sopr<strong>in</strong>dicate,e che stanno producendo opere degne di nota.Il tema della <strong>mostra</strong> questa volta è <strong>in</strong>centrato sui “vasi, contenitori”, e si pone l’obiettivo di di<strong>mostra</strong>recome gli artisti ceramisti <strong>in</strong>tendano la funzione dei vasi appunto, per così comprendere meglio qualisiano le tendenze attuali della ceramica giapponese.Gli artisti selezionati sono tra i più attivi <strong>in</strong> Giappone, e la tendenza generale <strong>delle</strong> loro politiche diproduzione è molto diversificata. Alcuni cercano di rafforzare ulteriormente le tecniche tradizionalisvolgendo la loro attività <strong>in</strong> luoghi <strong>in</strong> cui la ceramica è stata prodotta per secoli, perfezionando e rif<strong>in</strong>endoil design nel tentativo di creare opere d’arte ancora più ricche. Altri si sforzano di affrancarsi dai ceppidella tradizione, e creare manufatti ceramici dall’impronta più personale, perseguendo completamentenuove forme e adattandole allo stile di vita moderno. Altri ancora pongono maggior enfasi sugli aspettipratici della ceramica nella vita contemporanea.Sebbene siano diversi nell’orientamento, i loro sforzi stanno gradualmente portando i loro frutti econducendo <strong>alla</strong> creazione di una nuova ceramica, adatta ad <strong>in</strong>augurare una nuova epoca.
1 ARITA E KARATSUL’orig<strong>in</strong>e <strong>delle</strong> porcellane di Arita viene fatta risalire al periodo Momoyama (1575- 1614) quando RiSampei, un ceramista coreano naturalizzato <strong>in</strong> Giappone, scoprì la presenza di argilla nell’area di Arita,nel nord del Kyushu, e com<strong>in</strong>ciò a produrre porcellane. Questo rappresenta l’<strong>in</strong>izio della produzione diporcellane <strong>in</strong> Giappone.Più tardi abbiamo l’avvento dello stile della decorazione <strong>in</strong> blu cobalto sotto coperta (sometsuke) 1 , e laporcellana aka-e di Sakaida Kakiemon con smalti policromi sopra coperta 2 .I manufatti ceramici di Arita, come le porcellane Kakiemon e Imari, furono ampiamente esportatiall’estero.Le raff<strong>in</strong>ate porcellane iro-e, con decorazioni policrome sopra coperta furono prodotti anche comespecialità manufatturiera locale del dom<strong>in</strong>io di Nabeshima.Anche nel periodo Meiji (1868-1911) l’Area di Arita rappresentava il centro Nazionale della produzione diporcellana.L’orig<strong>in</strong>e <strong>delle</strong> porcellane Karatsu, come quelle di Arita, viene fatta risalire ad un gruppo di ceramist<strong>in</strong>aturalizzati coreani, ed erano per la maggior parte dest<strong>in</strong>ate ad un uso domestico e quotidiano, e <strong>in</strong>parte utilizzate per la cerimonia del tè.Ci sono molti tipi di manufatti ceramici Karatsu, che <strong>in</strong>cludono E-karatsu (picture- karatsu, ceramicasmaltata con decorazioni eseguite con un pigmento ottenuto dall'ossido di ferro), Hakeme (decorazione“brush-gra<strong>in</strong>”, con venature lasciate dai segni di larghi pennelli), Madara - Karatsu (Karatsu a macchie),Chosen- Karatsu (Korean Karatsu), e Mishima Karatsu.2 HAGILa ceramica Hagi fu <strong>in</strong>izialmente prodotta, secondo quanto ci riporta un antico resoconto, da unceramista coreano naturalizzato <strong>in</strong> Giappone durante il periodo Momoyama (1575- 1614). Fiorita sotto ilpatronato del feudo locale durante il periodo Edo (1615- 1867), la sua produzione era prevalentemente<strong>in</strong>centrata su utensili che servivano per la cerimonia del tè. Le tecniche <strong>delle</strong> ceramiche Hagi sono statetramandate per generazioni da diverse famiglie di ceramisti, come i Saka e i Miwa. F<strong>in</strong> dalle orig<strong>in</strong>i iceramisti Hagi producevano pr<strong>in</strong>cipalmente utensili da tè nello stile - d<strong>in</strong>astia Yi (coreana), e utilizzavanoargilla locale per produrre ceramiche d<strong>alla</strong> bellezza sobria e delicata grazie all’applicazione di unasmaltatura leggermente opaca.Negli ultimi anni alcuni artisti si sono dedicati <strong>alla</strong> sperimentazione di nuove forme, ispirandosi allecaratteristiche <strong>delle</strong> ceramiche Hagi.1 applicata sulla superficie dell’oggetto prima della <strong>in</strong>vetriatura.2 Applicati sulla superficie dell’oggetto dopo l’<strong>in</strong>vetriatura