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<strong>AQUILEIA</strong><br />
STORIA, ARTE E CULTURA<br />
A.S. 2009-2010<br />
Liceo G. S. “R. Franchetti”<br />
Classe VB Prof.ssa Artusi A.
La città di Aquileia è<br />
situata ai limiti<br />
meridionali della<br />
pianura friulana, prima<br />
che inizi l'ampia laguna<br />
di Grado ed è oggi uno<br />
dei più importanti centri<br />
archeologici dell'Italía<br />
settentrionale.
Nella Tabula<br />
Peutingeriana (fine IV<br />
s.d.C.) Aquileia è<br />
rappresentata come una<br />
città ben difesa da torri e<br />
mura possenti, con diverse<br />
strade che la collegano<br />
all'Italia e con il centro<br />
Europa (via Annia, via<br />
Postumia, via Gemina,<br />
ecc.) e posizionata in<br />
prossimità dell'Adriatico.
-Aquileia fu fondata nel 181a.C.<br />
come colonia con diritto latino.<br />
- Colonia romana, postazione<br />
offensiva per le operazioni<br />
militari contro i Galli e gli<br />
abitanti di Illiria, Dalmazia e<br />
Pannonia<br />
-Lambita dalle acque dei fiumi<br />
Natisone e Torre, sorgeva<br />
sull’inrocio di un cardo (via Iulia<br />
Augusta) e di un decumano (via<br />
Gemina) che si intersecavano nel<br />
Foro, il cuore della città.
- La città nacque dunque sull’incrocio<br />
di fiumi e di<br />
strade che ancora oggi in<br />
parte si possono<br />
percorrere.<br />
- Presto Aquileia acquistò<br />
importanza anche come<br />
emporio commerciale e<br />
centro amministrativo.<br />
- Sul Foro, centro della vita<br />
politica, religiosa e<br />
commerciale, si<br />
affacciavano i templi e la<br />
Basilica(tribunale).<br />
Foro imperiale- II sec. d. C.
290 - 280 a. C. espansione romana a Nord<br />
del fiume Aesis (Esino), sul versante<br />
adriatico, e dell’Arnus (Arno)<br />
sul versante tirrenico: a nord e a sud<br />
del fiume Padus (Po) si trovavano<br />
stanziate le tribù galliche<br />
di Boi e Senoni, Insubri e Cenomani<br />
Fine del III sconfitto Annibale e messa al sicuro<br />
secolo a.C. dai Galli transalpini l’Italia nordoccidentale<br />
, Roma doveva creare<br />
un avampost o militare e<br />
commerciale a ridosso delle Alpi<br />
Orientali: Aquileia.
La deduzione della colonia di Aquileia fu decisa nel 183 a. C.<br />
con apposito senatus consultum; fu realizzata nel 181 a. C.<br />
Roma creò una città che sbarrasse il<br />
traffico a quanti minacciavano di invadere<br />
la penisola e fosse punto di partenza per<br />
nuove spedizioni di conquista, soprattutto<br />
verso la Germania Meridionale e la<br />
Carinzia, famose per i loro ricchi<br />
giacimenti di ferro.
Da un passo delle Storie di Tito Livio emerge che nel<br />
183 a. C. il senato di Roma, dopo alcune incertezze<br />
relativa allo stato giuridico della colonia da fondare,<br />
decise la deduzione della colonia latina di Aquileia,<br />
che venne realizzata due anni dopo.<br />
Eletta nel 183 a. C., la commissione triumvirale<br />
deputata a sovrintendere alle operazioni di<br />
fondazione fu in grado di portare a compimento il<br />
mandato solamente nel 181 a. C .<br />
“Nec satis constabat utrum Latinam an civium<br />
Romanorum deduci placeret”
La colonizzazione latina fu<br />
lo strumento del<br />
predominio sull’Italia<br />
C. a d. L. = entità a sé<br />
(i coloni non erano romani)<br />
Autonomia amministrativa-<br />
Leggi e istituzioni proprie.<br />
Cittadinanza propria.<br />
Diritto di connubium<br />
e commercium con Roma.<br />
Coloni di basso ceto sociale<br />
Colonizzazione<br />
romana destinata alla<br />
salvaguardia delle<br />
coste (coloniae<br />
maritimae).<br />
Almeno 300 cittadini<br />
romani che<br />
conservavano lo<br />
status giuridico della<br />
città di origine
Esposta più delle altre colonie padane ad eventuali attacchi dei<br />
popoli dell’entroterra (Istri, Illiri), con opere difensive non del<br />
tutto adeguate, e presumibilmente indebolita nel corpo<br />
coloniario da un numero di defezioni superiori al normale,<br />
Aquileia già nel 171 a. C. aveva denunciato la precarietà della<br />
sua condizione .<br />
Nel 169 a. C. la colonia dedotta nel 181 a. C. ricevette un<br />
supplementum, ossia un rinforzo di coloni (Liv. XLIII, 17, 1).<br />
« Mille et quingentae familiae ex senatus consulto scriptae”.
Tra i reperti del Foro, del museo Arcgheologico di<br />
Aquileia è esposta l’epigrafe n. 23.<br />
E’ una tavola parallelepipeda in calcare.<br />
Inv. n. 1. Dim.: 73 x 56 x 15.<br />
L(ucius) Manlius L(uci) f(ilius)<br />
Acidinus, triu(m)vir<br />
Aquileiae coloniae<br />
deducundae.<br />
Traduzione: Lucio Manlio Acidino, figlio di Lucio,<br />
triumviro (incaricato) della fondazione della<br />
colonia di Aquileia.<br />
Bibliografia: CIL V, 873; Inscr. Aq., 27.<br />
Datazione: II-I secolo a.C.
Aquileia raggiunse il suo<br />
apice sotto il dominio di<br />
Cesare Ottaviano<br />
Augusto (27 a.C. – 14<br />
d.C.) divenendo capitale<br />
della<br />
X Regio “Venetia et<br />
Histria” ed accelerando<br />
quel processo che ne<br />
avrebbe fatto una delle<br />
più importanti città<br />
dell’Impero Romano.<br />
Ricostruzione di Aquileia romana
L’Italia era realtà giuridica in cui coesistevano delle res publicae<br />
autogovernate e delle praefecturae giudiziarie: accanto, o<br />
meglio, al di sopra delle "città stato" (le colonie e i municipi)<br />
esistevano delle più ampie circoscrizioni in cui il pretore<br />
urbano amministrava la giustizia per mezzo dei suoi delegati, i<br />
praefecti.<br />
Augusto raggruppò le colonie e i municipi italiani - o meglio le<br />
"prefetture"- in 11 grandi "distretti“: le Regioni (regiones),<br />
burocraticamente designatie con un numero: I, II, III, IV, V, VI,<br />
VII, VIII, IX, X e XI. In seguito a tale suddivisione dell’Italia,<br />
promossa da Ottaviano Augusto, i territori dell’odierno Friuli<br />
– Venezia Giulia, del Veneto e del Trentino A.-Adige<br />
appartennero alla decima regione d’Italia (X regio), denominata<br />
Venetia et Histria.<br />
Augusto designò Aquileia capitale della X Regio Venetia et<br />
Histria e la città diventò una dei più importanti centri di<br />
scambio commerciale dell’Impero romano.
Grazie ad una buona<br />
rete viaria e ad un<br />
imponente porto<br />
fluviale, Aquileia<br />
divenne sempre più<br />
importante per il suo<br />
commercio e per lo<br />
sviluppo di un<br />
artigianato assai<br />
raffinato (vetri, ambre,<br />
fictilia, gemme…).<br />
La Via Sacra e il porto fluviale
Costruito lungo le sponde<br />
del Natissa cui confluivano,<br />
in età romana, le acque del<br />
fiume Torre -Natisone, aveva<br />
la banchina a doppio livello<br />
per essere usata da<br />
imbarcazioni di stazza<br />
diversa e per contenere il<br />
flusso delle maree. Ampliato<br />
da Claudio (I sec. d C.) era<br />
largo 48 metri e lungo circa<br />
350, era costruito con grandi<br />
blocchi di pietra d'Istria<br />
squadrati, con anelli per<br />
l'ormeggio delle navi.
Si commerciava materiale<br />
edilizio come la pietra d'Istria, i<br />
marmi dalla Grecia e dall'Africa<br />
settentrionale, la sabbia per la<br />
lavorazione del vetro e poi vino,<br />
olio, olive, lana, ambra, oro,<br />
spezie.<br />
Altri prodotti: il pesce<br />
conservato ed una salsa,<br />
chiamata "garum", sempre a<br />
base di pesce, che qui veniva<br />
sapientemente confezionata ed<br />
esportata ovunque.<br />
La qualità della lana era<br />
conosciuta in tutto l'impero ed<br />
Aquileia divenne tra le tre città<br />
più importanti in Italia nella<br />
produzione di filati.
- Via Julia Augusta verso il Norico;<br />
- Via Annia e la via Emilia verso Italia<br />
centrale e Roma;<br />
- Via Gemina verso est (Lubiana ed i<br />
Balcani);<br />
- Via Flavia versoTrieste, raggiungeva<br />
Pola e la Dalmazia;<br />
- un'altra strada raggiungeva Cividale<br />
e, attraversate le valli del Natisone,<br />
proseguiva verso Nord;<br />
- Via Postumia che arrivava fino a<br />
Genova, attraversando la pianura<br />
Padana.<br />
Per via terra giungevano ad Aquileia<br />
minerali metalliferi, bestiame,<br />
legname, schiavi e ambra grezza<br />
proveniente dai giacimenti del mar<br />
Baltico.
90-89 a.C. Aquileia fu trasformata<br />
da colonia a municipio;<br />
COLONIE<br />
Erano città fondate da Roma intese come propaggini della civitas<br />
Romana, organizzate sin dalle origini secondo lo schema<br />
amministrativo romano, con ripartizione del potere tra un organo<br />
assembleare, detto curia o senato, e i magistrati.<br />
MUNICIPI<br />
Erano comunità preesistenti cui era stata riconosciuta la<br />
cittadinanza romana.<br />
Formalmente autorizzati a servirsi delle proprie leggi e delle<br />
proprie istituzioni, si erano comunque adeguati a tale schema già<br />
nell'età repubblicana, a seguito di un lungo processo di<br />
assimilazione e di attrazione culturale.
� 58-50 a. C.<br />
� Come governatore della Gallia<br />
Cisalpina e dell’Illirico, Cesare<br />
soggiornò più volte ad Aquileia,<br />
nel cui territorio fece anche<br />
svernare le legioni impegnate nella<br />
guerra gallica.<br />
� Provvide alla riorganizzazione<br />
difensiva ed amministrativa di<br />
tutto il settore prealpino ed alpino<br />
orientale.<br />
� Oltre alla costituzione della colonia<br />
di Tergeste (Trieste), a Cesare va<br />
attribuita la fondazione, forse come<br />
vicus, di Iulium Carnicum (Zuglio)<br />
e la costituzione, o il riordino, di<br />
Forum Iulii (Cividale), che ottenne<br />
poi dallo stesso Cesare lo statuto<br />
municipale.
� Aquileia capitale<br />
della X Regio<br />
� Ampliamento e<br />
monumentalizzazio<br />
ne dell'antico<br />
abitato<br />
� Porto fluviale e<br />
splendidi edifici<br />
pubblici.<br />
� Massimo sviluppo<br />
IV sec. d. C.
� Nel 167 :primo assalto da parte delle truppe dei<br />
Quadi e dei Marcomanni;<br />
� 238 d.C. : bellum Aquileiense, alla fine del quale le<br />
truppe che presidiavano la città ebbero la meglio<br />
su Massimino il Trace e sulle sue milizie, che ne<br />
sostenevano la candidatura al titolo imperiale.<br />
� A partire dal III secolo d.C.: crisi generale.<br />
� Con Diocleziano Aquileia tornò ad essere una delle<br />
più grandi città dell'impero: vi si aprì la zecca e fu<br />
posta la sede del governatore della X Regione e del<br />
comandante della flotta dell'Alto Adriatico. (IV<br />
sec)
Si era intanto formata una forte<br />
comunità cristiana che si richiamava<br />
alla predicazione dell'apostolo Marco e<br />
che ebbe presto i suoi martiri: le<br />
Quattro Vergini ed i Santi Ermagora e<br />
Fortunato; nel 313 d.C. il Constitutum<br />
Costantini diede loro la possibilità di<br />
professare apertamente la propria fede<br />
ed il vescovo Teodoro volle la<br />
fondazione dei primi edifici religiosi.<br />
L'evangelizzazione dell'Istria e dei<br />
Balcani, dell'Ungheria e dei territori che<br />
arrivano fino al Danubio partì da qui;<br />
l'ampiezza della giurisdizione rese<br />
questa una delle maggiori sedi<br />
vescovili della cristianità e la grande<br />
autorità del suo prelato fu aumentata<br />
dall'attribuzione al vescovo del titolo di<br />
Patriarca.<br />
Battistero adiacente la Basilica
� 361: Aquileia fu assediata dalle truppe di Giuliano<br />
l'Apostata, che deviarono il corso del fiume Natissa facendo<br />
decadere l'importanza del porto cittadino a vantaggio del<br />
porto della vicina Grado.<br />
� Dalle regioni danubiane, attraverso gli agevoli valichi alpini<br />
e carsici, arrivarono i primi invasori barbari guidati in<br />
successione da Alarico e Attila.<br />
� Mentre nel 401 i Visigoti di Alarico espugnarono e<br />
saccheggiarono la città decretandone la fine politica e<br />
militare, Attila, a capo degli Unni, nel 452, attraverso una<br />
serie impressionante di invasioni perpetuate a più riprese,<br />
rese Aquileia una distesa di rovine.<br />
� Molti cittadini aquileiesi, comprese le personalità<br />
ecclesiastiche, si rifugiarono sulle vicine isole di Grado, ben<br />
sapendo che i barbari, timorosi e poco pratici dell'acqua, mai<br />
si sarebbero inoltrati lungo i canali della laguna.
� Nel 568 il popolo<br />
longobardo conquista<br />
anche il Friuli e sposta<br />
la capitale del suo<br />
primo ducato a<br />
Cividale: Aquileia è<br />
troppo vicina a Grado e<br />
alla costa Adriatica,<br />
territorio oramai<br />
soggetto a Ravenna.<br />
Grado diventa sede<br />
episcopale in antitesi ad<br />
Aquileia.<br />
Basilica di sant’Eufemia a Grado<br />
Vi sec.
� Di Aquileia nel corso<br />
dei secoli VI, VII e<br />
VIII sappiamo ben<br />
poco. La popolazione<br />
cittadina, dopo la<br />
calata degli Unni, fu<br />
dimezzata.<br />
� Bisognerà attendere il<br />
1000-1100 per<br />
assistere ad una<br />
rinascita della città
� La prima chiesa costruita dal vescovo Teodoro<br />
dopo il 313 ( si trattava di due aulee parallele i<br />
cui pavimenti sono ancora osservabili nella<br />
Cripta degli Scavi (per quello che riguarda l'aula<br />
settentrionale) e all'interno della basilica attuale<br />
(per l'aula meridionale).<br />
� La basilica è stata ricostruita varie volte: alla fine<br />
del V secolo venne ricostruita sull'area dell'aula<br />
meridionale ampliandola verso Est ed<br />
arricchendola ad Ovest con un nartece ed un<br />
battistero.<br />
� Nel IX secolo con il Patriarca Massenzio la<br />
chiesa assunse l'aspetto che ancora oggi mantiene<br />
con la costruzione delle tre absidi, della cripta e<br />
della chiesa dei pagani di fronte alla facciata.<br />
� Nell‘ XI secolo, grazie all'azione del patriarca<br />
Poppone, venne costruito il campanile e vennero<br />
sostituiti i capitelli della navata.<br />
� Alla fase gotica risalgono le murature attuali dai<br />
capitelli in su e le coperture, ricostruite dopo il<br />
terremoto del 1348.
Il nodo di Salomone.
Basilica di Sant’Eufemia - Grado
Casa medievale- Grado
<strong>AQUILEIA</strong><br />
STORIA, ARTE E CULTURA<br />
A.S. 2009-2010<br />
Liceo G. S. “R. Franchetti”<br />
Classe VB Prof.ssa Artusi A.