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Un progetto per il Tevere di E. M. Mazzola e i suoi studenti. - Il Covile

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d<strong>Il</strong> Cov<strong>il</strong>ef¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬¬AN°606RIVISTA APERIODICADIRETTA DASTEFANO BORSELLIBANNO XRISORSE CONVIVIALIE VARIA UMANITÀ5 OTTOBRE 2010Penetriamo nuovamente in epoche che non aspettano dal f<strong>il</strong>osofo né una spiegazione né una trasformazione del mondo, ma la costruzione <strong>di</strong> rifugi contro l’inclemenza del tempo. Nicolás Gómez Dáv<strong>il</strong>aROMA CITTÀ SOSTENIBILELA CITTÀ CHE MUORE DI TRAFFICO PUÒ RIVIVEREGRAZIE AL SUO FIUMEF HDI ETTORE MARIA MAZZOLAQuella che segue è la rappresentazione fantastica, maassolutamente documentata, <strong>di</strong> una grande idea urbanistica<strong>per</strong> Roma. A metà tra <strong>il</strong> romanzo storico, dovel’immaginazione si muove all’interno del contestoreale, e la fantapolitica, dove un’intera città si organizzaintorno al suo fiume <strong>per</strong> sod<strong>di</strong>sfare le necessitàdelle principali istituzioni politiche, questo saggio <strong>di</strong>E. M. <strong>Mazzola</strong> e dei <strong>suoi</strong> <strong>studenti</strong> ci offre l’immagine<strong>di</strong> una Capitale proiettata in un futuro ancorato solidamenteal passato. Aleggia <strong>il</strong> dubbio che una drasticariduzione del numero dei parlamentari potrebbecontribuire ad un ulteriore miglioramento dei trasporti,e così politica e urbanistica si fondono insieme <strong>per</strong>tornare alle loro origini più nob<strong>il</strong>i. (Red.). Prefazione.<strong>Il</strong> presente articolo riguarda una mia idea cheho sv<strong>il</strong>uppato con 16 miei <strong>studenti</strong> del terzoanno della <strong>Un</strong>iversity of Notre Dame Schoolof Architecture nel corso dello Spring Semesterdell’Anno Accademico 2008-2009.<strong>Il</strong> <strong>progetto</strong> è stato <strong>di</strong>viso in due fasi, la prima,durata 4 settimane e mezzo, svolta ingruppo, ha riguardato la progettazione urbanisticai cui <strong>di</strong>segni vengono riportati in questoarticolo. La seconda, <strong>di</strong> ulteriori 5 settimane, èstata svolta in forma in<strong>di</strong>viduale, ma coor<strong>di</strong>na-Ettore Roesler Franz <strong>Il</strong> Porto <strong>di</strong> Ripetta<strong>Il</strong> Cov<strong>il</strong>e è una pubblicazione non <strong>per</strong>io<strong>di</strong>ca e non commerciale, ai sensi della Leg-ge sull’E<strong>di</strong>toria n. 62 del 2001. ☞Redazione: Stefano Borselli (<strong>di</strong>rettore), RiccardoDe Benedetti, Pietro De Marco, Armando Ermini, Luciano Funari, Giu-seppe Ghini, Ciro Lomonte, Ettore Maria <strong>Mazzola</strong>, Alzek Misheff, Pietro Pagliar<strong>di</strong>ni,Almanacco romano, Gabriella Rouf, Nikos A. Salìngaros, Stefano Se-rafini, Stefano S<strong>il</strong>vestri, Francesco Borselli, Iacopo Cricelli, Massim<strong>il</strong>ianoDominici. ☞ ©2010 Stefano Borselli. Questa rivista è licenziata sotto CreativeCommons Attribuzione. Non commerciale. Non o<strong>per</strong>e derivate 2.5 Italia License.☞Ema<strong>il</strong>: <strong>il</strong>.cov<strong>il</strong>e@gma<strong>il</strong>.com. ☞Arretrati <strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>i a www.<strong>il</strong>cov<strong>il</strong>e.it.☞Font ut<strong>il</strong>izzati: <strong>per</strong> la testata i Morris Roman <strong>di</strong> Dieter Steffmann e i MorrisOrnament della HiH Retrofonts, <strong>per</strong> <strong>il</strong> testo i Fell Types realizzati da Igino Marini, www.iginomarini.com. ☞Software: impaginazione OpenOffice, immagini GIMP.


| ( 2 ) |ta, e ha prodotto i progetti architettonici <strong>per</strong> ivari e<strong>di</strong>fici che erano stati in<strong>di</strong>cati nella progettazioneurbana. <strong>Il</strong> risultato finale è stato unenorme successo. Sia le autorità politiche, provincialie comunali, che i professori <strong>di</strong> altreuniversità intervenuti alla presentazione dei lavorihanno ritenuto la proposta <strong>di</strong> grande interesse,sia dal punto <strong>di</strong> vista urbanistico che economicoe sociale. Qualcuno l’ha vista anchecome “futuristica”, nonostante l’importanzadata dagli <strong>studenti</strong> al rispetto dell’urbanistica edell’architettura della grande tra<strong>di</strong>zione romanafino agli anni ’20 del secolo trascorso. Inparticolare <strong>il</strong> Prof. Paolo Marconi, commentandoi lavori dei ragazzi ha sottolineato come“questa sia l’unica possib<strong>il</strong>ità che abbiamo<strong>per</strong> <strong>il</strong> futuro, la sostenib<strong>il</strong>ità passa <strong>per</strong> la risco<strong>per</strong>ta<strong>di</strong> questa urbanistica e <strong>di</strong> questa architetturae, soprattutto, delle tecniche e materialitra<strong>di</strong>zionali, <strong>per</strong>tanto questo <strong>progetto</strong>non va visto come nostalgico, bensì come futuristico.”. Senso ed obiettivi del Progetto.<strong>Il</strong> problema del congestionamento del trafficonel centro storico <strong>di</strong> Roma è in continuo aggravamento.La città ha più volte tentato <strong>di</strong>porvi rime<strong>di</strong>o, tuttavia anche <strong>il</strong> coinvolgimento<strong>di</strong> presunti “<strong>il</strong>lustri specialisti” della materia— ci si riferisce <strong>per</strong> esempio al parere richiestonegli anni ’80 del secolo scorso a Kenzo Tange— ha fornito solo risposte inadeguate.<strong>Un</strong>a delle principali ragioni <strong>di</strong> questo tristefenomeno, va senz’altro ricercata nell’eccessivopeso dei luoghi della politica presenti all’internodel centro storico. Questo è ormai un dato<strong>di</strong> fatto, tant’è che da decenni si parla <strong>di</strong> ricollocazionedelle attività politiche all’internodel cosiddetto S.D.O. Tuttavia, quella del SistemaDirezionale Orientale è una proposta chemai potrà attuarsi, almeno <strong>per</strong> due motivi:1. I politici italiani, benché possano esserericonosciuti responsab<strong>il</strong>i quanto gli architetti— se non più <strong>di</strong> loro — <strong>di</strong> quelle pianificazionie realizzazioni che hanno deturpato <strong>il</strong> territoriocircostante la città, amano <strong>il</strong> centro citta<strong>di</strong>no.Essi lo considerano infatti molto più rappresentativo<strong>di</strong> qualsivoglia e<strong>di</strong>ficio griffato chepossa sorgere in <strong>per</strong>iferia. Questo fa sì chemolto <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mente potranno accettare <strong>di</strong> trasferirsiin contesti <strong>di</strong>versi da quelli nei quali siidentificano.2. Se mai l’idea dello S.D.O. dovesse attuarsi,non si può sottovalutare <strong>il</strong> fatto che politici,<strong>di</strong>pendenti <strong>di</strong> Camera e Senato e ministerialiresterebbero comunque schiavi dell’autotrazione.Basti considerare <strong>il</strong> fatto che, oltre aglispostamenti interni al tessuto urbano, ognigiorno ci sono una serie <strong>di</strong> cortei <strong>di</strong> auto blu —e loro scorte — che o<strong>per</strong>ano i collegamenti daGiuseppe Vasi 1754, vita al Porto <strong>di</strong> Ripettad<strong>Il</strong> Cov<strong>il</strong>ef N° 606


| ( 4 ) |Fine del XIX Secolo, battelli a vapore al Porto <strong>di</strong> Ripettadei canali <strong>di</strong> deflusso delle acque eccedenti,potremmo ipotizzare <strong>di</strong> tornare a considerare<strong>il</strong> fiume come una via <strong>di</strong> comunicazione, le cuiacque sarebbero mantenute ad un livello costante(cosa che avviene praticamente <strong>per</strong> tuttii più gran<strong>di</strong> fiumi del pianeta tranne che in Italia!).Ciò porterebbe con sé la possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficarelungo gli argini, in<strong>di</strong>pendentemente dallerigide normative vigenti, quali le leggi1497/39, 431/85 (Galasso), 183/89 ecc.Tornando <strong>per</strong>tanto al problema trafficopolitica,possiamo dare un senso a questo programmatraendo spunto dalla recente polemicasui parcheggi <strong>per</strong> i deputati e sulla crescentepresenza della politica che, progressivamente,sembra volersi impossessare dell’intero centrostorico romano. L’estate del 2008 infatti s<strong>il</strong>eggeva 1 :“Stop all'occupazione del Centro storico <strong>di</strong> Romada parte della politica. <strong>Un</strong> appello bipartisanquello lanciato nei giorni scorsi dal sottosegretarioai Beni Culturali Francesco Giroche, appoggiato anche da alcuni deputati delPd, ha invitato <strong>il</strong> ministro Bon<strong>di</strong> a smantellare<strong>il</strong> parcheggio dei deputati a piazza del Parlamentodefinendolo «un pollaio». Ma negliultimi anni nel centro storico <strong>di</strong> Roma nonsolo si sono moltiplicati i palazzi destinati ad1 Laura Mari, “Roma, la politica invade <strong>il</strong> centro e parte unpiano <strong>per</strong> fermare <strong>il</strong> Palazzo”. La Repubblica del 30.7.2008.ospitare gli uffici <strong>di</strong> Camera e Senato, ma sonoanche aumentate le aree <strong>di</strong> sosta riservatealle auto blu, a danno degli abitanti che vedonoinvece sottrarsi spazi <strong>per</strong> <strong>il</strong> parcheggio.E così la nuova amministrazione citta<strong>di</strong>naha deciso <strong>di</strong> dare una decisa svolta al problema.«A settembre - annuncia Dino Gas<strong>per</strong>ini,delegato del sindaco <strong>di</strong> Roma Gianni Alemanno<strong>per</strong> <strong>il</strong> Centro storico - istituiremo laCommissione consultiva urbanistica che riscriverài confini della ‘città politica', unasorta <strong>di</strong> piano regolatore che limiterà e ri<strong>di</strong>mensioneràla presenza dei palazzi e deglispazi istituzionali nel cuore della capitale»”.Stando a ciò, abbiamo ragione <strong>di</strong> ritenerematuri i tempi, e dunque immaginare come sipossa eliminare totalmente <strong>il</strong> problema, rendendonuovamente navigab<strong>il</strong>e l’intero trattodel <strong>Tevere</strong> che da Fiumicino arriva fino a PonteM<strong>il</strong>vio.La proposta in oggetto prevede l’attuazione— all’interno delle aree libere, o parzialmenteoccupate da vecchi impianti industriali e/o artigianali<strong>di</strong>slocate lungo gli argini del fiume —<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> interventi ed<strong>il</strong>izi <strong>di</strong> grande portata,da realizzarsi nel più rigoroso rispettodella tra<strong>di</strong>zione architettonica romana. Questinuovi contesti dovrebbero ospitare i vari e<strong>di</strong>ficidel potere politico italiano, e possib<strong>il</strong>mented<strong>Il</strong> Cov<strong>il</strong>ef N° 606


| ( 5 ) |straniero, e con essi, ovviamente, una serie <strong>di</strong>complessi residenziali e alberghieri, atti adospitare politici e <strong>di</strong>pendenti che, così facendo,<strong>di</strong>morando nelle imme<strong>di</strong>ate vicinanze del loroposto <strong>di</strong> lavoro, non necessiterebbero <strong>di</strong> ut<strong>il</strong>izzarele loro automob<strong>il</strong>i. Si immagina l’e<strong>di</strong>ficazione<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> piccoli “quartieri dellapolitica”, dotati <strong>di</strong> luoghi <strong>per</strong> la socializzazione(piazze, strade pedonali commerciali, possib<strong>il</strong>menteporticate, ecc.).Delle realtà <strong>di</strong> questo tipo, così <strong>di</strong>slocatelungo <strong>il</strong> fiume, gioverebbero della possib<strong>il</strong>ità <strong>di</strong>ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong> <strong>Tevere</strong> come una “corsia preferenziale”a loro uso esclusivo, cosa questa che garantirebbeloro un livello <strong>di</strong> sicurezza ed unavelocità dei trasporti, da Fiumicino al centro <strong>di</strong>Roma, <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>mente ottenib<strong>il</strong>e con l’idea delloS.D.O. Certamente, un sim<strong>il</strong>e intervento porterebbeun grande beneficio all’intera città,che vedrebbe drasticamente alleggerito <strong>il</strong> trafficourbano.Parallelamente a questi interventi si ritieneche, <strong>di</strong>versamente dalle recenti proposte <strong>per</strong> lacostruzione <strong>di</strong> enormi parcheggi interrati inaree centrali (Lungotevere e Pincio), che acutizzerebbero<strong>il</strong> problema del traffico piuttostoche risolverlo (la certezza <strong>di</strong> trovare parcheggioincentiva l’uso dell’auto piuttosto che scoraggiarlo),si debba realizzare un doppio sistema(ra<strong>di</strong>ale e anulare) <strong>di</strong> collegamenti tramviari(o in ogni modo non inquinanti). In questosistema, le nuove linee “ra<strong>di</strong>ali” provenientidai quartieri <strong>per</strong>iferici, dovrebbero incrociarequelle “anulari” o<strong>per</strong>anti sugli attuali lungoteveree su <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> “<strong>per</strong>corsi concentrici”alla città. Questo sistema, sommandosi alle lineemetropolitane e all’anello ferroviario esistenti,garantirebbe degli spostamenti velociattraverso l’intera città, e potrebbe far <strong>di</strong>menticareai romani l’uso dell’auto e dei motorini.In questo nuovo sistema <strong>di</strong> trasporto pubblico,i ponti sul fiume svolgerebbero <strong>il</strong> ruolo <strong>di</strong> no<strong>di</strong><strong>di</strong> scambio delle aree centrali.<strong>Un</strong> sistema <strong>di</strong> questo tipo verrebbe ad assolverealla funzione svolta nelle gran<strong>di</strong> città europeedalle linee metropolitane, ma potrebbeessere più anche cap<strong>il</strong>lare <strong>di</strong> quelle! Ma c’è <strong>di</strong>più, un sistema <strong>di</strong> questo tipo troverebbe l’assenso<strong>di</strong> tutti coloro i quali si oppongono allarealizzazione <strong>di</strong> nuove linee metropolitane,immaginando che esse possano danneggiare<strong>per</strong> sempre i tesori nascosti dal sottosuolo romano.<strong>Un</strong>a città così ripensata vedrebbe drasticamenteridurre le emissioni inquinanti e, non<strong>di</strong>meno,tornerebbe ad essere pensata <strong>per</strong> <strong>il</strong> pedonepiuttosto che <strong>per</strong> l’automob<strong>il</strong>e.In aggiunta alla creazione dei tanti nuoviposti <strong>di</strong> lavoro che questa o<strong>per</strong>azione potrebbecomportare, essa si rivelerebbe come un enormebusiness <strong>per</strong> le casse pubbliche: considerandoinfatti che gran parte dei terreni <strong>di</strong> cui trattasi,nonché gli e<strong>di</strong>fici che verrebbero a liberarsi,risultano <strong>di</strong> proprietà demaniale, <strong>il</strong> Comune,o più in generale lo Stato, potrebbeemanciparsi della con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>tanza neiconfronti della speculazione ed<strong>il</strong>izia, ribaltandoquella che fu la situazione lamentata daGiovanni Giolitti parlando del crack finanziariodel Comune alla fine dell’800:«Se in principio, nel 1870, vi fosse stataun’Amministrazione comunale che, intuendol’avvenire <strong>di</strong> Roma, avesse acquistato le areefino a 5 o 6 km intorno alla città, ed avessecomp<strong>il</strong>ato un piano <strong>di</strong> ingran<strong>di</strong>mento, stu<strong>di</strong>atocon concetti molto elevati, oltre ad averecreato una città con linee molto più gran<strong>di</strong>ose,avrebbe anche fatto un’eccellente speculazione»2 .Quin<strong>di</strong>, mentre una serie <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici centrali, attualmente“occupati” dalla politica, potrebberoessere messi sul mercato immob<strong>il</strong>iare —o<strong>per</strong>ando <strong>il</strong> tanto auspicato ruolo <strong>di</strong> calmiereche lo Stato, o <strong>il</strong> Comune, dovrebbero svolgere<strong>per</strong> riportare <strong>il</strong> costo degli appartamenti a con<strong>di</strong>zionipiù accettab<strong>il</strong>i <strong>per</strong> chiunque — una se-2 Per l’ed<strong>il</strong>izia della capitale, Camera dei deputati, tornata 16giugno 1907, Discorsi, vol. III, p. 969.5 ottobre 2010 Anno X


| ( 6 ) |rie <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> nuova costruzione verrebberoad investire alcune aree lungo gli argini del<strong>Tevere</strong>. Questi interventi dovrebbero vedere <strong>il</strong>Comune, e lo Stato, svolgere un ruolo attivoimpren<strong>di</strong>toriale poiché, come ha osservato ItaloInsolera relativamente alle con<strong>di</strong>zioni economichedella Roma <strong>di</strong> fine ‘800,«in una città che ha l’ed<strong>il</strong>izia come sua unicaattività industriale, <strong>il</strong> deficit dell’amministrazione,già allora cospicuo, può essere sanatoproprio con una <strong>di</strong>retta partecipazione in taleramo <strong>di</strong> investimenti» 3 .L’o<strong>per</strong>azione, lunga da attuarsi, vedrebbe unnotevole sv<strong>il</strong>uppo del settore ed<strong>il</strong>izio, con conseguentibenefici <strong>per</strong> l’intera collettività, e potrebbeattuarsi con costi molto contenuti <strong>per</strong> <strong>il</strong>pubblico, grazie alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui sopra.Inoltre, <strong>il</strong> fatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> terreni propri dacedere ai privati <strong>per</strong> la realizzazione delle o<strong>per</strong>e,metterebbe la pubblica amministrazionenelle con<strong>di</strong>zioni ottimali <strong>per</strong> poter ut<strong>il</strong>izzare <strong>il</strong>sistema del project financing, riducendo al minimole spese a carico della comunità. Altreo<strong>per</strong>azioni invece, avendo come obiettivi la riqualificazioneurbana e <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio economicocon la creazione <strong>di</strong> nuovi posti <strong>di</strong> lavoro, potrebberorealizzarsi beneficiando <strong>di</strong> strumentiquali i contratti <strong>di</strong> quartiere o i patti territoriali,usufruendo così <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> comunitari.Va infine sottolineato come, adottare materialie tecniche costruttive tra<strong>di</strong>zionali <strong>per</strong> inuovi interventi, gioverebbe alla ri-formazione<strong>di</strong> una vasta manodo<strong>per</strong>a specializzata che, alungo andare, risulterebbe in regime <strong>di</strong> concorrenza.<strong>Un</strong>a con<strong>di</strong>zione del genere porterebbead abbattere i costi della manodo<strong>per</strong>a <strong>per</strong> <strong>il</strong>restauro degli e<strong>di</strong>fici storici della città. Infine,va evidenziato come l’uso <strong>di</strong> materiali e tecnichetra<strong>di</strong>zionali porterebbe ad avere e<strong>di</strong>fici conpareti ecologiche e con ottimo comportamentotermo-igrometrico, cosa che può tradursi in3 Italo Insolera, in Roma - Immagini e realtà dal X al XX secolo,Laterza E<strong>di</strong>zioni, Roma-Bari 1980, pag. 32.una frase oggi molto in voga: riduzione dellaemissione <strong>di</strong> gas serra necessari <strong>per</strong> <strong>il</strong> riscaldamentoe raffrescamento degli e<strong>di</strong>fici.. Aree <strong>di</strong> intervento.Procedendo da sud, sono state in<strong>di</strong>viduate unaserie <strong>di</strong> aree — ma molte altre potrebbero essereprese in considerazione — poste su ambeduele sponde del <strong>Tevere</strong> dove questi interventi potrebberorealizzarsi. Intervenire su <strong>di</strong> essecomporterebbe anche un ra<strong>di</strong>cale intervento <strong>di</strong>riqualificazione <strong>di</strong> quelle gravitanti al loro intorno.Volendo sommariamente in<strong>di</strong>viduare iconfini <strong>di</strong> ognuna <strong>di</strong> esse si può st<strong>il</strong>are <strong>il</strong> seguenteelenco:1. Parcheggio <strong>di</strong> via del Mare — via deiCocchieri, Lungotevere Dante, viale Marconi;2. Ansa del Lungotevere <strong>di</strong> Pietrapapa daponte Marconi a Piazza Enrico Fermi, via E.Fermi, vicolo <strong>di</strong> Pietrapapa, via Pacinotti,Lungotevere Vittorio Gassman, Lungoteveredei Papareschi;3. Riva Ostiense, via del Porto Fluviale, viadel Commercio, Piazza del Gazometro, viaNegri, Ferrovia/via Benzoni, via degli Argonauti,via Ostiense;4. Via Portuense, Lungotevere Portuense;5. Lungotevere dei Sangallo, via <strong>di</strong> San F<strong>il</strong>ippoNeri, vicolo delle Prigioni, vicolo dellaMoretta, via <strong>di</strong> Bravaria;6. Lungotevere della Vittoria, Piazzale MarescialloGiar<strong>di</strong>no, via dello Sta<strong>di</strong>o Olimpico,Lungotevere Maresciallo Cadorna, via Capporati;7. Lungotevere Flaminio, Piazza Gent<strong>il</strong>e daFabriano, Piazza Mancini, via Antonazzo Romano,via Brunelleschi, Ponte Duca d’Aosta,via Martino Longhi, Lungotevere Thaon <strong>di</strong>Revel, Ponte M<strong>il</strong>vio.Inoltre, sarebbe possib<strong>il</strong>e, e auspicab<strong>il</strong>e, unadrastica riqualificazione dell’intera area dell’exV<strong>il</strong>laggio Olimpico dove, in sostituzioned<strong>Il</strong> Cov<strong>il</strong>ef N° 606


| ( 7 ) |degli orrib<strong>il</strong>i e<strong>di</strong>fici presenti, sarebbe possib<strong>il</strong>erealizzare un vero e proprio quartiere da metterein relazione col fiume.. <strong>Il</strong> Progetto degli <strong>studenti</strong>.Agli <strong>studenti</strong>, a titolo <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> p<strong>il</strong>ota, èstato chiesto <strong>di</strong> affrontare la sola progettazionerelativa alle aree 1, 2 e 3, con la raccomandazione<strong>di</strong> osservare quanto avevo avuto modo <strong>di</strong>descrivere nel programma <strong>di</strong> <strong>progetto</strong> che,fondamentalmente, era lo stesso che ho riassuntonel presente testo. Non credo quin<strong>di</strong>possa essere ut<strong>il</strong>e d<strong>il</strong>ungarmi nella spiegazionedei dettagli delle varie zone. Tuttavia mi fapiacere raccontare dell’incre<strong>di</strong>b<strong>il</strong>e entusiasmo<strong>di</strong>mostrato dagli <strong>studenti</strong>, entusiasmo ripagatodai positivi commenti ricevuti da parte delleautorità e dai professori intervenuti alla presentazione.In<strong>di</strong>pendentemente dal successo del <strong>progetto</strong>a livello <strong>di</strong> fattib<strong>il</strong>ità, penso che questo lavoro,a livello pedagogico sia servito a far riflettere<strong>il</strong> mondo accademico sul fatto che, quandoad uno studente viene affidato un <strong>progetto</strong> cheabbia un piede nel mondo accademico, edun’intera gamba in quello reale, nonostante le<strong>di</strong>fficoltà e l’eventuale fatica patita, egli darà <strong>il</strong>massimo <strong>di</strong> sé, <strong>per</strong>ché saprà <strong>di</strong> poter raccoglierequalcosa che va al <strong>di</strong> là del voto finale; mentre,quando gli si affida un mero <strong>progetto</strong> accademico,egli sarà portato a svolgere meccanicamente<strong>il</strong> suo compito solo <strong>per</strong>ché è un attonecessario a su<strong>per</strong>are l’esame e nulla più. Darepiù progetti <strong>di</strong> questo tipo risulterebbe ancheun grande stimolo al <strong>di</strong>battito culturale internoalle città. In altre parole, se le universitàtornassero a svolgere un ruolo propositivo comeal tempo delle “Accademie” — magari conmeno imposizioni — le città potrebbero finalmentemigliorarsi. In questo <strong>progetto</strong> è statoproposto un vero e proprio nuovo quartiere incui, accanto alle strutture pubbliche, sono statepreviste attività <strong>di</strong> ogni genere, residenze privateed alloggi popolari, <strong>il</strong> tutto progettato conlo specifico intento della massima integrazionesociale, della sicurezza, dell’ecologia e dellasostenib<strong>il</strong>ità; a tal proposito, tra le in<strong>di</strong>cazioni“ecologiche” c’è stata <strong>per</strong> esempio la proposta,lungo <strong>il</strong> tracciato della ferrovia (circa 8 metripiù basso dell’e<strong>di</strong>ficato) <strong>di</strong> creare delle barriereanti-rumore la cui parte <strong>di</strong> coronamento potrebbevenir realizzata con pannelli fotovoltaici<strong>per</strong> la produzione <strong>di</strong> parte dell’energia necessariaal quartiere. Chiudo con la doverosamenzione dei nomi degli <strong>studenti</strong> che hannoprodotto i <strong>di</strong>segni che seguono: Clarissa Barrientos;Jennifer Burke; Erin Cain; ConstanceChen; Larissa Esm<strong>il</strong>la; Carolina Fabrega; JamesHayes; Terry Howell; Em<strong>il</strong>y Jaquay; StephanieJazmines; Nathaniel Marsh; DanielNowlan; Nicholas Schroeder; ChristopherSnyder; Lon Stousland; Tiffany Tran.Planimetria dello stato attuale5 ottobre 2010 Anno X


| ( 8 ) |Planimetria generale dell’interventod<strong>Il</strong> Cov<strong>il</strong>ef N° 606


| ( 9 ) |In<strong>di</strong>cazione delle linee principali <strong>di</strong> trasporto nell’area <strong>di</strong> intervento5 ottobre 2010 Anno X


| ( 10 ) |In<strong>di</strong>cazione delle nuove linee <strong>di</strong> trasporto pubblico / In<strong>di</strong>viduazione delle aree <strong>di</strong> intervento lungo <strong>il</strong> tratto urbanodel <strong>Tevere</strong>“Res Publica” (e<strong>di</strong>fici a destinazione Pubblica) / “Res Privata” (e<strong>di</strong>fici a carattere residenziale misto)d<strong>Il</strong> Cov<strong>il</strong>ef N° 606


| ( 11 ) |“Civitas” (la città come sovrapposizione della “Res Publica” e della “Res Privata”) / In<strong>di</strong>cazione delle Nuove Strade ePiazzeViab<strong>il</strong>ità Pedonale / Viab<strong>il</strong>ità Carrab<strong>il</strong>e5 ottobre 2010 Anno X


| ( 12 ) |Parcheggi Interrati e “a raso” / In<strong>di</strong>cazione dei Fronti CommercialiIn<strong>di</strong>cazione delle Stazioni Fluviali / In<strong>di</strong>cazione delle Aree Ver<strong>di</strong> (Pubbliche e Private)d<strong>Il</strong> Cov<strong>il</strong>ef N° 606


| ( 13 ) |Vista e Sezione da un Nuovo Ponte verso un Nuovo E<strong>di</strong>ficio Ministeriale5 ottobre 2010 Anno X


| ( 14 ) |Vista e Sezione del nuovo Porto Monumentale <strong>di</strong> San Paolod<strong>Il</strong> Cov<strong>il</strong>ef N° 606


| ( 15 ) |Viste e sezioni <strong>di</strong> un nuovo Ponte verso degli e<strong>di</strong>fici residenziali e <strong>di</strong> una nuova Piazza conun E<strong>di</strong>ficio Pubblico ed una Loggia <strong>di</strong> Belvedere prospiciente <strong>il</strong> <strong>Tevere</strong>5 ottobre 2010 Anno X


| ( 16 ) |Viste e sezioni <strong>di</strong> una nuova Piazza terrazzata con un E<strong>di</strong>ficio Pubblico e <strong>di</strong> un blocco<strong>di</strong> Residenze Economiche e Popolari lungo <strong>il</strong> <strong>Tevere</strong>d<strong>Il</strong> Cov<strong>il</strong>ef N° 606

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