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Pulizia strade, cambia tutto A Novoli scattano le novità - Il Reporter

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4 Marzo 2010 Rifredi • <strong>Novoli</strong> • BrozziL’INCHIESTA. La strada è stata il teatro dei primi incidenti mortali del 2010 a FirenzeVia Baracca continua a far vittimeMa gli incroci pericolosi sono tantiFannì BeconciniVia Baracca contende un triste primato apoche altre <strong>strade</strong> cittadine. Secondo i datidella polizia municipa<strong>le</strong> è infatti la terzastrada a maggiore incidentalità di tutta Firenze,preceduta solo da via<strong>le</strong> Strozzi e via Pistoiese(anch’essa nel quartiere 5). Non è un caso che vi sianoavvenuti i primi incidenti mortali del 2010: a finegennaio una donna travolta da un’auto in corsa e pocopiù di un mese fa un’altra investita da uno scooter.La proposta immediata è stata quella di provvederecon la sistemazione di dissuasori di velocità che limitinoi rischi: tuttavia si tratta di un intervento chevio<strong>le</strong>rebbe il codice della strada, come spiega FabrizioRicci, presidente della Commissione del Territoriodel Quartiere 5: “Per adesso la soluzione consistenel migliorare la segna<strong>le</strong>tica rendendo più visibili <strong>le</strong>strisce pedonali, ma molto sta anche all’educazionedegli automobilisti. Ad oggi <strong>le</strong> <strong>strade</strong> del quartiererisultano messe in sicurezza per larga parte, per ilresto provvederemo a breve. <strong>Il</strong> prob<strong>le</strong>ma principa<strong>le</strong>resta il rispetto del codice della strada e dei limiti divelocità”. Di fatto, <strong>le</strong> istituzioni si stanno mostrandopiù attente e, soprat<strong>tutto</strong>, più attive nell’affrontare <strong>le</strong>questioni di sicurezza e viabilità: nel bilancio 2010Un incrocio di via BaraccaPer ora la soluzione consistenel migliorare la segna<strong>le</strong>ticarendendo più visibili <strong>le</strong> striscedel Comune sono previsti 49 milioni di euro per lariqualificazione di <strong>strade</strong> e piazze, il mese scorso sisono conclusi i lavori per la messa in sicurezza di viaZoroastro da Peretola – strada di accesso alla città,in cui si immettono i veicoli in uscita dall’autostradaA11 – e dell’imbocco del Viadotto dell’Indiano,mentre attualmente è in corso la riqualificazione divia di Peretola e via Mariti. Tuttavia, da parte dei cittadinirimangono molte <strong>le</strong> segnalazioni, riguardantisoprat<strong>tutto</strong> <strong>le</strong> principali vie di circolazione (Pistoiese,via Baracca, via<strong>le</strong> Guidoni, via di <strong>Novoli</strong>), tutte <strong>strade</strong>presenti sulla lista nera della polizia municipa<strong>le</strong>.L’incrocio tra via Forlanini e via di <strong>Novoli</strong> è consideratoin assoluto il più pericoloso – nel 2009 vi si sonoverificati ben 15 incidenti – e molti indicano anchevia Circondaria e via<strong>le</strong> Redi come <strong>strade</strong> di diffici<strong>le</strong>percorrenza. Gli abitanti di via Bisenzio segnalano datempo la presenza perenne di auto in sosta all’incrociocon via Valdinievo<strong>le</strong> o parcheggiate in mezzo allaMAURO MASINIPensionato, 70 anniGIUSEPPE TUTINOPensionato, 69 anniCLAUDIA BREBECKOperatrice Ayurveda, 47 anni“Multe a chiparcheggia dovenon si può”“Qualcosa simuove, ma c’èmolto da fare”“<strong>Il</strong> prob<strong>le</strong>maè la gentealla guida”“Per immettersi in via Valdinievo<strong>le</strong> spesso sono obbligatoad uscire dalla macchina, perché all’incrocio nonc’è visibilità a causa di auto e taxi parcheggiati davantiall’incrocio e addirittura in mezzo alla strada. Bisognerebbemettere due pa<strong>le</strong>tti e una catena o fare multe a chiparcheggia dove non dovrebbe”“Penso che non ci sia una strada che non sia pericolosanel nostro quartiere... adesso qualcosa si sta muovendo:insieme ad altri residenti di piazza Dalmaziaabbiamo segnalato <strong>le</strong> prob<strong>le</strong>matiche della zona al sindacoe qualcosa è stato fatto, ma c’è ancora molto dafare”“Penso che più che <strong>le</strong> <strong>strade</strong> dissestate, con buche o incrocipericolosi, il prob<strong>le</strong>ma siano <strong>le</strong> persone che nonhanno rispetto quando sono in strada: chi va in bici nonha rispetto per <strong>le</strong> macchine, chi va in macchina non harispetto per i pedoni, <strong>le</strong> strisce vengono ignorate comp<strong>le</strong>tamentee chi è alla guida pensa ad altro”1059533COMPROORO E ARGENTOANCHE MONETE D’OROVALUTIAMO INTERE EREDITA’PAGAMENTO IN CONTANTIALLE MASSIME VALUTAZIONIVetri MaurizioA Firenze in Via Rattazzi, 4/d tel. 055 676888 - lun./ven. 9.00-13.00/15.00-19.30 sab. 9.00-13.00e in Via Scipione Ammirato, 22r tel. 055 663526 - lun./ven. 9.00-13.00 solo mattina1003823


il giorna<strong>le</strong> del tuo quartiereSecondo i dati della poliziamunicipa<strong>le</strong> è la terza arteria amaggiore incidentalità della città,preceduta solo da via<strong>le</strong> Strozzie via Pistoiese: gli abitanti delQ5 non possono stare troppotranquilli. Dai cittadini segnalazionie richieste di interventoRAFFAELE BALDARRIPensionato, 66 anni“Qualcunonon rispetta<strong>le</strong> rego<strong>le</strong>”“Penso che molto pericolosi siano gli incroci di piazzaDalmazia e di piazza Leopoldo, oltre al<strong>le</strong> grandi<strong>strade</strong> del quartiere. Tuttavia credo che quando succedonoincidenti, nonostante la presenza di semaforie cartelli, vuol dire che qualcuno non ha rispettato <strong>le</strong>rego<strong>le</strong>”FEDERICO BOEMThink Runner, 28 anni“Penso che, al di là del<strong>le</strong> ovvie carenze infrastrutturaliche pur ci sono, il prob<strong>le</strong>ma principa<strong>le</strong> sia lamancanza di un’educazione civica e strada<strong>le</strong>: automobilistiindisciplinati e scooter che invadono zonepedonali e piste ciclabi<strong>le</strong> purtroppo sono all’ordinedel giorno”5“Mancaun’educazionestrada<strong>le</strong>”Una visua<strong>le</strong> della strada, la terza a maggiore incidentalità di Firenzecarreggiata, situazione che rende praticamenteimpossibi<strong>le</strong> immettersi nellacorsia sia in un senso che nell’altro. L’incrociodi piazza Leopoldo è un altro puntoconsiderato rischioso: <strong>le</strong> strisce sonoda rifare e gli automobilisti provenientida via Tavanti che svoltano al semaforosembrano non considerare la possibi<strong>le</strong>presenza di pedoni in attraversamento odi auto che transitano lungo l’anello dellapiazza. Anche la zona Mariti-Dalmaziaè oggetto di numerose segnalazionida parte dei cittadini: “Siamo addiritturastati in Comune e sono venuti sindaco evicesindaco a verificare, perché ormaiin via Mariti i pedoni investiti sembranola normalità e ci si è accorti solo adessodel<strong>le</strong> radici degli alberi nella corsia per<strong>le</strong> ambulanze. Per adesso siamo riuscitia far spostare la fermata dell’Ataf, inmodo che chi aspetta il bus non rischipiù di essere investito”, raccontano alcuniresidenti di piazza Dalmazia. I prob<strong>le</strong>mirestano tanti, la volontà politicasembra esserci, i cittadini restano vigili ein attesa. Rimangono i tanti, troppi incidentiche ogni giorno mettono a rischiola vita di automobilisti, pedoni, ciclisti emotociclisti, per semplice disattenzioneo, peggio, mancanza di rispetto.Ecco gli interventi previsti questo mese sul<strong>le</strong> <strong>strade</strong> del quartiere (salvo altrilavori urgenti e quindi non programmati), che comporteranno provvedimentiper la sosta e la circolazione:VIA DELLO STATUTO: Sono iniziati lunedì 8 marzo i lavori diapertura dei chiusini della rete te<strong>le</strong>fonica per il passaggio di alcuni cavi invia dello Statuto. Fino a merco<strong>le</strong>dì 24 marzo saranno istituiti restringimentidi carreggiata nella direttrice di marcia verso la Fortezza da Basso (da via<strong>le</strong>Cadorna al Mugnone) per il tempo strettamente necessario agli interventi.VIA CIRCONDARIA: Per lavori di scavo relativi alla posadi alcune tubazioni, da lunedì 8 marzo sono scattati restringimenti dicarreggiata in via Circondaria. Sarà comunque sempre garantito il doppiosenso di circolazione. L’intervento si concluderà sabato 20 marzo. Semprein questa strada, da lunedì 15 a venerdì 19 marzo, sono previsti alcunilavori di modifica dell’illuminazione. Previsti restringimenti di carreggiatanella direttrice di marcia verso via<strong>le</strong> Corsica da via Cironi (sottopassoferroviario) al numero civico 32 (ex Centra<strong>le</strong> del Latte).VIA REGINALDO GIULIANI: I lavori di sistemazione deichiusini della fognatura di via Reginaldo Giuliani inizieranno il 15 marzo.Previsti restringimenti di carreggiata e divieti di sosta, su ambo i lati dellastrada, dal numero 204 a via Locchi. L’intervento si concluderà lunedì 22marzo.VIA LOCCHI: Per lavori di rifacimento della pavimentazionestrada<strong>le</strong>, da martedì 9 marzo è stato istituito un divieto di transito in viaLocchi, da via Reginaldo Giuliani a via Becciolini. Tra i provvedimenticollaterali, prevista l’inversione del senso di marcia in via Barbieri (da viaPellas a via Morandi). Termine previsto: merco<strong>le</strong>dì 17 marzo.VIA PELLAS: Previsto il rifacimento della carreggiata in via Pellas.I lavori prederanno il via una volta terminato l’intervento in via Locchi, edureranno una settimana circa. La strada sarà chiusa lasciando però liberol’incrocio con via Carlo Del Greco. Tra i provvedimenti collaterali previstiil doppio senso di circolazione in via Spinucci (tra via Pellas e via Jervis) el’inversione del senso in via Barbieri (tra via Jervis e via Morandi).esempioporta finestra (2 ante)220cmx110cmINFISSI IN PVCINFISSO in pvcdoppia antacon ribalta-vetriisolanti termicied acustici su misura,varie colorazioni, soloesempiofinestra (2 ante)150cmx110cm€1116 €890 €680 €595VETRI TERMICI • Spessore 4/12/4€210 AL MQ€190 mq IVA COMPRESAPORTE IN LEGNOTAMBURATE STANDARD• rifinitura tinto noce• comp<strong>le</strong>ta dimaniglia standard€395Compreso trasporto piùmontaggiobasso emissivo (risparmio energetico)• Inclusa posa in opera• Su misura• Minimo fatturabil 0.50mq1094546Show-room: Via F. 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10 Marzo 2010primo pianoL’INChIESTA/1. Dall’aperitivo all’ultima birra scolata sui gradini. Luci e ombre della movida fiorentinaCerte notti (alcoliche)a portata di paghettaFrancesca PulitiLo chiamavano aperitivo, era qualcosada bere sgranocchiando un paio di nocciolinein attesa della cena. La versioneaggiornata agli anni 2000 è una grandeabbuffata innaffiata da due o tre cocktail. La nottealcolica dei giovani fiorentini comincia da qui.Dai vari centri del preserata, come San Niccolò eSanto Spirito, si sposta poi principalmente in zonaSanta Croce, incoronata da qualche anno fulcrodella movida gigliata. E la serata comincia presto,per poter usufruire del<strong>le</strong> più svariate promozioni.A ogni giorno della settimana la sua. C’è il lunedìsera dei cinque shot a cinque euro, il martedì dellaseconda pinta di birra gratis, il merco<strong>le</strong>dì delladama da bere e via di questo passo fino alla domenica.I posti dove alzare il gomito con pochi euronon mancano. A volte basta munirsi di una tessera,investimento contenuto a portata di paghetta, peraccedere a Vodka<strong>le</strong>mon e Negroni a tre euro. Talvoltanon c’è bisogno neanche di quella. “Se poi cisi fa amico qualche barista è fatta”, ammette candidamenteuna ragazza. Domani c’è scuola, ma èpur sempre venerdì sera. L’anno prossimo entreràa pieno titolo nel circuito del<strong>le</strong> feste universitarie,per quest’anno è ancora a rischio controllo carta diidentità. A verificare la data di nascita degli avventori,però, sono veramente in pochi. Più numerosi,invece, i gestori dei locali che si dimostrano fiscalisull’orario di fine bevuta. Poco ma<strong>le</strong>, perché anchequando pub e birrerie chiudono i battenti si trovacomunque il modo di farsi una birra. Basta rivolgersiai venditori abusivi che ne trasportano sempreuna modica quantità nello zainetto. Poi va a finireche la si consuma a sedere sui gradini di qualchechiesa, infischiandosene del<strong>le</strong> condizioni meteo (figuriamocipoi di una qualsiasi ordinanza), perchél’importante è stare insieme e fare baldoria in compagnia.E possibilmente schivare la classica secchiatadal vicinato. Per chi ha qualche anno in più,qualche soldo in più in tasca e il coprifuoco al<strong>le</strong>spal<strong>le</strong>, ci sono i club, che tengono duro fino al<strong>le</strong>cinque del mattino. Se c’è un lato positivo in <strong>tutto</strong>ciò è che quanto meno in questa fascia d’età è cresciutala consapevo<strong>le</strong>zza di un prob<strong>le</strong>ma spesso lasciatosottotraccia. “Dal 2008 al 2009 sono aumentate<strong>le</strong> persone che si sono rivolte a noi – dichiarala dottoressa Paola Trotta, coordinatrice dei serviziSert e Sat sul territorio fiorentino – l’incremento siè verificato non tanto tra i minori, quanto tra i 19 e i24 anni”. I dati dell’anno scorso sono ancora in fasedi elaborazione, ma i numeri del bol<strong>le</strong>ttino 2008parlano chiaro: a bussare alla porta dei Servizi AlcologiciTerritoriali sono stati in 1.253, oltre 1000solo nella città di Firenze, gli altri distribuiti nellacintura adiacente. Un terzo di questo battaglione, inaumento rispetto al 2007, è rappresentato da donne.“L’aumento però può essere spiegato anche dai piùfrequenti controlli sul<strong>le</strong> <strong>strade</strong> – continua la dottoressaTrotta – che ha innalzato il livello di attenzione.E anche un po’ di sana preoccupazione”.Pochi controlli sull’età dei clienti, molte promozioni per bere (troppo) con pochi euro,dal lunedì alla domenica. E aumentano i ragazzi dai 19 ai 24 anni che si rivolgonoai Servizi Alcologici Territoriali in cerca di un aiuto specializzatoIVANBarista, 36 anniGIORGIODottorando, 28 anniANNA E STEFANOBaristi, 45 e 43 anni“C’è semprequalcuno chealza il gomito”“A chi nonpiace una birraall’aperto?”“<strong>Il</strong> buon sensoè l’arma piùefficace”“Forse la questione è un po’ troppo enfatizzata...Per esperienzapersona<strong>le</strong> posso dire che non ho mai avuto particolariprob<strong>le</strong>mi, e del resto si sa: gente che alza il gomito c’èsempre stata e sempre ci sarà. Speriamo solo che questenuove rego<strong>le</strong> entrate in vigore siano applicate in manierauniforme”“Io personalmente non ho mai creduto al<strong>le</strong> politiche proibizioniste.Quello dell’abuso di alcool è un prob<strong>le</strong>ma serio,non c’è dubbio, ma credo che sarebbe più proficuo intervenirea monte, sulla riduzione del danno. E poi diciamolo,con la bella stagione a chi non piace bersi una birra all’ariaaperta?”“È sicuramente meglio prevenire che curare. L’educazioneè l’unico strumento veramente efficace per proteggere i ragazzidall’alcolismo o dalla droga. Da parte nostra siamosempre stati vigili sull’età della nostra clientela, siamo convintiche il buon senso sia senz’altro un’arma migliore deidivieti”SRLTRASFORMAZIONE VASCA DA BAGNOIN PIATTO DOCCIA1080469http://www.lalocandina.itPRIMADOPOSENZA OPERE MURARIE IN 6 - 8 ORE PRONTA ALL USOinfo@tecnobad.itESPOSIZIONEFirenze - via del Sansovino, 218tel. 055 7390483 - Elio cell. 347 3709941La Giustasoluzione peril lavoro chestai cercando848.80.88.68per la tua pubblicità


primo pianoL’INChIESTA/2. Vietata la vendita da asporto dal<strong>le</strong> 22 al<strong>le</strong> 3 e il possesso oltre la “dose” persona<strong>le</strong>11E fu così che arrivarono<strong>le</strong> ordinanze anti-sbronzaLuca SerranòLa città del vino rosso dichiara guerra all’abuso dialcol. Con <strong>le</strong> due ordinanze del mese scorso, infatti,il Comune ha circoscritto modi e tempi dellavendita di bevande alcoliche nel centro di Firenzee al<strong>le</strong> Cascine. Colpendo, in particolare, quei piccolimarket che fino a notte fonda offrono birre, vini e liquorial dettaglio. Niente più vendita da asporto dal<strong>le</strong> 22 al<strong>le</strong> tredel mattino (per l’articolo 650 c.p. arresto fino a tre mesie multe superiori ai 200 euro), divieto di detenere bottiglieo lattine superiori alla “dose” persona<strong>le</strong>. Le nuove rego<strong>le</strong>(valide fino al 31 maggio, quando probabilmente saranno“rinnovate” da un decreto prefettizio) sono state accoltecon cautela dal popolo della notte. “<strong>Il</strong> proibizionismo nonè mai servito a nulla”, sibila un ragazzo visibilmente alticcioall’uscita di un frequentato loca<strong>le</strong> del centro. “Chisi vuo<strong>le</strong> ubriacare lo farà lo stesso”, fa eco un suo compagno.Che una fascia sempre maggiore di giovani spenda<strong>le</strong> proprie serate tra un bicchiere e l’altro, d’altra parte, èsotto gli occhi di tutti. “Perché fanno chiasso e si notanodi più - replica Giorgio da dietro il banco del suo bar di viaSan Gallo - vedo anche tanti cinquantenni che attaccanoal<strong>le</strong> dieci di mattina e vanno avanti <strong>tutto</strong> il giorno”. Unprob<strong>le</strong>ma dai contorni sfuggenti, quello dell’abuso di sostanzealcoliche tra i ragazzi. Meglio vietare o educare alconsumo responsabi<strong>le</strong>? Quel che è certo è che la dupliceordinanza del sindaco Renzi è arrivata dopo alcuni casilimite di minorenni ricoverati per coma etilico, circostanzeche hanno spinto <strong>le</strong> istituzioni cittadine a fare frontecomune. “Non è solo una questione di ordine pubblico –spiega il questore di Firenze Francesco Tagliente – ma unavera e propria emergenza socia<strong>le</strong>. Già nei mesi scorsi abbiamoeffettuato controlli a tappeto nei locali, certi episodinon devono più verificarsi”. Un chiaro riferimento al<strong>le</strong>sospensioni di licenza che lo stesso Tagliente ha dispostonei confronti di alcuni pub e di una (nota) discoteca del<strong>le</strong>Cascine, rei di aver servito da bere anche agli under sedici.“Bene ha fatto il Comune a intervenire – continua – maè tutta la città che sta reagendo. Per la prima volta istituzioni,forze di polizia e associazioni di categoria si sonomosse insieme per contrastare il fenomeno – conclude – èuna sorta di laboratorio permanente senza precedenti inItalia”. I primi risultati, in effetti, sono già abbondantementevisibili. Molti locali del centro hanno cominciato achiedere il documento d’identità prima di servire alcolici,mentre il popolo della notte fa a gara ad interpretare il testodel<strong>le</strong> due ordinanze. “La seconda non la capisco proprio”,il ritornello tra i più giovani. <strong>Il</strong> divieto di detenereconfezioni di alcolici eccedenti l’uso persona<strong>le</strong> (nel centrostorico e al<strong>le</strong> Cascine) ha destato perp<strong>le</strong>ssità sopra<strong>tutto</strong> tra<strong>le</strong> associazioni dei consumatori, preoccupate della labilitàdi un simi<strong>le</strong> principio. In attesa di vedere come sarà applicatala norma, di una cosa si può comunque essere certi: <strong>le</strong>bottiglie d’acqua non andranno a ruba.NICCOLÒRistoratore, 32 anniEMANUELAArtigiana, 25 anniMATTIACommesso, 30 anni“La questioneesiste e vaaffrontata”“Meglioal<strong>le</strong>ntarela presa?”“Servivaqualcheregola in più”“In linea di principio sono senz’altro d’accordo. La questioneesiste e in qualche modo va affrontata. Peccato cheper noi operatori ci siano molti altri prob<strong>le</strong>mi: ho appenaricevuto 4mila euro di multa perché un ragazzo saliva dallamia cantina con un panino in mano. Penso che <strong>le</strong> normeandrebbero applicate con maggior elasticità”“La politica ha sempre avuto un atteggiamento paternalisticonei confronti dei più giovani, frutto, credo, della sostanzia<strong>le</strong>incapacità di comprenderli. Mi chiedo invece senon sarebbe il caso di al<strong>le</strong>ntare un po’ la presa: non vorreiinfatti che tutti questi limiti alla fine producessero l’effettocontrario”“Credo che qualche regola in più servisse davvero. Bene hafatto il Comune a intervenire. Certo, vietare è sempre unasconfitta per tutti, ma in fondo, a pensarci bene, si trattasolo di evitare alcune situazioni limite. Le Cascine e piazzaIndipendenza ad esempio devono tornare a disposizione ditutti”1099149I NOSTRI SERVIZI:• esclusiva cantina di vini italiani• birre artigianali toscane• pasta artigiana<strong>le</strong> trafilata al bronzo• salumi e formaggi• confetture, mie<strong>le</strong> artigiana<strong>le</strong>• sughi• cioccolata artigiana<strong>le</strong>e tanti altriprodotti diqualitàPaninicaldiVIENIPER UNAPERITIVOtaglieri di salumi e formaggi,Vino al bicchiere con somministrazionenon assistita, il cliente si serve da solo.Inoltre il cliente può scegliere una qualsiasibottiglia dallo scaffa<strong>le</strong> e berla in compagnia.Via Panica<strong>le</strong> 19/r - Firenze Tel. 055 292723Aperti dal martedi alla domenica dal<strong>le</strong> ore 10.00-21.00 orario continuato, venerdì e sabato chiusura ore 22.00NON SAI DOVE METTEREI TUOI OGGETTI?la soluzione te la offriamo noi ...da solo €3 al giornobox, ripostigli, depositidi varie dimensioni ed in usoesclusivo..chiamaci alloTel. 055 3216603 fax 055 364971o visita www.ilreporter.itAltrispazi.bizVia Toselli, 151 - Firenzeorari 13:00-19:001039077


12 Marzo 2010tempi moderniLO STUDIO. Una ricerca traccia il ritratto di questa preziosa risorsa dell’economia fiorentinaGli artigiani hanno i capelli bianchiLa fotografia arriva dal primo “Repertorio sui mestieri d’arte della provincia di Firenze”:i titolari del<strong>le</strong> imprese artigiane hanno generalmente tra i 49 e i 58 anni (è under 30 soloil 3 per cento). Ma a sorpresa il 60 per cento di loro utilizza la posta e<strong>le</strong>ttronicaAnnalisa CecionesiGli artigiani, eccel<strong>le</strong>nza fiorentina,sono, a detta dimolti, personaggi in viad’estinzione. Lo stereotipoce li fa pensare coi capelli bianchi,chini sul lavoro in botteghe d’altritempi. Un’immagine veritiera? Larisposta arriva dal primo “Repertoriosui mestieri d’arte della provincia diFirenze”, realizzato dalla Fondazionedi Firenze per l’Artigianato Artistico,in compartecipazione con la Cameradi Commercio di Firenze. Gli artigianiartistici della provincia, individuatiattraverso l’indagine, sono 1.317,concentrati per il 49 per cento nel comunedi Firenze. Hanno mediamente50 anni e non hanno eredi ma muovonoi primi passi nel mondo del web.Oltre la metà del<strong>le</strong> imprese artigianaliè rappresentato da ditte individuali,fino a un massimo di tre addetti. Leforme societarie, minoritarie, sonopiù frequenti nel settore dei mineralinon metalliferi e in quello della pel<strong>le</strong>e del cuoio. Come suggerisce lo stereotipo,gli artigiani hanno i capelligrigi: il titolare dell’impresa artigianaha generalmente un’età avanzata,tra i 49 e i 58 anni. Solo il 3 per centoha meno di 30 anni. Le imprese peròsono piuttosto giovani. Un’attivitàsu due è di prima generazione ed èstata fondata negli ultimi venti anni.Solo il 7 per cento circa del<strong>le</strong> aziendeè nato prima del 1970. A differenzadi quello che si può pensare, la trasmissioneereditaria del mestiere nonè predominante. L’indagine dimostrainfatti che <strong>le</strong> attività tramandate dipadre in figlio sono il 35 per centodel tota<strong>le</strong>. Gran parte degli artigianiha studiato a Firenze: poco meno dimetà ha un diploma di maestro d’arte.Un significativo 20 per cento provienedall’Opificio del<strong>le</strong> Pietre Dure.Fedeli alla reputazione che li vuo<strong>le</strong>depositari di un mestiere tipicamentemanua<strong>le</strong>, gli artigiani sembrano pocopropensi a usare la tecnologia infase produttiva. Solo il 15 per centodel<strong>le</strong> imprese fa ricorso a una combinazionedi manualità e utilizzo dimacchine. Ma chi si immagina questiartisti al<strong>le</strong> prese con <strong>le</strong>ttere sigillatecon cera lacca si sbaglia. <strong>Il</strong> computerè entrato anche nel<strong>le</strong> botteghe. Oltreil 60 per cento degli artigiani comunicaattraverso la posta e<strong>le</strong>ttronica.Ad avere un sito internet è invecepoco meno del 39 per cento. Alcunisettori però si dimostrano più affiniTra i settori conpiù dimestichezzacol web c’è quellodella pel<strong>le</strong>tteriaSPECIALE RISTRUTTURAZIONECHIAVI IN MANOAppartamento 60 mqCLASSE Ail vostro immobi<strong>le</strong>comp<strong>le</strong>tamente ristutturato• Impianto e<strong>le</strong>ttrico• Impianto idraulico• Impianto termico• Opere murarie• Bagno Vanessa• Cucina comp<strong>le</strong>ta• Nuova pavimentazione• Imbiancaturail <strong>tutto</strong> a soloEuro 20.000.00meno diEuro 334.00/mqSPECIALE BAGNO€ 4.980L’OFFERTACOMPRENDE• Parte murariae idraulica• Pavimentazionee forniture comp<strong>le</strong>te<strong>Il</strong> Vostrobagno?Da noi vienedemolitoe rifatto in8 giornia soli:PREZZOBLOCCATO1059580VIA MICHELAZZI 2/B (ZONA CAREGGI)055 0517408 - 340 4701643di altri al<strong>le</strong> nuove tecnologie. E’ ilcaso della pel<strong>le</strong>tteria e dei cuoi artistici,degli strumenti musicali, del<strong>le</strong>decorazioni e della ceramica. C’è chidiventa artigiano del web, pronto adaprirsi dei varchi oltre i circuiti locali,diffondendo il proprio saper fareoltre i confini della regione, e perchéno, dell’Italia. Buone notizie, allora.L’artigianato, “marchio di fabbrica”del made in Florence, resiste. In bottegae sul web.IN PILLoLEIL PRECEDENTE<strong>Il</strong> primo e unico progetto diRepertorio del<strong>le</strong> botteghedell’artigianato artistico risa<strong>le</strong>al 1958. Si trattava di un censimentodegli artigiani toscani,pubblicato in quattro lingue(italiano, ing<strong>le</strong>se, francese espagnolo). L’indagine odiernatrae ispirazione da quel progettoproponendo una mappaturaaggiornata.L’INDAGINEL’indagine, a cura di Franco Vichi,direttore della Fondazionedi Firenze per l’Artigianato Artistico,è raccolta in un volumee in un cd ed è suddivisa in dueparti. La prima traccia un ritrattodel<strong>le</strong> imprese artigiane dellaprovincia di Firenze, cercandodi delineare il “profilo” dell’artigianod’arte odierno. Nellaseconda parte sono invece descrittenel dettaglio <strong>le</strong> 1.317aziende artigiane individuate.IL METODODa un e<strong>le</strong>nco inizia<strong>le</strong> di oltre6mila aziende appartenentiall’Albo del<strong>le</strong> Imprese Artigianeè stata fatta una prima scrematura,eliminando ad esempio<strong>le</strong> produzioni di livello industria<strong>le</strong>.Si è arrivati così a un tota<strong>le</strong>di 2.500 aziende, ulteriormenteridotte dopo una verificate<strong>le</strong>fonica, rivolta a capire se sitrattasse di imprese della sferapropriamente “artistica”. Tra<strong>le</strong> discriminanti utilizzate rientranol’ideazione, i materialiutilizzati, nonché la produzionedi manufatti unici, in picco<strong>le</strong>serie.LE IMPRESE<strong>Il</strong> mondo dell’artigianato è assaivasto e lo dimostrano i settoriindividuati dal Repertorio.Vi rientrano l’abbigliamento e<strong>le</strong> calzature, i ricami, la pel<strong>le</strong> ei cuoi artistici, la tappezzeria, lacarta, la ceramica, il <strong>le</strong>gno e imobili, <strong>le</strong> lavorazioni in pietrae in vetro, gli strumenti musicalie il restauro. Escluse invecedall’indagine <strong>le</strong> lavorazioni chehanno poco a che fare con l’arte:i servizi alla persona, comei barbieri, o <strong>le</strong> attività <strong>le</strong>gate aigeneri alimentari.


14 Marzo 2010ambienteDOSSIER/1. Tre medici spiegano i pericoli sanitari dovuti alla presenza di questo materia<strong>le</strong>“Le rimozioni fai-da-te sono pericolose”Due <strong>le</strong> malattie <strong>le</strong>gate al minera<strong>le</strong>: la asbestosi (rarissimi i casi incittà) e il mesotelioma, tumore che può colpire chi ne ha inalato<strong>le</strong> fibre. L’area fiorentina sembra essere relativamente al sicuro,anche se, specie nella Piana, sono molte <strong>le</strong> coperture in eternitOffriamo una serie diservizi integrati eprofessionali, perassistere in modoappropriato epersonalizzato il nostroospite, puntando sutariffe contenute etempi rapidi di accessoalla struttura.Ricoveri permanenti,temporanei e di sollievoper la famiglia,possibili in tutti i mesidell’anno, anche comesoluzione integrata dicontinuità assistenzia<strong>le</strong>tra ricovero acuto eservizi domiciliari,prevedendo percorsiriabilitativi post-acuti.<strong>Il</strong> persona<strong>le</strong> sanitario eassistenzia<strong>le</strong> èqualificato ed esperto,si compone di medici,fisioterapisti, infermieri,animatori, operatorisocio-sanitari eassistenti di base.1074381Ospitiamo con curaVia del Casello 7 Località Roncobilaccio40035 Castiglione dei Pepoli (BO) - Tel. 0534 97590 . Fax 0534 97504vds@euremagroup.it - www.euremagroup.it/vdsRiccardo BianchiLa pericolosità dell’amiantoè ormai risaputa. Le numeroseinchieste aperte sul<strong>le</strong>morti che ha provocatohanno fatto storia. Le grandi aziendedove si lavorava, come la Eternitdi Casa<strong>le</strong> Monferrato, hanno avutocentinaia di morti tra i propri operai.Ma sul territorio fiorentino fabbrichedi questo tipo non esistevano. UnaL’ESEMPIo<strong>Il</strong> nuovo impiantoRischi addioBenvenuto so<strong>le</strong>Buone nuove per la coperturadi un grande fabbricatodi proprietà di ToscanaEnergia, comp<strong>le</strong>tamente bonificatoe trasformato da unavecchia, malridotta e pericolosacopertura in eternit in unnuovo e super tecnologico impiantofotovoltaico. 470milaeuro, tanto ci è voluto per trasformarela pericolosa coperturadi eternit in una centra<strong>le</strong>fotovoltaica da 70mila Kwhall’anno. E anche se il fabbricatoha un’esposizione nonproprio idea<strong>le</strong>, il prob<strong>le</strong>ma èstato bypassato utilizzandopannelli in silicio amorfo, unmateria<strong>le</strong> che, pur avendo unrendimento inferiore rispettoai moduli cristallini, garantisceuna produzione minimaadeguata anche in condizioniatmosferiche non favorevoli eriesce a sfruttare i periodi a minoreintensità luminosa, comealba e tramonto. 1550 metriquadrati bonificati e sostituiticon i nuovi pannelli che daquest’anno in avanti consentirannodi produrre energia chepermetterà di risparmiare circal’equiva<strong>le</strong>nte di 1,5 tonnellatedi petrolio, e di non immetterenell’aria 53,6 tonnellatedi anidride carbonica (ovverol’equiva<strong>le</strong>nte ecologico di 77nuovi alberi piantati), producendouna quantità di energiapari a quella che basterebbeper soddisfare il fabbisogno di27 famiglie. La grande novità,che invita ad un gradua<strong>le</strong> iterdi bonifica del<strong>le</strong> aree a rischioin cui sono presenti tracce diamianto, è stata presentatadal sindaco di Firenze MatteoRenzi che ha inaugurato l’impiantolo scorso 25 febbraio. I584 pannelli installati sono ilfiore all’occhiello di un lavoroche porta a Firenze un ottimoesempio di come la città si dovrebberapportare all’energia,lasciando più spazio all’ecologiae alla sostenibilità e accantonandomateriali pericolosi./C.G.fortuna, come confermano i dati. Sesi pensa che a Monfalcone, in Friuli,cittadina di 28mila abitanti, negli ultimivent’anni ci sono stati 260 casidi mesotelioma, il tumore provocatodal minera<strong>le</strong>, i 179 della provinciafiorentina sono ben altra cosa. Nonostanteil commercio di manufatti inamianto sia vietato dal ‘92, la <strong>le</strong>ggenon vieta di tenere quelli esistenti,a patto che siano in buono stato.E a Firenze ce ne sono eccome. Lemalattie che questo materia<strong>le</strong> producesono due. La asbestosi, che sisviluppa anche dopo decine di anniin chi ha lavorato con il materia<strong>le</strong>,e il mesotelioma, per chi ne è statoa contatto, inalandone <strong>le</strong> fibre. Sela prima non può più spaventare, laseconda è un pericolo ancora attua<strong>le</strong>.“I casi di asbestosi sono pochissimia Firenze, stanno scomparendo- spiega il dottor Giuseppe Petrioli,direttore del dipartimento prevenzionedell’Asl 10 - erano casi mortali,si bloccavano i polmoni. Ma ormaiparliamo solo di qualche ex operaiodi trent’anni fa, che o ha lavoratonel<strong>le</strong> officine di Ataf e Ferrovie delloStato, oppure era emigrato al nord”.L’amianto è il cancerogeno più potenteche si conosca, perché <strong>le</strong> fibresi possono sprigionare nell’aria. “Piùè friabi<strong>le</strong> e più è dannoso - spiega ildottor Andrea Galanti, che si occupadi prevenzione nei luoghi di lavoro -per fortuna nell’edilizia è spesso presentecome eternit, quindi compattoe coperto dal cemento. Però l’eternitcopre gran parte dei capannoniindustriali, specie nella Piana”. La<strong>le</strong>gge aiuta i lavoratori, obbligandoil datore di lavoro a controllare la sicurezzadell’ambiente. Ma si sa chesono meno al sicuro dei tecnici specializzatiche rimuovono l’amianto,coperti da tute adatte. I pericoli nonsono comunque e<strong>le</strong>vati, esclusi casiben determinati, soprat<strong>tutto</strong> nel<strong>le</strong>abitazioni, dove <strong>le</strong> persone passanopiù tempo e in spazi più ristretti. “Untubo di eternit non è dannoso se è inbuono stato. Ma se un muratore lorompe, <strong>le</strong> fibre si diffondono in tuttala casa - ricorda il dottor LucianoTiracorrendo, specialista in igienepubblica - se poi questi manufattivengono polverizzati con trapani of<strong>le</strong>ssibili, il prob<strong>le</strong>ma si fa veramenteserio”. Per questo è consigliabi<strong>le</strong>che <strong>le</strong> valutazioni e <strong>le</strong> rimozioni ditali oggetti siano realizzate da dittespecializzate, anche se è possibi<strong>le</strong>toglierli da soli. “Esiste un kit, reperibi<strong>le</strong>all’Asl o al Quadrifoglio - raccontaPetrioli - ma va bene solo per<strong>le</strong> picco<strong>le</strong> cose”. Anche perché persmaltire una tettoia di eternit non sipuò assolutamente buttarla nel cassonetto.Più è friabi<strong>le</strong> piùè dannoso, perquesto è meglioaffidarsi a ditte


ambienteDOSSIER/2. Avviato un censimento per tener d’occhio <strong>le</strong> situazioni a rischio e ridurre gli il<strong>le</strong>citiFoto dal cielo per monitorare l’amianto15Riccardo BianchiNon ci sono zone veramentea rischio amiantoin città. L’unica,forse, è il Teatro delComuna<strong>le</strong>, dove da tempo i tecnicispecializzati stanno lavorando perrimuoverlo. Di piccoli manufattiprodotti con il minera<strong>le</strong>, però, èpiena anche Firenze. L’eternit eratalmente resistente che si è diffusoovunque e per produrre gli oggettipiù svariati, dai pannelli coprimuroai cassonetti. Ma il suo veroutilizzo sono state <strong>le</strong> coperture: cen’erano di tutti i tipi, dai tetti deglistabilimenti al<strong>le</strong> tettoie dei capanniin giardino. E in gran partesono ancora lì. Proprio per questoil Comune ha predisposto un censimentodi tutte queste coperture.<strong>Il</strong> progetto è guidato dall’architettoStefano Cerchiarini, della direzioneAmbiente, affiancato da unasquadra di tre esperti. Per portarloa termine utilizzeranno <strong>le</strong> fotoaeree della Regione Toscana e <strong>le</strong>carte con la destinazione d’usodei vari edifici. “Controlliamodue tipi di strutture: quel<strong>le</strong> dove ilpericolo di trovare amianto è piùalto, come <strong>le</strong> stazioni o <strong>le</strong> tettoie, equel<strong>le</strong> dove è bene controllare chenon ve sia, come gli ospedali, <strong>le</strong>scuo<strong>le</strong> o i comp<strong>le</strong>ssi sportivi”, raccontaCerchiarini. Sul computer sialternano <strong>le</strong> 310 foto con <strong>le</strong> relativemappe. Si notano i diversi coloriche segnalano <strong>le</strong> varie struttureda tenere sotto attenzione. Sonotante, 14mila, ma erano 30milaalla partenza. <strong>Il</strong> primo passo ècapire dal<strong>le</strong> immagini di che coperturesi tratta. <strong>Il</strong> mouse punta suuna fabbrica. “Esclusa, ha il tettorosso, l’amianto è sempre grigio”,sentenzia l’architetto. Accanto cisono due picco<strong>le</strong> tettoie: “Ecco,questa è di amianto. È ondulatae grigia scura. Questa no, è grigiama è chiara, è metallica”. Madove gli alberi o l’ombra copronola visua<strong>le</strong>, l’unica soluzione è ilsopralluogo “o nuove foto digitali,più precise”.Ma anche più costo-LA MAPPA DEI SORVEGLIATI SPECIALICENSIMENTO Q1 Q2 Q3 Q4 Q5 TOTRottamaio 0 0 0 2 3 5Campeggio, villaggio turistico 1 1 0 0 0 2Stalla, Fieni<strong>le</strong>, Al<strong>le</strong>vamento 25 3 29 28 6 91Centra<strong>le</strong> e<strong>le</strong>ttrica, sottostazione e<strong>le</strong>ttrica, 18 112 84 99 177 490cabina e<strong>le</strong>ttricaStazione ferroviaria, casello, fermata 15 2 0 0 2 19Tettoia, pensilina, lucernario 795 1951 1647 1628 3027 9048Volume industria<strong>le</strong>-commercia<strong>le</strong>, capannone 360 901 229 685 2022 4197Comp<strong>le</strong>sso socia<strong>le</strong> 0 15 2 2 4 23Comp<strong>le</strong>sso sportivo 19 30 44 32 43 168Comp<strong>le</strong>sso scolastico 3 34 25 37 52 151Comp<strong>le</strong>sso ospedaliero 0 6 1 2 15 24TOTALE 1236 3055 2061 2515 5351 14218Le prime sette righe sono <strong>le</strong> strutture che potrebbero contenere amianto.I comp<strong>le</strong>ssi, invece, sono gli edifici che saranno controllati per sicurezza, perchémolto frequentati.I numeri si riferiscono ai palazzi che il gruppo dell’architetto Cerchiarini control<strong>le</strong>rà,non a quelli che contengono necessariamente amianto. I grandi conglomerati, come<strong>le</strong> stazioni, Careggi e San Salvi, sono considerati come un’unità, nonostante abbianopiù strutture.Firenze non ha zone “rosse”, tranne(forse) il Teatro Comuna<strong>le</strong>, dove si lavoraper rimuovere i residui. In corso unamappatura del<strong>le</strong> strutture da controllarese. “Servirà un anno per lavoraresul<strong>le</strong> immagini e <strong>tutto</strong> il 2011 per icontrolli, laddove ci saranno dubbi”.Alla fine, però, sarà più faci<strong>le</strong>per <strong>le</strong> autorità assicurarsi che nessunosmaltisca abusivamente unatettoia o la lasci degradare. Oltreal<strong>le</strong> coperture, ci sono molti altrimanufatti in eternit presenti nel<strong>le</strong>case dei fiorentini, dai caminettiai tubi. Un’infinità, diffici<strong>le</strong> da togliere.“La delibera del ‘97 dellaRegione Toscana, che ne regola lamanutenzione, è vaga - sostieneMarco Maselli, dell’ufficio IgienePubblica del Comune - dà dei valoria seconda dell’età del manufattoe del suo stato di degrado, maquest’ultimo non è faci<strong>le</strong> da definire,non è oggettivo”. Perciò nonsono rari i casi in cui una richiestadi mettere in sicurezza un cassonettointerno finisce dritta davantial Tar. “E l’esito non è scontato”.IL CASO. Una copertura e la paura dei vicini di casaL’eternit sul tetto che “scotta”Cosa succede se un tetto di eternitfa capolino da una fabbricadi lumiere alla prima periferia diFirenze disturbando la quiete delvicinato? Succede che il vicinato siagita e comincia a far sentire la suavoce. “Possibi<strong>le</strong> che ci sia semprebisogno del morto per dimostrareche una cosa è dannosa?”, sbottaGloria Vivoli, aspirante infermiera,che sta tentando, insieme ad altricittadini della zona, di convincerela proprietaria a smantellare il tettoin questione. <strong>Il</strong> “morto”, per fortunanon c’è stato, almeno per adesso, ela signora Florence Casey Fantin,padrona del tetto che si allunga nellasua proprietà e che confina conmolti altri spazi verdi dell’isolato travia Rusciano e via Giovanni MariaCecchi, assicura di tenere sotto controllocostantemente la copertura inquestione. “E’ ovvio, anch’io ci tengoa eliminarlo, sono io la prima aviverci quotidianamente a contatto,ma i costi per lo smaltimento sonomolto alti e dovrei accollarmeli dasola, quindi quello che per il momentoposso fare, e faccio vo<strong>le</strong>ntieri,è tenerlo sotto controllo costantemente”.Gli incaricati degli uffici diIgiene Pubblica si occupano del monitoraggiodel<strong>le</strong> situazioni a rischioed è con loro che la signora Fantinsi interfaccia per il controllo del suotetto. “Sono stata proprio oggi (venerdì5 marzo, ndr) a consegnaredella documentazione in via Casini,agli uffici d’igiene pubblica, e solopochi giorni fa sono venuti dei tecnicia controllare, ci sono documentiche lo provano. Poi, siamo i primia fare attenzione a non danneggiarlo,a non camminarci sopra perchérischierebbe di rompersi e rompendosi,emanerebbe particel<strong>le</strong> cancerogenedi amianto nell’aria”. Ma icittadini non si lasciano convinceretanto facilmente, vorrebbe avere adisposizione almeno i documentiche provano l’effettiva manutenzionee preferirebbero vedere il primapossibi<strong>le</strong> l’eternit smaterializzarsi.“Ho scritto anche una <strong>le</strong>ttera perla raccolta del<strong>le</strong> firme tra i vicini- continua Gloria - mi sono rivoltaa chiunque, dall’Arpat, all’Asl, alComune di Firenze, ma mi hannorisposto che lo smantellamento è acarico dei privati”. <strong>Il</strong> risultato è cheun prob<strong>le</strong>ma tra vicini si trasformain una lotta dove nessuno riesce adare all’altro risposte soddisfacenti.“Io vedo muschio, tego<strong>le</strong> spezzate,come faccio a credere che sia <strong>tutto</strong>a posto?”, dice Gloria. “E’ <strong>tutto</strong> ok”,controbatte la proprietà. Chi la durala vince./L.Z.1062890


16 Marzo 2010tendenzeZOOM/1. L’Irpet ha fotografato <strong>le</strong> nuove rotte degli “esodi metropolitani”: spesso il movente è economicoSempre più fiorentini in fuga (verso Prato)In un decennioL’INTERVISTA(1997/2008) sono uscitidal capoluogo circa108mila residenti e ognianno fanno questascelta quasi in 9mila. Lametà di loro si spostanei comuni limitrofiGreta Braschi<strong>Il</strong> costo del<strong>le</strong> case è esagerato? <strong>Il</strong> trafficoe <strong>le</strong> orde di turisti sono esasperanti? E iotrasloco fuori Firenze. È l’esilio (quasi)forzato di un gran numero di fiorentini.Lo conferma il Rapporto sul territorio 2010dell’Irpet (Istituto regiona<strong>le</strong> programmazioneeconomica Toscana). Nell’arco di un decennio,dal 1997 al 2008, sono usciti da Firenzecirca 108mila residenti. Ogni anno, in media,lasciano la città quasi 9mila fiorentini, il 2,4per cento della popolazione. Sono per lo piùgiovani e adulti dai 20 ai 40 anni. Dove si rifugiano?Circa metà di loro sceglie uno deicomuni al<strong>le</strong> porte di Firenze e il capoluogopiù vicino, Prato. A spingerli verso questi lidisono per lo più i valori immobiliari al<strong>le</strong>ttanti.Sono in preva<strong>le</strong>nza giovani, non laureati, spessostranieri, famiglie di recente formazionein cerca della prima casa, strozzati dal costodel<strong>le</strong> abitazioni e dell’affitto. Nell’arco deldecennio 1998/2008 la spesa per l’affitto a Firenzeè arrivata ad assorbire un quarto del redditofamiliare. Un destino analogo attende coloroche decidono di acquistare un’abitazione.“Le famiglie – scrivono i ricercatori dell’Irpet– si sono spesso accollate mutui pluriennali,rinunciando mediamente al 20 per cento delproprio reddito per periodi che spesso superanoi 15 anni”. Quando arriva il momento dimetter su famiglia o di conquistare la propriaindipendenza non resta allora che emigrarenell’hinterland. <strong>Il</strong> costo del<strong>le</strong> abitazioni infattidiminuisce col crescere della distanza dal centrourbano. Le mete preferite? Ai primi postisvettano Signa e Campi Bisenzio, <strong>le</strong> cui popolazionisono cresciute più del 20 per cento dal1998 al 2008, grazie anche all’apporto dellacomponente straniera. Mentre a Montelupo,nello stesso periodo, il numero del<strong>le</strong> famiglieresidenti è raddoppiato. “Un’attrazione – spiegal’Irpet - da mettere sicuramente in relazionecon i prezzi del<strong>le</strong> abitazioni notevolmentepiù bassi rispetto al capoluogo regiona<strong>le</strong>: nel<strong>le</strong>aree semicentrali si va dai 2mila euro al mq diCampi Bisenzio ai 2mila 500 di Montelupo,contro i 4mila 500 di Firenze (Fonte: <strong>Il</strong> Consu<strong>le</strong>nteImmobiliare-So<strong>le</strong> 24Ore)”. Si abbandonaFirenze ma non si va troppo lontano. Granparte dei “migranti” metropolitani preferiscestabilirsi nei comuni vicini, sebbene quelli piùdistanti offrano prezzi abitativi ancora più bassi.In ballo sono infatti altre spese, quel<strong>le</strong> peril trasporto. <strong>Il</strong> posto di lavoro resta a Firenzee magari anche i nonni, ai quali lasciare i figlidurante la giornata lavorativa. Crescono così<strong>le</strong> fila dei pendolari, quotidianamente a far laspola tra la casa e l’ufficio. Un adeguato sistemadi infrastrutture e una più alta qualitàambienta<strong>le</strong> compensano l’andirivieni forzato.Ma il risparmio ha comunque un costo: il tempopassato (in preva<strong>le</strong>nza) in macchina, a darman forte a due presenze indesiderate come iltraffico e l’inquinamento.Danie<strong>le</strong> Vignoli, ricercatore“Intanto la città si fasempre più anziana”Due chiacchiere con Danie<strong>le</strong> Vignoli, ricercatoredi Demografia presso l’Universitàdi Firenze.Concorda con lo scenario presentato nelRapporto sul Territorio Irpet 2010?Sì, lo scenario tratteggiato mi sembra in lineacon numerose ricerche condotte congiuntamentedal dipartimento di Statistica di Firenzee dall’Ufficio di Statistica del Comune diFirenze. Da un punto di vista demografico, lapopolazione fiorentina sta invecchiando moltorapidamente. Si contano oggi più di dueanziani per ogni bambino. L’apporto deglistranieri, sebbene importante, risulta ancoranumericamente esiguo.Come cambierà la città nei prossimi decenni?La risposta più faci<strong>le</strong> è che <strong>le</strong> tendenze in corsolasciano supporre un futuro demograficofiorentino con pochi giovani e molti anziani.Tuttavia non sarei troppo pessimista. Si notanoinfatti segnali di una rinnovata vitalitàdemografica <strong>le</strong>gata ad un lieve, ma importante,recupero di fecondità. Le migrazionirappresenteranno la variabi<strong>le</strong> che più potràmodificare il futuro demografico di Firenze,sia in termini di popolazione tota<strong>le</strong>, che distruttura per sesso ed età. Se ci immaginiamouna popolazione che non si rinchiuderà all’internodel<strong>le</strong> proprie mura potremmo ancheattraversare una nuova e più favorevo<strong>le</strong> fasedemografica.A quali trasformazioni sociali assisteremo?A fronte di una presenza, in valori assoluti e intermini relativi, sempre più marcata di personein età matura e anziana, ci saranno mutamentimolto veloci nella scena professiona<strong>le</strong>, socia<strong>le</strong>,politica ed economica. Saranno necessariadeguamenti di mentalità e comportamenti, eripensamenti sui compiti e i ruoli tipici del<strong>le</strong>fasi della vita. I concetti stessi di “bambino”,“giovane”, “adulto”, anziano” andranno forseripensati alla luce dell’allungamento della vitamedia e, più in genera<strong>le</strong>, del<strong>le</strong> trasformazionidemografiche in corso./A.C1102390


tendenzeZOOM/2. L’altra faccia della medaglia: chi può <strong>cambia</strong> residenza per lasciarsi al<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> il caosE i ricchi si rintanano nel<strong>le</strong> campagne17Annalisa CecionesiAspingere i fiorentini fuoricittà non è solo il portafoglioche piange. Si abbandonaFirenze anche persfuggire al caos urbano e migliorare lapropria qualità di vita. È l’esodo dei“benestanti”. Come dimostra il Rapportosul territorio 2010 dell’Irpet, lametà circa del<strong>le</strong> famiglie che lascianola città trasloca verso territori concosti del<strong>le</strong> case analoghi a quelli delcapoluogo toscano, e in alcuni casisuperiori. L’ipotesi più calzante perspiegare questo esodo sembra esserela ricerca di un maggior livello dibenessere. La fuga da Firenze ha cosìdue facce. Accanto ai giovani chescappano per esigenze di risparmio,ci sono gli adulti che desiderano lasciarsial<strong>le</strong> spal<strong>le</strong> i difetti della cittàper abbracciare la quiete della campagna.Questi ultimi hanno un’etàmediamente più matura, sono per lopiù nuc<strong>le</strong>i familiari con figli, con unapersona di riferimento quarantenne eun titolo di studio e<strong>le</strong>vato. Caratteristicheche fanno ipotizzare di trovarsidi fronte a famiglie benestanti. Tra diloro ci sono meno stranieri rispettoa coloro che inseguono il risparmio.“Una parte importante dei flussi inuscita dall’area centra<strong>le</strong> – spieganoi ricercatori dell’Irpet – trasloca nellaprima cintura alla ricerca di unamaggiore qualità dell’ambiente natura<strong>le</strong>e costruito, del<strong>le</strong> tipologie edilizie,nonché dei servizi, tutti aspettiI giovani emigrano da Firenze per risparmiare, gli adultibenestanti scappano invece alla ricerca di quiete e benessere.Tra <strong>le</strong> mete più gettonate Fieso<strong>le</strong>, Bagno a Ripoli e Imprunetache probabilmente risultano criticinell’area urbana centra<strong>le</strong>”. Tra <strong>le</strong> metepiù gettonate troviamo Fieso<strong>le</strong>, Bagnoa Ripoli, Impruneta e Vaglia, comunipregiati con costi abitativi in linea conquelli fiorentini, se non superiori. Maad attirare gli ex fiorentini sono anchepaesi più distanti dal capoluogotoscano, con valori immobiliari piùbassi. In questo caso la qualità dellavita più soddisfacente è pagata contempi di pendolarismo più ampi. Siva dal Chianti al Mugello, passandoper la Val di Pesa. Tra <strong>le</strong> destinazioniscelte troviamo Greve in Chianti,San Casciano, Borgo San Lorenzo,Scarperia. Le colline toscane si stannourbanizzando ma il rischio di cementificazioneselvaggia sembra scongiurato.<strong>Il</strong> Rapporto dell’Irpet, infatti,è rassicurante. I flussi diretti versonuove aree hanno determinato impattirelativamente contenuti sull’urbanizzazione.Non si è assistito a espansioniincontrollate e opere di ediliziascadente (se non, in parte, nella pianaad ovest di Firenze), così come all’impoverimentonell’offerta di servizi,tipico dei quartieri dormitorio. Difronte a questa fuga da Firenze, vieneda chiedersi chi rimane nella cittàdel Rinascimento. Solo monumenti eturisti? Pare di no. Tra la fine del 2007e la fine del 2008, dopo anni di contrazionedella popolazione, si assiste aun’inversione di tendenza, con un aumentodi 1.265 unità. <strong>Il</strong> merito è per lopiù degli stranieri, unici a compensare(in parte) l’abbandono dei fiorentini.930736


18 Marzo 2010specia<strong>le</strong>SOLIDARIETÀ. Prosegue l’impegno de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> a fianco della Fondazione Francesca Rava Onlushaiti ha ancora bisogno di noiUn piccolo haitiano ospite dell’ospeda<strong>le</strong> pediatrico N.P.H. Saint Damien della Fondazione RavaHaiti, due mesi dopo.Spente <strong>le</strong> luci dellaribalta l’emergenzacontinua. Soltantoora, superato lo shock, è possibi<strong>le</strong>mettere a fuoco la tragediain tutta la sua interezza.E rimboccarsi <strong>le</strong> maniche perripartire, mettendo da parte lacommozione, la disperazione,il dolore. A partire dalla ricostruzionedel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong>. La FondazioneFrancesca Rava – NHPOnlus, attiva nell’isola da 22anni, si è già mossa per rimetterein piedi <strong>le</strong> 17 scuo<strong>le</strong> di strada,che prima del sisma hanno datocibo, acqua e cure mediche, oltreall’istruzione, a 6mila bambinidai 2 ai 16 anni, provenientidai quartieri più disagiati. Moltesono state danneggiate o distruttelo scorso gennaio, lasciando300 insegnanti senza casa né lavoroe i bimbi senza un punto diriferimento fondamenta<strong>le</strong>. Mala Fondazione non si è fermata,utilizzando quel<strong>le</strong> rimaste inpiedi come base d’appoggio perla distribuzione di viveri e per iservizi sanitari. Un altro passoper “aiutare gli haitiani ad aiutarsida sé” è il ripristino del<strong>le</strong>aree danneggiate a Francisvil<strong>le</strong>,la “Città dei mestieri” messa sudalla Fondazione con l’intentodi fornire una formazione professiona<strong>le</strong>a centinaia di ragazzi.Al momento il capannone ospitauna serie di laboratori artigianali,tra cui un’officina meccanicae una panetteria, attrezzata conmacchinari italiani. E panettieridi casa nostra, arrivati a sforna-A due mesi dal vio<strong>le</strong>nto terremoto che ha sconvolto l’isola l’emergenza continua.<strong>Il</strong> primo passo per “aiutare gli haitiani ad aiutarsi da sé” è fornire loro gli strumentiper imparare un mestiere. E i panettieri di casa nostra sono già al lavoro sul postore fino a 10mila panini al giornodurante l’emergenza. Ad alimentarela ricostruzione invececi penserà la fabbrica di mattoni,che trova spazio anch’essaall’interno della cittadella. <strong>Il</strong>progetto è destinato ad ampliarsientro l’anno, con l’avviodei lavori di costruzione di unascuola professiona<strong>le</strong> in grado difornire a 500 studenti gli strumentiper imparare un mestiere.<strong>Il</strong> che non è poco, considerandoche il 70% della popolazione diHaiti non ha un lavoro. Senzacontare il fatto che, a luci spente,l’isola dovrà fare i conti conun’emergenza che andrà avantiper un’intera generazione dibambini e ragazzi mutilati. E’un lungo e<strong>le</strong>nco quello della ricostruzione,ma tra <strong>le</strong> diversevoci ognuno può trovare il mododi dare il proprio contributo. Civorrà un milione e mezzo dieuro per mettere nuovamentein funzione il centro di riabilitazioneper i bambini disabilia Petionvil<strong>le</strong> andato distrutto.Altrettanto sarà necessario perdar vita a un nuovo orfanatrofio.Ma sono sufficienti 10mila europer tirare su una casetta con imattoni prodotti a Francisvil<strong>le</strong>.Basta molto meno per frugarsinella coscienza e scegliere comee in che misura dare una mano.Niente andrà perduto.


studiobackstage.comHAITIUN AIUTOIMMEDIATOPER I BAMBINICOLPITI DALTERREMOTO!DONA ANCHE TU SUBITOFONDAZIONEFONDAZIONEFRANCESCAFRANCESCARAVARAVA -N.P.H.N.P.H.ITALIAITALIAONLUSONLUSFONDAZIONE FRANCESCA RAVA N.P.H. ITALIA ONLUSBONIFICO: IBAN IT 39 03062 34210 000000760000BONIFICO: IBAN IT 39 G 03062 34210 000000760000C/C BONIFICO: POSTALE IBAN 17775230 IT 39 03062 34210 000000760000C/C POSTALE 17775230Intestati C/C POSTALE Fondazione 17775230 Francesca Rava N.P.H. Italia OnlusIntestati a Fondazione Francesca Rava - N.P.H. Italia OnlusCARTA Intestati DI Fondazione CREDITO Francesca su www.nphitalia.org Rava N.P.H. oppure Italia chiamando Onlus il numero 02/54122917CARTA DI CREDITO su www.nphitalia.org oppure chiamando il numero 02/54122917CARTACAUSALE:DI CREDITOTERREMOTOsu www.nphitalia.orgHAITIoppure chiamando il numero 02/54122917CAUSALE: TERREMOTO HAITICAUSALE: TERREMOTO HAITILA TUA DONAZIONE SERVIRÀ PER L’INVIO DI TEAM MEDICI ALL’OSPEDALELA TUA DONAZIONE SERVIRÀ PER L’INVIO DI TEAM MEDICI ALL’OSPEDALEPEDIATRICO LA N.P.H. SAINT DAMIEN DELLA FONDAZIONE FRANCESCA RAVA, LAPEDIATRICOTUA DONAZIONEN.P.H. SAINTSERVIRÀDAMIENPERDELLAL’INVIOFONDAZIONEDI TEAM MEDICIFRANCESCAALL’OSPEDALERAVA, LARIABILITAZIONE, PEDIATRICO N.P.H. LA SAINT CURA DAMIEN L'APPLICAZIONE DELLA FONDAZIONE DI PROTESI FRANCESCA AI BAMBINI RAVA, CHERIABILITAZIONE, LA CURA E L'APPLICAZIONE DI PROTESI AI BAMBINI CHELAHANNO RIABILITAZIONE, SUBITO FRATTURE LA CURA L'APPLICAZIONE AMPUTAZIONI, L’ACCOGLIENZA DI PROTESI AI BAMBINI DI BAMBINIHANNO SUBITO FRATTURE E AMPUTAZIONI, L’ACCOGLIENZA DI BAMBINICHEORFANI, HANNO SUBITO LA RICOSTRUZIONE FRATTURE DI AMPUTAZIONI, CASE PER GLI SFOLLATI L’ACCOGLIENZA DELLE TENDOPOLI.ORFANI, LA RICOSTRUZIONE DI CASE PER GLI SFOLLATI DELLE TENDOPOLI.DI BAMBINIORFANI, LA RICOSTRUZIONE DI CASE PER GLI SFOLLATI DELLE TENDOPOLI.La Fondazione Francesca Rava rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria N.P.H. Nuestros PequeñosHermanos,La FondazionepresenteFrancescada 20Ravaannirappresentanell’isola quartoin Italiamondol’organizzazionedi Haiti conumanitarianumerosi progettiN.P.H. Nuestrosper l’infanzia,PequeñosLa Fondazione Francesca Rava rappresenta in Italia l’organizzazione umanitaria N.P.H. Nuestros PequeñossottolaHermanos,Hermanos,guida di PadrepresentepresenteRichardda 20da 20Frechetteanni nell’isolaanni nell’isolasacerdotequartoquarto medicomondomondoin primadi Haitidi Haitilinea.con numerosi progetti per l’infanzia, sottola guida di Padre Richard Frechette sacerdote e medico in prima linea. con numerosi progetti per l’infanzia, sottola guida di Padre Richard Frechette sacerdote e medico in prima linea.FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIA ONLUS V.LE E. CALDARA, 43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIAinfo@nphitalia.orgONLUS V.LE E. CALDARA,www.nphitalia.org43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958FONDAZIONE FRANCESCA RAVA - N.P.H. ITALIA ONLUS V.LE E. CALDARA, 43 - 20122 MILANO - TEL. 02/54122917 FAX 02/55194958Ringraziamoinfo@nphitalia.org www.nphitalia.orginfo@nphitalia.org www.nphitalia.orgper la pubblicazione di questa pagina


20 Marzo 2010REGIONALI/1. Monica Faenzi, candidata alla presidenza per Pdl e Lega Nord“Un’impresa possibi<strong>le</strong>”politicaFilippo Serriè quello di chi affrontaun’impresa impossibi<strong>le</strong>:conquistare la fiducia dellaL’entusiasmomaggioranza dei toscani. Sorrideai cittadini a cui stringe ogni giornola mano, sorride dai manifesti che tappezzanola città: “<strong>Il</strong> Coraggio di <strong>cambia</strong>re”,quello di Monica Faenzi, candidata delcentrodestra alla presidenza della Regione.Ex assessore al Comune di Grosseto,attua<strong>le</strong> sindaco di Castiglione della Pescaia,deputata dal 2008, la sua candidatura ègiunta a sorpresa per tutti, anche per <strong>le</strong>i.Se vincerà queste e<strong>le</strong>zioni, dovrà venirea vivere a Firenze. Le piace l’idea?A Castiglione rimarrebbero gli affetti, maal contempo sarei veramente felice di viverea Firenze, tra i fiorentini. Firenze è ilcapoluogo di questa regione: sembra scontato,ma guardandosi indietro non è così.Avrei anche modo di vedere l’operato delsindaco Renzi, del qua<strong>le</strong> condivido il decisionismo,caratteristica più affine al centrodestrache al centrosinistra, ma non ilmerito di alcuni suoi provvedimenti.Ha già un’idea sul<strong>le</strong> priorità fiorentine alivello regiona<strong>le</strong>?Uno dei primi interventi che intendo promuovereè lo sviluppo dell’aeroporto. Lanuova pista è di vita<strong>le</strong> importanza per laripresa economica e turistica del capoluogo.Noi dobbiamo batterci per un turismodi qualità e di lunga permanenza sul nostroterritorio.Ritiene che l’immigrazione sia un prob<strong>le</strong>mapresente in città?Basta camminare la sera per <strong>le</strong> <strong>strade</strong> delcentro per avere una risposta. L’immigrazioneè un fenomeno che va governato,e credo che lo si possa fare regolando iflussi e istituendo un Centro per il riconoscimentoe per l’espulsione di coloro chenon hanno i requisiti per rimanere. <strong>Il</strong> mioavversario ne confonde invece la finalità,trasformandoli in centri di avviamentoal lavoro per gli irregolari. Bisognerebbericordargli che ci sono tanti toscani a cuiviene negato questo sacrosanto diritto.La Toscana è un fortino inespugnabi<strong>le</strong>,oppure nutre speranze di vittoria?Anche Castiglione era un baluardo dellasinistra, ma l’ho espugnato conquistandola fiducia di persone non certo vicine alcentrodestra, ma evidentemente stufe dichi li aveva governate sino ad allora. Conlo stesso spirito affronto queste e<strong>le</strong>zioni regionali.Niente è impossibi<strong>le</strong> se ci si crede.Monica FaenziFRANCESCO BOSI. Udc“Infrastrutture moderne al primo posto”fiorentini se lo ricorderanno nei panni di consigliere comuna<strong>le</strong>,carica che ha ricoperto dal 1975 al 1990. DopoIquell’esperienza il deputato Francesco Bosi, candidato allapresidenza per l’Udc, è stato due volte sottosegretario alladifesa con il governo Berlusconi ed è diventato sindaco diRio Marina.Infrastrutture, economia e lavoro. Quali sono i primipunti da mettere in agenda?Un sistema infrastruttura<strong>le</strong> moderno è il presupposto indispensabi<strong>le</strong>allo sviluppo economico di un territorio. Auto<strong>strade</strong>,aeroporti, termovalorizzatori, centrali e<strong>le</strong>ttriche,consentono al<strong>le</strong> imprese, agli investitori, di garantirsi <strong>le</strong> condizionidi competitività necessarie. Tutto ciò deve essere arricchitoda incentivi, in questo periodo di recessione che col-Francesco Bosipisce <strong>le</strong> imprese, ma anche <strong>le</strong> famiglie, i giovani e i lavoratori.Immigrazione, prob<strong>le</strong>ma o risorsa?E’ insieme una risorsa, talvolta insostituibi<strong>le</strong>, ed un prob<strong>le</strong>ma. Gli immigrati sono innanzi<strong>tutto</strong>persone e come tali debbono essere trattati con una politica seria d’integrazione. Nello stessotempo non possono esserci incertezze sul rispetto della <strong>le</strong>gge e del<strong>le</strong> rego<strong>le</strong> di convivenza civi<strong>le</strong>.Ecco perché siamo a favore dei Cie per consentire al<strong>le</strong> forze dell’ordine d’individuare ed identificarei clandestini ed eventualmente espel<strong>le</strong>re quanti giungono da noi per delinquere.Come rilanciare il turismo?La promozione turistica deve essere necessariamente rilanciata con più professionalità e mezzi.Certo è che accanto a questa occorre in Toscana fare sistema anche nel turismo mentre talvoltaappare chiaro che ciascuna località è lasciata libera di fare concorrenza all’altra senza che ciò siadi rea<strong>le</strong> utilità. Chi sceglie la Toscana fa i propri conti rispetto al<strong>le</strong> offerte interne ed internazionali.Abbassare i prezzi è essenzia<strong>le</strong> a cominciare dai trasporti.ALFONSO DE VIRGILIIS. Lista Bonino-Pannella“Ripartiamo dai giovani con il microcredito”Noto imprenditore e ideatore del Premio Internaziona<strong>le</strong>Gali<strong>le</strong>o, prestigioso riconoscimentoconferito di anno in anno a personalità di spicco inambito cultura<strong>le</strong>, è Alfonso De Virgiliis il candidatodei radicali per la Lista Bonino-Pannella.Immigrazione e Cie, favorevo<strong>le</strong> o contrario?Contrario. Non ci dobbiamo dimenticare che l’immigratoè un uomo. Anche i nostri antenati sono statimigranti e allo stesso modo chi arriva da noi ha dirittodi essere trattato come un uomo. Quindi un decisono ai ghetti, promuoviamo invece un’azione costantedi integrazione, diretta a favorire l’inserimento degliimmigrati nel tessuto lavorativo, al di là del mestiere Alfonso De Virgiliisdi badante.Economia, da dove ripartire?Dai giovani. Propongo un’al<strong>le</strong>anza tra istituti di credito,istituzioni pubbliche e private per creare un fondo di microcredito, gestito ovviamentenon da forze politiche, per favorire <strong>le</strong> attività dei giovani, per dare loro modo diliberare la creatività e lo spirito imprenditoria<strong>le</strong>. Si attiverebbe così un circolo virtuoso,in grado di dare vita a nuovi posti di lavoro. Che gioverebbe non solo ai giovani,ma all’intera economia toscana.Parlando di infrastrutture, qual è il primo punto all’ordine del giorno?Innanzi<strong>tutto</strong> <strong>le</strong> ferrovie. Abbiamo dei col<strong>le</strong>gamenti disastrosi su cui è assolutamentenecessario lavorare. E poi c’è la questione degli aeroporti. Non è possibi<strong>le</strong> che quellodi Firenze e quello di Pisa siano gestiti come se si trovassero in due regioni diverse,dobbiamo creare una sinergia. Cominciando con il ridurre a mezz’ora la distanza tra<strong>le</strong> due città.CENTRO ASSISTENZA FUNERARIA• Servizi funebri• Cremazioni• Fiori• NecrologiTel. 055.6580040 (diurno e notturno)Via G.Caponsacchi 5/r, Via A.F Doni 41/r Firenze1027252


politicaREGIONALI/2. Enrico Rossi, candidato alla presidenza per Pd, Idv, Sel, Rc-Pdci21“<strong>Il</strong> futuro parte oggi”Paola FerriILARIO PALMISANI. Forza NuovaFatti quadrare i conti della sanitàtoscana, Enrico Rossi si apprestaadesso a fare i conti con l’e<strong>le</strong>ttorato.Candidato alla presidenza perPd, Sinistra Ecologia Libertà, Italia dei Valori,Rifondazione-Comunisti italiani, Rossiesce da un’esperienza decenna<strong>le</strong> comeassessore regiona<strong>le</strong> alla Salute. Nato filosofo(si è laureato in Filosofia a 24 anni), approdaalla politica nel 1985, quando diventavicesindaco di Pontedera, di cui in seguitoassume la carica di primo cittadino.Dopo 10 anni da assessore al Diritto allasalute lascia la sanità con i conti in ordine.Cosa c’è ancora da fare?Sono soddisfatto perché la sanità toscanafunziona bene. Secondo l’Istat, in Toscanaè in continua diminuzione la mortalitàprematura, quella che avviene prima dei65 anni. L’infarto, ad esempio, ha una mortalitàdi oltre il 10% inferiore rispetto al<strong>le</strong>altre regioni. Naturalmente si può sempremigliorare: sull’aumento del<strong>le</strong> cure a domiciliocome sul prob<strong>le</strong>ma del dolore neipronto soccorso e sul<strong>le</strong> azioni contro <strong>le</strong> malattierare.Lavoro e giovani, come riconciliare i dueuniversi?Ci sono 40mila toscani in cassa integrazioneche nel corso del 2010 perderanno questatutela socia<strong>le</strong>. La prima cosa da fare èprolungare gli ammortizzatori sociali e continuarea sostenere <strong>le</strong> imprese. Ma la crisiimpone, più che una resistenza, un nuovopatto: i lavoratori e <strong>le</strong> imprese devono tornaread essere i protagonisti di un progettocol<strong>le</strong>ttivo. Per questo, perché ci sta a cuore“Garantire casa e lavoro a tutti i toscani”Consigliere comuna<strong>le</strong> a Rignano, <strong>Il</strong>ario Palmisani,40 anni, è candidato alla presidenza della Regioneper Forza Nuova.Che ne pensa dei Centri di identificazione ed espulsione?Sono assolutamente favorevo<strong>le</strong>. Come Forza Nuovanon parliamo di immigrazione clandestina, ma di immigrazionein blocco. L’unica soluzione è il rimpatrioper tutti. Al momento sembra irrealizzabi<strong>le</strong>, ma basterebbela volontà di farlo. Per questo ci vuo<strong>le</strong> ricambiopolitico.A proposito di economia, da dove cominciare per farripartire la Toscana?<strong>Il</strong>ario PalmisaniProprio da questo. Non possiamo permetterci un’immigrazionemassiccia, nemmeno a livello sanitario, nonsolo a livello di posti di lavoro. E’ vero che anche i nostriavi sono stati migranti in America, in Germania e così via, ma là c’era un effettivobisogno di noi, di manodopera. Adesso, in Italia e in Toscana, questo bisogno non c’è.Ed è una sciocchezza dire che ci sono alcuni mestieri che gli italiani non vogliono piùfare, perché in un momento come questo pur di lavorare con onestà e dignità farebberoqualsiasi tipo di lavoro.Come sostenere <strong>le</strong> famiglie in un momento come questo?Partendo dal garantire a tutti un tetto sopra la testa. <strong>Il</strong> prob<strong>le</strong>ma abitativo è diventatoallarmante. Pensiamo alla situazione di Firenze, quante giovani coppie possono permettersidi spendere 2-300mila euro per comprare una casa? Dovremmo garantire a tutti diessere proprietari della propria abitazione, attraverso mutui abbordabili. Quello dellacasa è un grande ostacolo per quanti vorrebbero mettere su una famiglia.il futuro che parte oggi, abbiamo preparatoun pacchetto di proposte a favore dei giovani.Ne cito due: il fondo per i precari under35 che vogliono investire in formazione; unprestito d’onore fino a 50mila euro per studentimeritevoli, da restituire in10 anni.Da dove cominciare per far ripartirel’economia toscana?<strong>Il</strong> punto di svolta è arrivare a decisioni piùrapide. Per esempio individuando alcunearee da dedicare a nuovi insediamenti industriali,dove <strong>le</strong> aziende che si vogliono trasferirequi possano farlo più velocemente.Per esempio creando un ufficio regiona<strong>le</strong>che monitori il mondo del<strong>le</strong> multinazionali,per prevenire <strong>le</strong> crisi industriali nonchécondividere e affinare <strong>le</strong> strategie di sviluppo.Infine, si può e si deve semplificare lamacchina amministrativa regiona<strong>le</strong>, riducendodell’1% la sua spesa corrente.Enrico RossiTUTTI ALLE URNE IL 28 E IL 29 MARZOQUANDODomenica 28 e lunedì 29 marzo si vota per l’e<strong>le</strong>zione del presidente dellaRegione Toscana e per il rinnovo del Consiglio regiona<strong>le</strong>. I seggi sarannoaperti la domenica dal<strong>le</strong> 8 al<strong>le</strong> 22 e il lunedì dal<strong>le</strong> 7 al<strong>le</strong> 15. L’e<strong>le</strong>ttoredovrà presentarsi munito di documento di identità e tessera e<strong>le</strong>ttora<strong>le</strong>.Chiunque non abbia la tessera o l’abbia smarrita può richiederla all’ufficioe<strong>le</strong>ttora<strong>le</strong> del proprio comune di residenza.DOVEOgnuno dovrà recarsi al seggio dove è solito votare.La lista comp<strong>le</strong>ta è disponibi<strong>le</strong> sul sito internet della Regione e su quellodei comuni toscani.COMESi vota su un’unica scheda. Tracciando una x su una lista si esprime unvoto sia per quella lista che per il candidato presidente ad essa col<strong>le</strong>gato.Facendo una croce solo sul nome del candidato presidente il voto andràsoltanto al governatore, ma non si voterà per alcuna lista. E’ possibi<strong>le</strong>anche dare un voto disgiunto, cioè scegliere un candidato presidente euna lista diversa da quella a lui col<strong>le</strong>gata. Basta fare due croci diverse,una sul simbolo della lista e una sul nome del candidato. Non si possonoinvece esprimere preferenze per i candidati al consiglio regiona<strong>le</strong>. I seggisaranno attribuiti seguendo l’ordine in lista.Scuola"l'e<strong>le</strong>ganza deimovimenti...la <strong>le</strong>ggerezza dellospirito...<strong>tutto</strong> questoè....danza...."Claudia Morandinibal<strong>le</strong>rina professionista internaziona<strong>le</strong>Accademica di Danzadiretta da Laura Checcucci LisiVIENI A PROVAREL'INNOVATIVADISCIPLINADEL FITNESS...NEWYORKCITYBALLET WORKOUTIL NUOVO CORSO TENUTO DAMARCELLA RICCI,INSEGNANTE CERTIFICATA PRESSOIL NEWYORKCITYBALLETDI NEW YORKSOLO PER MARZO2 LEZIONI PROVA GRATUITE!!Via Scipione Ammirato, 96FIRENZETel. 055 6236044www.danzafirenze.it email: scuola@danzafirenze.it1014321Studio OdontoiatricoDOTT. 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22 Marzo 2010politicaREGIONALI/3. Ecco il “bozzetto” del futuro Consiglio. Eccetto qualche possibi<strong>le</strong> sorpresaQuelli che l’e<strong>le</strong>zionece l’hanno (quasi) in pugnoLaura LenziPaolo BambagioniMarco CarraresiMario RazzanelliListe chiuse, consiglio fatto.In mancanza del<strong>le</strong>preferenze e in presenzadi un notevo<strong>le</strong> distaccotra <strong>le</strong> due principali al<strong>le</strong>anze che sicontendono lo scettro della Toscana,si può già tracciare la mappa delfuturo consiglio regiona<strong>le</strong>. Che aquesto giro conterà “solo” 55 seggi,per merito del taglio al<strong>le</strong> poltronedeciso durante l’ultima <strong>le</strong>gislatura.Ecco allora come saranno distribuiti.Trentatré gli scranni che sarannooccupati dalla maggioranza, dicui almeno 24 dovrebbero andareal Pd. Oltre ai candidati del listinobloccato (Andrea Manciulli, CaterinaBini, Daniela Lastri, AlbertoMonaci e il socialista PieraldoCiucchi), pressoché certa l’e<strong>le</strong>zionedei primi sei in “classifica” a Firenze:A<strong>le</strong>ssia Ballini, Paolo Bambagioni,Vittorio Bugli, Nicola Danti,Eugenio Giani, Gianluca Parrini.“Non vivo di politica – dichiaraBambagioni – conosco da vicinoil mondo del lavoro e credo che siaproprio da qui che dobbiamo partire,dal sostegno a chi produce reddito,per far ripartire la Toscana”.In caso scattasse anche un settimoseggio, in po<strong>le</strong> position c’è SimoneNaldoni, segretario provincia<strong>le</strong>.Due e<strong>le</strong>tti per uno dovrebbero toccarea Livorno, Lucca, Siena e Pisa,mentre Grosseto, Prato, Pistoia eMassa Carrara dovrebbero portareal mulino un consigliere a testa.Tre seggi in vista per Federazionedi Sinistra (Pdci, Prc) e Idv, di cuiuno con tutta probabilità toccheràin dote a Cristina Sca<strong>le</strong>tti, attualmenteassessore all’ambiente a PalazzoVecchio, mentre Sel potrebberimanere tagliata fuori e recuperareun posto in giunta per la capolista aFirenze A<strong>le</strong>ssia Petraglia. Ventidue,invece, <strong>le</strong> poltrone pronte ad accogliere<strong>le</strong> opposizioni, a partire da17 consiglieri Pdl. Tanto per cominciarequelli del listino, A<strong>le</strong>ssandroAntichi, Stefania Fuscagni, MarcoTaradash, Salvatore Bartolomei eStefano Mugnai, per proseguire poicon i 3 e<strong>le</strong>tti in terreno fiorentinoNicola Nascosti, Paolo Marcheschie Tommaso Villa. Le altre provincecondurranno un altro consiglierea testa a Palazzo Panciatichi,tra cui Alberto Magnolfi, attua<strong>le</strong>capogruppo azzurro, e GiovanniDonzelli, catapultato in cima allalista pisana direttamente dai banchidell’opposizione in Comune.Per la Lega si siederanno in Saladel Gonfalone Antonio Gambettae Gianluca Lazzeri. Ma è a Firenzeche potrebbero rivelarsi <strong>le</strong> maggiorisorprese in campo Lega, in barba aisondaggi. Ci crede Mario Razzanelli,candidato in terza posizione“Siamo l’unico partito non coinvoltonel<strong>le</strong> indagini della magistratura– afferma – l’unico che ha dirittodi parlare di questione mora<strong>le</strong>.E i cittadini hanno voglia di voltarepagina”. Tre consiglieri, infine, dovrebberospettare all’Udc, tra cuiMarco Carraresi, già capogruppoin Regione. “Siamo il solo partitofuori dal coro – dichiara – bastipensare alla battaglia che abbiamocondotto in solitaria per il ripristinodel<strong>le</strong> preferenze. Per questo miaspetto un risultato in forte crescita”.<strong>Il</strong> bozzetto del prossimo consiglioè pronto, ai cittadini il compitodi comp<strong>le</strong>tare o ridipingere ilquadro.1012618BELLISSIMO ASSORTIMENTOPIANTE STAGIONALIIn arrivo tutte <strong>le</strong> varietàdi piante da ortoApri<strong>le</strong> e Maggio aperti ladomenica mattinaCi trovi in Via di Mantignano, 9L (Mantignano) - FirenzeTel. e Fax 055.7875340Cell. 338.7026872 - 333.6611630e-mail: rolando.susini@fastwebnet.itdi Rolando SusiniAssociazione Motociclistica Fiorentina17° MOSTRA SCAMBIOCittà di FirenzeAUTO - MOTOE RICAMBI D’EPOCA30 Apri<strong>le</strong> - 1-2 Maggio 2010Stadio Comuna<strong>le</strong> “Artemio Franchi” Campo di Marte - FirenzeALLESTIMENTO ESPOSITORIvenerdi mattina 30 Apri<strong>le</strong> dal<strong>le</strong> 8,00ORARIO AL PUBBLICOVenerdi pomeriggio 15,00 - 19,00 - Sabato e Domenica dal<strong>le</strong> 8,30 al<strong>le</strong> 19,00per informazioni ed iscrizioniCarlo 335 6946014 - Cinzia 335 78381811100836


Le nostre pagineA cura del Consiglio di Quartiere 5Sede del Quartiere 5via Lambruschini,33Tel: 055 2767020 • Fax: 055 2767021E-mail: q5@comune.fi.itE’ ORA DI CAMBIARE!IL QUARTIERE 5 SOSTIENE IL RISPARMIO ENERGETICO“E’ ora di <strong>cambia</strong>re” è il titolo della campagna informativache ha come obiettivo la diffusione di informazionisul<strong>le</strong> agevolazioni connesse agli interventi sul risparmioenergetico promossa dal Quartiere 5, con il supportodella Regione Toscana, della Provincia di Firenze,dell’Università di Firenze e del<strong>le</strong> Associazioni ambientalisteForum Energia e Amici della Terra della ToscanaONLUS.<strong>Il</strong> Quartiere 5 ha istituito uno “sportello energia” pressola propria sede. Ta<strong>le</strong> idea nasce dalla volontà di diffonderela conoscenza della detrazione fisca<strong>le</strong>, nell’arco di5 anni, del 55% del costo sostenuto per lavori e installazioniche apportino maggiore efficienza energeticanegli edifici. La detrazione fisca<strong>le</strong> per questi interventiera stata introdotta nella finanziaria del 2007, è statarinnovata con la <strong>le</strong>gge n.2 del 28 gennaio 2009 ed è invigore per <strong>tutto</strong> il 2010, ma come spiega Sergio Gatteschi,Presidente degli Amici della Terra della Toscanae del Forum Energia, è stata usata pochissimo, principalmentea causa della carenza di informazione sia daparte dei cittadini, che dei professionisti e degli Amministratoridi condominio.”I beneficiari della detrazione fisca<strong>le</strong> del 55% sono tuttii contribuenti che nel momento in cui intendano effettuarelavori di ristrutturazione dell’intero edificio odi parte di esso o che debbano sostituire ad esempiocaldaia o infissi, effettuino i lavori utilizzando materialie tecnologie che conferiscano all’edificio una buonacapacità di isolamento e di risparmio energetico. Inparticolare, l’e<strong>le</strong>nco del<strong>le</strong> opere per <strong>le</strong> quali è possibi<strong>le</strong>usufruire della detrazione sono: serramenti ed infissi,caldaie a condensazione, caldaie a biomassa, pannellisolari, pompe di calore, coibentazione di pareti e coperture,riqualificazione globa<strong>le</strong>.E’ importante sottolineare che una maggiore efficienzaenergetica degli ambienti in cui viviamo porta ad unforte risparmio nei consumi a bol<strong>le</strong>tte meno care e aminori emissioni di inquinanti. <strong>Il</strong> rispetto dell’ambienteparte anche da qui!La scommessa per il futuro è proprio quella di un sempremaggior investimento sul<strong>le</strong> energie rinnovabili esull’efficienza energetica. In paesi come ad esempio laGermania nel qua<strong>le</strong> su queste tecnologie si è investitomoltissimo negli ultimi anni, non solo è stata raggiuntaun’efficienza 3 volte superiore alla nostra, ma è statasviluppata la ricerca, sono stati creati molti posti dilavoro ed il paese è competitivo in un settore in grandesviluppo. “Basta un dato per capire la differenza -spiegaSergio Gatteschi - l’Italia oggi consuma in media 170kilowattora per metro quadro all’anno per ogni abitazione,mentre la Germania ne consuma soltanto 60”.<strong>Il</strong> Quartiere 5 ha già effettuato nel 2002 importantiinterventi su 4 scuo<strong>le</strong> con la realizzazione di impiantifotolvotaici connessi in rete di cui 3 di potenza 3kwped uno di potenza 20kwp. Le scuo<strong>le</strong> oggetto di tali interventisono la Scuola materna il Piccolo Naviglio, laScuola media Poliziano, la Scuola e<strong>le</strong>mentare PadreBalducci e la Scuola e<strong>le</strong>mentare e media Cadorna. Suquest’ultima e nella Scuola e<strong>le</strong>mentare Marconi sonostati fatti anche una serie di interventi sull’immobi<strong>le</strong> tesial contenimento dei consumi; inoltre è in atto un interventosulla scuola Guicciardini dove sarà installato unimpianto fotovoltaico da 24 kwp. “Tali interventi – affermaFrancesca Paolieri, Presidente della CommissioneAmbiente del Quartiere 5 - risultano molto importantioltre che per il risparmio che si va ad ottenere anche peril loro valore educativo. E’ nostro obiettivo infatti utilizzarequeste esperienze per attivare percorsi di educazioneambienta<strong>le</strong> indirizzate al<strong>le</strong> nuove generazioni chese sensibilizzate ai temi dell’utilizzo di energie alternativee rinnovabili, del rispetto dell’ambiente e del ricicloe del riuso potranno essere la risorsa più importanteper il futuro del nostro pianeta. <strong>Il</strong> nostro impegno saràquindi di moltiplicare iniziative come questa, in mododa far si che i cittadini, partendo dal<strong>le</strong> generazioni piùgiovani, si sentano partecipi e protagonisti di un progettoche possa portare ad un miglioramento degli stilidi vita e quindi dell’ambiente che ci circonda”.risultano molto importanti oltre che per il risparmioche si va ad ottenere anche per il loro valore educativo,e nostro obiettivo infatti utilizzare queste esperienzeper attivare percorsi di educazione ambienta<strong>le</strong> indirizzateal<strong>le</strong> nuove generazioni che se sensibilizzate ai temidell’utilizzo di energie alternative e rinnovabili, del rispettodell’ambiente e del riciclo e del riuso potrannoessere la risorsa più importante per il futuro del nostropianeta.E’ con questo spirito che lanciamo quindi questa campagnainformativa sul risparmio energetico, attivandouno sportello energia presso il Quartiere 5 al qua<strong>le</strong> tuttii cittadini si possono rivolgere per avere informazionisu come fare per poter usufruire della detrazione fisca<strong>le</strong>del 55% sui lavori di ristrutturazione. Ci potetecontattare per avere un appuntamento al numero055.2767064 oppure all’email ambienteq5@comune.fi.it.Si ricorda inoltre che per illustrare gli interventi ed ipassaggi da compiere, è possibi<strong>le</strong> consultare e scaricarei vademecum dell’ENEA all’indirizzo http://efficienzaenergetica.acs.enea.itoppure al numero verde chel’ENEA a messo a disposizione 800 985 280 (dal lunedial venerdi 9.00-13-00 e 14.00-18.00).LEGGE 68/99 UNA SFIDA DA RACCOGLIEREVenerdì 5 marzo scorso si è tenutopresso la sede del Quartiere5 di via Lambruschini unconvegno animato dall’ AssociazioneFenice Familiari SaluteMenta<strong>le</strong> (AFFSM) promosso dalGruppo Operativo Salute menta<strong>le</strong>e integrazione nei luoghi dilavoro del MOM 5 dell’ ASL 10 edal Consiglio di Quartiere5.<strong>Il</strong> convegno ha analizzato la situazionedegli inserimenti lavoratividel<strong>le</strong> persone con prob<strong>le</strong>mipsichiatrici nel tessutoproduttivo del nostro quartiere.Attualmente, sono in atto 42inserimenti socio terapeutici,di cui 14 in associazioni (dal<strong>le</strong>associazioni sportive al<strong>le</strong> associazioniper l’assistenza, culturali,tempo libero, etc.), 11 in entipubblici, 10 in aziende private, 7in cooperative sociali.<strong>Il</strong> tema dell’ inserimento lavorativodel<strong>le</strong> persone con prob<strong>le</strong>mipsichiatrici risulta oggi un presidioavanzato di sperimentazionee di rif<strong>le</strong>ssione da parte del<strong>le</strong>realtà produttive e dei servizipubblici.La diversa abilità del malato psichicoci costringe a rivalutare larealtà del lavoro come il modospecifico di ogni cittadino dipartecipare alla costruzionedella comunità. La prob<strong>le</strong>maticapsichiatrica ed il lavoro nonsono due linee paral<strong>le</strong><strong>le</strong>, destinatea non incontrarsi mai, ma illavoro può, nel<strong>le</strong> dovute modalità,costituire una dimensionenella qua<strong>le</strong> queste persone possonovivere un tempo di contributosignificativo per la loro vitae per la vita di tutta la comunità.A ta<strong>le</strong> proposito il Presidentedella Commissione Servizi SocialiCristiano Balli dichiara che“per questi inserimenti nonabbiamo bisogno da parte del<strong>le</strong>realtà datoriali di una sortadi atteggiamento meramentecompassionevo<strong>le</strong>, ma piuttostodi ripensare ai meccanismi cheintrecciano capita<strong>le</strong>, lavoro eresponsabilità socia<strong>le</strong> dell’ impresa.”Ed è proprio sul versante dellaresponsabilità socia<strong>le</strong> del<strong>le</strong> imprese,che è necessario insistereper comprendere l’importanzadella <strong>le</strong>gge 68/99, la qua<strong>le</strong> nonha rappresentato solamente ilsuperamento della normativaprecedente ma, abbandonandola filosofia puramente assistenzialisticadella <strong>le</strong>gge 482/68, hastrutturato <strong>le</strong> nuove rego<strong>le</strong> impostando<strong>le</strong>sul principio di uncollocamento del disabi<strong>le</strong> cherispetti <strong>le</strong> potenzialità lavorativedel lavoratore senza, nel contempo,penalizzare <strong>le</strong> aspettativedell’azienda che l’assume. Lanormativa infatti è fortementeispirata dall’esperienza dei percorsid’inserimento lavorativomaturati, perfezionati e predispostidai servizi del<strong>le</strong> ASL,(MOM 5) dal Comune (Quartiere5) e della Provincia (Centro perl’Impiego).Sono stati proprio questi tipi diinserimento ad essere oggettodi studio del convegno. <strong>Il</strong> Presidentedella Commissione ServiziSociali è intervenuto ancoraosservando che “in un campoin cui sicuramente la partita èda giocarsi tutti i giorni, nel convegno,è emersa, insieme al<strong>le</strong>oggettive difficoltà,anche la capacità,attraverso un’analisi attenta,di raccontare alcune bel<strong>le</strong>storie di persone che hannomaturato un percorso lavorativoefficace per la loro vita e conun buon livello di efficienza perla realtà produttiva nella qua<strong>le</strong>sono state inserite.E’ emerso anche come l’inserimentodel<strong>le</strong> persone con prob<strong>le</strong>mipsichici nel<strong>le</strong> cooperativesociali sia numericamenteinferiore a quella di altri tipi disvantaggio, come la tossicodipendenza,l’handicap fisico osensoria<strong>le</strong> o gli ex detenuti.<strong>Il</strong> fattore che maggiormenteostacola l’assunzione del<strong>le</strong> personecon prob<strong>le</strong>mi psichiatriciè lo stigma, ossia il pregiudizio.Per poterlo superare è necessario,con sempre maggiore ri<strong>le</strong>vanza,essere capaci di raccontare<strong>le</strong> storie di queste personeed il loro modo di contribuire,magari anche in modo non convenziona<strong>le</strong>,a costruire la comunità”.E’ questo che il convegno hacercato di fare coinvolgendoistituzioni pubbliche: ASL10 eQuartiere 5 insieme al<strong>le</strong> realtàdatoriali e al<strong>le</strong> associazioni divolontariato, a partire dalla AssociazioneFenice Familiari SaluteMenta<strong>le</strong> e dal<strong>le</strong> altre associazionedella rete di solidarietàdel quartiere.


RIPARTEL’ANPILCon la riunione di merco<strong>le</strong>dì 24 febbraio scorso è ripartital’attività del Comitato di Gestione dell’ANPIL del Terzol<strong>le</strong>.In attesa della nomina di tutti i membri è stato confermatocome presidente il dott. Andrea Banchelli per il Comune diSesto Fiorentino, erano inoltre presenti gli altri de<strong>le</strong>gati: StefaniaLombardo (Comune di Vaglia), Fabrizio Tucci (Comunedi Firenze - Quartiere 5) e Bruno Chiari (Comune di SestoFiorentino).<strong>Il</strong> principa<strong>le</strong> argomento ha riguardato l’opportunità di darecorso al più presto al progetto di promozione e valorizzazionedell’Area Natura<strong>le</strong> Protetta, già presentato alla RegioneToscana nel marzo 2009.<strong>Il</strong> progetto tende a far comprendere ai cittadini l’importanzadi un’area natura<strong>le</strong> vicina “a casa propria” e della sua tutela.Strumento indispensabi<strong>le</strong> è rappresentato da una guida coninformazioni naturalistiche reperibili anche su pannelli didattici.<strong>Il</strong> consigliere Fabrizio Tucci dichiara: “L’obiettivo delprogetto e anche quello di creare una sensibilità ambienta<strong>le</strong>tra la popolazione che consenta l’adozione di comportamenticorretti nei confronti della natura”.<strong>Il</strong> progetto prevede la realizzazione di una Cartoguida suisentieri da percorrere all’interno dell’area protetta, che possaaccompagnare l’escursionista durante <strong>le</strong> passeggiate eche possa avvicinare i cittadini agli aspetti naturalistici piùinteressanti, senza dimenticare di evidenziare <strong>le</strong> realtà economichee <strong>le</strong> attività ricreative compatibili con il prioritarioobiettivo di valorizzazione ambienta<strong>le</strong> presenti nel territorio.Oltre alla guida, il progetto prevede la realizzazione e posain opera di pannelli didattici agli accessi e nei siti principalidell’area protetta.Molto importante quindi quello che potrà fare anche ilQuartiere 5 che si estende oltre Rifredi, fino a comprendereil borgo di Serpiol<strong>le</strong>, sopra Careggi.Questa zona collinare è ricca di percorsi naturalistici, chela rendono particolarmente suggestiva e costituisce partedella val<strong>le</strong> del Terzol<strong>le</strong>, affluente del Mugnone, a sua voltaaffluente del’Arno.<strong>Il</strong> Terzol<strong>le</strong> bagna il borgo di Serpiol<strong>le</strong>, per giungere a Rifredie confluire nel Mugnone. Molte picco<strong>le</strong> <strong>strade</strong> solitarie del<strong>le</strong>colline sopra Careggi sono antichi tracciati medioevali, romanie ancora etruschi.Sono stradine preva<strong>le</strong>ntemente deserte e si<strong>le</strong>nziose, fiancheggiateda muri in pietra oppureadiacenti ai campi, con scorci panoramici della nostra città.Pare che il torrente Terzol<strong>le</strong> in antichità fosse denominato,rio freddo, forse perchè verso la sorgente, dove c’era un vastospiazzo, la neve caduta durava a lungo.<strong>Il</strong> luogo venne denominato “Buca della Neve”. Dal terminerio freddo, rivus frugidus, per assonanza sembra sia nato iltermine Rifredi, che dà il nome al nostro quartiere.Dice Perugini, vice presidente del Quartiere 5: “I luoghi dellaVal<strong>le</strong> del Terzol<strong>le</strong>, sono ricchi di percorsi naturalistici, rappresentanoil polmone verde del nostro quartiere e sonouna risorsa,per i cittadini, che possono effettuare una gitafuori porta praticamente in casa”L’IMPRENDITORIA GIOVANILE E FEMMINILE IN CONVEGNOIn tempi di crisi ed economia stagnante bisogna starevicino ai giovani e al<strong>le</strong> donne perchè fonti inesauribilid’idee nuove ed entusiasmo imprenditoria<strong>le</strong>.Ovviamente però questa imprenditoria emergenteva promossa e supportata, ora più che mai, perchè inessa è il futuro e il rifiorire della nostra economia.Ecco così che, martedì 9 marzo all’Incubatore Firenzedi Via della Sala 141 sì è svolto in collaborazione conRegione Toscana, Artea, Camera di Commercio di Firenzee Quartiere 5 un interessante incontro per illustrare<strong>le</strong> opportunità di finanziamenti e tutte <strong>le</strong> novitàsul<strong>le</strong> garanzie “Emergenza Economia”.Fra i presenti Ninel Ghiani del Settore lavoro della RegioneToscana, Saverio Marinelli di Artea e Anna MariaVita<strong>le</strong> dell’ufficio nuove imprese e incubatori d’impresadella camera di commercio di Firenze e BenedettaAlbanese, Presidente della Commissione Lavoro e Sviluppoche a tal proposito ritiene che:“Nell’attua<strong>le</strong> fase di crisi economica è sempre più diffici<strong>le</strong>avviare nuove imprese e realizzare <strong>le</strong> proprie ideesul mercato del lavoro, in quanto è sempre più complicatoreperire capitali e liquidità. Ciò è tanto più veroper quel<strong>le</strong> categorie che spesso si trovano, nei fatti, adessere penalizzate in ragione del ruolo socia<strong>le</strong> rivestito;mi riferisco all’imprenditoria giovani<strong>le</strong> e femmini<strong>le</strong>.Perciò, prendendo atto della situazione in cui gli operatorieconomici devono svolgere la loro attività, abbiamoritenuto importante dare a questi soggetti uncontributo soprat<strong>tutto</strong> in termini di informazione suglistrumenti a loro disposizione, economici e non, chepossono essere impiegati a loro vantaggio e che soventenon sono conosciuti dai diretti interessati.<strong>Il</strong> convegno, tenuto presso l’Incubatore Firenze, incollaborazione con la Regione Toscana, ARTEA, laCamera di Commercio di Firenze ed il Quartiere 5, èinfatti dedicato all’illustrazione del<strong>le</strong> opportunità difinanziamento all’imprenditoria giovani<strong>le</strong> contenute edisciplinate nella Legge Regiona<strong>le</strong> 21/2008, del<strong>le</strong> garanzieper gli investimenti e dei finanziamenti a favoredel<strong>le</strong> imprese femminili e del<strong>le</strong> novità sul<strong>le</strong> garanzie“Emergenza economica”.Conoscere bene <strong>le</strong> opportunità offerte al<strong>le</strong> impresetoscane dalla <strong>le</strong>gge regiona<strong>le</strong> e progetti simili nonpuò essere certo la soluzione di tutti i prob<strong>le</strong>mi vissutidagli operatori economici, ma è di sicuro un primo efondamenta<strong>le</strong> passo verso il lancio di queste picco<strong>le</strong> emedie imprese sul mercato. L’intento è quello di fornireai giovani e al<strong>le</strong> donne che hanno idee per costituirenuove imprese e determinazione, tutte <strong>le</strong> informazioniutili per ottenere il massimo rendimento dal<strong>le</strong> agevolazionidi cui ad oggi possono beneficiare”.


INIZIATIVECULTURALICORSI DI VOLONTARIATO E PRIMO SOCCORSOa cura di Fratellanza Popolare Peretola, Misericordia di Ponte diMezzo, Misericordia di RifrediProgramma 1° livelloPRIMA LEZIONEStoria e attività del<strong>le</strong> Associazioni, servizio sanitario di emergenza,chiamata al 118SECONDA LEZIONE:Prime valutazioni del paziente,riconoscimento dellostato di coscienza, attività respiratoria, situazioninella malattia e nel trauma comportamentoadeguatoTERZA LEZIONE:Primo soccorso in situazioni speciali, piccoli traumi,ferite, ustioni, sanguinamenti, avve<strong>le</strong>namenti, crisiconvulsive, attacchi d’ansia, sia in paziente adultoche pediatricoQUARTA LEZIONE:Corpo estraneo con gestione emergenza in adultoed in età pediatrica, tecniche d’immobilizzazioneProgramma 2° livelloPRIMA LEZIONE:Supporto vita<strong>le</strong> di base (BLS) -Chiamata disoccorsoSECONDA LEZIONE:Supporto vita<strong>le</strong> di base pediatrico (PBLS)TERZA LEZIONE:Supporto vita<strong>le</strong> di base pediatrico (PBLS)praticoe corpo estraneoQUARTA LEZIONE:Riconoscimento del<strong>le</strong> situazioni di emergenza.Sala Consigliare del Q.5 - Via Lambruschini 33 (Fi)Confraternita Misericordia di Rifredi2° Livello - 12-19-26 e 31 Marzo 2010 ore 21,00Sala Archi di Villa Pozzolini - Via<strong>le</strong> Guidoni 188 FirenzeMisericordia di Ponte di Mezzo1° Livello - 12-19-26 e 31 Marzo 2010 ore 21,002° Livello - 9-16-23 e 30 Apri<strong>le</strong> 2010 ore 21,00Sala Corte dei Manetti - Via Corte dei Manetti 8 FirenzeFratellanza Popolare Peretola1° Livello - 9-16-23 e 30 Apri<strong>le</strong> 2010 ore 21,002° Livello - 7-14-21 e 28 Maggio 2010 ore 21,00Per accedere al corso di secondo livello occorre aver frequentatoil primo livello. Alla fine dei due corsi verrà rilasciato un attestatodi frequenza. S a ra nno prese prenotazioni te<strong>le</strong>fonichea l num e ro 055/2767046 da l 1 Ma rzo 2010NUMERO PARTECIPANTIMax 30 - Minimo 10GRANDI EVENTI AL CENTRO DELL’ETÀ LIBERA<strong>Il</strong> centro socia<strong>le</strong> “Età Libera” di Via Carlo Bini è uno dei piùfrequentati e attivi di Firenze. Offre la possibilità di parteciparea laboratori, corsi, serate danzanti, gite e viaggi, maorganizza anche eventi per ce<strong>le</strong>brare ricorrenze e festività: il6-7-8 marzo si tiene la Tre Giorni del<strong>le</strong> Donne e a febbraio sisono svolte la Festa di Carneva<strong>le</strong> e la Festa del Dolce, durantela qua<strong>le</strong> 20 dolci preparati dal<strong>le</strong> socie del centro sono statigiudicati da quattro giovani allievi dell’Istituto AlberghieroBuonta<strong>le</strong>nti: il primo premio è andato al dolce di yogurt ephiladelphia della signora Marisa Chicci, il secondo a un dolcecon cioccolato e arancia, terza la torta di carote. “Dopola pausa dell’anno scorso, abbiamo deciso di riproporre unevento che negli anni ha sempre avuto grande successo”raccontano <strong>le</strong> responsabili del centro Franca Slavini ed E<strong>le</strong>naSantoro. Per questo mese è in programma una manifestazionedi tre giorni in occasione della Festa della Donna.“Saranno tre giorni ricchi di eventi” racconta il collaboratoreDopo il successo di Nata<strong>le</strong>, il Centro Commercia<strong>le</strong> Natura<strong>le</strong> diPiazza Giorgini organizza un nuovo appuntamento per dare ilbenvenuto alla primavera.Sabato 27 Marzo 2010, in concomitanza con la Pasqua, proponeuna giornata di profumi, colori, sapori, intrattenimento peri grandi e giochi per i più piccoli. I commercianti ringrazianogli abitanti della zona per l’affluenza e la solidarietà dimostratain occasione della festa natalizia.L’obiettivo di tali iniziative è rivalorizzare la zona e dare lustroal<strong>le</strong> attività che da sempre caratterizzano la piazza.Maurizio Gerace “Si comincia il sabato pomeriggio con l’esibizionedi balli popolari irlandesi e scozzesi e si conclude lunedì8 marzo con gli eventi più significativi: la proiezione diun documentario sulla figura della donna nel tempo e l’esibizionedel coro del centro con canti popolari. Seguiranno isaluti e una cena socia<strong>le</strong>. Durante tutta la durata dell’evento,saranno esposti i lavori degli allievi dei corsi di pittura e diceramica e sarà al<strong>le</strong>stita una mostra fotografica sul quartieredi Rifredi.”Caratteristica del centro è il grande numero di attività proposte:nel corso dell’anno è possibi<strong>le</strong> seguire corsi di pittura,disegno, ceramica, musica, informatica e daoyn, inoltre durantela settimana vengono organizzati tornei di tombola edi carte, serate di ballo liscio con musica dal vivo e proiezionidi film. “L’ultimissima novità sono i tornei di Burraco cheorganizziamo la domenica e il merco<strong>le</strong>dì pomeriggio e chestanno riscuotendo un grande successo.PRIMAVERA IN PIAZZA GIORGINIPARCHEGGIO FACILE AL PARTERRE<strong>Il</strong> parcheggio del Parterre agevola i residenti della zona di piazza della Vittoria e vie limitrofe in occasione del lavaggio settimana<strong>le</strong>del<strong>le</strong> <strong>strade</strong> effettuando una tariffa di comp<strong>le</strong>ssivi 4 euro dal<strong>le</strong> ore 18.30 al<strong>le</strong> 8.30 del giorno successivoMONTE MORELLO:SULLE TRACCE DELLA RESISTENZADomenica 14 Marzo l’associazione cultura<strong>le</strong> Sconfinando in collaborazionead alcuni rappresentanti dell’ANPI (Associazione Naziona<strong>le</strong>Partigiani d’Italia), organizza una passeggiata al<strong>le</strong> pendici diMonte Morello (Sesto Fiorentino).I cippi saranno <strong>le</strong> stazioni di un percorso all’insegna della storia edel<strong>le</strong> testimonianze locali. Verranno raccontati i primi passi dellaResistenza (<strong>le</strong> storie di Checcucci e Bal<strong>le</strong>rini), <strong>le</strong> varietà di personalità,di idee e azioni che vi hanno fatto parte (Radio CoRa, battagliadegli Scollini) <strong>le</strong> reazioni tedesche e fasciste (<strong>le</strong> stragi del lunedì diPasqua, <strong>le</strong> fucilazioni dei torturati di Villa Triste).Per maggiori informazioni www.sconfinandointoscana.itPer iscrizioni chiamare al 380 366 7091 o scrivere a info@sconfinandointoscana.itPer informazioni: Ufficio Cultura Q5 0552767045 – 7046LA SETTIMANA DELLA MIMOSADal 5 al 12 marzo si è tenuta la “ Settimana della mimosa” che havisto la realizzazione di numerose iniziative sul<strong>le</strong> tematiche femminiliorganizzate dal Quartiere 5 in collaborazione con il CircoloCultura<strong>le</strong> Brozzi, l’Associazione 334, il Centro per l’età Libera divia Carlo Bini, l’SMS di Peretola e il Comitato anziani di viuzzodel<strong>le</strong> Calvane.Tra <strong>le</strong> varie proposte: dibattiti, feste, esibizioni di ballo, spettacoli,mostre e proiezioni video.MOSTRA DI PITTURA DI TRENTACOSTE GIUSEPPEPRESSO: SALA A.N.R.A.C.Centro Coop “Le Piagge” - Via Lazio 10/29 ( Firenze)INAUGURAZIONE:Sabato 27 Marzo 2010 ore 16,30ESPOSIZIONEDal 27 Marzo al 2 Apri<strong>le</strong> 2010ORARIO DI APERTURATutti i giorni:10,00-12,00/15,00-19,00Come arrivareATAF e Linea 56 Capolinea “Le Piagge”F.S. Stazione “Le Piagge”Per informazioni: Ufficio Cultura Q5 0552767045 – 7046CITTADINI E CLIMAAutoproduzione e risparmio di energia“Cause e conseguenze del <strong>cambia</strong>mento climatico e ruolo del cittadinonella produzione di energia da fonti rinnovabili e nell’attuazionedel risparmio energetico”GIOVEDI 25 MARZO ORE 18.00 INCONTRO APERTO A TUTTIpresso la Sala del Consiglio, via Lambruschini,33Nel corso dell’incontro sarà visionato il film documentario “Unascomoda verità”.Con la partecipazione di ricercatori del Centro Interdipartimenta<strong>le</strong>di bioclimatologia dell’Università di Firenze e di Rappresentantidell’Agenzia Fiorentina per l’Energia, con il contributo della RegioneToscana e la collaborazione dei Quartieri del Comune di Firenze.CAREGGI IN MUSICADODICESIMA STAGIONE CONCERTISTICA PRESSO OSPEDALE DICareggi Auditorium della Clinica Medica, via<strong>le</strong> Morgagni – Ingressolibero. Tutti i concerti sono al<strong>le</strong> ore 10.30Programma7 MARZOCHOPIN & IL PIANOFORTErassegna omaggio a Chopinrecital pianistico di Antonio Di Cristofanomusiche di Mozart, Chopin14 MARZOCAPOLAVORI MUSICALIDanie<strong>le</strong> Fredianelli: pianoforteRenata Sfriso: violinoRiccardo Masi: violaGiovanni Bacchelli: violoncellomusiche di Van Beethoven, Maha<strong>le</strong>r, Faurè21 MARZOSTORYTALLERS TALESrassegna il popolo del bluesAntonio “Rigo” Righetti: chitarra e bassoRoby Pellati: batteria e percussioni28 MARZOCONCERTO DI PASQUAOrchestra AgimusArteCarlo Moreno Volpini: direttoreStabat Mater di G.B. Pergo<strong>le</strong>siPer Informazioni : A.GI.MUS tel. 055 580996


LA NUOVA PULIZIA DELLE STRADEPROgETTO "SWEEPY"PROgRAmmA DI INTERVENTO ANNO 2010PRIMA FASE 21 MARZO 2010 SECONDA FASE MAGGIO 2010TERZA FASE LUGLIO 2010AREA INTERESSATADALLA SOSPENSIONEDELLE ORDINANZE DISPAZZAMENTO PER LEMANIFESTAZIONI SPORTIVEDELL’ACF FIORENTINAALLO STADIO COMUNALE“ARTEMIO FRANCHI”SETTORI INTERESSATIDAL SERVIZIO NOTTURNODI SPAZZAMENTO CONORDINANZA INVARIATINEL 2011 IL SERVIZIO SARàESTESO AD ALTRE AREEDELLA CITTàELENCO STRADE PROgETTO SWEEPY JET [1 a fase – dal 21 marzo 2010]su queste <strong>strade</strong> la macchina non dovrà più essere spostatase non quattro volte l’anno, che verranno segnalate con apposito cartelloITINERARIO SWEEEPYSETTORE DEL mARTEDI’ 00,00-06,00Via<strong>le</strong> Giovan B.Morgagnida Piazza Dalmazia a Via S. Stefano in Pane (ambo lati)Piazza Giampietro Vieusseux (ambo lati)Via Atto Vannucci (ambo lati)Via Alfredo Oriani (ambo lati)Via Raff. Lambruschini (ambo lati)Via Gianfrancesco Pagninicompreso tratto interno fronte Via A. Oriani (ambo lati)SETTORE DEL mERCOLEDI’ 00,00-06,00Via Miche<strong>le</strong> Mercati da Via Casamorata a Via Celso (ambo lati)Via Dino Del Garbo (ambo lati)Via Girolamo Segato (ambo lati)Via Santo Stefano In Pane (ambo lati)Via Carlo Pisacane (ambo lati)Via Giovanni Fabroni (ambo lati)SETTORE DEL gIOVEDI’ 00,00-06,00Via Filippo Corridoni da Via C. Pisacane a Piazza B. Tanucci (ambo lati)Piazza Bernardo Tanucci da Via F. Corridoni a Via del Romito (ambo lati)Via Del Romito da Piazza B. Tanucci a Via G. RichaVia Scipione De' Ricci (ambo lati)Via Riguccio Galluzzi (ambo lati)Via Filippo Corridoni da Via R. Galluzzi a Via Corridoni (ambo lati)Via Del Palazzo Bruciato da Piazza B. Tanucci a Via C. Pisacane (ambo lati)Via Piero Cironi (ambo lati)Via Circondaria da Via P. Cironi a Piazza B. Tanucci (ambo lati)SETTORE DEL VENERDI’ 00,00-06,00Via Giovan Filippo Mariti compreso spartitraffico (ambo lati)Via Gaetano Milanesi (ambo lati)SETTORE DEL SABATO 00,00-06,00Via Francesco Baracca da Via<strong>le</strong> F. Redi a Via R. Bardazzi (ambo lati)V<strong>le</strong> Toscana escluso spartitraffico (ambo lati)Via Di <strong>Novoli</strong> da Via della Torre degli Agli a Via A. Allori (ambo lati)SETTORE DELLA DOmENICA 00,00-06,00Via Di <strong>Novoli</strong> da Via della Torre degli Agli a Via<strong>le</strong> F. Redi (ambo lati)Via Torre Degli Agli (ambo lati)Via Francesco Baracca da Via R. Bardazzi a Via A. Allori (ambo lati)per ulteriori informazioni: www.quadrifoglio.org


economiaL’INTERVISTA. Parla Claudio Terrazzi, amministratore della storica tipografia Lito Terrazzi“Mai smettere di investire in tecnologia”27Benedetta StrappiÈuno di quei mondi che i non addettiai lavori conoscono benpoco. L’intero processo che sta amonte di un libro o di una rivistasi compie nell’ombra. In quella dei grandistabilimenti dove si stampano pagine supagine e nascono prodotti editoriali finiti.Succede ad esempio al<strong>le</strong> Cascine del Riccio,dove ha la sua casa la Lito Terrazzi,storica tipografia nata nel 1967. Per i primidieci anni la sede fu quella di via Caracciolo,poi l’azienda cominciò a crescere e allorasi trasferì nello stabilimento che ancoraoggi la ospita. È qui che nascono libri, cataloghie riviste che poi se ne vanno in giroper l’Italia, l’Europa e spesso pure oltreoceano.Claudio Terrazzi, figlio del fondatore,Roberto Terrazzi, ne è l’amministratore.<strong>Il</strong> vostro è un mestiere che non molti conoscono...cosa si fa esattamente nellavostra azienda?Stampiamo libri di pregio, cataloghi e rivistedal 1967. Ci siamo specializzati in questacome vocazione principa<strong>le</strong> e negli annici siamo costruiti una clientela loca<strong>le</strong>, naziona<strong>le</strong>,europea e anche in America. Anniche, del resto, sono tanti…Come nasce la vostra tipografia?La ha fondata mio padre, Roberto Terrazzi.E del resto veniamo da una famiglia “d’arte”,che dal 1917 è nel campo grafico. Nel1967 mio padre ha aperto un’azienda distampa a ciclo comp<strong>le</strong>to, che negli anni ècresciuta fino a diventare quello che è oggi,ovvero una realtà che si occupa dell’interoprocesso di stampa, dal lavoro di fotolito,alla stampa, alla confezione in <strong>le</strong>gatoria.Claudio TerrazziE ai tempi di crisi come avete reagito?Si sa che il settore editoria<strong>le</strong>non gode propriamente diottima salute…Anche noi abbiamo sentito il periododi crisi, certamente. In unsettore come il nostro l’unicomodo per andare avanti è investirecontinuamente in tecnologia,anche nei momenti non semplici.È l’unica ricetta per sopravvivere.Anche nel 2002, nel periodo cheseguì l’attentato al<strong>le</strong> Torri Gemel<strong>le</strong>e da cui cominciò la crisi economica,abbiamo investito oltre 4milioni di euro in macchinari e senon lo avessimo fatto oggi avremmosenz’altro chiuso. Investire intecnologia equiva<strong>le</strong> a ridurre i costidi lavorazione e migliorare laqualità del lavoro. E forse c’è ancheun altro ingrediente salvifico.Qua<strong>le</strong>?Per rimanere competitivi è importanteanche creare partnership.Collaborare con più aziende facendogruppo, fare insieme adaltre realtà quello che prima si facevada soli, superando il pregiudizioper cui ognuno guarda al suo“orto”. E poi occorre reinventarsicontinuamente, cercare sempresoluzioni nuove per crescere, inun mercato che invece fisiologicamentetende ad a andare al ribasso.Che <strong>le</strong>game avete con il territorio?Cascine del Riccio è unafrazione così piccola e i vostrilibri invece viaggiano alla voltadell’Europa e oltre…Con il territorio c’è un <strong>le</strong>gameforte, senz’altro: siamo qui da 43anni, l’azienda con il suo lavorocontribuisce a dare lavoro ad oltre60 persone. Ed è sempre rimastain piedi sul<strong>le</strong> proprie gambe, anchenei momenti bui non abbiamomai usufruito degli ammortizzatorisociali, e questo dimostra lanostra attenzione nei confronti delsocia<strong>le</strong>.E a concorrenza come siete messi?Mio padre cominciò a lavorarecon l’estero nel 1982: per queitempi era una conquista, fu unprecursore. Quindi ci siamo abituatipresto a fare i conti con unaconcorrenza di ampio respiro, chespesso gode di aiuti pubblici chequi invece non abbiamo. L’importanteè cercare sempre di anticiparei tempi.Correva l’anno 1967 e in via Caracciolo nasceva quest’azienda, che negli anni è cresciutae che ora, nel suo quartier genera<strong>le</strong> del<strong>le</strong> Cascine del Riccio, produce libri di pregio,cataloghi e riviste che poi vengono distribuiti in giro per l’Europa. 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qua & làLA CURIOSITÀ/1. <strong>Il</strong> capoluogo toscano conta tantissimi patti e fratellanze con altri comuniVentun gemel<strong>le</strong> per la città del giglioLa prima “al<strong>le</strong>anza” è del 1954 con Vil<strong>le</strong> de Reims,vicina a Parigi, mentre tra i gemellaggi più recenti c’èquello con l’estone Tallinn e con Arequipa, in Perù29Sime<strong>le</strong> KruklidisPaese che vai, gemella che trovi. Congli occhi a mandorla o la pel<strong>le</strong> colorcioccolato, sembra che da Nord aSud, dall’Oceano Indiano al Brasi<strong>le</strong>,Firenze abbia trovato decine di sp<strong>le</strong>ndide sorel<strong>le</strong>nel mondo. Per l’esattezza ventuno: mase contiamo anche i patti di fratellanza e diamicizia, <strong>le</strong> nostre affiliate salgono a trentasei.Un e<strong>le</strong>nco straordinariamente vario, cheaffonda <strong>le</strong> sue radici nella storia. <strong>Il</strong> primo pattodi cui abbiamo traccia risa<strong>le</strong> al lontano 3luglio 1954, quando venne firmato l’accordocon Vil<strong>le</strong> de Reims, cittadina francese nontroppo lontana da Parigi: amore di lunga data,questo, visto che continua a generare incontrie attività culturali. Tra <strong>le</strong> unioni più recenti,stilate nel 2009, troviamo invece quella conTallinn, paese estone, e con Arequipa, situatain Perù. Sempre dello stesso anno ancheil famoso patto con Mauthausen, in ricordodella deportazione dei prigionieri toscani neilager nazisti. Sono tante <strong>le</strong> ragioni che spingonoa trovare nuovi <strong>le</strong>gami e al<strong>le</strong>anze conPaesi lontani, ma in ogni caso si tratta sempredi un’iniziativa genuina e proficua, a pattoche non resti solo sulla carta. Quindi, messeda parte <strong>le</strong> visite istituzionali, è bene capirein che cosa consistano queste fratellanze. Perusare termini “tecnici” possiamo dire che ungemellaggio altro non è che la collaborazionetra due città, con l’obiettivo di intensificare irapporti culturali, politici ed economici: è unavia aperta all’incontro tra popoli, identità estorie diverse. Per fare ricorso a testimonianzeconcrete, invece, possiamo menzionare alcunigemellaggi che, più di altri, hanno prodottorisultati buoni o quantomeno significativi. Nel2001, ad esempio, Firenze si è gemellata conTirana ed ha contribuito a risanare la piazzaprincipa<strong>le</strong> della capita<strong>le</strong> albanese utilizzandoalberi e piante pre<strong>le</strong>vati dai propri vivai. Fruttuosoanche il patto con i tifosi del Liverpool,che ha permesso di giocare partite di calciopiù tranquil<strong>le</strong> e pacate. Interessante sarà inveceil futuro gemellaggio con la Svezia, innome della “green economy”, dello sviluppodell’aeroporto di Peretola e degli scambi fra<strong>le</strong> due università. Ma queste unioni possonoessere anche puro motivo di festa: difatti, perce<strong>le</strong>brare <strong>le</strong> nostre sorel<strong>le</strong> straniere non mancanoil Festival del Gemellaggio e il “PremioFirenze” arrivato oramai alla XXVII edizione.Tante picco<strong>le</strong> occasioni per conoscere e farsiconoscere, per raccontare e ascoltare. Ma soprat<strong>tutto</strong>per condividere.Tallin (Estonia)LA CURIOSITÀ/2. In America sono diversi i posti battezzati “copiandoci” il nomeFirenze è unica? Macché, ce ne sono diciottoFlorence, AlabamaNon è poi così unica come pensavamo, lanostra Firenze. Anzi, ce ne sono almenoaltre diciassette, tutte concentrate in America.Ma per essere precisi è di “Florence” che stiamoparlando, ovvero la versione d’oltreoceanodella nostra città, cosa che di per sé suonadavvero strana. Se infatti è già abbastanza insolitotrovare un proprio omonimo, desta ancoramaggiore sorpresa trovare sulla cartinageografica un toponimo: è infatti così che sichiama un luogo che ha lo stesso nome di unaltro. E poco importa se è per caso o per unospudorato tentativo di imitazione: resta il fattoche dal freddo Canada al<strong>le</strong> coste del Texasl’eco fiorentina è arrivata proprio ovunque:in Mississippi, per esempio, in Arizona, nelKentucky e in Oregon, e ancora in Wisconsin,nella contea di Oneida e persino in California.Uno tra i primi toponimi fu assegnato nel1818 a una piccola cittadina della Contea diLauderda<strong>le</strong>, in Alabama: l’idea venne in menteall’ispettore italiano Ferdinando Sannoner,che coniò seduta stante il termine “Florence”.In realtà, esiste un’altra declinazione menonota del nome, si tratta di “Florentia” e indicaun comune di soli ventiquattro abitanti nel dipartimentodi Giura, est della Francia. Un’insolitaabitudine, questa dei toponimi, che tral’altro non ha interessato soltanto la nostracittà: anche Roma e Venezia, per citarne altredue, conoscono decine di doppioni sparsidovunque nel mondo. Gemellanze di nomema non di fatto: tutte <strong>le</strong> toponime chiamateall’appello non hanno infatti alcun rapportotra loro. Anzi, il più del<strong>le</strong> volte probabilmentesi ignorano in toto. E infine, per concluderein bel<strong>le</strong>zza, c’è un’altra particolarità: Firenzenon si è limitata a “conquistare” solo altri Paesidel globo, ma si è spinta fino allo spazio,dando il proprio nome a un asteroide di 4,9km scoperto nel 1981 e a un cratere meteoriticosu Venere. Sempre meglio però diffidaredal<strong>le</strong> imitazioni: la Firenze vera, quella origina<strong>le</strong>,è la nostra./S.K.1077515


30 Marzo 2010ITINERARI/1. Mil<strong>le</strong> anni dopo Sigerico, arcivescovo di Canterbury, ecco <strong>le</strong> tappe dei viandanti di oggiTuristi con l’anima tra <strong>le</strong> colline toscaneSono migliaia coloro che, ogni anno, attraversano la via Francigenaalla (ri)scoperta dei luoghi di culto disseminati tra Pontremolie Siena. Sfidando ghiaccio e neve per raggiungere Monte SenariosocietàFrancesca PulitiCorreva l’anno 990 quando Sigerico, arcivescovodi Canterbury, percorse la Toscana dacima a fondo di ritorno da Roma, dove erastato ricevuto dal Papa. Le sue 79 tappe andaronoa comporre la cosiddetta “Via Francigena”, 1.600chilometri dalla Capita<strong>le</strong> all’Inghilterra, di cui un terzodisegnato sulla nostra regione. Da Pontremoli passandoper Lucca e Siena fino ai confini con il Lazio, sonomigliaia i pel<strong>le</strong>grini che ancora oggi ricalcano <strong>le</strong> ormedi Sigerico, addentrandosi tra eremi e piccoli oratoriin terre toscane. E la scelta è più che mai vasta. <strong>Il</strong> piùce<strong>le</strong>bre santuario di casa nostra è probabilmente la Madonnadel<strong>le</strong> Grazie di Montenero, nei pressi di Livorno,che ha visto crescere notevolmente il flusso di turismoreligioso a partire dall’anno del Giubi<strong>le</strong>o. Ma anche ilpiù vicino Monte Senario ha il suo bello stuolo di visitatori.“L’anno scorso ne abbiamo contati circa 21mila –racconta il custode – provenienti da ogni parte d’Italia edall’estero, soprat<strong>tutto</strong> svizzeri, francesi e tedeschi. Maanche dalla stessa Toscana”. Ci sono i fedelissimi chesfidano <strong>le</strong> condizioni meteo e si arrampicano fin quassùanche con la neve e i gruppi più folkloristici di appassionatidi auto o moto d’epoca, che abbinano il radunoa una tappa più spiritua<strong>le</strong>. E magari gastronomica, considerando<strong>le</strong> specialità che da più di un secolo i monaciproducono qui sul<strong>le</strong> colline tra Bivigliano e Pratolino,alcune anche dal<strong>le</strong> proprietà terapeutiche. Altra metanota a livello naziona<strong>le</strong> e internaziona<strong>le</strong> è il santuariodella Verna, in provincia di Arezzo, dove si ritirava SanFrancesco, oppure, per rimanere nei paraggi di Firenze,la Basilica di Santa Maria all’Impruneta, dove si conserval’icona della Vergine dipinta – si racconta – nientemenoche da San Luca. Ma anche la stessa città nonscherza in fatto di pel<strong>le</strong>grinaggi e sono tanti i luoghidisposti ad accogliere i viandanti. Basti pensare che sicontano ben diciotto pensionati di vario genere gestitidalla Diocesi. E chi l’avrebbe mai sospettato che il conventodi San Marco, vissuto dagli stessi fiorentini comeun’entità misteriosa e piuttosto inaccessibi<strong>le</strong>, potesseaprire i battenti a qualche ospite? Pochi, pochissimi iposti a disposizione e solo per uomini che siano stati introdottida un religioso e si prestino a un’autentica vitaE c’è chi abbina al radunodi auto o moto d’epocauna sosta più spiritua<strong>le</strong>monastica. Piccoli gruppi o pel<strong>le</strong>grini solitari sono benaccetti anche al Monastero Benedettino di Settignano,per catapultarsi qualche secolo addietro e partecipareal<strong>le</strong> attività di agricoltura e <strong>le</strong>gatoria di libri. Dotate diogni comfort, compreso il bagno in camera, invece, <strong>le</strong>stanze messe a disposizione dal<strong>le</strong> monache dell’abbaziadi Rosano. Qui ai visitatori vengono serviti anche i pastie, a richiesta, <strong>le</strong>zioni di restauro di pergamene e volumiantichi. Per tornare a casa arricchiti, oltre che nello spirito,nel<strong>le</strong> capacità manuali.IL TRENDPrenotazioni in aumento per <strong>le</strong> strutture ecc<strong>le</strong>siasticheB&B? No, meglio il conventoL’offerta non manca, e il conto è menosalato di quello di un hotel, anche se sitratta di edifici ricchi di storia e fascinoSe è vero che in tempi di crisi si presta più attenzione allaqualità di ciò che acquistiamo, è ancor più vero quando programmiamouna vacanza. Così va a finire che a fronte di ungenera<strong>le</strong> calo dei visitatori in città (per l’anno scorso si parlaaddirittura del 25% in meno rispetto al 2008), cresce il numerodi coloro che al semplice turismo preferiscono un turismo puroe semplice. Scegliendo di passare qualche giorno in strutturereligiose, anziché in un qualunque hotel del centro. <strong>Il</strong> ventagliodell’offerta è quasi altrettanto ampio e il conto è anche un po’meno salato. Anche se si tratta di edifici ricchi di storia, fascinoe a volte neanche così spartani come ci si potrebbe aspettareda un monastero o da un convento. Ad esempio Villa LaStella, struttura missionaria al<strong>le</strong> pendici di Fieso<strong>le</strong>, vanta untrattamento da hotel quattro stel<strong>le</strong>, ma in un ambiente decisamentepiù familiare. “Le persone che vengono da noi cercanoun’atmosfera più intima – spiega il direttore della struttura, RobertoRotondo – un ritmo di vita più rilassato e la possibilità dipassare qualche tempo in preghiera”. Da sfatare anche la convinzioneche si tratti solo di gruppi parrocchiali o di persone diuna certa età. “Arrivano anche giovani coppie o famiglie conbambini”. In Austria, certo, sono più organizzati. Vicino a Viennaun gruppo di suore ha addirittura avviato una Spa, dove cisi reca principalmente per ritrovare la forma, anziché la fede.Ma anche da noi il sasso è stato lanciato e c’è da aspettarsi cheil flusso dei turisti “con l’anima” incrementi strada facendo. Omeglio pel<strong>le</strong>grinaggio dopo pel<strong>le</strong>grinaggio./F.P.


32 Marzo 2010provinciaL’IDEA. La Provincia ha lanciato una campagna che rivisita il motto della Rivoluzione franceseDiversi e quindi uguali, stop al<strong>le</strong> discriminazioniUn manifesto della campagna (foto Leonardo Bianchi)<strong>Il</strong> messaggio è semplice e più chemai attua<strong>le</strong>: la differenza è un valoreda riaffermare. Nasce così lo slogan“Libertè, Fraternitè, Differenza”, checampeggia su manifesti e pannellisui bus. Barducci: “Siamo impegnatipesantemente nel sostegno al reddito,ma abbiamo voluto investireanche in questo”Ginevra DonniciCi vuo<strong>le</strong> un bel coraggio a modificare il motto dellarivoluzione francese. Ma la Provincia di Firenzelo ha trovato, nell’urgenza cultura<strong>le</strong> ed etica diriaffermare, con tutta la forza possibi<strong>le</strong>, il valoredella “differenza”. Nasce da questa volontà la campagna dicomunicazione “Libertè, Fraternitè, Differenza”, raffiguratadal giglio fiorentino posto sul berretto frigio della rivoluzionefrancese, simbolo universa<strong>le</strong> di libertà. È questa la creativitàscelta dall’amministrazione di Palazzo Medici Riccardi perla sua battaglia contro <strong>le</strong> discriminazioni. “Purtroppo c’è unaemergenza in più che siamo chiamati a fronteggiare, non menodannosa della crisi economica e non meno insidiosa dell’emergenzaambienta<strong>le</strong> – spiega il presidente della Provincia di Firenze,Andrea Barducci – non possiamo sottovalutare gli episodipreoccupanti avvenuti nel nostro Paese, compresi alcuniaccaduti nel territorio fiorentino. Ecco perché la Provincia, purimpegnata pesantemente nel<strong>le</strong> operazioni di sostegno al redditodi quanti hanno perso il lavoro, ha deciso di investire del<strong>le</strong>risorse in questa iniziativa di sensibilizzazione dell’opinionepubblica su un tema che comporta alti rischi, soprat<strong>tutto</strong>, intempi di profonda crisi economica e di disagio socia<strong>le</strong>”. È questadunque la chiave di <strong>le</strong>ttura della campagna di comunicazionelanciata per sensibilizzare l’opinione pubblica contro ogniforma di discriminazione socia<strong>le</strong>. Già da un mese sono apparsisui muri della città grandi manifesti con il berretto frigio “allafiorentina”. L’immagine simbolo della rivoluzione francese e ilmotto “rivisto e corretto” viaggiano anche sugli autobus del<strong>le</strong>linee cittadine. “Appare addirittura paradossa<strong>le</strong> – aggiunge ilpresidente della Provincia – dover sostenere dei concetti chesono espressi nella Carta dei diritti fondamentali dell’UnioneEuropea. Va<strong>le</strong> la pena ricordare che l’articolo 21 vieta ‘qualsiasiforma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso,la razza, il colore della pel<strong>le</strong> o l’origine etnica o socia<strong>le</strong>, <strong>le</strong>caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o <strong>le</strong> convinzionipersonali, <strong>le</strong> opinioni politiche o di qualsiasi altra natura,l’appartenenza ad una minoranza naziona<strong>le</strong>, il patrimonio, lanascita, gli handicap, l’età o <strong>le</strong> tendenze sessuali’”. “Libertè,Fraternitè, Differenza” è una campagna articolata in moltepliciiniziative finalizzate alla promozione di una cultura della tol<strong>le</strong>ranzae del rispetto della diversità. “La differenza – dice AndreaBarducci – è un valore. La curiosità, l’interesse e l’amorenei confronti di ogni tipo di differenza sono il vero antidoto adogni forma di discriminazione. Non bisogna dimenticare chequello della migrazione non è un semplice fenomeno contingente– conclude il presidente – ma una costante nella storia,a partire dal<strong>le</strong> vicende del nostro popolo”. Da qui lo sloganprovocatorio scelto dalla Provincia, per far rif<strong>le</strong>ttere sullo spiritodi democrazia che deve scandire <strong>le</strong> azioni quotidiane e sulvalore della tol<strong>le</strong>ranza necessario per appartenere a un Paeselibero e civi<strong>le</strong>.FoCUS<strong>Il</strong> bando è per <strong>le</strong> superioriNel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> lanciatoun concorso a temaAll’interno dell’articolata campagnacontro <strong>le</strong> discriminazioni, PalazzoMedici Riccardi ha promosso nel<strong>le</strong>scuo<strong>le</strong> superiori un concorso dal titolo“La mia scuola non fa la differenza”.<strong>Il</strong> bando è aperto al<strong>le</strong> classi degli istitutisuperiori della provincia di Firenzeche vorranno aderire al progetto “Libertè,Fraternitè, Differenza”, sostenutodall’amministrazione provincia<strong>le</strong> conl’obiettivo di indagare e approfondire iltema del<strong>le</strong> pari opportunità e della promozionedel valore della differenza e deidiritti. “<strong>Il</strong> concorso – spiega l’assessoreprovincia<strong>le</strong> all’istruzione Giovanni DiFede – coinvolge in modo diretto gli studenti,proponendo un approfondimentosul<strong>le</strong> radici culturali e storiche dell’accoglienzae della ricchezza della diversità.Si tratta di un’iniziativa che non trasmettein modo passivo nozioni e conoscenze,ma vuo<strong>le</strong> coinvolgere i giovani attraversoun’attività pratica e creativa”. <strong>Il</strong>bando, infatti, prevede la realizzazionedi elaborati in forma di fotografia e video,scrittura creativa (anche composizioni<strong>le</strong>tterarie, in prosa o poesia) e disegnoartistico, con lo scopo ultimo disviluppare i valori della tol<strong>le</strong>ranza e delrispetto. “Un’iniziativa – precisa l’assessoreDi Fede – nella qua<strong>le</strong> crediamomoltissimo perché oggi, in una societàdemocratica matura, è necessario garantirepari diritti e pari opportunità a tutti.Condannando in modo deciso gli abusie <strong>le</strong> vio<strong>le</strong>nze che si consumano a dannodei più deboli”. In particolare, i materialipresentati per partecipare al bando dovrannoriguardare <strong>le</strong> tematiche relativeal<strong>le</strong> disuguaglianze sociali, al<strong>le</strong> disparitànel mondo del lavoro, al fenomenodell’immigrazione e a quello dell’accoglienza.Un’opportunità per i ragazzi perrinforzare, con estro e creatività, la lottacontro <strong>le</strong> discriminazioni./G.D.11029251093437P e r i n f o r m a z i o n i : segreteria@2mservizi.netATTIVO H24055 8495975


IL PERSONAGGIO. A colloquio con Emiliano Gucci, che si racconta a un mese dall’uscita del suo libroL’umanità: la vita tra vizi e virtùUn’intervista intensa, nella qua<strong>le</strong> lo scrittore fiorentino racconta se stesso e la<strong>le</strong>tteratura, il suo rapporto con il mercato, con <strong>le</strong> grandi librerie e con quel<strong>le</strong> più picco<strong>le</strong>e sofferenti. <strong>Il</strong> <strong>tutto</strong> condito da una buona dose di cinismo smorzata da un pensieropositivo, perché per rimanere a galla bisogna credere “nell’anima del futuro”Ciro Becchimanzi<strong>Il</strong> suo libro, <strong>le</strong> librerie grandi, quel<strong>le</strong>picco<strong>le</strong> e un mercato che sembra togliereil respiro a <strong>tutto</strong> ciò che non ècommercia<strong>le</strong>. Emiliano Gucci si raccontain questa intervista, spiegando a <strong>Il</strong><strong>Reporter</strong> il suo punto di vista sugli uomini,su un mondo spietato e di come il genereumano stia navigando diritto verso l’estinzione.“Se c’è un futuro, dovrà pure avereun’anima”. Emiliano Gucci lo dice a propositodel mercato del libro, ma la speranzaè che questo desiderio possa diventare unarealtà anche per Firenze e per la vita di tuttinoi. Con Gucci abbiamo parlato del suo ultimoromanzo, “L’umanità” (Elliot Edizioni,pp. 150, euro 14) da poco in libreria. L’Umanitàracconta di un uomo smarrito che cercadi uscire da quel tunnel grande come unabocca nera che lo ha inghiottito tanto tempofa, carambolando tra esistenze in apparenzainsignificanti, marginali, minime. Unadebo<strong>le</strong>zza che si appoggia ad altre debo<strong>le</strong>zze,un respiro corto che entra in un respirouniversa<strong>le</strong> e forse ritrova il ritmo giusto, ilbattito interiore, una verità. Una storia che“prende”, dall’inizio alla fine.Quarto romanzo. <strong>Il</strong> filo rosso sembra nonspezzarsi: la vio<strong>le</strong>nza del quotidiano edella città emerge anche ne L’Umanità. E’davvero così vio<strong>le</strong>nta la tua terra?Non lo so. Perlomeno questo romanzo nonce lo può raccontare obiettivamente. Quaè lo sguardo del protagonista a <strong>le</strong>ggere lamiseria d’intorno, a restituircela ancora piùspietata. È <strong>tutto</strong> filtrato dal buio della suacoscienza, come se lui vedesse nero anchedove c’è colore. Piove sempre, tanto da pensareche a volte quella pioggia sia dentro lasua testa.Cosa ti fa indignare di più, l’indifferenzao l’ingiustizia di alcune condizioni umane?Penso siano figlie dello stesso germe. Mi faindignare l’uomo, il percorso che l’ha portatoa questa condizione. La definitiva rinunciaLa copertina del libroalla vera libertà, che equiva<strong>le</strong> all’estinzione.Tu lavori in una libreria a Firenze… Cosapensi del<strong>le</strong> chiusure del<strong>le</strong> picco<strong>le</strong> e storichelibrerie in città? Un dato incontrovertibi<strong>le</strong>del mercato o un fenomeno che sipotrà combattere in qualche modo?Penso ma<strong>le</strong>. Le grandi catene offrono cataloghisempre più omologati. Per avere un libroparticolare o un’informazione diversa, fuoridal coro, c’è da barcamenarsi, frugare su interneto in certe sparute iso<strong>le</strong> di resistenza.Per me è il mercato a essere sbagliato, nellasua essenza, <strong>le</strong> conseguenze invece sonologiche. Detto ciò, la parte più romantica dime pensa che certi luoghi torneranno, cosìcome i negozi di dischi. E dico dischi fisici,di plastica inquinante, con tanto di custodiae copertina, non evanescenti fi<strong>le</strong> piatti, senzacalore. Se c’è un futuro, dovrà pure avereun’anima…LA NOVITÀ. Aperto di recente il cafè dello spazio Ex3, gestito da un gruppo di giovani<strong>Il</strong> drink si sorseggia tra <strong>le</strong> opere d’artePer il momento si chiama ExTre Contemporary Artcafè, ma è <strong>tutto</strong> unwork in progress e con buone probabilità tra qualche mese cambierànome, diventando più semplicemente Art Cafè. E’ il neonato loca<strong>le</strong>al<strong>le</strong>stito all’interno del centro per l’arte contemporanea Ex3, tra il via<strong>le</strong>Giannotti e il via<strong>le</strong> Europa, attaccato al centro Commercia<strong>le</strong> Coop diGavinana. A vincere la scommessa e prenderlo in gestione sono stati iragazzi del bar Argentina (via della mattonaia, 67) freschi e baldanzosiche da un paio d’anni a questa parte hanno trasformato un angolo anonimodei viali in un punto di riferimento per i ragazzi di tutta la città. “E’troppo presto per fare dei bilanci - dice Fabio Bastianelli - ma noi siamofiduciosi. Nei prossimi mesi dovrebbe accadere quello che tutti si augurano,ovvero che il cafè si arricchisca di sedute, tavolini, e di una vetrinacon riviste specializzate in arte e design”. Ma il lavoro è già in fieri e <strong>le</strong>serate stanno funzionando. <strong>Il</strong> loca<strong>le</strong>, aperto dal merco<strong>le</strong>dì alla domenicadal<strong>le</strong> 11 del mattino, fa orari diversificati a seconda dell’offerta by night.Merco<strong>le</strong>dì e giovedì chiude i battenti al<strong>le</strong> 19, il venerdì e il sabato al<strong>le</strong> 2e la domenica al<strong>le</strong> 21. L’aperitivo del venerdì è <strong>tutto</strong> a base di sushi (bysushi mania) e accompagnato da un dj set, “Suonano dei nostri amici”,spiega Dario. Mentre il sabato sera spazio a generi musicali diversi, inconsol<strong>le</strong> ci sarà sempre un dj ma offrirà agli avventori sound diversi,mixati dal vivo in ogni occasione. Chi farà visita al cafè potrà anchevisitare <strong>le</strong> mostre in corso. Adesso per esempio, ra iempire gli spaziampi dell’Ex3 ci pensano i lavori site specific di Eva Marisaldi (artistadi fama che già esposto <strong>le</strong> sue opere in gal<strong>le</strong>ria italiane e straniere), checon il suo “Grigiononlineare” occupa l’ingresso con una installazione“di benvenuto” per poi accompagnare i visitatori alla scoperta del pavimentodella sala centra<strong>le</strong>, dove prende vita un percorso che viaggiasul sotti<strong>le</strong> filo che separa lo stream of consciousness dal diagramma dflusso. Mentre nei corridoi <strong>tutto</strong> intorno ci sono i lavori di Taiyo Onoratoe Nico Krebs, artisti svizzeri al loro debutto in Italia con “Tutto incluso”,un percorso che inneggia all’illusione ottica e alla distanza che separaquello che sembra ma non è da quello che è ma non sembra. /L.V.Z.LA MOSTRAL’Angelico: dagli Uffizifino a Pontassieve<strong>Il</strong> Rinascimento è sbarcato a Pontassieve.Le opere di alcuni dei suoiprotagonisti, raccolte nella mostra intitolata“Beato Angelico a Pontassieve.Dipinti e sculture del Rinascimentofiorentino”, sono esposte nella Saladel<strong>le</strong> Colonne del Palazzo Municipa<strong>le</strong>di Pontassieve fino al 27 giugno 2010(con i seguenti orari: dal martedì alladomenica 9.30-12.30 e 15.00-19.30; venerdì15.00-19.30). Sono diciotto opere,provenienti da importanti col<strong>le</strong>zioni toscane,realizzate dal Beato Angelico edai maggiori pittori e scultori fiorentinidel suo tempo: Filippo Lippi, Paolo Uccello,Zanobi Strozzi, Pesellino, LorenzoGhiberti, Domenico di Michelinoe Benozzo Bozzoli. Ne parliamo conA<strong>le</strong>ssandro Sarti, assessore alla culturadel comune di Pontassieve.Come nasce questo progetto?La mostra, curata da Ada Labriola, siinserisce nel progetto “Città degli Uffizi”,ideato da Antonio Natali, direttoredella Gal<strong>le</strong>ria degli Uffizi, volto ariscoprire il <strong>le</strong>game tra Firenze, con <strong>le</strong>sue opere d’arte, e i comuni “minori”,attraverso eventi di alto livello. Dopo <strong>le</strong>passate esperienze a Figline e Bagno aRipoli, è ora la volta di Pontassieve.Perché proprio Pontassieve?L’amministrazione comuna<strong>le</strong> sta portandoavanti un progetto di promozionedell’arte iniziato quattro anni fa, colrecupero della sala del<strong>le</strong> Colonne. Lamostra attua<strong>le</strong> rappresenta un ritornoimportante, seppur temporaneo: quellodella Madonna con il Bambino del BeatoAngelico, proveniente dalla chiesadi San Miche<strong>le</strong> Arcangelo di Pontassieveed esposta alla Gal<strong>le</strong>ria degli Uffizi.Qua<strong>le</strong> ruolo possono giocare i centriminori in termini di cultura?Gli eventi culturali promossi nel “contado”di un tempo, territorio artisticamenteassai ferti<strong>le</strong>, permettono di riportare<strong>le</strong> opere al loro contesto originario.Inoltre sono occasioni di coinvolgimentodel tessuto socia<strong>le</strong> e associativodel territorio, nell’ottica dell’arte comevolano turistico.Programmi per il futuro?Pontassieve ospiterà <strong>le</strong> opere di A<strong>le</strong>ssandroReggioli, giovane artista fiorentino,e Silvano Campeggi, notocartellonista e ritrattista dei divi di Hollywood.L’assessore A<strong>le</strong>ssandro Sarti/A.C.


culturaIL BILANCIO. Si è chiusa anche quest’anno con il segno più la manifestazione che porta il ballo in cittàCinque candeline per Danza in Fiera35Annalisa CecionesiHa da poco spento cinque candeline,tra un bal<strong>le</strong>tto classico, una breakdance e un cha cha cha e con unconfortante +25% nel<strong>le</strong> presenze.E’ la manifestazione “Danzainfiera”, ospitataper il quinto anno consecutivo alla Fortezza daBasso dal 25 al 28 febbraio scorsi. L’edizioneappena passata sarà ricordata come quella deirecord: 65mila metri quadrati di spazi, sette palchi,due nuovi padiglioni, centinaia di scuo<strong>le</strong> ecompagnie provenienti dall’Italia e dal mondo ealtrettanti espositori. “Uno degli appuntamentipiù qualificati del panorama fieristico fiorentino,perfetta sintesi tra cultura, sport ed economia”,come l’ha definita Dario Nardella, vice sindacocon de<strong>le</strong>ga allo sport. Gli appassionati del ballo,dai di<strong>le</strong>ttanti ai professionisti, hanno potuto assisterea spettacoli di ogni genere, dal tango argentino,col maestro Miguel Angel Zotto, al “Madein Cuba Festival”, novità di quest’anno, che sulpalco della Fortezza ha portato due notti di festescatenate a ritmo caraibico. Per finire con lo straordinariogalà di chiusura affidato a étoi<strong>le</strong>s e bal<strong>le</strong>riniprovenienti dal<strong>le</strong> compagnie di danza deimaggiori teatri italiani (tra cui il nostro MaggioMusica<strong>le</strong> Fiorentino). La più attesa è stata E<strong>le</strong>onoraAbbagnato, accompagnata da BenjaminPech, étoi<strong>le</strong> dell’Opéra di Parigi, presentata dalTeatro Petruzzelli di Bari in un passo a due trattoda “La Dama del<strong>le</strong> Camelie”. Occhi puntatianche sul<strong>le</strong> competizioni, come sempre seguitecon grande entusiasmo. A cominciare dalla danzasportiva, con i Campionati Italiani Assolutiorganizzati da Anmb e Idc. Per proseguire con latappa italiana del Just Debout, “battaglia” a colpidi coreografie Hip Hop, e con la sesta edizionedi Expression, uno dei più importanti concorsi diRitmi cubani,bal<strong>le</strong>tti classici, hip hope incontri con <strong>le</strong> stardanza a livello europeo, organizzato da Ida. Maa “Danzainfiera” non si va solo per guardar ballare.I più audaci hanno avuto l’occasione di buttarsiin pista guidati da insegnanti professionisti,che hanno tenuto <strong>le</strong>zioni gratuite di ogni generee sti<strong>le</strong> di ballo, anche i più curiosi. Tra questi laBellysamba, combinazione di danza orienta<strong>le</strong> ebrasiliana, la Hula, origina<strong>le</strong> ballo del<strong>le</strong> iso<strong>le</strong> polinesiane,o <strong>le</strong> “sexy” <strong>le</strong>zioni di Po<strong>le</strong> Dance. Gliaspiranti bal<strong>le</strong>rini hanno potuto inoltre mettersiUn momento della kermesse (foto: MassiFly)in gioco in casting e audizioni, come quella perentrare nel corpo di ballo del Bal<strong>le</strong>tto Bolshoi diMosca. Per la gioia dei fan sono intervenuti anchepersonaggi del piccolo schermo: alcuni deiragazzi di “Amici” e i protagonisti di “Ballandocon <strong>le</strong> stel<strong>le</strong>”, Simone di Pasqua<strong>le</strong> e Natalia Titova.Ma a danzare non erano solo gli adulti. Gliunder 14 si sono scatenati nello “Smuthie Village”tra giochi, esibizioni, balli e incontri convolti noti della tv.Un L’entrata angolo del del cinema Black Candy StoreNOVOLI. CINEMA. In Sarà via caduti accessibi<strong>le</strong> di Cefalonia anche lo a persone store dove con trovare disabilità cd per della gli vista appassionati e dell’udito di rock<strong>Il</strong> Alfieri, negozio nasce di dischi la sala che senza sfida barriere la crisiNL ’Alfieri on si può ai blocchi certo dire che partenza. non siano Dopo stati la si anche fa spazio, un luogo lasciando nuovo dove sempre ritrovarsi meno campo anche a gici comode necessari poltroncine a introdurre che invitano tecniche a digitali sedersichiusura coraggiosi, del perché cinema oggi, nel 2006 nell’era per ristrutturazione,del digita<strong>le</strong>al per quartiere vedere altri degradato spettacoli, e poco ascoltare accogliente musica, chee prendersi tecnologia il Dts tempo e alla per preparazione scegliere, ci sono dei film etichettee della la prossima musica scaricata primavera, dalla massimo rete, chiha la prossima la forza e l’incoscienza estate, segnerà di la alzare rinascita il bandone dellae sala inaugurare di via dell’Ulivo. un negozio Lo di storico dischi spazio è un vero chetemerario. ha ospitato <strong>Il</strong> studenti coraggioso di tutte in questione <strong>le</strong> generazioni è Leonardoper i suoi Giacomelli, cineforum deus e appassionati ex machina di dell’etichettad’essai indipendente tutta Firenze Black è praticamente Candy, che pron-hacinemalanciato to. Nel giro alcune di del<strong>le</strong> pochi voci mesi e del<strong>le</strong> ancora musiche sarà così piùinteressanti realizzato il degli sogno ultimi di tanti anni cinefili (per esempio fiorentini iThe e degli Hacienda). amanti della Insieme cultura. a Giacomelli, <strong>Il</strong> termine dei dietro lavoriBlack era indicato Candy Store per la di fine via di Caduti gennaio, di Cefa-dataillonia, in cui nel l’amministrazione centro nevralgico avrebbe di <strong>Novoli</strong>, restituito tra glifino mangiare ad oggi qualcosa”. l’ha fatta Così da padrone, il centro ci sono avrebbe LeNozze avuto, e di avrà Figaro, solo promoter con un po’ di di alcuni ritardo, degli il suo appuntamentispazio per i musicali festival, più la sua importanti struttura della polifunziona<strong>le</strong>,segreto adatta per un’operazione anche a spettacoli del genere e concerti. è cre-città.<strong>Il</strong>derci <strong>Il</strong> 1° marzo, e specializzarsi, lavori quasi perché terminati, oggi non è arrivatoanche avere il via un po’ libera di <strong>tutto</strong> del consiglio e per tutti comuna<strong>le</strong> i gusti. <strong>Il</strong>ha piùsensoBlack (precedentemente Candy Store l’ok è un era posto stato dove dato fermarsi dallaa Commissione fare quattro cultura) chiacchiere al progetto per decidere di adeguamentovuo<strong>le</strong> per far persone suonare con al proprio disabilità <strong>le</strong>ttore della cd, vista per ecosasiascoltare dell’udito, i racconti in seguito di chi alla gira mozione l’Europa proposta in tourcon da Sinistra gli emergenti Ecologia del Libertà. rock indipendente. <strong>Il</strong> nuovo Alfieri Suglipredisponendo come Dischord, la sottotitolazione Arts&Crafts, e l’audio-RoughTrade, commento. oltre al<strong>le</strong> Insomma, italiane, sarà con particolare una sala atta attenzioneprogrammare al<strong>le</strong> realtà stabilmente fiorentine. film Spazio accessibili anche per sia iadvd, a persone ma solo normodotate se introvabili che altrove. a persone E dulcis con disabilitàtra della un cd vista e 45 e giri, dell’udito, sugli scaffali la prima trovano salainfundo,posto senza anche barriere quei di romanzi Firenze, dove sull’esempio il rock gioca diun quanto ruolo già importante, fatto in altre come città la italiane prosa asciutta e europee.Nick E all’Europa Hornby e la del sala nostrano si ispirerà Niccolò anche Am-indimaniti. termini Ultimo di multiculturalità punto a favore e multilinguismo:dello store: Lapolitica la programmazione, di prezzi. Tra infatti, i titoli darà in vendita, ampio spazioa film un in disco lingua nuovo origina<strong>le</strong>, che superi ing<strong>le</strong>se i 15 e euro, nonnoncomparestudenti, alla città i “un commercianti pezzo di storia e l’imprenditoria del cinema che ma scaffali, sarà dotato tutti così rigorosamente degli adeguamenti vintage, tecnolo-alternati mentre solo. per l’usato si va da 7 a 10. /L.V.Z. /S.W.AVANZATE TECNOLOGIE E CURE PERSONALIZZATEL'infertilità è un prob<strong>le</strong>ma sempre più diffuso, soprat<strong>tutto</strong> a causa del<strong>le</strong> maternità rinviate nel tempo.Ma anche <strong>le</strong> soluzioni sono sempre più efficaci, rapide e sicure.INCONTRO CON IL PROF. PIERALDO INAUDIGINECOLOGO, LAUREATO E SPECIALIZZATO all'Università di Siena, dottore in medicina all’Università di Losanna, il Prof. Pieraldo Inaudi tra i pionieri della riproduzione umana in Italia, vanta una carriera di alto profilo, svolta fra Italia e Svizzera, ricca di incarichidi responsabilità, di importanti consu<strong>le</strong>nze come quella fornita al Centro di Medicina della Riproduzione dell'Ospeda<strong>le</strong> di Bergamo, di ri<strong>le</strong>vanti pubblicazioni scientifiche, relazioni congressuali e di corsi di aggiornamento. <strong>Il</strong> professore, dirige il centro "SienaFertility" a Monteriggioni oltre ad offrire la sua esperienza nello studio fiorentino di via Lorenzo il Magnifico. A lui chiediamo quali sono <strong>le</strong> più recenti evoluzioni nella diagnosi e cura dell'infertilità. "La riproduzione umana è uno degli ambiti medici che negli ultimidecenni ha conosciuto <strong>le</strong> maggiori evoluzioni tecnologiche. Grazie a queste innovazioni gli esami si sono semplificati e la diagnosi è diventata più precisa grazie al<strong>le</strong> ecografie transvaginali, specie nei casi di endometriosi, cisti ovariche e ovaio policistico. Anchedal punto di vista terapeutico lo strumentario si è fatto più ricco ed efficace: oggi possiamo scegliere il migliore spermatozoo da iniettare nel migliore ovocita come effettuare analisi genetiche sull'embrione per prevenire malattie ereditarie".LA SINDROME dell'ovaio policistico (PCOS) è un disordine ormona<strong>le</strong> e metabolico che interessa circa il 15% del<strong>le</strong> donne in età ferti<strong>le</strong> e oltre l'80% del<strong>le</strong> donne con irregolarità mestrua<strong>le</strong>. Donne con PCOS possono avere cicli mestruali irregolari, aumento deipeli, del peso, acne e prob<strong>le</strong>mi di infertilità. Ma anche un aumento di aborti spontanei, di rischio di diabete di tipo 2 e di prob<strong>le</strong>mi cardiovascolari. Molte hanno ovaie aumentate di volume con diverse picco<strong>le</strong> cisti, visibili all'ecografia. Per fare una diagnosi ènecessaria una visita, una ecografia ed esami del sangue.Le donne con PCOS sono spesso sovrappeso. Un buon sti<strong>le</strong> di vita migliora la frequenza dell'ovulazione e la fertilità. Tuttavia, non sempre la riduzione del peso avviene con facilità anche mangiando poco; ciò è frequentemente dovuto ad una resistenza allaazione dell'insulina con conseguente difficoltà a bruciare gli zuccheri. <strong>Il</strong> trattamento con farmaci che aumentano la sensibilità all'insulina, può portare ad un'ovulazione più regolare.Se la fertilità non è l'obiettivo immediato, <strong>le</strong> terapie ormonali sono solitamente efficaci per correggere temporaneamente il prob<strong>le</strong>ma <strong>le</strong>gato alla PCOS. La pillola anticonceziona<strong>le</strong> viene prescritta di solito per ridurre l'effetto degli androgeni regolarizzando <strong>le</strong>mestruazioni ed evitando al tempo stesso la gravidanza.Se la fertilità è l'obiettivo immediato, l'ovulazione può essere spesso indotta con farmaci specifici. In caso di stimolazione dell'ovulazione (anche nella fecondazione in vitro) grande attenzione deve essere posta al<strong>le</strong> dosi dei farmaci, che devono essere <strong>le</strong> più bassepossibili, data la e<strong>le</strong>vata sensibilità del<strong>le</strong> ovaie ai farmaci stessi. Peraltro, l'ampia esperienza sviluppata consente oggi di trattare la PCOS con metodi molto efficaci e con ottimi risultati già con la semplice induzione dell'ovulazione con o senza inseminazioneintrauterina, se <strong>le</strong> tube e lo sperma risultano normali. Sempre nella PCOS, in caso di fecondazione in vitro per tube chiuse, fattore maschi<strong>le</strong> o per ripetuti aborti, <strong>le</strong> possibilità di gravidanza sono sicuramente uguali o migliori di quel<strong>le</strong> che ha una coppia senza alcunprob<strong>le</strong>ma anche per la possibilità di valutare la qualità degli ovociti e degli embrioni effettuando quindi il transfer di embrioni di qualità ottima<strong>le</strong>.PROF. PIERALDO INAUDI OSTETRICO - GINECOLOGO MEDICINA DELLA RIPRODUZIONEStudio Monteriggioni (SI) Via S. Pertini 7 Tel. 0577 51394 Fax 0577 588249 - Studio Firenze Via Lorenzo <strong>Il</strong> Magnifico 64 Tel. e Fax 055 4633294 e-Mail: inaudi1@interfree.it


L’ASCESA. In Champions si è trovato ad affrontare il suo idolo Gerrard. E da allora è cresciutoE il giovane Montolivo diventò “grande”Non è più il giocatore dal<strong>le</strong> prestazioni alta<strong>le</strong>nanti, presuntuoso in campo e fuori: ora ha trovato ruolo e spiritogiusti, tanto da meritarsi la fascia di capitano. “Cercherò di trasmettere ai nuovi la convinzione del passato”Riccardo MontolivoCristina GuerriC’è chi aveva definito Fiorentina-Liverpool l’ultimotreno per Riccardo Montolivo. Perché dopo cinqueanni e tante, forse troppe, paro<strong>le</strong> spese nei suoi confronti,era giusto che fosse il campo a dire chi è ilvero Montolivo. E da quella partita, infatti, è cominciata l’ascesadel centrocampista nato a Caravaggio. Davanti - per sua stessa ammissione- al suo idolo di sempre, Steven Gerrard, Riccardo riuscì- complice l’aiuto dei compagni - a contenere la mediana ing<strong>le</strong>setanto da rendere vano ogni tentativo offensivo. Da lì, dicevamo, lascossa, la maturazione dell’ormai non più giovanissimo Montolivo,assai diverso da quello che avevamo conosciuto fino a qualchetempo fa. Quello presuntuoso in campo, ma soprat<strong>tutto</strong> fuori.Quello dal<strong>le</strong> prestazioni alta<strong>le</strong>nanti. Adesso ha trovato la sua posizioneidea<strong>le</strong> in mezzo al terreno di gioco, ma anche quello spiritodi sacrificio e quella determinazione da vero <strong>le</strong>ader. Tanto che lospogliatoio viola, chiamato a nominare il nuovo capitano dopo lapartenza di Dario Dainelli, ha individuato in lui il suo sostituto (allapresenza di Andrea Della Val<strong>le</strong>, 23 preferenze per Montolivo, 22per Donadel. Grandi “sconfitti” Adrian Mutu e Sebastien Frey, chealla vigilia sembravano candidati estremamente accreditati). “Sebal’ha presa bene - aveva dichiarato qualche giorno dopo la votazione- anche lui ha espresso la sua opinione come tutta la squadra.Eravamo quattro o cinque candidati e la volontà della squadra varispettata. Le partenze di Jorgensen e Dainelli sono state importanticome lo furono quel<strong>le</strong> di Toni, Ujfalusi e Liverani, ma la Fiorentinaha dimostrato di saper sopperire ricompattandosi e migliorando.Proprio con Seba, Gamberini, Donadel, con i più vecchi insomma,cercherò di trasmettere ai nuovi la forza e la convinzione del passato”.Ora lo vediamo parlare in campo, interagire con l’arbitro,spronare i compagni. Porta con rispetto e autorità quella fascia chemai avrebbe pesato di indossare solo fino a qualche mese fa. <strong>Il</strong> suorapporto con la Fiorentina e Firenze sembra destinato ad andareavanti nel tempo. “<strong>Il</strong> mio unico pensiero è rimanere con questamaglia e vincere qualcosa. <strong>Il</strong> rapporto è bellissimo con tutti e nonmi fanno arrabbiare <strong>le</strong> critiche, anzi sono uno stimolo per cresceredi più. I nostri tifosi sono eccezionali, a Liverpool si sentivano piùloro degli ing<strong>le</strong>si, e dopo qualche risultato non troppo positivo cisono stati comunque vicini”, spiega. Adesso ha ritrovato anche lamaglia della Naziona<strong>le</strong>, e dopo Gilardino, già indicato dal commissariotecnico Marcello Lippi come sicuro partente per la spedizioneazzurra in Sudafrica, dove quest’estate si giocano i Mondiali,potrebbe essere lui il secondo “violazzurro” inserito nella lista. “E’ovvio - aveva detto al termine dell’amichevo<strong>le</strong> Italia-Camerun, disputataall’inizio di marzo - che mi auguro di far parte della spedizioneazzurra, ma credo che prima di <strong>tutto</strong> conti quello che ognunodi noi farà con il proprio club”. Uno stimolo in più, insomma, peril centrocampista. E ai tifosi non resta che augurarsi un gran fina<strong>le</strong>di stagione da parte di Riccardo da Caravaggio.La certezza di trovare casa<strong>Il</strong> free magazine con imigliori immobili se<strong>le</strong>zionatidai professionisti del settore<strong>Il</strong> nuovo porta<strong>le</strong> di annunciimmobiliari con tutte <strong>le</strong>offerte del<strong>le</strong> agenziePorta<strong>le</strong> di annunci generalisticon annunci immobiliari diagenzie e di privatiRivista gratuita di annuncipiù diffusa in Toscana conannunci immobiliaritel. 848.80.88.78www.webandpress.it


sportIL CASO/1. Un mese fa il primo striscione contro il tecnico. I supporter uniti: “<strong>Il</strong> mister non si tocca”Amore finito? Macché. I tifosi con Prandelli37Cristina Guerrigiù <strong>le</strong>mani da Prandelli”,firmatoParterre di “GiornalistaCurva Fieso<strong>le</strong>. Recitava così unostriscione affisso circa un mesefa fuori dai cancelli del Franchi.Poi un altro messaggio: “Prandellivattene, il ciclo è finito”. Nonera mai accaduto prima. E probabilmentesi trattava di una manoisolata. Ma il fatto stesso che siastato appeso uno striscione controil tecnico viola ha fatto moltoscalpore. “Rimane un episodioisolato. Tutta la tifoseria viola stadalla parte di Cesare Prandelli”,tuonava Stefano Sartoni, presidentedel Col<strong>le</strong>ttivo Autonomo Viola.“Chi l’ha scritto non può essere untifoso della Fiorentina”, rincaravaAndrea Della Val<strong>le</strong>. La rispostal’ha data ancora una volta il tifo,attraverso l’ennesimo striscione:“A te che sei il mio grande mister.A te che hai preso la mia viola ene hai fatto molto di più”. <strong>Il</strong> primostriscione contro Prandellidall’inizio (cinque anni fa) dellasua avventura gigliata ha fattocomunque discutere la città. Macosa ne pensano di Prandelli, oggi(ad alcune settimane di distanzadall’apparizione dello striscione“incriminato”), i supporter viola?Per scoprirlo non c’è posto miglioredel bar Marisa. “Prandelli via?Macché scherziamo per davvero!- esclama Franco, abbonato in Fieso<strong>le</strong>da 19 stagioni - in tutti questianni non avevo mai visto unacurva, una città, comp<strong>le</strong>tamentedalla parte del mister: qualcosadi bono l’ha fatto, e se vogliamovincere qualcosa deve rimanereper forza”. Dello stesso parere è lasignora Iva, 70 anni e due grandipassioni: la Fiorentina e il tecnicodi Orzinuovi. “Questo messaggioè per Diego. Si deve rendere contoche se manda via Cesare io e unvengo più allo stadio. <strong>Il</strong> mister èbello e bravo e non si tocca!”. “Ame non interessa mica se l’è bello- replica Lorenzo - l’importante èche entrambe <strong>le</strong> parti siano chiare,perché a Firenze ci piace così. Lasocietà deve presentare un progettovero a Prandelli, sennò è chiaroche chieda di andar via. Alla finesono sicuro che resterà, ma nelcaso in cui accadesse il contrariometto la mano sul fuoco che nonandrà alla Juve. Non ha l’animogobbo, il mister”. “<strong>Il</strong> sostituto? - sichiede Pippo – mi garba e parecchioAl<strong>le</strong>gri, anche se non riescoa immaginarmi la panchina senzaPrandelli. Però come tutti i grandiamori... e finiscano”. “Posso assicurare- dice la giovane Giada- che se non rinnovano il contrattoal mister e al direttore, i DellaVal<strong>le</strong> perdono una cliente”. “VoiIL CASo/2La premiata ditta Corvino-Prandelli sta forse vivendoil momento più delicato dallasua nascita, datata ormai cinqueanni fa. Tante soddisfazioni inquesti anni: dalla vittoria storicaa Torino contro la Juventus (2-3del 2 marzo 2008) alla fina<strong>le</strong> dicoppa Uefa sfumata per un calciodi rigore sbagliato. Quest’anno,nonostante alcune vittorie storiche(vedi quella col Liverpoolallo stadio di Anfield Road), sirespira nell’aria un clima diverso.I due, in scadenza di contratto agiugno 2011, non hanno ancorafirmato il prolungamento, e tuttala città è in attesa del loro rinnovo.“Prandelli e Corvino sonoparte integrante del progetto Fiorentina”;e ancora: “Se dipendeda noi, Prandelli resta. Mi occupodi prob<strong>le</strong>mi che esistono. Sequalcuno ha messo in giro questevoci che ce lo venga a dire a noi”:giornalai - conclude Frank - la dovetefinire con queste chiacchiereda barre. Prandelli ha girato mezzaEuropa sui giornali. Lo date inInghilterra, in Germania, alla Juvee in Naziona<strong>le</strong>. Ma come si fa a lavorarecosì?”.Tiene banco la questione del contrattoIntanto la città attende il rinnovocosì tuonava, qualche tempo fa,il patron della Fiorentina DiegoDella Val<strong>le</strong>. Mentre il diretto interessato,invece, rimandava <strong>tutto</strong>alla primavera. E in questa situazionedi stallo sono state affibbiateal tecnico di Orzinuovi <strong>le</strong> destinazionipiù impensabili. Per lastampa torinese il tecnico sarà ilnuovo al<strong>le</strong>natore della Juventus.Altri invece sono pronti a metterela mano sul fuoco su un accordogià preso con Abete per la guidadella Naziona<strong>le</strong> dopo i Mondiali.Ma non solo. C’è chi, andando aripescare alcune vecchie dichiarazionidi Prandelli (“Se un giornolascerò la Fiorentina lo faròper provare l’esperienza estera”),lo vede come prossima guida delLiverpool. La verità? Quella sisaprà solo in primavera, quandoFirenze si augura che la Prandelli-storyprenderà la piega giusta.Quella del rinnovo. /C.G.STUDIO ODONTOIATRICOdel<strong>le</strong> Dr.sse Maria Cristina Gando & Ulrike Sai<strong>le</strong>rDr.ssa Maria Cristina GandoLAUREATA all’Universitàstata<strong>le</strong> di Milanocorso dispecializzazione inendodonzia delDr. Arnaldo CastellucciDr.ssa Ulrike Sai<strong>le</strong>rLAUREATA inGermaniaall’Università diAquisgranaspecializzata in- protesi fissa e mobi<strong>le</strong>- conservativa1084974Se trovate che i vostri denti siano ingialliti o macchiati, se vi trattenete dal sorridere apertamente, sevo<strong>le</strong>te sentirvi più a vostro agio con voi stessi, se pensate che il vostro sorriso sia una componenteimportante del vostro aspetto esteriore noi vi diamo la possibilità di risolvere il prob<strong>le</strong>ma:POTRETE AVERE DENTI BIANCHISSIMI IN MENO DI 30 MINUTI!Questa è una tecnica ampiamente collaudata che non ha effetti secondari, nondanneggia lo smalto dei denti e contribuisce a dare i migliori risultati possibili.e-mail: cristina-gando@virgilio.itulrikesai<strong>le</strong>r@gmx.netSERVIZI SVOLTI ALL’INTERNO DELLO STUDIO• IGIENE DENTALE • SBIANCAMENTO • DEVITALIZZAZIONI • RICOSTRUZIONI ESTETICHE• PROTESI • IMPLANTOLOGIA • PEDODONZIA• ORTODONZIA PER ADULTI E BAMBINI • ORTODONZIA INVISIBILE •Via G. del Pian dei Carpini, 1 (Zona <strong>Novoli</strong>) - Tel. 055 4368433


38 Marzo 2010sport nel quartierePALLAVOLO. In piazza Primo Maggio c’è uno dei club più attivi di <strong>tutto</strong> il panorama fiorentinoBrozzi e la sua squadra: il Firenze OvestCarlo MarroneABrozzi, in piazza Primo Maggio, c’è unadel<strong>le</strong> società di pallavolo più attive di<strong>tutto</strong> il panorama fiorentino. Si tratta delFirenze Ovest, un gruppo di oltre 120 at<strong>le</strong>ti,che fra l’altro vanta anche un importante squadramaschi<strong>le</strong> che gioca in serie C. Nel<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> del suoalzatore, Andrea Barbera, l’amore per questo sport el’attaccamento a una società e a un pubblico calorosocome quello di Brozzi.Come ha iniziato con la pallavolo?Per caso! Avevo provato a fare altri sport come calcioe basket, ma con scarsi risultati. Poi a 12 anni ho provatola pallavolo, ho visto che mi riusciva abbastanzabene e da lì è iniziato il mio amore per questo sport.Una carriera tutta al Firenze Ovest?Sì, ho iniziato qui e continuo a giocare in questa società,perché c’è un bell’ambiente e mi trovo davverobene.<strong>Il</strong> vostro punto di forza?Penso che siano due: primo, l’essere un gruppo moltocoeso e stabi<strong>le</strong>; secondo, il calore del nostro pubblico.Avete un discreto seguito?Sì, a differenza di quanto avviene in altri palazzetti,qui a Brozzi il pubblico è sempre molto numeroso (èfiero Andrea, ndr): penso che sia dovuto a un particolareattaccamento degli abitanti alla nostra società,una forma di campanilismo che ci rende molto orgogliosi.L’anno scorso vi siete salvati all’ultima giornata:qual è l’obiettivo di questa stagione?Grazie anche a qualche nuovo inserimento, quest’annostiamo andando bene e navighiamo in acque sicuramentepiù tranquil<strong>le</strong>. L’obiettivo è quello di mantenersia metà classifica, se poi riusciremo a fare di più,ben venga!Dal<strong>le</strong> statistiche c’è un giocatore che spicca per iL’alzatore Andrea Barbera parla dell’amore per questo sport e dell’attaccamentoa una società e a un pubblico sempre numeroso come quello del “borgo”del quartiere 5. “<strong>Il</strong> calore degli abitanti ci rende molto orgogliosi”La squadra del Firenze Ovestrisultati: ci può dire qualcosa di lui?Indubbiamente il nostro giocatore più forte è il nostroal<strong>le</strong>natore Roberto Saccà (gli occhi di Andrea si accendono,ndr): ha una tecnica e un tabellino davveroinvidiabili, da lui c’è solo da imparare.Quindi un al<strong>le</strong>natore-giocatore?Sì, da due anni è il nostro al<strong>le</strong>natore, giocatore e capitano,tre ruoli che riveste davvero bene anche e soprat<strong>tutto</strong>grazie alla sua esperienza pallavolistica e al<strong>le</strong>sue doti personali.In media quanto vi al<strong>le</strong>nate?Molto, cinque giorni a settimana con la partita.Un bell’impegno... ma percepite qualcosa?No, la società si mantiene grazie al<strong>le</strong> quote del<strong>le</strong> giovanili.Noi, così come gli al<strong>le</strong>natori e i dirigenti, riceviamosolo qualche rimborso spese.Quindi siete proprio animati dalla passione?Sì, ci piace giocare e Saccà è bravo a motivarci. Poi cisono anche altri aspetti.Quali?Beh, giocando a pallavolo si ha la possibilità di stare acontatto con tante ragazze (sorride Andrea, ndr), quindiè sicuramente più faci<strong>le</strong> “cuccare”!In effetti, quando si parla di pallavolo si pensa auno sport femmini<strong>le</strong>: oltre al “cuccare”, perchéconsiglierebbe di iniziare a giocare?Perché è estremamente divertente e perché è uno sportdavvero di squadra, nel qua<strong>le</strong> per costruire un’azionevincente c’è bisogno di una concertazione da parte ditutti i giocatori.


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40 Marzo 2010IL SALUTO. L’ex Ct Alfredo Martini ricorda il suo successoreAddio “Bal<strong>le</strong>ro”, ciclismo in luttoSimone SpadaroLa morte del fiorentino FrancoBal<strong>le</strong>rini ha sconvolto ilmondo del ciclismo. MonsieurRoubaix, come venivachiamato quando ancora correva,avendo disputato ben tredici volte lamitica Parigi-Roubaix vincendoladue volte, nel 1995 e nel 1998, dopoche già nel 1993 si era visto soffiare lavittoria in volata dal francese GilbertDuclos-Lassal<strong>le</strong>ochi, è stato ricordatoda tutti gli sportivi italiani. Dall’agostodel 2001, pochi mesi dopo l’abbandonodel<strong>le</strong> competizioni, avevaguidato la Naziona<strong>le</strong> professionistisuccedendo ad Alfredo Martini e adAntonio Fusi, portandola alla vittoriadel titolo mondia<strong>le</strong> a Zolder conMario Cipollini (2002), a Salisburgo(2006) e a Stoccarda (2007) con PaoloBettini e a Varese (2008) con A<strong>le</strong>ssandroBallan, e del titolo olimpicoad Atene con Paolo Bettini (2004). Eproprio con il suo predecessore Martini,Bal<strong>le</strong>rini aveva instaurato un rapportobellissimo. Come fossero padree figlio. L’ottantanovenne AlfredoMartini non ha mancato di ricordarlo,ufficialmente, ad Arezzo, in occasionedella Festa del ciclismo 2010, allaqua<strong>le</strong> doveva partecipare lo stessoBal<strong>le</strong>rini e dove è stato ricordato con<strong>le</strong> suggestive immagini, a mani alzate,sul traguardo della Parigi-Roubaix.Nei momenti difficili il ciclismoitaliano si rivolge sempre ad AlfredoMartini e anche in quell’occasione, auna settimana dalla tragica morte delFranco Bal<strong>le</strong>rini“Bal<strong>le</strong>ro”, è stato il presidente onorariodella Federazione ciclistica a regalare<strong>le</strong> emozioni più bel<strong>le</strong>. “La primacosa che Franco avrebbe detto sarebbestata che non si devono intristire itanti ragazzi che sono qui – ha esorditoMartini – perché quello che è certoè che Bal<strong>le</strong>rini ci ha lasciato nel momentopiù bello della sua vita, quandopoteva godersi i suoi tanti successiprima da ciclista e poi da commissariotecnico e costruirne altri, ed anchenel momento nel qua<strong>le</strong> ci serviva dipiù per salvare questo ciclismo. Io soperò che il ciclismo si salverà da solo,anche onorando la memoria di FrancoBal<strong>le</strong>rini, e sconfiggerà <strong>le</strong> personeche stanno attorno ai corridori cheoggi lo stanno minacciando, che sonoi veri responsabili prima ancora deicorridori. Quando ho l’occasione diparlare davanti a giovani e giovanissimiciclisti sento forte in me la speranzain un ciclismo migliore, quello delqua<strong>le</strong> con Franco parlavamo sempre”.A Bal<strong>le</strong>rini è già stata intitolata un’installazionea San Miniato Basso eanche la Tirreno Adriatico 2010 è dedicataal grande commissario tecnico,che esordì a Firenze e che ha lasciatoun vuoto immenso in <strong>tutto</strong> il mondosportivo italiano.INIZIATIVE. In corso il progetto “Un futuro di ricordi”Le bocce tra nonni e nipoti(sognando <strong>le</strong> Olimpiadi)e bocce, un futuro di ricordi”: è“Lquesto il nome del progetto, finanziatodalla Regione Toscana, rivoltoagli alunni della classe quarta e quintadella scuola primaria, col contributodel<strong>le</strong> 75 società bocciofi<strong>le</strong> aderenti allaFederazione italiana bocce – Comitatoregiona<strong>le</strong> toscano. “Si propone dipromuovere la cultura del<strong>le</strong> bocce trai giovani”, spiega il presidente del comitatoregiona<strong>le</strong> Toscana della FederbocceGiancarlo Gosti. “Desideriamofar conoscere questa disciplina ai piùgiovani e partiamo proprio dai bambinidel<strong>le</strong> scuo<strong>le</strong> e<strong>le</strong>mentari, che avrannocome ‘tutor’ un nonno. A ogni gruppettodi ragazzi – aggiunge Gosti – abbiamoassegnato un nonno che può essere veramenteil nonno di un bambino oppureuno dei nostri giocatori master, che avràil compito di raccontare a cosa giocava,L’intento èfar conoscerequesta disciplinaai più giovanie come, quando aveva l’età dei bambini.Non solo: il nonno racconterà comeaspettava l’arrivo del<strong>le</strong> tappe del Girod’Italia, come ascoltava <strong>le</strong> partite di calcioalla radio, quali erano i passatempiquando era piccolo. I ragazzi – continua- sono chiamati a trascrivere su undiario i racconti del nonno e, al terminedel progetto, il 27 marzo, avremouna festa conclusiva al centro tecnicosportBambini giocano a boccedi Coverciano con tutti i bambini del<strong>le</strong>classi che hanno aderito al programma.<strong>Il</strong> diario più bello farà vincere unpremio a tutta la classe. Presso il museodel calcio al<strong>le</strong>stiremo dei campi esvolgeremo il torneo fina<strong>le</strong> di bocce epoi una sana merenda, come quel<strong>le</strong> chesi mangiavano una volta: pane e olio epane e marmellata”. In Toscana sono oltre3.300 i tesserati. “Registriamo circa22mila presenze annue – spiega Gosti– e nel periodo inverna<strong>le</strong> si gioca ognifine settimana con numeri altissimi chemolti ancora non conoscono”. Unicorammarico, il mancato riconoscimentocome sport olimpico. “Ma ci stiamolavorando. Le bocce sono presenti aiGiochi del Mediterraneo e l’obiettivo –conclude Gosti – è quello di portare <strong>le</strong>bocce come sport dimostrativo a Rio deJaneiro nel 2016. Poi, soprat<strong>tutto</strong> se saràl’Italia a ospitare l’edizione del 2020, fardebuttare <strong>le</strong> bocce come sport olimpicoin quell’occasione”. /Sim.Spa.


sportATLETICA. Nata in Costa d’Avorio, Audrey Alloh è italiana dal 2005. E ormai un vanto per la cittàLa pantera fiorentina corre verso il futuro41Lorenzo MossaniAudrey Alloh: una pantera dallo sguardodolcissimo che corre a Firenze.Nata ad Abidjan, in Costa d’Avorio,nel 1987, Audrey si è trasferita in Italiada piccola. Ora è una del<strong>le</strong> velociste più fortid’Italia e un vanto per Firenze. E’ diventata cittadinaitaliana nel 2005: poco dopo era già in Naziona<strong>le</strong>.Ha difeso i nostri colori a Pechino nellastaffetta femmini<strong>le</strong> 4x100: la sua specialità sono icento metri. Ormai la sua “fiorentinità” traspareanche dal <strong>le</strong>ggero accento e dall’ironia pungentetipica del sarcasmo dei “toscanacci”. Audrey Allohè una campionessa in pista e una campionessadi umiltà nella vita quotidiana, come dimostranoil suo impegno nel socia<strong>le</strong> e nella Chiesa EvangelicaApostolica. Ora è una professionista a 360° egareggia per <strong>le</strong> Fiamme Azzurre, anche se si al<strong>le</strong>nacon il suo al<strong>le</strong>natore-amico: il grande PaoloFiorenza. A Pechino la tanto sospirata medaglianon è arrivata, ma Audrey continua a migliorarsi,e alla sua età è ancora <strong>le</strong>cito (se non doveroso)sognare, specialmente dopo l’oro al<strong>le</strong> Universiadidel 2009. <strong>Il</strong> prossimo impegno per la figlia delvento saranno gli Europei.<strong>Il</strong> 2009 non è stato un anno faci<strong>le</strong>. Con che spiritoè tornata ad al<strong>le</strong>narsi?Sicuramente con entusiasmo, non mi sono lasciataabbattere. Ho cercato di migliorare la tecnica dicorsa e i tempi sono scesi immediatamente.Come ci si al<strong>le</strong>na a Firenze?Mi al<strong>le</strong>no allo stadio Ridolfi, è una struttura modernaed efficiente, non mi manca nulla. Anched’inverno, quando fa freddo, <strong>le</strong> strutture all’internosono all’avanguardia.Lei è anche studentessa. Riesce a conciliare isuoi impegni?L’ASSOCIAZIONE. Composta da donne operate al seno, l’obiettivo è aiutare e sensibilizzareFlorence Dragon Lady, il coraggio scende in acquaHanno compiuto quattro anni e li hanno festeggiatiquest’anno nel magnifico panoramache è la sede della Canottieri comunali Firenze,in lungarno Ferrucci 4, sul ponte da Verrazzano.L’associazione Florence Dragon Lady, un gruppodi donne operate al seno che è <strong>le</strong>gata alla Legaitaliana contro i tumori, “casa madre” di tutte<strong>le</strong> associazioni che hanno come unico obiettivosvolgere attività e raccogliere fondi per la ricercadi nuove frontiere mediche che possano portarealla cura di ogni forma di tumori, ha raccolto loscorso 14 febbraio, giorno della nascita dell’associazione,un successo di colori, gente, suoni e risate.Molto chiari e assolutamente determinati gliStudio Economia e gestione dei servizi turistici, in questa sessione ho dato quattroesami, se uno ha in testa un obiettivo nulla è impossibi<strong>le</strong>. E’ diffici<strong>le</strong> portare avantila carriera sportiva e contemporaneamente studiare, ma ho iniziato ad applicarmitante volte dopo cena, senza tralasciare dei fine settimana di svago e divertimento.Cosa si ricorda di Pechino?L’emozione di indossare la maglia azzurra in uno stadio pieno, i miei parenti inCosta d’Avorio che mi guardavano, <strong>le</strong> avversarie più forti del mondo e la possibilitàdi passare al professionismo: l’at<strong>le</strong>tica è la mia vita e lo sarà per molto tempo.Sogni per il futuro?Recentemente ho migliorato il mio persona<strong>le</strong> indoor con 6.89 nei 55 metri, oravoglio migliorare nei cento per correre agli Europei.Cosa non vorrebbe mai farsi mancare?La fede per il Signore, gli Hillson, un gruppo australiano che nessuno conosce(ride, ndr) e il bellissimo rapporto che ho con mia madre e con il mio al<strong>le</strong>natore.Cosa ha di specia<strong>le</strong> Paolo Fiorenza?Paolo riesce sempre a tirare fuori il massimo da ogni at<strong>le</strong>ta: è veramente un grandeal<strong>le</strong>natore, sono stata fortunata a incontrarlo.obiettivi: organizzare altre squadre di “donne inrosa” per dare la possibilità al<strong>le</strong> donne operate alseno di praticare uno sport uti<strong>le</strong> e portare un messaggiodi speranza, oltre a sensibilizzare l’opinionepubblica ed essere un punto di riferimento pertutte <strong>le</strong> famiglie toccate da questo prob<strong>le</strong>ma. Dasegnalare che negli ultimi giorni hanno aderitoal progetto del<strong>le</strong> Florence Dragon Lady associazionisempre <strong>le</strong>gate al Dragon Boat di Venezia eCagliari, oltre che di Torino, con contatti avviatianche con i gruppi di Dragon Boat di Parma eTerni. <strong>Il</strong> 2010 sarà un anno importante per <strong>le</strong> FlorenceDragon Lady, impegnate in un’avventurasportiva in Canada e Francia./L.M.CANOTTIERI FIRENZE. Parlano <strong>le</strong> “promesse”Piccoli vogatori cresconoAlcuni sono già arrivati, altri ci raggiungonoin tenuta da al<strong>le</strong>namento,arrossati dal sudore e dalla fatica.A vederli così sono ragazzi come tantialtri, ma quando iniziano a parlare sicapisce subito che hanno una marciain più. Sono Bernardo Nannini, PietroZi<strong>le</strong>ri, Beatrice Arcangiolini, EdoardoGattai e Andrea Marcaccini, at<strong>le</strong>ti dipunta della storica società CanottieriFirenze, tutti giovanissimi – hanno tra i15 e i 19 anni - ma già campioni medagliati.Con loro Luigi De Lucia, direttoretecnico e al<strong>le</strong>natore dei giovani at<strong>le</strong>ti:“Sono ragazzi diversi tra loro, ma conqualcosa che li accomuna: la determinazione,la voglia di arrivare in alto e lospirito di sacrificio. La forza di volontàche dimostrano negli al<strong>le</strong>namenti licontraddistingue anche nella vita privatae nello studio”. “Ho iniziato a vogarespinto dalla curiosità – spiega Bernardo- una mia amica praticava questo sporte mi sono subito appassionato. Provengodal tennis ma non ero mai riuscito aprovare che ho trovato nel canottaggio:il brivido della gara e lo spirito di squadra”.Anche Pietro è un ex tennista delusoche si è avvicinato al canottaggiograzie al padre, già campione europeo.“Abbiamo creato una bella squadra econtinuiamo a frequentarci fuori dallapa<strong>le</strong>stra anche adesso che gareggiamoin categorie diverse”. Beatrice, l’unicaragazza presente, che ha cominciatoconvinta da un’amica, è entrata subitonella squadra agonistica e sta raggiungendoin breve tempo traguardi importanti.Così come Edoardo, che miradritto ai mondiali under 23 di luglio, eAndrea, quasi un caso ecceziona<strong>le</strong>, chetra il 2007 e il 2009 ha vinto i mondialijuniores come timoniere e il campionatoitaliano Ragazzi da at<strong>le</strong>ta. <strong>Il</strong> lorosogno è quello di vestire un giorno lamaglia azzurra. Nel frattempo il prossimoimpegno sarà l’atteso meeting diPiediluco./L.M.


42 Marzo 2010<strong>le</strong>ttereInviaci <strong>le</strong> tue <strong>le</strong>ttere aredazione@ilreporter.itLettere e segnalazioni:<strong>tutto</strong> su www.ilreporter.itLettere, segnalazioni, proposte, ma ancheveri e propri articoli scritti dai <strong>le</strong>ttori.Tutto questo ed altro ancora sul porta<strong>le</strong>www.ilreporter.it. Tutte <strong>le</strong> <strong>le</strong>ttere che nontrovano spazio in queste pagine sarannopubblicate sul sito. E poi spazio aicommenti e al<strong>le</strong> vostre opinioniVIA DELL’AGNOLO, LE RISPOSTECONTRO IL DEGRADOEgregio Direttore,sul numero scorso di <strong>Reporter</strong> è stata pubblicatauna <strong>le</strong>ttera dal titolo “Lo spettacolodi via dell’Agnolo” nella qua<strong>le</strong> una giovanedomiciliata sul nostro territorio lamentavala situazione di difficoltà socia<strong>le</strong> che si raccoglienel<strong>le</strong> <strong>strade</strong> attorno a via dell’Agnolo,a pochi passi dalla sede del Consiglio diQuartiere 1. A ta<strong>le</strong> proposito Le scrivo perinformarLa che abbiamo provveduto a comunicareal<strong>le</strong> forze dell’ordine, con <strong>le</strong> qualicollaboriamo giornalmente, la segnalazionein questione, ottenendo da loro l’assicurazionedi un tempestivo intervento. Siamonaturalmente a conoscenza di questa,come di altre, situazioni presenti sul nostroterritorio, nel<strong>le</strong> quali sacche di microcriminalità,degrado socia<strong>le</strong>, tossicodipendenzae spaccio faticano spesso ad essere rimosse.L’intervento del<strong>le</strong> forze dell’ordine è larisposta più immediata che possiamo fornire,anche se potrebbe non essere quelladefinitiva: per sanare certe situazioni difficili,infatti, occorre un lavoro <strong>le</strong>nto, faticoso,ma efficace che stiamo portando avanti datempo e che siamo certi darà i suoi risultati.Un lavoro che comporta anche l’aiuto e lapartecipazione di tutti i cittadini. Ringraziola Sua <strong>le</strong>ttrice per la segnalazione che ci hafornito e Lei per averla pubblicata.<strong>Il</strong> Col<strong>le</strong>gio di Presidenza del Q1Sono del <strong>tutto</strong> d’accordo sul fatto che, in casicome questo, l’intervento del<strong>le</strong> forze dell’ordine(per quanto sempre prezioso e necessario)debba poi essere seguito da un costante lavoroda parte del<strong>le</strong> istituzioni (ma non solo) perprevenire e risolvere certe situazioni, e la confermache, da parte vostra, lo state portandoavanti non può che essere una buona notiziaper tutti gli abitanti della zona. Ma sono ancorpiù d’accordo sul fatto che, nella lotta aldegrado e alla microcriminalità, l’aiuto e lapartecipazione di tutti i cittadini sia di fondamenta<strong>le</strong>importanza, e per questo motivoda promuovere con ogni mezzo, per far sì checiascun abitante senta di essere, come dovrebbe,una risorsa importante per la propriacittà, attraverso i suoi comportamenti, la suavoce e <strong>le</strong> sue segnalazioni.M.F.VIALE CALATAFIMI, IL MARCIAPIEDE“DI NESSUNO”Genti<strong>le</strong> direttore,innanzi<strong>tutto</strong> vorrei esprimerLe i miei ringraziamentiper il Suo giorna<strong>le</strong>, che mipermette di sapere <strong>le</strong> novità del mio quartiere.Vorrei poi scusarmi se disturbo Lei,ma ho provato diverse <strong>strade</strong> per segnalaree chiedere aiuto per risolvere il prob<strong>le</strong>mache mi permetto di esporLe, purtroppoda nessuna ho ricevuto né rispostané aiuto. Abito in Via<strong>le</strong> Calatafimi 60. Unbel palazzo di pietra che ha la sfortuna ditrovarsi proprio sull’angolo di Via<strong>le</strong> Righi.Di conseguenza per i “servizi” tipo puliziadella strada, dei marciapiedi, del<strong>le</strong> aiuo<strong>le</strong>è un continuo rimbalzo di competenza. <strong>Il</strong>risultato è che il nostro marciapiede, unoslargo a semi-cerchio con una aiuola chelo protegge dal traffico, non è mai pulito.L’aiuola viene tagliata se qualcuno di noicondomini ha la fortuna di trovarsi lì nelmomento in cui tagliano <strong>le</strong> aiuo<strong>le</strong> dell’unoo dell’altro via<strong>le</strong>, chiedendo “il favore” chetalvolta abbiamo ottenuto (per grazia ricevuta),ma evidentemente non abbiamopotuto insistere troppo e gli scarti di questitagli sono tutti depositati nel fogliamedell’aiuola stessa, quindi residui di potaturevarie, residui di spazzatura, residui deltempo che passa, <strong>tutto</strong> questo, facendouna caccia al tesoro, si trova camuffato,ma mica tanto, in questa bella e larga aiuola.Inoltre la pulizia della strada non appartiene,dicono né lì né là, quindi il nostromarciapiede è diventato il parcheggio ditutti i motorini confinanti con i due angoli.Con <strong>tutto</strong> il disagio di chi, come me, abitanel semi-interrato, e riceve, sera e mattina,tutti gli scarichi dei motorini (direi anchemotoroni) che arrivano o partono la mattinafacendo prima qualche bella sgassatadi messa in moto. Aprire la finestra dellamia camera è impossibi<strong>le</strong>, per il cattivoodore e a causa degli insetti che hannonidificato nell’aiuola. <strong>Il</strong> ratto che ha fattocapolino dal<strong>le</strong> sbarre della mia finestra miha poi convinta che questa deve semprerimanere chiusa, peggio per me se nonposso <strong>cambia</strong>re aria. Chi ci può aiutare? Achi mi devo rivolgere per avere non solocomprensione, ma un aiuto concreto perrisolvere questa situazione? Grazie SignorDirettore per avermi <strong>le</strong>tta e grazie dell’aiutoche spero almeno Lei mi potrà dare.Rita Bruno-PeeroGenti<strong>le</strong> signora Rita,pubblichiamo vo<strong>le</strong>ntieri la sua <strong>le</strong>ttera inmodo che - come già successo molte voltein passato, quando altri <strong>le</strong>ttori hanno volutoportare alla luce, attraverso il nostro giorna<strong>le</strong>,disagi o prob<strong>le</strong>matiche con cui erano costrettia convivere - possa essere <strong>le</strong>tta da chidi dovere, e nella speranza che la situazioneche ci ha descritto possa trovare una soluzione.Ci tenga aggiornati sugli sviluppi.M.F.IL LAVORO DEL CONTADINO EL’AMORE PER LA TERRACaro direttore,il bell’articolo di Alberto Ottanelli “Una vitaal ritmo (<strong>le</strong>nto) della natura” su AntonioBanducci (dell’azienda agricola “La Ta<strong>le</strong>a”di via della Torre, a due passi dal centrotecnico di Coverciano) mi ha riportato alpassato; anni ‘50. Conoscevo sua madre (sen’è andata 10 anni fa. A novembre scorso<strong>le</strong> ho portato un fiore nel cimitero di Castiglioncello).Sì, la conoscevo bene Margherita.S’andava al<strong>le</strong> e<strong>le</strong>mentari (stessa classe)all’Armando Diaz di Ponte a Mensola e sifaceva a gara a chi prendeva il miglior votonei temi. La maestra Grillini sosteneva cheio meritavo di più perché ero la scolarapovera (case popolari di via Manni) dovedi libri in casa nemmeno l’ombra. A Margheritainvece (bel casolare vicino a “LaCapponcina”, famiglia acculturata, ecc...)la maestra dava qualche mezzo punto inmeno. Mi sa che questo a Margherita maiè andato troppo giù, ma mai ha reclamato.Aveva un carattere pacifico. Guardandoil suo voto sorrideva; mi sorrideva! Lostesso sorriso di Antonio, stesso ova<strong>le</strong> delviso. <strong>Il</strong> sangue non è acqua. Bravo Antonioper la tua scelta di fare il contadino, lavorofaticoso quanto prezioso. Anche miozio (fratello minore di mia madre) mortodue anni fa, mai s’era voluto allontanaretroppo dalla terra. L’amava! Negli anni ‘50era sceso in città (dal Mugello) però vivevadi poca coltivazione di fiori, ricercava neiboschi la mortella (chiedeva il permessoin Maremma ai proprietari, che gli rispondevano:“La prenda pure, nessuno viene acercarla. Troppo faticoso”). Nella stagioneraccoglieva castagne e funghi. Aveva unpiccolo bosco suo. Diceva che là, nel suobosco, i porcini erano i migliori del mondoe che solo lassù si sentiva libero. La stessaparola detta da Antonio. A Margherita,che non vidi crescere (dopo <strong>le</strong> e<strong>le</strong>mentarici separammo, troppe diversità sociali, maAntonio mi ha promesso una sua foto daadulta) e a zio... “Sia lieve la terra”, e a noiil coraggio di vivere senza chi amiamo eil coraggio di conservare al meglio la nostraterra, per noi e per quelli che dopoverranno. Lottando in primis contro armi,guerre ed orrori umani vari (come già nonci fossero quelli naturali, vedi Haiti). A proposito:chi ha tempo e voglia può visitarefino al 5 apri<strong>le</strong> (tutti i pomeriggi fuorché illunedì) la mostra del fotografo americanoJames Nachtwey al<strong>le</strong>stita al Palazzo Mediceodi Seravezza (pochi km al<strong>le</strong> “spal<strong>le</strong>”di Forte dei Marmi). <strong>Il</strong> coraggioso (è statoferito) James corre per il mondo a immortalareinferni. Quelli veri! Non come quelloimmaginario del nostro concittadino Dante.Uscendo dalla mostra, indescrivibi<strong>le</strong>l’orrore degli scatti, sembra impossibi<strong>le</strong>ritrovare tanta bel<strong>le</strong>zza: il prato ben curatodov’è il Palazzo Mediceo, <strong>le</strong> Alpi Apuanepiù distanti, gial<strong>le</strong> mimose quasi fiorite,alberi di aranci, serenità, pace. Per ora siamofortunati; al momento viviamo nella“parte vivibi<strong>le</strong> del mondo”. Ma c’è sempreda “stare in campana”. Ci può vo<strong>le</strong>r poco a<strong>cambia</strong>re <strong>tutto</strong>. Mi hanno detto che, perfortuna, molte scolaresche visitano la mostra,e gli occhi dei ragazzi sono attenti.Affatto indifferenti. È una buona notizia.Buon lavoro a voi tutti e, naturalmente, adAntonio e a chi con lui collabora.AnnaIMPRUNETA, “SCARSA ATTENZIONE”PER VIA FALCIANIGenti<strong>le</strong> Redazione,sono un cittadino dell’Impruneta, abitoin via dei Falciani al n° 34. Purtroppo sonoa segnalarVi lo stato di scarsa attenzioneche questo quartiere sta ricevendo ormaida tempo, da parte dell’Amministrazionecomuna<strong>le</strong>. La nostra via, nella sua partefina<strong>le</strong>, in forte pendenza ed attualmentesenza sbocco (verrà prossimamente apertaverso una zona di recente costruzione)è abbandonata per quanto riguarda lamanutenzione strada<strong>le</strong> e per l’illuminazione.Nonostante <strong>le</strong> ripetute segnalazionial Comune, e-mail ecc., purtroppo nonnotiamo alcun tipo di intervento: la stradarimane piena di buche, l’illuminazionemanca rendendo così pericoloso il transitopedona<strong>le</strong>. Dopo <strong>le</strong> segnalazioni la luceè stata ripristinata ma purtroppo la cosanon dura ed ora siamo di nuovo al buio dacirca 20 giorni. Questo per non dirVi i disagidi questa situazione quando è nevicatoe la strada era ghiacciata. Esistono zone diserie B??? Le nostre tasse non valgono <strong>le</strong>altre??? Grazie per la cortese attenzione,Marco BreschiLA SALUTE DI ARNOE FOSSO MACINANTESpett.<strong>le</strong> <strong>Reporter</strong>,sono un pensionato ottantacinquenne,abito nei pressi di via F. Baracca, mi piacegirare con la bicic<strong>le</strong>tta al<strong>le</strong> Cascine e possibilmentefaccio alcune fotografie cherichiamano la mia curiosità. Dato che cisono prob<strong>le</strong>mi per <strong>le</strong> buche da ricopriree di altri lavori urgenti, io vi rimetto <strong>le</strong>fotografie da me scattate sullo stato diestrema gravità dello sbarramento (nondico diga) del nostro fiume Arno. Dal<strong>le</strong> fotografiepotete constatare che il detto versain condizioni pietose per <strong>le</strong> infiltrazioniche si sono propagate al suo interno. Selo sbarramento (Dio non voglia) dovessecedere il disastro sarebbe grande, la massad’acqua che si riverserebbe fino a Marinadi Pisa sarebbe un disastro. Per curiosità,gradirei sapere inoltre che fine farà il FossoMacinante, visto che è stato prosciugato.Ricevo con piacere <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> e porgo infinitisaluti.Adalberto PoggioniPARCHEGGI E BOX,“LA MIA PROPOSTA”Questa città piena di vecchi edifici oggisi trova piena di auto parcheggiate, prob<strong>le</strong>maaggravato dallo sgombero settimana<strong>le</strong>per pulizia <strong>strade</strong>. Nel mio piccolo“dico la mia” suggerisco di aumentare ilpossesso di box auto; lo spunto l’ho presodal parcheggio di piazza Alberti, nel cuisottosuolo hanno ricavato i box venduticon la clausola di possesso di 99 anniperché suolo Comuna<strong>le</strong> non alienabi<strong>le</strong>.Parlando della mia zona, ovviamente, ancheperché sono vostro concittadino soloda 4 anni, ho notato che tra via Aretina egli alloggi popolari si potrebbero ricavaredel<strong>le</strong> strisce di circa 6 metri ove il Comunepotrebbe dare in comodato per 99 anni, oanche meno, ai cittadini, dietro compenso,annuo/quinquenna<strong>le</strong>/decenna<strong>le</strong>.....,detto terreno su cui poggiare dei boxprefabbricati tutti uguali, belli, funzionalied economici, come ad esempio quelli di<strong>le</strong>gno impregnato oppure metallici zinca-


<strong>le</strong>ttere43ti. Tutto questo perché noi pensionati nonpossiamo acquistare box ai prezzi vigentia Firenze e perché l’ offerta è veramenteesigua per quanto detto all’inizio. Sperandoin bene, colgo l’occasione per ringraziarecodesta spettabi<strong>le</strong> Direzione perl’ottimo operato e porgo per l’ occasionedistinti saluti.Giuseppe Di Cosmoinvia la tua segnalazionealla nostra redazioneredazione@ilreporter.itNUOVA PULIZIA STRADE, LA “SORTE” DELLE VIE ESCLUSEGenti<strong>le</strong> Redazione,<strong>le</strong>ggo sempre con interesse il Vostro periodico e Vi scrivo al riguardo del nuovometodo di pulizia del<strong>le</strong> <strong>strade</strong> che, entro l’anno in corso, permetterà agli abitantidel 50% di Firenze di non spostare più l’auto (eccetto una volta al mese) in occasionedella predetta pulizia. Mi domando però cosa è previsto per l’altro 50%di <strong>strade</strong> dove non è possibi<strong>le</strong> utilizzare il nuovo sistema. I residenti in quel<strong>le</strong> viepotranno avere qualche beneficio o saranno sempre costretti a spostare la propriaauto ogni volta che hanno la pulizia? Potranno almeno sperare che ta<strong>le</strong> operazioneverrà fatta più di rado e non settimanalmente? Ringrazio per l’attenzione e salutocordialmente.A<strong>le</strong>ssandroCaro A<strong>le</strong>ssandro,come la sua <strong>le</strong>ttera e tutte <strong>le</strong> altre arrivate in redazione sulla questione ci confermano,quello del lavaggio del<strong>le</strong> <strong>strade</strong> è uno degli argomenti che maggiormente interessanoi fiorentini, in questo periodo di novità ma non solo. E d’altronde non potrebbe esserealtrimenti. Chi, tra coloro che hanno la patente da almeno qualche anno, non si è trovatoa dover fare i conti con <strong>le</strong> difficoltà sempre maggiori nel trovare un posto per lapropria auto nei giorni di pulizia del<strong>le</strong> <strong>strade</strong>, chi non si è trovato costretto (o quasi) adecidere di non utilizzare la propria vettura il giorno precedente al lavaggio (in alcunicasi, e in alcune zone, anche quello prima), per la paura di non trovare più uno spaziodove parcheggiarla se non a distanza di chilometri (è non è un modo di dire)? Ancheper questo motivo, l’annuncio dell’entrata in funzione di Sweepy Jet, ovvero della macchinacapace di lavare <strong>le</strong> <strong>strade</strong> senza la necessità di spostare <strong>le</strong> auto parcheggiate, èstato accolto in città come una “liberazione”. E senz’altro rappresenta un passo avantinei servizi offerti ai cittadini. Quello che però non dobbiamo dimenticare è che si trattadi una metodo che sta muovendo i suoi primi passi, e che quindi avrà bisogno di tempoe di miglioramenti prima di poter agire al meglio. Ma quello che ritengo importante(e qui vengo alla sua domanda) è che finalmente sia stato deciso di affrontare unaquestione che si era ormai trasformata in una fonte continua di preoccupazione, senon di disagio, per i fiorentini. Una questione su cui l’amministrazione dovrà continuarea porre attenzione, cercando magari qualche altra soluzione per <strong>le</strong> <strong>strade</strong> dovela nuova macchina non potrà arrivare (che potrà essere, dove possibi<strong>le</strong>, una riduzionedella frequenza del lavaggio o un <strong>cambia</strong>mento degli orari in accordo con i cittadini,per esempio, pur senza dimenticare l’ovvia importanza, per la salute e non solo,di avere vie pulite). Per il momento - dallo scorso primo marzo - chi lascia la propriaauto in sosta vietata nel<strong>le</strong> <strong>strade</strong> interessate dal lavaggio (e non raggiunte da SweepyJet) riceverà “solo” una multa, e non si vedrà più portare via la vettura, né la troveràcon <strong>le</strong> ganasce. Una decisione che può essere vista come un altro segno di attenzionesull’argomento, un nuovo atteggiamento nei confronti dei cittadini. In attesa, magari,di altre novità. Ma, ribadisco, quello che più di ogni altra cosa (soluzione già prese oda prendere, difficoltà da risolvere, meccanismi da migliorare, ecc.) è importante è unanuova attenzione verso i servizi per la città e i suoi abitanti, possano essere la puliziadel<strong>le</strong> <strong>strade</strong> o altro.Matteo FranciniIL “DESTINO” DI VIA DI RIFREDIGenti<strong>le</strong> redazione,Via di Rifredi è una strada (poche decinedi metri) che col<strong>le</strong>ga Via Carlo Bini conPiazza Dalmazia. In questa zona è la stradaa cui tocca di <strong>tutto</strong>: un mercatino riona<strong>le</strong>che non è a norma, la loggia del mercatoche da oltre un anno e mezzo (quasi due,ormai) è diventata il dormitorio per unadozzina di rom (che ci fanno di <strong>tutto</strong> e lamattina dopo ci vendono verdura e frutta!)con tanto di materassi e anche reti di <strong>le</strong>ttie che chiedono l’e<strong>le</strong>mosina dal<strong>le</strong> 15.00 amezzanotte, approfittando del parcheggiodi chi viene a fare shopping, al cinema,ai locali e domani, chissà, anche la tramvia!Di <strong>tutto</strong>, di più! Possibi<strong>le</strong> che si ascoltisempre la voce dei negozianti e mai, dicoMAI quella dei residenti? Insieme ad altrepersone abbiamo contattato anche ilQuartiere 5, facendo presente la situazionedi massimo degrado e di oggettivadifficoltà per noi che ci viviamo: ci hannodetto che è previsto (quando non si sa) unriassetto della zona e di avere pazienza.Quanto dovremo ancora aspettare? Pareche alcuni negozianti abbiano suggeritodi chiudere la copertura del mercato conuna cancellata: NON SERVIRA’ A NULLA, senon a buttare via ancora tanti dei nostrisoldi! Dall’altra parte della ferrovia c’è unagrande cancello, che aveva un lucchetto:è stato divelto comp<strong>le</strong>tamente ed un padiglionedell’area ex-Macelli è diventatoun dormitorio! Possibi<strong>le</strong> che quando qualcunoviene a vedere la situazione si fermia parlare con i negozianti e mai con noiresidenti? Vedendo cosa succede 24 oresu 24, forse abbiamo <strong>le</strong> idee più chiare dichi ci viene solo per mezza giornata!Lettera firmataCONTROLLI E BIGLIETTISULL’AUTOBUSApprovo incondizionatamente quantoscritto a pag. 27 del <strong>Reporter</strong> di febbraiosul<strong>le</strong> rego<strong>le</strong> nuove che salgono sull’autobus,cioè maggiori controlli e maggioreseverità per chi non paga il biglietto.L’Ataf, però, dovrebbe obbligare gli autistia dotarsi sempre di un congruo numero dibiglietti: molto spesso, anche in momentie luoghi dove era impossibi<strong>le</strong> l’acquistoa terra (giorni festivi, capolinea estremamenteperiferici), mi sono sentito rispondereche non ne avevano. Forse perchénon se li erano procurati. Se i controlli verrannoestesi anche alla notte, questo nonsarà più accettabi<strong>le</strong>. Cordiali saluti.Mario Cerri“IL RAPPORTO TRA VIGILI ECITTADINI A FIESOLE”Alla redazione di “<strong>Reporter</strong>”,martedì nove febbraio u.s. tornando aCompiobbi da Firenze, all’altezza di Rovezzanoho guardato l’ora (erano <strong>le</strong> 17,40) poichédovevo essere a casa al<strong>le</strong> ore 18,00. Hopensato così di fermarmi in tempo per ritirareun certificato, già pronto, dal mio medicocurante, al Girone. Al<strong>le</strong> 18,05 ero già aCompiobbi all’appuntamento ma ahimè,mi accorgevo che uno sgualcito bigliettinorosa, sotto il tergicristallo della miavecchia “Punto”, reclamava di essere controllato.Purtroppo, per me, al<strong>le</strong> ore 17,53,nei dieci minuti di stop in un parcheggioal “Girone”, invisibili vigili avevano al<strong>le</strong>ggeritola mia inflazionatissima pensionedi ben 38 euro. La mia responsabilità eradi avere sostato, pochi minuti senza discoorario, in un divieto di nuova istituzioneche non conoscevo e che in ogni modonon è ben segnalato. Ho pagato la multama non credo debba anche fare un plausoa questi vigili per il tipo di premura cheessi hanno avuto nel caso specifico (andai,vidi e multai). Dispiace piuttosto constatareche dall’atteggiamento di questi tutoridell’ordine loca<strong>le</strong> traspare una loro difficoltànel rapporto con i cittadini, privodi quella necessaria sensibilità, cortesia e<strong>le</strong>altà che deve informare questa professione.Atteggiamento che non giova certoad avvicinare i cittadini ad una categoria,pur benemerita, ma non sempre ben vista,qua<strong>le</strong> quella dei vigili urbani.Saluti,Bruno S.LA LAPIDE DI VIALE RIGHINel via<strong>le</strong> Augusto Righi, sulla facciata delnumero 53, fu messa una lapide di marmoche indica la pianta di alcuni resti di epoca(credo) romana ritrovati in zona. Purtropposi <strong>le</strong>gge solo l’intestazione, ai disegnie agli altri dettagli è andata via comp<strong>le</strong>tamentela vernice e sono quindi il<strong>le</strong>ggibili.Non si potrebbe provvedere? Grazie.Lettera firmataNEOMAMME, CARENZE E UNANUOVA REALTÀGenti<strong>le</strong> Redazione,scrivo questa <strong>le</strong>ttera perché possa arrivarea tutte <strong>le</strong> famiglie fiorentine che ilvostro giorna<strong>le</strong>, ottimamente realizzato,raggiunge. Io collaboro, come insegnantedi massaggio infanti<strong>le</strong> e counselor,con l’Associazione Dopo il Parto, dapoco tempo nata a Firenze, in Via<strong>le</strong> deiMil<strong>le</strong> 90, e che cerca, con i suoi numerosiservizi, rivolti al<strong>le</strong> neomamme ed aineopapà, ed al<strong>le</strong> famiglie in genera<strong>le</strong>, disopperire a quel<strong>le</strong> carenze riscontrate alivello pubblico in questo ambito, che siala presidente che noi collaboratrici, tuttemamme, abbiamo avuto modo di riscontrarepersonalmente. In associazione sisvolgono seminari e corsi inerenti la sferadella gravidanza, della genitorialità, lacrescita, lo svezzamento e l’educazionedei neonati e dei bambini, noi collaboratorisiamo tutti professionisti del settore,qualificati ed abilitati, e tutte <strong>le</strong> iniziativehanno dei costi davvero competitivi,per venire incontro a tutte <strong>le</strong> famiglie e<strong>le</strong> loro esigenze; l’ambiente è piacevo<strong>le</strong>e ben attrezzato per accogliere i genitoried i loro piccoli, rispondendo ad ogninecessità del caso. Spero pubblichiatequesta mia <strong>le</strong>ttera, anche perché vorrebbeessere una sorpresa per la fondatricee presidente dell’associazione, dottoressaVa<strong>le</strong>ntina Maltagliati, che, di cuore, siprodiga per l’associazione, per gli utentie per far sentire a casa propria tutti noicol<strong>le</strong>ghi. Per chi desiderasse informazioni,può visitare il nostro sito web, all’indirizzowww.dopoilparto.it, dove potràtrovare tutte <strong>le</strong> nostre iniziative ed i varirecapiti. Vi ringrazio per la cortese attenzione,spero in un vostro riscontro. Cordialisaluti.Dottoressa Silvia CarcasciAssociazione Dopo il PartoENRICO VIVOLI E LA SUAESPERIENZA ALL’A.S. IZUMOSpet.<strong>le</strong> <strong>Reporter</strong>,riguardo all’articolo di Carlo Marrone“Un naziona<strong>le</strong> a Rifredi: Enrico Vivoli”, vogliamoaggiungere alcune precisazionia compimento e con preghiera di pubblicazione.Dal 1996 al 2006, il sig. EnricoVivoli è stato tesserato come at<strong>le</strong>ta agonistaper l’A.S. Izumo e si è al<strong>le</strong>nato, finoal 2002 e minimo tre volte la settimana,con il nostro gruppo agonisti diretto dalMaestro Demetrio Donati, personaggiostorico del karate italiano. Nel periodo1996-2002, Vivoli ha vinto due titoliitaliani battendo in fina<strong>le</strong>, nel secondocaso, un altro at<strong>le</strong>ta dell’Izumo e hapartecipato a due campionati Europei edue campionati mondiali. Del gruppo diallora faceva parte anche l’attua<strong>le</strong> Maestrodei nostri agonisti, Andrea Mascaro,che nel 1999, in Germania, si laureò vicecampionedel mondo. La nostra associazioneesiste da oltre quaranta anni e conil karate è sempre stata fra <strong>le</strong> prime societàitaliane sia per numero di praticantiche per risultati agonistici. Al momento,del gruppo agonisti fanno parte: GiadaTinucci, recente campione del mondoin Messico; Silvia Notari, vice-campionedel mondo nel 2005 in Brasi<strong>le</strong>, medagliadi bronzo ai campionati del mondo diVa<strong>le</strong>ncia 2007 e medaglia d’argento agliEuropei di Liegi 2008. Quanto sopra cipremeva precisare per dovere di verità ecomp<strong>le</strong>tezza di informazione.Distinti salutiAssociazione sportiva Izumo<strong>Il</strong> presidente Franco De Stefanis


segnalazioni a redazione@ilreporter.itSpettacoliPaolo Conte22 e 23 marzoTeatro Comuna<strong>le</strong>Dopo una lunga assenza PaoloConte torna a proporre un suoconcerto a Firenze. E’ al TeatroComuna<strong>le</strong> il 22 marzo con unospettacolo che prevede l’esecuzionedi tutti i suoi maggiori successi.In questo periodo infatti non èprevista l’uscita di nessun nuovolavoro discografico. La produzionepiù recente rimane l’album Psiche,pubblicato nel settembre del 2008su etichetta Platinum, il primodisco di Conte ad essere distribuitocontemporaneamente in <strong>tutto</strong> ilmondo da Universal.Cirque du so<strong>le</strong>ilDal 24 al 28 marzoMandela forumSaltimbanco porta lo spettatore inun viaggio al<strong>le</strong>gorico e acrobaticodentro il cuore della città.Dall’italiano “saltare in banco”,Saltimbanco esplora l’esperienzadella città in tutte <strong>le</strong> sue svariateforme: <strong>le</strong> persone che ci vivono, <strong>le</strong>loro caratteristiche ed apparenze,<strong>le</strong> famiglie e i gruppi, la fretta e iltrambusto della strada e l’altezzasmisurata dei grattacieli. Saltimbancoè uno spettacolo tipicodel Cirque du So<strong>le</strong>il ispirato allastruttura urbana della metropoli eai suoi pittoreschi abitanti. Decisamentebarocco nel suo vocabolariovisivo, l’ec<strong>le</strong>ttico cast dello showtrascina lo spettatore all’internodi un mondo immaginario efantastico, una città idea<strong>le</strong> in cuila diversità è motivo di speranza.<strong>Il</strong> debutto mondia<strong>le</strong> di Saltimbancoebbe luogo a Montreal il 23apri<strong>le</strong> 1992, con un cast di 36artisti. Nel corso del tour di 14 annisotto il tendone, lo spettacolo hafatto tappa in 75 città di cinquecontinenti, per un tota<strong>le</strong> di oltre4.000 esibizioni davanti ad oltre9.5 milioni di spettatori in <strong>tutto</strong> ilmondo. Nel 2007 Saltimbanco èstato riconfigurato per essere portatoall’interno dei palazzetti. In unperiodo di 21 settimane lo show èstato riadattato per la dimensionedi queste strutture: il palco su cuisi esibiscono gli artisti è stato rialzato,e il suono e <strong>le</strong> luci sono statiarrangiati per il nuovo ambiente.Biglietti da 70 a 45 euro.Mango30 MarzoTeatro VerdiA settembre è uscito il doppio live‘’Gli amori son finestre’’. 25 branie 2 inediti. La prossima primaveraparte il nuovo tour. ‘’Contro tutti ipronostici’’ è il brano che ha anticipatol’uscita del doppio cd. L’altroinedito, il secondo singolo promoziona<strong>le</strong>,si intitola ‘’E poi di nuovola notte’’. Mai come questa volta,a detta dello stesso Mango, ci si èimbattuti in due brani energici digrande impatto e di egua<strong>le</strong> caratura.Se il secondo inedito è statocomposto dallo stesso Mango, ilprimo singolo è una creazione deiRei Momo, la band campana chel’artista sta producendo. Biglietti da40 a 17,50 euro.A teatroLa stradaFino al 21 marzoTeatro della Pergola“In una rivista di tanti anni fa ho<strong>le</strong>tto che negli anni 40 Fellini – hadetto il regista dello spettacolo,Massimo Venturiello - in giro perl’Italia, una notte, vedendo unacoppia di zingari, che nel più assolutosi<strong>le</strong>nzio se ne andava in unastrada di campagna col propriocarretto (l’uomo tirandolo conuna fune e la donna spingendoloda dietro) cominciò a seguirli, adistanza, senza nemmeno sapereperché. <strong>Il</strong> si<strong>le</strong>nzio tra i due regnavasovrano. Accesero un fuoco, ladonna cucinò qualcosa, poi mangiaronoe subito dopo ripartirono,il <strong>tutto</strong> senza proferire una solaparola. Fu proprio quel si<strong>le</strong>nzio chediede l’input al regista per la realizzazionedi quel grande capolavoroche è “La Strada”.Non si sa comeDal 23 al 29 marzoTeatro della PergolaQuesto spettacolo, che non èuna parodia di Pirandello (anchese i comici di Rivista, <strong>le</strong> canzonettepopolari e gli sketch sonoquanto di meno gli è familiare); alcontrario è un omaggio estremoa Pirandello, perché infila una suatrama (quella di Non si sa come,appunto) in un contesto socia<strong>le</strong>che gli è lontanissimo, quello dellacomicità popolare. Con l’obiettivodi dimostrare che <strong>le</strong> tematichepirandelliane resistono anche oltrei propri confini drammaturgici,storici e sociali. A dar corpo aquesto omaggio-miracolo, nessunattore poteva essere più adatto diSebastiano Lo Monaco che all’adeguamentoall’oggi di Pirandello hadedicato tanti dei suoi spettacolidi grande successo. Stavolta, SebastianoLo Monaco si mette allaprova in un altro modo: cantando,ballando, recitando il repertorio deicomici, pur nel pieno e sostanzia<strong>le</strong>rispetto dello spirito, anzi dellafilosofia di Pirandello.Ci abbiamo provato, (ma glie<strong>le</strong>fanti non c’entrano)18 marzoTeatro PucciniPersonaggi dalla comicità coinvolgentenell’interpretazione di AnnaMontinari, per uno spettacolo chenon ha niente di scontato e tracciauno specchio preciso della societàdel Terzo Mil<strong>le</strong>nnio.Da giovidì a giovidì26 e 27 marzoTeatro PucciniUn riassunto spassoso di tutti ipersonaggi presentati a Zelig dalcomico Marco Marzocca, in unagirandola di risate che scaccia icattivi pensieri e dà il benvenuto albuonumore.Le mostreGerhard Richter e ladissolvenza dell’immaginenell’arteDal 20 febbraio al 24 apri<strong>le</strong>2010CCCS Strozzina – PalazzoStrozziOrganizzata in collaborazionecon la Kunsthal<strong>le</strong> di Amburgo,l’esposizione mette a confronto illavoro di Gerhard Richter, uno deipiù importanti artisti della secondametà del Novecento, con quello diL’INIZIATIVAA cena con l’assassinoTra cibi e trucchi radiofoniciLa caccia all’assassino si snoda fra <strong>le</strong> varie portatedi una cena, fino alla scoperta fina<strong>le</strong> delcolpevo<strong>le</strong> da parte dei commensali. È la formuladel<strong>le</strong> “Cene con delitto” proposta dalla Compagniadel<strong>le</strong> Seggio<strong>le</strong> in numerosi ristoranti di Firenzee dintorni: un evento gastronomico/teatra<strong>le</strong>,che unisce la degustazione di una cena alla <strong>le</strong>tturadi “radiogialli”. Al centro della scena uno degliautori più conosciuti del genere, El<strong>le</strong>ry Queen;l’investigatore per di<strong>le</strong>tto, distratto e pasticcionequanto genia<strong>le</strong>, che so<strong>le</strong>va concludere <strong>le</strong> propriedisamine con il ritua<strong>le</strong> intrigante “dunque ora cheavete ascoltato tutte <strong>le</strong> testimonianze degli indagati,conoscete i riscontri della polizia e <strong>le</strong> indaginidell’ispettore Queen, mio padre, avete tutti i datiper indovinare il colpevo<strong>le</strong>”.Come avveniva neglianni ’40, gli attori <strong>le</strong>ggono il radiogiallo dandovoce ai personaggi, e presentano così lo scenariodel delitto. Anche i tempi sono radiofonici e nonsuperano mai i 20 minuti, in modo da tener vival’attenzione dei commensali senza comprometterela degustazione della cena. <strong>Il</strong> pubblico è invitatoa risolvere il caso, scrivendo possibili soluzioniche poi verranno condivise al microfono, finchéla <strong>le</strong>ttura dell’ultima pagina del radiogiallo sveladefinitivamente il nome dell’assassino. “La serataprosegue poi con un altro spettacolo nello spettacolo,che è un secondo omaggio alla radio in cui sisvelano i trucchi di un mestiere fino agli anni ’80fondamenta<strong>le</strong> per ogni produzione radiofonica, te<strong>le</strong>visivae cinematografica”. E il pubblico scopreche il trotto di un cavallo si riproduce sbattendo atempo i gusci di due noci di cocco, o che lo scoppiettiodel fuoco si ricrea strusciando foglie essiccatedi pannocchia a un contenitore di plastica peruova. www.radiogialli.it /Giulia Brestolanisette artisti contemporanei, <strong>le</strong>gatida una profonda sfiducia nei confrontidell’immagine come veicolodi verità. <strong>Il</strong> tema dell’esposizioneè la dissoluzione dell’immagine,e si pone come idea<strong>le</strong> continuazionedi Realtà Manipolate, cheha esplorato la relazione esistentetra la realtà e la sua rappresentazionemediante la fotografia eil video. Gerhard Richter, uno deipionieri nel portare all’estremola dissoluzione sia della figurache della tecnica pittorica stessa,dipinge sopra fotografie originalio usa una particolare tecnica dipittura sfocata.De Chirico, Max Ernst,Magritte, Balthus. Unosguardo nell’invisibi<strong>le</strong>Fino al 18 luglio 2010Palazzo Strozzi<strong>Il</strong> centro gravitaziona<strong>le</strong> dell’esposizioneè costituito da un nuc<strong>le</strong>o dicapolavori del periodo metafisicodi Giorgio de Chirico (1909-1919).Traduzione pittorica della sensibilitàe della particolare concezionedella vita maturata dall’artistaattraverso la <strong>le</strong>ttura di Nietzsche,la poetica metafisica vienericonosciuta come l’espressionedello stato d’animo di un interosecolo. Alienazione e solitudine.Senso di abbandono, isolamento,inquietudine e disperazione: DeChirico approda alla raffigurazioneavant <strong>le</strong>ttre del “grande si<strong>le</strong>nzio”generato dal primo conflitto bellico.Le porcellane di BettyWoodmannFino al 10 apri<strong>le</strong>Museo del<strong>le</strong> porcellanePalazzo PittiTra <strong>le</strong> prestigiose porcellane conservatealla Palazzina del Cavalieretrovano una appropriata collocazione<strong>le</strong> creazioni colte e fantasiose diBetty Woodman, in vetrine appositamenteintegrate con l’al<strong>le</strong>stimentodel Museo. Le insolite porcellanedi Sèvres realizzate dall’artista,sconvolgono l’idea tradiziona<strong>le</strong> di“corredo da tavola apprezzato”con <strong>le</strong> loro forme imprevedibili el’intensità e brillantezza dei colori,senza tralasciare il bon ton ormaiconsolidato dei prestigiosi servitiamati dai regnanti.L’arma per l’arteFino al 6 apri<strong>le</strong>Gal<strong>le</strong>ria PalatinaSala BiancaLa mostra, ospitata nella SalaBianca di Palazzo Pitti, è dedicatain particolare all’arte sacra e quindia dipinti e oggetti trafugati in chiese,comp<strong>le</strong>ssi conventuali, talvoltaanche in Musei, ma in tutti i casi disoggetto sacro o di uso liturgico. Sitende quindi a mettere in evidenzacome i luoghi di culto siano stati esiano per tante ragioni esposti alrischio di furti o danneggiamentie come nel tempo i Carabinieri,specializzati nel settore, abbianoposto <strong>le</strong> loro forze e competenzea servizio della Chiesa e del suoenorme patrimonio artistico.Visite gratuite alla col<strong>le</strong>zioneContini BonacossiFino al 31 marzoRitrovo: sotto il loggiatodegli UffiziVisite gratis alla col<strong>le</strong>zione ContiniBonacossi per <strong>tutto</strong> il mese diMarzo. Un’ecceziona<strong>le</strong> opportunitàdi ammirare i capolavori di questastraordinaria raccolta resa possibi<strong>le</strong>dalla collaborazione degli assistentialla vigilanza della Gal<strong>le</strong>ria degliUffizi e dalla disponibilità degliAmici degli Uffizi. La Col<strong>le</strong>zione diA<strong>le</strong>ssandro Contini Bonacossi èuna tra <strong>le</strong> più importanti raccoltecol<strong>le</strong>zioni d’arte del Novecento.Lo Stato ne ha potuto acquisireuna parte nel 1969, che è statadestinata alla Gal<strong>le</strong>ria degli Uffizi.Si tratta di circa una cinquantina diopere esposte in alcuni ambientiadibiti appositamente e situati traVia Lambertesca e Chiasso deiBaroncelli dove si possono ammiraremobili, ceramiche, sculture ecapolavori della pittura europea dalTrecento al Settecento con dipintidi Andrea del Castagno, GiovanniBellini, Girolamo Savoldo, El Grecoe Zurbaran. Info: 055/284034oppure 055/213560Pregio e bel<strong>le</strong>zza. Intagli ecammei dei MediciDal 25 marzo al 27 giugnoMuseo degli argentiPalazzo PittiInserita nel ca<strong>le</strong>ndario del<strong>le</strong> mostredel 2010, un anno ad arte, lamostra dedicata ai cammei è unosguardo affascinante sul processodi riscoperta dell’antico che caratterizzòil Rinascimento. A partiredalla prima metà del XV secolocammei e intagli furono ricercaticon fervore da papi, principi ecardinali, scatenando in alcuni casiaspri conflitti tra estimatori, pronti aspendere cifre molto e<strong>le</strong>vate pur diaggiudicarsi il pezzo desiderato.La festaColorised Spring Party20 MarzoBARCELO’<strong>Il</strong> giovane brand fiorentinoColorised festeggia l´arrivo dellaprimavera presentando al pubblicola col<strong>le</strong>zione primavera-estate2010 Ki-mono. Nel week end delsolstizio di primavera il brand saràospite del loca<strong>le</strong> fiorentino Barcelóper presentare ufficialmente alpubblico la sua prima col<strong>le</strong>zionedi t-shirt disegnata da CamillaBresci e inaugurare la stagione conun’esplosione di colori.Al<strong>le</strong> 19 un bicchiere di proseccoaccoglierà tutti i partecipanti conil gustoso aperitivo preparato dallostaff Barceló. Si comincerà subitocon Dj Set con DJ Max Expo, il <strong>tutto</strong>reso ancora più divertente dall’installazionevideo e set fotograficoper farsi immortalare in posecolorate e divertenti ed entrare afar parte del<strong>le</strong> “Colorised peop<strong>le</strong>”.SALONE IMMOBILIARE:SEGNALI SI RIPRESALa quinta Edizione del SaloneImmobiliare si è chiusa anchequest’anno con successo, nonostantei tempi di crisi, registrando13.000 presenze. Massiccia, infiera è stata soprat<strong>tutto</strong> la visita dicoppie e famiglie che, arrivando alSaschall, con un grande risparmiodi tempo e di risorse hanno potutovalutare tante offerte diverse e,contemporaneamente, prenderecontatti con costruttori, vagliareristrutturazioni con <strong>le</strong> imprese ecomparare, con <strong>le</strong> banche presentiin fiera, la scelta del mutuomigliore. Fra <strong>le</strong> novità di questaedizione c’ è stato l’arrivo di molticompratori russi se<strong>le</strong>zionati grazieal “matchmaking italia russia”.


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