allegato 1 studio ambientale preliminare e relazione di ... - Ambiente
allegato 1 studio ambientale preliminare e relazione di ... - Ambiente
allegato 1 studio ambientale preliminare e relazione di ... - Ambiente
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Fermi Giuseppe Bartoli Giuliano e C. S.a.s.Procedura <strong>di</strong> screening per impianto gestione rifiutimateriale <strong>di</strong> pezzatura maggiore che avanza sopra al piano a barrotti dell'alimentatore. Il frantoioè la parte più importante della macchina nella quale i massi vengono frantumati schiacciandoli frauna mascella fissa e una mobile. Il materiale non può uscire finché non ha raggiunto la<strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> regolazione della bocca <strong>di</strong> uscita. Il materiale frantumato, trasportato dal nastroprincipale, passa sotto al nastro deferizzatore che separa il ferro contenuto nel calcestruzzoproveniente dalle demolizioni. Il materiale uscente dal nastro principale può andare <strong>di</strong>rettamentea cumulo oppure alimentare un ulteriore gruppo <strong>di</strong> vagliatura. La pompa dell'acqua, per mezzo <strong>di</strong>appositi nebulizzatori posti nel punti <strong>di</strong> maggior produzione <strong>di</strong> polvere, abbatte quasi totalmente lapolvere prodotta.D. Conferimento del materiale <strong>di</strong> scarto a <strong>di</strong>tte autorizzate allo smaltimento e stoccaggio in cumuli(h max = 4 m) <strong>di</strong> quello idoneo ad essere riutilizzato.Il reimpiego avviene principalmente in sottofondazioni stradali, piazzali e riempimenti nel settore e<strong>di</strong>lizio.I prodotti derivati dal trattamento rispondono alle caratteristiche riportate nell’<strong>allegato</strong> 1 al D.M. 05.02.98 ein<strong>di</strong>viduati ai punti 7.1 e 7.6; prima del loro reimpiego saranno sottoposti ai test <strong>di</strong> cessione secondo ilmetodo <strong>di</strong> cui all’<strong>allegato</strong> 3 del succitato decreto.I quantitativi del materiale da trattare sono stimati in 7.500 t/a. Generalmente le potenzialità degli impiantimobili utilizzati permettono il trattamento <strong>di</strong> circa 400 tonnellate <strong>di</strong> rifiuti inerti al giorno.5 Impatti sull'ambienteL'<strong>allegato</strong> D alla L.R. 9/1999 come mo<strong>di</strong>ficata dalla L.R. 3/2012 prevede che il progetto vada analizzatotenendo conto dei seguenti fattori1. Caratteristichea) <strong>di</strong>mensioni del progetto (superfici, volumi, potenzialità).b) cumulo con altri progetti;c) utilizzazione delle risorse naturali;d) produzione <strong>di</strong> rifiuti;e) inquinamento e <strong>di</strong>sturbi ambientali;f) rischio <strong>di</strong> incidenti, per quanto riguarda, in particolare, le sostanze o le tecnologie utilizzate;g) impatto sul patrimonio naturale e storico, tenuto conto della destinazione delle zone chepossono essere danneggiate (in particolare zone turistiche, urbane o agricole).2. Ubicazione del progettoDeve essere considerata la sensibilità <strong>ambientale</strong> delle zone geografiche che possono risentire degliimpatti, tenendo conto in particolare dei seguenti elementi:a) l’utilizzazione attuale del territorio;b) la ricchezza relativa, la qualità e la capacità <strong>di</strong> rigenerazione delle risorse naturali della zona;c) la capacità <strong>di</strong> carico dell'ambiente naturale, con particolare attenzione alle seguenti zone:1) zone umide;2) zone costiere;Stu<strong>di</strong>o <strong>ambientale</strong> <strong>preliminare</strong> 21