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Scarica l'itinerario di Faleria, Mazzano e Calcata - Cultura Lazio

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CALCATA3. PALAZZO BARONALE ANGUILLARA(secc. XI-XII)Piazza Vittorio Emanuele IIDi prossima apertura.Per informazioni:Ente Parco Valle del Treja.Tel. 06/9049295CALCATA4. CHIESA DEL SS. NOME DI GESÙ(prima metà sec. XIV)Piazza Vittorio Emanuele IIAperta la domenica.Per informazioni:Parrocchia SS. Nome <strong>di</strong> Gesù.Tel. 0761/587079MAZZANO ROMANO2. PALAZZO ANGUILLARA(sec. XVI)Piazza dell’Antistà.Residenza privata.5FALERIA5. CASTELLO ANGUILLARA(sec. XIII)Ingresso Piazza dellaCollegiata.In fase <strong>di</strong> ristrutturazionePer informazioni:Comune <strong>di</strong> <strong>Faleria</strong>.Tel. 0761/58708763 4FALERIAMAZZANO ROMANO1. CHIESA DI SAN SEBASTIANO(sec. XIII ca.)Piazza Umberto I.Aperta sabato e domenica.Per informazioni:Parrocchia S. Nicola <strong>di</strong> Bari.Tel. 06/9049435126. CHIESA DI SAN GIULIANO OSPITALIERO(secc. XII-XIII)Piazza della Collegiata.Aperta il sabato pomeriggioe la domenica mattina.Per informazioni:Parrocchia S. Giuliano.Tel. 0761/587055itinerariculturaliTirocini e valorizzazione del territorio


itinerariculturaliTirocini e valorizzazione del territorioIl progetto Tirocini e stages formativi e <strong>di</strong> ricerca ha preso avvio nel 2000 con una serie <strong>di</strong>convenzioni attivate tra atenei del <strong>Lazio</strong> e la Direzione Regionale <strong>Cultura</strong>, Sport e Turismodella Regione <strong>Lazio</strong> e si è <strong>di</strong>mostrato fin dagli esor<strong>di</strong> una concreta risposta alle esigenze formativedegli studenti tanto delle Scuole <strong>di</strong> specializzazione che dei corsi <strong>di</strong> laurea.Sulla base <strong>di</strong> un ampio spettro <strong>di</strong> proposte, elaborate dai funzionari delle strutture regionaliin collaborazione con i docenti universitari, gli studenti arricchiscono l’esperienza<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o con l’attuazione <strong>di</strong> iniziative <strong>di</strong> conoscenza e valorizzazione del territorio, propriedella programmazione culturale della Regione <strong>Lazio</strong>.Partendo dalla catalogazione dei beni culturali, rampa <strong>di</strong> lancio per qualsiasi intervento culturalesul territorio, sono stati scelti i comprensori <strong>di</strong> <strong>Calcata</strong>, Collevecchio, <strong>Faleria</strong>, <strong>Mazzano</strong>Romano e Terracina per realizzare gli Itinerari culturali. Tirocini e valorizzazione del territorio,un esperimento <strong>di</strong> percorsi al <strong>di</strong> fuori dei circuiti turistici più frequentati del <strong>Lazio</strong>, appropriatialla collaborazione tra mondo accademico ed istituzionale.Con la attiva partecipazione dei Comuni interessati e, per Terracina, della Diocesi, èstato avviato un progetto <strong>di</strong> segnaletica fissa e mobile da collocare all’interno o all’esternodelle ‘emergenze’ in<strong>di</strong>viduate nel catalogare il territorio, con informazioni sintetichesul singolo manufatto scelto e una selezione <strong>di</strong> notizie e immagini <strong>di</strong> ciò che èscomparso, mo<strong>di</strong>ficato, o non più visibile.Al gruppo <strong>di</strong> studenti delle Università “La Sapienza”, “Roma Tre” e “Tuscia” impegnati inquesto tirocinio è stato affidato il non facile compito <strong>di</strong> muoversi su due binari: l’uno,più consono alla loro esperienza, <strong>di</strong> rielaborazione <strong>di</strong> quanto catalogato dagli istituticompetenti e da altri gruppi <strong>di</strong> tirocinanti, per comporre dei testi essenziali adatti allacartellonistica; l’altro, nuovo per gli studenti, ma proprio dell’attività lavorativa <strong>di</strong>una struttura territoriale qual è la Regione <strong>Lazio</strong>, incentrato sull’interoiter esecutivo del progetto, non esclusi i rapporti con la <strong>di</strong>tta vincitricedell’appalto, la scelta <strong>di</strong> immagini e la composizione graficadei pannelli, la correzione delle bozze e ogni aspetto praticodell’attività, rendendo così operativa la ricerca e lo stu<strong>di</strong>o,peculiari della vita universitaria.L’obiettivo del tirocinio era proporre un itinerarioculturale che coinvolgesse e mettesse in relazione<strong>Faleria</strong> (Viterbo), <strong>Calcata</strong> (Viterbo) e<strong>Mazzano</strong> Romano (Roma), tre paesi posti l’uno <strong>di</strong> seguitoall’altro e <strong>di</strong>stanti tra loro solo pochi chilometri. Laricerca è stata svolta partendo da alcune considerazioni:si tratta <strong>di</strong> tre borghi me<strong>di</strong>oevali le cui caratteristicheoriginarie sono variamente conservate; i loro centristorici restano oggi parzialmente abitati, mentre esistonofuori dal centro gli agglomerati urbani recenti nei quali vivono lamaggior parte degli abitanti; l’unico elemento che lega<strong>Calcata</strong> a <strong>Mazzano</strong> Romano è che fanno entrambi partedel Parco Suburbano Valle del Treja.Occorreva quin<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare quelle emergenze culturalipresenti sui territori dei tre paesi che ne costituisseroun comune denominatore. L’ipotesi dell’itinerario scaturiscedall’esistenza, in tutti e tre i centri, <strong>di</strong> residenzedella famiglia Anguillara. Dalla ricerca storica eraemerso che i tre paesi hanno vissuto le medesime sortia cominciare dagli inse<strong>di</strong>amenti dei Falisci, finoall’VIII secolo d.C. quando facevano parte della stessadomusculta e ancora fino al XVII circa, quando si<strong>di</strong>sgregano i posse<strong>di</strong>menti della famiglia Anguillara cheaveva dominato, pur se in perio<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi, su tutti e tre i territori.Il percorso proposto si articola attraverso ilPalazzo <strong>di</strong> Everso e Dolce degli Anguillara e la Chiesa<strong>di</strong> San Sebastiano a <strong>Mazzano</strong> Romano, il PalazzoBaronale Anguillara e la Chiesa del SantissimoNome <strong>di</strong> Gesù a <strong>Calcata</strong>, il Castello Anguillara e laChiesa <strong>di</strong> San Giuliano Ospitaliero a <strong>Faleria</strong>.Regione <strong>Lazio</strong> Parco Valle del Treja Università degli Stu<strong>di</strong>della TusciaREGIONE LAZIOAssessorato alla <strong>Cultura</strong>, Spettacolo, SportAssessore Giulia RodanoDirezione Regionale <strong>Cultura</strong>, Sport e TurismoDirettore Alessandro VoglinoArea Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio <strong>Cultura</strong>leDirigente Flaminia SantarelliUniversità degli Stu<strong>di</strong> della Tuscia - Facoltà <strong>di</strong> Conservazione deiBeni <strong>Cultura</strong>li - Scuola <strong>di</strong> Specializzazione Tutela e Valorizzazionedei Beni Storico artisticiDirettore Diego VaianoProgetto Itinerari culturali. Tirocini e valorizzazione del territorio.<strong>Mazzano</strong> Romano, <strong>Calcata</strong>, <strong>Faleria</strong>a cura <strong>di</strong> Flaminia Santarelli - Area Valorizzazione del Territorioe del Patrimonio <strong>Cultura</strong>lein collaborazione con l’ Università degli Stu<strong>di</strong> della TusciaFacoltà <strong>di</strong> Conservazione dei Beni culturali - Scuola <strong>di</strong> SpecializzazioneTutela e Valorizzazione dei Beni Storico artisticiTutor per la Regione <strong>Lazio</strong>: Flaminia SantarelliTutor per l’Università degli Stu<strong>di</strong> della Tuscia : Michele TrimarchiRevisione delle schede OA <strong>di</strong> catalogo:Elena Longo e Maria Celeste Cola - Collaboratrici della Regione <strong>Lazio</strong>Ricerche e testi: Alessandra Quaresima e Stefania CasciatoSi ringraziano:Le Amministrazioni Comunali <strong>di</strong> <strong>Mazzano</strong> Romano, <strong>Calcata</strong> e <strong>Faleria</strong>Un ringraziamento particolare a:Luigi Moriggi - Assessore alla <strong>Cultura</strong> - Comune <strong>di</strong> <strong>Faleria</strong>Luigi Gasperini - Presidente del Parco Regionale Valle del TrejaGianni Guaita - Direttore del Parco Regionale Valle del TrejaMarcello Lorenzi - Istruttore <strong>di</strong> Vigilanza Guar<strong>di</strong>aparcoElena Sciacca e Fabio Moiani - Guar<strong>di</strong>aparcoFabrizio Del Monte - Direzione Regionale <strong>Cultura</strong>, Sport e TurismoRegione <strong>Lazio</strong> - Direzione Regionale <strong>Cultura</strong>, Sport e TurismoArea Valorizzazione del Territorio e del Patrimonio <strong>Cultura</strong>le00147 Roma, Viale del Caravaggio 99tel 06.51688406-fax 06.51688172e-mail: fsantarelli@regione.lazio.itComune <strong>di</strong><strong>Mazzano</strong> RomanoRealizzazione: ArethusaGrafica Furio OrtenziCoor<strong>di</strong>namento redazionale Paolo Emilio UrbanettiComune <strong>di</strong><strong>Calcata</strong>Comune <strong>di</strong><strong>Faleria</strong>Regione <strong>Lazio</strong> Parco Valle del Treja Università degli Stu<strong>di</strong>della TusciaitinerariculturaliTirocini e valorizzazione del territorio<strong>Mazzano</strong> Romano,<strong>Faleria</strong>, <strong>Calcata</strong>Comune <strong>di</strong><strong>Mazzano</strong> RomanoComune <strong>di</strong><strong>Calcata</strong>Comune <strong>di</strong><strong>Faleria</strong>


Regione <strong>Lazio</strong> Parco Valle del Treja Università degli Stu<strong>di</strong>Comune <strong>di</strong>della Tuscia<strong>Mazzano</strong> RomanoComune <strong>di</strong> <strong>Calcata</strong>Comune <strong>di</strong> <strong>Faleria</strong>MAZZANO ROMANO1. Chiesa <strong>di</strong> San Sebastiano(sec. XIII)2. Palazzo Anguillara(sec. XVI)CALCATA3. Palazzo BaronaleAnguillara (secc. XI-XII)4. Chiesa del SS. Nome <strong>di</strong>Gesù (sec. XIV)FALERIA5. Castello Anguillara(sec. XIII)6. Chiesa <strong>di</strong> San GiulianoOspitaliero (secc. XII-XIII)Itinerari culturaliTirocini e valorizzazione del territorio345 612<strong>Mazzano</strong> Romano, <strong>Calcata</strong>, <strong>Faleria</strong>STRALCIO CARTA 1:100000CTR ASSESSORATO AMBIENTE - REGIONE LAZIO - TAV. N. 3 e 4Le vicende storiche <strong>di</strong> <strong>Faleria</strong>, <strong>Calcata</strong> e <strong>Mazzano</strong> Romano sono collegate sindai tempi dei Falisci, popolo dell’Etruria meri<strong>di</strong>onale, che occupava una regioneconfinante ad ovest con i Monti Cimini, a sud con i monti Razzano, SantoSpirito e Solforoso, ad est col fiume Tevere e a nord coi territori <strong>di</strong> Vignanelloe Gallese. Falerii, ora Civita Castellana, <strong>di</strong>venne la capitale della regione.Il territorio dei Falisci era attraversato dalla antica Via Amerina e aveva il suopunto <strong>di</strong> partenza dalla Via Veientana (nel territorio dei Veienti) e proseguivaverso Veio, Narce, Nepi, Falleri, Amelia, To<strong>di</strong>. I Falisci furono alleati,contro Roma, dei Fidenti nel 437-6 a. C., dei Veienti tra il 402 a. C.e il 395 a. C., <strong>di</strong> Tarquinia nel 357 a. C., degli Etruschi nel293 a. C. Nel 241 a. C., all’inizio della guerra punica, vengonosottomessi dai romani e Falerii venne <strong>di</strong>strutta.Le vicende dei tre paesi sono successivamente collegateai tempi della nascita delle domuscultae. Aseguito dello spopolamento delle campagne causatodalle invasioni barbariche e, dopo la cadutadell’Impero Romano d’Occidente, della guerragreco-gotica, i papi Zaccaria e Adriano I rivitalizzaronol’organizzazione rurale antica, con lacreazione delle domuscultae (casa coltivata-luogo<strong>di</strong> coltivazione), vastissimi latifon<strong>di</strong> ad agricolturamista con massae (campagne), fun<strong>di</strong> (fattorie) ecasales (e<strong>di</strong>fici delle fattorie). Le domuscultae erano<strong>di</strong> solito costruite sui resti <strong>di</strong> antiche ville <strong>di</strong> piccoli villaggied erano poste in una zona interme<strong>di</strong>a fra due o più vie<strong>di</strong> grande comunicazione, in una posizione che garantiva unafacilità <strong>di</strong> contatti, ma anche la possibilità <strong>di</strong> effettuare un efficace controllosu tutto il territorio.Il fondatore della Domusculta Capracorum, Adriano I, fu papa tra il 772 e il795, e la creò probabilmente intorno al 780. Il territorio <strong>di</strong> questo latifondocorrispondeva a quello <strong>di</strong> Veio e tra i fon<strong>di</strong> che ne facevano parte vi eranoanche il “f. Mazanus (poi castri Mazani), Stabla, poi castrum Stabbiae (oggi<strong>Faleria</strong>) e <strong>Calcata</strong>”. La domusculta <strong>di</strong> papa Adriano comincia subito a decaderenel secolo seguente alla sua fondazione; nell’XI secolo era <strong>di</strong>ventata unacurtis e già nella bolla <strong>di</strong> Adriano IVdel 1158 la chiesa eretta da Adriano Irisulta <strong>di</strong>ruta. I luoghi più antichi e con una posizione migliore si ripopolaronoe i nuovi territori assorbirono i posse<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> Capracoro. Il nome sparìdagli atti pubblici e privati.Successivamente e in secoli <strong>di</strong>versi, i tre paesi passarono ai conti Anguillara,famiglia nobile che viene ricordata già dal secolo XI e che aveva il propriodominio nel Patrimonio <strong>di</strong> San Pietro in Tuscia, ed erano nemici dei Vico chedominavano la parte settentrionale della regione.Arma della Famiglia Anguillara (foto al centro): d’argento a dueanguille d’azzurro poste in croce <strong>di</strong> Sant’Andrea; bordurainchiavata d’argento e <strong>di</strong> rosso.Gli Anguillara a <strong>Faleria</strong>, <strong>Calcata</strong> e <strong>Mazzano</strong> RomanoLa prima notizia certa dell’appartenenza <strong>di</strong> <strong>Faleria</strong> (a) aquesta Signoria risale al 1363. Nel 1660 <strong>Faleria</strong> fuacquistata dai Borghese e perse gradualmente <strong>di</strong>importanza. <strong>Calcata</strong> (b), nel 1291 già castello, è <strong>di</strong> proprietàdegli Anguillara. <strong>Calcata</strong> esce definitivamentedai posse<strong>di</strong>menti degli Anguillara nel 1734, quandotorna ai Sinibal<strong>di</strong>, per poi passare ai Massimo e aiMassimo-Colonna. <strong>Mazzano</strong> Romano (c), con la decadenzadella Domusculta Capracorum, fu concesso daiConti <strong>di</strong> Tuscolo al monastero <strong>di</strong> S. Gregorio al Celio, cherimase proprietario del feudo sino al 1526, quando il paesevenne acquistato dagli Anguillara. Nel 1599 Flaminio Anguillaravendette <strong>Mazzano</strong> al Car<strong>di</strong>nale Lelio Biscia e nel 1658 il feudo passòalla famiglia dei Del Drago.Palazzo BisciaIl palazzo è attualmente ristrutturato e abitato. E’ stato acquistato nel 1969<strong>di</strong>rettamente da una <strong>di</strong>scendente della famiglia Del Drago, succeduta ai Biscia.All’interno <strong>di</strong> alcuni appartamenti sono conservati gli affreschi degli stemmidella famiglia, mentre l’interno ha ormai l’aspetto <strong>di</strong> un’abitazione. Dello statooriginario restano gli stemmi sovrastanti l’arco <strong>di</strong> ingresso e quello <strong>di</strong> uscitadal borgo (d).a b c d


Regione <strong>Lazio</strong>Parco Valle del Treja Università degli Stu<strong>di</strong>Comune <strong>di</strong>Comune <strong>di</strong> <strong>Calcata</strong> Comune <strong>di</strong> <strong>Faleria</strong>della Tuscia<strong>Mazzano</strong> RomanoItinerari culturaliTirocini e valorizzazione del territorio<strong>Mazzano</strong> Romano, <strong>Calcata</strong>, <strong>Faleria</strong>MAZZANO ROMANO1. Chiesa <strong>di</strong> San Sebastiano(sec. XIII)2. Palazzo Anguillara(sec. XVI)CALCATA3. Palazzo BaronaleAnguillara (secc. XI-XII)4. Chiesa del SS. Nome <strong>di</strong>Gesù (sec. XIV)FALERIA5. Castello Anguillara(sec. XIII)6. Chiesa <strong>di</strong> San GiulianoOspitaliero (secc. XII-XIII)1. Chiesa <strong>di</strong> San SebastianoSTRALCIO CARTA 1:10000CTR ASSESSORATO URBANISTICA - REGIONE LAZIO - TAV. N. 35613012La chiesa <strong>di</strong> San Sebastiano è stato il primo tempio costruito eofficiato nel centro abitato <strong>di</strong> <strong>Mazzano</strong>. Era la chiesa deiBenedettini e in una visita apostolica del 1574 era ancora bencusto<strong>di</strong>ta.L’interno, a navata unica, è affrescato sulla parete sinistra e sullaparete absidale. Nel catino absidale (a) è raffigurato ilRedentore Bene<strong>di</strong>cente tra Angeli, nell’abside (b) SanSebastiano tra San Gregorio Papa e San Roccomentre sulla parete sinistra (c), le cui decorazionisono venute alla luce durante l’intervento<strong>di</strong> restauro del 1997, troviamo laMadonna con Bambino e Sant’Anna, unaPietà, un Santo Vescovo e una scena illeggibile(forse una seconda Pietà) <strong>di</strong> fine XVinizio XVI secolo.Non sono molti gli stu<strong>di</strong> sulla piccola chiesama gli affreschi sono stati <strong>di</strong> recente oggetto<strong>di</strong> restauro e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o da parte del Centro <strong>di</strong>Documentazione dei Beni <strong>Cultura</strong>li della Regione<strong>Lazio</strong>. Nell’occasione gli affreschi sono stati datati a pocodopo il 1542, quando Flaminio dell’Anguillara ottiene comefeudo anche <strong>Faleria</strong> oltre a <strong>Calcata</strong> e a <strong>Mazzano</strong> Romano; infattisul paesaggio che fa da sfondo a San Sebastiano tra San Rocco eSan Gregorio papa, la scena <strong>di</strong>pinta nell’abside, sono raffiguratiproprio <strong>Calcata</strong> con l’arco d’ingresso al paese, <strong>Mazzano</strong> con leCascate <strong>di</strong> Monte Gelato, il mulino e il fiume Treja e il terzoagglomerato identificabile con <strong>Faleria</strong>. All’inizio del XVI secoloè invece databile la scena della Madonna con il Bambino eSant’Anna della parete sinistra, nella quale viene evidenziato lostile quattrocentesco.Il restauroCome risulta dalla relazione <strong>di</strong> restauro (1997), almomento dell’intervento i <strong>di</strong>pinti si presentavanoin pessime con<strong>di</strong>zioni conservative pervia <strong>di</strong> un elevato tasso <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà da risalitacapillare, ed era in luce solo la decorazioneabsidale. Numerose erano le mancanze <strong>di</strong>adesione fra gli strati preparatori dell’affrescoe la struttura muraria, numerose leefflorescenze saline con conseguente corrosionee per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> intensità <strong>di</strong> tono della pellicolapittorica. La superficie del <strong>di</strong>pinto si presentavain più punti danneggiata da picchettatureeseguite con mezzi meccanici; su tutto l’affresco eranoevidenti pesanti ri<strong>di</strong>pinture eseguite in modo esteso e la superficieera offuscata da uno strato <strong>di</strong> particellato grigio costituito dapolveri grasse e nerofumo.Dopo un lavoro <strong>di</strong> descialbo si sono recuperati gli elementi decoratividell’arco absidale e le scene sulla parete sinistra.a b c


Regione <strong>Lazio</strong> Parco Valle del Treja Università degli Stu<strong>di</strong>Comune <strong>di</strong>della Tuscia<strong>Mazzano</strong> RomanoComune <strong>di</strong> <strong>Calcata</strong>Comune <strong>di</strong> <strong>Faleria</strong>Itinerari culturaliTirocini e valorizzazione del territorio<strong>Mazzano</strong> Romano, <strong>Calcata</strong>, <strong>Faleria</strong>MAZZANO ROMANO1. Chiesa <strong>di</strong> San Sebastiano(sec. XIII)2. Palazzo Anguillara(sec. XVI)CALCATA3. Palazzo BaronaleAnguillara (secc. XI-XII)4. Chiesa del SS. Nome <strong>di</strong>Gesù (sec. XIV)FALERIA5. Castello Anguillara(sec. XIII)6. Chiesa <strong>di</strong> San GiulianoOspitaliero (secc. XII-XIII)2. Palazzo AnguillaraSTRALCIO CARTA 1:10000CTR ASSESSORATO URBANISTICA - REGIONE LAZIO - TAV. N. 35613012I Conti Anguillara a <strong>Mazzano</strong> Romano (secc. XVI-XVII)Il Fundus Mazanus nel 945, con la decadenza dellaDomusculta Capracorum, fu concesso dai Conti <strong>di</strong> Tuscolo almonastero <strong>di</strong> S. Gregorio al Celio, che rimase proprietario delfeudo sino al 1526, quando il paese venne acquistato dallapotente famiglia degli Anguillara.Nel 1599 Flaminio Anguillara vendette<strong>Mazzano</strong> al Car<strong>di</strong>nale Lelio Biscia e nel1658 il feudo passò, per ere<strong>di</strong>tà, alla nobilefamiglia dei Del Drago che lo amministraronofino alla riforma fon<strong>di</strong>ariadell’Ente Maremma.Il Palazzo AnguillaraIl palazzo è maggiormente conosciuto con ladenominazione <strong>di</strong> “Tocchi”, famiglia che recentementene ha posseduto una parte considerevole.Un passaggio <strong>di</strong> proprietà è attestato nel 1599 quando gliAnguillara vendono il loro posse<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>Mazzano</strong>Romano al car<strong>di</strong>nale Lelio Biscia per estinguere un’ipotecache gravava su <strong>Calcata</strong>.Da quel momento i Biscia erigono una nuova residenza, ilpalazzo con l’arco ubicato sulla destra <strong>di</strong> Piazza Umberto I,per cui si deduce che l’abitazione degli Anguillara sarà vendutaad altri proprietari, e dal catasto del 1715 si definiscel’antica residenza signorile “Palazzo Vecchio”.La facciata che si erge su Via Roma (a) si presentaimponente, con i suoi complessivicinque piani dalla strada e le piccole finestreriquadrate. Girando attorno al palazzolo scorcio più interessante è dato sicuramentedalla facciata interna su Viadelle Scuole (b), con il portale sovrastatodalla loggetta a due piani con pilastrinocentrale (c). Sulla parete della loggia restanole tracce <strong>di</strong> un affresco decorativo, mentre siscorgono le coperture a voltine a crociera del primopiano (d) e a cassettoni del secondo. Anche in questo caso,come per il castello <strong>di</strong> <strong>Faleria</strong>, l’interno dell’antica residenzaAnguillara non è visitabile.a b c d


Regione <strong>Lazio</strong> Parco Valle del Treja Università degli Stu<strong>di</strong>Comune <strong>di</strong>della Tuscia<strong>Mazzano</strong> RomanoComune <strong>di</strong> <strong>Calcata</strong>Comune <strong>di</strong> <strong>Faleria</strong>Itinerari culturaliTirocini e valorizzazione del territorio<strong>Mazzano</strong> Romano, <strong>Calcata</strong>, <strong>Faleria</strong>3. Palazzo Baronale Anguillara34STRALCIO CARTA 1:10000CTR ASSESSORATO URBANISTICA - REGIONE LAZIO - TAV. N. 356140MAZZANO ROMANO1. Chiesa <strong>di</strong> San Sebastiano(sec. XIII)2. Palazzo Anguillara(sec. XVI)CALCATA3. Palazzo BaronaleAnguillara (secc. XI-XII)4. Chiesa del SS. Nome <strong>di</strong>Gesù (sec. XIV)FALERIA5. Castello Anguillara(sec. XIII)6. Chiesa <strong>di</strong> San GiulianoOspitaliero (secc. XII-XIII)I Conti Anguillara a <strong>Calcata</strong> (secc. XIII – XVIII)Già parte della Domusculta Capracorum, il luogo è ricordato nel974 in una donazione del Castello (Castrum Sinibaldorum), all’abate<strong>di</strong> San Gregorio <strong>di</strong> Roma. A partire da quel momento, a<strong>Calcata</strong> si avvicenda una lunga lista <strong>di</strong> padroni e protettori finoalla cessione del feudo ai Sinibal<strong>di</strong> nel 1180. <strong>Calcata</strong> nel1291, già castello detto <strong>di</strong>ruto e <strong>di</strong> proprietà degliAnguillara, entra nei posse<strong>di</strong>menti della famiglia.Ma il castello è in <strong>di</strong>sfacimento e gli abitanti sitrasferiscono nella vicina abbazia fortificata<strong>di</strong> Santa Maria <strong>di</strong> cui rimangono solo deiruderi. In pieno Rinascimento, nel 1432, ilcastello ritorna ai Sinibal<strong>di</strong>, che si alternanoai Massimo, fino al definitivo passaggioa questi ultimi all’inizio del XIX secolo.<strong>Calcata</strong> esce definitivamente dai posse<strong>di</strong>mentidegli Anguillara nel 1734.Il Palazzo Baronale AnguillaraLe origini del Palazzo (a) dovrebbero risalire all’XIsecolo. La consistenza del palazzo fino al XVI secolo circaera limitata ai due piani seminterrati, <strong>di</strong> cui restano alcunetracce originarie e il solo piano terra. Nel corso delCinquecento gli Anguillara, che vivono il momento <strong>di</strong> maggiorsplendore, rafforzano il palazzo e lo ingran<strong>di</strong>scono,come testimonia lo stemma bianco sovrastante l’arco d’ingressoal borgo su via del castello (b).Nel 1724 muore nel castello uno dei fratelli Anguillara, Lorenzo,come testimonia la lapide che troviamo nella chiesa del SS.Nome <strong>di</strong> Gesù 4 e come si deduce dalla povertà delle suppellettiliinventariate nel 1725, la famiglia è ormai in decadenza.Nel 1734 Carlo degli Anguillara vende il feudo a FabrizioSinibal<strong>di</strong>; dei nuovi possidenti troviamo traccia nellostemma <strong>di</strong> famiglia della sala con la volta a pa<strong>di</strong>glionelunettata, e successivamente, nell’ultimoventennio del XVIII secolo, nella costruzionedel primo piano con due stanze e un sottotettoabitabile, <strong>di</strong> un oratorio e <strong>di</strong> una “sala <strong>di</strong>compagnia” affrescata. Risale proprio a questomomento la trasformazione del castelloin palazzo, con la facciata che nasconde lametà inferiore della torre.Dal 1805 <strong>Calcata</strong> passa ad Angelo Massimidei duchi <strong>di</strong> Rignano, che tiene ufficialmenteil feudo fino al 1816, quando rinuncia ai <strong>di</strong>rittibaronali. Il palazzo viene dato in affitto fino al 1925quando viene venduto a Giovanni Ferrauti. Ospita nel temposcuola e uffici comunali. L’Ente Parco Valle del Treja acquistail palazzo nel 1987 e lo fa ristrutturare dall’architettoPaolo Portoghesi nel 1995.Oggi viene utilizzato come spazio espositivo, ospita convegni ecorsi <strong>di</strong> formazione (c).a b c


Regione <strong>Lazio</strong> Parco Valle del Treja Università degli Stu<strong>di</strong>Comune <strong>di</strong>della Tuscia<strong>Mazzano</strong> RomanoComune <strong>di</strong> <strong>Calcata</strong>Comune <strong>di</strong> <strong>Faleria</strong>Itinerari culturaliTirocini e valorizzazione del territorio<strong>Mazzano</strong> Romano, <strong>Calcata</strong>, <strong>Faleria</strong>4. Chiesa del SS. Nome <strong>di</strong> Gesù34STRALCIO CARTA 1:10000CTR ASSESSORATO URBANISTICA - REGIONE LAZIO - TAV. N. 356140MAZZANO ROMANO1. Chiesa <strong>di</strong> San Sebastiano(sec. XIII)2. Palazzo Anguillara(sec. XVI)CALCATA3. Palazzo BaronaleAnguillara (secc. XI-XII)4. Chiesa del SS. Nome <strong>di</strong>Gesù (sec. XIV)FALERIA5. Castello Anguillara(sec. XIII)6. Chiesa <strong>di</strong> San GiulianoOspitaliero (secc. XII-XIII)La chiesa si apre su Piazza Vittorio Emanuele II realizzata a seguito<strong>di</strong> una ristrutturazione urbanistica voluta nel 1793 da CesareSinibal<strong>di</strong>, come ricorda una lapide visibile in piazza.La Chiesa del SS. Nome <strong>di</strong> Gesù, già dei Santi Cornelio eCipriano, risale nella struttura alla prima metà del XIVsecolo.Il tabernacolo a muro della parete sinistra (a) sembra essereun elemento <strong>di</strong> reimpiego appartenente alla faseiniziale <strong>di</strong> costruzione dell’e<strong>di</strong>ficio. Gli altriinterventi <strong>di</strong> cui ancora oggi si conserva testimonianzaall’interno della Chiesa sono invecedei secoli successivi; sia il fonte battesimale(b) che l’acquasantiera (c), con unostile molto vicino ad altri dello stessoperiodo a Viterbo, sono del XVI secolo,così come la decorazione plastica dell’arcotrionfale dell’altare maggiore.La presenza dello stemma dei Sinibal<strong>di</strong>, succedutiagli Anguillara nel dominio <strong>di</strong> <strong>Calcata</strong> nel 1776,fa pensare a nuovi interventi nel XVIII secolo.L’interno è a navata unica, con il soffitto a capriate e il pavimentorecente. Procedendo verso l’altare sulla parete destratroviamo subito un tabernacolo a muro, forse <strong>di</strong> reimpiego, unanicchia con la statua della Madonna, una seconda nicchia conla statua del Sacro Cuore <strong>di</strong> Gesù e la statua <strong>di</strong> San Cipriano;sulla parete sinistra, oltre ad una lapide de<strong>di</strong>cata a BenedettoXIII, una nicchia il cui catino è affrescato con una scena delBattesimo <strong>di</strong> Gesù, il fonte battesimale marmoreo con lo stemmaAnguillara, l’acquasantiera con pie<strong>di</strong>stallo recante sulfondo della vasca lo stemma Anguillara con due pesci, unaseconda lapide illeggibile, un tondo con l’effigie dellaMadonna, la lapide de<strong>di</strong>cata a Lorenzo d’Anguillara(d) e la statua <strong>di</strong> San Cornelio.L’arco trionfale dell’altare maggiore è decoratocon un ciclo <strong>di</strong> Storie <strong>di</strong> Cristo in stuccobianco e <strong>di</strong>pinto, in alto lo stemma dellafamiglia Sinibal<strong>di</strong>.<strong>Calcata</strong> è stata luogo <strong>di</strong> visita <strong>di</strong> molti pellegriniin virtù <strong>di</strong> un reliquiario conservatoall’interno della chiesa; si è tramandata neisecoli la leggenda della reliquia con il prepuzio<strong>di</strong> Gesù Cristo. Si racconta che la reliquia, portata daCarlo Magno da Gerusalemme ad Aquisgrana e poi donataal papa Leone III che la colloca nella cappella del SanctaSanctorum al Laterano, durante il sacco <strong>di</strong> Roma fu trafugata daun Lanzichenecco; in un secondo momento sarebbe stata ritrovatain una grotta e portata in dono a Maddalena Strozzi, moglie <strong>di</strong>Flaminio degli Anguillara, e quin<strong>di</strong> a <strong>Calcata</strong>.a b c d


Regione <strong>Lazio</strong> Parco Valle del Treja Università degli Stu<strong>di</strong>Comune <strong>di</strong>della Tuscia<strong>Mazzano</strong> RomanoComune <strong>di</strong> <strong>Calcata</strong>Comune <strong>di</strong> <strong>Faleria</strong>MAZZANO ROMANO1. Chiesa <strong>di</strong> San Sebastiano(sec. XIII)2. Palazzo Anguillara(sec. XVI)CALCATA3. Palazzo BaronaleAnguillara (secc. XI-XII)4. Chiesa del SS. Nome <strong>di</strong>Gesù (sec. XIV)FALERIA5. Castello Anguillara(sec. XIII)6. Chiesa <strong>di</strong> San GiulianoOspitaliero (secc. XII-XIII)Itinerari culturaliTirocini e valorizzazione del territorio<strong>Mazzano</strong> Romano, <strong>Calcata</strong>, <strong>Faleria</strong>655. Castello AnguillaraSTRALCIO CARTA 1:10000CTR ASSESSORATO URBANISTICA - REGIONE LAZIO - TAV. N. 356140I conti Anguillara a <strong>Faleria</strong> (secc. XIII – XVII)Il Castrum Stabiae o Stablae (l’attuale <strong>Faleria</strong>), menzionato a partiredal 998, dopo il <strong>di</strong>sfacimento della Domusculta Capracorum,fu del monastero <strong>di</strong> San Gregorio al Celio. La prima notizia certadell’appartenenza <strong>di</strong> Stabia agli Anguillara risale al 1363, quandoil castello è menzionato in un inventario. Questa famiglia, che<strong>di</strong>scendeva dagli Orsini, aveva nella zona numerosi castelli.Il casato ebbe grande splendore nel me<strong>di</strong>oevo e nelXVsecolo appare <strong>di</strong>viso in tre rami: il principaleera quello degli Anguillara, vi era poi il ramo <strong>di</strong>Stabia e il terzo era il ramo <strong>di</strong> Ceri.Il castello AnguillaraNon si hanno precise notizie sulla data <strong>di</strong>costruzione del primitivo castello <strong>di</strong> Stabiama doveva esistere già nel 1200.Alla fine del XIII secolo a ridosso dellafortificazione nasce il primo nucleo delcastello costituito da un recinto merlato racchiudenteuna torre quadrata (a), una circolaree pochi ambienti <strong>di</strong> servizio; nel secolo successivovi si aggiunge una cappella affrescata. Trala fine del XVe gli inizi del XVI secolo FlaminioAnguillara lo trasforma ristrutturandolo nelle forme attualmentevisibili (b). Nell’ala destra del Palazzo, al piano terra, eranoubicate le carceri mentre l’affittuario del castello con il suoministro abitavano nella parte rinascimentale del castello, dovec’erano anche alcune stanze a<strong>di</strong>bite a granai. La torre rotondad’angolo, <strong>di</strong> fronte alla Chiesa Collegiata, si è staccata dallepareti del Palazzo cui appoggiava ed è stata interamente ricostruitaed accorciata fino alla base del tetto attuale nel 1900.Della struttura originaria è rimasto molto poco considerandoche è stato rimaneggiato più volte; abitato fino al 1970 circa,l’e<strong>di</strong>ficio ospitava la scuola materna ed elementare, mentreprima del 1980, nel cortile d’ingresso, c’era ancora un pozzo <strong>di</strong>travertino con gli stemmi degli Anguillara e <strong>di</strong> casaStrozzi simile a quello che oggi troviamo nel cortiledel Casale cosiddetto “della Carlotta”, ubicatoappena fuori dal centro abitato <strong>di</strong><strong>Faleria</strong>. Lo stemma della famiglia è presenteanche sull’arco del portale d’ingresso alcastello e sull’arco <strong>di</strong> accesso al borgoche precede Via del Castello (c).Tra le vicende legate al castello si ricorda inpiù testi quella dell’omici<strong>di</strong>o <strong>di</strong> GirolamaFarnese, sorella <strong>di</strong> papa Paolo III e moglie <strong>di</strong>Giuliano dell’Anguillara, avvenuta nel 1504.Girolama, “oggetto <strong>di</strong> lussuriose cure”, pubblicamenteera stata sospettata <strong>di</strong> aver tentato, con lacomplicità dei suoi amanti, <strong>di</strong> avvelenare il figlioGiuliano, tutti i preti <strong>di</strong> Stabia ed altri abitanti. Fu quin<strong>di</strong>assassinata nel castello dal figliastro Giovanbattista, che con unpretesto ne aveva allontanato il marito. In realtà, come scriveGiulio II nel 1505 a Giuliano Dell’Anguillara, sua moglieGirolama era stata uccisa crudelmente dal figliastro “mentre erapregnante”, quin<strong>di</strong> era possibile dedurre come Giovanbattistavolesse evitare che venissero al mondo altri ere<strong>di</strong> Anguillara.a b c


Regione <strong>Lazio</strong> Parco Valle del Treja Università degli Stu<strong>di</strong>Comune <strong>di</strong>della Tuscia<strong>Mazzano</strong> RomanoComune <strong>di</strong> <strong>Calcata</strong>Comune <strong>di</strong> <strong>Faleria</strong>MAZZANO ROMANO1. Chiesa <strong>di</strong> San Sebastiano(sec. XIII)Itinerari culturaliTirocini e valorizzazione del territorio<strong>Mazzano</strong> Romano, <strong>Calcata</strong>, <strong>Faleria</strong>652. Palazzo Anguillara(sec. XVI)CALCATA3. Palazzo BaronaleAnguillara (secc. XI-XII)4. Chiesa del SS. Nome <strong>di</strong>Gesù (sec. XIV)FALERIA5. Castello Anguillara(sec. XIII)6. Chiesa <strong>di</strong> San GiulianoOspitaliero (secc. XII-XIII)6. Chiesa <strong>di</strong> San Giuliano OspitalieroSTRALCIO CARTA 1:10000CTR ASSESSORATO URBANISTICA - REGIONE LAZIO - TAV. N. 356140La Chiesa <strong>di</strong> San Giuliano Ospitaliero presenta <strong>di</strong>versi momenticostruttivi; frammenti alto me<strong>di</strong>oevali reimpiegati attestano una piùantica fase della chiesa (VIII-IX secolo), mentre della fase romanicaoriginaria (fine XII secolo, inizi XIII: la data 1288 è sull’architravedel portale) conserva il fianco nord-orientale lungo la viaFalisca, animato da lesene ed in cui si aprono una feritoiastrombata ed una monofora, il tratto <strong>di</strong> pavimentocosmatesco all’interno e, soprattutto, ilcampanile (forse <strong>di</strong> restauro il pilastro centralenell’ultimo or<strong>di</strong>ne).L’interno è a tre navate, quella centralecoperta da soffitto a cassettoni mentrequelle laterali da volte a crociera; gli archidelle quattro campate e le lesene sono in cottomentre le pareti sono rivestite d’intonaco bianco; ilpavimento è moderno.Nel XIVsecolo si costruisce l’abside, si rialza il pavimento dell’altaremaggiore e si crea una cripta nel sotterraneo.Nel secolo successivo sono state erette le prime due cappelle laterali,una de<strong>di</strong>cata a San Giuliano, proclamato nuovo protettore <strong>di</strong><strong>Faleria</strong>, l’altra al SS. Salvatore con un <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> Simone da Roma.Al XVI secolo risale il rifacimento della facciata, come appareanche dall’iscrizione sull’architrave del portale del campanile chereca la data 1504, mentre nel secolo XVII vengono costruite altrecappelle interne (San Carlo e SS. Rosario), le volte delle navatelaterali e si rinnova la cappella <strong>di</strong> San Giuliano. Quest’ultima saràancora rinnovata nel 1912-15 da Giuseppe Agneni sindacodel paese in quegli anni.Con il restauro del 1975 si è riportato il soffittodella navata centrale alla forma originariacon le capriate romaniche, mentrequello del 1991 ha riguardato il pavimentoe il colonnato dal quale sono statitolti gli intonaci.Delle opere pittoriche conservate all’internodella Chiesa soltanto alcune sono state stu<strong>di</strong>ate<strong>di</strong> recente. La tavola con il Redentore in tronobene<strong>di</strong>cente sull’altare della terza cappella a sinistra, <strong>di</strong>Simone da Roma presumibilmente del 1450-53, e l’affrescorappresentate San Giovanni Battista e San GiovanniEvangelista nell’abside della seconda cappella a destra dell’ambito<strong>di</strong> Cesare da Sesto degli inizi del XVI secolo.Dietro la chiesa sono ancora evidenti i resti del vecchio borgo conmuri perimetrali delle abitazioni e in qualche caso anche gli interni.

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