, autonomia, soggettivismo. Questa solitudine vaintesa in senso di intimità profonda, di stretta relazione. In questoluogo d’intimità, c’è qualcosa di più del trascendentale “udi-22La legge resta per il credente giusta, cioè espressione autentica diquella verità morale di cui siamo costituiti; ma essa non è più obbligazioneche lo costringe a prestazioni troppo superiori alle sue forze, perché estraneeal dinamismo delle sue tendenze e dei suoi desideri.23Questa legge “data dentro”, non fa nessuna violenza alla nostralibertà, perché si identifica misteriosamente con essa, è qualcosa che ciappartiene come anima della nostra anima. “I giusti non sono sotto la leggeperché l’istinto dello Spirito Santo è in loro il loro proprio istinto… poichéhanno una legge interiore e fanno spontaneamente ciò che la legge esteriorecomanda” (SAN TOMMASO, Commento alla lettera di san Paolo ai Romani).

176 EUGENIO CAPEZZUTOtore della parola”, in attesa di un possibile e assai probabilemessaggio da parte di Dio. Si scorge dinamicità e relazionalitànel suo stesso porsi. È il luogo di un incontro, il luogo sacro nelquale già si avverte una relazione, che si manifesta come unrichiamo, un dialogo: “la cui voce risuona” nell’intimità propria.L’essere in dialogo-relazione con Dio, da parte dell’uomo,è dunque consustanziale al suo esistere, fa parte ontologicamentedella sua stessa natura, è costituito dal suo essere persona.La coscienza è dunque la stessa persona umana, fatta adimmagine della Santa Trinità.Il peccato l’ha ferita, ci dicono i catechismi, ma non irrimediabilmente.Con la morte in croce di Cristo l’uomo e la suacoscienza sono stati restaurati nella loro immagine divina.L’uomo e la sua coscienza sono stati raggiunti e fecondati dalgerme dello Spirito per una vita nuova in Cristo. Con la redenzione,la coscienza è stata così sottratta alla sua pura individualitàe costituita nella unità della Chiesa animata dallo stessoSpirito. Con la redenzione, tuttavia, il peccato è stato vinto inlinea di principio, ma i segni della sua infausta presenza sonotuttora presenti nella vita dell’uomo e della creazione. Per questomotivo risuona in tutti i catechismi l’appello ai cristiani diaccogliere sempre più il dono di una coscienza nuova, animatadallo Spirito, aprendosi alla sua azione interiore ed esteriore.Per il cristiano la coscienza è coscienza nello Spirito, checresce, matura per il dialogo incessante che in essa si instauratra l’uomo e lo Spirito. La coscienza è dono di Dio, e come ognidono va impiegato per dare gloria a Dio e per la propria realizzazionepersonale. Non esiste vera coscienza morale se non inun rapporto di disponibilità all’azione dello Spirito: solo Luiconosce la verità, solo Lui conosce i piani di Dio, solo Lui conosceciò che qui e ora è gradito a Dio. Il cristiano deve riconoscerel’immensità di questa grazia; attraverso i suggerimenti, delloSpirito, la sua correzione l’uomo può comprendere cioè il sensodella sua vita, delle sue decisioni, delle sue scelte morali, spessodifficilissime. Lo Spirito, aiutandolo a discernere i segni delpiano divino di salvezza, lo aiuta a riscoprire il vero senso dellapropria esistenza: è Cristo che, proprio attraverso l’imperativitàdello Spirito di amare il bene, fa sentire la sua voce, vocedell’uomo e voce di Dio.Il rapporto coscienza-Spirito è l’affermazione del primatodi Dio sull’uomo, di un uomo che è chiamato ad uscire dalla

LO SPIRITO SANTO E LA COSCIENZA MORALE 175eredità futura ci è già dato il dono di una presenza illuminantedello Spirito Santo che, infondendo in noi la carità, comemisteriosa partecipazione all’amore stesso con cui Dio ama,guarisce e trasforma la coscienza, e ci rende possibile un’osservanzapiena e amorosa (non più solo legale e quindi forzata)della volontà di Dio e una collaborazione senza riserve alla suaazione salvifica 22 . Ciò che era impossibile alla legge è diventatopossibile all’amore, presente in noi come dono. L’amore è fruttodella legge nuova, la legge dello Spirito, costituita dal donodello Spirito Santo, dalla grazia che trasforma interiormente lanostra coscienza. L’amore ci libera da ogni costrizione e daogni paura; dà al bene il volto desiderabile di ciò che ci realizzae ci fa felici e quindi di ciò che liberamente vogliamo con la piùprofonda e insopprimibile delle nostre aspirazioni 23 .5. ConclusioneI catechismi del progetto CEI dando risalto al rapportocoscienza - Spirito vogliono indicare all’uomo di oggi che lacoscienza morale è valore della persona (e non della natura,sottomessa alle sue inderogabili leggi), e strumento di mediazioneed in un certo senso di verifica delle due realtà fondamentalidella persona umana: la verità e la libertà.La coscienza è il luogo teologico, sacro ed inviolabile, nelquale l’uomo si trova solo con Dio. Solo non sta per solitudine,isolamento, autonomia, soggettivismo. Questa solitudine vaintesa in senso di intimità profonda, di stretta relazione. In questoluogo d’intimità, c’è qualcosa di più del trascendentale “udi-22La legge resta per il credente giusta, cioè espressione autentica diquella verità morale di cui siamo costituiti; ma essa non è più obbligazioneche lo costringe a prestazioni troppo superiori alle sue forze, perché estraneeal dinamismo delle sue tendenze e dei suoi desideri.23Questa legge “data dentro”, non fa nessuna violenza alla nostralibertà, perché si identifica misteriosamente con essa, è qualcosa che ciappartiene come anima della nostra anima. “I giusti non sono sotto la leggeperché l’istinto dello Spirito Santo è in loro il loro proprio istinto… poichéhanno una legge interiore e fanno spontaneamente ciò che la legge esteriorecomanda” (SAN TOMMASO, Commento alla lettera di san Paolo ai Romani).

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