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I PROTAGONISTI / ANNALISA GUSSONI - Monza Club

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I <strong>PROTAGONISTI</strong> / <strong>ANNALISA</strong> <strong>GUSSONI</strong>32<strong>Monza</strong><strong>Club</strong>


Laureata in Scienze biologiche, è unadelle “detective” dell’ambiente lombardo.Con un sogno: che su questo fronte tuttisi impegnassero un pochino di più…IL FUTUROÈ VERDEdi Simona CalviSe fosse una canzone, probabilmente sarebbe “What a wonderfulworld” di Louis Armstrong. La passione per la terra intesacome ambiente, natura e animali, infatti, la accompagnano sinda quando era bambina. Una passione che non è finita però in uncassetto. Tutto il contrario. Negli anni si è trasformata in un lavorodi successo. Imprenditrice, ma anche un po’ “detective”. AnnalisaGussoni è una delle professioniste di punta lombarde nel settore delleanalisi ambientali. Laureata in Scienze biologiche all’Universitàdi Milano, è stata responsabile di laboratori di microbiologiaambientale, ha lavorato ad indagini sullo stato di salute del Golfodi Olbia e sullo stabilimento Acna di Montedison Spa, studiando glieffetti degli scarichi chimici sul fiume Bormida. Non solo. Per anniha collaborato con numerose Amministrazioni pubbliche sempre inmateria ambientale occupandosi della pianificazione e realizzazione33<strong>Monza</strong><strong>Club</strong>


Foto di Riccardo Tagliabue / Hobnobanche dal consumo di suolo, è alto. Che idea si è fatta della nostraregione e più in generale dello stato di salute dell’ambiente italiano?Lo stato dell’ambiente italiano è certamente critico. I problemiprincipali si concretizzano in una cattiva gestione dei temiambientali da parte degli amministratori o dei legislatori,l’incapacità di molti imprenditori di riconoscere che unacorretta politica ambientale è un valore aggiunto per l’aziendae non un freno, la disinformazione che spesso viene veicolatain modo anche strumentale, ma soprattutto la mancanza di unacoscienza ambientale seria tra i cittadini, che spesso passanodall’indifferenza assoluta a prese di posizione emotive e nonsuffragate da un approccio scientifico e che invece dovrebberoessere la principale leva del cambiamento.Ci può fare qualche esempio?Certo e anche piuttosto immediato. Una vera battaglia è quelladi convincere i cittadini milanesi a bere l’acqua del rubinetto:il beneficio in termini ambientali è immenso, ma spesso passa35<strong>Monza</strong><strong>Club</strong>


I <strong>PROTAGONISTI</strong> / <strong>ANNALISA</strong> <strong>GUSSONI</strong>l’informazione, assolutamente errata, che l’acqua erogata non siadi buona qualità. Sul consumo di suolo, invece, è ormai cosa nota,soprattutto all’estero, che la soluzione immediata sia costruire inaltezza, anche ricostruendo precedenti ambiti urbanizzati. Ora,provi a presentare un progetto edilizio con torri e grattacieli e ilboicottaggio è assicurato! Dal punto di vista qualitativo, credocomunque che la Lombardia sia messa meglio, grazie soprattuttoad una maggiore coscienza ambientale. La preoccupazione,semmai, dovrebbe riguardare il maggiore interesse sulla nostraregione da parte della criminalità organizzata.Qual è stata la sfida più complessa che ha affrontato nel corso dellasua carriera? E quella più interessante?Le risposte, in fondo, coincidono. Sicuramente è stato affermarmiin un mestiere nuovo. Tenga conto che io ho iniziato a lavorarenel 1986 e si cominciava a parlare di tutela ambientale in modoorganico da poco. La Legge Merli sulla tutela delle acque,considerata il momento di avvio delle politiche ambientali inItalia è del 1976. Quindi ho iniziato ad esercitare la mia attivitàdi consulenza molto giovane al Comune di Segrate e come liberaprofessionista, in un campo nuovo dove spesso gli interlocutorierano professionisti già affermati provenienti da settori vicini aquello ambientale e quasi sempre di sesso maschile. Ho dovutovincere la timidezza e tirare fuori le unghie…Oltre ad essere un tecnico, lei è un’imprenditrice. Mi può dare un’ideadel percorso che l’ha portata a ricoprire il ruolo di amministratore? Èun ruolo che le piace?Io ero già stata amministratore di una società di consulenzeambientali, ruolo che avevo totalmente abbandonato per potercollaborare con il Comune di Milano. Ora sono tornata inquesta realtà in quanto ho cessato il mio rapporto con PalazzoMarino ed in PASA srl ho trovato una buona opportunità disviluppo grazie al fatto che la società aveva voglia di rinnovarsi eche il precedente amministratore, anch’esso biologo, desideravariappropriarsi di un ruolo tecnico importante che l’impegnogestionale ovviamente limita. Onestamente prediligo il lavorotecnico, adoro fare la biologa, ma l’aspetto manageriale nonmi dispiace e credo che in fondo diversi approcci lavorativiarricchiscano e siano fondamentali per migliorarci.La sua è una realtà praticamente tutta al femminile. Un caso? Unascelta? Come si trova, da donna, a lavorare soltanto con donne?In realtà la struttura che dirigo ha una discreta presenzamaschile, in laboratorio di fatto c’è parità ed il direttore tecnicodi PASA srl è un uomo. Lo staff amministrativo che mi supportaè invece effettivamente costituito da donne. In parte è stato uncaso, sono persone, infatti, che già lavoravano nella struttura eche si è deciso di far crescere, sono brave, instancabili, efficienti36<strong>Monza</strong><strong>Club</strong>


Ho iniziato a lavorarenel 1986 e si cominciava a parlaredi tutela ambientalein modo organico da poco tempoe determinate. E io, premesso che non ho mai avuto problemia lavorare con gli uomini, devo dire che con le donne mi trovobenissimo: se si condividono lo stesso approccio e lo stessometodo uno staff femminile diventa davvero efficace.Lei ha collaborato spesso con delle Pubbliche Amministrazioni. Asuo avviso quali sono i punti di forza, ma soprattutto i punti debolidegli Enti locali nell’affrontare il tema ambiente?Il lavoro nell’Ente pubblico è bellissimo ed io l’ho svolto davverocon passione. I punti di forza per gli Enti locali sarebbero moltie mi piace riassumerli nelle poche righe estratte dalla Carta diAalborg che dice: "Le città si impegnano ad utilizzare gli strumentitecnici e politici disponibili per attuare un approccio alla gestioneurbana che tenga conto degli ecosistemi. Si farà ricorso ad unavasta gamma di strumenti tra i quali quelli necessari per la raccoltae il trattamento dei dati ambientali e la pianificazione ambientale;strumenti normativi, economici e di informazione quali direttive,imposte e tasse; nonché meccanismi che contribuiscano ad accrescerela consapevolezza dei problemi e prevedano la partecipazionedei cittadini. Si cercherà di istituire nuovi sistemi di contabilitàambientale che consentano di gestire le risorse naturali in manieraeconomica analogamente alla gestione del denaro, risorsa artificialeper eccellenza".In queste righe c’è una potenzialità immensa che purtroppoviene negata dalle criticità che incombono sugli Enti pubblici:la scarsità delle risorse economiche ed umane, spesso la cattivagestione delle stesse nonché una valanga di norme poco chiareche si sovrappongono, si contraddicono e sono oggetto diinterpretazioni estemporanee rendendo il lavoro di dirigentie funzionari poco efficace. Il rischio di un’interpretazionesbagliata sta, soprattutto ultimamente, creando ansietà inchi opera nelle PA, causando un ritorno a modalità di lavoroestremamente burocratiche e scarse assunzioni di responsabilitàda parte di chi non si sente tutelato e spesso anche privatodella propria autorevolezza. Stiamo buttando nel cestinotemi come la semplificazione, la discrezionalità tecnica, lasburocratizzazione…A suo parere quale sarebbe un progetto davvero innovativo su questofronte?A me piacerebbe che anche in Italia, come avviene negli StatiUniti con l’Ente di protezione ambientale (EPA), ci fosse unastruttura di riferimento con discrezionalità tecnica e con lagiusta autorevolezza per non essere messa in discussione. Danoi, invece, ogni decisione è potenzialmente oggetto di criticao peggio, magari anche in modo strumentale, e in questo modonon facciamo il bene dell’ambiente.Torniamo al personale. Scelga un aggettivo per descriversiDirei coraggiosaIl suo miglior pregioLa disponibilità verso gli altriIl suo peggior difettoLa rigiditàCosa le piace nelle persone?Le innumerevoli sfaccettature del modo di essere di ognuno dinoi: io ho tanti amici più o meno intimi che mi porto da lontanoo che si sono aggiunti via via e ognuno di loro è una tesserina diun mosaico infinito.Cosa invece non sopporta?La falsità e l’ipocrisia, che vanno di pari passo. Sono orribili,diffuse e si portano dietro molte conseguenze negative, soprattuttoper chi come me ama fidarsi di tutti.Esprima un desiderio…Svegliarmi domani mattina e trovare un mondo senza riservenaturali consumate, senza mari inquinati, senza specie in viad’estinzione per causa antropica….ma questo è decisamente unsogno…Il desiderio vero è che tutti impariamo a fare un piccolosforzo così che la somma di tutti ci regali un ambiente davveromigliore.37<strong>Monza</strong><strong>Club</strong>

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