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catalogo delle esperienze in mostra - Comune di Modena

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PremessaOttobre 1996Settembre 1999Settembre 2001Queste sono le tappe che segnano il percorso <strong>di</strong> Documentaria.Tre momenti costanti e regolari che sono <strong>di</strong>ventati un appuntamento significativo per lescuole e per le istituzioni locali."Documentare il far scuola" del 1996 dette l'avvio a questa manifestazione facendo <strong>in</strong>crociareriflessioni sulla documentazione ed esposizione <strong>di</strong> <strong>esperienze</strong> scolastiche."Documentaria" del 1999 colse il delicato momento della partenza dell'autonomia scolasticaper registrarne valori, dubbi, possibilità.In entrambe le occasioni si è evidenziato un aspetto per noi molto rilevante: aver creatoun circuito <strong>di</strong> visibilità ai percorsi ed alle <strong>esperienze</strong> documentati dalle scuole.Non è stato, però, solo un mettere <strong>in</strong> <strong>mostra</strong>: ha prodotto <strong>di</strong>alogo e <strong>di</strong>scussione tra i docenti,ha permesso <strong>di</strong> prendere appunti, ha offerto sollecitazioni, ha <strong>in</strong><strong>di</strong>cato prospettive.Ci piacerebbe che Documentaria 2001 sancisse quello che scrive Luigi Guerra <strong>in</strong> Viaggio<strong>in</strong> 3^ classe: "Fare documentazione educativa vuol <strong>di</strong>re operare con <strong>in</strong>segnanti e per <strong>in</strong>segnantiche <strong>in</strong>terpretano la scuola come reale ambiente d'appren<strong>di</strong>mento nel quale le<strong>di</strong>mensioni dell'<strong>in</strong>formare, del comunicare e del collaborare convivono <strong>in</strong>teragendo all'<strong>in</strong>terno<strong>di</strong> un progetto trasparente e cont<strong>in</strong>uamente autoriflessivo: qu<strong>in</strong><strong>di</strong> un ambiente/esperienzaoggetto permanente <strong>di</strong> documentazione."Mauro SerraResponsabile CDE - CDH9


IntroduzioneDocumentaria 2001 vede con molta sod<strong>di</strong>sfazione la presenza, ancora una volta, <strong>delle</strong><strong>esperienze</strong> e dei progetti degli <strong>in</strong>segnanti e <strong>delle</strong> scuole della nostra prov<strong>in</strong>cia <strong>in</strong> <strong>mostra</strong>.Questo <strong>catalogo</strong>, raccogliendo le schede dei materiali esposti, è nello stesso tempo unaguida ai <strong>di</strong>versi settori ed uno strumento che può essere consultato e stu<strong>di</strong>ato per ritrovarviidee che possono permettere ulteriori rielaborazioni.Le <strong>esperienze</strong> sono raggruppate <strong>in</strong> quattro settori che ripercorrono il percorso della <strong>mostra</strong>:Progettazione/Strategie <strong>di</strong>dattiche, Ambiti <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari, Formazione, Servizi/Risorse.Ci è sembrato <strong>in</strong>teressante portare <strong>in</strong> <strong>mostra</strong> le tematiche che sono oggetto <strong>di</strong> riflessionenei momenti del convegno, per evidenziare la relazione tra le considerazioni degli espertie le modalità operative che hanno <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato i docenti.Un secondo aspetto da evidenziare e rendere palese è connesso al senso, che ci hamosso nell'organizzare le <strong>esperienze</strong>, che possiamo def<strong>in</strong>ire <strong>di</strong> "<strong>in</strong>tegrazione".Percorsi sull'han<strong>di</strong>cap e <strong>di</strong> <strong>in</strong>tercultura non sono collocati <strong>in</strong> spazi "de<strong>di</strong>cati", ma coesistononei <strong>di</strong>versi settori volendo con questo riaffermare l'unitarietà dei percorsi formativi e <strong>di</strong>appren<strong>di</strong>mento.Un'annotazione sulla sede: le ex scuole Ruff<strong>in</strong>i sono la sede <strong>in</strong><strong>di</strong>viduata per il futuro CentroServizi per la Scuola; è un luogo sul quale si dovrà <strong>in</strong>tervenire <strong>in</strong> modo strutturale, mache già <strong>in</strong> occasione <strong>di</strong> questa <strong>mostra</strong> <strong>in</strong>com<strong>in</strong>cia a vivere e a prendere forma, anche seconfigurato come cantiere aperto. Un "cantiere" il cui arredo grezzo dà subito l'idea <strong>di</strong> unpercorso da costruire e da def<strong>in</strong>ire <strong>in</strong> it<strong>in</strong>ere con suggerimenti e contributi da parte <strong>di</strong> tutti.Aver voluto utilizzare questa sede per la <strong>mostra</strong>, oltre ai citati segnali positivi, ci ha comportatoproblematicità. Lo spazio a <strong>di</strong>sposizione non ci ha permesso <strong>di</strong> accogliere tutte ledocumentazioni che le scuole ci hanno <strong>in</strong>viato, costr<strong>in</strong>gendoci ad adottare alcuni criteri <strong>di</strong>selezione <strong>di</strong> carattere meramente funzionale: la presenza omogenea dei <strong>di</strong>versi ord<strong>in</strong>iscolastici, la partecipazione <strong>di</strong> scuole dei <strong>di</strong>versi comuni della prov<strong>in</strong>cia, la coerenza conle tematiche del convegno, la precedenza a scuole che non erano presenti alle precedentie<strong>di</strong>zioni ed, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, l'avere privilegiato progetti realizzati tra reti <strong>di</strong> scuole.I nostri r<strong>in</strong>graziamenti vanno a tutti coloro che ci hanno permesso <strong>di</strong> realizzare la <strong>mostra</strong> equesto <strong>catalogo</strong>, e <strong>in</strong> modo particolare r<strong>in</strong>graziamo:- i docenti ed i <strong>di</strong>rigenti scolastici <strong>delle</strong> scuole della prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>;- i Servizi Tecnologici e Manutenzione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> per gli <strong>in</strong>terventi attuat<strong>in</strong>egli ambienti della ex scuola Ruff<strong>in</strong>i;- l'architetto Lucio Fontana del Settore E<strong>di</strong>lizia e Attrezzature Urbane - Servizio E<strong>di</strong>liziaSociale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> per la progettazione e la <strong>di</strong>rezione dei lavori dell'allestimentodella <strong>mostra</strong>;- i professori Gianni Don<strong>di</strong> e Enrico Pattarozzi dell'IPSIA Corni <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> per la preziosacollaborazione.L'allestimento della <strong>mostra</strong> è stato realizzato dalla <strong>di</strong>tta Arte Arredo <strong>di</strong> Antonio Toma.La progettazione grafica è a cura <strong>di</strong> Alberto Accorsi.Mauro SerraResponsabile CDE - CDH11


Progettazione/Strategie <strong>di</strong>dattiche13


P.O.F.Dirigente Scolastica: dott.ssa Garuti MaraF.O. del POF: Corrad<strong>in</strong>i Meris - Rossi Manuela <strong>in</strong> raccordo con R.F.O. e Collegio DocentiLa macro-progettualità dell'Istituzione Scolastica:dal contesto al POF e ai curricoli <strong>in</strong> verticaleCircolo Didattico <strong>di</strong> Bomporto1999/2000 - 2000/2001Classe/iScuola dell'<strong>in</strong>fanzia e Scuola elementareArea tematicaProgettazione/ProgrammazioneContenuto tematicoProgettazione e realizzazione <strong>di</strong> più azioni dell'Istituzione Scolastica per def<strong>in</strong>ire il POF e icurricoli.Descrizione del percorso/processo 1999/2000Analisi dei bisogniQuesto lavoro è nato <strong>in</strong>nanzitutto per dare attuazione alla normativa, il DPR 275/97,cheprevede che ogni scuola autonoma elabori il proprio POF <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con il contesto.MotivazioneLo sforzo del Gruppo <strong>di</strong> progetto <strong>in</strong> fase <strong>in</strong>iziale è stato quello <strong>di</strong> <strong>in</strong>terrogarsi su come dareSENSO e VALORE al dettato normativo, evitando <strong>di</strong> cadere nell'ennesimo documento dachiudere e <strong>di</strong>menticare nel cassetto.Parallelamente ci si è anche <strong>in</strong>terrogati su come tradurre un processo così complessocome quello della elaborazione del POF <strong>in</strong> una serie <strong>di</strong> azioni necessariamente sequenziali.Da dove partire? Come <strong>in</strong>terrelare i <strong>di</strong>versi “fili”? Quali soggetti co<strong>in</strong>volgere? Comeattivare il Collegio? Come far emergere un'identità del Circolo, riconosciuta da tutti?L'articolazione <strong>delle</strong> fasi della progettazione dà conto <strong>delle</strong> scelte che il gruppo ha operato<strong>in</strong> fase <strong>in</strong>iziale, ma anche <strong>in</strong> it<strong>in</strong>ere, per rispondere a queste domande.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàFase 1) DEFINIZIONE DEL DOCUMENTO ESSENZIALE DEL POFFase 2) PROGETTAZIONE DEL LAVORO SUL POF PER L'A.S. 1999/2000Fase 3)Fase 4)LA REALIZZAZIONE: ANALISI DEL CONTESTOi genitorigli amm<strong>in</strong>istratorialcune agenzie del territorioDALL’ANALISI DEL CONTESTO AL POF: ELABORAZIONE DI ALCUNESCELTE CURRICOLARIAmbienteMultime<strong>di</strong>alitàMusicaLe risorse del territorio15


Materiali e strumentiSono stati pre<strong>di</strong>sposti: questionari, schede <strong>di</strong> rilevazione, schede <strong>di</strong> progettazione, griglie,grafici.Uso risorse esterneSono state utilizzate le risorse professionali <strong>in</strong>terne al CircoloProdotto realizzatoDocumenti cartacei; ipertesto.Risultati raggiuntiConsideriamo risultati positivi raggiunti:• La rilevazione <strong>di</strong> alcune "aspettative" del territorio• La stesura <strong>di</strong> alcuni segmenti del POF• Il rispetto e la realizzazione <strong>di</strong> quanto progettato.Ma è stato raggiunto anche un altro risultato, non <strong>di</strong>chiarato <strong>in</strong> fase <strong>in</strong>iziale:• Il raccordo del POF con il Piano <strong>di</strong> formazione e il conseguente del<strong>in</strong>earsi <strong>di</strong> una strutturaorganizzativa funzionale sia al POF sia alla formazione.Criticità- I tempi non sono sempre stati adeguati alla complessità della progettazione- Il co<strong>in</strong>volgimento del Collegio avrebbe richiesto non solo tempi più <strong>di</strong>stesi, ma anchemaggiori opportunità <strong>di</strong> confronto- La mancanza <strong>di</strong> consulenza esterna ha da un lato stimolato tutti a lavorare con il massimo<strong>di</strong> impegno e responsabilità, dall’altro ha reso il lavoro pesante e <strong>in</strong> alcuni momentiapprossimativoDescrizione del percorso/progetto 2000/2001Analisi dei bisogniPiù che <strong>di</strong> bisogno, si può parlare <strong>di</strong> esigenza <strong>di</strong> concludere il lavoro <strong>in</strong>iziato nell’a.s.1999/2000 elaborando i curricoli <strong>in</strong> verticale, scuola dell’<strong>in</strong>fanzia - I biennio della scuola <strong>di</strong>base, <strong>in</strong> accordo con il Decreto del M<strong>in</strong>istro della P.I.MotivazioneScopo pr<strong>in</strong>cipale del lavoro era la stesura dei curricoli <strong>in</strong> verticale, ma parallelamente sisono del<strong>in</strong>eati altri obiettivi strettamente connessi:- assicurare la coerenza con le scelte sul POF effettuate nell’a.s. 1999/2000 (identitàdell’istituzione scolastica e coerenza nella macro - progettualità);- rendere partecipi dell’elaborazione dei curricoli il maggior numero dei docenti (identitàdell’istituzione scolastica);- superare le programmazioni educative e <strong>di</strong>dattiche del Circolo, ormai obsolete, valorizzandociò che nelle <strong>esperienze</strong> dei docenti era ritenuto essenziale e significativo (identitàdell’istituzione scolastica );- consolidare la coerenza fra il POF, il Piano <strong>di</strong> formazione e la struttura organizzativa- (coerenza nella macro - progettualità dell’istituzione scolastica);Articolazione <strong>delle</strong> fasi della progettazioneQuesto punto è dettagliatamente sviluppato nella scheda PROGETTAZIONE GRUPPI DILAVORO CURRICOLO esposta nella <strong>mostra</strong>, alla quale si rimanda.Materiali e strumentiSono stati pre<strong>di</strong>sposti i seguenti strumenti:16


• scheda <strong>di</strong> progettazione• schede <strong>di</strong> rilevazione <strong>in</strong>contri• schede <strong>di</strong> monitoraggio• griglie stesura curricoliUso <strong>di</strong> risorse esterneSono state utilizzate le risorse professionali <strong>in</strong>terne al Circolo.Prodotti realizzatiDocumentazione cartacea e <strong>in</strong>formatica.Risultati raggiuntiConsideriamo punti forti del lavoro <strong>di</strong> quest’anno:• il rispetto e la realizzazione della progettazione nei tempi e nelle modalità previste;• la stesura dei curricoli <strong>in</strong> verticale;• il co<strong>in</strong>volgimento <strong>di</strong> tutti i docenti;• il del<strong>in</strong>earsi <strong>di</strong> una identità <strong>di</strong> Circolo e <strong>di</strong> ogni s<strong>in</strong>gola scuola più precisa e con<strong>di</strong>visa;• il del<strong>in</strong>earsi <strong>di</strong> una struttura organizzativa funzionale al POF;• una maggiore coerenza nella macro - progettualità dell’istituzione scolastica.Criticità la “resistenza” dei docenti a def<strong>in</strong>ire nel proprio lavoro dei v<strong>in</strong>coli precisi; il <strong>di</strong>sagio e la perplessità dei docenti nell’<strong>in</strong>certezza del quadro politico - normativo.17


Integrazione scolasticaArcuri RosamariaIl vizio <strong>di</strong> leggereScuola elementare “Rodari” - IX Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iIVArea tematicaScuolaContenuto tematicoIntegrazione scolastica, l<strong>in</strong>gua italiana, lettura, stili <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoObiettivo/iPortare gli alunni a riflettere sulle proprie strategie mentaliDest<strong>in</strong>atariAlunniPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnante <strong>di</strong> sostegnoDescrizione del percorso/processoL’idea che sta alla base <strong>di</strong> questo percorso è determ<strong>in</strong>ata dal presupposto chel’<strong>in</strong>segnante che opera nella classe, deve conoscere le leggi del funzionamento mentaledei propri alunni. Essere coscienti cioè che i bamb<strong>in</strong>i utilizzano strategie <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<strong>di</strong>verse e varie, che vanno da quelle <strong>di</strong> tipo u<strong>di</strong>tivo a quelle <strong>di</strong> tipo visivo, oppure da quelleche procedono per s<strong>in</strong>tesi a quelle per analisi. La gestione mentale ha qu<strong>in</strong><strong>di</strong>un’importanza fondamentale, perché oltre a permettere all’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> conoscere suquali leve agire per favorire l’appren<strong>di</strong>mento nei propri alunni, stimola altresì nei bamb<strong>in</strong>ila conoscenza <strong>di</strong> sé stessi, per renderli coscienti <strong>di</strong> quelle che sono le proprie strategiementali che li conducono alla conoscenza, permettendogli così <strong>di</strong> utilizzarle e <strong>di</strong> arricchirsivolontariamente.Altra componente fondamentale è determ<strong>in</strong>ata dalle basi della psicologia <strong>di</strong> comunità, chetende a favorire la promozione del benessere e la creazione <strong>di</strong> una migliore <strong>in</strong>terazionetra sistemi sociali e <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui. Credo che sia estremamente importante constatare quantola scuola rappresenti per i bamb<strong>in</strong>i: essa è il centro primario <strong>in</strong> cui sod<strong>di</strong>sfare i propri bisogni<strong>di</strong> amicizia; è dunque necessario che la scuola sia attenta a questi bisogni <strong>di</strong> relazione.In particolare, per quanto riguarda la relazione <strong>in</strong>segnante/classe, è importante sod<strong>di</strong>sfarealcuni bisogni comunicativi, (mo<strong>di</strong> efficaci <strong>di</strong> comunicare con gli studenti) allo scopo<strong>di</strong> aumentare la loro autostima, ridurre la <strong>di</strong>pendenza, aiutarli a risolvere i loro problemi,sentirsi capiti e produrre un mutuo rispetto tra <strong>in</strong>segnante e studente. L’<strong>in</strong>segnante devequ<strong>in</strong><strong>di</strong>, facilitare l’autoappren<strong>di</strong>mento dell’allievo, servire come consulente educativo, facilitarela scoperta dei problemi da parte degli studenti e creare un clima <strong>di</strong> libertà e creatività<strong>in</strong> classe. Sono estremamente conv<strong>in</strong>ta che se non si darà vita <strong>in</strong> classe adun’atmosfera socio-affettiva favorevole, gli allievi non potranno de<strong>di</strong>care le loro energiepsichiche all’appren<strong>di</strong>mento del “sapere”, poiché la loro attenzione sarà centrata soprattuttosui conflitti e sui rapporti <strong>in</strong>terpersonali problematici.18


MotivazioneTroppo spesso nella scuola si è portati a trascurare aspetti emotivi del processo <strong>di</strong> sviluppodell’allievo a tutto vantaggio <strong>di</strong> quelli puramente cognitivi, <strong>di</strong>menticando che l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduoè totalità <strong>in</strong>tegrata ed organizzata e nella sua totalità va educato. Senza contare che, <strong>in</strong>ogni situazione <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, c’è un’osmosi tra sfera affettiva e conoscitiva. Questa<strong>in</strong>terrelazione fra settore educativo e affettivo nell’appren<strong>di</strong>mento, viene considerata essenzialmenteanche da Piaget che sostiene: “a partire dal periodo preverbale esiste unostretto parallelismo fra sviluppo dell’affettività e quello <strong>delle</strong> funzioni <strong>in</strong>tellettuali, <strong>in</strong> quantosi tratta <strong>di</strong> due aspetti <strong>in</strong><strong>di</strong>ssociabili d’ogni azione: <strong>in</strong> ogni condotta <strong>in</strong>fatti le motivazioni e ild<strong>in</strong>amismo energetico <strong>di</strong>pendono dall’affettività, mentre le tecniche e l’adeguamento deimezzi impiegati costituiscono l’aspetto cognitivo."Non esiste qu<strong>in</strong><strong>di</strong> un’azione puramente <strong>in</strong>tellettuale e neppure atti puramente affettivi, masempre e <strong>in</strong> ogni caso, sia nelle condotte relative agli oggetti, sia <strong>in</strong> quelle relative allepersone <strong>in</strong>tervengono entrambi gli elementi, giacchè uno suppone l’altro. 1 Importanzafondamentale ha dunque nella scuola, l’educazione affettiva che costituisce un efficacemezzo <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui psichicamente sani e conseguentemente, <strong>di</strong>venta strumento<strong>di</strong> prevenzione della malattia mentale e della devianza. L’educazione socioaffettiva<strong>di</strong>venta qu<strong>in</strong><strong>di</strong> mezzo e f<strong>in</strong>e per uno sviluppo adeguato della personalità del bamb<strong>in</strong>o.Si educa con l’affettività e all’affettività, avviando il fanciullo a conoscere meglio leproprie capacità e a saperle utilizzare; ad avere consapevolezza dei propri sentimenti edemozioni e a saperli adeguatamente esprimere e, all’occorrenza, controllarli; a saper vivere<strong>in</strong>sieme agli altri, con s<strong>in</strong>cerità, serenità e spirito <strong>di</strong> collaborazione, senza sopraffare esenza essere sopraffatti.Tutto ciò viene anche affermato nei Programmi dell’85 2 dove la scuola primaria è chiamataa operare aff<strong>in</strong>ché “il fanciullo abbia più ampie occasioni <strong>di</strong> <strong>in</strong>iziativa, decisione, responsabilitàpersonale e autonomia”, accresca “la consapevolezza <strong>delle</strong> proprie possibilitàe la consapevolezza <strong>di</strong> sé, come progressiva capacità <strong>di</strong> autonoma valutazione dell’uso<strong>delle</strong> conoscenze sul piano personale e sociale”, anche attraverso “la realizzazione <strong>di</strong> unclima sociale positivo nella vita quoti<strong>di</strong>ana (……), organizzando forme <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> gruppoe <strong>di</strong> aiuto reciproco e favorendo l’<strong>in</strong>iziativa, l’autodecisione, la responsabilità personaledegli alunni”. Si ritiene <strong>in</strong>fatti, che queste siano “le con<strong>di</strong>zioni necessarie perché ogni a-lunno viva la scuola come ambiente educativo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, nel quale maturare progressivamentela propria capacità <strong>di</strong> azione <strong>di</strong>retta, <strong>di</strong> progettazione e verifica, <strong>di</strong> esplorazionee <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o universale”; perché le sollecitazioni culturali operative offerte favoriscano“la progressiva costruzione della capacità <strong>di</strong> pensiero riflesso e critico, potenziando nelcontempo creatività, <strong>di</strong>vergenza e autonomia <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio, sulla base <strong>di</strong> un adeguato equilibrioaffettivo e sociale <strong>di</strong> una positiva immag<strong>in</strong>e <strong>di</strong> sé”. Appare qu<strong>in</strong><strong>di</strong> evidente, che se nellaclasse non si crea un’atmosfera <strong>di</strong> fiduciosa aspettativa, <strong>di</strong> positiva relazionalità e <strong>di</strong> realeaccettazione, i bamb<strong>in</strong>i non potranno concentrarsi sull’appren<strong>di</strong>mento del “sapere”,perché la loro energia sarà utilizzata per affrontare le <strong>di</strong>fficoltà dovuti a rapporti <strong>in</strong>terpersonaliconflittuali o regressivi. L’attenzione al “clima” della classe, alla con<strong>di</strong>zione socioaffettivadegli alunni e alle emozioni che animano il s<strong>in</strong>golo ed il gruppo, è dunque perl’<strong>in</strong>segnante un impegno <strong>in</strong>elu<strong>di</strong>bile.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàGli studenti hanno lavorato sulle attività proposte <strong>in</strong> modo <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente, per quelle attivitàche richiedevano una propria strategia mentale o una riflessione a coppie, a piccoli gruppio come classe <strong>in</strong>tera per le altre. Le attività proposte, dopo una fase <strong>in</strong>troduttiva sui lorocontenuti e scopi, si sono focalizzate su esercizi personalizzati per aiutare i bamb<strong>in</strong>i a capireperché una determ<strong>in</strong>ata abilità è importante per loro stessi e <strong>in</strong> che modo <strong>di</strong> solito es-1 J.Piaget, Lo sviluppo mentale del bamb<strong>in</strong>o, E<strong>in</strong>au<strong>di</strong>, Tor<strong>in</strong>o, 1967, pag.412 Programmi <strong>di</strong>dattici per la scuola elementare, D.P.R.del 12 febbraio 1985, E<strong>di</strong>trice LaScuola, Brescia, 198519


si la usano. Successivamente, durante le conversazioni guidate, si sono portati gli alunnia capire “Come fare ?”, cioè a darsi <strong>delle</strong> istruzioni efficaci nell’esecuzione <strong>di</strong> un compitoper poi applicarlo a quanto è stato <strong>in</strong>segnato nell’attività. Inf<strong>in</strong>e, attraverso la domanda“Che cosa ho imparato?”, i bamb<strong>in</strong>i hanno cercato i punti chiave <strong>delle</strong> abilità apprese ecome poterle utilizzare. Tutto il percorso è stato poi supportato per alcune parti, da attivitàmetacognitive con lo scopo <strong>di</strong> aiutare gli alunni a essere più consapevoli dei loro processiattentivi legati all’appren<strong>di</strong>mento scolastico e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> a riuscire ad autogestire meglio lapropria concentrazione <strong>in</strong> classe. Sono stati utilizzati per questo scopo alcune schede o-perative del testo “Attenzione e Metacognizione” 3Le aree <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento sono state: Attenzione selettiva Attenzione focalizzata Attenzione mantenuta Segnali <strong>di</strong> <strong>di</strong>strazioneLe schede proposte prevedono una partecipazione attiva dell’alunno che <strong>in</strong>clude: Interpretazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni e vignette Risposte a domande a volte aperte, a volte chiuse Esplicitazione <strong>di</strong> pareri e proposta <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> gestione <strong>delle</strong> propria attenzione.La maggior parte <strong>delle</strong> attività sono state organizzate da me, creando un set educativoadatto, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> aiutare e sollecitare le <strong>di</strong>verse risposte da parte dei bamb<strong>in</strong>i e guidare la<strong>di</strong>scussione.Sono state poi valorizzate le risposte adeguate, rilanciando la conversazione su aspetticruciali durante l quale ciascun alunno, ha potuto esplicitare le proprie strategie e le considerazioni<strong>di</strong> ciò che aveva fatto.Nella fase conclusiva, attraverso un momento <strong>di</strong> riflessione e confronto, si sono <strong>in</strong><strong>di</strong>viduatele strategie più efficaci. La fase del confronto tra le <strong>di</strong>verse strategie è molto importante,<strong>in</strong> quanto gli alunni hanno potuto conoscere e valutare quelle <strong>di</strong>verse dalle proprie, attuandoun appren<strong>di</strong>mento reciproco e utilizzando la tecnica del “pensare ad alta voce”come tecnica <strong>di</strong> autocontrollo.RiflessioniIl percorso si è proposto <strong>di</strong> far riflettere ogni alunno allo scopo <strong>di</strong> fargli scoprire le risorsementali che utilizza nella formazione del proprio sapere. Importante è stato poi, far capireai bamb<strong>in</strong>i che esistono <strong>delle</strong> stategie utili che ci permettono <strong>di</strong> imparare <strong>delle</strong> nozioni,memorizzandole <strong>in</strong> modo più rapido ed efficace. Alcuni bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong>fatti, che <strong>in</strong>contravanomolte <strong>di</strong>fficoltà verso le abilità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, con bassa autostima e poca fiducia <strong>in</strong> sé stessi,sono <strong>di</strong>ventati consapevoli che le loro <strong>in</strong>capacità non erano determ<strong>in</strong>ate da un deficit cognitivoma bensì fisico, e che qu<strong>in</strong><strong>di</strong> potevano essere superate completamente o <strong>in</strong> parte,agendo sulle stategie cognitive, imparando a saper utilizzare meglio il nostro cervello.L’analisi dei propri personali mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> apprendere, accompagnata dalla riflessione sulleprocedure utilizzate ed utilizzabili, costituisce dunque, una base conoscitiva fondamentaleper chi è impegnato nell’attività <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento.3 Gian Marco Marzocchi, Adriana Mol<strong>in</strong>, Silvana Poli, Attenzione e Metacognizione,Erickson, Trento, 200020


Integrazione scolasticaBocch<strong>in</strong>i Valeria, Tarracch<strong>in</strong>i ErmannoGestione mentale e progettazione ipertestualeScuola secondaria I grado "Cavour" - <strong>Modena</strong>1999/2000Classe/iI, (II, III)Area tematicaScuola, Tipologie <strong>di</strong> deficitContenuto tematicoLaboratorio, Metacognizione, Storia, Scienze, Geografia, Educazione tecnica, Educazionel<strong>in</strong>guistica, Sor<strong>di</strong>tàObiettivo/i- Acquisire maggiore consapevolezza <strong>delle</strong> proprie modalità evocative e più <strong>in</strong> generaledella propria attività mentale- Acquisire un personale ed autonomo metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oDest<strong>in</strong>atariTutti gli studentiPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti curricolari e <strong>di</strong> sostegnoProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classi o piccoli gruppiDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniIl bisogno <strong>di</strong> successo scolastico.Tra le cause dell’<strong>in</strong>successo scolastico, oltre alla demotivazione allo stu<strong>di</strong>o e alle <strong>di</strong>fficoltào ai ritar<strong>di</strong> nell’appren<strong>di</strong>mento, causati dallo svantaggio socio-culturale dell’ambiente <strong>di</strong>provenienza, da deficit sensoriali od organici, ci sono sicuramente quelle <strong>di</strong> natura strettamentepedagogica come la mancata corrispondenza tra le modalità <strong>di</strong> presentazione deicontenuti <strong>di</strong> conoscenza da parte dell’<strong>in</strong>segnante e le modalità <strong>di</strong> evocazione da partedell’alunno.In generale, le abitud<strong>in</strong>i evocative poggiano su due tipi fondamentali <strong>di</strong> “supporto”: uno èu<strong>di</strong>tivo ed è rappresentato dalle immag<strong>in</strong>i <strong>di</strong> suoni e parole “ri-u<strong>di</strong>te” con la mente, l’altro èvisivo ed è costituito da immag<strong>in</strong>i “ri-viste” con la mente.Le personali modalità evocative degli alunni (cioè la modalità con cui ciascuno richiamaalla mente ciò che ha percepito), dunque, determ<strong>in</strong>ano le loro modalità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento,vale a <strong>di</strong>re le modalità <strong>di</strong> attuazione dei gesti mentali dell’attenzione, memorizzazione,comprensione, riflessione e immag<strong>in</strong>azione.La forma dell’evocazione dom<strong>in</strong>ante nell’alunno, <strong>di</strong> conseguenza, favorisce o impe<strong>di</strong>scel’appren<strong>di</strong>mento a seconda della sua somiglianza o meno rispetto al supporto percettivo <strong>di</strong>cui si serve l’<strong>in</strong>segnante nella presentazione <strong>delle</strong> <strong>in</strong>formazioni o nella richiesta <strong>di</strong> riutilizzo<strong>delle</strong> <strong>in</strong>formazioni stesse e rispetto all’efficacia o meno con cui viene effettuata.Ai f<strong>in</strong>i della prevenzione dell’<strong>in</strong>successo, dunque, è evidente che la conoscenza prelim<strong>in</strong>aredel personale modo <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ficare mentalmente le <strong>in</strong>formazioni percepite, al f<strong>in</strong>e della lo-21


o conservazione <strong>in</strong> memoria e della loro rielaborazione, - qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>delle</strong> modalità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<strong>di</strong> ciascun alunno-, deve portare gli <strong>in</strong>segnanti ad adeguare la loro metodologia <strong>di</strong>lavoro alle s<strong>in</strong>gole modalità <strong>di</strong> percezione, co<strong>di</strong>fica e rielaborazione degli allievi creando,<strong>in</strong> seguito, quelle con<strong>di</strong>zioni utili all’acquisizione anche dell’abitud<strong>in</strong>e evocativa non possedutaper garantire loro maggiori possibilità <strong>di</strong> riuscita scolastica.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàPer la presentazione bimodale dei contenuti, per l’organizzazione dei lavori <strong>di</strong> gruppo edell'aiuto reciproco.1) Preparazione del materiale sia per la presentazione u<strong>di</strong>tiva (e <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua dei segniper alunni sor<strong>di</strong> ) che per quella visiva: le due modalità non dovranno essere impiegatecontemporaneamente, cioè <strong>mostra</strong>re e parlare contemporaneamente, ma successivamente(es. spiegare oralmente i contenuti da apprendere oppure segnare <strong>in</strong> Lis, senza<strong>mostra</strong>re nulla, poi <strong>mostra</strong>re uno schema, un’immag<strong>in</strong>e.. che illustri gli stessi contenuti,senza parlare).Modalità bil<strong>in</strong>gue (u<strong>di</strong>tiva e segnica): preparazione <strong>di</strong> una descrizione scritta dei contenuti,da esporre oralmente (per gli udenti) o attraverso la L<strong>in</strong>gua dei segni (per i sor<strong>di</strong>).Modalità visiva: visualizzazione dei contenuti, <strong>delle</strong> loro relazioni logiche (analogie, rapporti<strong>di</strong> causa effetto, rapporti spazio/temporali, ecc) e gradualizzazione <strong>delle</strong> <strong>in</strong>formazioni,e dei passaggi, fra gli avvenimenti ed i fenomeni, attraverso la progettazione ipertestuale:dalla mappa concettuale ai Percorsi Visivo-Ipertestuali (PVI) anche <strong>in</strong> previsionedella loro traduzione, al computer, <strong>in</strong> ipertesti veri e propri. ( per udenti e sor<strong>di</strong>).2) Dialogo pedagogico con gli studenti ( <strong>di</strong>agnosi pedagogica) sulle modalità evocativeimpiegate per l’assimilazione dei contenuti nelle <strong>di</strong>verse modalità <strong>di</strong> presentazione aif<strong>in</strong>i della stesura del profilo pedagogico.3 ) Stesura del profilo pedagogico dei s<strong>in</strong>goli studenti4 ) Rime<strong>di</strong>o pedagogico-<strong>di</strong>dattico adottato (terapia pedagogica)Esemplificazioni <strong>di</strong> possibili scelte <strong>di</strong> strategie metodologico-<strong>di</strong>dattiche ed operative perl’organizzazione dei lavori <strong>di</strong> gruppo e degli approcci cognitivi da parte degli studenti. Talipercorsi devono essere <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualizzati il più possibile, <strong>in</strong> relazione alle problematiche edalle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>agnosticate attraverso l’analisi dei profili pedagogici dei s<strong>in</strong>goli studenti.Cosa fa l’<strong>in</strong>segnante:Elabora una descrizione testuale dei contenuti da presentare oralmente (agli udenti) o <strong>in</strong>l<strong>in</strong>gua dei segni ( ai sor<strong>di</strong>).Costruisce la mappa iperconcettuale dei contenuti da presentare e la traduce <strong>in</strong> un PercorsoVisivo-Ipertestuale m<strong>in</strong>imo ( sia per sor<strong>di</strong> che per udenti) per favorire l’attuazionedei progetti <strong>di</strong> senso <strong>di</strong> attenzione, memorizzazione, comprensione, riflessione ed immag<strong>in</strong>azionecreativa: l’<strong>in</strong>segnante seleziona le <strong>in</strong>formazioni m<strong>in</strong>ime e le immag<strong>in</strong>i dal testoscolastico e le “monta” <strong>in</strong> sequenze d<strong>in</strong>amiche spazio-temporali che esplicitano visivamentei nessi logici e le relazioni tra esseri e cose, fenomeni, fatti e azioni e <strong>in</strong>tegrano i-noltre la spazializzazione del tempo con la temporalizzazione dello spazio stimolandoed orientando l’attivazione e la messa <strong>in</strong> opera dei progetti <strong>di</strong> senso sopracitati.Presenta, <strong>in</strong> momenti <strong>di</strong>versi, i contenuti sia attraverso una descrizione orale, (segnataper i sor<strong>di</strong>), che una illustrazione me<strong>di</strong>ante un Percorso Visivo-Ipertestuale m<strong>in</strong>imo su carta(oppure su grande telo <strong>di</strong> plastica trasparente o lavagna magnetica).Nello scenario della civiltà egizia si potranno ipotizzare i nuclei tematici corrispondenti allascrittura, all’agricoltura, all’architettura, al fiume Nilo.Cosa fa lo studente per preparare il suo lavoro:Riproduce il PVI <strong>mostra</strong>to dall’<strong>in</strong>segnante su foglio <strong>di</strong> plastica personale: attacca le immag<strong>in</strong>iplastificate e le collega con nastro evidenziatore aggiungendo testi <strong>di</strong>dascalici <strong>di</strong>commento alle immag<strong>in</strong>i e <strong>di</strong> collegamento fra le immag<strong>in</strong>i , scritti su post-it o fisarmoni-22


ch<strong>in</strong>e <strong>di</strong> carta.(si fa vedere concretamente il proce<strong>di</strong>mento della plastificazione <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>ie dei testi tagliando la plastica <strong>in</strong> modo da lasciare il bord<strong>in</strong>o autoadesivo)Come si procede e si coopera all’<strong>in</strong>terno del gruppo? Come si sud<strong>di</strong>vidono i compiti?a) Dopo aver ricostruito (ricopiando fedelmente quello presentato dall’<strong>in</strong>segnante o personalizzandolo)<strong>in</strong> modo cooperativo il PVI <strong>di</strong> gruppo, (cioè il PVI del nucleo tematicoassegnato al gruppo) lo si <strong>di</strong>vide <strong>in</strong> blocchi logici (i quali possono derivare da parole chiavecontenute nel PVI presentato all’<strong>in</strong>izio dall’<strong>in</strong>segnante, es. il gruppo che si occupa <strong>di</strong>costruire il PVI del primo nucleo sulla scrittura può prevedere i blocchi logici della semplificazionenel tempo dei caratteri geroglifici, del compito degli scribi rispetto alla marcaturae conta della merce, dei compiti assegnati agli schiavi nell’economia egizia, ecc.). In<strong>di</strong>vidualmente,ogni alunno si occuperà <strong>di</strong> sviluppare il proprio blocco logico tenendo semprepresente l’<strong>in</strong>castro del suo pezzo con quello degli altri al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> ricostruire la storia completa.b) Partendo dai vari moduli ipertestuali che compongono il PVI che é stato costruito,ciascun studente deve fare ritorno al libro <strong>di</strong> testo per effettuare una ricerca <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>isignificative e dei testi utili per arricchire, approfon<strong>di</strong>re, sviluppare il proprio bloccologico. Dopo aver <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato le immag<strong>in</strong>i lo studente potrà recuperarle <strong>in</strong> <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>:ritagliandole <strong>di</strong>rettamente, fotocopiandole, scansionandole e stampandole da vari testi,ricalcandole o ri<strong>di</strong>segnandole . Per la ricerca <strong>di</strong> nuove <strong>di</strong>dascalie e nuovi testi <strong>di</strong> collegamento,o dei loro approfon<strong>di</strong>menti, potrà att<strong>in</strong>gere <strong>di</strong>rettamente dal testo oppure da s<strong>in</strong>tesipre<strong>di</strong>sposte dall’<strong>in</strong>segnante . Lo studente può evidenziare le parti <strong>di</strong> testo che ritiene utiliper la costruzione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>dascalie e dei testi <strong>di</strong> collegamento; prenderà nota <strong>delle</strong> cosenon capite per la richiesta <strong>di</strong> chiarimenti all’<strong>in</strong>segnante al momento della verifica formativa<strong>di</strong> gruppo. La coerenza <strong>di</strong> questa scelta e la correttezza morfo-s<strong>in</strong>tattica del testo verrannoverificate alla f<strong>in</strong>e della costruzione del percorso <strong>di</strong> gruppo, prima dell’assemblaggiof<strong>in</strong>ale sul grande telo <strong>di</strong> classe. Gli alunni <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà sia a livello <strong>di</strong> reperimento <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>iche nella comprensione del testo, potranno essere aiutati dagli altri membri delgruppo nell’organizzazione del loro percorso personale per immag<strong>in</strong>i e <strong>di</strong>dascalie.(In che modo opereranno per effettuare questo ritorno? Cioè per cercare l’aggancio al testoda cui prelevare ulteriori <strong>in</strong>formazioni ? Si faranno guidare da evocati u<strong>di</strong>tivi o visivi?Opereranno prima un confronto fra immag<strong>in</strong>i, fra parole, fra immag<strong>in</strong>i e testi, o fra perio<strong>di</strong>complessi?)c) Si plastificano le immag<strong>in</strong>i ( le <strong>di</strong>dascalie ed i testi <strong>di</strong> collegamenti si plastificano solodopo il controllo da parte dell’<strong>in</strong>segnante ed eventualmente dopo la loro ricopiatura def<strong>in</strong>itivaal computer)d) Inf<strong>in</strong>e, lo studente dovrà comporre il proprio percorso apponendo le proprie immag<strong>in</strong>ie i propri testi nello spazio a lui riservato dal PVI <strong>di</strong> gruppo.e) Ogni gruppo deve ricomporre il proprio PVI all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> quello globale della classe.f) Ogni gruppo traduce il proprio PVI <strong>in</strong> ipertesto partendo dallo scenario comune.Materiali e strumentiLavagna lum<strong>in</strong>osa o lavagna magnetica, acetati con scenari o PVI, immag<strong>in</strong>i magnetizzateo plastificate, pennarelli e gomme per acetati, pennarelli per lavagna bianca, nastro e-videnziatore <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi colore, plastica autoadesiva, forbici, nastro adesivo o colla riposizionabile.Risultati raggiunti Acquisizione <strong>di</strong> una maggiore consapevolezza sul funzionamento della propria attivitàmentale Acquisizione <strong>di</strong> un metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o personale ed autonomoAttraverso:23


Allenamento ai progetti <strong>di</strong> senso <strong>di</strong> memorizzazione, comprensione e riflessione sui PVI: ilprodotto della riflessione e della sua memorizzazione, attraverso un progetto <strong>di</strong> riutilizzazionefutura nel collegamento all’immag<strong>in</strong>e successiva, favorisce la rielaborazione personaleda parte dell’alunno del testo del collegamento.Esplicitazione visiva dei nessi logiciNel PVI gli elementi significativi sono già pre<strong>di</strong>sposti <strong>in</strong> sequenza spazio - temporale, perfacilitare i progetti <strong>di</strong> senso <strong>di</strong> memorizzazione, comprensione e riflessione ma nel testoscolastico non è così. Al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> favorire l’attivazione e la messa <strong>in</strong> opera dei progetti <strong>di</strong>senso <strong>di</strong> memorizzazione, comprensione e riflessione, - vale a <strong>di</strong>re al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> favorirel’acquisizione <strong>di</strong> un metodo <strong>di</strong> lavoro autonomo -, il PVI viene utilizzato come supporto e-xtratestuale alla comprensione del testo scolastico per l’esplicitazione dei nessi logici(causa-effetto, prima-dopo, mezzo-f<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>clusione-esclusione, somiglianza-<strong>di</strong>fferenza)che nel testo curricolare sono impliciti e comportano una competenza l<strong>in</strong>guistica nonsempre <strong>di</strong>sponibile da parte degli alunni.Il modello <strong>di</strong> concatenamento logico-d<strong>in</strong>amico offerto dai PVI crea le con<strong>di</strong>zioni che permettonoall’alunno la scoperta e la visualizzazione <strong>delle</strong> relazioni spazio - temporali implicite,appunto, nel testo scolastico e non facilmente afferrabili, soprattutto, da parte <strong>di</strong> queglistudenti che si trovano a loro agio nella s<strong>in</strong>tesi spaziale offerta dalla globalità visiva.,svolgendo la funzione <strong>di</strong> “guida” per andare al testo e tornare. L’<strong>in</strong>segnante fornisce, <strong>in</strong>oltre,<strong>delle</strong> domande guida che orientano l’alunno nella sua ricerca nel testo del libro, tenendoconto degli elementi lessicali e <strong>delle</strong> strutture frasali presenti sia nel testo scolasticoche nei testi scritti del PVI e utilizzando le “parole legame” utili alla <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione deicomplementi <strong>in</strong><strong>di</strong>retti corrispondenti alle connessioni logiche <strong>in</strong><strong>di</strong>cate.Attraverso l’allenamento alla “andata e ritorno PVI-testo scolastico”, l’alunno può crearsimentalmente quella struttura spazio-temporale “vuota”, analoga a quella del modulobase del PVI ma fatta da spazi e tempi vuoti, da riempire con i contenuti recuperati daltesto che sta analizzando, struttura <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> favorire, <strong>in</strong>oltre, il transfert ad altre <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ee situazioni.Risultati raggiunti nelle attività <strong>di</strong> “ri-me<strong>di</strong>azione” pedagogica:Acquisizione <strong>di</strong> capacità logiche (comprensione dei rapporti causa-effetto, prima-dopo,mezzo-f<strong>in</strong>e, <strong>in</strong>clusione-esclusione, somiglianza-<strong>di</strong>fferenza).Valorizzazione <strong>delle</strong> competenze personali <strong>di</strong> ciascun alunno.In<strong>di</strong>vidualizzazione dell’appren<strong>di</strong>mento: ogni alunno trova una modalità <strong>di</strong> elaborazionedei contenuti adeguata alle sue capacità (da semplici immag<strong>in</strong>i con semplici <strong>di</strong>dascalie atesti elaborati e complessi).No<strong>di</strong> critici che hanno favorito l’attuazione dell’esperienza: Presenza nella scuola del laboratorio della comunicazione pedagogica e della progettazioneipertestuale Collaborazione fra <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegno e curricolari Compresenza fra <strong>in</strong>segnanti curricolari e <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegnoNo<strong>di</strong> critici che hanno limitato l’attuazione dell’esperienza: Mancanza <strong>di</strong> “tempi” e “spazi” adeguati nella scuola e nella organizzazione degli oraricurricolari. Mancanza, nella istituzione scolastica, <strong>di</strong> una lettura pedagogica <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoe <strong>di</strong> <strong>in</strong>tegrazione nonché <strong>delle</strong> conseguenti proposte <strong>di</strong> “ri-me<strong>di</strong>azione”pedagogica. Mancata <strong>di</strong>ffusione e conoscenza della pratica pedagogica della Gestione Mentale <strong>in</strong>Italia.Ricaduta sulla classeOgni alunno, a turno, presenta il proprio lavoro attraverso l’esposizione orale dei percorsi,con o senza il supporto del PVI a seconda <strong>delle</strong> sue <strong>di</strong>fficoltà, oppure attraverso la riproduzioneschematica alla lavagna bianca con i pennarelli o alla lavagna lum<strong>in</strong>osa.Ogni gruppo prende nota e stu<strong>di</strong>a i contenuti esposti dagli altri gruppi.24


In<strong>di</strong>vidualizzazione dell’appren<strong>di</strong>mento: ogni alunno trova una modalità <strong>di</strong> elaborazionedei contenuti adeguata alle sue capacità (da semplici immag<strong>in</strong>i con semplici <strong>di</strong>dascalie atesti elaborati e complessi).Strumenti e modalità <strong>di</strong> verifica.Verifica formativaOgni alunno, a turno, deve sottoporre all’attenzione del proprio gruppo ciò che ha elaboratoo il progetto (mappa iperconcettuale) <strong>di</strong> ciò che ha <strong>in</strong>tenzione <strong>di</strong> elaborare e chiederesuggerimenti e pareri prima <strong>di</strong> sottoporlo al controllo da parte dell’<strong>in</strong>segnante.Ulteriori modalità <strong>di</strong> verifica <strong>in</strong> it<strong>in</strong>ere Ricostruzione autonoma dei testi <strong>di</strong> collegamento logico tra le immag<strong>in</strong>i <strong>di</strong> un nucleotematico o <strong>di</strong> un blocco logico Traduzione dello "scenario" <strong>in</strong> un testo scritto coerente ed organico Traduzione <strong>delle</strong> mappe iperconcettuali <strong>in</strong> relazioni scritte od orali e viceversaVerifica e restituzione f<strong>in</strong>aleOgni alunno scrive una relazione che descrive l’argomento contenuto nel proprio bloccologico.Ogni alunno copia la relazione così fatta anche dagli altri compagni del gruppo per gli altriblocchi logici, <strong>in</strong> modo da ricomporre tutte le <strong>in</strong>formazioni contenute nell’argomento assegnatoal suo gruppo. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> le stu<strong>di</strong>a con il progetto <strong>di</strong> esporle alla classe (previo allenamentodavanti al piccolo gruppo) tramite :restituzione verbale-u<strong>di</strong>tiva: relazione descrittiva orale del PVIrestituzione grafico-visiva: ricomposizione autonoma del PVI.25


Integrazione scolasticaGruppo <strong>in</strong>segnanti I Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>;Vianello Renzo (Università <strong>di</strong> Padova, Dipartimento <strong>di</strong> Psicologia)Lavorare per gruppi cooperativiTutti i plessi del I Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iDalla I alla VArea tematicaScuolaContenuto tematicoIntegrazione scolastica, appren<strong>di</strong>mento cooperativoObiettivo/iObiettivi per gli <strong>in</strong>segnanti- fare partecipare e permettere ad ogni alunno <strong>di</strong> crescere nel processo cognitivo ed'appren<strong>di</strong>mento tenendo conto e rispettando le <strong>di</strong>versità- favorire l'<strong>in</strong>staurarsi <strong>di</strong> un clima <strong>di</strong> classe positivoObiettivi per gli alunni- lavorare <strong>in</strong> gruppo con l'<strong>in</strong>tenzionalità <strong>di</strong> creare qualcosa <strong>in</strong>sieme- imparare ad ascoltare sé e gli altri- riconoscere le peculiarità e abilità <strong>di</strong> ognuno- favorire il contributo <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale <strong>in</strong> quanto necessario al gruppo- confrontare le proprie strategie con le altruiDest<strong>in</strong>atariInsegnanti e alunniPersonale co<strong>in</strong>voltoGruppo <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnanti del I Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Per circoloDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniDal confronto fra le <strong>in</strong>segnanti è emersa la necessità <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re la conoscenza <strong>di</strong>strategie atte a favorire la partecipazione <strong>di</strong> tutti gli alunni alle attività scolastiche , partendodal fatto che <strong>in</strong> ogni classe sono presenti alunni con tempi d'appren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> lavoromolto <strong>di</strong>versi.Si è progettato un corso <strong>di</strong> autoformazione per l’anno scolastico 2000/01 rivolto agli <strong>in</strong>segnantidel circolo che prevedeva:- <strong>in</strong>tervento sul collegio da parte del prof. Vianello su ”clima <strong>di</strong> classe e gruppi cooperativi”;- n°3 <strong>in</strong>contri <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> gruppo degli <strong>in</strong>segnanti che hanno deciso <strong>di</strong> attuare <strong>esperienze</strong><strong>di</strong> gruppi cooperativi nelle classi, coord<strong>in</strong>ati dal prof. Vianello;- il momento f<strong>in</strong>ale : alcuni <strong>in</strong>segnanti del gruppo <strong>di</strong> lavoro hanno relazionato al collegiole loro <strong>esperienze</strong>.26


Riflessioni conclusive del gruppo <strong>di</strong> lavoro- non esiste un unico modo per lavorare <strong>in</strong> gruppi cooperativi- ogni contesto <strong>di</strong> realizzazione richiede ritmi e articolazioni <strong>di</strong>verse- lavorare per gruppi cooperativi è possibile dalla 1^ classe alla 5^- i bamb<strong>in</strong>i si sentono valorizzati per quello che stanno costruendo: sono loro gli artefici- tutti possiamo lavorare per gruppi cooperativi: ciò’ che occorre <strong>in</strong>fatti fa parte dellaprassi quoti<strong>di</strong>ana- lavorare per gruppi cooperativi sono <strong>esperienze</strong> che entusiasmano chi le fa, alunni e<strong>in</strong>segnantiArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàSi presentano <strong>esperienze</strong> attuate utilizzando la strategia dei gruppi cooperativi:IL COMPLEANNO DI PILÙAttività basata sulla metodologia del lavoro cooperativo <strong>in</strong> una classe 1^ della scuola elementare“ Buon Pastore “"La mia classe è una prima elementare composta da 25 bamb<strong>in</strong>i (3 dei quali stranieri) <strong>di</strong>me<strong>di</strong>a estrazione sociale; 2 i casi più' problematici: una bamb<strong>in</strong>a con tempi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentomolto lunghi ed uno con grosse <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> relazione con i compagni.F<strong>in</strong> dall'<strong>in</strong>izio dell'anno ho <strong>in</strong>trodotto uno sfondo fantastico che pian piano è <strong>di</strong>ventato parte<strong>di</strong> uno sfondo <strong>in</strong>tegratore che <strong>in</strong>sieme abbiamo def<strong>in</strong>ito , trasformato e ricreato.Il personaggio pr<strong>in</strong>cipale <strong>di</strong> tale sfondo è Pilù , un gatto con precise sembianze che costituisceanche il filo conduttore del libro <strong>di</strong> testo.Verso febbraio, all'<strong>in</strong>terno della classe, si stava creando un momento <strong>di</strong>fficile per l'emergere<strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse competenze raggiunte o non , da ciascuno , e a volte si percepivanomomenti <strong>di</strong> spiccata competitività.Sentivo che bisognava <strong>in</strong>trodurre un'esperienza <strong>di</strong> lavoro cooperativo tenendo presente laricchezza che tutti devono avere, come presupposto per la realizzazione <strong>di</strong> un buon lavoro.L'occasione per attivare l'esperienza è stato l'arrivo <strong>di</strong> una "lettera" nella posta <strong>di</strong> classe,che ho tempestivamente fatto giungere: un amico <strong>di</strong> Pilù' chiedeva la collaborazione dellaclasse per organizzare una festa <strong>in</strong> occasione del 3° compleanno del gatto."obiettivi cooperativi:- favorire comportamenti e situazioni per il lavoro <strong>di</strong> gruppo- riuscire a lavorare vic<strong>in</strong>i senza litigi- ascoltare il parere degli altri senza riderne ed esprimerne (possibilmente) uno proprioobiettivi cognitivi:- ascoltare un breve racconto letto dall'<strong>in</strong>segnante- coglierne il problema fondamentale ed elaborare una possibile soluzione attraverso il <strong>di</strong>segnoe le parole scritteModalità organizzativela classe è composta da 25 alunni e non sono presenti casi particolarmente problematici.- i bamb<strong>in</strong>i sono stati sud<strong>di</strong>visi dall'<strong>in</strong>segnante <strong>in</strong> 7 gruppi da 3 e uno da 4.- ogni gruppo riceve fogli bianchi e colori- il lavoro è sud<strong>di</strong>viso <strong>in</strong> 4 fasi1^faseL'<strong>in</strong>segnante legge, poi ogni gruppo <strong>in</strong>com<strong>in</strong>cia a <strong>di</strong>scutere.Dopo 15 m<strong>in</strong>uti raccogliamo le proposte nel grande gruppo e le <strong>di</strong>segniamo alla lavagna;formalizziamo quanto emerso e deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> lavorare <strong>in</strong> 4 <strong>di</strong>rezioni:- r<strong>in</strong>fresco- giochi27


- sorprese- allestimento dello spazio2^ fase- Ogni gruppetto sceglie una sola <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong>segna e scrive su fogli bianchi.- Tempo 1,30h- Al term<strong>in</strong>e si torna nel grande gruppo e ogni gruppo espone quanto fatto.- Attraverso la <strong>di</strong>scussione collettiva si confrontano e si scelgono le attività che caratterizzerannola festa <strong>di</strong> compleanno3^fase- Def<strong>in</strong>izione del luogo <strong>in</strong> cui si svolgerà la festa: parco Amendola- Per il r<strong>in</strong>fresco si richiede la collaborazione <strong>delle</strong> famiglie- Per la preparazione dei giochi e <strong>delle</strong> sorprese per la festa,- Ogni gruppo sceglie una sola proposta e la realizza.- Tempo 2h per ogni momento.4^ fase- Momento conclusivo: realizzazione del compleanno- Tempo 3hLe mie riflessioni- il tempo da me preventivato è stato largamente superato;- i bamb<strong>in</strong>i sono stati estremamente motivati e questo lavoro li ha visti pieni <strong>di</strong> proposteche li hanno portati a soluzioni <strong>di</strong>vertenti e creative;- il bamb<strong>in</strong>o con <strong>di</strong>fficoltà relazionali ha contribuito al lavoro del suo gruppo e non si sonomanifestate conflittualità spiccate;- un problema è emerso da parte <strong>di</strong> una bamb<strong>in</strong>a molto decisa e impositiva che, non riuscendoad accettare quanto proposto dal suo gruppo, ad un certo punto ha deciso <strong>di</strong><strong>in</strong>terrompere il lavoro. Dopo 10 m<strong>in</strong>uti è rientrata e ha proseguito l'attività più' <strong>di</strong>stesa;- io non ho mai saputo bene come sarebbe f<strong>in</strong>ito questo lavoro, nel senso che poi, larealizzazione pratica del compleanno è stata una reale sorpresa anche per me: devo<strong>di</strong>re estremamente piacevole;- al <strong>di</strong> là del risultato tangibile, durante i momenti <strong>di</strong> lavoro si percepiva un buon clima,dove ognuno stava bene;- questo non ha risolto tutti i problemi ma credo abbia contribuito ad accrescere la positività<strong>di</strong> ciascuno e a fornire un modello <strong>di</strong> cooperazione al quale ogni tanto riferirsi.UN CARRO STORICO PER LA FESTA DI CARNEVALEIpotesi <strong>di</strong> attività basata sulla metodologia del gruppo cooperativo nella classe III dellascuola elementare statale “R. Montecuccoli.”La scuola elementare è co<strong>in</strong>volta per la prima volta nella realizzazione <strong>di</strong> un carro <strong>in</strong> occasionedella sfilata mascherata <strong>di</strong> Carnevale per le strade del piccolo centro <strong>di</strong> Baggiovara,organizzata dal comitato promotore e che è, per la realtà locale, un evento.In particolare la classe III A sarà impegnata nell’allestimento <strong>di</strong> un carro storico aventecome f<strong>in</strong>alità quello <strong>di</strong> ricondurre alle orig<strong>in</strong>i del territorio stesso, attraverso la messa <strong>in</strong>scena della vita al tempo <strong>delle</strong> “terramare”.La classe III A è composta da 21 alunni, <strong>di</strong> cui uno con sostegno e alcuni con <strong>di</strong>sagi socio-economici-culturali.Inizio del progettoIpotesi <strong>di</strong> Proposta <strong>di</strong> Lavoro: l’<strong>in</strong>segnante spiega la richiesta che è stata rivolta dall’entelocale alla scuola e <strong>in</strong> particolare alla classe III A.L’adesione è totale: i bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong>tervengono con entusiasmo.28


L’<strong>in</strong>segnante pone <strong>in</strong> modo chiaro scritto alla lavagna i term<strong>in</strong>i del problema, per unamaggior consapevolezza dell’argomento d’affrontare: ”LE TERRAMARE E L’UOMO DEL-LE PALAFITTE”.Si <strong>di</strong>scute <strong>in</strong>sieme “a ruota libera” sull’argomento; si arriva alla conclusione che ”come alsolito è meglio <strong>di</strong>vidersi…”.Su <strong>in</strong>vito degli alunni si formano i gruppi <strong>di</strong> lavoro ,composti da quattro alunni: ogni gruppoautonomamente decide <strong>di</strong> affrontare a suo modo il problema, <strong>in</strong> base alle proprie conoscenzepregresse scolastiche, ma anche d’<strong>in</strong>teresse e capacità personale. C’è fermentoe <strong>di</strong>scussione perché le idee sono tante ed ognuno <strong>in</strong>terviene con i suoi compagni <strong>di</strong>gruppo.Dopo circa 30’ <strong>di</strong> conversazione, anche animate, all’<strong>in</strong>terno dei gruppi, ognuno è prontoper comunicare le proprie ipotesi <strong>di</strong> lavoro.Introducono l’idea <strong>di</strong> lavoro “i segretari”, ma poi <strong>in</strong>tervengono per chiarimenti e aggiuntegli amici del gruppo. Queste le ipotesi emerse:- Disegno <strong>delle</strong> palafitte su pannelli.- Ricostruzione attraverso materiali <strong>di</strong> recupero (legnetti, polistirolo…) degli strumenti e<strong>delle</strong> armi dell’uomo primitivo.- Ricerca su libri <strong>delle</strong> “terramare”.- Scene <strong>di</strong> vita dell’uomo primitivo cacciatore - raccoglitore, battute <strong>di</strong> caccia al mammuth“imperiale”; ambientazione scenica <strong>in</strong>torno al “fuoco”: i riti religiosi e funerari …- Abbigliamento: travestimenti <strong>in</strong> pelle, sciarpe zebrate, collane, ciondoli, amuleti, ossacome fermagli, c<strong>in</strong>ture …Si pensa anche ai cartoni animati come i Fl<strong>in</strong>stones per simulareuna tribù primitiva sul carro (a questo hanno poi contribuito alcune mamme,che hanno aiutato a confezionare gli abiti, ma che si sono travestite e che sono salitesul carro a far parte della tribù) .Queste sono le idee <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi emerse dai c<strong>in</strong>que gruppi .Poi alcuni ragazzi hanno chiesto <strong>di</strong> poter andare a collaborare <strong>in</strong> altri gruppi.Realizzazione dell’attivitàIl lavoro si è svolto nell’arco <strong>di</strong> due settimane occupando parte della giornata. Durantel’attività <strong>di</strong> gruppo frequenti erano i commenti, i consigli, le <strong>in</strong>formazioni che <strong>in</strong> maniera <strong>in</strong>formalei gruppi si scambiavano; l’attività ha comportato che ogni gruppo facesse ancheuna selezione dei materiali da utilizzare e che proponesse <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> adulti (artigianidella pelle, sarte…). Al term<strong>in</strong>e del lavoro l’<strong>in</strong>segnante ha sottoposto un piccolo test peruna maggior consapevolezza del lavoro affrontato, cioè se i bamb<strong>in</strong>i vedevano aumentatala loro competenza e che cosa avevano imparato che non conoscevano.La CONCLUSIONE è che “tutti conoscono un frammento <strong>di</strong> storia che hanno costruito”,ma ora soprattutto hanno elaborato un approccio metodologico che tuttora gli consente <strong>di</strong>ipotizzare la vita dell’uomo nel camm<strong>in</strong>o dell’umanità. Inoltre si è lavorato perl’OBIETTIVO SOCIALE <strong>di</strong> aumento <strong>di</strong> autostima e stima reciproca per riconoscere <strong>in</strong> ogni<strong>in</strong><strong>di</strong>viduo <strong>delle</strong> capacità che lo rendono <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile nella cooperazione e nella realizzazionedel lavoro…(“hai visto come è bravo a fare le fionde?”….”hai visto che bella ideache ha avuto?”…”hai visto come si impegna ?”). Il risultato concreto f<strong>in</strong>ale è stato una serie<strong>di</strong> pannelli <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa grandezza raffiguranti il momento storico attraverso tecniche grafico- pittoriche <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>verso.RiflessioniTale tipo <strong>di</strong> attività, nella classe, ha contribuito senz’altro a:- rafforzare il clima <strong>di</strong> classe, per cui ognuno è ben <strong>in</strong>serito nella d<strong>in</strong>amica <strong>di</strong> relazionecon i compagni e gli <strong>in</strong>segnanti e apprezza le caratteristiche peculiari <strong>di</strong> ciascuno;- esaltare le capacità, con<strong>di</strong>vise dal gruppo, legate alla “cultura della quoti<strong>di</strong>anità”,all’<strong>in</strong>telligenza concreta dei bamb<strong>in</strong>i, a volte penalizzati dal profitto scolastico, ma daiquali sono emerse idee apprezzabili per la costruzione <strong>delle</strong> armi e per l’uso <strong>di</strong> materiali;29


- essere aperti al confronto, al ragionamento e alla collaborazione anche <strong>di</strong> chi nonsempre ha un’imme<strong>di</strong>ata chiarezza <strong>di</strong> ciò che si fa e cercare <strong>di</strong> rimuovere gli ostacolidella comprensione esatta e del ruolo predef<strong>in</strong>ito, <strong>di</strong> chi, comunque, <strong>in</strong>teragisce con icompagni sentendosi a proprio agio soprattutto nella praticità del lavoro e nella mobilità<strong>di</strong> esso;- essere pronti all’accoglienza e alla collaborazione con persone <strong>di</strong>verse con ruoli <strong>di</strong>fferenti(compagni, <strong>in</strong>segnanti, collaboratori, genitori…);- essere consapevoli del percorso d’appren<strong>di</strong>mento che si sta facendo <strong>in</strong>sieme, cercando<strong>di</strong> aggiungere tasselli alla propria conoscenza e arricchendo le proprie abilità.La metodologia del gruppo cooperativo e la <strong>di</strong>scussione come strategie <strong>di</strong> lavoro, <strong>in</strong> questocontesto, sono fondamentali perché tutti possano raggiungere l’obiettivo pr<strong>in</strong>cipale <strong>di</strong>”credere <strong>in</strong> se stessi e nelle proprie capacità”. Inoltre esse risultano anche <strong>di</strong> grande aiutoal raggiungimento dei contenuti <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari programmatici, perché promuoverel’appren<strong>di</strong>mento attraverso il gruppo cooperativo aumenta la motivazione e “il piacere <strong>in</strong>tellettuale”al sapere. Questa attività ha <strong>di</strong><strong>mostra</strong>to anche a me (come <strong>in</strong>segnante), <strong>in</strong> modotangibile, che la conoscenza si costruisce attraverso <strong>in</strong>terazione nel gruppo e attraversoil confronto: nessun ruolo privilegiato, dunque, ma un conflitto cognitivo che ha consentitoa tutti <strong>di</strong> crescere e <strong>di</strong> capire me<strong>di</strong>ante la capacità d’<strong>in</strong>terloquire <strong>in</strong>sieme. L’esperienzasi è conclusa con la sfilata dei carri, ma ha lasciato un’impronta che, anche dopo, haconsentito <strong>di</strong> “fare storia” <strong>in</strong> modo attivo, consentendo ai bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> <strong>in</strong>teragire, non solo tra<strong>di</strong> loro e con me, ma anche con i testi, le fonti e con gli esperti al museo. È <strong>di</strong>ventato unpartecipare per costruire, un pensare per ipotizzare. Credo che sia fondamentale <strong>in</strong> questosenso l’atteggiamento con cui ci si pone come <strong>in</strong>segnanti con i bamb<strong>in</strong>i: un entusiasmoche va trasmesso, una benigna accettazione dell’esuberanza che si crea e che vaf<strong>in</strong>alizzata, ma anche un’<strong>in</strong>tuibile richiesta <strong>di</strong> lavorare tutti <strong>in</strong>sieme per arrivare a … ognivolta una nuova esperienza.LO STAND DELLE PIANTEAttività basata sulla metodologia del lavoro cooperativo nella classe IV della scuola elementare"R. Montecuccoli".La classe è formata da 26 alunni, fra i quali una bamb<strong>in</strong>a con s<strong>in</strong>drome autistica moltograve che frequenta tre volte alla settimana, alcuni bamb<strong>in</strong>i con <strong>di</strong>fficoltà specifiche o conproblemi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.Da due anni abbiamo attivato nella classe una metodologia basata sul lavoro cooperativo,ponendoci questi obiettivi:- Lavorare <strong>in</strong> gruppo con l'<strong>in</strong>tenzionalità <strong>di</strong> creare qualcosa <strong>in</strong>sieme.- Riconoscere nel compagno abilità specifiche.- Confrontare le proprie strategie con quelle degli altri.Da circa un mese si è attivato un lavoro cooperativo <strong>in</strong>titolato "Lo stand <strong>delle</strong> piante", conl'obiettivo primario <strong>di</strong> far acquisire autonomia nella progettazione <strong>di</strong> un'attività <strong>in</strong> rapporto auno scopo preciso. Abbiamo proposto ai bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> progettare la preparazione dello stand<strong>delle</strong> piante per la festa <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e anno.Il lavoro comprende:1. Progetto per l'acquisto del materiale necessario per la sem<strong>in</strong>a e il trapianto;2. Progetto per la sem<strong>in</strong>a e la coltivazione <strong>delle</strong> piante;3. Progetto per l’allestimento dello stand.I contenuti <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari, soprattutto dell’area matematica e scientifica, sono stati <strong>in</strong> parte i-potizzati all’<strong>in</strong>izio del lavoro, ma del<strong>in</strong>eano man mano che i bamb<strong>in</strong>i procedono nella stesurae nell’esecuzione del progetto. All’<strong>in</strong>izio del lavoro i gruppi sono stati formatidall’<strong>in</strong>segnante, durante le fasi <strong>di</strong> lavoro i gruppi possono essere mo<strong>di</strong>ficati dagli alunnisecondo l’esigenza del momento. Il progetto prevede cont<strong>in</strong>ua alternanza tra lavoro <strong>di</strong>gruppo e <strong>di</strong>scussione.30


PROGETTO ACQUISTO MATERIALE SEMINA: ITINERARIO DI LAVORO1^ FASE <strong>di</strong>scussioneBreve fase <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione <strong>in</strong> cui emerge il ricordo dello stand precedente e della sommaricavata, conservata <strong>in</strong> un marsupio rosso, riposto l'anno scorso <strong>in</strong> un arma<strong>di</strong>o.Si decide <strong>di</strong> contare il denaro a <strong>di</strong>sposizione per gli acquisti.2^ FASE gruppiI gruppi, formati dall'<strong>in</strong>segnante <strong>in</strong>iziano a stendere il progetto:l'argomento consente a tutti i componenti <strong>di</strong> dare un contributo;<strong>in</strong> due gruppi si sono formati dei sottogruppi ( materiali - fasi <strong>di</strong> lavoro )3^ FASE <strong>di</strong>scussioneI gruppi si confrontano e si decide <strong>di</strong> dare priorità all'acquisto del materiale per la sem<strong>in</strong>a.Alcuni bamb<strong>in</strong>i si offrono per ricercare nei negozi i prezzi <strong>di</strong> semi, vasi, terra, secchi….4^ FASE gruppiProgetto acquistiSi stende l'elenco del materiale necessario per la sem<strong>in</strong>a, con il costo relativo e tenendoconto del denaro a <strong>di</strong>sposizione.5^ FASE <strong>di</strong>scussioneAlcuni materiali non sono ritenuti <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabili e si decide <strong>di</strong> non acquistarli; si confrontanoi prezzi e vengono scelti per gli acquisti negozi dove praticano sconti o dove ci sonoofferte 3x2.Alla f<strong>in</strong>e si registra <strong>in</strong>sieme <strong>in</strong> una tabella l'elenco del materiale, il costo unitario, il costototale e si stabiliscono gli <strong>in</strong>caricati per gli acquisti.Con le stesse modalità <strong>di</strong> lavoro si sono svolti gli altri due momenti previsti: progetto sem<strong>in</strong>ae progetto allestimento stand.Contenuti <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari f<strong>in</strong>ora emersi:Matematica costo unitario/totale ricavo, guadagno, spesa, per<strong>di</strong>ta problemi a soluzione comb<strong>in</strong>atoria uso <strong>di</strong> tabelle per la rappresentazione <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni ricerca <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> calcolo attività <strong>di</strong> misuraScienze Geografia la pianta e le sue parti clima orientamentoImmag<strong>in</strong>e decorazioni con fiori secchi per bigliett<strong>in</strong>i auguraliRIFLESSIONIIl lavoro cooperativo ha favorito la vita <strong>di</strong> relazione nella classe. Ogni elemento del gruppoha trovato un ruolo e ha potuto dare un contributo personale significativo, ottenendo daparte dei compagni un <strong>di</strong>s<strong>in</strong>teressato riconoscimento <strong>delle</strong> proprie potenzialità che ha offertoal gruppo per un lavoro completo e ricco. Ci sono stati confronto <strong>di</strong> strategie e <strong>di</strong> idee,scambio <strong>di</strong> <strong>esperienze</strong> e <strong>di</strong> conoscenze, potenziamento e riconoscimento <strong>di</strong> abilità, superamentodell'<strong>in</strong><strong>di</strong>vidualismo, arricchimento personale. Gli alunni <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà hanno avutomodo <strong>di</strong> collocarsi nel gruppo <strong>in</strong> ruoli a loro adatti, aumentando l'autostima ed acquisendosicurezza perché il gruppo richiede <strong>di</strong>fferenziazione <strong>di</strong> impegni e <strong>di</strong> ruoli.Chi è <strong>di</strong>ventato l'esperto del computer, chi si è <strong>di</strong><strong>mostra</strong>to abile nel ricercare i prezzi piùconvenienti, chi ha avuto il "pollice verde" nella cura <strong>delle</strong> piante.31


Integrazione scolasticaBeghetti Maura, Monzani Alessia, Picc<strong>in</strong><strong>in</strong>i ElisabettaVita quoti<strong>di</strong>ana nel me<strong>di</strong>oevoScuola elementare Giovanni XXIII - III Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iIVArea tematicaScuolaContenuto tematicoInsegnamento <strong>di</strong>fferenziato, appren<strong>di</strong>mento cooperativo, storia, l<strong>in</strong>gua, educazioneall’immag<strong>in</strong>e, matematica, scienze.Obiettivo/iFornire un’opportunità <strong>di</strong> percorso <strong>in</strong>tegrato al lavoro della classe per l’alunno certificato eper un’alunna straniera neo-arrivata; offrire agli alunni un’esperienza <strong>di</strong> lavoro cooperativoe <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione.Dest<strong>in</strong>atariGli alunni della classe ed <strong>in</strong> particolare gli alunni con bisogni educativi speciali (alunno H,alunna neo-arrivata, alunno <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio relazionale)Personale co<strong>in</strong>voltoIl team <strong>di</strong> classe, il team <strong>di</strong> classi parallele, l’operatrice psicopedagogica.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Per team <strong>di</strong> classe, per team <strong>di</strong> classi parallele.Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniAll’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> un momento <strong>di</strong> verifica del percorso <strong>di</strong> <strong>in</strong>tegrazione dell’alunno certificato, èemersa la necessità <strong>di</strong> rimodellare il progetto, data la scarsa motivazione che R. <strong>di</strong><strong>mostra</strong>vaper tutte le attività che gli erano proposte. Faticava ad accettare il lavoro <strong>in</strong> unospazio separato dall’aula, esprimeva la voglia <strong>di</strong> seguire l’attività degli altri compagni.MotivazioneR. è un alunno certificato ai sensi della L.104, durante la seconda elementare. Provieneda una famiglia già seguita dai Servizi Sociali e dall’Unità Operativa della NeuropsichiatriaInfantile (NPI) dell’AUSL <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>: entrambi i suoi fratelli erano stati certificati (per ritardomentale) e seguiti da un’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> sostegno.Il bamb<strong>in</strong>o era stato sottoposto ad un’osservazione durante la scuola materna, senza chefosse rilevato nulla <strong>di</strong> significativo.Per tutta la classe prima aveva seguito il percorso della classe sviluppando una notevoleabilità <strong>di</strong> “copiatore”, <strong>in</strong> realtà non aveva ancora acquisito il processo <strong>di</strong> scrittura autonoma.Ad <strong>in</strong>izio seconda l’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua pensò <strong>di</strong> segnalare il caso all’operatrice psicopedagogicadel Circolo; contemporaneamente la psicologa che seguiva uno dei fratelli si reseconto della mancata acquisizione del co<strong>di</strong>ce scritto.32


R. fu preso <strong>in</strong> carico dal servizio <strong>di</strong> Neuropsichiatria Infantile e certificato per un ritardomentale lieve. Per tutta la seconda R. fu seguito da un’<strong>in</strong>segnante volontaria che attivò unpercorso <strong>di</strong> lettoscrittura. Contemporaneamente il bamb<strong>in</strong>o seguiva un ciclo logope<strong>di</strong>copresso il servizio. La psicologa somm<strong>in</strong>istrò al bamb<strong>in</strong>o il test Operazioni Logiche Conservazione(OLC) del Progetto MS che mise <strong>in</strong> luce l’assoluta adeguatezza cognitiva <strong>di</strong> R.La <strong>di</strong>agnosi fu così rivista e gli fu certificato un <strong>di</strong>sturbo specifico della lettura. Alla f<strong>in</strong>e dellaseconda R. sapeva riconoscere gran parte dei grafemi e scrivere con questi alcune parolepiane.In terza l’alunno ebbe f<strong>in</strong>almente un’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> sostegno. L’attività venne concentratasull’acquisizione della lettoscrittura, con un lavoro meticoloso <strong>in</strong> stretto rapporto con la riabilitazionelogope<strong>di</strong>ca.Questo, però, produsse un allontanamento <strong>di</strong> R. dalle attività della classe. Il suo lavoro sisvolgeva <strong>in</strong> larga misura al <strong>di</strong> fuori dell’aula e non <strong>di</strong> rado R. si <strong>mostra</strong>va demotivato eoppositivo alle proposte che gli venivano fatte.Questo atteggiamento si ripropose anche all’<strong>in</strong>izio della quarta e, ottenuta ormai una certaautonomia nelle tecniche del leggere e dello scrivere, si poneva il problema <strong>di</strong> sviluppareappren<strong>di</strong>menti più alti. Occorreva dunque ripensare all’<strong>in</strong>tero percorso cercando <strong>di</strong> daresenso al leggere e allo scrivere e <strong>di</strong> <strong>in</strong>trecciare una trama <strong>di</strong> significati da cui poter sviluppareappren<strong>di</strong>menti più alti. L’ipotesi da cui ci si mosse era quella che la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accessoal co<strong>di</strong>ce scritto, oltre al <strong>di</strong>sturbo specifico, era sicuramente imputabile alle <strong>in</strong>fluenze<strong>di</strong> una famiglia analfabeta, <strong>in</strong> cui le conoscenze e la memoria <strong>in</strong>tergenerazionale passavanoattraverso il racconto e il fare <strong>in</strong>sieme.R. <strong>in</strong>fatti <strong>di</strong><strong>mostra</strong>va una grande ricchezza <strong>in</strong> tutto ciò che implicava il costruire o il rappresentareattraverso il <strong>di</strong>segno, e un grande bagaglio <strong>di</strong> conoscenze su alcuni aspetti delmondo naturale (il papà è giard<strong>in</strong>iere).Nel progetto che seguirà non è stato esplicitato il percorso <strong>di</strong> scrittura/lettura che è statobasato sulla rielaborazione <strong>di</strong> <strong>esperienze</strong> condotte <strong>in</strong>sieme a R.Tra queste l’acquario e i pesci, la sem<strong>in</strong>a e l’orto, le rane e lo stagno…Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàL’esperienza <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento cooperativo si colloca all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> un percorso più generaleche vede R. riaffrontare l’attività <strong>di</strong> lavoro <strong>in</strong> classe.Laboratorio <strong>di</strong> ricerca sul Me<strong>di</strong>oevoLa classe <strong>di</strong> 18 alunni è stata sud<strong>di</strong>visa <strong>in</strong> quattro gruppi. L’obiettivo era quello <strong>di</strong> realizzareun giornale murale con le ricerche prodotte. Gli obiettivi, <strong>di</strong>st<strong>in</strong>ti tra <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari e sociali,erano i seguenti:obiettivi del gruppo:<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari ricercare notizie su un dato argomento storico, rielaborare le <strong>in</strong>formazioni attraverso un testo scritto, rielaborare le <strong>in</strong>formazioni oralmente, realizzare supporti grafici al testo scrittosociali sud<strong>di</strong>vidersi il lavoro a partire dalle proprie abilità rispettare le regole del lavorare <strong>in</strong>siemeobiettivi della classe<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari approfon<strong>di</strong>re la conoscenza del quadro storico me<strong>di</strong>evalesociali collaborare alla realizzazione <strong>di</strong> un progetto33


Create le quattro postazioni <strong>di</strong> lavoro, sono stati affidati ai bamb<strong>in</strong>i strumenti e materiali,<strong>in</strong><strong>di</strong>cando loro con chiarezza gli obiettivi da raggiungere.Ad ogni gruppo era stato affidato uno specifico contenuto: alimentazione, abbigliamento,castelli, armi ed asse<strong>di</strong>.L’<strong>in</strong>segnante controllava il lavoro, <strong>in</strong>tervenendo soltanto su richiesta e stimolando la risoluzionedei problemi all’<strong>in</strong>terno del gruppo attraverso la <strong>di</strong>scussione.R. ha partecipato al gruppo che doveva affrontare il tema <strong>delle</strong> armi, <strong>in</strong> cui si è de<strong>di</strong>catoalla m<strong>in</strong>uziosa riproduzione <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> lance, frecce e catapulte.Term<strong>in</strong>ato il lavoro <strong>di</strong> riscrittura e <strong>di</strong> rielaborazione orale, ogni gruppo ha relazionato allaclasse.I bamb<strong>in</strong>i si sono seduti <strong>in</strong> semicerchio e il gruppo dei relatori ha appeso la propria produzionealla lavagna, spiegando ed utilizzando il supporto grafico proprio come <strong>in</strong> una conferenza.Collettivamente è stato deciso come impostare il cartellone murale ed un gruppo ( <strong>di</strong> cuifaceva parte R.), ne ha curato la realizzazione.Il Castello ed il borgoTra gli argomenti sviluppati dall’attività <strong>di</strong> ricerca vi era quello del castello che ha suscitatomolto <strong>in</strong>teresse fra tutti i bamb<strong>in</strong>i.È stata <strong>mostra</strong>ta all’<strong>in</strong>tera classe una videocassetta sui castelli. Mentre tre gruppi approfon<strong>di</strong>vanol’argomento su testi scritti, un altro gruppo procedeva alla realizzazione del plasticodel castello e del borgo.A R. era stato affidato il compito <strong>di</strong> “capomastro” e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione dei lavori.Si trattava <strong>di</strong> <strong>in</strong>terpretare e leggere le istruzioni e i <strong>di</strong>segni del materiale strutturato, <strong>di</strong> realizzarepraticamente il montaggio organizzando i compagni nel lavoro e regolando le relazioni.Come attività f<strong>in</strong>ale la classe si è recata <strong>in</strong> gita scolastica al Castello <strong>di</strong> Gropparello, doveha affrontato una simulazione <strong>di</strong> assalto al castello. Questo percorso ha messo <strong>in</strong> atto larealizzazione dei seguenti obiettivi:<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari leggere istruzioni leggere schemi e <strong>di</strong>segni usare strumenti per il <strong>di</strong>segno pianificare un’attivitàsociali assumere la responsabilità <strong>di</strong> un progetto coord<strong>in</strong>are il lavoro <strong>di</strong> alcuni compagni regolare il proprio comportamento, <strong>in</strong> vista <strong>di</strong> un obiettivo comuneLaboratorio teatraleIl laboratorio teatrale era parte del progetto “alimentazione”, che vedeva impegnate tuttele quarte <strong>in</strong> attività <strong>di</strong> apertura per classi parallele, per la realizzazione <strong>di</strong> quattro brevispettacoli teatrali sul tema del cibo.R. è stato <strong>in</strong>serito nel gruppo che realizzava la messa <strong>in</strong> scena <strong>di</strong> uno stralcio del testo“Storie dell’Anno Mille”.L’attività del gruppo si è così articolata: lettura del testo presentazione del copione da parte dell’<strong>in</strong>segnante realizzazione <strong>di</strong> elementi scenografici messa <strong>in</strong> scena.Con questa attività R. ha potuto attivare <strong>di</strong>verse competenze, prima fra tutte la lettura e lacomprensione f<strong>in</strong>alizzata <strong>di</strong> un testo, lo sviluppo <strong>di</strong> abilità <strong>di</strong> memorizzazione e l’uso dell<strong>in</strong>guaggio gestuale.34


La catapultaPrendendo spunto dall’<strong>in</strong>teresse che R. aveva <strong>di</strong><strong>mostra</strong>to nel gruppo <strong>di</strong> ricerca e dal materialeCFI – Corrispondenze Funzioni Intervento - del Progetto MS, <strong>in</strong> cui erano <strong>in</strong>seritealcune schede sulla catapulta, si è progettato un percorso che aveva come obiettivi: potenziamento <strong>delle</strong> abilità logiche ideazione e realizzazione <strong>di</strong> un progetto attivazione <strong>di</strong> un metodo <strong>di</strong> lavoro sperimentale ripresa dei concetti della moltiplicazione e della <strong>di</strong>visione sviluppo dell’abilità <strong>di</strong> rielaborazione dell’esperienzaR. ed una compagna, H, assieme all’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> sostegno, hanno preparato un progetto<strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> una piccola catapulta. L’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> sostegno ha procurato i materialigià sagomati, e si è poi proceduto al montaggio della catapulta. Sono state poi effettuate<strong>delle</strong> prove <strong>di</strong> lancio variando il peso dei materiali ed annotando i risultati. Successivamentesono state presentate le schede tratte da CFI. La <strong>di</strong>scussione che ne è seguita èstata rielaborata per essere presentata alla classe. Il momento conclusivo ha visto R. e lasua compagna relazionare della loro esperienza alla classe. La classe è poi stata sud<strong>di</strong>visa<strong>in</strong> quattro gruppi e ad ogni gruppo è stato presentato il materiale CFI. Dopo la <strong>di</strong>scussione,l’<strong>in</strong>segnante ha raccolto le risposte date e ha sottoposto ad ulteriore <strong>di</strong>scussione irisultati ottenuti. Durante l’attività dei gruppi R. e H. avevano il compito <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervenire <strong>in</strong>aiuto ai compagni che ne facessero richiesta.35


Cont<strong>in</strong>uitàAllegretti AnnaIl fiumeIstituto Comprensivo <strong>di</strong> NoviClasse/iSezione 4 anni e sezione 5 anni (scuola materna <strong>di</strong> Novi e Rovereto)Classi terze (scuola elementare <strong>di</strong> Novi e Rovereto)Classi prime (scuola superiore I grado <strong>di</strong> Novi e Rovereto)Area tematicaProgettazione/Programmazione, Geografia, Scienze, Storia, L<strong>in</strong>gua ItalianaContenuto tematicoIl fiume: un compagno da conoscere – amare – temere - rispettareObiettivo/iObiettivi cognitivi- conoscere e comprendere la term<strong>in</strong>ologia, la composizione, le proprietà ed i fenomeniriguardanti l’acqua e l’idrosfera- conoscere l’ambiente fluviale e le casse <strong>di</strong> espansione del Fiume Secchia- comprendere le relazioni ed i legami esistenti tra un ambiente e gli esseri viventi <strong>in</strong> essopresenti- comprendere che il territorio é un sistema <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo cambiamento e che l’uomo <strong>in</strong>fluiscesu <strong>di</strong> esso con le sue azioniObiettivi metodologici- garantire la possibilità <strong>di</strong> avere una esperienza <strong>di</strong>retta e personale sull’ambiente siadal punto <strong>di</strong> vista razionale che emozionale- apprendere una metodologia dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e scientifica attraverso un percorso che prevedal’osservazione <strong>di</strong>retta, attività <strong>di</strong> laboratorio scientifico e laboratorio ambientale,sistemazione personale e rielaborazione critica dei dati raccolti, verifica <strong>delle</strong> ipotesi- favorire lo sviluppo pluri<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong> formazione - <strong>in</strong>formazione tesoalla conquista (da parte dello studente) <strong>di</strong> senso <strong>di</strong> responsabilità verso se stesso everso la comunitàDest<strong>in</strong>atariAlunni <strong>delle</strong> classiPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti <strong>di</strong> Scienze e LettereProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per ord<strong>in</strong>i scolastici e per classi parallele (all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> ogni ord<strong>in</strong>e scolastico)Descrizione del percorso/processoMotivazioneTenuto conto della peculiarità territoriale del nostro Istituto Comprensivo, abbiamo ritenutoche il PROGETTO FIUME potesse rappresentare oltre che un contenuto importante nellaformazione scientifica <strong>di</strong> ogni cittad<strong>in</strong>o, un valido legame ambientale e culturale non solotra le due se<strong>di</strong> <strong>di</strong> Novi e Rovereto ma anche tra i vari ord<strong>in</strong>i scolastici.36


Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl percorso si è articolato secondo le seguenti fasi: conversazione cl<strong>in</strong>ica: si sono poste domande <strong>in</strong>erenti al contenuto da sviluppare per<strong>in</strong><strong>di</strong>viduare le preconoscenze verifica <strong>delle</strong> conoscenze: me<strong>di</strong>ante osservazione <strong>di</strong>retta e/o sperimentazione approfon<strong>di</strong>mento; si sono organizzate visite guidate, laboratori <strong>di</strong>dattici e nei momentipiù significativi del percorso <strong>di</strong>dattico i ragazzi sono stati affiancati da esperti reperitiall’<strong>in</strong>terno degli Enti e <strong>delle</strong> strutture operanti nel Territorio (dott. P<strong>in</strong>o Ligabue, Centro<strong>di</strong> Educazione Ambientale L’Airone, Centro <strong>di</strong> Educazione Ambientale Carpi-Novi) conversazione <strong>in</strong> classe: attività <strong>di</strong> bra<strong>in</strong>storm<strong>in</strong>g, per esprimere, confrontare, rielaborareconoscenze, op<strong>in</strong>ioni personali, emozioni ed <strong>esperienze</strong> raccolta e sistemazione personale dei dati produzione <strong>di</strong> brevi testi e/o relazioni: seguendo la traccia dello “schema guida strutturato”proposto dall’<strong>in</strong>segnanteMateriali e strumenti⇒ osservazioni “<strong>in</strong> campo”⇒ laboratorio ambientale⇒ laboratorio scientifico⇒ articoli <strong>di</strong> giornale riferiti <strong>in</strong> particolare alla cronaca⇒ “ascolto” del telegiornale⇒ videocassette sull’ambiente fluviale <strong>in</strong> generale e sulle piene del Fiume Secchia <strong>in</strong>particolare⇒ schema guida strutturatoVerificheA breve e lungo term<strong>in</strong>e, graduate orali e scritte, per valutare:- l’uso degli strumenti propri della <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a- la conoscenza dell’ambiente fisico e biologico legato al fiume- la comprensione <strong>delle</strong> relazioni- la comprensione e l’uso del l<strong>in</strong>guaggio specificoDocumentazione allegata• schede operative illustrative del percorso <strong>di</strong>dattico effettuato• raccoglitori degli elaborati personali• produzione <strong>di</strong> CD-ROM relativi ai momenti più significativi del percorso <strong>di</strong>dattico37


Cont<strong>in</strong>uitàBonfatti LuciaAdotta la BibliotecaIstituto Comprensivo <strong>di</strong> Novi2000/2001Classe/iSezione 5 anni scuola dell’<strong>in</strong>fanzia; III, IV, V elementare; I, II, III me<strong>di</strong>aArea tematicaL<strong>in</strong>gua Italiana; Educazione Immag<strong>in</strong>eContenuto tematicoCont<strong>in</strong>uità, Dalla “lettura <strong>di</strong> sé” alla lettura <strong>di</strong> parole, suoni, immag<strong>in</strong>i per sé e per gli altriObiettivo/i• favorire la ricerca <strong>di</strong> una forte motivazione al leggere per sé e per gli altri <strong>in</strong> situazionie ambienti <strong>di</strong>versi, primo fra tutti la biblioteca;• far comprendere che i nuovi mezzi <strong>di</strong> comunicazione non sostituiscono la lettura, mala <strong>in</strong>tegrano.Dest<strong>in</strong>atariTutti gli alunni <strong>delle</strong> classi <strong>in</strong>teressate e <strong>in</strong> alcuni casi un pubblico adultoPersonale co<strong>in</strong>voltoI docenti <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>delle</strong> classi co<strong>in</strong>volteProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per istitutoDescrizione del percorso/processoMotivazioneIl richiamo della narrazione e il fasc<strong>in</strong>o del libro non si sono ancora est<strong>in</strong>ti e vanno raccoltie potenziati soprattutto nella scuola <strong>di</strong> base.La scuola ha la responsabilità non tanto <strong>di</strong> aumentare la lista dei libri che i ragazzi sonoobbligati a leggere, bensì <strong>di</strong> proporre un approccio lu<strong>di</strong>co e motivato alla lettura, che neesalti il fasc<strong>in</strong>o.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàScuola maternaLaboratorio “la bottega della fantasia”: attività pratico/manipolative, mimico/gestuali e verbali.Obiettivi:sviluppare le capacità comunicative e <strong>in</strong>terattive attraverso la fiaba <strong>in</strong>tesa anche comestrumento per creare un primo approccio alla conoscenza <strong>di</strong> culture <strong>di</strong>verse dalla nostra.Conoscere e usare il proprio corpo per esprimersi e comunicare.Fasi <strong>di</strong> attività:Il corpo e i sensi: costruire la propria sagoma , usare i 5 sensi per conoscere e capire ilmondo circostanteAscoltare, scomporre, comprendere, ricomporre fiabe utilizzando vari l<strong>in</strong>guaggi38


Prodotti realizzati: semplici strumenti musicali (bastoni della pioggia, cembali…) drammatizzazione <strong>di</strong> fiabe create dal nulla o ricreate costruzione della propria sagoma, segno tangibile <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong> conoscenza <strong>di</strong> sée qu<strong>in</strong><strong>di</strong> anche dell’altro.Scuola elementareLaboratorio <strong>di</strong> educazione ai l<strong>in</strong>guaggi: la l<strong>in</strong>gua è un l<strong>in</strong>guaggio tra altri l<strong>in</strong>guaggi. In questilaboratori si sperimentano nuovi strumenti <strong>di</strong> <strong>in</strong>terpretazione e <strong>di</strong> comunicazione e nuovemodalità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.Obiettivi: far <strong>in</strong>teragire i vari l<strong>in</strong>guaggi per meglio comprendere il l<strong>in</strong>guaggio <strong>delle</strong> parole; comprendereattraverso percorsi <strong>di</strong>versi come possono nascere le fiabe dalla storia vera,dalle leggende, dai racconti orali; comprendere la struttura <strong>in</strong>terna <strong>di</strong> una fiaba per mo<strong>di</strong>ficarla <strong>in</strong> ogni <strong>di</strong>rezione e trasformarlautilizzando l<strong>in</strong>guaggi <strong>di</strong>versiProdotti realizzati:ogni classe che ha partecipato al laboratorio ha prodotto un grande quaderno che esemplificale attività svolte dagli allievi nei vari ambiti espressivi.Laboratorio <strong>di</strong> lettura animata: per avvic<strong>in</strong>are i bamb<strong>in</strong>i al mondo meraviglioso del librooccorre recuperare quel rapporto <strong>di</strong>retto che i cantastorie sapevano creare quando il raccontoera ancora solo suono. Ecco allora che il libro si anima , recupera un po’ della suaoralità antica nelle letture che i bamb<strong>in</strong>i più gran<strong>di</strong> propongono ai bamb<strong>in</strong>i più piccoli.Obiettivi: aiutare i compagni più piccoli a capire una storia; co<strong>in</strong>volgerli <strong>in</strong> un rapporto <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uità tra scuola materna, elementare e me<strong>di</strong>aFasi <strong>di</strong> attività:Gli alunni <strong>di</strong> V elementare e <strong>di</strong> I e II me<strong>di</strong>a imparano la lettura espressiva; a questo puntogli alunni <strong>di</strong>ventano tutor rispettivamente dei bamb<strong>in</strong>i della scuola materna e <strong>di</strong> II e IV e-lementare e ad essi propongono le letture animate e <strong>in</strong>terpretate.Scuola me<strong>di</strong>aObiettivi: rafforzare l’amore per la lettura <strong>in</strong> modo che <strong>di</strong>venti sempre meno un fatto tecnico esempre più tramite <strong>di</strong> una comunicazione che sod<strong>di</strong>sfi le esigenze più varie dei giovanilettori. utilizzare l’esercizio della lettura come strumento per comunicare con gli altri e perproporsi agli altri.Fasi <strong>di</strong> attività:leggere per: partecipare alla gara <strong>di</strong> lettura tra classi parallele conoscere e rivivere attraverso le parole degli autori le tragiche vicende legate alleguerre del ‘900 partecipare alla “maratona per la pace” a Novi, Rovereto e Carpi <strong>in</strong>trattenere un pubblico adulto formato da genitori e parenti presentando, con l’aiutodella musica, brani scelti e commentati <strong>in</strong>contrare l’autore del libro letto e confrontarsi con lui sul mestiere <strong>di</strong> scrivere e sullasua esperienza <strong>di</strong> lettore <strong>di</strong>ventare lettori/attori per i compagni <strong>di</strong> II e IV elementare39


Laboratori (con le scuole)Biag<strong>in</strong>i Greta, Consorti Italo, Palumbo V<strong>in</strong>cenzo, Secchia Rita, Villani Maria Grazia,Notarangelo Filomena (coord<strong>in</strong>atore)Collaborazione con le scuole elementari e me<strong>di</strong>eIstituto d’Arte "Venturi" - <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iV A (Architettura),IV H L - V L (Sperimentale)III B - IV B - V B (Ceramica)Area tematicaArte: Applicata, Produzione, TecnicheContenuto tematico- Modellazione e decorazione <strong>di</strong> un oggetto ceramico- Modellazione e realizzazione <strong>di</strong> un lavoro tri<strong>di</strong>mensionaleObiettivo/iSviluppare la capacità degli alunni <strong>di</strong> sapersi rapportare con realtà formative <strong>di</strong>verse e <strong>in</strong>staurared<strong>in</strong>amiche operative e relazionali appropriateDest<strong>in</strong>atariAlunni <strong>delle</strong> scuole elementari: V A, V B, V C "Saliceto Panaro"; V C, V D "Palestr<strong>in</strong>a"; IVA, IV B "Pascoli"; IV D "Rodari"; della scuola secondaria I grado: II E "Calv<strong>in</strong>o"; oltre glistudenti <strong>delle</strong> classi III, IV e V dell’Istituto d’Arte "Venturi"Personale co<strong>in</strong>voltoDocenti <strong>delle</strong> scuole elementari e me<strong>di</strong>e; docenti <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo dei laboratori <strong>di</strong> Ceramica ePlasticaProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per teamDescrizione del percorso/processoMotivazioneIl progetto ha teso a consolidare l’Istituto d’Arte quale referente per le problematiche legateall’espressione e alla comunicazione visiva che nascono nel territorio e, dunque, <strong>di</strong>qualificarne/valorizzarne le offerte formative.Nel corso dell’anno passato si sono avviati contatti e <strong>in</strong>iziative che hanno co<strong>in</strong>volto gli a-lunni dell’Istituto d’Arte e quelli <strong>delle</strong> scuole elementari <strong>in</strong> uno stesso progetto <strong>di</strong>dattico.Ciò ha dato luogo a nuove richieste <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>i scolastici <strong>di</strong>fferenti, che hanno conv<strong>in</strong>to alcunidocenti dei Laboratori <strong>di</strong> Ceramica e <strong>di</strong> Plastica a riproporre ed ampliare la medesimaesperienza.Con queste <strong>in</strong>iziative l’Istituto d’Arte non <strong>in</strong>tende certamente fornire <strong>in</strong> maniera esaustival’acquisizione <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> e tecniche, né tantomeno sm<strong>in</strong>uire il processo che porta alla produzioneartistica, ma si pone semplicemente quale luogo idoneo a svolgere specifiche attivitàartistiche e dove vengono messe a <strong>di</strong>sposizione, per le scuole che ne fanno richiesta,le competenze dei docenti, l’aiuto degli studenti (che si cimentano all’<strong>in</strong>segnamento),l’uso <strong>di</strong> materiali e <strong>di</strong> strumenti.40


Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàObiettivi <strong>di</strong>dattici- Far conoscere alcune tecniche espressive che consentano <strong>di</strong> produrre oggetti tri<strong>di</strong>mensionalitramite la realizzazione <strong>di</strong> piccoli manufatti ceramici e plastici.- Consolidare le conoscenze, le competenze e le capacità relative all’<strong>in</strong>tero processo <strong>di</strong>produzione ceramica.- Consolidare le conoscenze, le competenze e le capacità relative all’<strong>in</strong>tero processo <strong>di</strong>modellazione, ideazione e realizzazione plastica.- Riflettere sul concetto della creatività artistica.Contenuti- Metodologie ideative f<strong>in</strong>alizzate alla creazione dell’oggetto ceramico e plastico (ricercaper la creazione del bozzetto, storia dell’arte per riferimenti culturali, educazione visivaper riferimenti circa gli elementi del l<strong>in</strong>guaggio visivo).- Tecniche <strong>di</strong> realizzazione degli oggetti tri<strong>di</strong>mensionali ceramici: lucignolo, tornio, mascheresu lastre d’argilla, decorazione a graffito e <strong>in</strong>gobbi colorati su piatti d’argilla,piatto <strong>in</strong>gobbiato con decorazione a graffito e <strong>in</strong>gobbi colorati (laboratorio <strong>di</strong> formaturae foggiatura).- Tecniche <strong>di</strong> decorazione degli oggetti ceramici, da realizzare o già realizzati, che nesottol<strong>in</strong>e<strong>in</strong>o la forma: gessetti su biscotto, graffito su smaltato, pennello su smaltato(laboratorio <strong>di</strong> macch<strong>in</strong>e e forni).- Tecniche <strong>di</strong> modellazione e realizzazione <strong>di</strong> oggetti tri<strong>di</strong>mensionali plastici: rilievo e tuttotondo(laboratorio <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e plastiche).Modalità, spazi e tempiA causa <strong>delle</strong> numerose richieste, tali <strong>esperienze</strong> si sono concluse nell’ambito <strong>di</strong> un solo<strong>in</strong>contro per classe. Gli <strong>in</strong>contri (realizzati tra <strong>di</strong>cembre 2000 e marzo 2001) hanno avutouna durata <strong>di</strong> circa c<strong>in</strong>que ore ognuno, e si sono svolti <strong>in</strong> orario curriculare.Gli spazi utilizzati sono stati quelli dei laboratori <strong>delle</strong> due se<strong>di</strong> dell’Istituto, <strong>in</strong> via Belle Artied <strong>in</strong> via dei Servi.Prodotto realizzatoOggetti ceramici e plastici.Risultati raggiuntiL’esperienza ha avuto - pur nella brevità degli <strong>in</strong>contri - una positiva ricaduta per quelloche riguarda le d<strong>in</strong>amiche relazionali che si sono create tra gli allievi dell’Istituto «Venturi»e gli alunni <strong>delle</strong> altre scuole co<strong>in</strong>volte.Lo sforzo compiuto dagli allievi dell’Istituto nel far apprendere le loro conoscenze professionaliai bamb<strong>in</strong>i, li ha resi consapevoli <strong>delle</strong> problematiche legate all’<strong>in</strong>segnamento e allatrasmissione <strong>delle</strong> conoscenze.Si sono verificate <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficoltà per l’organizzazione logistica <strong>delle</strong> attività, cosa che <strong>in</strong>ducea ipotizzare un futuro ri<strong>di</strong>mensionamento <strong>delle</strong> possibili richieste.41


Tecnologie educativeArtioli Alberto (Progettazione), Baldassarri Maurizio (Filosofia), Coppola Beatrice (Storiadell'Arte), Falchieri Mirella (Tecnologia <strong>delle</strong> Arti Applicate), Petrucci Vanna (Fisica), ZanasiAmelia (Italiano e Storia)Coord<strong>in</strong>amento progetto: Falchieri MirellaIpertesto "La ra<strong>di</strong>o"Concorso MPI - BDP "100 prodotti multime<strong>di</strong>ali per la scuola"Istituto d'Arte “Venturi” - <strong>Modena</strong>1999/2000Classe/iV H Sezione Architettura Corso Sperimentale "Progetto Design"Area tematicaArte: Applicata, Design; InformaticaContenuto tematicoRealizzazione <strong>di</strong> un prodotto multime<strong>di</strong>ale sulla ra<strong>di</strong>o, come oggetto <strong>di</strong> design e comemezzo <strong>di</strong> comunicazione, con riferimenti tecnico-scientifici, socio-economici, artisticoletterari,storico-politiciObiettivo/i Fornire un approccio <strong>in</strong>terattivo al sapere come rete <strong>di</strong> conoscenze Potenziare una <strong>di</strong>dattica per problemi e progetti Potenziare l'utilizzo <strong>delle</strong> tecnologie <strong>in</strong>formatiche, telematiche e multime<strong>di</strong>ali Rendere consapevoli gli allievi dell'importanza della documentazione e comunicazione<strong>di</strong> ciò che si faDest<strong>in</strong>atariAllievi <strong>delle</strong> scuole me<strong>di</strong>e <strong>in</strong>feriori e superioriPersonale co<strong>in</strong>voltoDocenti autoriProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classeDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni e motivazioneLa realizzazione <strong>di</strong> un ipertesto su CD (poi anche pubblicato <strong>in</strong> Internet) è sembrata unabuona occasione per: riorganizzare le conoscenze <strong>in</strong>formatiche e multime<strong>di</strong>ali degli allievi che sempre piùspesso manifestano <strong>in</strong>teresse per la multime<strong>di</strong>alità e per la comunicazione reticolaredel web, pur avendo abilità <strong>in</strong>formatiche piuttosto modeste e comunque poco formalizzate; documentare i risultati dello stu<strong>di</strong>o pluri<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are <strong>di</strong> un argomento, la ra<strong>di</strong>o, <strong>in</strong> modofruibile anche all'esterno della scuola.Una ulteriore motivazione "esterna" è venuta dalla partecipazione al concorso <strong>in</strong>detto nell'a.s.1998-99 dal M<strong>in</strong>istero della Pubblica Istruzione, per tramite della BDP, "100 prodottimultime<strong>di</strong>ali per la scuola", dove il progetto <strong>di</strong> ipertesto "La ra<strong>di</strong>o" appena agli <strong>in</strong>izi, ma giàstrutturato nel suo scheletro, è stato selezionato per un f<strong>in</strong>anziamento <strong>di</strong> 5.000.000 <strong>di</strong> lire.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività42


Il progetto è stato "pensato" e avviato nell'a.s. 1998-99, poi realizzato e term<strong>in</strong>ato nell'a.s.1999-2000,nell'arco <strong>di</strong> sei mesi.1a fase (a.s.1998-99)- Analisi sull'esistente (riviste del settore, <strong>in</strong>ternet), progettazione da parte <strong>di</strong> ogni allievo<strong>di</strong> un nuovo <strong>in</strong>volucro per apparecchio ra<strong>di</strong>o (Progettazione)- Storia della ra<strong>di</strong>o: nella Biblioteca multime<strong>di</strong>ale dell'Istituto si sono svolte ricerche <strong>in</strong>Internet e visionate unità au<strong>di</strong>ovisive già presenti nella videoteca dell'Istituto o appositamenterichieste alla redazione <strong>di</strong> Mosaico, il programma RAI su RAISAT educational(Tecnologia <strong>delle</strong> Arti Applicate - Storia)- Ideazione e progettazione della struttura organizzativa e grafica dell'ipertesto (Tecnologia<strong>delle</strong> Arti Applicate)2a fase (a.s.1999-2000)- Stu<strong>di</strong>o pluri<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are della ra<strong>di</strong>o, <strong>in</strong> vari ambiti tematici (tramite lezione frontale,proiezione <strong>di</strong> unità au<strong>di</strong>ovisive, consultazione <strong>di</strong> testi, riviste specializzate, software <strong>di</strong>datticoe <strong>in</strong> <strong>in</strong>ternet)- La ra<strong>di</strong>o come oggetto, design dell'<strong>in</strong>volucro e materiali utilizzati nel tempo (Storia dell'Arte,Tecnologia <strong>delle</strong> Arti applicate)- Fenomeni elettromagnetici (Fisica)- Orig<strong>in</strong>e e prima evoluzione dei mass me<strong>di</strong>a (Storia - Filosofia)- Contesto storico della nascita ed evoluzione della ra<strong>di</strong>o (Storia)- Corsi <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica e multime<strong>di</strong>alità <strong>di</strong> base per gli allievi- Realizzazione del prodotto f<strong>in</strong>aleProdotto realizzato"La ra<strong>di</strong>o", un ipertesto su Cd-rom, anche pubblicato <strong>in</strong> Internet nel sito dell'Istituto. L'ipertestocomprende testi, filmati au<strong>di</strong>o-video e numerose immag<strong>in</strong>i (cliccando sulla maggiorparte <strong>delle</strong> quali si può vedere l'immag<strong>in</strong>e <strong>in</strong>gran<strong>di</strong>ta e corredata da una <strong>di</strong>dascalia spessosostanziosa) ed è composto <strong>di</strong> 12 sezioni:Introduzione - Contesto e autori del progetto. Consigli <strong>di</strong> navigazione.Storia della ra<strong>di</strong>o - Tappe storiche dell’<strong>in</strong>venzione, orig<strong>in</strong>e della parola ”ra<strong>di</strong>o”, salvataggiper mezzo della ra<strong>di</strong>o (Titanic, spe<strong>di</strong>zione Nobile) e il caso Montrose. Filmato au<strong>di</strong>o-videodel primo messaggio ra<strong>di</strong>otelegrafico <strong>di</strong> Marconi, attraverso l’Atlantico.Guglielmo Marconi - La vita, gli esperimenti, i brevetti, le onorificenze.Contesto storico - Sud<strong>di</strong>viso <strong>in</strong> perio<strong>di</strong> storici rilevanti per la cultura, gli eventi politici, le <strong>in</strong>venzionie le scoperte scientifiche e tecnologiche, le scelte economiche e la situazionesociale. L’uso della ra<strong>di</strong>o per la propaganda e come mezzo <strong>di</strong> comunicazione bellico.Progetti - Nuovi <strong>in</strong>volucri <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o: immag<strong>in</strong>i dei progetti grafici degli allievi.Materiali - Dalla forma <strong>di</strong> una “cassetta” <strong>in</strong> legno al mobile ra<strong>di</strong>o <strong>in</strong> ra<strong>di</strong>ca o <strong>in</strong> bachelite,f<strong>in</strong>o agli <strong>in</strong>volucri o<strong>di</strong>erni <strong>in</strong> materiale plastico. La ra<strong>di</strong>o <strong>di</strong>viene oggetto <strong>di</strong> design.Design - Orig<strong>in</strong>i del design. Evoluzione del design del mobile ra<strong>di</strong>o negli anni ‘20, '40 e'60.Schede <strong>di</strong> noti architetti e designers. Filmati au<strong>di</strong>o video <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>o anni ’60.Mass me<strong>di</strong>a - Le orig<strong>in</strong>i dei sistemi ra<strong>di</strong>ofonici <strong>in</strong> USA e <strong>in</strong> Europa. Il broadcast<strong>in</strong>g e lecomunicazioni <strong>di</strong> massa. Potere <strong>di</strong> persuasione dei me<strong>di</strong>a. Scrittori famosi <strong>in</strong> ra<strong>di</strong>o.Elettromagnetismo - L’elettromagnetismo e le onde elettromagnetiche. Tappe storiche<strong>delle</strong> scoperte. Onde ra<strong>di</strong>o, microonde, <strong>in</strong>frarossi, raggi X.Filatelia - Francobolli con l’immag<strong>in</strong>e <strong>di</strong> Marconi, e altri scienziati che si sono occupati <strong>di</strong>ra<strong>di</strong>o e ra<strong>di</strong>o onde.Glossario - Dal testo vi sono circa 40 l<strong>in</strong>ks che rimandano <strong>di</strong>rettamente al term<strong>in</strong>e delglossario, che è comunque consultabile anche tramite scorrimento.Bibliografia e l<strong>in</strong>ks - Riporta i dati sulle fonti <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione: libri, CD, unità au<strong>di</strong>ovisive,trasmissioni televisive e siti <strong>in</strong>ternet. I CD-rom, le videocassette e gran parte dei testi sonoconsultabili presso la biblioteca multime<strong>di</strong>ale dell’Istituto “Venturi”.43


Risultati raggiuntiLe tecnologie multime<strong>di</strong>ali utilizzate per questa esperienza sono <strong>di</strong>venute per la <strong>di</strong>datticaun "valore aggiunto": hanno favorito l'appren<strong>di</strong>mento dei contenuti <strong>delle</strong> varie <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>eco<strong>in</strong>volte ed hanno <strong>in</strong>oltre consentito <strong>di</strong> valorizzare le peculiarità <strong>di</strong> ciascun allievo, facendoemergere potenzialità talvolta <strong>in</strong>sospettate. Le tecnologie multime<strong>di</strong>ali qu<strong>in</strong><strong>di</strong> come"strumento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o", ma anche come "argomento <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o": tutti gli allievi sono usciti daquesta esperienza con un maggiore bagaglio <strong>di</strong> conoscenze e competenze <strong>in</strong>formatiche emultime<strong>di</strong>ali e con la consapevolezza del valore della documentazione del lavoro svolto edell'importanza della sua fruibilità anche fuori dalla scuola. Inoltre due allieve della classehanno <strong>di</strong>scusso il CD-rom come "tes<strong>in</strong>a" all'esame <strong>di</strong> stato. Il nodo critico, come spessoaccade <strong>in</strong> tali <strong>in</strong>iziative, è stato il tempo e soprattutto l'organizzazione e la compatibilità <strong>di</strong>questo tipo <strong>di</strong> lavoro con la rigi<strong>di</strong>tà dell'orario scolastico e dei programmi.44


ValutazioneBarbieri Rossana, Benatti Edda, Berni Romana, Bruni Milva, Bruzzi Giuliana, Cappelli Sonia,D'Ambrosio Anna, Lucenti Stefania, Luppi Daniela, Magnoni Guer<strong>in</strong>o, Marchetti Daniela,Mattioli Chiara, Neri Maria Chiara, Querzè Adriana, Scutari Vivetta, Sitti Matteo,V<strong>in</strong>c<strong>in</strong>i Roberta, Zoboli Crist<strong>in</strong>aAuto - analisi <strong>di</strong> istituto:la valutazione degli appren<strong>di</strong>mentiScuola elementare "F.lli Cervi" - Circolo <strong>di</strong> Nonantola2000/2001Classe/itutte le classi della scuola (24) che co<strong>in</strong>cidono con tutte le classi del Circolo essendo presenteun'unica scuola elementare.Area tematicaValutazione.Contenuto tematicovalutazione dei livelli <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento degli alunni del Circolo nell'area l<strong>in</strong>guistica.Obiettivo/iobiettivi a breve term<strong>in</strong>e:⇒ dotare la scuola <strong>di</strong> batterie <strong>di</strong> prove standar<strong>di</strong>zzate utilizzate correttamente dai docenti;⇒ valutare i risultati che la scuola consegue <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> successo formativo;⇒ evidenziare, rispetto ai risultati <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento degli alunni, i punti <strong>di</strong> forza e i punti<strong>di</strong> debolezza della scuola;⇒ <strong>in</strong>tervenire sulle aree <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento <strong>in</strong> forma sistemica e non <strong>di</strong>spersiva,ottimizzando l'utilizzo <strong>delle</strong> risorse della scuola;obiettivi a lungo term<strong>in</strong>e:⇒ <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare gli standard <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento garantiti dall'istituto e migliorarli costantemente;⇒ migliorare la competenza valutativa dei docenti;⇒ correlare i dati relativi al successo formativo degli alunni con l'analisi <strong>delle</strong> scelte metodologicheattuate dai docenti per realizzare un repertorio <strong>di</strong> "buone pratiche" educativee <strong>di</strong>dattiche;⇒ rapportarsi con altre istituzioni scolastiche per limitare l'autoreferenzialità degli <strong>in</strong>terventi.Dest<strong>in</strong>atariInsegnanti del Circolo, genitoriPersonale co<strong>in</strong>voltoDirigente Scolastico, docenti del CircoloProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Di istituto45


Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniL'analisi dei bisogni è stata effettuata <strong>in</strong> sede collegiale (Collegio dei Docenti) durante laverifica f<strong>in</strong>ale del P.O.F. dell'anno scolastico 1999/2000.Motivazione• non esisteva , nel Circolo, alcuna garanzia rispetto ai criteri <strong>di</strong> somm<strong>in</strong>istrazione <strong>delle</strong>prove <strong>di</strong> valutazione, pertanto i fattori <strong>di</strong> alterazione dei risultati f<strong>in</strong>ali, erano, probabilmente,molto numerosi;• prove <strong>di</strong>verse, più o meno selettive, davano esiti non comparabili;• non esisteva la possibilità <strong>di</strong> descrivere i livelli <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento complessivi degli a-lunni;• era impossibile adottare criteri comuni ed oggettivi per <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare gli alunni <strong>delle</strong> <strong>di</strong>verseclassi a cui dest<strong>in</strong>are risorse aggiuntive a <strong>di</strong>sposizione della scuola.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività1.<strong>in</strong><strong>di</strong>viduzione <strong>di</strong> batterie <strong>di</strong> prove standar<strong>di</strong>zzate relative all'area l<strong>in</strong>guistica e, nel correnteanno, all'area matematica;2. somm<strong>in</strong>istrazione <strong>delle</strong> prove a tutti gli alunni del Circolo;3. elaborazione statistica dei dati;4. analisi dei risultati;5.valutazione e riprogettazione.Materiali e strumenti (prove MT* <strong>di</strong>)• velocità e correttezza <strong>di</strong> lettura;• comprensione della lettura;• competenza ortografica;• scrittura (composizioe visuo-grafica)(*Gruppo MT/OS Firenze)Prodotto realizzatoFascicolo contenente la descrizione dettagliata del percorso e l'analisi dell'elaborazionestatistica dei dati.Risultati raggiunti• visione complessiva e analitica dei livelli <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento degli alunni del Circolo rispettoagli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori esam<strong>in</strong>ati dell'area l<strong>in</strong>guistica;• possibilità <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare, <strong>in</strong> forma comparabile, zone "<strong>di</strong> eccellenza" e zone "<strong>di</strong> criticità"della scuola;• possibilità <strong>di</strong> utilizzare le risorse aggiuntive della scuola <strong>in</strong> forma mirata.No<strong>di</strong> critici:carico <strong>di</strong> lavoro molto elevato determ<strong>in</strong>ato dalla somm<strong>in</strong>istrazione, tabulazione, elaborazionee analisi <strong>delle</strong> prove (complessivamente 2472).Documentazione allegataFascicolo "Auto - analisi <strong>di</strong> istituto: la valutazione degli appren<strong>di</strong>menti".46


Progetto <strong>di</strong> istitutoZanotti AnnaProgetto educativo per la tutela dell’ambiente e lapromozione della saluteIPSIA "Don Magnani" - Sassuolo2000/2001Classe/iTutte le classi coord<strong>in</strong>ate dagli studenti <strong>di</strong> IV e VArea tematicaProgettazione/ProgrammazioneContenuto tematicoProgetto <strong>di</strong> scuolaSalute e sicurezza. Percorso <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are che tende alla promozione della cultura della salutesia <strong>in</strong> ambito scolastico sia al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> esso con il tramite degli studenti stessi.Obiettivo/iEssendo tale progetto dest<strong>in</strong>ato <strong>in</strong> prima battuta agli <strong>in</strong>segnanti, successivamente aglistudenti, i suoi obiettivi sono stati così sud<strong>di</strong>visiPer gli <strong>in</strong>segnanti: Promuovere l’approccio pluri<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are ed <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are al percorso <strong>di</strong>dattico “salute". Acquisire tecniche tramite un supporto documentale e proposte educative sul tema“salute”.Per gli studenti Assumere conoscenza e consapevolezza dei rischi per la salute legati a fattori ambientalie produttivi. Assumere conoscenza dei danni ambientali potenzialmente derivanti dall’attività produttivalocale. Acquisire conoscenze relative alla prevenzione dei danni che possono derivare allasalute e all’ambiente dalle attività produttive. Acquisire conoscenze <strong>in</strong> merito ai pr<strong>in</strong>cipi e alle tecniche più appropriate <strong>di</strong> depurazionedegli <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti ambientali.Generali R<strong>in</strong>novare l’offerta formativa della scuola, rendendola adeguata ai problemi e ai bisognidel nostro tempo e proponendo figure professionali adeguatamente preparate sultema della sicurezza nell’ambiente <strong>di</strong> vita e <strong>di</strong> lavoro. Valorizzare l’autonomia istituzionale e culturale della scuola. Favorire un approccio socio - ecologico ai temi della salute. Promuovere i rapporti scuola - territorio - comunità locale.Dest<strong>in</strong>atariGli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> quarta e qu<strong>in</strong>ta del corso ceramisti, gli studenti <strong>di</strong> tutte le classiPersonale co<strong>in</strong>voltoDocenti <strong>delle</strong> <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo del corso ceramisti47


Prodotto realizzato Produzione <strong>di</strong> materiale a tema, cartaceo e ceramico Ipertesto relativo alla produzione <strong>di</strong> ceramica e all’impatto <strong>in</strong>dustriale Realizzazione <strong>di</strong> materiale per gli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong>dattici me<strong>di</strong>ante tutor<strong>in</strong>gRisultati raggiunti- Realizzazione <strong>di</strong> manufatti ceramici anche me<strong>di</strong>ante tecniche <strong>di</strong> riciclaggio- Percorsi <strong>di</strong> riorganizzazione dei laboratori- Attivazione <strong>di</strong> un programma <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata dei rifiuti anche f<strong>in</strong>alizzata al riciclaggio- Acquisizione <strong>di</strong> un metodo <strong>di</strong> lavoro rispettoso <strong>delle</strong> norme <strong>di</strong> sicurezza- Acquisizione <strong>di</strong> conoscenze relative alla produzione <strong>in</strong>dustriale <strong>in</strong> un’ottica <strong>di</strong> tutela erispetto dell’ambiente e della saluteCriteri e strumenti <strong>di</strong> verifica del raggiungimento dei risultati• Somm<strong>in</strong>istrazione <strong>di</strong> questionari <strong>di</strong> valutazione del rischio relativo a s<strong>in</strong>gole procedure<strong>di</strong> lavoro all’<strong>in</strong>izio e alla f<strong>in</strong>e del corso per verificare l’acquisizione <strong>di</strong> conoscenze ecompetenze <strong>in</strong> tema <strong>di</strong> sicurezza• Progettazione <strong>di</strong> percorsi <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> manufatti ceramici <strong>in</strong>dustriali <strong>in</strong> un’ottica <strong>di</strong>riduzione <strong>di</strong> impatto ambientale49


Reti <strong>di</strong> scuoleGruppo <strong>di</strong> progetto formato da un docente per ognuna <strong>delle</strong> scuole co<strong>in</strong>volteProgetto educazione scientifico tecnologicaScuole secondarie I grado "Pio", "Fassi", "Focher<strong>in</strong>i", IPSIA "Vallauri" , Liceo "Fanti", ITI"V<strong>in</strong>ci" - CarpiMarzo - Maggio 2000Classe/iTutte le classi terze <strong>delle</strong> scuole me<strong>di</strong>e <strong>in</strong>feriori + alcuni alunni <strong>delle</strong> superiori come tutorArea tematicaProgettazione/ProgrammazioneContenuto tematico Laboratori/Reti La misura , Le funzioni matematiche applicate alle leggi fisiche Il suono – La propagazione –I danni del rumore- La costruzione <strong>di</strong> una ra<strong>di</strong>o galena Le cellule fotovoltaiche e le loro applicazioni – Il risparmio energeticoObiettivo/iComprensione <strong>delle</strong> leggi del mondo naturale, <strong>delle</strong> leggi scientifiche, lettura del reale attraversola Matematica. Metodologia della scienza e della tecnicaDest<strong>in</strong>atariAlunni <strong>delle</strong> classi terze <strong>delle</strong> scuole me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> Carpi ( circa 450 alunni)Personale co<strong>in</strong>voltoGruppo <strong>di</strong> progetto (6 docenti, uno per scuola ) + 19 docenti <strong>di</strong> scienze <strong>delle</strong> scuole me<strong>di</strong>e+ 11 docenti <strong>delle</strong> superioriProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Progettazione concorde del gruppo <strong>di</strong> progetto + progettazione <strong>in</strong>terna ad ogni istituto oscuolaDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniEsperienze pregresse (tre anni) <strong>di</strong> raccordo scuola <strong>in</strong>feriore e superiore e analisi della valutazionedata da docenti e alunni (per <strong>in</strong><strong>di</strong>ci numerici).MotivazioneLa conoscenza del mondo naturale, <strong>delle</strong> nuove tecnologie e del mondo sperimentale èattualmente carente nella fase sperimentale e nelle metodologie <strong>di</strong> laboratorio.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIn<strong>di</strong>viduazione per ogni fase <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>catori.Il progetto è <strong>in</strong>iziato con una fase <strong>di</strong> progettazione “cittad<strong>in</strong>a”, <strong>in</strong> cui 6 docenti, uno perscuola, hanno <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato i bisogni e le carenze nell’<strong>in</strong>segnamento dell’area scientificotecnologica.Tali carenze si riscontravano soprattutto nella fase sperimentale dell’<strong>in</strong>segnamento, nellametodologia <strong>di</strong> laboratorio e nell’applicazione del metodo scientifico; questo anche permancanza <strong>di</strong> strutture adeguate.50


La scelta <strong>delle</strong> aree <strong>in</strong> cui attuare il raccordo con la scuola superiore è stata motivata dalle<strong>esperienze</strong> <strong>di</strong> raccordo che già alcune scuole avevano attuato gli anni precedenti e la letturaattenta del progetto SET nazionale.Il gruppo si è messo a lavorare <strong>in</strong> settembre senza la certezza <strong>di</strong> una realizzazione.Sono state scelte le aree per i laboratori <strong>delle</strong> varie scuole me<strong>di</strong>e e le superiori hanno offertoi possibili campi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o (es. le cellule fotovoltaiche per lo stu<strong>di</strong>o dell’energia ecc.)L’analisi <strong>di</strong> fattibilità (<strong>di</strong>sponibilità <strong>delle</strong> superiori e calendario, analisi dei costi) e la richiesta<strong>di</strong> f<strong>in</strong>anziamento (ottenuti 61 milioni dalla Fondazione Cassa <strong>di</strong> Risparmio) hanno avutoun rapido esito positivo.I docenti <strong>delle</strong> me<strong>di</strong>e hanno poi preparato i ragazzi sui prerequisiti necessari a comprenderei laboratori.La realizzazione dei laboratori è avvenuta presso le aule attrezzate <strong>delle</strong> superiori conuna breve lezione frontale e la <strong>di</strong>visione <strong>in</strong> gruppo per la parte pratica, spesso con accantoun alunno <strong>delle</strong> superiori come tutor.Sono stati rielaborati i dati e le <strong>esperienze</strong> presso le scuole me<strong>di</strong>e e si è curata la stesura<strong>di</strong> relazioni <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali.Il f<strong>in</strong>anziamento ha permesso <strong>in</strong>oltre l’acquisto <strong>di</strong> materiale scientifico per ampliare le possibilità<strong>di</strong> laboratorio nelle scuole me<strong>di</strong>e.La valutazione è stata effettuata dal gruppo mono<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are <strong>in</strong>terno ad ogni scuola me<strong>di</strong>a(alunni e docenti <strong>di</strong> ogni classe partecipante), dal gruppo <strong>di</strong> progetto per i dati conclusivisu tutte le scuole della città.Strategie <strong>di</strong> lavoroLezione - ricerca - lavoro <strong>di</strong> gruppo - laboratorioMateriali e strumentiSchede - fonti documentarie - sussi<strong>di</strong>Uso risorse esterneEsperti - aule attrezzateProdotto realizzatoIpertesto - relazioneRelazioni degli alunni - pannelli <strong>di</strong> materiali - filmatoRisultati raggiunti- Efficacia 7 su 7- Utilità nel saper <strong>mostra</strong>re processi <strong>di</strong> laboratorio 7 su 7- Livello <strong>di</strong> apprezzamento: docenti 7 su 7- Alunni 6 su 7- Grado <strong>di</strong> motivazione docenti 7 su 7- Alunni 6 su 7- Grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà nel seguire i laboratori 2 su 7- Grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà nel rielaborare i dati: 6 su 7- Coerenza della realizzazione col progetto <strong>in</strong>iziale: 6 su 751


P.O.F.Esperti <strong>in</strong>terni ed esterni al CircoloL’arricchimento dell’offerta formativa nel P.O.F.VII Circolo Didattico <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iTutte le sezioni e le classi del CircoloArea tematicaProgettazione/ProgrammazioneContenuto tematicoL’arricchimento dell’offerta formativa secondo l’AutonomiaObiettivo/i⇒ Creare, all’<strong>in</strong>terno del curricolo d’istituto, un percorso formativo che offra, a ciascun a-lunno dai tre ai <strong>di</strong>eci anni, la possibilità <strong>di</strong> effettuare <strong>esperienze</strong> progettuali <strong>in</strong> aggiuntaal curricolo standard e comuni a tutti.⇒ Utilizzare <strong>in</strong> qualità <strong>di</strong> esperti, ove possibile, <strong>in</strong>segnanti <strong>in</strong> servizio nel Circolo <strong>in</strong> possesso<strong>di</strong> particolari competenze.Dest<strong>in</strong>atariTutti gli alunni del CircoloPersonale co<strong>in</strong>voltoTutti gli <strong>in</strong>segnanti del CircoloProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per Circolo, per classi, per teamDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniNegli anni passati il VII Circolo si è spesso avvalso dell’opera <strong>di</strong> esperti esterni per la conduzionenelle sezioni/classi <strong>di</strong> particolari progetti. Il bisogno <strong>di</strong> avere una ricaduta sul Circolo,che andasse oltre l’esperienza temporalmente limitata dell’<strong>in</strong>tervento dell’esperto, hacondotto il collegio docenti a cercare al proprio <strong>in</strong>terno le risorse e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> a valutarel’opportunità <strong>di</strong> affidare taluni progetti a colleghi che, essendosi culturalmente e professionalmenteformati <strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ati settori, potessero offrire le loro competenze al servizio delCircolo.MotivazioneNel primo anno <strong>in</strong> cui si è data alle scuole la possibilità <strong>di</strong> sperimentare l’autonomia organizzativae <strong>di</strong>dattica, la commissione Autonomia del Circolo, impegnata nella stesura delP.O.F., ha rilevato come dovesse emergere, all’<strong>in</strong>terno del documento, la Progettualità e-sistente che, già allora, rivestiva un ruolo considerevole. È stato allora che, ragionando sucosa significasse per noi “…offrire uguali opportunità formative”, si è pensato che la partedel nostro curricolo relativa alla Progettualità potesse rispondere a questa enunciazione esi è <strong>in</strong>iziato a lavorare sull’idea <strong>di</strong> offrire a tutti gli alunni <strong>di</strong> tutte le scuole del Circolo, <strong>in</strong><strong>di</strong>pendentementedalla sezione/classe frequentata, un percorso educativo, all’<strong>in</strong>terno delcurricolo <strong>di</strong>dattico, costituito da determ<strong>in</strong>ate <strong>esperienze</strong> progettuali e scan<strong>di</strong>to secondotappe <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con i bisogni formativi e psicologici dei bamb<strong>in</strong>i. È nato così il percorso,dai 3 ai 10 anni, che caratterizza la nostra offerta formativa e che, partendo dalla scuola52


dell’<strong>in</strong>fanzia, si protrae nella scuola elementare <strong>in</strong> un’ottica <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uità e organicità, secondouno svolgimento coerente al sistema formativo.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàI progetti <strong>di</strong> arricchimento dell’offerta formativa:SCUOLA DELL’INFANZIASezione Progetto ConduttoreSezioni 3 anni Attività motoria Chiara Manz<strong>in</strong>i (esperto esterno)Sezioni 4 anni Attività manipolative Marcela Barros (esperto esterno)Sezioni 5 anni Attività <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica Giovanna Gualtieri, Angela Picc<strong>in</strong><strong>in</strong>i(esperte <strong>in</strong>terne)Sezioni 5 anni Attività <strong>di</strong> <strong>in</strong>glese Carla Conte, Crist<strong>in</strong>a Siti, AlessandraTramacere (esperte <strong>in</strong>terne)Sezioni 5 anni Attività teatrale Lucia Esposito (esperta esterna)SCUOLA ELEMENTAREClasse Progetto ConduttoreClassi prime Laboratorio <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>e Mariachiara Marchetti (esperta <strong>in</strong>terna)Classi seconde Laboratorio lettura Gruppo <strong>di</strong> lavoro “Progetto Lettura”(esperte <strong>in</strong>terne)Classi terze Laboratorio <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica Annamaria Balsamo (esperta <strong>in</strong>terna)Classi quarteClassi qu<strong>in</strong>teLaboratorio <strong>di</strong> educazioneal <strong>di</strong>alogoLaboratorio <strong>di</strong> praticastrumentale del flauto dolceGianna Camossi, M.Teresa Casalenuovo,Elena Guidotti (esperte <strong>in</strong>terne)Saverio Mart<strong>in</strong>elli (esperto <strong>in</strong>terno)Elementi caratterizzanti i progetti <strong>di</strong> arricchimento dell’offerta formativaCiascun esperto opera sulle sezioni/classi parallele del Circolo. Gli esperti <strong>in</strong>terni lavorano<strong>in</strong> orario aggiuntivo rispetto al proprio orario <strong>di</strong> servizio e vengono retribuiti con il Fondo <strong>di</strong>Istituto. Ciascun esperto illustra, concerta e verifica il proprio progetto con gli <strong>in</strong>segnanti<strong>di</strong> sezione/classe durante perio<strong>di</strong>che riunioni collegiali. L’<strong>in</strong>tervento dell’esperto, <strong>in</strong> quantoprogrammato con gli <strong>in</strong>segnanti della sezione/classe, impegna questi ultimi a far sì che cisia una cont<strong>in</strong>uità col progetto, anche all’<strong>in</strong>terno <strong>delle</strong> ore dest<strong>in</strong>ate al curricolo standard,onde evitare che l’<strong>in</strong>tervento specialistico rimanga f<strong>in</strong>e a se stesso. Le attività progettualivengono sempre svolte <strong>in</strong> compresenza: ciò consente <strong>di</strong> lavorare con piccoli gruppi <strong>di</strong> a-lunni. È possibile un co<strong>in</strong>volgimento dei genitori se previsto dal progetto (ad esempio, nellaboratorio <strong>di</strong> lettura). Su richiesta degli <strong>in</strong>segnanti del Circolo, alcuni esperti <strong>in</strong>terni hannodato la loro <strong>di</strong>sponibilità a coord<strong>in</strong>are <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> formazione per i colleghi che desideranocont<strong>in</strong>uare le attività negli anni successivi la realizzazione del progetto (es. immag<strong>in</strong>e <strong>in</strong>seconda, <strong>in</strong>formatica <strong>in</strong> quarta, ecc…).Prodotto realizzatoÈ prevista la documentazione del percorso svolto <strong>in</strong> ciascuna sezione / classe, documentazionevariabile <strong>in</strong> funzione del progetto stesso.Risultati raggiuntiLe competenze raggiunte dagli alunni risultano più qualificanti, sia <strong>in</strong> quanto più specificherispetto al curricolo standard, sia per la peculiarità della loro trasmissione, che risulta piùefficace poiché si rivolge a piccoli gruppi <strong>di</strong> alunni.Documentazione allegataLa documentazione <strong>di</strong> ciascun progetto è <strong>di</strong>sponibile presso il centro <strong>di</strong> documentazionedel Circolo.53


Integrazione scolasticaBenatti Elisa, Mambr<strong>in</strong>i Maria Cristiana, Mirabella Monia, Proietti TamaraLaboratorio grafico pittorico e plasticoScuola elementare “R. Gaspar<strong>in</strong>i” - Circolo <strong>di</strong> Concor<strong>di</strong>a1999/2000 - 2000/2001Classe/iClassi III, IV e V <strong>in</strong> cui sono presenti alunni <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>capArea tematicaScuolaContenuto tematicoLaboratorio grafico, <strong>in</strong>tegrazione scolastica, <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoObiettivo/i Acquisizione <strong>delle</strong> abilità manuali <strong>di</strong> base Arricchire la propria percezione visiva Scoperta e ricerca personale nell’uso <strong>di</strong> colori e materiali vari Espressione <strong>delle</strong> proprie emozioni e sensazioni attraverso il l<strong>in</strong>guaggio <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i Collaborazione e aiuto reciproco nelle attività proposte e nella realizzazione <strong>di</strong> “prodotticollettivi”Dest<strong>in</strong>atariAlunni <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap e <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti <strong>di</strong> sostegno ed educatrici comunaliProgettazione (per istituto, per classi, per team...)A cura <strong>delle</strong> <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegno e <strong>delle</strong> educatrici del plesso degli alunni co<strong>in</strong>voltiDescrizione del percorso/processoDall’analisi della situazione <strong>in</strong>iziale e dal confronto tra colleghe sulle osservazioni raccoltesugli alunni con han<strong>di</strong>cap, abbiamo rilevato alcuni bisogni necessari allo sviluppo formativodegli alunni:- Il bisogno <strong>di</strong> trovare forme alternative e creative <strong>di</strong> espressione che aiut<strong>in</strong>o a sviluppareil pensiero <strong>di</strong>vergente;- Il bisogno <strong>di</strong> un ambiente e <strong>di</strong> uno spazio stimolante per <strong>in</strong>curiosire e creare motivazioniad esprimersi e ad apprendere;- Il bisogno <strong>di</strong> trovare situazioni per una maggiore <strong>in</strong>terazione tra bamb<strong>in</strong>i e tra bamb<strong>in</strong>ie adulti;- Il bisogno <strong>di</strong> sviluppare e migliorare le abilità manuali e tecniche <strong>di</strong> base;- Il bisogno <strong>di</strong> uscire dall’egocentrismo grazie ad un atteggiamento <strong>di</strong> curiosità versol’altro, ricercandolo e collaborando per un f<strong>in</strong>e comune.All’<strong>in</strong>izio dell’anno scolastico 1999/2000 abbiamo co<strong>in</strong>volto gli alunni nell’allestimento dellaboratorio (vista la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> un’aula vuota e <strong>in</strong>utilizzata).Insieme ai bamb<strong>in</strong>i abbiamo visionato gli arre<strong>di</strong> <strong>di</strong> recupero nel sotterraneo della scuola,scegliendo quelli più funzionali alle nostre esigenze; successivamente abbiamo rilevato gli<strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> miglioramento necessari e, dopo averli effettuati, abbiamo arredato il laboratorio.54


Per attrezzare il laboratorio <strong>di</strong> materiali e <strong>di</strong> tutto il necessario per avviare le attività programmate,abbiamo steso un progetto da presentare anche all’Amm<strong>in</strong>istrazione comunaleche ci ha f<strong>in</strong>anziato per entrambi gli anni scolastici.L’affluenza nel laboratorio da parte degli alunni con han<strong>di</strong>cap del plesso, nei primi mesi <strong>di</strong>scuola, è stata prevalentemente <strong>di</strong> un unico gruppo per un numero complessivo <strong>di</strong> c<strong>in</strong>quealunni.Inizialmente i bamb<strong>in</strong>i più gran<strong>di</strong> hanno <strong>in</strong>contrato <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> tipo relazionale verso icompagni più piccoli e si sono <strong>mostra</strong>ti relativamente <strong>in</strong>teressati alle proposte <strong>di</strong>datticherivolte al gruppo, poiché preferivano eseguire un lavoro a livello <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale.Il ruolo <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione <strong>delle</strong> <strong>in</strong>segnanti (presenti <strong>in</strong> due per ogni <strong>in</strong>contro effettuato) è statofondamentale perché ha consentito ai bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> conoscersi, <strong>di</strong> fare <strong>esperienze</strong> piacevoli<strong>in</strong>sieme attraverso momenti conviviali come merende collettive, giochi <strong>di</strong> gruppo e brevivisite <strong>di</strong>dattiche. Tali <strong>in</strong>terventi sono stati programmati appositamente per creare un climasereno e positivo che ha permesso agli alunni <strong>di</strong> crescere e maturare dal punto <strong>di</strong> vistaemotivo e cognitivo e <strong>di</strong> ciò è possibile trovare riscontro nei profili d<strong>in</strong>amici funzionali deglialunni co<strong>in</strong>volti.Auspichiamo la cont<strong>in</strong>uazione <strong>di</strong> questa esperienza nella prospettiva <strong>di</strong> una maggiore a-pertura <strong>delle</strong> attività a piccoli gruppi - classe, nella certezza <strong>di</strong> trovare la <strong>di</strong>sponibilità <strong>delle</strong>colleghe che svolgono educazione all’immag<strong>in</strong>e.Le <strong>esperienze</strong> condotte <strong>in</strong> questi due anni, hanno permesso una riflessione da parte <strong>delle</strong><strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> tutto il plesso sulla possibilità <strong>di</strong> utilizzare il laboratorio come percorso versouna sempre migliore <strong>in</strong>tegrazione degli alunni <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap.55


Integrazione scolasticaBenatti Elisa, Corazzari Liza, Mambr<strong>in</strong>i Maria Cristiana, Mirabella Monia, Proietti TamaraGiocare per imparare <strong>in</strong> ludotecaScuola elementare “R. Gaspar<strong>in</strong>i” - Circolo <strong>di</strong> Concor<strong>di</strong>a1999/2000 - 2000/2001Classe/iSezioni dei 4 e 5 anni <strong>di</strong> scuola materna e classi 3°, 4° e 5° <strong>di</strong> scuola elementare <strong>in</strong> cuisono presenti alunni <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap e/o <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà d’appren<strong>di</strong>mentoArea tematicaScuolaContenuto tematicoGioco, <strong>in</strong>tegrazione scolastica, <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoObiettivo/i Valorizzare la soggettività Potenziare le abilità <strong>di</strong> base possedute Alimentare la consapevolezza del bamb<strong>in</strong>o su ciò che il gioco gli richiede Comprendere e con<strong>di</strong>videre il proprio ruolo e quello degli altri, nonché il rispetto <strong>delle</strong>regole del gioco Insegnare a scegliere ed usare i materiali e le strategie più appropriate per realizzarel’esecuzione del gioco Comprendere l’importanza: <strong>delle</strong> sequenze <strong>di</strong> realizzazione del gioco che ha un <strong>in</strong>izio,uno “svolgimento” ed una f<strong>in</strong>e; il rispetto del proprio ruolo Stimolare i bamb<strong>in</strong>i a essere attori protagonisti del gioco, aiutandoli ad acquisire piùconsapevolezza <strong>delle</strong> f<strong>in</strong>alità del gioco stesso, dei processi e <strong>delle</strong> competenze chevengono messe <strong>in</strong> atto, nonché della capacità <strong>di</strong> portare a term<strong>in</strong>e l’attività lu<strong>di</strong>ca Sollecitare l’autostima, la creatività, la curiosità e l’<strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza Sollecitare l’importanza del rispetto <strong>delle</strong> regoleDest<strong>in</strong>atariAlunni <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap e <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti <strong>di</strong> sostegno ed educatrici comunaliProgettazione (per istituto, per classi, per team...)A cura <strong>delle</strong> <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegno e <strong>delle</strong> educatrici dei plessi degli alunni co<strong>in</strong>voltiDescrizione del percorso/processoIl progetto “Giocare per imparare <strong>in</strong> ludoteca” è nato dall’esigenza <strong>di</strong> stimolarel’immag<strong>in</strong>azione dei bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong>sabili e svantaggiati nei plessi presenti nel Circolo <strong>di</strong> Concor<strong>di</strong>asulla Secchia, me<strong>di</strong>ante l’uso del gioco.La scelta <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un locale sicuro e confortevole, dotato <strong>di</strong> giochi e sussi<strong>di</strong> <strong>di</strong>dattici,dove poter dar spazio all'immag<strong>in</strong>azione e alla creatività del gioco, ha offerto un ventaglio<strong>di</strong> possibilità educative e formative per e con i bamb<strong>in</strong>i co<strong>in</strong>volti; <strong>in</strong> quanto i bisognipropri del fare e dell’agire del bamb<strong>in</strong>o rispondono, nell’attività del saper giocare, al naturaleprocesso <strong>di</strong> maturazione affettiva, comunicativa, cognitiva.Nel corso dell’anno scolastico 1999/2000 le <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegno del suddetto Circolo sisono adoperate nell’allestire, all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> un locale della scuola elementare “R<strong>in</strong>o Ga-56


spar<strong>in</strong>i”, ormai <strong>in</strong>utilizzato, una piccola ludoteca, me<strong>di</strong>ante la sovvenzione <strong>di</strong> un f<strong>in</strong>anziamentorichiesto (ex.Cap 1149), che ha reso possibile un’adeguata fruizione da parte <strong>di</strong> tuttii bamb<strong>in</strong>i co<strong>in</strong>volti, grazie anche al “prestito”.La creazione <strong>di</strong> un ambiente ricco e la varietà <strong>di</strong> attività lu<strong>di</strong>che, <strong>in</strong> cui fioriscono i pensiericreativi , è <strong>di</strong>venuto funzionale ai bisogni dei bamb<strong>in</strong>i che, hanno migliorato il proprio modo“<strong>di</strong> essere e <strong>di</strong> saper essere”, grazie alla grande avventura del gioco.È nel gioco <strong>in</strong>fatti che i fanciulli <strong>in</strong>iziano ad operare <strong>di</strong>rettamente sugli aspetti della realtà,apportando i propri contributi creativi, <strong>in</strong> nome: della gioiosità e del piacere dello stare <strong>in</strong>sieme<strong>delle</strong> attività lu<strong>di</strong>che, programmate.Ad esse sono state fortemente ancorate la premiazione all’impegno personale e la “capacità<strong>di</strong> mettersi <strong>in</strong> gioco” al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> rispondere al naturale bisogno <strong>di</strong> conoscenza, imparandoad imparare che, anche l’appren<strong>di</strong>mento, può essere considerato come un’attivitàpiacevole e gratificante.In tal modo il bamb<strong>in</strong>o ha imparato ad alimentare gradualmente il seme dell’autostima,della curiosità, della creatività e dell’<strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza, <strong>di</strong>venendo sempre più consapevole<strong>delle</strong> proprie abilità.La motivazione del progetto “Giocare per imparare <strong>in</strong> ludoteca” è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> scaturitadall’esigenza <strong>di</strong> utilizzare il gioco quale mezzo pedagogico privilegiato per aiutare ad accrescerela voglia <strong>di</strong> apprendere dei nostri bamb<strong>in</strong>i, <strong>di</strong> far nascere <strong>in</strong> loro il desiderio <strong>di</strong>scoprire le cose nuove e a sod<strong>di</strong>sfare le proprie esigenze emotive, affettive e sociali.In particolare l’utilizzo del “role talk<strong>in</strong>g” dei docenti e l’organizzazione <strong>delle</strong> attività lu<strong>di</strong>che,progettate all’<strong>in</strong>terno della ludoteca, sono state sud<strong>di</strong>vise per angoli (della cuc<strong>in</strong>a, deigiochi a tavol<strong>in</strong>o, del <strong>di</strong>segno, del computer e della lettura, ), con l’<strong>in</strong>tento <strong>di</strong> <strong>di</strong>venire veri<strong>in</strong>terpreti <strong>di</strong> ciò che si afferma nell’art. 12/3 della lex 104/92: “L’<strong>in</strong>tegrazione scolastica hacome obiettivo lo sviluppo <strong>delle</strong> potenzialità della persona han<strong>di</strong>cappatanell’appren<strong>di</strong>mento e nella socializzazione”.Ogni angolo è stato corredato <strong>di</strong> materiale lu<strong>di</strong>co specifico che, opportunamente <strong>in</strong><strong>di</strong>viduatodalle s<strong>in</strong>gole programmazioni <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualizzate, ha dato vita all’immag<strong>in</strong>ario lu<strong>di</strong>co,alla sollecitazione della pluralità e della creatività degli appren<strong>di</strong>menti dei bamb<strong>in</strong>i.L’assidua frequentazione agli angoli è stata resa possibile dall’offerta <strong>di</strong> un ventaglio plurimo<strong>di</strong> proposte <strong>di</strong> giochi: funzionali, simbolici, imitativi, costruttivi, drammatici.Tutte le attività lu<strong>di</strong>che realizzate sono state programmate e strutturate dai s<strong>in</strong>goli <strong>in</strong>segnanti<strong>in</strong> modo tale da consentire ai bamb<strong>in</strong>i il raggiungimento della “v<strong>in</strong>cita” sempre <strong>in</strong> <strong>di</strong>versimo<strong>di</strong> (per creatività, per punti, per fortuna), garantendo così, per ciascuno <strong>di</strong> essi , ilsuccesso.In tal modo docenti ed alunni hanno imparato a vivere l’appren<strong>di</strong>mento come fattore v<strong>in</strong>centegrazie anche alla concertazione della regia d’<strong>in</strong>segnamento e del classroomclimate.L’esperienza della costruzione della ludoteca è stata realizzata e con<strong>di</strong>visa appieno dalle<strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegno, che per prime, <strong>in</strong>sieme ai bimbi <strong>di</strong>rettamente co<strong>in</strong>volti nel progetto,hanno imparato a viversi come “giocatori <strong>di</strong> vita”.Le <strong>in</strong>segnanti auspicano che la ludoteca possa cont<strong>in</strong>uare a sollecitare la ricerca e la sperimentazionecreativa del gioco.In questo quadro <strong>di</strong> riferimento la partecipazione dei team, nell’operare scelte collegiali,giocherà un ruolo <strong>di</strong> primaria importanza per il progetto “Giocare per imparare <strong>in</strong> ludoteca”che, se sarà pragmatizzata dalla con<strong>di</strong>visione collettiva, potrà rappresentare per il nostroCircolo un forte <strong>in</strong><strong>di</strong>catore <strong>di</strong> qualità.57


LaboratorioDocenti <strong>delle</strong> classi prime, seconda, terze e quarteP<strong>in</strong>i Orianna docente referenteIo con te… tu con meScuola elementare “Don Milani”- III Circolo Carpi2000/2001Classe/iSette classi del plesso ( I A e B, II, III A e B, IV A e B )Area tematicaStu<strong>di</strong> Sociali, L<strong>in</strong>gua Italiana, Educazione Immag<strong>in</strong>e, Educazione Musicale, EducazioneFisica, InformaticaContenuto tematico“Tempo scuola - tempo libero”Obiettivo/iPromuovere relazioni <strong>in</strong>terpersonali; aff<strong>in</strong>are abilità <strong>in</strong> vari ambiti <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ariDest<strong>in</strong>atariAlunni, <strong>in</strong>segnanti, genitoriPersonale co<strong>in</strong>voltoDocenti <strong>delle</strong> classi che aderiscono al progettoProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per plessoDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniLa scuola elementare “Don Milani” è organizzata per classi, costituite da bamb<strong>in</strong>i omogeneiper età. In ogni classe operano due <strong>in</strong>segnanti con una compresenza <strong>di</strong> quattro oresettimanali. I momenti comuni agli alunni del plesso sono vissuti solo occasionalmenteall’entrata e all’uscita, <strong>in</strong> cortile, <strong>in</strong> refettorio e <strong>in</strong> occasione <strong>delle</strong> feste (Natale, Carnevale,f<strong>in</strong>e anno scolastico). Da qui la necessità <strong>di</strong> progettare momenti <strong>di</strong> attività a classi aperteper consentire il miglioramento:- degli appren<strong>di</strong>menti;- <strong>delle</strong> relazioni tra bamb<strong>in</strong>i;- del confronto fra i docenti.Il progetto prevede un <strong>di</strong>verso assetto organizzativo e strutturale della scuola che consentel’<strong>in</strong>staurarsi <strong>di</strong> una d<strong>in</strong>amica più arricchente rispetto a quella <strong>in</strong> atto.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàFINALITÀ- Sperimentare una nuova organizzazione <strong>di</strong>dattica per migliorare l’offerta formativa- Promuovere le relazioni <strong>in</strong>terpersonali- Attivare una <strong>di</strong>versa organizzazione <strong>di</strong> spazi, tempi e <strong>in</strong>terventi educativiOBIETTIVI SPECIFICI- Acquisire tecniche nuove e utilizzarle praticamente- Riflettere sull’idea <strong>di</strong> “TEMPO”- Arrivare a una più proficua e razionale utilizzazione del tempo58


- Prendere consapevolezza che un buon uso del tempo porta ad una migliore qualitàdella vitaSINTESI DEI LABORATORILe attività proposte nei vari laboratori ruotano <strong>in</strong>torno alla tematica comune “tempo scuola- tempo libero”.Con approcci e percorsi <strong>di</strong>versi si analizzerà ciò che si fa a scuola e nel tempo libero perarrivare all’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione degli aspetti caratterizzanti i due momenti.Avvalendosi <strong>delle</strong> competenze specifiche <strong>delle</strong> <strong>in</strong>segnanti, si avanzeranno proposte stimolantiper rendere più piacevole il tempo scuola e più produttivo il tempo libero.LABORATORI DEL PRIMO CICLO“Divertiamoci a costruire un libro” Il laboratorio si articola <strong>in</strong> tre fasi: scrittura <strong>di</strong> una storiaattraverso l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione dei personaggi, degli ambienti spazio-temporali e <strong>di</strong> un percorsonarrativo semplice, ma strutturato; rappresentazione grafica della storia con un appropriatocommento iconografico attraverso un lavoro creativo e operativo; costruzione <strong>di</strong> unlibro: la copert<strong>in</strong>a, l’impag<strong>in</strong>azione, la rilegatura…“Io con te, tu con me…noi e il computer” Considerati i vantaggi che si possono trarredall’uso del computer e dei programmi software <strong>in</strong> <strong>di</strong>versi ambiti dell’attività <strong>di</strong>dattica e lu<strong>di</strong>ca(strumento per stimolare la creatività, <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong> produttività), nell’ambitodel laboratorio si prevedono: una <strong>in</strong>iziale alfabetizzazione <strong>in</strong>formatica, la presentazione <strong>di</strong>software lu<strong>di</strong>co-<strong>di</strong>dattici, la produzione <strong>di</strong> materiali con software <strong>di</strong> videoscrittura e <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i.“Grammatica? Cantiamola” Il laboratorio prevede la presentazione <strong>di</strong> alcune particolaritàortografiche; la <strong>di</strong>st<strong>in</strong>zione, all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> una canzone, del ritornello; la memorizzazione <strong>di</strong>canti <strong>in</strong> coro.“A ritmo <strong>di</strong> musica” Il laboratorio propone attività per aff<strong>in</strong>are la percezione ritmica, rispettaree riprodurre sequenze ritmiche con il corpo, <strong>di</strong>scrim<strong>in</strong>are dati temporali (successionee simultaneità), sperimentare la <strong>di</strong>mensione espressiva del movimento.“La forma ispira l’immag<strong>in</strong>e e l’immag<strong>in</strong>e ispira il pensiero” Il laboratorio prevede lo sviluppoe il potenziamento della creatività e della fantasia dei bamb<strong>in</strong>i, l’acquisizione <strong>di</strong> competenzeespressive, la costruzione <strong>di</strong> due libri riguardanti il tempo scuola e il tempo libero.“La magia del colore” Il laboratorio prevede la rappresentazione della realtà attraverso il<strong>di</strong>segno, l’acquisizione <strong>di</strong> abilità pittoriche, la realizzazione <strong>di</strong> pannelli murali con <strong>di</strong>versetecniche <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno (collage, spugnato, origami,...).“Indov<strong>in</strong>a cosa <strong>in</strong>vento adesso!” Il percorso laboratoriale prevede la progettazione e la realizzazione<strong>di</strong> un buratt<strong>in</strong>o con materiale <strong>di</strong> recupero per ciascun bamb<strong>in</strong>o partecipante, laproduzione <strong>di</strong> una storia da rappresentare.LABORATORI DEL SECONDO CICLO“Come si costruisce un libro a sagoma” Il laboratorio si articola nella costruzione <strong>di</strong> libri asagoma attraverso varie tecniche e metodologie e nella traduzione <strong>di</strong> una poesia o <strong>di</strong> unracconto <strong>in</strong> un l<strong>in</strong>guaggio iconico.“Giocando nel passato e nel presente” Il laboratorio prevede il recupero <strong>di</strong> giochi tra<strong>di</strong>zionali(Chiocciola, Ban<strong>di</strong>era <strong>in</strong> cerchio, Il cerchio, Gara <strong>di</strong> equilibrio). Ognuno <strong>di</strong> questi verràpresentato attraverso le seguenti fasi: illustrazione del gioco, spiegazione <strong>delle</strong> regole darispettare, <strong>di</strong>scussione, elaborazione e stesura <strong>delle</strong> penalità, preparazione del materiale,esecuzione.“Ricicla <strong>in</strong> arte” Con il laboratorio ci si prefigge <strong>di</strong> far crescere, attraverso il recupero e latrasformazione <strong>di</strong> materiale <strong>di</strong> scarto, una coscienza ecologica e <strong>di</strong> stimolare la creatività(costruzione <strong>di</strong> un maial<strong>in</strong>o-salvadanaio, <strong>di</strong> contenitori portamatite, <strong>di</strong> portafiori e portacandele,<strong>di</strong> dosaspaghetti, del gioco dello jo-jo).59


“Sulle orme <strong>di</strong> Magritte” Il laboratorio prevede, seguendo lo stile pittorico <strong>di</strong> Magritte, la realizzazione<strong>di</strong> un quadro attraverso la tecnica del collage (utilizzo <strong>di</strong> riviste).“Nei panni <strong>di</strong>…” Il progetto laboratoriale prevede l’analisi e la rappresentazione <strong>di</strong> statid’animo e sentimenti con la mimica, la drammatizzazione e la voce (caratterizzazione del“tipo” felice/triste, prepotente/conciliante, simpatico/antipatico).“Trasformiamo la carta riciclata” Il laboratorio prevede la creazione e la composizione <strong>di</strong>immag<strong>in</strong>i e oggetti attraverso materiale riciclato nell’ottica <strong>di</strong> una coscienza ecologica.“Giochiamo con lo joga” Attraverso il laboratorio ci si prefigge <strong>di</strong> acquisire controllo e sviluppo<strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse parti del corpo al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> avviare i ragazzi a un maggior equilibrio psicofisico.“Laboratorio <strong>di</strong> carta marmorizzata” Nel laboratorio viene presentata un’antica tecnica <strong>di</strong>decorazione della carta. La carta decorata sarà utilizzata per la realizzazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versioggetti (segnalibri, matite rivestite, biglietti,…)CONDUZIONE DEL PROGETTOA partire dal mese <strong>di</strong> gennaio 2001, per due giorni alla settimana nell’orario <strong>di</strong> compresenza<strong>delle</strong> <strong>in</strong>segnanti (ore 10,30 – 12,30), si apriranno le classi <strong>in</strong> verticale e si formerannogruppi eterogenei <strong>di</strong> alunni (primo giorno: apertura classi del 1° ciclo; secondo giorno:apertura classi 2° ciclo.)Ogni gruppo sarà formato da 8/10 alunni e condotto da un’<strong>in</strong>segnante.Prodotto realizzatoLibri, stampe, pannelli murali, buratt<strong>in</strong>i, oggetti con materiali riciclati e carta marmorizzata,quadri, riprese-video, fotografie. La “realizzazione del progetto” condurrà all’allestimento<strong>di</strong> una <strong>mostra</strong> che verrà proposta <strong>in</strong> occasione della festa della scuola. Saranno esposti i“percorsi” dei laboratori e i prodotti maggiormente significativi.Risultati raggiuntiALUNNI- Co<strong>in</strong>volgimento attivo- Sviluppo <strong>di</strong> nuovi rapporti <strong>di</strong> amicizia- Acquisizione/consolidamento <strong>di</strong> nuove tecniche- Espressione <strong>di</strong> creatività e fantasia- Clima positivo e <strong>di</strong>stesoINSEGNANTI- Possibilità <strong>di</strong> lavorare <strong>in</strong> piccolo gruppo (8/10 alunni)- Clima positivo e <strong>di</strong>steso- Confronto- Ricerca <strong>di</strong> percorsi mirati al superamento del gruppo classeNo<strong>di</strong> criticiALUNNI/INSEGNANTI- Insufficienza <strong>di</strong> spazi adeguati- Alcuni laboratori riguardanti la stessa area tematicaDocumentazione allegata Fascicoli con la documentazione <strong>di</strong> ogni fase del percorso <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong> ciascun laboratoriocosì articolata: <strong>in</strong>terventi, modalità, tempi, strumenti, prodotto f<strong>in</strong>ale, considerazioni,allegati significativi Videocassetta, fotografie, <strong>di</strong>apositive, cartelloni murali.60


Reti <strong>di</strong> scuoleTutti i docenti dell’ambito scientifico del III Circolo <strong>di</strong> CarpiCestari Rossella - docente referente del progettoProgetto specialeper l’Educazione Scientifico TecnologicaIII Circolo <strong>di</strong> Carpi2000/2001Classe/iTutte le classi dalla prima alla qu<strong>in</strong>ta del Circolo (n°42)Area tematicaScienze, Educazione TecnicaContenuto tematicoRicerche compiute dall’uomo sull’ambiente, tutela <strong>delle</strong> risorse ambientali, legami frascienza e tecnologia, vantaggi e rischi del progresso tecnologico e dei suoi riflessi suiproblemi <strong>di</strong> conservazione dell’ambiente.Obiettivo/i Strutturare situazioni formative tali da fornire agli alunni strumenti <strong>di</strong> crescita non solosul piano cognitivo–pratico–tecnologico, ma anche su quello relazionale e sociale Promuovere nei giovani un atteggiamento consapevole dell'<strong>in</strong>terazione del progressotecnologico con l'ambienteDest<strong>in</strong>atariTutti gli alunni del Circolo.Personale co<strong>in</strong>voltoTutti i docenti dell’ambito scientifico del III Circolo <strong>di</strong> CarpiProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per Circolo, per classi, per teamDescrizione del percorso/processoArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàLe f<strong>in</strong>alità del progetto, <strong>di</strong> primaria importanza formativa, sono state conseguite attraversoun contatto <strong>di</strong>retto con la circostante realtà costituita dal mondo della produzione e con iproblemi tecnologici ad essa connessi: l’osservazione, la riflessione, la valutazione degli<strong>in</strong>terventi tecnici operativi, l’approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> queste realtà hanno rappresentato il “ filoconduttore” del progetto.Sono state programmate unità <strong>di</strong> lavoro relative sia al primo, sia al secondo ciclo.UNITÀ PRIMO CICLO Alcune caratteristiche dei viventi: ricostruzione <strong>di</strong> un ambiente, osservazione, verbalizzazione; ricostruzione <strong>di</strong> un ambiente <strong>in</strong> relazione al territorio; analisi dei pr<strong>in</strong>cipali cicli vitali (esseri viventi, decomposizione, sali <strong>in</strong>organici…): crescita,nutrimento, movimento; riciclaggio del rifiuto organico: il compost osservazioni <strong>delle</strong> fasi e loro verbalizzazioneattraverso i c<strong>in</strong>que sensi.61


UNITÀ SECONDO CICLO Bio<strong>di</strong>versità vegetale ed animale, conservazione <strong>delle</strong> essenze vegetali autoctone; stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> ambiente naturalizzato: la nostra campagna; costruzione <strong>di</strong> un erbario; gli ecosistemi naturali (parchi e siepi…); gli ecosistemi urbani (giard<strong>in</strong>i <strong>delle</strong> scuole…allestimento <strong>di</strong> un giard<strong>in</strong>o secondo natura); bio<strong>di</strong>versità vegetale ed animale conservazione <strong>delle</strong> essenze vegetali autoctone: lecatene alimentari <strong>in</strong> natura; l'energia fonte r<strong>in</strong>novabile: sole, vento, acqua, geotermiche; costruzione <strong>di</strong> piccoli modelli; esempi <strong>di</strong> risparmio (elaborazione <strong>di</strong> un manuale dei comportamenti ecosostenibili).La realizzazione del progetto ha compreso la formazione <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> coord<strong>in</strong>amento<strong>di</strong> docenti per promuovere l’Educazione Scientifica Tecnologica, lo staff era costituito daun docente per plesso. Il percorso formativo tenuto da esperti ha trattato i seguenti argomenti:⇒ tecnologie e sviluppo sostenibile;⇒ costruzione sul campo <strong>di</strong> materiali per l’educazione scientifica;⇒ riciclaggio creativo;⇒ energia e risparmio energetico;⇒ bio<strong>di</strong>versità ed energia;⇒ come leggere il territorio <strong>in</strong>sieme ai ragazzi;⇒ la strumentazione nel laboratorio <strong>di</strong> scienze.Inoltre sono state previste: l’attivazione <strong>di</strong> una postazione multime<strong>di</strong>ale collegata <strong>in</strong> retecon le altre scuole del circolo e con il territorio nel laboratorio <strong>di</strong> scienze della scuola elementare“Collo<strong>di</strong>” (pag<strong>in</strong>e web, e-mail…); la messa <strong>in</strong> rete <strong>delle</strong> unità prodotte nel sito dellascuola; la raccolta <strong>di</strong> tutti i materiali prodotti e loro documentazione presso il CDE delCircolo (apertura il giovedì).Prodotto realizzatoCD ROM che documenta tutte le <strong>esperienze</strong> prodotte.Risultati raggiuntiBAMBINI- Contatto <strong>di</strong>retto con la realtà circostante- Acquisizione <strong>di</strong> maggiore abilità a <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere relazioni causali- Maggiore capacità a formulare ipotesi e a verbalizzare i <strong>di</strong>versi momentidell’esperienza- Riorganizzazione dei dati acquisiti secondo i punti <strong>di</strong> vista- Costante motivazione dovuta anche alla novità e alla curiositàINSEGNANTI- Corso <strong>di</strong> formazione attivo e subito spen<strong>di</strong>bile- Programmazione <strong>di</strong> scienze per il primo periodo già pronta- Materiali già pre<strong>di</strong>sposti relativi alle unità <strong>di</strong>dattiche programmate del progetto- Collaborazione e con<strong>di</strong>visione <strong>delle</strong> <strong>esperienze</strong>GENITORI- Buona presa <strong>di</strong> coscienza del valore dell’esperienza- Collaborazione per la messa <strong>in</strong> rete dei materiali62


“No<strong>di</strong> critici”BAMBINI- Sono stati previsti tempi troppo ristretti per lo svolgimento <strong>delle</strong> unità <strong>di</strong>dattiche e, avolte, si è dovuto fare dei tagli su alcune fasiINSEGNANTI- Tempi ristretti per la documentazione dei materiali- Alcune <strong>di</strong>fficoltà per produrre i materiali <strong>in</strong> forma <strong>di</strong>gitalizzataEffetti sulla qualità- Sviluppo <strong>di</strong> una maggiore sensibilità nei confronti <strong>delle</strong> problematiche legateall’ambiente;- promozione <strong>di</strong> atteggiamenti consapevoli per la tutela dell’ambiente;- presa <strong>di</strong> coscienza su vantaggi e rischi del progresso tecnologico e dei suoi riflessi suiproblemi <strong>di</strong> conservazione dell’ambiente;- conoscenza del proprio ambiente e del proprio territorio;- con<strong>di</strong>visione e messa <strong>in</strong> rete <strong>delle</strong> <strong>esperienze</strong> prodotte.Documentazione allegataScheda <strong>di</strong> presentazione dell’esperienza; verifica del progetto <strong>in</strong>viato al Provve<strong>di</strong>torato a-gli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>; progetto <strong>in</strong>iziale per la richiesta al Provve<strong>di</strong>torato agli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><strong>di</strong> f<strong>in</strong>anziamento; CD ROM che raccoglie tutta le <strong>esperienze</strong> prodotte.63


Ambiti <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari65


Ambitostorico geografico sociale67


Storia/GeografiaScuole consorziateScuole <strong>in</strong> rete per la Didattica della StoriaScuole secondarie I grado <strong>di</strong> Castelnuovo e Castelvetro (Scuola Polo) - Vignola - Savignano- Spilamberto - Zocca / Scuole elementari <strong>di</strong> Castelnuovo e Castelvetro1998/1999 - 1999/2000 - 2000/2001Area tematicaStoria, GeografiaObiettivo/iL’istituzione <strong>di</strong> una rete per la Didattica della Storia si pone i seguenti obiettivi:- Creare occasioni per un confronto tra le scuole al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> raccogliere e <strong>di</strong>ffondere le<strong>esperienze</strong> <strong>in</strong>novative- Favorire la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> nuove modalità <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento della storia- Realizzare un centro <strong>di</strong> documentazione e una catalogazione <strong>in</strong>tegrata del patrimoniolibrario e multime<strong>di</strong>ale presente presso le scuole consorziate per favorirne la <strong>di</strong>ffusione- Realizzare attività <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong>ffusione dell’<strong>in</strong>novazioneDest<strong>in</strong>atariDocenti della scuola <strong>di</strong> basePersonale co<strong>in</strong>voltoPotenzialmente tutti i docenti <strong>delle</strong> scuole <strong>di</strong> base <strong>in</strong>teressate alla reteDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniLa costituzione della Rete risponde al bisogno <strong>di</strong> realizzare il confronto e la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong>materiali ed <strong>esperienze</strong> <strong>in</strong>novative nel campo della <strong>di</strong>dattica della storiaMotivazioneL’istituzione <strong>di</strong> una rete per la Didattica della Storia si pone i seguenti obiettivi:• Creare occasioni per un confronto tra le scuole al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> raccogliere e <strong>di</strong>ffondere le<strong>esperienze</strong> <strong>in</strong>novative• Favorire la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> nuove modalità <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento della storia• Realizzare un centro <strong>di</strong> documentazione e una catalogazione <strong>in</strong>tegrata del patrimoniolibrario e multime<strong>di</strong>ale presente presso le scuole consorziate per favor<strong>in</strong>e la <strong>di</strong>ffusione• Realizzare attività <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong>ffusione dell’<strong>in</strong>novazioneArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàSono state organizzate attività <strong>di</strong> aggiornamento che hanno privilegiato docenti ed espert<strong>in</strong>ella <strong>di</strong>dattica della storia, nella sperimentazione <strong>di</strong> <strong>in</strong>novazioni e nella progettazione <strong>di</strong>curricoli.È stata favorita la partecipazione ad attività <strong>di</strong> aggiornamento organizzata da IRRSAE,Provve<strong>di</strong>torato, CDE, attraverso la comunicazione fra docenti.Sono state create occasioni <strong>di</strong> <strong>in</strong>contro fra i docenti tutor <strong>di</strong> ogni sede per promuovere attivitànelle s<strong>in</strong>gole scuole.È stata istituita presso la Biblioteca della scuola una ricca sezione specializzata <strong>di</strong> testi <strong>di</strong>storia, geografia e geostoria a <strong>di</strong>sposizione <strong>delle</strong> scuole <strong>in</strong> rete.Il materiale librario e il materiale grigio sono stati classificati con procedure <strong>in</strong>formaticheper renderne più rapida ed efficace la consultazione.69


È stato altresì creato un centro <strong>di</strong> documentazione per raccogliere, schedare e classificarele <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong>dattiche e altri materiali significativi.Strategie <strong>di</strong> lavoro• Lezioni frontali• Gruppi <strong>di</strong> lavoro• Gruppi <strong>di</strong> ricerca• LaboratoriMateriali e strumenti• Realizzazione <strong>di</strong> blocchi tematici per mettere a <strong>di</strong>sposizione dei docenti materiale organizzatotematicamente• Catalogazione <strong>in</strong>formatica <strong>di</strong> testi, materiali grigi, materiali multime<strong>di</strong>ali per rendere piùrapida ed efficace la ricerca e la consultazioneUso risorse esterneSono state ricercate risorse per la costituzione <strong>di</strong> un polo <strong>di</strong> documentazione per la <strong>di</strong>datticadella storia, per la creazione <strong>di</strong> un patrimonio <strong>di</strong> testi storici e storiografici, perl’attivazione <strong>di</strong> percorsi <strong>di</strong> tipo laboratoriale e per favorire l’aggiornamento dei docenti.Prodotto realizzatoSono state raccolte documentazioni <strong>di</strong> progetti e prodotti realizzati dalle s<strong>in</strong>gole scuole.I materiali proposti nella <strong>mostra</strong> sono un esempio dei percorsi realizzati nel corso deglianni dai docenti della rete.70


GeostoriaCosti MauraLa permanenza dell’<strong>in</strong>se<strong>di</strong>amento umano lungo la viaClau<strong>di</strong>aScuola secondaria I grado “G. Leopar<strong>di</strong>” - Castelnuovo Rangone1999/2000Classe/iIArea tematicaStoriaContenuto tematico Il territorio nell’area <strong>di</strong> alta pianura lungo l’antica Via Clau<strong>di</strong>a Le modalità <strong>di</strong> popolamento Le testimonianze della permanenza dell’<strong>in</strong>se<strong>di</strong>amento umanoObiettivo/i Problematizzare sul tema scelto del luogo <strong>di</strong> vita Ricavare <strong>in</strong>formazioni da fonti <strong>di</strong>verse Elaborare <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong>ferenziali Rielaborare <strong>in</strong>formazioni (es. trasformare tabelle <strong>in</strong> grafici) Confrontare ed <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare legami significativi Strutturare le <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong> schemi, mappe Costruire il concetto <strong>di</strong> permanenzaDest<strong>in</strong>atariAlunniPersonale co<strong>in</strong>voltoDocenti <strong>di</strong> storia, geografia <strong>in</strong> collaborazione con docenti <strong>di</strong> scienze, educazione artistica,educazione tecnica.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)La collaborazione con docenti <strong>di</strong> altre <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e richiede una progettazione per Consiglio<strong>di</strong> classeDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniIl percorso nasce dal bisogno <strong>di</strong> favorire la se<strong>di</strong>mentazione <strong>di</strong> concetti storici attraverso le<strong>esperienze</strong> concrete, ancora fortemente utili ai ragazzi <strong>di</strong> I me<strong>di</strong>a.Contemporaneamente si è voluto <strong>in</strong>nestare il necessario supporto geografico: la <strong>di</strong>mensionelocale <strong>di</strong>viene così strumento <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>camento nel luogo <strong>di</strong> vita ed esemplificazione <strong>di</strong>un modello <strong>di</strong> analisi che può essere riproposto su scala spazio temporale <strong>di</strong>versa.MotivazioneLa situazione <strong>di</strong> partenza orig<strong>in</strong>a da una situazione stimolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione guidata sullaresidenza degli alunni nel territorio <strong>di</strong> Castelnuovo Rangone e sulle preconoscenze necessarieallo sviluppo del percorso.Dalle <strong>in</strong>formazioni raccolte si passa poi alla presentazione del progetto <strong>di</strong> lavoro.71


Le fasi successive prevedono l’analisi <strong>di</strong> testi, carte, dati statistici per elaborare confronti,problematizzazioni, schematizzazioni, rielaborazioni testuali, mappe, elaborazione <strong>di</strong> testi<strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi.Strategie <strong>di</strong> lavoroLe modalità organizzative tengono conto della necessità <strong>di</strong> lavorare a livello laboratoriale:per piccolo gruppo con momenti <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong>scussione per situazione classe. Il modellolaboratoriale è stato <strong>in</strong>teso come strumento per la costruzione e l’organizzazione delsapere <strong>di</strong> ciascuno. A momenti <strong>di</strong> lavoro per piccolo gruppo seguono momenti <strong>di</strong> confrontoed elaborazione per gruppo-classe.L’<strong>in</strong>segnante assume il ruolo <strong>di</strong> coord<strong>in</strong>atore dell’attività e <strong>di</strong> guida, supervisione dei lavori;<strong>in</strong> fase <strong>in</strong>iziale ed <strong>in</strong> it<strong>in</strong>ere il docente ha il compito <strong>di</strong> semplificare testi complessi e <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporrei materiali e gli strumenti.Materiali e strumentiÈ necessaria la selezione e la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> carte tematiche, tabelle, documenti, rielaborazionitestuali, <strong>di</strong>segni, luci<strong>di</strong>, materiale video.L’uso <strong>di</strong> macch<strong>in</strong>a fotografica, <strong>di</strong> computer, <strong>di</strong> strumenti per la raccolta e s<strong>in</strong>tesi dati è funzionaleallo sviluppo dell’attività, ma non <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile.Va ricordato che alcuni materiali sono stati utilizzati per lavori <strong>di</strong> analisi, confronto, s<strong>in</strong>tesi,altri <strong>in</strong>vece hanno svolto funzione <strong>di</strong> stimolo per l’avvio e l’elaborazione <strong>di</strong> attività successive.Prodotto realizzatoI materiali selezionati sono stati utilizzati per l’elaborazione <strong>di</strong> un percorso <strong>in</strong> classe cheha riguardato <strong>in</strong> particolare l’emergenza locale <strong>delle</strong> terramare <strong>in</strong> modo più approfon<strong>di</strong>to <strong>di</strong>quanto previsto nel progetto <strong>in</strong>iziale.Ciò ha stimolato la collaborazione con il Museo Archeologico <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e l’avvio <strong>di</strong> un ulterioreprogetto articolato su due classi (I A, II A), che prevede l’<strong>in</strong>contro con esperti delMuseo, visita guidata agli scavi <strong>di</strong> Montale, elaborazione <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni sull’evoluzionestorica del sito archeologico con <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i <strong>di</strong> spessore storico, geografico, sociale e creazione<strong>di</strong> un gioco <strong>di</strong>dattico per il futuro Parco Archeologico <strong>di</strong> Montale (<strong>in</strong>augurazione nel2002).72


Storia localeBarani Clau<strong>di</strong>o, Bortolotti Emanuela, Pastorelli GabriellaArte e storia a CastelvetroScuola secondaria I grado “G. Leopar<strong>di</strong>”- Castelnuovo R. - sez. staccata <strong>di</strong> Castelvetro <strong>di</strong><strong>Modena</strong>.1997/1998 - 1998/1999 - 1999/2000Classe/iI, II, III A - BArea tematicaStoriaContenuto tematico - Obiettivo/iGli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> Lettere ed Educazione Artistica dei corsi A e B della Scuola Me<strong>di</strong>a Statale<strong>di</strong> Castelvetro <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> promuovere negli alunni un'approfon<strong>di</strong>ta conoscenzadell’ambiente <strong>in</strong> cui vivono, per renderli consapevoli della sua importanza sul piano storicoed artistico e della necessità della sua tutela, hanno proposto, negli anni scolastici1997-98, 1998-99, 1999-2000, la ricerca “STORIA ED ARTE A CASTELVETRO”.Il lavoro, <strong>in</strong>iziato <strong>in</strong> I me<strong>di</strong>a, ha riguardato, <strong>in</strong>nanzitutto, gli aspetti più importanti dellapreistoria e della protostoria locali. È poi proseguito nella classe II con un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e suimomenti più <strong>in</strong>teressanti d.ella storia locale, che ha condotto gli alunni f<strong>in</strong>o alle soglie del Novecento ed è statacompletata da uno stu<strong>di</strong>o <strong>delle</strong> espressioni artistiche del territorio, relativamenteall’architettura, alla scultura ed alla pittura.Descrizione del percorso/processoArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàL’attività si è articolata nei seguenti momenti: Analisi <strong>di</strong> testi relativi alla storia locale, effettuata dagli alunni, a gruppi, sotto la guidadegli <strong>in</strong>segnanti Visite guidate ai luoghi ed agli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse storico ed artistico Documentazione fotografica ed au<strong>di</strong>ovisiva Stesura <strong>di</strong> relazioni e loro trascrizione al computer Realizzazione <strong>di</strong> un ipertesto, <strong>di</strong> un fascicolo stampato e <strong>di</strong> cartelloni murali, il cui contenuto,grazie all’<strong>in</strong>teressamento dell’Amm<strong>in</strong>istrazione Comunale, è stato raccolto <strong>in</strong>una Sala del Centro <strong>di</strong> Documentazione “Il Castello <strong>di</strong> Vetro”Le stesse scolaresche, durante l’ultimo anno <strong>di</strong> permanenza alla scuola me<strong>di</strong>a,nell’ambito dello stu<strong>di</strong>o del Novecento, hanno lavorato:- sui vecchi caseifici ancora esistenti nel territorio <strong>di</strong> Castelvetro, esam<strong>in</strong>andone strutturee sistemi <strong>di</strong> lavorazione e confrontandoli poi con quelli attuali;- sulla Fornace Cavall<strong>in</strong>i, ricostruendo, attraverso le testimonianze <strong>di</strong> ex-lavoratori, levarie fasi <strong>di</strong> lavorazione.Queste ultime attività, raccolte nel fascicolo “NEL PASSATO PER IL FUTURO” hanno a-vuto un’appen<strong>di</strong>ce imprevista: “I nonni raccontano”, che altre classi della stessa Scuolastanno attualmente proseguendo per cercare testimonianze <strong>di</strong> un mondo ormai molto lontanonel tempo, che rischia <strong>di</strong> essere completamente <strong>di</strong>menticato e la cui ricchezza - <strong>di</strong>valori, <strong>di</strong> rapporti umani, <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni, <strong>di</strong> consuetud<strong>in</strong>i - potrebbe andare perduta.73


StoriaCasal<strong>in</strong>i Franca, Dagnelut Graziella, Lenzi Enrico, Menabue Mauro, Vegetti ElenaSavignano, un paese: valorizzazione del patrimonioarcheologico, architettonico e artistico - culturaleScuola secondaria I grado "G. Graziosi” - Istituto comprensivo <strong>di</strong> Savignano1998/1999 - 1999/2000Classe/iI, II, IIIArea tematicaStoria, Educazione Immag<strong>in</strong>eContenuto tematicoI siti archeologici <strong>di</strong> Savignano - Il museo dell’ElefanteIl patrimonio architettonico del borgo <strong>di</strong> SavignanoLe opere dell’artista <strong>di</strong> Savignano s.P - Giuseppe Graziosi (1879 – 1942)Obiettivo/i- Rendere i giovani consapevoli del patrimonio culturale , storico e artistico del territorio- Far acquisire strumenti per una lettura critica e <strong>in</strong>terpretativa del patrimonio artistico- Far acquisire, attraverso l’operatività, concetti, meto<strong>di</strong>, strumenti dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e storica- Far acquisire competenze <strong>in</strong> relazione alla progettazione per situazioni formativeDest<strong>in</strong>atari- Alunni <strong>delle</strong> classi per il percorso storiografico- Abitanti del territorio e turisti per il servizio offertoPersonale co<strong>in</strong>volto- Docenti <strong>di</strong> Lettere, Educazione Artistica, Educazione Tecnica, Matematica , Inglese- Operatori esterni per fotografia e stampa- Anziani del luogo (testimonianze orali)Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Progettazione <strong>di</strong> istituto (per situazioni formative)Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniI giovani vivono il territorio come una realtà priva <strong>di</strong> spessore storico: per stimolarli al rispettoe alla tutela dell’ambiente <strong>di</strong> vita occorre renderli consapevoli, attraverso una ricognizioneattenta e partecipata, del valore <strong>delle</strong> emergenze storiche, culturali, ambientalie co<strong>in</strong>volgerli nella realizzazione <strong>di</strong> progetti <strong>di</strong>dattici che li rendano responsabili della loroprotezione.MotivazioneIl progetto nasce dalla volontà <strong>di</strong> r<strong>in</strong>novare le strategie <strong>di</strong>dattiche <strong>in</strong> riferimento alle opportunità<strong>di</strong> flessibilità e riorganizzazione dei saperi offerte dall’autonomia, attraverso la <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione<strong>di</strong> situazione formative che consentano agli alunni <strong>di</strong> compiere un percorsodalla progettazione alla realizzazione <strong>di</strong> un prodotto .74


L’essere protagonista <strong>di</strong> un lavoro “utile” motiva l’alunno ad acquisire un metodo <strong>di</strong> lavoropiù autonomo, a sviluppare capacità critiche , a fare ipotesi e scegliere soluzioni, a valutareil proprio lavoro <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> risorse impiegate / risultati ottenuti.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàL’attività si è sviluppata attraverso le seguenti fasi:• Intesa con l’Ente Locale per la <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un campo <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse comune (leemergenze storico artistico ambientali)• Elaborazione <strong>di</strong> un Progetto e <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> un operatore• Intesa con l’Ente locale per il contratto <strong>di</strong> committenza e il reperimento <strong>delle</strong> risorse• Affido <strong>delle</strong> s<strong>in</strong>gole articolazioni del progetto alle classi• Ricerca sul campo e mappatura <strong>delle</strong> emergenze• Indag<strong>in</strong>e storico - antropologica per la <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>delle</strong> fonti , il reperimento delladocumentazione e la sua schedatura• Stesura dei materiali• Confezionamento del prodotto f<strong>in</strong>ale (<strong>mostra</strong>, depliant, percorso storico artistico…)• Organizzazione <strong>di</strong> una cooperativa con statuto e consiglio <strong>di</strong> amm<strong>in</strong>istrazione• Sottoscrizione <strong>di</strong> un protocollo <strong>di</strong> <strong>in</strong>tesa con l’Ente locale per la fornitura <strong>di</strong> servizi guidaa visitatori adulti e/o a classi <strong>di</strong> altre scuole• Prestazione del servizio guidaStrategie <strong>di</strong> lavoroLe attività sono state articolate per gruppo classe, ma soprattutto per gruppi operanti conmodalità laboratoriale.Ad ogni fase <strong>di</strong> lavoro hanno corrisposto momenti <strong>di</strong> lezione , <strong>di</strong> ricerca, <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione<strong>di</strong> materiali già parzialmente organizzati <strong>in</strong> schede da completare o <strong>di</strong> nuova elaborazioneda parte del gruppo <strong>in</strong>teressato.Si è fatto ricorso a visite guidate (musei, archivi locali…) e si sono organizzate <strong>in</strong>tervisteagli anziani.Materiali e strumentiSono state utilizzate fonti documentarie, testi, materiali grigi e schede.Per l'elaborazione e la presentazione del percorso e per la realizzazione <strong>delle</strong> attività operativesi è fatto ricorso a materiali e tecnologie <strong>in</strong>formatiche e multime<strong>di</strong>ali.Uso risorse esternePer la realizzazione del depliant turistico ci si è avvalsi <strong>di</strong> collaborazioni esterne con ilprof. Enzo Cavani per la fotografia e con la tipografia FG <strong>di</strong> Savignano per la stampa.Prodotto realizzatoClasse I A:Mostra de<strong>di</strong>cata all’elefante preistorico <strong>di</strong> Savignano costituita da pannelli con <strong>di</strong>segni, fotoe testi, progettazione <strong>di</strong> manifesti per pubblicizzare il Museo dell’elefante, costituzione<strong>di</strong> una cooperativa dei ragazzi denom<strong>in</strong>ata “Nuovo Millennio” che garantisce il servizioguida alla <strong>mostra</strong> per tre anni.Classi I B - I C:Mostra de<strong>di</strong>cata ai siti archeologici <strong>di</strong> Savignano (neolitico, età del bronzo…) costituita dapannelli con <strong>di</strong>segni, foto e testi; costruzione, <strong>in</strong> collaborazione con un artigiano locale,della “Cassa dell’Archeologo” utilizzata a scopo <strong>di</strong>dattico per <strong>mostra</strong>re la ricerca stratigrafica;restauro del plastico che riproduce il sito neolitico <strong>di</strong> Savignano; organizzazione delservizio guida alla <strong>mostra</strong>.75


Classe II A:Mostra de<strong>di</strong>cata al patrimonio architettonico del borgo <strong>di</strong> Savignano costituita da pannellicon <strong>di</strong>segni, foto e testi; redazione <strong>di</strong> un quaderno che illustra il percorso <strong>di</strong>dattico dei ragazzi;rappresentazione teatrale allestita dagli alunni nell’anfiteatro del borgo me<strong>di</strong>evale;servizio guida agli e<strong>di</strong>fici del centro storico.Classe III B:Mostra de<strong>di</strong>cata alle sculture <strong>di</strong> Giuseppe Graziosi nel borgo <strong>di</strong> Savignano, costituita dapannelli con <strong>di</strong>segni, foto e testi e da un’<strong>in</strong>e<strong>di</strong>ta schedatura tecnica <strong>delle</strong> opere; depliantillustrativo del percorso <strong>di</strong> visita alle opere <strong>di</strong> Giuseppe Graziosi con testo <strong>in</strong> italiano e <strong>in</strong><strong>in</strong>glese, stampato <strong>in</strong> collaborazione con la tipografia FG <strong>di</strong> Savignano e acquistatodall’Amm<strong>in</strong>istrazione comunale a scopo promozionale; servizio guida fornito dagli alunnialle opere <strong>di</strong> Graziosi.76


AmbienteGori Mirella (coord<strong>in</strong>atrice), Bergonz<strong>in</strong>i Maura, Bulf Milena, Galloni Pier Augusto, Giovann<strong>in</strong>iIreneAmazzonia: un ecosistema <strong>in</strong> pericoloPercorso geostorico tra immag<strong>in</strong>i e documentiScuola secondaria <strong>di</strong> I grado “L.A Muratori” - Vignola / Istituto comprensivo “Fabriani” -Spilamberto2000/2001Classe/iIIIArea tematicaGeografia, Storia, Scienze, Educazione Immag<strong>in</strong>eContenuto tematicoEcosistema AmazzoniaObiettivo/i• Sviluppare la capacità <strong>di</strong> deco<strong>di</strong>fica e utilizzo <strong>di</strong> l<strong>in</strong>guaggi <strong>di</strong>versi (verbale, iconico,scientifico, matematico, filmico)• Acquisire la capacità <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare somiglianze e <strong>di</strong>fferenze fra realtà lontane e vissutopersonale• Sviluppare la capacità <strong>di</strong> elaborare testi, schemi per <strong>mostra</strong>re le <strong>in</strong>terrelazioni fra le <strong>di</strong>versecomponenti (strati temporali, scale spaziali, ambiti, soggetti) per smontarela complessità della realtà storico - sociale• Acquisire la capacità <strong>di</strong> elaborare schemi e mappe concettualiDest<strong>in</strong>atariAlunni classi III me<strong>di</strong>aPersonale co<strong>in</strong>voltoDocenti <strong>di</strong> Storia, Geografia, Scienze, Italiano, Educazione Artistica, Educazione TecnicaProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per consentire un opportuno coord<strong>in</strong>amento <strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse azioni ed una valorizzazionedegli specifici <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari si propone una progettazione per Consiglio <strong>di</strong> classeDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni / MotivazioneIl percorso proposto nasce dalla necessità <strong>di</strong>• comprendere fenomeni ed eventi che si collocano <strong>in</strong> spazi lontani ed <strong>in</strong> tempi <strong>di</strong>versi;• scomporre un tema complesso attraverso percorsi e “sguar<strong>di</strong>” <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari <strong>di</strong>versi;• ricostruire segmenti <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari creando con<strong>di</strong>zioni per <strong>in</strong>tersezioni, collaborazioni fra ivari ambiti;• favorire la comprensione del co<strong>di</strong>ce filmico e contestualmente sfruttarne le potenzialitàper immergersi <strong>in</strong> realtà lontane;• <strong>in</strong>crementare la capacità <strong>in</strong>terpretativa e l’elaborazione del pensiero critico sulla realtà.77


Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl percorso è articolato <strong>in</strong> fasi fra loro <strong>in</strong>terrelate, secondo uno schema non <strong>di</strong> tipo l<strong>in</strong>eare,ma aperto e per sequenze.In una pag<strong>in</strong>a <strong>in</strong>troduttiva sono <strong>in</strong><strong>di</strong>cate le modalità <strong>di</strong> svolgimento, le cui tappe pr<strong>in</strong>cipalisono:• proiezione <strong>di</strong> un video contenente sequenze <strong>di</strong> tre filmati (come <strong>in</strong>troduzione e comestimolo motivazionale)• compilazione <strong>di</strong> un breve questionario sulle sequenze visionate• lavoro <strong>di</strong> gruppo sull’analisi dei materiali <strong>di</strong>stribuiti e sull’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione dei temi e deiproblemi trattati• elaborazione <strong>di</strong> una relazione <strong>di</strong> gruppo con schematizzazione e mappa concettualeriassuntiva degli aspetti colti• proiezione del quarto ed ultimo filmato, seguita dal relativo questionario• confronto- <strong>di</strong>scussione per verificare se le <strong>in</strong>formazioni del filmato confermano i datiraccolti nelle relazioni <strong>di</strong> gruppoStrategie <strong>di</strong> lavoroIl lavoro per gruppi è la modalità <strong>di</strong> lavoro privilegiata, ma sono previsti momenti <strong>di</strong> lezionee <strong>di</strong>scussione per classe.Materiali e strumentiLe sequenze tratte da film sono supportate da una breve s<strong>in</strong>tesi (solo per l’<strong>in</strong>segnante).I materiali selezionati come documenti tengono conto soprattutto dei testi <strong>in</strong> uso presso lescuole ed hanno una pura funzione esemplificativa <strong>delle</strong> tipologie possibili.I questionari sono considerati elemento utile alla raccolta <strong>delle</strong> considerazioni <strong>in</strong>iziali dopola visione e guida alla <strong>di</strong>scussione <strong>in</strong> gruppo.L’elaborazione <strong>di</strong> schemi e mappe come documento <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi su quaderno e cartellonepresuppone una precedente attività <strong>di</strong> acquisizione <strong>delle</strong> procedure.L’utilizzo del computer e <strong>di</strong> altri strumenti <strong>di</strong> tipo multime<strong>di</strong>ale per la sistemazione del lavoropuò essere considerata elemento utile, per la presentazione e comunicazione fra classi<strong>di</strong>verse.Prodotto realizzatoMateriale cartaceo (a cura del gruppo <strong>di</strong> lavoro) e videocassetta (a cura <strong>di</strong> Augusto Galloni).78


Geografia economicaSonc<strong>in</strong>i ErmannoBenessere, istruzione, risorse e paceScuola secondaria I grado “P. Paoli” (ex “San Carlo") - <strong>Modena</strong>Gennaio - Febbraio 2001Classe/iIII EArea tematicaGeografia , InformaticaContenuto tematicoIl sottosviluppo nei paesi del terzo e quarto mondoObiettivo/i Far apprendere ai ragazzi la metodologia della ricerca documentata Far apprendere come le situazioni relative alle risorse e all’istruzione non siano variabili<strong>in</strong><strong>di</strong>pendenti nelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> benessere e <strong>di</strong> pace <strong>in</strong> un PaeseDest<strong>in</strong>atariGli studenti co<strong>in</strong>volti e tutti coloro che si collegano al sito Internet della scuolaProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Il progetto ha preso spunto dal programma <strong>di</strong> geografia che la classe svolgeva nel correnteanno scolastico. È stato organizzato un lavoro per piccolo gruppo <strong>di</strong> ragazzi.Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniTutto il lavoro è partito dalla def<strong>in</strong>izione degli argomenti da analizzare.Si è ritenuto importante rendere attivi gli studenti nel processo <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> analisi dellarealtà economica dei paesi poveri. Non avendo come soggetto le <strong>di</strong>verse situazioni locali,sono state alcune tematiche generali, quali benessere, istruzione, risorse e pace, i punti <strong>di</strong>partenza dell'esperienza.MotivazioneRendere gli studenti consapevoli che:- gli squilibri che esistono fra i paesi del mondo non sono casuali;- esiste un processo che, se realizzato, potrebbe sollevare le popolazioni <strong>di</strong> quelle regionidalle gravi con<strong>di</strong>zioni <strong>in</strong> cui versano.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàStrategia <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento/appren<strong>di</strong>mentoSi sono svolte attività <strong>di</strong> ricerca tramite articoli tratti da libri reperiti presso la biblioteca delCde e da giornali.Alla f<strong>in</strong>e del lavoro loro assegnato, i ragazzi sono stati <strong>in</strong>vitati a stendere una breve presentazione<strong>di</strong> se stessi e un breve commento su ciò che avevano appreso.Il lavoro <strong>di</strong> documentazione si è svolto nel laboratorio <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica della scuola, dove iragazzi hanno lavorato <strong>in</strong> modo <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale avvalendosi, però, dei vantaggi della rete LANdel laboratorio stesso.Si sono tenuti 10 <strong>in</strong>contri pomeri<strong>di</strong>ani, <strong>di</strong> due ore ciascuno nel periodo <strong>in</strong><strong>di</strong>cato.79


Alcuni dei lavori prodotti sono stati preparati a casa, poi portati con floppy a scuola ed e-laborati <strong>in</strong> l<strong>in</strong>guaggio HTML, utilizzando FrontPage.Materiali e strumenti Articoli tratti libri e da riviste; Scanner per acquisire le immag<strong>in</strong>i; WebCam per acquisire le foto degli studenti; Mixer <strong>di</strong> SoundBlaster per <strong>di</strong>gitalizzare i commenti sonori.Prodotto realizzatoL’ipertesto che è leggibile nel sito della nostra scuola, e un CdRom che ha raccolto anchetutti gli altri progetti multime<strong>di</strong>ali, realizzato dalla scuola nel corrente anno scolastico.Risultati raggiuntiAlla f<strong>in</strong>e dell’esperienza i ragazzi hanno viste aumentate le loro competenze <strong>in</strong>formaticheche non avrebbero potuto migliorare nelle ore curriculari per un <strong>di</strong>verso taglio dato al programmadall’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> educazione tecnica.Hanno imparato ad acquisire immag<strong>in</strong>i e a campionare suoni e hanno appreso a strutturareun progetto, evidenziandone le connessioni fra le parti che lo compongono. Un ipertesto,a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altre attività <strong>in</strong>formatiche che fanno riferimento allo stu<strong>di</strong>o dei l<strong>in</strong>guaggi,ad esempio, non potenzia le abilità logiche, ma potenzia quelle legate all’organizzazione,al lavoro <strong>in</strong> team. Questo serve anche a migliorare la situazione relazionale del gruppoperché ne responsabilizza i componenti.Alla f<strong>in</strong>e dell’anno, <strong>in</strong> un <strong>in</strong>contro denom<strong>in</strong>ato “Open day” che si è tenuto a scuola allapresenza dei genitori e degli <strong>in</strong>segnanti della scuola, alcuni ragazzi hanno letto e commentatol’ipertesto prodotto.Una nota negativa va però fatta: a mio avviso, nelle pag<strong>in</strong>e <strong>di</strong> commento dei ragazzi, se sifa eccezione per poche, non è ben sottol<strong>in</strong>eato quale <strong>in</strong>tervento sia possibile per risolverei problemi riscontrati nelle ricerche fatte. Manca, per essere chiari, una ragionata presa <strong>di</strong>posizione che faccia riferimento al metodo, spesso il loro commento si limita ad una appassionatadenuncia <strong>delle</strong> situazioni.80


Trent<strong>in</strong>i PatriziaLa chiesa <strong>di</strong> Santa Maria <strong>delle</strong> Grazie o <strong>di</strong> San RoccoScuola secondaria I grado “A. Pio” - Carpi2000/2001Classe/iII DArea tematicaStoriaContenuto tematicoLaboratorio <strong>di</strong> storia, produzione <strong>di</strong> un cdObiettivo/iLettura <strong>di</strong> documenti, mappe, testiDest<strong>in</strong>atariAlunniPersonale co<strong>in</strong>voltoDocente <strong>di</strong> classe, tecnico <strong>di</strong> laboratorio <strong>in</strong>formatico, archivisti, bibliotecaria, ricercatriceProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classeStoriaDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniL'argomento dell'attività era già stato scelto dalla classe nell'anno scolastico precedente,<strong>in</strong> prima me<strong>di</strong>a, prima ancora <strong>di</strong> sapere se avremmo potuto svilupparlo <strong>in</strong> un laboratorio.Infatti, i molti ragazzi della classe che frequentano l' istituto musicale "A. Tonelli", avevanonotato lo stato <strong>di</strong> degrado della chiesa <strong>di</strong> San Rocco e se ne erano meravigliati.La sensibilità <strong>di</strong><strong>mostra</strong>ta verso il patrimonio storico e artistico della città è stata l'occasioneche ha condotto a questo laboratorio, che oltretutto ha permesso <strong>di</strong> far riferimento ad alcunicapitoli del libro <strong>di</strong> testo e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>rne alcuni aspetti.Ma subito si è posto al tutor, la dottoressa Paola Borsari, un problema piuttosto serio:quello <strong>di</strong> reperire documenti il più possibile accessibili per gli alunni. Infatti, molti documentisono conservati nell'Archivio <strong>di</strong> Stato <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e le trascrizioni <strong>di</strong> don Paolo Guaitolisono particolarmente <strong>di</strong>fficili da decifrare. Era un peccato, però, non accon<strong>di</strong>scendereagli <strong>in</strong>teressi degli alunni, perciò il consiglio è stato quello <strong>di</strong> partire dall'e<strong>di</strong>to, <strong>in</strong> modo dacostruire un substrato su cui <strong>in</strong>serire la successiva lettura dei documenti.MotivazioneLa motivazione <strong>di</strong>dattica che ha sp<strong>in</strong>to l'<strong>in</strong>segnante ad aderire all'esperienza del Laboratorio<strong>di</strong> storia, proposta dalla Biblioteca e dall'Archivio Comunali <strong>di</strong> Carpi, è stata quella <strong>di</strong>far sperimentare ai propri alunni, molti dei quali <strong>in</strong>teressati e desiderosi <strong>di</strong> fare, il lavorodello storico. Gli alunni hanno così affrontato l'analisi <strong>di</strong> documenti orig<strong>in</strong>ali, approfittandodell'aiuto degli esperti e <strong>di</strong>sponibili operatori dell'Archivio e della Biblioteca, presso i quali iragazzi si sono spesso recati, per avere aiuto, quando si trovavano <strong>di</strong> fronte a testimonianzeparticolarmente complesse.81


Il Laboratorio <strong>di</strong> Storia è ormai un approccio <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile nella nuova visione della storiaproposta dai recenti programmi, perché permette <strong>di</strong> privilegiare il fare <strong>in</strong> modo concreto, <strong>di</strong>sviluppare la capacità <strong>di</strong> analisi e <strong>in</strong>terpretazione <strong>di</strong> un testo e <strong>di</strong> portare a term<strong>in</strong>e, responsabilmente,i compiti assegnati nei lavori <strong>di</strong> gruppo.Questa operazione preparatoria ha anche consentito <strong>di</strong> organizzare una mappa concettualeche fosse da guida nell'impostazione del lavoro.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàL'attività è stata <strong>in</strong>iziata nei mesi <strong>di</strong> novembre-<strong>di</strong>cembre e si è sviluppata attraverso le seguentifasi:- visita alla Biblioteca Comunale, dove la dottoressa Ficarelli ha spiegato come sono catalogatie come si possono consultare i libri ivi contenuti e come si compila una bibliografia;- costruzione <strong>in</strong> classe <strong>di</strong> una bibliografia <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong> fonti e<strong>di</strong>te;- lettura e s<strong>in</strong>tesi della storia <strong>di</strong> Carpi, contenuta <strong>in</strong> "Carpi. Guida storico-artistica", peracquisire <strong>delle</strong> conoscenze <strong>di</strong> base;- visita all'Archivio Comunale, dove il dottor Zacchè ha presentato la nuova sede dell'archivioe la sua organizzazione, <strong>mostra</strong>ndo anche documenti, relativi alla ricerca <strong>in</strong> atto,coi quali gli alunni hanno <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciato a prendere confidenza;- lezione dell'<strong>in</strong>segnante sulla metodologia della ricerca <strong>in</strong> archivio, con presentazione<strong>di</strong> una scheda per l'analisi del documento;- lavoro <strong>di</strong> gruppo sulle fonti e<strong>di</strong>te, con lettura e schedatura dei testi;- lettura <strong>di</strong> alcune piante storiche della città <strong>di</strong> Carpi e loro colorazione, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> meglio<strong>in</strong><strong>di</strong>viduare i monumenti e le vie e <strong>di</strong> riconoscere le trasformazioni avvenute nel tempo;- costruzione <strong>di</strong> un albero genealogico dei signori Pio;- costruzione <strong>di</strong> una tavola s<strong>in</strong>ottica degli avvenimenti che riguardano la storia dellachiesa <strong>di</strong> Santa Maria <strong>delle</strong> Grazie o <strong>di</strong> San Rocco, la storia della città <strong>di</strong> Carpi, la storiadel libro <strong>di</strong> testo <strong>in</strong> adozione;- lavoro <strong>di</strong> gruppo sulle fonti archivistiche, con loro schedatura, descrizione fisica e stato<strong>di</strong> conservazione, lettura e/o trascrizione, s<strong>in</strong>tesi, analisi l<strong>in</strong>guistica, <strong>in</strong>terrogazione e,quando possibile, <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> una tesi esplicativa da confrontare e verificare conquanto ricavato dalle fonti a stampa;- lezione della dott.ssa Borsari, sull'aspetto artistico della chiesa <strong>in</strong> esame;- visita alla città <strong>di</strong> Carpi, utilizzando le cart<strong>in</strong>e storiche, per riconoscere e localizzare viee monumenti e per sensibilizzare tutti gli alunni sul degrado della chiesa,- raccolta e selezione del materiale per la realizzazione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>spensa;- realizzazione dei testi utilizzando la videoscrittura coi computer del laboratorio <strong>di</strong> <strong>in</strong>formaticadella scuola o <strong>di</strong> casa;- costruzione <strong>di</strong> cartelloni da esporre per la festa della scuola;- lavoro <strong>di</strong> gruppo per la produzione <strong>di</strong> un ipertesto multime<strong>di</strong>ale su CD, nel laboratorio<strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica della scuola, con l'assistenza <strong>di</strong> un tecnico, il prof. Sonc<strong>in</strong>i.Dopo le visite <strong>in</strong> Biblioteca e <strong>in</strong> Archivio, dove si è <strong>in</strong>iziata l'analisi dei documenti, il lavoroè cont<strong>in</strong>uato a scuola, con momenti che hanno co<strong>in</strong>volto o l'<strong>in</strong>tera classe o gli alunni <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualmenteo <strong>in</strong> piccoli gruppi, che si sono variamente mo<strong>di</strong>ficati nel corso dell'attività.La classe ha lavorato con impegno e i gruppi spesso si sono recati, spontaneamente e <strong>in</strong>orario extrascolastico, <strong>in</strong> archivio, per chiedere consiglio e aiuto, oltre al tutor, anche agliarchivisti.Quasi tutti gli alunni sanno utilizzare la videoscrittura con abilità e competenza ed alcuni <strong>di</strong>essi hanno <strong>di</strong><strong>mostra</strong>to notevoli capacità <strong>di</strong> osservazione ed <strong>in</strong>tuizione nella lettura dei documenti.Tuttavia la stesura dei testi da <strong>in</strong>serire nel computer ha richiesto parecchie revisioni, persistemare gli errori causati dal non aver sempre seguito le <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni fornite.82


Ma i ragazzi hanno anche imparato a riconoscere varie tipologie <strong>di</strong> fonti e dove esse possonoessere reperite e consultate, hanno imparato che il lavoro dello storico richiede unmetodo ord<strong>in</strong>ato e logico e tanta pazienza e sacrificio. In alcuni alunni si è ad<strong>di</strong>rittura potutonotare piacere durante il faticoso lavoro <strong>di</strong> trascrizione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficili grafie dei documenti,quasi essi avessero lanciato una sfida allo scrittore, decifrando e confrontando tra lorole lettere, per avere la conferma che la loro <strong>in</strong>terpretazione era quella esatta.Tutti sono rimasti stupiti della ricchezza della loro storia locale e se ne sono <strong>in</strong>teressaticon piacere, tanto da superare i momenti <strong>di</strong> sconforto, soprattutto quando i risultati dei varigruppi venivano messi <strong>in</strong> comune e si com<strong>in</strong>ciava a vedere il frutto del lavoro svolto.I problemi che si sono <strong>in</strong>contrati durante l'attività sono stati sostanzialmente due:- necessità <strong>di</strong> sottrarre ore alle altre materie dell'area letteraria e <strong>di</strong> utilizzare ore noncurricolari;- tempi della ricerca troppo concentrati nel secondo quadrimestre.83


Storia economica localeBergamaschi, Giuliani, Manicar<strong>di</strong>, M<strong>in</strong>elli, Occhionero, VelletriCoord<strong>in</strong>atore prof. Antonio BrusaLaboratorio <strong>di</strong> storia economica localeIPSIA “F. Corni” <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iIV A - IV B - IV E - IV F - IV M - IV HArea tematicaStoriaContenuto tematicoStoria economico - socialeDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniL’applicazione dei nuovi programmi <strong>di</strong> storia <strong>in</strong>trodotti negli istituti professionali dall’anno1998 ha generato molteplici <strong>di</strong>fficoltà sia nei processi <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento sia nelle situazioni<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento. Nel biennio post-qualifica, al quale è dest<strong>in</strong>ato il presente progetto,studenti ed <strong>in</strong>segnanti hanno vissuto <strong>in</strong>izialmente una fase <strong>di</strong> “<strong>di</strong>sorientamento” generalizzato<strong>in</strong> quanto i moduli previsti della cosiddetta storia settoriale, se svolti attraversol’esclusivo e predom<strong>in</strong>ante uso del manuale, rimangono meri approfon<strong>di</strong>menti tematici,avulsi dal contesto storico generale (per esempio storia della chimica, storia dell’elettricità,storia <strong>delle</strong> tecniche <strong>di</strong> produzione, ecc.). Ricorrente ed imbarazzante si manifesta il dubbiodegli studenti: ”Prof., stiamo stu<strong>di</strong>ando davvero storia?”MotivazioneIl progetto, f<strong>in</strong>alizzato alla costruzione ed alla sperimentazione <strong>di</strong> moduli - laboratorio, èfondato sull’idea <strong>di</strong> una <strong>di</strong>dattica “attiva” della storia che <strong>in</strong>duca gli studenti a compiereoperazioni concettuali (selezione, confronto, elaborazione, argomentazione, ecc.). I percorsicomprendono s<strong>in</strong>tesi e quadri storici che <strong>in</strong>troducono gli argomenti e fasi operativecostruite sui documenti. L’<strong>in</strong>tento <strong>di</strong> fondo è quello <strong>di</strong> evitare l’appiattimento manualistico e<strong>di</strong> educare gli studenti ad assumere un atteggiamento critico <strong>di</strong> fronte alle gran<strong>di</strong> tematichestoriche ed alle problematiche attuali.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività- gruppi <strong>di</strong> lavoro dei docenti coord<strong>in</strong>ati dal prof. A. Brusa da ottobre 2000 a maggio2001 a scadenza mensile: analisi e selezione dei materiali e articolazione del percorso<strong>di</strong>dattico- rice- rche <strong>in</strong> archivio compiute dai docenti (<strong>di</strong>visi <strong>in</strong> gruppi ristretti): raccolta <strong>di</strong> documentisignificativi, dati statistici, materiale grafico e fotografico- def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> 4 unità <strong>di</strong> lavoro: l’<strong>in</strong>dustria metalmeccanica nel periodo <strong>delle</strong> gran<strong>di</strong>guerre, la crisi post-bellica e la riconversione, il decentramento produttivo e il <strong>di</strong>stretto,la convergenza tecnologica- sperimentazione <strong>in</strong> classe (10 ore <strong>in</strong> ogni classe) che ha previsto lavori <strong>di</strong> gruppo esomm<strong>in</strong>istrazione f<strong>in</strong>ale <strong>di</strong> testPercorso <strong>di</strong>datticoI PARTE - L’INDUSTRIA METALMECCANICA A MODENA 1920-4584


F<strong>in</strong>o al 1935 l’<strong>in</strong>dustria modenese mantiene una situazione <strong>di</strong> arretratezza: alto il numero<strong>di</strong> addetti all’agricoltura, <strong>di</strong>ffusa la <strong>di</strong>soccupazione ( f<strong>in</strong>o al 1936 è la quarta prov<strong>in</strong>cia italianaper numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupati). La grande ascesa del comparto metalmeccanico modeneseè databile al 1935 ed è strettamente collegata alle commesse pubbliche che riesconoad aggiu<strong>di</strong>carsi i gran<strong>di</strong> gruppi presenti <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia (FIAT e Magneti Marelli) e alle <strong>in</strong>iziativedell’<strong>in</strong>dustriale Adolfo Orsi.II PARTE - GLI ANNI POSTBELLICIMolte <strong>delle</strong> imprese cresciute durante il fascismo entrarono <strong>in</strong> crisi, <strong>in</strong> seguito al venir meno<strong>delle</strong> commesse belliche ed alla loro <strong>in</strong>capacità <strong>di</strong> spostarsi verso i getti <strong>di</strong> ghisa <strong>di</strong>qualità più pregiata che allora il mercato com<strong>in</strong>ciava a richiedere.Le scelte della FIAT e <strong>di</strong> Enzo Ferrari <strong>di</strong>fferirono, <strong>in</strong>vece, da quelle della maggioranza degli<strong>in</strong>dustriali modenesi. Alla Fiat-Oci si era provveduto f<strong>in</strong> dalla ricostruzione ad ammodernaregli impianti e, nel 1952, fu <strong>in</strong>trodotta la lavorazione a catena al reparto montaggio.Enzo Ferrari riconvertì l’attività della propria azienda: venne abbandonata la produzione <strong>di</strong>macch<strong>in</strong>e utensili e <strong>di</strong> motori per aerei e l’impresa si specializzò nella costruzione <strong>di</strong> automobilida corsa e gran turismo.III PARTE - GLI ANNI SETTANTA E LA NASCITA DEL DISTRETTOL’<strong>in</strong>dustria modenese ed emiliana ha <strong>mostra</strong>to una più forte capacità <strong>di</strong> resistere alla crisidegli anni settanta, determ<strong>in</strong>ata dalle lotte s<strong>in</strong>dacali e dall’aumento del costo del lavoro.A partire dalla seconda metà degli anni sessanta molte imprese com<strong>in</strong>ciarono a decentrareun numero crescente <strong>di</strong> lavorazioni a piccole aziende subfornitrici, aperte spesso da extecnici ed ex operai che avevano deciso <strong>di</strong> mettersi <strong>in</strong> proprio. Si moltiplicano le piccoleimprese, raggruppate sulla base del tipo <strong>di</strong> prodotto <strong>in</strong> aree relativamente piccole.Nel1980 <strong>Modena</strong> conosce un tasso <strong>di</strong> attività del 6% <strong>in</strong> più della me<strong>di</strong>a nazionale.Si affermala superiorità economica dell’Emilia, come risulta da molteplici <strong>in</strong><strong>di</strong>catori statistici.Dal punto <strong>di</strong> vista della produzione si abbandona il “gigantismo” degli anni c<strong>in</strong>quanta: è ilmodello della flessibilità che trova successo.IV PARTE - GLI ANNI OTTANTA E NOVANTANumerose <strong>in</strong>dustrie <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzano i propri <strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong> due <strong>di</strong>rezioni: <strong>in</strong>troduzione <strong>delle</strong>tecnologie microelettroniche nel processo produttivo (macch<strong>in</strong>e a controllo numerico, sistemi<strong>di</strong> automazione flessibile e robot <strong>in</strong>dustriali) trasformando la fabbrica <strong>in</strong> meccanismoperfettamente <strong>in</strong>tegrato; qualificazione e <strong>di</strong>fferenziazione della gamma dei prodotti chel’impresa è <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> immettere sul mercato e suo r<strong>in</strong>novamento cont<strong>in</strong>uo.Materiali e strumenti dati statistici sull’economia e la società modenese (archivio storico comunale, istitutostorico della resistenza, archivi s<strong>in</strong>dacali,relazioni ufficiali) saggi <strong>di</strong> storia economica (biblioteca della Facoltà <strong>di</strong> Economia) materiale fotografico (archivio Pan<strong>in</strong>i)Uso risorse esterneConsulenza del prof. A. Brusa (Università <strong>di</strong> Bari) del prof. G. Muzzioli (Università <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>)e del prof. A R<strong>in</strong>al<strong>di</strong> (Università <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>)Prodotto realizzatoTesti del laboratorio: documenti e fonti raccolti dai docenti ed elaborazione degli studenti(schemi, mappe, grafici). Una volta realizzati altri moduli - laboratorio, sarà prodotto un i-pertesto archiviato su CD ROM.Risultati raggiuntiLo stu<strong>di</strong>o della storia ha acquisito per gli studenti un significato <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> scoperta:hanno seguito percorsi <strong>in</strong> parte “guidati”, <strong>in</strong> certi casi hanno formulato autonomamente i-potesi <strong>in</strong>terpretative e critiche.85


Integrazione scolasticaBaral<strong>di</strong> Elisabetta, Mammi Ennia, T<strong>in</strong>cani ElisaLaboratorio <strong>di</strong> autonomia - Percorso NOSIPSCT "E. Morante" - SassuoloMarzo - Aprile 2001Classe/iPrime e secondeArea tematicaScuolaContenuto tematicoIntegrazione scolastica, Autonomia, OrientamentoObiettivo/iRiflessioni sulle proprie abilità; conoscenza dei servizi offerti dal territorioDest<strong>in</strong>atariAlunni <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> Han<strong>di</strong>capPersonale co<strong>in</strong>voltoEsperto della comunicazione; <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegno; tutor; <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> classe.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Progetto <strong>di</strong> gruppoDescrizione del percorso/processoCHE COS’È IL NOS ?È il Nuovo Obbligo Scolastico <strong>in</strong>trodotto dalla legge n. 9 del ’99 che ha reso necessariouna mo<strong>di</strong>fica all’<strong>in</strong>terno degli Istituti <strong>di</strong> Istruzione secondaria <strong>di</strong> Secondo Grado perl’<strong>in</strong>nalzamento dell’obbligo scolastico al compimento del 15° anno <strong>di</strong> età.Gli OBIETTIVI del NOS sono:• attuazione <strong>di</strong> <strong>in</strong>iziative <strong>di</strong> orientamento f<strong>in</strong>alizzate a combattere la <strong>di</strong>spersione e a garantireil <strong>di</strong>ritto all’istruzione e alla formazione <strong>di</strong> tutti gli alunni;• acquisizione e sviluppo <strong>delle</strong> conoscenze e <strong>delle</strong> abilità <strong>di</strong> base;• potenziamento <strong>delle</strong> capacità relazionali;• educazione ai pr<strong>in</strong>cipi fondamentali della convivenza civile;• sviluppo <strong>delle</strong> competenze e <strong>delle</strong> capacità <strong>di</strong> scelta <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali.I CONTENUTI pr<strong>in</strong>cipali del NOS sono: attività <strong>di</strong> orientamento volte alla comprensione <strong>delle</strong> attitud<strong>in</strong>i e degli <strong>in</strong>teressi degliallievi; attività f<strong>in</strong>alizzate al miglioramento dell’autonomia personale e sociale per migliorare lacapacità <strong>di</strong> scelta del proprio percorso personale.Gli STRUMENTI a sostegno del NOS sono:⇒ test <strong>di</strong> valutazione <strong>delle</strong> abilità sociali;⇒ <strong>di</strong>dattica laboratoriale;⇒ <strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> esperti della comunicazione e dell’orientamento.86


In ottemperanza del NOS è stato avviato nell’a.s. 2000/01 un laboratorio, ancora <strong>in</strong> fase <strong>di</strong>sperimentazione, rivolto a ragazzi <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap con lo scopo generale <strong>di</strong> favorirelo sviluppo dell’autonomia sia a livello personale che sociale.Si è svolto durante il periodo marzo-aprile 2001 per un totale <strong>di</strong> 21 ore, i ragazzi co<strong>in</strong>voltisono stati11 tutti frequentanti il primo biennio dell’istituto.FINALITÀ DEL PROGETTOIl modulo si è proposto come f<strong>in</strong>alità quella <strong>di</strong> favorire la socializzazione, all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> ungruppo <strong>di</strong> pari, attraverso lo sviluppo <strong>delle</strong> capacità comunicative, relazionali ed espositive.Si è <strong>di</strong>scusso <strong>in</strong>sieme <strong>delle</strong> problematiche <strong>in</strong>erenti la conoscenza e l’uso del territorioanche attraverso un’autoanalisi dei propri bisogni e <strong>delle</strong> proprie abilità sociali; a tale scopoè stato proposto ai ragazzi un test <strong>di</strong> valutazione <strong>delle</strong> proprie abilità, con il quale si volevafare riflettere i ragazzi e gli <strong>in</strong>segnanti su quelle che erano le effettive competenzesociali dei s<strong>in</strong>goli alunni co<strong>in</strong>volti per poi lavorare sulla crescita <strong>di</strong> queste abilità anche attraversoprocessi <strong>di</strong> accrescimento dell’autostima.FINALITÀ SPECIFICHEStimolare la conoscenza della collocazione spaziale <strong>di</strong> uffici, servizi e luoghi <strong>di</strong> lavoro particolarmentesignificativi presenti sul territorio e <strong>delle</strong> loro funzioni specifiche.Conoscenza dell’uso, almeno funzionale, del denaro con riferimento all’EURO e ai cambiamentiad esso connessi.FINALITÀ TRASVERSALIL’uso del territorio prevede la conoscenza <strong>di</strong> regole <strong>di</strong> comportamento e lo svolgimento <strong>di</strong>prassi per accedere ai servizi, i ragazzi dovrebbero essere <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> identificare e comprenderescritte e <strong>in</strong>segne che li orientano sul territorio e sapere utilizzare attraverso lecompetenze matematiche <strong>di</strong> base il denaro.OBIETTIVI EDUCATIVIIl laboratorio si propone <strong>di</strong> dare ai ragazzi la possibilità <strong>di</strong> migliorare la capacità <strong>di</strong> leggerei propri bisogni e avere dei punti <strong>di</strong> riferimento sul territorio dove chiedere aiuto per sod<strong>di</strong>sfarli.I ragazzi dovrebbero essere <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> sapere dove fare i documenti più importanti conparticolare riferimento al mondo del lavoro e alla vita quoti<strong>di</strong>ana; sapere dove prendere<strong>in</strong>formazioni riguardanti le proposte culturali, formative e <strong>di</strong> lavoro offerte nel proprio territorio;utilizzare alcuni servizi presenti sul territorio. A tale scopo durante lo svolgimento dellaboratorio sono state effettuate quattro visite guidate per stimolare <strong>in</strong> modo <strong>di</strong>retto e piùimme<strong>di</strong>ato la conoscenza <strong>di</strong> alcuni servizi offerti sul territorio.OBIETTIVI SPECIFICIAccrescere l’orientamento spaziale.Sapere riflettere sui propri bisogni e sui mezzi a propria <strong>di</strong>sposizione per sod<strong>di</strong>sfarli. Stimolarela conoscenza dei servizi offerti da: banca, posta, ufficio <strong>in</strong>forma-giovani e biblioteca.Materiali e strumenti- Test <strong>di</strong> valutazione <strong>delle</strong> abilità- Opuscoli <strong>in</strong>formativi: “ guida ai servizi bancari “ e “ l’euro tu e la banca “- Esempi pratici <strong>di</strong> pagamento: <strong>in</strong> contanti, tramite bancomat o carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to- Moduli postali: vaglia, telegrammi, accre<strong>di</strong>tamenti su c/c postale- Consultazione <strong>di</strong> schedari per la scelta dei corsi <strong>di</strong> formazione post <strong>di</strong>ploma- Visione <strong>di</strong> annunci riguardanti la ricerca e l’offerta <strong>di</strong> lavoro- Materiale <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione riguardante le offerte culturali e turistiche offerte dal territorio- Compilazione del tesser<strong>in</strong>o bibliotecario e conseguente iscrizione87


Uso risorse esternePartecipano al laboratorio un’esperta della comunicazione e alcuni <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegnodell’Istituto che hanno il compito <strong>di</strong> guidare le riflessioni <strong>di</strong> gruppo e approfon<strong>di</strong>re gli argomentitrattati durante le visite.Visita guidata della Banca dell’Emilia Romagna e illustrazione dei servizi offerti: depositi,conti correnti, pagamento <strong>di</strong> tasse, servizio bancomat e carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, acquisto e gestione<strong>di</strong> azioni, cassette <strong>di</strong> sicurezza, cambio valute, passaggio dalla Lira all’Euro.Visita guidata alla Posta e illustrazione dei servizi offerti: sportello spe<strong>di</strong>zione e ricevimento<strong>di</strong> pacchi, smistamento della corrispondenza, timbri postali manuali e automatici, postaprioritaria, telegramma, c/c postale, vaglia postale, servizio postmat, cassette <strong>di</strong> sicurezza.Visita guidata all’URP e <strong>in</strong>forma-giovani con <strong>in</strong>formazione dei servizi offerti: ufficio reclami,schedari <strong>di</strong> consultazione riguardante tutti i corsi <strong>di</strong> formazione presenti sul territorio <strong>di</strong>visiper argomenti, annunci <strong>di</strong> ricerca del personale, utilizzo gratuito <strong>di</strong> <strong>in</strong>ternet, offerte turistichee <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o all’estero per giovani, <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> materiale pubblicitario <strong>in</strong>erente a c<strong>in</strong>ema,teatro, musica sport, gite organizzate, ecc.Visita guidata alla biblioteca comunale <strong>di</strong> Sassuolo sezione Adulti con illustrazione <strong>delle</strong>funzioni <strong>di</strong> prestito e consultazione <strong>di</strong> libri, ricerca <strong>di</strong> libri attraverso la rete bibliotecaria, illustrazionedel metodo <strong>di</strong> ricerca negli scaffali <strong>di</strong>visi per aree <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, esecuzione pratica<strong>di</strong> alcune tessere bibliotecarie.Esercizio pratico <strong>di</strong> utilizzo del denaro durante le uscite per l’acquisto della merenda <strong>in</strong> alcun<strong>in</strong>egozi del territorio.Prodotto realizzato- Registrazione su au<strong>di</strong>ocassetta <strong>di</strong> ogni uscita- Riflessione orale al rientro <strong>delle</strong> visiteRisultati raggiuntiLo scopo <strong>di</strong> questo laboratorio era quello <strong>di</strong> sviluppare le autonomie <strong>di</strong> base per dare airagazzi la possibilità <strong>di</strong> sapersi orientare e gestire all’<strong>in</strong>terno del proprio territorio.In pratica è stato possibile fornire solo un piccolo spunto che si sarebbe dovuto ampliare eapprofon<strong>di</strong>re maggiormente con riflessioni <strong>di</strong> gruppo che non si sono avute esclusivamenteper mancanza <strong>di</strong> tempo.Cre<strong>di</strong>amo, dunque, che sia necessario per il futuro “ripensare” ad una migliore ottimizzazionedel tempo a <strong>di</strong>sposizione per lasciare più spazio ad una maggiore riflessione ed <strong>in</strong>teriorizzazionedei “messaggi” ricevuti durante le visite effettuate sul territorio.88


Storia contemporaneaMagnan<strong>in</strong>i Loretta, Vitti Egi<strong>di</strong>aIl NovecentoScuola elementare "Palestr<strong>in</strong>a" - X Circolo <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iV A - V BArea tematicaStoria, Stu<strong>di</strong> Sociali, Educazione Immag<strong>in</strong>e, InformaticaContenuto tematicoIl '900Obiettivo/iCollocare sulla l<strong>in</strong>ea del tempo fatti ed eventi legati alla storia personale, familiare e del'900. Riconoscere i pr<strong>in</strong>cipali <strong>di</strong>ritti umani nei rapporti tra gli <strong>in</strong><strong>di</strong>viduiDest<strong>in</strong>atariAlunni <strong>delle</strong> classi V A e V BPersonale co<strong>in</strong>voltoLe <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> ambito, alcuni genitori e testimoniProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classi paralleleDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni e motivazioneIl lavoro costituisce la cont<strong>in</strong>uazione <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> storia locale che, <strong>in</strong>iziato <strong>in</strong>terza , aveva molto motivato e co<strong>in</strong>volto i bamb<strong>in</strong>i anche attraverso la partecipazione de<strong>in</strong>onni e del racconto della loro storia.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl percorso si è svolto attraverso molteplici proposte che hanno consentito agganci <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari.Sono stati analizzati <strong>di</strong>versi documenti storici, soprattutto relativi al fascismo e al nazismo,atti a cogliere le <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> governo, <strong>in</strong>tervistato e <strong>in</strong>contrato testimoni del tempo,letto e <strong>di</strong>scusso il romanzo <strong>di</strong> G. Pederiali “Villa Emma” visto sia da un punto <strong>di</strong> vista storicosia da quello più personale relativo alle emozioni e ai sentimenti.Molta attenzione è stata riservata alla conoscenza della vita quoti<strong>di</strong>ana e alla pubblicità.Aderendo alla proposta degli It<strong>in</strong>erari del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, i bamb<strong>in</strong>i, accompagnati daun testimone che ha narrato loro la propria esperienza, hanno visitato alcuni luoghi dellacittà significativi per il periodo stu<strong>di</strong>ato: dove c’era un rifugio, dove restano i segni <strong>di</strong> unabomba <strong>in</strong>esplosa, dove sono le lapi<strong>di</strong> dei caduti…La classe ha visitato <strong>in</strong>oltre la <strong>mostra</strong> “La guerra sui muri” allestita presso la scuola secondaria<strong>di</strong> primo grado “Ferraris” e approfon<strong>di</strong>to uno stu<strong>di</strong>o su “Guernica” <strong>di</strong> Picasso.Canzoni come “La guerra <strong>di</strong> Piero” <strong>di</strong> Fabrizio De André, “Auschwitz” <strong>di</strong> Francesco Gucc<strong>in</strong>isono state un’occasione per conoscere altri mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> raccontare la guerra, <strong>di</strong> rifletteresui problemi ad essa legati oltre che <strong>di</strong> cimentarsi ad utilizzare <strong>in</strong> prima persona altri <strong>di</strong>fferentil<strong>in</strong>guaggi per esprimere emozioni, sentimenti, pensieri .89


La lettura della Costituzione, promulgata al term<strong>in</strong>e della guerra, ha costituito il momentoconclusivo dello stu<strong>di</strong>o e ha permesso <strong>di</strong> riflettere sui pr<strong>in</strong>cipi fondamentali che la costituisconoe <strong>in</strong> particolare su come vengono tutelati tutti i cittad<strong>in</strong>i, nessuno escluso. A questopunto è stato possibile <strong>in</strong>contrare un esponente della cooperativa Aliante che, occupandosi<strong>di</strong> <strong>in</strong>serire <strong>in</strong> ambito lavorativo le persone svantaggiate, può essere un garantedei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> ognuno <strong>in</strong><strong>di</strong>pendentemente dal colore della pelle, della razza o della religioneprofessata.Prodotto realizzatoAll’<strong>in</strong>terno della scuola è stata allestita una <strong>mostra</strong> dove sono stati presentati cartelloni riassuntivi<strong>di</strong> tutte le attività svolte.Risultati raggiuntiDa un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e condotta presso i bamb<strong>in</strong>i da un ricercatore americano che segue la scuolada <strong>di</strong>versi anni, è risultato che la classe qu<strong>in</strong>ta è per la maggioranza la più <strong>in</strong>teressanteproprio per lo stu<strong>di</strong>o della storia contemporanea.90


Educazione ambientaleCoppelli Valeria, Lauriola Fernando AntonioIn viaggio con la grande lunaScuola elementare “G. Carducci " - Circolo <strong>di</strong> Formig<strong>in</strong>e2000/2001Classe/iI AArea tematicaStu<strong>di</strong> Sociali, InformaticaContenuto tematicoAutonomia e socializzazione, Aspetti etici, Multi<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>arità, Educazione ambientaleObiettivo/iObiettivi dell’attività <strong>di</strong>dattica- sentirsi parte <strong>di</strong> un gruppo- creare un clima <strong>di</strong> classe democratico, accettante, <strong>di</strong> ascolto reciproco- essere consapevoli del rapporto d’<strong>in</strong>terazione reciproca tra uomo e ambienteObiettivi della realizzazione del CD- realizzazione <strong>di</strong> una memoria storica nei bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> ricostruire la propria e-sperienza <strong>di</strong>dattica- capacità <strong>di</strong> ripartire una semplice operazione nelle sue <strong>di</strong>verse fasiDest<strong>in</strong>atariI bamb<strong>in</strong>i e i loro genitoriPersonale co<strong>in</strong>voltoGli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> classe e i bamb<strong>in</strong>iProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per team <strong>di</strong> classeDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni e motivazioneLa parte del progetto che riguarda lo sfondo <strong>in</strong>tegratore è nata prima dell’<strong>in</strong>gresso a scuoladei bamb<strong>in</strong>i.Nell’azione <strong>di</strong>dattica lo sfondo avrebbe rappresentato una modalità <strong>di</strong> strutturazionedell’ambiente - appren<strong>di</strong>mento che avrebbe stimolato processi d’<strong>in</strong>tegrazione e autorganizzazionecognitiva nei bamb<strong>in</strong>i.Un filo conduttore emotivamente forte, motivante per l’acquisizione degli appren<strong>di</strong>menti,un contributo importante nella creazione <strong>di</strong> un clima <strong>di</strong> classe che facesse “ star bene ascuola” i bamb<strong>in</strong>i e li aiutasse a maturare il senso <strong>di</strong> sé, degli altri e li motivasse alla collaborazione.Con l’<strong>in</strong>gresso dei bamb<strong>in</strong>i a scuola è emersa l’esigenza <strong>di</strong> determ<strong>in</strong>are meglio gli obiettiviper rispondere a bisogni specifici dei bamb<strong>in</strong>i:- prestare attenzione a sé , alle proprie emozioni ed ad autocontrollarsi- sentirsi parte del gruppo- imparare ad <strong>in</strong>teragire con gli altri partendo da una situazione <strong>di</strong> ascolto ed empatia- sentirsi parte dell’ambiente <strong>in</strong> cui vive91


Al term<strong>in</strong>e del percorso si è pensato <strong>di</strong> utilizzare il computer <strong>in</strong> classe per realizzare unprodotto multime<strong>di</strong>ale, dove i bamb<strong>in</strong>i contribuissero operativamente ad un’operazione <strong>di</strong>sistematizzazione dell’esperienza, per ricucire le fila <strong>di</strong> un percorso lungo e articolato,quale quello <strong>di</strong> un <strong>in</strong>tero anno scolastico, <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>fficilmente il bamb<strong>in</strong>o coglie i nessi el’evoluzione. Si è voluto, cioè, creare una sorta <strong>di</strong> memoria storica nel bamb<strong>in</strong>o.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl lavoro è <strong>di</strong>viso <strong>in</strong> due momenti, corrispondenti ai due obiettivi del progetto, che si sviluppano<strong>in</strong>torno alla lettura <strong>di</strong> due libri: Il volo della grande Luna <strong>di</strong> P<strong>in</strong><strong>in</strong> Carpi L’albero <strong>di</strong> Silverste<strong>in</strong>1° momento: il bamb<strong>in</strong>o e gli altri La Grande LunaIl libro è stato scelto perché il tema della nave e dei mar<strong>in</strong>ai rappresenta la metafora dellostare <strong>in</strong>sieme, del lavorare <strong>in</strong>sieme per uno stesso scopo, del sentirsi parte <strong>di</strong> uno stessoprogetto. La nave rappresenta il luogo protetto, dove i bamb<strong>in</strong>i possono stare al sicurodalle <strong>in</strong>si<strong>di</strong>e del mondo esterno.Nello stesso tempo il viaggio per mare, tra tempeste e mostri mar<strong>in</strong>i, alla ricerca <strong>di</strong> isolefantastiche rappresenta il viaggio verso la conoscenza che la scuola offre ai bimbi, unviaggio faticoso e a volte <strong>di</strong>fficile che porta <strong>in</strong> luoghi sconosciuti , ma affasc<strong>in</strong>anti.Attorno a questo tema sono state elaborate tutte le piste <strong>di</strong>dattiche.Sulla nave della Grande Luna i bimbi hanno costruito un mondo virtuale dove imparanoad ascoltarsi, a parlare <strong>di</strong> sé, a conoscersi e a conoscere gli altri come <strong>di</strong>versi ed ad apprezzarsi.Sulla nave si ascoltano storie per rappresentarsi il mondo e per imparare ad affrontarlo.Sulla nave si <strong>in</strong>ventano storie per esorcizzare le paure e per <strong>in</strong>terpretare il mondo.2° momento: Il bamb<strong>in</strong>o e l’ambiente L’alberoLa storia parla del rapporto tra uomo e ambiente.Nella seconda parte dell’anno l’attenzione si sposta verso l’ambiente, se il bamb<strong>in</strong>o lo conosce,conosce le sue <strong>in</strong>numerevoli offerte ed è consapevole della <strong>di</strong>pendenza dell’uomoda esso , allora saprà rispettarlo.Il percorso è <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are e abbraccia dalle storie fantastiche alle canzoni, ai concettispazio temporali per osservare i cambiamenti, le trasformazioni che <strong>in</strong>teressano la realtàesperibile dell’alunno. L’analisi della stretta <strong>in</strong>terazione tra uomo e ambiente (il bamb<strong>in</strong>o el’albero) costituirà il punto <strong>di</strong> partenza per allargare il campo <strong>di</strong> osservazione a realtà ambientali<strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo cambiamento via via più complesse e offrire una visione più articolatae def<strong>in</strong>ita dell’ambiente stesso, <strong>in</strong>teso come luogo da tutelare e conservare <strong>in</strong> quanto essenzialealla vita <strong>di</strong> tutti.Strategie <strong>di</strong> lavoro• circle time• osservazione <strong>di</strong>retta dell’ambiente• <strong>di</strong>scussione• conversazione• drammatizzazioniProdotto realizzatoÈ stato realizzato un CD con il programma Power Po<strong>in</strong>t.Il programma offre il vantaggio <strong>di</strong> rappresentare il percorso svolto durante tutto l’annosenza richiedere un’<strong>in</strong>terazione costante da parte del bamb<strong>in</strong>o con il computer. Il prodottomultime<strong>di</strong>ale f<strong>in</strong>ale è, <strong>in</strong>fatti, una sequenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>apositive che avanza automaticamente.92


Il contenuto è rappresentato dai momenti e dalle elaborazioni più significative del curricolo.Risultati raggiuntiAl term<strong>in</strong>e dell’anno sono stati rilevati notevoli miglioramenti <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e ai seguenti obiettivispecifici formativi:• sentire <strong>di</strong> appartenere al gruppo• capire l’importanza dell’ascolto nello stare <strong>in</strong>sieme• maturare il senso del gruppoRelativamente all’utilizzo <strong>delle</strong> tecnologie <strong>in</strong>formatiche i bamb<strong>in</strong>i hanno imparato ad utilizzareil computer <strong>in</strong> modo più attivo e creativo, superando la fruizione puramente esecutivadei videogiochi.Rivedendo il CD il bamb<strong>in</strong>o riesce a ricostruire i nessi logici e il percorso che ha vissutonel corso dell’anno <strong>in</strong> modo frammentario.93


Educazione <strong>in</strong>terculturaleLe <strong>in</strong>segnanti <strong>delle</strong> varie classiIl cerchio magicoScuole elementari “Rodari” - IX Circolo, “Graziosi” - VII Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, scuola elementare<strong>di</strong> Fiorano e scuola secondaria <strong>di</strong> I grado “Lanfranco” <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>1999/2000 - 2000/2001Classe/iDalla I alla V Elementare e dalla I alla III Me<strong>di</strong>aArea tematicaStu<strong>di</strong> SocialiContenuto tematicoEducazione InterculturaleObiettivo/iEducazione all’ascoltoCapacità <strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> sé tramite la narrazione <strong>di</strong> storie personaliDest<strong>in</strong>atariBamb<strong>in</strong>i e studenti dalla prima elementare alla terza me<strong>di</strong>aPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti <strong>di</strong> Scuola Elementare e Secondaria <strong>di</strong> Primo GradoProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per gruppo <strong>di</strong> ricerca (Scuola Elementare e Secondaria <strong>di</strong> Primo Grado)Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniIn seguito al corso <strong>di</strong> aggiornamento “La valorizzazione <strong>delle</strong> identità attraverso le pedagogiedell’ascolto e della narrazione” e, <strong>in</strong> particolare, all’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> Franco Lorenzonisul tema della narrazione, è nata l’esigenza <strong>di</strong> dar vita ad un gruppo <strong>di</strong> lavoro che sperimentasse,<strong>in</strong> alcune scuole elementari e me<strong>di</strong>e, il tipo <strong>di</strong> attività proposte dal conduttore.Si è ritenuto <strong>in</strong>fatti che tale tecnica fosse un buon metodo per valorizzare le identità deis<strong>in</strong>goli ragazzi, per migliorare i rapporti <strong>in</strong>terpersonali all’<strong>in</strong>terno della classe e per realizzareun’educazione <strong>in</strong>terculturale, <strong>in</strong>tesa come conoscenza dell’altro e abitud<strong>in</strong>e a conviverecon le <strong>di</strong>versità.Il gruppo si è costituito nell’ottobre del ’99, ha concordato il progetto <strong>di</strong> lavoro e ha dato<strong>in</strong>izio alla sperimentazione nelle classi.Durante i due anni <strong>di</strong> sperimentazione sono stati effettuati perio<strong>di</strong>ci <strong>in</strong>contri tra gli <strong>in</strong>segnantiper uno scambio <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni e un confronto tra le <strong>di</strong>verse <strong>esperienze</strong>. Ci sonostati anche alcuni <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> messa a punto e <strong>di</strong> verifica del progetto stesso da parte delprof. Lorenzoni.MotivazioneLe motivazioni pr<strong>in</strong>cipali <strong>di</strong> questo progetto sono strettamente legate agli obiettivi <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati:- dare l’opportunità a ciascuno <strong>di</strong> riscoprire la propria storia- stimolare la curiosità verso le culture e le storie degli altri- sviluppare la capacità <strong>di</strong> ascolto empatico (senza giu<strong>di</strong>zio)94


- migliorare nelle classi i rapporti <strong>in</strong>terpersonali (sia tra alunni sia tra alunni e <strong>in</strong>segnanti)- consolidare un clima <strong>di</strong> attenzione e <strong>di</strong> rispetto dell’altro, elementi basilari per unaconvivenza democratica- potenziare l’abilità del narrareArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàFase preparatoriaIl Progetto è stato concordato e def<strong>in</strong>ito all’<strong>in</strong>terno del Consiglio <strong>di</strong> classe nella scuola me<strong>di</strong>ae nelle riunioni specifiche <strong>di</strong> programmazione nella scuola elementare; poi è stato presentatoe approvato dai genitori.L’attività si è svolta a cadenza settimanale o qu<strong>in</strong><strong>di</strong>c<strong>in</strong>ale, secondo le classi.Prima <strong>di</strong> <strong>in</strong>iziare l’attività, l’<strong>in</strong>segnante ha rilevato la situazione della classe, annotando alcunicomportamenti osservabili durante le lezioni (ragazzi che hanno <strong>di</strong>fficoltà ad <strong>in</strong>tervenire,presenza <strong>di</strong> alunni <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà o casi <strong>di</strong> emarg<strong>in</strong>azione, aspetti particolari riguardantile relazioni <strong>in</strong>terpersonali).Fase <strong>in</strong>izialeL’attività viene preparata nei m<strong>in</strong>imi dettagli perché occorre creare un’atmosfera che favoriscala concentrazione e la comunicazione e nello stesso tempo faccia percepire lo staccodalle normali ore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.⇒ si pre<strong>di</strong>spone uno spazio <strong>in</strong> cui sia possibile creare un’atmosfera rilassante (musica <strong>di</strong>sottofondo, possibilità <strong>di</strong> sedersi comodamente, luci soffuse, ampi spazi…)⇒ si stabilisce un piccolo rituale che sottol<strong>in</strong>ei l’<strong>in</strong>izio <strong>di</strong> una nuova <strong>di</strong>mensione (scambio<strong>di</strong> piccoli doni, accensione <strong>di</strong> una candela…)⇒ si spiega alla classe che l’attività non sarà <strong>in</strong> alcun modo valutata dall’<strong>in</strong>segnante eche ciascuno sarà libero <strong>di</strong> raccontare ciò che vuole, relativamente al tema assegnato⇒ si presentano le regole alle quali tutti devono attenersi: ascoltare con attenzione icompagni, astenersi da qualsiasi forma <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio , non <strong>in</strong>tervenire quando un compagnoparla.Fase <strong>di</strong> lavoroIl percorso può <strong>in</strong>iziare <strong>in</strong> due <strong>di</strong>fferenti mo<strong>di</strong>:1. assegnando un tema;2. fornendo un <strong>in</strong>put, costituito da una foto, una frase, una piccola storia o un brano musicale.L’argomento o l’<strong>in</strong>put vengono resi noti solo nel momento <strong>in</strong> cui ha <strong>in</strong>izio l’attività, nonprima.Alcuni argomenti trattati sono stati:⇒ un momento <strong>in</strong> cui mi sono sentito protetto⇒ il rifugio segreto⇒ i denti⇒ i capelli⇒ la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> un oggetto⇒ il vento⇒ un profumo che mi ricorda qualcosa⇒ un ricordo legato a una musica, a un canto, a una voce⇒ la festa più bella della mia vita⇒ la porta⇒ una <strong>di</strong>fficoltà superataAssegnato il tema o dato l’<strong>in</strong>put, l’<strong>in</strong>segnante <strong>in</strong>vita gli alunni a stare <strong>in</strong> silenzio per qualchem<strong>in</strong>uto, poi chi vuole <strong>in</strong>izia a raccontare la sua storia.Il ruolo dell’<strong>in</strong>segnante è paritario e anche lui racconta e fa parte del gruppo.In qualche occasione è possibile anche <strong>di</strong>videre la classe a coppie, all’<strong>in</strong>terno <strong>delle</strong> qualiavviene lo scambio <strong>di</strong> narrazione, <strong>in</strong> un secondo momento ogni membro della coppia riferisceal grande gruppo quanto ascoltato dal compagno.95


Alla f<strong>in</strong>e viene fissata <strong>in</strong> modo molto semplice una memoria <strong>delle</strong> storie del gruppo (conun piccolo <strong>di</strong>segno, una parola…) <strong>in</strong> cui ognuno potrà sempre ritrovare la propria storia .Ad ogni <strong>in</strong>contro varia l’argomento e l’<strong>in</strong>put proposto, mentre l’attività si svolge semprenello stesso modo.Fase <strong>di</strong> verificaDurante l’attività l’<strong>in</strong>segnante osserva e successivamente annota su un <strong>di</strong>ario: le reazionidei ragazzi (noia, <strong>in</strong>teresse, stanchezza….), se tutti parlano, se qualcuno esprime giu<strong>di</strong>zi,se si crea imitazione, se si rispettano le regole precedentemente concordate.Durante la sperimentazione le osservazioni fatte dagli <strong>in</strong>segnanti sono state oggetto <strong>di</strong> verificaanche del gruppo <strong>di</strong> ricerca che le ha confrontate e <strong>di</strong>scusse.Risultati raggiuntiGli <strong>in</strong>segnanti hanno fatto alcune osservazioni, <strong>in</strong> sede <strong>di</strong> verifica: quando il numero dei bamb<strong>in</strong>i è ridotto la qualità dell’ascolto è migliore, nel tempo la qualità e i tempi <strong>di</strong> ascolto sono migliorati per tutti, i bamb<strong>in</strong>i e i ragazzi hanno gra<strong>di</strong>to molto l’attività e c’era molta attesa, con i bamb<strong>in</strong>i molto piccoli l’attività a coppie risulta più <strong>di</strong>fficile, la scelta dello spazio è molto importante, così come il rispetto del rituale e della creazione<strong>di</strong> un momento veramente magico, quasi sempre i ragazzi hanno rispettato le regole, la scadenza qu<strong>in</strong><strong>di</strong>c<strong>in</strong>ale si è rivelata positiva perché crea più aspettativa, quasi sempre l’atmosfera era molto piacevole per tutti.In sede <strong>di</strong> verifica gli <strong>in</strong>segnanti hanno anche riflettuto sull’efficacia degli argomenti proposti,cercando <strong>di</strong> trovare alcuni criteri per def<strong>in</strong>irla.Si è <strong>in</strong>oltre riflettuto sulle cose <strong>in</strong> generale che più hanno funzionato e questo sarà il punto<strong>di</strong> partenza del gruppo per il proseguimento del lavoro l’anno prossimo.96


Educazione stradaleTutti i docenti della Scuola elementare "C. Collo<strong>di</strong>"“Carpi, città amica <strong>delle</strong> bamb<strong>in</strong>e e dei bamb<strong>in</strong>i:a scuola ci an<strong>di</strong>amo da soli”Scuola elementare "C. Collo<strong>di</strong>" - III Circolo <strong>di</strong> Carpi1999/2000Classe/i2 prime, 2 seconde, 2 terze, 2 quarte, 2 qu<strong>in</strong>te, per un totale <strong>di</strong> 10 classi per un numerocomplessivo <strong>di</strong> 210 bamb<strong>in</strong>iArea tematicaStu<strong>di</strong> SocialiContenuto tematicoEducazione stradaleObiettivi/Dest<strong>in</strong>atari/ Personale co<strong>in</strong>volto/ProgettazioneL’<strong>in</strong>iziativa “A scuola ci an<strong>di</strong>amo da soli”, rivolta a tutte le classi della Scuola ElementareCollo<strong>di</strong>, è stata promossa dal gruppo <strong>di</strong> lavoro <strong>in</strong>tersettoriale “Carpi, amica <strong>delle</strong> bamb<strong>in</strong>ee dei bamb<strong>in</strong>i”, <strong>in</strong> collaborazione col Centro Nazionale Ricerche <strong>di</strong> Roma.Il progetto <strong>in</strong>tende rilevare le caratteristiche e il livello <strong>di</strong> percorribilità del quartiere <strong>in</strong> cui èsituato il plesso per stu<strong>di</strong>are <strong>delle</strong> soluzioni che <strong>in</strong>centiv<strong>in</strong>o il maggior numero possibile <strong>di</strong>bamb<strong>in</strong>i ad andare a scuola autonomamente.L'esperienza <strong>di</strong> andare a scuola da soli è possibile, ma non è facile: il percorso casascuola,se compiuto a pie<strong>di</strong>, per i bamb<strong>in</strong>i rappresenta un viaggio ricco <strong>di</strong> avventure mamolto spesso non privo <strong>di</strong> <strong>in</strong>si<strong>di</strong>e e ostacoli.Il traffico stradale e altri pericoli limitano questa opportunità molto arricchente sia per losviluppo motorio sia per quello sociale del bamb<strong>in</strong>o.Il progetto vuole fare un regalo alla città <strong>in</strong> quanto costituisce una <strong>delle</strong> risposte possibilialla creazione <strong>di</strong> una nuova mobilità urbana.Favorendo la mobilità pedonale <strong>in</strong> tutto il quartiere si riduce l'uso dell'auto privata, la suavelocità e la sua <strong>in</strong>vadenza si garantisce a tutti maggiore sicurezza sulla strada e m<strong>in</strong>or<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento .Queste con<strong>di</strong>zioni favorevoli <strong>di</strong> viabilità, creano le premesse per riconoscere ai bamb<strong>in</strong>i lacompetenza <strong>di</strong> vivere <strong>in</strong> autonomia il percorso casa- scuola. Infatti, per i bamb<strong>in</strong>i, il "muoversida soli" per la città è un <strong>di</strong>ritto ed una necessità; a questo proposito si sono attivatiuna serie <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi che risolvano i problemi e i rischi presenti.Si è reso altresì <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile aiutare i genitori a superare le paure che limitano <strong>in</strong> modosempre più crescente l'autonomia dei propri figli co<strong>in</strong>volgendoli <strong>in</strong> modo <strong>di</strong>retto e attivo nelprogetto.F<strong>in</strong>alitàIl progetto vuole essere una seria proposta <strong>di</strong> educazione ambientale che mira a:- far conoscere ai bamb<strong>in</strong>i il quartiere <strong>in</strong> cui è collocata la propria scuola;- offrire loro un'occasione per conoscere gli aspetti positivi e negativi, antropici e naturalisticidell'ambiente circostante;- creare una rete <strong>di</strong> relazioni sociali, conoscendo le persone che <strong>in</strong>contrano quoti<strong>di</strong>anamente;- costruire un rapporto <strong>di</strong> appartenenza significativo con il proprio ambiente <strong>di</strong> vita;- rilevare comportamenti scorretti <strong>di</strong> adulti e bamb<strong>in</strong>i nei loro spostamenti e nei <strong>di</strong>versiruoli <strong>di</strong> pedoni, ciclisti, automobilisti;97


- approfon<strong>di</strong>re i temi legati all'educazione stradale.Obiettivia- sviluppare maggiore autonomia nei bamb<strong>in</strong>ib- ridurre il traffico e il conseguente <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amentoMetodologie prescelte e attività per il raggiungimento degli obiettivi1) conoscere e rappresentare graficamente il percorso casa-scuola: ogni bamb<strong>in</strong>o ha <strong>di</strong>segnatoil suo percorso da casa a scuola, così come lo vive e lo ha impresso nella mente.2) ricercare sulla carta planimetrica <strong>di</strong> Carpi ( scala 1: 5000) dei percorsi effettuati nel tragittocasa - scuola: ciascun bamb<strong>in</strong>o ha <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato e segnato sulla pianta il proprio percorsocontrassegnando anche la propria abitazione con un boll<strong>in</strong>o numerato.3) rappresentare graficamente elementi <strong>di</strong> pericolosità e <strong>di</strong> sicurezza, <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati dai bamb<strong>in</strong><strong>in</strong>el tragitto casa-scuola e loro collocazione sulla carta planimetrica: ogni bamb<strong>in</strong>o haillustrato gli elementi sopracitati e all'<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> ogni classe si è def<strong>in</strong>ita una simbologiacomune per classificarli e collocarli lungo i percorsi evidenziati sulla carta.4) uscita nel quartiere per effettuare rilevazioni concrete sui possibili percorsi a pie<strong>di</strong> perraggiungere la scuola: ogni gruppo classe si è recato a pie<strong>di</strong> nelle vie circostanti la scuola,fotografando e prendendo appunti sugli elementi significativi del percorso osservato.5) <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare i " punti <strong>di</strong> ritrovo":attraverso la comparazione <strong>delle</strong> carte planimetriche sucui erano tracciati i percorsi, si sono <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati i possibili punti <strong>di</strong> ritrovo; qui i bamb<strong>in</strong>i siritroveranno per percorrere <strong>in</strong>sieme il tragitto f<strong>in</strong>o alla scuola.6) sperimentare i possibili percorsi da effettuare per arrivare a scuola: tenendo conto delpercorso <strong>di</strong> ciascuno, ogni bamb<strong>in</strong>o è stato assegnato ad un preciso punto <strong>di</strong> ritrovo; <strong>in</strong>questo modo si sono costituiti gruppi eterogenei per età. Insieme alla polizia urbana si èsperimentato tale percorso per conoscerlo e rilevare le eventuali mo<strong>di</strong>fiche da apportare,al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> renderlo più agevole e sicuro .7) sensibilizzare l'ambiente sociale del quartiere per la buona riuscita dell'<strong>in</strong>iziativa: hannodato la loro <strong>di</strong>sponibilità le associazioni degli anziani, dei commercianti e degli artigiani,per collaborare nella vigilanza, nella sicurezza, e per fornire un supporto <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> necessità.Per pubblicizzare l'<strong>in</strong>iziativa, i gruppi classi hanno elaborato manifesti e slogan daaffiggere negli appositi spazi pubblicitari del quartiere.8) co<strong>in</strong>volgere le famiglie per la realizzazione del progetto: <strong>in</strong> un primo tempo ai genitori,così come ai bamb<strong>in</strong>i, è stato sottoposto un questionario che aveva lo scopo <strong>di</strong> valutare ilgrado <strong>di</strong> autonomia che vivono i bamb<strong>in</strong>i e i mezzi utilizzati nel tragitto per arrivare ascuola. Successivamente ogni tappa del progetto è stata illustrata nelle assemblee <strong>di</strong>classe e nei consigli <strong>di</strong> <strong>in</strong>terclasse. Inf<strong>in</strong>e si è organizzato un <strong>in</strong>contro con tutte le famiglieper presentare il progetto nella sua globalità e prepararli al lancio dell'<strong>in</strong>iziativa (che è previstoper il 29 maggio 2000). Infatti perché questa esperienza abbia buon esito occorrepoter contare su alleati forti: alleati certi dell'esperienza sono i bamb<strong>in</strong>i, che hanno desiderio<strong>di</strong> maggior fiducia ed autonomia. Ma alleati <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabili sono le famiglie che rappresentanoil volano dell'<strong>in</strong>tero progetto.Un riconoscimento particolare per la realizzazione <strong>di</strong> questo progetto va all'amm<strong>in</strong>istrazionelocale, perché ha proposto l'esperienza, ne ha coerentemente sostenuto le ragioni erealizza gli <strong>in</strong>terventi necessari, sia sul piano <strong>delle</strong> strutture che della collaborazione.Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni e motivazioneIl percorso casa scuola, se compiuto a pie<strong>di</strong>, è un’esperienza importante per i bamb<strong>in</strong>i, unviaggio pieno <strong>di</strong> avventure. Troppo spesso i genitori, preoccupati per il traffico stradale eper altri pericoli, limitano questa opportunità che è molto arricchente sia per lo sviluppomotorio che sociale.“A scuola ci an<strong>di</strong>amo da soli” è una piccola esperienza <strong>di</strong> autonomia e <strong>di</strong> educazione ambientaleche le bamb<strong>in</strong>e e i bamb<strong>in</strong>i della Scuola elementare Carlo Collo<strong>di</strong> vogliono sperimentare:percorrendo a pie<strong>di</strong>, da soli o con gli amici i luoghi del quartiere <strong>in</strong> cui è situata98


la loro scuola. Per realizzare questa esperienza, si lavorerà <strong>in</strong>sieme per garantire le con<strong>di</strong>zionipiù favorevoli:- riduzione del traffico (presenza <strong>di</strong> meno automobili davanti alla scuola);- riorganizzazione <strong>di</strong> alcuni tratti <strong>di</strong> strada per renderli più sicuri;- co<strong>in</strong>volgimento dei commercianti del quartiere e degli anziani come punto <strong>di</strong> riferimento.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàSeguono le fasi del progetto e le attività da far svolgere nelle classi:FebbraioSomm<strong>in</strong>istrazione <strong>di</strong> due questionari ai bamb<strong>in</strong>i e ai genitori riguardanti rispettivamente ilgrado <strong>di</strong> autonomia dei bamb<strong>in</strong>i e la loro modalità <strong>di</strong> andare a scuola.15 MarzoPresentazione pubblica dell’<strong>in</strong>iziativa alla cittad<strong>in</strong>anza e prima restituzione dei dati emersidall’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e questionaria.Marzo - Aprile1. Far <strong>di</strong>segnare ai bamb<strong>in</strong>i il percorso da casa a scuola, così come lo vivono e lo vedonoloro2. Ricerca sulla carta grande <strong>di</strong> Carpi (scala 1:5000) del percorso effettuato dai bamb<strong>in</strong>ie successiva <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>delle</strong> abitazioni dei bamb<strong>in</strong>i. Le abitazioni verranno segnalatecon un boll<strong>in</strong>o contrassegnato dal numero d’ord<strong>in</strong>e alfabetico3. Disegno degli elementi più pericolosi e più piacevoli (che danno sicurezza) <strong>in</strong>contratidai bamb<strong>in</strong>i lungo il percorso <strong>in</strong> prossimità della scuola4. Riportare i <strong>di</strong>segni su una carta grande del quartiere tramite dei simboli <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati epensati <strong>in</strong>sieme, costruendo una cornice (a destra i luoghi positivi e a s<strong>in</strong>istra quell<strong>in</strong>egativi)5. Visita sul quartiere (percorso <strong>di</strong>verso a seconda dell’età dei bamb<strong>in</strong>i) per fare <strong>delle</strong> osservazioniconcrete. Materiali richiesti: blocco appunti e macch<strong>in</strong>a fotografica. Dopol’uscita si passa alla verbalizzazione <strong>delle</strong> cose viste6. Lavoro <strong>di</strong> orientamento sul quartiere a piccoli gruppi con carte <strong>in</strong> formato A3Prodotto realizzatoCd rom che raccoglie tutte le <strong>esperienze</strong> prodotte.Descrizione i risultati attesi/raggiuntiTABELLA DI SINTESI DI VERIFICA DEL PROGETTO“ A SCUOLA CI ANDIAMO DA SOLI”VERSANTE PUNTI FORTI PUNTI DEBOLIBamb<strong>in</strong>iContatto <strong>di</strong>retto con la realtà Modalità <strong>delle</strong> attività a classicircostanteaperte un po’ complesse nellaAcquisizione <strong>di</strong> una maggiore fase <strong>di</strong> realizzazioneautonomiaTempi <strong>di</strong> lavoro previsti ristrettiLettura del proprio territorio Materiali <strong>di</strong> facile consumocon particolare riferimento ai non sempre sufficienti per i lavoro<strong>di</strong> gruppopercorsi casa - scuolaIn<strong>di</strong>viduazione degli elementi<strong>di</strong> pericolosità e <strong>di</strong> sicurezza<strong>in</strong>contrati nel percorso casa -scuolaCostante motivazione dovutaanche alle novità e alla curiositàConoscenza concreta del percorsoda effettuare a pie<strong>di</strong> per99


aggiungere la ScuolaRilevazione <strong>di</strong> particolari mo<strong>di</strong>ficheda apportare per renderepiù agevole e sicuro il tragittocasa - scuolaSuperamento della rigi<strong>di</strong>tà delgruppo classe nei laboratori aclassi aperteAmpliamento dei rapporti amicalitra bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> età <strong>di</strong>versaMaggiore consapevolezza <strong>delle</strong>norme che regolano la viabilitàEducazione alla partecipazionee all’ascolto reciprocoDocentiGenitoriCollaborazione e con<strong>di</strong>visione<strong>delle</strong> <strong>esperienze</strong>Sperimentazione e messa <strong>in</strong>atto <strong>di</strong> nuove strategie e metodologieStretta collaborazione con gliEnti TerritorialiConfronto e <strong>di</strong>alogo con glioperatori del territorioElaborazione <strong>di</strong> nuove proposteper la ristrutturazione degli<strong>in</strong>gressi e dei parchegg<strong>in</strong>ell’area cortiliva della scuolaAssunzione <strong>in</strong> prima personada parte <strong>di</strong> tutti i docenti delplesso del carico <strong>di</strong> lavoroCo<strong>in</strong>volgimento e partecipazioneattiva <strong>in</strong> tutte le fasi delprogettoDialogo e con<strong>di</strong>visione con iDocenti nelle fasi operative delprogettoScambio <strong>di</strong> pareri e <strong>di</strong> op<strong>in</strong>ionicon gli operatori del territorioElaborazione <strong>di</strong> proposte strutturalie organizzative per unamigliore efficacia del progettoDisponibilità costante da parte<strong>di</strong> alcuni, resisi <strong>di</strong>sponibili peraffiancare i bamb<strong>in</strong>i negli attraversamentipiù pericolosi,all’andata e al ritorno da scuolaTempi ristretti per la documentazionedei materialiAlcune <strong>di</strong>fficoltà per produrre imateriali <strong>in</strong> forma <strong>di</strong>gitalizzataDifficoltà ad organizzare laflessibilità oraria <strong>in</strong> verticalePaure, trasmesse soprattuttodai mass me<strong>di</strong>a , <strong>in</strong> relazioneal traffico, ai pericoli sociali eall’<strong>in</strong>capacità dei propri figli <strong>di</strong>assumersi <strong>delle</strong> responsabilitàMancata realizzazione <strong>delle</strong>mo<strong>di</strong>fiche strutturali, nei tempiprevisti e promessi dagli operatoridel settoreInterruzione del rapporto <strong>di</strong>collaborazione con volontari<strong>delle</strong> Associazioni <strong>di</strong> anzianiScarsa conoscenza da partedei cittad<strong>in</strong>i del quartieredell’<strong>in</strong>iziativa che ha comportatoqualche <strong>di</strong>sguido tecnicoPubblicità non sufficiente rispettoall’<strong>in</strong>iziativaEffetti sulla qualità⇒ Sviluppo <strong>di</strong> una maggiore sensibilità nei confronti <strong>delle</strong> problematiche legateall’ambiente ed alla viabilità⇒ Conoscenza del territorio soprattutto rispetto alla viabilità⇒ Conquista da parte dei bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> una maggiore autonomia <strong>di</strong> movimento e <strong>di</strong> compartecipazionenel proprio quartiere100


⇒ Costruzione <strong>di</strong> rapporti significativi tra bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa età⇒ Rafforzamento del concetto <strong>di</strong> appartenenza al gruppo⇒ Ricaduta positiva del progetto non solo sugli utenti <strong>in</strong>teressati ma su tutto il quartiereEventuali mo<strong>di</strong>fiche per la prosecuzione del progetto⇒ Prevedere tempi più <strong>di</strong>stesi per lo svolgimento <strong>delle</strong> attività <strong>di</strong>dattiche a classi aperte⇒ Organizzazione più articolata rispetto alla programmazione <strong>delle</strong> proposte operative⇒ Pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> f<strong>in</strong>anziamenti non solo per le opere strutturali ma anche perl’acquisto <strong>di</strong> materiali utili per la realizzazione dei laboratori e per <strong>in</strong>centivare i docentico<strong>in</strong>volti⇒ Tempestiva realizzazione <strong>delle</strong> opere strutturali previste sul territorio, per una più efficaciaricaduta del progetto nel quartiere⇒ Prevedere e f<strong>in</strong>anziare la pubblicità del progetto anche nella successiva fase <strong>di</strong> realizzazione101


Educazione <strong>in</strong>terculturaleCappi Susanna, Garuti Raffaella, Picchioni Giovanna, Rebecchi BarbaraTutti uguali, tutti <strong>di</strong>versiProgetto <strong>in</strong>terculturale triennaleScuola dell’<strong>in</strong>fanzia “Boccher<strong>in</strong>i” - VII Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>1999/2000 (2000/2001 - 2001/2002)Classe/iSezione III EArea tematicaStu<strong>di</strong> SocialiContenuto tematicoPercorso a carattere triennale sulla conoscenza degli elementi <strong>di</strong> somiglianza e <strong>di</strong>fferenzapresenti nelle <strong>di</strong>verse culture.Obiettivo/iLa presenza <strong>in</strong> sezione <strong>di</strong> bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse provenienze culturali e l<strong>in</strong>guistiche determ<strong>in</strong>al’esigenza <strong>di</strong> elaborare un progetto che favorisca: lo scambio e la comunicazione verbale ( sviluppo <strong>delle</strong> competenze); il rispetto e la valorizzazione <strong>di</strong> culture <strong>di</strong>verse ( conquista dell’autonomia, maturazionedell’identità).Dest<strong>in</strong>atariAlunni della sezionePersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti della sezioneProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per teamDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniLa presenza <strong>in</strong> sezione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi alunni provenienti da altri Paesi ha <strong>in</strong>dotto le <strong>in</strong>segnantia riflettere sulla necessità <strong>di</strong> favorire nel gruppo la conoscenza degli elementi <strong>di</strong> somiglianzae <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenza presenti nelle <strong>di</strong>verse culture.MotivazioneDai “Nuovi Orientamenti ‘91” ( testo programmatico della scuola dell’<strong>in</strong>fanzia):“ La società italiana è attualmente caratterizzata da ampie, profonde e contrastanti trasformazioniche configurano una peculiare con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> complessità. (…………omissis).L’accentuarsi <strong>delle</strong> situazioni <strong>di</strong> natura multiculturale e plurietnica può tradursi <strong>in</strong> occasione<strong>di</strong> arricchimento e <strong>di</strong> maturazione <strong>in</strong> vista <strong>di</strong> una convivenza basata sulla cooperazione,lo scambio e l’accettazione produttiva <strong>delle</strong> <strong>di</strong>versità come valori ed opportunità <strong>di</strong>crescita democratica.”La scuola assume qu<strong>in</strong><strong>di</strong> un ruolo importante nel favorire la conoscenza, il riconoscimentoe la valorizzazione <strong>delle</strong> molteplici culture che coesistono nell’attuale società.È per rispondere a questo pr<strong>in</strong>cipio che si è pensato <strong>di</strong> realizzare un progetto, <strong>di</strong> duratatriennale, all’<strong>in</strong>terno del quale sviluppare i seguenti contenuti (segue mappa):I anno - persone, colori, cibi, vestiti, giochi, giocattoli;102


II anno - abitazioni, materiali, strutture;III anno - le parole: fonemi e grafemi.I contenuti relativi all’arte saranno utilizzati ogni anno.La mappaRACCONTILINGUACULTURELUOGHIARTEParole Persone Abitazioni Musica PitturaStraniere ItalianeFonemiGrafemiColoriCibiVestitiGiochiGiocattoliMaterialiStruttureDanzeFesteArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàSituazione - stimoloNella sezione III E della scuola d’<strong>in</strong>fanzia “Boccher<strong>in</strong>i” sono presenti bamb<strong>in</strong>e e bamb<strong>in</strong>i<strong>di</strong> <strong>di</strong>verse provenienze culturali e, <strong>in</strong> particolare, una bimba ghanese che nei primi giorni<strong>di</strong> scuola si esprimeva <strong>in</strong> un’altra l<strong>in</strong>gua. È emersa subito la necessità <strong>di</strong> porre la bamb<strong>in</strong>anelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cogliere e produrre messaggi verbali al pari dei suoi coetanei, così le<strong>in</strong>segnanti hanno utilizzato semplici frasi <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese, abb<strong>in</strong>ate alla relativa traduzione <strong>in</strong> italiano,per comunicare con lei. La reazione da parte del gruppo è stata imme<strong>di</strong>ata e si ècreato un clima <strong>di</strong> ascolto, curiosità e motivazione nei confronti dei molteplici e <strong>di</strong>versisuoni della l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese. Alcuni alunni hanno espresso il desiderio <strong>di</strong> conoscere “parolenuove”, oltre a quelle <strong>di</strong> uso quoti<strong>di</strong>ano, così come semplici coman<strong>di</strong>. La curiosità degli a-lunni verso un’altra l<strong>in</strong>gua suggerisce alle <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> “approfittare” della contemporaneapresenza <strong>di</strong> altri bamb<strong>in</strong>i extracomunitari per <strong>in</strong>iziare un percorso <strong>di</strong> approccio alle <strong>di</strong>fferenticulture.Fasi successiveA tal f<strong>in</strong>e sono stati <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati i contenuti pr<strong>in</strong>cipali del percorso <strong>di</strong>dattico, quali gli ambienti,le fiabe, le danze, i giocattoli, il cibo, le musiche, i vestiti e quanto <strong>di</strong> caratteristico puòesservi nei Paesi del mondo. Il racconto si pone come filo conduttore del progetto e perquesto si è chiesto ai genitori <strong>di</strong> narrare ai bamb<strong>in</strong>i favole e storie della propria cultura <strong>in</strong>l<strong>in</strong>gua orig<strong>in</strong>ale, con traduzione. Questo è stato lo spunto per <strong>in</strong>durre riflessioni sulla l<strong>in</strong>guae sui relativi suoni, <strong>di</strong>versi da quelli familiari, sui paesaggi e sulle persone <strong>di</strong> “tanti colori”presenti nel mondo. Sono state <strong>in</strong>oltre realizzate, all’<strong>in</strong>terno della sezione, ambientazionirelative alle fiabe narrate, spazi che sono stati poi “vissuti” ballando al suono <strong>di</strong> musicheorig<strong>in</strong>arie dei Paesi del mondo, costruendo giocattoli con materiale povero e <strong>di</strong> recupero(prendendo spunto da quelli costruiti da bamb<strong>in</strong>i del Camerun) e giocando con essi.Anche i cibi <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi Paesi sono stati oggetto <strong>di</strong> conoscenza e “sperimentazione” per103


amb<strong>in</strong>i, genitori ed <strong>in</strong>segnanti che, <strong>in</strong>contrandosi, hanno con<strong>di</strong>viso sapori e colori f<strong>in</strong>o aquel momento non comuni.Campi <strong>di</strong> esperienza co<strong>in</strong>volti Il corpo e il movimento Messaggi, forme e me<strong>di</strong>a I <strong>di</strong>scorsi e le parole Il sé e l’altro Le cose, il tempo e la naturaStrategie <strong>di</strong> lavoro• I genitori dei bamb<strong>in</strong>i stranieri raccontano fiabe <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua, traducendole.• Conversazione a grande gruppo con le <strong>in</strong>segnanti per recuperare l’esperienza del raccontoanche attraverso sequenze pre<strong>di</strong>sposte dalle <strong>in</strong>segnanti.• Raccolta dei testi dei racconti <strong>in</strong> italiano e <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua orig<strong>in</strong>ale.• Raccolta <strong>delle</strong> parole <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua straniera <strong>di</strong> uso quoti<strong>di</strong>ano, supportata da immag<strong>in</strong>i.• Realizzazione <strong>in</strong> sezione <strong>di</strong> ambientazioni relative ai racconti.• Lettura <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i relativa alle <strong>di</strong>verse culture.• Drammatizzazione e giochi con abiti caratteristici <strong>di</strong> alcuni Paesi.• Visione <strong>di</strong>apositive ( con Edmund del Ghana).• Ascolto <strong>di</strong> musiche del Ghana e dello Sri Lanka.• Ascolto e produzione <strong>di</strong> suoni attraverso l’uso <strong>di</strong> tamburi africani.• Costruzione e utilizzo <strong>di</strong> giocattoli con materiale povero <strong>in</strong> collaborazione con i genitoridei bamb<strong>in</strong>i della sezione, esperienza suggerita dall’osservazione/<strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> fotografie<strong>di</strong> giocattoli realizzati da bamb<strong>in</strong>i del Camerun.• Conversazione relativa all’esperienza <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> aeroplani, bambole, automobili,zattere, collane, tamburi.• Conversazioni <strong>in</strong> gruppo sulle immag<strong>in</strong>i e sui materiali con cui è stata allestita la sezione.• Rappresentazione grafica dello schema corporeo.• Rappresentazione grafica <strong>di</strong> animali attraverso l’uso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti tecniche.Obiettivi specifici• Conoscenza <strong>di</strong> alcune parole <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese, italiano, spagnolo e c<strong>in</strong>galese• Conoscenza <strong>delle</strong> caratteristiche morfologiche <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi animali• Coloritura <strong>di</strong> figure entro i marg<strong>in</strong>i• Attiva partecipazione alla realizzazione e costruzione <strong>di</strong> oggetti (giocattoli)• Ascolto e riproduzione <strong>di</strong> suoniRisultati raggiuntiIl percorso si è rivelato molto co<strong>in</strong>volgente per i bamb<strong>in</strong>i che hanno “vissuto” <strong>esperienze</strong>relative a contesti sociali e culturali <strong>di</strong>versi, ma che appartengono e caratterizzano personee nuclei familiari. L’<strong>in</strong>contro con i genitori stranieri li ha oltremodo <strong>in</strong>curiositi e affasc<strong>in</strong>ati,suscitando <strong>in</strong>teresse e desiderio <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento. Il progetto cont<strong>in</strong>uerà nei successivianni scolastici, attraverso lo sviluppo dei contenuti relativi alle case, 2000/2001,e alle parole, 2001/2002 (ve<strong>di</strong> mappa).Prodotti realizzati- Allestimento <strong>di</strong> pannelli <strong>in</strong> sezione- Raccolta del materiale prodotto <strong>in</strong> fascicoli <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali per i bamb<strong>in</strong>i- Esposizione dei giocattoli realizzatiDocumentazione allegataRaccoglitore contenente la documentazione del progetto104


Educazione <strong>in</strong>terculturaleCappelli C<strong>in</strong>zia, Masucci Rosalba, Parenti Daniela, Pellegr<strong>in</strong>i Maurizia, Polimeni GiovannaA scuola <strong>in</strong>siemeScuola dell’<strong>in</strong>fanzia “Cittadella” - VI Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iSezione 3 e 5 anniArea tematicaStu<strong>di</strong> SocialiContenuto tematicoAccoglienza, comunicazione, socializzazione (rivolto sia ai bamb<strong>in</strong>i sia alle loro famiglie)Obiettivo/i• Favorire la conoscenza e lo scambio fra persone <strong>di</strong> culture <strong>di</strong>verse (bamb<strong>in</strong>i e famiglie)• Favorire una socializzazione gratificante dove ciascuno si senta accettatoDest<strong>in</strong>atariBamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> 3 e 5 anni e loro famigliePersonale co<strong>in</strong>voltoTutto il personale della scuola (docente e non docente), i genitori,coord<strong>in</strong>atrice <strong>delle</strong> scuole d’<strong>in</strong>fanzia statali del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>: Bartoli M. Chiara;Esperti: <strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> Musica: Poggi Paola;<strong>in</strong>segnante su progetto “Arte”: Lot Rita;<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>: Assessorato Istruzione - Politiche per l’<strong>in</strong>fanzia - Autonomia scolasticae Pari opportunità: Assessore Morena Manfred<strong>in</strong>i;Ufficio stranieri: Beatrice Iori per le traduzioni e il me<strong>di</strong>atore culturale;Assessorato ai Lavori Pubblici e al Centro Storico: Assessore Stefano Bonacc<strong>in</strong>i;Settore E<strong>di</strong>lizia e Attrezzature Urbane – Dirigente Responsabile del Settore:arch. Giorgio Castelli;Servizio E<strong>di</strong>lizia Sociale – Dirigente Responsabile: arch. Fabrizio LugliProgettista: arch. Lucio Fontana (Servizio E<strong>di</strong>lizia Sociale).Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Per sezioni aperte.Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni e motivazioneLa presenza <strong>di</strong> molti bamb<strong>in</strong>i stranieri nella nostra scuola, ci ha portato, <strong>in</strong> modo molto attivoalla scelta con<strong>di</strong>visa <strong>di</strong> dare priorità al nostro progetto educativo, alla valorizzazione<strong>delle</strong> <strong>di</strong>versità <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali, sociali, culturali. Consapevoli che la scuola debba essere luogoprivilegiato <strong>di</strong> <strong>in</strong>contro <strong>di</strong> culture, tra<strong>di</strong>zioni, mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> guardare il mondo, abbiamoposto gran parte della nostra attenzione sull’accoglienza e sulla comunicazione/relazionecon le famiglie che ci “consegnano” per buona parte della giornata, i loro bamb<strong>in</strong>i.“Stabilire una relazione <strong>di</strong> fiducia e un <strong>di</strong>alogo positivo tra scuola e famiglie immigrate richiede<strong>di</strong>sponibilità e apertura da entrambe le parti. Fiducia e <strong>di</strong>sponibilità non vogliono<strong>di</strong>re omogeneità <strong>di</strong> idee, <strong>di</strong> valori e <strong>di</strong> pratiche educative, ma si basano sul rispetto <strong>di</strong> normeche non siano le proprie.” (Favaro)105


Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività1 a faseSi è ritenuto importante presentare la nostra scuola e le sue scelte pedagogiche / organizzativefornendo alle famiglie materiali <strong>in</strong>formativi sulla gestione e il funzionamentodella scuola.Questo materiale è stato tradotto dall’ufficio stranieri del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> sia <strong>in</strong> araboche <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese per facilitare la comunicazione. Allo stesso scopo è servita la figura delme<strong>di</strong>atore culturale utilizzata sia nelle relazioni con le famiglie, sia nella comunicazionebamb<strong>in</strong>i/<strong>in</strong>segnanti e bamb<strong>in</strong>i/bamb<strong>in</strong>i. Anche l’<strong>in</strong>segna contenente il nome della scuolascritto nelle tre l<strong>in</strong>gue (italiano, arabo e <strong>in</strong>glese) favorisce un approccio più imme<strong>di</strong>ato allascuola stessa. Lo spazio <strong>in</strong>terno è stato pensato come contesto privilegiato <strong>di</strong> accoglienza,partecipazione, <strong>in</strong>tegrazione e il salone ne costituisce il “biglietto da visita” con <strong>di</strong>p<strong>in</strong>tied elementi simbolici che rappresentano le “culture altre”. Inoltre materiali per travestimenti,strumenti musicali, scritte, libri, oggetti vari richiamano il bamb<strong>in</strong>o alle sue orig<strong>in</strong>i.2 a faseL'attenzione si sposta sullo svolgimento <strong>delle</strong> attività <strong>di</strong>dattiche che perseguono il seguente<strong>in</strong><strong>di</strong>catore;• Favorire un processo positivo <strong>di</strong> socializzazione ed <strong>in</strong>tegrazione, nel rispetto <strong>delle</strong> <strong>di</strong>versità,puntando sull’arricchimento del bagaglio l<strong>in</strong>guistico.Attraverso il laboratorio l<strong>in</strong>guistico i bamb<strong>in</strong>i possono comprendere il giusto significato <strong>delle</strong>parole che contribuiscono alla loro crescita <strong>in</strong>tellettuale e culturale. Le proposte <strong>di</strong>dattichesono effettuate nel piccolo gruppo facendo leva sulla motivazione dei bamb<strong>in</strong>i e sulladef<strong>in</strong>izione dei livelli <strong>di</strong> partenza. Si utilizza un l<strong>in</strong>guaggio semplice, corretto e gradualeavvalendosi anche <strong>di</strong> supporti extral<strong>in</strong>guistici. Un ulteriore potenziamento l<strong>in</strong>guistico sifornisce attraverso la proposta della fiaba “Cappuccetto Rosso” <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua araba e <strong>in</strong> l<strong>in</strong>guaitaliana, lavorando a piccoli gruppi, drammatizzando la storia e costruendo il libro bil<strong>in</strong>gue.3 a faseMomenti <strong>di</strong> grande importanza sono le feste organizzate a scuola sia perché trasmettonoai bamb<strong>in</strong>i un forte senso <strong>di</strong> appartenenza al gruppo, sia perché rappresentano per le famiglie,un momento <strong>di</strong> <strong>in</strong>contro, <strong>di</strong> socializzazione, <strong>di</strong> convivialità e consentono la conoscenzareciproca <strong>di</strong> usi, costumi, tra<strong>di</strong>zioni.Per la partecipazione alle feste scolastiche ogni famiglia riceve l’<strong>in</strong>vito scritto nella l<strong>in</strong>guad’orig<strong>in</strong>e.Risultati raggiuntiIl percorso è risultato gratificante per i bamb<strong>in</strong>i, ma anche per i genitori che si sono sentitico<strong>in</strong>volti.Documentazione allegataQuadernoni contenenti tutto il percorso e che documentano le fasi operative attraverso fotografiee prodotti realizzati dai bamb<strong>in</strong>i.106


Educazione <strong>in</strong>terculturaleComitato genitori, Coop Sociale "Porta Aperta Onluns "Com’è piccolo il MondoScuola elementare “Giovanni XXIII " - III Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Area tematicaStu<strong>di</strong> SocialiContenuto tematicoEducazione Interculturale, Emigrazione/ImmigrazioneObiettivo/iAccoglienza e conoscenza <strong>in</strong>terculturaleDest<strong>in</strong>atariGenitori, alunni, <strong>in</strong>segnantiPersonale co<strong>in</strong>voltoGenitoriProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per istitutoDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniIl Comitato dei genitori aveva constatato la deludente partecipazione dei genitori alle conferenzeserali proposte l'anno precedente. D'altra parte era chiaro a tutti che , <strong>in</strong> un Circolofrequentato da ben 62 bamb<strong>in</strong>i stranieri, <strong>di</strong>ventava <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile trovare forme <strong>di</strong> accoglienzae <strong>in</strong>tegrazione.MotivazioneSi è pensato perciò <strong>di</strong> affiancare il progetto <strong>di</strong>dattico sull'alimentazione, che stava co<strong>in</strong>volgendomaestre ed alunni, con <strong>in</strong>iziative che attirassero l'attenzione della maggior partedei genitori.Strategie <strong>di</strong> lavoroLe lezioni non sono mancate del tutto ma sono state tenute da genitori della scuola ,chenon hanno <strong>in</strong>contrato <strong>di</strong>fficoltà visto che si trattava <strong>di</strong> raccontare <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong> vita personale.I genitori-relatori non hanno fatto altro che testimoniare la personale esperienza <strong>di</strong>immigrato o <strong>di</strong> emigrante davanti ad una carta geografica e ad alcune immag<strong>in</strong>i del paesed'orig<strong>in</strong>e. L'unica testimonianza <strong>in</strong><strong>di</strong>retta è stata quella <strong>di</strong> una mamma italiana che ha raccontatol'emigrazione <strong>in</strong> Brasile <strong>di</strong> un suo trisavolo, evidentemente impossibilitato a partecipare<strong>di</strong> persona.Materiali e strumentiDopo le parole e le immag<strong>in</strong>i, i sussi<strong>di</strong> a cui si è fatto ricorso sono stati ancor più accattivanti:i sapori, gli odori, le musiche e le danze della parte <strong>di</strong> mondo cui era de<strong>di</strong>cata la serata.In questo modo dal Brasile sono arrivate le musiche e le danze dal vivo, dalla Colombiail cibo, dal Marocco il cous cous, dall'Egitto suoni <strong>di</strong> tamburi dal vivo, dall'Ungheriale danze <strong>di</strong> gruppo e dalla Polonia il cibo.107


Uso risorse esternePer affrontare questa grossa sfida organizzativa è stata determ<strong>in</strong>ante e risolutiva la collaborazionecon la cooperativa sociale Porta Aperta onlus MLC, che opera nel campo dellame<strong>di</strong>azione l<strong>in</strong>guistico-culturale e i cui operatori provengono da <strong>di</strong>versi Paesi, hanno <strong>di</strong>versecompetenze e sono <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong> una vasta rete <strong>di</strong> conoscenze tra gli stranieri. La cooperativasi è fatta carico dell'organizzazione della parte cul<strong>in</strong>aria reperendo cuochi "doc",cioè veramente orig<strong>in</strong>ari del Paese <strong>in</strong> questione, e <strong>di</strong> quella musicale riuscendo a trovarea <strong>Modena</strong> un perfetto suonatore arabo <strong>di</strong> tamburi.Prodotto realizzatoIl risultato sono state tre serate bellissime. Sabato 15 aprile de<strong>di</strong>cata all'America del Sud,sabato 6 maggio al Magreb e sabato 13 maggio all'Europa dell'Est. Le tre serate sono stateimmortalate con numerose fotografie e una <strong>in</strong>tera videocassetta che può essere richiesta<strong>in</strong> visione alla scuola.Risultati raggiuntiLe tre serate hanno visto la partecipazione complessiva <strong>di</strong> oltre 600 tra bamb<strong>in</strong>i e genitori,provenienti da numerosi paesi del mondo, che sono rimasti <strong>in</strong>sieme per imparare a conoscersie contribuire ad elim<strong>in</strong>are i numerosi stereotipi che accompagnano sempre lepersone che si spostano sulla faccia della terra.108


Educazione <strong>in</strong>terculturaleTutti gli <strong>in</strong>segnante del plessoNoi e gli altriScuola elementare “C. Menotti” - III Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>1999/2000Classe/iTutte le classiArea tematicaStu<strong>di</strong> SocialiContenuto tematicoAttività multi<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are, antirazzismo, conoscenza <strong>di</strong> culture altre.Obiettivo/iOffrire un percorso <strong>di</strong> conoscenza <strong>delle</strong> culture <strong>di</strong> provenienza dei ragazzi stranieri <strong>in</strong>serit<strong>in</strong>ella scuola; offrire opportunità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione sui temi dell’<strong>in</strong>tegrazione edell’antirazzismo.Dest<strong>in</strong>atariGli alunni della scuola, genitori, <strong>in</strong>segnanti, utenti del Punto <strong>di</strong> lettura.Personale co<strong>in</strong>voltoGli <strong>in</strong>segnanti, gli operatori del “Mondo <strong>in</strong> classe”, gli operatori del Cospe, i genitori delcomitato festa, i genitori - buratt<strong>in</strong>ai, i volontari del gruppo “La Biblioteca Ritrovata”, gli attoridei <strong>di</strong>versi gruppi teatraliProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Team <strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse classi, <strong>in</strong>terclasse docenti, <strong>in</strong>terclasse, “la Biblioteca Ritrovata” e coord<strong>in</strong>amentoBibliotecheDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniNell’anno scolastico 1998/99 la scuola elementare “Menotti” si era ritrovata, suo malgrado,al centro <strong>di</strong> una polemica giornalistica, sui temi dell’<strong>in</strong>tercultura e dell’<strong>in</strong>serimento deibamb<strong>in</strong>i stranieri nella scuola italiana. La <strong>di</strong>scussione che si è aperta <strong>in</strong> seguito ha evidenziatola necessità <strong>di</strong> calarsi più profondamente nelle tematiche dell’<strong>in</strong>tercultura e <strong>di</strong>co<strong>in</strong>volgere <strong>in</strong> questa riflessione tutte le componenti della scuola.MotivazioneQuando si parla <strong>di</strong> <strong>in</strong>tercultura si è spesso portati ad operare <strong>delle</strong> generalizzazioni chetoccano soltanto la superficie dei problemi. Si è così cercato <strong>di</strong> proporre un <strong>in</strong>tervento chesi muovesse su più livelli e che co<strong>in</strong>volgesse tutte le componenti della scuola. Per genitoried <strong>in</strong>segnanti l’idea è stata quella <strong>di</strong> un corso <strong>di</strong> formazione comune che permettesse <strong>di</strong>confrontarsi sulle problematiche della società multietnica, dell’identità, del pregiu<strong>di</strong>zio edello stereotipo razziale. Per i bamb<strong>in</strong>i (ed <strong>in</strong>segnanti) si sono creati percorsi <strong>di</strong> conoscenza<strong>di</strong> altre culture attraverso le testimonianze <strong>di</strong> operatori o <strong>di</strong> genitori provenienti da altripaesi. Si è <strong>in</strong>oltre operata un’apertura dei contenuti <strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e a tematiche <strong>in</strong>terculturali.Per i bamb<strong>in</strong>i ed i genitori il percorso <strong>di</strong> conoscenza <strong>delle</strong> culture altre si arricchivadei contributi dati dalla programmazione <strong>delle</strong> <strong>in</strong>iziative della “Biblioteca Ritrovata”.109


Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàLa scuola Menotti da alcuni anni adotta un’articolazione particolare del suo lavoro che vedel’<strong>in</strong>treccio <strong>delle</strong> attività scolastiche con le <strong>in</strong>iziative del Punto <strong>di</strong> Lettura Quattroville.La “Biblioteca Ritrovata” è un gruppo sorto alcuni anni fa tra genitori, <strong>in</strong>segnanti e volontaridel quartiere che hanno <strong>in</strong>iziato a gestire il punto <strong>di</strong> lettura, <strong>in</strong> collaborazione con il Coord<strong>in</strong>amentoBiblioteche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>. Il Coord<strong>in</strong>amento biblioteche ha curatola formazione dei bibliotecari volontari, gestisce il patrimonio librario e concerta con la “BibliotecaRitrovata” le <strong>in</strong>iziative da proporre <strong>in</strong> orario extrascolastico, solitamente il sabatopomeriggio. Gli <strong>in</strong>segnanti della scuola decidono un tema che sarà l’argomento <strong>di</strong> sfondo<strong>delle</strong> attività per progetto nelle classi e su quel tema la “Biblioteca Ritrovata” e il coord<strong>in</strong>amentoBiblioteche organizzano la programmazione. Un punto <strong>di</strong> forza <strong>di</strong> questo progettoè stato negli anni quello <strong>di</strong> co<strong>in</strong>volgere amici, genitori <strong>in</strong> attività volontarie all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong>questa programmazione.Preso dunque il tema dell’<strong>in</strong>tercultura come spunto per il lavoro, l’attività si è così articolata:• Storie lontane, sempre vic<strong>in</strong>e: ciclo <strong>di</strong> <strong>in</strong>iziative per i ragazzi <strong>in</strong> orario extrascolastico;• Noi e gli altri: <strong>in</strong>contri sull’educazione <strong>in</strong>terculturale per genitori ed <strong>in</strong>segnanti;• Adesione <strong>delle</strong> classi agli it<strong>in</strong>erari del “mondo <strong>in</strong> classe” dell’Assessorato alla pubblicaistruzione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>;• Progettazione <strong>delle</strong> s<strong>in</strong>gole classi <strong>di</strong> laboratori espressivi, <strong>di</strong> narrazione, storico/geografici;• Realizzazione <strong>di</strong> una <strong>mostra</strong> dei lavori per la festa <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e anno scolastico;• Festa a tema con giochi e mercat<strong>in</strong>o <strong>in</strong>terculturale.110


Educazione <strong>in</strong>terculturaleCurci Chiara, Paltr<strong>in</strong>ieri Maria LuisaParlare e scrivere per comunicareCircolo Didattico <strong>di</strong> Bomporto <strong>in</strong> collaborazione con il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Bomporto, Ravar<strong>in</strong>o eBastiglia2000/2001Classe/iTutte le classi del Circolo <strong>in</strong> cui sono presenti bamb<strong>in</strong>i stranieriArea tematicaL<strong>in</strong>gua Italiana come l<strong>in</strong>gua straniera, Stu<strong>di</strong> SocialiContenuto tematico- Ascoltare, comunicare, comprendere e produrre <strong>in</strong> seconda l<strong>in</strong>gua- Educazione <strong>in</strong>terculturaleObiettivo/i Promuovere l’<strong>in</strong>serimento e l’<strong>in</strong>tegrazione degli alunni stranieri nella nuova realtà socio-culturale. Promuovere l’alfabetizzazione l<strong>in</strong>guistica <strong>di</strong> base. Porre i bamb<strong>in</strong>i, attraverso attività <strong>di</strong> consolidamento, <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> seguire con il m<strong>in</strong>or<strong>di</strong>sagio possibile la programmazione <strong>di</strong> classe.Dest<strong>in</strong>atariStudenti stranieri con nessuna o scarsa competenza nella l<strong>in</strong>gua italianaPersonale co<strong>in</strong>voltoLe <strong>in</strong>segnanti facilitatrici (statale e comunale) e le <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> classeProgettazione (per istituto, per classi, per team...)La progettazione avviene per Team (<strong>in</strong>segnanti facilitatori e <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> classe)Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniLa presenza nel Circolo Didattico <strong>di</strong> alunni stranieri provenienti da <strong>di</strong>versi paesi: In<strong>di</strong>a -Pakistan - Marocco - Tunisia - Russia - C<strong>in</strong>a - Romania - Turchia - Ghana - Nigeria.Nel momento dell’<strong>in</strong>gresso a scuola si somm<strong>in</strong>istra al bamb<strong>in</strong>o un test volto ad accertarela competenza l<strong>in</strong>guistica.Motivazione Inserimento attivo nelle relazioni <strong>in</strong>terpersonali per facilitare l’apertura delproprio io Rispetto <strong>di</strong> sé e dell’altro Sviluppare e migliorare le competenze l<strong>in</strong>guistiche <strong>di</strong> baseArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività1. Accoglienza del bamb<strong>in</strong>o nella scuola e nella classea. Presentazione dei compagni, <strong>delle</strong> <strong>in</strong>segnanti della scuola e operatori scolasticib. Preparazione <strong>di</strong> cartelloni con le foto o autoritratti dei propri compagnic. Esplorazione dell’ambiente scolastico <strong>in</strong>terno ed esterno, <strong>in</strong>sieme ai compagni <strong>di</strong>classe111


d. Trasmissione <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> saluto nella l<strong>in</strong>gua d’orig<strong>in</strong>e del bamb<strong>in</strong>o stranieroe. Favorire l’attività lu<strong>di</strong>ca libera e guidata per la conoscenza dei compagni e le nuoveregole da osservarsi2. Trasmissione dei pr<strong>in</strong>cipali atti comunicativi nella scuola e nella vita praticaa. Role-play <strong>in</strong> classe con i compagni e le <strong>in</strong>segnantib. Attività grafica a fumettoc. Canzoni animated. Gioco dei coman<strong>di</strong> scritti su cartonc<strong>in</strong>i dai compagni o dall’<strong>in</strong>segnantee. Esercizi <strong>di</strong> ascolto attraverso l’uso del registratore3. Arricchimento del lessico relativo alla vita scolastica e quoti<strong>di</strong>anaa. Schede del “Lexico M<strong>in</strong>imo”b. Schede <strong>di</strong>dattiche preparate dalle <strong>in</strong>segnantic. Libri <strong>di</strong> L2d. Gioco dell’ocae. Tombolef. Cartellonig. Attività svolte al computer4. Alfabetizzazione o consolidamento <strong>delle</strong> pr<strong>in</strong>cipali competenze l<strong>in</strong>guistichea. metodo fonematicob. attività <strong>di</strong> ritaglio <strong>di</strong> lettere per formare sillabe e parolec. cruciverbad. clozee. acrosticif. mettere <strong>in</strong> relazione la parola con l’immag<strong>in</strong>eg. mettere <strong>in</strong> relazione la frase con l’immag<strong>in</strong>e5. Riflessione grammaticalea. Role-play con l’uso del verbo "avere" al s<strong>in</strong>golare e al plurale (hai o avete paura?)con l’uso del verbo essere al s<strong>in</strong>golare e al plurale (Chi sei?, chi siete?; Com’è?).b. Dist<strong>in</strong>zione dei tempi del modo <strong>in</strong><strong>di</strong>cativo (presente, passato prossimo, imperfettoe futuro)c. Descrizione orale e scritta per l’uso corretto degli articoli, dei nomi, degli aggettivi edei verbi.d. Utilizzo <strong>di</strong> CD <strong>di</strong> grammaticae. Utilizzo <strong>di</strong> schede <strong>di</strong>dattiche6. Analisi e comprensione del testoa. Letturab. Comprensione della situazionec. Spiegazione dei term<strong>in</strong>i notid. Conversazionee. Esposizione orale guidata da domandef. Scrittura <strong>di</strong> domande relative al contenuto del raccontog. Risposta alle domandeh. Domande a risposta multiplai. Riesposizione orale del branoStrategie <strong>di</strong> lavoroL’<strong>in</strong>segnante facilitatore organizza il laboratorio l<strong>in</strong>guistico dove si alternano attività <strong>di</strong> comunicazione,lu<strong>di</strong>che, visive, <strong>di</strong> riflessione grammaticale e <strong>di</strong> comprensione. Il lavoro vienesvolto <strong>in</strong> gruppi da due a sette bamb<strong>in</strong>i italiani e stranieri. Si è ritenuto opportuno far112


partecipare il compagno <strong>di</strong> classe italiano per facilitare e stimolare l’<strong>in</strong>terazione e la comunicazioneverbale e scritta.Metodologia con gli studenti neoaarivati del primo cicloLe attività svolte sono per lo più <strong>di</strong> carattere lu<strong>di</strong>co. Presentazione Conoscenza degli spazi e degli oggetti <strong>di</strong> uso più comune nell’ambiente scolastico Le parti del corpoDa qui si parte per l’alfabetizzazione del bamb<strong>in</strong>o. S<strong>in</strong>o ad ora si è utilizzato il metodoglobale e fonematico, tenendo sempre presente gli oggetti che lui conosce e utilizza.Largo spazio è dato all’uso <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i da ritagliare, <strong>in</strong>collare e colorare.Metodologia con gli studenti neoarrivati del secondo cicloLe attività svolte alternano momenti <strong>di</strong> conversazione e <strong>di</strong> verbalizzazione scritta.Primo momento Il primo momento è de<strong>di</strong>cato all’<strong>in</strong>terazione dei primi atti comunicativi eall’arricchimento lessicale Alfabetizzazione della l<strong>in</strong>gua italiana con particolare attenzione alle <strong>di</strong>fficoltà ortograficheSecondo momento Migliorare la tecnica della lettura <strong>di</strong> brevi testi Avviare la comprensione del testo attraverso domande <strong>di</strong> tipo chiuso Avviare alla riflessione grammaticale attraverso esercizi pre<strong>di</strong>sposti e brevi testi Avviare alla produzione scritta, da semplici frasi a brevi testiMateriali e strumentiComputer, c<strong>in</strong>epresa, macch<strong>in</strong>a fotografica, schede <strong>di</strong>dattiche, tombole <strong>di</strong> vario genere,immag<strong>in</strong>i varie e canzoni.Uso risorse esterneAule <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica e spazi idonei ad accogliere gruppi <strong>di</strong> bamb<strong>in</strong>iProdotto realizzato⇒ Tombola degli ambienti domestici, della città e degli animali⇒ Cartellone della settimana con le schede del “Lexico M<strong>in</strong>imo”⇒ Cartellone degli ambienti domestici con le schede del “Lexico M<strong>in</strong>imo”⇒ Portamatite per i giorni della settimana⇒ Schede <strong>di</strong> letto-scrittura⇒ Schede <strong>di</strong> analisi e produzione del testo⇒ Video <strong>delle</strong> attività⇒ FotografieRisultati raggiuntiSeguendo questo percorso i risultati attesi sono stati raggiunti; anche se, a volte, le assenzedegli alunni hanno portato a riprendere argomenti già presentati.113


Educazione <strong>in</strong>terculturaleTutte le <strong>in</strong>segnanti del plessoInterculturalità: accoglienza, pluralitàe valorizzazione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fferenzeScuola elementare “Sorelle Luppi” - Solara - Circolo <strong>di</strong> Bomporto2000/2001Classe/iTutte le c<strong>in</strong>que classi del plessoArea tematicaStu<strong>di</strong> Sociali, L<strong>in</strong>gua Italiana, Educazione Musicale, Geografia, Educazione Motoria, EducazioneImmag<strong>in</strong>eContenuto tematicoAlla scoperta della <strong>di</strong>versità, L<strong>in</strong>gua e letteratura <strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse culture, Ritmi motori e suonia confronto, Ambienti geograficiObiettivo/iFavorire un approccio ai valori <strong>in</strong>terculturali attraverso la conoscenza <strong>di</strong> danze etnicheitaliane, europee ed extraeuropeeDest<strong>in</strong>atariTutti i bamb<strong>in</strong>i del plessoPersonale co<strong>in</strong>voltoLe <strong>in</strong>segnanti del plesso e operatori dell’Associazione Culturale “Terra <strong>di</strong> danza”Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Per team <strong>di</strong> docenti con l’<strong>in</strong>segnante Casar<strong>in</strong>i , esperta dell’AssociazioneDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniIl plesso <strong>di</strong> Solara vede la presenza <strong>di</strong> numerosi alunni provenienti da vari paesi non appartenentialla comunità europea.Motivazione- Valorizzare le culture <strong>di</strong> tutti- Dare a ognuno l’opportunità <strong>di</strong> sentirsi portatore e trasmettitore <strong>di</strong> una cultura <strong>di</strong>versalegata <strong>in</strong> particolare alla musica e alla danzaArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàLe attività, sud<strong>di</strong>vise per classe, hanno affrontato contenuti <strong>di</strong>fferenziati.In un primo momento sono stati letti testi che hanno voluto presentare il “vivere” dei bamb<strong>in</strong>iprovenienti da vari paesi del mondo:- Pik Badaluk <strong>in</strong> classe prima,- L’anatra e il lupo <strong>in</strong> classe seconda,- Il cerchio dei tre fratelli <strong>in</strong> classe terza,- La partita con il ladro nelle classi quarte e qu<strong>in</strong>te.114


Ogni classe poi, per un’ora alla settimana, ha lavorato con esperti <strong>di</strong> danza, appartenentiall’Associazione “Terra <strong>di</strong> danza”, f<strong>in</strong>o alla preparazione <strong>di</strong> uno spettacolo presentato allafesta <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e anno scolastico.Questa Associazione culturale che ha sede a Reggio Emilia e che si occupa <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffonderela danza etnica nei suoi aspetti <strong>di</strong>dattici , <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> spettacolo, ha proposto un percorso<strong>di</strong> <strong>in</strong>tercultura attraverso la danza etnica.Scopo del lavoro è poter trasmettere ai bamb<strong>in</strong>i ed ai ragazzi i gran<strong>di</strong> valori che la musicae la danza tra<strong>di</strong>zionale riescono a comunicare, talvolta meglio <strong>di</strong> altri mezzi.Non si deve <strong>in</strong>fatti <strong>di</strong>menticare che la danza etnica è nata proprio come esigenza <strong>di</strong> e-spressione dei valori <strong>di</strong> un determ<strong>in</strong>ato gruppo etnico.Negli <strong>in</strong>contri che si sono svolti si è data una rilevanza particolare al <strong>di</strong>scorso ritmico/musicale, allo spazio, al movimento ed al rapporto io con gli altri.Danzare con gli altri implica <strong>in</strong> primo luogo un equilibrio <strong>in</strong>terno personale, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>un’armonizzazione con le persone con cui si sta danzando, una proiezione <strong>di</strong> energieverso tutte le persone e le cose che ci stanno attorno.La danza etnica è anche un modo per conoscere altri popoli, altre tra<strong>di</strong>zioni, altre mentalità.Come tutte le <strong>esperienze</strong> anche questa non può def<strong>in</strong>irsi conclusa, ma la cosa importanteè stata favorire un approccio a questo l<strong>in</strong>guaggio espressivo così ricco <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong> emozioni,la danza etnica non è una danza senza respiro, ma vive cont<strong>in</strong>uamente <strong>in</strong> ognuno d<strong>in</strong>oi.Materiali e strumentiIl lavoro si è svolto con l’utilizzo <strong>di</strong> libri e testi <strong>di</strong> vario genere, schede, computer, au<strong>di</strong>ocassette.Prodotto realizzatoOgni classe oltre al materiale relativo alle aree tematiche del progetto, ha preparato alcunedanze da proporre <strong>in</strong> occasione della festa <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e anno:classe prima:Truc - Friuli Venezia GiuliaDe Kolom - BelgioDanza dei musicisti - GreciaCarnavalito - BoliviaClasse seconda: Stern polka - GermaniaLes salutes - CanadaDanza del gorilla e del fenicottero - AustraliaSette salti - DanimarcaClasse terza:Classe quarta:Classe qu<strong>in</strong>ta:Pr<strong>in</strong>ce of orange - ScoziaGalopa - Emilia - RomagnaDanza <strong>delle</strong> anatre - CanadaBhangra - In<strong>di</strong>a/PakistanZigeunerpolka - SvizzeraHoe ana - ThaitiContradanza - SiciliaGrandma’s Gallop - ScoziaKukuvicka - BulgariaLouisiana Saturday night - USA115


Educazione <strong>in</strong>terculturaleQuartili Anna MariaUn mondo <strong>di</strong> lettereScuola elementare “G.B. Ceccherelli” - VI Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iIII AArea tematicaStu<strong>di</strong> Sociali, L<strong>in</strong>gua ItalianaContenuto tematicoAttivazione <strong>di</strong> una corrispondenza scritta fra gli alunni e parenti o amici lontani; opportunità<strong>di</strong> parlare <strong>di</strong> sé e del proprio luogo <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e.Obiettivo/i• Conoscere e saper utilizzare mezzi <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong>versi• Saper utilizzare la l<strong>in</strong>gua scritta come mezzo <strong>di</strong> comunicazione• Conoscere e utilizzare la struttura della lettera• Saper esprimere attraverso la l<strong>in</strong>gua scritta emozioni, sentimenti e saper narrare fattirelativi al proprio vissuto• Cogliere il valore dello scambio epistolare• Co<strong>in</strong>volgere i genitori dei bamb<strong>in</strong>i stranieri <strong>in</strong> una piccola attività <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione <strong>in</strong>terculturale(traduzione <strong>delle</strong> lettere nelle loro rispettive l<strong>in</strong>gue)• Saper parlare <strong>di</strong> sé e sapersi descrivereDest<strong>in</strong>atariAlunni della classe, dest<strong>in</strong>atari della corrispondenza e genitori.Personale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti della classeProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classeDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni e motivazioneLa quasi totalità dei bamb<strong>in</strong>i della classe vive una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> immigrazione (sia da altreregioni d’Italia, sia da paesi stranieri). Ciò crea <strong>in</strong>evitabilmente situazioni <strong>di</strong> separazioneda quella parte della famiglia che è rimasta nei luoghi <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e. Specialmentel’allontanamento dai nonni o, più raramente, dai fratelli viene percepito dai bamb<strong>in</strong>i, senon come elemento doloroso, come lontananza da persone affettivamente molto importanti.L’adesione al concorso “Posta e Risposta” , promossa dalle poste Italiane, è sembrataperciò opportuna perché ha dato occasione <strong>di</strong> esprimere, attraverso un mezzo <strong>di</strong>comunicazione <strong>in</strong>usuale per i bamb<strong>in</strong>i (la corrispondenza scritta), le proprie esigenze affettive,fornendo nel contempo un utile spunto <strong>di</strong>dattico. Il fatto che le lettere dei bamb<strong>in</strong>iprendessero <strong>di</strong>rezioni così <strong>di</strong>verse, <strong>in</strong> Italia e all’estero, ha fornito anche l’occasione perriflettere sulla propria provenienza, <strong>in</strong> un positivo confronto con quella altrui; ha dato modoa ciascuno <strong>di</strong> scrivere <strong>di</strong> sé e <strong>di</strong> confrontarsi con la propria identità e la propria immag<strong>in</strong>e.116


Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività⇒ Prima faseLa prima fase del lavoro è stata de<strong>di</strong>cata al conseguimento della capacità <strong>di</strong> scrivere autonomamenteuna lettera. In particolare sono state svolte le seguenti attività:Conversazioni guidate per:- riflettere sul bisogno e sul desiderio <strong>di</strong> comunicare con persone lontane;- conoscere quali mezzi abbiamo per comunicare con persone lontane;- scoprire <strong>in</strong>sieme quali sono i mezzi <strong>di</strong> comunicazione più utilizzati dai bamb<strong>in</strong>i e dailoro familiari;- riconoscere nella lettera scritta un modo “<strong>in</strong>usuale” per i bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> comunicare;- suscitare <strong>in</strong>teresse e motivazione <strong>in</strong>torno alla lettera, mezzo <strong>di</strong> comunicazione chepuò creare uno scambio più me<strong>di</strong>tato e più profondo col proprio <strong>in</strong>terlocutore, rispettoad altri mezzi che si muovono <strong>in</strong> tempi reali.Presentazione e esame <strong>di</strong> materiale scritto (fotocopie <strong>di</strong> testi e lettere <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso tipo) attraversolezioni <strong>di</strong>alogate al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong>:- riconoscere lettere fra testi <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso tipo;- <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> registro <strong>in</strong> lettere prodotte a scopi <strong>di</strong>versi;- <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare <strong>in</strong> una lettera le parti che la costituiscono.Presentazione <strong>di</strong> materiale strutturato e semistrutturato per condurre i bamb<strong>in</strong>i alla produzioneautonoma <strong>di</strong> lettere:- riord<strong>in</strong>are lettere scomposte nelle <strong>di</strong>verse parti;- completare lettere mancanti <strong>di</strong> alcune parti;- dato lo schema, produrre lettere per dest<strong>in</strong>atari <strong>di</strong>versi, scegliendo il registro più adeguato.Attraverso una conversazione guidata, accompagnare i bamb<strong>in</strong>i nella scelta del dest<strong>in</strong>atarioreale per le loro lettere.Stesura <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale della lettera da parte <strong>di</strong> ogni bamb<strong>in</strong>o.Co<strong>in</strong>volgimento dei genitori stranieri per la traduzione <strong>delle</strong> lettere scritte dai loro figli edest<strong>in</strong>ate a familiari residenti nei paesi <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e, i quali non conoscono l’italiano.⇒ Seconda faseLa seconda fase del lavoro è stata f<strong>in</strong>alizzata a porre <strong>in</strong> un positivo risalto, attraverso lavarietà <strong>delle</strong> dest<strong>in</strong>azioni <strong>delle</strong> lettere, la <strong>di</strong>versa provenienza dei bamb<strong>in</strong>i della classe.Sono state richiamate competenze già acquisite nel corso del primo quadrimestre, <strong>in</strong> relazionealla descrizione <strong>di</strong> persone.In particolare il bamb<strong>in</strong>o è stato <strong>in</strong>vitato a- fornire brevi notizie sulla propria provenienza- descrivere il proprio aspetto fisico- descrivere il proprio carattere e comportamento.A conclusione del percorso, per proporre <strong>in</strong> modo positivo le <strong>di</strong>versità <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali, tutti gliscolari hanno <strong>di</strong>segnato la propria immag<strong>in</strong>e, cercando <strong>di</strong> rendere attraverso rappresentazionegrafica le caratteristiche fisionomiche <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali.Risultati raggiuntiIl percorso ha positivamente co<strong>in</strong>volto tutti i bamb<strong>in</strong>i, perché la scuola ha fatto da tramitefra loro e persone importanti dal punto <strong>di</strong> vista affettivo o comunque significativamentepresenti nella loro vita. Si sono poi venute a creare aspettative, per la possibilità <strong>di</strong> ricevererisposte, che hanno aggiunto motivazione al lavoro <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale. Hanno suscitato molto<strong>in</strong>teresse e curiosità le traduzioni fatte dai genitori nelle varie l<strong>in</strong>gue d’orig<strong>in</strong>e e i bamb<strong>in</strong>istranieri (<strong>in</strong> grado <strong>di</strong> farlo) sono stati <strong>in</strong>vitati dai compagni a leggerle all’<strong>in</strong>tera classe. U-gualmente co<strong>in</strong>volgente è stata la lettura collettiva <strong>delle</strong> risposte pervenute, che, purtroppo,non sono state numerose.Documentazione allegataIpertesto “Un mondo <strong>di</strong> lettere”117


Educazione <strong>in</strong>terculturaleTeam <strong>in</strong>segnanti coord<strong>in</strong>ato dall'<strong>in</strong>segnante Bened<strong>in</strong>i"Ci siamo anche noi"ITC “J. Barozzi” - <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iI A IGEA - I B IGEA - I C ERICAArea tematicaStu<strong>di</strong> SocialiContenuto tematicoAccoglienza degli studenti stranieri <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> arricchimento reciprocoObiettivo/iSviluppare capacità <strong>di</strong> analisi <strong>di</strong> realtà complesse e <strong>di</strong> comprensione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>versitàFavorire un percorso più <strong>in</strong>cisivo per il prossimo anno scolasticoDest<strong>in</strong>atariStudenti ed <strong>in</strong>segnanti dell’IstitutoPersonale co<strong>in</strong>voltoAlunni <strong>delle</strong> classi, Insegnanti, F.O.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Per teamDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniIl progetto nasce dalla necessità <strong>di</strong> avviare con i ragazzi una riflessione sul concetto <strong>di</strong>“<strong>di</strong>versità” <strong>in</strong>tesa anche come arricchimento <strong>in</strong>terpersonale. In particolare, la motivazione<strong>di</strong> fondo è stata quella <strong>di</strong> sfruttare l’opportunità della presenza dei compagni stranieri perfavorire una maggiore conoscenza reciproca, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> ottenere un buon <strong>in</strong>serimento deglialunni stranieri e una maggiore <strong>di</strong>sponibilità verso realtà <strong>di</strong>verse da parte dei compagni.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività- Accoglienza degli alunni stranieri (momenti <strong>di</strong> conoscenza – corsi <strong>di</strong> alfabetizzazione)- Presentazione dei risultati ottenuti e del lavoro svolto dagli studenti stranieri- Discussione: “Quali prospettive per il prossimo anno scolastico?”Nella prima fase, è stato privilegiato il lavoro <strong>di</strong> gruppo; sono stati utilizzati testi e schedepre<strong>di</strong>sposti per il progetto e alcuni laboratori <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica dell’Istituto e ci si è avvalsi <strong>di</strong>un esperto del Centro Territoriale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> che ha collaborato <strong>in</strong> modo determ<strong>in</strong>ante.Nella seconda fase, gli alunni stranieri hanno presentato un “libro” creato da ognuno <strong>di</strong> loro<strong>in</strong> cui si raccontano, utilizzando l’italiano e la l<strong>in</strong>gua d’orig<strong>in</strong>e.Nella terza fase, è stato organizzato un <strong>in</strong>contro che ha co<strong>in</strong>volto tutti gli studenti <strong>delle</strong>classi <strong>in</strong><strong>di</strong>cate, gli <strong>in</strong>segnanti che hanno collaborato al progetto, il Dirigente Scolastico pervalutare i risultati del percorso attuato.Sono stati utilizzati cartelloni vari ed è stata realizzata una videocassetta che è allegata alprogetto.118


Educazione <strong>in</strong>terculturaleAlessio, Di Donato, ZanaroliProgetto <strong>in</strong>terculturale: Il Nord e il Sud del mondoIPSIA “Don Magnani” - Sassuolo2000/2001Classe/iI - IIArea tematicaStu<strong>di</strong> SocialiContenuto tematicoRazzismo, pregiu<strong>di</strong>zio, <strong>in</strong>tegrazione, tolleranzaObiettivo/i- Acquisire la consapevolezza della <strong>di</strong>versità nelle sue varie manifestazioni come un valorepositivo <strong>di</strong> crescita- Stimolare la curiosità alla <strong>di</strong>versità culturale e sociale e saper cogliere i tratti che accomunanotutti gli uom<strong>in</strong>i al <strong>di</strong> là <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fferenze culturaliDest<strong>in</strong>atariTutti gli studenti <strong>delle</strong> classi prime e secondePersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti, studenti, associazioni culturali, testimoni eccellentiProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classiDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniIl progetto, <strong>in</strong>iziato già l’anno scorso con il co<strong>in</strong>volgimento <strong>delle</strong> classi prime e seconde, ènato dal bisogno <strong>di</strong> stimolare la curiosità alla <strong>di</strong>versità culturale e sociale per saper coglierei tratti che accomunano tutti gli uom<strong>in</strong>i al <strong>di</strong> là <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fferenze culturali e per facilitare lacapacità <strong>di</strong> <strong>in</strong>terazione con gli studenti stranieri che si iscrivono sempre più numerosi nelnostro Istituto.MotivazioneIl percorso seguito ha voluto favorire l’<strong>in</strong>tegrazione tra ragazzi <strong>di</strong> culture <strong>di</strong>verse e forniregli strumenti per migliorare l’accettazione <strong>di</strong> sé e dell’altro.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl progetto è stato realizzato <strong>in</strong> due momenti fondamentali: ricerca e riflessione.La ricerca è stata organizzata <strong>in</strong> un unico modulo <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are articolato nelle seguentifasi:- Indag<strong>in</strong>e storico - letteraria condotta attraverso la lettura e l’analisi <strong>di</strong> un’opera letteraria,lo stu<strong>di</strong>o dei Diritti dell’uomo, della legislazione europea e italianasull’immigrazione, <strong>delle</strong> migrazioni <strong>di</strong> ieri e <strong>di</strong> oggi, <strong>delle</strong> varie forme <strong>di</strong> governo edell’<strong>in</strong>fluenza <strong>delle</strong> varie religioni nella vita sociale.- Indag<strong>in</strong>e economico – scientifica tesa ad analizzare la situazione economica dei paesi<strong>in</strong> via <strong>di</strong> sviluppo, l’ambiente, le risorse ed i bisogni.119


- Incontro con testimoni eccellenti al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> raccogliere testimonianze <strong>di</strong> usi e costumi“<strong>di</strong>versi”.- Laboratorio <strong>di</strong> danza multietnica per con<strong>di</strong>videre la <strong>di</strong>versità attraverso il l<strong>in</strong>guaggiodella musica.- Attività <strong>di</strong> c<strong>in</strong>eforum per cogliere, attraverso il l<strong>in</strong>guaggio <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i, situazioni econtesti appartenenti ad altre culture.La ricerca ha condotto a varie riflessioni, all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> ogni <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a, che serviranno adampliare il progetto nel a. s. 2001/2002 sulla base <strong>delle</strong> effettive necessità emerseall’<strong>in</strong>terno dell’Istituto.I <strong>di</strong>versi spunti <strong>di</strong> riflessione sono stati raccolti e verranno analizzati da una commissione,formata da docenti ed esperti, che valuterà quali <strong>in</strong>terventi attuare per una migliore <strong>in</strong>tegrazionee per dare una risposta ad una esigenza emersa <strong>in</strong> tutte le <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e:- La <strong>di</strong>versità può essere “un momento” <strong>di</strong> crescita?Strategie <strong>di</strong> lavoroPer il lavoro <strong>di</strong> ricerca sono state utilizzate varie strategie:- Lezioni frontali, utilizzate per <strong>in</strong>trodurre, nelle varie <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e, l’argomento- Ricerca <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale sulle <strong>di</strong>verse realtà <strong>di</strong> provenienza, illustrata all’<strong>in</strong>terno della classe- Lavoro <strong>di</strong> gruppo per la produzione <strong>di</strong> cartelloni che rappresent<strong>in</strong>o la realtà multietnicadell’Istituto- Lettura ed analisi <strong>di</strong> documenti e opere letterarie- Visione <strong>di</strong> film e <strong>di</strong>scussione guidata al term<strong>in</strong>e <strong>di</strong> ogni proiezione- Incontri e <strong>in</strong>terviste con testimoni eccellenti- Laboratorio <strong>di</strong> danza multietnica- Giochi l<strong>in</strong>guistici (anagrammi, acrostici, cruciverba) che s<strong>in</strong>tetizz<strong>in</strong>o i concetti fondamentalidel moduloMateriali e strumentiPer l’attuazione del percorso ci si è avvalsi <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi strumenti e risorse:- Interni: biblioteca scolastica, materiale cartaceo (documenti e libri), au<strong>di</strong>ovisivi, laboratorie strumenti multime<strong>di</strong>ali- Esterni: biblioteca comunale, me<strong>di</strong>atori ed esperti <strong>di</strong> problematiche relativeall’immigrazione, C.T.P. <strong>di</strong> SassuoloProdotto realizzatoProdotti realizzati dai ragazzi:- Per illustrare la loro ricerca i dati sono stati raccolti <strong>in</strong> tabulati e cartelloni, test e schedeappositamente elaborati- Per la riflessione i dati sono stati raccolti e organizzati <strong>in</strong> una relazione redatta <strong>in</strong> classe<strong>in</strong> un momento successivo a quello dell’esposizione dei contenuti <strong>delle</strong> ricerche esaranno utilizzati per un <strong>in</strong>tervento previsto per l’a. s. 2001/2002Risultati raggiuntiRiteniamo che i risultati siano stati buoni da un punto <strong>di</strong> vista relazionale e <strong>di</strong>dattico, <strong>in</strong>quanto sono migliorati i rapporti tra alunni <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse culture ed i rapporti con gli <strong>in</strong>segnanti;<strong>in</strong>oltre <strong>in</strong> ogni <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a si sono potuti confrontare i punti <strong>di</strong> partenza degli alunni con ilraggiungimento degli obiettivi f<strong>in</strong>ali.Naturalmente per una valutazione più ampia e approfon<strong>di</strong>ta e per una futura <strong>di</strong>datticasempre più <strong>in</strong>serita nel tessuto territoriale, dovremo attendere <strong>di</strong> ultimare l’<strong>in</strong>tero percorsoprevisto per l’a.s. 2001/2002120


Ambitoscientifico tecnologico121


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Percezione/ConoscenzaAbati Laila, Bed<strong>in</strong>i Maria Angela, Bertoli Marisa, Bertoni Tullia, Borsari Agnese, Botti Rita,Busani Crist<strong>in</strong>a, Checchi Mara, Ciamaroni Maura, Concas Sandra, Elia A. Maria, Facch<strong>in</strong>iMagda,. Ferraguti Anna Maria, Ferrari Carla, Ghitalla Carla, Goldoni Morena, Gozzoli Giuliana,Mantovani Maurizia, Moretti Margherita, Morselli Marzia, Per<strong>in</strong> Patrizia, PerruccioRossella, Pollastri Carla, Resca Paola, Ronconi Stefano, Sabatt<strong>in</strong>i Rita, Salsi Manuela,Stanzani Susanna, Squillace Rosaria, Vaccari M. Grazia, Vecchi Susanna. (GruppoScienze)Conoscere è riconoscereScuole dell'<strong>in</strong>fanzia comunali <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iSezioni dai 3 ai 5 anniArea tematicaScienze (campo <strong>di</strong> esperienza: Le cose, il tempo, la natura)Contenuto tematicoRelazione tra percezione e conoscenzaObiettivo/iSviluppare un percorso dal percepire al capire, tramite l'attenzione agli aspetti <strong>di</strong> ricordo,memoria, elaborazione <strong>di</strong> sensazioni e <strong>in</strong>formazioni per costruire immag<strong>in</strong>iDest<strong>in</strong>atariBamb<strong>in</strong>i della scuola dell'<strong>in</strong>fanziaPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnantiProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per teamDescrizione del percorso/processoIl percorso presentato, relativo a <strong>di</strong>verse <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong> “educazione alla conoscenza”, èf<strong>in</strong>alizzato a mettere <strong>in</strong> evidenza la relazione tra percezione e conoscenza. La percezioneè vista :- come strumento <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione tra la persona o altri viventi e il mondo <strong>in</strong>torno;- come strumento <strong>di</strong> <strong>in</strong>terpretazione e conoscenza <strong>di</strong> quanto accade;- come strumento <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uo <strong>di</strong>alogo col cervello.Sono raccolti nella <strong>mostra</strong> it<strong>in</strong>erari sul vedere, sentire, trarre <strong>in</strong>formazioni tramite le sensazionidel corpo su situazioni allargate <strong>di</strong> esperienza che vanno dai giochi al nuoto <strong>in</strong> pisc<strong>in</strong>a,ai fenomeni naturali come il vento o a oggetti del mondo della natura come le piante,alle sensazioni degli altri esseri viventi come gli animali, alla costruzione della propriaidentità, ai ricor<strong>di</strong> <strong>delle</strong> vacanze e così via.Sia nei lavori su “luce”, “suoni e rumori”, “vedere ,sentire e riconoscere” che <strong>in</strong> quelli piùspecifici sul cervello, viene posta l’attenzione non tanto sui sensi <strong>in</strong>terpretati analiticamente(enfatizzando le funzioni <strong>di</strong> ciascuno isolato dagli altri) quanto sulle circostanze personalie ambientali che- presenti ad uno stesso tempo- consentono <strong>di</strong> vedere, capire, pensare.Questa idea <strong>di</strong> tipo sistemico valorizza l’<strong>in</strong>treccio <strong>delle</strong> percezioni e mette <strong>in</strong> evidenzala loro complessiva elaborazione a livello mentale, ed è <strong>in</strong>f<strong>in</strong>itamente più ricca e suggesti-123


va dei percorsi analitici che portano a sviluppare “una percezione alla volta” senza maire<strong>in</strong>tegrare organicamente le percezioni isolate.Nei percorsi sul cervello si esce dallo stereotipo <strong>di</strong> colui che dà ord<strong>in</strong>i per farlo <strong>di</strong>ventare<strong>in</strong>vece importante luogo <strong>di</strong> rielaborazione <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i e <strong>delle</strong> sensazioni percepite. I <strong>di</strong>segnie i <strong>di</strong>scorsi ricollocano il mondo esterno nel cervello, facendolo qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong>ventaremondo <strong>in</strong>terno e rappresentano lo sviluppo <strong>di</strong> aspetti <strong>di</strong> ricordo, memoria, elaborazioni <strong>di</strong>sensazioni e <strong>in</strong>formazioni che permettono <strong>di</strong> farsi “dentro” un’immag<strong>in</strong>e razionale del “fuori”.Questo aspetto che sviluppa il percorso del percepire è evidente anche nei lavori su “parolee rumori” dove le parole, i suoni e i rumori sono visti come portatori <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioniche possono essere ricordate per il loro significato, per richiamare e ricostruire mentalmentel’evento complessivo, la situazione <strong>in</strong> cui sono stati ascoltati .Vi sono poi lavori, come quello del vento, <strong>in</strong> cui si analizzano sensazioni corporee da partedei bamb<strong>in</strong>i per valorizzare il significato <strong>di</strong> una “percezione <strong>di</strong>ffusa” a carico dell’<strong>in</strong>terocorpo e non solo dei suoi luoghi selezionati e specializzati sensorialmente.Una parte del lavoro fa preludere poi ad un aspetto <strong>di</strong> analisi e consapevolezza <strong>di</strong> variabili<strong>in</strong> gioco per cui i bamb<strong>in</strong>i trovano sensazioni e denom<strong>in</strong>azioni per proprietà che possonostare <strong>in</strong>sieme (come ad es. la pesantezza e la lunghezza) o che non possono stare <strong>in</strong>sieme(come ad es. la pesantezza e la leggerezza)In molti lavori la luce e l’ombra sono <strong>in</strong>separabili , f<strong>in</strong> dai tre anni i bamb<strong>in</strong>i sono <strong>in</strong> grado<strong>di</strong> osservare e <strong>di</strong>scutere la relazione tra l’<strong>in</strong>tensità della luce e quella dell’ombra (<strong>in</strong> unaprogressione che <strong>di</strong>ce come passando da più luce o meno luce con la torcia si vedel’ombra che passa da scura a chiara...f<strong>in</strong>o a scomparire nel buio).Via via i fenomeni osservabili e le <strong>in</strong>terpretazioni si fanno più complessi f<strong>in</strong>o a svilupparel’idea d<strong>in</strong>amica della luce che passa, entra, filtra, che attraversa vetri e buchi, e a far nascerel’idea <strong>di</strong> raggio come ”bastone” che va dritto, che non si piega, ecc. Oppure l’ideache la luce non viene dagli occhi, ma entra negli occhi <strong>in</strong> forma degli oggetti che si vedono:i <strong>di</strong>scorsi anche si fanno via via più complessi e articolati f<strong>in</strong>o alla elaborazione <strong>di</strong> teoriesulla morfologia dell’occhio , sulla scomposizione della luce, sulla tri<strong>di</strong>mensionalità anche<strong>delle</strong> ombre.I <strong>di</strong>aloghi e le conversazioni danno conto dei flussi <strong>di</strong> pensiero dei bamb<strong>in</strong>i, dei loro accor<strong>di</strong>e <strong>di</strong>saccor<strong>di</strong>, della ricerca costante <strong>di</strong> <strong>in</strong>terpretazioni capaci <strong>di</strong> dare parole non solo allecose, ma alle idee e ai mo<strong>di</strong> con cui esse si formano e come si capisce.124


AmbienteAnsaloni Paola, Barbieri Rossana, Benatti Edda, Bruni Milva, Cappelli Sonia, MontorroPaola, Neri M.Chiara, Sitti Matteo e Tomesani Crist<strong>in</strong>a (Insegnanti e alunni)Il verde che vogliamoScuola elementare “F.lli Cervi” - Circolo <strong>di</strong> Nonantola1999/2000 - 2000/2001 (carattere biennale)Classe/iIV A - B - C - D - EArea tematicaScienzeContenuto tematicoProgettazione dell’area cortiliva della scuolaObiettivo/i- Riflettere sugli spazi e le strutture che si usano quoti<strong>di</strong>anamente;- In<strong>di</strong>viduare elementi non idonei allo spazio cortile;- Progettare <strong>in</strong>terventi per riqualificare e rendere idoneo alle esigenze degli alunni lospazio cortile.Dest<strong>in</strong>atariUtenti della scuolaPersonale co<strong>in</strong>voltoArchitetti stu<strong>di</strong>o BES, operatori centro ambientale <strong>di</strong> Nonantola, <strong>in</strong>segnanti ed alunni <strong>delle</strong>classi.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Per <strong>in</strong>terclasse (Ins. Referente Barbieri Rossana)Descrizione del percorso/processoMotivazioneLe <strong>esperienze</strong>, <strong>in</strong> ambito europeo e nazionale, riferite a progetti tesi a migliorare gli spaziurbani con un’attenzione particolare all’<strong>in</strong>fanzia, sono ricche e articolate. Anche a livellolocale è maturata l’idea dei laboratori <strong>di</strong> progettazione partecipata sull’area cortiliva dellascuola “F.lli Cervi” <strong>di</strong> Nonantola.L’amm<strong>in</strong>istrazione comunale ha approvato il progetto presentato dagli architetti dello stu<strong>di</strong>oBES e la scuola l’ha <strong>in</strong>serito nel Piano dell’Offerta Formativa, <strong>in</strong><strong>di</strong>viduando c<strong>in</strong>queclassi (le terze) che hanno <strong>in</strong>iziato il percorso nell’anno scolastico 1999/2000.L’articolazione del progetto e la metodologia basata sull’osservazione, sull’ esperienza <strong>di</strong>retta,condotta collettivamente e <strong>in</strong> gruppo, le ipotesi <strong>di</strong> progetto e la loro verifica avevanocome obiettivi :- sviluppare forme <strong>di</strong> attenzione e <strong>di</strong> rispetto per l’ambiente- riflettere su spazi e strutture usate quoti<strong>di</strong>anamente <strong>di</strong>venendo soggetti attivi nella lorotrasformazione- stimolare la fantasia, la conoscenza- sviluppare capacità progettuali- sviluppare la capacità <strong>di</strong> lavorare <strong>in</strong> gruppo.La programmazione <strong>delle</strong> attività è avvenuta con il supporto degli operatori del centro ambientale<strong>di</strong> Nonantola (organizzazione e preparazione materiale relativo alle uscite effet-125


tuate al fiume e ai giard<strong>in</strong>i del luogo) e degli architetti dello stu<strong>di</strong>o BES che, con il lorosupporto tecnico, hanno contribuito alla gestione dei laboratori <strong>di</strong> progettazione partecipata.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàAnno scolastico 1999/2000- Conoscenza del gruppo classe , da parte degli architetti, <strong>in</strong> ambito lu<strong>di</strong>co.- Proiezione <strong>di</strong> luci<strong>di</strong> raffiguranti spazi ver<strong>di</strong>, giard<strong>in</strong>i.- Osservazione guidata attraverso domande guida per rilevare gli elementi che caratterizzanole immag<strong>in</strong>i.- Uscita al fiume Panaro: osservazione, raccolta e fotografie della flora spontanea enon, tipica della zona.- Sistemazione materiale raccolto <strong>in</strong> cartelloni, erbari: acquisizione <strong>di</strong> term<strong>in</strong>ologia specificarispetto alla vegetazione e all’ambiente fiume.- Uscita ai parchi pubblici e giard<strong>in</strong>i <strong>di</strong> Nonantola per osservare e verificare la percezioneche i bamb<strong>in</strong>i hanno dello spazio circostante.- Registrazione <strong>delle</strong> osservazioni attraverso cartelloni, relazioni scritte, <strong>di</strong>segni.- Consegna a tutti i bamb<strong>in</strong>i del plesso <strong>di</strong> un questionario relativo allo spazio cortile e <strong>di</strong>una planimetria della scuola, sulla quale <strong>di</strong>segnare il loro giard<strong>in</strong>o ideale.Anno scolastico 2000/2001Osservazione dello spazio-cortile <strong>in</strong> gruppi <strong>di</strong> lavoro : gruppo rilevazione elementi <strong>di</strong> pericolo, registrando il nome dell’oggetto e la sua collocazione gruppo fotografia , fotografare gli elementi evidenziati dal gruppo precedente gruppo misura, misurare l’area cortiliva.- Elaborazione collettiva <strong>delle</strong> osservazioni su cartellone( tavola <strong>di</strong> analisi ).- In<strong>di</strong>viduazione collettiva degli elementi che dovrebbero esserci all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> un cortilescolastico: zona <strong>di</strong>dattica, zona verde, giochi, zona acqua.- Progettazione a gruppi , per iscritto e graficamente, <strong>delle</strong> zone sopra citate.- Presentazione alla classe del lavoro <strong>di</strong> ogni gruppo.- Discussione per selezionare gli elementi più adeguati e appropriati .- Realizzazione del progetto unitario.- Ricerca e selezione materiale <strong>di</strong> recupero per la costruzione <strong>in</strong> tri<strong>di</strong>mensione del progetto.- Realizzazione del plastico (ogni classe ne ha prodotto uno).Prodotto realizzatoIl materiale prodotto <strong>in</strong> questi due anni <strong>di</strong> lavoro è stato raccolto <strong>in</strong> un fascicolo ,<strong>di</strong>stribuitoad ogni bamb<strong>in</strong>o, ed è stato utilizzato per l’allestimento della <strong>mostra</strong> <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e anno.Nell’anno scolastico 2001/2002 si dovrebbero realizzare gli <strong>in</strong>terventi sull’area cortiliva, <strong>in</strong>base alle <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni progettuali emerse dal lavoro degli alunni.126


AmbienteNerbano ManuelaProgetto per il risparmio energeticoScuole elementari “Palestr<strong>in</strong>a”, “Saliceto Panaro” - X Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iTutte le classiArea tematicaScienze, Stu<strong>di</strong> SocialiContenuto tematicoIl risparmio energeticoEducazione ambientale orientata allo sviluppo sostenibileObiettivo/iSensibilizzare i bamb<strong>in</strong>i a riconoscersi <strong>in</strong> una cultura <strong>di</strong> sviluppo sostenibile, attivandocomportamenti adeguati, attraverso <strong>esperienze</strong> che port<strong>in</strong>o a senso <strong>di</strong> responsabilità ecollaborazione.Dest<strong>in</strong>atariAlunni, docenti, non docenti e genitori della scuola.Personale co<strong>in</strong>voltoDocenti (<strong>in</strong> prevalenza dell’area scientifica), non docenti e Dirigente ScolasticoProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Nel Circolo opera una commissione per l’educazione ambientale, con la collaborazione <strong>di</strong>alcuni genitori sensibili.Descrizione del percorso/processoMotivazioneL’educazione ambientale è orientata ad uno sviluppo sostenibile: l’unico modo per garantirciun futuro sicuro e prospero è quello <strong>di</strong> considerare congiuntamente le tematiche <strong>di</strong>sviluppo e ambiente, conferendo ad ognuna la giusta importanza.Sod<strong>di</strong>sfare i bisogni e il tenore <strong>di</strong> vita dell’uomo, ma proteggere anche e gestiremeglio l’ecosistema.La Carta dei pr<strong>in</strong>cipi dell’educazione ambientale, documento d’<strong>in</strong>tesa fra il M<strong>in</strong>isterodella Pubblica Istruzione e il M<strong>in</strong>istero dell’Ambiente, chiama <strong>in</strong> causa la scuola <strong>in</strong> quantoagenzia educativa che si rivolge ai cittad<strong>in</strong>i <strong>di</strong> oggi e <strong>di</strong> domani.Il punto 5 asserisce che:“Le bamb<strong>in</strong>e e i bamb<strong>in</strong>i, i soggetti <strong>in</strong> età evolutiva, hanno il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> formarsi una propriaop<strong>in</strong>ione, <strong>di</strong> esprimerla liberamente, <strong>di</strong> essere co<strong>in</strong>volti nelle decisioni che riguardano lerisorse e lo sviluppo.Le istituzioni pubbliche devono garantire tale sviluppo contribuendo a prepararli ad assumerela responsabilità della vita <strong>in</strong> una società libera, <strong>in</strong> uno spirito <strong>di</strong> comprensione, <strong>di</strong>pace, <strong>di</strong> tolleranza, <strong>di</strong> equità <strong>di</strong> opportunità, fra i sessi e fra tutti i popoli, i gruppi etnici, nazionalie religiosi.Nelle attività <strong>di</strong> educazione ambientale vanno <strong>di</strong>rettamente e cont<strong>in</strong>uamente co<strong>in</strong>volte tuttele generazioni sulla base del pr<strong>in</strong>cipio che ognuna ha qualcosa da imparare dalle altre.”127


Data questa premessa il X Circolo ha deciso <strong>di</strong> aderire alle <strong>in</strong>iziative <strong>di</strong> Agenda 21 del<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> rivolte alla scuola.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàProcedure <strong>di</strong>dattiche/attivitàSul tema “energia” sono state attivate <strong>esperienze</strong> laboratoriali nell’ambito del laboratorioscientifico per le classi qu<strong>in</strong>te; per tutte le classi si è elaborato un questionario, che mettessea fuoco gli aspetti salienti dell’argomento e desse qu<strong>in</strong><strong>di</strong> un <strong>in</strong>put per la conversazionee per le attività all’<strong>in</strong>terno della classe.Le classi quarte e qu<strong>in</strong>te hanno assunto <strong>in</strong>carichi <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> gestione della strutturascolastica ed hanno stabilito raccor<strong>di</strong> <strong>in</strong> forma <strong>di</strong> tutor<strong>in</strong>g con i bamb<strong>in</strong>i <strong>delle</strong> prime e <strong>delle</strong>seconde.Materiali e strumenti- strumenti <strong>di</strong> laboratorio: termometri…..- questionario- schede operative per la tabulazione dei dati- programma Excel per l’elaborazione <strong>di</strong> grafici per la lettura dei dati del questionarioUso risorse esterneSi sono utilizzate le competenze tecniche <strong>di</strong> operatori dell’Agenzia per l’Energia e lo SviluppoSostenibile del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e la collaborazione <strong>di</strong> META.Risultati raggiuntiIl progetto, <strong>in</strong>iziato quest’anno, vedrà impegnato il Circolo anche per il prossimo anno scolastico.Questa prima fase <strong>di</strong> lavoro ha cercato l’attenzione del personale della scuola, dei bamb<strong>in</strong>ie dei genitori, ma anche degli Enti <strong>in</strong>teressati.I termosifoni dei due Plessi scolastici sono stati dotati <strong>di</strong> valvole termoelettriche per nonsuperare la temperatura ideale ed evitare qu<strong>in</strong><strong>di</strong> lo spreco; saranno <strong>in</strong>stallati <strong>in</strong>oltre tettifotovoltaici per l’utilizzo <strong>di</strong> energia alternativa: l’energia solare.Un percorso f<strong>in</strong>alizzato alla conoscenza dell’energia e ai suoi aspetti, attraverso opportunità<strong>di</strong>dattiche adeguate all’età dei bamb<strong>in</strong>i, farà parte del Curricolo Locale del X Circolo.128


AmbienteBertoli LorettaLe erbe e le piante velenose e me<strong>di</strong>c<strong>in</strong>ali del territorio<strong>di</strong> SerramazzoniScuola secondaria I grado “Cavani “- Serramazzoni1999/ 2000Classe/iI BArea tematicaScienze, StoriaContenuto tematicoLe erbe e le piante velenose e me<strong>di</strong>c<strong>in</strong>ali del territorio <strong>di</strong> SerramazzoniObiettivo/i• Riconoscimento <strong>delle</strong> erbe e piante velenose e me<strong>di</strong>c<strong>in</strong>ali del territorio <strong>di</strong> Serramazzoni.• Aprire la scuola al territorio per conoscere e rispettare l’ambiente e per renderla partecipedell’agire e del pensiero della società che la circonda.Dest<strong>in</strong>atariAlunni, genitori, rappresentanti della Pro Loco, Preside, S<strong>in</strong>daco, Assessore all’Istruzione.Personale co<strong>in</strong>voltoDocenti <strong>di</strong> classe, alunni, esperti esterni.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classeDescrizione del percorso/processoIl progetto è stato realizzato <strong>in</strong> una prima me<strong>di</strong>a a tempo prolungato. Chi vive a contattodella natura deve conoscere i suoi pericoli e sapersene guardare. Molte erbe e piante velenosequando vengono usate <strong>in</strong> modo corretto, esercitano una vigorosa azione curativa enelle mani <strong>di</strong> un me<strong>di</strong>co possono anche fare miracoli; ma nelle mani <strong>di</strong> un profano rappresentanopiù un pericolo che un giovamento, <strong>in</strong> quanto esse sono appunto piante velenosee come tali vanno considerate e trattate. Questo è stato lo scopo pr<strong>in</strong>cipale dell’attività.Obiettivi generali- Costruire un atteggiamento scientifico verso le conoscenze.- Imparare ad osservare, raccogliere <strong>in</strong>formazioni e rielaborarle.- Imparare a raccogliere <strong>in</strong>formazioni da fonti bibliografiche.- Relazionare <strong>in</strong> modo corretto.- Saper comunicare il proprio lavoro <strong>di</strong> ricerca e approfon<strong>di</strong>mento anche con mezzi multime<strong>di</strong>ali.Obiettivi formativi-comportamentali- Socializzare con soggetti del territorio e comunque estranei alla scuola.- Collaborare con i compagni <strong>di</strong> classe, gli esperti e gli <strong>in</strong>segnanti.- Ascoltare, chiedere ed esprimere il proprio pensiero.- Partecipare al lavoro <strong>in</strong> modo propositivo.- Impegnarsi nel portare a term<strong>in</strong>e il compito stabilito.129


- Di<strong>mostra</strong>re l’acquisizione <strong>di</strong> comportamenti coerenti con le conoscenze acquisite, sianoessi <strong>di</strong> rilevanza personale o <strong>di</strong> rilevanza collettiva.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàAttività primo quadrimestre- Ricerca bibliografica sui “Veleni nella storia” (dai popoli primitivi ai nostri tempi).- Tossicologia degli alimenti; proprietà, caratteristiche e sostanze tossiche contenutenelle piante velenose.- In<strong>di</strong>viduazione prerequisiti negli alunni. Preparazione della classe a <strong>di</strong>verse tecniche <strong>di</strong><strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e (osservazione, classificazione e comunicazione).- Lezioni <strong>in</strong>troduttive da parte dell’esperto naturalista.- Lezioni <strong>in</strong>tegrative del docente <strong>di</strong> scienze.- Progettazione da parte degli alunni del modello <strong>delle</strong> schede <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi sulle piante.Attività secondo quadrimestre- visite <strong>di</strong> istruzione mensili sul territorio (raccolta materiale, documentazione fotografica,riprese filmate): febbraio Pontelame; aprile Varana e Faeto; maggio Carbonara,Cava <strong>di</strong> Varana e e ortobotanico <strong>di</strong> Varana;- lavori <strong>di</strong> gruppo <strong>in</strong> classe per la rielaborazione dei dati raccolti e ricerche su testi specificiper l’approfon<strong>di</strong>mento;- utilizzo del laboratorio <strong>in</strong>formatico per la stesura <strong>delle</strong> schede.Prodotto realizzatoSono state elaborate dalla classe 130 schede <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi relative alle piante prese <strong>in</strong> esamee un videofilmato attestante l’attività dei ragazzi sul campo; con questo materiale è stataallestita una <strong>mostra</strong> all’<strong>in</strong>terno della scuola, tenuta aperta al pubblico due giorni (sabato edomenica). Gli alunni hanno presentato e spiegato il progetto ai genitori, esperti esterni,rappresentanti Pro Loco, Preside, S<strong>in</strong>daco e Assessore all’Istruzione che hanno dato unavalutazione positiva del lavoro svolto. Inoltre hanno tenuto una puntuale documentazionedel progetto su un <strong>di</strong>ario personale. L’attività è cont<strong>in</strong>uata nell’anno scolastico 2000/ 2001con la produzione <strong>di</strong> altre 40 schede <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi relative alle piante offic<strong>in</strong>ali nostrane. Il lavorosi concluderà nell’anno scolastico 2001/ 2002 con un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e simile sui funghi delterritorio <strong>di</strong> Serramazzoni. Tutta l’esperienza verrà pubblicata con un f<strong>in</strong>anziamentodell’Amm<strong>in</strong>istrazione Comunale <strong>di</strong> Serramazzoni.Riflessioni f<strong>in</strong>aliL’esperienza ha avuto una particolare importanza per la relazione con il territorio. I temitrattati, <strong>in</strong>fatti, si sono caratterizzati per la concretezza e la rilevanza locale. I ragazzi hannocom<strong>in</strong>ciato ad osservare la natura con occhi <strong>di</strong>versi e con un maggiore rispetto perl’ambiente.130


InformaticaAldrovan<strong>di</strong>, Bergam<strong>in</strong>i, Calzolari, Campagnoli, Giocolano, Ma<strong>in</strong>i, Miotto, Neri, Negrelli,Pagliani, Paltr<strong>in</strong>ieri, Pippione, Polacch<strong>in</strong>i, Rebecchi F., Ribecchi L., Vaccari, Zanvettor,Zerb<strong>in</strong>i.Un computer nello za<strong>in</strong>oScuola secondaria I grado “F. Montanari” - Mirandola1999/2000 - 2000/2001Classe/ia.s. 1999\2000 : II (A, B, F, G, H ) – III (D, E)a.s. 2000\2001: I F- II (B, D, E, A <strong>di</strong> S. Mart<strong>in</strong>o) – III (A, B, D, E, F, G, H, A <strong>di</strong> S. Mart<strong>in</strong>o)Area tematicaInformatica, Educazione Immag<strong>in</strong>e, Educazione Musicale, Educazione Tecnica, L<strong>in</strong>guaItaliana, ReligioneContenuto tematicoUtilizzo <strong>delle</strong> nuove tecnologie, <strong>in</strong> particolare quelle <strong>in</strong>formatiche, nell’organizzazione ipertestualeo testuale <strong>di</strong> materiali grafici - pittorici, testuali o musicali, prodotti dai ragazzi.Obiettivo/i• Migliorare le competenze <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari <strong>di</strong>fferenziando i percorsi; <strong>in</strong>centivare la motivazionead apprendere attraverso <strong>esperienze</strong> operative multiple• Acquisizione <strong>di</strong> competenze per <strong>in</strong>terpretare e padroneggiare i l<strong>in</strong>guaggi multime<strong>di</strong>aliDest<strong>in</strong>atario/iIn particolare per gli alunni <strong>di</strong> terza e seconda me<strong>di</strong>a.Personale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti <strong>di</strong> Lettere, Ed.Artistica, Religione, Ed.Musicale, Ed tecnica.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Progetti mono<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari che però co<strong>in</strong>volgono tutte o quasi le classi paralleleProgetti pluri<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari che co<strong>in</strong>volgono due o tre <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e del Consiglio <strong>di</strong> Classe.Descrizione del percorso/processoMotivazioneI nuovi l<strong>in</strong>guaggi tecnologici destano particolare <strong>in</strong>teresse nei ragazzi, per questo stimolanouna partecipazione attiva anche nella trattazione <strong>di</strong> tematiche tra<strong>di</strong>zionali. La realizzazione,poi, <strong>di</strong> prodotti multime<strong>di</strong>ali, trova consensi da parte dei genitori e valorizza il lavorodegli alunni. Si è cercato, utilizzando compresenze e i laboratori pomeri<strong>di</strong>ani, <strong>di</strong> co<strong>in</strong>volgeretutte le classi parallele <strong>in</strong> un progetto d’istituto e non <strong>di</strong> classe.Nella scuola dell’autonomia, si è voluto impostare <strong>in</strong> modo nuovo l’approccio <strong>delle</strong> <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>econ le nuove tecnologie, per sperimentare <strong>di</strong>versi ambiti operativi sfruttando le competenze<strong>di</strong> alcuni <strong>in</strong>segnanti e l’organizzazione della Scuola che prevede un tempo flessibile.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività1. Ipertesto “Colore come…” Ed. Artistica, Lettere.Il lavoro, curato da un’<strong>in</strong>segnante F.O, è stato realizzato prevalentemente durante le orecurricolari <strong>di</strong> Ed.Artistica, Lettere e nel laboratorio opzionale del martedì “Costruiamo unipertesto”, durante il primo quadrimestre.131


In ogni classe terza è stato preso <strong>in</strong> esame il colore sotto vari aspetti e precisamente:Colore come… "struttura", "segno del passato", "espressionismo: Van Gogh”, "luce: Monet","significato:Klee", "forma: Cezanne","simbolo: Malevich", "metafora: Mirò."Organizzazione <strong>delle</strong> attività nelle classi Divisione della classe <strong>in</strong> piccoligruppi (4-5 alunni) Ogni gruppo ha lavorato, utilizzandouna traccia, con attività <strong>di</strong>fferenziate,sull'opera d'arte, su artisti o sugliaspetti strutturali del colore. Le attivitàpreviste dalla traccia sono state cosìstrutturate:- Visita <strong>di</strong> istruzione ad una <strong>mostra</strong><strong>di</strong> pittura (solo per il lavoro su Malevich)- Descrizione, analisi, <strong>in</strong>terpretazionedell'opera d'arte,- <strong>in</strong>terpretazione grafico - pittoricadell'opera d'arte utilizzando <strong>in</strong> modo nuovogli elementi osservati;- trasformazione del soggetto <strong>in</strong>una situazione espressiva scelta dall'alunno;- approfon<strong>di</strong>menti sulla vita degliartisti e conoscenza dei movimenti artisticiche hanno <strong>in</strong>fluito sulla loro poetica. Collegamenti pluri<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari:analisi del periodo storico <strong>in</strong> cui si <strong>in</strong>quadranole opere suddette o produzione <strong>di</strong>testi personali che completano gli autoritratticon la descrizione del proprio io <strong>in</strong>teriore.Organizzazione <strong>delle</strong> attività nel laboratorio“Costruiamo un ipertesto”Le attività <strong>di</strong> laboratorio hanno miratoall’acquisizione <strong>di</strong> competenze per <strong>in</strong>terpretaree padroneggiare i l<strong>in</strong>guaggi multime<strong>di</strong>al<strong>in</strong>ella organizzazione <strong>in</strong> un ipertesto dei materialiprodotti dai ragazzi nelle attività <strong>di</strong>classe, attraverso: Analisi <strong>di</strong> alcuni prodotti ipertestualiper <strong>in</strong><strong>di</strong>viduarne la logica Impostazione generale dell’ipertesto(struttura, elementi <strong>di</strong> navigazione, la rete<strong>delle</strong> relazioni) Tecniche <strong>di</strong> acquisizione <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>ie <strong>di</strong> testi Come si imposta la struttura conFront Page Uso <strong>di</strong> Front Page Def<strong>in</strong>izione dell’impostazione graficae dei testi Collegamenti ipertestuali Uso <strong>di</strong> un programma per la rielaborazionegrafica <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i (Photo Suite) Uso <strong>di</strong> Dreamweaver per creare unapag<strong>in</strong>a <strong>in</strong>iziale2. Ipertesto ”Il tempo <strong>di</strong> Lanfranco e Wiligelmo” Ed. Artistica LettereIl lavoro, cui hanno partecipato tre classi seconde, è stato effettuato durante ore <strong>di</strong> compresenzae <strong>in</strong> orario extrascolastico utilizzando il laboratorio <strong>in</strong>formatico doveun’<strong>in</strong>segnante F.O si è occupata della elaborazione multime<strong>di</strong>ale dei materiali prodotti dairagazzi. Si è voluto favorire la conoscenza del patrimonio storico - artistico del territoriocon percorsi <strong>di</strong>fferenziati: attività operative, approfon<strong>di</strong>menti, <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sul campo attraversola visione <strong>di</strong>retta dell’opera d’arte.Organizzazione <strong>delle</strong> attività• Prima della visita d’istruzione: conoscenza degli elementi storico - artistici del periodo<strong>di</strong> appartenenza del monumento, osservazione dell’immag<strong>in</strong>e.• Durante la visita: guida all’osservazione del monumento, anche con questionari o domande<strong>di</strong>rette.• Attività grafico - pittoriche: esercitazioni grafiche <strong>di</strong> particolari architettonici o scultorei,rielaborazione coloristica con utilizzo <strong>di</strong> varie tecniche coloristiche.• Approfon<strong>di</strong>menti degli aspetti storici ed artistici del monumento osservato.• Riscrittura del testo <strong>in</strong> l<strong>in</strong>guaggio word, acquisizione <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i con lo scanner,organizzazione ipertestuale con uso <strong>di</strong> “Front Page”, elaborazione <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i conPhoto Suite, copert<strong>in</strong>a <strong>in</strong>iziale con uso <strong>di</strong> “Dreamweaver.”132


3. Ipertesto ”Nel mondo spirituale <strong>di</strong> Kand<strong>in</strong>skij e Chagall” Ed. Artistica Lettere, Ed. TecnicaIl progetto prevede l’organizzazione <strong>in</strong> un ipertesto del materiale prodotto dai ragazzi durantele attività, programmate dopo la visita <strong>di</strong> istruzione alla <strong>mostra</strong> : "Kand<strong>in</strong>skij, Chagall,Malevich e lo spiritualismo russo" , per favorire, attraverso l'analisi <strong>delle</strong> caratteristichedell'opera d'arte ne-l periodo storico <strong>di</strong> appartenenza, il rispetto e la valorizzazione <strong>delle</strong>opere del passato.Organizzazione <strong>delle</strong> attività Dopo la visita d’istruzione alla <strong>mostra</strong> <strong>di</strong> pittura, è stato organizzato un lavoro <strong>di</strong> gruppo.Ogni gruppo, costituito ciascuno da quattro, c<strong>in</strong>que alunni, lavora, utilizzando una traccia,su un <strong>di</strong>p<strong>in</strong>to visto alla <strong>mostra</strong>. Le attività previste dalla traccia sono state così strutturate: descrizione, analisi, <strong>in</strong>terpretazionedel <strong>di</strong>p<strong>in</strong>to. Utilizzare <strong>in</strong> modo nuovo gli elementi osservati. Trasformazione delsoggetto <strong>in</strong> una situazione espressiva scelta dall'alunno. Approfon<strong>di</strong>menti sulla vita degliartisti e conoscenza dei movimenti artistici che hanno <strong>in</strong>fluito sulla loro poetica. La traccia poteva essere liberamente <strong>in</strong>tegrata o mo<strong>di</strong>ficata dal gruppo;ogni alunno haavuto la possibilità <strong>di</strong> scegliere un’attività <strong>in</strong> base agli <strong>in</strong>teressi ed alle abilità personali. I gruppi successivamente si sono de<strong>di</strong>cati all'analisi del periodo storico <strong>in</strong> cui si <strong>in</strong>quadranole opere suddette, con particolare riferimento alle ideologie che hanno <strong>in</strong>fluenzatogli eventi e alle loro conseguenze. Nell'ultima fase del progetto, ogni gruppo ha analizzato i legami e le reciproche corrispondenzefra l'arte e la letteratura del primo Novecento, facendo riferimento ai movimentiletterari e agli autori <strong>di</strong> cui ha approfon<strong>di</strong>to l'opera sotto la guida dell'<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> lettere. Con la guida degli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> Ed. Tecnica e <strong>di</strong> Ed. Artistica, gli alunni hanno lavoratonel laboratorio d’<strong>in</strong>formatica per apprendere l’uso dello scanner, dei programmi <strong>di</strong> videoscritturae ipertestuali.4. Laboratorio <strong>di</strong> Ed.Musicale: Registrazione <strong>di</strong> un compact <strong>di</strong>scGli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> Ed. Musicale hanno realizzato un laboratorio che ha come oggetto la registrazione<strong>di</strong> brani musicali su compact <strong>di</strong>sc. Il progetto è volto a valorizzare la produzionestrumentale degli alunni <strong>delle</strong> classi terze, che hanno la possibilità <strong>di</strong> registrare sucompact <strong>di</strong>sc i brani musicali, più significativi, stu<strong>di</strong>ati nel corso del corrente anno scolastico.Il laboratorio è stato attivato nei mesi <strong>di</strong> aprile e maggio, è stata necessaria la compresenzadegli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> Ed. Musicale per le varie fasi <strong>di</strong> riprese sonore (preparazione,registrazione, missaggio e masterizzazione). La produzione <strong>di</strong> un compact <strong>di</strong>sc, vuole essereun momento conclusivo del percorso musicale dei ragazzi e un utile documento sonoroper la nostra scuola.5. Ipertesto: “Giovani, siate i Santi del 2000” ReligioneQuesto è il lavoro svolto <strong>in</strong> 18 classi <strong>di</strong> due scuola me<strong>di</strong>e: “D.Alighieri” <strong>di</strong> Cavezzo e“F:Montanari” <strong>di</strong> Mirandola.Il metodo seguito per la realizzazione dei s<strong>in</strong>goli lavori è stato quello antropologico, anzichéquello teologico, vale a <strong>di</strong>re il metodo che parte dai vissuti dei ragazzi, dalle loro ideee mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> percepire la realtà, per avviare alle domande esistenziali che stanno alla basedella religione cattolica. È importante sottol<strong>in</strong>eare che gli alunni hanno lavorato senzatroppi con<strong>di</strong>zionamenti <strong>in</strong>iziali, avendo potuto esprimersi liberamente ( tramite bra<strong>in</strong>- storm<strong>in</strong>g) toccando anche argomenti forti, quali ad esempio la droga, la violenza e il <strong>di</strong>sagio.I contenuti sono stati strutturati tramite creazione <strong>di</strong> storyboard e slide show e, attraversola conoscenza dello strumento computer, <strong>in</strong> particolare <strong>di</strong> software autori per la creazione<strong>di</strong> ipertesti, sono stati organizzati per essere riportati su CD ROM.133


6. Ipertesto: “ I palazzi <strong>di</strong> Mirandola”Il lavoro è stato effettuato durante ore <strong>di</strong> compresenza all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong> StoriaLocale, utilizzando le competenze <strong>in</strong>formatiche dell’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> Storia e <strong>di</strong>un’<strong>in</strong>segnante F.O.Si è voluto far conoscere aspetti della storia del territorio attraverso la lettura degli e<strong>di</strong>ficiprivati <strong>di</strong> rappresentanza presenti <strong>in</strong> città.Organizzazione dell’attività:• Percorso cittad<strong>in</strong>o con osservazione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> vari e<strong>di</strong>fici ed eventuali fotografie• Riconoscimento dei palazzi• In<strong>di</strong>viduazione <strong>delle</strong> caratteristiche che li <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guono dalle altre abitazioni• Attribuzione del periodo <strong>di</strong> costruzione• Riconoscimento <strong>delle</strong> eventuali trasformazioni architettoniche avvenute nel tempo• Breve storia della famiglia cui l’e<strong>di</strong>ficio appartenne• Riscrittura dei testi <strong>in</strong> l<strong>in</strong>guaggio Word, acquisizione <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i con lo scanner, organizzazioneipertestuale con uso <strong>di</strong> “Front Page”, elaborazione <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i con uso<strong>di</strong> Photo Suite.7. Ipertesto: Mirandola, la sua storia, le sue chiese, il lavoroLa ricerca storica, strutturata <strong>in</strong> forma <strong>di</strong> ipertesto, è stata condotta da c<strong>in</strong>que classi secondecome momento <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento del corso <strong>di</strong> storia territoriale. Il lavoro è statoeffettuato durante le ore <strong>di</strong> Lettere, <strong>di</strong> Ed. Artistica e <strong>di</strong> Ed. Tecnica. L’elaborazione multime<strong>di</strong>aledei materiali prodotti durante le varie attività è avvenuta nel laboratorio <strong>in</strong>formaticodove l’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> Ed. Tecnica ha <strong>in</strong>segnato ai ragazzi l’utilizzo <strong>di</strong> un programma perla creazione <strong>di</strong> ipertesti.Si è voluto favorire la conoscenza del patrimonio storico-artistico-culturale del territoriocon percorsi <strong>di</strong>fferenziati: attività operative, approfon<strong>di</strong>menti, <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sul campo attraversola visione <strong>di</strong>retta dei monumenti.Organizzazione <strong>delle</strong> attività:• Progettazione del percorso (<strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> Lettere)• Ricerca del materiale iconografico e testuale (<strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> Lettere e <strong>di</strong> Ed. Artistica)• Realizzazione <strong>delle</strong> tavole secondo tecniche <strong>di</strong>fferenziate (<strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> Ed. Artistica)• Riscrittura dei testi <strong>in</strong> l<strong>in</strong>guaggio Word, acquisizione <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i con lo scanner, organizzazioneipertestuale con uso <strong>di</strong> “Aolpress” (<strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> Lettere e <strong>di</strong> Ed. Tecnica).8. Antologia; “Rosso d’autore, buona lettura sia”L’attività, coord<strong>in</strong>ata dall’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> lettere della classe e realizzata nel corso dell’anno,consiste nella realizzazione <strong>di</strong> un’antologia strutturata <strong>in</strong> capitoli che rispecchiano le varieforme testuali.Organizzazione <strong>delle</strong> attività:• per ogni forma testuale, presentazione dell’<strong>in</strong>segnante• lettura ed analisi <strong>di</strong> esempi <strong>di</strong> autori• produzione personale a coppie o a gruppi• riscrittura dei testi <strong>in</strong> l<strong>in</strong>guaggio Word, acquisizione <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i con lo scanner, organizzazionedel materiale testuale e iconico per la realizzazione dell’antologia.9. Libro <strong>di</strong> classe: “Ritratti <strong>in</strong> galleria”Ritratti <strong>in</strong> galleria è una raccolta <strong>di</strong> racconti dove ogni testo, corredato <strong>di</strong> una produzionegrafica, <strong>mostra</strong> aspetti o descrive momenti particolari <strong>di</strong> ogni alunno della classe. Il lavorosi può <strong>di</strong>videre <strong>in</strong> due sezioni: i testi della prima parte analizzano gli argomenti che riguardanoil rapporto con gli altri, quelli della seconda, <strong>in</strong>vece, parlano del proprio “io” <strong>in</strong>teriore.134


Le attività sono state coord<strong>in</strong>ate dall’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> Lettere della classe, mentrel’organizzazione dei testi e <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i al computer è stata curata da un’<strong>in</strong>segnanteF.O. della scuola, durante ore <strong>di</strong> compresenza.10. “Percorso <strong>di</strong>dattico per l’alfabetizzazione”L’attività, <strong>di</strong> durata annuale, ha riguardato 10 ragazzi stranieri (c<strong>in</strong>esi e marocch<strong>in</strong>i) conalfabetizzazione livello zero.La realizzazione, coord<strong>in</strong>ata da un ‘<strong>in</strong>segnante della scuola F.O. per gli stranieri, è statacurata da un’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> L2, <strong>in</strong> laboratorio, avvalendosi dell’uso del computer e <strong>di</strong> 8 oresettimanali.Il materiale è stato raccolto su floppy per consentire a chiunque <strong>di</strong> poterlo utilizzare facilmente.L’uso dell’<strong>in</strong>formatica rende agevole non solo il lavoro sui ragazzi ma <strong>di</strong>venta un agilestrumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> materiale fra <strong>in</strong>segnantiProdotti / Risultati raggiuntiNell’anno scolastico 1999/2000:- 2 ipertestiNell’anno scolastico 2000/2001:- 4 ipertesti- 1 cd musicale- 1 software <strong>di</strong>dattico- 1 raccolta <strong>di</strong> racconti- 1 antologia strutturata <strong>in</strong> capitoliGli alunni hanno partecipato con molto <strong>in</strong>teresse, ciò ha sp<strong>in</strong>to gli <strong>in</strong>segnanti ad avvalersisempre <strong>di</strong> più <strong>delle</strong> nuove tecnologie. I C.D e i materiali, che raccolgono i lavori degli a-lunni, si possono def<strong>in</strong>ire significativi perché <strong>di</strong><strong>mostra</strong>no l’impegno e le competenze acquisite.Documentazione allegataLa documentazione, progetti e schede <strong>di</strong> lavoro sarà raccolta <strong>in</strong> un fascicolo.135


AmbienteBonora M.Crist<strong>in</strong>a - Maccieri Walter (Ins.)Muccelli Stefano - Storchi Davide (All.)Schiaccialatt<strong>in</strong>eIPSIA “Fermo Corni” - <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iIII B (operatore macch<strong>in</strong>e utensili).Area tematicaScienze, Educazione tecnicaContenuto tematicoProgettazione e realizzazione <strong>di</strong> uno schiaccialatt<strong>in</strong>e per facilitare il riciclo <strong>di</strong> allum<strong>in</strong>io.Obiettivo/i* sensibilizzazione nei confronti <strong>delle</strong> problematiche ambientali.* conoscenza del ciclo <strong>di</strong> utilizzo dell’allum<strong>in</strong>io evidenziando la positività del proprio ricicloe l’elevato risparmio energetico ed economico.* <strong>in</strong>centivazione allo stu<strong>di</strong>o e all’analisi <strong>di</strong> una esigenza al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> rendere autonomol’allievo nell’ideare, proporre e realizzare eventuali soluzioni.* stimolo alla creatività degli allievi fornendo loro pochi dati (<strong>in</strong> questo caso una latt<strong>in</strong>a) sucui costruire una macch<strong>in</strong>a.* conoscenza e utilizzo <strong>delle</strong> macch<strong>in</strong>e utensili, realizzo <strong>di</strong> particolari meccanici, assemblaggio,verifica del buon funzionamento del complessivo progettato.Dest<strong>in</strong>atariScuole superiori I grado <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e prov<strong>in</strong>ciaPersonale co<strong>in</strong>volto<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> scienze, (prof/ssa. Bonora M.) <strong>di</strong>segno tecnico, stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> fabbricazione, tecnologiameccanica, macch<strong>in</strong>e utensili tra<strong>di</strong>zionali, a C.N.C., saldatura, aggiustaggio (prof.Maccieri W.), contributo alla realizzazione del collaboratore tecnico sig. Guidetti Giorgio. Ilprof. Maccieri W. si è avvalso della <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> titolari <strong>di</strong> aziende che <strong>in</strong>terpellati si sonoresi <strong>di</strong>sponibili ad effettuare trattamenti superficiali <strong>di</strong> verniciatura e z<strong>in</strong>catura a freddo.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Gruppi composti da due allievi; ogni gruppo ha realizzato un prodotto.Descrizione del percorso/processoil progetto contiene varie opportunità <strong>di</strong>dattiche e metodologiche <strong>in</strong>erenti la realizzazione<strong>di</strong> un prodotto.* Offre un nuovo approccio alle problematiche <strong>in</strong>erenti l’ambiente.* Approfon<strong>di</strong>sce le problematiche <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>anti che attanagliano il pianeta (agenti liqui<strong>di</strong>,gassosi, materiali ra<strong>di</strong>oattivi ecc…).* Offre agli studenti l’opportunità <strong>di</strong> documentarsi con riviste e con mezzi multime<strong>di</strong>ali, <strong>di</strong>confrontarsi e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> realtà non sufficientemente conosciute.* Permette all’allievo <strong>di</strong> elaborare una idea, <strong>in</strong>izialmente schizzandola graficamente e poi<strong>di</strong>segnandola con mezzi computerizzati.* Sviluppa la capacità <strong>di</strong> realizzare praticamente con macch<strong>in</strong>e d’offic<strong>in</strong>a quanto ideato e<strong>di</strong>segnato precedentemente.136


Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl progetto è stato così articolato:1) problematiche <strong>in</strong>erenti: salvaguar<strong>di</strong>a dell’ambiente;m<strong>in</strong>or costo produttivo;risparmio energetico.2) <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>delle</strong> problematiche da affrontare (riciclo allum<strong>in</strong>io):- <strong>in</strong>gegnerizzazione <strong>di</strong> un prodotto;- stu<strong>di</strong>o della fattibilità e costi;- <strong>di</strong>segno dello schiaccialatt<strong>in</strong>e con i vari particolari;- stu<strong>di</strong>o <strong>delle</strong> norme contro gli <strong>in</strong>fortuni da applicare;- realizzazione pratica dei particolari;- verifica dei particolari realizzati;- assemblaggio dei particolari realizzati e dei commerciali;- verifica funzionalità;- immissione prodotto sul mercato.Strategie <strong>di</strong> lavoroIl punto 1) dell’articolazione del progetto e parte del 2) sono stati realizzati effettuando lezionifrontali con ricerca su manuali meccanici; ogni allievo ha elaborato s<strong>in</strong>golarmentequanto appreso.I punti successivi si sono svolti a gruppi formati da due allievi che hanno operato nei laboratori<strong>di</strong> meccanica dell’I.P.S.I.A. Fermo Corni <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>.Materiali e strumentiSchede monografiche del ciclo dell’allum<strong>in</strong>io, laboratori, testi scolastici e manuali meccanicimessi a consultazione dalla scuola.Uso risorse esternea complessivo ultimato, ci siamo rivolti a <strong>di</strong>tte esterne che, a titolo <strong>di</strong> favore, hanno verniciatoe z<strong>in</strong>cato alcune parti dello schiaccialatt<strong>in</strong>e.Signori: Melotti Maurizio, Bellotti Benito.Prodotto realizzatoLo schiaccialatt<strong>in</strong>e.Risultati raggiuntiIl prodotto realizzato ha sod<strong>di</strong>sfatto i risultati attesi mentre gli obiettivi prefissati per gli studentihanno superato le aspettative.Per gli allievi, stu<strong>di</strong>are, progettare e realizzare autonomamente un prodotto, ha costituitofonte <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse, impegno e stimolo costante per tutta la durata del progetto.137


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Ambitol<strong>in</strong>guistico espressivo139


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LetturaInsegnanti del Circolo ed espertiProgetto LetturaScuole elementari “Buon Pastore”, “Don Milani”, “Montecuccoli”, “Pisano” - I Circolo <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iII, III, IVArea tematicaL<strong>in</strong>gua Italiana, Educazione Immag<strong>in</strong>e, Scienze, StoriaContenuto tematicoLa lettura attraverso molteplici e variegate espressioniObiettivo/iSuscitare il gusto e l’amore per la letturaDest<strong>in</strong>atariAlunni e <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> classe seconde, terze, quarte; genitoriPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti del Circolo ed esperti; genitoriProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per istituto: il progetto è <strong>in</strong>serito nel POFDescrizione del percorso/processoMotivazioneIl progetto lettura del I Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> nasce dall’esigenza <strong>di</strong> suscitare il gusto el’amore per la lettura dei ragazzi, favorire la creazione <strong>di</strong> un atteggiamento positivo, avvic<strong>in</strong>arsiai luoghi deputati (librerie, biblioteche…), pertanto è stato <strong>in</strong>serito nel POF.Il progettosi articola su tutte le classi <strong>delle</strong> scuole del circolo, <strong>in</strong> particolare sono stati concordatipercorsi <strong>di</strong> lettura animata (classi seconde e quarte) e sul testo poetico (classi terze),tutti con l’<strong>in</strong>tervento dell’esperto.Il progetto è così articolato:CLASSI SECONDE: Laboratorio <strong>di</strong> lettura a cura <strong>di</strong> Daniela F<strong>in</strong>iÈ stato effettuato un <strong>in</strong>contro prelim<strong>in</strong>are con Daniela F<strong>in</strong>i attrice-animatrice la quale hapresentato una serie <strong>di</strong> letture-spettacoli adatte ad alunni <strong>di</strong> seconda. Fra questi sono stati<strong>in</strong><strong>di</strong>viduati dalle classi: “siamo tutti amici” e “il bosco” che è stato scelto per essere documentato.Accanto al lavoro con l’esperta le <strong>in</strong>segnanti hanno attivato una serie <strong>di</strong> percorsiche hanno co<strong>in</strong>volto Educazione Immag<strong>in</strong>e, Scienze e L<strong>in</strong>gua Italiana.Sono stati <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati i seguenti obiettivi:⇒ Osservazione ed analisi del bosco nelle quattro stagioni⇒ Lettura, osservazione ed analisi della struttura, dei personaggi e dei luoghi <strong>delle</strong> fiabe⇒ Creazione <strong>di</strong> filastrocche e fiabe del bosco⇒ Invenzione <strong>di</strong> giochi l<strong>in</strong>guistici, percorsi⇒ Analisi della struttura <strong>di</strong> un albero⇒ I colori dell’albero nelle quattro stagioni⇒ Osservazione <strong>di</strong> piante del giard<strong>in</strong>o e del ciclo <strong>di</strong> crescita del fagiolo141


Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività- Lezioni <strong>di</strong> classe <strong>di</strong> L<strong>in</strong>gua Italiana <strong>in</strong> cui si è lavorato sulle descrizioni del bosco e suipersonaggi reali che lo frequentano- Lavori <strong>di</strong> gruppo a classi aperte <strong>in</strong> parallelo nel laboratorio <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>e per le osservazionisulla forma e i colori degli alberi (14 lezioni)- Lavori <strong>di</strong> gruppo a classi aperte <strong>in</strong> parallelo nel laboratorio <strong>di</strong> scienze per le osservazionisulle parti degli alberi e sulla crescita <strong>di</strong> una pianta <strong>di</strong> fagiolo (14 lezioni)- Spettacolo-lettura da parte dell’esperta Daniela F<strong>in</strong>i <strong>di</strong> libri tematici sul bosco- Lettura <strong>in</strong> classe con l’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> alcuni libri proposti da Daniela F<strong>in</strong>i- Lettura <strong>in</strong> classe con l’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> alcune fiabe e analisi <strong>delle</strong> loro caratteristiche- Costruzione <strong>di</strong> fiabe <strong>in</strong> classe a piccoli gruppi- Invenzione <strong>di</strong> giochi l<strong>in</strong>guistici sulle fiabe analizzate; lavoro <strong>di</strong> classe a piccoli gruppiProdotto realizzatoSono stati realizzati <strong>di</strong>versi libri <strong>di</strong> scienze, una raccolta <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni e un libro <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua consegnatoad ogni alunno che riporta le fiabe <strong>in</strong>ventate da tutti e i giochi l<strong>in</strong>guistici legati alletre fiabe lette: Biancaneve, Pollic<strong>in</strong>o e Cappuccetto Rosso.Risultati raggiuntiI <strong>di</strong>versi percorsi hanno portato ad un ampliamento <strong>delle</strong> conoscenze degli alunni, ad unamaggiore sicurezza nelle strumentalità <strong>di</strong> base e ad una curiosità più esplicita per la narrativa.CLASSI TERZE: Laboratorio <strong>di</strong> poesia a cura <strong>di</strong> Silvia BorghiÈ stato effettuato un <strong>in</strong>contro prelim<strong>in</strong>are con Silvia Borghi, esperta <strong>di</strong> poesia, nel quale siè preparata un’ipotesi <strong>di</strong> percorso con le classi, articolato <strong>in</strong> due <strong>in</strong>contri <strong>di</strong> un’ora e trentam<strong>in</strong>uti ciascuno. Le <strong>in</strong>segnanti si sono impegnate a leggere ai ragazzi, prima degli <strong>in</strong>contri,alcune poesie e a parlare <strong>di</strong> “metafora”, esemplificandone la struttura. A tal f<strong>in</strong>e vieneloro consegnato un fascicolo <strong>di</strong> poesie particolarmente consigliate. L’esperta ha, <strong>in</strong>oltre,richiesto alle <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> dare ai ragazzi la possibilità <strong>di</strong> scrivere poesie, tra un <strong>in</strong>contro el’altro. Sono stati <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati i seguenti obiettivi:⇒ Cogliere le caratteristiche del l<strong>in</strong>guaggio poetico ed utilizzarne la struttura per esprimereemozioni.⇒ Comprendere il rapporto tra l’emozione e l’immag<strong>in</strong>e, attraverso l’attenzione a sensazioni“quoti<strong>di</strong>ane”.⇒ Saper vivere la propria emotività attraverso l’immag<strong>in</strong>azione ed esprimerla con le parole.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività- Lezione dell’esperta, ricerca del gruppo classeTentativo <strong>di</strong> def<strong>in</strong>ire, attraverso le ipotesi dei ragazzi, che cosa sia la poesia, comprendendoche esistono poesie con e senza rima e che c’è una relazione tra parola, immag<strong>in</strong>eed emotività. Gli <strong>in</strong>gre<strong>di</strong>enti necessari per le poesie: sensazioni, sentimenti, emozioni, statid’animo, impressioni,…fantasia, immag<strong>in</strong>azione,…Scoperta della metafora, che permette<strong>di</strong> esprimere le emozioni attraverso le immag<strong>in</strong>i. Come “<strong>di</strong>p<strong>in</strong>gere” una poesia attraversole immag<strong>in</strong>i. Come leggere una poesia, considerando il ritmo <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i, per renderleefficaci. Come mettere <strong>in</strong> scena una poesia, rispettandone il ritmo e le immag<strong>in</strong>iL’esperta richiede ai ragazzi l’impegno <strong>di</strong> scrivere poesie, ispirandosi a “qualsiasi cosa”.- Lezione dell’esperta, laboratorio <strong>di</strong> composizione collettiva e percorso <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale.Stesura collettiva <strong>di</strong> poesie, attraverso l’uso <strong>di</strong> metafore e <strong>di</strong> aggettivi, per la descrizione,prestando attenzione a ciò che esprimono le parole ed elim<strong>in</strong>ando quelle superflue.Stesura <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> poesie, concentrandosi su “come ci si sente” <strong>in</strong> quel momento.L’esperta ricorda ai ragazzi che scrivere poesie è come raccontare piccole storie, con leproprie emozioni e la propria fantasia. Ascolto <strong>di</strong> musica, <strong>in</strong> assoluto silenzio e concentra-142


zione, per poter “ascoltarsi dentro”. Si richiede ai bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> scrivere, con molta s<strong>in</strong>cerità,tutte le immag<strong>in</strong>i e le sensazioni provate e <strong>di</strong> leggerle, poi, a voce alta.- È stata data ai ragazzi la possibilità <strong>di</strong> scrivere altre poesie, <strong>di</strong> leggerle e <strong>di</strong> metterle <strong>in</strong>scena, seguendo le suddette <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni <strong>di</strong> lavoro.Prodotto realizzatoÈ stato realizzato un fascicolo “Il contorno <strong>delle</strong> nuvole”, che raccoglie alcune poesie <strong>di</strong>ogni bamb<strong>in</strong>o <strong>delle</strong> classi terze.Risultati raggiuntiI bamb<strong>in</strong>i hanno <strong>di</strong><strong>mostra</strong>to <strong>di</strong> “avere voglia <strong>di</strong> raccontarsi” ed hanno composto spontaneamentemolte poesie.CLASSI QUARTE: Laboratorio <strong>di</strong> lettura animata a cura <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>a Gran<strong>di</strong>È stato effettuato un <strong>in</strong>contro prelim<strong>in</strong>are con Clau<strong>di</strong>a Gran<strong>di</strong>, attrice-animatrice nel qualeè stata preparata un’ipotesi <strong>di</strong> percorso con le classi, articolato <strong>in</strong> c<strong>in</strong>que <strong>in</strong>contri <strong>di</strong> dueore con uno spettacolo f<strong>in</strong>ale alla presenza dei genitori. Le <strong>in</strong>segnanti hanno scelto assiemeall’esperta un libro <strong>di</strong> narrativa per ragazzi (P<strong>in</strong>occhio, La pr<strong>in</strong>cipersa, Giovanna nelMe<strong>di</strong>oevo) che hanno letto con gli alunni <strong>in</strong> preparazione al laboratorio. L’esperta ha preparatoun canovaccio <strong>di</strong> tali testi che ha <strong>di</strong>stribuito agli alunni per lavorarci.Sono stati <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati i seguenti obiettivi:⇒ Conoscere la propria voce, le sue caratteristiche e le sue capacità espressive⇒ Sperimentare il rapporto tra l<strong>in</strong>guaggio scritto e l<strong>in</strong>guaggio verbale⇒ Stimolare la capacità <strong>di</strong> collaborazione attraverso <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong> gruppo per il raggiungimento<strong>di</strong> un f<strong>in</strong>e comune⇒ Esprimere emozioni ed elaborare considerazioni personali su un’esperienza <strong>di</strong> teatro ascuolaArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività- Lezione dell’espertaAttraverso giochi ha condotto alla ricerca e all’analisi <strong>delle</strong> caratteristiche della voce:∗ Volume, tono, ritmo, <strong>in</strong>tenzione∗ Respirazione∗ Risuonatori∗ Emozioni- Lezione dell’espertaLettura del libro concordato e trasposizione <strong>di</strong> quanto imparato sulla voce per la realizzazione<strong>di</strong> una lettura-spettacolo. A questi momenti <strong>di</strong> laboratorio ne sono stati aggiunti altri<strong>di</strong> preparazione e <strong>di</strong> esercizio a cura dell’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> classe che, da un <strong>in</strong>contro all’altroseguendo le <strong>di</strong>rettive della Gran<strong>di</strong>, esercitava gli allievi.- Spettacolo f<strong>in</strong>aleLo spettacolo si è svolto nella sala teatro della scuola alla presenza dei genitori. La scenografiaera composta da leggii e qualche lucido sul quale avevano <strong>di</strong>segnato gli alunni.Prodotto realizzatoOltre allo spettacolo alcune classi hanno documentato il loro lavoro realizzando libri cheriportavano quanto vissuto e contenevano <strong>di</strong>segni, foto, elaborati personali del testo d<strong>in</strong>arrativa.Risultati raggiuntiGli alunni hanno avuto forti motivazioni alla lettura e hanno acquisito <strong>di</strong>verse strategie.143


LetturaFerrillo Anna Maria, Trunfio ElenaUn mondo <strong>di</strong> libri - Piccoli cuccioli cresconoScuola materna “Meloni” - Istituto Comprensivo Carpi 22000/2001Classe / iSezione 3 anniArea tematicaL<strong>in</strong>gua Italiana, Educazione Immag<strong>in</strong>eContenuto tematicoNarrazione <strong>di</strong> alcuni libri, composizioni grafico - pittoriche <strong>delle</strong> sequenze pr<strong>in</strong>cipaliObiettivo/iFavorire l’accostamento al libro e alla narrazione secondo mo<strong>di</strong> e tempi consoni alla fasciad’età; motivare il bamb<strong>in</strong>o alla lettura <strong>in</strong> modo graduale attraverso <strong>esperienze</strong> piacevoli<strong>di</strong> narrazioneDest<strong>in</strong>atario/iBamb<strong>in</strong>i della sezione <strong>di</strong> 3 anniPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti <strong>di</strong> sezioneProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Progetto <strong>in</strong> rete <strong>delle</strong> tre scuole materne appartenenti all’Istituto Comprensivo Carpi 2Descrizione del percorso/processoMotivazioneQuesto progetto rappresenta la conclusione <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong> lavoro <strong>in</strong>iziato ad ottobre del2000, quando le <strong>in</strong>segnanti <strong>delle</strong> scuole materne appartenenti all’Istituto ComprensivoCarpi 2 hanno scelto <strong>di</strong> partecipare al corso <strong>di</strong> formazione sul tema “Il libro e la narrazione”,richiesto ed organizzato dalle <strong>in</strong>segnanti stesse. Lo scopo era quello <strong>di</strong> realizzareun progetto comune a tutte le scuole f<strong>in</strong>alizzato a sviluppare nel bamb<strong>in</strong>o: <strong>in</strong>teresse e curiositàper il mondo dei libri, capacità l<strong>in</strong>guistiche e cognitive, comportamenti adeguati allalettura/ascolto e alla gestione del materiale librario.Le scuole hanno concordato <strong>di</strong> darsi un’organizzazione autonoma per quanto riguarda leattività da proporre ai bamb<strong>in</strong>i e i materiali/sussi<strong>di</strong> da acquistare, <strong>in</strong> modo da risponderealle esigenze e peculiarità <strong>di</strong> ogni s<strong>in</strong>golo plesso.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl progetto <strong>di</strong> sezione dei 3 anni <strong>in</strong>titolato “Piccoli cuccioli crescono” ha avuto i seguentiobiettivi:− ascoltare, comprendere e fare il resoconto <strong>di</strong> una storia;− riconoscere i luoghi <strong>di</strong> una storia;− <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare i passaggi, le sequenze e i personaggi <strong>di</strong> un testo narrativo;− identificarsi nei personaggi;− drammatizzare un racconto;− leggere le immag<strong>in</strong>i <strong>di</strong> un racconto;144


− rappresentare graficamente una storia;− sviluppare capacità attentive.Per favorire l’approccio al libro e alla lettura, si è deciso <strong>di</strong> allestire un angolo bibliotecanel plesso, aff<strong>in</strong>ché i bamb<strong>in</strong>i potessero consultare i libri <strong>in</strong> modo autonomo.Il progetto si è articolato <strong>in</strong> due momenti:1. Fase teorica - sono stati presentati tre libri ai bamb<strong>in</strong>i attraverso dei pacchetti regaloche perio<strong>di</strong>camente venivano <strong>in</strong>viati <strong>in</strong>sieme ad una lettera dal nostro personaggio me<strong>di</strong>atoreGIACOMINO, un pupazzo <strong>di</strong> gomma piuma, costruito dalle <strong>in</strong>segnanti, allo scopo<strong>di</strong> favorire un buon <strong>in</strong>serimento e nello stesso tempo stimolare ed accrescerel’attenzione e l’<strong>in</strong>teresse dei bamb<strong>in</strong>i per le varie proposte <strong>di</strong>dattiche. I libri sono statipresentati anche <strong>in</strong> altri mo<strong>di</strong> attraverso: il racconto drammatizzato dall’<strong>in</strong>segnante,l’ausilio <strong>di</strong> <strong>di</strong>apositive, l’attività motoria, cartelloni riassuntivi, la costruzione <strong>di</strong> un piccoloteatr<strong>in</strong>o e <strong>di</strong> marionette dei vari personaggi, la drammatizzazione fatta dai bamb<strong>in</strong>i.Durante questi momenti si è dato largo spazio al bamb<strong>in</strong>o <strong>di</strong> esprimere le proprie emozioni,stati d’animo ed impressioni sul contenuto, sui personaggi, sulle situazioni e sugliambienti. L’<strong>in</strong>segnante, da parte sua, ha cercato <strong>di</strong> stimolare la conversazione ponendovarie domande, suscitando la loro curiosità, cercando così <strong>di</strong> portare l’attenzione ela riflessione dei bamb<strong>in</strong>i su quegli aspetti educativi emergenti dal racconto.2. Fase operativa - per ogni libro sono state sviluppate le sequenze più salienti della storia,l’assemblaggio dei vari materiali pre<strong>di</strong>sposti (paglia, erba s<strong>in</strong>tetica, bottoni, legno,carte colorate...) si è tradotto nella realizzazione <strong>di</strong> vere e proprie composizioni. I bamb<strong>in</strong>ihanno avuto così l’opportunità <strong>di</strong> sperimentare <strong>di</strong>verse tecniche grafico - pittoriche.A conclusione del lavoro ogni bamb<strong>in</strong>o ha verbalizzato il racconto attraverso una conversazione<strong>in</strong><strong>di</strong>viduale.Prodotto realizzatoUn libro che raccoglie il progetto, le conversazioni e gli elaborati dei bamb<strong>in</strong>i relativi ai treracconti analizzati.Risultati raggiuntiDurante l’attuazione del progetto si è potuto constatare con molto piacere che la partecipazionedei bamb<strong>in</strong>i è stata entusiasmante, perché le storie proposte hanno trovato un totalegra<strong>di</strong>mento. Gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti anche se, come era preve<strong>di</strong>biletrattandosi <strong>di</strong> bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> soli tre anni, verranno consolidati e sviluppati <strong>in</strong> modo sempre piùapprofon<strong>di</strong>to nel corso degli anni successivi.Documentazione allegataUn fascicolo che documenta premessa, obiettivi e attività del progetto e il libro con le produzionidei bamb<strong>in</strong>i.145


Integrazione scolasticaCanovi StefaniaIl bamb<strong>in</strong>o e l'ambienteScuola elementare “ C. Collo<strong>di</strong>” - III Circolo <strong>di</strong> Carpi2000/2001Classe/iV A - V BArea tematicaScuolaContenuto tematicoIntegrazione scolastica, comunicazione, autostima, appren<strong>di</strong>menti, laboratorio.Obiettivo/i- Accrescere l’autostima <strong>di</strong> bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong> grave situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap- Consolidare la figura <strong>di</strong> sé rispetto agli altri- Costruire un metodo per l’appren<strong>di</strong>mento della letto-scritturaDest<strong>in</strong>atariBamb<strong>in</strong>iPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti del modulo <strong>delle</strong> classi V, <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegnoProgettazione (per istituto, per classi, per team...)La progettazione è avvenuta per team e tra le due <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegno.Descrizione del percorso/processoAnalisi della situazione <strong>in</strong>izialeA. è un bamb<strong>in</strong>o che frequenta la quarta classe elementare e presenta una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>“sospetta microcefalia con ritardo dell’appren<strong>di</strong>mento e seri problemi a livello caratterialee relazionale, associata a <strong>di</strong>sturbi visivi e impaccio motorio a livello <strong>di</strong> manipolazione f<strong>in</strong>e".Nel suo percorso <strong>di</strong> <strong>in</strong>tegrazione era seguito per 22 ore settimanali dall’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> sostegnoe per le restanti 8 ore dalle <strong>in</strong>segnanti del plesso. Pur avendo compiuto progress<strong>in</strong>otevoli nell’arco dei primi tre anni <strong>di</strong> scuola elementare, A., <strong>in</strong> quarta, non aveva ancoraraggiunto alcun tipo <strong>di</strong> competenze a livello <strong>di</strong> letto-scrittura e logico-matematica, avevagrosse <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> espressione a livello verbale, tempi <strong>di</strong> attenzione e concentrazione m<strong>in</strong>imi(10 m<strong>in</strong>uti), iperattività, nessun autocontrollo a livello emotivo: ira e gioia erano allostesso modo <strong>di</strong><strong>mostra</strong>te con manifestazioni violente e aggressive sfruttando un l<strong>in</strong>guaggiocorporeo e mai verbale. I rapporti <strong>di</strong> relazione erano vissuti con ansia sia da lui sia daicompagni e quasi sempre richiedevano l’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> un adulto che contenessel’emotività <strong>di</strong> A. Il livello <strong>di</strong> autonomia era scarso e molte occasioni venivano evitate perpaura <strong>di</strong> problemi che potevano sorgere. Ne conseguiva un livello <strong>di</strong> autostima da parte <strong>di</strong>A. molto basso.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàLe motivazioni che hanno <strong>in</strong>dotto il team docente a ripensare il percorso scolastico <strong>di</strong> A.sono state molteplici:- aumentare <strong>in</strong> questo bamb<strong>in</strong>o, la stima <strong>di</strong> sé, la consapevolezza della propria <strong>di</strong>gnitàcome persona e <strong>delle</strong> proprie capacità come alunno;146


- favorire e creare situazioni <strong>di</strong> <strong>in</strong>tegrazione e rapporti anche <strong>di</strong> tipo preferenziale coicompagni, offrendo un’immag<strong>in</strong>e <strong>di</strong> sé attiva e capace e non più sofferente;- evidenziare potenzialità e capacità attraverso <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong> tipo neurosensoriale e legatealla componente emotivo-affettiva <strong>di</strong> A.Il percorso, articolato <strong>in</strong> due anni, è partito con l’arrivo della nuova <strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> sostegnoche dopo un primo momento <strong>di</strong> osservazione ha co<strong>in</strong>volto il team <strong>in</strong> una serie <strong>di</strong> brevipercorsi, legati all’ambiente. Tali attività vedevano A. <strong>in</strong> primo piano, fautore <strong>di</strong> <strong>esperienze</strong><strong>in</strong> laboratorio, <strong>di</strong> tipo <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale o a gruppo, protagonista qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, davanti ai compagni, <strong>di</strong>tali <strong>esperienze</strong> e relatore alla classe <strong>di</strong> ciò che era stato prodotto nel momento conclusivodell’esperienza. I laboratori d’immag<strong>in</strong>e, <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica e la biblioteca sono stati pre<strong>di</strong>spostiper ospitare un piccolo gruppo <strong>di</strong> alunni <strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ati orari della settimana, creando unambiente sereno, rilassante, positivo ed anche <strong>di</strong>vertente nel quale esprimersi. I prodottif<strong>in</strong>ali, che erano sempre <strong>di</strong> grande effetto, sono stati valutati dai compagni e dalle <strong>in</strong>segnantisenza creare <strong>in</strong> A. stati <strong>di</strong> ansia. Vari momenti <strong>di</strong> progettazione e riprogettazionehanno permesso <strong>di</strong> condurre <strong>esperienze</strong> anche molto semplici, ma significative per gli a-lunni.Ambiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventoA. necessitava soprattutto <strong>di</strong> avere opportunità per provare a se stesso ed agli altri le propriecapacità, <strong>di</strong> essere <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> “fare <strong>delle</strong> cose” perciò gli ambiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento più co<strong>in</strong>volti,riconducibili anche alle aree del Profilo D<strong>in</strong>amico Funzionale, sono stati:Costruzione <strong>di</strong> oggetti legati all’ambientefamiliare (es. casa), naturalistico (topo)APPRENDIMENTI:che permettessero poi successivamenteun aggancio da associare ad un grafemae <strong>in</strong> seguito ad un percorso <strong>di</strong> letto-scrittura.QUESTO PER:comprendere il valore della comunicazione orale e scritta come mezzo utile a sé e aglialtri.Assumersi <strong>delle</strong> responsabilità per sé,AUTONOMIA PERSONALE per le proprie cose e per gli altri; scoprendoE SOCIALEche le proprie azioni hanno sempre<strong>delle</strong> conseguenze negative o positiveRELAZIONIImparare che “ fare” <strong>in</strong>sieme agli altripuò essere piacevole, soprattutto riconoscendogli effetti positivi se agiscipositivamente, o gli effetti negativi seagisci negativamente.METODI E CONTENUTILe attività <strong>di</strong> tipo manipolativo e sensoriale hanno avuto un ruolo determ<strong>in</strong>ante all’<strong>in</strong>ternodella nostra giornata:- giochi con l’acqua: travasare, colorare, soffiare, riempire, mescolare, giocare con laschiuma, verbalizzare le sensazioni e fare qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>delle</strong> <strong>esperienze</strong> significative e pratiche.- manipolare: non solo l’acqua ma la sabbia, la terra, i colori, la carta, la far<strong>in</strong>a, lo zucchero,il sale…- realizzare plastici, ambienti, cartelloni, libri legati a…testi, filastrocche, dettati fonematici,brevi racconti, canzoni.147


Prodotto realizzatoOgni lettera dell’alfabeto ha avuto uno spazio particolare nelle attività <strong>di</strong> A.Ecco alcuni esempi:Lettera T: TOP e TAP - storie <strong>di</strong> bosco.Abbiamo realizzato un topo e un riccio utilizzando: il “das”, il riccio <strong>di</strong> una castagna, deigrani <strong>di</strong> pepe, corda; abbiamo costruito loro un ambiente <strong>in</strong> cui abitare, cioè un prato fioritorealizzato col pongo e poi da qui, giocando con questi pupazzetti, A. ha costruito unastoria molto <strong>di</strong>vertente che vede protagonisti i due animaletti.In seguito A. ha sempre riprodotto la lettera T chiamandola TOPO.E non solo T.Lettera A: acquarioSi è realizzato uno spaccato <strong>di</strong> fondale mar<strong>in</strong>o ricco <strong>di</strong> pesci, alghe, meduse, conchigliecostruite con materiale <strong>di</strong> recupero e che faceva da contorno ad un piccolo pesciol<strong>in</strong>o d<strong>in</strong>ome Arcobaleno attorno al quale è stata poi costruita una storia <strong>di</strong> mare.Lettera D : d<strong>in</strong>osauriSi è costruito un grande plastico che vedeva riprodotto uno spaccato d’ambiente nel qualefar vivere questi d<strong>in</strong>osauri realizzati sempre con il “das”, perciò ricco <strong>di</strong> piante lavorate concarta crespa, crateri che fumavano attivamente, fiumi e rocce costruite con carta pesta.Alcune lettere dell’alfabeto sono state associate ad alcuni compagni <strong>di</strong> classe (N = Nicolò),qu<strong>in</strong><strong>di</strong> è <strong>in</strong>iziata la costruzione, nell’aula d’<strong>in</strong>formatica, <strong>di</strong> un alfabetiere personale checonteneva anche le foto <strong>di</strong> tutto ciò che era stato precedentemente costruito o vissuto.A. era qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> leggere <strong>in</strong> autonomia il suo testo, e stava lentamente avviandosiverso un’<strong>in</strong>consapevole memorizzazione, anche <strong>di</strong> tipo visivo.Oltre l’alfabetiere è stato utilizzato, nell’ultima parte del percorso, un fascicolo creato dallapsicopedagogista con schede pre<strong>di</strong>sposte per la letto-scrittura, sulle quali l’alunno può <strong>in</strong>tervenireritagliando e componendo nomi e puzzle anticipando la scrittura e lettura vere eproprie.Tutto il percorso realizzato con A. è documentato con fotografie ed è possibile visionarneuna parte collegandosi al sito Internet della scuola.VERIFICA DEL PERCORSOAl term<strong>in</strong>e del percorso A. è <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> leggere tutte le lettere dell’alfabeto e alcune sillabe(la, le ,li, lo lu, ba, be ,bo, bu…).Può scrivere e ricopiare un testo o una lettera a carattere stampato maiuscolo.È <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> rimanere <strong>in</strong> classe autonomamente, riuscendo a gestire semplici consegnecome attività <strong>di</strong> copiatura sul quaderno, o coloritura <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i per circa mezz’ora e avolte anche <strong>di</strong> più.Ha partecipato alle lezioni <strong>di</strong> ed. motoria <strong>in</strong> autonomia e senza l’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> sostegno.Ha vissuto e partecipato ai vari momenti <strong>di</strong> gioco, <strong>di</strong> festa o <strong>di</strong> relazione all’<strong>in</strong>terno dellaclasse ed anche della scuola <strong>in</strong> modo consapevole, corretto e sereno.Ha smesso <strong>di</strong> reagire <strong>in</strong> modo fisico, ma verbalizza i suoi stati d’animo spiegando a paroleil proprio <strong>di</strong>sagio.Ha preso parte , nell’ultimo anno, ad un progetto <strong>di</strong> plesso denom<strong>in</strong>ato “ a scuola an<strong>di</strong>amoda soli” che prevedeva l’andare e venire a e da scuola con un gruppo <strong>di</strong> compagni. A. ela sua famiglia hanno partecipato a momenti <strong>di</strong> vita della scuola per la prima volta senzatimori o ansie, ma pienamente felici <strong>di</strong> farlo.L’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> sostegno ha un ruolo determ<strong>in</strong>ante nel proporre, condurre, creare situazionisignificative e mirate, ma soprattutto una <strong>delle</strong> funzioni più importanti è quella <strong>di</strong> me<strong>di</strong>aretra:148


ALUNNO HANDICAPPATOALUNNI DELLA CLASSEINSEGNANTI DI CLASSEFondamentale è anche la <strong>di</strong>sponibilità, l’elasticità, la fiducia reciproca che si <strong>in</strong>staurano tragli <strong>in</strong>segnanti del team docente e che vanno oltre gli schemi tra<strong>di</strong>zionali, ma consentono<strong>di</strong> aprire le classi lavorando <strong>in</strong> maniera <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are, trasversale non senza fatica dalpunto <strong>di</strong> vista organizzativo e curricolare.I risultati ottenuti sono frutto <strong>di</strong> un grande lavoro <strong>di</strong> squadra entro cui ognuno ha dato quelleche erano le proprie competenze specifiche, dagli <strong>in</strong>segnanti del team alle <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong>sostegno, dalla psicopedagogista, all’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong>staccato sul progetto <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica edalla <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong>dattica, che ha avuto grande fiducia nelle proposte spesso audaci <strong>di</strong> tutt<strong>in</strong>oi.149


Integrazione scolasticaCampagnoli Mila (a cura <strong>di</strong>)Star bene a scuolaLaboratorio <strong>di</strong> letto-scritturaScuole elementari del III Circolo <strong>di</strong> Carpi2000/2001Classe/iPrimeArea tematicaScuolaContenuto tematicoIntegrazione scolastica, autostima, comunicazione , appren<strong>di</strong>menti.Obiettivo/iIl progetto si propone <strong>di</strong>- migliorare la qualità del processo formativo,- favorire l’<strong>in</strong>tegrazione sviluppando le relazioni <strong>in</strong>terpersonali,- prevenire le situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio,- identificare con metodo i bamb<strong>in</strong>i con <strong>di</strong>fficoltà d’appren<strong>di</strong>mento,- ridurre i tempi d’identificazione dei bamb<strong>in</strong>i con <strong>di</strong>fficoltà consentendo <strong>di</strong> massimizzaregli effetti del recupero,- fornire agli <strong>in</strong>segnati strumenti per prevenire le <strong>di</strong>fficoltà precoci d’appren<strong>di</strong>mentodella letto-scrittura o per recuperare l’eventuale ritardo,- aiutare gli alunni problematici ad assumere ruoli propositivi.Dest<strong>in</strong>atariClassi prime del CircoloScuola elem. "C. Collo<strong>di</strong>"Scuola elem. "M. Salt<strong>in</strong>i"Scuola elem. "Don Milani"Scuola elem. "L. Gasparotto"Scuola elem. "G. Ver<strong>di</strong>"Personale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti del Circolo <strong>in</strong> ore aggiuntive d’<strong>in</strong>segnamentoScuola elem. "C. Collo<strong>di</strong>": <strong>in</strong>s. Chiara SgarbiScuola elem. "M. Salt<strong>in</strong>i": <strong>in</strong>s. Chiara SgarbiScuola elem. "Don Milani": <strong>in</strong>s. Anna Maria SeroniScuola elem. "L. Gasparotto": <strong>in</strong>s. Mila CampagnoliScuola elem. "G. Ver<strong>di</strong>": <strong>in</strong>s. Cecilia CicciaProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Progettazione per Circolo – Progettazione per teamDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniI problemi d’appren<strong>di</strong>mento <strong>in</strong> età scolare, secondo i dati dell’Associazione Europea perla Dislessia <strong>in</strong>teressano circa l’8% della popolazione scolastica e, se non affrontati adeguatamente,provocano spesso conseguenze anche sul piano psicologico e sociale.150


L’<strong>in</strong>tervento precoce, effettuato nelle prime fasi d’acquisizione della letto-scrittura, è consideratoda tutti gli esperti come quello che apporta i maggiori benefici.MotivazioniLe classi prime <strong>di</strong> tutto il Circolo sono state co<strong>in</strong>volte <strong>in</strong> un <strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> monitoraggio sistematicodei processi d'acquisizione della letto-scrittura.Tale <strong>in</strong>tervento ha consentito <strong>di</strong> misurare gli appren<strong>di</strong>menti f<strong>in</strong> dalle prime fasidell’alfabetizzazione e <strong>di</strong> mettere <strong>in</strong> atto, con grande tempestività, misure <strong>di</strong> aiuto specifico.Nei confronti degli alunni <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà è stato programmato un <strong>in</strong>tervento scolasticospecifico per facilitare l’acquisizione della letto-scrittura a presc<strong>in</strong>dere dalle cause cherendevano <strong>di</strong>fficoltoso il processo d’appren<strong>di</strong>mento.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàSono stati effettuati tre <strong>di</strong>versi <strong>in</strong>terventi 1° <strong>in</strong>tervento:identificazione degli alunni <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà attraverso uno screen<strong>in</strong>g <strong>di</strong> controllo 2° <strong>in</strong>tervento:recupero scolastico condotto con specifiche d<strong>in</strong>amiche lavorando a piccolo gruppo 3° <strong>in</strong>tervento:verifica dei risultati ottenuti dagli alunniSono stati effettuati <strong>in</strong>contri formativi per gli <strong>in</strong>segnanti sulle metodologie e sulle attività<strong>di</strong> recupero nei primi mesi <strong>di</strong> scuola.151


DIFFUSIONE A LIVELLO DI CIRCOLOINCONTRO CON LEINSEGNANTIDI CLASSE PRIMAFASCICOLOCON PROPOSTE METODOLOGICHEPER LIMITARE E PREVENIRELE SITUAZIONI DIDIFFICOLTÀ SCOLASTICAANALISI DELLASCRITTURASPONTANEAINDIVIDUAZIONEDELLA TEORIALINGUISTICAFASE PRECON-VENZIONALEFASECONVENZIONALEUNIVERSOLINGUISTICOSTABILEVESTE SONORADELLA PAROLALA DECIFRAZIONECOME MECCANISMOPERCETTIVORISPETTO DEGLISTILI COGNITIVI152


Strategie d’<strong>in</strong>segnamento:attività a piccolo gruppo per alunni nella fase preconvenzionaleSCRITTURA SPONTANEATEORIA LINGUISTICAPERSONALEUNIVERSOLINGUISTICOSTABILEMAGAZZINODI ESPERIENZEPERCORSOPRECONVENZIONALEANALISIFONOLOGICADELLAPAROLACOMPETENZECOSTRUTTIVESCOPERTA DELLA VESTESONORA DELLA PAROLAGIOCHI ORALI PERL’INDIVIDUAZIONE DEI SUONICHE COMPONGONO UNA PAROLAATTIVITÀ CON IMMAGINITOMBOLE – PUZZLE –153


Strategie d’<strong>in</strong>segnamento:attività a piccolo gruppo per alunni nella fase convenzionaleSCRITTURA SPONTANEAVERIFICA DELLE COMPETENZELE PAROLENELLA FRASELETTURA ECOMPRENSIONEDI FRASINUCLEARI(IL DISEGNOCOMESTRUMENTODI VERIFICA)PERCORSOCONVENZIONALEUTILIZZO DELFUMETTOSCAMBIO DEIMESSAGGIPRODUZIONEDI BREVISTORIE INSEQUENZEATTRAVERSO LAMETODOLOGIADELL’ALTERNANZA OPERATOREPER FAVORIRE I MECCANISMI DI ANTI-CIPAZIONE E PREVISIONEDEL SIGNIFICATOSI PROPONELETTURA,COMPRENSIONE E RIORDINODI TRE FRASI NUCLEARICOSI’ DA RICOSTUIREUNA BREVE STORIA154


Tempi <strong>di</strong> svolgimentoOttobre / Novembre 2000 : <strong>in</strong>contri <strong>di</strong> formazione degli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> classe primaGennaio 2001:screen<strong>in</strong>g e elaborazione dei datiMarzo / Aprile / Maggio: attività <strong>di</strong> recupero a piccolo gruppoMaggio 2001:screen<strong>in</strong>g f<strong>in</strong>ale ed elaborazione datiGiugno 2001:documentazione del progettoSettembre 2001: <strong>di</strong>ffusione a livello <strong>di</strong> Circolo del progetto.Materiali e strumentiAttività a piccolo gruppo effettuate nel laboratori d’<strong>in</strong>formatica (attività <strong>di</strong> video-scrittura) onel laboratorio d’immag<strong>in</strong>e ( attività <strong>di</strong> gioco e <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno).Prodotto realizzatoI percorsi <strong>di</strong>dattici sono stati documentati attraverso la produzione <strong>di</strong> quattro fascicoli <strong>in</strong>cui le <strong>in</strong>segnanti hanno messo <strong>in</strong> evidenza le fasi significative del lavoro le metodologie attivate, gli strumenti utilizzati, i risultati ottenuti.Ai fascicoli sono allegati i rispettivi floppy.VerificaVersante Punti forti Punti deboliBAMBINI Co<strong>in</strong>volgimento attivo Acquisizione/consolidamento<strong>delle</strong> tecniche Clima positivo e <strong>di</strong>steso nelpiccolo gruppoPer alcuni bamb<strong>in</strong>i l’<strong>in</strong>terventonon è stato sufficiente per acquisirecon sicurezza le tecnichedella letto-scrittura.INSEGNANTI Possibilità <strong>di</strong> lavorare nel piccologruppo Clima positivo e <strong>di</strong>stesoTempi ristretti per rispettare leesigenze lu<strong>di</strong>che <strong>di</strong> alcuni bamb<strong>in</strong>i.GENITORI Buona accettazione dell’attività Alcuni avrebbero desiderato <strong>in</strong>terventicont<strong>in</strong>uativi per tutto ilcorso dell’anno scolastico.Documentazione allegataSchede <strong>di</strong> lavoro su floppyDescrizione del progettoGli <strong>in</strong>segnanti <strong>in</strong>tendono realizzare un progetto trasversale , volto a valorizzare le <strong>esperienze</strong>scolastiche degli alunni <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap e <strong>di</strong> coloro che presentano <strong>di</strong>sturbidella personalità, del l<strong>in</strong>guaggio e relazionali.Si tratta <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi strutturati per co<strong>in</strong>volgere gli alunni che presentano problemi a livello- <strong>di</strong> comportamento,- <strong>di</strong> relazione,- <strong>di</strong> comunicazione,155


- d’<strong>in</strong>tegrazione nella classe.Le attività prevedono <strong>di</strong> co<strong>in</strong>volgere gli alunni che tendono ad isolarsi e <strong>di</strong> canalizzare e-spressioni emotive, scarsamente controllate <strong>in</strong> forme comportamentali adeguate al contesto.Sviluppo del progettoIl progetto si sviluppa secondo tre fasi d’<strong>in</strong>tervento :1. <strong>in</strong>contri formativi rivolti agli <strong>in</strong>segnanti,2. attivazione <strong>di</strong> laboratori espressivi gestiti da docenti esperti del Circolo <strong>in</strong> ore aggiuntived’<strong>in</strong>segnamento :- laboratorio <strong>di</strong> animazione musicale,- laboratorio <strong>di</strong> creatività espressiva,- laboratorio <strong>di</strong> lettura animata,- laboratorio <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica per il recupero dei <strong>di</strong>sturbi d’appren<strong>di</strong>mento.3. documentazione dei percorsi <strong>di</strong>dattici e <strong>di</strong>ffusione <strong>delle</strong> <strong>esperienze</strong>.Obiettivi generaliIl progetto si propone <strong>di</strong> migliorare la qualità del processo formativo, <strong>in</strong>tegrare il curricolo tra<strong>di</strong>zionale attraverso la conoscenza dei l<strong>in</strong>guaggi <strong>di</strong>versificati, prevenire le situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio, favorire l’<strong>in</strong>tegrazione sviluppando le relazioni <strong>in</strong>terpersonali, aiutare gli alunni problematici ad assumere ruoli propositivi, rendere gli alunni più consapevoli <strong>delle</strong> proprie competenze al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> operare scelte autonome.156


Integrazione scolasticaBellei Ileana, Catellani Paola, Ferrise Antonella, P<strong>in</strong>i OriannaIl racconto giallo“Alla scoperta <strong>di</strong> un genere letterario”“Noi, autori <strong>di</strong> racconti gialli”Scuola elementare "Don Milani" - III Circolo <strong>di</strong> Carpi1999/2000Classe/iVArea tematicaScuolaContenuto tematicoIntegrazione scolastica, espressività, teatroObiettivo/iAttivare metodologie atte a consentire la partecipazione dell’alunno con <strong>di</strong>fficoltà, permettendogli<strong>di</strong> migliorare la propria autostima nei confronti <strong>di</strong> sé e degli altri e favorendonel’<strong>in</strong>tegrazione.Dest<strong>in</strong>atariAlunni, genitori, <strong>in</strong>segnantiPersonale co<strong>in</strong>voltoDocenti <strong>di</strong> classi e <strong>di</strong> sostegnoProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classeDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniIl seguente progetto <strong>di</strong> “Lettura e animazione” rientra nel progetto <strong>di</strong> “INTEGRAZIONESCOLASTICA” che gli <strong>in</strong>segnanti del 3° Circolo <strong>di</strong> Carpi hanno realizzato per valorizzarele <strong>esperienze</strong> scolastiche degli alunni che presentano <strong>di</strong>sturbi della personalità, del l<strong>in</strong>guaggioe relazionali. È stato comunque proposto agli alunni <strong>di</strong> classe V anche con laconsapevolezza, maturata <strong>in</strong> base alle <strong>esperienze</strong> metodologiche e <strong>di</strong>dattiche, che il possesso<strong>delle</strong> abilità l<strong>in</strong>guistiche e tecniche della lettura (competenza) aumenta sicuramentela capacità <strong>di</strong> leggere, ma non sempre il desiderio <strong>di</strong> leggere (motivazione). “Meta” delprogetto era qu<strong>in</strong><strong>di</strong> stimolare il gusto della lettura e sviluppare la creatività degli alunni.Obietti i specifici- Promuovere attività specifiche che permettano anche all’alunno più <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> partecipareattivamente e con valido contributo al lavoro <strong>di</strong> gruppo.- Migliorare le capacità comunicative ed espressive.- Sviluppare la creatività e l’<strong>in</strong>teresse attraverso l’ascolto, la manipolazione del testo, ladrammatizzazione, la costruzione <strong>di</strong> un libro.- Permettere il rafforzamento della stima <strong>di</strong> sé attraverso il raggiungimento <strong>di</strong> obiettivi e<strong>di</strong> risultati evidentemente gratificanti.- Consolidare rapporti <strong>in</strong>terpersonali durante lo svolgimento <strong>delle</strong> attività.157


- Conoscere percorsi <strong>di</strong>dattici multime<strong>di</strong>ali per migliorare la capacità <strong>di</strong> ascolto e <strong>di</strong>comprensione.Percorso <strong>di</strong>datticoIl progetto ha co<strong>in</strong>volto tutti gli alunni della classe, <strong>in</strong>sieme o sud<strong>di</strong>visi <strong>in</strong> gruppi <strong>di</strong> quattrociascuno a seconda <strong>delle</strong> attività proposte, per una durata <strong>di</strong> quattro mesi. Per la realizzazionedel laboratorio è stato scelto il testo “I tre cavall<strong>in</strong>i <strong>di</strong> legno nero” <strong>di</strong> Ott<strong>in</strong>o e Conte.Le attività prevedevano:- la lettura (dell’<strong>in</strong>segnante, <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale e collettiva degli alunni);- l’analisi della struttura del testo e la rielaborazione <strong>in</strong> gruppo <strong>di</strong> ciascuna <strong>delle</strong> fasi delgenere letterario “giallo” (Caratteri <strong>di</strong>st<strong>in</strong>tivi dell’<strong>in</strong>vestigatore, La ricerca degli <strong>in</strong><strong>di</strong>zi, Lasuspense, L’effetto mistero, Il colpevole, La soluzione del caso);- la rappresentazione grafica con <strong>di</strong>verse tecniche;- la costruzione <strong>di</strong> racconti “gialli” e la raccolta <strong>in</strong> un libro;- la rappresentazione teatrale <strong>di</strong> un racconto durante la festa <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e anno scolastico.Strategie <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento/appren<strong>di</strong>mentoAll’alunno, che era <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> leggere solo semplici parole, ma che comprendeva il contenutodella lettura, veniva richiesta l’esposizione orale <strong>delle</strong> pr<strong>in</strong>cipali vicende del testo.Insieme ai compagni <strong>di</strong> gruppo rielaborava ciascuna fase del genere letterario creando situazionispecifiche. In queste attività si è sempre <strong>mostra</strong>to propositivo e tale collaborazioneè sempre stata apprezzata particolarmente dai compagni <strong>di</strong> lavoro. Nella rappresentazionegrafica con tecniche <strong>di</strong>verse, che ogni volta seguiva, l’<strong>in</strong>serimento nel lavoro coicompagni lo stimolava a curare il più possibile i propri elaborati. Nella successiva costruzione<strong>di</strong> un racconto “giallo”, comprensiva <strong>di</strong> ogni fase del genere letterario, ha potuto e-sprimere la propria creatività ed ha apprezzato la composizione <strong>di</strong> un libro con testo eimmag<strong>in</strong>i. Si è <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e sentito particolarmente co<strong>in</strong>volto nella rappresentazione teatrale contutti i compagni <strong>di</strong> uno dei racconti da essi scritti, <strong>di</strong><strong>mostra</strong>ndo una <strong>di</strong>screta autostima nelmomento dell’esibizione personale.Prodotto realizzatoCartelloni murali, libri, rappresentazione teatrale.Risultati raggiuntiL’<strong>in</strong>tero percorso <strong>di</strong>dattico ha stimolato l’alunno e i compagni <strong>di</strong> lavoro alla collaborazione,all’aiuto reciproco; <strong>in</strong>oltre il ragazzo ha migliorato la capacità <strong>di</strong> ascolto e <strong>di</strong> attenzione estimolato la propria creatività essendo sempre co<strong>in</strong>volto nelle attività; ha potenziato i l<strong>in</strong>guaggigrafico-pittorico e l<strong>in</strong>guistico-espressivo.Documentazione allegataFascicolo con la documentazione <strong>di</strong> ogni fase del percorso <strong>di</strong>dattico così articolata: <strong>in</strong>terventi,modalità, tempi, strumenti, prodotto f<strong>in</strong>ale, considerazioni, allegati più significativi.Documentazione su CD ROM secondo la precedente articolazione (M<strong>in</strong>ore il numero degliallegati presenti.) Documentazione <strong>di</strong>sponibile sulla rete WWW .In<strong>di</strong>rizzo URL: www.scuole.comune.carpi.mo.it/terzcirc/progeweb/orianna.html(Presso la scuola “Don Milani” sono <strong>in</strong>oltre presenti i cartelloni murali prodotti per le <strong>di</strong>versefasi del progetto. - Docente referente: Orianna P<strong>in</strong>i tel. 059/664330)158


LetturaTrent<strong>in</strong>i PatriziaSerate <strong>di</strong> letturaScuola secondaria I grado “A. Pio” - Carpi2000/2001Classe / iII DArea tematicaL<strong>in</strong>gua ItalianaContenuto tematicoLaboratorio <strong>di</strong> lettura e scrittura su temi stabilitiObiettivo/iScrivere per qualcuno e per piacere, applicando meccanismi e strategie; leggere per cercareDest<strong>in</strong>atario/iAlunni e genitori della classePersonale co<strong>in</strong>voltoDocente <strong>di</strong> classe, personale ATAProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classeDescrizione del percorso/processoMotivazioneL’it<strong>in</strong>erario che porta alla formazione <strong>di</strong> lettori e <strong>di</strong> scrittori motivati e consapevoli passaper molte strade e non può essere programmato con modalità e tappe standar<strong>di</strong>zzate:spesso è un processo personale, che <strong>di</strong>pende anche dalle <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azioni <strong>di</strong> ciascuno e dalleconcrete opportunità che si presentano.“Serata <strong>di</strong> lettura” è un’esperienza che può contribuire a creare <strong>in</strong> classe le motivazioniper far nascere e crescere la <strong>di</strong>mensione della lettura come piacere e della scrittura comeforma creativa.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàGli alunni sono stati impegnati nella ricerca e scelta <strong>di</strong> brani e nella produzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>aloghi,monologhi, racconti, <strong>di</strong>ari, pag<strong>in</strong>e autobiografiche, recensioni, analisi testuali, commenti,su un tema stabilito. Si sono utilizzati testi trovati <strong>in</strong> biblioteca scolastica, testi portati dairagazzi o proposti dall’<strong>in</strong>segnante.Tali prodotti sono stati letti pubblicamente ai genitori della classe ed anche ad un pubblicopiù vasto, <strong>in</strong> due serate a soggetto della durata <strong>di</strong> due ore ciascuna circa:prima serata - Leggere, ridere e sorridere, scrivere;seconda serata - Il viaggio e la ricerca: il labir<strong>in</strong>to, lo specchio, il doppio. Questo secondopercorso rientra anche nell’attività <strong>di</strong> Orientamento.Il percorso relativo alle due tematiche è stato s<strong>in</strong>tetizzato <strong>in</strong> una mappa concettuale. Sisono utilizzati luci<strong>di</strong> e lavagna lum<strong>in</strong>osa, per accompagnare e chiarire le letture. Le dueserate si sono svolte una alla f<strong>in</strong>e del primo e l’altra alla f<strong>in</strong>e del secondo quadrimestre,159


tra le ore 19 e le ore 21. L’esperienza richiede l’apertura serale della scuola, a cura delpersonale ATA, ma non particolari spese aggiuntive, se non quelle per fogli e fotocopie.Alcuni brani prodotti dagli alunni sono stati letti durante un’<strong>in</strong>iziativa, organizzata dalla BibliotecaComunale, <strong>in</strong> cui un animatore ha presentato libri dal contenuto comico.Prodotto realizzatoI prodotti degli alunni sono stati raccolti <strong>in</strong> due quaderni <strong>di</strong> consultazione.Risultati raggiuntiGli alunni hanno scritto e letto con entusiasmo, cercando <strong>di</strong> capire e <strong>di</strong> applicare i meccanismie le strategie l<strong>in</strong>guistiche <strong>di</strong> determ<strong>in</strong>ati generi letterari. La correzione degli elaboratie la loro trascrizione ha richiesto un impegno notevole.L’<strong>in</strong>iziativa è stato molto gra<strong>di</strong>ta dai genitori ed ha particolarmente co<strong>in</strong>volto gli alunni, siaper l’impegno richiesto, sia per la forte carica emotiva. Si sono evidenziate <strong>in</strong> alcuni alunnicon qualche <strong>di</strong>fficoltà, buone capacità <strong>di</strong> lettura animata, <strong>di</strong> affrontare un pubblico <strong>di</strong>versoda quello dei compagni <strong>di</strong> classe e <strong>di</strong> improvvisazione.La verifica dell’attività che è stata fatta nel Consiglio <strong>di</strong> Classe ha dato risultati positivi; laverifica, fatta con i genitori e gli alunni, durante colloqui <strong>in</strong>formali, ha dato esiti sod<strong>di</strong>sfacenti,tanto che i genitori hanno richiesto i prodotti, <strong>di</strong> cui si sono fatte alcune copie.L’attività proposta si collega sia con il “Progetto Biblioteca”, sia con il “Progetto Genitori”della scuola.160


TeatroGad<strong>di</strong> GiovannaTeatro come strumento <strong>di</strong> analisi<strong>delle</strong> problematiche adolescenzialiScuola secondaria I grado “A. Pio” - CarpiGennaio - Maggio 2001Classe / iI HArea tematicaL<strong>in</strong>gua Italiana, Stu<strong>di</strong> Sociali, PsicologiaContenuto tematicoGiochi esercizi per migliorare lo sviluppo cognitivo, l’abilità relazionale e l’espressione delsé sia verbale, sia non verbale; l<strong>in</strong>guaggio corporeo - tecniche dell’immag<strong>in</strong>e; messa <strong>in</strong>scena <strong>di</strong> situazioni problematiche.Obiettivo/iConoscere progressivamente se stessi con la ragione, coi sensi e col cuore; scoprire aff<strong>in</strong>itàcon gli altri; saper <strong>in</strong>terpretare gli atteggiamenti e i comportamenti degli altri con <strong>di</strong>versechiavi <strong>di</strong> lettura, non giuste o sbagliate a priori; stimolare alla partecipazione e allaconvivenza democratica; tentare <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare situazioni <strong>di</strong> conflitto, <strong>mostra</strong>ndo che sonopossibili e valide <strong>delle</strong> nuove soluzioni.Dest<strong>in</strong>atario/iAlunni della classe prima, <strong>in</strong>segnanti, genitoriPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnante <strong>di</strong> Lettere, operatore teatrale, psicologi del Centro Famiglie del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong>Carpi.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Per teamDescrizione del percorso/processoMotivazioneL’attività <strong>di</strong> laboratorio teatrale nasce spesso da esigenze <strong>di</strong> socializzazione e <strong>di</strong> prevenzionedel <strong>di</strong>sagio adolescenziale, ma mai tali esigenze sono state tanto presenti come nellaclasse I H.Il tipo <strong>di</strong> laboratorio teatrale, condotto da Margherita Salati e volto alla messa <strong>in</strong> scena <strong>di</strong>situazioni problematiche legate al vissuto dei ragazzi, ha decisamente dato spazio allenecessità degli alunni e alla manifestazione <strong>di</strong> situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàLa classe che partecipava al laboratorio si presentava quanto mai eterogenea per problemi<strong>in</strong><strong>di</strong>viduali, livello <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento (presenza nella classe <strong>di</strong> 5 alunni <strong>di</strong>slessici), situazionisocio-familiari. I gravi problemi <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari, l’<strong>in</strong>capacità <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> alunni <strong>di</strong>autocontrollarsi e il cambio, ad anno scolastico <strong>in</strong>oltrato <strong>di</strong> alcuni <strong>in</strong>segnanti molto autorevoli,ha <strong>in</strong>dotto a far ricorso al Teatro dell’Oppresso per migliorare la vivibilità all’<strong>in</strong>ternodella classe.161


Il Teatro dell’Oppresso <strong>di</strong> Augusto Boal nasce negli anni ’60 <strong>in</strong> Brasile ed è f<strong>in</strong>alizzato alcambiamento personale e sociale. Una grande opportunità offerta da questa forma <strong>di</strong> teatroconsiste nel riuscire a trasformare i problemi <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali <strong>in</strong> problemi collettivi che co<strong>in</strong>volgonoil gruppo classe; può essere uno strumento utile per scoprire aff<strong>in</strong>ità con gli altried <strong>in</strong> particolare per gestire i conflitti.Le attività, condotte sotto forma <strong>di</strong> gioco, hanno a poco a poco co<strong>in</strong>volto gli alunni, chehanno così imparato ad esprimersi <strong>in</strong> modo meno aggressivo, ad aprirsi con maggior fiduciacon i compagni, con gli <strong>in</strong>segnanti e con l’operatrice teatrale, che è stata avvertita dairagazzi come una presenza amica e rassicurante. Si è arrivati alla messa <strong>in</strong> scena <strong>di</strong> situazioniproblematiche vissute <strong>di</strong>rettamente o comunque sentite come significative.Un primo spettacolo, “Ragazzate”, <strong>in</strong>centrato su scenette improvvisate dai ragazzi secondole tecniche apprese nel laboratorio, è stato rappresentato ai genitori e da questi moltogra<strong>di</strong>to. L’attività svolta, tutta registrata su videocassetta, è stata poi sottoposta alle psicopedagogisteresponsabili del Centro Famiglie del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Carpi, che hanno tenuto unaserie <strong>di</strong> <strong>in</strong>contri con i genitori della classe sulle problematiche emerse. Agli <strong>in</strong>contri ha partecipatooltre la metà dei genitori .Si è pensato <strong>in</strong>oltre <strong>di</strong> poter utilizzare le tecniche teatrali apprese per l’allestimento <strong>di</strong> unospettacolo al saggio <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e anno della scuola e presentato al Teatro Comunale <strong>di</strong> Carpi.Il copione “Gli abiti nuovi della Signora Rosaura“, ricavato da alcuni antichi canovacci dellaComme<strong>di</strong>a dell’Arte, ha visto tutti gli alunni della classe co<strong>in</strong>volti nella preparazione <strong>di</strong>testi, costumi e nella recitazione secondo la tecnica del teatro d’improvvisazione.Risultati raggiuntiL’esperienza è stata ritenuta tanto positiva che per l’anno prossimo si <strong>in</strong>tende: rappresentarelo spettacolo al Festival del Teatro dei Ragazzi a Marano sul Panaro, come è da anniconsuetud<strong>in</strong>e della scuola; cont<strong>in</strong>uare il laboratorio con l’<strong>in</strong>troduzione <strong>di</strong> alcune <strong>esperienze</strong><strong>di</strong> Teatro Forum ed estenderlo ad altre classi dell’istituto e <strong>in</strong> rete con altre scuole me<strong>di</strong>ee superiori del <strong>Comune</strong>. Purtroppo i fon<strong>di</strong> messi a <strong>di</strong>sposizione dall’Amm<strong>in</strong>istrazione Comunalesono stati molto contenuti, <strong>di</strong> gran lunga <strong>in</strong>feriori alle necessità. Inoltre si presentadecisamente problematico il reperimento <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> per il noleggio del Teatro Comunale, piùche raddoppiato dallo scorso anno e sicuramente poco abbordabile per le scuole autonome,sempre affamate <strong>di</strong> denaro per il f<strong>in</strong>anziamento dei loro progetti.Documentazione allegataVideocassette documentano le attività del laboratorio teatrale, le prove e gli spettacolirappresentati.162


Integrazione scolasticaFiorani Elena, Siti MagdaViaggio <strong>in</strong> compagnia <strong>di</strong> un giganteScuola elementare "G. Rodari" - IX Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Aprile - Maggio 2001Classe/iDue classi qu<strong>in</strong>te, due classi terze, una classe quartaArea tematicaScuolaContenuto tematicoLaboratorio teatrale, <strong>in</strong>tegrazione scolasticaObiettivo/i• valorizzare l'identità <strong>di</strong> ognuno;• aumentare il livello <strong>di</strong> autostima;• potenziare la comunicazione e le capacità espressive;• superare l'imbarazzo e la timidezza nei confronti degli altri;• <strong>in</strong>centivare la fantasia e la creatività;• favorire la partecipazione attiva alle attività proposte;• accettare e valorizzare la <strong>di</strong>versità;• migliorare i rapporti <strong>in</strong>terpersonali.Dest<strong>in</strong>atariBamb<strong>in</strong>i con <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap.Personale co<strong>in</strong>voltoAttrice teatrale, <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegno, <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> classe.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Gruppo <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegno, team <strong>delle</strong> classi qu<strong>in</strong>te.Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniNelle classi del secondo ciclo del plesso "G. Rodari" sono presenti <strong>di</strong>versi alunni, fra cuidue provenienti da paesi stranieri, che hanno <strong>in</strong>contrato nel corso del loro percorso scolastico,serie <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, legate a cause <strong>di</strong>verse. Le <strong>di</strong>fficoltà e gli <strong>in</strong>successiscolastici conducono i bamb<strong>in</strong>i con questi problemi, a costruire una debole immag<strong>in</strong>e <strong>di</strong>sé, spesso associata a scarsa autostima e sfiducia nelle proprie capacità.La sensazione<strong>di</strong> <strong>in</strong>adeguatezza provata, si manifesta con eccessivi imbarazzi e timidezze durante lacomunicazione verbale, con la conseguente possibilità <strong>di</strong> <strong>in</strong>staurare relazioni sociali <strong>in</strong>ibite.Questi bamb<strong>in</strong>i assumono qu<strong>in</strong><strong>di</strong> un atteggiamento passivo, che li pone spesso aimarg<strong>in</strong>i del percorso scolastico. Si è pensato dunque ad un'esperienza che rendesse protagonistiquesti bamb<strong>in</strong>i, conducendoli al centro dell'attenzione e dell'<strong>in</strong>teresse <strong>delle</strong> classico<strong>in</strong>volte e, successivamente, attraverso la collaborazione degli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegno, alcentro dell'attenzione <strong>delle</strong> classi <strong>di</strong> provenienza non co<strong>in</strong>volte nel progetto.Il gruppo degli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegno, dopo aver vagliato alcune proposte avanzate dagli<strong>in</strong>segnanti <strong>in</strong>teressati, sulla base dell'analisi dei bisogni dei bamb<strong>in</strong>i certificati del Circolo,ha promosso l'<strong>in</strong>iziativa, utilizzando i fon<strong>di</strong> L.104/92.163


Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl laboratorio teatrale <strong>di</strong> Magda Siti parte dalla lettura del testo "Il gigante egoista" <strong>di</strong> OscarWilde. L'analisi del testo ha come obiettivo l'<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione dei personaggi, dei luoghi e<strong>delle</strong> azioni compiute.Affrontando il primo punto, si consente ad ogni bamb<strong>in</strong>o <strong>di</strong> descrivere e assumere i <strong>di</strong>versipunti <strong>di</strong> vista dei personaggi, avendo qu<strong>in</strong><strong>di</strong> una visione <strong>di</strong>versa degli stessi fatti narrati.Mettersi "nei panni degli altri", rappresenta un valido esercizio per maturare atteggiamentipiù responsabili, attraverso la valorizzazione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>versità.Con il secondo punto si mette <strong>in</strong> risalto il luogo <strong>in</strong> cui si svolge il racconto, che può assumereun valore simbolico e <strong>di</strong> relazione. Il muro <strong>in</strong>fatti che circonda il giard<strong>in</strong>o, evoca vissutiemotivi che possono riguardare da vic<strong>in</strong>o i bamb<strong>in</strong>i, soprattutto quelli con <strong>di</strong>fficoltàd'appren<strong>di</strong>mento: le barriere che impe<strong>di</strong>scono <strong>di</strong> avvic<strong>in</strong>arsi agli altri, sentirsi qu<strong>in</strong><strong>di</strong> separati,la paura che ne può derivare, il desiderio <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> abbattere i muri. Così come pure ilcambiamento del gigante e la figura del bamb<strong>in</strong>o - angelo, produce trasposizioni ed associazioni<strong>in</strong>teressanti.Inoltre si prendono <strong>in</strong> considerazione i <strong>di</strong>versi l<strong>in</strong>guaggi con cui comunicare la storia (deigesti, <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i, ecc.). La possibilità <strong>di</strong> utilizzare l<strong>in</strong>guaggi alternativi <strong>in</strong>fatti, ha loscopo <strong>di</strong> favorire i bamb<strong>in</strong>i, che <strong>in</strong>contrano i problemi più consistenti sul versante l<strong>in</strong>guisticodella comunicazione.Strategie <strong>di</strong> lavoroLavoro <strong>di</strong> gruppo, laboratorio, attività a classi aperte.L'esperienza presenta un'organizzazione particolare, che ha lo scopo <strong>di</strong> valorizzare ilgruppo <strong>di</strong> bamb<strong>in</strong>i con <strong>di</strong>fficoltà. L'esperta, partendo dalla lettura animata del testo e dallasua analisi attraverso attività lu<strong>di</strong>che ed espressive, assegna ai due gruppi classe e algruppo dei bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà, compiti <strong>di</strong>versi ma complementari: la classe deve presentareun prodotto scritto o orale (il racconto della storia partendo dall'immag<strong>in</strong>e che più hacolpito ogni bamb<strong>in</strong>o), il piccolo gruppo deve <strong>in</strong>vece rielaborare il racconto (con l'aiuto dell'esperta),esplorando <strong>di</strong>verse possibilità comunicative (raccontare la storia con i gesti, conle azioni, con l'uso solo dei <strong>di</strong>aloghi, <strong>delle</strong> parole chiave, ecc.); gli <strong>in</strong>contri successivi conle classi prevedono non solo la presentazione <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale o <strong>di</strong> gruppo dei prodotti realizzati,ma anche la conduzione, da parte del gruppetto dei bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>ventati ormai"esperti", <strong>delle</strong> attività espressivo - teatrali sperimentate nel laboratorio. Contemporaneamentealcuni bamb<strong>in</strong>i del gruppo, seguiti dalle <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sostegno, hanno realizzato unipertesto con la descrizione del percorso (attraverso i <strong>di</strong>aloghi <strong>in</strong>ventati, le parole - chiavecon cui è possibile ricostruire il racconto, i <strong>di</strong>segni dei personaggi più significativi, ecc.) ele sequenze <strong>di</strong> gesti e <strong>di</strong> azioni (documentate dalle foto) che ricompongono la storia, presentatealle classi co<strong>in</strong>volte nel progetto.Modalità organizzativeGli <strong>in</strong>contri si sono così articolati:- 2 ore <strong>di</strong> programmazione dell'esperta con gli <strong>in</strong>segnanti;- 8 ore <strong>di</strong> attività con le classi V;- 8 ore <strong>di</strong> attività espressive rivolte al gruppo <strong>di</strong> bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà;- 4 ore <strong>di</strong> presentazione del percorso alle classi <strong>di</strong> provenienza dei bamb<strong>in</strong>i certificat<strong>in</strong>on co<strong>in</strong>volte nel progetto;- 2 ore per la verifica del progetto tra <strong>in</strong>segnanti e l'esperta.Materiali e strumentiRegistratore, macch<strong>in</strong>a fotografica, testo del racconto, pennarelli, computer.Uso risorse esterneEsperta <strong>di</strong> teatro164


Risultati raggiuntiQuesta modalità organizzativa ha permesso <strong>di</strong> realizzare un percorso su un argomentocomune (il racconto del gigante egoista), utilizzando tempi e l<strong>in</strong>guaggi <strong>di</strong>versi, per rispettarele <strong>di</strong>fferenti modalità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento ed espressive. Queste ultime sono state successivamentemesse <strong>in</strong> risalto e valorizzate alla f<strong>in</strong>e del percorso con l'<strong>in</strong>contro <strong>delle</strong> dueclassi.Assegnare dei compiti a bamb<strong>in</strong>i che presentano scarsa fiducia <strong>in</strong> sé (<strong>di</strong>ventare gli "esperti"o gli "aiutanti dell'esperta"), <strong>in</strong>vestirli <strong>di</strong> un ruolo significativo, ha rappresentato una strategiaefficace per aiutarli a ritrovare la motivazione a fare e a proporre, per porli al centrodell'attenzione e dell'<strong>in</strong>teresse dei compagni.Inoltre le attività a classi aperte (sia <strong>in</strong> verticale che <strong>in</strong> orizzontale) hanno reso possibile ilco<strong>in</strong>volgimento <strong>di</strong> bamb<strong>in</strong>i, che altrimenti sarebbero rimasti esclusi da un'esperienza positiva.Questa esperienza li ha posti <strong>in</strong> una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> vantaggio rispetto ai compagni, unvantaggio che <strong>di</strong>fficilmente i bamb<strong>in</strong>i con <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento possono sperimentarenella normale <strong>di</strong>mensione scolastica.Per creare un clima <strong>di</strong> accettazione e accoglienza, ogni frase e ogni gesto venivano riconosciutilegittimi, per valorizzare i contributi anche m<strong>in</strong>imi <strong>di</strong> bamb<strong>in</strong>i dalla personalità moltotimida e <strong>in</strong>ibita. Per questo motivo è stato data più importanza al processo che al prodottof<strong>in</strong>ale (non c'è stato uno spettacolo ma la presentazione <strong>di</strong> un percorso che si <strong>in</strong>trecciavacon il percorso <strong>di</strong> ogni classe).Tutti i bamb<strong>in</strong>i hanno tratto benefici da questa esperienza, per alcuni si è parlato <strong>di</strong> un veroe proprio successo, visto il livello <strong>di</strong> entusiasmo e <strong>di</strong> co<strong>in</strong>volgimento manifestati. Anchepoter preparare e presentare il fascicolo realizzato con il computer è stato motivo <strong>di</strong> grossasod<strong>di</strong>sfazione per i bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà. Tutti i compagni della classe <strong>in</strong>fatti hanno attesocon impazienza il proprio turno, per poterlo avere <strong>in</strong> prestito come fosse un libro dellabiblioteca.Alcuni <strong>in</strong>segnanti hanno potuto riflettere sulla necessità <strong>di</strong> affrontare gli stessi argomentiattraverso co<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>versi, modalità questa che può dare maggiori possibilità ai bamb<strong>in</strong>i con<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accedere a nuove conoscenze e competenze. Inoltre il percorso o alcune parti<strong>di</strong> esso sono state considerate facilmente applicabili alla normale programmazione <strong>di</strong>classe.165


LetturaPongiluppi RitaIl mago <strong>di</strong> Oz - Entrare nel testoScuola elementare “Saliceto Panaro” - X Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iII BArea tematicaL<strong>in</strong>gua Italiana, Educazione Immag<strong>in</strong>eContenuto tematicoAnalisi dei personaggi del romanzoObiettivo/iRiconoscere i personaggi, i loro rapporti, il nostro rapporto con loroDest<strong>in</strong>atariI bamb<strong>in</strong>i del gruppo classePersonale co<strong>in</strong>voltoL’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> classe e <strong>di</strong> sostegnoProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per s<strong>in</strong>gola classeDescrizione del percorso/processoMotivazioneIl lavoro su questo romanzo è nato dall’esigenza <strong>di</strong> portare i bamb<strong>in</strong>i della classe, giovanie impacciati lettori, alla scoperta che <strong>di</strong>etro la conquista (faticosa) della lettura <strong>di</strong> un libro,c’è il piacere… e … non solo. Si ha anche la sorpresa <strong>di</strong> conoscere personaggi <strong>in</strong> cui ci sipuò immedesimare e nei quali si manifestano e agiscono le nostre stesse emozioni.L’obiettivo più generale era qu<strong>in</strong><strong>di</strong> fornire ai bamb<strong>in</strong>i una forte motivazione, che li sostenessenella fatica dell’appren<strong>di</strong>mento della lettura, facendo sperimentare loro che la letturaè veicolo per le emozioni.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàLa lettura <strong>di</strong> questo romanzo, molto lungo, si è snodata per quasi tutto l’anno scolastico, èstata punteggiata da cont<strong>in</strong>ue conversazioni (e qualche <strong>di</strong>scussione), poi affiancata danumerose attività, che <strong>di</strong> volta <strong>in</strong> volta servivano a focalizzare le <strong>di</strong>verse fasi del percorso.Nello schema che segue sono <strong>in</strong><strong>di</strong>cate:- le fasi,- le attività connesse strettamente al romanzo,- e attività che partendo dal romanzo, andavano oltre ed aprivano ad altri argomenti.Da tener presente, scorrendo questo schema, che la SCRITTURA veniva sollecitata <strong>in</strong>due mo<strong>di</strong> molto <strong>di</strong>versi: la scrittura per raccontare fatti, avventure ecc... (simile alla tipologiadel testo classico); la scrittura per esprimere se stessi (per s<strong>in</strong>gole parole, frasianche non molto strutturate s<strong>in</strong>tatticamente, ovvero una scrittura meno formalizzata).Così pure i DISEGNI potevano essere richiesti più strutturati (ad es. quelli che dovevanorappresentare qualcosa il più precisamente possibile) e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> anche più “con<strong>di</strong>zionati”166


dalle osservazioni dell’<strong>in</strong>segnante, oppure erano sollecitati <strong>di</strong>segni più “emotivi”, fatti perfermare l’attimo e amplificarlo (e perciò più “liberi”).Le fasi Le attività I collegamentiConoscenza della situazione <strong>in</strong>izialeimmag<strong>in</strong>ativoDisegno e ampliamentoLa protagonistaLoro <strong>di</strong>segno e descrizionePrima conoscenza dei personaggiRilevamento <strong>delle</strong> contrad<strong>di</strong>zioni(presentazione dei personaggi)Conoscenza più approfon<strong>di</strong>ta deipersonaggiRilevamento dell’ironia (nata dallecontrad<strong>di</strong>zioni)Visualizzazione del regno <strong>di</strong> OzNelle “prove” da superare: sollecitazionedella “capacità <strong>di</strong> anticipare”evalorizzazione <strong>delle</strong> soluzionicreative trovate dai personaggiIsolamento del concetto del “Desideriopiù grande” e dei desideri chevengono portati al Mago <strong>di</strong> Oz.La manifestazione del mago:Salvatore oAvversario?Parallelismo tra questo romanzo ela struttura della fiabaAggettivazione (che comprendessele contrad<strong>di</strong>zioni)Rappresentazione <strong>in</strong> “scenetta”<strong>di</strong> passaggi buffiDisegno dei <strong>di</strong>versi paesaggie costruzione progressivadella MappaFormulazione <strong>di</strong> ipotesi,rappresentazioni; testo “Ilpezzo che ti è piaciuto <strong>di</strong>più”Valutazione <strong>delle</strong> motivazionidei personaggi; selezionedel proprio “Desideriopiù grande”; sondaggioRappresentazionesue forme: testa,fanciulla, fuoco eMOSTRO<strong>delle</strong>Riconoscimento:- situazione <strong>in</strong>iziale- parte centrale, e loro costituentiImmedesimazione nei personaggi Sondaggio, motivazione<strong>in</strong><strong>di</strong>viduale,confronto e stesura(lavoro gruppo)Le avventure/le proveIl ritorno nel Kansas, confronto: ritornoad un luogo uguale o <strong>di</strong>verso?Confronto: i luoghi “Belli” ei luoghi “Brutti” (nel testo enell’esperienza personale)Le fiabe tra<strong>di</strong>zionali e lefiabe “stravolte”: le caratteristichedei personaggi,le contrad<strong>di</strong>zioni, l’ironiaConfronto tra questi luoghi(della fiaba) e quello<strong>in</strong>iziale : che emozionidanno?I MOSTRI:descrizione “seria”,descrizione ironica: lafilastrocca;<strong>di</strong>segno e pitturaSulla FIABA:unità <strong>di</strong> lavoro sulleparti che la costituiscono,lettura e analisi<strong>di</strong> fiabe note e non,<strong>di</strong> fiabe riscritte secondocriteri ironici...FILM per confronto: “Kirikùe la strega <strong>di</strong> Karabàs”167


La lettura del romanzo era svolta dall’<strong>in</strong>segnante quasi quoti<strong>di</strong>anamente, a voce alta.Nell’aula c’era uno spazio sufficientemente grande per sedersi a terra tutti vic<strong>in</strong>i, su copertee tappeti, perciò il momento della lettura era anticipato dai “preparativi logistici”.Alcuni brani del romanzo venivano fotocopiati e dati ai bamb<strong>in</strong>i per:a) l’utilizzo dei particolari descritti, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> una rappresentazione più precisa;b) la ri-lettura, da parte loro, ad alta voce, <strong>di</strong> <strong>di</strong>aloghi o passaggi pregnanti.Le attività pratiche e “<strong>di</strong>dattiche” venivano svolte secondo il modulo organizzativo che ilgruppo riteneva più adeguato: <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale, <strong>in</strong> coppia, a piccoli gruppi..Materiali e strumenti1) Quelli necessari ad allestire un contesto favorevole alla lettura e ad immetters<strong>in</strong>ell’atmosfera particolare <strong>di</strong> questo romanzo: coperte/tappeti, la “Mappa” appesa lìaccanto, un grande spazio (tipo striscione colorato) per i <strong>di</strong>segni che venivano fattiman mano che si procedeva con la lettura.2) I soliti materiali “<strong>di</strong> facile consumo”: cartelloni ecc...3) Materiali “<strong>di</strong> aggancio”, quelli che servivano a supporto <strong>delle</strong> attività <strong>di</strong>dattiche <strong>di</strong> collegamento: testi fotocopiati <strong>di</strong> altre fiabe (tutte quelle utilizzate per il lavorosulla fiaba, tra<strong>di</strong>zionali e rifatte); altre con cui c’erano parallelismi:“Barbablù”, “Vassilissa” ecc altre e<strong>di</strong>zioni de “Il meraviglioso mondo <strong>di</strong> Oz”, per le illustrazioni<strong>di</strong>verse (pr<strong>in</strong>cipalmente) ed anche per la <strong>di</strong>fferente traduzionedei nomi <strong>di</strong> luoghi e popoli della fiabaUso risorse esterneLaboratorio <strong>di</strong> pittura e laboratorio <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica (solo per l’<strong>in</strong>segnante)Risultati raggiuntiGli obiettivi prefissati sono stati raggiunti da tutti i bamb<strong>in</strong>i.Va sottol<strong>in</strong>eato che:• la modalità <strong>di</strong> scrittura “<strong>in</strong>formale” ha permesso anche ai bimbi con <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<strong>di</strong> esprimersi <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualmente e <strong>di</strong> <strong>di</strong>re qualcosa <strong>di</strong> se stessi; ciò vale ancheper la modalità <strong>di</strong> rappresentazione grafico–pittorica più imme<strong>di</strong>ata: sono stati scelti,dai bamb<strong>in</strong>i, <strong>di</strong>segni non “perfetti” ma <strong>di</strong> forte impatto;• l’analisi <strong>delle</strong> caratteristiche dei personaggi, il confronto, il “giocare a cambiarle”, haportato i bamb<strong>in</strong>i a far confluire questa attenzione e quella degli aggettivi anche nei testiche scrivevano abitualmente, per altri motivi;• il lavoro <strong>di</strong> gruppo è stato, ovviamente , utile anche per la collaborazione e lo scambio<strong>di</strong> idee tra i componenti.Inoltre i bamb<strong>in</strong>i hanno partecipato con entusiasmo a questo lavoro per tutto l’anno scolastico,hanno manifestato il desiderio <strong>di</strong> rileggere “Il mago <strong>di</strong> Oz”, <strong>di</strong> tenerlo <strong>in</strong> mano, <strong>di</strong> farseloacquistare... Numerosi sono stati gli esempi <strong>di</strong> “ritorno”, nella scrittura <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale <strong>di</strong>particolari sottol<strong>in</strong>eati nel romanzo e <strong>di</strong> collegamenti che i bamb<strong>in</strong>i facevano tra personaggi/comportamenti/ situazioni <strong>di</strong> altri racconti. Sono nati, anche, argomenti <strong>di</strong> conversazioneche andavano molto al <strong>di</strong> là della trama del romanzo.Inf<strong>in</strong>e si era progettato <strong>di</strong> giungere al confronto tra l’opera scritta, ciò che noi lettori ci siamoimmag<strong>in</strong>ati leggendola, e la “rappresentazione” che ne ha dato il film .Sarebbe stato <strong>in</strong>teressante, ma non c’è stato tempo sufficiente per realizzare questa idea.168


L<strong>in</strong>guaggio comunicazioneDegi<strong>di</strong> Chiara, Savani Teresa, Sonc<strong>in</strong>i ErmannoWeb and FunScuola secondaria I grado “P. Paoli” (ex “San Carlo”) - <strong>Modena</strong>2000/2001Classe / iIII DArea tematicaL<strong>in</strong>gua Italiana, Educazione Immag<strong>in</strong>e, Scienze, InformaticaContenuto tematicoMagaz<strong>in</strong>e elettronico con sommario <strong>di</strong> argomenti che spaziano da contenuti <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari arivisitazioni <strong>di</strong> fiabe e favole, ad <strong>in</strong>terviste reali o immag<strong>in</strong>arie, a recensioni <strong>di</strong> film, videogiochiecc. È la forma più attuale del “giornal<strong>in</strong>o scolastico” <strong>di</strong> tipo cartaceo.Obiettivo/io Elaborare testi <strong>di</strong> tipologie testuali adeguate all’argomento ed allo scopo della comunicazione;o Saper utilizzare un e<strong>di</strong>tor <strong>di</strong> testi HTML;o Saper lavorare <strong>in</strong> équipe, avvalendosi <strong>delle</strong> funzioni della rete LAN;o Saper utilizzare programmi <strong>di</strong> acquisizione e rielaborazione <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i;o Favorire una maggiore motivazione al lavoro scolastico ed alla conoscenza degli argomentiproposti.Dest<strong>in</strong>atario/iGli studenti della scuola me<strong>di</strong>a ex “San Carlo” e tutti i navigatori del sito della scuola stessache potranno leggere il magaz<strong>in</strong>e on l<strong>in</strong>e.Personale co<strong>in</strong>voltoTeresa Savani, <strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> L<strong>in</strong>gua Inglese della classe e Funzione Obiettivo alla multime<strong>di</strong>alitàdella scuola, Chiara Degi<strong>di</strong>, <strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> Matematica e Scienze della stessaclasse ed Ermanno Sonc<strong>in</strong>i collaboratore esterno <strong>di</strong> Informatica.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)La progettazione è del consiglio <strong>di</strong> classe ed ha co<strong>in</strong>volto la classe da sola.Descrizione del percorso/processoMotivazioneSollecitare il gruppo-classe ad un maggiore co<strong>in</strong>volgimento nelle attività scolastiche e,contemporaneamente, offrire strumenti per imparare una nuova “<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a” ed una nuovamodalità <strong>di</strong> lavoro: quella <strong>di</strong> équipe.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàPrivilegiando l’approccio “dell’apprendere facendo”, si sono succeduti momenti sia <strong>di</strong> lavoro<strong>di</strong> gruppo, sia <strong>di</strong> lavoro <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale.Sono state programmate due fasi <strong>di</strong> attività rispettivamente nei mesi <strong>di</strong> novembre/<strong>di</strong>cembre2000 e <strong>di</strong> marzo/aprile 2001; gli <strong>in</strong>contri si sono svolti <strong>in</strong> orario extracurricolarenei pomeriggi del giovedì, dalle ore 14.30 alle ore 16.30.169


Nei primi <strong>in</strong>contri si è chiarito l’uso <strong>di</strong> FrontPage (la classe utilizzava già regolarmente “Aracnophilia”),<strong>in</strong> quelli successivi il materiale raccolto (<strong>in</strong>terviste, ricerche <strong>di</strong> carattere <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are,testi rielaborati, poesie, giochi, ecc.) è stato trasformato <strong>in</strong> forma ipertestuale.Per la realizzazione del giornal<strong>in</strong>o on l<strong>in</strong>e sono stati utilizzati, <strong>in</strong>oltre, lo scanner per acquisirele immag<strong>in</strong>i; la webcam per acquisire le foto degli studenti; il mixer <strong>di</strong> Sound Blasterper <strong>di</strong>gitalizzare il commento sonoro.Uso <strong>di</strong> risorse esterne“Giornal<strong>in</strong>i” scolastici prodotti <strong>in</strong> anni precedenti e <strong>in</strong> altre realtà scolastiche.Prodotto realizzatoGiornal<strong>in</strong>o on l<strong>in</strong>e <strong>in</strong> forma ipertestuale.Risultati raggiuntiI ragazzi hanno frequentato regolarmente l’attività, pur se <strong>in</strong> orario pomeri<strong>di</strong>ano, recuperandoun buon rapporto col fare scolastico.La motivazione è notevolmente accresciuta, tanto che le conoscenze apprese nell’attivitàpomeri<strong>di</strong>ane sono state recuperate nelle attività curricolari e applicate ad altri lavori <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualicui è stata data forma ipertestuale e portati, <strong>in</strong> tale forma, alla prova d’esame.Documentazione allegataCD ROM contenente il giornal<strong>in</strong>o ipertestuale.170


Boni Stefano (coord<strong>in</strong>atore)Studenti detenuti della Casa Circondariale “Sant’Anna” <strong>Modena</strong>EvafuoriVoci <strong>di</strong> qu<strong>in</strong>taRicercateIPSIA “Corni” presso Casa Circondariale “Sant’Anna” - <strong>Modena</strong>1998/1999 - 1999/2000 - 2000/2001Classe/iI - II -III A sezioni ComuniI - II - III B sezione Alta SicurezzaI C sezione Femm<strong>in</strong>ileArea tematicaL<strong>in</strong>gua Italiana, L<strong>in</strong>gua StranieraL<strong>in</strong>guaggio comunicazioneContenuto tematicoGiornal<strong>in</strong>i del carcere dai contenuti più <strong>di</strong>versi. Ogni studente scrive quel che più gli aggrada.Non vi sono limiti alla creatività <strong>di</strong> ciascuno.Obiettivo/iPotenziare l’elaborazione <strong>di</strong> testi scritti, ma anche offrire uno strumento <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo e <strong>di</strong>sfogo per chi scrive e <strong>di</strong> svago o <strong>di</strong> riflessione per chi legge; saper impag<strong>in</strong>are un giornal<strong>in</strong>oDest<strong>in</strong>atariGli studenti, ma anche tutti i detenuti. I giornal<strong>in</strong>i vengono <strong>in</strong>viati pure ad autorità, enti edaltri istituti <strong>di</strong> penaPersonale co<strong>in</strong>voltoGli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> Lettere, Informatica e L<strong>in</strong>gua Straniera, gli studenti iscritti ai corsi, ma anchetutti i detenuti che vogliano contribuire ai giornal<strong>in</strong>iProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classiDescrizione del percorso/processoMotivazioneNei primi anni 90 all’<strong>in</strong>terno del carcere veniva pubblicato “L’ECO DI SANT’ANNA” giornal<strong>in</strong>opoi soppresso. Ora, l’IPSIA “Corni” ha cercato <strong>di</strong> ricreare una pubblicazione <strong>in</strong>terna alcarcere che avesse anche uno scopo <strong>di</strong>dattico-educativo e non solo <strong>di</strong>vulgativo o <strong>in</strong>formativo<strong>delle</strong> problematiche dell’Istituto. I detenuti-studenti hanno ben accolto l’<strong>in</strong>iziativa, chepermetteva non solo <strong>di</strong> far sentire la loro voce, ma anche <strong>di</strong> esercitarsi <strong>in</strong> un’attività e-spressiva e creativa.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàLe redazioni <strong>delle</strong> tre “testate”: Evafuori sezioni Comuni, Voci <strong>di</strong> qu<strong>in</strong>ta sezione Alta Sicurezza,Ricercate sezione Femm<strong>in</strong>ile generalmente variano <strong>di</strong> anno <strong>in</strong> anno, a causa delcont<strong>in</strong>uo ricambio dei detenuti.171


L’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> Lettere che coord<strong>in</strong>a l’attività e<strong>di</strong>toriale dal 1998, presenta all’<strong>in</strong>iziodell’anno scolastico il progetto alle nuove redazioni. Per superare una prima fase caratterizzatada una scarsa motivazione a scrivere, è l’<strong>in</strong>segnante che propone, durante le ore<strong>di</strong> lezione, la stesura <strong>di</strong> testi su temi precedentemente <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati, sostenendo e stimolandogli studenti nella composizione scritta.La riunione <strong>di</strong> redazione si tiene <strong>in</strong> classe dove vengono specificati gli argomenti/filoni sucui verteranno gli articoli che generalmente consistono <strong>in</strong> riflessioni sul miglioramento <strong>delle</strong>con<strong>di</strong>zioni della vita carceraria, storie <strong>di</strong> vita vissuta, racconti fantastici, poesie, giochil<strong>in</strong>guistici...Una volta che l’attività <strong>di</strong> redazione si è maggiormente consolidata, la composizione scrittaavviene <strong>in</strong> cella sia come lavoro <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale, sia come lavoro a piccoli gruppi.La correzione dei testi prodotti a livello grammaticale, s<strong>in</strong>tattico e <strong>di</strong> analisi del testo avviene<strong>in</strong> classe collettivamente con il supporto dell’<strong>in</strong>segnante, così come la fase <strong>di</strong> impag<strong>in</strong>azione.Per l’organizzazione <strong>delle</strong> pag<strong>in</strong>e dei giornal<strong>in</strong>i viene utilizzato il programmaPublisher e lo scanner per l’<strong>in</strong>serimento <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i. La prima copia <strong>delle</strong> testate sistampa all’<strong>in</strong>terno dell’Istituto, perché deve essere sottoposta alla autorizzazione della Direzionedel carcere, mentre la duplicazione <strong>in</strong> fotocopie si realizza presso l’IPSIA “Corni”.Di ogni numero vengono riprodotte 130 copie, <strong>di</strong> cui 100 vengono <strong>di</strong>stribuite ai detenuti e30 dest<strong>in</strong>ate ad autorità, enti ed altri Istituti <strong>di</strong> pena.Prodotto realizzatoGiornal<strong>in</strong>i cartacei e recentemente anche <strong>in</strong> Power Po<strong>in</strong>tRisultati raggiuntiQuesta opportunità all’<strong>in</strong>izio non viene sempre accettata dagli studenti-detenuti, i qualisuperato il primo scoglio e una volta realizzato il primo numero dei giornal<strong>in</strong>i, si <strong>mostra</strong>nopiù motivati e <strong>in</strong>teressati nella prosecuzione dell’esperienza. È molto importante cheall’<strong>in</strong>terno <strong>delle</strong> varie redazioni siano presenti studenti particolarmente attivi e tra<strong>in</strong>anti,che possano essere così <strong>di</strong> stimolo anche per gli altri. L’esperienza viene vissuta comunquepositivamente e prova <strong>di</strong> ciò è il buon livello <strong>di</strong> partecipazione alle attività.Purtroppo, a causa dei tempi lunghi che regolano il controllo e il vaglio <strong>delle</strong> autorità carcerariesu qualsiasi tipo <strong>di</strong> materiale, è possibile realizzare solo due numeri l’anno per o-gni testata.L’esperienza <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> giornal<strong>in</strong>i del carcere <strong>di</strong> “Sant’Anna” Evafuori, Voci <strong>di</strong> qu<strong>in</strong>ta,Ricercate che andrebbe <strong>in</strong>serita all’<strong>in</strong>terno dei C.T.P. per l’Educazione degli Adulti, è statadocumentata nell’ambito l<strong>in</strong>guistico-espressivo, poiché particolarmente significativa relativamentea questa area <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are.172


Formazione173


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Difficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento175


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Disturbi specifici d'appren<strong>di</strong>mentoTitolo del corso"Dislessia e <strong>di</strong>sturbi specifici dell'appren<strong>di</strong>mento:conoscere e affrontare il problema nella scuola1° e 2° livello"EspertiTressol<strong>di</strong> Patrizio (Università <strong>di</strong> Padova - Dipartimento <strong>di</strong> Psicologia)Stella Giacomo (Associazione Italiana Dislessia - Università degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Urb<strong>in</strong>o)Savelli Enrico (Azienda Sanitaria Locale <strong>di</strong> Rim<strong>in</strong>i)Profumo Enrico (Associazione Italiana Dislessia - Istituto Ospedaliero S. Paolo Milano)Masi Gabriele (IRCCS Stella Maris – Università <strong>di</strong> Pisa)Bickel Jacquel<strong>in</strong>e (Azienda Sanitaria Locale Toscana)Gibertoni Milena (Azienda USL <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>)Cornia M. Crist<strong>in</strong>a (Azienda USL <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>)Barbieri Gaia (Azienda USL <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, Distretto <strong>di</strong> Castelfranco E.)Mari Rita (Azienda USL <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, Distretto <strong>di</strong> Carpi)Meloni Marilena (Associazione Italiana Dislessia)Sponza Natalia (Associazione Italiana Dislessia)Borgonovo ElioNardoni ElenaCav<strong>in</strong>a CarlaCoord<strong>in</strong>atore/iGibertoni Milena, Cornia M. Crist<strong>in</strong>aEnte organizzatoreCDHIn collaborazione / convenzioneProvve<strong>di</strong>torato agli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, Azienda USL <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> Servizio <strong>di</strong> NeuropsichiatriaInfantile, Associazione Italiana Dislessia (AID)Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>volti- <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> scuola dell’<strong>in</strong>fanzia, elementare, me<strong>di</strong>e e superiori- tecnici della riabilitazioneSede e periodo <strong>di</strong> realizzazione<strong>Modena</strong>, Aula Magna del Liceo Muratori, novembre 2000 - febbraio 2001Area tematicaScuolaF<strong>in</strong>alità sensibilizzare <strong>in</strong>segnanti e personale addetto alla riabilitazione sul problema dei ragazz<strong>in</strong>icon <strong>di</strong>sturbi specifici <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento (<strong>di</strong>slessia) stimolare la ricerca <strong>di</strong> pratiche <strong>di</strong>dattiche adatte e facilitanti stimolare il raccordo tra <strong>in</strong>segnanti e tecnici per <strong>in</strong>tervenire sulle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> lettura <strong>in</strong>modo efficace177


stimolare il confronto tra <strong>in</strong>segnanti, per capire che il lavoro <strong>in</strong>iziale sulla letto- scritturapuò e deve essere condotto <strong>in</strong> modo da identificare precocemente i problemi, per un<strong>in</strong>tervento rapido <strong>di</strong> aiutoContenuto tematicoDisturbi specifici d’appren<strong>di</strong>mento, <strong>di</strong>slessia, lettura, scrittura, riabilitazione, <strong>di</strong>datticaDest<strong>in</strong>atariInsegnanti dei <strong>di</strong>versi ord<strong>in</strong>i scolastici, tecnici della riabilitazione, genitoriDescrizione del percorso/processoLa letteratura <strong>in</strong>ternazionale <strong>in</strong><strong>di</strong>ca un’alta percentuale (tra il 4% e il 7%) <strong>di</strong> ragazz<strong>in</strong>i con<strong>di</strong>sturbi specifici dell'appren<strong>di</strong>mento, <strong>in</strong> particolare nella lettura; questo rappresenta un fattoredestabilizzante che porta al <strong>di</strong>sadattamento sociale <strong>di</strong> una fascia significativamentenumerosa della popolazione scolastica.Risulta, per cui, necessario fornire una conoscenza approfon<strong>di</strong>ta del fenomeno, ponendole basi per un cambiamento dell’atteggiamento culturale, <strong>di</strong>dattico e valutativo nei confrontidegli alunni co<strong>in</strong>volti.Per ottenere ciò risulta importante l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione precoce del <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoe la conseguente programmazione <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi educativi e <strong>di</strong> recupero mirati alla riduzionedel problema. Un efficace <strong>in</strong>tervento nel campo della <strong>di</strong>slessia richiede accordo fra glioperatori che sono co<strong>in</strong>volti: <strong>in</strong>segnanti, logope<strong>di</strong>sti, psicologi e pedagogisti, il cui unicoobiettivo è quello <strong>di</strong> garantire a tutti gli alunni, e <strong>in</strong> particolare agli alunni con <strong>di</strong>sturbi specificid’appren<strong>di</strong>mento, un percorso scolastico adeguato e gratificante.Il corso ha avuto cadenza biennale; le lezioni frontali degli esperti hanno offerto ai corsistiuna vasta gamma <strong>di</strong> problemi su cui riflettere; i lavori <strong>di</strong> gruppo e gli <strong>in</strong>contri <strong>di</strong> <strong>di</strong>datticahanno favorito una partecipazione attiva dei corsisti, i quali hanno potuto confrontarsi traloro e con i relatori e ipotizzare percorsi <strong>di</strong> lavoro.Nel primo anno (1999/2000) l’impostazione <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are ha previsto la partecipazione<strong>di</strong> operatori dei servizi sanitari, <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnanti, <strong>di</strong> genitori e <strong>di</strong> persone <strong>di</strong>slessiche; gli <strong>in</strong>terventisi sono articolati secondo queste tematiche:- i modelli cognitivi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> lettura, scrittura e calcolo;- le caratteristiche, le cause e l’evoluzione della <strong>di</strong>slessia;- la gestione del percorso <strong>di</strong>agnostico nella realtà locale;- gli aspetti psicopatologici che accompagnano i <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento;- cosa significa essere <strong>di</strong>slessici: la parola ai <strong>di</strong>slessici e ai genitori;- come mo<strong>di</strong>ficare la <strong>di</strong>dattica per affrontare la <strong>di</strong>slessia: <strong>esperienze</strong> a confronto;- quali <strong>in</strong>terventi: tecniche <strong>di</strong> riabilitazione e strategie compensative.Il secondo anno <strong>di</strong> corso (2000/2001) ha avuto un carattere più operativo, fornendo <strong>in</strong><strong>di</strong>cazionie costruendo percorsi per poter <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare strategie <strong>di</strong>dattiche funzionali.I temi pr<strong>in</strong>cipali affrontati sono stati:- lo sviluppo cognitivo;- il lavoro fonologico;- raccordo tra <strong>in</strong>segnanti e tecnici per migliorare la padronanza nella lettura e nella scrittura(pratiche <strong>di</strong> lavoro: due <strong>in</strong>contri <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica);- <strong>di</strong>scalculia, <strong>di</strong>sturbi nel processo <strong>di</strong> calcolo;- un approccio costruttivo all’appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> numero e logica;- riflessioni conclusive: lo stato della conoscenza, gli <strong>in</strong>terventi a favore del <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong>slessico.Il corso ha <strong>in</strong>teressato un numero molto elevato <strong>di</strong> persone; è <strong>in</strong> preparazione un fascicoloche raccoglierà tutte le relazioni ed il materiale <strong>mostra</strong>to nei due anni <strong>di</strong> attività.178


Difficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoTitolo del corsoProgetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e ricercasulle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> letto-scritturaEspertiD’alessandro Daniela, Lami Laura, (Centro Regionale <strong>di</strong>sabilità l<strong>in</strong>guistiche e cognitive A-zienda USL Città <strong>di</strong> Bologna)Barbieri Gaia, Cottafavi Lorena (Azienda USL <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> Settore <strong>di</strong> Neuropsichiatria Infantile)Benfenati MonicaCoord<strong>in</strong>atore/iCentro Regionale Disabilità L<strong>in</strong>guistiche e cognitive Azienda Usl Città <strong>di</strong> BolognaEnte organizzatoreCDHIn collaborazione / convenzioneCircoli Didattici I, III, VII, VIII, XI <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e Circolo Didattico <strong>di</strong> CastelfrancoOrd<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiPrimo ciclo scuola elementareSede e periodo <strong>di</strong> realizzazionePresso le scuole co<strong>in</strong>volte, negli anni scolastici 1999/2000, 2000/2001, 2001/2002Area tematicaScuolaF<strong>in</strong>alitàRidurre i tempi <strong>di</strong> identificazione dei bamb<strong>in</strong>i con <strong>di</strong>fficoltà e ritardo <strong>di</strong> acquisizione dellascrittura, progettare <strong>in</strong> collaborazione con le <strong>in</strong>segnanti un percorso precoce <strong>di</strong> attività <strong>di</strong>recupero. Organizzazione <strong>di</strong> osservazioni cicliche, condotte <strong>in</strong> modo sistematico e calibrate<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i temporali, all’<strong>in</strong>terno della classe.Contenuto tematicoDifficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, lettura, scritturaDest<strong>in</strong>atariBamb<strong>in</strong>i e <strong>in</strong>segnantiDescrizione del percorso/processoL’attività nasce nel 1998, da una collaborazione del Centro Documentazione Han<strong>di</strong>cap e ilCentro regionale Disabilità l<strong>in</strong>guistiche e cognitive dell’Azienda USL Città <strong>di</strong> Bologna, perpromuovere un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sperimentale epidemiologica <strong>di</strong> ricerca sulle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> scritturanel primo ciclo della scuola elementare <strong>di</strong> alcuni circoli <strong>di</strong>dattici della città <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>.L’esperienza si è posta come obiettivo primario l’identificazione precoce <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>scrittura e l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> recupero specifici (gruppo sta<strong>di</strong>o pre- convenzionalee gruppo sta<strong>di</strong>o convenzionale sulla base della teoria dell’acquisizione della l<strong>in</strong>gua scritta<strong>di</strong> E. Teberoski).179


La collaborazione tra <strong>in</strong>segnanti, Operatori Psicopedagogici, logope<strong>di</strong>ste e psicologa hamesso <strong>in</strong> campo l<strong>in</strong>guaggi <strong>di</strong>versi, competenze specifiche, ricchezze e scambi reciproci<strong>in</strong>tegrati per un obiettivo comune:Progettare <strong>in</strong>sieme <strong>in</strong>terventi mirati con gruppi specifici <strong>di</strong> recupero per il superamentodella fase pre-convenzionale, il consolidamento della fase alfabetica <strong>in</strong> prima elementaree la stabilizzazione della fase ortografica <strong>in</strong> seconda elementare.Inizialmente è stato effettuato un <strong>in</strong>contro <strong>di</strong> formazione rivolto alle <strong>in</strong>segnanti<strong>delle</strong> classi prime sull’acquisizione nel bamb<strong>in</strong>o <strong>delle</strong> abilità <strong>di</strong> lettura e scrittura, sulle caratteristichedel <strong>di</strong>sturbo specifico <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e sulle modalità <strong>di</strong> recupero.Risulta che, <strong>di</strong> solito, per 7 bamb<strong>in</strong>i su 10 è possibile recuperare il ritardo <strong>di</strong> acquisizione;più specificatamente quando si riesce ad attuare un <strong>in</strong>tervento sistematico e precoce siriduce nettamente la percentuale dei bamb<strong>in</strong>i che dovrà essere <strong>in</strong>viata ai servizi sanitari,perché siano effettuati una <strong>di</strong>agnosi e un trattamento specialistico. Naturalmente precedentigravi problemi <strong>di</strong> sviluppo del l<strong>in</strong>guaggio e una storia familiare <strong>di</strong> problemi <strong>di</strong> lettura e<strong>di</strong> scrittura possono motivare la necessità <strong>di</strong> rivolgersi più precocemente ad uno specialistaper un aiuto.Il lavoro operativo è <strong>in</strong>iziato a gennaio <strong>di</strong> ogni anno scolastico con la somm<strong>in</strong>istrazione, daparte <strong>delle</strong> Operatrici Psicopedagogiche, <strong>di</strong> test <strong>in</strong>iziali collettivi a tutti i bamb<strong>in</strong>i <strong>delle</strong> classico<strong>in</strong>volti, che con una prova <strong>di</strong> dettato, (scelta come compito naturale compatibile conl’abituale contesto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento), potessero identificare precocemente bamb<strong>in</strong>i con<strong>di</strong>verse <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> scrittura.Successivamente alla restituzione dei dati elaborati dal personale tecnico (logope<strong>di</strong>ste delservizio <strong>di</strong> NPI <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> <strong>in</strong> collaborazione con le colleghe del Centro <strong>di</strong> Bologna), sonostate messe a punto strategie <strong>di</strong> recupero per i bamb<strong>in</strong>i a rischio <strong>di</strong> ritardo <strong>di</strong> acquisizione,con successivi <strong>in</strong>contri perio<strong>di</strong>ci con gli <strong>in</strong>segnanti e le logope<strong>di</strong>sta co<strong>in</strong>volte, sui dubbiemersi e sugli aspetti da approfon<strong>di</strong>re del progetto <strong>in</strong> corso.A maggio è stata ripetuta la prova <strong>di</strong> dettato <strong>di</strong> parole con comunicazione dei risultati delloscreen<strong>in</strong>g.In seconda elementare si sono svolte altre prove <strong>in</strong>iziali e f<strong>in</strong>ali, per l’identificazione <strong>di</strong><strong>di</strong>fficoltà nell’acquisizione della fase ortografica (lettura parole, non parole e dettato ortografico),a cui sono seguiti, con le stesse modalità del primo anno, <strong>in</strong>contri perio<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> restituzionedei dati e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>menti teorici e pratici sulla fase <strong>di</strong> ortografizzazione esulle modalità <strong>di</strong> lavoro per piccolo gruppo.All’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> questo percorso le <strong>in</strong>segnanti hanno potuto approfon<strong>di</strong>re il nucleo teoricodell’acquisizione della scrittura con approfon<strong>di</strong>menti, riflessioni e scambi, <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni bibliografichee materiali strutturati o appositamente costruiti, dalle <strong>in</strong>segnanti stesse sullabase <strong>delle</strong> riflessioni emerse durante gli <strong>in</strong>contri e il lavoro settimanale con i bamb<strong>in</strong>i.Il gruppo <strong>di</strong> lavoro, formato da <strong>in</strong>segnanti e da tecnici, si è confrontato perio<strong>di</strong>camente percostruire un <strong>in</strong>contro produttivo tra l<strong>in</strong>guaggi ed <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong>verse (come quelli appartenential mondo scolastico e la mondo dei servizi), conciliare una <strong>di</strong>dattica viva e sensibilealle caratteristiche <strong>di</strong> ogni bamb<strong>in</strong>o, con rigore metodologico e verifiche cont<strong>in</strong>ue;ridurre i tempi per l’identificazione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficoltà (circa il 10% dei bamb<strong>in</strong>i che <strong>in</strong>iziano a<strong>di</strong>mparare a leggere e a scrivere ha <strong>di</strong>fficoltà che richiedono <strong>in</strong>terventi suppletivi a scuola,per 7 bamb<strong>in</strong>i su 10 è possibile recuperare il ritardo <strong>di</strong> acquisizione, quando si riesce adattuare un <strong>in</strong>tervento sistematico e precoce, così da evitare l’<strong>in</strong>vio ai servizi);riflettere sul ruolo cruciale della fonologia all’<strong>in</strong>terno del sistema alfabetico italiano con leimplicazioni <strong>di</strong>dattiche relative.Le <strong>in</strong>segnanti, proprio <strong>in</strong> relazione al ruolo che la l<strong>in</strong>gua scritta va ad assumere nelle primissimefasi <strong>di</strong> acquisizione, hanno rielaborato giochi, attività, <strong>in</strong>terventi, riflessione <strong>di</strong>dattichepiù generali, considerando il sistema scrittura come un sistema semiotico con caratteristicheautonome, con un appren<strong>di</strong>mento che passa attraverso una serie complessad’acquisizioni l<strong>in</strong>guistiche e metal<strong>in</strong>guistiche.180


Sono stati progettati percorsi <strong>di</strong> consapevolezza fonologica sulla base <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficoltà evidenziate(gruppo pre-Convenzionale e Convenzionale) con laboratori specifici attivati dallestesse <strong>in</strong>segnanti nell’orario scolastico con le seguenti caratteristiche:*Gruppi <strong>di</strong> recupero con spazi –laboratori de<strong>di</strong>cati <strong>in</strong>teramente alla scrittura <strong>in</strong> cui, partendodalla teoria, calibrare l’<strong>in</strong>tervento, il numero <strong>di</strong> parole e <strong>di</strong> segni da utilizzare e garantireal tempo stesso una giusta dose <strong>di</strong> autonomia. Proposte crescenti, graduate, elaborate <strong>in</strong> un’analisi qualitativa dell’errore che permetteva<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re le competenze sottostanti. Piccolo gruppo perché privilegia il confronto attraverso l’<strong>in</strong>terazione sociale, aiuta acostruire processi e strategie culturali <strong>di</strong> pensiero e appren<strong>di</strong>mento, aiutando i bamb<strong>in</strong>ia <strong>di</strong>ventare maggiormente consapevoli del proprio pensiero.Il successo dell’<strong>in</strong>tervento è stata la programmazione con gli <strong>in</strong>segnanti del lavoro nellesue s<strong>in</strong>gole fasi, calibrando il livello <strong>delle</strong> proposte da presentare ai bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong> relazionealle loro effettive capacità e potenzialità, tenendo conto del loro livello <strong>di</strong> concettualizzazionedella l<strong>in</strong>gua scritta, dando loro la possibilità <strong>di</strong> confrontarsi sulla base <strong>delle</strong> loro ipotesi.Le <strong>in</strong>segnanti hanno gradualmente approfon<strong>di</strong>to perché fosse importante proporre neigruppi attività graduali nella segmentazione della forma l<strong>in</strong>guistica e perché a compiti <strong>di</strong>versifossero implicate operazioni e processi <strong>di</strong>versi.Riteniamo importante sottol<strong>in</strong>eare come <strong>di</strong>versi l<strong>in</strong>guaggi e competenze (il mondo dellascuola e della ricerca <strong>in</strong> questa esperienza) si siano <strong>in</strong>contrati, confrontati e messi <strong>in</strong> <strong>di</strong>scussione<strong>in</strong> una metodologia <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento chiara e precoce.181


Integrazione scolasticaTitolo del corsoInsegnamento-appren<strong>di</strong>mento <strong>in</strong> un’ottica metacognitivae cooperativa: le proposte del Progetto MS (1° e 2° livello)Ruolo e funzioni dell’Operatore PsicopedagogicoEspertiVianello Renzo (Università <strong>di</strong> Padova)Ente organizzatoreCDHOrd<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuole d’<strong>in</strong>fanzia, elementari e me<strong>di</strong>eSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneSede del CDH e del CDE; 1° livello: nov.2000, 2° livello: ott. 2000-marzo 2001Area tematicaScuolaF<strong>in</strong>alitàValutare un aspetto cruciale dello sviluppo dell’<strong>in</strong>telligenza: il passaggio dal pensiero <strong>in</strong>tuitivoa quello operatorio-concreto; effettuare l’<strong>in</strong>tervento volto al potenziamento <strong>delle</strong> strutturementali <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà o Han<strong>di</strong>cap, attraverso l’utilizzo del materiale MS. Approfon<strong>di</strong>relo sviluppo metacognitivo della mente e l’approfon<strong>di</strong>mento cooperativo.Contenuto tematicoIntegrazione scolastica, psicologia dello sviluppo, appren<strong>di</strong>mento cooperativo.Dest<strong>in</strong>atariInsegnanti <strong>di</strong> scuola dell’<strong>in</strong>fanzia, scuola elementare, secondaria <strong>di</strong> primo grado ( <strong>in</strong>s. curricolari,<strong>di</strong> sostegno, operatori psicopedagogici ), operatori socio-sanitari ( psicologi, neuropsichiatri,logope<strong>di</strong>sti ),operatori socio-assistenziali ( educatori ), genitori.Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniNella realtà scolastica la presenza <strong>di</strong> bamb<strong>in</strong>i: <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap, con <strong>di</strong>fficoltàd’appren<strong>di</strong>mento, con svantaggio socio-culturale, richiede agli operatori conoscenze <strong>di</strong>psicologia generale e dello sviluppo, e conoscenze <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento - appren<strong>di</strong>mentometacognitivo e cooperativo.Articolazione <strong>delle</strong> fasi dell'attività formativa1^Fase: ( 1° livello)Lezioni sui seguenti temi:• il ritardo mentale e le <strong>di</strong>fficoltà d’appren<strong>di</strong>mento con riferimento ad alcune teorie;• la metacognizione;• l’appren<strong>di</strong>mento cooperativo;• presentazione del materiale MS ( Mental Structures ) e possibilità d’utilizzo.182


2^Fase: ( 2° livello )Questa fase ha co<strong>in</strong>ciso con alcuni <strong>in</strong>contri <strong>di</strong> supervisione da parte del conduttore, rivoltia coloro che avevano già frequentato il corso <strong>di</strong> 1° livello e già erano <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> utilizzareil materiale del Progetto MS.Lo scopo degli <strong>in</strong>contri è stato quello <strong>di</strong> favorire momenti <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> riflessione <strong>in</strong>tornoalle <strong>esperienze</strong> <strong>in</strong> atto, allo scopo <strong>di</strong> creare un gruppo permanente <strong>di</strong> ricerca sul territoriomodenese.Risultati attesi/raggiuntiMolto <strong>in</strong>teressante ed utile è stata la relazione <strong>in</strong>troduttiva che ha posto l’attenzione su <strong>di</strong>versiaspetti relativi all’appren<strong>di</strong>mento e sulle teorie <strong>in</strong> campo psicologico.Altrettanto utile è stata la conoscenza approfon<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> uno strumento ( IL Progetto MS ),che è stato successivamente utilizzato <strong>in</strong> molte scuole <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e Prov<strong>in</strong>cia e <strong>in</strong> maniera<strong>di</strong>versificata.Si propongono, a carattere esemplificativo, le descrizioni s<strong>in</strong>tetiche <strong>di</strong> due <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong>attività nelle scuole dell’<strong>in</strong>fanzia, che hanno utilizzato il materiale del progetto.CARATTERISTICHE DEL PROGETTO:Un test ( OLC) per la valutazione del passaggio dal pensiero <strong>in</strong>tuitivo al pensiero operatorio.Tre guide ( CFI- NST- SR ) con materiale volto al potenziamento <strong>delle</strong> strutture mentali <strong>in</strong>caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà o situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap.OLC: Operazioni Logiche e ConservazioneIl test fornisce riferimenti quantitativi sul livello raggiunto dal bamb<strong>in</strong>o nel pensiero logiconelle aree della numerazione, della seriazione, della classificazione e della conservazionedella quantità <strong>di</strong> sostanza.Le capacità misurate dal test sono necessarie per gran parte degli appren<strong>di</strong>menti tipici deiprimi anni della scuola elementare.CFV: Corrispondenze e Funzioni. InterventoSono state elaborate proposte ( sotto forma <strong>di</strong> schede operative ) relative a c<strong>in</strong>que aree:- corrispondenze a livello qualitativo;- corrispondenze quantitative <strong>di</strong>rette;- corrispondenze quantitative <strong>in</strong>verse;- funzioni <strong>di</strong>rette;- funzioni <strong>in</strong>verse.NST: Nozioni Spaziali e TemporaliIl materiale operativo propone 46 situazioni <strong>di</strong> lavoro <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e crescente <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà.L’ampia area <strong>delle</strong> nozioni spaziali e temporali comprende numerosi settori, tra cui,:vic<strong>in</strong>o-lontano, alto-basso, rapporti spazio-temporali, veloce e lento.SR: Simmetrie e RotazioniIl materiale comprende strumenti concreti e schede operative.Il bamb<strong>in</strong>o è sollecitato a compiere le operazioni mentali richieste <strong>in</strong> situazioni <strong>in</strong> cui vengonoeffettuate simmetrie e rotazioni.INDICAZIONI GENERALI PER IL RAPPORTO INSEGNAMENTO-APPRENDIMENTOLe guide relative ad ogni proposta contengono <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni generali sulle modalità ritenuteottimali nel rapporto <strong>in</strong>segnamento-appren<strong>di</strong>mento ( ralative,ad esempio, alla necessità <strong>di</strong><strong>in</strong>staurare un rapporto <strong>in</strong> cui il bamb<strong>in</strong>o/adolescente sia attivo, partecipe; alla funzione che183


possono avere certe <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni l<strong>in</strong>guistiche; alla utilità <strong>di</strong> favorire la conoscenza <strong>di</strong> comefunziona la propria mente durante il processo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento-metaconoscenza; al ruolodei conflitti cognitivi,ecc...)Scuola dell’<strong>in</strong>fanzia “Boschi”Anno scolastico 1999/ 2000Il Progetto è stato proposto ai bamb<strong>in</strong>i della sezione “5 anni”. La sezione era prevalentementecomposta da bamb<strong>in</strong>i stranieri e da bamb<strong>in</strong>i provenienti da famiglie <strong>di</strong>sagiate dalpunto <strong>di</strong> vista economico. In l<strong>in</strong>ea generale la frequenza era irregolare.Il test O.L.C. (Operazioni Logiche e Conservazione) è stato proposto solo ai bamb<strong>in</strong>i ritenuti,dalle <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sezione, <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà (problemi cognitivi o l<strong>in</strong>guistici). Il test è statoproposto prima e dopo l’<strong>in</strong>tervento (ve<strong>di</strong> tabella).Si è pensato opportuno, comunque, rivolgere il Progetto, attraverso l’utilizzo dei materialirelativi a: “Corrispondenze e funzioni” e “Nozioni spazio- temporali”, a tutti i bamb<strong>in</strong>i dellasezione, <strong>di</strong>visi <strong>in</strong> piccoli gruppi (4- 5 bamb<strong>in</strong>i) per favorire lo scambio verbale e la <strong>di</strong>scussione.L’operatrice psicopedagogica del 6° Circolo e la coord<strong>in</strong>atrice <strong>delle</strong> scuole dell’<strong>in</strong>fanziastatali <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> hanno proposto ai bamb<strong>in</strong>i, sia il test che i materiali del Progetto M- S(due <strong>in</strong>contri settimanali <strong>di</strong> mezz’ora).Per presentare ai bamb<strong>in</strong>i il materiale relativo a “Nozioni spazio- temporali”, sono stati utilizzatii personaggi, Cric e Croc, che compaiono nelle immag<strong>in</strong>i, per realizzare uno “sfondo<strong>in</strong>tegratore”: è stata <strong>in</strong>ventata una storia seguita dalla costruzione dei due personaggicon uso <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong> recupero. Questa <strong>in</strong>iziativa ha avuto un grande successo: Cric eCroc sono stati utilizzati, nella scuola dell’<strong>in</strong>fanzia, anche <strong>in</strong> altre situazioni e sono <strong>di</strong>ventatii compagni <strong>di</strong> viaggio verso la scuola elementare (per un Progetto <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uità).Il percorso ha avuto, per i bamb<strong>in</strong>i ritenuti <strong>in</strong> <strong>di</strong>fficoltà, esiti positivi (ve<strong>di</strong> tabella) e, complessivamente,si è rivelata un’esperienza <strong>di</strong>dattica positiva per tutti. Gli aspetti più significativisono stati i seguenti:L’attività <strong>in</strong> piccolo gruppo ha favorito la riflessione, la <strong>di</strong>scussione, il confronto tra <strong>di</strong>versipunti <strong>di</strong> vista, la negoziazione;L’osservazione dei bamb<strong>in</strong>i, da parte <strong>di</strong> chi ha condotto l’attività, ha consentito <strong>di</strong> cogliereaspetti quali:le competenze dei s<strong>in</strong>goli bamb<strong>in</strong>i a livello cognitivole competenze sul piano della conversazione e della comprensionele d<strong>in</strong>amiche relazionali.Nome Punteggio ottenutoprima dell’<strong>in</strong>terventoPunteggio ottenutodopo l’<strong>in</strong>terventoA. 10 11J. 6K. 4 4 *S. 6 10G. 7 7S. A. 6 8M. 6 9Bamb<strong>in</strong>o <strong>in</strong> seguito certificato (“Problemi <strong>di</strong> l<strong>in</strong>guaggio e <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, conseguente alieve ritardo mentale”)184


Scuola dell’<strong>in</strong>fanzia “Carbonieri”Il Progetto è stato proposto ad alcuni bamb<strong>in</strong>i della sezione “5 anni”. Su <strong>in</strong><strong>di</strong>cazione <strong>delle</strong><strong>in</strong>segnanti, il test è stato somm<strong>in</strong>istrato a 11 bamb<strong>in</strong>i (uno dei quali seguito daun’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> sostegno). Ai c<strong>in</strong>que bamb<strong>in</strong>i che hanno totalizzato il punteggio più basso(da 4 a 6) è stata proposta un’attività <strong>in</strong> piccolo gruppo (6 bamb<strong>in</strong>i) con l’utilizzo <strong>di</strong> partedel materiale del Progetto M- S: “Corrispondenze e funzioni” e “Nozioni spazio- temporali”.Il gruppo risultava omogeneo, tenendo conto dei risultati del test, mentre poteva essereconsiderato eterogeneo, tenendo conto <strong>delle</strong> problematiche evidenziate dalle <strong>in</strong>segnanti:A. manifestava problemi <strong>di</strong> relazione e <strong>di</strong> comprensione;H. aveva problemi <strong>di</strong> comprensione l<strong>in</strong>guistica e <strong>di</strong> comportamento (<strong>di</strong>fficoltà ad assumerepiccole responsabilità e regole <strong>di</strong> convivenza);S. era <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio familiare;E. era <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio familiare e manifestava problemi relazionali;F. “soffriva” <strong>di</strong> grosse <strong>in</strong>coerenze educative da parte dei genitori;G. era talmente timida ed <strong>in</strong>troversa da avere problemi <strong>di</strong> relazione sia con i pari che congli adulti.Una <strong>in</strong>segnante della sezione “ha condotto” il gruppo, l’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> sostegno ha svolto ilruolo <strong>di</strong> “osservatore esterno” prendendo appunti circa le <strong>in</strong>terazioni verbali e le d<strong>in</strong>amicherelazionali dei bamb<strong>in</strong>i.L’<strong>in</strong>tervento, proposto per due giorni settimanali della durata <strong>di</strong> circa mezz’ora, ha avutoesiti decisamente positivi:I bamb<strong>in</strong>i più “chiusi” e restii ad <strong>in</strong>tervenire nelle attività collettive (<strong>di</strong> grande gruppo) erano<strong>in</strong>coraggiati “a proporsi” nel piccolo gruppo;Alcuni bamb<strong>in</strong>i (<strong>in</strong> particolare uno) sono stati <strong>di</strong> forte stimolo per i compagni; molto presentisono state la <strong>di</strong>scussione e la negoziazione tra i bamb<strong>in</strong>i circa le ipotesi sollecitatedal materiale del Progetto;La figura dell’<strong>in</strong>segnante- osservatore ha consentito un’osservazione più partecipe e sistematicadei bamb<strong>in</strong>i. Al term<strong>in</strong>e <strong>di</strong> ogni <strong>in</strong>tervento erano previsti momenti <strong>di</strong> riflessione e<strong>di</strong> confronto tra le <strong>in</strong>segnanti.Ai bamb<strong>in</strong>i è piaciuto particolarmente il materiale relativo a “Corrispondenze e funzioni” , ilprimo a loro presentato, <strong>in</strong> quanto più accattivante dal punto <strong>di</strong> vista grafico (es. presenzadel colore) rispetto al materiale relativo a “Nozioni spazio- temporali”.Nome Punteggio ottenuto Punteggio ottenutoprima dell’<strong>in</strong>tervento dopo l’<strong>in</strong>terventoA. 8F. 5 8G. 4 14E. 6 12S. 6 8A. 6Come già accennato precedentemente si è formato un gruppo <strong>di</strong> lavoro che, con la supervisioneperio<strong>di</strong>ca del Prof. Vianello ha lavorato su alcuni progetti. Il gruppo è formato,<strong>in</strong> prevalenza, da Operatori Psicopedagogici (O.P.) della Prov<strong>in</strong>cia.Prima <strong>di</strong> esporre un altro progetto su cui il gruppo si è confrontato, si è ritenuto opportunoproporre una riflessione sulla figura dell’Operatore Psicopedagogico.185


Nasce nel 1977 con la Legge 517 che ne def<strong>in</strong>isce i compiti: attivare percorsi scolastici ed<strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> supporto alla piena attuazione del <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o.Nel 1992, con la Legge Quadro 104, l’O.P. viene <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato come uno degli estensori delprofilo d<strong>in</strong>amico Funzionale, ai f<strong>in</strong>i della formulazione del Piano Educativo In<strong>di</strong>vidualizzato.Nel 1988, con la Legge 426, si <strong>in</strong><strong>di</strong>viduava come ricercatore ed osservatore dei processi<strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento, come me<strong>di</strong>atore dei processi comunicativi e relazionali, esperto <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagioe facilitatore dei climi <strong>di</strong> sviluppo.Tali competenze vengono <strong>in</strong>tegrate nel 1994 con la C.M. 257, quando l’O.P. <strong>di</strong>viene unafigura <strong>di</strong> supporto nella lotta contro la <strong>di</strong>spersione scolastica e la prevenzionedell’<strong>in</strong>successo formativo.Nel 1998 il D.M. 331 conferma le l<strong>in</strong>ee precedenti e apre l’<strong>in</strong>tervento dell’operatorenell’area dell’<strong>in</strong>novazione e della sperimentazione <strong>di</strong>dattica.A tutt’oggi, comunque, il <strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> un docente come psicopedagogista rimane con<strong>di</strong>zionatoalla presentazione <strong>di</strong> un progetto annuale e alla valutazione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> organico.L’<strong>in</strong>tervento degli O.P. copre aree <strong>di</strong>verse:Coord<strong>in</strong>are i percorsi <strong>di</strong> <strong>in</strong>tegrazione degli alunni <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap;Sostenere le attività contro la <strong>di</strong>spersione e il <strong>di</strong>sagio;Collaborare alla progettazione <strong>di</strong> momenti <strong>di</strong> flessibilità e alla conduzione <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi modularisulle classi e con gruppi <strong>di</strong> alunni;Pre<strong>di</strong>sporre azioni <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uità <strong>di</strong>dattico educativa;Condurre attività <strong>di</strong> aggiornamento per i colleghi;Elaborare materiali <strong>di</strong>dattici ed <strong>in</strong>formativi per i docenti;Documentare le attività pre<strong>di</strong>sposte;Tessere una rete <strong>di</strong> contatti con le agenzie e gli enti formativi e professionali presenti sulterritorio:Risulta evidente come l’elemento comune sia l’attenzione alla ricerca, all’<strong>in</strong>novazione ealla qualità dei percorsi formativi.In prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> operano, attualmente, circa 30 <strong>in</strong>segnanti con figure equiparabili alprofilo <strong>di</strong> Psicopedagogista. La maggioranza <strong>di</strong> questi operatori ha una formazione pedagogicae una lunga esperienza <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento. Ciò garantisce un procedere che non siesaurisce nel parere dell’esperto sui casi problematici, ma che costruisce od ipotizza percorsi<strong>di</strong> azione pedagogica e <strong>di</strong>dattica.Le agenzie con cui si rapportano sono: CDE, CDH, i Servizi Sociali comunali, il Servizio <strong>di</strong>Neuropsichiatria Infantile, il Centro per le famiglie, il Centro adolescenti, il Centro stranieri,l’Università, la Consulta del volontariato e il CNIS.Attualmente si sta lavorando:- alla def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> un protocollo <strong>di</strong> osservazione <strong>in</strong>terno alla scuola per la rilevazione <strong>di</strong>bisogni educativi speciali;- all’attuazione <strong>di</strong> una sperimentazione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> potenziamento cognitivo e <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento<strong>di</strong>fferenziato e/o cooperativo nelle classi con alunni <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap;- allo stu<strong>di</strong>o percorsi <strong>di</strong> formazione – <strong>in</strong>tervento mirati alla prevenzione della <strong>di</strong>sabilità <strong>di</strong>acquisizione della letto-scrittura.Tuttavia la mancanza <strong>di</strong> stabilità della figura dell’O.P. co<strong>in</strong>cide con una sorta <strong>di</strong> progettualitàa term<strong>in</strong>e che rischia <strong>di</strong> <strong>in</strong>ficiare il lavoro svolto.186


Titolo del corsoProtocollo <strong>di</strong> rilevazione/valutazione<strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoEspertiFerrari Oretta (Scuola elementare <strong>di</strong> Bomporto)Freschi Franca (Scuola elementare <strong>di</strong> Spilamberto)Malagutti Brunella (Scuola elementare <strong>di</strong> F<strong>in</strong>ale Emilia)Righi Patrizia (Scuola elementare <strong>di</strong> Cavezzo)Coord<strong>in</strong>atore/iVianello RenzoEnte organizzatoreLe scuole dei Circoli <strong>di</strong>: Bomporto, Spilamberto, F<strong>in</strong>ale Emilia, Cavezzo.Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiTutte le classi della Scuola Elementare.Sede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneSe<strong>di</strong> dei rispettivi circoli <strong>di</strong>dattici / Dicembre 2000-Giugno 2001.Area tematicaScuola / Difficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.Difficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoF<strong>in</strong>alitàMettere a fuoco le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento per <strong>in</strong>tervenire <strong>in</strong> modo più mirato ed efficace.Contenuto tematicoDifficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, lettura, scrittura, matematica.Dest<strong>in</strong>atariGli alunni <strong>delle</strong> classi della Scuola Elementare.Personale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti e operatori psicopedagogici.Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniSono sempre più numerose le segnalazioni degli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> alunni con <strong>di</strong>fficoltà e/o ritardonell’appren<strong>di</strong>mento scolastico.Questo Protocollo nasce dall’esigenza <strong>di</strong> alcuni operatori psicopedagogici <strong>di</strong> avere un efficacee pratico strumento conoscitivo che permetta loro <strong>di</strong> rilevare tali <strong>di</strong>fficoltà per poterpoi <strong>in</strong>tervenire nella maniera più adeguata possibile, fornendo, <strong>in</strong> questo modo, un aiutoconcreto agli <strong>in</strong>segnanti e rispondendo <strong>in</strong> maniera tempestiva ai bisogni degli alunni.187


MotivazioneIn<strong>di</strong>viduare uno strumento puntuale ed efficace per poter avere un quadro generale <strong>delle</strong>capacità e <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficoltà dell’alunno <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato come soggetto con problemi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.ContenutiIl Protocollo si def<strong>in</strong>isce come strumento <strong>di</strong> rilevazione/valutazione del livello degli appren<strong>di</strong>mentiscolastici: <strong>in</strong> particolare, esam<strong>in</strong>a le aree della lettura, della scrittura e <strong>delle</strong>abilità matematiche. All’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> ogni area sono state <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate <strong>delle</strong> sottocomponenticostitutive (corrispondenti alla messa <strong>in</strong> atto, da parte del soggetto, <strong>di</strong> processi cognitivi d<strong>in</strong>atura <strong>di</strong>versa) così articolate:Scritturaaspetti esecutiviaspetti costruttiviaspetti produttiviLetturacompetenza tecnicacomprensioneMatematica abilità numeriche comprensioneproduzionecalcolo scrittosoluzione dei problemiOgni sottocomponente è stata ulteriormente scomposta nelle s<strong>in</strong>gole componenti cognitivespecifiche allo scopo <strong>di</strong> facilitare l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>delle</strong> “fragilità” responsabili del mancatoo deficitario appren<strong>di</strong>mento dell’alunno.L’<strong>in</strong>tento è quello <strong>di</strong> ottenere un quadro generale <strong>delle</strong> capacità e <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficoltà del bamb<strong>in</strong>orelativamente all’ambito dell’appren<strong>di</strong>mento scolastico.Lo strumento qui proposto ha qu<strong>in</strong><strong>di</strong> lo scopo <strong>di</strong> conoscere un aspetto del più generaleprocesso <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento: è <strong>in</strong>fatti <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile tenere sempre a mente chel’appren<strong>di</strong>mento si presenta come un processo <strong>di</strong> tipo multicomposizionale, nel quale si<strong>in</strong>trecciano ed <strong>in</strong>teragiscono fattori <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e <strong>di</strong>versa.Articolazione <strong>delle</strong> fasi dell'attività formativa1° FASESegnalazione da parte degli <strong>in</strong>segnanti all’operatore psicopedagogico <strong>di</strong> eventuali alunnicon <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, per mezzo <strong>di</strong> un’apposita scheda tramite la quale si <strong>in</strong>vita,<strong>in</strong> forma <strong>di</strong>scorsiva, ad <strong>in</strong><strong>di</strong>care le pr<strong>in</strong>cipali <strong>di</strong>fficoltà rilevate.2°FASEIncontro tra team <strong>in</strong>segnanti e operatore psicopedagogico per la con<strong>di</strong>visione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficoltàriportate dalla scheda <strong>di</strong> segnalazione e la successiva compilazione comune delProtocollo <strong>di</strong> rilevazione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.3°FASESulla base dei dati registrati nel Protocollo, l’O.P. esegue una valutazione utilizzando provestrutturate secondo criteri oggettivi.4°FASEL’O.P. comunica al team, i risultati emersi dalla valutazione. In base al quadro complessivodella situazione, si concordano i contenuti e le modalità <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong>dattico specificoe soprattutto mirato.188


Nel caso <strong>in</strong> cui emergesse dalla valutazione una situazione <strong>di</strong> grave compromissione eproblematicità, contemporaneamente si propone alla famiglia un <strong>in</strong>vio al S.N.P.I. per piùprecisi accertamenti neuropsicologici.5°FASEGli <strong>in</strong>segnanti o lo stesso O.P realizzano il percorso <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualizzato concordato (se possibile,per piccoli gruppi anche a classi aperte).6°FASEAl term<strong>in</strong>e del percorso <strong>di</strong>dattico <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualizzato, l’O.P. ripropone all’alunno le stesse proveoggettive <strong>di</strong> valutazione per verificare eventuali cambiamenti nelle aree <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà sullequali si è specificatamente <strong>in</strong>tervenuto.7°FASEInsieme agli <strong>in</strong>segnanti, <strong>in</strong> base ai dati emersi dall’ultima valutazione, si ridef<strong>in</strong>isce il quadrodella situazione dell’alunno per decidere o la prosecuzione del percorso programmato,o la mo<strong>di</strong>fica dello stesso o l’<strong>in</strong>vio al S.N.P.I. (nel caso <strong>in</strong> cui quest’ultimo non sia già statoeffettuato <strong>in</strong> precedenza).Documentazione allegataSi allega copia del Protocollo <strong>di</strong> rilevazione/valutazione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.189


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Didattica modulare191


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L<strong>in</strong>gua italianaTitolo del corsoLa <strong>di</strong>dattica modulare nella prospettiva del riord<strong>in</strong>odei cicli e della revisione dei curricoliEspertiBertocchi DanielaCoord<strong>in</strong>atore/iMassarenti GiovanniEnte organizzatoreCDEIn collaborazione / convenzioneDirigenti scolastici scuole <strong>di</strong> I grado del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuola Secondaria <strong>di</strong> I gradoSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneScuola secondaria I grado "Cavour" - <strong>Modena</strong> - a.s.2000/2001Area tematicaL<strong>in</strong>gua ItalianaF<strong>in</strong>alità/Contenuto tematicoInformazione sulla <strong>di</strong>dattica modulare e costruzione <strong>di</strong> possibili percorsiDest<strong>in</strong>atariDocenti della scuola secondaria <strong>di</strong> I gradoDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni/MotivazioneAttività <strong>di</strong> formazione realizzata su proposta dei Dirigenti Scolastici <strong>delle</strong> Scuole Secondarie<strong>di</strong> I grado del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Articolazione <strong>delle</strong> fasi dell'attività formativaUn gruppo <strong>di</strong> docenti <strong>di</strong> Italiano <strong>delle</strong> scuole me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> ha aderito nel corsodell’anno scolastico 2000/2001 alla proposta <strong>di</strong> formazione del C.D.E. sulla <strong>di</strong>dattica modularetenuto dalla Prof.ssa Daniela Bertocchi. Nel corso degli <strong>in</strong>contri - <strong>di</strong>battito (due) allaprima parte teorica che verteva su ciò che si <strong>in</strong>tende per modulo, sono seguiti momenti <strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> gruppo. Tra un <strong>in</strong>contro e l’altro è stato richiesto ai partecipanti <strong>di</strong>strutturare un’unità modulare scegliendo come obiettivo lo sviluppo <strong>di</strong> una competenzal<strong>in</strong>guistica ritenuta significativa tra quelle del piano <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>. La Prof.ssa Bertocchi, nelcorso degli <strong>in</strong>contri, ha offerto spiegazioni e materiali utili ad affrontare l’argomento e amettere gli <strong>in</strong>segnanti nella possibilità <strong>di</strong> confrontarsi sul concetto <strong>di</strong> modulo e <strong>di</strong> analizzarnele potenzialità. Dai lavori è emerso che la <strong>di</strong>dattica per moduli, da non confonderecon quella per U. D. trova fattibilità <strong>in</strong> una struttura scolastica riformata e flessibile, centratasu chi apprende e sui suoi stili cognitivi, <strong>in</strong> una scuola della trasparenza, che mette<strong>in</strong> atto un contratto formativo con i genitori, che formula nuovi saperi e competenze <strong>di</strong> ba-193


se standard, unificati sul territorio nazionale, sui quali si certifica. È una scuola <strong>in</strong> cui appareevidente l’<strong>in</strong>terfaccia tra <strong>di</strong>dattica e organizzazione oraria. La scuola modularizzata<strong>di</strong>venta rigida <strong>in</strong> quanto il modulo fissa un preciso numero <strong>di</strong> ore (20) necessarie. È unmodello che <strong>in</strong>segue quello anglosassone e che pone molti dubbi e perplessità, anche sesi può affermare che la modularità applicata <strong>in</strong> modo ragionevole permette percorsi <strong>di</strong>fferenziatie viene <strong>in</strong>contro alle scelte che la scuola deve fare.Che cos’è un modulo?Un modulo è un’unità elementare costitutiva <strong>di</strong> un <strong>in</strong>sieme modulare, costruita <strong>in</strong> modo dapotersi unire con altre parti che si possono comb<strong>in</strong>are a <strong>in</strong>castro.Un modulo è una parte significativa altamente omogenea e unitaria, una parte del tutto.ESEMPIO DI SCHEMA LOGICO CONCETTUALE PER LA PROGETTAZIONE DIUN MODULOCostruzione con<strong>di</strong>visaPROGETTAZIONE A SISTEMA DI UN MODULOMa dove vogliamo RISULTATO ATTESOarrivare, esattamente?- Saper spiegare, con lessico adeguato, con struttura coerente,<strong>in</strong> forma ragionevolmente economica, e utilizzando anche mez-zi non verbali, un proce<strong>di</strong>mento già noto al parlante (non necessariamentestu<strong>di</strong>ato e appreso a scuola)- Saper rispondere a domande <strong>di</strong> chiarificazione- Saper riprendere e spiegare punti complessiE da dove partiamo?LIVELLO DI PARTENZA/PREREQUISITI- Saper formulare oralmente, eventualmente sulla base <strong>di</strong> materialedato, strutture <strong>in</strong><strong>di</strong>cate, brevi narrazioni/descrizioni piani-Quali tappe sononecessarie per tutti?Quali <strong>di</strong>versi sentieritoccano questetappe?Come sono segnatele tappe? Si vaavanti, o ci si puòanche fermare otornare <strong>in</strong><strong>di</strong>etro?E c’è chi può fareun percorso piùlungo e/o più impegnativo?Quale bagaglio cisi porta <strong>di</strong>etro?QualistrumentificateOBIETTIVI INTERMEDI (previste due verifiche <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>e)- Riconoscere, all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> <strong>in</strong>siemi, sotto<strong>in</strong>siemi lessicali specifici;riconoscere alcuni semplici connettivi propridell’esposizione- Comprendere e ricostruire, anche <strong>in</strong> semplici l<strong>in</strong>guaggi nonverbali, un proce<strong>di</strong>mento ascoltatoAD ESEMPIO:- orale-scritto-orale- Dall’attività all’esposizione- Dalla sequenza iconica all’esposizione (o viceversa)- Dal manuale (tipo “fai da te” o “on l<strong>in</strong>e”) all’azioneall’esposizioneLe varietà <strong>di</strong> contenuti esperienzialiDALLE VERIFICHE INTERMEDIEIl modulo si percorre per <strong>in</strong>tero, ma:- si possono rallentare i ritmi per alcuni gruppi- si possono prevedere brevi sottogruppi <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goleconoscenze/procedurePERCORSO IN MAGGIORE AUTONOMIA, PIÙ LEGATO AGLIINTERESSI. ESEMPI:- Processo “immag<strong>in</strong>ario” (sarà vero o no?)- Il manuale dei nostri “fate da voi”LINGUISTICO - COGNITIVO:- Esperienze- Strutture- Modelli <strong>di</strong>scorsiviSTRUMENTI:194


servono a superareuna tappa specifica?E ce ne sono ancheche servonoper tutte le tappe?Che accor<strong>di</strong> siprendono primadella partenza?Ci sono responsabilitàparticolari?Quanto dura il percorso?- registrazioni au<strong>di</strong>o e video- mappe concettuali- …LESSICI ANCHE SPECIALIZZATI- Modelli semi-lavorativi- Schede <strong>di</strong> osservazioneCONTRATTO FORMATIVO(cfr. esempio sotto riportato)DA DEFINIRE IN BASE ALLE FASI E AL SETTING20 OREEsempio <strong>di</strong> modulo sul tema del “<strong>di</strong>battito”Lancio 2h Bra<strong>in</strong> storm<strong>in</strong>g sull’idea <strong>di</strong> <strong>di</strong>battitoNegoziazione 2h Personalizzazione <strong>delle</strong> fasiAttività <strong>di</strong> sviluppo *(pre fasi)8h Analisi per ruoli <strong>di</strong> un <strong>di</strong>battito televisivo:- conduttore: cosa fa?Attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione( per fasi)8h- esperto: cosa fa?- Griglia- Divisione della classe per ruoli:EspertoConduttorePubblicoUna parte della classe farà da osservatore- Proposta <strong>di</strong> tematiche varie (es.: a un<strong>di</strong>ci anni sipuò dormire fuori <strong>di</strong> notte?)- Scelta <strong>di</strong> una tematica- Gioco del tribunale (momento decisionale)*A metà dello sviluppo verrà fatta una verifica alla quale seguirà una fase <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazionedell’attività, per cui:- alcuni lavoreranno su testi scritti- alcuni lavoreranno su <strong>in</strong>terviste- alcuni lavoreranno coi connettivi o con sequenze <strong>di</strong> fumetti, ecc.L’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione richiede la presenza <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnanti con competenze <strong>di</strong>verse.195


StoriaTitolo del corsoLa <strong>di</strong>dattica modulare nella prospettiva del riord<strong>in</strong>odei cicli e della revisione dei curricoliEspertiBrusa AntonioCoord<strong>in</strong>atore/iMassarenti GiovanniEnte organizzatoreCDEIn collaborazione / convenzioneDirigenti scolastici scuole <strong>di</strong> I grado del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuola secondaria <strong>di</strong> I gradoSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneScuola secondaria I "Cavour" - <strong>Modena</strong> - a.s.2000/2001Area tematicaStoriaF<strong>in</strong>alità/Contenuto tematicoInformazione sulla <strong>di</strong>dattica modulare e costruzione <strong>di</strong> possibili percorsiDest<strong>in</strong>atariDocenti della scuola secondaria <strong>di</strong> I gradoDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni /MotivazioneAttività <strong>di</strong> formazione realizzata su proposta dei Dirigenti Scolastici <strong>delle</strong> Scuole Secondarie<strong>di</strong> I grado del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Articolazione <strong>delle</strong> fasi dell'attività formativaUn gruppo <strong>di</strong> docenti <strong>di</strong> Storia <strong>delle</strong> scuole <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e <strong>in</strong>segnanti “tutor” <strong>di</strong> storia , haaderito alla proposta <strong>di</strong> formazione del C.D.E. che ha proposto <strong>in</strong>contri – <strong>di</strong>battito e <strong>di</strong> laboratoriocon il prof. Antonio Brusa , docente presso il Dipartimento <strong>di</strong> Scienze storiche esociali alla Facoltà <strong>di</strong> Lettere dell’ Università <strong>di</strong> Bari sulla Didattica modulare.Sono stati effettuati quattro <strong>in</strong>contri: due lezioni teoriche per illustrare cosa si <strong>in</strong>tende per MODULO e ipotizzare percorsimodulari da sperimentare nelle classi ; un’attività <strong>di</strong> laboratorio gestita da un esperto <strong>di</strong> HISTORIA LUDENS ; un <strong>in</strong>contro conclusivo <strong>di</strong> presentazione / <strong>di</strong>scussione <strong>di</strong> alcuni materiali prodotti daicorsisti.I risultati sono stati considerati sod<strong>di</strong>sfacenti.196


Ipotizzare una programmazione modulare vuol <strong>di</strong>re: Immag<strong>in</strong>are una scuola che abbia deciso <strong>di</strong> affrontare <strong>in</strong> positivo la propria ristrutturazione<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> autonomia, flessibilità <strong>di</strong> orario e riformulazione della professionalitàdocenteVantaggi <strong>di</strong> una progettazione per moduli:⇒ Componibilità del percorso scolastico⇒ Flessibilità del percorso formativo⇒ Possibilità <strong>di</strong> utilizzare lo stesso modulo all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> percorsi formativi <strong>di</strong>versiUN MODELLO DI PROGRAMMAZIONE MODULARESAPERE ESSENZIALE E DI APPROFONDIMENTO NELL’INSEGNAMENTO DEL NO-VECENTOLA PROGRAMMAZIONE SI ARTICOLA SU DUE LIVELLI :IL PROGRAMMA DI BASE (O ESSENZIALE), costruito per il raggiungimento della “CA-PACITÀ elementare dell’allievo DI ORIENTARSI NEL NOVECENTO “ (30 ORE)l’obiettivo è quello <strong>di</strong> portare gli allievi a comprendere la <strong>di</strong>fferenza che <strong>in</strong>tercorre tra il loro passato imme<strong>di</strong>ato e il mondocontemporaneo a usare una mappa semplificata del secolo (quando <strong>in</strong>izia ? quando si trasforma alproprio <strong>in</strong>terno? noi <strong>in</strong> quali settori del secolo ci troviamo?)IL PROGRAMMA DI APPROFONDIMENTO: MODULI UTILIZZATI PER CREARE PRO-GRAMMI FLESSIBILI E ADATTATI ALLE DIFFERENTI NECESSITÀ FORMATIVE DEIDISCENTI.MODULI DEL PROGRAMMA DI BASE1° COMPRENDERE QUANDO INIZIA IL NOVECENTO(4/6 ORE)2° COMPRENDERE LA PERIODIZZAZIONE FONDAMENTALE DEL NOVECENTO(10/14 ORE)3° COMPRENDERE LA PERIODIZZAZIONE DEL NOVECENTO(dal punto <strong>di</strong> vista della politica e della società)(10/14 ORE)4° MESSA A PUNTO DELLA MAPPA DEL NOVECENTO(4/6 ORE)MODULI DI RECUPERO , RINFORZO , APPROFONDIMENTOI MODULO:NORD - SUD, OVVERO IL PROGRESSO E IL LIMITEII MODULO:TEMPI MODERNI197


MatematicaTitolo del corsoLa <strong>di</strong>dattica modulare nella prospettiva del riord<strong>in</strong>odei cicli e della revisione dei curricoliEspertiSpirito GiulianoCoord<strong>in</strong>atore/iMassarenti GiovanniEnte organizzatoreCDEIn collaborazione / convenzioneDirigenti scolastici scuole <strong>di</strong> I grado del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuola secondaria <strong>di</strong> I gradoSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneScuola secondaria I "Cavour" - <strong>Modena</strong> - a.s.2000/2001Area tematicaMatematicaF<strong>in</strong>alità/Contenuto tematicoInformazione sulla <strong>di</strong>dattica modulare e costruzione <strong>di</strong> possibili percorsiDest<strong>in</strong>atariDocenti della scuola secondaria <strong>di</strong> I gradoDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni/MotivazioneAttività <strong>di</strong> formazione realizzata su proposta dei Dirigenti Scolastici <strong>delle</strong> Scuole secondarie<strong>di</strong> I grado del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Articolazione <strong>delle</strong> fasi dell'attività formativaL’attività formativa per quanto riguarda il gruppo <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are <strong>di</strong> Scienze Matematiche èstata strutturata <strong>in</strong> quattro <strong>in</strong>contri tenuti dal Prof. G. Spirito, docente <strong>di</strong> Matematica pressoun Liceo romano.Parlare <strong>di</strong> moduli e <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica modulare prima e pervenire, nella seconda fase, alla strutturazione<strong>di</strong> un modulo <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are, dovevano essere gli obiettivi fondamentali.La lezione frontale si è sostanzialmente alternata a momenti <strong>di</strong> riflessione <strong>di</strong> gruppo, piùche ad un vero e proprio lavoro <strong>di</strong> gruppo. Gli <strong>in</strong>contri sono stati improntati ad un <strong>di</strong>alogo<strong>di</strong> natura <strong>di</strong>dattica, a partire dall’esperienza del relatore per arrivare a confrontarsi <strong>in</strong>evitabilmentecon quelle dei docenti partecipanti. Attraverso luci<strong>di</strong>, schemi, esemplificazioni eprovocazioni sui fondamenti e i luoghi comuni della matematica, si è così andata sviluppandola successione degli <strong>in</strong>contri che, soprattutto nella seconda parte, contrariamentea quanto previsto, sono stati improntati all’acquisizione <strong>di</strong> conoscenze sui contenuti nella198


Riforma <strong>in</strong> <strong>di</strong>scussione <strong>in</strong> quel periodo e soprattutto sulla strutturazione dei curricola <strong>in</strong>generale e <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> matematica <strong>in</strong> particolare. La riflessione si è dunque talora rivoltaa cogliere ciò che della matematica è da ritenersi essenziale pervenendo così ad unaprima esemplificazione , un po’ più concreta <strong>delle</strong> l<strong>in</strong>ee fondanti la <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a.Il prodotto f<strong>in</strong>ale atteso avrebbe dovuto essere la produzione <strong>di</strong> un modulo <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are; tuttavia vista la complessità dell’argomento ci si è dapprima limitati a<strong>di</strong>potizzare un percorso modulare <strong>in</strong>erente il tema dei Numeri Razionali, poi solo una partedel gruppo ha prodotto un’ipotesi <strong>di</strong> modulo che tuttavia non ha permesso, anche visto loscarso tempo a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> essere rielaborata <strong>in</strong> comune.Il tema fondamentale era quello della <strong>di</strong>dattica modulare <strong>in</strong> un curricolo <strong>di</strong> matematica ma<strong>in</strong> realtà si è f<strong>in</strong>ito col riflettere più del curricolo che del modulo e come risultato f<strong>in</strong>aleforse più che pervenire alla produzione <strong>di</strong> un modulo si è conseguito un altro obiettivo:è stata offerta l’opportunità <strong>di</strong> attuare un momento <strong>di</strong> confronto, <strong>di</strong>battito ed un positivoesercizio mentale <strong>di</strong> aggiornamento - riflessione su temi <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica della matematica e sufondamenti contenutistici della <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a.LA DIDATTICA MODULARE RICHIEDEUN DIVERSO MODO DI FARE SCUOLA SIA RISPETTO ALL’ORARIO SIA RISPETTOALLA METODOLOGIALa <strong>di</strong>dattica modulare acquista maggior significato se si avvale <strong>di</strong> docenti che abbianocompetenze tecniche e metodologiche per poter gestire la/e <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a/e <strong>in</strong> modo trasversaleai curricoli. Fondamentale è il concetto <strong>di</strong> flessibilità non solo oraria ma anche “mentale”che preveda cioè un maggiore senso <strong>di</strong> “libertà <strong>di</strong> spaziare” <strong>in</strong> e fra i contenuti chefacciano riferimento <strong>in</strong> modo <strong>di</strong>verso, ma complementare alla <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a.Il MODULO tende ad essere un’idea bassa. Non tende ad armonizzare la rete ma piuttostoa mettere un tassello accanto all’altroIl MODULO è qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso dall’unità <strong>di</strong>dattica (U.D.) e può essere comprensivo <strong>di</strong>più U.D.La MODULARIETÀ comporta una frammentazione del sapereMODULO = Percorso PARTO da ARRIVO aLa MODULARIETÀ è nata a partire dal mondo del lavoro <strong>in</strong> una logica <strong>di</strong> “Formazione”La MODULARIETÀ rappresenta un elemento al contempo <strong>di</strong> forza e <strong>di</strong> rischioLa MODULARIETÀ rappresenta <strong>in</strong> ultima istanza l’ultimo fasti<strong>di</strong>oso slogan della PedagogiaLa DIDATTICA MODULARE fa <strong>di</strong>venire importante il concetto <strong>di</strong> competenzaCOMPETENZA: conoscenza che perdura nel tempo e viene utilizzata <strong>in</strong> situazioni problematicheè caratterizzata da CONOSCENZE SPENDIBILI e SAPERI CONSOLIDATIche resistono nel temponon labili ma che persistonoconoscenzeutiliperché permettono <strong>di</strong> pensare meglioAffrontare l’aspetto curricolare della matematica comporta alcune riflessioni-ridef<strong>in</strong>izioni:**LA CAPACITÀ DI MATEMATIZZARE CHE SI CONCRETIZZA NEL PASSAGGIO**199


Dalla abilità a risolvere problemi strutturati all’abilità ad affrontare generiche situazioniproblematicheDifferenzeIn problemi strutturati:I dati sono quelli necessari e sufficientiLa consegna è <strong>di</strong>chiarata ed univocaIn una situazione problematica bisogna:In<strong>di</strong>viduare e selezionare i dati significativi (nascosti, espliciti, ridondanti)Def<strong>in</strong>ire gli obiettivi e passare così da matematica del certo a matematica del probabilePuò essere necessario ricorrere a modelli**CARATTERE STRATEGICO DEL SAPERE MATEMATICO**IL SAPERE MATEMATICO SODDISFA I TRE SEGMENTI SEGUENTI:COSTITUISCE un patrimonio <strong>di</strong> conoscenze e competenze fondantiÈ strumento, fonte <strong>di</strong> lettura dell’esperienzaMETTE <strong>in</strong> con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> accedere ad altri “Saperi”IL SAPERE MATEMATICO:PERMETTE LA COSTRUZIONE DI concetti, <strong>in</strong>siemi, pre<strong>di</strong>cati, corrispondenze e relazioni,numeri e relazioni, numeri e figure, algoritmi e LO SVILUPPO DI attitud<strong>in</strong>i criticamenterazionali <strong>in</strong> modo da raccogliere, organizzare, elaborare conoscenzeORIENTA nell’<strong>in</strong>terpretazione <strong>di</strong> fenomeni naturali e socialiÈ PRECONDIZIONE per l’appren<strong>di</strong>mento dell’<strong>in</strong>tera area scientifica.**ASPETTI CARATTERIZZANTI LA DISCIPLINA**CAPACITÀ DI CONTROLLARE I PROCESSI DI CALCOLOCAPACITÀ DI FARE PREVISIONE SUGLI ESITI FINALICAPACITÀ DI ORIENTARSI NELLO SPAZIOATTENZIONE LOGICO-LINGUISTICACOMPETENZA LOGICO-ARGOMENTATIVACAPACITÀ DI LEGGERE ORGANIZZARE E RAPPRESENTARE DATIATTENZIONE ALLA FORMA E CAPACITÀ DI MANIPOLARE FORMEATTITUDINE A RAGIONARE IN TERMINI DI MODELLI200


Aree <strong>di</strong> sapere201


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Educazione musicaleTitolo del corsoEducazione musicaleEspertiDeriu RosalbaVaccaroni FrancoNeulichedl RobertoMontorsi GiancarloCorrad<strong>in</strong>i EmanuelaSpallanzani RossellaBorghi AngelaCoord<strong>in</strong>atore/iPiccolo CarlaEnte organizzatoreCDEIn collaborazione / convenzioneDirezioni Didattiche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuola elementareSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneScuola elementare "Pisano" - I Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Ottobre 2000/Febbraio 2001Area tematicaEducazione MusicaleF<strong>in</strong>alità Riflessione sul rapporto tra <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e, impostazione metodologica ed <strong>esperienze</strong> possedutedagli alunni Costruzione <strong>di</strong> un curricolo <strong>di</strong> Educazione Musicale per la scuola <strong>di</strong> baseContenuto tematicoAlfabetizzazione ed acquisizione <strong>di</strong> abilità e competenze relative all’Educazione MusicaleDest<strong>in</strong>atariTre docenti <strong>di</strong> ogni Circolo Didattico <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Descrizione del percorso/processoL’<strong>in</strong>tento dell’<strong>in</strong>iziativa è quello <strong>di</strong> formare una commissione <strong>di</strong> ricerca – azione che si occupidella stesura <strong>di</strong> un percorso curricolare <strong>di</strong> Educazione Musicale per la scuola <strong>di</strong> base.Gli <strong>in</strong>terventi dei primi due relatori hanno fornito <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni sulla strutturazione <strong>di</strong> un curricoloattraverso esemplificazioni <strong>di</strong> attività legate ad una griglia <strong>delle</strong> competenze, riferimentiai traguar<strong>di</strong> formativi per fasce d’età ed <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni per attuare una riflessione sulrapporto tra l’Educazione Musicale, l’impostazione metodologica e le <strong>esperienze</strong> possedutedai bamb<strong>in</strong>i. Sono stati presentati vari modelli <strong>in</strong>terpretativi della conoscenza, <strong>in</strong> particolaresui meccanismi <strong>di</strong> attivazione dell’<strong>in</strong>telligenza musicale.203


Due <strong>in</strong>segnanti, con particolare esperienza nel settore, hanno relazionato su quali siano le<strong>di</strong>fficoltà, i no<strong>di</strong> problematici e gli aspetti positivi <strong>di</strong> una attività <strong>di</strong> carattere curricolare.L’<strong>in</strong>tervento del terzo relatore ha consentito <strong>di</strong> accostarsi, attraverso la sperimentazionepratica, ad un modo <strong>di</strong> concepire e fare musica con i bamb<strong>in</strong>i, che passa anche attraversola ricerca e la problematizzazione.Altri elementi <strong>di</strong> riflessione sono stati forniti da un’<strong>in</strong>segnante che si occupa del tema dellaformazione dei docenti <strong>in</strong> particolare <strong>in</strong> relazione alle nuove tecnologie e che ha sperimentatocon i bamb<strong>in</strong>i alcuni percorsi <strong>di</strong> Educazione Musicale <strong>in</strong> connessione con altre <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e.In questo it<strong>in</strong>erario si è <strong>in</strong>serito l’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> un esperto che ha operato <strong>in</strong> collegamentocon la scuola per la realizzazione <strong>di</strong> un progetto nato dallo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> possibili punti <strong>di</strong> contattotra la musica, la storia e la geografia.I quattro <strong>in</strong>contri <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> gruppo sono stati f<strong>in</strong>alizzati alla riflessione e al confronto tragli <strong>in</strong>segnanti e all’elaborazione <strong>di</strong> un percorso curricolare utilizzabile anche da parte <strong>di</strong> altricolleghi.Questo tipo <strong>di</strong> organizzazione ha dato modo <strong>di</strong> raccogliere, nella prima parte del percorso,tutti gli elementi utili alla successiva elaborazione <strong>di</strong> un curricolo <strong>di</strong> Educazione Musicale,ha <strong>in</strong>oltre consentito <strong>di</strong> consultare i materiali forniti dai relatori ( schemi e <strong>di</strong>spense con riferimentimetodologici, CD con brani musicali relativi alle attività proposte, griglia <strong>di</strong> competenzamusicale e articoli <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento, documentazione dei percorsi <strong>di</strong>dattici presentati).Risultati attesi/raggiuntiNon è stato facile il confronto su questo tema, <strong>in</strong> quanto ciascun componente il gruppoproveniva da <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong>verse, il compito non era semplice, non ci si conosceva e nonsi erano verificate prima, occasioni <strong>di</strong> lavoro <strong>in</strong>sieme.La prima fase <strong>di</strong> <strong>in</strong>contro è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> servita prima <strong>di</strong> tutto per una conoscenza reciproca eper un confronto sui <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> vista, sui timori e sulle <strong>di</strong>fficoltà che ciascuno deicomponenti il gruppo, come <strong>in</strong>segnante, affronta nel momento <strong>in</strong> cui pensa <strong>di</strong> proporreuna qualsiasi attività <strong>di</strong> carattere musicale.Alcuni <strong>in</strong>segnanti hanno considerato il compito piuttosto ambizioso, altri, dopo alcuni <strong>in</strong>contri,non hanno più partecipato senza per altro fornire particolari spiegazioni.Gli <strong>in</strong>segnanti che hanno cont<strong>in</strong>uato a partecipare, pur consci <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fficoltà che si possono<strong>in</strong>contrare nella strutturazione <strong>di</strong> un curricolo dest<strong>in</strong>ato ad altri colleghi, hanno comunqueprovato a mettersi <strong>in</strong> gioco, cercando <strong>di</strong> partire da una riflessione sulle proprie <strong>esperienze</strong>e dalla volontà <strong>di</strong> metterle <strong>in</strong> comune.Sono emerse due possibili l<strong>in</strong>ee <strong>di</strong> lavoro:assumere come modello una proposta presentata da una relatrice;provare a stilare un curricolo strutturato per mappe concettuali.Pur considerando <strong>in</strong>teressante la seconda prospettiva, la maggioranza <strong>delle</strong> <strong>in</strong>segnanti haritenuto più opportuno muoversi all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> una griglia <strong>di</strong> competenze che forniva sufficientielementi <strong>di</strong> sicurezza. La seconda ipotesi sarà comunque oggetto <strong>di</strong> analisi nelprossimo anno. Dal confronto con le <strong>in</strong>segnanti dei Circoli è emersa la conv<strong>in</strong>zione che lagriglia fornita dalla relatrice Rosalba Deriu possa essere assunta come modello su cui articolareuna programmazione per la formazione <strong>di</strong> base nell’area dell’educazione al suonoe alla musica. Questa griglia non rappresenta uno strumento rigido, ma piuttosto un supportoda utilizzare <strong>in</strong> modo flessibile. Nei lavori <strong>di</strong> gruppo la griglia è stata analizzata ed<strong>in</strong>tegrata dopo ampia <strong>di</strong>scussione, attraverso la riflessione sugli aspetti che sono staticonsiderati fondamentali <strong>in</strong> relazione alle <strong>esperienze</strong> personali.L’elaborazione della griglia <strong>delle</strong> competenze con le relative specificazioni per fasce d’età,è riservata al prossimo anno, <strong>in</strong> quanto un’attenta riflessione sulle abilità, sulle competenze,sui contenuti e sulle attività, richiede tempi <strong>di</strong> lavoro adeguati alla complessità delcompito assunto e il confronto con esperti che possano fornirci utili supporti per il lavoro.204


StoriaTitolo del corsoPer un curricolo <strong>di</strong> storiaEspertiGhidotti GiulioColtri LucianaGusso MaurizioBrusa AntonioCoord<strong>in</strong>atore/iGh<strong>in</strong>elli ArturoEnte organizzatoreCDEIn collaborazione / convenzioneDirezioni Didattiche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuola elementareSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneScuola Elementare "Giovanni XXIII" - III Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Ottobre/Novembre 2000Area tematicaStoria, Geografia, Stu<strong>di</strong> SocialiF<strong>in</strong>alitàElaborare un curricolo <strong>di</strong> storiaContenuto tematicoCurricolo degli obiettivi e <strong>delle</strong> operazioni cognitive per il primo biennio della scuola <strong>di</strong> baseDest<strong>in</strong>atariTre docenti <strong>di</strong> ogni Circolo Didattico <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Descrizione del percorso/processoIl mandato ricevuto dal Collegio dei Dirigenti Scolastici era quello <strong>di</strong> stendere un curricoloda proporre ai Collegi Docenti <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>.Nei partecipanti al gruppo c’era il desiderio <strong>di</strong> sentirsi partecipi dell’elaborazione dei curricoliche la Commissione M<strong>in</strong>isteriale stava stendendo contemporaneamente.In una parte del gruppo era vivo anche il desiderio <strong>di</strong> aggiornarsi sulle ultime novità <strong>di</strong> <strong>di</strong>datticadella storia. Si trattava <strong>di</strong> quei docenti che non avevano partecipato al corso biennale<strong>di</strong> storia term<strong>in</strong>ato l’anno scolastico precedente.Il percorso ha visto l’alternarsi del lavoro <strong>di</strong> gruppo con le lezioni dei quattro esperti. In unprimo momento il lavoro <strong>di</strong> gruppo ha cercato <strong>di</strong> ovviare alla <strong>di</strong>versa preparazione <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>arecon un impegnativo momento <strong>di</strong> auto formazione.Il coord<strong>in</strong>atore ha riprodotto, per ciascuno dei partecipanti, sia almeno un articolo degliesperti apparso sulle riviste specializzate, sia il materiale utilizzato dagli esperti stessi durantela lezione.205


Sono state <strong>in</strong>oltre fornite le parti relative a Storia dei documenti licenziati dalla CommissioneM<strong>in</strong>isteriale il 12/9/2000.Proficuo è stato pure lo scambio dei documenti <strong>di</strong> programmazione <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uitàcon le me<strong>di</strong>e elaborati dai rispettivi collegi docenti.Durante il percorso sono state utilizzate le competenze <strong>di</strong> quattro esperti.Giulio Ghidotti e Luciana Coltri perché fedeli <strong>in</strong>terpreti della l<strong>in</strong>ea metodologica <strong>di</strong> Mattozzi,<strong>in</strong><strong>di</strong>viduato dalla maggioranza del gruppo come il più <strong>in</strong><strong>di</strong>cato a fornire <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni per ilprimo biennio.Antonio Brusa perché ritenuto il più <strong>in</strong><strong>di</strong>cato a fornire <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni per l’ultimo biennio. Inf<strong>in</strong>eMaurizio Gusso perché portatore <strong>di</strong> una metodologia più <strong>di</strong> area che strettamente <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>aree soprattutto <strong>in</strong> stretto collegamento con le <strong>di</strong>verse educazioni, <strong>in</strong> particolare quella<strong>in</strong>terculturale.Antonio Brusa è stato chiamato a concludere la prima metà del percorso, aff<strong>in</strong>ché potessedarci <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni su come proseguire il prossimo anno durante il quale si è <strong>in</strong>fatti pensato<strong>di</strong> <strong>in</strong>vitarlo nuovamente <strong>in</strong>sieme a Gusso per due <strong>in</strong>contri ciascuno.Prodotto realizzato e Risultati attesi/raggiuntiIl compito assegnato al gruppo è stato rispettato. Il prodotto realizzato è stato un curricoloper il primo biennio della scuola <strong>di</strong> base, anzi due curricoli. Infatti il gruppo ha steso uncurricolo per obiettivi e un curricolo per operazioni cognitive. Il primo dovrebbe essere riconoscibileda tutti gli <strong>in</strong>segnanti e il secondo è sicuramente più coerente con la scelta effettuata<strong>di</strong> affidarsi alle <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni metodologiche del prof. Ivo Mattozzi.206


Educazione <strong>in</strong>terculturaleTitolo del corsoEducazione <strong>in</strong>terculturaleEspertiLeoni PaolaLessana GabriellaAr<strong>di</strong>zzoni Sabr<strong>in</strong>aDi Lucca LuciaCoord<strong>in</strong>atore/iCasacci GiulianaFerrari AntonellaEnte organizzatoreCDEIn collaborazione / convenzioneDirezioni Didattiche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuola elementareSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneScuola elementare "De Amicis" - VI Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Ottobre/Dicembre 2000Area tematicaL<strong>in</strong>gua Italiana come l<strong>in</strong>gua straniera, Stu<strong>di</strong> SocialiF<strong>in</strong>alitàFormare <strong>in</strong>segnanti che possano essere referenti <strong>di</strong> CircoloContenuto tematico Inserimento alunni stranieri Programmazioni <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualizzate Verifica degli appren<strong>di</strong>mentiDest<strong>in</strong>atariTre docenti <strong>di</strong> ogni Circolo Didattico <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Descrizione del percorso/processoIl corso, biennale, è rivolto ad <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> scuola elementare che <strong>di</strong>ventano referenti <strong>di</strong>circolo per quanto riguarda la tematica dell’<strong>in</strong>serimento degli alunni stranieri.Emerge <strong>in</strong>fatti chiaramente come un positivo <strong>in</strong>serimento degli alunni stranieri abbia bisogno<strong>di</strong> strumenti, mezzi e conoscenze adeguate.È molto importante, <strong>in</strong>oltre, che si costituisca un gruppo <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnanti che, a livello <strong>di</strong> <strong>Comune</strong>,possa mettersi <strong>in</strong> contatto reciproco per scambi <strong>di</strong> conoscenze e <strong>di</strong> materiali relativi.Le attività sono state strutturate <strong>in</strong> quattro relazioni, alternate a quattro <strong>in</strong>contri per lavori<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento <strong>in</strong> gruppo.In alcuni momenti il gruppo era al completo, altre volte si è <strong>di</strong>viso <strong>in</strong> sottogruppi che hannoprodotto elaborati.207


Sono stati utilizzati materiali <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o proposti dalle relatrici e materiali provenienti da variCentri <strong>di</strong> Documentazione, come ad esempio il CD LEI <strong>di</strong> Bologna, il Centro Come <strong>di</strong> Milanoe l’Ufficio Educazione Permanente del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>.Sono stati presentati materiali <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, libri operativi, schedari lessicali, griglie per la programmazionee la valutazione dei processi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.Prodotto realizzatoSono stati realizzati due fascicoli, prodotti dai gruppi <strong>di</strong> lavoro.Un primo fascicolo dal titolo “Vengo dalla C<strong>in</strong>a” tratta l’<strong>in</strong>serimento e le prime fasi <strong>di</strong> alfabetizzazione<strong>in</strong> italiano L2.Un secondo fascicolo dal titolo “Giochiamo con l’italiano” è una raccolta <strong>di</strong> giochi l<strong>in</strong>guistici,tra<strong>di</strong>zionali e non, che possono essere utilizzati per un appren<strong>di</strong>mento lu<strong>di</strong>co della l<strong>in</strong>guaitaliana.Risultati attesi/raggiuntiIl corso è stata una importante occasione <strong>di</strong> <strong>in</strong>contro tra <strong>in</strong>segnanti che svolgono lo stessolavoro, spesso <strong>in</strong> situazioni <strong>di</strong> emergenza e comunque quasi sempre <strong>in</strong> realtà <strong>in</strong> via <strong>di</strong>strutturazione.Le problematiche relative all’<strong>in</strong>serimento degli alunni stranieri sono molte e complesse, e-sistono ancora pochi materiali, sia <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sia operativi, che spesso non sono noti aglistessi <strong>in</strong>segnanti.È fondamentale qu<strong>in</strong><strong>di</strong> creare occasioni <strong>di</strong> scambio e <strong>di</strong> lavoro comune ed il corso ne èstato un positivo esempio.208


ScritturaTitolo del corsoLa scrittura come processo: proposta <strong>di</strong> curricolosulla costruzione del testo scrittoEspertiBoscolo PietroCisotto LeridaCoord<strong>in</strong>atore/iSolmi EddaSponza NataliaEnte organizzatoreCDEIn collaborazione / convenzioneDirezioni Didattiche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuola elementareSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneScuola elementare "G. Leopar<strong>di</strong>" - VIII Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Ottobre 2000/Aprile 2001Area tematicaL<strong>in</strong>gua ItalianaF<strong>in</strong>alitàFavorire la consapevolezza della complessità del compito <strong>di</strong> scrittura e della necessità perle <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> avere chiaro il processo concettuale ad esso sottesoContenuto tematicoIl processo <strong>di</strong> costruzione del testo scritto come processo cognitivo, da <strong>in</strong>tegrare con unricco contesto <strong>di</strong> lavoroDest<strong>in</strong>atariTre docenti <strong>di</strong> ogni Circolo Didattico <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni- <strong>di</strong>fficoltà, spesso evidenziate dalle <strong>in</strong>segnanti, nell'acquisizione, da parte degli alunni,della padronanza nel processo <strong>di</strong> scrittura;- <strong>di</strong>fficoltà nel reperire materiali che aiut<strong>in</strong>o a chiarire come lavorare sulle fasi processualidel testo;- necessità <strong>di</strong> tenere <strong>in</strong>sieme il modello cognitivo e il modello costruttivista, favorendouna ricchezza contestuale che si <strong>in</strong>tegri con la consapevolezza <strong>di</strong> lavorare sulla formazione<strong>delle</strong> strutture concettuali degli alunni.209


MotivazioneAllargare la consapevolezza della ricchezza e <strong>delle</strong> complessità della scrittura, che nonpuò esaurirsi nel riferimento a modelli testuali, importantissimo ma non sufficiente <strong>in</strong> un'otticaprocessuale.Articolazione <strong>delle</strong> fasi dell'attività formativaL’attività si è articolata <strong>in</strong> otto <strong>in</strong>contri, <strong>di</strong> cui tre organizzati con lezioni - relazioni tenute daun esperto e c<strong>in</strong>que con <strong>in</strong>contri <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione organizzati <strong>in</strong> due gruppi <strong>di</strong> lavoroPre<strong>di</strong>sposizione ed uso <strong>di</strong> materiali e strumentiSul tema affrontato dal gruppo non esistono molti materiali prodotti da <strong>in</strong>segnanti: ci si èriferiti ai testi <strong>di</strong> Boscolo, <strong>di</strong> Cisotto, <strong>di</strong> Bereiter, Scardamalia e altri.La lettura <strong>di</strong> parti dei testi, <strong>in</strong> particolare sulle competenze ricorsive, e l'analisi anche <strong>di</strong>materiali del gruppo, su cui ci si è confrontati, ha stimolato <strong>di</strong>scussioni che hanno portatoa "ord<strong>in</strong>are" le attività sul testo, <strong>in</strong> modo da preparare il curricolo che viene presentato. Daalcuni testi sono stati ricavati materiali utili da elaborare e da proporre, <strong>in</strong> parte, nel curricolo.I testi consultati hanno stimolato la riflessione sulle proposte <strong>di</strong>dattiche dei partecipantial corso nelle classi. L'analisi parallela <strong>di</strong> percorsi <strong>di</strong> lavoro del gruppo coi bamb<strong>in</strong>i e<strong>di</strong> percorsi proposti dal gruppo <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnanti coord<strong>in</strong>ato dal prof. Boscolo, ha reso possibilescegliere e ord<strong>in</strong>are le attività sul testo che vengono proposte.Sono stati anche raccolti percorsi <strong>di</strong>dattici e preparate schede esplicative, che potrannovenire utilizzate il prossimo anno.Uso <strong>di</strong> risorse esterneL'<strong>in</strong>tervento degli esperti è stato estremamente utile e costruttivo.Il professor Boscolo, con la sua relazione <strong>in</strong>iziale, ha chiarito molto bene le caratteristichedei due modelli <strong>di</strong> scrittura, cognitivo e costruttivistico, mettendo <strong>in</strong> evidenza la necessità<strong>di</strong> <strong>in</strong>tegrazione dei due modelli, nella vita scolastica.La dott.ssa Cisotto, con i suoi <strong>in</strong>terventi "preziosi", ha stimolato la consapevolezza degliaspetti complessi dell'<strong>in</strong>segnare a scrivere, ma anche la possibilità <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnare davvero ascrivere a tutti. Si ritiene <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>re che tutti i partecipanti abbiano più chiaro cosa significhiessere <strong>in</strong> un'ottica <strong>di</strong> processo da stimolare, <strong>in</strong> cui è importante dare agli alunni lapossibilità <strong>di</strong> operare per acquisire competenze, e nello stesso tempo aiutarli a <strong>di</strong>ventareconsapevoli del processo cognitivo sotteso alla scrittura.Prodotto realizzatoSono stati realizzati una proposta <strong>di</strong> curricolo per il primo ciclo e una relazione esplicativa.Risultati attesi/raggiuntiSenza dubbio un risultato importante è la maggior chiarezza "cognitiva" dei corsisti, unaconsapevolezza più profonda del compito della scuola <strong>in</strong> relazione all'<strong>in</strong>segnamento- appren<strong>di</strong>mentodel processo <strong>di</strong> scrittura.No<strong>di</strong> critici: la <strong>di</strong>somogeneità del gruppo. Non tutti avevano chiarezza sui modelli <strong>di</strong> scritturacognitivo e costruttivistico, né sulla necessità <strong>di</strong> <strong>in</strong>tegrazione tra i due, né, a volte, dellavoro che già molto si fa <strong>in</strong>tegrandoli senza rendersene conto.Il quadro <strong>di</strong> riferimento teorico ha costituito un problema <strong>di</strong> partenza.Si è cercato <strong>di</strong> risolverlo riprendendo i punti essenziali della relazione <strong>di</strong> Boscolo, e <strong>di</strong>scutendosulle fasi processuali e sulle competenze ricorsive da raggiungere. Certamente tuttii corsisti hanno capito il contesto <strong>in</strong> cui ci si muove, e la scelta <strong>di</strong> lavorare, per questo primoanno, solo sul primo ciclo ha facilitato l’attività.No<strong>di</strong> che hanno favorito il lavoro: la pur <strong>di</strong>fficile analisi su <strong>di</strong>fferenti proposte <strong>di</strong>dattiche,che sono state osservate, da parte <strong>di</strong> alcuni componenti il gruppo, per la prima volta, come"operazioni" essenziali per l'acquisto e l'approfon<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> competenze ricorsive, hadato un forte impulso positivo al lavoro del gruppo.210


Appren<strong>di</strong>mentoTitolo del corsoStili <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, stili <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento - 1° livelloEspertiMaselli Mar<strong>in</strong>aCoord<strong>in</strong>atore/iDavoli LuciaEnte organizzatoreCDEIn collaborazione / convenzioneDirezioni Didattiche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuola elementareSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneScuola elementare "Rodari" - IX Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Ottobre/Dicembre 2000Area tematicaAppren<strong>di</strong>mento, Integrazione scolasticaF<strong>in</strong>alità- Avviare una riflessione sui processi <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento - appren<strong>di</strong>mento a partire dall'esperienza<strong>di</strong>retta degli <strong>in</strong>segnanti.- R<strong>in</strong>tracciare piste <strong>di</strong> lavoro operative per l'attività <strong>di</strong>retta con gli alunni.Contenuto tematicoLa gestione <strong>delle</strong> attività <strong>di</strong> classe attraverso l'<strong>in</strong><strong>di</strong>vidualizzazione: strategie a confronto.Dest<strong>in</strong>atariDue docenti <strong>di</strong> ogni circolo <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Descrizione del percorso/processoLe modalità <strong>di</strong> lavoro adottate hanno previsto un'alternanza <strong>di</strong>: momenti <strong>di</strong> lavoro all'<strong>in</strong>terno dei quali gli <strong>in</strong>segnanti sono stati <strong>in</strong>vitati a svolgere attività/esercizicon l'obiettivo <strong>di</strong> far emergere, attraverso il confronto, le proprie personalistrategie <strong>di</strong> lavoro; momenti <strong>di</strong> puntualizzazione teorica volti a fornire un <strong>in</strong>quadramento teorico a partireda quanto emerso nel corso <strong>delle</strong> esercitazioni; momenti <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> gruppo, gestiti dal coord<strong>in</strong>atore, de<strong>di</strong>cati a sperimentare proposte<strong>di</strong> lavoro con l'<strong>in</strong>tento <strong>di</strong> riflettere, <strong>in</strong> maniera più approfon<strong>di</strong>ta, su <strong>di</strong>fferenti stili; raccoglieree con<strong>di</strong>videre riflessioni e quesiti sull'impiego <strong>delle</strong> varie modalità <strong>di</strong> lavoro nell'attivitàquoti<strong>di</strong>ana <strong>in</strong> classe; momento <strong>di</strong> verifica e confronto su attività/<strong>esperienze</strong> realizzate dagli <strong>in</strong>segnanti nellerispettive classi.Per quanto riguarda i materiali si <strong>di</strong>spone <strong>delle</strong> riflessioni scaturite dai "giri <strong>di</strong> parole" chehanno fatto seguito alle attività svolte dai docenti e <strong>di</strong> un materiale <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mentotratto dalla letteratura specifica.211


Educazione scientifico-ambientaleTitolo del corsoEducazione scientifico-ambientaleEspertiAndreoli RobertoMazzoli PaoloCoord<strong>in</strong>atore/iNerbano ManuelaEnte organizzatoreCDEIn collaborazione / convenzioneDirezioni Didattiche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuola elementareSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneScuola elementare "Palestr<strong>in</strong>a" - X Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Settembre 2000/Marzo 2001Area tematicaScienze (educazione scientifico - ambientale)F<strong>in</strong>alitàL’educazione scientifica si propone obiettivi che sono, a un tempo, suoi propri e comuniad altre aree <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari; lo stu<strong>di</strong>o <strong>delle</strong> scienze, f<strong>in</strong> dalla scuola elementare, significa accettazionetotale e consapevole della complessità del mondo e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> della complessitàdella realtà. Perché questa non rimanga solo una <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> pr<strong>in</strong>cipio, occorre la dovutatraduzione sul piano <strong>di</strong>dattico - operativo.Il corso pertanto si è prefisso l’obiettivo <strong>di</strong>:⇒ migliorare la professionalità docente attraverso l’approfon<strong>di</strong>mento <strong>delle</strong> problematicherelative all’<strong>in</strong>segnamento <strong>delle</strong> scienze. Si è data qu<strong>in</strong><strong>di</strong> rilevanza a proposte operative,che valorizz<strong>in</strong>o il metodo della ricerca scientifica; il piano metodologico risulta <strong>in</strong>fattifondamentale, come viene sottol<strong>in</strong>eato nella C.M. 270/99, e come viene riba<strong>di</strong>to ne<strong>in</strong>uovi curricoli m<strong>in</strong>isteriali;⇒ comprendere come si sviluppa e come opera una mentalità scientifica a partiredall’imparare facendo⇒ cogliere nell’attività operativa l’aspetto motivazionale, che contribuisce a sviluppare lacapacità <strong>di</strong> trovare strategie per la risoluzione <strong>di</strong> problemi.Contenuto tematicoSi è ritenuto opportuno sc<strong>in</strong>dere i vari rami della <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a e dare spazio, per il primo anno<strong>di</strong> corso, alle Scienze Fisiche e Chimiche con la costruzione <strong>di</strong> un curricolo verticale, dallaprima alla qu<strong>in</strong>ta classe elementare.Dest<strong>in</strong>atariTre docenti <strong>di</strong> ogni Circolo Didattico <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>212


Descrizione del percorso/processoIl curricolo è stato costruito dalle <strong>in</strong>segnanti per gruppi della stessa classe e con momenti<strong>di</strong> confronto collettivo.Si sono attivati momenti alterni fra lezioni frontali dei relatori e momenti <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> gruppo<strong>delle</strong> <strong>in</strong>segnanti. Gli uni come <strong>in</strong>put e come verifica del lavoro <strong>di</strong> gruppo e gli altri comerielaborazione degli <strong>in</strong>terventi dei relatori e come elaborazione del curricolo.La scuola ha messo a <strong>di</strong>sposizione il laboratorio scientifico, strutturato <strong>in</strong> modo da permetterela contemporaneità dei lavori <strong>di</strong> gruppo, e gli strumenti del laboratorio per le opportunitàoperative; l’aula au<strong>di</strong>ovisivi e conferenze per le lezioni frontali con supporto <strong>di</strong> luci<strong>di</strong>; illaboratorio <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica per visionare documenti su Internet o per uso <strong>di</strong> video scrittura.Come fonti documentarie si è usufruito <strong>di</strong> capitoli tratti da testi, dati come riferimento bibliograficodai relatori.È stato <strong>in</strong>oltre pre<strong>di</strong>sposto uno schema <strong>di</strong> riferimento per la costruzione del curricolo, <strong>in</strong>modo da agevolare il lavoro <strong>di</strong> gruppo.È stato <strong>di</strong>stribuito il curricolo m<strong>in</strong>isteriale scaricato da InternetProdotto realizzatoUn curricolo <strong>di</strong> Fisica-Chimica nell’arco dei c<strong>in</strong>que anni della scuola elementareRisultati attesi/raggiuntiIl gruppo è riuscito a realizzare il curricolo <strong>in</strong> quanto la coord<strong>in</strong>atrice ha colto la necessità<strong>di</strong> dare una “base <strong>di</strong> lavoro” alle <strong>in</strong>segnanti. Questo per la constatazione che:1. mancava il presupposto, da parte dei corsisti, <strong>di</strong> una “esperienza consolidata” nelcampo scientifico;2. per i tempi <strong>di</strong> lavoro, <strong>in</strong>sufficienti per un gruppo <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnanti con <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong>verse eche non avevano mai operato prima <strong>in</strong>sieme.La sovrapposizione <strong>di</strong> altri corsi ha messo le <strong>in</strong>segnanti nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> dover fare <strong>delle</strong>scelte a esperienza già <strong>in</strong>iziata.L’orario era nel primo pomeriggio, per espressa richiesta dei relatori e per permettere unlavoro veramente proficuo. Tale orario era stato comunicato ai vari Circoli con un buonanticipo, per permettere alle <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> tenerne conto al momento della def<strong>in</strong>izionedell’orario scolastico. Le corsiste <strong>di</strong>chiarano <strong>di</strong> non averne avuto comunicazione <strong>in</strong> tempodovuto, qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> loro hanno avuto una presenza saltuaria.Si è constatato che è più opportuno avere esperti che facciano parte <strong>di</strong> agenzie del territorio,così da poter essere contattati più spesso per <strong>di</strong>ventare anche un punto <strong>di</strong> riferimento.213


AritmeticaTitolo del corsoMatematicaEspertiBartol<strong>in</strong>i Bussi Maria GFranca FerriCoord<strong>in</strong>atore/iL<strong>in</strong>a FilomenaEnte organizzatoreCDEIn collaborazione / convenzioneDirezioni Didattiche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuola elementareSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneScuola elementare "A. Gramsci" - XI Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Ottobre 2000/Febbraio 2001Area tematicaMatematicaF<strong>in</strong>alitàCostruire un curricolo <strong>di</strong> matematicaContenuto tematicoAritmeticaDest<strong>in</strong>atariTre docenti <strong>di</strong> ogni Circolo Didattico <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Descrizione del percorso/processoIl percorso formativo si è sviluppato attraverso:A. <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> relatori che hanno fornito:- chiarimenti epistemologici sui no<strong>di</strong> cruciali della <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a;- attenzione ad un l<strong>in</strong>guaggio da con<strong>di</strong>videre (competenze, abilità…);- analisi <strong>di</strong> protocolli con particolare attenzione al processo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento;B. lavoro <strong>di</strong> gruppo per attuare un confronto su <strong>esperienze</strong> professionali sia <strong>di</strong> aggiornamento,sia <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamentoC. stesura del curriculo.Quest’anno ci si è occupati <strong>di</strong> Aritmetica, il prossimo anno verrà affrontata Geometria.L’aspetto formativo e <strong>di</strong> crescita professionale è da ricercarsi nei momenti <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>gruppo che vanno sud<strong>di</strong>visi <strong>in</strong> due fasi.Nella prima fase <strong>di</strong> analisi dei bisogni:⇒ chi siamo?⇒ che cosa vuol <strong>di</strong>re <strong>in</strong>segnare Matematica oggi?⇒ che cosa serve agli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> Matematica per crescere professionalmente?214


⇒ che tipo <strong>di</strong> curriculo si vuole costruire?La <strong>di</strong>scussione ha portato a ragionare sul PROCESSO DI APPRENDIMENTO-INSEGNAMENTO, e, <strong>in</strong> questa <strong>di</strong>rezione, è stato pre<strong>di</strong>sposto il CURRICULO.Ragionare sul o sui processi non era l’esperienza <strong>di</strong> tanti, ma si è aderito con conv<strong>in</strong>zionealla scelta. Questo ha sp<strong>in</strong>to il gruppo a costruire un l<strong>in</strong>guaggio comune su: competenze,abilità, traguar<strong>di</strong> irr<strong>in</strong>unciabili, ricerca-azione.La seconda fase ha visto i componenti del gruppo mettersi <strong>in</strong> gioco, mettendo da parte siaresistenze, sia mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnare riconosciuti non più adeguati.Molto stimolanti i momenti <strong>di</strong> confronto sul patrimonio esperienziale (professionale) chealcuni componenti hanno portato al gruppo.Ed è questa la nota che veniva posta come nuova e significativa. È forse, per molti, laprima volta che un gruppo <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnanti si ritrova a ragionare sul proprio percorso formativocon lo scopo <strong>di</strong> calarlo <strong>in</strong> un CURRICULO che coniughi i due poli, l’<strong>in</strong>segnare el’apprendere, attraverso la scoperta e la passione per…“ …C’è reale formazione, se si è <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> ripercorrere le proprie <strong>esperienze</strong> e <strong>di</strong> leggerlecon occhio attento.” (Sergio Neri)215


Cont<strong>in</strong>uità educativaTitolo del corsoProgetto cont<strong>in</strong>uitàEspertiAjello Anna MariaVianello RenzoCer<strong>in</strong>i GiancarloCoord<strong>in</strong>atore/iGard<strong>in</strong>i Carlo (Dirigente scolastico VII Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>)Selmi Lucia (Coord<strong>in</strong>atrice <strong>delle</strong> Scuole dell’<strong>in</strong>fanzia comunali <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>)Bartoli Maria Chiara (Coord<strong>in</strong>atrice <strong>delle</strong> Scuole dell’<strong>in</strong>fanzia statali <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>)Ente organizzatoreCDEIn collaborazione / convenzioneDirezioni Didattiche del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuola dell’<strong>in</strong>fanzia, scuola elementareSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneCDE - Ottobre 2000/Aprile 2001Area tematicaProgettazione/Programmazione (Cont<strong>in</strong>uità educativa)F<strong>in</strong>alità costruzione <strong>di</strong> un percorso formativo cont<strong>in</strong>uo tra Scuola dell’<strong>in</strong>fanzia e Scuola e-lementare attivazione <strong>di</strong> un raccordo tra Scuole dell’<strong>in</strong>fanzia statali, comunali e private presentisul territorioContenuto tematicoProgettazione <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uità/ accoglienza per il passaggio dei bamb<strong>in</strong>i dallaScuola dell’<strong>in</strong>fanzia alla Scuola elementareDest<strong>in</strong>atariDocenti rappresentanti tutte le Scuole dell’<strong>in</strong>fanzia e le Scuole elementari del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><strong>Modena</strong>Descrizione del percorso/processoNell’ambito del protocollo d’Intesa “Città <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Patto per la scuola” è stato istituito,già dal <strong>di</strong>cembre 1999, un gruppo <strong>di</strong> lavoro permanente formato dai coord<strong>in</strong>atori pedagogici<strong>delle</strong> scuole dell’<strong>in</strong>fanzia comunali, statali e private e dal responsabile <strong>di</strong> CDE/CDHcon il preciso compito <strong>di</strong> affrontare tutte le tematiche e le eventuali problematiche relativealla cont<strong>in</strong>uità educativa tra le <strong>di</strong>verse scuole dell’<strong>in</strong>fanzia e tra queste e la scuola elementare.216


Già nel corso del primo <strong>in</strong>contro, pur riconoscendo unanimemente l’importanza qualitativa<strong>delle</strong> <strong>esperienze</strong> <strong>in</strong> atto, il gruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ha <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato alcune “negatività” che richiedevano<strong>in</strong>terventi urgenti: l’esistenza, sul territorio, <strong>di</strong> percorsi e materiali talvolta assai <strong>di</strong>ssimili, con conseguentigravi <strong>di</strong>fficoltà da parte degli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> scuola dell’<strong>in</strong>fanzia nella realizzazione e nellastesura e da parte degli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> scuola elementare nella prosecuzione e nellalettura; la “storicità” <strong>di</strong> tali modalità <strong>di</strong> raccordo che, nel decennio, non sempre avevano saputoaggiornarsi rispetto alle nuove identità della scuola d’<strong>in</strong>fanzia e della scuola elementare,maturate sia attraverso le importanti mo<strong>di</strong>fiche proposte dai documenti m<strong>in</strong>isteriali,sia grazie alle numerose e significative <strong>esperienze</strong> condotte sul campo; la necessità <strong>di</strong> contribuire, anche attraverso questa tematica, alla costruzione <strong>di</strong> un sistema<strong>in</strong>tegrato <strong>di</strong> scuole d’<strong>in</strong>fanzia sul territorio, già avviata con la def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> uncomune accordo per le iscrizioni, con l’organizzazione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> formazione congiuntee con l’istituzione <strong>di</strong> un coord<strong>in</strong>amento <strong>delle</strong> scuole dell’<strong>in</strong>fanzia statali.Di qui è nata la proposta <strong>di</strong> una specifica attività <strong>di</strong> aggiornamento, rivolta a rappresentanti<strong>di</strong> tutte le scuole d’<strong>in</strong>fanzia e <strong>di</strong> tutte le scuole elementari e tesa alla def<strong>in</strong>izione con<strong>di</strong>visibile<strong>di</strong> una nuova e più aggiornata ipotesi <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uità/ accoglienza.Articolazione <strong>delle</strong> fasi dell'attività formativa1^ FASE: Attività <strong>di</strong> aggiornamento condotta da espertiL’attività formativa si è sviluppata <strong>in</strong>torno a tre nuclei tematici:• I contesti educativi con l’apporto teorico della prof.ssa Anna M. Ajello, docentedell’Università “La Sapienza” <strong>di</strong> Roma.• Le teorie dell’appren<strong>di</strong>mento con la relazione del prof. Vianello, docente pressol’Università <strong>di</strong> Padova.• La cont<strong>in</strong>uità nello scenario <strong>delle</strong> riforme con l’<strong>in</strong>tervento del dott. Cer<strong>in</strong>i, Ispettore tecnicoM.P.I.2^ FASE: Produzione <strong>di</strong> materiali e confronto tra le scuoleAll’attività formativa è seguita l’elaborazione <strong>di</strong> materiali proposti, <strong>in</strong> forma sperimentale, atutte le scuole della <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>:- Schema <strong>di</strong> percorso m<strong>in</strong>imo e con<strong>di</strong>viso <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uità/ accoglienza;- Informazioni per il passaggio;- Schema <strong>di</strong> aggregazione <strong>delle</strong> scuole.Questo percorso ha consentito <strong>di</strong> r<strong>in</strong>novare il <strong>di</strong>alogo e la collaborazione tra la scuoladell’<strong>in</strong>fanzia e la scuola elementare. Ancora, ha rappresentato un momento <strong>di</strong> confrontoaperto sulle scelte che stanno alla base dei due ord<strong>in</strong>i <strong>di</strong> scuola e <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> strategiecon<strong>di</strong>vise <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uità.217


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Servizi/Risorse219


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Sezione Educazione MusicaleCentro Risorse TerritorialiL<strong>in</strong>gue Straniere221


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Educazione musicaleDenom<strong>in</strong>azioneSezione Educazione MusicaleEnte/Associazione<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Settore IstruzioneProvve<strong>di</strong>torato agli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Direzioni DidatticheSedeIstituto Musicale Pareggiato “O. Vecchi”Ambiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento/attività/progettiLa sezione, nata dalla convenzione tra alcuni servizi del Settore Istruzione del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><strong>Modena</strong> (Centro Documentazione Educativa, Servizio Scuole <strong>in</strong>fanzia, Istituto MusicalePareggiato “O. Vecchi”) e alcune Direzioni Didattiche <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e prov<strong>in</strong>cia, offre relativamenteall’educazione musicale i servizi <strong>di</strong>:DocumentazioneFormazioneConsulenzaInformazioneSpazio attrezzato− testi <strong>di</strong> cultura, pedagogia e <strong>di</strong>dattica musicale− <strong>esperienze</strong> realizzate nelle scuole− CD musicali, au<strong>di</strong>ocassette, videocassette− percorsi <strong>di</strong> formazione− corsi <strong>di</strong> formazione e aggiornamento− <strong>in</strong>iziative pubbliche− lezioni - concerto− gruppi <strong>di</strong> lavoro− sem<strong>in</strong>ari− pacchetto formativo multime<strong>di</strong>ale “Progetto MUSE”− progettazione <strong>di</strong> feste e spettacoli a carattere musicale− programmazione ed elaborazione <strong>di</strong> percorsi <strong>di</strong>dattici− allestimento <strong>di</strong> laboratori musicali− <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni sull’utilizzo <strong>di</strong> strumentazioni au<strong>di</strong>o-visive e <strong>in</strong>formatiche− pacchetto formativo multime<strong>di</strong>ale “Progetto MUSE”− utilizzo degli strumenti <strong>in</strong>formativi del CDE (perio<strong>di</strong>co “Viaggio <strong>in</strong>3^ classe”, sito <strong>in</strong>ternet)− <strong>in</strong>iziative <strong>in</strong> ambito territoriale e nazionale− associazioni professionali degli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> Educazione musicale− ricerca e produzione <strong>di</strong> materiali sonori− consultazione <strong>di</strong> materiali attraverso strumentazioni e sussi<strong>di</strong> <strong>di</strong>versificati− utilizzo <strong>di</strong> strumentazioni multime<strong>di</strong>ali e Hi-FiLa sezione si rivolge pr<strong>in</strong>cipalmente ad <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> scuola materna ed elementare.Per <strong>in</strong>formazioni (<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo, telefono, fax, e-mail, sito <strong>in</strong>ternet, referente)via Goldoni 8 - 41100 <strong>Modena</strong>; tel. 059/206918; fax 059/206928.E -mail: sem1@comune.modena.itLa sezione è aperta da settembre a giugno il martedì e il mercoledì dalle 16 alle 18.45, ilgiovedì dalle16 alle 18223


Musica e Informatica<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Settore Pubblica Istruzione (Italia), Direzione Didattica I Circolo <strong>di</strong><strong>Modena</strong> (Italia), Escola Basica 2,3 de Tondela (Portogallo), Association Objectif Emploi!(Francia)Do Re Mi ... FileIniziazione musicale dei bamb<strong>in</strong>i attraverso l’uso delcomputerScuole dell’<strong>in</strong>fanzia, scuole elementariInizio progetto 2001Classe/iIIArea tematicaEducazione Musicale, InformaticaContenuto tematico• Progetto europeo <strong>di</strong> riferimento: Socrates - M<strong>in</strong>erva (Nuove tecnologie).• Sperimentazione <strong>di</strong> software aggiornati e recenti <strong>in</strong> materia <strong>di</strong> educazione musicale<strong>in</strong>centrati sul concetto <strong>di</strong> gioco, <strong>di</strong> ascolto esplorativo, sulla visualizzazione grafica esull’<strong>in</strong>terazione.Obiettivo/iPermettere ai bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> entrare <strong>in</strong> contatto con il mondo musicale attraverso un approccioorig<strong>in</strong>ale <strong>in</strong>centrato sull’uso <strong>di</strong> risorse <strong>in</strong>formatiche, e agevolare, così, nello stessotempo la loro familiarizzazione con il mondo <strong>in</strong>formatico.Dest<strong>in</strong>atariBamb<strong>in</strong>i si scuola dell’<strong>in</strong>fanzia e <strong>di</strong> scuola elementarePersonale co<strong>in</strong>voltoDirigenti e docenti co<strong>in</strong>volti nel progettoProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per team fra soggetti e partner europei co<strong>in</strong>volti nel progetto, già riunitisi a <strong>Modena</strong> nelmarzo 2001.Descrizione del percorso/processoMotivazioneLa musica si presenta come uno dei terreni più adeguati allo sviluppo della sensibilità deibamb<strong>in</strong>i e <strong>delle</strong> loro facoltà creative. L’<strong>in</strong>segnamento scolastico e musicale attraversa oggiuna fase <strong>di</strong> profonda trasformazione, <strong>in</strong> particolare dal punto <strong>di</strong> vista pedagogico. Il progettosi colloca <strong>in</strong> questo contesto e si propone <strong>di</strong> sperimentare nuove forme <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamentomusicale <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> suscitare l'<strong>in</strong>teresse e la creatività dei bamb<strong>in</strong>i, nonché la loropartecipazione attiva.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl progetto mira a sperimentare i software che sono all’avanguar<strong>di</strong>a nel campodell’educazione musicale, la loro <strong>in</strong>troduzione e la formazione degli <strong>in</strong>segnanti al loro utilizzo.L’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> formazione verrà realizzato <strong>in</strong> modo tale che ciascun <strong>in</strong>segnantepossa poi utilizzare il software nelle classi. Il progetto prevede, <strong>in</strong>fatti, l’acquisto del sof-224


tware e la sua sperimentazione su un campione <strong>di</strong> scuole dei <strong>di</strong>versi Stati membri. Il progettomira, <strong>in</strong>oltre, a impostare un sistema <strong>di</strong> comunicazione virtuale e <strong>in</strong>terattivo fra gli <strong>in</strong>segnanti,attraverso la creazione <strong>di</strong> una rete Intranet, che sarà utilizzata anche dai bamb<strong>in</strong>i<strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse scuole. Si <strong>in</strong>tende, così, <strong>in</strong>staurare un rapporto <strong>di</strong>retto tra scuole e un confronto<strong>in</strong>terculturale, attraverso lo scambio <strong>di</strong> lavori e composizioni musicali realizzat<strong>in</strong>ell’ambito del progetto.Il progetto prevede, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, un’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione dei risultati e <strong>delle</strong> attività realizzate alivello europeo attraverso la creazione <strong>di</strong> un sito Internet e la pubblicazione <strong>di</strong> brochuresmultil<strong>in</strong>gue.Sviluppi del progettoIn occasione della prima riunione dei partner del progetto tenutasi a <strong>Modena</strong> il 5 e 6 marzo2001, si è deciso <strong>di</strong> effettuare una ricerca per <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare società europee <strong>di</strong> produzione/e<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> software musicali per bamb<strong>in</strong>i corrispondenti alle aspirazioni del partenariato.Parallelamente i partner hanno deciso <strong>di</strong> realizzare un capitolato riassuntivo <strong>delle</strong> propriecompetenze <strong>in</strong> materia <strong>di</strong> pedagogia musicale, del patrimonio europeo musicale comuneai partner, e <strong>delle</strong> aspettative <strong>di</strong> ciascuno rispetto al software musicale da sperimentare,con l’obiettivo <strong>di</strong> presentare una proposta a queste società <strong>di</strong> produzione/e<strong>di</strong>zione <strong>in</strong>term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> co-realizzazione o co-sviluppo <strong>di</strong> prodotti esistenti.225


Musica e InformaticaBelloni CorradoI musicanti <strong>di</strong> BremaMusica e <strong>in</strong>formaticaScuole <strong>in</strong>fanzia comunali “Anderl<strong>in</strong>i”- XI Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>; “San Pancrazio" - III Circolo <strong>di</strong><strong>Modena</strong>Febbraio - Maggio 2001Classe/iSezione 5 anniArea tematicaEducazione Musicale, InformaticaContenuto tematicoApproccio al l<strong>in</strong>guaggio musicale attraverso il computer multime<strong>di</strong>aleObiettivo/iSviluppo dell’aff<strong>in</strong>amento <strong>delle</strong> capacità percettive e d’ascolto, sviluppo <strong>di</strong> simbolizzazionigrafiche <strong>di</strong> fenomeni sonori, sviluppo <strong>di</strong> prodotti musicali multime<strong>di</strong>aliDest<strong>in</strong>atariBamb<strong>in</strong>i <strong>delle</strong> sezioni 5 anniPersonale co<strong>in</strong>voltoEsperto <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica e pedagogia musicale, <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sezioneProgettazione (per istituto, per classi, per team...)A cura dell’esperto <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica e pedagogia musicaleDescrizione del percorso/processoMotivazioneInnovazione e ricerca <strong>di</strong>dattica nell’appren<strong>di</strong>mento del l<strong>in</strong>guaggio musicale attraversol’utilizzo <strong>delle</strong> nuove strumentazioni <strong>in</strong>formatico/multime<strong>di</strong>ali. Il computer, opportunamenteprogrammato per stimolare l’<strong>in</strong>teresse dei bamb<strong>in</strong>i verso il suono, la musica e gli strumentimusicali, non viene considerato nei suoi aspetti puramente tecnici, ma come un mezzoprivilegiato per manipolare qualsiasi elemento sonoro (suoni campionati e/o s<strong>in</strong>tetizzati,ritmi liberi o misurati, forme d’onda,…). In poco tempo, i bamb<strong>in</strong>i entrano <strong>in</strong> possesso <strong>delle</strong>conoscenze essenziali per gestire le funzioni fondamentali del computer, con i relativiprogrammi <strong>in</strong>stallati, così da poter controllare e comprendere le relazioni che <strong>in</strong>tercorronotra <strong>in</strong>put ed output.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàLa prima parte del progetto <strong>in</strong>tende approfon<strong>di</strong>re le potenzialità del computer come registratore<strong>di</strong>gitale, <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> memorizzare, manipolare e riprodurre campionamenti <strong>di</strong> suoniprodotti con la voce, il corpo, gli strumenti <strong>di</strong> piccola percussione ed eventuali altri oggetti<strong>di</strong> recupero, nonché registrazioni au<strong>di</strong>o <strong>di</strong>gitali e non.La seconda parte del progetto prevede l’utilizzo dei dati sonori immessi nel computer perrealizzare la sonorizzazione ed un’eventuale drammatizzazione del racconto “I suonatori<strong>di</strong> Brema”, che verrà proposto come traccia <strong>di</strong> lavoro comune.226


Modalità: lavoro <strong>di</strong> gruppo− Lettura e comprensione del testo del racconto: “I quattro suonatori <strong>di</strong> Brema”.L’<strong>in</strong>segnante narra il racconto <strong>mostra</strong>ndo le illustrazioni del libro; <strong>in</strong>sieme ai bamb<strong>in</strong>i fal’analisi <strong>delle</strong> parole <strong>di</strong>fficili e apre una conversazione sui personaggi, sugli ambienti,sull’azione narrativa del racconto.− Sud<strong>di</strong>visione del racconto <strong>in</strong> quadri pr<strong>in</strong>cipali.I bamb<strong>in</strong>i compiono un’analisi dei <strong>di</strong>versi momenti del racconto e ne evidenziano glistacchi soprattutto ragionando sulla base degli stati emotivi suscitati dagli episo<strong>di</strong> stessi,ad esempio stati <strong>di</strong>: gioia, tristezza, paura, euforia, terrore, ecc.− Conversazione mirata all’analisi degli effetti onomatopeici e alla scelta <strong>di</strong> musiche <strong>di</strong>commento al raccontoI bamb<strong>in</strong>i aiutati dall’<strong>in</strong>segnante riconoscono tutti i suoni che fanno parte del racconto: iversi degli animali, i rumori <strong>di</strong> oggetti o <strong>di</strong> sottofondo, altri effetti sonori descrittivi (comead esempio le luci che s’accendono) che rimandano ad eventi importanti della storia.Successivamente a ciascun quadro del racconto, caratterizzato da un preciso statoemotivo, i bamb<strong>in</strong>i hanno associato una musica adeguata, <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> accompagnare ilracconto. In caso <strong>di</strong> scelta <strong>di</strong>fficile si è proceduto a riascoltare più volte ciascun branof<strong>in</strong>o a selezionare quello più idoneo.− Realizzazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni raffiguranti i quadri pr<strong>in</strong>cipali del racconto: personaggi e scene.I bamb<strong>in</strong>i hanno immag<strong>in</strong>ato i personaggi e le scene con le situazioni della storiapoi li hanno <strong>di</strong>segnati usando i pennarelli colorati.Modalità: lavoro <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale con un massimo <strong>di</strong> 3 bamb<strong>in</strong>i− Registrazione <strong>di</strong>gitale degli effetti onomatopeici e del testo del raccontoDopo aver selezionato gli oggetti e gli strumenti più idonei, i bamb<strong>in</strong>i, con l’aiutodell’<strong>in</strong>segnante, li hanno registrati <strong>in</strong> <strong>di</strong>gitale me<strong>di</strong>ante un microfono collegato allascheda au<strong>di</strong>o del computer. Successivamente sono state tolte le pause, i rumori <strong>di</strong>fondo e “normalizzato” i volumi grazie all’effettistica prodotta dai filtri del software. Perquanto riguarda il testo, la registrazione è stata fatta facendo ripetere a ciascun bamb<strong>in</strong>oun periodo o un <strong>di</strong>alogo proposto dall’<strong>in</strong>segnante.La realizzazione del CD-ROM ha previsto una parte <strong>di</strong> lavoro <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale dell’esperto <strong>di</strong><strong>di</strong>dattica e pedagogia musicale: l’elaborazione grafica al computer dei <strong>di</strong>segni: sfon<strong>di</strong>, <strong>in</strong>quadrature,fotocomposizioni; il montaggio <strong>delle</strong> registrazioni del testo, <strong>delle</strong> musiche, deglieffetti onomatopeici, <strong>di</strong> tutte le tracce au<strong>di</strong>o, <strong>delle</strong> elaborazioni grafiche. Il software usatoha consentito la realizzazione <strong>di</strong> un video animato <strong>in</strong> formato .avi.Prodotto realizzatoCD ROM multime<strong>di</strong>ale, con filmati e commenti sonori prodotti <strong>in</strong>teramente con materialirealizzati dai bamb<strong>in</strong>i.Risultati raggiuntiI bamb<strong>in</strong>i sono riusciti a comprendere la relazione che <strong>in</strong>tercorre tra <strong>in</strong>put e output, superandoil concetto fantastico del computer come “scatola magica”, così da <strong>in</strong>com<strong>in</strong>ciare agestirlo nelle sue funzioni multime<strong>di</strong>ali più semplici attraverso l’uso del mouse e della tastiera.Purtroppo la maggioranza dei software reperiti su <strong>in</strong>ternet e sul mercato si sono rivelat<strong>in</strong>on sufficientemente adeguati, per la loro <strong>in</strong>terfaccia ricca <strong>di</strong> vocaboli spesso scritti<strong>in</strong> <strong>in</strong>glese, all’utilizzo imme<strong>di</strong>ato da parte dei bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> 5 anni. Qu<strong>in</strong><strong>di</strong> l’<strong>in</strong>terventodell’adulto si è reso necessario per spiegare le caratteristiche dell’<strong>in</strong>terfaccia stessa deivari programmi, con conseguente <strong>di</strong>fficoltà, per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tempo e demotivazione dei bamb<strong>in</strong>i.Documentazione allegataProgrammazione <strong>di</strong>dattica, s<strong>in</strong>tesi del percorso, CD ROM multime<strong>di</strong>ale.227


ProduzioneBiffi Annamaria, Rebecchi BarbaraIl Mare: “La barchetta a vela”Scuole dell’<strong>in</strong>fanzia comunali “Villaggio Giard<strong>in</strong>o” - VIII Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>; “<strong>Modena</strong> Est” -X Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Settembre - Ottobre 2000Classe/iSezioni 4 e 5 anniArea tematicaEducazione MusicaleContenuto tematicoSuoni del mare ed eventi atmosfericiObiettivo/iUtilizzare la voce e il proprio corpo come strumenti <strong>di</strong> rappresentazione e comunicazionemusicale/drammatica, contribuendo all’equilibrio affettivo e alla relazione con gli altri.Comprendere le possibilità del suono, del gesto e del movimento come elementi <strong>di</strong> rappresentazionee utilizzarli per esprimere idee, sentimenti e vissuti <strong>in</strong> forma personale eautonoma.Dest<strong>in</strong>atariBamb<strong>in</strong>i della scuola dell’<strong>in</strong>fanziaPersonale co<strong>in</strong>voltoEsperto <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica e pedagogia musicale, <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sezioneProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per team (due esperti <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica e pedagogia musicale e docenti <strong>delle</strong> scuole co<strong>in</strong>volte)Descrizione del percorso/processoMotivazioneCreare, proporre ed elaborare due percorsi <strong>di</strong>fferenti, partendo da materiali comuni, da <strong>in</strong>serirenelle attività <strong>di</strong> sezione per il recupero <strong>delle</strong> “vacanze estive” all’<strong>in</strong>izio dell’anno scolastico.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàPERCORSO IModalità: lavoro <strong>di</strong> gruppo5 anni• Lettura della favola utilizzando le immag<strong>in</strong>i <strong>in</strong> sequenza e i suoni del mare registrati.• Rilettura della storia da parte dei bamb<strong>in</strong>i con le immag<strong>in</strong>i <strong>in</strong> sequenza.• Ascolto dei suoni del mare e riflessione sulle qualità sonore (<strong>in</strong>tensità, durata, timbro,altezza).• Esplorazione dello strumentario <strong>in</strong> dotazione nella scuola.• Scelta degli strumenti da abb<strong>in</strong>are ai suoni ascoltati secondo criteri <strong>di</strong> similitud<strong>in</strong>e esomiglianza.• Rilettura della storia da parte dell’<strong>in</strong>segnante con la sonorizzazione effettuata daibamb<strong>in</strong>i.228


4 anni• Lettura della favola utilizzando le immag<strong>in</strong>i <strong>in</strong> sequenza e i suoni del mare registrati.• Rilettura della storia da parte dei bamb<strong>in</strong>i con le immag<strong>in</strong>i <strong>in</strong> sequenza.• Esplorazione corporea e <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione dei movimenti più <strong>in</strong><strong>di</strong>cati per realizzare personaggi,oggetti ed eventi presenti nella storia.• Rilettura della storia da parte dell’<strong>in</strong>segnante e drammatizzazione dei bamb<strong>in</strong>i utilizzandoi suoni registrati.Fase conclusiva 4 / 5 anni <strong>in</strong>siemeEsecuzione simultanea del racconto: narratore (adulto), immag<strong>in</strong>i, drammatizzazione, sonorizzazione.PERCORSO IIModalità: lavoro <strong>di</strong> gruppo4 anni• Costruzione della storia <strong>in</strong>sieme ai bamb<strong>in</strong>i partendo da un oggetto stimolo (foulardbianco) e da materiali sonori (suoni del mare).• Osservazione <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e sparso <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i della storia• Disposizione <strong>in</strong> sequenza della storia attraverso le immag<strong>in</strong>i.• Esplorazione corporea e <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione dei movimenti più <strong>in</strong><strong>di</strong>cati per realizzare personaggi,oggetti ed eventi presenti nella storia.• Scelta da parte dell’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> frammenti musicali da sostituire ai suoni del mare.• Rilettura della storia da parte dell’<strong>in</strong>segnante e drammatizzazione dei bamb<strong>in</strong>i utilizzandoi frammenti musicali come stimolo al movimento.Prodotto realizzatoPERCORSO I: drammatizzazione e sonorizzazionePERCORSO II: drammatizzazioneRisultati raggiuntiIl percorso ha <strong>in</strong>contrato l’<strong>in</strong>teresse <strong>di</strong> tutti i bamb<strong>in</strong>i, stimolando il ricordo e la verbalizzazione.Per quelli più piccoli l’esplorazione e la ricerca <strong>di</strong> movimenti espressivi, idonei alladrammatizzazione, hanno stimolato il confronto e la scelta <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti proposte. Per i piùgran<strong>di</strong> l’esplorazione e la ricerca <strong>di</strong> materiali sonori hanno aff<strong>in</strong>ato le capacità d’ascolto.Documentazione allegata• Programmazione <strong>di</strong>dattica con le fasi <strong>di</strong> sviluppo dei percorsi• Cassetta au<strong>di</strong>o col materiale sonoro utilizzato• Cassetta video con la realizzazione del prodotto f<strong>in</strong>ale229


ProduzionePanarello ConcettaIl Mare: “La spiaggia sonora”Scuole dell’<strong>in</strong>fanzia comunali “Villaggio Zeta”, “Tambur<strong>in</strong>i” - I Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>; “SalicetoPanaro” - X Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ottobre - Novembre 2000Classe/iSezione 5 anniArea tematicaEducazione MusicaleContenuto tematicoAttività <strong>di</strong> ricerca, elaborazione, strutturazione e produzione <strong>di</strong> eventi sonori caratteristicidel paesaggio mare:• traduzione dei parametri sonori <strong>in</strong><strong>di</strong>cativi del fenomeno sonoro <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i l<strong>in</strong>guistici appropriati(L<strong>in</strong>gua Italiana)• <strong>in</strong>venzione e drammatizzazione corporea <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i sonore (Educazione Fisica)• traduzione <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i grafici attraverso simboli <strong>di</strong> suoni e rumori (Educazione Immag<strong>in</strong>e)Obiettivo/i Essere capaci <strong>di</strong> percepire e riconoscere eventi sonori nello spazio e nel tempo Essere capaci <strong>di</strong> stabilire relazioni tra eventi sonori e successioni temporali Strutturare un fenomeno sonoro complesso e tradurlo nel l<strong>in</strong>guaggio grafico (partituranon convenzionale)Dest<strong>in</strong>atariBamb<strong>in</strong>i della sezione 5 anniPersonale co<strong>in</strong>voltoEsperto <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica e pedagogia musicaleProgettazione (per istituto, per classi, per team...)A cura dell’esperto <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica e pedagogia musicaleDescrizione del percorso/processoMotivazioneOgni anno la programmazione <strong>di</strong> sezione prevede un momento <strong>in</strong>iziale de<strong>di</strong>cato al recupero<strong>delle</strong> <strong>esperienze</strong> fatte dai bamb<strong>in</strong>i durante le vacanze. Il contesto si presentava favorevolead un <strong>in</strong>tervento dell’esperto musicale sullo stesso tema seppur con obiettivi strettamente<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari e non congiunti alla programmazione comune.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl percorso musicale proposto si articola <strong>in</strong> c<strong>in</strong>que momenti <strong>di</strong>versi e graduali che hannorichiesto modalità <strong>di</strong>fferenziate <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento.1. Conversazione libera sui ricor<strong>di</strong> <strong>delle</strong> vacanze: l’<strong>in</strong>tera sezione, all’<strong>in</strong>circa 24 bamb<strong>in</strong>i,hanno con<strong>di</strong>viso e partecipato <strong>in</strong>sieme i vissuti sonori esperiti durante le vacanze almare. Si è andata del<strong>in</strong>eando una immag<strong>in</strong>e fonica comune e significativa per tutta lasezione della “loro spiaggia sonora”.230


2. Esplorazione vocale <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale e <strong>di</strong> gruppo: i bamb<strong>in</strong>i s<strong>in</strong>golarmente o al massimo 2 o3 contemporaneamente hanno esplorato <strong>in</strong> clima <strong>di</strong> ricerca le possibilità <strong>di</strong> riproduzionecon la voce dei s<strong>in</strong>goli eventi sonori. La modalità <strong>di</strong> laboratorio vocale e <strong>di</strong> ricerca siè espressa nell’attenzione ai fonemi da pronunciare, alle onomatopee più verosimili,nonché a svariate soluzioni circa l’<strong>in</strong>tensità, l’altezza e i timbri <strong>di</strong> emissione vocale.3. Ascolto, riconoscimento, riproduzione: momento <strong>di</strong> verifica della giusta decontestualizzazionedei fenomeni sonori operata <strong>in</strong> precedenza dai bamb<strong>in</strong>i. Attraverso un semplicegioco percettivo, la sezione <strong>di</strong>visa <strong>in</strong> 2 gran<strong>di</strong> gruppi, all’<strong>in</strong>circa 12 o 13 bamb<strong>in</strong>i,ha avuto modo <strong>di</strong> ascoltare e confrontare i ricor<strong>di</strong> sonori con la registrazione reale.4. Drammatizzazione: attività svolta dall’<strong>in</strong>tera sezione anche questa <strong>in</strong> forma <strong>di</strong> laboratoriofisico-motorio. I bamb<strong>in</strong>i hanno <strong>in</strong>ventato semplici gesti e movimenti per rappresentarecol corpo tutti gli eventi sonori scelti. Questa fase è stata programmata per lavorare<strong>in</strong>sieme sulla struttura formale da adottare <strong>in</strong> seguito anche nella sonorizzazionevocale.5. Scelta <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ce significativo comune e simbolizzazione della sonorizzazione realizzata:grande fase <strong>di</strong> ricerca grafica motivata dalle caratteristiche <strong>di</strong> ogni effetto sonoroprodotto. I bamb<strong>in</strong>i hanno utilizzato i materiali e gli spazi a loro <strong>di</strong>sposizione (lavagna,pannelli <strong>di</strong> sezione, cartelloni, pennarelli) come un vero laboratorio <strong>di</strong> ricerca e <strong>in</strong>un clima fortemente <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> gruppo: ognuno cercava la verifica alla propria propostaconsultandosi a vicenda.Materiali e strumentiNei due momenti <strong>in</strong>iziali sono state utilizzate immag<strong>in</strong>i della spiaggia e fotografie che ibamb<strong>in</strong>i sono stati <strong>in</strong>vitati a portare a scuola. Tali sussi<strong>di</strong> hanno supportato visivamente esollecitato la memoria u<strong>di</strong>tiva e la fase <strong>di</strong> decontestualizzazione. Nella terza fase dellaprogrammazione i bamb<strong>in</strong>i hanno <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato <strong>in</strong> schede già approntate i rumori che contestualmenteascoltavano su una au<strong>di</strong>ocassetta preregistrata. Il qu<strong>in</strong>to momento ha previstol’utilizzo <strong>di</strong> materiale cartaceo e pennarelli per la traduzione dal l<strong>in</strong>guaggio musicale aquello grafico.Prodotto realizzatoLe improvvisazioni vocali e i momenti <strong>di</strong> ricerca fonica sono stati registrati su au<strong>di</strong>ocassetta,così come l’<strong>in</strong>tero prodotto strutturato e formalmente organizzato. Un video documentapasso passo la gradualità del processo <strong>di</strong> elaborazione del prodotto f<strong>in</strong>ito.Documentazione allegataDescrizione del percorso, elaborati dei bamb<strong>in</strong>i (simboli <strong>in</strong>ventati e partitura f<strong>in</strong>ale nonconvenzionale), fotografie con brevi commenti, au<strong>di</strong>ocassetta, videocassetta.231


MovimentoZygmunt MalgorzataIl FantacastelloScuola materna statale “Rodari” - VI Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Marzo - Maggio 2001Classe/iSezioni 3 e 4 anniArea tematicaEducazione Musicale, L<strong>in</strong>gua Italiana, Educazione Immag<strong>in</strong>e, Educazione FisicaContenuto tematicoLa vita all’<strong>in</strong>terno del castelloObiettivo/iUtilizzare abilità e conoscenze acquisite durante la realizzazione del percorso “Il Fantacastello”per la realizzazione dello spettacolo <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e annoDest<strong>in</strong>atario/iBamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> 3 e 4 anni, genitoriPersonale co<strong>in</strong>voltoEsperto <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica e pedagogia musicale, <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sezione, <strong>in</strong>segnante <strong>di</strong>staccatasul progetto miglioramento della <strong>di</strong>datticaProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Programmazione congiunta con il team <strong>in</strong>segnanti, a cura dell’esperto <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica e pedagogiamusicaleDescrizione del percorso/processoMotivazioneQuesto progetto che ha come tema il castello, co<strong>in</strong>volge tutte le componenti della scuola:bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> 3 e 4 anni, genitori e <strong>in</strong>segnanti. Implica la <strong>di</strong>mensione affettivo - relazionale,ma anche quella l<strong>in</strong>guistico - cognitiva e creativa. Accanto alla ricerca <strong>di</strong> libri, alla narrazione<strong>di</strong> fiabe, ad una loro forma <strong>di</strong> analisi e <strong>di</strong> ricerca <strong>di</strong> ipotesi, si affianca l’attività <strong>di</strong> manipolazionee <strong>di</strong> animazione <strong>in</strong> cui il bamb<strong>in</strong>o utilizza il proprio corpo come mezzo espressivo<strong>di</strong> identificazione e <strong>di</strong> comunicazione.Qui viene documentato il percorso <strong>di</strong> educazione musicale condotto dall’esperto <strong>di</strong> <strong>di</strong>datticae pedagogia musicale <strong>in</strong>serito all’<strong>in</strong>terno del progetto, il tema del castello, <strong>in</strong>fatti, è statolo sfondo per la festa <strong>di</strong> f<strong>in</strong>e anno scolastico relativamente a tre contenuti: i personaggi,le musiche e le danze.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività Conversazione e <strong>di</strong>scussione con i bamb<strong>in</strong>i sui personaggi e la vita che si svolgeall’<strong>in</strong>terno del castello. Sono stati <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati i seguenti personaggi: giullari, dame e cavalieri,fantasmi, soldati a cavallo, streghe, servitù. Narrazione e descrizione dei vari personaggi <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati e <strong>di</strong> alcune situazioni particolari<strong>in</strong> cui sono co<strong>in</strong>volti: la festa, la notte, le danze. Invenzione <strong>di</strong> gesti e movimenti del corpo caratterizzanti ogni s<strong>in</strong>golo personaggio. Proposta <strong>di</strong> ascolto <strong>di</strong> brani musicali dalle caratteristiche contrastanti per stile, andamento,ritmo...232


Scelta da parte dei bamb<strong>in</strong>i della musica più adeguata ai movimenti dei vari personaggi. Abb<strong>in</strong>ando i movimenti spontanei dei bamb<strong>in</strong>i con la forma musicale dei brani, vengonostrutturate le <strong>di</strong>verse danze. Solo relativamente al brano utilizzato per dame e cavalieri,caratterizzato da una struttura formale semplice, tutti i bamb<strong>in</strong>i <strong>delle</strong> sezioni <strong>di</strong>4 anni hanno associato ai motivi musicali che compongono il brano, una simbolizzazionegrafica, alcuni strumenti musicali (strumentario Orff) dai timbri opposti e, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e,movimenti e semplici passi per rappresentare la danza.Prodotto realizzatoMomento conclusivo dell’<strong>in</strong>tero percorso sul castello è stata lo spettacolo della festa <strong>di</strong> f<strong>in</strong>eanno: la lettura <strong>di</strong> un racconto <strong>in</strong>ventato dalle <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sezione e dai bamb<strong>in</strong>i haofferto lo spunto per la rappresentazione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse danze eseguite dai bamb<strong>in</strong>i stessi.Risultati raggiuntiI bamb<strong>in</strong>i hanno partecipato con co<strong>in</strong>volgimento alle varie attività musicali proposte. Dopola festa sono stati riascoltati i brani musicali utilizzati per le danze: i bamb<strong>in</strong>i hanno riconosciutoi <strong>di</strong>versi motivi che compongono i brani, hanno danzato liberamente con moviment<strong>in</strong>uovi rispettandone le <strong>di</strong>verse caratteristiche e <strong>di</strong><strong>mostra</strong>ndo, <strong>in</strong> questo modo, <strong>di</strong> avere capitolo stile, l’andamento musicale e ritmico dei brani.Documentazione allegataL’<strong>in</strong>tero percorso è documentato <strong>in</strong> un fascicolo che contiene la progettazione, gli obiettivi,le fasi <strong>delle</strong> attività, le conversazioni, gli elaborati e le fotografie dei bamb<strong>in</strong>i; una videocassettadocumenta lo spettacolo “Il Fantacastello” e un’au<strong>di</strong>ocassetta raccoglie i braniutilizzati e i canti che hanno accompagnato le attività musicali.233


Progetto <strong>di</strong> circoloSpallanzani RossellaProgetto <strong>di</strong> sperimentazione musicaleScuole elementari “Leopar<strong>di</strong>”, “Galilei”, “Po”, “S. Gem<strong>in</strong>iano” - VIII Circolo <strong>Modena</strong>1999/2000 - 2000//2001 - 2001/2002Classe/iII - III - IV - VArea tematicaEducazione Musicale, L<strong>in</strong>gua Italiana, Educazione FisicaContenuto tematicoContenuti <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari: vibrazioni dei corpi sonori; risuonatori naturali (apparato vocale); parametridel suono; ritmo (pulsazione, accenti metrici, tempi); strutture formali; segni e simbolisonori.Contenuti multi<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari: ambito motorio: il corpo e il movimento, giochi, drammatizzazioni, mimi, danze; ambito l<strong>in</strong>guistico: fonemi, sillabe, parole, filastrocche, narrazioni, metro, suono; ambito visivo: immag<strong>in</strong>i, segni, forme, colori; ambito antropologico: aspetti della storia della musica (gli strumenti musicali, gli autori)<strong>in</strong> relazione alla storia dell’uomo, aree geografiche, culture extra-europee.Contenuti a carattere socio affettivo: giochi ed esercizi con regole, accordo e coord<strong>in</strong>amentodel s<strong>in</strong>golo nel gruppo, uso del corpo e contatto con gli altri.Obiettivo/iIl progetto è mirato a sviluppare competenze <strong>in</strong> riferimento ad elementi peculiari del l<strong>in</strong>guaggiomusicale, a collegare la musica ad altri l<strong>in</strong>guaggi e dare rilievo agli aspetti formativi,<strong>di</strong> sviluppo della persona, cui l’educazione sonora contribuisce.Dest<strong>in</strong>atario/iTutti gli alunni del II ciclo del CircoloPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnante titolare del progetto e <strong>in</strong>segnanti <strong>delle</strong> classiProgettazione (per istituto, per classi, per team...)A cura dell’<strong>in</strong>segnante titolare del progetto; i percorsi specifici sono <strong>in</strong>seriti nelle programmazioni<strong>delle</strong> varie classiDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni e motivazioneIl progetto viene proposto all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> un Circolo <strong>in</strong> cui da alcuni anni si è dato sboccoall’esigenza, sentita da <strong>in</strong>segnanti e genitori, <strong>di</strong> promuovere <strong>in</strong>iziative e <strong>in</strong>terventi per riqualificarel’<strong>in</strong>segnamento <strong>delle</strong> tre Educazioni (Musica, Immag<strong>in</strong>e, Motoria) all’<strong>in</strong>terno delcurricolo; <strong>in</strong> particolare, per quanto riguarda l’Educazione al suono e alla musica, sonostati attivati <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> docenti specializzate del Gruppo Musica del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>,che lavorano nelle classi prime; cicli <strong>di</strong> lezioni-concerto <strong>di</strong> pianoforte proposti alle classidel secondo ciclo; <strong>in</strong>contri <strong>di</strong> autoaggiornamento annuali per la specializzazione <strong>in</strong>ternadei docenti. L’<strong>in</strong>segnante referente del progetto ha svolto <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong>dattiche all’<strong>in</strong>ternodel Circolo, tramite laboratori a classi aperte, che hanno permesso una prima “m<strong>in</strong>isperimentazione”<strong>di</strong> percorsi specifici <strong>di</strong> educazione al suono e alla musica.234


Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl progetto ha avuto <strong>in</strong>izio l’anno scolastico 1999/2000 ed è proseguito gli anni successivi,gli <strong>in</strong>terventi previsti sono scan<strong>di</strong>ti per un'ora settimanale e si svolgono lungo tutto l'annoscolastico.Gli obiettivi generali che lo caratterizzano sono: sviluppare e aff<strong>in</strong>are competenze relative alla percezione e alla comprensione <strong>di</strong> elementie fenomeni sonori (fruizione sonora); sviluppare abilità relative alla produzione dei suoni attraverso l’uso della voce, del corpo,degli strumenti musicali; acquisire la capacità <strong>di</strong> <strong>in</strong>terpretare graficamente il materiale sonoro; sviluppare la capacità <strong>di</strong> utilizzare il l<strong>in</strong>guaggio sonoro <strong>in</strong> relazione ad altri l<strong>in</strong>guaggi(motorio, verbale, grafico); sviluppare la coscienza dell’apporto personale espressivo e riconoscere il proprio ruolo<strong>in</strong> attività sonore.Le l<strong>in</strong>ee metodologiche seguite sono:⇒ agganciare il l<strong>in</strong>guaggio sonoro ai l<strong>in</strong>guaggi già posseduti dal bamb<strong>in</strong>o, <strong>in</strong>nanzitutto il<strong>in</strong>guaggi verbale e motorio;⇒ attivare processi <strong>di</strong> scoperta degli elementi che si vogliono via via sviluppare;⇒ sollecitare processi creativi, chiedendo il contributo <strong>in</strong>ventivo <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale <strong>in</strong> alcune tappedei percorsi avviati;⇒ avvalersi del lavoro collettivo (musica d’<strong>in</strong>sieme, danze) come momento formativo peculiaredell’attività sonora, per le sue valenze educative.I percorsi e le attività stabilite si sviluppano <strong>in</strong>torno alle seguenti aree <strong>di</strong> lavoro:• la voce: l’utilizzo del l<strong>in</strong>guaggio e del canto;• il corpo: come fonte sonora ritmica (i gesti suono); come coord<strong>in</strong>azione motorianell’attività strumentale e nell'attività <strong>di</strong> movimento (movimenti, danze);• gli strumenti: l’utilizzo dello strumentario Orff e <strong>di</strong> altri strumenti <strong>in</strong> <strong>di</strong>verse attività (analisisonora, brani, accompagnamenti).Le attività vengono pre<strong>di</strong>sposte tenendo presente <strong>di</strong>versi processi <strong>di</strong> sviluppo riguardo aicontenuti scelti: <strong>di</strong> percezione e analisi, <strong>di</strong> conoscenza e comprensione, <strong>di</strong> ripetizione edesecuzione, <strong>di</strong> rielaborazione e <strong>in</strong>venzione.Nel corso dell’anno scolastico è prevista la progettazione <strong>di</strong> attività comuni con i docenti<strong>delle</strong> classi co<strong>in</strong>volte e <strong>di</strong> L<strong>in</strong>gua Straniera, su contenuti specifici <strong>in</strong> riferimento ad attività<strong>di</strong> progetto e a <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e (Italiano, Storia, Inglese).L’<strong>in</strong>tervento si svolge prevalentemente nello spazio allestito per attività <strong>di</strong> laboratorio; sonoprevisti alcuni momenti <strong>in</strong> classe per pre<strong>di</strong>sporre o fissare il lavoro svolto. Nel corsodella seduta si alternano momenti <strong>di</strong>versificati <strong>in</strong> cui è richiesta maggior concentrazione,come per le attività <strong>di</strong> analisi sonora, <strong>di</strong> lettura o scrittura notazionale, <strong>di</strong> esercitazionestrumentale e altri <strong>di</strong> maggior <strong>di</strong>stensione, <strong>in</strong> cui si riprende un’attività già <strong>in</strong>iziata o si imposta<strong>in</strong> maniera libera un nuovo lavoro: attività <strong>di</strong> canto, canto e accompagnamento, a-scolto <strong>di</strong> brani, <strong>in</strong>venzione <strong>di</strong> danze.Si utilizza il materiale presente nel laboratorio: strumentario a percussione Orff, strumentiportati dai bamb<strong>in</strong>i (flauto dolce, melo<strong>di</strong>ca, chitarra), pianoforte dove è presente. Si prevedonoattività collettive, a gruppi e momenti <strong>di</strong> attività <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali. Si utilizzano repertori vic<strong>in</strong>iall’esperienza dei bamb<strong>in</strong>i (testi, filastrocche, parole <strong>in</strong>ventate), materiali musicali trattidal repertorio colto e da quello popolare e folklorico <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi paesi. Vengono impiegatisupporti au<strong>di</strong>o (cassette, CD) e supporti visivi (cartelloni, colori, lavagna lum<strong>in</strong>osa, testi,schedari).235


Prodotto realizzatoNel corso degli anni <strong>in</strong> cui il progetto è stato attuato, sono stati realizzati: videocassettedegli spettacoli a carattere musicale durante le feste <strong>delle</strong> scuole, cartelloni relativi alle varieattività, un CD ROM su un percorso <strong>di</strong> classificazione sonoro/strumentale.Risultati raggiuntiI risultati raggiunti, dopo i primi due anni <strong>di</strong> applicazione del progetto, sono stati generalmentepositivi, sia per quanto riguarda gli esiti raggiunti dagli alunni, sia perl’<strong>in</strong>teressamento <strong>delle</strong> famiglie nei confronti dell’attività. Tali risultati hanno riguardato lenumerose classi co<strong>in</strong>volte nel progetto. Per quanto riguarda la specificità dei <strong>di</strong>versi gruppi- classe, si <strong>in</strong>tende proseguire sviluppando maggiormente percorsi flessibili, adattandoliil più possibile alle esigenze <strong>delle</strong> classi, tramite l’attività <strong>di</strong> progettazione <strong>di</strong>dattica.Documentazione allegataFascicoli <strong>delle</strong> attività svolte nelle varie classi.236


Progetto MuseDe Silvio Flora, Spagnoli SoniaChi ha paura dell’om<strong>in</strong>o nero ? Io nooo!Scuola elementare “Montecuccoli” Baggiovara - I Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>1999/2000Classe/iIIArea tematicaEducazione Musicale, L<strong>in</strong>gua Italiana, Educazione Immag<strong>in</strong>e, Matematica, Stu<strong>di</strong> Sociali,Educazione Fisica, L<strong>in</strong>gua StranieraContenuto tematico“Viaggio” attraverso le paure dei bamb<strong>in</strong>i per attuare una riflessione sulle emozioni e sui<strong>di</strong>versi co<strong>di</strong>ci espressiviObiettivo/iRiflettere sugli stati d’animo relativi alla paura; m<strong>in</strong>imizzare alcuni atteggiamenti eccessivi,ma anche riflettere sull’importanza <strong>delle</strong> emozioni nella vita dell’uomoDest<strong>in</strong>atario/iBamb<strong>in</strong>i della classe secondaPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti della classe seconda, <strong>in</strong>segnante referente del progetto Musica <strong>di</strong> Circolo, <strong>in</strong>segnante<strong>di</strong> L<strong>in</strong>gua 2Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Per team con la collaborazione <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnanti specialistiDescrizione del percorso/processoArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàQuesta proposta <strong>di</strong> attività si <strong>in</strong>serisce <strong>in</strong> un più ampio percorso svolto durante l’anno scolasticoe che ha avuto <strong>in</strong>izio dalle semplici conoscenze specifiche degli alunni riguardo ilproprio vissuto, l’op<strong>in</strong>ione che si ha <strong>di</strong> se stessi, l’autostima, le caratteristiche fisiche e morali<strong>di</strong> ogni persona.L’it<strong>in</strong>erario presentato costituisce una parte <strong>di</strong> questo lavoro: dalla descrizione fisica allecaratteristiche del carattere, dai sentimenti alla felicità, dalle emozioni alla paura...Si è caratterizzato come una piccola ricerca <strong>delle</strong> connessioni <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari possibili sultema <strong>delle</strong> paure e si è svolto nel corso <strong>di</strong> un quadrimestre.Le modalità <strong>di</strong> svolgimento <strong>delle</strong> attività hanno previsto <strong>in</strong>terventi frontali, ma anche lavori<strong>di</strong> gruppo ed attività <strong>di</strong> laboratorio.Sono stati utilizzati numerosi testi letti dai bamb<strong>in</strong>i, schede, CD musicali ed au<strong>di</strong>ocassetteper la realizzazione degli ascolti guidati. Le attività proposte sono state <strong>in</strong> parte svolte conla collaborazione degli <strong>in</strong>segnanti specialisti <strong>di</strong> Musica ed L2.Prodotto realizzatoI bamb<strong>in</strong>i hanno prodotto numerosi testi ed elaborati <strong>di</strong> vario genere che sono stati raccolti<strong>in</strong>sieme con tutto il materiale <strong>di</strong> supporto <strong>in</strong> un fascicolo, <strong>in</strong> cui compaiono anche le l<strong>in</strong>eeportanti del percorso e la mappa <strong>delle</strong> possibili connessioni <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari.237


Risultati raggiuntiI bamb<strong>in</strong>i hanno partecipato con molto <strong>in</strong>teresse alle attività proposte, i tempi <strong>di</strong> lavoro sonostati contenuti (relativi ad un quadrimestre); le <strong>in</strong>segnanti della classe hanno affermatoche lo svolgimento <strong>delle</strong> attività non ha penalizzato il lavoro curriculare, anzi proporre alcunidei contenuti previsti dal curricolo nell’ambito <strong>di</strong> un unico contesto, ha costituito unmotivo <strong>di</strong> organicità e <strong>di</strong> unità nell’appren<strong>di</strong>mento.Documentazione allegataUn fascicolo che raccoglie le l<strong>in</strong>ee portanti del percorso, la mappa <strong>delle</strong> possibili connessioni<strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari, gli elaborati dei bamb<strong>in</strong>i.238


Progetto MuseAlbert<strong>in</strong>i Anna, Bertarelli M.Grazia, Riccò Laura, Righi Dilva, Tabell<strong>in</strong>i ElenaIl Meraviglioso Mago <strong>di</strong> OzScuola elementare “G. Ver<strong>di</strong>” - Istituto Comprensivo “A. Pac<strong>in</strong>otti” <strong>di</strong> San Cesario s/P2000/2001Classe/iIV A - IV BArea tematicaEducazione Musicale, L<strong>in</strong>gua Italiana, Educazione Immag<strong>in</strong>e, Educazione FisicaContenuto tematicoDrammatizzazione della trama del libro “Il Meraviglioso Mago <strong>di</strong> Oz”Obiettivo/iPotenziare la capacità <strong>di</strong> ascoltoDest<strong>in</strong>atariAlunni <strong>delle</strong> classi quartePersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti, esperta teatraleProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Progettazione per team <strong>di</strong> classi parallele, <strong>in</strong> collaborazione con la Biblioteca ComunaleDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniAnalisi e valutazione collegiale della situazione cognitiva <strong>delle</strong> due classi quarte.Una <strong>delle</strong> carenze maggiormente evidenziate era la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> attenzione e <strong>di</strong> ascolto daparte della maggioranza dei bamb<strong>in</strong>i.Motivazione⇒ Accoglienza del progetto-lettura proposto dalla Biblioteca Comunale.⇒ Con<strong>di</strong>visione dell’obiettivo dell’autore secondo il quale l’opera “... aspira ad essere unracconto <strong>di</strong> fiabe modernizzate, <strong>in</strong> cui sono mantenute la meraviglia e la gioia” (FrankBaum). Tale obiettivo era uno dei fili conduttori della programmazione l<strong>in</strong>guistico -espressiva.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl progetto ha preso avvio dalla lettura del libro “Il Meraviglioso Mago <strong>di</strong> Oz”. L’attività si èsvolta per gruppi eterogenei a classi aperte, utilizzando i seguenti spazi: il laboratorio, leaule <strong>di</strong> classe e l’aula computer. Poiché il progetto ha co<strong>in</strong>volto trasversalmente <strong>di</strong>verse<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e, si è reso necessario un <strong>in</strong>contro qu<strong>in</strong><strong>di</strong>c<strong>in</strong>ale fra le <strong>in</strong>segnanti per programmarele varie attività ed apportare i necessari adeguamenti.Attività <strong>di</strong> L<strong>in</strong>gua Italiana⇒ Lettura e comprensione dei vari capitoli attraverso questionari, s<strong>in</strong>tesi, cloze⇒ In<strong>di</strong>viduazione e analisi dei personaggi e degli ambienti ritenuti più significativi⇒ Riscrittura <strong>di</strong> sequenze descrittive mo<strong>di</strong>ficandone gli elementi strutturali⇒ Invenzione <strong>di</strong> filastrocche sulle caratteristiche dei personaggi239


⇒ Stesura del copione teatraleAttività <strong>di</strong> Educazione Immag<strong>in</strong>eDurante la lettura del libro sono stati realizzati: fondali (utilizzando tempere, collage…); buratt<strong>in</strong>i e marionette (utilizzando materiale <strong>di</strong> recupero come lana, stoffa, bottiglie <strong>di</strong>plastica, gomma piuma…); elementi scenografici.Attività <strong>di</strong> Educazione Musicale• Sonorizzazione <strong>di</strong> alcune scene• Produzione <strong>di</strong> suoni e rumori attraverso la voce e gli strumenti musicali• Ascolto <strong>di</strong> brani musicali• Riscrittura del testo <strong>di</strong> alcune canzoni mantenendone la base musicaleOgni gruppo, coord<strong>in</strong>ato da un’<strong>in</strong>segnante, si è impegnato nella messa <strong>in</strong> scena <strong>di</strong> unasequenza del racconto curandone la stesura dei <strong>di</strong>aloghi, la scelta dei costumi, <strong>delle</strong> scenografie,<strong>delle</strong> canzoni.Si è rivelata molto utile la collaborazione con un’esperta <strong>di</strong> teatro <strong>in</strong>tervenuta per quattrovolte:• nella prima, per stimolare l’<strong>in</strong>teresse e la curiosità dei bamb<strong>in</strong>i, ha eseguito una letturadrammatizzata <strong>di</strong> una s<strong>in</strong>tesi del libro;• la seconda è <strong>in</strong>tervenuta a scuola per <strong>in</strong>segnare ai bamb<strong>in</strong>i le tecniche <strong>di</strong> costruzione<strong>di</strong> buratt<strong>in</strong>i e pupazzi;• le ultime due volte ha dato consigli e suggerimenti sulle tecniche <strong>di</strong> drammatizzazione.Prodotto realizzatoÈ stato realizzato uno spettacolo teatrale, rappresentato nella corte <strong>di</strong> Villa Boschetti edocumentato <strong>in</strong> una videocassetta.Risultati raggiuntiL’attività è risultata gra<strong>di</strong>ta, ha co<strong>in</strong>volto e motivato i ragazzi ed è stata funzionale al raggiungimentodegli obiettivi fissati nelle varie <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e. Nei gruppi <strong>di</strong> lavoro, tuttavia, sonoemerse quelle problematiche che alcuni alunni presentano anche all’<strong>in</strong>terno <strong>delle</strong> classi:scarsa <strong>di</strong>sponibilità al lavoro e alla collaborazione, impegno non sempre adeguato alle richieste.Documentazione allegataVideocassetta dello spettacolo240


Progetto MuseInsegnanti del corso <strong>di</strong> autoaggiornamento MuseBenevelli Alessandra coord<strong>in</strong>atriceSuoni… immag<strong>in</strong>i… sensazioni…dalla pubblicità alla poesiaDirezione Didattica <strong>di</strong> Maranello2000/2001Classe/iIV D scuola elementare “Stra<strong>di</strong>” <strong>di</strong> MaranelloArea tematicaEducazione Musicale, InformaticaContenuto tematicoAscolto, analisi, sonorizzazione, produzioneObiettivo/i• Formulare ipotesi sul perché è stata scelta una determ<strong>in</strong>ata musica <strong>in</strong> uno spot televisivo• Analizzare eventi musicali, spot pubblicitari, immag<strong>in</strong>i, poesie cogliendo <strong>in</strong> esse lepr<strong>in</strong>cipali caratteristiche (funzione, movimento, ritmo, colori, forme, suoni e musica ,sensazioni sensoriali, sentimenti)• Scegliere <strong>in</strong> una rosa <strong>di</strong> proposte, la musica ritenuta più adatta ad accompagnare unapoesia• Sonorizzare una poesia utilizzando strumenti a percussione, oggetti e voceDest<strong>in</strong>atariAlunni del secondo ciclo <strong>di</strong> scuola elementarePersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti del corso <strong>di</strong> autoaggiornamento, <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> classe <strong>di</strong> Italiano, EducazioneImmag<strong>in</strong>e, Educazione al suono e alla musica e <strong>di</strong> Informatica.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Progettazione effettuata durante il corso <strong>di</strong> autoaggiornamento e per teamDescrizione del percorso/processoMotivazioneQuest’anno gli <strong>in</strong>segnanti del corso d’aggiornamento MUSE hanno deciso <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzarel’attività <strong>di</strong> autoaggiornamento verso un’esperienza <strong>di</strong>dattica che co<strong>in</strong>volgesse <strong>in</strong> modotrasversale <strong>di</strong>verse educazioni e <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e per arrivare alla produzione <strong>di</strong> un sempliceprodotto multime<strong>di</strong>ale con Power Po<strong>in</strong>t.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàL’attività proposta mira a sviluppare nel bamb<strong>in</strong>o la capacità <strong>di</strong> analisi e <strong>in</strong>terpretazionedella musica <strong>in</strong> stretto rapporto con le immag<strong>in</strong>i, la voce, la parola e il movimento. Partendodall’analisi <strong>di</strong> spot pubblicitari, si passa a quella <strong>di</strong> due poesie utilizzandole per giungerepoi alla creazione <strong>di</strong> un semplice prodotto multime<strong>di</strong>ale, dove <strong>di</strong>versi co<strong>di</strong>ci espressivi<strong>in</strong>teragiscono tra loro per dare maggior forza al messaggio che si vuole esprimere. Il percorso<strong>in</strong>izia con la consultazione <strong>di</strong> una parte del libro “Identikit <strong>di</strong> un brano” dell’ipertesto241


MUSE che propone l’analisi guidata <strong>di</strong> alcune pubblicità. La griglia proposta <strong>in</strong> MUSE èstata utilizzata anche per analizzare spot televisivi precedentemente registrati <strong>in</strong> videocassetta.Utilizzando uno schema <strong>di</strong> analisi e <strong>in</strong>terpretazione simile a quello usato per lapubblicità, si è passati ad analizzare una poesia <strong>in</strong><strong>di</strong>viduando <strong>in</strong> essa parole, assonanze,rime, suoni, colori, movimenti, immag<strong>in</strong>i, sensazioni, unità espressive. Si è cercata unamusica che contenesse le caratteristiche evidenziate, per usarla come “colonna sonora” aimmag<strong>in</strong>i scelte da libri d’arte, riviste e da <strong>in</strong>ternet. A piccoli gruppi (tre-quattro bamb<strong>in</strong>i) sisono <strong>di</strong>segnate le immag<strong>in</strong>i che rappresentavano la poesia.Dopo aver progettato la struttura “dell’ipertesto”, si è passati alla creazione <strong>di</strong> file <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i(eseguita con lo scanner da un piccolo gruppo con l’aiuto dell’<strong>in</strong>segnante). Alcuni a-lunni <strong>in</strong>tanto hanno creato un semplice accompagnamento ritmico scegliendo gli strumentiche esprimessero le sonorità <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate nella poesia. Con l’aiuto dell’<strong>in</strong>segnante un gruppo<strong>di</strong> bamb<strong>in</strong>i ha registrato la lettura della poesia e l’accompagnamento, creando file au<strong>di</strong>o;un altro ha <strong>in</strong>serito <strong>in</strong> Power Po<strong>in</strong>t i file d’immag<strong>in</strong>e come sfondo alle <strong>di</strong>apositive, lamusica scelta e registrata, ha scritto il titolo, il testo, ha <strong>in</strong>serito i file au<strong>di</strong>o ed ha animatotitoli, testi e registrazioni. Queste ultime attività sono state svolte <strong>in</strong> aula d’<strong>in</strong>formatica conla metà dei bamb<strong>in</strong>i della classe (un grande gruppo <strong>di</strong> un<strong>di</strong>ci alunni per ogni poesia) <strong>di</strong>visipoi <strong>in</strong> piccoli gruppi con compiti <strong>di</strong>versi.Prodotto realizzatoDue “ipertesti” realizzati con Power Po<strong>in</strong>t, materiale cartaceo, fotocopie <strong>di</strong> quaderni.Risultati raggiuntiGli alunni si sono <strong>di</strong><strong>mostra</strong>ti <strong>in</strong>teressati verso la visione e l’analisi degli spot pubblicitari;hanno dato il loro contributo nel momento <strong>di</strong> analizzare ed <strong>in</strong>terpretare la funzione dellamusica, dei suoni e <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i/messaggio pubblicitario. Hanno utilizzato spesso la loroesperienza <strong>di</strong> fruitori televisivi citando altre pubblicità per fare confronti, paragoni, generalizzazioni.Positivo è stato l’impegno nel lavoro <strong>di</strong> gruppo per la produzione <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i,sonorizzazioni, scelta <strong>delle</strong> musiche e realizzazione dell’ipertesto.242


CRT L<strong>in</strong>gue straniereDenom<strong>in</strong>azioneCentro Risorse Territoriali - Progetto L<strong>in</strong>gue 2000Ente/AssociazioneM<strong>in</strong>istero Pubblica IstruzioneSedeScuola secondaria I grado "Cavour" - <strong>Modena</strong>, via Amundsen 80Ambiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento/attività/progetti⇒ Problematiche relative all'<strong>in</strong>segnamento <strong>delle</strong> l<strong>in</strong>gue straniere⇒ Attività <strong>di</strong> Formazione/Consulenza rivolte a docenti <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua straniera <strong>in</strong> servizio nellescuole <strong>di</strong> istruzione secondaria <strong>di</strong> 1° e 2° gradoPer <strong>in</strong>formazioni (<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo, telefono, fax, e-mail, sito <strong>in</strong>ternet, referente)S.M.S. "CAVOUR" - <strong>Modena</strong>, via Amundsen 80Tel. 059/33.13.73Fax 059/82.41.35e-mail: cavourmo@t<strong>in</strong>.itsito <strong>in</strong>ternet: comune.modena.it/scuole/cavourReferente: Dirigente Scolastico Giovanni Massarenti243


CRT L<strong>in</strong>gue straniereDenom<strong>in</strong>azioneCentro Risorse Territoriali <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Sezione L2Ente/AssociazioneM<strong>in</strong>istero della Pubblica IstruzioneProvve<strong>di</strong>torato agli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - I Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong><strong>Comune</strong> <strong>Modena</strong> - CDESedeCDE - Via Saragozza, 100 - <strong>Modena</strong>Ambiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento/attività/progettiLa Sezione, nata dalla convenzione tra CDE e il I Circolo <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> come progetto<strong>di</strong> sperimentazione dell’Autonomia scolastica, è stata assorbita dal Centro RisorseTerritoriali voluto dal Progetto L<strong>in</strong>gue 2000.Il C.R.T. offre per la L<strong>in</strong>gua Straniera, pr<strong>in</strong>cipalmente per le l<strong>in</strong>gue comunitarie per le qualiè previsto l’<strong>in</strong>segnamento nella scuola elementare e cioè <strong>in</strong>glese, francese, tedesco, servizi<strong>di</strong>:DocumentazioneFormazioneConsulenzaInformazioneSpazio attrezzatoMateriali l<strong>in</strong>guisticiEsperienze realizzate nelle scuoleRaccolte, dossier, riviste, monografieCorsi d’aggiornamentoIniziative pubbliche: Spazio Aperto, Sem<strong>in</strong>ariGruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> lavoroProgettazione <strong>di</strong> percorsi formativi e unità<strong>di</strong>dattiche, esigenze <strong>di</strong> lavoro <strong>in</strong><strong>di</strong>vidualiProduzioni <strong>in</strong> commercio, nazionali ed <strong>in</strong>ternazionali,normativa vigenteConsultazione <strong>di</strong> materiali attraversostrumentazioni e sussi<strong>di</strong> <strong>di</strong>versificati, <strong>in</strong>contrie lavori <strong>di</strong> gruppoIl CRT - sezione L2 collabora con l’altro CRT presente sul territorio, orientato <strong>in</strong> prevalenzaa fornire servizi per gli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua straniera e <strong>in</strong> servizio nelle scuole me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>primo e <strong>di</strong> secondo grado.Per <strong>in</strong>formazioni (<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo, telefono, fax, e-mail, sito <strong>in</strong>ternet, referente)Orari <strong>di</strong> aperturaLunedì, martedì, mercoledì dalle 15.00 alle 18.45UtenzaLa Sezione si rivolge pr<strong>in</strong>cipalmente agli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> Scuola elementare e maternaReferente:Dirigente Scolastico Giacomo GrossiPer <strong>in</strong>formazioniTiziana Gibert<strong>in</strong>i - Nilla CampariTel. 059/216212 - fax 059/206855E-mail: tiziana.gibert<strong>in</strong>i@comune.modena.itE-mail: ncampari@comune.modena.itE-mail: cde1@comune.modena.itSito <strong>in</strong>ternet: http://www.comune.modena.it/cde244


IngleseInsegnanti <strong>di</strong> L<strong>in</strong>gua IngleseL'<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese si presentaScuole dell’<strong>in</strong>fanzia comunali <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iSezioni 4 e 5 anniArea tematicaL<strong>in</strong>gua StranieraContenuto tematicoL'<strong>in</strong>contro con l'<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> <strong>in</strong>glese: connotazione e aspetti multiculturaliObiettivo/iStabilire un rapporto co<strong>in</strong>volgente e promuovere curiosità e <strong>in</strong>teresse da parte dei bamb<strong>in</strong>iDest<strong>in</strong>atariBamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> 4 e 5 anniPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese/ <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sezioneProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per teamDescrizione del percorso/processoLe <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese nell'esperienza modenese <strong>delle</strong> scuole dell'<strong>in</strong>fanzia, nonappartengono all'organico della scuola, ma ne entrano a far parte <strong>in</strong> qualità <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnanti"esperte" che si avvalgono <strong>di</strong> competenze specifiche.Si tratta <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnanti per lo più madrel<strong>in</strong>gue, <strong>di</strong>plomate, o che comunque, hanno trascorsolunghi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> permanenza e stu<strong>di</strong>o all'estero, e svolgono all'<strong>in</strong>circa sei ore <strong>di</strong> lezionesettimanali con bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong> 4 e 5 anni.Per i bamb<strong>in</strong>i è un'occasione per confrontarsi non solo con una <strong>di</strong>versa l<strong>in</strong>gua, ma anchecon una <strong>di</strong>versa cultura <strong>di</strong> appartenenza, tra<strong>di</strong>zioni, atteggiamenti, che possono <strong>in</strong>curiosiree affasc<strong>in</strong>are i bamb<strong>in</strong>i, promuovere momenti <strong>di</strong> riflessione circa la l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong> genere efacilitare atteggiamenti culturali più aperti e flessibili.L'<strong>in</strong>troduzione nelle scuole <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnanti madrel<strong>in</strong>gue, comporta però la risoluzione <strong>di</strong> alcuniaspetti che, se trascurati, potrebbero rivelarsi problematici.Occorre porsi il problema <strong>di</strong> come avvic<strong>in</strong>are i bamb<strong>in</strong>i, com<strong>in</strong>ciando così a conoscerli e afarsi conoscere, soprattutto quando, come <strong>in</strong> questo caso, non è possibile avvalersi dellacomunicazione verbale.Inoltre, pur lavorando <strong>in</strong> piena autonomia e senza ricercare aspetti "forzosi" <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uitàtematica rispetto al lavoro <strong>delle</strong> <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sezione, è importante conoscere il contesto<strong>in</strong> cui si opera: spazi, materiali, organizzazione della giornata, modalità <strong>di</strong> relazione coibamb<strong>in</strong>i. con<strong>di</strong>visione degli obiettivi, ecc…Parliamo <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnanti, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, consapevoli, che sanno calarsi nella vita quoti<strong>di</strong>ana deibamb<strong>in</strong>i e utilizzare come naturale sostegno, anche per l'attività <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese più miratae specifica, gli ambiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento che maggiormente connotano la scuola dell'<strong>in</strong>fanzia:la narrazione, la lettura, il teatro, il gioco simbolico…245


L'attenzione a questi aspetti, così come ai bamb<strong>in</strong>i, ai loro <strong>di</strong>scorsi, alle loro riflessioni oipotesi, permette <strong>di</strong> arricchire enormemente le possibilità che tali <strong>in</strong>contri multiculturalipossono offrire.Ci sembra particolarmente importante fare attenzione ai primi <strong>in</strong>contri coi bamb<strong>in</strong>i, chedevono essere pensati con <strong>in</strong>tenzionalità, poiché da questi può nascere o meno un atteggiamento<strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse verso la l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese, che con particolare riferimento a questa età,co<strong>in</strong>cide quasi totalmente con la figura dell'<strong>in</strong>segnante.C'è chi ama presentarsi con musica e canzoni, chi con una storia particolarmente <strong>di</strong>vertente,chi utilizzando buratt<strong>in</strong>i, ombre, teatro.C'è chi ritiene <strong>di</strong> presentarsi utilizzando il momento più formalizzato dell'appello, e chipropone una nuova, allettante, colazione.C'è ancora chi ritiene che l'<strong>in</strong>tervento debba essere preceduto da alcuni momenti <strong>in</strong>formali<strong>in</strong> cui è possibile avvic<strong>in</strong>are i bamb<strong>in</strong>i a spazi attrezzati della sezione giocando piacevolmentecon loro, anche senza particolari <strong>in</strong>tenzioni <strong>di</strong>dattiche, e, chi <strong>in</strong>vece, pensa sia opportunopresentare la propria storia personale: oggetti, fotografie, immag<strong>in</strong>i <strong>di</strong> aspetti caratteristicidel proprio paese <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e.È possibile dare vita gradualmente ad uno spazio attrezzato, anche m<strong>in</strong>imo, ma ben visibilea bamb<strong>in</strong>i e genitori, che <strong>di</strong>venti memoria, documentazione, ma anche, possibilità <strong>di</strong>"immersione" per tutti i bamb<strong>in</strong>i che desiderano riprendere, risentire, riascoltare, rivedere,riutilizzare libri o cassette o video o buratt<strong>in</strong>i, anche senza la presenza dell'<strong>in</strong>segnante.Si tratta <strong>di</strong> proposte <strong>di</strong>verse, più o meno complesse, che possono richiedere o meno lacollaborazione <strong>delle</strong> <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> sezione, che non pretendono <strong>di</strong> esaurirsi <strong>in</strong> fretta, mache, anzi, possono cont<strong>in</strong>uare nel tempo, trasformandosi via via <strong>in</strong> attività più complesse:vere e proprie <strong>in</strong>terviste all'<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> <strong>in</strong>glese; una corrispondenza con l'estero, e cosìvia…Ciò che conta, ancora una volta, è l'aspetto irr<strong>in</strong>unciabile dell'<strong>in</strong>tegrazione tra attività <strong>di</strong>verse,così come tra i vari soggetti protagonisti della scuola dell'<strong>in</strong>fanzia: <strong>in</strong>segnanti "esperte",bamb<strong>in</strong>i e genitori, <strong>in</strong> un contesto <strong>di</strong> relazioni e <strong>di</strong> proposte significative.La documentazione è rappresentata da materiali cartacei e tri<strong>di</strong>mensionali, fotografie, fotocopiea colori, <strong>di</strong>segni e commenti dei bamb<strong>in</strong>i.246


IngleseBassi Mar<strong>in</strong>a, Bergonzoni Maura, Borghi PatriziaLa drammatizzazione della fiaba come percorsod’appren<strong>di</strong>mento <strong>in</strong> L2: Little Red Rid<strong>in</strong>g HoodCircoli <strong>di</strong> Mirandola - Cavezzo - <strong>Modena</strong>Classe/iI - II - IVArea tematicaL<strong>in</strong>gua Straniera (Inglese)Contenuto tematicoPercorso <strong>di</strong>dattico basato sulla drammatizzazione <strong>di</strong> fiabe note <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese, i cui testipresent<strong>in</strong>o <strong>di</strong>aloghi legati alla quoti<strong>di</strong>anità.Obiettivo/iObiettivi l<strong>in</strong>guistici generali:⇒ sentirsi a proprio agio <strong>in</strong> un nuovo contesto comunicativo;⇒ comunicare con altre persone <strong>in</strong> L2;⇒ acquisire fiducia nelle proprie abilità comunicative;⇒ negoziare il significato del messaggio.Obiettivi l<strong>in</strong>guistici specifici:⇒ riconoscere, memorizzare e produrre <strong>in</strong> contesti adeguati lessico e strutture l<strong>in</strong>guisticherelativi alle seguenti funzioni:- presentarsi e salutare- chiedere e dare <strong>in</strong>formazioni- dare ord<strong>in</strong>i e porgere <strong>in</strong>viti- avanzare richieste- esprimere stati d’animo.Dest<strong>in</strong>atariGli alunni <strong>delle</strong> classi I, II, IVPersonale co<strong>in</strong>voltoLe <strong>in</strong>segnanti specialiste <strong>di</strong> L2.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Le <strong>in</strong>segnanti elaborano e formalizzano l’esperienza documentata.Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni e motivazioneLe motivazioni che <strong>in</strong>ducono il bamb<strong>in</strong>o ad apprezzare la narrazione <strong>di</strong> fiabe nella l<strong>in</strong>guamaterna rimangono tali anche quando la fiaba viene presentata <strong>in</strong> L2. Questo probabilmentea causa della struttura ripetitiva e preve<strong>di</strong>bile del tipo <strong>di</strong> testo che <strong>in</strong>fonde sicurezzapsicologica e allo stesso tempo permette al bamb<strong>in</strong>o <strong>di</strong> entrare <strong>in</strong> un mondo <strong>in</strong>iziatico esimbolico. L'utilizzo <strong>di</strong> fiabe note, narrate e drammatizzate <strong>in</strong> L2, pone <strong>in</strong>oltre i bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong>una situazione <strong>di</strong> vantaggio: l'attenzione al significato <strong>di</strong> ogni s<strong>in</strong>gola parola o struttura nonè <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile perché i vari momenti della fiaba sono conosciuti e facilmente recuperabilidal loro immag<strong>in</strong>ario. Questo fa sì che i bamb<strong>in</strong>i possano lasciarsi assorbire dal fluire247


del suono, che a loro volta riusciranno a ripetere senza particolari <strong>in</strong>ibizioni o <strong>di</strong>fese, nelmomento della riproduzione.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàL’attività è stata ideata per gruppi <strong>di</strong> 10 - 12 alunni. Ogni fiaba prevede un percorso <strong>di</strong> 10settimane circa. Le fiabe prese <strong>in</strong> considerazione sono: Little Red Rid<strong>in</strong>g Hood, Jack andthe beanstalk, Gol<strong>di</strong>locks, The wizard of Oz.In questo contesto si riporta la fiaba <strong>di</strong> Cappuccetto Rosso.L'organizzazione <strong>delle</strong> attività, <strong>in</strong> relazione agli obiettivi, ha seguito la seguente scansione:1) narrazione animata della fiaba <strong>in</strong> L2 da parte dell'<strong>in</strong>segnante;2) messa a fuoco dei personaggi e degli ambienti;3) lettura animata dello script da parte dell'<strong>in</strong>segnante;4) <strong>in</strong>terpretazione corale dello script da parte <strong>di</strong> alunni ed <strong>in</strong>segnante;5) <strong>in</strong>terpretazione, a rotazione, dei <strong>di</strong>versi ruoli, alternata da: giochi e attività (role-play,canzoni) che prevedono il processo cognitivo della generalizzazione attraverso il riutilizzo,<strong>in</strong> contesto <strong>di</strong>verso, <strong>delle</strong> strutture l<strong>in</strong>guistiche fondamentali presenti nella fiaba.6) valutazione dei risultati raggiunti attraverso l’osservazione <strong>delle</strong> attività filmate, con attenzioneparticolare a: <strong>in</strong>telligibilità del messaggio, adeguatezza comunicativa relativamenteal contesto, capacità <strong>di</strong> <strong>in</strong>teragire <strong>in</strong> modo funzionale ai propri bisogni comunicativi.248


IngleseGandolfi V., M<strong>in</strong>ghelli G., Simonetti M.The Frog FamilyScuola elementare “A. Moro” - Circolo <strong>di</strong> Vignola2000/2001Classe/iIV A- IV BArea tematicaL<strong>in</strong>gua Straniera (Inglese)Contenuto tematicoLa famigliaObiettivo/i- Conoscenza del lessico relativo alla famiglia- Comprensione <strong>di</strong> una semplice storia attraverso l’attivazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi canali <strong>di</strong> comunicazione- Rielaborazione della storia a livello grafico-pittorico e mimico gestualeDest<strong>in</strong>atariGruppo classePersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti dell’area l<strong>in</strong>guistico - espressiva - musicaleProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per teamDescrizione del percorso/processoMotivazioneL’uso <strong>delle</strong> storie narrate e animate con l’ausilio <strong>di</strong> oggetti e immag<strong>in</strong>i correlate è un validostrumento per sollevare l’<strong>in</strong>teresse e la curiosità dei bamb<strong>in</strong>i e favorire l’appren<strong>di</strong>mento ela memorizzazione <strong>di</strong> lessico e strutture <strong>in</strong> un contesto lu<strong>di</strong>co.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàLa fase <strong>in</strong>iziale co<strong>in</strong>volge il gruppo classe <strong>in</strong> una conversazione guidata, f<strong>in</strong>alizzata allaconoscenza dei personaggi della storia col supporto <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong> visivi. Seguono la narrazionee la drammatizzazione della storia da parte dell’<strong>in</strong>segnante. La graduale e progressivapartecipazione attiva dei bamb<strong>in</strong>i alla narrazione del racconto, che ha carattere ripetitivo,porta facilmente alla memorizzazione dello stesso. La storia viene rielaborata a livello grafico- pittorico. I bamb<strong>in</strong>i:- In<strong>di</strong>viduano e riord<strong>in</strong>ano le fasi del racconto (immag<strong>in</strong>i e testo)- Realizzano un libro illustrato- Drammatizzano la storia a piccoli gruppiContemporaneamente i bamb<strong>in</strong>i apprendono una semplice canzone <strong>in</strong>erente l’argomento“rane”.Risultati raggiuntiL’attività ha ottenuto lo scopo prefissato <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> nuovo lessico <strong>in</strong> un contestolu<strong>di</strong>co.249


IngleseBettelli G., Cipriano F.English OnomatopoeiaScuola elementare “G. Mazz<strong>in</strong>i” - Circolo <strong>di</strong> Vignola2000/2001Classe/iIV A - IV BArea tematicaL<strong>in</strong>gua Straniera (Inglese)Contenuto tematicoLe onomatopeeObiettivo/i Intuire il significato <strong>di</strong> term<strong>in</strong>i noti con l’aiuto <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i Conoscere parole <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese corrispondenti ad onomatopee Usare onomatopee per creare brevi storie Usare una gestualità adeguata per mimare semplici situazioniDest<strong>in</strong>atariGruppo classePersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnante dell’area l<strong>in</strong>guistico - espressivaProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per teamDescrizione del percorso/processoMotivazioneLe onomatopee sono già presenti nel l<strong>in</strong>guaggio <strong>in</strong>fantile e nelle storie che i bamb<strong>in</strong>i leggonoo ascoltano, non solo <strong>in</strong> ambito scolastico.Dar voce ad un’azione, un’idea, un’emozione attraverso un suono, anche <strong>in</strong>ventato, è <strong>di</strong>vertentee libera la fantasia.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàI bamb<strong>in</strong>i osservano immag<strong>in</strong>i tratte da fumetti ed <strong>in</strong><strong>di</strong>viduano alcune onomatopee tra lepiù familiari.Segue una conversazione che conduce all’<strong>in</strong>tuizione del significato <strong>di</strong> onomatopea come“scritta o suono capace, anche da solo, <strong>in</strong> assenza <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i che lo corredano, <strong>di</strong>evocare l’azione compiuta dal soggetto”.Successivamente ad un lavoro <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> ricerca, il gruppo classe cerca <strong>di</strong> attribuire unsignificato a ciascun suono drammatizzato dai compagni.Viene poi <strong>in</strong><strong>di</strong>viduata una corrispondenza tra parole onomatopeiche e verbi della l<strong>in</strong>guaanglo-americana. Lavorando a piccoli gruppi, i bamb<strong>in</strong>i progettano ed elaborano a livellografico-pittorico brevi storie con immag<strong>in</strong>i e onomatopee.Gli alunni hanno dato voci a sensazioni, fantasie, situazioni <strong>in</strong>ventate attraverso l’uso <strong>di</strong>suoni e immag<strong>in</strong>i, utilizzando <strong>in</strong> modo lu<strong>di</strong>co e creativo la l<strong>in</strong>gua straniera.250


IngleseLupetti MilenaWhat's my favourite colour?Realizzare un libro <strong>in</strong> LSScuola elementare "N. Pisano" - I Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iIII A - III BArea tematicaL<strong>in</strong>gua Straniera (Inglese), Educazione Immag<strong>in</strong>eContenuto tematicoA partire da un'esperienza <strong>di</strong> storytell<strong>in</strong>g l'elaborazione <strong>in</strong> gruppi <strong>di</strong> una storia sui coloriche <strong>di</strong>venta un libro per ogni bamb<strong>in</strong>o.Obiettivo/iFormativi- Sviluppare la capacità <strong>di</strong> lavorare <strong>in</strong> gruppo per realizzare un progetto comune.- Favorire la motivazione ad utilizzare la LS per esprimere contenuti personali.Cognitivi- Attivare strategie per la comprensione globale <strong>di</strong> un testo <strong>in</strong> LS.- Apprendere l’uso del <strong>di</strong>zionario su cd-rom per essere più autonomi nella ricerca <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni.- Utilizzare un modello per costruire un testo simile.L<strong>in</strong>guistici- Ascoltare e comprendere una storia <strong>in</strong> LS.- Utilizzare <strong>in</strong> modo creativo le conoscenze l<strong>in</strong>guistiche acquisite (What’s your favouritecolour? Is it.. ? lessico dei colori).- Comprendere alcune semplici regole formali della LS ricavandole dal modello e saperleutilizzare <strong>in</strong> modo adeguato: la formazione del plurale.Dest<strong>in</strong>atariAlunni <strong>delle</strong> classiPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnante <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua straniera e <strong>in</strong>segnanti <strong>delle</strong> classiProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Classi III A e III B <strong>in</strong> collaborazione con l'<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> <strong>in</strong>glese e gli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> teamDescrizione del percorso/processoMotivazioneUna <strong>delle</strong> pr<strong>in</strong>cipali f<strong>in</strong>alità della LS nella scuola elementare è che questa esperienza siamotivante e un reale momento <strong>di</strong> comunicazione. Il lavoro dell’<strong>in</strong>segnante è volto a far sìche i bamb<strong>in</strong>i vivano la l<strong>in</strong>gua come parte del loro mondo. Le storie e il mondo della fantasiasono una parte importantissima del mondo dei bamb<strong>in</strong>i. Per questo motivo avvic<strong>in</strong>are ibamb<strong>in</strong>i a libri <strong>di</strong> narrativa per l’<strong>in</strong>fanzia <strong>in</strong> LS è assai motivante e rende la l<strong>in</strong>gua appresapiù significativa. Alla luce <strong>di</strong> queste considerazioni si è scelto <strong>di</strong> <strong>in</strong>trodurre un’attività <strong>di</strong>storytell<strong>in</strong>g f<strong>in</strong> dai primi momenti del percorso <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento della LS quando le conoscenzel<strong>in</strong>guistiche dei bamb<strong>in</strong>i erano ancora limitate. La f<strong>in</strong>alità era quella <strong>di</strong> far apprez-251


zare un libro <strong>in</strong> LS e <strong>di</strong> rendere i bamb<strong>in</strong>i consapevoli della propria capacità <strong>di</strong> comprensione,<strong>di</strong> far loro vivere un’esperienza stimolante e che aumentasse il loro “senso <strong>di</strong> successo”.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàNella realizzazione del percorso si <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guono due momenti: la presentazione e la progettazione(circa due settimane, 6 lezioni <strong>di</strong> 1 ora) e la realizzazione vera e propria dellibro (circa due mesi con perio<strong>di</strong> <strong>in</strong>tensivi alternati ad altri più «<strong>di</strong>luiti»).1°FASE: Presentazione e progettazionePresentazioneL’esperienza è nata dalla lettura del libro “Cat’s Colours” <strong>di</strong> J. Cabrera, e<strong>di</strong>zioni PictureMammoth.Durante le lezioni precedenti la lettura del testo erano state verificate le conoscenze deibamb<strong>in</strong>i relativamente al lessico dei colori (molti bamb<strong>in</strong>i ricordavano i nomi <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi coloriappresi alla scuola dell’<strong>in</strong>fanzia) ed erano state proposte attività per l’acquisizione e ilconsolidamento <strong>di</strong> tale lessico attraverso giochi ( Kim’s game, B<strong>in</strong>go ecc…) e canzoni.Erano state <strong>in</strong>trodotte anche le strutture “What’s your favourite colour ? “ e “Is it…? “ perchiedere <strong>in</strong>formazioni sulle preferenze attraverso un’<strong>in</strong>tervista <strong>in</strong> cui i bamb<strong>in</strong>i della classedovevano porre ai compagni la domanda e dovevano registrare i risultati <strong>in</strong> una griglia.L’esito dell’<strong>in</strong>tervista era stato commentato collettivamente per scoprire quale fosse il colorepreferito dai bamb<strong>in</strong>i della classe.Questa attività oltre a consentire un utilizzo reale del lessico era propedeutica all’attività <strong>di</strong>storytell<strong>in</strong>g poiché le strutture utilizzate erano quelle pr<strong>in</strong>cipali presenti nella storia.- Lettura animata del libro da parte dell’<strong>in</strong>segnante dopo una conversazione collettivasul titolo e sulla grafica del testo per scoprire quale poteva essere il tema <strong>di</strong> questastoria.- Conversazione collettiva per accertare la comprensione e, soprattutto, per far emergereil vissuto dei bamb<strong>in</strong>i con domande del tipo:” Avete anche voi <strong>delle</strong> ragioni specialiper cui vi piace molto un certo colore?” (Il protagonista amava l’arancione perché era ilcolore della sua mamma). I bamb<strong>in</strong>i hanno molto gra<strong>di</strong>to la storia e la conversazioneha fatto emergere <strong>esperienze</strong> personali molto ricche tanto che, senza averlo precedentementeprogettato, l’<strong>in</strong>segnante ha proposto agli alunni <strong>di</strong> realizzare anch’essi unlibro sui loro colori preferiti. La proposta è stata accolta con entusiasmo.Progettazione- Costituzione dei gruppiPoiché l’attività <strong>di</strong> scrittura del testo della storia non poteva essere <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale durante gli<strong>in</strong>contri <strong>di</strong> programmazione <strong>di</strong> team i bamb<strong>in</strong>i sono stati <strong>di</strong>visi <strong>in</strong> 5 gruppi <strong>di</strong> 5 bamb<strong>in</strong>i sullabase <strong>delle</strong> loro aff<strong>in</strong>ità e <strong>delle</strong> modalità <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> ciascuno.- Progettazione della storia (scelta del protagonista, degli elementi che rappresentano icolori, del f<strong>in</strong>ale)Il testo è stato riproposto agli alunni per una comprensione più dettagliata dei vari elementi.Successivamente è stato chiesto loro <strong>di</strong> ricavare le frasi che potevano essere utili alla costruzionedel testo. Queste sono state scritte alla lavagna ed è stato chiesto ai bamb<strong>in</strong>i senotavano <strong>delle</strong> particolarità: <strong>in</strong> questo modo è stato notato l’uso <strong>di</strong> “is” e “are” per il s<strong>in</strong>golaree il plurale. I bamb<strong>in</strong>i si sono <strong>di</strong>visi <strong>in</strong> gruppi e hanno deciso <strong>in</strong>sieme chi dovesse essereil protagonista del loro libro.I gruppi hanno anche deciso quale dovesse essere il f<strong>in</strong>ale del testo, quale colore dovevaessere quello preferito: dove i componenti del gruppo erano <strong>in</strong> accordo il testo era identico,dove <strong>in</strong>vece si preferivano colori <strong>di</strong>versi ognuno poteva mo<strong>di</strong>ficare la storia con l’aiutodel gruppo.Costruzione del testo utilizzando le frasi modello del libro letto e i <strong>di</strong>zionari cartacei e sucd-rom.252


2° FASE: Realizzazione del libroRealizzazione degli sfon<strong>di</strong>Per la realizzazione del libro si è partiti dalla realizzazione degli sfon<strong>di</strong> che dovevano rappresentarei colori. L’attività si è svolta nel laboratorio <strong>di</strong> pittura e gli sfon<strong>di</strong> sono stati realizzaticon le tempere date con le spugne. Questa attività è stata la più lunga sia per laquantità <strong>di</strong> fogli da <strong>di</strong>p<strong>in</strong>gere, sia perché veniva realizzata una volta a settimana a piccologruppo per 1 ora o a classe <strong>in</strong>tera per 2 ore.Progettazione della veste grafica del protagonistaSuccessivamente è stato progettato il protagonista. I bamb<strong>in</strong>i hanno <strong>di</strong>segnato il loro protagonistacome lo immag<strong>in</strong>avano e poi, <strong>di</strong>visi <strong>in</strong> gruppi, hanno confrontato i vari <strong>di</strong>segni <strong>in</strong>alcuni casi scegliendo quello ritenuto più adatto, <strong>in</strong> altri assemblando gli elementi più <strong>in</strong>teressanti<strong>di</strong> ciascun <strong>di</strong>segno per dare vita ad un personaggio che fosse la s<strong>in</strong>tesi <strong>delle</strong> varieidee.Realizzazione dei <strong>di</strong>segni da <strong>in</strong>collare sul libroUna volta scelto il protagonista sono stati realizzati i <strong>di</strong>segni necessari per ogni pag<strong>in</strong>adel libro e sono stati ritagliati su cartonc<strong>in</strong>o colorato gli oggetti che rappresentavano i varicolori e che dovevano essere <strong>in</strong>collati, <strong>in</strong>sieme al protagonista, sugli sfon<strong>di</strong> realizzati.Impag<strong>in</strong>azione e scrittura del testoDopo aver <strong>in</strong>collato i fogli secondo la sequenza della storia il testo è stato ricontrollatodall’<strong>in</strong>segnante per correggere gli errori ortografici e i bamb<strong>in</strong>i hanno scritto le frasi nellepag<strong>in</strong>e del loro libro. Rilegatura3° FASE:Presentazione del lavoro dei gruppi alla classePreparazione a gruppi del momento della lettura della storia e lettura davanti aicompagniI bamb<strong>in</strong>i <strong>di</strong>visi <strong>in</strong> gruppi hanno letto varie volte il testo della loro storia controllando lapronuncia <strong>delle</strong> parole nuove utilizzando il <strong>di</strong>zionario al computer o rivolgendosiall’<strong>in</strong>segnante. Si sono <strong>di</strong>visi le parti e hanno letto la loro storia davanti ai compagni.253


TedescoTonolo RenzoAttività <strong>di</strong> elaborazione scritta e <strong>di</strong> illustrazione,per la verbalizzazione <strong>di</strong> una breve storia, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>guatedesca ed <strong>in</strong>gleseScuola elementare "G. Marconi" - Circolo <strong>di</strong> Castelfranco2000/2001Classe/iIII BArea tematicaL<strong>in</strong>gua Straniera (Tedesco)Contenuto tematicoÈ una esperienza della classe, scelta dai bamb<strong>in</strong>i, che si riferisce ad un episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> vitascolastica particolarmente significativo.L’esperienza era <strong>in</strong>serita nell’attività <strong>di</strong> approccio alla elaborazione del testo <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italianae si ispira al modello rodariano della “Grammatica della Fantasia”.Obiettivo/iCostruire la struttura <strong>di</strong> un testo <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua tedesca ed <strong>in</strong> parallelo <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese, sud<strong>di</strong>viso<strong>in</strong> sequenze e con l’ausilio <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i. Il prodotto f<strong>in</strong>ale è costituito da un ipertesto.Dest<strong>in</strong>atariAlunni della classePersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti <strong>di</strong> classe, Insegnanti <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua tedesca e <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese, Insegnante <strong>di</strong>staccatanel Laboratorio <strong>di</strong> Informatica.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Classe III B <strong>in</strong> collaborazione con gli Insegnanti <strong>di</strong> L<strong>in</strong>gua Straniera del Circolo.Descrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniL’<strong>in</strong>segnamento del tedesco nella scuola elementare G. Marconi è stato <strong>in</strong>trodotto nel1994.Conclusa l’esperienza <strong>delle</strong> Scuole Elementari, è possibile presso le locali Scuole Me<strong>di</strong>e,per gli alunni che lo scelgono, cont<strong>in</strong>uare il corso <strong>di</strong> tedesco.Anche presso l’Istituto Superiore Spallanzani è possibile seguire corsi curricolari facoltativi<strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua tedesca tenuti da un lettore madrel<strong>in</strong>gua.Castelfranco Emilia è <strong>in</strong>oltre <strong>Comune</strong> gemellato con l’Amm<strong>in</strong>istrazione tedesca <strong>di</strong> Marktredwitz.Il patto <strong>di</strong> amicizia, risalente al 1997, ha posto le basi per una azione reciproca<strong>di</strong> scambi culturali.Le famiglie dopo una <strong>in</strong>iziale resistenza, frutto <strong>di</strong> <strong>in</strong>giustificati pregiu<strong>di</strong>zi, <strong>di</strong><strong>mostra</strong>no <strong>di</strong> a-ver accettato positivamente tale <strong>in</strong>segnamento.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàI bamb<strong>in</strong>i e le bamb<strong>in</strong>e della Classe 3°B della Scuola Elementare “G. Marconi” <strong>di</strong> CastelfrancoEmilia, con la realizzazione dell’ipertesto “Mi scappava proprio lì”, si sono posti254


l’obiettivo <strong>di</strong> scrivere <strong>in</strong> <strong>di</strong>verse l<strong>in</strong>gue (tedesco ed <strong>in</strong>glese) una piccola storia e <strong>di</strong> compararetra loro, prevalentemente sul piano fonetico, i due co<strong>di</strong>ci l<strong>in</strong>guistici.La metodologia <strong>di</strong> elaborazione del testo, che è stata adottata, si ispira alla proposta <strong>di</strong>Gianni Rodari, tratta dal suo libro “La Grammatica della Fantasia”.Gli alunni avevano a <strong>di</strong>sposizione sei domande, alle quali sei gruppi <strong>di</strong> bamb<strong>in</strong>i dovevanorispondere <strong>in</strong> modo che nessuno sapesse le risposte dell’altro.Queste sono le domande proposte alla classe:- Chi è stato?- Cosa ha fatto?- Quando è successo?- Dove? In quale luogo?- Chi l’ha visto per primo?- Cosa gli (o le) ha detto?Sono state raccolte tutte le risposte, formulate <strong>in</strong> modo separato dai s<strong>in</strong>goli gruppi e relativealla sequenza <strong>delle</strong> corrispondenti domande.La loro lettura <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e ha determ<strong>in</strong>ato la costruzione della <strong>di</strong>vertente storia f<strong>in</strong>ale, che è statasuccessivamente memorizzata sul CD ROM <strong>in</strong> allegato.255


TedescoDagmar Lucks ( conduttrice del Corso) ed il Gruppo <strong>di</strong> Insegnanti <strong>di</strong> L<strong>in</strong>gua Tedesca dellaScuola ElementareCorso <strong>di</strong> aggiornamento <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua tedesca:“Der Regenbogenfisch” <strong>di</strong> Marcus PfisterCDE - <strong>Modena</strong>Settembre 2000Classe/iL’attività è da proporsi nelle classi term<strong>in</strong>ali della scuola elementareArea tematicaL<strong>in</strong>gua Straniera (Tedesco)Contenuto tematicoCostruzione <strong>di</strong> un libro operativoObiettivo/iComprendere il significato generale <strong>di</strong> una storia; ascoltare e comprendere il significato <strong>di</strong>frasi; ripetere semplici frasi, <strong>in</strong>terpretarle, recitarle, drammatizzare e cantare il testo elaborato;costruire il libro operativo.Dest<strong>in</strong>atariGli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> scuola elementarePersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti <strong>di</strong> classe ed <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua tedescaDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniGli <strong>in</strong>segnanti co<strong>in</strong>volti nel percorso <strong>di</strong> formazione / aggiornamento con Dagmar Lucks(Formatrice Fachberater<strong>in</strong> della Germania per l’Italia) hanno realizzato tutte le tappe chesi riferiscono alla costruzione <strong>di</strong> un testo, come s<strong>in</strong>tesi del racconto:“Der Regenbogenfisch” <strong>di</strong> Marcus Pfister, e della sua drammatizzazione, <strong>in</strong> vistadell’<strong>in</strong>izio del nuovo anno scolastico.MotivazioneL’unità <strong>di</strong> lavoro nel suo complesso è risultata una esperienza <strong>in</strong>teressante e proponibilenelle classi term<strong>in</strong>ali della Scuola Elementare.Quest’attività è stata documentata, nelle sue fasi, dalla Ricercatrice del Dipartimento L<strong>in</strong>gueStraniere dell’Università <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e Reggio Emilia, Dott.ssa Franca Poppi.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàLa realizzazione del libro ha co<strong>in</strong>volto, anche operativamente, gli <strong>in</strong>segnanti per circa c<strong>in</strong>queore <strong>di</strong> lavoro sem<strong>in</strong>ariale.Sono state affrontate le fasi <strong>di</strong> costruzione del libro, della sua messa <strong>in</strong> scena e della conoscenzadel suo repertorio sonoro.Ogni <strong>in</strong>segnante al term<strong>in</strong>e del percorso <strong>di</strong> formazione aggiornamento ha potuto realizzareil proprio libro operativo, stu<strong>di</strong>are le partiture e registrare le musiche relative alla storiadel “Pesce Arcobaleno” e a tal f<strong>in</strong>e composte.256


FranceseCosti MiriaLes premiers habitants de la France: Les GauloisScuola elementare "Crociale" - Circolo <strong>di</strong> Fiorano2000/2001Classe/iIV AArea tematicaL<strong>in</strong>gua Straniera (Francese), Storia, InformaticaContenuto tematicoLe orig<strong>in</strong>i del popolo franceseObiettivo/i Conoscere le orig<strong>in</strong>i del popolo francese Leggere e comprendere semplici testi Acquisire nuovi vocaboliDest<strong>in</strong>atariTutti coloro che vorranno collegarsi <strong>in</strong> retePersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnante Costi Miria, esperta <strong>in</strong>formatica Cuoghi Maria LuisaProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classeDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniMotivazioneL’attività <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> un ipertesto “Les premiers habitants de la France: les Gaulois”,si è sviluppato <strong>in</strong> collegamento <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are con lo stu<strong>di</strong>o della civiltà romana propostodalla collega dell’area l<strong>in</strong>guistica.L’<strong>in</strong>segnamento della L<strong>in</strong>gua Straniera risulta <strong>in</strong>fatti maggiormente motivante ed arricchenteper i bamb<strong>in</strong>i se trova punti d’<strong>in</strong>contro con la programmazione <strong>di</strong> classe.Oltre agli obiettivi <strong>di</strong> L2 già espressi, l’attività ha perseguito i seguenti obiettivi <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scil<strong>in</strong>ari:STORIA approfon<strong>di</strong>re aspetti dell’espansione romana <strong>in</strong> Gallia confrontare le due civiltàED. IMMAGINE deco<strong>di</strong>ficare un video <strong>di</strong>segnare e colorare personaggi e situazioni secondo caratteristiche preciseNUOVE TECNOLOGIE saper utilizzare semplici programmi <strong>di</strong> videoscrittura saper acquisire immag<strong>in</strong>i e saperle elaborare sapersi orientare nella consultazione <strong>di</strong> un semplice ipertesto257


Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività⇒ Visione della videocassetta “Asterix e la sorpresa <strong>di</strong> Cesare”, conversazione con e-strapolazione <strong>di</strong> dati relativi ad abitazioni, usi, costumi <strong>di</strong> Galli e Romani⇒ breve racconto <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana della storia <strong>delle</strong> orig<strong>in</strong>i del popolo francese⇒ ricerca e rielaborazione <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i e <strong>di</strong>segni attraverso lavori <strong>di</strong> gruppo⇒ realizzazione <strong>di</strong> brevi <strong>di</strong>dascalie <strong>in</strong> L2Nella progettazione e nella costruzione dell’ipertesto, l’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> L2 si è avvalsa dellacollaborazione dell’<strong>in</strong>segnante Maria Luisa Cuoghi esperta <strong>di</strong> nuove tecnologie.Gli alunni, a piccoli gruppi, hanno partecipato a varie fasi dell’assemblaggio dell’ipertestocon verifica orale sui contenuti attraverso domande.258


FranceseGrillenzoni Rossella, Tabacchi DaniloRacconti geografici sulla Francia e gli altri paesifrancofoni d’EuropaScuola elementare "C. Collo<strong>di</strong>" - III Circolo <strong>di</strong> Carpi2000/2001Classe/iV A - V BArea tematicaL<strong>in</strong>gua Straniera (Francese), Geografia , InformaticaContenuto tematicoCreazione, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua francese, <strong>di</strong> racconti i cui personaggi abitano o viaggiano nei paesifrancofoni stu<strong>di</strong>ati dai bamb<strong>in</strong>i con l’ausilio <strong>di</strong> Internet.Obiettivo/i⇒ Far crescere nei bamb<strong>in</strong>i il desiderio e la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> poter comunicare <strong>in</strong> l<strong>in</strong>guastraniera contenuti che riscuotono il loro <strong>in</strong>teresse e che sono, da tempo, parte del lorocurricolo scolastico.⇒ Sviluppare una competenza comunicativa che trovi la sua realizzazione <strong>in</strong> un lavoropersonale e creativo.Dest<strong>in</strong>atariI bamb<strong>in</strong>i <strong>delle</strong> classiPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnante <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua straniera e geografia , <strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)La progettazione è avvenuta per team e con l’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica.Descrizione del percorso/processoArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl progetto nasce dalla <strong>in</strong>tenzionalità <strong>di</strong> proporre ai bamb<strong>in</strong>i un percorso <strong>in</strong> cui confluiscanoapprocci <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari <strong>di</strong>versi.Esso si articola <strong>in</strong> alcune fasi <strong>di</strong> lavoro:Nella prima fase le classi raccolgono le <strong>in</strong>formazioni sui paesi francofoni dell’Europa(Francia, Belgio vallone, Svizzera del Canton francese, Lussemburgo) attraverso <strong>in</strong>ternet,su testi autentici (lavorando sud<strong>di</strong>visi <strong>in</strong> piccoli gruppi); guardando dei video e leggendole <strong>di</strong>dascalie <strong>in</strong> francese; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e utilizzando semplici schede <strong>in</strong> francese tradotte dal sussi<strong>di</strong>ario<strong>di</strong> geografia.Nella seconda fase i bamb<strong>in</strong>i si appropriano gradatamente <strong>di</strong> tali contenuti attraverso varieattività <strong>di</strong> comprensione proposte <strong>in</strong> forma lu<strong>di</strong>ca.Nella terza fase, con l’ausilio <strong>di</strong> tutti i documenti utilizzati <strong>in</strong> precedenza, le classi riprendonoil lavoro a piccoli gruppi ( un computer ogni tre bamb<strong>in</strong>i ) e creano un racconto il cuiprotagonista abiti <strong>in</strong> uno dei paesi stu<strong>di</strong>ati o compia viaggi <strong>in</strong> tali territori.Nella quarta ed ultima fase <strong>di</strong> lavoro, oltre ad un piccolo libro con <strong>di</strong>segni e immag<strong>in</strong>i ricercatedai bamb<strong>in</strong>i che raccolga tutti i loro racconti, viene prodotto un CD nel quale è259


possibile leggere le storie e, collegandosi con <strong>in</strong>ternet, visionare i siti ufficiali <strong>delle</strong> cittàe dei territori nom<strong>in</strong>ati attraverso dei l<strong>in</strong>ks.Uso risorse esternePer attuare questo modulo <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are è stata <strong>di</strong> fondamentale importanza la presenzadell’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong>staccato <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica, nonché la presenza all’<strong>in</strong>terno dell’e<strong>di</strong>ficioscolastico <strong>di</strong> un’aula <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica attrezzata <strong>di</strong> cui poter usufruire anche con un numeroelevato <strong>di</strong> bamb<strong>in</strong>i.Inoltre, poiché l’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> francese svolgeva anche sulle classi l’<strong>in</strong>segnamento <strong>di</strong> geografiaè stata più agevole anche la programmazione <strong>delle</strong> varie attività del percorso.Prodotto realizzatoLIBROAttraverso attività <strong>di</strong> laboratorio <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica si realizza un piccolo libro con i racconti geograficidei bamb<strong>in</strong>i <strong>delle</strong> due classi qu<strong>in</strong>te, i loro <strong>di</strong>segni e le immag<strong>in</strong>i ricercate.CDNel CD si raccolgono, <strong>in</strong>vece, le storie e si visitano città e luoghi caratteristici attraverso il<strong>in</strong>ks.Inoltre, si raccolgono immag<strong>in</strong>i <strong>di</strong> alcuni importanti monumenti <strong>di</strong> Parigi, ord<strong>in</strong>ati e presentatidai bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong> modo artistico con l’utilizzo <strong>di</strong> Power Po<strong>in</strong>t.Si crea, qu<strong>in</strong><strong>di</strong> , una specie <strong>di</strong> documentario con luoghi parig<strong>in</strong>i e sottofon<strong>di</strong> musicali accompagnatida brevi presentazioni <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua francese registrate dai bamb<strong>in</strong>i.Risultati raggiuntiVerifica del percorsoAl term<strong>in</strong>e del percorso è stato possibile commentare il loro lavoro e verificarlo anche attraversoun’esposizione orale al momento dell’esame <strong>di</strong> licenza elementare. Molto positivoè risultato il fatto che tutti i bamb<strong>in</strong>i abbiano potuto esporre la storia da loro ideata sentendosiprotagonisti del loro elaborato.Un aspetto molto <strong>di</strong>fficile e faticoso riguarda, <strong>in</strong>vece, la cont<strong>in</strong>ua attività <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione(trasposizione, traduzione, confronto con la l<strong>in</strong>gua materna) che si rende necessaria svolgendoattività <strong>di</strong> questo genere, presentando i bamb<strong>in</strong>i solo <strong>delle</strong> competenze comunicativo–orali legate a semplici funzioni l<strong>in</strong>guistiche.È stato necessario mettere a <strong>di</strong>sposizione dei bamb<strong>in</strong>i una grande varietà <strong>di</strong> materiale autentico:semplici libri per bamb<strong>in</strong>i forniti dalla biblioteca della nostra scuola, giornaletti, riviste,fumetti, materiale fotografico - geografico sempre <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua francese. Le pr<strong>in</strong>cipalistrutture l<strong>in</strong>guistiche da utilizzare sono poi state <strong>in</strong>serite anche nel quaderno per favorirnela fruizione da parte dei bamb<strong>in</strong>i.La storia ideata da loro è stata, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, la risultante <strong>di</strong> molteplici fattori e ha richiesto, cont<strong>in</strong>uamente,la supervisione e la correzione da parte dell’<strong>in</strong>segnante.Sicuramente un siffatto percorso, ad un livello maggiore <strong>di</strong> autonomia l<strong>in</strong>guistica da partedegli allievi, avrebbe potuto dare risultati ancor più sorprendenti.260


Spazi e servizi <strong>in</strong> ospedale261


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OspedaleDenom<strong>in</strong>azioneUno spazio per i bamb<strong>in</strong>i <strong>in</strong> ospedaleEnte/ associazione<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Assessorati istruzione e culturaProvve<strong>di</strong>torato agli stu<strong>di</strong> - Direzione Didattica I Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Azienda ospedaliera Policl<strong>in</strong>ico <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - <strong>di</strong>visione Pe<strong>di</strong>atriaSedeDivisione <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria 7° piano c/o Policl<strong>in</strong>ico - Via del Pozzo, 71 - <strong>Modena</strong>Ambiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento/attività/progettiLa Sala Giochi propone un servizio <strong>di</strong> prestito <strong>di</strong> giochi e giocattoli, attività grafico -pittoriche e manipolative, organizza laboratori settimanali con esperti oltre a momenti <strong>di</strong>accoglienza, <strong>di</strong>alogo e sostegno a bamb<strong>in</strong>i e genitori.Lo Spazio Scuola svolge attività <strong>di</strong>dattica prioritariamente nel reparto <strong>di</strong> oncoematologiapresso le stanze <strong>di</strong> degenza, molto importanti sono i momenti, non solo legati al ruolo istituzionale,de<strong>di</strong>cati alle famiglie con le quali si crea un rapporto <strong>di</strong> fiducia. Nell’aula promuoveattività <strong>di</strong> sostegno alla <strong>di</strong>dattica e gestisce alcuni laboratori: <strong>in</strong>formatico, multime<strong>di</strong>ale,scientifico e <strong>di</strong> bricolage.La Biblioteca Della Strega Teodora promuove la lettura <strong>di</strong> svago e <strong>di</strong> piacere presso ibamb<strong>in</strong>i degenti e <strong>in</strong> visita <strong>in</strong> reparto. Svolge attività <strong>di</strong> prestito <strong>di</strong> libri anche nelle stanzeper i genitori.Un bibliotecario è <strong>di</strong>sponibile per la lettura ad alta voce. È collegata al sistema <strong>delle</strong> BibliotecheComunali e <strong>in</strong> particolare alla Biblioteca <strong>di</strong> Scienze dell’Educazione per il prestito<strong>in</strong>terbibliotecario.Per <strong>in</strong>formazioni (<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo, telefono, fax, e-mail, sito <strong>in</strong>ternet, referente)SALA GIOCHI: Policl<strong>in</strong>ico Reparto Pe<strong>di</strong>atria (7° piano)Tel.059.4224955 Fax 059.422418 salagiochi@unimo.itSPAZIO SCUOLA: Policl<strong>in</strong>ico Reparto Pe<strong>di</strong>atria (7° piano)Tel 059.4224952 Fax 059.4222418 spazioscuola@unimo.itBIBLIOTECA TEODORA: Policl<strong>in</strong>ico Reparto Pe<strong>di</strong>atria (7° piano)Tel 059.206799 Fax 059.206926 rita.borghi@comune.modena.itwww.comune.modena.it/biblioteche263


OspedaleDenom<strong>in</strong>azioneMary Popp<strong>in</strong>sServizi educativi <strong>in</strong> ospedaleEnte/ associazioneComuni <strong>di</strong> Sassuolo, Fiorano, Formig<strong>in</strong>e, MaranelloDirezione Didattica II Circolo <strong>di</strong> SassuoloAzienda USL <strong>Modena</strong> Dipartimento <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria - Salute Infanzia e AdolescenzaSedeOspedale Civile <strong>di</strong> SassuoloAmbiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento/attività/progettiAccoglienza, supporto lu<strong>di</strong>co e <strong>di</strong>dattico per i bamb<strong>in</strong>i ricoverati o <strong>in</strong> day hospital.Partecipazione ad <strong>in</strong>iziative rivolte a migliorare la comunicazione me<strong>di</strong>co – paziente conparticolare riguardo alla terapia <strong>di</strong> malattie croniche.Insegnamento del massaggio AIMI alle mamme con bamb<strong>in</strong>i ricoverati <strong>in</strong> terapia semi -<strong>in</strong>tensiva.Promozione <strong>di</strong> <strong>in</strong>iziative <strong>di</strong> educazione sanitaria e prevenzione attraverso la scuola.Per <strong>in</strong>formazioni (<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo, telefono, fax, e-mail, sito <strong>in</strong>ternet, referente)Referente: Vanna P<strong>in</strong>elliUfficio Pubblica Istruzione <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Sassuolovia Rocca - SassuoloTel 0536.874.762 - Fax 0536.874.909Referente: Giovanna Gh<strong>in</strong>iDirezione Didattica II Circolo <strong>di</strong> SassuoloVia Zanella, 7 - SassuoloTel e Fax 0536.803.206Dipartimento <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria Ospedale Civile <strong>di</strong> SassuoloTel 0536.863.399264


OspedaleDenom<strong>in</strong>azioneDalla Scuola… all’Ospedale… alla Scuola…Ente/ associazioneScuola elementare "Salt<strong>in</strong>i" - III Circolo <strong>di</strong> CarpiAUSL Ospedale “Ramazz<strong>in</strong>i” reparto Pe<strong>di</strong>atria CarpiComitato ChernobylSedeScuola elementare M. Salt<strong>in</strong>i - AUSL reparto Pe<strong>di</strong>atriaAmbiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento/attività/progettiIl progetto è nato nel 1999.L’attività proposta si è articolata <strong>in</strong>:- conversazione sul tema e realizzazione <strong>di</strong> lavori grafici dei bamb<strong>in</strong>i sul tema “Ospedale:che dolore!”. Lo scopo è stato quello <strong>di</strong> accompagnare i bamb<strong>in</strong>i nel conoscereuna situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio <strong>di</strong> “bamb<strong>in</strong>i meno fortunati”, ai quali esprimere lasolidarietà del dono natalizio;- realizzazione della “Giornata del pane” <strong>in</strong> occasione del Natale e , col ricavato,donazione <strong>di</strong> giocattoli alla Sala Giochi della Pe<strong>di</strong>atria;- realizzazione <strong>di</strong> una <strong>mostra</strong> dei lavori dei bamb<strong>in</strong>i presso il reparto;- visita della Sala Giochi, <strong>in</strong> modo da rendere tangibile il risultato del gesto <strong>di</strong> solidarietà.È stata qu<strong>in</strong><strong>di</strong> offerta ai bamb<strong>in</strong>i una lettura dell’ambiente ospedaliero che <strong>in</strong> qualchemodo offrisse risposte alle paure espresse con la realizzazione dei lavori <strong>in</strong><strong>mostra</strong>.Nell’anno 2001, grazie alla donazione da parte della <strong>di</strong>tta DUEti Forniture <strong>di</strong> una postazionemultime<strong>di</strong>ale per l’Ospedale Ramazz<strong>in</strong>i, si concretizza la possibilità <strong>di</strong> un collegamentovia Internet tra la scuola Marianna Salt<strong>in</strong>i e il reparto <strong>di</strong> Pe<strong>di</strong>atria.L’attività <strong>di</strong> tele<strong>di</strong>dattica e posta elettronica è f<strong>in</strong>alizzata all’organizzazione <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> gioco- stu<strong>di</strong>o e partecipazione ad alcune <strong>esperienze</strong> per i ragazzi degenti che, a causa delricovero e <strong>delle</strong> cure, non possono partecipare alle normali attività scolastiche.La scuola e l’ospedale, con questo progetto cercheranno <strong>di</strong> ovviare <strong>in</strong> parte a queste situazionie vedono nella tele<strong>di</strong>dattica uno strumento importante per il concreto realizzarsi <strong>di</strong>forme <strong>di</strong> raccordo tra scuola e ospedale.Per <strong>in</strong>formazioniScuola el. Marianna Salt<strong>in</strong>i - Carpi - tel 059.681196e-mail salti@danitab.itOspedale Ramazz<strong>in</strong>i - Carpi - tel. <strong>di</strong>retto Reparto Pe<strong>di</strong>atria 059.659334e-mail <strong>di</strong>rsancarpi@hotmail.combrunaferrando@hotmail.com265


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ASL <strong>Modena</strong>Settore <strong>di</strong> Neuropsichiatria Infantile267


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Integrazione scolasticaDenom<strong>in</strong>azioneUnità Operativa <strong>di</strong> Neuropsichiatria, Psicologia eRiabilitazione dell’Età EvolutivaAzienda USL <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Distretto 3Ente/AssociazioneAzienda USL <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>SedeDirezione: Largo del Pozzo, 79 - <strong>Modena</strong>Ambiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento/attività/progettiNell’ambito <strong>delle</strong> attività a tutela della salute nell’<strong>in</strong>fanzia e nell’adolescenza (0 - 18 anni) ilgruppo <strong>di</strong> lavoro multiprofessionale, che opera nell’Unità Operativa <strong>di</strong> Neuropsichiatria Infantile,Psicologia e Riabilitazione dell’Età Evolutiva, effettua:- accoglienza e def<strong>in</strong>izione dei problemi;- approfon<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>agnostici relativamente a: <strong>di</strong>sabilità <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e neurologica, geneticao <strong>di</strong>smetabolica;- manifestazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio psichico, <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> natura affettiva o relazionale;- <strong>di</strong>fficoltà nello sviluppo cognitivo e dell’appren<strong>di</strong>mento; <strong>di</strong>fficoltà conseguenti a con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio sociale.Interventi riabilitativi e rieducativi, farmacologici, psicoterapeutici, consulenza e supportoai genitori; consulenza alle istituzioni scolastiche per l’<strong>in</strong>tegrazione e per i problemidell’appren<strong>di</strong>mento. Il settore collabora con gli enti preposti all’<strong>in</strong>fanzia e all’adolescenza econ altri servizi operanti sul territorio.Le prestazioni si svolgono unicamente per appuntamento.Per <strong>in</strong>formazioni (<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo, telefono, fax, e-mail, sito <strong>in</strong>ternet, referente)Il settore è sud<strong>di</strong>viso <strong>in</strong> vari presi<strong>di</strong>: via Newton, 150, via Viterbo,74, via Cardarelli, 45, cherispettano questi orari <strong>di</strong> apertura: matt<strong>in</strong>o dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore13.00; pomeriggio dal lunedì al giovedì dalle ore 14.00 alle ore 18.00. Il sabato è apertasolo il presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> via Cardarelli dalle ore 8.00 alle ore 13.00.Per <strong>in</strong>formazioni rivolgersi alla segreteria <strong>di</strong> Via Cardarelli Tel. 059 437478.269


Disturbi specifici <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoCornia M. Crist<strong>in</strong>a, Cottafavi Lorena, Gramazio ElisabettaPerché sono <strong>in</strong>telligente e vado male a scuola?Azienda USL <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Distretto 3 Programma <strong>di</strong> NPIGennaio - Giugno 2001Area tematicaScuolaContenuto tematicoDisturbi specifici <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, <strong>di</strong>fficoltà emozionaliObiettivo/iFormazione <strong>di</strong> un gruppo riabilitativo per <strong>di</strong>sturbi specifici <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento che nel contempoaffrontasse le problematiche emozionali dei <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento tipichedell’età adolescenzialeDest<strong>in</strong>atariAlunni <strong>delle</strong> classi V elementare e I me<strong>di</strong>aPersonale co<strong>in</strong>voltoLogope<strong>di</strong>sta, educatore professionale, psicologa.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Per DistrettoDescrizione del percorso/processoIl lavoro che presentiamo si colloca all’<strong>in</strong>terno degli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> riabilitazione che il Servizio<strong>di</strong> Neuropsichiatria Infantile dell’ASL <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> pre<strong>di</strong>spone a favore dell’utenza <strong>in</strong>fantileche afferisce al Servizio.L’<strong>in</strong>tervento riabilitativo nelle sue varie forme (logope<strong>di</strong>co, fisioterapico, educativo, cognitivo, sociale ecc.) occupa un ruolo fondamentale tra gli <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> cura pre<strong>di</strong>sposti dallaN.P.I., <strong>in</strong> primo luogo perché l’utenza a cui si rivolge è <strong>in</strong> evoluzione e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la pratica riabilitativanon si occupa solo <strong>di</strong> una funzione deficitaria, ma del processo stesso <strong>di</strong> sviluppo<strong>di</strong> una abilità o <strong>di</strong> una competenza specifica.Inoltre l’<strong>in</strong>tervento riabilitativo non può <strong>di</strong>rsi solo un atto tecnico o sanitario, frutto del saperedell’operatore che gestisce l’<strong>in</strong>tervento, ma è parte della “presa <strong>in</strong> carico" del bamb<strong>in</strong>oche : riconosce nella persona non solo la <strong>di</strong>sabilità ,ma soprattutto i punti <strong>di</strong> forza; si colloca all’<strong>in</strong>terno del ciclo vitale, ne apprezza i tempi e i ritmi dell’apprendere e nerispetta la sfera emotiva.L’<strong>in</strong>tervento riabilitativo si pone qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>in</strong> una relazione ove l’aspetto tecnico si sposa conquello comunicativo.Da alcuni anni il nostro lavoro si colloca <strong>in</strong> questa cornice svolgendo attività riabilitative <strong>in</strong>gruppo.Nel corso <strong>di</strong> quest’anno l’esperienza è stata condotta da due tecnici (logope<strong>di</strong>sta ed educatoreprofessionale) rivolta a nove ragazzi <strong>in</strong> età pre-adolescenziale (V elementare - Ime<strong>di</strong>a ) che presentavano uno o più <strong>di</strong>sturbi specifici <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento riferibili alla s<strong>in</strong>drome<strong>di</strong>slessica e con manifestazioni emotive collegabili alle <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento ealle problematiche tipiche dell’età.Lo scopo <strong>di</strong> questo gruppo può essere perciò descritto tenendo presente due aspetti:quello riferibile al <strong>di</strong>sturbo che accomunava tutti i ragazzi e quello riferibile alle problemati-270


che emozionali. È per questo secondo scopo, che si è preferita una riabilitazione <strong>di</strong> gruppoper poter favorire il colloquio fra i partecipanti, la socializzazione <strong>delle</strong> <strong>esperienze</strong> (frustrantio positive) <strong>in</strong> una situazione <strong>di</strong> "mutuo aiuto", il confronto e lo scambio <strong>di</strong> strategied’appren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> controllo emotivo grazie alla formazione <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> pari .Per quanto riguarda le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento si è puntato pr<strong>in</strong>cipalmente su un lavorometa-cognitivo (progettazione, programmazione e controllo del compito) centrando tuttaviaalcune attività sul miglioramento della consapevolezza fonologica e della correttezza ecomprensione del testo scritto .Il lavoro si è svolto con cadenza settimanale dal mese <strong>di</strong> gennaio al mese <strong>di</strong> giugno edogni <strong>in</strong>contro aveva una durata <strong>di</strong> due ore. I ragazzi sono stati sottoposti ad alcune proveper descrivere il loro funzionamento neuropsicologico (riferibile alla capacità implicata nellaletto-scrittura) al momento dell’<strong>in</strong>izio del gruppo e alle stesse al term<strong>in</strong>e del gruppo:prove metal<strong>in</strong>guistiche (spell<strong>in</strong>g , s<strong>in</strong>tesi, elisione <strong>di</strong> parole), dettato <strong>di</strong> Tressol<strong>di</strong> - Cornol<strong>di</strong>,comprensione del testo MT, correttezza e rapi<strong>di</strong>tà liste <strong>di</strong> parole <strong>di</strong> Sartori - Job - Tressol<strong>di</strong>.È stato <strong>in</strong>oltre somm<strong>in</strong>istrato un test per valutare l’autostima. (SEI: Selt - Esteem Inventory<strong>di</strong> S. Coopersmith).Ogni seduta <strong>di</strong> lavoro si è articolata <strong>in</strong> <strong>di</strong>versi momenti : accoglienza conversazione/ascolto attività strutturate attraverso il gioco (giochi metal<strong>in</strong>guistici, <strong>di</strong> ruolo, strutturati) attività <strong>di</strong> scrittura - lettura elaborazione <strong>di</strong> gruppoLe tematiche emozionali più pregnanti emerse hanno riguardato i seguenti argomenti :- che cos’è la s<strong>in</strong>drome <strong>di</strong>slessica ?- sono o non sono <strong>in</strong>telligente?- perché anche se stu<strong>di</strong>o tanto ho scarsi risultati?- che fatica farsi degli amici….- scuola, certificazione, <strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> sostegno- problematiche relative allo sviluppo puberaleMentre scriviamo queste righe, stiamo valutando ed elaborando le prove <strong>di</strong> verifica previsteal term<strong>in</strong>e del lavoro <strong>di</strong> gruppo e possiamo <strong>di</strong>re che quest’anno, come negli anni scorsiquesto tipo d’<strong>in</strong>tervento ha prodotto un miglioramento <strong>delle</strong> abilità scolastiche e degli a-spetti emotivi; <strong>in</strong>oltre abbiamo rilevato una maggiore consapevolezza ed elaborazione deiproblemi emersi <strong>in</strong> gruppo che ha svolto sicuramente un fattore protettivo per le problematicheemozionali che i ragazzi presentavano.271


Disturbi specifici <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoBarbieri Gaia, Benfenati Monica, Pavarotti MonicaLe ochette multime<strong>di</strong>aliAzienda USL <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Servizio <strong>di</strong> Neuropsichiatria Psicologia e Riabilitazione dell’etàevolutivaAprile- Giugno 2001Classe/i2° ciclo elementareArea tematicaScuolaContenuto tematicoDisturbi Specifici <strong>di</strong> Appren<strong>di</strong>mentoObiettivo/iAcquisizione <strong>delle</strong> capacità <strong>di</strong> organizzare le <strong>in</strong>formazioni <strong>in</strong> forma testualeDest<strong>in</strong>atariUn gruppo <strong>di</strong> c<strong>in</strong>que bamb<strong>in</strong>i del secondo ciclo della scuola elementare con <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>Disturbo Specifico <strong>di</strong> Appren<strong>di</strong>mentoPersonale co<strong>in</strong>voltoLogope<strong>di</strong>ste e Neuropsichiatra InfantileProgettazione (per istituto, per classi, per team...)A livello <strong>di</strong>strettualeDescrizione del percorso/processoUno degli aspetti più compromessi nei bamb<strong>in</strong>i con Disturbo Specifico <strong>di</strong> Appren<strong>di</strong>mento èla capacità autorganizzativa nello stu<strong>di</strong>o, fortemente correlata alle tipiche <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accessoai testi e alla loro rielaborazione.Il percorso scolastico a partire dal secondo ciclo della scuola elementare richiede al bamb<strong>in</strong>o<strong>di</strong> avere già acquisito la capacità <strong>di</strong> decifrare, <strong>di</strong> comprendere e <strong>di</strong> rielaborare un testo.Nel confronto con tali attività il bamb<strong>in</strong>o con Disturbo Specifico <strong>di</strong> Appren<strong>di</strong>mento sperimenta<strong>in</strong>successo scolastico, frustrazione e demotivazione.Sulla base <strong>delle</strong> nostre <strong>esperienze</strong> riabilitative e della consapevolezza della necessità <strong>di</strong>trovare forme <strong>di</strong> aiuto specifiche per questi bamb<strong>in</strong>i da tempo il nostro Servizio pre<strong>di</strong>sponeun’offerta <strong>di</strong> attività riabilitative <strong>di</strong>versificate per età e tipologie <strong>di</strong> problemi.Con questo progetto ci siamo proposti <strong>di</strong> svolgere attività riabilitative <strong>di</strong> gruppo che aiutasseroi bamb<strong>in</strong>i stessi nell’acquisizione <strong>di</strong> strategie cognitive e metacognitive utilizzabili nellostu<strong>di</strong>o.Abbiamo <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato come particolarmente adatte al nostro scopo le metodologie dellaProgettazione Ipertestuale e quelle della “ Gestione Mentale” <strong>di</strong> Anto<strong>in</strong>e de La Garanderieefficace s<strong>in</strong>ergia ai f<strong>in</strong>i dello sviluppo del pensiero logico e creativo, cioè per la comprensionenello spazio e nel tempo.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività1 – Progettazione dell’esperienza: questa fase ha richiesto la raccolta della documentazionetecnica sull’argomento e l’avvio <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong> consulenza con docenti <strong>delle</strong>272


Scuola Me<strong>di</strong>a Cavour <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> esperti dell’argomento, prof. E. Tarracch<strong>in</strong>i e prof. V.Bocch<strong>in</strong>i responsabili del Laboratorio della Comunicazione Pedagogica e della ProgettazioneIpertestuale <strong>in</strong> comunicazione con i collaboratori <strong>di</strong> Anto<strong>in</strong>e de La Garanderie.In particolare, riferendoci all’ultima pubblicazione del prof. De La Garanderie “Les GrandsProjects de nos petits”- Bayard E<strong>di</strong>tion- Paris, 2001 abbiamo cercato <strong>di</strong> creare la con<strong>di</strong>zioniaff<strong>in</strong>chè i nostri ragazzi imparassero a formulare progetti <strong>di</strong> senso adeguati alla loroetà quali: ATTENZIONE: ascoltare e osservare per riascoltare e rivedere mentalmente quantopercepito; MEMORIA: conservare l’enunciato immag<strong>in</strong>ando già la situazione della sua riutilizzazionefutura; COMPRENSIONE: confrontare l’evocato con quanto percepito per verificarne la relazione; RIFLESSIONE: confronto <strong>di</strong> evocati per trovare analogie, <strong>di</strong>fferenze, relazioni spazio/tempo– causa/effetto – mezzo/f<strong>in</strong>e; IMMAGINAZIONE: immag<strong>in</strong>are prolungamenti <strong>in</strong>e<strong>di</strong>ti a partire dagli evocati per <strong>in</strong>ventareo scoprire nuove storie2 – In<strong>di</strong>viduazione dei bamb<strong>in</strong>i partecipanti all’esperienza nell’ambito della casistica delDistretto <strong>di</strong> Castelfranco Emilia sotto la supervisione del dott. Carlo Cant<strong>in</strong>i responsabiledel Settore <strong>di</strong> Neuropsichiatria Infantile del Distretto <strong>di</strong> Castelfranco Emilia.3 – Costruzione <strong>di</strong> una favola <strong>in</strong> forma multime<strong>di</strong>ale ( <strong>di</strong>segno, titolo e breve testo ) costruitasecondo la filosofia della “Gestione Mentale” applicata ai Percorsi Visivi Ipertestualisperimentata <strong>in</strong> primis presso la Scuola Me<strong>di</strong>a Cavour dai docenti sopraccitati. I PercorsiVisivi Ipertestuali (P.V.I.) sono sequenze spazio-temporali <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i collegate <strong>in</strong> modologico attraverso relazioni <strong>di</strong> causa-effetto, prima-dopo, mezzo-f<strong>in</strong>e, etc… che orientanol’attività cognitiva al progetto <strong>di</strong> senso della comprensione e della riflessione stimolando lamobilitazione pedagogica del pensiero logico e creativo.È stato proposto ai ragazzi un semplice testo narrativo “Le Tre Ochette” sotto forma d<strong>in</strong>arrazione qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, dopo aver <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato la l<strong>in</strong>ea dello spazio/tempo ( il fiume su cui la storiasi svolge ), sono state scelte le sequenze narrative della storia.Queste sono state dapprima <strong>di</strong>segnate e successivamente collegate da relazione causa/effetto, nessi temporali etc… e sistemate su un grande foglio <strong>di</strong> plastica trasparente.A corredo <strong>di</strong> ogni immag<strong>in</strong>e i ragazzi hanno scritto un titolo e un breve testo narrativo.In possesso della struttura narrativa a livello visivo-spaziale abbiamo tentato una riflessionesulle modalità evocative dei ragazzi <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.I processi cognitivi sono stati “ osservati dall’<strong>in</strong>terno”4 – I risultati attesi sono una maggiore presa <strong>di</strong> coscienza <strong>delle</strong> proprie attitud<strong>in</strong>i nello stu<strong>di</strong>o,un r<strong>in</strong>forzo <strong>delle</strong> abilità scolastiche come la capacità <strong>di</strong> esposizione, <strong>di</strong> organizzazione<strong>delle</strong> <strong>in</strong>formazioni, l’aumento <strong>delle</strong> competenze narrative e la comprensione del testo scritto.Vogliamo sottol<strong>in</strong>eare come <strong>in</strong> questa esperienza gli effetti positivi della Gestione Mentaleabbiano reso maggiormente consapevoli i ragazzi <strong>di</strong> quanto “la loro abitud<strong>in</strong>e mentale <strong>in</strong>fluenzila loro capacità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento”.5 – La modalità <strong>di</strong> verifica prevista è l’<strong>in</strong>contro perio<strong>di</strong>co con gli <strong>in</strong>segnanti.273


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Centri Territoriali Permanentiper l'Educazione degli Adulti275


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Denom<strong>in</strong>azioneCentro Territoriale Permanente per l’istruzione e laformazione <strong>in</strong> età adultaSedeViale Monte Kosica, 76 - <strong>Modena</strong>Ambiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento/attività/progettiEDUCAZIONE DEGLI ADULTI: Italiano come L2 (l<strong>in</strong>gua italiana per stranieri) Corsi <strong>di</strong> italiano L2 per il conseguimento <strong>di</strong> una certificazione europea Corsi a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> italiano L2 Corsi per la licenza elementare Corsi per la licenza me<strong>di</strong>a Percorsi <strong>in</strong>tegrati con la Formazione Professionale Percorsi <strong>in</strong>tegrati con le Scuole Me<strong>di</strong>e Superiori Interventi mirati sui nuovi alfabeti (<strong>in</strong>formatica e <strong>in</strong>glese <strong>di</strong> base) Percorso lettura con la biblioteca “Delf<strong>in</strong>i” Corso estivo per studenti stranieri iscritti alle scuole me<strong>di</strong>e superiori <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e Prov<strong>in</strong>cia Corso estivo per giovani stranieri del centro <strong>di</strong> accoglienza <strong>di</strong> “Porta Aperta” Corso <strong>di</strong> formazione l<strong>in</strong>guistica <strong>di</strong> 60 ore per un gruppo <strong>di</strong> <strong>in</strong>fermiere polacche da <strong>in</strong>serire<strong>in</strong> strutture per anziani dal 25 giugno al 12 luglioCalendario ScolasticoDal 1 settembre al 15 luglioDalle ore 8.30 alle 22.30CTPPer <strong>in</strong>formazioni (<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo, telefono, fax, e-mail, sito <strong>in</strong>ternet, referente)CTPVIALE M.KOSICA, 76 - MODENATel. 059.212808Fax 059.4396815E-mail: ctp.adulti@comune.modena.itReferentiDirigente Scolastico Luigi CalanchiPreside Renato LuisiCoord<strong>in</strong>atore Operativo Francesco Totaro277


CTPDenom<strong>in</strong>azioneCentro Territoriale Permanente per l’istruzione e laformazione <strong>in</strong> età adultaSedeVia Mazz<strong>in</strong>i, 62 - SassuoloAmbiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento/attività/progettiEDUCAZIONE DEGLI ADULTI: Italiano come L2 (l<strong>in</strong>gua italiana per stranieri) Corsi <strong>di</strong> italiano L2 per il conseguimento <strong>di</strong> una certificazione europea Corsi per la licenza elementare Corsi per la licenza me<strong>di</strong>a Percorsi <strong>in</strong>tegrati con le scuole secondarie I grado Interventi mirati sui nuovi alfabeti (<strong>in</strong>formatica e <strong>in</strong>glese <strong>di</strong> base)Per <strong>in</strong>formazioni (<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo, telefono, fax, e-mail, sito <strong>in</strong>ternet, referente)Tel. 0536.882434Fax 0536.882434E-mail luccontr@t<strong>in</strong>.itReferentiDirigente Scolastico Luciana ContriCoord<strong>in</strong>atrice Maria Gabriella Bon<strong>di</strong>278


Lettura ScritturaBarbi Donata (collaboratrice scolastica), Iavarone Francesco, Ienco Mario, Italia Rosalia,Tufolo Anna, Insegnanti del C.T.P. <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, StudentiIo, Tu, Voi, NoiCentro Territoriale Permamente - X Circolo <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/i⇒ Gruppi <strong>di</strong> stranieri me<strong>di</strong>amente scolarizzati <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua madre (livello B2) e frequentanti icorsi <strong>di</strong> italiano presso il CTP⇒ Gruppo dei ragazzi stranieri frequentanti il biennio della scuola me<strong>di</strong>a superiore “J. Barozzi”Area tematicaEducazione Adulti, L<strong>in</strong>gua italiana, Stu<strong>di</strong> Sociali, Educazione InterculturaleContenuto tematicoAttività <strong>di</strong> lettura e scrittura <strong>in</strong> L2 e costruzione <strong>di</strong> un libroObiettivo/iSviluppare forme <strong>di</strong> pensiero rispettose <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>versi, <strong>di</strong>sponibili all’<strong>in</strong>contro eallo scambio con gli altri.Dest<strong>in</strong>atariStudenti dei gruppi <strong>di</strong> livello B2 e del gruppo <strong>di</strong> ragazzi stranieri della scuola me<strong>di</strong>a superiore“J. Barozzi”Personale co<strong>in</strong>voltoDocenti, personale ATA, collaboratrice scolasticaProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classi con gruppi <strong>di</strong> uguale livelloDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogniLa nostra fase storica è caratterizzata da molteplici <strong>esperienze</strong> migratorie, da rapportisempre più frequenti tra persone <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gue e culture <strong>di</strong>verse e, purtroppo, anche da numerosiconflitti <strong>in</strong>teretnici. Occorre che i popoli <strong>di</strong>vent<strong>in</strong>o consapevoli del <strong>di</strong>ritto alla "<strong>di</strong>fferenza",trov<strong>in</strong>o mo<strong>di</strong> concreti per realizzarlo (adottando al più presto comportamenti apertiverso forme <strong>di</strong> pensiero e prodotti l<strong>in</strong>guistici e culturali <strong>di</strong>versi dai propri) e giungano a capireche il <strong>di</strong>ritto alla <strong>di</strong>fferenza non riguarda solo alcune m<strong>in</strong>oranze, ma è parte fondamentaledello stesso concetto <strong>di</strong> democrazia, è presente nei pr<strong>in</strong>cipi <strong>di</strong> libertà e <strong>di</strong> uguaglianza,consente <strong>di</strong> realizzare un ricco pluralismo <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> pensare, l<strong>in</strong>guaggi, culture,politiche e contribuisce a elim<strong>in</strong>are gravi forme <strong>di</strong> <strong>in</strong>tolleranza, <strong>di</strong>scrim<strong>in</strong>azione e oppressione.È <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile, dunque, <strong>di</strong>ffondere la conoscenza che le <strong>di</strong>fferenze sono un bisogno,un <strong>di</strong>ritto, una risorsa.In Italia sta crescendo <strong>di</strong> anno <strong>in</strong> anno il fenomeno già imponente dei flussi migratori edella mobilità umana e la società acquista ogni giorno <strong>di</strong> più un volto multirazziale, multiculturale,multietnico, multireligioso. Compito della scuola è <strong>di</strong> educare a vivere <strong>in</strong> un contestosociale dove più culture convivono e che richiede, pertanto, nuove competenze enuovi atteggiamenti.279


Conoscendo e confrontando <strong>di</strong>versi stili <strong>di</strong> vita e mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> pensare ed entrando <strong>in</strong> contattocon l<strong>in</strong>gue, fe<strong>di</strong>, religioni <strong>di</strong>verse, si possono sviluppare forme <strong>di</strong> pensiero più complete epersonalità rispettose <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>versi, <strong>di</strong>sponibili all’<strong>in</strong>contro e allo scambio congli altri. Sono queste le personalità che possono, dunque, contribuire ad attuare la pace <strong>in</strong>questa complessa fase storica. In molte parti del mondo, <strong>in</strong>vece, regna un pesante clima<strong>di</strong> violenza. Tra le tante forme <strong>di</strong> violenza subite, ricor<strong>di</strong>amo quelle causate dalle guerre,che hanno portato lutti e danni fisici e psicologici anche ai bamb<strong>in</strong>i; quelle causate dallosfruttamento e dall’essere usati per la prostituzione, per l’accattonaggio e per la crim<strong>in</strong>alità;i soprusi vissuti, a volte, all’<strong>in</strong>terno del nucleo familiare e tutti quei messaggi televisiviche propongono e <strong>di</strong>ffondono modelli <strong>di</strong> vita irreali, violenti, corrotti. In molti ambienti si ricevonosp<strong>in</strong>te ad esprimere i propri impulsi <strong>in</strong> maniera <strong>di</strong>retta ed eccessivamente libera e,spesso, si subiscono le suggestioni esercitate dalle lus<strong>in</strong>ghe <strong>di</strong> una vita "facile" e al <strong>di</strong> fuoridei v<strong>in</strong>coli <strong>delle</strong> leggi.MotivazioneI problemi descritti sono avvertiti, <strong>di</strong>rettamente o <strong>in</strong><strong>di</strong>rettamente, <strong>in</strong> tutto il mondo e sonopresenti anche nel nostro territorio. Da alcuni anni persone provenienti da paesi <strong>di</strong>versifrequentano la nostra scuola, anzi, le nostre scuole; e ci "chiedono" <strong>di</strong> trovare strategieche trasform<strong>in</strong>o il loro <strong>in</strong>serimento <strong>in</strong> <strong>in</strong>tegrazione.Siamo consapevoli che la Scuola, da sola, non può rimuovere le cause che generano tuttele situazioni problematiche descritte, e che è necessario l’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> tutta la società e<strong>delle</strong> istituzioni per risolvere questi gravi problemi. Tuttavia ci sembra <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile e attualeche la Scuola sensibilizzi sulla necessità <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi coerenti ed <strong>in</strong>cisivi; attui progettiper favorire f<strong>in</strong> dalla prima <strong>in</strong>fanzia, una educazione alla pace; si offra come efficacee cre<strong>di</strong>bile alternativa a proposte negative e contribuisca alla formazione <strong>di</strong> personalità critiche,autonome, <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenti, proponendosi come luogo dove esprimere, elaborare, sublimaree convogliare verso mete costruttive le sp<strong>in</strong>te pulsionali più forti.F<strong>in</strong>alità⇒ Oltrepassare la <strong>di</strong>mensione etnocentrica della propria cultura attraverso la conoscenzadegli elementi che caratterizzano altre culture⇒ Valorizzare e rispettare le culture <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e degli studenti⇒ Favorire la tutela della l<strong>in</strong>gua e della cultura d'orig<strong>in</strong>e⇒ Sviluppare un’adeguata competenza l<strong>in</strong>guistica dell’italiano, base per ogni relazionesociale nel nostro paese e, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, favorire l’<strong>in</strong>tegrazione degli studentiObiettivi per gli <strong>in</strong>segnantiEssere <strong>in</strong> grado <strong>di</strong>:- favorire la socializzazione e l’<strong>in</strong>tegrazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse culture;- evitare che si giunga solo ad una giustapposizione della cultura straniera alla nostra;- giungere progressivamente allo scambio, alla reciprocità, al <strong>di</strong>alogo;- analizzare i propri modelli impliciti relativi all’idea <strong>di</strong> straniero, per <strong>di</strong>venirne consapevolie per accettare l’ipotesi <strong>di</strong> una loro eventuale revocabilità;- aiutare a mantenere un forte legame con la cultura <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e;- creare e sviluppare la consapevolezza della <strong>di</strong>versità <strong>in</strong>tesa come valore;- sviluppare la consapevolezza che siamo tutti uguali e tutti <strong>di</strong>versi.- sviluppare uno "spirito <strong>di</strong> ricerca del positivo";- realizzare un clima <strong>di</strong> classe basato sulla operatività, l’<strong>in</strong>terattività, la socialità;- favorire le relazioni e la partecipazione nei gruppi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento cooperativo;- aumentare le motivazioni all’appren<strong>di</strong>mento per sostenere lo sforzo.280


Obiettivi per gli studenti- progre<strong>di</strong>re nella conoscenza e nella coscienza <strong>di</strong> sé, per proiettarsi positivamente neiconfronti degli altri- apprendere a <strong>in</strong>teragire con gli altri- saper ascoltare- riuscire ad osservare la propria realtà <strong>in</strong> maniera critica- provare <strong>in</strong>teresse per realtà <strong>di</strong>verse- conoscere realtà <strong>di</strong>verse- imparare a considerare la <strong>di</strong>fferenza un patrimonio da utilizzare costruttivamente- provare piacere a vivere nell’ambiente scolastico- <strong>in</strong>teragire e collaborare con i compagni durante le attività- conoscere alcuni aspetti della cultura <strong>di</strong> altri popoli: i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> vivere il lavoro i rapporti sociali l’abbigliamento le abitud<strong>in</strong>i alimentari i saluti i riti la musica la religione- migliorare la conoscenza della l<strong>in</strong>gua italiana:ascoltare e comunicare comunicare correttamente le proprie <strong>esperienze</strong> sviluppare una competenza comunicativa sempre più appropriata ai vari contestileggere e comprendere leggere e comprendere brevi testi <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana leggere e comprendere messaggi <strong>di</strong> vario tipo ascoltare e comprendere messaggi <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italianaprodurre testi scritti scrivere sotto dettatura con un sufficiente livello <strong>di</strong> correttezza ortografica produrre <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> testi <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana, comparandoli, sulla base <strong>delle</strong> conoscenzeacquisite, alle l<strong>in</strong>gue d'orig<strong>in</strong>e degli alunni stranieriMetodologiaIl percorso educativo, che si centra sulla valorizzazione della <strong>di</strong>versità <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale o <strong>di</strong> popolocome risorsa per il gruppo o per l’<strong>in</strong>tero pianeta, non può che strutturarsi <strong>in</strong> ambientecollaborativo, <strong>di</strong> partecipazione e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro <strong>in</strong> coppie o <strong>in</strong> gruppo, <strong>in</strong> un’ottica <strong>di</strong>scambio e <strong>di</strong> arricchimento reciproco.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attività⇒ racconti sulle tra<strong>di</strong>zioni, i ricor<strong>di</strong>, le feste pr<strong>in</strong>cipali, il clima e altre caratteristiche delpaese <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e degli studenti (tra le tra<strong>di</strong>zioni e i costumi rilevare soprattutto quelli i-nerenti la cuc<strong>in</strong>a);⇒ verbalizzazioni sulle <strong>esperienze</strong> vissute;⇒ scambio reciproco <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni sulle abitud<strong>in</strong>i familiari, sulle tra<strong>di</strong>zioni, ecc.;⇒ conversazioni condotte a volte con piccoli gruppi, a volte con l’<strong>in</strong>tera classe, durante lequali l’<strong>in</strong>segnante faciliti l’<strong>in</strong>tervento e la partecipazione costruttiva <strong>di</strong> tutti, favorisca laconoscenza reciproca, riassuma le op<strong>in</strong>ioni espresse, le faccia circolare e sia <strong>in</strong> grado<strong>di</strong> me<strong>di</strong>are i <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> vista;⇒ costruzione <strong>di</strong> giornal<strong>in</strong>i, libri e cartelloni.281


Materiali e strumentiÈ stato impiegato materiale <strong>di</strong>dattico <strong>di</strong> vario genere:⇒ libri <strong>di</strong> testo,⇒ libri <strong>in</strong>tegrativi,⇒ cartelloni,⇒ schede facilitate,⇒ visita guidata alla biblioteca Delf<strong>in</strong>i.Inf<strong>in</strong>e, al momento della realizzazione dei libri e dei giornal<strong>in</strong>i è stato utilizzato il laboratoriod’<strong>in</strong>formatica.VerificheLa verifica e valutazione del lavoro svolto ha riguardato due aspetti:relazionale: il clima <strong>di</strong> classe, le relazioni stabilite tra gli studenti, tra studenti e <strong>in</strong>segnanti;<strong>di</strong>dattico: produzioni orali e scritte <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana.Prodotto realizzatoLibro Anch’io282


L<strong>in</strong>guaggio comunicazioneCommissione <strong>di</strong> lavoro composta dai docenti: Ronchi Silvia, docenti del CTP, Corsista e<strong>di</strong>rettore del giornale: Ferrar<strong>in</strong>i WalterGiornale dei gran<strong>di</strong>Dal 1997 al 2001Area tematicaEducazione Adulti, L<strong>in</strong>gua ItalianaObiettivo/i⇒ Migliorare le competenze l<strong>in</strong>guistiche attraverso l’uso della scrittura al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> stilare ungiornale ad uso e consumo del CTP⇒ Motivare i corsisti all’uso della l<strong>in</strong>gua scritta nei <strong>di</strong>versi contesti comunicativi⇒ Stimolare l’uso della l<strong>in</strong>gua scritta come risposta a un tema <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussioneObiettivi per i docentiEssere <strong>in</strong> grado <strong>di</strong>:⇒ favorire l’acquisizione <strong>di</strong> competenze l<strong>in</strong>guistiche nei <strong>di</strong>versi contesti comunicativi familiarie formali⇒ favorire le relazioni e la partecipazione nei gruppi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento cooperativo⇒ aumentare le motivazioni all’appren<strong>di</strong>mento per sostenere lo sforzoPersonale co<strong>in</strong>voltoGruppo <strong>di</strong> docenti del CTP <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e <strong>in</strong> particolare quello <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a; i corsisti delpercorso <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a; Walter Ferrar<strong>in</strong>i <strong>di</strong>rettore del giornale stessoProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Silvia Ronchi con il gruppo dei docenti composto da <strong>in</strong>segnanti del corso <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>ae da Walter Ferrar<strong>in</strong>i.Descrizione del percorso/processoÈ nata per gioco da parte <strong>di</strong> un corsista, che è l’attuale <strong>di</strong>rettore del giornale, l’idea <strong>di</strong>scrivere un giornale degli studenti adulti che frequentavano il corso <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a, quattroanni fa. L’idea è piaciuta moltissimo e si è estesa a tutto il CTP ed è cont<strong>in</strong>uata neltempo con forti motivazioni da parte dei corsisti che sono i veri artefici del prodotto con iloro scritti che spaziano su <strong>di</strong>versi argomenti e temi, da quelli quoti<strong>di</strong>ani a quelli particolariche riguardano: l’immigrazione, la scuola, la vita, la giornata della memoria, <strong>esperienze</strong>scolastiche.In me<strong>di</strong>a siamo riusciti a stampare quattro numeri <strong>in</strong> un anno scolastico.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàUn comitato <strong>di</strong> redazione stabilisce il tema da trattare, lo si sottopone ai corsisti che liberamentescrivono le loro impressioni, idee, critiche e apprezzamenti.Documentazione allegataSerie <strong>di</strong> giornali prodotti nel corso degli ultimi tre anni.283


GeostoriaInsegnanti dei CTP <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>: P<strong>in</strong>celli Clau<strong>di</strong>o, Ronchi Silvia, Sulpizio Mar<strong>in</strong>ella, TotaroFrancesco, Corsisti Scuola Me<strong>di</strong>a Per AdultiIpertesti su <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong>datticheDal 1997 al 2001Area e contenuti tematiciEducazione Adulti, Informatica, L<strong>in</strong>gua italiana, Storia, GeografiaObiettivo/iCostruzione <strong>di</strong> Testi Multime<strong>di</strong>ali o Ipertesti come s<strong>in</strong>tesi <strong>delle</strong> <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong>dattiche svolte<strong>in</strong> corso d’anno ed <strong>in</strong> collaborazione con la biblioteca “Delf<strong>in</strong>i”.Dest<strong>in</strong>atariAdulti iscritti ai corsi <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>aPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti dei CTP <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, Corsisti, Esperti <strong>di</strong> strumenti multime<strong>di</strong>ali ed <strong>in</strong>formatica.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Per gruppi <strong>di</strong> lavoroDescrizione del percorso/processo⇒ Corso <strong>di</strong> aggiornamento/formazione degli <strong>in</strong>segnanti sulla gestione del software Amico⇒ Corso <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica base per i corsisti⇒ Corso sull’uso del Software specifico per la produzione <strong>di</strong> ipertesti ed elaborazione<strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>i⇒ Lavoro <strong>di</strong> gruppo con la produzione <strong>di</strong> testi nelle varie aree tematiche⇒ Realizzazione dell’ipertestoArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàLe fasi <strong>di</strong> lavoro sono state <strong>di</strong>verse: ricerca bibliografica per il recupero dei materiali <strong>in</strong> biblioteca, selezione dei materiali <strong>in</strong> classe rielaborazione personale con l’aiuto del computer produzione dell’ipertesto ed elaborazione <strong>delle</strong> immag<strong>in</strong>iProdotto realizzato• Area geo-storica: Storia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>• Area geo-storica: Europa• Area geo-storica: Storia dell’uomo• Area geo-storica: Il clima• Area scientifica: Il <strong>di</strong>abeteDocumentazione allegata- CD archivio Testi- Floppy Amico284


AlfabetizzazioneBon<strong>di</strong> Maria Gabriella, Manicar<strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>aParole e lettereSchede operative per la prima alfabetizzazione <strong>di</strong> adulti italiani estranieriCentro territoriale permanente <strong>di</strong> istruzione e formazione <strong>in</strong> età adultaI Circolo <strong>di</strong> Sassuolo2000/2001Area tematicaEducazione Adulti, L<strong>in</strong>gua Italiana (prima alfabetizzazione)Contenuto tematicoSchede operative / testi arricchiti da figureObiettivo/i- favorire l’appren<strong>di</strong>mento strumentale della lettura e della scrittura <strong>in</strong> adulti- fornire ai colleghi operanti <strong>in</strong> realtà simili un ricco materiale per la prima alfabetizzazione<strong>di</strong> persone adulteDest<strong>in</strong>atariAdulti analfabeti italiani e stranieriPersonale co<strong>in</strong>voltoDue <strong>in</strong>segnanti alfabetizzatrici del I Circolo <strong>di</strong> Sassuolo; stampa e grafica a cura del <strong>Comune</strong><strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Descrizione del percorso/processoL’idea della realizzazione <strong>di</strong> un testo per analfabeti adulti ha preso orig<strong>in</strong>e nell’ambito dellapluriennale esperienza dei corsi <strong>di</strong> alfabetizzazione istituiti verso la f<strong>in</strong>e degli anni Ottantaa Sassuolo, presso la Direzione Didattica del I Circolo.L’idea e il progetto sono nati perciò dal vivo dell’attività <strong>di</strong>dattica, con l’obiettivo <strong>di</strong> risponderead una precisa esigenza: fornire ai colleghi e formatori operanti con adulti analfabeti,un ricco materiale per l’appren<strong>di</strong>mento strumentale della lettura e della scrittura. I testi <strong>in</strong>commercio per l’acquisizione <strong>di</strong> queste abilità, <strong>in</strong>fatti, sono rivolti ai bamb<strong>in</strong>i e presentanoun l<strong>in</strong>guaggio e <strong>delle</strong> situazioni <strong>in</strong>fantili, <strong>in</strong>adeguate a fruitori adulti.Le <strong>in</strong>segnanti hanno <strong>in</strong>nanzitutto raccolto i materiali prodotti negli anni nei corsi <strong>di</strong> alfabetizzazione,selezionando quelli che si sono <strong>mostra</strong>ti più efficaci.Hanno poi consultato vari testi <strong>in</strong> commercio per l’appren<strong>di</strong>mento <strong>delle</strong> abilità strumentalidella lettura e della scrittura e, sulla base dell’esperienza maturata <strong>in</strong> classe, e dei suggerimenti<strong>di</strong> esperti raccolti nei corsi <strong>di</strong> aggiornamento frequentati, hanno optato perl’adozione <strong>di</strong> un metodo misto (globale, analitico, s<strong>in</strong>tetico) che si avvale <strong>delle</strong> tecniche delmetodo fonetico.Sono state <strong>in</strong><strong>di</strong>viduate alcune parole base, a partire dalle quali evidenziare le <strong>di</strong>verse letteredell’alfabeto italiano. Si è deciso <strong>di</strong> fare precedere la presentazione <strong>di</strong> ciascuna parolada un importante lavoro <strong>di</strong> oralità, ritenuto essenziale per promuovere l’acquisizionedella capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>scrim<strong>in</strong>azione u<strong>di</strong>tiva e <strong>di</strong> riproduzione corretta dei fonemi, <strong>in</strong> studentiche hanno spesso <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> pronuncia, per l’<strong>in</strong>terferenza della l<strong>in</strong>gua d’orig<strong>in</strong>e (stranieri)a <strong>delle</strong> parlate regionali (italiani).Le <strong>in</strong>segnanti hanno elaborato numerose attività ed esercitazioni da presentare secondo285


una successione estremamente graduale ed ord<strong>in</strong>ata, per rispettare i tempi e gli stili <strong>di</strong>appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> adulti non scolarizzati ed hanno deciso <strong>di</strong> arricchire il testo con numeroseillustrazioni, per favorire l’assimilazione del lessico <strong>in</strong> studenti non italofoni.Hanno deciso <strong>in</strong>oltre <strong>di</strong> utilizzare il carattere stampato maiuscolo f<strong>in</strong>o alla acquisizionedella padronanza strumentale della lettura e della scrittura, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> ridurre il numero <strong>di</strong><strong>in</strong>formazioni presentate <strong>in</strong> ogni unità <strong>di</strong>dattica, <strong>in</strong>troducendo un solo elemento nuovo allavolta.Hanno optato <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e per una grafica semplice ed essenziale, considerandola più <strong>di</strong>retta edefficace per adulti non abituati alle attività scolastiche.Prodotto realizzatoTesto <strong>in</strong> due volumi con appen<strong>di</strong>ce alla prima parte.Documentazione allegataIl testo prodotto “Parole e lettere” (due volumi + appen<strong>di</strong>ce alla prima parte).286


Italiano L2Insegnanti dei CTP <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, Carpi, Sassuolo, Commissione <strong>di</strong> lavoro Italiano L2Accoglienza: Prove <strong>di</strong> accertamento competenzel<strong>in</strong>guistiche Italiano L21999/2000 - 2000/2001Area tematicaEducazione Adulti, L<strong>in</strong>gua ItalianaContenuto tematicoIn<strong>di</strong>viduazione livelli <strong>di</strong> competenza dell’Italiano come L<strong>in</strong>gua 2 <strong>in</strong> <strong>in</strong>gresso.Obiettivo/iCostruzione gruppi - classe omogenei per livello <strong>di</strong> competenza al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> rendere più efficacel’<strong>in</strong>tervento <strong>di</strong>dattico per l’appren<strong>di</strong>mento della l<strong>in</strong>gua italiana.Personale co<strong>in</strong>voltoGruppo docenti alfabetizzazione l<strong>in</strong>guistica <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, Carpi, Sassuolo.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Gruppo docenti composto da <strong>in</strong>segnanti dell’alfabetizzazione della prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>che presta la propria opera nei Centri Territoriali Permanenti per l’istruzione e la formazione<strong>in</strong> età adulta.Descrizione del percorso/processoNella fase del colloquio gli <strong>in</strong>segnanti sottopongono gli iscritti stranieri che <strong>in</strong>tendono frequentareun corso per l’appren<strong>di</strong>mento della l<strong>in</strong>gua italiana a una serie <strong>di</strong> prove graduatedal semplice al complesso, strutturate su <strong>di</strong>versi piani:⇒ Per gli stranieri analfabeti <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua madre⇒ Per gli stranieri neo arrivati scolarizzati⇒ Per gli stranieri che vivono <strong>in</strong> Italia da qualche anno con debole scolarità <strong>di</strong> base⇒ Per gli stranieri che vivono <strong>in</strong> Italia da qualche anno con scolarità me<strong>di</strong>o-alta⇒ Per gli italiani e/o stranieri che vogliono conseguire il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> licenza me<strong>di</strong>aDopo questa fase chiedono agli iscritti la <strong>di</strong>sponibilità oraria e la sottoscrizione del pattoformativo; cercano <strong>in</strong>oltre <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduarne i bisogni formativi e le aspettative.Somm<strong>in</strong>istrazione dei testI test per l’accertamento <strong>delle</strong> competenze l<strong>in</strong>guistiche <strong>in</strong> italiano si <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guono <strong>in</strong>: test per analfabeti <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua madre e <strong>in</strong> Italiano L2 test per alfabetizzati (scolarizzati <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua madre) ma analfabeti <strong>in</strong> italiano test per alfabetizzati sia <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua madre che <strong>in</strong> italianoLa parte, volta ad accertare le competenze orali <strong>di</strong> comprensione e produzione, è comunea tutte le tipologie <strong>di</strong> test.I test per analfabeti valutano la capacità <strong>di</strong> riconoscere e produrre le s<strong>in</strong>gole lettere nei varicaratteri grafici e <strong>di</strong> associarle nella lettura e scrittura <strong>di</strong> semplici parole e frasi.I test per alfabetizzati presuppongono il possesso <strong>delle</strong> abilità strumentali della lettura edella scrittura. Essi si compongono <strong>di</strong> una serie graduata <strong>di</strong> esercitazioni: comprensione e produzione <strong>di</strong> testi scritti via via più complessi esercizi <strong>di</strong> grammatica mirati (concordanze gruppo nom<strong>in</strong>ale, tempi e forme verbali…) produzione scritta <strong>di</strong> testi <strong>di</strong> carattere personale e/o culturale287


Articolazione fasi <strong>di</strong> attivitàvalutazione e revisione <strong>delle</strong> prove d’<strong>in</strong>gresso <strong>in</strong> uso nei <strong>di</strong>versi CTPstesura <strong>di</strong> nuovi test prodotti <strong>in</strong> collaborazione con l’IRRSAE E.R.Documentazione allegataTest d’<strong>in</strong>gresso prodotti dagli <strong>in</strong>segnanti alfabetizzatori dei CTP <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, Sassuolo,Carpi.Test d’<strong>in</strong>gresso prodotti dalla Commissione italiano L2 (IRRSAE-ER), <strong>di</strong> cui fanno parteanche <strong>in</strong>segnanti alfabetizzatori dei CTP <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, Carpi, Sassuolo.288


L<strong>in</strong>gua italianaInsegnanti alfabetizzatori dei CTP <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, Carpi, SassuoloPercorsi modulari nell’<strong>in</strong>segnamento della l<strong>in</strong>guaitaliana agli stranieri1999/2000Area tematicaEducazione Adulti, L<strong>in</strong>gua ItalianaContenuto tematicoPercorsi modulari <strong>di</strong> 60-90 ore per l’appren<strong>di</strong>mento della l<strong>in</strong>gua italiana a vari livelliObiettivo/i Costruire percorsi modulari <strong>in</strong> sé conclusi, ma sviluppabili nei successivi, certificabili ericonoscibili dagli <strong>in</strong>segnanti <strong>di</strong> italiano L2 operanti <strong>in</strong> altre realtà scolastiche e non Acquisire strumenti con<strong>di</strong>visi per l’accertamento <strong>delle</strong> competenze <strong>in</strong> <strong>in</strong>gresso e degliesiti dei percorsi <strong>di</strong>dattici Consentire la massima flessibilità ed adattabilità del percorso alle esigenze dei corsistiDest<strong>in</strong>atariAdulti stranieriDocenti ed operatori impegnati nell’<strong>in</strong>segnamento della l<strong>in</strong>gua italiana ad adulti stranieriPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti alfabetizzatori dei CTP <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Carpi - SassuoloProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per gruppi <strong>di</strong> lavoroDescrizione del percorso/processoArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàGruppo allargato: facendo riferimento all’esperienza maturata <strong>in</strong> anni <strong>di</strong> lavoro con adultiitaliani e stranieri, i docenti hanno cercato <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare i target <strong>di</strong> utenza che più comunementeaccedono ai corsi <strong>di</strong> alfabetizzazione (= appren<strong>di</strong>mento della lettura e della scrittura)e <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua italiana per stranieri.Sono stati <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati i seguenti livelli: Analfabeti totali <strong>in</strong> L1 e <strong>in</strong> L2 (che non sanno leggere né <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua madre né <strong>in</strong> l<strong>in</strong>guaitaliana) Semianalfabeti (che riconoscono le lettere dell’alfabeto lat<strong>in</strong>o e le sanno associarenella lettura e nella scrittura <strong>di</strong> semplici parole, almeno sotto dettatura) Scarsamente scolarizzati neoarrivati (stranieri con pochi anni <strong>di</strong> scolarità nel paesed’orig<strong>in</strong>e ma con scarsissime capacità <strong>di</strong> espressione e comprensione <strong>in</strong> italiano perchéarrivati da poco <strong>in</strong> Italia) Scarsamente scolarizzati italofoni (stranieri con pochi anni <strong>di</strong> scolarità nel paesed’orig<strong>in</strong>e ma con buone capacità <strong>di</strong> comprensione ed espressione <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana) Neoarrivati scolarizzati (stranieri me<strong>di</strong>amente o altamente scolarizzati nel paesed’orig<strong>in</strong>e ma con scarsissime capacità <strong>di</strong> espressione e comprensione <strong>in</strong> italiano perchéda poco <strong>in</strong> Italia) Scolarizzati italofoni (stranieri me<strong>di</strong>amente o altamente scolarizzati nel paese d’orig<strong>in</strong>ee con buone capacità <strong>di</strong> comprensione ed espressione <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana)289


I docenti hanno poi consultato e confrontato materiali e libri <strong>di</strong> testo usati e ne hanno selezionatialcuni per ogni livello <strong>di</strong> utenza <strong>in</strong><strong>di</strong>viduato.Divisione <strong>in</strong> piccoli gruppi: gli <strong>in</strong>segnanti si sono <strong>di</strong>visi <strong>in</strong> tre gruppi, ciascuno dei quali halavorato per la costruzione dei percorsi modulari specifici dei <strong>di</strong>versi target <strong>di</strong> utenza (alfabetizzazione, orientamento , consolidamento).Prodotto realizzatoPercorsi modulari per :⇒ analfabeti totali (alfabetizzazione 1: appren<strong>di</strong>mento della lettura e della scrittura <strong>in</strong>stampato maiuscolo, escluse le <strong>di</strong>fficoltà ortografiche)⇒ semianalfabeti (alfabetizzazione 2: appren<strong>di</strong>mento della lettura e della scrittura <strong>in</strong>stampato maiuscolo, m<strong>in</strong>uscolo e corsivo; appren<strong>di</strong>mento della lettura e scrittura de<strong>in</strong>umeri)⇒ scarsamente scolarizzati (alfabetizzazione 3: appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> un italiano parlato escritto “<strong>di</strong> sopravvivenza” per orientarsi e <strong>in</strong>tegrarsi nella vita quoti<strong>di</strong>ana)⇒ me<strong>di</strong>amente scolarizzati (orientamento 1 e 2: acquisizione degli strumenti l<strong>in</strong>guistic<strong>in</strong>ecessari per comprendere ed esprimersi efficacemente, nel parlato e nelle scritto, <strong>in</strong>situazioni comuni)⇒ altamente scolarizzati con buone competenze l<strong>in</strong>guistiche <strong>in</strong> italiano (consolidamento1 e 2: rafforzamento e sistematizzazione <strong>delle</strong> competenze l<strong>in</strong>guistiche possedute edacquisizione <strong>di</strong> nuovi strumenti l<strong>in</strong>guistici necessari per comprendere ed esprimersicorrettamente <strong>in</strong> situazioni anche non ord<strong>in</strong>arie)Documentazione allegataPercorsi modulari (70 - 90 ore) prodotti per i <strong>di</strong>versi gruppi <strong>di</strong> livello290


Percorsi modulariInsegnanti dei CTP <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, Carpi, SassuoloUnità <strong>di</strong> Appren<strong>di</strong>mento (UDA)2000/2001Area e contenuti tematiciEducazione Adulti, L<strong>in</strong>gua Italiana L2, Matematica, Area geo-storica (percorsi modulari)Obiettivo/iCostruzione <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento <strong>in</strong> sé concluse, certificabili e riconosciute dalle altreistituzioni formativeDest<strong>in</strong>atariAdulti stranieri e adulti iscritti ai corsi <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a a scolarità debolePersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnanti dei CTP <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>, Carpi, Sassuolo; esperti IRRE E.R.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)Per gruppi <strong>di</strong> lavoroDescrizione del percorso/processo- Due lezioni <strong>in</strong>troduttive, a carattere espositivo, tenute da un esperto: cos’è e come siconfigura un’UDA- Lavoro <strong>di</strong> gruppo con la produzione <strong>di</strong> UDA sulle aree tematiche <strong>di</strong> competenza deivari docentiProdotto realizzatoEsempi <strong>di</strong> UDA nelle seguenti aree:Italiano L2:- compilazione modulistica varia (acquisizione della capacità <strong>di</strong> riempire con i propri datimoduli <strong>di</strong> vario genere);- acquisizione della capacità <strong>di</strong> <strong>in</strong>teragire efficacemente nell’ambiente della questura:presentarsi, dare i propri dati anagrafici <strong>in</strong> modo corretto e comprensibile, compilaremoduli <strong>di</strong> vario genere, comprendere e dare <strong>in</strong>formazioni relative a certificati e documenticome il permesso <strong>di</strong> soggiorno, la richiesta <strong>di</strong> ricongiungimento familiare.Area geo-storica: “sei povero o ricco?”: questa unità si aggancia <strong>di</strong>rettamente conl’esperienza <strong>di</strong>retta dei corsisti che frequentano i corsi <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a per adulti che vedela presenza <strong>di</strong> cittad<strong>in</strong>i italiani e stranieri. In<strong>di</strong>viduare nel mondo aree Nord e Sud Comprendere la <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>pendenza Nord/Sud Analizzare il processo storico che segna il passaggio da Sud a Nord e viceversa In<strong>di</strong>viduare i paesi che hanno vissuto o vivono tale trapasso Storicizzare e relativizzare il concetto <strong>di</strong> “povertà” Riconoscere i “nuovi schiavi”Conoscenze : <strong>in</strong><strong>di</strong>catori <strong>di</strong> sviluppo; lessico specifico <strong>di</strong> carattere storico (colonialismo, decolonizzazione, neocolonialismo,imperialismo) politico - sociale.291


StrategieDocente Dott.ssa Toschi GiulianaPsicologa, istruttrice Rio Abierto Zunarelli MarziaAttività <strong>di</strong> movimento e rilassamentoSistema Rio AbiertoSezione maschile detenuti adulti presso la Casa Circondariale “Sant’Anna” <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Dipendenza giuri<strong>di</strong>ca: Scuola secondaria I grado “G. Ferraris” - <strong>Modena</strong>Marzo - Giugno 2001Area tematicaEducazione AdultiContenuto tematicoAttività <strong>di</strong> movimento e rilassamentoAppren<strong>di</strong>mento espressivo scritto e orale della l<strong>in</strong>gua italianaObiettivo/i⇒ sviluppare un contatto rispettoso ed affettivo con il proprio corpo e con quello degli altri;⇒ sperimentare nuove posture corporee per uscire dalla fissità nella quale si sono cristallizzatiruoli che nuocciono a se stessi e alla società;⇒ <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare nuove modalità <strong>di</strong> relazione basate sulla collaborazione e non sulla opposizione;⇒ essere aiutati ad attuare uno sviluppo <strong>in</strong> senso positivo della personalità al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> recuperarequei vuoti della crescita che ne hanno determ<strong>in</strong>ato un andamento <strong>di</strong>sarmonicoed <strong>in</strong>completo.Dest<strong>in</strong>atariStudenti corsi 150 ore (tutti stranieri)Personale co<strong>in</strong>voltoPsicologa esperta nelle tecniche <strong>di</strong> movimento e rilassamento proprie del sistema Rio A-biertoProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per 2 classi <strong>di</strong> circa 15 persone costituite da detenuti comuni che potevano stare <strong>in</strong>siemeDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni Uscire dalla rigi<strong>di</strong>tà fisica che i detenuti acquistano stando <strong>in</strong> cella e che li porta ad accusaredolori nel corpo e ad avere <strong>di</strong>fficoltà a stare seduti a scuola Uscire dalla rigi<strong>di</strong>tà mentale che li porta ad avere scarsa capacità <strong>di</strong> concentrazione Relazionarsi tra loro Migliorare la loro capacità <strong>di</strong> esprimersi <strong>in</strong> italiano scritto e parlatoMotivazione Portare i detenuti ad un maggiore livello <strong>di</strong> benessere e consapevolezza dando loro deglistrumenti <strong>di</strong> lavoro su corpo e mente da poter riprendere <strong>in</strong> cella al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> evitarel’appiattimento nel quale ricadono292


Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàNel corso dei 10 <strong>in</strong>contri Sono state usate le tecniche proprie del sistema Rio Abierto: conparticolare riguardo al movimento del corpo con la musica, al respiro, all’espressività e-mozionale e alla riflessione scritta. La maggior parte <strong>delle</strong> lezioni è stata seguita, <strong>in</strong>fatti,da una richiesta <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi o risposte scritte sull’attività, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> aiutare il processo cognitivoe <strong>di</strong> espressione <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua italiana.Il lavoro <strong>di</strong> movimento, effettuato con musiche sempre <strong>di</strong>verse, è stato <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzato verso lad<strong>in</strong>amizzazione <strong>di</strong> tutte le parti del corpo, per portare i detenuti ad un sentire più consapevolee ad aumentare la percezione fisica <strong>di</strong> sé.Il movimento guidato è stato seguito con <strong>in</strong>teresse ed entusiasmo alternati a momenti <strong>di</strong>forte calo <strong>di</strong> attenzione - motivazione che hanno determ<strong>in</strong>ato <strong>delle</strong> rotture nell’atmosferadel lavoro. L’imbarazzo <strong>in</strong>iziale espresso come “sentirsi ri<strong>di</strong>coli” è stato superato dopo leprime volte grazie al piacere <strong>di</strong> muoversi.Il movimento è stato sviluppato <strong>in</strong> modo da:⇒ sod<strong>di</strong>sfare il loro bisogno <strong>di</strong> usare il proprio corpo <strong>in</strong> maniera tonica (cioè con forza esforzo);⇒ far sentire loro lo stimolo che viene dalla sfida <strong>di</strong> superare un limite <strong>di</strong> movimento (piccoleacrobazie e giochi <strong>di</strong> equilibrio);⇒ aiutare ciascuno ad affrontare specifici dolori fisici derivanti da posture sbagliate o daproblemi legati ad <strong>in</strong>cidenti (lavoro sulla zona sacro-lombare, sulla elasticità <strong>delle</strong>gambe, sull’all<strong>in</strong>eamento della colonna);⇒ dare la possibilità a qualcuno <strong>di</strong> esprimere talenti che passano attraverso il l<strong>in</strong>guaggiocorporeo.È stata data attenzione alle posture particolarmente accentuate <strong>di</strong> qualcuno (cifosi, lordosilombare, gambe rigide) per dare uno stimolo ad uscire da gabbie corporee che provocanomalesseri fisici ed atteggiamenti psichici statici.Alcuni detenuti, <strong>in</strong> particolare, hanno migliorato molto lo stato <strong>di</strong> dolore fisico <strong>in</strong>iziale e lacapacità <strong>di</strong> coord<strong>in</strong>are il corpo nel seguire il movimento ritmico - espressivo con la musica.Il lavoro con il corpo è stato sempre accompagnato dall’uso della voce con valenza e-spressiva e liberatoria. Far parlare il corpo con suoni che esprimono quello che sta sperimentandoe provando, e liberare le emozioni attraverso la voce per lasciare che gli organi<strong>in</strong>terni, <strong>in</strong> particolare il <strong>di</strong>aframma, si decongestion<strong>in</strong>o e si scarich<strong>in</strong>o da quel peso che siaccumula quando le emozioni non trovano un canale <strong>di</strong> fuoriuscita.All’<strong>in</strong>terno della fase <strong>di</strong> movimento <strong>in</strong> cerchio si sono collocati momenti espressivi specificidell’<strong>in</strong>terpretazione <strong>di</strong> vari personaggi: il rabbioso con tutte le espressioni che caratterizzanola manifestazione della rabbia; la vittima con le sue espressioni <strong>di</strong> chi cade <strong>in</strong> <strong>di</strong>sgrazia;il gioioso con le sue manifestazioni <strong>di</strong> allegria; il trionfante e le sue esultazioni;l’<strong>in</strong>deciso e il suo andare e venire mai def<strong>in</strong>iti; il deciso con il suo passo determ<strong>in</strong>ato <strong>in</strong>una <strong>di</strong>rezione chiara.Lavorare sui personaggi ha messo i detenuti <strong>in</strong> contatto con un mondo sconosciuto:dall’<strong>in</strong>troduzione del significato <strong>di</strong> personaggio, al tentativo, timidamente accolto, <strong>di</strong> portarliad empatizzare il vissuto <strong>in</strong>teriore <strong>di</strong> uno stato d’animo per poi esprimerlo a gesti e parole.La richiesta <strong>di</strong> riflessione scritta su loro situazioni personali <strong>in</strong> cui avessero provato emozionie sentimenti simili a quelli dei personaggi “giocati” ha fatto emergere il sentimentopiù forte della loro esperienza <strong>di</strong> carcerati che è quello <strong>di</strong> avere perso la memoria, <strong>di</strong> sentirsi<strong>in</strong> uno stato <strong>di</strong> sospensione nel quale è meglio non ricordare e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> non sentire.È poi nata dai detenuti l’idea <strong>delle</strong> scenette <strong>di</strong> una compagnia danzante <strong>in</strong> tour <strong>in</strong> varie cittàd’Italia, ma la sua messa <strong>in</strong> scena è stata faticosa e limitata dalla <strong>di</strong>fficoltà dei detenutia considerare la rappresentazione come una cosa vera. In questo senso hanno giocatol’imbarazzo e la vergogna ad uscire dai propri panni per calarsi <strong>in</strong> quelli <strong>delle</strong> figure da <strong>in</strong>terpretare.293


Tutta la gestualità espressiva e simbolica ha risvegliato molta ilarità dalla quale è emersauna liberazione del bamb<strong>in</strong>o <strong>in</strong>teriore e <strong>di</strong> una parte tenera non educata a <strong>mostra</strong>rsi. Leproposte giocose, <strong>in</strong> particolare, sono state accolte con un misto <strong>di</strong> reazioni tral’entusiasmo, la meraviglia, l’<strong>in</strong>credulità e il <strong>di</strong>vertimento che nascono dall’abbandono <strong>delle</strong>resistenze - cosa che <strong>in</strong>vece non c’è stata nel momento <strong>di</strong> trasferire l’esperienza sullacarta. Questo passaggio ha evidenziato la <strong>di</strong>fficoltà a parlare <strong>di</strong> sé e ad esprimersi <strong>in</strong> italiano.Uno spazio specifico è stato de<strong>di</strong>cato al lavoro esperienziale sulla respirazione e alla teoriarelativa. È stata proposta l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sulle tre zone respiratorie del torace (addom<strong>in</strong>ale,me<strong>di</strong>ana, clavicolare) e l’osservazione <strong>delle</strong> 4 fasi respiratorie (<strong>in</strong>spiro, pausa a pieno, e-spiro, pausa a vuoto) accompagnando i detenuti a scoprire la propria modalità <strong>di</strong> respirospontaneo e a contattare i sentimenti ad essa collegati. Il respiro <strong>di</strong> fuoco è stato <strong>in</strong>seritocome possibilità <strong>di</strong> tonificare gli addom<strong>in</strong>ali e la muscolatura sacro-lombare. Le spiegazioniteoriche hanno dato una completezza all’esperienza <strong>di</strong><strong>mostra</strong>ndo come l’uso correttodel respiro possa arrivare a rilassare ed elasticizzare tutta la muscolatura del torace e <strong>delle</strong>anche attraverso le catene muscolari.Questa specifica esperienza sul respiro è stata importante per compattare l’attenzione ela concentrazione, <strong>in</strong> un ambiente che tende alla <strong>di</strong>spersione, e ad <strong>in</strong>trodurre il rilassamento.La parte <strong>di</strong> attività prevalentemente fisica ha risvegliato molto la vitalità e la rispostadella classe è stata positiva. Non è mancato il tentativo da parte degli allievi <strong>di</strong> tradurretutto <strong>in</strong> tecnica-g<strong>in</strong>nastica.In generale il lavoro descritto f<strong>in</strong>ora è stato accolto con grande <strong>di</strong>vertimento e con grandeimbarazzo al tempo stesso. È risultato evidente come non ci sia l’abitud<strong>in</strong>e all’abbandonoad una guida, al lavoro <strong>in</strong>teriore, all’auto-ascolto e all’espressione <strong>di</strong> sé come punti <strong>di</strong> forzapiuttosto che <strong>di</strong> debolezza.Le <strong>esperienze</strong> proposte attraverso esercizi a coppie hanno rivelato una buona capacità <strong>di</strong>stare <strong>in</strong> contatto rispettoso tra loro.Le osservazioni effettuate durante il percorso portano a concludere che gli obiettivi m<strong>in</strong>imidel progetto sono stati raggiunti e il terreno è stato preparato per un approfon<strong>di</strong>mento. Perquesto motivo è auspicabile la biennalizzazione dell’esperienza. Gli allievi, <strong>in</strong>fatti, <strong>di</strong>cultura profondamente <strong>di</strong>versa dalla nostra, hanno <strong>mostra</strong>to <strong>di</strong> aver bisogno <strong>di</strong> tempo prima<strong>di</strong> affidarsi ad una guida e <strong>di</strong> mettersi <strong>in</strong> gioco.Questo fa si che, verso la conclusione dell’esperienza, anche quelli che si erano espostimeno <strong>mostra</strong>ndo maggiori resistenze, hanno potuto esprimere qualcosa <strong>di</strong> sé che ha rivelatosensibilità e attitud<strong>in</strong>i tenute nascoste.Materiali e strumenti⇒ Brevi testi esplicativi sul sistema <strong>di</strong> lavoro Rio Abierto e sulla respirazione, corredati <strong>di</strong>immag<strong>in</strong>i degli apparati respiratori e <strong>di</strong> questionari.⇒ Macch<strong>in</strong>a fotografica e telecamera per la ripresa <strong>delle</strong> attività.⇒ Carta e penna per scrivere l’esperienza.Uso <strong>di</strong> risorse esterne⇒ Utilizzo <strong>di</strong> uno stereo portatile e CD.⇒ Uso del palco del teatro <strong>in</strong>terno al Carcere.Prodotto realizzato⇒ Relazione f<strong>in</strong>ale sull’attività⇒ Cartelloni per la <strong>mostra</strong> DocumentAria.Il settore educativo del sistema Rio Abierto ha sviluppato percorsi anche <strong>in</strong> altri ambiti egra<strong>di</strong> della scuola: dalla materna alle superiori, dall’università alla formazione degli <strong>in</strong>segnanti.294


Centro Servizi Futuro ProssimoOrientamento295


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OrientamentoDenom<strong>in</strong>azioneCentro Servizi per l’Orientamento Scolastico UniversitarioProfessionale “Futuro Prossimo”Ente/AssociazioneIl Centro Servizi “Futuro Prossimo” opera sulla base <strong>di</strong> una convenzione tra le pr<strong>in</strong>cipaliistanze educative, economiche e sociali della Prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>:Prov<strong>in</strong>cia, <strong>Comune</strong>, Camera <strong>di</strong> Commercio, Provve<strong>di</strong>torato agli Stu<strong>di</strong>, Università degliStu<strong>di</strong>, Azienda per il Diritto allo Stu<strong>di</strong>o Universitario.SedePresso Servizio Orientamento Prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ambiti <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento/attività/progettiIl Centro Servizi “Futuro Prossimo” è attivo dal mese <strong>di</strong> settembre 1998.Nel biennio 1998/2000 ha posto <strong>in</strong> essere attraverso la messa a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni,<strong>di</strong> competenze e <strong>di</strong> risorse f<strong>in</strong>anziarie, <strong>in</strong> <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> rete, azioni, attività ed <strong>in</strong>terventi<strong>di</strong> orientamento.La f<strong>in</strong>alità del Servizio è favorire uno sviluppo ed un mantenimento <strong>di</strong> una risposta qualificataalle esigenze <strong>di</strong> orientamento e riorientamento <strong>di</strong> giovani ed adulti.Le attività ed i servizi realizzati nel periodo suddetto possono essere ricondotti a due macrotipologie:A. azioni <strong>di</strong> supporto alla qualificazione dei servizi territoriali;B. azioni ed <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong> orientamento per rendere effettivo il successo educativo /formativo e supportare l’<strong>in</strong>serimento nel mondo del lavoro.Nell’ambito della macro tipologia A., rientrano prevalentemente progetti volti a sperimentaremetodologie, strumenti e supporti per il miglioramento del servizio offerto e per favorirnela <strong>di</strong>ffusione nei servizi territoriali, assumendo la filosofia che fa riferimento all’idea <strong>di</strong>“buone pratiche” raccomandate a livello comunitario.In particolare i progetti attivati si possono così s<strong>in</strong>teticamente enucleare:1. Realizzazione progetto ARCO (Azioni <strong>in</strong> Rete per i Centri <strong>di</strong> Orientamento; IniziativaOccupazione Volet Integra).Il progetto nasce dalla necessità <strong>di</strong> implementare pressola rete dei centri <strong>di</strong> orientamento regionali alcuni servizi specialistici <strong>in</strong> particolare il Bilancio<strong>di</strong> Competenze, rivolti ad uno specifico gruppo bersaglio: quello dei <strong>di</strong>soccupati<strong>di</strong> lunga durata e dei lavoratori a bassa qualificazione. Obiettivi: rafforzamento dellarete dei Servizi <strong>di</strong> orientamento, miglioramento della professionalità degli operatori,miglioramento della qualità dei prodotti/servizi <strong>di</strong> orientamento offerti al gruppo bersaglio.2. Progettazione del servizio <strong>di</strong> consulenza orientativa <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale.3. Creazione archivio documentario professioni. La f<strong>in</strong>alità dell’archivio è quella <strong>di</strong> potenziarela base <strong>in</strong>formativa per le azioni <strong>di</strong> orientamento e <strong>in</strong>serimento lavorativo, <strong>in</strong> particolaresul sistema <strong>delle</strong> professioni. Attualmente l’archivio è così composto: documenticartacei descrittivi <strong>di</strong> circa 400 professioni, acquisiti dal Centro Risorse; 40 profili297


descrittivi realizzati nell’ambito del progetto ARCO; 7 profili descrittivi del comparto <strong>delle</strong>gno e del vetro.Utenti dell’archivio: Servizi del territorio, utenti f<strong>in</strong>ali.4. Realizzazione schede <strong>in</strong>formative sui corsi <strong>di</strong> formazione professionale approvati nelcontesto prov<strong>in</strong>ciale. La f<strong>in</strong>alità dello strumento è quella <strong>di</strong> rispondere ai bisogni <strong>in</strong>formatividegli operatori della rete dei Servizi del territorio e degli utenti f<strong>in</strong>ali. Si tratta <strong>di</strong>schede descrittive <strong>di</strong> tutti i corsi <strong>di</strong> formazione professionale, <strong>in</strong>iziale, superiore e cont<strong>in</strong>uaapprovati dalla Prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>.5. Creazione banca dati/aziende. La f<strong>in</strong>alità del progetto è quella <strong>di</strong> costruire due banchedati strettamente collegate: banca dati aziende/banca dati stage. Con la prima si <strong>in</strong>tendeverificare la <strong>di</strong>sponibilità <strong>delle</strong> aziende ad accogliere persone <strong>in</strong> tiroc<strong>in</strong>io o stage.Con la seconda si vuole costruire un osservatorio sull’evoluzione e sull’andamento delfenomeno, rispetto alle <strong>esperienze</strong> <strong>di</strong> tiroc<strong>in</strong>io già realizzate.Utenti del progetto: Servizi del territorio.Nell’ambito della macro tipologia B. rientrano prevalentemente <strong>in</strong>terventi <strong>di</strong>retti ai dest<strong>in</strong>atarif<strong>in</strong>ali sui servizi specialistici, attraverso la me<strong>di</strong>azione ed il filtro <strong>delle</strong> agenzie del territorio.In particolare le attività realizzate sono:1. Servizio <strong>di</strong> consulenza orientativa <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale. La f<strong>in</strong>alità del servizio è quella <strong>di</strong> offrireun sostegno orientativo a carattere metodologico <strong>in</strong>teso come sviluppo <strong>delle</strong> capacitàorientative dell’utente <strong>in</strong> fase <strong>di</strong> transizione.Dest<strong>in</strong>atari: giovani e adulti.2. Interventi per il sostegno alla scelta dopo la scuola me<strong>di</strong>a superiore. F<strong>in</strong>alità degli <strong>in</strong>terventiè quella <strong>di</strong> sviluppare il processo decisionale degli studenti favorendol’acquisizione <strong>di</strong> consapevolezza circa: quali <strong>in</strong>formazioni sono necessarie per sceglierecorrettamente; come deco<strong>di</strong>ficare le <strong>in</strong>formazioni e dove reperirle.Dest<strong>in</strong>atari: studenti <strong>delle</strong> classi term<strong>in</strong>ali della scuola secondaria superiore.3. Realizzazione Manifestazione IN-FORMAZIONE. F<strong>in</strong>alità del progetto è quella <strong>di</strong> fornire<strong>in</strong>formazioni sulle opportunità formative e professionali post <strong>di</strong>ploma.Dest<strong>in</strong>atari: studenti <strong>delle</strong> classi term<strong>in</strong>ali della scuola secondaria superiore.Nell’anno 1999 sono stati co<strong>in</strong>volti circa 6000 studenti della prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>; nel2000 circa 9000 studenti <strong>delle</strong> prov<strong>in</strong>ce <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e Reggio Emilia.Per l’anno 2001 il Centro Servizi <strong>in</strong>tende sviluppare l’area <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento volta a promuovereazioni a sostegno della qualificazione dei servizi territoriali (ad esempio: scuole, enti <strong>di</strong>formazione professionale, <strong>in</strong>formagiovani, centri per l’impiego…..) che operano a supportodel processo <strong>di</strong> orientamento del cittad<strong>in</strong>o.In particolare gli obiettivi specifici sono: rafforzare la rete prov<strong>in</strong>ciale <strong>delle</strong> strutture che a vario titolo offrono serviziorientativi <strong>di</strong>retti all’utenza f<strong>in</strong>ale; favorire lo sviluppo ed il mantenimento <strong>di</strong> una risposta alta ed omogeneaalle esigenze <strong>di</strong> orientamento e riorientamento <strong>di</strong> giovani ed adulti; consolidare un sistema <strong>di</strong> <strong>in</strong>terventi e azioni formative con f<strong>in</strong>alità orientativa.298


I servizi possono essere ricondotti alle seguenti macro aree:1. Progettazione <strong>di</strong> strumenti e modelli a supporto dell’azione <strong>di</strong> qualificazione della retedei servizi orientativi del territorio.F<strong>in</strong>alità del progetto è quella <strong>di</strong> favorire l’acquisizione e lo sviluppo <strong>di</strong> competenze <strong>in</strong>alcuni ambiti <strong>di</strong> professionalità ed una sistematizzazione <strong>delle</strong> <strong>esperienze</strong> maturatesul campo dalle figure professionali che operano presso Servizi Orientativi o pressoAgenzie che hanno aree <strong>di</strong> servizio de<strong>di</strong>cate all’orientamento.Dest<strong>in</strong>atari: operatori del territorio.Pr<strong>in</strong>cipali azioni:marzo 2001 / maggio 2001: percorso formativo per docenti tutor e funzioni obiettivodell’area 3 del biennio sulla conduzione del “colloquio d’aiuto”;ottobre 2001 / marzo 2002: percorso formativo per docenti tutor e/o funzioni obiettivodell’area 3 del biennio “una proposta metodologica per la rilevazione del <strong>di</strong>sagio ascuola”.2. Gestione del servizio <strong>di</strong> consulenza orientativa <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale.La consulenza orientativa è un <strong>in</strong>tervento <strong>di</strong> supporto alla persona nel fronteggiare le<strong>di</strong>fficoltà connesse a situazioni <strong>di</strong> transizione nell’esperienza formativa e lavorativa.La consulenza orientativa dovrebbe contribuire a:- sviluppare una maggiore consapevolezza rispetto alle risorse <strong>in</strong>vestibili dal soggettonel superamento della situazione <strong>di</strong> transizione favorendo la riorganizzazione <strong>di</strong>energie cognitive, emotive, strategiche;- r<strong>in</strong>forzare competenze e abilità per fronteggiare il compito orientativo;- articolare <strong>in</strong> modo non conflittuale opportunità/v<strong>in</strong>coli della persona con opportunità/v<strong>in</strong>colidel contesto.Il percorso <strong>di</strong> consulenza <strong>in</strong> essere nell’ambito del Centro Servizi si pone le seguentif<strong>in</strong>alità: realizzare una prima valutazione dei bisogni del cliente e progettare/pianificare ilmix <strong>di</strong> azioni (o l’azione) <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfarli; accompagnare la messa a punto <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> sviluppo dell’esperienza formativae/o lavorativa del cliente, coerente con le scelte <strong>di</strong> vita della persona e realizzabilerispetto alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> contesto; sostenere il percorso <strong>di</strong> <strong>in</strong>serimento formativo e/o lavorativo.Dest<strong>in</strong>atari: giovani e adulti <strong>in</strong> situazioni <strong>di</strong> scelta e <strong>di</strong> transizione.3. Gestione <strong>delle</strong> risorse <strong>in</strong>formative e del servizio <strong>in</strong>formazione.La f<strong>in</strong>alità prioritaria dell’attività è quella <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare i bisogni <strong>in</strong>formativi degli operatoridei servizi del territorio e degli utenti f<strong>in</strong>ali.Le pr<strong>in</strong>cipali azioni previste sono: implementazione archivio documentario professioni;realizzazione schede <strong>in</strong>formative sui corsi <strong>di</strong> formazione professionale approvati <strong>in</strong>ambito prov<strong>in</strong>ciale e realizzazione del percorso “<strong>mostra</strong> multime<strong>di</strong>ale perl’orientamento alle scelte formative e professionali”.Il percorso <strong>mostra</strong> è rivolto ai giovani degli ultimi anni della Scuola Me<strong>di</strong>a Superioredella prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e verrà realizzato nel periodo ottobre/<strong>di</strong>cembre 2001 <strong>in</strong> ciascun<strong>di</strong>stretto scolastico.Alla luce della significativa ed importante esperienza della manifestazione “IN-FORMAZIONE” e <strong>in</strong> considerazione degli esiti conseguiti e della complessa evoluzionedei processi <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali verso la realizzazione professionale, Futuro Prossimo ritieneora opportuno organizzare momenti <strong>di</strong> <strong>in</strong>contro e confronto maggiormente specialisticitra giovani e opportunità <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e lavoro.La realizzazione della <strong>mostra</strong> è propedeutica ad una attività <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento suiseguenti percorsi orientativi:299


<strong>in</strong>troduzione al sistema formativo post <strong>di</strong>ploma: formazione universitaria e formazione- professionale mercato del lavoro locale mappa dei servizi d’<strong>in</strong>formazione, orientamento e aiuto alla scelta presenti nel territorioprov<strong>in</strong>ciale.Il percorso <strong>mostra</strong> verrà generalmente collocato presso i complessi scolastici o altriluoghi similari, <strong>in</strong> spazi preferibilmente a<strong>di</strong>acenti dove si svolgeranno gli <strong>in</strong>contri tematici<strong>in</strong>trodotti dal percorso <strong>mostra</strong> stesso.4. Gestione <strong>di</strong> un servizio sperimentale per la messa a punto <strong>di</strong> un bilancio <strong>di</strong> competenze.Il bilancio <strong>di</strong> competenze può essere considerato come un percorso che la persona farispetto alle proprie competenze e risorse ed al contesto nel quale opera; esso sostieneil processo <strong>di</strong> ricostruzione <strong>delle</strong> competenze e la presa <strong>di</strong> decisione rispetto aquestioni che riguardano lo sviluppo e/o la mo<strong>di</strong>ficazione della carriera professionaleo il re<strong>in</strong>serimento lavorativo. Si parte dal presupposto che lo sviluppo della capacità <strong>di</strong>fronteggiare i problemi connessi all’evoluzione professionale e <strong>di</strong> carriera sia legataalla capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziare e specificare le proprie risorse e le proprie competenze,alla capacità <strong>di</strong> riconoscere le richieste dell’ambiente esterno e alla capacità <strong>di</strong> decideree progettare il proprio percorso d’azione.Il bilancio <strong>di</strong> competenze consente <strong>di</strong> perseguire i seguenti obiettivi:• identificare le competenze e le potenzialità che il soggetto può <strong>in</strong>vestirenell’elaborazione <strong>di</strong> un progetto professionale;• consentire l’acquisizione <strong>di</strong> autonome capacità <strong>di</strong> autovalutazione, <strong>di</strong> attivazione e<strong>di</strong> scelta;• permettere lo sviluppo, rispetto a sé ed al mercato del lavoro, <strong>di</strong> quadri <strong>di</strong> riferimentosocio-culturali e <strong>di</strong> registri emotivi appropriati per reggere situazioni <strong>di</strong> transizionee cambiamento per <strong>in</strong>vestire sulla propria progettualità;• realizzare la costruzione <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong> sviluppo professionale.Dest<strong>in</strong>atari: <strong>di</strong>soccupati e occupati.Per <strong>in</strong>formazioni (<strong>in</strong><strong>di</strong>rizzo, telefono, fax, e-mail, sito <strong>in</strong>ternet, referente)Servizio Orientamento – Prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> V.le J. Barozzi, 340, tel. 059.209509,fax 059.209428, e-mail: arrighi.a@prov<strong>in</strong>cia.modena.it,sito <strong>in</strong>ternet: www.prov<strong>in</strong>cia.modena.itReferente: dott.ssa Annamaria Arrighi.300


OrientamentoTitolo del corsoPercorso formativo per docenti “tutor”e funzioni obiettivo dell’area 3 del bienniosulla conduzione del “colloquio d’aiuto”EspertiBon<strong>in</strong>i Maria Clau<strong>di</strong>a (Psicologa - Psicoterapeuta)Coord<strong>in</strong>atore/iArrighi Annamaria - Prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>Ente organizzatoreProvve<strong>di</strong>torato agli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>In collaborazione / convenzioneCentro Servizi “Futuro Prossimo”Ord<strong>in</strong>i scolastici co<strong>in</strong>voltiScuole secondarie II gradoSede e periodo <strong>di</strong> realizzazioneITC Barozzi <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> - Marzo - Maggio 2001Area tematicaOrientamentoF<strong>in</strong>alitàL’obiettivo prioritario <strong>di</strong> questo progetto è quello <strong>di</strong> mettere i “tutor” nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> saperaccogliere i problemi degli studenti, <strong>di</strong> un gruppo o della classe e <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduarne le risposteidonee per giungere <strong>in</strong>sieme all’alunno o al gruppo ad una soluzione.Contenuto tematicoIl colloquio d’aiuto o <strong>di</strong> consulenza come “base sicura” entro cui due persone cercano <strong>di</strong>trovare la via più adeguata per risolvere un problema.L’ascolto attivo e le tecniche che aiutano a condurre un colloquio che facilitil’autodeterm<strong>in</strong>azione <strong>di</strong> una persona, arg<strong>in</strong>i eventuali “<strong>di</strong>pendenze” dalle figure adulte,permetta l’esplicitazione <strong>di</strong> conflitti ed ambiguità senza <strong>in</strong>correre nel timore <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zi ocolpevolizzazioni.Dest<strong>in</strong>atariDocenti del biennio della Scuola secondaria II gradoDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni e motivazioneL’<strong>in</strong>iziativa <strong>di</strong> formazione è stata promossa accogliendo bisogni espressi dall’Istituto TecnicoCommerciale “Barozzi” <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>.Il tutor è una figura piuttosto recente che la scuola ha messo a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> studenti,genitori e colleghi, svolge la funzione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione tra il mondo <strong>in</strong>terno scolastico formatodagli adolescenti e dagli <strong>in</strong>segnanti e il mondo esterno <strong>di</strong> cui la famiglia è parte attiva.301


I compiti del tutor scolastico sono complessi: deve saper me<strong>di</strong>are tra il mondo <strong>in</strong>ternoadolescenziale e l’adattamento richiesto dal contesto scolastico; comprendere il clima familiare<strong>in</strong> cui vive l’adolescente, le attese dei genitori e contemporaneamente accogliere ivissuti giovanili con i desideri ed i bisogni urgenti a cui devono dare risposte.Articolazione <strong>delle</strong> fasi dell’attivitàLa formazione dei docenti sulle problematiche adolescenziali ha rappresentato negli ultimianni un passo <strong>in</strong> avanti per agevolare l’<strong>in</strong>gresso e la permanenza dei ragazzi nel ciclo <strong>di</strong>stu<strong>di</strong> superiori.Il percorso formativo si è avvalso <strong>di</strong> due meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro. Il primo fa riferimento alla lezionetra<strong>di</strong>zionale. Si è ritenuto opportuno <strong>in</strong>trodurre gli elementi teorici che sostengono ilcolloquio d’aiuto attraverso alcuni <strong>in</strong>contri <strong>in</strong> cui i docenti potevano <strong>in</strong>teragire con domande,approfon<strong>di</strong>menti ecc..Il secondo, contribuisce alla costruzione <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> lavoro autocentrato <strong>in</strong> cuil’”esperto” ha funzioni <strong>di</strong> facilitatore <strong>di</strong> attive ricerche <strong>di</strong> opportunità o soluzioni riconosciutecome confacenti alle problematiche <strong>in</strong>contrate.Gli argomenti relativi all’adolescenza, ai compiti <strong>di</strong> sviluppo ed ai <strong>di</strong>sagi <strong>in</strong>contrati dai ragazzi,costituiscono la trama che trasversalmente attraversa i colloqui riportati dai partecipanti.Tempi del percorso formativoParte AGli <strong>in</strong>contri teorici <strong>di</strong> tre ore ciascuno risultano così sud<strong>di</strong>visi:1° <strong>in</strong>contro: “<strong>in</strong>quadramento teorico della psicologia umanistica e le varie scuole <strong>di</strong> pensiero.Il colloquio per la costruzione <strong>di</strong> una relazione positivamente orientata”.2° <strong>in</strong>contro: “i conflitti <strong>in</strong>terpersonali (tra docente/studente o tra due studenti, ecc..) e le <strong>di</strong>fficoltànel gruppo – classe: le <strong>di</strong>verse modalità per superarli”.3° <strong>in</strong>contro: “il problem solv<strong>in</strong>g: una tecnica che non conosce né v<strong>in</strong>centi né perdenti”.Parte BGli <strong>in</strong>contri dei gruppi autocentranti (3 <strong>in</strong>contri <strong>di</strong> tre ore ciascuno) si sono focalizzati sugliargomenti trattati nella parte A del progetto.Sono stati i docenti stessi a portare le proprie <strong>esperienze</strong> lavorative sulle quali il gruppoha potuto riflettere e “provarsi” praticamente a condurre colloqui secondo le tecniche apprese.Il conduttore ha facilitato gli <strong>in</strong>contri <strong>di</strong>stribuendo anche materiale da analizzare e sul qualelavorare.ValutazioneLa valutazione sull’efficacia del percorso formativo è stata sud<strong>di</strong>visa <strong>in</strong> due parti che rispettivamentecorrispondono alla parte A e alla parte B del progetto.È stato <strong>di</strong>stribuito un questionario, al term<strong>in</strong>e della prima fase, che per la parte A ha riguardato:il gra<strong>di</strong>mento del percorso, gli eventuali approfon<strong>di</strong>menti da svolgersi <strong>in</strong> unprossimo futuro, le <strong>in</strong>formazioni più significative apprese.Alla parte B è stata de<strong>di</strong>cata maggiore attenzione per conoscere quali “tecniche” o “meto<strong>di</strong>”hanno permesso ai s<strong>in</strong>goli docenti <strong>di</strong> ritenere un proprio colloquio “buono”, “ben riuscito”,“efficace”, ecc…Al percorso formativo hanno partecipato complessivamente 38 docenti.302


OrientamentoCentro Servizi per l’Orientamento Scolastico Universitario e Professionale “Futuro Prossimo”Percorso orientativo per il sostegno alla sceltapost <strong>di</strong>plomaScuole secondarie II grado prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>2000/2001Classe/iClassi qu<strong>in</strong>teArea tematicaOrientamentoContenuto tematicoOpportunità formative e lavorative post <strong>di</strong>ploma.Obiettivo/iFornire <strong>in</strong>formazioni e strumenti <strong>di</strong> lettura <strong>delle</strong> stesse per favorire una maggiore consapevolezzanel processo <strong>di</strong> scelta post <strong>di</strong>plomaDest<strong>in</strong>atario/iStudenti classi qu<strong>in</strong>tePersonale co<strong>in</strong>voltoOperatori del Centro Servizi Futuro Prossimo e dell’Ufficio Orientamento allo Stu<strong>di</strong>o eal Lavoro Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> e Reggio EmiliaProgettazione (per istituto, per classi, per team...)A cura del Centro Servizi Futuro ProssimoDescrizione del percorso/processoArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàNell’ambito <strong>delle</strong> proposte per il sostegno alla scelta post <strong>di</strong>ploma, il Centro Servizi FuturoProssimo ha realizzato un ciclo <strong>di</strong> <strong>in</strong>contri <strong>in</strong>formativi/metodologici sulle opportunitàformative e professionali post <strong>di</strong>ploma f<strong>in</strong>alizzati a fornire strumenti utili all’acquisizione <strong>di</strong>una maggiore consapevolezza nel processo <strong>di</strong> scelta.Sono stati strutturati tre <strong>in</strong>contri che non costituivano obbligatoriamente un percorso, poichéognuno <strong>di</strong> essi è stato progettato come momento il più possibile esaustivodell’argomento trattato.Le s<strong>in</strong>gole scuole, pertanto, potevano decidere <strong>di</strong> scegliere uno o più <strong>in</strong>contri sulla basedegli <strong>in</strong>teressi e <strong>delle</strong> necessità rilevate tra gli studenti.I contenuti dei tre <strong>in</strong>contri erano i seguenti:1° <strong>in</strong>contro: “<strong>in</strong>troduzione al sistema formativo post <strong>di</strong>ploma; presentazione dellaformazione professionale”(il quadro generale <strong>delle</strong> opportunità formative: dal sistema universitario alla formazioneprofessionale pubblica e privata; le caratteristiche dei corsi <strong>di</strong> formazione professionaleregionale).2° <strong>in</strong>contro: “la formazione universitaria”(il nuovo sistema universitario; l’offerta formativa dell’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong> eReggio Emilia).303


3° <strong>in</strong>contro: “il mercato del lavoro; strumenti e luoghi per l’<strong>in</strong>serimento professionale”(elementi <strong>di</strong> lettura del mercato del lavoro; i pr<strong>in</strong>cipali strumenti per la ricerca attiva del lavoro;la mappa dei servizi <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione e orientamento presenti sul territorio prov<strong>in</strong>ciale).Gli <strong>in</strong>terventi, trasversalmente, ponevano <strong>in</strong>oltre l’attenzione su alcuni fattori fondamentaliche entrano <strong>in</strong> gioco nel processo <strong>di</strong> scelta:1. QUALI <strong>in</strong>formazioni sono necessarie per scegliere correttamente;2. COME deco<strong>di</strong>ficare le <strong>in</strong>formazioni all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> orientamento personale;3. DOVE reperire le <strong>in</strong>formazioni.Gli <strong>in</strong>contri avevano la durata <strong>di</strong> due ore ciascuno e potevano essere collocati <strong>in</strong> orarioscolastico o extrascolastico. Prevedevano la partecipazione <strong>di</strong> 40 studenti al massimo (<strong>in</strong><strong>di</strong>cativamentedue classi).Risultati raggiuntiDei 35 istituti superiori presenti sul territorio prov<strong>in</strong>ciale, 21, <strong>di</strong> cui 2 privati, hanno aderitoall’<strong>in</strong>iziativa richiedendo almeno 1 dei tre <strong>in</strong>contri proposti.L’<strong>in</strong>iziativa ha coperto scuole appartenenti a tutti i <strong>di</strong>stretti scolastici.Gli <strong>in</strong>contri effettuati sono stati complessivamente 75, ed hanno permesso <strong>di</strong> <strong>in</strong>contrare1425 studenti, pari al 36,5% della popolazione studentesca prov<strong>in</strong>ciale frequentante laclasse qu<strong>in</strong>ta.304


OrientamentoCentro Servizi per l’Orientamento Scolastico Universitario e Professionale “Futuro Prossimo”,<strong>in</strong> collaborazione con la rete prov<strong>in</strong>ciale degli InformagiovaniCosa so fare, cosa posso fareScuole secondarie II grado prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>1999/2000Classe / iClassi qu<strong>in</strong>teArea tematicaOrientamentoContenuto tematicoAutoconoscenza.Obiettivo/iFavorire il processo <strong>di</strong> scelta post <strong>di</strong>plomaDest<strong>in</strong>atario/iStudenti classi qu<strong>in</strong>tePersonale co<strong>in</strong>voltoOperatori del Centro Servizi Futuro Prossimo e operatori rete prov<strong>in</strong>ciale InformagiovaniProgettazione (per istituto, per classi, per team...)A cura del Centro Servizi Futuro ProssimoDescrizione del percorso/processoArticolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàNell’ambito <strong>delle</strong> proposte per il sostegno alla scelta post <strong>di</strong>ploma, il Centro Servizi FuturoProssimo ha realizzato il percorso “Cosa so fare. Cosa posso fare” come logica e naturaleprosecuzione della manifestazione IN-FORMAZIONE.Il percorso aveva l’obiettivo specifico <strong>di</strong> aiutare lo studente che sta immag<strong>in</strong>ando il propriofuturo, a collegare tutti gli aspetti del “suo” problema: attitud<strong>in</strong>ali, <strong>di</strong> prospettive professionali,<strong>di</strong> prosecuzione degli stu<strong>di</strong>, <strong>di</strong> <strong>in</strong>serimento nel mondo del lavoro.Il percorso era organizzato <strong>in</strong> sem<strong>in</strong>ari, strutturati <strong>in</strong> tre <strong>in</strong>contri, <strong>di</strong> due ore ciascuno, conun numero massimo <strong>di</strong> 12 partecipanti, da svolgersi <strong>in</strong> orario pomeri<strong>di</strong>ano e con iscrizione<strong>in</strong><strong>di</strong>viduale e volontaria.I contenuti dei tre <strong>in</strong>contri erano i seguenti:1° <strong>in</strong>contro: “autoesplorazione e confronto: esplicitare le aspettative nei confronti del percorso<strong>di</strong> orientamento, ricostruire e <strong>di</strong>scutere gli <strong>in</strong>teressi professionali, analizzare le competenzescolastiche e il metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o dei partecipanti”.2° <strong>in</strong>contro: “autoesplorazione e strategie: analizzare le risorse personali e sviluppare leabilità decisionali dei partecipanti”.3° <strong>in</strong>contro: “progetto: def<strong>in</strong>ire un piano <strong>di</strong> azione e la fattibilità del progetto personale deipartecipanti”.305


Risultati raggiuntiAll’<strong>in</strong>iziativa hanno partecipato complessivamente 56 studenti <strong>di</strong> cui 23 maschi e 33 femm<strong>in</strong>e.Pur non avendo ottenuto un riscontro, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i quantitativi, particolarmente elevato, glistudenti che hanno partecipato si sono <strong>di</strong><strong>mostra</strong>ti, nella maggioranza dei casi, motivati,collaborativi e <strong>di</strong>sponibili al confronto.Gli elementi <strong>di</strong> forza del percorso proposto sono <strong>in</strong>fatti risultati la metodologia <strong>di</strong> lavoro <strong>in</strong>piccolo gruppo e l’adesione volontaria degli studenti, che hanno permesso un livello alto <strong>di</strong>attenzione ed una più che sod<strong>di</strong>sfacente partecipazione agli strumenti operativi proposti.306


OrientamentoGad<strong>di</strong> GiovannaAutobiografia e orientamentoScuola secondaria I grado “A. Pio” - Carpi1999/2000 - 2000/2001Classe/iPercorso triennale dalla classe prima alla classe terzaArea tematicaOrientamento, L<strong>in</strong>gua Italiana, Educazione Immag<strong>in</strong>e, Educazione Musicale, L<strong>in</strong>gua StranieraContenuto tematicoPercorso <strong>in</strong>ter<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are <strong>in</strong>centrato sull’autobiografia dell’alunnoObiettivo/iAcquisizione <strong>di</strong> una progressiva autocoscienza nell’ottica dell’orientamento; analisi <strong>di</strong> sé edella propria storia; produzione scritta più corretta e consapevole; uso della videoscrittura.Dest<strong>in</strong>atario/iAlunni dalla classe prima f<strong>in</strong>o alla terzaPersonale co<strong>in</strong>voltoInsegnante <strong>di</strong> Lettere, Educazione Artistica e <strong>di</strong> Educazione MusicaleProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per classeDescrizione del percorso/processoAnalisi dei bisogni e motivazioneL’idea <strong>di</strong> far produrre ad ogni alunno una propria autobiografia personale corredata <strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i,poesie, giochi <strong>di</strong> parole, riflessioni è nata dall’entusiasmo che i ragazzi hanno <strong>mostra</strong>toaffrontando il genere autobiografico come tipologia testuale. A ciò si è unita l’idea <strong>di</strong>poter sviluppare, tramite questo tipo <strong>di</strong> testo, l’autocoscienza <strong>di</strong> ogni ragazzo nell’ottica <strong>di</strong>una scelta fondata dopo la scuola dell’obbligo.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàQuesto tipo <strong>di</strong> lavoro ha avuto ottimi riflessi sulla motivazione degli alunni e sulla possibilità<strong>di</strong> rendere più corretta e consapevole la produzione scritta <strong>di</strong> ognuno, anche tramitel’uso del computer.Inoltre anche gli alunni con maggiori <strong>di</strong>fficoltà logico espressive, ad<strong>di</strong>rittura alcuni ragazzistranieri <strong>di</strong> recente immigrazione, venivano così forniti <strong>di</strong> materiali da loro prodotti e qu<strong>in</strong><strong>di</strong>ben conosciuti, su cui, all’esame <strong>di</strong> licenza me<strong>di</strong>a, far vertere il colloquio orale, scoglio solitamenteassai temuto.L’attività ha avuto il seguente svolgimento: Stu<strong>di</strong>o teorico dell’autobiografia come tipo <strong>di</strong> testo, della poesia e dei giochi l<strong>in</strong>guistici Produzione scritta <strong>di</strong> <strong>esperienze</strong> vissute, anche att<strong>in</strong>gendo a materiali prodotti neglianni precedenti Rappresentazione grafico – pittorica <strong>di</strong> momenti significativi, persone, <strong>esperienze</strong>, siacon l’<strong>in</strong>tervento dell’<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> educazione artistica, sia facendo ricorso alle tecnichedell’arteterapia307


Produzione <strong>di</strong> altri tipi <strong>di</strong> testi (poesie, giochi l<strong>in</strong>guistici, storie fantastiche…) Trascrizione al computer Progettazione e realizzazione <strong>di</strong> copert<strong>in</strong>a, prefazione e impag<strong>in</strong>azione Esposizione dei materiali prodotti alla festa della scuola Utilizzo <strong>in</strong> sede d’esame del testo prodotto come materiale su cui far vertere il colloquiooraleProdotto realizzatoÈ un testo autobiografico <strong>di</strong> 30 - 50 pag<strong>in</strong>e, uno per ogni alunno della classe, testo corredato<strong>di</strong> immag<strong>in</strong>i prodotte o scelte dai ragazzi, che ognuno ha utilizzato <strong>in</strong> sede d’esame eche gli resta come ricordo del percorso scolastico.Risultati raggiuntiRitengo molto positiva l’esperienza che è stata gra<strong>di</strong>ta anche da colleghi e genitori e che,qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, viene ripetuta già raccogliendo materiale dalla classe prima, con valido riscontrosulla motivazione al lavoro e sulla produzione scritta degli alunni.Alcuni dei lavori proposti agli alunni sono stati eseguiti facendo uso <strong>delle</strong> tecniche appresedurante i percorsi <strong>di</strong> arteterapia.La maggiore <strong>di</strong>fficoltà <strong>in</strong> un’attività <strong>di</strong> questo tipo è la collaborazione fra docenti, anche sei colleghi, <strong>in</strong> sede d’esame, hanno tutti molto apprezzato il lavoro dei ragazzi.Documentazione allegataFascicoli con le autobiografie realizzate dai ragazzi.308


OrientamentoSavani TeresaVivere e lavorare nella nostro regioneLife and work <strong>in</strong> our regionScuola secondaria I grado “P. Paoli” (ex "S. Carlo") - <strong>Modena</strong>Gennaio - Aprile 2001Classe / iIII D, III G, III H (<strong>in</strong> piccoli gruppi)Area tematicaOrientamentoContenuto tematicoProgetto Comenius: ricerca sulla situazione lavorativa dell'area modenese, con riferimentia dati nazionali, <strong>in</strong> relazione alle aspettative <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> adolescenti al term<strong>in</strong>e della scuolame<strong>di</strong>a..Obiettivo/i• Conoscere la realtà lavorativa della nostra regione/città• Sapersi orientare nelle scelte scolastiche <strong>in</strong> relazione alle proprie attitud<strong>in</strong>i e alle offertedel mondo del lavoro• Conoscere le realtà lavorative e le prospettive <strong>di</strong> lavoro dei paesi partner del progettoDest<strong>in</strong>atario/iGli studenti e le scuole partner del Progetto Comenius (regioni co<strong>in</strong>volte: Germania, Italia,Svezia, Danimarca, Polonia); gli studenti della nostra scuola me<strong>di</strong>a modenese; i navigatoridel nostro sito Internet.Personale co<strong>in</strong>voltoTeresa Savani (responsabile del Progetto Comenius presso la Scuola Me<strong>di</strong>a San Carlo,<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese), Franca Giuliani (<strong>in</strong>segnante <strong>di</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese nelle classi IIIG e III H), Ermanno Sonc<strong>in</strong>i, collaboratore <strong>in</strong>formatico.Progettazione (per istituto, per classi, per team...)La progettazione è per team e fa riferimento al team del Progetto Comenius, riunitosi adHannover nel giugno del 2000 <strong>in</strong> occasione della prima visita-scambio. Dalla riunione èscaturita la progettazione <strong>delle</strong> attività per gli anni 2001 e 2002.Tale progetto è stato calato nella realtà scolastica della nostra scuola ed è stato organizzatoun lavoro per piccoli gruppi <strong>di</strong> ragazzi <strong>di</strong> classi terze <strong>di</strong>verse.Descrizione del percorso/processoMotivazioneLe attività svolte durante quest’anno scolastico sono state precedute da un lavoro analogo,svoltosi nello scorso anno scolastico, che era stato <strong>in</strong>centrato sulla prima parte del titolodel progetto “La vita e il lavoro nella nostra regione". Lo scorso anno <strong>in</strong>fatti, la classeIII C della scuola me<strong>di</strong>a “San Carlo" ha prodotto un ipertesto, <strong>in</strong> rete nel sito della scuola,sugli aspetti <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana e sulle abitud<strong>in</strong>i (la vita) dei ragazzi nei <strong>di</strong>versi paesi partner.Questo lavoro, confrontato con quello degli studenti <strong>delle</strong> scuole partner <strong>in</strong> occasionedell'<strong>in</strong>contro svoltosi ad Hannover dal 2 al 9 giugno 2000, ha portato a conoscere <strong>di</strong>rettamentealtre realtà europee ed ha fornito grande motivazione al lavoro <strong>di</strong> quest'anno.309


Inoltre, le frequenti <strong>di</strong>fficoltà nell’orientarsi nelle scelte scolastiche future, le <strong>di</strong>fferenti op<strong>in</strong>ioniche studenti e ragazzi (e genitori) hanno al proposito, ci hanno motivato a dare untaglio estremamente operativo e realistico nell’affrontare il problema.Strategia <strong>di</strong> <strong>in</strong>segnamento/appren<strong>di</strong>mentoSi sono svolte attività <strong>di</strong> ricerca sia con visite guidate, sia con ricerche <strong>in</strong><strong>di</strong>viduali tramitearticoli <strong>di</strong> giornali e analisi <strong>di</strong> materiale <strong>in</strong> CD ROM (particolarmente quello prodotto dallaCamera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>).Il lavoro "giornalistico" vero e proprio si è svolto nel laboratorio <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica della scuola,dove i ragazzi hanno lavorato <strong>in</strong> modo <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale avvalendosi, però, dei vantaggi della reteLAN del laboratorio stesso. Si sono avuti 12 <strong>in</strong>contri pomeri<strong>di</strong>ani, <strong>di</strong> due ore ognuno,dal 22/1/2001 al 23/4/2001. Alcuni dei lavori prodotti sono stati preparati a casa, poi portaticon floppy a scuola ed elaborati <strong>in</strong> l<strong>in</strong>guaggio HTML, utilizzando FrontPage.Pre<strong>di</strong>sposizione ed uso <strong>di</strong> materiali e strumentiCD ROM della Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>; articoli tratti da quoti<strong>di</strong>ani nazionali e dariviste; “Lettera sull'occupazione" pubblicata dal <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Modena</strong>; uso dello scanner edella webcam del laboratorio <strong>di</strong> <strong>in</strong>formatica per elaborare immag<strong>in</strong>i da <strong>in</strong>serirenell’ipertesto; campionatura <strong>di</strong> musiche.Uso <strong>di</strong> risorse esterneINFORMAGIOVANI: visita guidata con illustrazione offerte da parte del personale specializzato;CAMBRIDGE SCHOOL OF ENGLISH: <strong>in</strong>tervista alla <strong>di</strong>rettrice; ricerca <strong>di</strong> materiale<strong>in</strong>formativo e immag<strong>in</strong>i tramite Internet.Prodotto realizzatoIpertesto <strong>in</strong> doppia l<strong>in</strong>gua (italiano - <strong>in</strong>glese) che sarà leggibile nel sito della nostra scuolaed <strong>in</strong> quello della scuola coord<strong>in</strong>atrice del Progetto Comenius: Realschule Uetze - Hannover.Risultati raggiuntiOltre al lavoro <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o svolto, va sottol<strong>in</strong>eato che il prodotto multime<strong>di</strong>ale elaboratoè già, <strong>in</strong> sé, il risultato <strong>di</strong> un ulteriore appren<strong>di</strong>mento, dato che <strong>di</strong>versi ragazzi partecipantiall'attività non avevano conoscenze pregresse <strong>di</strong> elaboratori <strong>di</strong> testi HTML; moltisapevano solo utilizzare Word <strong>in</strong> modo non del tutto sicuro. Inf<strong>in</strong>e va sottol<strong>in</strong>eato che glistudenti hanno raggiunto anche migliori competenze l<strong>in</strong>guistiche (l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese), essendol'<strong>in</strong>glese la l<strong>in</strong>gua veicolare del progetto: loro stessi sono stati i "traduttori" dei testi giornalisticiprodotti (con ovvia supervisione da parte degli <strong>in</strong>segnanti).Documentazione allegataCD ROM contenente l'ipertesto “Life and work <strong>in</strong> our region".310


OrientamentoBorelli AgneseMade <strong>in</strong> ItalyIPSIA “Don E. Magnani” - Sassuolo1999/2000 - 2000/2001Area TematicaOrientamento, Educazione TecnicaContenuto tematicoPercorsi <strong>di</strong> orientamento scuola - impresaObiettivo/i Fornire strumenti per favorire una scelta consapevole Dare <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni ai docenti per costruire percorsi orientativi completiDest<strong>in</strong>atario/iStudenti <strong>delle</strong> terze classi <strong>di</strong> scuola secondaria I grado e <strong>di</strong> prime classi <strong>di</strong> scuola secondariaII grado; docenti addetti all’orientamento, docenti <strong>delle</strong> classi dell’Obbligo ScolasticoPersonale co<strong>in</strong>voltoCapo d’istituto, team docenti <strong>di</strong> orientamento e NOSProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Per teamDescrizione del percorso / processoAnalisi dei bisogniGli studenti sono spesso spaesati e non sanno quali percorsi formativi scegliere coerentementecon le proprie capacità ed aspettative. Sulla base <strong>di</strong> questa considerazione Conf<strong>in</strong>dustriae M<strong>in</strong>istero Pubblica Istruzione hanno realizzato un progetto per l’orientamentoche evidenzi le s<strong>in</strong>ergie tra scuole ed <strong>in</strong>dustrie. Si è lavorato per due anni ed alla f<strong>in</strong>e ilprodotto ottenuto è un testo cartaceo dal titolo “Made <strong>in</strong> Italy, scuola impresa professionalità”,un CD ROM per l’orientamento, una serie <strong>di</strong> schede operative <strong>di</strong>dattiche con percorsimuseali e strumenti per docenti.L’IPSIA “Don Magnani” ha partecipato alla stesura <strong>di</strong> tutto il materiale che è stato e<strong>di</strong>to daLe Monnier Firenze.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàIl testo e il CD ROM allegato sono strutturati <strong>in</strong> modo ipertestuale e propongono percorsi<strong>di</strong> orientamento dei <strong>di</strong>versi settori <strong>in</strong>dustriali che caratterizzano il made <strong>in</strong> Italy. La realizzazioneha co<strong>in</strong>volto vari istituti superiori <strong>di</strong> tutto il territorio nazionale (della prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong><strong>Modena</strong> l’IPSIA “Don Magnani” <strong>di</strong> Sassuolo e l’IPSIA “Ferrari” <strong>di</strong> Maranello). La parte curatadal Preside e dal team docente dell’istituto “Don Magnani” ha presentato una panoramicadel settore ceramico del nostro territorio. Al momento il prodotto ottenuto non èstato ancora sperimentato con gli studenti. A seguire si illustra una possibile modalità <strong>di</strong>utilizzo <strong>di</strong>dattico che, <strong>in</strong> ogni caso, deve essere progettato da ogni Consiglio <strong>di</strong> classe <strong>in</strong>collaborazione anche con esperti esterni <strong>di</strong> orientamento.Partendo dalla domanda “Cosa vorrei fare da grande?” il testo (libro, schede, CD-ROM)arriva ad evidenziare le conoscenze <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabili <strong>in</strong> un certo tipo <strong>di</strong> azienda, con i suoiprodotti, la sua cultura, la sua ragione storica e sociale; ma anche quali scuole per svilupparequesti talenti. Il lavoro comprende vari percorsi possibili:311


per settori (Alimentare, Moda, Ceramica, Metalmeccanica, Ottica, Telecomunicazioni,Trasporti); per aree geografiche (sono state co<strong>in</strong>volte praticamente quasi tutte le regioni italiane); storico (musei / archivi); per figure professionali (<strong>di</strong> ieri e <strong>di</strong> oggi); per tipologie <strong>di</strong> <strong>in</strong>terazione scuola - imprese; per <strong>in</strong>terazioni territorio - cultura d’impresa.Ciascuno dei percorsi precedentemente elencati racchiude obiettivi <strong>di</strong>versi e complementariche vengono <strong>in</strong><strong>di</strong>cati nello stesso ord<strong>in</strong>e con cui sono stati presentati i percorsi:⇒ far conoscere i più importanti percorsi produttivi che caratterizzano il nostro paese;⇒ caratterizzare con la logica dei punti card<strong>in</strong>ali un it<strong>in</strong>erario <strong>in</strong>tegrato tra stu<strong>di</strong>o e lavoro;⇒ <strong>di</strong>ffondere la cultura d’azienda;⇒ conoscere il mondo del lavoro attraverso gli uom<strong>in</strong>i che hanno fatto e fanno la storiadel Made <strong>in</strong> Italy, e <strong>in</strong> un’ottica <strong>di</strong> prospettiva, saranno gli artefici del domani;⇒ far conoscere, per meglio comprendere, le realtà territoriali operative e <strong>di</strong>venire unprotagonista attivo <strong>delle</strong> cont<strong>in</strong>ue trasformazioni <strong>in</strong> atto;⇒ comprendere aspetti <strong>di</strong> realtà spesso sconosciute o <strong>di</strong>menticate.Risultati attesiL’utilizzazione <strong>di</strong> questi strumenti permette <strong>di</strong>: dare ai giovani una visione ampia dei settori<strong>in</strong>dustriali del nostro paese, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong> far si che gli studenti escano da una visione localisticae particolaristica per ragionare sull’<strong>in</strong>tero contesto nazionale; aumentare la consapevolezzasui saperi basilari specifici dei vari settori <strong>in</strong>dustriali; produrre un ipertesto col percorsoformativo scelto da ogni studente.Documentazione allegataCD ROM, libro e schede dal titolo “Made <strong>in</strong> Italy”.312


Menozzi Marcella, Monzani Crist<strong>in</strong>aLaboratorio sull’orientamento a sostegnodel nuovo obbligo formativo (N.O.F.)IPSCT “E. Morante” - Sassuolo2000/2001Classe/iSeconde e terzeArea tematicaScuolaContenuto tematicoIntegrazione scolastica, OrientamentoIntegrazione scolasticaObiettivo/iAutoesplorare il potenziale <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale, per migliorare l’autostima. Trasmettere ai ragazzil’importanza <strong>di</strong> una scelta autonoma consapevole. Analisi <strong>delle</strong> rappresentazioni degli a-lunni sulla scuola e sul mondo del lavoro. Trasmettere ai ragazzi <strong>in</strong>formazioni <strong>di</strong> base sullarealtà lavorativa e formativa del territorio.Dest<strong>in</strong>atariAlunni: gruppo eterogeneo <strong>di</strong> alunni, dei quali alcuni <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> Han<strong>di</strong>cap, iscritti aclassi seconde e terze.Personale co<strong>in</strong>voltoPsicologa, docente <strong>di</strong> sostegno, referenti del gruppo H d’Istituto, team dei docenti <strong>di</strong> sostegno,tutor, docenti dei Consigli <strong>di</strong> classeProgettazione (per istituto, per classi, per team...)Progettazione <strong>in</strong> concertazione <strong>in</strong>teristituzionale a sostegno del N.O.F.Ricorso a classi aperte ed a gruppi misti <strong>di</strong> lavoroDescrizione del percorso/processoI più recenti riferimenti normativi riguardanti il Nuovo Obbligo Scolastico, <strong>in</strong> particolare lalegge n.° 9/99 ed il Nuovo Obbligo Formativo, <strong>in</strong> particolare l’art.68 della legge 144 del 99,hanno creato, all’<strong>in</strong>terno degli Istituti <strong>di</strong> Istruzione Secondaria <strong>di</strong> II grado, l’esigenza <strong>di</strong> forticambiamenti che richiedono offerte formative adeguate. L’<strong>in</strong>nalzamento dell’obbligo scolastico,al compimento del 15° anno <strong>di</strong> età, ha reso necessaria, all’<strong>in</strong>terno del primo anno<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> negli Istituti superiori, una mirata e specifica attività <strong>di</strong> orientamento, f<strong>in</strong>alizzata allacomprensione <strong>di</strong> attitud<strong>in</strong>i, <strong>di</strong> <strong>in</strong>teressi degli allievi, e che possa consentire una sceltaconsapevole del proseguimento del proprio percorso formativo a livello scolastico, o pressoun ente accre<strong>di</strong>tato per la formazione professionale o nell’esercizio dell’appren<strong>di</strong>stato.Per questo le scuole autonome concorrono, con gli altri soggetti del territorio, a progettaree realizzare attività <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazione e <strong>di</strong> orientamento per sostenere i ragazzi a scegliere ipercorsi, anche <strong>in</strong>tegrati, con la formazione professionale ed il lavoro, maggiormente rispondentialle loro potenzialità ed attitud<strong>in</strong>i. Inoltre si sottol<strong>in</strong>ea la necessità <strong>di</strong> azioni concertatetra i responsabili dell’amm<strong>in</strong>istrazione scolastica periferica, le Regioni, e gli EntiLocali per promuovere la collaborazione tra le scuole, le altre agenzie ed i servizi che operanosul territorio, <strong>in</strong> particolare con quelli per l’impiego.L’obbligo formativo, assolto a 18 anni, consente <strong>di</strong> conseguire nella scuola un titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osostenendo un esame <strong>di</strong> stato, nella Formazione Professionale e nell’appren<strong>di</strong>statoprevede un Esame <strong>di</strong> qualifica. All’<strong>in</strong>terno dell’Istituzione Scolastica il successo formativo313


è reso esplicito dalla capacità <strong>di</strong> padroneggiare i contenuti dell’appren<strong>di</strong>mento, attraversol’acquisizione <strong>di</strong> competenze, che costituiscono la <strong>di</strong>sposizione a scegliere, utilizzare epadroneggiare conosenze, capacità e abilità <strong>in</strong> contesti <strong>di</strong> vario tipo. Attraverso percorsi<strong>in</strong>tegrati si cercherà <strong>di</strong> acquisire il maggior numero <strong>di</strong> Unità Formative Capitalizzabili.L’unità è un blocco autonomo ed omogeneo, a valenza sia <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are che pluri<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are,riferito all’<strong>in</strong>segnamento <strong>di</strong> un segmento <strong>di</strong> un curricolo. Ciascuna è dotata <strong>di</strong> autonomia,significato, verificabilità e certificabilità. Tale unità è formativa, poiché persegue obiettiviverificabili, documentabili e capitalizzabili; è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> un elemento componibile <strong>di</strong> un sistemache può essere riorganizzato. È capitalizzabile, poiché il livello <strong>di</strong> competenza acquisitoalla f<strong>in</strong>e è accertato da una verifica, che consente <strong>di</strong> attestare il livello raggiunto.L’<strong>in</strong>sieme <strong>delle</strong> competenze attestate costituisce il “capitale” formativo <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale.In una scuola così organizzata, ha maggiore spazio la <strong>di</strong>dattica laboratoriale, rispetto aquella tra<strong>di</strong>zionale, poiché volge l’attenzione ai processi <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento ed agli strumentilogici <strong>di</strong> base. In un sistema formativo <strong>in</strong>tegrato, si rende necessario <strong>in</strong><strong>di</strong>rizzare i ragazziverso la <strong>di</strong>rezione più appropriata alle loro esigenze ed alle loro potenzialità; perquesto l’orientamento assume caratteristiche essenziali. La parola “orientamento” può assumeresignificati e sfumature molto <strong>di</strong>verse, <strong>in</strong> riferimento ad ambiti <strong>di</strong>fferenti. “Orientare”,dal punto <strong>di</strong> vista etimologico, significa <strong>in</strong><strong>di</strong>care la via più conveniente per raggiungereuna meta, tra le varie strade percorribili o <strong>di</strong>rezioni possibili. Si può anche <strong>in</strong>tendere comeun aiuto a scegliere, fornendo gli strumenti per percorrere il camm<strong>in</strong>o <strong>in</strong><strong>di</strong>cato, offrendo lapossibilità <strong>di</strong> decidere e <strong>di</strong> avviarsi <strong>in</strong> modo responsabile verso la meta <strong>in</strong><strong>di</strong>viduata.L’orientamento qu<strong>in</strong><strong>di</strong> si deve collocare nell’ambito dell’educazione, poiché l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduo èposto nella con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> effettuare scelte responsabili e <strong>di</strong> vivere coerentemente con esse.L’orientamento scolastico si prefigge <strong>di</strong> fornire un aiuto nell’ambito della scelta e dellabuona riuscita del percorso scolastico, l’orientamento professionale aiuta la persona nellafase <strong>di</strong> ricerca del lavoro e durante l’esperienza lavorativa, per conseguire risultati gratificanti.Infatti non è da tenere <strong>in</strong> m<strong>in</strong>or considerazione il fatto che si cerchi <strong>di</strong> crearenell’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduo il desiderio <strong>di</strong> autorealizzazione, aspetto fondamentale non solo per il successoscolastico, ma anche per conseguire un successo personale.Articolazione <strong>delle</strong> fasi <strong>di</strong> attivitàUna volta def<strong>in</strong>ito il quadro dentro cui si colloca l’esperienza, si riporta, <strong>di</strong> seguito il progettodel laboratorio, scan<strong>di</strong>to secondo le fasi <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento e i contenuti <strong>delle</strong> attività proposte.Primo <strong>in</strong>contro Socializzazione e autopresentazione degli alunni Def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> orientamento e dei suoi obiettivi: bra<strong>in</strong>storm<strong>in</strong>g Il meccanismo <strong>di</strong> “presa <strong>di</strong> decisioni”: lavoro <strong>di</strong> gruppo sulla simulazione <strong>di</strong> situazionidecisionali Autoesplorazione dei propri <strong>in</strong>teressi, attitud<strong>in</strong>i, aspirazioni professionali come presuppostofondamentale per una scelta scolastico-professionale; attività <strong>di</strong> simulazione: ilragazzo è stato stimolato a pensare a tutte le cose che vorrebbe fare <strong>in</strong> un f<strong>in</strong>e settimanaSecondo <strong>in</strong>contro Esplorazione del vissuto emotivo nei confronti della scuola: <strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> paure e<strong>di</strong>fficoltà ed elaborazione <strong>in</strong> piccolo gruppo <strong>di</strong> strategie <strong>di</strong> superamento <strong>di</strong> situazionicritiche I ragazzi vengono stimolati a fare uno sforzo <strong>di</strong> autoproiezione temporale per <strong>in</strong><strong>di</strong>viduareil proprio obiettivo professionale e il percorso necessario per raggiungerlo; vengonoutilizzate schede per stimolare l’autoattivazione314


Terzo <strong>in</strong>contro Esplorazione ed allargamento della rappresentazione del lavoro, <strong>in</strong><strong>di</strong>viduando aspettipositivi e negativi dei <strong>di</strong>versi ruoli lavorativi a cui i ragazzi aspirano. Viene enfatizzatala corrispondenza tra le aspirazioni professionali (lavorare all’aria aperta, lavorare conla gente…) e i <strong>di</strong>versi profili professionali Analisi <strong>delle</strong> attività lavorative osservate dal ragazzo nel suo contesto quoti<strong>di</strong>ano Def<strong>in</strong>izione del concetto <strong>di</strong> valore professionale; “cosa cercano le persone nel lavoro” Analisi <strong>delle</strong> alternative possibili: lavoro, scuola e formazione professionaleObiettivi perseguitiSocializzazione: conoscenza reciproca tra i membri del gruppo e possibilità <strong>di</strong> esprimerevissuti e paure <strong>in</strong> un contesto formativo <strong>di</strong>verso rispetto a quello tra<strong>di</strong>zionale.Autoesplorazione del potenziale <strong>in</strong><strong>di</strong>viduale: questo percorso ha l’obiettivo <strong>di</strong> potenziarenel ragazzo la capacità <strong>di</strong> autoesplorazione del sé, dei propri <strong>in</strong>teressi <strong>in</strong> quanto: lascoperta e valorizzazione <strong>di</strong> risorse personali è funzionale ad una crescita della stima <strong>di</strong>sé nel soggetto.Il soggetto coltiva la sua capacità <strong>di</strong> vedersi proiettato <strong>in</strong> un futuro desiderato, aumentala conoscenza dei propri sé possibili.Trasmettere ai ragazzi l’importanza <strong>di</strong> una scelta autonoma e consapevole: i ragazzidevono progressivamente imparare a riconoscere le proprie risorse personali ed impararea <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere tra le loro aspettative, aspirazioni, <strong>in</strong>teressi e quello <strong>delle</strong> persone del loroambiente sociale che cercano d’<strong>in</strong>fluenzarli.Analisi <strong>delle</strong> rappresentazioni della scuola; rappresentazione cognitiva, vissuto emotivo,stile comportamentale.Aumentare nell’alunno la consapevolezza dell’importanza della scuola per accedere aruoli professionali più gratificanti.Esplorazione <strong>delle</strong> rappresentazioni degli alunni sul mondo del lavoro; connotazionipositive e negative del lavoro, i valori professionali, obblighi e doveri comportamentali dellavoro.Aumentare nell’alunno la consapevolezza <strong>delle</strong> <strong>di</strong>fferenze tra i vari ruoli professionali. Glialunni riconoscono gli svantaggi <strong>di</strong> un lavoro dequalificato, ripetitivo <strong>in</strong> un ambiente <strong>di</strong> lavoropoco gradevole.Gli alunni devono imparare a confrontarsi con modelli socialmente richiesti ed attesi.Creare situazioni <strong>in</strong>terattive <strong>in</strong> cui i soggetti possono trovare uno spazio <strong>di</strong> confronto e<strong>di</strong> apertura verso gli altri.Trasmettere ai ragazzi <strong>in</strong>formazioni <strong>di</strong> base sulla realtà lavorativa e formativa del territorio,al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> renderli più consapevoli <strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse alternative formative.Valutazione globale del percorsoIl gruppo classe a cui è stato rivolto il percorso <strong>di</strong> orientamento era particolarmente eterogeneo<strong>in</strong> quanto costituito sia da soggetti <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap sia da soggetti a rischiod’abbandono, con carenze <strong>di</strong> motivazione e <strong>di</strong>fficoltà nella canalizzazionedell’impegno nello stu<strong>di</strong>o.Il gruppo si è <strong>di</strong><strong>mostra</strong>to motivato ed <strong>in</strong>teressato ai contenuti del percorso e alla metodologia<strong>di</strong> lavoro proposta; i ragazzi hanno <strong>in</strong>oltre <strong>di</strong><strong>mostra</strong>to una <strong>di</strong>screta <strong>di</strong>sponibilità a parlare<strong>di</strong> sé e nel mettere <strong>in</strong> gioco le proprie idee e op<strong>in</strong>ioni. La classe ha <strong>di</strong><strong>mostra</strong>to unabuona capacità d’<strong>in</strong>tegrazione ed accettazione reciproca ed ha permesso <strong>di</strong> evidenziare,<strong>in</strong> alcuni componenti del gruppo, una forte pre<strong>di</strong>sposizione all’accompagnamento eall’apertura verso il ragazzo <strong>in</strong> situazione <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap.Purtroppo la brevità del percorso (8 ore) ha permesso alla classe <strong>di</strong> muovere solo alcunipassi verso gli obiettivi che il progetto si proponeva.Sono state analizzate le problematiche relative al metodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, all’atteggiamento <strong>di</strong>ascolto durante le lezioni, alle <strong>di</strong>fficoltà <strong>in</strong>contrate <strong>in</strong> alcune <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>e scolastiche. Sonostate compilate alcune schede, che è stato <strong>in</strong>teressante osservare.315

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