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"La principessa del lago" di Stefania Bocchetta - Altervista

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INFORMAZIONIQuesto testo è stato scaricato dai siti:stefanodurso.altervista.org o stefybocchetta.altervista.orged è <strong>di</strong>stribuito sotto licenza "Creative CommonsAttribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0"E<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> riferimento:Autore: <strong>Bocchetta</strong>, <strong>Stefania</strong>Titolo: <strong>La</strong> <strong>principessa</strong> <strong>del</strong> lago / <strong>Stefania</strong> <strong>Bocchetta</strong>Pubblicazione: Empoli : Ibiskos <strong>di</strong> A. Ulivieri, stampa 1994Descrizione fisica: 141 p. ; 20 cm.Collezione: Il caprifoglioISBN: non <strong>di</strong>sponibileNote: Il testo è protetto da <strong>di</strong>ritti d'autoreVersione <strong>del</strong> testo: 1.0 <strong>del</strong> 9 settembre 2012Versione epub <strong>di</strong>: <strong>Stefania</strong> <strong>Bocchetta</strong>, Stefano D'Urso2


4De<strong>di</strong>cato a Mirko,fiore bellissimosbocciato per la gioia<strong>del</strong> mio cuore.


vita un po' solitaria <strong>del</strong>la fattoria. <strong>La</strong> loro infanzia non erastata molto felice: una madre troppo <strong>del</strong>icata <strong>di</strong> salute leaveva lasciate orfane un paio d'anni dopo la nascita <strong>di</strong>Melissa. <strong>La</strong> vita col padre era stata noiosa e senza affettoper le due bimbe che vedevano raramente il genitore,troppo preso dal lavoro. <strong>La</strong> nonna era l'unica persona cheavesse <strong>di</strong>mostrato per loro un po' <strong>di</strong> interesse e <strong>di</strong> affettoma la vedevano raramente.Kathie aveva sempre amato la fattoria dei nonni eaccoglieva le rare visite che poteva far loro con immensagioia. Alla morte <strong>del</strong> padre la notizia <strong>del</strong> trasferimentodefinitivo nella casa <strong>del</strong>la nonna fu l'unica luce <strong>di</strong> gioia nelbuio <strong>del</strong> dolore che circondava la piccola Kathe.Da quando si erano trasferite alla fattoria, le duesorelle non avevano mai condotto vita mondana benconoscendone tutte le regole <strong>di</strong> etichetta necessarie. Leuniche feste alle quali erano ammesse erano quelle cheogni anno coinvolgevano l'intera tenuta, quali la mietitura ola vendemmia.Erano passati otto anni dal giorno <strong>del</strong> loro arrivo edalle due minute e gracili bambine, nonna Helen avevaottenuto due signorine amate e rispettare da tutti, <strong>del</strong>lequali andava orgogliosa.<strong>La</strong> famiglia si fregiava <strong>di</strong> un titolo ducale <strong>di</strong> origineremote, ma la nonna non ne faceva uso ormai da tempo edalla fattoria la chiamavano con rispetto la “padrona”.Da una settimana tutti attendevano con ansiosacuriosità l'arrivo dei tre componenti la famiglia regnantesul piccolo Principato <strong>di</strong> Montalbania, la cui capitale erapiuttosto <strong>di</strong>stante dal modesto paese vicino al qualesorgeva la fattoria.6


Kathie, a cavalcioni <strong>di</strong> un grosso ramo, ricordava lastoria <strong>del</strong>l'amicizia tra la sua famiglia e i sovrani, cosìcome quella mattina la nonna l'aveva <strong>di</strong> nuovo perl'ennesima volta, raccontata a lei e Melissa.<strong>La</strong> Principessa Corinne era sorella <strong>di</strong> latte <strong>di</strong> nonnaHelen e fin da piccole avevano <strong>di</strong>viso gioie e doloriinsieme abolendo ogni <strong>di</strong>stanza imposta dai titoli nobiliari.Crescendo erano rimaste amiche e l'amicizia non eravenuta meno neanche quando entrambe andarono spose eCorinne salì sul trono. Anche i loro figli erano stati allevatidalla stessa balia ed erano cresciuti insieme mentre ilnonno era <strong>di</strong>ventato un valido collaboratore dei sovrani.Giunto il tempo <strong>del</strong>la pensione i nonni si erano ritirati allafattoria però nonostante la lontananza e gli impegni che leseparavano, l'amicizia e l'affetto <strong>del</strong>le due donne eranorimasti ben sal<strong>di</strong> Kathie ricordava a malapena i dueprincipini dopo otto anni <strong>di</strong> lontananza ma non aveva<strong>di</strong>menticato i loro <strong>di</strong>spetti.– Kathie! – chiamò Melissa e la ragazza scese rapidadalla quercia e raggiunse la sorella.– <strong>La</strong> nonna ci vuole! – le <strong>di</strong>sse – Sai, Kathie, nonsembri molto emozionata per l'arrivo dei principi. Io invecemuoio dalla voglia <strong>di</strong> vederli e voglio farmi bella perdomani. Mi piacerebbe <strong>di</strong>ventare Principessa! –– Non sognare troppo Melissa! Dovremo aiutare lanonna ricordalo. Lo sai che quando a trovarci qualche suocaro amico non vuole servitù intorno ma preferisce fare dasola e noi dobbiamo aiutarla! – le ricordò Kathie e Melissasbuffò contrariata.“A 15 anni pensa già a maritarsi!” pensò Kathiescuotendo il capo. Qualche volta anche lei ci pensava ma7


molto <strong>di</strong> rado, desiderava solo vivere alla fattoria, mentreun marito l'avrebbe portata lontano da ciò che amava.<strong>La</strong> nonna le accolse sulla veranda, seduta sulla se<strong>di</strong>a adondolo, il gatto sulle ginocchia e con le mani esaminavaaccuratamente le fragole che sarebbero servite per il pranzo<strong>del</strong> giorno dopo.– <strong>La</strong> cena è quasi pronta! Sarà bene poi che an<strong>di</strong>ate aletto presto questa sera perché domani dovrete svegliarviall'alba, ci sarò molto lavoro da sbrigare! Ora se non aveteniente da fare potreste stu<strong>di</strong>are un po', non voglio chefacciate brutte figure, capito Melissa? – <strong>di</strong>sse la nonna non<strong>di</strong>stogliendo lo sguardo dalle fragole.– Oh, nonna! È proprio necessario? –– Temo <strong>di</strong> sì, piccola! Dovresti dare soprattuttoun'occhiatina al francese e Kathie ti aiuterà. Su, andate ora!–Tristemente Melissa s'incamminò verso la bibliotecaseguita dalla sorella– Uff, o<strong>di</strong>o stu<strong>di</strong>are le lingue! Il francese poi! – silamentò Melissa.– <strong>La</strong> futura Principessa <strong>di</strong> Montalbania non puòparlare a gesti con gli ambasciatori stranieri! – lapunzecchiò la sorella.<strong>La</strong> nonna aveva una vera e propria mania per le linguee desiderava che le nipoti sapessero intavolare unaconversazione con chiunque. Kathie che le somigliava inmolte cose, con<strong>di</strong>videva questa sua passione ma, Melissa,in contrapposizione alla sorella, la detestava, come nonsopportava il coricarsi presto ed alzarsi prima <strong>del</strong> sorgere<strong>del</strong> sole.All'alba comunque dovettero saltar giù dal letto e8


mentre Melissa si <strong>di</strong>stendeva pigramente nella sua vasca dabagno, Kathie sellava il suo splen<strong>di</strong>do stallone nero Nelsone, come ogni mattina, lo lasciava galoppare per lacampagna fino al lago. Affamate, puntualissime siritrovavano a tavola con la nonna per un'abbondantecolazione prima <strong>di</strong> rimboccarsi le maniche.Le sorprese per quel giorno però non sarebberomancate e tre ore prima <strong>del</strong>l'arrivo degli ospiti, lo stalliereentrò <strong>di</strong> corsa in cucina dove la padrona e le ragazzepreparavano la cena.– Padrona! Cleopatra sta per avere il puledrino! – leannunciò trafelato.– Melissa pren<strong>di</strong> un cavallo e corri ad avvertire ildottore! Tu, Kathie, vieni con me! –Corsero fino alla stalla per assistere e aiutare lacavalla. Mentre nonna e stalliere davano una mano allapovera bestia sofferente, Kathie la coccolava carezzandoleil muso ed il collo.Quando finalmente tutto finì, Kathie era moltocommossa: era la prima volta che la nonna le permetteva <strong>di</strong>assistere al parto <strong>di</strong> uno degli animali ed ora provava unsenso <strong>di</strong> felicità e <strong>di</strong> commozione interiore mai provatoprima <strong>di</strong> allora. <strong>La</strong> nonna si rese conto <strong>del</strong>lo stato d'animo<strong>del</strong>la nipote, le si fece vicino ed abbracciandola <strong>di</strong>sse:– So cosa provi perché, anche se ormai dovrei esserciabituata, questi eventi mi procurano sempre le stesseemozioni <strong>del</strong>la prima volta. Sarà così anche per te. Sei statamolto brava! –– Grazie, nonna. Ora però corriamo a cambiarci. Nonpossiamo ricevere i nostri ospiti così combinate! – esclamòridendo.9


Fecero appena in tempo a cambiarsi ed a ri<strong>di</strong>scendereche giunsero gli ospiti tanto attesi.– Helen, cara! – la salutò la Principessa e la nonnarispose con altrettanto entusiasmo all'abbraccio <strong>del</strong>l'amica– Helen, ti trovo benissimo. <strong>La</strong>scia ora che ti presenti i mieinipoti, Philip e Alexander! – <strong>di</strong>sse la Principessa.– Sono due bellissimi giovanotti, degni nipoti <strong>del</strong>laloro nonna! – si complimentò l'amica – Queste sono le mieragazze, Kathie e Melissa. –– Anche loro sono cresciute e sono <strong>di</strong>ventate due bellesignorine. Bisogna trovar loro subito dei bei mariti! –scherzò Corinne complimentandosi.– Oh, Altezza! Lei è troppo buona e generosa mafrancamente ritengo che siamo troppo giovani per potercimaritare! – rispose gentilmente Kathie.– Non essere troppo modesta ragazza mia e non devichiamarmi Altezza! – l'ammonì la Principessa, Kathie siscusò mortificata e rossa <strong>di</strong> vergogna.– <strong>La</strong> cena è quasi pronta. Potete andare a rinfrescarvise lo desiderate. Melissa accompagnali nelle loro stanze, tu,Kathie, seguimi in cucina. –Durante la cena Melissa cercò <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguersi, <strong>di</strong> farsinotare ed evitò accuratamente <strong>di</strong> aiutare la sorella incucina. <strong>La</strong> nonna fingeva <strong>di</strong> non accorgersi <strong>del</strong>la manovre<strong>del</strong>la nipote ma, con occhio vigile coglieva ogni sua mossa.Kathie intanto non si curava <strong>del</strong>la sorella, troppopreoccupata com'era affinché non mancasse nulla in tavola,dando <strong>di</strong>mostrazione involontaria <strong>di</strong> essere un'ottimapadrona <strong>di</strong> casa.Gli ospiti, dal canto loro, apprezzarono la gustosacena preparata che non li obbligava fra l'altro, a sottostare10


alle rigide regole <strong>del</strong>l'etichetta.Dopo cena si stabilirono tutti sulla veranda per gustareun po' <strong>di</strong> fresco e chiacchierare prima <strong>di</strong> coricarsi. Le loroliete chiacchiere furono interrotte da una gaia musica cheincuriosì gli ospiti.– Helen, cos'è questa musica? – chiese Corinne.– Oggi, prima <strong>del</strong> vostro arrivo, è nato un puledrino e<strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni festeggiano l'evento. A proposito non gliabbiamo ancora dato un nome. Dal momento che è figlio<strong>del</strong> tuo Nelson, tocca a te Kathie, trovarne uno adatto – lainvitò la nonna.– Iago – sentenziò Kathie dopo un attimo <strong>di</strong> silenzio.– Perché questo nome? – chiese Alexander incuriosito.– Perché è un impostore. Doveva nascere tra duegiorni! – fu la risposta <strong>di</strong> Kathie che provocò un'allegrarisata.<strong>La</strong> nonna invitò tutta la compagnia a ritirarsi perdormire e riposarsi, chi <strong>del</strong> lavoro chi <strong>del</strong> lungo viaggio.L'indomani mattina, benché fosse domenica e potessedormire un'ora in più, alle 6 Kathie era già in pie<strong>di</strong>: avevadormito molto poco durante la notte. Scese in cucina dovetrovò la nonna e Rose, la cuoca, che preparavano lacolazione ed il pranzo. <strong>La</strong> nonna le servì un'abbondantecolazione senza porle domande inquisitorie.– Scendo alle scuderie per dare un'occhiata alpuledrino. Faccio anche sgranchire le zampe a Nelson, ilneo-papà! – la nonna approvò e la lasciò andare. Due oredopo scesero gli altri e le chiesero <strong>di</strong> Kathie.– Oh, lei ha già fatto colazione! È in pie<strong>di</strong> già da dueore! – rispose la nonna. Dopo pochi minuti Kathie rientròscusandosi per il ritardo.11


– Abbiamo sorpreso un bracconiere nel bosco.Purtroppo aveva già ucciso due fagiani, il mascalzone, maRed lo ha rincorso per un bel po'! – <strong>di</strong>sse porgendo allanonna un volatile.– L'altro che fine ha fatto? – chiese Melissa.– L'ho portato al guar<strong>di</strong>acaccia! – rispose Kathie.– Ragazze, perché non accompagnate i miei nipoti avisitare la tenuta? – propose Corinne; i giovani accolserocon entusiasmo l'invito e seguirono Kathie che li condusseper prima cosa, nella scuderia per vedere i suoi amaticavalli.– Questo è Iago e questo è suo padre Nelson che èanche il mio cavallo. Il migliore <strong>del</strong>la scuderia, speroproprio <strong>di</strong> fare <strong>di</strong> suo figlio un altrettanto stupendo animale– <strong>di</strong>sse Kathie a Philip che le stava sempre accanto sordoalle attenzioni che gli prestava Melissa.– Io non ho ancora un cavallo mio perché non sonomolto brava a cavalcare! – spiegò Melissa.– Che ne <strong>di</strong>ci Kathie <strong>di</strong> visitare la tenuta a cavallo?Alexander terrà compagnia a Melissa – propose Philip.– Se Alexander non ha nulla da obiettare... – ed allarisposta affermativa <strong>del</strong> ragazzo Kathie scelse un cavalloper Philip e partirono al galoppo, sotto lo sguardo furente<strong>del</strong>la sorella. Galopparono in <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong> lagoscambiandosi impressioni sulla splen<strong>di</strong>da giornata e sullaproprietà.– Questo è il posto più bello e tranquillo <strong>di</strong> tutta latenuta. È quello che preferisco! – <strong>di</strong>sse Kathie appenagiunsero in prossimità <strong>del</strong> lago. Spronò Nelson <strong>di</strong>rigendoloverso la grande quercia, superando Philip.Giunta vicino all'albero si alzò sulle staffe lasciando le12


iglie ed afferrò un robusto ramo sul quale si issòagilmente.– Ehi, dove scappi? – le chiese sorpreso Philip.– Sei mai salito su <strong>di</strong> un albero? – gli chiese Kathie.– No, mai! –– Non sai cosa per<strong>di</strong>! Il mondo da qua è molto piùbello. Se potessi rinascere vorrei essere una ron<strong>di</strong>ne!L'inverno, quando il gelo e la nave ricoprono la terra,volerei alla ricerca <strong>del</strong> caldo, <strong>del</strong> sole per poi tornarequando verrà <strong>di</strong> nuovo l'estate. Farei il mio nido su questavecchia quercia ogni anno e vivrei sempre qui, sulla riva<strong>del</strong> lago! –Philip l'aveva ascoltata in silenzio, poi cercando <strong>di</strong>rendere meno seria quella confessione scherzò:– Allora voglio farti un regalo. Non posso trasformartiin ron<strong>di</strong>ne ma posso nominarti “Principessa <strong>del</strong> <strong>La</strong>go” edun giorno potrai sposare un Principe come me, se lo vorrai!– concluse con tono più serio. Kathie non rispose assorta inqualche arcano pensiero.– Guarda è caduto un piccolo passerotto! – le in<strong>di</strong>còPhilip scendendo da cavallo.– Passamelo, lo rimetterò nel nido – e Philip raccolseil piccolo uccellino e lo passò alla ragazza che iniziòun'agile arrampicata sulla quercia. Philip la videscomparire nel fitto fogliame ed un po' preoccupato rimasein attesa <strong>del</strong> ritorno <strong>di</strong> lei. Ad un tratto udì un rumore <strong>di</strong>rami rotti ed un grido turbò la tranquillità <strong>del</strong> silenzio, pocodopo Kathie piombò in acqua. Philip si portò sulla rivapreoccupato ed attese che lei riaffiorasse ma <strong>di</strong> Kathieneanche l'ombra.“Diamine! Non so neanche se sa nuotare!” pensò13


Philip e si gettò in acqua. Riapparvero poco dopo insieme efaticosamente si portarono sull'erba.– Mi hai fatto prendere un bello spavento! Non sapevose eri capace <strong>di</strong> nuotare! – la rimproverò Philip. Lei alzò ilviso bagnato verso <strong>di</strong> lui cercando con le mani <strong>di</strong>nascondere lo strappo ai pantaloni.– So nuotare benissimo ma ero rimasta impigliata inun ramo ed ho dovuto liberarmi, comunque grazie peressere corso in mio aiuto quasi subito! – rispose lei. Philipmortificato si associò alla risata allegra <strong>di</strong> Kathie. Quandoentrarono in salotto gli altri li guardarono sorpresi nonsapendo se ridere o preoccuparsi.– Che <strong>di</strong>amine avete combinato? – chiese finalmenteCorinne.– Stavo rimettendo un passerotto nel nido quando ilramo si è spezzato e sono caduta nel lago. Philip si è tuffatoper ripescarmi! – spiegò Kathie– Ma tu sai nuotare benissimo! – osservò la nonna.– È vero, ma lui lo ignorava! – rispose Kathie. Simisero a ridere mentre i ragazzi correvano a cambiarsi.I giorni trascorrevano lieti per tutti, i giovani si<strong>di</strong>vertivano moltissimo e Philip invitava spesso Kathie afare una cavalcata fino al lago e ben presto, iniziò adalzarsi alle 6 proprio per uscire a cavallo con lei, prima <strong>di</strong>colazione. Melissa era sempre nervosa quando la sorellaera fuori con Philip, era gelosa e mal sopportava lapre<strong>di</strong>lezione <strong>di</strong> lui per Kathie.In onore dei suoi nipoti nonna Helen decise <strong>di</strong> dareuna festa alla quale invitò le persone più influenti dei<strong>di</strong>ntorni. Era la prima festa mondana alla quale le dueragazze partecipavano e l'attesa fu febbrile.14


– Sai Philip, ho molta paura! – confessò Kathie.– Paura <strong>di</strong> cosa? –– Di fare brutta figura. Non ho mai partecipato ad unafesta <strong>del</strong> genere e non so se ne sarò all'altezza! –– Non devi temere nulla, invece! Sei bella, intelligentee riuscirai perfettamente. Poi hai me come cavaliere! –– Ma non puoi! Sei il festeggiato e non puoi essere ilcavaliere <strong>di</strong> una sola ragazza! – gli fece notare Kathie.– Sarò il tuo cavaliere! – stabilì Philip.<strong>La</strong> festa era gran<strong>di</strong>osa e la tenuta risplendeva <strong>di</strong> milleluci. Nonna Helen riceveva gli invitati con al fianco LordBrussel, un vecchio amico <strong>di</strong> famiglia. Il salone eraadornato con fiori multicolori ed il grande lampadariocentrale <strong>di</strong>segnava, con le sue luci, strane macchie coloratesul lucido pavimento. In fondo al salone un'orchestrasuonava anche se nessuno, per il momento, ballava. Kathiee Melissa avrebbero aperto le danze. Gli uomini insmoking o <strong>di</strong>visa si riunivano a gruppetti per <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong>affari o politica, le signore in lungo e ricoperte <strong>di</strong> gioiellirisplendenti come alberi <strong>di</strong> Natale, ciarlavano espettegolavano in attesa <strong>del</strong>le due ragazze.<strong>La</strong> Principessa sopra l'abito lungo e nero indossavauna fascia con i colori nazionali e lo stemma <strong>di</strong> famiglia.Philip ed Alexander indossavano le <strong>di</strong>vise <strong>di</strong> gala deirispettivi corpi d'armata: l'aviazione e la marina. <strong>La</strong> musicacessò all'improvviso, le due sorelle apparvero sullasommità <strong>del</strong>lo scalone. Erano bellissime: Kathie indossavaun abito celeste a gonna larga, spalle scoperte ed i capellibion<strong>di</strong> sciolti. Melissa in rosa con un abito simile a quello<strong>del</strong>la sorella e con i capelli corvini sciolti anch'essa. Le duesorelle scesero lentamente e con grazia lo scalone15


giungendo quasi in fondo, quando, suscitando notevolemormorio, Philip ed Alexander si fecero loro incontroporgendo il braccio. I quattro giovani si portarono al centro<strong>del</strong> salone ed aprirono le danze, sulle dolci note <strong>di</strong> unvalzer. Le due nonne li osservavano sod<strong>di</strong>sfatte edorgogliose e continuarono a seguirli con lo sguardo anchequando furono circondati dalle altre coppie. Philip e Kathieballavano sorridendosi felici e dopo qualche ballo, ilPrincipe la condusse in giar<strong>di</strong>no.– Sei la più bella Principessa <strong>del</strong> mondo – sicomplimentò il giovane facendola arrossire e continuò –Ho un grande desiderio, Altezza! –– Parla e sarai esau<strong>di</strong>to! – <strong>di</strong>sse con scherzosasolennità Kathie.– Desidero baciarti! – ma non le lasciò il tempo <strong>di</strong>rispondere, baciandola dolcemente mentre il cuore <strong>di</strong> leisembrava impazzire per l'emozione.– Sarà bene rientrare! – propose Kathie cercando <strong>di</strong>contenere la propria emozione. Tornarono a danzare mentreil cuore le batteva impazzito per la gioia.Il maggiordomo intanto si avvicinò alla padrona e lesussurrò sommessamente: – Padrona! <strong>La</strong> moglie <strong>di</strong>Connors sta per partorire e vuole voi. Le abbiamo detto<strong>del</strong>la festa ma non vuole sentire ragioni! –– Dille che sarò da lei fra un minuto! – rispose e fecechiamare le nipoti quin<strong>di</strong> informò gli invitati.– Signori, vi prego <strong>di</strong> scusarmi ma la moglie <strong>di</strong> unmio mandriano sta per avere un bambino e dobbiamocorrere da lei. Voi potete comunque restare e <strong>di</strong>vertirvi! –Corinne ed i suoi nipoti vollero seguire Helen efurono in molti a <strong>di</strong>sapprovare sia l'una che l'altra <strong>del</strong>le due16


donne, ma entrambe non se ne curarono e raggiunsero infretta la casa dei Connors che li accolsero come una vera epropria bene<strong>di</strong>zione <strong>del</strong> Cielo!– Kathie, seguimi. Tu, Melissa resta con i bambini! –or<strong>di</strong>nò la nonna che però non riuscì a convincere Corinne arestare con Melissa. Kathie entrò con orgoglio nella camerada letto, felice che la nonna l'avesse scelta per la primavolta. Obbedì scrupolosamente agli or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> lei per più <strong>di</strong>tre ore, finché finalmente giunse il grande momento. <strong>La</strong>signora Connors si <strong>di</strong>batteva molto e Kathie, mentre leasciugava il sudore e le parlava dolcemente, non ricordava<strong>di</strong> aver mai visto una persona soffrire <strong>di</strong> più. Con unosforzo terribile il bimbo nacque e dopo la sculacciata <strong>di</strong>nonna Helen, iniziò subito ad assor<strong>di</strong>rle con i suoi strilli.– Nonna! – gridò Kathie mentre cercava <strong>di</strong> tenereferma la madre che aveva ripreso a <strong>di</strong>battersi ed alamentarsi.– Ce n'è un altro! – esclama sorpresa Corinne e <strong>di</strong>nuovo aiutarono la donna a far nascere il gemello. Quandofinalmente anche la bimba iniziò a piangere e fu lavata,profumata ed avvolta in una morbida coperta, la nonna laporse a Kathie.– Su, va' a presentarla al padre! – le <strong>di</strong>sse.Kathie era frastornata e profondamente turbata: avevaprovato tanta pena per quella donna che si era <strong>di</strong>menata peril dolore <strong>del</strong> parto, ma che poi aveva visto subito sorridere<strong>di</strong> gioia appena stretto a sé i suoi gemelli appena nati, comese la sofferenza <strong>di</strong> prima non fosse mai esistita. Prese labimba fra le braccia ed entrò in cucina insieme a Corinneche reggeva il maschio, e sentiva il cuore riempirsi <strong>di</strong>tenerezza quando il padre prese fra le braccia robuste ma17


tremanti per l'emozione, i due piccolini. Erano tutti un po'stanchi quando tornarono a casa dove gli ospiti se ne eranoandati ormai da un pezzo.– Va a riposarti, cara! Sarai sfinita – la esortòdolcemente Helen.– Non potrei dormire nonna! Del resto è quasi l'alba el'ora <strong>di</strong> far correre Nelson. Il tempo <strong>di</strong> cambiarmi e via! –rispose la nipote e la nonna la lasciò andare.Come era silenziosa la campagna a quell'ora, cosìdesolata ed abbandonata da tutti! Solo il tonfo sordo deglizoccoli <strong>di</strong> Nelson sul terreno, rompeva quella pace cosìprofonda. Arrivarono fino al lago e, mentre il cavallofaceva colazione con l'erba fresca <strong>di</strong> rugiada, Kathie salìsulla grande quercia per ammirare lo splen<strong>di</strong>do scenarioche precedeva e seguiva la nascita <strong>del</strong> sole. Era triste perl'imminente partenza <strong>di</strong> Philip e con la sensazione chequella fine d'estate portasse qualcosa <strong>di</strong> brutto per lei.Scacciò con rabbia quei pensieri funesti e fece ritornoa casa per consumare l'ultima colazione insieme a lui.Quando più tar<strong>di</strong> Kathie e Philip si ritrovarono al canilenon riuscirono a parlare che a monosillabi.– Domani mattina partirete presto! – iniziò Kathiementre passava in rassegna le dozzine <strong>di</strong> cani e portando il<strong>di</strong>scorso sull'argomento che più interessava entrambi.– Sì, purtroppo. Tra poco dovrò partire con Alexanderper gli Stati Uniti, dove stu<strong>di</strong>eremo per due anni ma torneròa prendere la mia Principessa <strong>del</strong> <strong>La</strong>go, se mi aspetterà! –promise Philip e lei gli sorrise come a suggellare cosìquella promessa.<strong>La</strong> partenza l'indomani fu dolorosa per tutti ma lepromesse e le speranze per il futuro li sostenne. L'estate18


giunse al termine e l'autunno già annunciava il suo ritornoriempiendo il viale, il giar<strong>di</strong>no ed ogni angolo <strong>di</strong> foglieingiallite che, malinconiche cadevano dagli alberi, quandola nonna riunì le nipoti in salotto.– Ho deciso che è bene per Melissa frequentare uncollegio fino ai 18 anni! – annunciò.– Ed io nonna? – chiese Kathie.– Tu mi sei necessaria qui! – rispose.– Perché proprio io devo andare in collegio? –protestò Melissa.– Perché tu non ami abbastanza questa terra, perciòdovrai farti un'istruzione degna <strong>del</strong>l'uomo che ti sposerà.Kathie non ha bisogno <strong>di</strong> collegi visto che i suoi stu<strong>di</strong> sonoottimi anche qui! – le spiegò la nonna ponendo fine alla<strong>di</strong>scussione. Kathie però non era felice: da un meseattendeva inutilmente notizie <strong>di</strong> Philip. Non riusciva aspiegarsi perché lui non le scrivesse: possibile che lalontananza gli avesse fatto già <strong>di</strong>menticare la promessa?Lei sperava <strong>di</strong> no, ma il tempo passava mentre la speranzasi affievoliva. Per Kathie però la vita aveva riservato altridolori e prove <strong>di</strong>fficili da superare. Melissa si trovava da unmese in collegio, quando nonna Helen si ammalò. All'iniziosembrò una semplice influenza, ma era già preoccupante inuna donna che, come lei, non era mai stata malata. Il dottorJansen faceva continue visite all'ammalata ma senzaregistrare miglioramenti. Kathie, seguendo gli or<strong>di</strong>ni <strong>del</strong>lanonna, mandava avanti la fattoria ma il terrore <strong>di</strong> doverperdere quella donna così importante per lei, le impe<strong>di</strong>va <strong>di</strong>sentire la fatica <strong>del</strong> nuovo lavoro e <strong>del</strong>le molteresponsabilità.Una sera Kathie attendeva che il dottor Jansen19


concludesse la solita visita quando George, ilmaggiordomo, le annunciò che la padrona desideravaparlarle. Kathie timidamente entrò nella grande ed oscuracamera da letto <strong>del</strong>la nonna, la stessa dal giorno <strong>del</strong> suomatrimonio, dove era nato anche suo padre.– Kathie! – la chiamò Helen.– Sono qui, nonna! –– Avvicinati cara, devo parlarti! – quando le fuaccanto continuò. – Cara figliola devo farti unaconfessione. È da tempo che sono malata, anche se hocercato <strong>di</strong> nascondervelo. Ora è giunta la mia ora, anche sesperavo <strong>di</strong> vedervi entrambe sistemate. Chiama Melissaaffinché possa rivederla in tempo e non piangere, lapadrona <strong>di</strong> queste terre deve essere forte e coraggiosa, perquesto ho scelto te! –– Oh, nonna, non mi lasciare! – la supplicò<strong>di</strong>speratamente Kathie.– Non posso farci niente. Promettimi che avrai cura <strong>di</strong>tua sorella e <strong>del</strong>la tenuta. <strong>La</strong> mia terra, la terra dei nostri aviora è nelle tue mani! –– Lo farò nonna! – promise Kathie respingendo lelacrime.– Ora va' e chiama tua sorella! –Melissa tornò due giorni dopo appena in tempo.Erano in salotto, sedute l'una <strong>di</strong> fronte all'altra insilenzio, davanti ad un caminetto ancora spento, quando ildottore entrò il volto cupo, cercando <strong>di</strong> trovare le paroleadatte per iniziare il <strong>di</strong>scorso.– È morta? – chiese Kathie aiutandolo, lui annuì insilenzio e Melissa le si gettò fra le braccia in lacrime. –Componetela, tra poco arriveranno i vicini per visitarla.20


Fate in modo che tutto sia perfettamente in or<strong>di</strong>ne! –comandò Kathie alla servitù in tono fermo che ricordava lanonna. Affidò la sorella alle cure <strong>del</strong> dottor Jansen, perchéla calmasse, quin<strong>di</strong> raggiunse la scuderia, sellò Nelson ecorse fino al lago. Sdraiata sull'erba con il viso fra le mani,lontana da sguar<strong>di</strong> in<strong>di</strong>screti, Kathie poté finalmente darelibero sfogo al proprio dolore da giorni represso.I funerali furono semplici come la nonna avevastabilito, c'era molta gente che la conosceva e stimava emolti altri sconosciuti. Mancava solo la PrincipessaCorinne costretta a letto dal dolore immenso per la per<strong>di</strong>ta<strong>di</strong> colei che amava come una sorella. Il testamento nonriservò sorprese: la tenuta e tutti gli averi <strong>di</strong> famigliaspettavano a Kathie, mentre a Melissa fu assegnata unaren<strong>di</strong>ta generosa ed i gioielli <strong>del</strong>la madre.– Ora non occorre più che io torni in collegio! –osservò Melissa mentre Kathie la fissava sorpresa.– Tonerai in collegio invece! –– Non voglio tornarci! So io ciò che è meglio per ilmio futuro! –– Tu tornerai in collegio! – concluse Kathie con tonorisoluto a chiudere una <strong>di</strong>scussione che riteneva inutile.Melissa offesa fece le valige e tornò a scuola.Come era grande la vecchia casa ora che gli invitati alfunerale se n'erano andati e Melissa era partita! Grande,vuota e silenziosa!– Padrona, devo accendere il fuoco e le luci? – chieseil maggiordomo.– Sì, George, grazie. Inizia a far freddo – risposetristemente ma il gelo era dentro <strong>di</strong> lei.– Quest'inverno si preannuncia terribile – sospirò21


George.– Lo so. Dovremo mettere da parte molte provvisteper uomini ed animali. Domani fate chiamare ilsovrintendente. – Iniziava così la nuova vita <strong>di</strong> Kathie, unavita che la obbligava a dover provvedere al sostentamento<strong>di</strong> molte vite. Sapeva che non sarebbe stato facile ma era lasua vita e non ci avrebbe rinunciato neanche <strong>di</strong> fronte allapiù grande <strong>del</strong>le <strong>di</strong>fficoltà pur <strong>di</strong> viverla. Il mattinoseguente Kathie non mancò al suo abituale appuntamentomattutino con Nelson, ma subito dopo colazione arrivò ilsovrintendente per <strong>di</strong>scutere le nuove <strong>di</strong>sposizioni perfronteggiare l'inverno.– Accomodatevi, signor Rogers! – <strong>di</strong>sse in<strong>di</strong>candoglila poltrona <strong>di</strong> fronte alla scrivania nell'ufficio che era stato<strong>del</strong>la nonna. – Vi ho fatto chiamare perché ho alcuniprogetti che intendo esporvi e sui quali voglio il vostroparere, sicuramente più esperto <strong>del</strong> mio. Intendo destinareil campo Nord come provvista <strong>di</strong> foraggio per il bestiame;il campo <strong>del</strong>la Torre che invece produce <strong>del</strong>l'ottima erba, apascolo. Dobbiamo invece procurarci altre provviste perl'inverno, quelle che abbiamo non sono sufficienti! –Kathie tacque e fissò il signor Rogers che sembrò riflettere,poi iniziò:– Sono d'accordo con lei! Abbiamo avuto una buonaannata ed abbiamo immagazzinato molte scorte macomunque è bene aumentarle, è più prudente – assentì.– Dovremo anche costruire una stalla più grande,abbiamo avuto molte nascite quest'anno. Ritengo chepotremmo costruirla <strong>di</strong>etro a quella vecchia che, con unopportuno rafforzamento <strong>del</strong> tetto, potremo usare comemagazzino o per qualsiasi altra necessità! – propose Kathie.22


– Darò subito l'or<strong>di</strong>ne per l'acquisto dei materiali –rispose Rogers.– Bene allora potete andare. – Uscì anche lei, ed ingroppa a Nelson, seguita da Red, fece un giro per i campiper parlare con i conta<strong>di</strong>ni e rendersi conto dei variproblemi esistenti. Nel Campo Ovest era iniziata la seminae Kathie si fermò ad osservare gli uomini che, con gestirapi<strong>di</strong>, gettavano nei solchi le sementi salutandola con unrispettoso cenno <strong>del</strong> capo. Nei campi accanto, alcunibraccianti liberavano il terreno dalle canne <strong>di</strong> granturcoormai secche, mentre altri seminavano avena e segale etutti salutavano con <strong>di</strong>screzione la nuova padrona. Fece unagaloppata fino al nuovo frutteto <strong>di</strong>etro casa e si avvicinò aiconta<strong>di</strong>ni.– Vedrà, signorina, quanta bella frutta avremo l'annoprossimo! – la rassicurò uno <strong>di</strong> loro.– Preparate bene il terreno e ne avremo senza dubbiomolta! – rispose lei.– Signorina, scusi se mi permetto ma avrei bisogno <strong>di</strong>un favore – continuò l'uomo timidamente.– Coraggio, Sam, parlate! Avete bisogno <strong>di</strong> qualcosa?– lo esortò.– Temo che il tetto <strong>del</strong>la mia casa non reggeràquest'inverno! – <strong>di</strong>sse alla fine il conta<strong>di</strong>no.– Appena arriverà il materiale per la stalla vi fareteaiutare da qualcuno e riparerete la casa dove necessita –stabilì la giovane.L'inverno arrivò e come era stato previsto fu subitoterribile. Kathie aveva deciso <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare una volta pertutte Philip e quell'estate, ma nelle sue sere solitarie, sedutadavanti al camino acceso, la mente volava lontana ed i23


icor<strong>di</strong> le si affacciavano alla mente ed era inutile tentare <strong>di</strong>scacciarli, tanto quanto chiedere al temporale, che infuriavafuori, <strong>di</strong> placare la propria ira.– Signorina, un fulmine è caduto sul vecchio olmo edun ramo è caduto sulla casa dei Neskins, rompendo il tetto!–Kathie scattò in pie<strong>di</strong> furiosa contro se stessa per nonaver fatto abbattere il vecchio e secco olmo, e per essersilasciata sorprendere dai ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong>menticando la sofferenzadegli altri.– Fateli venire qui! Abiteranno nell'ala sud <strong>del</strong>la casafinché la loro non sarà riparata! – or<strong>di</strong>nò.– Qui, signorina? – chiese stupito George.– Certamente! A cosa serve una casa così grande aduna persona sola? –– Bene, vado a chiamarli! – <strong>di</strong>sse George.– Aspettate, vengo con voi! – <strong>di</strong>sse Kathie infilandol'impermeabile.A nulla valsero i rimproveri <strong>del</strong> povero George, laragazza uscì con Rogers sotto quel <strong>di</strong>luvio per provvedereallo sfollamento dei Neskins ed al salvataggio <strong>del</strong>le lorocose. Fece quin<strong>di</strong> il giro <strong>del</strong>le altre famiglie per assicurarsi<strong>del</strong> loro stato e furono in molti a trovare riparo nella grandecasa, mentre gli altri furono riforniti <strong>di</strong> viveri e coperte inabbondanza. <strong>La</strong> bufera passò, i danni furono riparati infretta ed il lavoro riprese sereno. Le feste <strong>di</strong> Natale eranoalle porte e tutta la tenuta sentiva nell'aria la magicaatmosfera che le precedeva.Melissa annunciò il suo ritorno con un gruppo <strong>di</strong>amici, notizia che <strong>di</strong>spiacque a Kathie che non amava avereestranei per casa. Tutta la villa comunque fu addobbata a24


dovere e George scelse nel bosco il bello degli abeti.Kathie preparò i doni per le famiglie che lavoravano nellatenuta e riunì la servitù per preparare il necessario peraccogliere gli ospiti.– Mi <strong>di</strong>spiace darvi tanto lavoro per Natale ma miasorella ha invitato un paio <strong>di</strong> amici suoi che trascorrerannole feste qui con noi. Dovremo accoglierli come si deveperciò <strong>di</strong>amoci da fare. <strong>La</strong> casa va lustrata da cima a fondo.Per quanto riguarda la cucina, mi affido a lei signoraRoper. Non dovrà mancare nulla, ma nulla dovrà andaresprecato! –Naturalmente Kathie fu la prima a rimboccarsi lemaniche e a darsi da fare. Tre giorni prima <strong>di</strong> Natale giunsea rallegrare ancora <strong>di</strong> più la fattoria, un nuovo vitellino.Kathie aiutava la povera bestia a dare alla luce la propriacreatura, quando il garzone entrò nella stalla gridando:– Padrona! Padrona, è arrivata la signorina Melissacon i suoi amici! –– Chiu<strong>di</strong> quella porta, per tutti i demoni <strong>del</strong>l'inferno!Non ve<strong>di</strong> che questa bestia sta partorendo? – gli gridò e poicon più calma riprese: – Dille che quando avrò finito saròda lei e se non le va bene, puoi <strong>di</strong>rle che la prossima voltafarà bene a tornare il giorno stabilito. Ora va e chiu<strong>di</strong>quella dannata porta! –Quando un'ora dopo Kathie rientrò in casa, Melissalasciò gli amici in salotto e la seguì sullo scalone alquantofuriosa ma non <strong>di</strong>sse nulla finché la porta <strong>del</strong>la stanza daletto <strong>del</strong>la sorella non si chiuse alle loro spalle.– Ti sembra questo il modo <strong>di</strong> comportarti con i mieiospiti? Non ti sei nemmeno degnata <strong>di</strong> salutarcipreferendoci la stalla! –25


– E tu? Sei arrivata con due giorni <strong>di</strong> anticipo e senzaavvertire. Avevi detto che portavi due amici e arrivi conquattro. Ti sembra <strong>di</strong> aver agito bene? –– Non immaginavo che li avresti trattati così. Se loavessi saputo non li avrei invitati <strong>di</strong> certo! –– Senti, Melissa, stamani mi sono alzata alle 4, hoavuto un sacco <strong>di</strong> lavoro da sbrigare, un sacco <strong>di</strong> problemida risolvere. Bess, il cane da tartufo, ha partorito duecuccioli e poi è arrivato il vitellino. Sono stanca e vogliofarmi un bagno caldo, cambiarmi, cenare, rilassarmiascoltando buona musica davanti al caminetto e coricarmi.Non ho voglia <strong>di</strong> <strong>di</strong>scutere e tanto meno <strong>di</strong> litigare con tequin<strong>di</strong>, chiu<strong>di</strong> il becco e lasciami in pace, chiaro? –concluse Kathie risoluta e lasciò che Melissa uscissesbattendo la porta.<strong>La</strong> cena fu silenziosa da parte <strong>di</strong> Kathie ma, incompenso, Melissa ed i suoi amici, non curandosi <strong>del</strong>losguardo accigliato <strong>del</strong>la padrona <strong>di</strong> casa, facevano unchiasso che avrebbe fatto rigirare nonna Helen nella tomba!Lei aveva sempre imposto il silenzio a tavola, al massimouna conversazione ben educata.– Oh, Kathie! Sapessi come mi piace quella scuola!Ho conquistato un sacco <strong>di</strong> amici! – esclamò entusiastaMelissa.– Io so solo che frequentare quella scuola ti ha fatto<strong>di</strong>menticare le buone maniere, tesoro! – osservò aspraKathie.– Signorina, i signori Connors desiderano parlarle! –– Fateli entrare, George – or<strong>di</strong>nò Kathie alzandosi. Idue conta<strong>di</strong>ni entrarono con la gemella nata quell'estate esalutarono la giovane donna ed i suoi ospiti.26


– Scusate il <strong>di</strong>sturbo, signorina, ma dobbiamo recarciin città dal nostro figlio maggiore e non possiamo portarecon noi la bimba. Non è ancora abbastanza forte dopol'influenza e se poteste affidarla a persone <strong>di</strong> vostrafiducia... – le spiegò il conta<strong>di</strong>no.– <strong>La</strong> terrò io, non preoccupatevi. <strong>La</strong> piccola Helenstarà con me fino al vostro ritorno e non <strong>di</strong>sturberà affatto.George fate preparare la stanza accanto alla mia, la bimbadormirà lì – or<strong>di</strong>nò Kathie.I genitori <strong>del</strong>la piccola la ringraziarono calorosamentee se ne andarono tranquilli. Kathie prese la piccola fra lebraccia e la portò in salotto. Si sedette sulla se<strong>di</strong>a a dondolo<strong>del</strong>la nonna, un <strong>di</strong>sco <strong>di</strong> Mozart che spandeva una dolcemelo<strong>di</strong>a e la bimba che le si appisolava fra le braccia, lerestituirono un po' d'antica serenità. Kathie cullava lapiccola teneramente facendo oscillare lentamente la se<strong>di</strong>aquando la musica si interruppe per ricominciare quasisubito, con un ritmo in<strong>di</strong>avolato che spaventò la bambina.– Che <strong>di</strong>avolo combini? – gridò Kathie alla sorella cheballava con gli amici e affidando la bambina alle braccia <strong>di</strong>uno stralunato George che la portò in un'altra stanza.– Ho messo su un po' <strong>di</strong> musica moderna. Qui sembraun mortorio e tu più rimbambita ed ammuffita <strong>di</strong> nonnaHelen buon'anima! – rispose ridendo Melissa.– Fila in camera tua e restaci finché non mi farai le tuescuse! – or<strong>di</strong>nò Kathie a Melissa duramente e la sorella,sorpresa, salì nella sua stanza, mentre l'altra con calma,prese il <strong>di</strong>sco e si volse verso gli ammutoliti ospiti.– Questo suppongo sia vostro, signori! Bene, ve lorendo ma se sentirò ancora una volta questa robarumoreggiare in questa casa, vi sbatto fuori tutti quanti! –27


– A quanto pare le buone maniere non sono <strong>di</strong> casaqui! – osservò uno <strong>di</strong> loro – Si usa maltrattare gli ospiti! –– Ospiti? Ho avuto modo <strong>di</strong> osservarvi signori esignorine, ed ho più stima dei miei cani che <strong>di</strong> tutti voimessi insieme. Siete arrivati qui con la presunzione <strong>di</strong> fare ivostri como<strong>di</strong>, ma questa è casa mia e si fa a modo mio –replicò Kathie per niente intimorita.– E se non fossimo d'accordo? – chiesero i ragazzi.– <strong>La</strong> porta è quella! Buonanotte, signori! –Maestosa come una regina si <strong>di</strong>resse verso lo scalonee leggera, con grazia lo salì e raggiunse la propria stanza. Ilmattino seguente, alle 8 in punto, Melissa ed i suoi amici siaccomodarono a tavola per la colazione ma Kathie non eraancora tornata dalla sua cavalcata mattutina. Rientrò pocodopo sorridente, <strong>di</strong>mentica forse <strong>del</strong>la <strong>di</strong>scussione <strong>del</strong>lasera precedente, l'accompagnava Lord Brussel.– Scusate il ritardo! – <strong>di</strong>sse Kathie facendosi aiutareda George a togliersi gli stivali – Ho trovato tracce <strong>di</strong>bracconieri nel bosco e subito dopo colazione dovremocercare eventuali trappole o animali feriti. Tornando hoincontrato Lord Brussel. <strong>La</strong> prego mylord <strong>di</strong> unirsi a noiper la colazione –– Conoscendo la bontà <strong>del</strong>la vostra cucina non possorifiutare il tuo invito! – rispose l'anziano Lord – Più tar<strong>di</strong>però desidero parlare con te. – Kathie annuì.Finita la colazione scappò via <strong>di</strong>retta al canile dovescelse i segugi migliori ed insieme a Rogers ed alguar<strong>di</strong>acaccia, s'inoltrarono nel bosco. Era uno scenariofantastico a vedersi: gli alberi erano ricoperti <strong>di</strong> neve e <strong>di</strong>ghiaccio ed i loro rami si piegavano fino quasi a spezzarsi.Camminava affondando i pie<strong>di</strong> nella fresca e soffice coltre,28


il fucile sotto il braccio ed il fe<strong>del</strong>e Red, un bullmastif dalpelo fulvo, con il muso nero, che con fatica, tratteneva alguinzaglio e la trascinava seguito dagli altri cani. Kathieprocedeva attenta, con gli occhi fissi sulla neve la qualepoteva nascondere qualche trappola insi<strong>di</strong>osa o le tracce <strong>di</strong>un animale ferito.– Divi<strong>di</strong>amoci! Ricordate due colpi <strong>di</strong> fucile sescoprite qualcosa, tre se siete in pericolo! – or<strong>di</strong>nò Kathie.Proseguì con Red per un altro po' finché il cane iniziò adagitarsi come se avvertisse la presenza <strong>di</strong> qualcuno maKathie non era ancora in grado <strong>di</strong> saperlo.– Cosa c'è piccolo mio? Hai sentito qualcosa vero? Unbracconiere forse. Bene, gli prepareremo una bellaaccoglienza, vero amico mio? – Red sembrava capire leparole <strong>del</strong>la giovane padrona e le stava vicino come perproteggerla assaporando con gioia le sue dolci carezze.Proseguirono con cautela finché scoprirono le orme <strong>di</strong> unanimale ferito che lasciarono Kathie perplessa.– Sembrano le tracce <strong>di</strong> un cane! Non può essere deinostri, non ne mancano alla fattoria e mi pare assai stranoche ne sia entrato uno nella riserva! –Avanzarono ancora mentre Red si faceva sempre piùirrequieto tanto che Kathie non riuscì a trattenerlo. Loinseguì correndo e quando lo ebbe raggiunto per poco nonle prese un colpo: steso lì, sulla neve macchiata <strong>del</strong> suostesso sangue, al limite <strong>del</strong>le proprie forze, giaceva un lupobellissimo.– Buono, Red! Vieni qui da bravo. Non spaventarlo! –<strong>di</strong>sse Kathie accarezzandolo. Si avvicinò piano piano allostupendo animale sofferente, cercando <strong>di</strong> tranquillizzarlofinché lo raggiunse e constatò che aveva una brutta ferita29


alla zampa destra anteriore. Continuò ad accarezzare il lupomentre sparava i due colpi <strong>di</strong> fucile per avvertire icompagni. I due uomini arrivarono <strong>di</strong> corsa con i cani erimasero <strong>di</strong> stucco nel trovare la padrona intenta acoccolare il lupo, che le si strofinava addosso come undocile cagnolino.– È una femmina e deve avere i cuccioli qua attorno.È ferita alla zampa ed ha bisogno <strong>di</strong> cure. Stern, lei devetornare alla fattoria per prendere una slitta ed intantomanderà a chiamare il dottore: lo voglio trovare lì per ilnostro ritorno. Noi cercheremo i cuccioli mentre Redbaderà al lupo! – concluse rivolta a Rogers.Chiamò Frida, un bellissimo Gran Blue <strong>di</strong> Guascognache si mise ad annusare palmo a palmo il terreno intorno.Non dovettero andare lontano per trovare i due tenericuccioli che, timorosi, accettarono le carezze <strong>di</strong> una Kathieche la gioia <strong>di</strong> quella scoperta aveva fatto tornare bambina.Tornarono dalla lupa con i suoi piccoli ed attesero conimpazienza l'arrivo <strong>del</strong>la slitta. Giunti alla fattoria, ilveterinario si prese cura <strong>del</strong>l'animale, rassicurando laragazza sulla pronta, ma un po' lunga guarigione e Kathieraggiante più che mai, uscì dalla vecchia stalla perinformare la sorella.– Melissa! Pensa, avevamo dei lupi nel bosco e non losapevamo! – le <strong>di</strong>sse sod<strong>di</strong>sfatta.– Sai che allegria! Dovremo vivere con il terrore checi sbranino! – commentò.– Ma che sciocchezze <strong>di</strong>ci? Nessun animale ti farà <strong>del</strong>male se lo si tratta con rispetto e amore e tanto meno unlupo. Forse tu sei rimasta alla favole <strong>del</strong>la nonna e non tisei accorte che streghe, gnomi e fate non esistono, come30


non esiste il principe azzurro! – le fece notare con amaraironia. Andò quin<strong>di</strong> ad occuparsi <strong>del</strong>la piccola Helen edopo pranzo si ritirò nello stu<strong>di</strong>o con Lord Brussel.– Bene, mylord, volevate parlarmi quin<strong>di</strong>approfittatene, ora o mai più – scherzò Kathie.– Tua nonna aveva molta stima in me e mi confidavaspesso i suoi progetti. Durante l'ultima festa per esempio,fra le tante cose, mi accennò al suo desiderio <strong>di</strong> trovarti unmarito – iniziò il Lord.– Non me ne ha mai parlato! – osservò imbarazzata.– Ho riflettuto molto sul fatto che abbia espressoproprio a me questo suo desiderio. Forse pensava <strong>di</strong> unirele nostre famiglie e le terre con un matrimonio! – le fecenotare Lord Brussel.– Mylord, non so quali fossero le intenzioni <strong>di</strong> mianonna su tale argomento ma attualmente, sono troppooccupata per pensare al matrimonio ed ho troppi uomini <strong>di</strong>cui preoccuparmi, senza doverne aggiungere un altro. Viassicuro comunque, caro Lord Brussel, che se il pensiero<strong>del</strong> matrimonio verrà a turbare i miei sonni, ve lo faròsapere – concluse Kathie con voce amabile ma decisa aconcludere il <strong>di</strong>scorso e per esserne sicura, uscì perraggiungere la sua gente al lavoro. Al suo ritorno LordBrussel era partito lasciandole i suoi saluti e le sue scuse;Kathie tirò un sospiro <strong>di</strong> sollievo. <strong>La</strong> cena fu silenziosacome il passaggio in salotto per l'ascolto <strong>di</strong> un po' <strong>di</strong>musica, fino all'ora <strong>di</strong> andare a letto.– Kathie! – la fermò Melissa – Non ti ho ancorachiesto scusa per quanto è accaduto. –– Le tue scuse sono accettate, ma è ora che tu crescaragazza mia. Da domani verrai con me, anche i tuoi amici,31


se lo desiderano, potranno venire. Incominceremo con lostringere amicizia con i lupi! – annunciò Kathie e Melissaacconsentì. – A proposito per le 6.00 in cortile! –Furono tutti puntuali nonostante il buio ed il freddo <strong>di</strong>fuori, in confronto al tepore dei propri letti ma la giornatasi presentava troppo emozionante.– Bene, vedo che ci siete tutti! Sono contenta! Oraan<strong>di</strong>amo a vedere cosa combinano i lupacchiotti e la loromamma, poi faremo <strong>di</strong> nuovo un giro per il bosco con icani! – annunciò Kathie.– Avete dei cani? – chiese entusiasta un ragazzo.– Certo! Abbiamo 21 razze <strong>di</strong>verse! – spiegò Kathie.I lupacchiotti e la loro mamma stavano bene e Melissariuscì a vincere la propria paura lasciandosi trasportaredalla tenerezza. Il giro <strong>del</strong>la tenuta riscosse l'attenzione<strong>del</strong>la giovane che per la prima volta si mostrava interessata<strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>del</strong>la proprietà.– Hai fatto far notevoli progressi alla fattoria! –constatò Melissa sod<strong>di</strong>sfatta.– Vedrai a Primavera che splendore! – le assicurò lasorella.– Tornerò per quel tempo, prometto. Ami molto questaterra e la nonna ha fatto bene a lasciarla a te! –– È anche tua ed un giorno imparerai ad amarla nesono certa – la tranquillizzò.<strong>La</strong> colazione fu accolta con vero piacere e sembròancora più buona, forse perché erano più affamati.– Io sono sicura che i tuoi amici gra<strong>di</strong>rebbero venirecon noi nel bosco e ce li porteremo in slitta! – proposeKathie e gli altri accettarono all'unanimità con grandeentusiasmo. – George, fate preparare le slitte! –32


Infagottati dalla testa ai pie<strong>di</strong> partirono a bordo <strong>del</strong>leslitte per raggiungere il bosco. Una volta arrivati,lasciarono i tre uomini <strong>del</strong>la fattoria <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a mentre iragazzi s'inoltrarono con tre cani, il guar<strong>di</strong>acaccia e Kathiearmati alla testa <strong>del</strong> gruppo.– Che genere <strong>di</strong> animali ospitate? – chiese Ken, quelloche sembrava il più interessato.– Diverse specie. <strong>La</strong>ggiù, per esempio, c'è unacaverna che ospita una famiglia <strong>di</strong> orsi bruni. <strong>La</strong> femminaavrà dei piccoli. Li conosco bene e non sono i soli orsi,spesso vengono in Primavera, quando il ghiaccio siscioglie, lungo le rive <strong>del</strong> fiume o <strong>del</strong> lago, nei luoghi piùselvaggi, per bagnarsi. Poi abbiamo animali da pelliccia,ro<strong>di</strong>tori, cinghiali, daini, cervi e caprioli. Fra gli uccelliospitiamo strolaghe, cormorani, aironi, ogni tipo <strong>di</strong> volatileacquatico – rispose Kathie.– È un vero zoo! – esclamò l'altro ragazzo.– No, non è uno zoo ma una riserva naturale dove tuttipossono essere ammessi, tranne i bracconieri! – lo corresseKathie.Anche il bosco li entusiasmò e la giovane padrona <strong>di</strong>casa fu un'ottima guida ed una fonte inesauribile <strong>di</strong> notiziee curiosità.Il giorno <strong>di</strong> Natale, la villa splendeva <strong>di</strong> mille luci,come il grande abete e come quest'ultimo, era ricca <strong>di</strong>addobbi. Melissa approvò la decisione <strong>di</strong> Kathie <strong>di</strong> regalaredegli oggetti utili alle famiglie dei <strong>di</strong>pendenti ed insieme, ilgiorno <strong>del</strong>la vigilia, li <strong>di</strong>stribuirono. <strong>La</strong> mattina <strong>di</strong> Nataleera permesso dormire un po' <strong>di</strong> più ma né Kathie néMelissa ne approfittarono, preferendo alzarsi alle primeluci <strong>del</strong>l'alba per de<strong>di</strong>carsi alla preparazione dei dolci. Si33


itrovarono qualche ora dopo con gli amici per la primacolazione abbondantissima.– Bene, ora che siamo rimpinzati in abbondanza,passiamo in salotto. Ci aspettano i regali! – li invitò Kathieseguita dagli altri guidati dalla curiosità. C'erano regali pertutti ma il più bello fu quello che Kathie fece alla sorella.– Tieni, Melissa, è per te! Spero <strong>di</strong> avere indovinato ituoi desideri. So che ami molto questo tipo <strong>di</strong> regalo – le<strong>di</strong>sse porgendole un pacchettino rosso molto elegante.– <strong>La</strong> collana <strong>di</strong> perle <strong>del</strong>la nonna! Ma è tua! <strong>La</strong> nonnal'ha lasciata a te con tutti gli altri suoi gioielli! – <strong>di</strong>ssesorpresa Melissa.– Lo so ma so anche che tu l'hai sempre desiderata e<strong>di</strong>o, te la regalo. Sono sicura che la nonna approverebbe! –– Oh, Kathie non lo merito! –– Poche storie! – brontolò la sorella allacciandole lastupenda collana. In tutta la tenuta si respirava aria <strong>di</strong> festaed i ragazzi potevano assaporarla in ogni angolo <strong>di</strong> essa.Uscirono per costruire un simpatico pupazzo <strong>di</strong> neve e poi,ragazzi contro ragazze, improvvisarono un'appassionanteguerra combattuta fino all'ultima... palla <strong>di</strong> neve!Naturalmente vinsero le ragazze! Tutto quel movimentoaccese loro l'appetito ed onorarono, con straor<strong>di</strong>nariaavi<strong>di</strong>tà le pietanze preparate per il pranzo natalizio.Anche il pomeriggio trascorse velocemente sciando,slittando o ad<strong>di</strong>rittura, rotolando sulla neve e Kathie si<strong>di</strong>vertì a terrorizzare gli ospiti lottando, per gioco, con unalano. Fu una giornata straor<strong>di</strong>naria, serena, piena <strong>di</strong> gioiae <strong>di</strong> allegria come da mesi non se ne vivevano alla fattoria.<strong>La</strong> conclusero davanti al camino mangiando succose arancee ascoltando carole natalizie.34


– Non gettare la carta che avvolge le arance, Annika!Gettala sul fuoco. Se si alza nell'aria, ti porterà fortuna! –consigliò Melissa all'amica.– È tar<strong>di</strong>! Vado a dormire, buonanotte! – <strong>di</strong>sse Kathiealzandosi e gli ospiti seguirono il suo esempio dopo pochiminuti.Era già da due ore circa che la casa era immersa nelbuio e nel silenzio, quando Kathie, che non riusciva adormire, decise <strong>di</strong> scendere in cucina per bere un bicchiere<strong>di</strong> latte caldo. Uscendo nel corridoio si stupì nel notareancora la luce accesa nella stanza <strong>del</strong>la sorella, una deboleluce che la preoccupò. Bussò leggermente per nonsvegliare gli altri e all'invito <strong>del</strong>la sorella, entrò. Melissaera in pie<strong>di</strong> davanti alla finestra <strong>del</strong> balcone aperta, unoscialle sulla vestaglia da camera, i capelli neri sciolti.– Che cos'hai? Perché non dormi? – le chiese Kathie.– Pensavo al nostro Natale senza la nonna. Mi mancada morire, sai? Pensavo anche che è molto tempo che nonci frequentiamo noi due. Ricor<strong>di</strong>? Da bambine litigavamosempre ma eravamo molto unite, col tempo purtroppo cisiamo allontanate. <strong>La</strong> vita rende gli uomini perfi<strong>di</strong>,meschini, pronti a fare <strong>del</strong> male ingiustificato a chi li ama.Ho sempre creduto che la nonna ti preferisse, che tu fossi ilsuo “tesoro”, bella, buona, brava nello stu<strong>di</strong>o, legata aquesta terra come lei. Io invece mi sentivo la “pecora nera”<strong>di</strong>menticata da tutti in famiglia. Vi ho o<strong>di</strong>ate, come hoo<strong>di</strong>ato anche questo posto! Solo ora so <strong>di</strong> essermi sbagliata.Col mio atteggiamento vi allontanavo sempre più – unalunga confessione che Kathie ascoltò con un'espressione <strong>di</strong>muto e doloroso stupore.– Mio Dio, Melissa! Se avessi solo immaginato! Mi35


endo conto che non ti conosco affatto malgrado tutto iltempo vissuto insieme! <strong>La</strong> nonna ed io abbiamo commessodei gravi errori ma ti abbiamo amata molto. Questa casa èla nostra casa, mia e tua. Io l'amo molto ma ora so cheanche tu l'ami, come tutto ciò che la circonda! Quella làfuori è la nostra vita, il nostro mondo, la nostra genteMelissa, mia e tua, capisci? Noi apparteniamo ad essa! –– Tutto questo è tuo, Kathie. <strong>La</strong> nonna lo ha lasciato ate... –– Perché credeva che tu non lo volessi ma, se vuoi,sarà anche tuo! Insieme possiamo fare gran<strong>di</strong> cose e lafattoria potrà <strong>di</strong>ventare più bella che mai ma ho bisogno <strong>di</strong>te. Ti sto chiedendo <strong>di</strong> restare, Melissa – la sorella laguardò sorpresa.– Sei tu che devi stabilire se devo o non ripartire. Nondevi chiedermelo ma or<strong>di</strong>nare, sei la padrona! – le fecenotare Melissa.– Non più. Da questa sera posso solo chiedertiqualcosa. Ora puoi decidere da sola, Melissa, vuoi restare?–– Sì, lo voglio Kathie! Oh, sapessi quanto l'hodesiderato in questi mesi! – si abbracciarono felici.– Questo è il regalo più bello! Ora rientriamo o ciprenderemo un malanno! – le consigliò Kathie. – Sarà benecoricarci. Domani la nuova padrona dovrà conoscere tutto etutti. –Il mattino seguente cavalcarono insieme per prepararsialla giornata che le attendeva; al loro rientro Kathie or<strong>di</strong>nòa George <strong>di</strong> riunire la servitù e <strong>di</strong> suonare la campana perriunire i <strong>di</strong>pendenti. Fecero colazione con gli amici e poi<strong>di</strong>edero l'annuncio a tutta la tenuta.36


– Da oggi la fattoria avrà due padrone: Kathie eMelissa Spencer Davis! – seguì un breve silenzio chepreoccupò Melissa, timorosa <strong>di</strong> essere rifiutata, ma non fucosì. L'esplosione <strong>del</strong>le grida festose <strong>di</strong>ssipò ogni timore.Le due sorelle, con gli amici, salirono a cavallo per il solitogiro <strong>del</strong>la campagna che Kathie abitualmente faceva dasola, ma questa volta giunse più lontano, portando gli ospitifino al confine sud <strong>del</strong>la proprietà che culminava in cimaad una collinetta.– Guarda laggiù, Melissa! – <strong>di</strong>sse Kathie in<strong>di</strong>candouna vasta <strong>di</strong>stesa pianeggiante coperta da un'immacolatacoltre bianca.– <strong>La</strong> valle <strong>del</strong> Syn! – osservò Melissa senza capire.– Sì, la valle <strong>del</strong> Syn col fiume che scorre laggiù. Saicosa ci vedo io fra qualche mese? Tanta erba fresca, tenerae buonissima con una numerosa mandria <strong>di</strong> bovini chepascolano placi<strong>di</strong> al sole. A tratti invece ci vedo i nostricavalli, sono un po' indecisa! –– Ma, Kathie, quella valle appartiene agli Stanford! –le fece notare la sorella.– <strong>La</strong> nonna <strong>di</strong>ceva che il denaro liquido va investito enoi lo faremo comprando quella valle. D'altra parte gliStanford hanno bisogno <strong>di</strong> denaro! Che ne pensi? –– Devo ancora imparare ma l'idea mi piace! –Iniziarono il nuovo anno facendo progetti per ilfuturo, <strong>di</strong>scutevano insieme come trattare un terreno ocome occuparne un altro e Melissa, con l'insegnamento<strong>del</strong>la sorella, imparava rapidamente e la loro vitatrascorreva serena. Da qualche giorno però Kathie avevanotato un mutamento nella sorella che era tornata ad essereun po' scostante e chiusa in se stessa. Quel giorno poi c'era37


stata una gran mole <strong>di</strong> lavoro da svolgere ed eranoentrambe più stanche <strong>del</strong> solito, perciò Melissa si alzò dallasua poltrona accanto al camino per coricarsi. Era pallida esi reggeva con fatica, seguita dallo sguardo preoccupato<strong>del</strong>la sorella.– Ti senti bene Melissa? –– Sono solo un po' stanca – ma non fece che pochipassi verso la porta, che crollò priva <strong>di</strong> sensi sul pavimento.– George! – chiamò Kathie soccorrendo la sorella.Il maggiordomo la aiutò ad alzare la giovane ed a<strong>di</strong>stenderla, poi corse a cercare qualcuno da mandare daldottor Jansen. L'anziano me<strong>di</strong>co visitò accuratamenteMelissa che intanto aveva ripreso conoscenza e si eracoricata.– Dottore, è come temevo? – chiese, il me<strong>di</strong>co annuì –Se non le <strong>di</strong>spiace vorrei <strong>di</strong>rlo io a Kathie. Per favore lafaccia entrare! –Kathie attendeva preoccupata davanti alla porta chiusa<strong>del</strong>la camera da letto <strong>del</strong>la sorella, con l'ansia che andavaaumentando minuto dopo minuto. Finalmente la porta siaprì ed il dottore la invitò ad entrare.– Kathie, Melissa vuole parlarti! – le annunciò e laragazza iniziò a presagire qualcosa <strong>di</strong> terribile.– Che cosa c'è? – chiese tanto per sbloccare latensione.– Kathie, io, aspetto un bambino! – lo sguardo <strong>di</strong>Melissa frugava in quello <strong>del</strong>la sorella per capire isentimenti <strong>di</strong> lei, ciò che lei sentiva in quel momento.– Quando è accaduto? – le chiese Kathie con un filo <strong>di</strong>voce.– Due mesi fa. Ero a scuola quel fine settimana38


quando fui invitata ad una gita. Lui mi <strong>di</strong>sse che c'eranoaltri ragazzi, amici suoi, invece scoprii che mi avevamentito. Nonostante ciò mi sentivo lusingata perché, laMelissa <strong>di</strong> allora, era stata la prescelta fra tante ragazze epoteva rivalersi anche su <strong>di</strong> te! –– Su <strong>di</strong> me? – si stupì Kathie.– Sì perché lui ti aveva corteggiata facendomiingelosire e soffrire per molto tempo. –Kathie ora scrutava dalla finestra chiusa la notte checircondava <strong>di</strong> silenzio la casa. Melissa attendeva ladomanda che più temeva, sapendo che la sorella avevacapito e sapeva anche che le avrebbe rivolto quelladomanda nella speranza <strong>di</strong> una risposta che le rendessesollievo al cuore, ma doveva <strong>di</strong>rle la verità.– Chi è lui? – la domanda era arrivata.– Philip! – Povera Kathie, il mondo le crollavaaddosso e Melissa sapeva <strong>di</strong> aver perso il suo amorefraterno. Kathie si <strong>di</strong>resse lentamente verso la porta, inutilifurono i richiami <strong>del</strong>la sorella: appena fuori la giovane silanciò in una corsa sfrenata verso il lago. Faceva freddo inquella notte <strong>di</strong> fine Febbraio, con la neve che ricopriva lanatura intorno allo specchio <strong>di</strong> acqua, ma Kathie benchénon avesse il mantello, non avvertiva il gelo <strong>del</strong>la notte.Sembrava giorno, il lago risplendeva sotto i raggi argentei<strong>del</strong>la luna piena. Kathie non piangeva, era raro che lofacesse, ripensava invece all'estate scorsa, passata con lanonna e Philip. Aveva il loro amore la Principessa <strong>del</strong><strong>La</strong>go, mentre ora non aveva più niente, solo il ricordo <strong>di</strong>quell'estate e <strong>di</strong> tanti mesi trascorsi nell'angoscia e nellasperanza <strong>di</strong> una sua, anche breve, notizia. Sentì ad un trattoun rumore come <strong>di</strong> arbusti scossi ed un ansimare39


affannoso. Non aveva paura, era fra cose ed esseri cheamava e non potevano farle <strong>del</strong> male perché siappartenevano gli uni agli altri. Sentiva quel qualcunoavvicinarsi e lei lo aspettava calma, impassibile: era malata<strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne e chiunque andava vagabondando solitario inuna notte come quella, doveva essere malato <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>necome lei!– Red! – lo splen<strong>di</strong>do bullmastiff fulvo era sbucatodall'oscurità notturna improvvisamente, annusando ilterreno intorno in cerca <strong>del</strong>la padrona. Appena la udì, alzòil muso ansioso e sbuffante e con un guaire festoso le corseincontro. Le manifestava la sua gioia, il suo affettosaltandole intorno, leccandole le mani, accostando il suomuso al viso <strong>di</strong> lei che lo accarezzava– Bravo il mio Red! Bravo! – e lui come se capisse, siscatenava sempre più. – Guarda, Red! Un capriolo! Nonspaventarlo! –Il capriolo si fermò un attimo poi tornò nel suotranquillo bosco. Red tornò a guardare la padrona e leifissava la superficie immobile <strong>del</strong> lago mentre loaccarezzava dolcemente.– Non sono sola, Red. Ho te, la mia terra, la miagente, non siamo soli. Ho sofferto molto ma Melissa più <strong>di</strong>me e se io ora l'abbandono con suo figlio ad un futuroincerto, continueremo a soffrire tutti e tre inutilmente.Abbiamo bisogno l'una <strong>del</strong>l'altra e non possiamo perderci<strong>di</strong> nuovo. Sarà bene tornare a casa. Sarà in pena e nelle suecon<strong>di</strong>zioni deve stare tranquilla! – Red non aveva capitociò che la sua padrona stava <strong>di</strong>cendo, ma abbaiò felicequando lei si alzò <strong>di</strong>rigendosi verso la fattoria: aveva capitoche tornavano a casa. <strong>La</strong> fattoria era tutta illuminata, la40


stavano aspettando, anche Melissa l'attendeva nella suacamera: aspettava una sua parola, una parola che avrebbedeciso <strong>del</strong>la sua vita. Kathie affrettò il passo decisa a porrefine al più presto al tormento <strong>del</strong>la sorella. Entrò in casadove incontrò lo sguardo preoccupato <strong>di</strong> George, glisorrise, salì al piano superiore e velocemente raggiunse lastanza da letto <strong>di</strong> Melissa. Lei l'aspettava e quando Kathieentrò il viso le s'illuminò <strong>di</strong> felicità perché era tornata sanae salva, il resto non contava.– Melissa, dobbiamo crescerlo bene questo bambino,perché un giorno sarà il padrone qui! – le <strong>di</strong>sse dolcemente.– Non sei arrabbiata con me? –– No. Sento ancora un po' <strong>di</strong> dolore al cuore ma stagià passando. Avresti dovuto <strong>di</strong>rmelo prima però! – larimproverò.– Avevo paura <strong>di</strong> tornare a vivere con la miasolitu<strong>di</strong>ne! –– Lui sa <strong>del</strong> tuo stato? –– Sì, ma tra quattro mesi sposa una duchessa! –– Che stupido! Preferire a due principesse come noi,una semplice duchessa! – scherzò Kathie – Ora riposa,sarai stanca ed anch'io ho bisogno <strong>di</strong> riposo. –– Sai, Kathie, sei la sorella più in gamba <strong>del</strong> mondo! –– Sì, lo so, ma che resti fra noi, anche tu non sei male!–Kathie <strong>di</strong>venne ogni giorno più affettuosa e premurosanei confronti <strong>del</strong>la sorella, costringeva a riposareaccollandosi tutto il lavoro <strong>del</strong>la fattoria. <strong>La</strong> vedevanoall'alba già a cavallo <strong>del</strong> suo stallone, il fucile a tracolla eniente le sfuggiva, attenta a cogliere ogni minimoparticolare fuori posto. L'annata si prospettava abbondante,41


proprio ciò che occorreva per riempire i magazzini provatida un inverno <strong>di</strong>fficile. <strong>La</strong> sera, stanca ma sod<strong>di</strong>sfatta,sedeva davanti al camino acceso con Melissa. Facevanoprogetti sulla fattoria e su <strong>di</strong> loro, ma parlavano soprattutto<strong>del</strong> bimbo che stava per nascere e che Kathie sentiva un po'anche suo.<strong>La</strong> Primavera tornò a dare vita alla natura che, pertanto tempo, aveva dormito sotto una coltre can<strong>di</strong>da. Illavoro aumentò e tutti si davano da fare. Kathie non sitirava in<strong>di</strong>etro: era la prima ad iniziare al mattino presto,l'ultima a smettere la sera tar<strong>di</strong>. I mesi passavano e lafattoria prosperava sotto l'occhio vigile <strong>del</strong>la giovanepadrona. Anche l'estate era prossima ma ciò sembravapreoccupare molto Kathie ed anche se tentava <strong>di</strong> essereserena davanti alla sorella, Melissa se ne accorse.– Che cosa c'è che non va, Kathie? –– Va tutto bene! –– Non mentirmi. Te lo leggo negli occhi! –– D'accordo. Come avrai notato, da molti giorni ormainon piove ed il terreno ha bisogno <strong>di</strong> acqua. Il grano nesoffre ed il raccolto va perdendo consistenza. Se lasituazione continuerà a persistere saranno guai seri. –– I magazzini in quali con<strong>di</strong>zioni sono? –– Non molto buone! Domani faremo un inventario.Purtroppo è l'acqua il problema maggiore. Il fiume si staasciugando giorno per giorno! –– Vedrai che ce la caveremo. Abbiamo superato unbrutto inverno, supereremo anche questo periodo che nondurerà a lungo. –– Lo spero proprio Melissa! –<strong>La</strong> mietitura non <strong>di</strong>ede gran<strong>di</strong> risultati ma almeno42


iuscirono a riempire un po' i magazzini ma l'acqua nonarrivava. L'erba era bruciata sotto il sole estivo, mai statocosì terribile da quelle parti, gli animali morivano <strong>di</strong> sete edanche <strong>di</strong> fame e malattia. Altri furono costretti ad ucciderliper sfamare le famiglie dei conta<strong>di</strong>ni. Vecchi e bambinierano le vittime <strong>del</strong>la carestia e Kathie vagava <strong>di</strong> casa incasa cercando <strong>di</strong> aiutare la sua gente privandosi lei stessa<strong>del</strong> cibo. Amava i suoi animali ma più <strong>di</strong> una volta avevadovuto impugnare la pistola per dare il colpo <strong>di</strong> grazia, peralleviare le sofferenze a molti dei suoi cavalli, cani edanche animali <strong>del</strong> bosco. Anche il suo magnifico stallone siammalò e, con la morte nel cuore, Kathie fu costretta a<strong>del</strong>iminarlo.– È la fine! – esclamò sconsolata Kathie.– No, non è finita. Non finirà se non ci arren<strong>di</strong>amo. Cela faremo! – la incitò con foga Melissa. Si alzò perabbracciare la sorella e darle coraggio ma non ce la fece edovette aggrapparsi a lei. Kathie chiamò soccorso edaiutata da George, trasportò la sorella nella sua stanza daletto. Mandò a chiamare il dottor Jansen, che accorse giustoin tempo per preparare la giovane ad un parto <strong>di</strong>fficile.Kathie rimase accanto alla sorella, non l'abbandonòneanche per un secondo. Finalmente il piccolo venne allaluce: era un bel maschietto come avevano sperato.– Sei stata bravissima! È un bambino bellissimo, fortee sano. Lo cresceremo come si conviene al futuro padrone<strong>del</strong>la fattoria! – si complimentò Kathie.– No, non lo vedrò crescere! –– Cosa stai <strong>di</strong>cendo, Melissa? –– Mi resta poco ormai. Ho dato la mia vita per quella<strong>di</strong> mio figlio. Spero che la impieghi meglio <strong>di</strong> quanto abbia43


fatto io con la mia. Ti ho fatto <strong>del</strong> male, molto male ma soche mi hai perdonata e ciò mi consola. Perché possoandarmene serena però, occorre che tu mi prometta cheavrai cura <strong>del</strong> mio bambino! –– Lo crescerò e lo amerò come fosse mio. Ci saraianche tu ad aiutarmi però! –– No, Kathie, non ci sarò! Vi sarò sempre vicina,anche se non ci sarò. Promettimi che continuerai a lottareaffinché la fattoria risorga! –– Te lo prometto! – le rispose la sorella con un nodoalla gola.Kathie rimase al capezzale <strong>del</strong>la sorella fino all'ultimorespiro <strong>di</strong> lei: l'alba <strong>del</strong> nuovo giorno incontrò un sorrisofelice sul volto sereno <strong>del</strong>la giovane donna, il suo ultimosorriso. Kathie sentiva la <strong>di</strong>sperazione pervaderle l'animo,avrebbe voluto essere al posto <strong>di</strong> Melissa.– Coraggio, ora deve pensare al piccolo! – la esortòGeorge accompagnandola affettuosamente verso la stanza<strong>del</strong> bimbo. Il piccino giaceva sveglio nella sua culla eKathie si sentì colmare <strong>di</strong> tenerezza.– Radunate tutti quanti davanti alla casa! – or<strong>di</strong>nò convoce ferma e sicura. Un'ora dopo si presentò davanti allasua gente così duramente provata dalla carestia.– Vi ho chiamato per annunciarvi la prematura edolorosa scomparsa <strong>di</strong> mia sorella Melissa, la quale havoluto lasciarci più che un ricordo <strong>di</strong> sé: suo figlio! – preseil piccolo dalle braccia <strong>del</strong>l'anziana cuoca – Ecco JohnSpencer Davis! –Uno dei conta<strong>di</strong>ni più anziani si avvicinò alla padronaed al piccolo.– È un bambino bello e sano, possa Dio conservarlo in44


questo stato e donargli saggezza ed intelligenza! –Improvvisamente una nube offuscò il sole, il caldo erainsopportabile nonostante l'ora mattutina non fosseavanzata. Un tuono fece tremare i vetri ed un lamposquarciò il cielo, mentre le prime gocce <strong>di</strong> una pioggiarigeneratrice cadevano sui conta<strong>di</strong>ni che scrutavano insilenzio le nubi. Un grido <strong>di</strong> gioia esplose fra quella poveragente, i bambini si scatenarono per l'aia. Kathie guardava isuoi conta<strong>di</strong>ni abbracciarsi, ballare, schiamazzare per lagioia. Il bambino dormiva sereno fra le sue braccia e conun sorriso la giovane donna lo alzò in aria e gridò: –Benvenuto, piccolo! –<strong>La</strong> gente applaudì– Ed ora al lavoro – li esortò.45


PARTE II.UN PRINCIPE PER KATHIE<strong>La</strong> terribile siccità era passata lasciando profondeferite nella terra e tanto desiderio <strong>di</strong> rivincita negli uomini,così la fattoria risorse. <strong>La</strong> lotta quoti<strong>di</strong>ana si protrassefaticosamente per mesi ed a Primavera gli orti, il frutteto, ipascoli ed il bosco erano <strong>di</strong> nuovo rigogliosi <strong>di</strong> verde, fiorie coltivazioni.Kathie era orgogliosa <strong>del</strong> lavoro svolto ed animatadal desiderio <strong>di</strong> rivincita nei confronti <strong>del</strong> destino che cosìduramente aveva colpito lei e la sua famiglia. <strong>La</strong>voravasenza tregua, dalla mattina presto fino alla sera tar<strong>di</strong>, lamaggior parte <strong>del</strong> tempo in groppa al suo cavallo Iago, ilfiglio <strong>del</strong>l'amato Nelson, seguita da Red e da altri trebellissimi e fe<strong>del</strong>issimi Blue <strong>di</strong> Guascogna.Era lei a correre a destra ed a sinistra ed erano pochele volte che il signor Rogers si recava alla villa, era semprelei che si presentava da lui per <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> ogni problema.Le prime ore <strong>del</strong> pomeriggio e <strong>del</strong> dopocena eranoun'esclusiva <strong>del</strong> nipotino, mentre le ultime ore <strong>del</strong>la sera,fino a notte inoltrata, la vedevano impegnata a tirare i conti<strong>del</strong>la giornata. Quei numeri che ogni volta la angustiavano,finalmente le <strong>di</strong>vennero favorevoli e, con maggior vigore,Kathie riprese il suo lavoro accanto alla sua gente. Colprimo guadagno sostanzioso comprò sementi, attrezzi emateriali e<strong>di</strong>li per riparare molte <strong>del</strong>le case dei suoiconta<strong>di</strong>ni, che rese più confortevoli. Kathie aveva bisogno46


<strong>di</strong> tutte le braccia <strong>di</strong>sponibili, perciò decise <strong>di</strong> costruire unascuola-asilo dove i bambini potessero imparare qualcosama anche <strong>di</strong>morare durante il giorno, così da poterimpiegare nei lavori più leggeri anche le donne. A tutela deibambini, pose le donne più anziane che si resero utili. Iragazzini stu<strong>di</strong>avano con l'aiuto <strong>di</strong> una <strong>del</strong>le ragazze più ingamba, mentre i più piccoli, sotto lo sguardo vigile <strong>del</strong>leanziani, facevano piccoli lavoretti come sgranare legumi emais.Kathie fece costruire anche una grande mensa dovealtre donne preparavano i pasti per coloro che lavoravano,riuscendo così ad utilizzare tutte le persone dai tre anni inpoi, che vivevano alla fattoria. All'inizio tutti lavoravanosenza un compenso, ognuno impegnato a ricostruire lapropria esistenza ma poi, a mano a mano che il lavororendeva, arrivò il salario per gli adulti ed un premio per ibambini. Quando nacque il primo vitellino <strong>del</strong>laricostruzione, fu fatta festa grande a significare che ilperiodo nero era finalmente concluso e che una nuovaprosperità li attendeva.Anche Kathie era felice: il bosco aveva recuperatol'antico splendore, nuovi animali erano nati in sostituzione<strong>di</strong> quelli perduti, la scuderia e le stalle erano <strong>di</strong> nuovooccupate da uno splen<strong>di</strong>do bestiame; ancora non erariuscita ad eguagliare la ricchezza passata, ma la fiducia nelfuturo era molta. Ora aveva uno scopo da raggiungere eduna sicurezza nella successione che le dava nuova energia.Qualche volta si soffermava ai pie<strong>di</strong> <strong>del</strong>la culla perosservare il piccolo Johnny dormire sereno e consod<strong>di</strong>sfazione notava che assomigliava sempre più al nonnomaterno.47


– È il degno <strong>di</strong>scendente <strong>di</strong> nonna Helen! – esclamavaorgogliosa con la balia e questa annuiva sorridendo.<strong>La</strong> domenica, unico giorno <strong>di</strong> riposo <strong>del</strong>la fattoria,Kathie cavalcava fino al lago con Iago e Red, doveriposava un po', poi raggiungeva la sommità <strong>del</strong>la collinadalla quale si dominava l'intera vallata <strong>del</strong> Syn.– Guarda che erba, Red! Il nostro bestiame avrà ilmeglio <strong>del</strong> meglio quest'anno ed è merito nostro e <strong>del</strong>lanostra gente. Siamo rinati Red e questo volta nessuno ci<strong>di</strong>struggerà! Né fame, né siccità, né il rigore <strong>del</strong>l'invernopotranno abbatterci <strong>di</strong> nuovo. <strong>La</strong> nonna <strong>di</strong>ceva che lamigliore scuola per l'uomo sono i consigli degli anziani el'esperienza. I consigli degli anziani spesso si <strong>di</strong>menticanoo sono inesatti, l'esperienza invece insegna a correggerli.<strong>La</strong> nonna <strong>di</strong>ceva che era bene investire il denaro liquidocomprando terreni ed immobili per poter aumentare ilprestigio <strong>del</strong>la famiglia, ma sbagliava ancora. Finito ildenaro non è mangiando la terra che ci potremmo salvare,perciò parte <strong>di</strong> esso lo investirò in beni che possano tornareliqui<strong>di</strong> all'occorrenza! –Red ascoltava in silenzio la padrona, <strong>di</strong>steso accanto alei, seduta su <strong>di</strong> una grossa pietra.– Non capisci ciò che <strong>di</strong>co, caro amico mio, ma nonimporta, mi sei ugualmente in<strong>di</strong>spensabile! –Si rialzarono per riprendere la via <strong>di</strong> casa. <strong>La</strong>domenica era il giorno da de<strong>di</strong>care a Johnny e constatare losviluppo <strong>del</strong> bimbo, che cresceva sano e robusto, lariempiva <strong>di</strong> gioia. Una domenica il piccolo le aveva fattouna bellissima sorpresa: l'aveva chiamata mammacommuovendola fino alle lacrime.<strong>La</strong> fattoria aveva impiegato due anni per tornare ad48


essere prospera, anche se non aveva ancora raggiunto ilivelli precedenti alla carestia. Tutti erano sod<strong>di</strong>sfatti deirisultati ma nessuno rallentò il ritmo <strong>del</strong> lavoro, anzi gliottimi guadagni li spingevano a far <strong>di</strong> più. Una sera Kathieinvitò Rogers nel suo ufficio per parlare <strong>di</strong> affari. Quandofurono soli, la padrona mostrò al sovrintendente i libri deiconti.– Due anni, mio caro Rogers! Due anni <strong>di</strong> sacrifici mai risultati ci compensano largamente. Abbiamo altro denaroda investire ed ho pensato <strong>di</strong> iniziare una nuova attività conuna parte <strong>di</strong> esso. Ho sentito che il mercato richiedebestiame sempre migliore e <strong>di</strong> alta qualità perciò,nonostante il nostro sia fra i migliori, vorrei tentare <strong>di</strong>selezionare una nuova razza ma vorrei il vostro parere. –– Direi che l'idea è buona ed abbiamo anche un ottimotoro per iniziare ma sarà una cosa lunga! –– Non necessariamente se troviamo la coppia giusta,ed io un'idea ce l'avrei. Il nostro toro può andare bene ma lasua compagna voglio sceglierla come si deve. Inoltrevoglio che i due esemplari scelti vengano portati nella valle<strong>del</strong> Syn, dove c'è l'erba migliore. –– D'accordo, faremo così. Domani ispezioneremo lestalle per scegliere la compagna. –Così iniziarono la nuova produzione con qualche<strong>di</strong>fficoltà che superarono con l'ostinazione. Qualcosa peròstava per accadere alla fattoria ed il primo avvertimentodegli eventi futuri fu la morte <strong>del</strong> Principe regnante, ormaimalato da tempo, e l'ascesa al trono <strong>del</strong> Principe Philip.Kathie accolse con in<strong>di</strong>fferenza la notizia; quel voltotanto amato era <strong>di</strong>ventato fonte <strong>di</strong> profondo rancore. Talesentimento non derivava tanto dal dolore che lei stessa49


aveva ricevuto, quanto dalla vigliaccheria <strong>di</strong>mostrata neiconfronti <strong>di</strong> Melissa. Naturalmente Kathie ricevette l'invitoai funerali ed all'incoronazione ma rifiutò entrambi, usandola <strong>di</strong>plomazia insegnatale da nonna Helen.All'incoronazione <strong>di</strong> Philip seguirono dei contrasti colfratello Alexander riguardanti la politica da seguire e gliuomini che dovevano essere ministri. Alexander, piùmaturo <strong>del</strong> fratello, era apertamente spalleggiato da nonnaCorinne ma l'improvvisa morte <strong>di</strong> quest'ultima ed ilmatrimonio <strong>del</strong> Principe finirono con l'isolare il giovane.Kathie seguì marginalmente gli eventi <strong>del</strong>la casa realema fu molto addolorata per la morte <strong>del</strong>la PrincipessaCorinne che ammirava sinceramente.Rifiutò gli inviti al funerale ed al matrimonio,adducendo impegni irrinunciabili. Tutto ciò era accaduto inun anno durante il quale il progresso economico <strong>del</strong>lafattoria era cresciuto con la qualità <strong>del</strong> bestiame allevato.Kathie ed il signor Rogers, con la caparbietà che lianimava, riuscirono a selezionare un'ottima razza cheraccoglieva le migliori qualità ed andò subito a ruba sulmercato. Erano così giunti a festeggiare il terzocompleanno <strong>del</strong> piccolo Johnny. Tutta la fattoria era infesta per il padroncino che adoravano associandolo, in unapopolana e credulona superstizione, alla prima pioggiadopo la siccità. Kathie se ne stava comodamente seduta insalotto, col piccolo che le si arrampicava sulle ginocchiaper coinvolgerla nei suoi giochi e lei fu ben lieta <strong>di</strong> lasciarsitrascinare dalla verve <strong>del</strong> piccolo. Fece una cosa che,probabilmente, nonna Helen avrebbe <strong>di</strong>sapprovato, comeavrebbe guardato con cipiglio severo i jeans che, da tempo,erano il suo abbigliamento abituale: si rotolò allegramente50


sul bel tappeto persiano, con Johnny che si issava su <strong>di</strong> leie le si sedeva sulla pancia. Erano i momenti più belli <strong>del</strong>lasua vita, durante i quali ritrovava se stessa, una ragazzaventenne piena <strong>di</strong> gioia <strong>di</strong> vivere. Il giorno <strong>del</strong> compleanno<strong>del</strong> suo Johnny, Kathie rifiutò ogni impegno, tralasciò illavoro e concesse <strong>di</strong> far festa anche ai suoi <strong>di</strong>pendenti. Peril pranzo <strong>di</strong> mezzogiorno vennero pre<strong>di</strong>sposte lunghetavole, imban<strong>di</strong>te <strong>di</strong> ogni ben <strong>di</strong> Dio, affinché tutti coloroche vivevano alla fattoria potessero partecipare. Gli invitatid'onore però erano tutti i bambini che scorrazzavano allegrie vociferanti da tutte le parti, mentre Kathie, maestosacome una regina, partecipava alla gioia generaleosservando con orgoglio materno il piccolo Johnny.Orgoglio materno, sì, perché dal giorno che quel frugolettoaveva pronunciato per la prima volta mamma lo aveva fattorivolgendosi a lei e, finché lui lo avesse voluto, Kathiesarebbe stata anche una madre! Era ben lungi dalla suamente l'idea <strong>di</strong> nascondere a Johnny la vera identità deisuoi genitori: desiderava essere assolutamente sincera eleale con lui.Nel pomeriggio, dopo un riposino ristoratore, Kathie eJohnny si <strong>di</strong>vertivano da soli nel salottino con i regali che ilpiccolo aveva ricevuto. Kathie aveva donato al figlio uncavallino <strong>di</strong> legno a pedali con il quale avevano corso pertutto il giar<strong>di</strong>no. Johnny faceva mille <strong>di</strong>spetti alla suamamma che si <strong>di</strong>vertiva tantissimo lasciandolo fare. A<strong>di</strong>nterrompere i loro lazzi giunse un agitatissimomaggiordomo.– Signorina, c'è una visita per lei! Venga subito! –annunciò.Kathie lasciò il figlio in salotto, notevolmente51


contrariata, ripromettendosi <strong>di</strong> liberarsi al più presto <strong>del</strong>loscocciatore. Giunse sullo scalone esterno ben decisa aconcedere pochi minuti al nuovo arrivato, il quale siaccingeva a salire i gra<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> marmo can<strong>di</strong>do. Diresse losguardo verso <strong>di</strong> lui e restò immobile, come colpita da unafolgorazione: davanti a sé, con un sorriso timido edaffascinante, il cappello in mano, la figura slanciatanell'elegante abito scuro, capelli ed occhi nerissimi, c'era ilPrincipe Alexander.Erano trascorsi molti anni da quell'estate tormentata,l'ultima con nonna Helen ma Kathie non stentò molto ariconoscerlo. <strong>La</strong> servitù presente era prostrata in omaggioal giovane Principe, che raggiunse Kathie.– Alexander! – esclamò lei stupita.– Kathie! – la salutò – Non sei contenta <strong>di</strong> rivedermi?– chiese preoccupato.– Oh, sì! Sono contenta <strong>di</strong> vederti ma non me loaspettavo – rispose lei.– Ti sei fatta più bella, lo sai? –– Ti ringrazio. Anche tu sei cambiato molto! –Discorsi <strong>di</strong> cortesia che denunciavano il loro statod'animo un po' confuso dai ricor<strong>di</strong> <strong>del</strong>l'estate <strong>di</strong> quattroanni prima.– Mamma, mamma! – chiamava Johnny uscendo <strong>di</strong>casa, correndole incontro.Alexander fissò il bambino che si arrampicava sullagamba <strong>di</strong> Kathie finché lei non fu costretta a prenderlo inbraccio. I due giovani si fissarono in silenzio e Kathie, conun gesto, licenziò la servitù. Rimasti soli, la giovane invitòl'ospite ad accomodarsi in salotto dove, poco prima,giocava con Johnny.52


– Una tazza <strong>di</strong> thè? – chiese ed alla risposta positiva<strong>del</strong> giovane, suonò perché fossero serviti. Rimasti <strong>di</strong> nuovosoli, lo sguardo <strong>di</strong> Kathie si posò sul bambino che giocavaspensieratamente.– Si chiama Johnny, come mio padre. Oggi compie treanni! – <strong>di</strong>sse senza che lui le chiedesse nulla, ma adessoattendeva una domanda prima <strong>di</strong> poter continuare.– È tuo figlio? – chiese Alexander.– Sai benissimo <strong>di</strong> chi è figlio! Sua madre è Melissa,suo padre tuo fratello Philip. Un giorno il piccolo sapràtutto. Già gliene parlo cercando così <strong>di</strong> non provocarglishock <strong>del</strong>eteri. Mi chiama “mamma” ed io cerco <strong>di</strong> esserlonel migliore dei mo<strong>di</strong>. Oggi è il suo compleanno ed ancheil terzo anniversario <strong>del</strong>la morte <strong>di</strong> Melissa! – il Principeascoltò in silenzio continuando a seguire con lo sguardo ilbimbo.– Mio fratello è sempre stato un vigliacco! È salito altrono ma ne è indegno. <strong>La</strong> nonna lo ha contrastato finoall'ultimo respiro. Si circonda <strong>di</strong> gente corrotta e senzascrupoli ed ha liquidato i fi<strong>di</strong> consiglieri <strong>di</strong> nostro padre.Morta la nonna, mi sono ritrovato solo e mi sono chiestocosa fare e dove andare. Questa fattoria mi è piaciuta findal primo momento che vi ho messo piede e perciò hodeciso <strong>di</strong> farvi visita. –– Sono contenta che tu abbia pensato a noi! Puoirestare quanto vuoi! –– Raccontami <strong>di</strong> te! Cosa hai fatto in quattro anni? –– Ho lottato contro la miseria. Ho reso <strong>di</strong> nuovoprospera questa fattoria, ho allevato Johnny, insomma, misono data da fare! –– Non ti sei formata una famiglia tua? –53


– Se inten<strong>di</strong> il matrimonio, la risposta è no, anche senon mi sono mancate le occasioni. Sapessi quanto insisteLord Brussel!!!! – scherzò Kathie, poi continuò più seria –Ho già una famiglia da mandare avanti e poi ho Johnny! –– Kathie, cre<strong>di</strong> che nella tua famiglia ci sia un postoanche per me? So tenere i conti, mi intendo <strong>di</strong> cavalli edove sono ignorante posso anche imparare! –– Sei il benvenuto, Alexander! –– Grazie, Principessa <strong>del</strong> <strong>La</strong>go! –Kathie arrossì un po' confusa. Iniziò così una nuovapagina nella storia <strong>del</strong>la loro famiglia e Kathie era ben lieta<strong>di</strong> accogliere Alexander nella sua casa. Fin dal giornoseguente, Alexander iniziò ad interessarsi <strong>del</strong>la fattoria.Seguiva Kathie che gli spiegava i cambiamenti avvenuti inquattro anni, le colture iniziate, gli mostrò i pascoli e laloro nuova razza <strong>di</strong> bestiame. Nei mesi che seguironoAlexander apprese in fretta e <strong>di</strong>venne per Kathie un amicoprezioso, un fratello affettuoso, un consigliere instancabile.Per Johnny era un compagno <strong>di</strong> giochi simpaticissimo opiù semplicemente il suo “papà”, come lo chiamava. E perAlexander? Kathie e Johnny erano per il giovane la suafamiglia, gli unici affetti che gli restavano e per i qualisapeva <strong>di</strong> contare qualcosa. Erano ore meravigliose quelleche trascorrevano tutti e tre insieme nella cameretta <strong>di</strong>Johnny, a rotolarsi sul tappeto, magari davanti al fuocoscoppiettante <strong>del</strong> camino. Un profumo <strong>di</strong> resina arsainondava la stanza che risuonava <strong>del</strong>le loro gaie risate.Insieme poi mettevano a letto il loro “<strong>di</strong>avoletto” come duecomuni genitori. Ritornando nella stanza dei giochi, Kathieassunse un'aria pensierosa che mantenne anche quando sisedette sulla comoda se<strong>di</strong>a a dondolo.54


– Cosa ti preoccupa? – le chiese Alexander.– Niente in particolare. Stavo pensando al nostro ruolo<strong>di</strong> genitori <strong>di</strong> un bambino che, in realtà, è nostro nipote –rispose Kathie.– È una posizione <strong>di</strong>fficile la nostra: dobbiamocomportarci come genitori ma dobbiamo ricordarci che nonlo siamo! –– Al, pensi che tuo fratello potrebbe crearci problemicol bambino? –– No, non lo farà mai. Ha una moglie, un ere<strong>del</strong>egittimo e benché possa apparire assurdo in una personacome lui, ci tiene alla sua facciata pubblica “onesta”. I suoiintrallazzi politici non lo vedono mai coinvolto in primapersona. –– Se penso a quell'estate, ed a come mi apparve, michiedo se parliamo <strong>del</strong>la stessa persona – osservòamareggiata Kathie.– Lo so. Era bravo nel recitare il ruolo <strong>del</strong> PrincipeAzzurro e tu, come Melissa, ci sei cascata – rispose.– Sai Al, se tuo fratello ti somigliasse solo per metà,sarebbe un uomo meraviglioso! – <strong>di</strong>sse sorridendo Kathie.Si alzò per augurargli buona notte e con un sorrisodolcissimo aggiunse – Io e Johnny speriamo che tu decida<strong>di</strong> restare per sempre. Abbiamo bisogno <strong>di</strong> te! –Gli posò un bacio sulla guancia e si ritirò. Rimastosolo Al pensò a quanto gli aveva confessato Kathie e glisembrò strano che lei avesse bisogno <strong>di</strong> qualcuno. Avevaricostruito la fattoria senza chiedere niente a nessuno, erauna donna intelligente, in gamba ma <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong> aver bisogno<strong>di</strong> lui. Probabilmente però era vero! Non un amico, se nonLord Brussel che la metteva in croce per farle sposare un55


nipote. Forse era proprio da ciò che voleva essere <strong>di</strong>fesa el'avere un uomo in casa, un uomo che Johnny giàconsiderava suo padre, rappresentava la sicurezza, latranquillità.– È questo che lei desidera, un fratello. Nient'altro! –si <strong>di</strong>sse Al senza sapere se provava <strong>di</strong>sappunto o cos'altro –comunque sia, resterò! –Kathie fu ben felice <strong>di</strong> apprendere la decisione <strong>di</strong> Alche invitò a comportarsi come se fosse il padrone. Insiemeiniziarono a <strong>di</strong>scutere dei problemi che la fattoria creava e<strong>di</strong>nsieme si impegnavano a risolverli.Una notte furono svegliati dalla servitù: Johnny stavamale! Come due <strong>di</strong>sperati uscirono dalle proprie stanze perprecipitarsi in quella <strong>del</strong> bambino.– Chiamate subito il dottor Jansen! – or<strong>di</strong>nò Al.<strong>La</strong> giovane bambinaia <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> essersi svegliata percontrollare, al solito, che Johnny dormisse quando si eraaccorta che il piccolo era ricoperto <strong>di</strong> macchioline rosse sututto il corpo. I due ragazzi fissavano sgomenti il bambinosenza riuscire a parlare.– Non è niente <strong>di</strong> grave! – li tranquillizzò Rose, lavecchia nurse. – Tutti i bambini, prima o poi, prendono ilmorbillo! –– Sei sicura che non sia nulla <strong>di</strong> grave? – chieseangosciata Kathie.– Sicurissima! – rispose quasi offesa Rose.– Sarà bene comunque sentire quello che ne pensa ildottore! – <strong>di</strong>sse Al prendendo il braccio <strong>di</strong> Kathie come persostenerla ed obbligandola a sedersi.– Johnny ha bisogno <strong>di</strong> stare tranquillo. Potete andare!– proseguì congedando la servitù. Rimasti soli si sedette56


dall'altro lato <strong>del</strong> lettino <strong>del</strong> figlio. Le parole <strong>del</strong>la nursel'avevano tranquillizzato un po', mentre Kathie era benlontana dalla quiete interiore, dal suo bel viso trasparival'ansietà. Sì, era proprio bella Kathie! I lineamenti <strong>del</strong>icati,i lunghi capelli bion<strong>di</strong> che scioglieva solo quando sicoricava, gli occhi <strong>di</strong> uno strano grigio-azzurro che a volte<strong>di</strong>ventavano ver<strong>di</strong> o violacei a seconda degli stati d'animo,il suo corpo snello, agile ed elegante. Ed i suoi sorrisi? Alera sicuro che vi fosse al mondo niente <strong>di</strong> più bello emeraviglioso <strong>del</strong> sorriso <strong>di</strong> Kathie. <strong>La</strong> risata <strong>di</strong> lei quandogiocava con Johnny era limpida e gioiosa giungendoall'orecchio <strong>di</strong> Al come una dolce melo<strong>di</strong>a.Il flusso dei pensieri che affollavano le loro menti fuinterrotto dall'arrivo <strong>del</strong> dottor Jansen.– È morbillo! – <strong>di</strong>sse il dottore dopo la visita e spiegòloro il da fare per curare il piccolo. Kathie era <strong>di</strong>struttadalla tensione provata ed Al l'accompagnò nella sua stanza.Lei si coricò ed lui le augurò la buona notte con un baciosulla fronte. Stava per allontanarsi quando Kathie lo fermòprendendogli un braccio.– Questa sera ho capito che per essere madre occorreconoscere anche le malattie dei propri figli, materia sullaquale sono completamente ignorante! – gli <strong>di</strong>sse.– Hai ragione perciò domani compreremo libri <strong>di</strong>me<strong>di</strong>cina che riguardano le malattie infantili – le rispose Alsorridendo. – Ma adesso riposa! –Alcuni giorni dopo fu Kathie ad ammalarsi.– Non sapevo <strong>di</strong> non aver avuto il morbillo dabambina! – <strong>di</strong>sse un po' vergognosa <strong>del</strong>la sua con<strong>di</strong>zione.Al prese in mano le re<strong>di</strong>ni <strong>del</strong>la fattoria che condusseottimamente ed ogni sera, insieme a Kathie, parlavano57


<strong>del</strong>la giornata <strong>di</strong> lavoro appena conclusa. Al * moltissimo ilbosco, il lago e le lunghe cavalcate esplorative in groppa aRex, il cavallo che Kathie gli aveva regalato. Da temporifletteva su un'idea che gli si era affacciata alla mente, manon riusciva a parlarne con la ragazza. Non volevaaffaticarla con altri problemi e poi, voleva essere sicuro<strong>del</strong>la possibile realizzazione <strong>del</strong> suo progetto. FinalmenteKathie guarì ed una sera Al fece chiamare Rogers ed invitòentrambi nello stu<strong>di</strong>o.– Ho un progetto da sottoporvi, perciò vi ho riunitiqui. In questi giorni, cavalcando per il bosco, ho avutomodo <strong>di</strong> rendermi conto <strong>di</strong> quanto legname va perduto. Hopensato che fosse più giusto utilizzarlo in altre attivitàred<strong>di</strong>tizie – spiegò Al.– Viene già utilizzato per il riscaldamento! – osservòRogers.– Ne resta moltissimo inutilizzato. Il bosco crescecome una jungla africana e credo che dovremmo ripulirlo!– rispose Al.– Cosa pensi <strong>di</strong> fare con tutto quel legname? – chieseKathie.– In paese ho saputo che vendono la segheria e se noila comprassimo faremmo un ottimo affare – rispose Al.– Perché la vendono? – chiese ancora Kathie.– <strong>La</strong> materia prima è troppo cara per loro. Per noiinvece, che ne abbiamo in abbondanza, non sarà unproblema – le spiegò Al.– Rogers? – <strong>di</strong>sse Kathie al sovrintendente.– Non capisco niente <strong>di</strong> fabbriche, io conosco solo laterra. Non vorrei che il denaro venisse <strong>di</strong>stolto dallafattoria, con un danno per questa dopo tutti i sacrifici che58


abbiamo fatto per ricostruirla! – spiegò Rogers.– Bene, a questo punto posso esporre il mio parere! –<strong>di</strong>sse Kathie. – Penso sia una buona idea utilizzare il moltolegname <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>sponiamo e la segheria mi sembra unbuon affare. Per quanto riguarda il capitale da investire inquesta nuova attività, non c'è problema. Possiamoutilizzare una riserva che avevo pre<strong>di</strong>sposto per riprenderei miei stu<strong>di</strong>. Ho fiducia in te Al, perciò ti affido l'incarico <strong>di</strong>mandare avanti l'azienda. –– Saremo soci alla pari. Io metterò parte <strong>del</strong>l'ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong>nonna Corinne, così che ti resterà denaro sufficiente per ituoi stu<strong>di</strong>! – propose Al.– D'accordo! – e si strinsero la mano sod<strong>di</strong>sfatti.Al iniziò subito ad organizzare la nuova azienda ed iresoconti che forniva ogni mese a Kathie, erano più chesod<strong>di</strong>sfacenti. Sul piano economico la fattoria non si eramai trovata in con<strong>di</strong>zioni migliori. Sul piano affettivo,Kathie era serena: con Al e Johnny aveva costituito il suonucleo familiare. Le lunghe passeggiate che facevanoinsieme, i pic-nic in riva al lago, le marachelle <strong>di</strong> Johnny, ladolce severità <strong>di</strong> Al, le serate trascorse ad ascoltare musicaerano le piccole cose che rendevano grande l'affetto dei tre.Al aveva adottato il cognome <strong>di</strong> nonna Corinne rompendoogni legame, anche solo formale, col fratello. Lord Brusselperò non era molto sod<strong>di</strong>sfatto <strong>di</strong> questa intrusione <strong>del</strong>Principe nei suoi progetti matrimoniali, quin<strong>di</strong> ritennenecessario parlare con Kathie recandosi alla fattoria <strong>di</strong>mattina presto, certo <strong>di</strong> non trovare Al. Kathie era intenta araccogliere mele e se ne stava in pie<strong>di</strong>, accanto ad un carro,con un cesto davanti e sceglieva la frutta riponendola nellecassette <strong>di</strong> legno. Sentì il tonfo degli zoccoli <strong>del</strong> cavallo sul59


terreno ed alzò il capo, senza interrompere il lavoro.Quando vide Lord Brussel, Kathie presagì il motivo <strong>del</strong>lavisita <strong>del</strong> vicino.– Buongiorno, Lord Brussel! Ha visto che raccoltaquest'anno? Avremo <strong>di</strong> che riempire le <strong>di</strong>spense e ne resteràin abbondanza da portare al mercato! – <strong>di</strong>sse Kathieprevenendo l'ospite.– È stata un'ottima annata ed i prezzi saranno bassi! –rispose Lord Brussel.– Lo so ma così avremo <strong>di</strong> che accontentarci tuttiquanti! –– Non è per parlare <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong>le mele che sonoqui! – <strong>di</strong>sse Lord Brussel. – Si tratta <strong>di</strong> una faccendapiuttosto <strong>del</strong>icata. –– Le sue faccende <strong>del</strong>icate, Lord Brussel, riguardanosempre progetti matrimoniali, ai quali non sono interessata.Ho molto da fare! – rispose cor<strong>di</strong>almente Kathie ma decisae senza interrompere il proprio lavoro.– Non si tratta solo <strong>di</strong> matrimonio Kathie, ma anche <strong>di</strong>ciò che ti lega al Principe Alxander! – ribatté Lord Brussel.– È sconveniente per una signorina convivere con unuomo! –– Lord Brussel, ciò che mi lega ad Al non la riguarda,come non è affar suo con chi vivo. Lei non è mio padre, néun lontanissimo parente ed il fatto <strong>di</strong> frequentareassiduamente la mia casa, non la autorizza a ficcare il nasonei miei affari. Ho altro da fare, gliel'ho già detto! – <strong>di</strong>sseKathie e questa vola fissando gelidamente Lord Brusselnegli occhi. Finito il suo <strong>di</strong>scorso, prese il cesto rimastovuoto e si <strong>di</strong>resse verso un albero per consegnarlo ad ungiovane, che le passò quello pieno; quando ritornò al carro,60


Lord Brussel se n'era andato.Il vecchio Lord però non era tipo da arrendersifacilmente e, deciso a scoprire quali legami vi erano traKathie e Al, decise <strong>di</strong> recarsi a far visita a quest'ultimo, nelsuo ufficio in paese. Al lo fece accomodare sulla poltrona<strong>di</strong> fronte a sé e dopo i convenevoli, lo invitò a parlare.– Si tratta <strong>di</strong> un argomento alquanto <strong>del</strong>icato e nonvorrei offenderla ma, nella mia qualità <strong>di</strong> vecchio amico <strong>di</strong>famiglia, devo parlarne! – iniziò Lord Brussel ed il giovanelo invitò a farlo. – Non trovo conveniente, per una donnasola, vivere sotto lo stesso tetto con un uomo e per giuntascapolo. Quello che mi preoccupa è ciò che può <strong>di</strong>re lagente e la reputazione, l'onore <strong>di</strong> Kathie che può ambire adun matrimonio vantaggioso... –– Lord Brussel ne ha parlato con Kathie! – chiese Al.– Sì, certo, ma una donna non può capire, fra uominiinvece ci si intende. Quello che è successo fra voi non miimporta e non voglio saperlo, quello che è stato è stato.Kathie può ambire lo stesso ad un ottimo matrimonio! –– Magari con uno dei vostri amati nipoti? –– Perché no? –– Mylord, voi state sbagliando tutto. Voi e la gente <strong>del</strong>vostro stampo possono credere ciò che vogliono <strong>di</strong> me eKathie, non ci interessa. Per anni l'avete angustiata,ossessionata con l'idea <strong>del</strong> matrimonio ma ora vi or<strong>di</strong>no <strong>di</strong>lasciarla in pace! –– Finché sarà una donna sola, per il suo bene,continuerò a chiedere il matrimonio con mio nipote! –– Non è più una donna sola! Ora ci sono io accanto alei! –– Non mi arrenderò finché avrò vita. Solo il suo61


matrimonio con un altro uomo potrebbe fermarmi! –– Non vi farebbe onore separare il figlio dal propriopadre! –– Cosa volete <strong>di</strong>re? –– Sto parlando <strong>di</strong> Johnny e me, mylord! –– Volete <strong>di</strong>re che Johnny è.... –– Sì. È mio figlio. Non ho potuto sposare la sua veramamma ma, niente può impe<strong>di</strong>rmi <strong>di</strong> sposare colei cheJohnny ritiene tale! –Lord Brussel fissò incredulo il giovane poi scrollandoil capo <strong>di</strong>sse:– Ci crederò solo quando vi vedrò sposati! – ed uscìlasciando Al piuttosto incerto: si era spinto troppo oltre conle parole ed ora si trovava <strong>di</strong> fronte ad una decisione<strong>di</strong>fficile. Doveva sposare Kathie! Ma come <strong>di</strong>rlo a lei? Siincontrarono quella sera a cena e lei capì subito chequalcosa tormentava Al ma non chiese niente, aspettandoche lui si confidasse apertamente, ma lo fece solo quando siritrovarono soli in salotto.– Kathie, oggi ho ricevuto una visita <strong>di</strong> Lord Brussel!– spiegò.– Anche tu? È venuto anche da me prima ma ho finitocol mandarlo al <strong>di</strong>avolo! – rise Kathie ma Al non con<strong>di</strong>visela sua allegria.– Mi sono messo nei guai e ci ho messo anche te! –– Che genere <strong>di</strong> guai? – chiese lei ed Al iniziò il suoracconto.– ...quin<strong>di</strong>, se vuoi evitare <strong>di</strong> sposare il nipote <strong>di</strong> LordBrussel e per il bene <strong>di</strong> Johnny, dobbiamo sposarci –concluse evitando lo sguardo <strong>di</strong> lei.Kathie scattò in pie<strong>di</strong> come una molla.62


– Ma come t'è saltato in mente? Non ho nessunaintenzione <strong>di</strong> sposarmi, né con te né con altri e con questoho chiuso! – e si ritirò furiosa nella sua stanza.Per tutta la notte non riuscì ad addormentarsi ed alprimo spuntare <strong>del</strong> giorno, andò a prendere Iago per unacavalcata; tornò a casa che Al stava per uscire. Kathie lochiamò a gran voce e spronò il cavallo. Quando gli fuabbastanza vicina saltò giù per poter parlare piùagiatamente.– Ci ho pensato a lungo su ciò che mi hai detto ierisera. A proposito, ti chiedo scusa per la mia reazione – gli<strong>di</strong>sse.– Era comprensibile, comunque ne riparleremostasera, d'accordo? – le chiese e lei annuì.Attendere il ritorno <strong>di</strong> Al non fu cosa semplice perKathie che tentò invano <strong>di</strong> lavorare. Non riusciva a liberarela propria mente dal pensiero <strong>del</strong> matrimonio, tanto che finìcol rifugiarsi nella camera da letto dei genitori, chiusa dallamorte <strong>del</strong> padre. Rifletteva seduta allo scrittoio che erastato <strong>di</strong> sua madre, in un lato il portaritratti con la foto deigenitori: il volto dolcissimo e <strong>del</strong>icato <strong>di</strong> lei sorridevamentre stringeva il braccio <strong>del</strong> marito. Il volto <strong>di</strong> suo padrelo ricordava abbastanza bene, un po' allungato, occhi scuri,capelli neri come Melissa. Lei e la mamma invece eranodue gocce d'acqua, benché Kathie ricordasse ben poco <strong>di</strong>essa.– <strong>La</strong> mamma! – sospirò Kathie. – Non so qualisentimenti la legassero a papà ma non credo si amassero. –Si guardò attorno, tutto era tale e quale l'ultima voltache l'aveva visto. Il vecchio comò col carillon poggiatosopra sul piano, lo specchio rettangolare, il grande letto a63


aldacchino, la toilette <strong>del</strong>la mamma, il paravento <strong>di</strong> stoffaricamata a fiori, le pesanti tende, i como<strong>di</strong>ni, il caminetto,due poltroncine, un tavolino da caffè con una tovagliaall'uncinetto ed un tappeto persiano. Aprì il grande arma<strong>di</strong>ovuoto nello spogliatoio materno: gli abiti erano stati ripostiin un baule, mentre il corredo si trovava in un altro bauleche Kathie aprì. Trovò subito l'abito da sposa <strong>del</strong>lamamma, perfettamente conservato. Kathie lo accarezzòdolcemente, emozionata, poi lo ripose nell'arma<strong>di</strong>o con<strong>del</strong>icatezza. <strong>La</strong> camera dei genitori si trovava al secondopiano nell'ala est <strong>del</strong>la villa, preferita da Kathie per lestupende aurore che poteva ammirare. Decise che quellasarebbe stata la sua camera nuziale e la stanza accanto,dove un tempo aveva dormito con Melissa, sarebbe<strong>di</strong>ventata la cameretta <strong>di</strong> Johnny. Giunse finalmente l'ora <strong>di</strong>cena ed i due giovani si ritrovarono l'uno <strong>di</strong> fronte all'altra,circondati dal silenzio. Si spostarono nel salottino prima<strong>del</strong> caffè ma continuarono a non parlare finché non loebbero sorbito.– Hai pensato alla proposta che ti ho fatto ieri sera? –le chiese Al.– Tutto il giorno! Non sono riuscita a fare altro –rispose Kathie.– Qual'è la tua risposta? –– È sì. Sposiamoci! –– Bene! Non ci resta che stabilire come sarà la nostravita in comune, dopo le nozze. Non sei obbligata adadempiere ai tuoi doveri coniugali. Possiamo continuare avivere come facciamo adesso – propose Al.– Sarebbe ingiusto nei tuoi confronti! Mi comporteròcome una moglie, è il minimo che possa fare. Ci64


stabiliremo nella camera che fu dei miei genitori. Accantoc'è la cameretta per Johnny, un tempo ci dormivamo io eMelissa. <strong>La</strong> nonna e la mamma mi hanno lasciato uncorredo abbondante, mentre la dote è costituita da tutto ciò<strong>di</strong> cui sono proprietaria. L'abito da sposa l'ho ere<strong>di</strong>tato damia madre, dal giorno <strong>del</strong>la mia nascita! – <strong>di</strong>sse Kathie.– D'accordo, come vuoi. Per la cerimonia dovremostendere una lista <strong>di</strong> invitati – propose Al.– Sì, inviteremo i vicini come al solito. Naturalmentenon dobbiamo <strong>di</strong>menticarci Lord Brussel. Che ne pensi <strong>di</strong>una festa <strong>di</strong> fidanzamento? – chiese.– Se lo desideri possiamo anche farlo! – rispose Al.– Dal momento che devo sposarmi, voglio farlo allagrande, rispettando le tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> famiglia. A proposito,non voglio rinunciare al mio cognome, perciò vi assocerò iltuo e se tu sei d'accordo, vorrei lo stesso per Johnny. –– D'accordo, ma io mi presenterò con il cognome <strong>di</strong>mia nonna che adotterò legalmente! Per quanto riguardamio fratello, gli comunicherò il nostro matrimonio ma nonlo inviterò! –– D'accordo, non voglio che veda Johnny! –acconsentì Kathie.– Bene, non resta che stabilire la data <strong>del</strong>le nozze! –<strong>di</strong>sse Al.Stabilirono la cerimonia per metà Marzo, mentre lafesta <strong>di</strong> fidanzamento fu fissata due settimane prima <strong>di</strong>Natale. Kathie pose all'opera tutta la fattoria perché tuttofosse perfetto per la sua prima festa da padrona e pergiunta, <strong>di</strong> fidanzamento. Ogni stanza fu svuotata <strong>del</strong>mobilio e lustrata a dovere, poi <strong>di</strong> nuovo arredata. Alspesso la prendeva in giro.65


– Neanche per le nozze <strong>del</strong> Principe ere<strong>di</strong>tario miamadre or<strong>di</strong>nò tanto lavoro! – <strong>di</strong>ceva ridendo.Tutto il primo piano e lo scalone furono addobbati <strong>di</strong>fiori e <strong>di</strong> ban<strong>di</strong>erine multicolori appese al soffitto. Ilgiar<strong>di</strong>no era illuminato da tanti lampioncini colorati appesiagli alberi. Fiori furono collocati anche ai piani superiori equalche pianta anche nella piccola galleria al terzo piano,dove erano appesi i ritratti degli antenati <strong>di</strong> Kathie. <strong>La</strong>futura sposa pensò che fosse giusto far conoscere al futuromarito almeno gli antenati più prossimi, perciò unpomeriggio salì in galleria insieme ad Al. All'inizio <strong>del</strong>corridoio vi erano i ritratti dei primi fondatori <strong>del</strong>lafamiglia. Alcuni erano militari, altri ecclesiastici, alcunierano stati ritratti seduti, altri a cavallo od in pie<strong>di</strong>.– Questo è Lord Oliver, fratello <strong>di</strong> nonna Helen. Unoscavezzacollo <strong>di</strong>ceva la nonna, solo perché amavaviaggiare. È stato ovunque: Asia, Africa, America ma illuogo che amava <strong>di</strong> più era la misteriosa In<strong>di</strong>a. Credo chese fossi stata un ragazzo, avrei seguito le sue orme. Questaè mia madre ed accanto mio padre. Il loro non è stato unmatrimonio felice e neanche quello <strong>di</strong> nonna Helen lo èstato. Furono combinati dai genitori, credo. Di mia madrericordo la sua cronica malinconia, il suo viso pallido e lasua dolcezza. Di papà ricordo ogni momento trascorsoinsieme soprattutto dopo la morte <strong>del</strong>la mamma. NonnaHelen per noi è stata coma una mamma e mi pre<strong>di</strong>ligeva ascapito <strong>di</strong> Melissa! – sospirò Kathie fissando il severoritratto <strong>del</strong>l'ava. Al l'aveva ascoltata in silenzio, attento acogliere ogni sfumatura nel tono <strong>di</strong> voce <strong>di</strong> lei, per riuscirea capire fino in fondo il suo complesso carattere. Oraalmeno credeva <strong>di</strong> sapere perché spesso la giovane si66


chiudesse in un riflessivo silenzio: era l'abitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> viverein una casa dove il silenzio era sacro ed inviolabile per ilbene <strong>del</strong>la madre malata. Era abituata anche a risolvere isuoi problemi da sola e tentare <strong>di</strong> carpirle i suoi pensieri,anche solo per darle un aiuto, era inconcepibile.Probabilmente provava anche <strong>del</strong> risentimento neiconfronti <strong>del</strong>la madre, per averla trascurata e per averlaabbandonata quando più bisogno <strong>di</strong> lei, forse per lo stessomotivo, cercava <strong>di</strong> non far mancare mai a Johnny il suoamore. Ciò che dava maggiori pensieri ad Al era la lorofutura vita insieme dopo le nozze. Sapeva bene che Kathienon lo amava e poche erano le speranze nel futuro: Kathieera convinta che l'amore non esistesse, almeno quel genere<strong>di</strong> amore, che fosse tutta una finzione. Chiaro esempio<strong>del</strong>le sue asserzioni erano i matrimoni dei nonni e deigenitori, oltre alla brutta esperienza con Philip. Dal cantosuo Al non sapeva come convincerla <strong>del</strong> contrario, anche seavrebbe avuto ottimi motivi per farlo. Si era innamorato <strong>di</strong>lei fin da quella lontana estate ed era tornato da lei dopo lamorte <strong>del</strong>la nonna solo perché l'amava e sperava <strong>di</strong> poteressere contraccambiato. Aveva rinunciato ad ogni pretesasul trono <strong>di</strong> Montalbania per lei, ma Kathie questo non losapeva ed Al non lo avrebbe mai detto. Il fidanzamentoaveva suscitato una certa curiosità nei ricchi proprietariterrieri che ben conoscevano la riluttanza <strong>di</strong> Kathie neiconfronti <strong>del</strong> matrimonio ed il desiderio <strong>di</strong> Lord Brussel <strong>di</strong>vedere unite le famiglie, accettarono perciò con piacerel'invito e la sera <strong>del</strong>la festa, erano tutti presenti. Kathiesapeva perfettamente <strong>di</strong> esporsi alla maligna e pettegolacuriosità dei presenti “...e per una volta tanto, avranno <strong>di</strong>che parlare a proposito!” si <strong>di</strong>sse apportando gli ultimi67


itocchi ad una toilette già perfetta. Indossava un abito <strong>di</strong>lamé dorato che le scendeva fino ai pie<strong>di</strong> elegantemente eche risaltava il suo fisico perfetto, senza involgarirlo conscollature troppo vertiginose ed aderenze troppo vistose.Un filo <strong>di</strong> <strong>di</strong>amanti intorno al collo ed ai polsi, i capellisciolti, un trucco leggero ed al <strong>di</strong>to l'anello <strong>di</strong> fidanzamento<strong>di</strong> brillanti che Al le aveva regalato a cena.– Era l'anello <strong>di</strong> nonna Corinne! – le aveva detto e leiera felice <strong>di</strong> portare al <strong>di</strong>to un oggetto caro ad una donnache ammirava molto.Si alzò e si guardò attentamente alla grande specchieraquin<strong>di</strong>, con un sospiro si <strong>di</strong>sse: – Affrontiamo i lupi nellatana! – ed uscì.Quando apparve sullo scalone <strong>di</strong> marmo bianco,coperto centralmente da una guida <strong>di</strong> velluto rosso, lamusica tacque e gli sguar<strong>di</strong> dei presenti si fissarono su <strong>di</strong>lei. <strong>La</strong> guardavano alcuni ammirati, altri stupiti o invi<strong>di</strong>osi,mentre lei sorrideva dall'alto <strong>del</strong>lo scalone, <strong>di</strong>vertita dalleespressioni bizzarre dei presenti. Sapeva <strong>di</strong> essere al centro<strong>del</strong>l'attenzione perciò aveva curato il suo abbigliamento esapeva anche <strong>di</strong> essere bella come non mai quella sera.Iniziò a scendere, sicura <strong>di</strong> sé ma, quando fu circa a metà,apparve il piccolo Johnny con un grosso mazzo <strong>di</strong> roserosse. Il bimbo iniziò a salire i gra<strong>di</strong>ni verso <strong>di</strong> lei cheemozionata lo guardava con orgoglio: era un ometto nelsuo smoking scuro, il papillon ed il fiore all'occhiello.Quando si raggiunsero Johnny le porse i fiori.– Alla mia mamma! – le <strong>di</strong>sse can<strong>di</strong>damente e lei lobaciò e gli accarezzò il capo ricciuto.– Grazie, tesoro! Ora però fila a letto! – gli risposeaffettuosamente e lui obbedì.68


Con le rose fra le braccia scese gli ultimi gra<strong>di</strong>ni dovefu raggiunta da Al che le porse il braccio ed insiemeaprirono le danze.– Sei bellissima! – si complimentò lui.– Grazie! Anche tu sei molto affascinante ed avrai unbel da fare per sod<strong>di</strong>sfare le signore presenti! – scherzò lei.– Oh, non credere <strong>di</strong> passarla liscia! Anche i signorisono numerosi. Io però sono avvantaggiato rispetto a te:non dovrò ballare con Lord Brussel! – rispose Al.– Cambiamo <strong>di</strong>scorso o mi rovinerò la serata. Questoanello è stupendo! Tua nonna aveva buon gusto! – osservòKathie.– Non lo scelse la nonna ma il nonno. Fu un colpo <strong>di</strong>fulmine il loro e quando il nonno dovette comprarle l'anello<strong>di</strong> fidanzamento, volle un gioiello che rispecchiasse losplendore degli occhi <strong>del</strong>la sua promessa e scelse questo! –le spiegò.– È davvero stupendo! – osservò <strong>di</strong> nuovo Kathie.– Osservando bene queste pietre, devo <strong>di</strong>re cherispecchiano i riflessi dei tuoi occhi! – le <strong>di</strong>sse fissandola elei turbata, <strong>di</strong>stolse lo sguardo. Si era <strong>di</strong> nuovo chiusa in sestessa, come un istrice davanti al pericolo.I complimenti e le congratulazioni degli invitatifurono accolti dai due giovani con sorrisi raggianti, chenascondevano incertezze, paure e stati d'animo complessi,comunque nessuno se ne accorse. Kathie evitava con cura<strong>di</strong> incontrarsi con Lord Brussel, ma sapeva che prima o poil'avrebbe affrontata e così accadde. Le si avvicinò mentrelei chiacchierava con altre signore e fu una <strong>di</strong> loro acoinvolgerlo nella conversazione.– Ha visto, Lord Brussel, che bella festa? – chiese.69


– Sì, molto ben riuscita. A proposito Kathie, non misono ancora congratulato con te per le tue future nozze. Micompiaccio, sei una donna che sa mascherare molto bene ipropri sentimenti! – insinuò Lord Brussel fissandola.– È una dote che ho ere<strong>di</strong>tato da mia nonna, la qualemi ha insegnato anche a non ficcare il naso in faccende chenon mi riguardano! – rispose la ragazza per nienteintimorita dallo sguardo inquisitore <strong>di</strong> Lord Brussel. Fu benlieta <strong>di</strong> accettare l'invito al ballo, rivoltole da un giovanenobile che le permetteva <strong>di</strong> concludere definitivamente ilcolloquio. Dopo qualche ora <strong>di</strong> danze, congratulazioni echiacchiere inutili, Kathie riuscì a sgattaiolare nello stu<strong>di</strong>oe scivolò su una comoda poltrona <strong>di</strong> pelle, avvolta nellapenombra <strong>del</strong>la stanza. Gli scaffali pieni <strong>di</strong> libri, la scrivani<strong>di</strong> mogano, le poltrone <strong>di</strong> pelle scura davano un'aria austeraalla stanza, unica nota <strong>di</strong> colore i fiori ben <strong>di</strong>sposti nei vasisparsi un po' ovunque. Si trovava nello stu<strong>di</strong>o da pochiminuti quando udì la porta aprirsi. Si volse un po'infasti<strong>di</strong>ta dall'inopportuna presenza, quando la luce siaccese e poté scoprire il volto <strong>di</strong> Al che la scrutò stupito.– Che ci fai qui? – le chiese preoccupato.– Le feste mondane e la confusione cheinevitabilmente provocano non fanno per me. Sono giàstanca e non vedo l'ora che se ne vadano! – sospirò Kathie,poi con sospetto chiese – E tu? Che ci fai qui? –– Beh, io dovrei esserci abituato alle feste ma, inrealtà, non sopporto questo tipo <strong>di</strong> mondanità. Preferisco leallegre chiassate popolane per la nascita <strong>di</strong> un vitello o perun raccolto ben riuscito, ma la gente che partecipa alla festa<strong>di</strong> stasera non mi entusiasma! – le spiegò.– Bene, per il futuro allora, niente feste! – sentenziò70


solennemente Kathie e poi scoppiò a ridere insieme a lui.– Quasi <strong>di</strong>menticavo! Ho un nome da aggiungere allalista <strong>di</strong> invito per il matrimonio, zia Agatha Davis. È l'unicasorella <strong>del</strong> nonno e quin<strong>di</strong> l'unica parente! È un tipopiuttosto <strong>di</strong>vertente e simpatico, credo che ti piacerà! –osservò Kathie.– Non vedo l'ora <strong>di</strong> conoscerla! Ora sarà bene peròtornare <strong>di</strong> là o ci daranno per <strong>di</strong>spersi! – scherzòprendendola per il braccio, sorridendo.<strong>La</strong> festa continuò tranquilla e, quando l'ultimo invitatose ne fu andato, i due giovani tirarono un sospiro <strong>di</strong>sollievo e <strong>di</strong> stanchezza.– Credevo non se ne sarebbero andati più! – esclamòAl, sedendosi su una poltrona accanto a Kathie.– Mai più feste <strong>di</strong> fidanzamento! – sentenziòcategorica Kathie.– Dimentichi Johnny! – le fece notare Al e lei nonriuscì a trattenere un'esclamazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>sapprovazione che<strong>di</strong>vertì il giovane.– Credo che dovremmo andare a dormire, anche se,tra poche ore, <strong>di</strong> solito ci alziamo. Per fortuna è domenica enon dobbiamo lavorare! – osservò Al aiutando Kathie adalzarsi, accompagnandola fino alla sua stanza. Augurata labuonanotte alla ragazza, Al entrò nella cameretta <strong>di</strong> Johnnye controllò il sonno <strong>del</strong> bimbo. Accarezzò dolcemente ilvisino <strong>del</strong> figlio e lo coprì piano piano.– Ti devo molto, piccolo. Moltissimo! Dovrai aiutarmifigliolo, aiutarmi a far <strong>di</strong> tua madre una donna serena! –<strong>di</strong>sse sorridendogli. Si chinò e lo baciò piano.I preparativi per le nozze furono complessi e<strong>di</strong>mpegnativi, poi c'erano i lavori alla fattoria ed alla71


segheria, e Johnny. Kathie ed Al lavoravano sodoricevendo anche molte sod<strong>di</strong>sfazioni dai propri affari. <strong>La</strong>domenica era la giornata per loro, per gli hobbies, per ilriposo. Kathie, mattiniera per abitu<strong>di</strong>ne, cavalcava per unpaio d'ore, con Red che le correva al fianco instancabile,affondando nella neve fresca <strong>del</strong> bosco, cercando unatraccia nascosta <strong>di</strong> qualche animale, rincorrendo un pezzo<strong>di</strong> legno lanciato dalla padrona. Al non osava invadere laprivacy <strong>di</strong> Kathie e l'attendeva chiuso in uno stu<strong>di</strong>oloappartato all'ultimo piano, in una torretta dalla qualegodeva una splen<strong>di</strong>da vista e componeva <strong>del</strong>l'ottimamusica al pianoforte. Kathie sapeva che Al amava suonarema ignorava la sua passione per la composizione. Unamattina, rientrò prima <strong>del</strong> solito perché aveva trovato <strong>del</strong>letracce <strong>di</strong> bracconieri ed intendeva organizzare una cacciaper eliminare eventuali trappole. Salì al piano superiore percercare Al ed invitarlo, quando fu attratta dal suono dolce<strong>del</strong> pianoforte che proveniva da sopra. Seguì la musica finoalla porta <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>olo che aprì piano. Si stupì nel vedereAl suonare al pianoforte con un trasporto che lo estraniavadal resto <strong>del</strong>la stanza. Il brano, eseguito con maestria, erabellissimo ma sconosciuto per lei eppure conoscevamoltissime opere! Quando la scorse, lui smise <strong>di</strong> suonare,la guardò a sua volta sorpreso.– Già tornata? Non credevo fosse così tar<strong>di</strong>! – <strong>di</strong>sse.– Sono tornata prima <strong>del</strong> solito – rispose lei. – Hotrovato tracce <strong>di</strong> bracconieri e probabilmente ci sonotrappole in giro. Volevo invitarti a seguirmi, se vuoi.Potremmo fare colazione a sacco. Andremo con le slitte. –– Certo che vengo! Il tempo <strong>di</strong> prepararmi e sono convoi – rispose entusiasta. Mezz'ora dopo erano pronti per72


partire, mancava solo Al che arrivò tenendo per mano uninfagottato Johnny, vivacissimo nonostante l'ora piuttostosollecitata. Kathie lo guardò un po' contrariata ma Al finse<strong>di</strong> non aver notato la sua espressione.– È ora che questo giovanotto conosca il bosco!Quest'aria fresca e pulita gli farà bene – le <strong>di</strong>sse sorridendoma con un tono che non ammetteva repliche e Kathie nonne fece.Si <strong>di</strong>vertirono moltissimo nonostante la ricercafaticosa <strong>del</strong>le trappole e consumarono una colazione piùabbondante <strong>del</strong> solito. Dopo aver mangiato continuaronoquella che era <strong>di</strong>ventata una piacevole gita e Johnny, unavolta rimpinzato il pancino, si scatenò per quanto la suacalda tutina rossa lo impe<strong>di</strong>sse un po'.– Mamma, papà! – gridò improvvisamente facendoaccorrere i due giovani preoccupati. Johnny se ne stavaseduto nella neve e fra le mani stringeva <strong>del</strong>icatamente unpiccolo animaletto che si nascondeva alla vista <strong>di</strong> Kathie eAl. – Ho trovato un gatto! – annunciò raggiante.I due giovani tirarono un sospiro <strong>di</strong> sollievo e sisorrisero <strong>di</strong>vertiti.– Non è un gatto. Questa simpatica bestiola è unprocione – gli spiegò Al.– Posso tenerlo? – chiese il bambino.– È meglio <strong>di</strong> no tesoro – rispose Al.– Perché non posso? – chiese <strong>del</strong>uso Johnny.– Ti piacerebbe se venisse qualcuno e ti portasselontano dalla tua casa, dai tuoi amici, dalla mamma e dame? – gli chiese Al.– No – rispose il piccolo e dopo un po' <strong>di</strong> esitazioneliberò il procione e tornò a giocare con la neve.73


– È un bambino intelligente! – osservò Alavvicinandosi a Kathie.– Ha un padre in gamba! – ribatté lei, osservando ilfiglio correre felice.I giorni trascorrevano sereni e la data <strong>del</strong> matrimoniosi avvicinava. Kathie non <strong>di</strong>mostrava eccessivapreoccupazione per le nozze ormai prossime, ma Al erapronto a giurare che, dentro <strong>di</strong> lei, si combatteva una lottasenza fine. Così era infatti e quando la paura e i dubbil'attanagliavano, si rifugiava nella camera dei genitori,come per trovare risposta alle sue molteplici domande.Provava profondo affetto per Al, adorava passeggiare echiacchierare con lui, amava la sua musica ed i giochi chefacevano con Johnny. Era bello ritrovarsi la sera davanti alcaminetto o in cucina ogni tanto, per preparare insiemequalche dolce, ma tutto ciò poteva essere chiamato amore?Non per lei che non credeva in un tale sentimento. Nonc'era mai stato amore fra i suoi genitori ma solo freddain<strong>di</strong>fferenza, non era amore nemmeno quello che Philipaveva provato nei confronti suoi e <strong>di</strong> Melissa, ed allora,cos'era l'amore?Zia Agatha giunse alla fattoria carica <strong>di</strong> valige e doni,felice <strong>di</strong> poter riabbracciare i nipoti.– Non ho visto il suo ritratto in galleria – osservò Al.– Non lo hai visto, giovanotto, per il semplice motivoche non c'è, e non ci sarà finché sarò viva! – lo informò lasimpatica vecchietta.<strong>La</strong> prima settimana che precedeva le nozze, ziaAgatha volle trascorrerla viziando i tre nipoti con le suesegretissime ricette e non perse tempo. <strong>La</strong> dolce zia peròaveva il fiuto <strong>di</strong> un segugio e la vista <strong>di</strong> un falco, non le74


sfuggirono quin<strong>di</strong> certe tensioni, anche se celate. Avevamolta simpatia per Al ed era convinta <strong>di</strong> buoni sentimentiche animavano il giovane ma, Kathie? Con la scusa <strong>di</strong> farcompere, si recò in città con Johnny per incontrarsi con Al,nell'ufficio <strong>di</strong> lui. Il giovane l'accolse sorpreso, prese fra lebraccia l'irruente ragazzino invitando la zia adaccomodarsi.– Mi fa piacere la vostra visita – le <strong>di</strong>sse.– Non sono qui per visitare la tua industria ma perparlare <strong>di</strong> queste nozze un po' strane! – ribatté zia Agatha.– Strane?!? Signora Davis non capisco... –– Signorina! Mio caro giovanotto, sono vecchia manon rimbambita! Sei un ragazzo intelligente ed hai capitoperfettamente ciò che intendo <strong>di</strong>re, ed ora voglio saperecosa c'è sotto e non tentare <strong>di</strong> imbrogliarmi! – lo ammonìzia Agatha.Al giocò con Johnny riflettendo sulle parole<strong>del</strong>l'anziana signorina: era inutile mentirle.– Signorina Davis, sposo vostra nipote per due <strong>di</strong>versimotivi. Il primo è, per me, meno importante ma è quelloche l'ha spinta a questo passo e riguarda Lord Brussel.Sono anni che la tortura proponendole un matrimonio conun nipote, allo scopo <strong>di</strong> riunire le proprietà ma Kathie è“allergica” a questo genere <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorso. Venne da me, qui inufficio per <strong>di</strong>rmi che non era conveniente la nostraconvivenza che, a <strong>di</strong>re il vero, è <strong>del</strong> tutto innocente. Kathiemi considera come un fratello. Ritornando alla visita <strong>di</strong>Lord Brussel, cercando <strong>di</strong> convincerlo a lasciarla in pace,gli <strong>di</strong>ssi che Johnny è mio figlio e dal momento che nonpotevo più sposare Melissa, intendevo regolarizzare lasituazione sposando sua sorella che Johnny considera75


ormai, la sua mamma! – confessò Al.– Il motivo più importante? – chiese zia Agatha.– Siete la prima persona alla quale lo confesso.Naturalmente neanche vostra nipote lo conosce! AmoKathie da molto tempo ormai e spero che, un giorno, anchelei provi gli stessi sentimenti nei miei confronti! – risposeAl.– Perché non le hai confessato ciò che provi per lei? –lo rimproverò.– Vostra nipote ha un carattere complesso dovuto,credo, all'atmosfera nella quale è cresciuta. <strong>La</strong> malattia<strong>del</strong>la madre, la morte <strong>di</strong> entrambi i genitori ed inoltre, ilcomplesso che nutre nei confronti <strong>del</strong>la sorella. Credo chesi ritenga colpevole nei confronti <strong>di</strong> Melissa, per esserestata la preferita <strong>del</strong>la nonna, tante piccole cose che l'hannoresa <strong>di</strong>fficile nei rapporti umani ma spero, con l'aiuto <strong>di</strong>questo <strong>di</strong>avoletto, <strong>di</strong> riuscire a renderla felice! – concluseregalando a Johnny un affettuoso buffetto su una guancia.Zia Agatha si alzò per andarsene.– Bene! È tempo <strong>di</strong> ritornare a casa! –– Mi ha fatto piacere parlare con lei, signorina Davis –la salutò Al posando a terra il bimbo.– Zia Agatha, giovanotto! Stiamo per <strong>di</strong>ventare parentied ho molta fiducia in te e farò tutto ciò che sarà nelle miepossibilità per aiutarti nel tuo proposito – promise.– Grazie, zia Agatha! – <strong>di</strong>sse Al baciandole con affettola guancia.Il giorno dopo zia Agatha, messo a letto il piccoloJohnny per il riposino pomeri<strong>di</strong>ano, tornando dalle propriestanze, scorse la nipote nella galleria dei ritratti, con losguardo fisso sul volto austero <strong>del</strong>la nonna.76


– Tua nonna era una donna energica, anche troppo e tule somigli! – le <strong>di</strong>sse.– Lo so. Abbiamo lo stesso sangue nelle vene –rispose Kathie.– Sì, però tu hai una falsa idea <strong>di</strong> ciò che è stata la suavita. Cosa sai per esempio <strong>di</strong> tuo nonno, <strong>di</strong> come si sonoconosciuti e qual è stata la loro vita insieme? – le chiese lazia.– Non molto a <strong>di</strong>re il vero. <strong>La</strong> nonna non amavaparlare <strong>di</strong> quel periodo <strong>del</strong>la sua vita, forse non ne aveva unbuon ricordo! – rispose Kathie.– Errore! Helen non parlava dei suoi ricor<strong>di</strong> perchésentiva che la sofferenze, procuratale dalla morte <strong>di</strong> tuononno, ritornava a sconvolgerla e non desiderava che lavedeste in quelle con<strong>di</strong>zioni. Mio fratello era un bell'uomo,giovane, forte, intelligente. Era tenente <strong>di</strong> cavalleria eproprio ad una festa militare conobbe Helen. Anche tuanonna era molto bella e meno autoritaria <strong>di</strong> quanto tu possacredere. Suo padre invece era molto severo ed all'inizio sioppose alla corte <strong>di</strong> Arthur e capitolò solo quando ilPrincipe ed il padre <strong>di</strong> Corinne garantirono per mio fratello.Il loro fidanzamento non durò molto perché mio fratelloriuscì ad entrare, per ampio merito, nel Consiglio <strong>del</strong>Principe. Si stabilirono nella capitale, in un palazzo che glispettava come residenza ufficiale <strong>di</strong> un ministro. Credo chein quella loro prima abitazione vissero i loro giorni piùfelici. Amavano l'intimità <strong>del</strong>la loro casa e facevano moltavita mondana ma le serate più belle erano quelle trascorsecon Corinne e l'erede al trono, allora fidanzati. Quando,due anni dopo le nozze, nacque tuo padre, fu ilcoronamento dei loro sogni e <strong>del</strong> loro amore. Gli anni77


passavano ed entrambi sognavano il momento per potersitrasferire qui, alla fattoria, poterci vivere sereni e felici.Quel giorno venne quando tuo padre prese il posto <strong>di</strong>Arthur nel Consiglio. Helen desiderava anche che il figliosi sposasse con una brava giovane ma tuo padre era troppopreso dalla sua carriera politica per pensare al matrimonio.Arthur desiderava avere dei nipotini e cercava <strong>di</strong>convincere il figlio che l'ambizione non è una buonacompagna. Arthur comunque non vide il suo sognorealizzarsi perché morì tre anni prima <strong>del</strong> matrimonio deituoi genitori. Helen si ritrovò sola a dover gestire unafattoria e non conosceva neppure le regole più elementari.–– Se la cavò bene però! – osservò Kathie.– Grazie alla sua tenacia! Imparò tutto ciò che c'era dasapere e fece <strong>di</strong> questa terra il suo regno. –– E papà? –– Oh, lui! Pensava alla politica mentre sua madrepensava alle sue nozze. Helen scelse una ragazza <strong>di</strong> buonafamiglia, orfana <strong>di</strong> entrambi i genitori, allevata in unconvento: Caroline Spencer! – le spiegò la zia.– Com'era la mamma? – chiese Kathie con fintain<strong>di</strong>fferenza.– Era una ragazza dolcissima e <strong>del</strong>icata come unarosellina. Graziosa, modesta conquistò Helen al primosguardo ma non fu così con John. Lei si innamorò <strong>di</strong> luiimme<strong>di</strong>atamente ma John la accolse con in<strong>di</strong>fferenza edallo stesso modo la sposò. Il loro matrimonio non fud'amore o meglio, fu amore a senso unico. Tua madre perònon si lamentava mai, era una <strong>di</strong> quelle donne alle quali èsufficiente avere accanto il proprio marito, amarlo ed78


esau<strong>di</strong>rlo senza chiedere mai. Così era tua madre e ciò lecostò la vita – sospirò la zia.– Che volete <strong>di</strong>re? – chiese Kathie.– Tuo padre aveva accettato il matrimonio solo peravere quel figlio maschio che ne seguisse le orme. Tuamadre cercò <strong>di</strong> esau<strong>di</strong>re questo suo desiderio ma quandonascesti tu, lei si procurò un bell'esaurimento nervoso,perciò non poté seguirti da vicino come lei e soprattutto tu,avreste desiderato! –– Oh, zia, io ho sempre creduto che non le importasseniente <strong>di</strong> me! – confessò Kathie.– Era inevitabile che tu lo credessi. Tua madre nonpoteva occuparsi <strong>di</strong> te e tuo padre, purtroppo, vi trascurava.Quella poveretta, nonostante il parere contrario <strong>del</strong> me<strong>di</strong>co,ci riprovò e nacque Melissa. Nel timore <strong>di</strong> perdere ilmarito, tentò ancora ma quel bambino nacque già morto edera maschio! –– Deve essere stato terribile per la mamma! –– Così terribile che ne morì! Tuo padre, <strong>di</strong> fronte a dueprove così dolorose, si rese conto <strong>del</strong>l'errore commesso, matroppo tar<strong>di</strong>. Riuscì comunque a dare a tua madre un breveistante d'amore – concluse zia Agatha.– Mio Dio, è orribile! Come mal ho giu<strong>di</strong>cato miamadre! Avevo bisogno <strong>di</strong> lei ma non c'era mai accanto ame. Sono dovuta <strong>di</strong>ventare grande in fretta, crescendo dasola ed aiutare Melissa. Non avevo tempo per i giochi ed isogni, l'unico che ho avuto è servito solo a farmi soffrire! –confessò rabbiosamente Kathie.– Lo so, hai sofferto molto ma a volte, la vita dà lapossibilità <strong>di</strong> riscattarsi, tocca a noi saperne approfittare.Non commettere lo stesso errore <strong>di</strong> tuo padre, ascolta la79


voce <strong>del</strong> tuo cuore! – la ammonì la zia.<strong>La</strong> lasciò lì, fra i volti <strong>di</strong>pinti degli avi, severi edausteri, ma lei volse lo sguardo verso il ritratto, l'unicoritratto, che sembrava emanare una luce viva e calda: suamadre. Lo sguardo dolce <strong>di</strong> lei le sorrideva amorevolmentee Kathie sentì le lacrime salirle agli occhi, brucianti e<strong>di</strong>rrefrenabili. Alzò la mano verso il volto <strong>di</strong> lei come peraccarezzarlo ma il dolore la gettò in ginocchio davanti alritratto, il corpo scosso violentemente dai singhiozzi.– Mamma, oh mamma, perdonami! Perdonami! –continuò a ripetere.A fatica riuscì ad alzarsi ed a tentoni raggiunse lapropria camera. Si gettò sul letto dove pianse a lungo,finché le lacrime furono sconfitte da un sonno pesante. Altornò per la cena e fu accolto, come al solito, da Johnnyche prese fra le braccia e sollevò in aria, ridendo entrambi.Si lasciò quin<strong>di</strong> condurre nell'immensa cucina dove ziaAgatha impartiva or<strong>di</strong>ni a destra ed a sinistra.– Buonasera, zia – la salutò baciandole la guanciamorbida e rosata – Kathie non è rientrata? –– Non è uscita oggi. Le ho parlato nel pomeriggio ecredo che abbia pianto. Ora dorme nella sua camera! – glirispose.– Salgo da lei! – la trovò ancora addormentata e dopoaverle accarezzato dolcemente i capelli ed averla copertauscì.– Penso io a fare il giro questa sera. <strong>La</strong>sciate cheriposi ancora! – or<strong>di</strong>nò.Quando rientrò salì <strong>di</strong> nuovo da lei, aprì adagio neltimore <strong>di</strong> svegliarla.– Al, sei tu? – chiese lei.80


– Sì. Scusami se sono entrato senza bussare, temevo<strong>di</strong> svegliarti – si scusò.– Vieni, sie<strong>di</strong>ti qui, accanto a me! – lo invitò. Gliprese la mano che prima le aveva accarezzato i capelli econ le <strong>di</strong>ta ne seguì le linee.– Vuoi leggermi la mano? – le chiese sorridendo.– Potrei farlo se vuoi! – rispose Kathie.– Sentiamo cosa celano queste linee misteriose? –scherzò Al.– Leggo che non sei felice perché stai per sposare unadonna che non ti merita! –– Forse sono io che non ti merito! Leggi ancoraperché sono certo che c'è <strong>del</strong>l'altro. Posso continuare io? –propose Al e lei accettò. – Io leggo, per esempio <strong>di</strong> unuomo, una donna ed un bambino felici nella loro casa, chesi amano ed insieme affrontano la vita. Questo io vedo enient'altro! – le lacrime tornarono ad offuscare la vista <strong>di</strong>Kathie che si lasciò andare fra le braccia <strong>di</strong> Al.– Quanto ben devi volermi e non lo merito! Erosveglia prima, quando mi hai accarezzato i capelli. Quantecose ho scoperto oggi, quanti errori so <strong>di</strong> aver commesso!Come posso farmi perdonare da te e da mia madre? –chiese <strong>di</strong>sperata.– Tua madre ti ha già perdonata e se potesse tichiederebbe lei stessa <strong>di</strong> perdonarla. Per quanto mi riguardanon hai nulla <strong>di</strong> cui scusarti, chiedo solo che tu apra il tuocuore e trovi un posticino per me! –– Ti voglio bene Al però ho bisogno <strong>di</strong> un po' <strong>di</strong>tempo per capire. Ci vuole tempo per cambiare una vita! –– Lo so e non ho fretta! Aspetterò perché so che allafine avrò una donna meravigliosa al mio fianco! – la81


assicurò stringendola a sé.I preparativi per il matrimonio furono affrontati conmaggiore serenità da entrambi gli sposi. Il giorno <strong>del</strong>lenozze giunse dopo mesi <strong>di</strong> preparazione, durante i qualitutta la tenuta fu messa in subbuglio affinché fosse perfettaper il grande evento. Per i due giovani sposi e per tutticoloro che vivevano alla fattoria, il giorno <strong>del</strong>le nozze lasveglia suonò prima <strong>del</strong> solito. Kathie si sottopose alle cure<strong>di</strong> sarte, parrucchiere, manicure e truccatori che per oreprepararono la sposa più bella che quei luoghi avesserovisto. Quando però fu il momento <strong>di</strong> vestirsi, Kathie volleaccanto a sé solo zia Agatha e la vecchia Rose, che laaiutarono ad indossare l'abito nuziale ed il pesantestrascico.– Kathie, cara! Sei bellissima, come la tua poveramamma. Se potesse credo che scoppierebbe a piangere....!– esclamò zia Agatha soffiandosi rumorosamente il nasocommossa. Kathie si guardò nel grande specchio, poi posòlo sguardo sul comò dove i genitori, la nonna e Melissa lesorridevano dai portaritratti antichi. Al intanto l'attendevacon gli invitati nella cappella, passeggiando nervosamentein compagnia <strong>di</strong> Lord Butterfield, suo padrino ed il figlio <strong>di</strong>lui, Thomas, caro amico d'infanzia e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>. Kathie, colbouquet <strong>di</strong> fiori <strong>di</strong> arancio fra le mani, gli apparve sullasoglia <strong>del</strong>la cappella come un miraggio, un sognofantastico ed irraggiungibile. <strong>La</strong> luce solare entrava dalpesante portone in legno, spalancato per riceverla, edavvolgeva la sposa in un alone fantastico rendendolairreale, eterea. Lei avanzò lentamente seguendo il ritmo<strong>del</strong>la marcia nuziale, il capo eretto, il volto coperto da unvelo bianco leggerissimo, lo strascico retto da Johnny,82


aggiunse lo sposo che la aiutò a sedersi sulle poltroncine<strong>di</strong> velluto rosso. <strong>La</strong> cerimonia iniziò solenne mentre i duesposi si scambiavano sguar<strong>di</strong> commossi, rispondendo convoce colma <strong>di</strong> commozione alle domande <strong>del</strong> reverendoAshley. Forse Kathie non avrebbe rivelato l'esistenza <strong>del</strong>lelacrime che le opprimevano gli occhi. Al rimasepiacevolmente sorpreso quando, alzandole il velo che lenascondeva il viso, le scorse e la baciò con dolcezza, comeper infonderle nuove energie, nuove sicurezze e farlescoprire l'amore vero. Per Kathie quel bacio fu la fonte <strong>di</strong>una infinità <strong>di</strong> nuove e sconosciute sensazioni che lalasciarono confusa e sorpresa. Per zia Agatha fu un'impresaimpossibile trattenere Johnny, che corse ad abbracciare igenitori e si lasciò sollevare in aria dal padre lanciando ungioioso grido <strong>di</strong> felicità. Tornò quin<strong>di</strong> a reggere il lungostrascico mentre la gemellina Connors, Helen, che Kathieaveva visto nascere, gettava petali <strong>di</strong> fiori coloratissimi aipie<strong>di</strong> degli sposi, sulla guida <strong>di</strong> velluto rosso, insieme algemellino Nick. Fuori l'aria era piena <strong>di</strong> allegriamanifestata dal vocio spensierato e gioioso dei bambiniraccolti in gruppetti per ammirare i due giovani sposi chelanciarono manciate <strong>di</strong> dolcissimi confetti. Davanti allachiesa numerose carrozze addobbate a festa, tirate dacavalli con pennacchi multicolori in testa, attendevano glisposi e gli invitati per condurli a spasso per la tenuta, inattesa <strong>del</strong> pranzo nuziale. Nella carrozza degli sposi preseroposto Johnny, Helen e Nick che compostissimo agitavanole manine per salutare gli amici e tutta la gente riunitalungo le strade <strong>del</strong>la tenuta per acclamare i due giovani. Ale Kathie salutavano la folla <strong>di</strong> conta<strong>di</strong>ni e mandriani con lefamiglie che, in quel giorno <strong>di</strong> festa, si preparavano ad un83


icco pranzo tutti insieme.– Ci vogliono molto bene! – osservò Kathie.– Sono felice <strong>di</strong> essere stato accolto così bene da loro.Non lo avrei immaginato! – esclamò Al.– Non si può fare a meno <strong>di</strong> provare affetto per te –constatò Kathie sorridendogli.Un abbaiare festoso interruppe la loro conversazionefacendogli voltare lo sguardo verso destra: un cane correvaa per<strong>di</strong>fiato verso la carrozza nuziale.– È Red! Ferma! – or<strong>di</strong>nò Kathie ed attese che ilfe<strong>del</strong>e amico li raggiungesse. Red si fermò <strong>di</strong> lato allacarrozza ed attese un gesto <strong>del</strong>la padrona che glipermettesse <strong>di</strong> salire ma fu Al a rompere gli indugi ed ilcane, felice, si accucciò ai pie<strong>di</strong> <strong>del</strong> padrone, strofinandoriconoscente il muso sulla mano che lui gli aveva teso.– <strong>La</strong> “moglie” <strong>di</strong> Red avrà presto dei cuccioli,mamma, ne avrai anche tu? A me piacerebbe una sorellina!– <strong>di</strong>sse Johnny.– Forse, un giorno... Chi può saperlo? – risposeevasiva Kathie, evitando lo sguardo <strong>di</strong>vertito <strong>di</strong> Al.Il corteo nuziale riprese la propria marcia per farritorno alla villa dove, nel cortile, lunghe tavole imban<strong>di</strong>teattendevano gli sposi e gli invitati. Mentre gli sposisalutavano e sorridevano alla folla, nella altre carrozze sisprecavano i commenti a loro riguardo.– Sono sod<strong>di</strong>sfatto <strong>del</strong>la scelta <strong>di</strong> Alexander. Nonpoteva trovare una ragazza migliore <strong>di</strong> vostra nipote. Bella,intelligente e <strong>di</strong> ottima famiglia e come potrebbe esserealtrimenti! Tale zia, tale nipote! – commentò LordButterfield.– Oh, mylord come siete galante! – si schernì zia84


Agatha – Sono sod<strong>di</strong>sfatta anch'io <strong>di</strong> queste nozze! Hofiducia in Al come in un figlio! –Se Lord Butterfield e zia Agatha si scambiavanocomplimenti, nella carrozza <strong>di</strong> Lord Brussel regnava ilnervosismo.– Ti ha giocato caro cugino! – osservò lady Fanny.– Ho altre nipoti e loro un figlio! – rispose seccatoLord Brussel.Quando ritornarono alla villa Kathie salì nella suastanza per togliersi il pesante ed ingombrante strascico chela impe<strong>di</strong>va nei movimenti, poi finalmente a tavola.– Ti <strong>di</strong>verti? – chiese Al.– Sì, però manderei volentieri al <strong>di</strong>avolo tutta questagente escluso zia Agatha, Lord Butterfield e suo figlio!Non so che darei per un po' <strong>di</strong> tranquillità! – risposeKathie.– Non ti ho ancora detto che sei bellissima ed il regaloche fra poco ti farò, è degno <strong>di</strong> te! – si complimentò Al.– Un regalo? Sono proprio curiosa <strong>di</strong> vederlo! –esclamò Kathie sorridendo gaia.– Pazienta un po'! Dovrai attendere fino alla torta! – eKathie sbuffò scherzosamente.Attese impaziente l'arrivo <strong>del</strong>la torta nuziale e quandoquesta fu finalmente servita le bastò uno sguardo <strong>di</strong> soffertacuriosità al marito, perché lui <strong>di</strong>vertito facesse un gesto aGeorge. Il maggiordomo tornò poco dopo recando su uncuscino <strong>di</strong> velluto rosso un cofanetto <strong>di</strong> madreperla,intarsiato <strong>di</strong> pietre preziose. Kathie osservò ammirata ilcofanetto che le stava <strong>di</strong> fronte.– È stupendo! – esclamò meravigliata.– <strong>La</strong>scia che lo apra e vedrai! – le annunciò Al.85


Aprì il prezioso cofanetto che celava, in mezzo alvelluto rosso, un collier <strong>di</strong> zaffiri che lasciò senza parole lasposa. Fu lo stesso Al a cingere al collo <strong>del</strong>la giovanemoglie il collier e lei, per ringraziarlo, lo baciò dolcementelasciandolo piacevolmente sorpreso.– Anch'io, anch'io, ho un regalo! – gridò Johnny ecorse via per ricomparire poi con due pacchi.– Questo per te mamma, al posto <strong>di</strong> quello che horotto giocando ai pirati – <strong>di</strong>sse porgendole un bel vaso dafiori antico – Questa penna è invece per te, papà, al posto<strong>di</strong> quella che ho rotto facendo il ritratto a George. –I genitori presero dalle mani <strong>del</strong> piccolo i suoi donicome se fossero i più preziosi ed i più belli, e forse lo eranodavvero, e Johnny si lasciò baciare da entrambi e poi posòfelice per la foto ricordo.<strong>La</strong> festa continuò dopo il pranzo, con balli a non finirema Kathie evitò cortesemente molti inviti, eccetto quelliche le rivolsero Al, Lord Butterfield ed il figlio Tom, che lasalvarono da Lord Brussel. Kathie ebbe modo <strong>di</strong>apprezzare la simpatica compagnia dei Butterfield, che sicomplimentarono a lungo con lei. Durante il pomeriggio,furono pre<strong>di</strong>sposti dei tavoli con spuntini vari e bevandeper sod<strong>di</strong>sfare gli ospiti. Le danze si protrassero fino atarda notte e, fra un ballo e l'altro, molte chiacchiere, giochie scherzi occuparono gli invitati. Gli sposi non avevano unattimo <strong>di</strong> tregua e quando fu l'ora per Johnny <strong>di</strong> coricarsi,Al e Kathie ne approfittarono per <strong>di</strong>leguarsi qualcheminuto. Johnny, fra le braccia <strong>del</strong> padre, sba<strong>di</strong>gliavastanchissimo e si lasciò svestire senza opporsi.Improvvisamente abbracciò la mamma che rimboccava lecoperte e la baciò.86


– Sono tanto felice, mammina! – esclamò. – Sonofelice perché mamma e papà mi vogliono bene. –Al sorrise e gli accarezzò il capo ricciuto.– Sì, mamma e papà ti vogliono tanto bene perché seiun ometto in gamba, anche se un po' birichino a volte! – gliaugurarono la buonanotte ed uscirono.– Siamo dei genitori fortunati! – osservò Al.– È vero, ma anche Johnny è fortunato ad avere unpadre come te ed io lo sono più <strong>di</strong> lui. Non ringrazierò maiabbastanza il destino per averti ricondotto qui e ti saròsempre grata per aver accettato <strong>di</strong> restare! – <strong>di</strong>sse Kathiebaciandolo su una guancia.Iniziava per loro tre una nuova vita piena <strong>di</strong> emozioninuove e nuovi affetti: zia Agatha innanzitutto, LordButterfield e suo figlio che avevano <strong>di</strong>mostrato sinceraammirazione ed affetto per Kathie e Johnny. Erano felici <strong>di</strong>essere insieme e pronti a lottare contro chiunque volesse<strong>di</strong>viderli. Al era pieno <strong>di</strong> speranze per il futuro, sicuro <strong>di</strong>riuscire a conquistare l'amore <strong>del</strong>la moglie; Kathie sentivagià qualcosa <strong>di</strong> nuovo dentro <strong>di</strong> sé, un qualcosa che nonaveva mai provato prima e che la gettava nella confusioneinteriore; Johnny, invece, si sentiva amato e protetto da unpadre forte che gli appariva come un gigante tanto buono eda una madre affettuosa e consolatrice dei piccoli, gran<strong>di</strong><strong>di</strong>spiaceri <strong>del</strong>la sua infanzia serena. Il tempo era la lorome<strong>di</strong>cina, un elisir d'amore miracoloso.87


PARTE III.L'ODIO E LA VENDETTAEra una domenica mattina come tante e come al solito,Kathie sellò Iago e si allontanò fra i sentieri che <strong>di</strong>videvanoi campi, ricchi <strong>di</strong> grano dorato, quasi pronto per lamietitura, <strong>di</strong>rigendosi verso il bosco.Al intano, saliva sulla torretta per suonare e comporreun po', fino al ritorno <strong>del</strong>la moglie per la colazione. I duepiani sottostanti <strong>del</strong>la casa erano ancora avvolti nelsilenzio: non un rumore turbava la quiete <strong>del</strong>le stanze e deicorridoi. Nella camera degli sposi, nel lato sud, regnava il<strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ne <strong>del</strong> risveglio: il letto <strong>di</strong>sfatto, i pigiami e levestaglie gettati sulle poltroncine, le pantofole sparse suipreziosi tappeti, il dolce profumo <strong>del</strong>la sposa un po'ovunque. Nella stanza <strong>di</strong> fronte i bambini dormivanoancora nei loro lettini, sognando fate, gnomi e follettibuoni. Johnny era un ometto <strong>di</strong> sette anni, bello, forte egeneroso come ogni bimbo abituato fin dalla nascita ad unavita sana all'aria aperta. Da due anni frequentava la scuolapubblica <strong>del</strong>la tenuta con notevole profitto. I capelli mori ericciuti gli incorniciavano il bel visino, dai lineamenti dolcima decisi, ere<strong>di</strong>tati dai genitori che lo rendevanoincre<strong>di</strong>bilmente somigliante a Kathie e Al. Sul lettinoaccanto, la sorellina Thalia sorrideva nel sonno innocentee tranquillo dei suoi due anni. Era sana e robusta come ilfratello, i suoi stessi capelli mori ma lisci, aveva ere<strong>di</strong>tato icaratteri somatici <strong>del</strong> nonno paterno e <strong>del</strong>lo zio Philip.88


Johnny aveva per la sorellina un'attenzione paterna e sisentiva responsabile per lei a tal punto che la seguiva, laproteggeva e pazientemente le insegnava le piccole cose<strong>del</strong>la via. Thalia, dal canto suo, già a due anni avevaun'indole in<strong>di</strong>pendente e ribelle ed occorreva tutta lapazienza dei genitori e <strong>del</strong> fratello per sopportare i suoi nonpochi capricci.Il lato nord <strong>del</strong>la casa era <strong>di</strong>ventato un appartamento asé stante, con salottino per ricevere, anticamera, stu<strong>di</strong>o,camera da letto e spogliatoio. Dalla nascita <strong>di</strong> Thalia, il latonord con tutte le sue stanze, era <strong>di</strong>ventato l'appartamento <strong>di</strong>lady Agatha Davis e la sua “corte” come chiamava i suoiservitori. Zia Agatha adorava immensamente i nipoti ed iloro figli ed aveva per Al una stima, una fiducia ed unaffetto maggiori <strong>di</strong> quelli provati da una madre per ilproprio figlio. In quattro anni <strong>di</strong> matrimonio aveva assistitoalla metamorfosi <strong>di</strong> Kathie che aveva reso la giovane piùviva. Era <strong>di</strong>ventata una donna più serena che finalmenteaveva conosciuto l'amore, quello vero, <strong>di</strong> un marito dolce ecomprensivo. Consapevole <strong>di</strong> questo sentimento reciproco,aveva deciso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare madre e dare un figlio aquell'uomo che, con infinita pazienza e con tutto il cuore,aveva operato un miracolo. Quando ormai credeva che lavita non le avrebbe riservato altri affetti oltre a Johnny, eraarrivato Al e poi Thalia.Al era un padre affettuoso e generoso con i suoi figliche lo adoravano, soprattutto Johnny che ne seguival'esempio. Anche Kathie era piena <strong>di</strong> attenzioni per i suoibimbi, ma verso Thalia aveva una maggiore severità,dovuta al carattere ribelle <strong>del</strong>la figlia. Johnny, invece,aveva per la sua mamma lo stesso amore protettivo che89


aveva per la sorella, mentre Kathie ed Al lo facevanosentire importante, un ometto e seguivano la sua crescitacon orgoglio. Al era ben felice <strong>del</strong>la sua famigliola e nonrimpiangeva il trono perso perché, “... il valore degli affettiche posseggo, è decisamente maggiore a quello <strong>di</strong> untrono!” era solito affermare.Gli affari andavano bene, era un'annata prospera per lafamiglia: si festeggiava la promozione <strong>di</strong> Johnny. QuandoKathie fece ritorno a casa, si recò subito in camera dei figliper prepararli per la colazione. Si posero a tavola tuttiinsieme, con i due sposi a capotavola, zia Agatha allasinistra <strong>di</strong> Kathie, Johnny alla destra <strong>del</strong> padre, Thalia alladestra <strong>del</strong>la madre, sul suo seggiolone. Johnny non siattendeva niente <strong>di</strong> speciale per quella colazione, se non laprelibata torta alle amarene <strong>del</strong>la zia. Quando i bambini sene uscirono in giar<strong>di</strong>no a giocare, Al e Kathie rimasero insilenzio.– Cosa c'è? – chiese Al.– È la bambina. Mi preoccupa! È una piccola tirannaprepotente che le vuole tutte vinte. Dovremo faticare un po'per plasmare il suo caratterino! – sospirò Kathie.– Ha solo due anni! Vedrai che cambierà! – larassicurò Al con un sorriso.Si alzò e la raggiunse, le sedette accanto e le prese lebelle mani.– Quando consegniamo il regalo a Johnny? – chiesetrepidante Al.– Sei più impaziente <strong>di</strong> lui! – rise Kathie mentre ilmarito annuiva – Possiamo farlo anche subito se vuoi. –Il marito acconsentì e, mentre la servitù iniziava asparecchiare la tavola, i due sposi uscirono. Johnny giocava90


con la sorellina, seduti sull'erba <strong>del</strong> giar<strong>di</strong>no epazientemente le insegnava a mettere un cubo sopra l'altro,quando i genitori li chiamarono accanto a loro, che si eranoseduti sul dondolo, vicino a zia Agatha.– Io e la mamma non sapevamo cosa donarti perquesta tua seconda promozione scolastica. Ci abbiamopensato a lungo finché abbiamo deciso per un cucciolo –<strong>di</strong>sse Al porgendogli un cesto <strong>di</strong> vimini. Johnny prese ilcucciolo <strong>di</strong> bullmastiff fra le braccia e lo accarezzò felice.– È un regalo bellissimo! Grazie! –– È ancora piccolo ma crescerà e sarai tu ad avernecura. Te lo abbiamo regalato non solo perché tu possagiocarci. Dovrai insegnargli ad essere un ottimo cane,dovrai addestrarlo perché <strong>di</strong>venti il tuo aiutante, la tuaguida in caso <strong>di</strong> pericolo, un altro te stesso! – gli <strong>di</strong>sseKathie.– Lo so, mamma. Perché <strong>di</strong>venti come Red dovròlavora molto ma, come <strong>di</strong>ce sempre la mia maestra, unbuon insegnante lo si riconosce dall'allievo – risposeJohnny solenne. Anche zia Agatha gli aveva preparato unregalo: una nuova sella. Quella sera, mentre si coricava nelsuo lettino e Thalia gridava perché non voleva fare ilbagno, Johnny rivolse una preghierina al Cielo perchéconservasse sempre in salute mamma, papà, zia Agatha equella peste <strong>di</strong> sua sorella.Di lì a qualche giorno ci fu la mietitura e l'aia fupreparata per la solita festa conta<strong>di</strong>na. Kathie non sifermava un minuto in occasione <strong>del</strong>la mietitura, lavoravainstancabilmente dal primo giorno alla festa. Finalmentequel giorno era arrivato e Kathie, Al, Johnny e zia Agathasi mescolavano ai conta<strong>di</strong>ni per mangiare, bere, ballare,91


giocare, scherzare e <strong>di</strong>vertirsi fino all'esaurimento fisico.Kathie però teneva d'occhio il marito che avevaun'espressione pensierosa da quando, quel mattino, avevaricevuto una lettera da Lord Butterfield. Quando Kathie lovide allontanarsi per rientrare in casa, lo seguìraggiungendolo nello stu<strong>di</strong>o.– Cosa c'è Al? – gli chiese preoccupata.– Mio fratello è un incapace, un incosciente! Tom miha scritto che Philip si è messo in testa <strong>di</strong> essere il più forte,il più potente dei sovrani. Col suo modo <strong>di</strong> fare arrogante eprepotente ha offeso capi <strong>di</strong> Stato importante e potenti, chepossono schiacciare Montalbania con metà <strong>del</strong> loroesercito. Con le sue manie <strong>di</strong> grandezza ha irritato moltisovrani facendoseli nemici. In breve, Tom teme una guerrache potrebbe <strong>di</strong>struggere il nostro Paese! – sospirò Al.– Se ciò dovesse accadere che farai? – gli chiese lamoglie preoccupata.– Come uomo qualunque è ovvio, non voglio questaguerra, come politico non con<strong>di</strong>vido il comportamento <strong>di</strong>mio fratello ma sono un Principe ed appartengo all'esercito<strong>di</strong> Montalbania, come tale ho fatto un giuramento! Mi sonoimpegnato a <strong>di</strong>fendere il mio popolo ed il mio Paese dallaminaccia straniera! – rispose Al.– Quin<strong>di</strong> andrai in guerra! Cosa ne sarà <strong>di</strong> noi e deinostri figli? Quando finirà Philip <strong>di</strong> voler <strong>di</strong>struggere ciòche amo più? Una guerra vuol <strong>di</strong>re <strong>di</strong>struzione, saccheggi,morte, fame, miseria e malattie. Dovrò lottare <strong>di</strong> nuovocontro tutto ciò ma questa volta non mi lascerò sopraffare.Non voglio che i miei famigliari e la mia gente soffranoancora la fame! Ho due figli da crescere e sto per averne unaltro Al e non voglio che soffrano! – Al la prese fra le92


accia.– Un altro figlio, Kathie?!?!? – esclamò emozionato.– Sì, un altro. Domani andremo in città, vogliolegalizzare le mie terre. I vecchi ed illeggibili documenti <strong>di</strong>famiglia non bastano più. Voglio qualcosa <strong>di</strong> più sicuro,che abbia valore <strong>di</strong> fronte a chiunque! Voglio anche metterela sicuro i beni <strong>di</strong> famiglia all'estero. Non voglio perdere unsoldo né in favore <strong>di</strong> tuo fratello, né a favore deglistranieri! – sentenziò.– Sono d'accordo! I nostri figli non devono soffrireper colpe che non hanno! – rispose Al.Il mattino seguente, <strong>di</strong> buon'ora, Al, Kathie e ziaAgatha si recarono in città per iniziare le pratiche <strong>di</strong>legittimazione <strong>del</strong>le rispettive proprietà. <strong>La</strong> notizia fece ilgiro <strong>del</strong>la città, cogliendo <strong>di</strong> sorpresa i ricchi possidenti,primo fra tutti Lord Brussel. Questi giunse alla fattoria,alcuni giorni dopo, per far visita ai vicini, o almeno questoera il pretesto. Trovò gli sposi intenti nell'aggiornare iconti, zia Agatha col suo lavoro a maglia fra le mani,Johnny che giocava col cucciolo. Parlarono <strong>del</strong> più e <strong>del</strong>meno, finché Lord Brussel portò il <strong>di</strong>scorso sull'argomentoche più gli interessava.– Mia moglie mi ha raccontato <strong>di</strong> avervi visto in cittàalcuni giorni fa. –– Sì, era in compagnia <strong>di</strong> lady Moore! – confermò ziaAgatha.– Quale buon affare vi ha condotti nella nostraamabile citta<strong>di</strong>na? – chiese il lord.– Cosa vi fa pensare che sia stato un buon affare acondurci in città? – chiese Al.– Quale altro motivo avrebbe indotto lady Brighton ad93


allontanarsi dalla tenuta per recarsi in città? – insistetteLord Brussel.– Dal momento che ciò vi tiene sveglio la notte ed è ilmotivo che vi ha spinto a farci visita, ve lo <strong>di</strong>rò! – risposeirritata Kathie – Ci siamo recati in città per autenticare lenostre proprietà! –– Autenticare le proprietà?!? E per quale motivo? Tuttisanno quali sono le proprietà <strong>del</strong>le nostre famiglie. Ce letraman<strong>di</strong>amo da secoli! – osservò scandalizzato LordBrussel.– Non viviamo più in un mondo <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni! Sescoppiasse una guerra, il che non è improbabile, le vostretra<strong>di</strong>zioni non vi sfameranno! – rispose Kathie.– Una guerra?! State scherzando? Non ci sarà laguerra, il nostro Principe non sarà così stolto da affrontareun conflitto da solo! – ribatté il vecchio lord.– Siete libero <strong>di</strong> pensarla come meglio credete ed ilCielo voglia che ciò che <strong>di</strong>te <strong>di</strong>venti realtà, comunque sia,un documento scritto, firmato e vi<strong>di</strong>mato dalla Legge valepiù <strong>del</strong>la parola <strong>di</strong> un uomo, anche se si chiama LordBrussel! – concluse Al.– Mi offendere, mylord! – esclamò Lord Brussel.– Non era nelle mie intenzioni, credetemi! Avremomodo comunque <strong>di</strong> riparlarne a tempo debito – e questavolta Al concluse veramente la conversazione, obbligandol'ospite ad accommiatarsi. Johnny aveva ascoltato insilenzio la conversazione degli adulti e la parola “guerra”lo aveva colpito. Quando vide il padre alzarsi per andarenel proprio stu<strong>di</strong>o, lo seguì in silenzio.– Papà, devo parlarti! – <strong>di</strong>sse entrando.– Dimmi, cosa c'è? – chiese Al.94


– Ci sarà per davvero la guerra? – chiese Johnny.– Ancora non è certo, ma le lettere <strong>di</strong> Lord Butterfieldnon lasciano speranze – rispose sinceramente il padresedendosi sulla poltrona.– Lord Brussel <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> no però! – osservò Johnny.– Lord Brussel non ha fonti d'informazione come lenostre. Temo che ci sarà la guerra! – rispose Al.– Ma perché? – chiese sconvolto suo figlio.– Per egoismo, Johnny! Solo per egoismo! –– Tu cosa farai, se scoppiasse la guerra? –– Dovrò andare figliolo. È mio dovere! – sospirò Alpensieroso.– Senza <strong>di</strong> te come faremo? <strong>La</strong> mamma sarà <strong>di</strong> nuovosola! – si preoccupò.– Lo so, sarete soli ma il mio dovere è quello <strong>di</strong>andare. Speriamo solo che il Principe si ravveda! – risposeAl.Il fanciullo si volse per uscire quando i suoi occhiincontrarono quelli <strong>del</strong> Principe Philip, il cui ritratto erastato appeso ad una parete <strong>del</strong>lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Al.– Quell'uomo è mio padre, ma cosa ha fatto per me?Ha fatto soffrire le mie mamme ed ora mi porta via te! Loo<strong>di</strong>o! Sei tu il mio vero padre! – gridò in preda alle lacrimeed abbracciò Al con tutta la sua forza, come se temesse unasua improvvisa partenza.Ormai le voci <strong>di</strong> una guerra si intensificavano o siattenuavano a seconda <strong>del</strong>l'umore <strong>del</strong> Principe. Né Al néKathie però si lasciavano illudere dal Sovrano e le letteredei Butterfield davano loro ragione. Dopo un mese <strong>di</strong> alti ebassi, giunse alla fattoria una lettera per Al che lo lasciò <strong>di</strong>stucco. Al sbrigava la corrispondenza in biblioteca, vicino95


alla finestra, mentre Kathie preferiva farlo alla scrivania ezia Agatha saliva nelle sue stanza.– Questa sì che non me l'aspettavo! – esclamò Alfacendo alzare il capo alla moglie che lo guardòinterrogativa.– Che cosa succede? – chiese curiosa.– Non lo immagineresti mai! Viene a trovarci miamadre! – le rispose il marito.– Tua madre?? Che novità è questa? – chieseincredula Kathie.– Non lo so. Dice solo che ha bisogno <strong>di</strong> riposo edesidera conoscere te e i bambini – le rispose sconcertatoAl.– Non mi sento sicura. C'è qualcosa sotto che non miconvince. Temo qualche complotto! – confessò Kathie.– Non so cosa pensare! Mia madre non si è maioccupata né <strong>di</strong> politica né degli affari <strong>di</strong> corte. Si è sempretenuta al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> tutto ma, con Philip molte cose sonocambiate e non so se lei rientra in questa categoria.Comunque sia, non temere, se tenterà qualcosa contro lamia famiglia, dovrà vedersela con me! – la rassicurò ilmarito.Anche zia Agatha si mostrò sospettosa nei confronti<strong>del</strong>la nuova ospite ed anche Johnny, in cuor suo, temeva lavisita <strong>del</strong>la sconosciuta che <strong>di</strong>cevano essere sua nonna.Aveva visto il ritratto <strong>del</strong>la bisnonna Helen in galleria edun piccolo ritratto <strong>del</strong>la bisnonna Corinne, nella camera deigenitori e le sentiva vicine al suo cuore perché avevanoamato la sua mamma ed il suo papà. Questa donna, chegiungeva improvvisamente nelle loro vite, la sentivaestranea e lo infasti<strong>di</strong>va un po'.96


Kathie mobilitò tutta la fattoria, come al solito,affinché tutto fosse in perfetto or<strong>di</strong>ne e tutto fu, comesempre, impeccabile! Sua Altezza la Principessa-madreEleanor Simpson Winley giunse il pomeriggio <strong>di</strong> un sabatoe trovò la famiglia <strong>di</strong> Al ad attenderla in vetta alla scalinata<strong>di</strong> marmo bianco, con la servitù schierata in pompa magna<strong>di</strong>etro <strong>di</strong> essi. Fu Al a scendere la scala per andarle incontroed abbracciarla.– Alexander, caro! Ti trovo proprio bene! Hai unaspetto bellissimo! È proprio vero allora che l'aria <strong>del</strong>lacampagna fa miracoli! – e l'abbracciò affettuosamente –Quanto tempo che non ci ve<strong>di</strong>amo! – sospirò con una nota<strong>di</strong> rimprovero.– Cinque anni, mamma – rispose Al.– Cinque anni?!? Te ne sei andato ragazzo e ti ritrovouomo. Devi avere ormai 26 anni! – osservò la Principessa.– Sì, ho 26 anni ed ho vissuto cinque annimeravigliosamente sereni e felici e non li cambierei con glialtri 21! Vieni voglio presentarti gli artefici <strong>di</strong> questa miafelicità – la invitò Al conducendola su per la scalinata dallamoglie, dai figli e da zia Agatha.– Mamma, ho il piacere <strong>di</strong> presentarti la carissima ziaAgatha! – annunciò Al e le due donne si strinsero la mano ela zia si inchinò <strong>di</strong> fronte alla Principessa, entramberecitando le formule convenzionali che, un'etichetta seguitafin dalla nascita, imponeva loro. L'attenzione però fu subitoattratta dai due bambini che si tenevano per mano. Johnnyvestito in scuro con la prima cravatta <strong>del</strong>la sua vita indosso,scrutava la nuova venuta con <strong>di</strong>ffidenza. Era un'anzianasignora con i capelli bianchi tenuti insieme <strong>di</strong>etro la nuca,col viso truccato, elegantemente vestita, con pochi gioielli97


addosso e sorrideva sempre. Johnny teneva per mano lasorellina, che aveva strepitato tutta la mattina mentre lamamma le faceva il bagno, le pettinava i capelli e si erazittita dopo una sonora e meritata sculacciata. Ora se nestava tranquilla accanto al fratello, con indosso un vestitinoazzurro, il terzo che la mamma le aveva messo.– E questi due <strong>del</strong>iziosi bambini? – chiese laPrincipessa accarezzando dolcemente il capo dei bimbi.– Sono Johnny e Thalia, i miei figli! Lei invece èKathie, mia moglie! – aggiunse orgogliosamente.Anche Kathie accennò un inchino e quando sollevò ilviso, notò lo sguardo <strong>del</strong>la suocera che la osservava e ciò lainfastidì e per rompere il <strong>di</strong>sagio, invitò tutti a rientrare.– Immagino sarà stanca per il lungo viaggio. Se lodesidera può salire nelle sue stanze per rinfrescarsi eriposare! – la invitò Kathie.– Sì, grazie, lo preferisco – rispose la suocera, ma nonvolle che fosse Kathie a farle strada, le bastava unacameriera.Appena soli si guardarono incerti, poi i bambiniandarono a cambiarsi e così pure gli adulti. Quandotornarono in giar<strong>di</strong>no, Al e Johnny iniziarono a giocare conun cucciolo, zia Agatha raccontava una storia a Thalia eKathie osservava assorta il marito. Johnny stravedeva per ilpadre ed era un piacere vederli giocare felici insieme, maquanto sarebbe durato? Lo spettro <strong>del</strong>la guerra e <strong>del</strong>laseparazione si prospettava minaccioso al loro orizzonte,offuscando la loro serenità. Kathie pensava alla vita senzaAl e sentiva che sarebbe stato come se una parte <strong>del</strong> suoessere partisse con lui.– Mamma vieni a giocare anche tu! – la chiamò98


Johnny e lei li raggiunse.Si ritrovarono tutti insieme per l'ora <strong>del</strong> thè in salotto.Fra un sorriso e l'altro la Principessa raccontava le ultimenovità <strong>di</strong> famiglie ed i pettegolezzi <strong>di</strong> corte. Volutamentenessuno accennò alla guerra ed alla possibilità <strong>di</strong> una<strong>di</strong>chiarazione da parte <strong>di</strong> Philip. <strong>La</strong> Principessa parlava,rideva ma i suoi occhi osservavano la nuora, piuttostosilenziosa ed assorta ed il nipotino che, dopo aver rispostocortesemente alle sue domande sulla scuola, seguiva lostesso comportamento <strong>del</strong>la madre. Quattro anni prima,quando Al le aveva comunicato le nozze con <strong>La</strong>dy KathieSpencer Davis, le aveva anche confessato la paternità <strong>di</strong>Johnny. Con incredulità la Principessa aveva accolto lanotizia, ma ogni sospetto sulla vera paternità <strong>del</strong> bambinoera crollato: Johnny somigliava molto al nonno materno maaveva nello sguardo la stessa espressione dei Brighton. <strong>La</strong>presenza <strong>del</strong>la suocera però metteva a <strong>di</strong>sagio Kathie che,seduta nella sua poltrona, ascoltava in silenzio lechiacchiere <strong>del</strong>la suocera e si sentì un po' sollevata soltantoquando ella <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> non volere feste in suo onore. Finito ilthè, Kathie si alzò e chiedendo scusa, <strong>di</strong>sse <strong>di</strong> avere unappuntamento con Rogers ed uscì. <strong>La</strong> Principessa si volsequin<strong>di</strong> alla nipotina.– Scommetto che a questa signorina piace passeggiaree tu, bel giovanotto, che ne <strong>di</strong>resti <strong>di</strong> farci daaccompagnatore? – chiese a Jhonny.– Lo farei volentieri ma devo occuparmi <strong>di</strong> unpuledrino! – rispose Johnny al quale non sorrideva affattol'idea <strong>di</strong> rimanere solo con la nonna.– Oh, che peccato! Non puoi proprio farci compagnia?– chiese <strong>di</strong> nuovo la nonna.99


– Vai pure, Johnny, penserò io al puledro – <strong>di</strong>sse Al e<strong>di</strong>l bambino accompagnò nonna e sorella in giro per lafattoria.– Non so se te ne sei accorto, ma Johnny nondesiderava far compagnia a tua madre! – gli fece notare ziaAgatha.– Lo so! – rispose Al. – Desidero però che il ragazzola conosca prima <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>care! Credo inoltre, che lei cerchiqualcosa in Johnny che le confermi che è mio figlio. –– Credo che sia così. Ha osservato Kathie e Johnny findal suo arrivo! – confermò la zia.– Non so cosa abbia in mente, ma lo scoprirò! – larassicurò Al.I giorni passavano senza che avvenisserocambiamenti. Kathie e la Principessa non riuscivano acomunicare, d'altro canto, non si vedevano molto spesso.Neanche nel cuore <strong>del</strong> nipotino, ella riusciva a trovare unvarco: per Johnny, la nonna faceva parte <strong>del</strong>la famigliareale che voleva la guerra, far soffrire la mamma, portaglivia il padre. Quel mattino Kathie ed Al insegnavano alfiglio a mungere una bella mucca, nel pascolo vicino acasa, quando giunsero la Principessa, zia Agatha e Thalia.Trovarono i due sposi che ridevano <strong>di</strong> gusto, mentreJohnny s'imbrattava <strong>di</strong> latte e schizzava tutti coloro checapitavano a tiro, non riuscendo a centrare il secchio.Finalmente il ragazzo riuscì a riempire a metà il secchielloe felicemente appiccicoso lo mostrò ai genitori.– Bravo! – esclamò Al. – Che ne <strong>di</strong>te <strong>di</strong> rimpinzarcicon buonissimo latte appena munto? –– Non ho mai fatto una cosa simile, ma deve esserepiacevole! – rispose la madre e bevve con gusto il latte.100


Thalia desiderava vedere i vitellini da vicino, perciòJohnny, sotto lo sguardo attendo <strong>del</strong>la zia, la condusse sulprato mentre Al riconduceva la mucca al pascolo. Kathie ela suocera restarono sole e la giovane sentiva nuovamentecrescere il <strong>di</strong>sagio <strong>di</strong> sempre.– Non ti piaccio, vero? – chiese inaspettatamente laPrincipessa, cogliendo la nuora <strong>di</strong> sorpresa.– È vero! Lei non mi piace perché non so cosa vuole.È <strong>di</strong>fficile per me sentirmi a mio agio con un componente<strong>del</strong>la vostra famiglia, a parte la Principessa Corinne untempo e Al. Ho ricevuto molti dolori dalla vostra famigliaperché io possa fidarmi <strong>di</strong> lei, Altezza! – risposesinceramente Kathie.– Chiamami Eleanor! Non credo <strong>di</strong> averti fatto <strong>del</strong>male! – osservò la suocera.– Lei non mi ha fatto nulla. Non è a lei, né ad Al chemi riferisco e comunque non ho intenzione <strong>di</strong> rivelarlealtro! – sentenziò Kathie.– Io invece sono qui per confessarti la ragione <strong>del</strong>lamia visita, dal momento che non riesco a conquistare inaltro modo la tua fiducia e neanche quella <strong>di</strong> mio figlio!Non sono qui per farvi <strong>del</strong> male, ma solo per cercare un po'<strong>di</strong> pace terrena, prima <strong>di</strong> quella eterna! – iniziò la suocera.– Cosa vuoi <strong>di</strong>re? – chiese Al giunto appena in tempoper sentire le ultime parole <strong>del</strong>la madre.– Voglio <strong>di</strong>re, ragazzo mio, che il buon Dio ha deciso<strong>di</strong> chiamarmi a sé prima <strong>di</strong> quella che io chiamo la “nostrafine”. Non mi resta molto da vivere e <strong>di</strong>co fortunatamente,perché non vedrò questa guerra che quell'incosciente <strong>di</strong> tuofratello <strong>di</strong>chiarerà da un giorno all'altro e che segnerà lafine <strong>del</strong> nostro Principato. Lui però, crede <strong>di</strong> essere il più101


forte solo perché pochi avi<strong>di</strong> regnanti lo spalleggianofinché farà loro comodo. Vogliono il nostro Principato ed iomi auguro, per quelli che resteranno, <strong>di</strong> finire sotto ilgoverno dei nostri nemici anziché in quelle <strong>di</strong> coloro che si<strong>di</strong>chiarano “amici”! sono contenta <strong>di</strong> andarmene perchésono stanca e <strong>di</strong>sgustata dai sotterfugi, dalla corruzione edai complotti. L'unico rimpianto è <strong>di</strong> perdere voi e nonpoter conoscere il mio futuro nipotino! – sospirò laPrincipessa.– Devi aver vissuto in modo orribile per desiderare lamorte! – osservò Al.– Conosci tuo fratello e la sua “corte dei buffoni”!Desideravo tanto riabbracciarti e conoscere la tua famiglia,ma mi sono decisa solo ora perché temevo il vostrogiu<strong>di</strong>zio. Mi <strong>di</strong>spiace avervi intimorito, ho bisogno <strong>di</strong> voi e<strong>del</strong> vostro affetto. Non respingetemi! – li implorò.– Siete la benvenuta! Questa è anche casa vostra espero che vi rimarrete più a lungo possibile! – le <strong>di</strong>sseKathie – Visto che avete scelto la sincerità, anch'io vogliofare altrettanto con voi. Sono certa che avete <strong>del</strong>ledomanda da pormi. Chiedete ed io risponderò. –– Chi ti ha fatto <strong>del</strong> male e perché? – chiese laPrincipessa.Kathie guardò il marito e lui le <strong>di</strong>sse:– Se te la senti puoi raccontare tutto e dato che cisiamo, mi pare giusto che anche zia Agatha sappia laverità! – la zia lasciò i bambini con lo sguardo per seguirela conversazione.– Tutto è iniziato otto anni fa, con la vacanza <strong>di</strong> nonnaCorinne, Philip ed Al, qui alla fattoria. Mi innamorai <strong>di</strong>Philip e lui si prese gioco <strong>di</strong> me, illudendomi a lungo. Non102


gli bastò aver ingannato me, anzi approfittò <strong>del</strong>risentimento che mia sorella, a quel tempo, provava neimiei confronti, per averla e lo fece senza tanti scrupoli.Dalla loro breve relazione nacque Johnny, che tutti credonofiglio <strong>di</strong> Melissa ed Al. Mia sorella morì <strong>di</strong> parto: lacarestia l'aveva resa troppo debole! Ho allevato Johnny dasola per tre anni, poi è arrivato Al. Ci siamo sposati per unmalinteso ed ora ci amiamo ed abbiamo costruito unafamiglia felice, serena! Di nuovo, però, Philip sta perinterferire con la sua guerra! – confessò alle due donneattonite.– Ora capisco ciò che avete provato quando sonoarrivata – esclamò la Principessa.– Perdonaci, mamma! – la pregò Al.– Di cosa? Sono io che devo farmi perdonare. Hoperso un figlio viziato e lo ritrovo uomo maturo. Hai unadonna in gamba al tuo fianco e due figli <strong>del</strong>iziosi. Tuofratello non immagina quanto ha perduto! – si congratulò lamadre.I giorni trascorrevano lieti ora ed anche Johnny, dopoaver parlato a lungo con il padre, accettò la nonna.Passavano le ore libere facendo scampagnate lungo ilfiume, insegnando a nuotare alla piccola Thalia. Kathiecostretta all'inattività dalla maternità, passava il tempo conla suocera e la zia ridendo <strong>del</strong>lo sgambettare frenetico <strong>del</strong>labambina. Erano giorni sereni per Eleanor e quando giunsela vigilia <strong>del</strong>la partenza, non fu facile <strong>di</strong>rsi ad<strong>di</strong>o.Quell'ultima sera Eleanor attese che la nuora salisse alpiano superiore per mettere a letto i bambini. Al suonavanella torretta e zia Agatha si era ritirata nelle sue stanze perscrivere alcune lettere. Eleanor attese che Kathie uscisse103


dalla stanza dei figli e quin<strong>di</strong> la chiamò. <strong>La</strong> giovane laraggiunse nella camera <strong>di</strong> lei, preoccupata e sorpresa dalfare guar<strong>di</strong>ngo <strong>del</strong>la suocera.– Sie<strong>di</strong>ti, vorrei parlarti! – esordì la Principessa eKathie si accomodò sulla rigida poltrona <strong>di</strong> fronte allasuocera – Ti vedo molto preoccupata, cara, cosa c'è?Qualche problema con Al? – chiese.– Oh, no, è il migliore dei mariti ed io, forse, nonmeritavo tanto! È la guerra che mi preoccupa e tutto ciòche si tirerà <strong>di</strong>etro: miseria, <strong>di</strong>struzioni e sacrifici. Ho giàsofferto la fame e non avrei paura <strong>di</strong> affrontarla <strong>di</strong> nuovo,se fossi sola. Ho dei figli ed un marito, poi zia Agatha etutte le persone che vivono alla fattoria. dovrò lottareancora per salvarli, non potrò lasciarmi andare, dovròmantenere i nervi sal<strong>di</strong> e lottare fino in fondo per loro,un'altra volta! Anche allora avrei voluto andarmene finchéavevo il denaro a sufficienza per farlo e tornare quando lasiccità fosse finita. Non mi spaventava la miseria <strong>del</strong>lagrande città o ricominciare in un altro posto, ancheall'estero. Qualcosa per me lo avrei trovato <strong>di</strong> sicuro, mac'era Melissa che attendeva un bimbo e poi, come avreipotuto abbandonare tutta la mia gente? Rimasi a lottare esoffrire per tutti loro. Adesso dovrò farlo <strong>di</strong> nuovo e vedròmio marito partire e non saprò mai se sarà l'ultima volta,vedrò i miei figli soffrire la fame ma finché potrò evitarlolo farò. Non è una giusta causa ciò che spinge vostro figlioalla guerra, ma solo egoismo e avi<strong>di</strong>tà, perciò non esiteròad allearmi col nemico se ciò potrà salvare la mia famiglia!– si sfogò Kathie e concluse stu<strong>di</strong>ando, con lo sguardoattento, la reazione <strong>del</strong>la suocera alle sue ultime parole. <strong>La</strong>Principessa si rilassò appoggiando la testa alla spalliera104


<strong>del</strong>la poltrona con gesto stanco.– Quello che sto per chiederti è un altro sacrificio cheforse, per te, sarà ancora più grande. Conosci bene Philip,lo hai imparato a tue spese che tipo sia. Ama due solepersone al mondo: se stesso innanzitutto ed il suoprimogenito. Ha cresciuto quel bambino inculcandogli nelcervello le sue idee malsane <strong>di</strong> grandezza e superiorità,perciò non mi stupirei se, un giorno, Philip dovesse cadereper mano <strong>del</strong> figlio, come toccò a Cesare. Sua moglie amase stessa, le feste gran<strong>di</strong>ose, il lusso ed il suo specchio datoilette. È una povera i<strong>di</strong>ota e finché non sono venuta qui,la paragonavo ad un'oca ma ho dovuto ricredermi: le ochesono più intelligenti! – fece una pausa per bere un po'd'acqua e Kathie attese pazientemente, chiedendosi dovevolesse arrivare sua suocera con quel <strong>di</strong>scorso colmo <strong>di</strong>amarezza.– Gladys, invece, è un angelo sceso dal Cielo per lagioia <strong>del</strong> mio cuore! È una morettina tutta riccioli, i capellilunghi e gli occhi profondamente scuri. Cerco <strong>di</strong> starle piùvicino possibile, perché amo vederla sorridere e, senza <strong>di</strong>me, perde tutta la gioia tipica dei bambini <strong>del</strong>la sua età.L'adoro e, quando io non ci sarò più, chi la farà sorridere,le accarezzerò i riccioli, le parlerà affettuosamente? Non isuoi genitori, né suo fratello. Sarò sola! Tu sei una madremeravigliosa, lo vedo dalla venerazione che Johnny ha perte. Solo un bimbo sereno, felice ed amato può avere tantoaffetto per i propri genitori. Quando scoppierà la guerra,Gladys sarà sola ad affrontarla, perciò ti chiedo <strong>di</strong>prenderla con te. Non ti darà fasti<strong>di</strong>o, è tanto buona! Ilritratto <strong>di</strong> nonna Corinne, ora che ci penso! Che ne <strong>di</strong>ci? –chiese quasi implorante.105


– Quanti anni ha? – chiese Kathie dopo un attimo <strong>di</strong>silenziosa riflessione.– Cinque anni! – rispose la Principessa.– Non sarà facile toglierla ai suoi genitori! – osservòKathie.– Non preoccuparti per questo, penserò a tutto io! – larassicurò.– Non è questo, non voglio che Philip venga acercarla e faccia <strong>del</strong> male a Johnny! –– Non preoccuparti, farò in modo che tutto ciò siaimpossibile! Fidati <strong>di</strong> me! –– D'accordo, mi prenderò cura <strong>di</strong> Gladys come sefosse mia figlia, ve lo prometto! –– Grazie! – <strong>di</strong>sse la Principessa raggiante e la baciòaffettuosamente.Quella sera, quando furono da soli in camera da letto,Kathie raccontò tutto al marito che si stupì non poco <strong>del</strong>ladecisione <strong>del</strong>la moglie.– Tu aiuteresti nonna Corinne! – gli chiese Kathie.– Sì, certo, ma che c'entra? –– Mentre tua madre parlava, io guardavo la foto <strong>del</strong>lanonna sul tavolino nella stanza da letto, ed avevo lasensazione <strong>di</strong> u<strong>di</strong>re la sua voce. Ho creduto veramente chefosse nonna Corinne a parlare per bocca <strong>di</strong> tua madre e ciòmi ha sconvolta. Ho accettato per questo! – Al strinse a séla moglie e le accarezzò il ventre ingrossato per la dolceattesa, sorridendo e riflettendo su quella donna incre<strong>di</strong>bileche era sua moglie.Eleanor se ne andò lasciando un po' <strong>di</strong> vuoto nelleloro giornate.Kathie sistemò le ultime cose prima <strong>di</strong> cedere tutto106


nelle mani <strong>del</strong> marito, ormai esperte. Un giorno zia Agathascoprì che la vecchia Rose leggeva il futuro e convinse inipoti a farsi pre<strong>di</strong>re l'avvenire. I due giovani accettarono,anche se con riluttanza. Per Johnny il destino riservavasuccessi nel lavoro e negli affetti ma, stranamente, non eradestinata a lui la guida <strong>del</strong>la fattoria. Per Thalia, la vecchiaRose, ebbe un attimo <strong>di</strong> esitazione, il viso le si rabbuiò e<strong>di</strong>nfine rispose alle insistenze <strong>di</strong> zia Agatha. Sulla bimbaavevano il sopravvento le influenze negative dei Brighton,le quali l'avrebbero allontanata da casa e dalla famiglia. Sulpiccolo in arrivo, Rose <strong>di</strong>sse che la dolcezza, l'intelligenzae la bellezza l'avrebbero contrad<strong>di</strong>stinto e guidato,facendogli conoscere l'amore <strong>del</strong> prossimo. Per zia Agathail destino sembrava riservare ancora una grande gioia,mentre sia Al che Kathie rifiutarono <strong>di</strong> farsi leggere ilfuturo. Le pre<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Rose finirono ben presto<strong>di</strong>menticate: cose più importanti affliggevano i duegiovani. Le lettere <strong>di</strong> Lord Butterfield, alle quali si eranoaggiunte quelle <strong>di</strong> Eleanor, non lasciavano speranze odubbi sull'eventualità <strong>di</strong> una guerra e sulla sua imminenza.Gli animi <strong>di</strong> coloro che credevano ciecamente nel Principee nei nobili motivi che lo spingevano alla guerra, evitarecioè una supremazia degli Stati confinanti ed una loroeventuale invasione, erano pieni <strong>di</strong> fervore patriottico e sipreparavano alla battaglia con la ferma sicurezza <strong>di</strong> vincereil nemico al primo scontro e respingerlo definitivamentelontano da Montalbania.Al non aveva la sicurezza dei suoi concitta<strong>di</strong>ni anzi, sisentiva animato da mille dubbi. Il suo dovere <strong>di</strong> militare loobbligava a lottare per dei principi che non con<strong>di</strong>videva eche contrastavano con i proprio ideali. Sapeva quali erano i107


veri motivi che spingevano il fratello a <strong>di</strong>chiarare unaguerra assurda ed era sicuro che quegli Stati stranieri che loappoggiavano, in realtà, miravano a spartirsi il Principato.Kathie con<strong>di</strong>videva i pensieri ed i timori <strong>del</strong> marito el'incertezza <strong>del</strong> futuro la angustiava non poco.In attesa <strong>del</strong>la guerra Eleanor scriveva alla nuorarassicurandola sulla propria salute, molto migliorata graziealla vacanza alla fattoria, ma i dottori non le lasciavanoillusioni: il male c'era e non era possibile sconfiggerlo! Perquanto riguardava Gladys, la Principessa non faceva alcunaccenno alla faccenda e Kathie non le chiese spiegazioni.Giunse il Natale ed Eleanor inviò regali a tutta lafamiglia ed aggiunse un grosso pacco che Al aprìincuriosito. Conteneva due gran<strong>di</strong> quadri che ritraevanofe<strong>del</strong>mente i visi <strong>di</strong> nonna Corinne e quello <strong>di</strong> Eleanor. Unbiglietto era allegato al pacco: “So che desideravatepossedere un ritratto <strong>del</strong>la nonna da appendere in galleriaed ecco l'unico che posseggo, è vostro. Desidererei tantoche anche il mio vi fosse appeso, sarebbe per un grandeonore!” Kathie chiamò il maggiordomo perché portasse ilnecessario ed or<strong>di</strong>nò che il lavoro fosse svoltoimme<strong>di</strong>atamente.Il Natale era, per tra<strong>di</strong>zione, una festa gioiosa ma lafelicità più grande ed attesa giunse qualche mese dopo conla nascita <strong>di</strong> Ellis Davis Brighton.Ellis era una bimba dai capelli bion<strong>di</strong>ssimi, gli occhiver<strong>di</strong>, robusta, sana e, a <strong>di</strong>fferenza <strong>del</strong>la sorella, bellissima.Thalia invece non aveva mai brillato nell'aspetto fisico: nonera una bellezza ed il pessimo carattere la faceva apparireancora peggio ma, l'affetto dei genitori non le mancava <strong>di</strong>certo.108


Al e Johnny attesero insieme la nascita <strong>di</strong> Ellis e<strong>di</strong>nsieme, emozionatissimi, salirono nella stanza doveKathie li attendeva con la bimba in braccio. Anche aJohnny fu permesso <strong>di</strong> prendere in braccio la sorellina chegli sorrise, facendolo felice. Thalia accolse la nuovaarrivata con meno entusiasmo ma non perché provassegelosie, solo perché era convinta che la sorellina fosse unapiccola estranea che se ne sarebbe andata presto, comel'anziano signora <strong>di</strong> qualche mese prima. Col tempo però,Thalia si rese conto che Ellis sarebbe rimasta e le attenzioni<strong>di</strong> genitori, fratello e zia nei propri confronti si erano un po'allentate.Una settimana dopo la nascita ci fu la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong>guerra che tolse il sorriso sulle labbra <strong>di</strong> Kathie. Al la trovòche stringeva fra le braccia la piccola che, serenamente,portava a compimento il suo pasto. Non le <strong>di</strong>sse nulla, male si sedette accanto, sulla sponda <strong>del</strong> letto ed accarezzò ilcapino <strong>del</strong>la figlioletta.– Devi andare, vero? – gli chiese Kathie.– Devo raggiungere il quartier generale entro tregiorni e tenermi a <strong>di</strong>sposizione – rispose Al.– Ho paura, Al! Ho paura per te, per i bambini e perzia Agatha. Vorrei che tua madre ci raggiungesse, qui è piùsicura! –– Sì, questo posto è sicuro. Le montagne sono cosìvicine e rappresentano un baluardo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa per voi. Poisiete fortunatamente lontani dai confini. Parlerò con lamamma e cercherò <strong>di</strong> convincerla a trasferirsi qui! –– Voglio far costruire un passaggio sotterraneosegreto, che conduca <strong>di</strong>rettamente nel bosco. Faròsistemare in una <strong>del</strong>le grotte tutta la roba <strong>di</strong> valore ed in109


caso <strong>di</strong> pericolo, ci trasferiremo là! – <strong>di</strong>sse Kathie.– È una buona idea! Intanto, prima <strong>di</strong> partire,sistemeremo tutte le carte ed i conti <strong>di</strong> fattoria estabilimento! – la informò Al. Kathie depose la bimba sulletto e con gli occhi umi<strong>di</strong> <strong>di</strong> pianto.– Che sciocchi che siamo! Abbiamo così poco tempoper stare insieme e lo sprechiamo così! Abbracciami Al, tiamo tanto! –Al partì un mattino all'alba, col primo treno per lacapitale, mentre Kathie stringeva a sé il cuscino <strong>del</strong> maritoed accarezzava dolcemente il lenzuolo che le trasmetteva ilcaldo tepore <strong>del</strong> corpo <strong>di</strong> lui ed il suo profumo.Rimase tutto il giorno nella sua stanza ed a sera fecechiamare Rogers e convocò anche zia Agatha. Quandofurono al suo cospetto nello stu<strong>di</strong>o, entrambi si reseroconto che un'altra guerra era scoppiata, un conflitto cheponeva Kathie contro il resto <strong>del</strong> mondo. Videro una donnadecisa a tutto, forse anche ad uccidere, per i suoi figli, pertutto ciò che rappresentavano la fattoria e la sua famiglia eper tutti coloro che amava.– Quello che <strong>di</strong>remo questa sera, resterà fra noi e nondovrà oltrepassare la soglia <strong>di</strong> questa stanza! – esordìKathie ed i due ascoltatori annuirono. – Bene! Rogersvoglio che sappiate come la penso su questa guerra. Siete almio servizio da anni e perciò non ho timori, ma una ciecafiducia in voi. In mezzo a tutto questo fervore bellico che cicirconda non c'è che stupi<strong>di</strong>tà, vanità ed egoismi che noncon<strong>di</strong>vido. Tutto ciò è semplicemente fanatismo. Noncon<strong>di</strong>vido la guerra e tanto meno i motivi che l'hannoaccesa, pertanto non credo nella cosiddetta “giusta causa”che il nostro sovrano vuol darci a bere. Ritengo giusto110


sappiate che, nonostante abbia un marito coinvolto inquesto conflitto, non esiterò nemmeno un secondo adallearmi col nemico, se ciò servirà a salvarci! – concluseKathie.Rogers ascoltò in silenzio, senza interromperla e senzamuoversi dalla poltrona.– Voglio che sappiate, inoltre che niente e nessuno vilegano a questi luoghi. Se volete andarvene, fate pure! –spiegò Kathie.– Ditemi quello che c'è da fare! – rispose Rogers dopoqualche minuto <strong>di</strong> silenzio.– Innanzitutto scaveremo un tunnel sotterraneo checondurrà fino al bosco. In una <strong>del</strong>le grotte nasconderemotutti i beni <strong>di</strong> valore, viveri e coperte – <strong>di</strong>sse Kathie.– Un passaggio segreto? – chiese stupita zia Agatha.– Sì, zia. Forse non servirà ma è meglio essereprevidenti! – le spiegò.– Credo che dovremmo usare poche persone fidate percostruirlo. <strong>La</strong> prospettiva <strong>di</strong> appropriarsi dei vostri benipotrebbe far gola a molti – osservò Rogers.– Avete ragione! Solo persone fidate, inoltrecontinueremo ad occuparci <strong>del</strong> bosco, come sempre e voi,Rogers dovrete lavorare <strong>di</strong> più perché intendo occuparmianche <strong>del</strong>lo stabilimento! Un paese in guerra ha bisogno <strong>di</strong>cibo e <strong>di</strong> legname e noi abbiamo entrambi. Ho letto ungiorno che, dalla nascita e dalla <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> una societàvi è sempre da guadagnare ed io non mi tirerò in<strong>di</strong>etro.Non sappiamo alla fine ciò che ci attenderà, non so sequesta terra sarà ancora mia, ma voglio avere tutte lepossibilità per poterla riprendere! – zia Agatha fu percorsada un brivido <strong>di</strong> gelo lungo la schiena, mentre una luce <strong>di</strong>111


sfida attraversava lo sguardo <strong>del</strong>la nipote, un lampo <strong>di</strong> o<strong>di</strong>oseguì imme<strong>di</strong>atamente e con passo sicuro, Kathie raggiunseuna parte e staccò il ritratto <strong>del</strong> Principe Philip da sopra ilcaminetto e con un gesto rapido lo gettò nel fuoco. Lefiamme si sollevarono alte, <strong>di</strong>struggendo l'immagineritratta, mentre uno strano odore si alzava nell'aria.– Non ho più sovrani, né capi ai quali sottostare. Quisono io la Legge, perché mio è il sudore, mio il sacrificio,mie le sofferenze per fare <strong>di</strong> questa terra un luogo <strong>di</strong> nuovofelice, ricco e rigoglioso. A me dovrete obbe<strong>di</strong>enza, sevorrete salvare la pelle! – <strong>di</strong>sse.<strong>La</strong> nuova Kathie impressionò zia Agatha ma le <strong>di</strong>edeanche un senso <strong>di</strong> forte sicurezza.<strong>La</strong> giovane, giorno per giorno, sentiva la mancanza <strong>di</strong>Al, <strong>del</strong> suo sorriso sereno, <strong>del</strong>le sue parole dolci, <strong>del</strong>la suapresenza rassicurante e le lettere, tanto desiderate, nonfacevano che accentuare la malinconia. Per fortuna c'eranoi bambini che le allietavano le ore vuote ed il lavoro che laoccupava notevolmente. Johnny e zia Agatha davano il loropiccolo contributo, il primo addestrando i cani abilmente,la seconda con proprio esperienza culinaria.Eleanor scrisse che non desiderava trasferirsi allafattoria “... se il mio mondo crolla, io crollerò con lui!”<strong>di</strong>ceva ed il suo mondo era il suo palazzo, con i suoiricor<strong>di</strong>. Tutto ciò sarebbe andato perduto insieme ai suoifamiliari ma era sicura che, nella tempesta, per quantoterribile fosse stata, una nave si sarebbe salvata: quella <strong>di</strong>Kathie. Con questa certezza nel cuore, Eleanor elaborò unpiano per strappare la piccola Gladys al fango <strong>del</strong>lacorruzione, <strong>del</strong>la falsità, <strong>del</strong>l'o<strong>di</strong>o che la circondavano. Conl'aiuto <strong>del</strong> sempre fe<strong>del</strong>e Lord Butterfield, allontanata da112


Corte come molti altri saggi ministri animati da buonipropositi e giusti principi, che avevano servito, anima ecorpo il precedente sovrano, escogitò un sistema <strong>del</strong> tuttolegale.Gladys era una bimba <strong>di</strong>menticata dalla sua famiglia,perciò quando Eleanor chiese al figlio il permesso <strong>di</strong>adottare ufficialmente la nipotina, affinché potesseere<strong>di</strong>tare ogni sua proprietà, Philip accettòimme<strong>di</strong>atamente. Il denaro lo interessava enormemente e,dal momento che sua madre sarebbe morta sicuramenteprima <strong>del</strong>la maggiore età <strong>di</strong> Gladys, lui sarebbe stato, senzadubbio, l'amministratore dei beni <strong>del</strong>la figlia. Niente <strong>di</strong>strano quin<strong>di</strong> se Gladys andò a vivere con la nonna e, pochimesi dopo la guerra, l'adozione era già ufficiale e legale:Philip temeva che sua madre morisse prima <strong>del</strong>laconclusione <strong>del</strong>le pratiche burocratiche necessarie. Eleanorperò aveva in serbo una sorpresa per il suo primogenito equando si sentì alla soglia <strong>del</strong>la morte, spedì in piena nottela nipotina da Kathie, sotto la scorta <strong>di</strong> Tom Butterfield e <strong>di</strong>pochi fidatissimi servitori, armati fino ai denti. Kathieaccolse la nipotina fra le sue braccia con emozione. Tom lamise in braccio alla giovane senza che la piccina sisvegliasse e Kathie offrì ad entrambi l'ospitalità <strong>del</strong>la suacasa. Prima <strong>di</strong> colazione, Kathie riunì zia Agatha, i figli,Rogers e Tom in salotto, per annunciare il nuovo arrivo. Ifamiliari guardavano con curiosità Tom, si chiedevanoperché si trovasse lì ed il motivo <strong>del</strong>la riunione improvvisa.– Questa notte si è aggiunto un nuovo membro allanostra famiglia. Si tratta <strong>di</strong> una bimba <strong>di</strong> cinque anni, sichiama Gladys Falks Winley – <strong>di</strong>sse.– Ha lo stesso cognome <strong>del</strong> Principe! – osservò la zia.113


– È sua figlia! Eleanor ama questa bimba perché non ècome suo padre, non ha nel sangue il marcio <strong>del</strong> padre.Tom l'ha condotta qui ed io l'ho presa sotto la miaprotezione, come ho promesso. Spero che l'accoglieretecon l'affetto <strong>di</strong> cui so che siete capaci. –Suonò il campanello e le nurse entrò, tenendo permano una bimbetta con le treccine more legate con nastrinirossi, il visetto pallido, gli occhi bassi. Indossava unvestitino rosa, col grembiulino celeste, calze lunghebianche e scarpettine nere lucide, faceva tenerezza e Kathiesentì <strong>di</strong> nuovo l'emozione assalirla perché quel visetto tristesomigliava tanto a nonna Corinne e un po' anche ad Ellis.Zia Agatha fu la prima a riprendersi dallo stupore. Si alzòdalla poltrona, infilò la mano in una tasca profonda <strong>del</strong> suogrembiule, tirò fuori una caramella e la porse alla bimba.– Tieni, piccina. È buonissima sai, però è meglio chela mangi più tar<strong>di</strong>, dopo la colazione! – le <strong>di</strong>ssedolcemente, quin<strong>di</strong> la prese per mano e la condusse in salada pranzo.Nei giorni che seguirono Tom portò la notizia <strong>del</strong>lamorte <strong>di</strong> Eleanor e <strong>del</strong>la rabbia che aveva fatto esplodere inescandescenze il Principe. Philip si era dovuto calmaresubito però alla lettura <strong>del</strong> testamento, al quale eranopresenti i Butterfield, come rappresentati <strong>del</strong>la volontà<strong>del</strong>la defunta Principessa. Il testamento riconosceva ere<strong>di</strong><strong>di</strong> Eleanor, Gladys ed i figli <strong>di</strong> Alexander e Kathie, enominava quest'ultima tutrice, nonché amministratrice deibeni dei minori. Philip fu costretto ad ingoiare la rabbia esottostare ad una Legge che lui stesso aveva emanato.Kathie accolse dolorosamente la notizia <strong>del</strong> decesso <strong>del</strong>lasuocera, ma aveva altre preoccupazioni che l'angustiavano.114


Gladys era una bimba silenziosa e sola, Johnny la evitava,Thalia era capricciosa e <strong>di</strong>spettosa ma la cuginetta avevamolta pazienza con lei. Le sole volte che Kathie la vedevasorridere era quando stava in compagnia <strong>di</strong> Ellis, <strong>del</strong>la suagaiezza e <strong>del</strong>la sua vivacità. Dopo qualche mese lasituazione non era mutata e Kathie, una domenica mattina,chiamò il figlio per un “<strong>di</strong>scorsetto”, come lo definiva lazia.– Johnny, sie<strong>di</strong>ti! – lo invitò la madre. – Desideroparlarti come parlerei ad un adulto. Sei un ometto ormai epuoi capirmi benissimo. Voglio sapere perché eviti Gladys!–– Non so, non la evito. Ho tanto da fare con i cani, lascuola, che ho poco tempo per... – rispose Johnny ma lei lointerruppe.– Credevo ti fidassi <strong>di</strong> me! –– Certo che mi fido! Cosa c'entra questo? – replicò ilragazzo.– Se ti fi<strong>di</strong> perché menti? – Johnny abbassò lo sguardoimbarazzato.– Non mi piace perché è sua figlia! Lo o<strong>di</strong>o per quelloche ci ha fatto e adesso dobbiamo sorbirci anche sua figlia!– gridò sconvolto.– Johnny! Non voglio più sentire queste cose. Quellabimba non ha colpa per ciò che suo padre ha fatto o farà infuturo. Ha bisogno d'amore, non <strong>di</strong> o<strong>di</strong>o! Se fosse comepensi tu, allora sono costretta a ricordarti che i tuoi verigenitori mi avevano fatto molto male ed io avrei dovutoo<strong>di</strong>arti! Cre<strong>di</strong> che in otto anni io abbia fatto questo? –Kathie non attese risposta, ma si alzò dalla poltrona –An<strong>di</strong>amo! Ci attendono per la Messa –115


Madre e figlio per un'intera settimana non ebberomodo <strong>di</strong> parlarsi, ma in Johnny era vivo il rimprovero <strong>del</strong>lamamma, la prima vera e propria sgridata. Un altro pensierolo assillava: se era figlio <strong>di</strong> Philip, Gladys era sua sorella!Scoprì anche che era una bimba <strong>del</strong>iziosa, che avevarispetto ed ammirazione per lui, era intelligente, per nientenoiosa come la maggior parte <strong>del</strong>le altre bambine checonosceva, o capricciosa come Thalia, tutto sommato glipiaceva.Era <strong>di</strong> nuovo domenica e, dopo la Messa, Kathie siritrovò il figlio davanti.– Mamma, vorrei il tuo permesso per portare Gladysnel prato <strong>del</strong> laghetto. Torneremo per il pranzo! – le <strong>di</strong>sse.– Andate pure, ma fa attenzione, d'accordo? –– Non sei più arrabbiata con me? – chiesetimidamente.– Certo che no! Non lo sono mai stata – risposeKathie sorridendogli dolcemente.– Grazie mamma e scusami! Gladys, an<strong>di</strong>amo, corri! –<strong>di</strong>sse prendendo per la mano la piccola e correndo con deibellissimi sorrisi che allietavano i volti. I bimbi dovrebberoridere sempre, perché non c'è niente <strong>di</strong> più meraviglioso almondo <strong>del</strong> sorriso <strong>di</strong> un bambino, forse per questo Kathieamava la compagnia <strong>di</strong> Ellis, per il suo ra<strong>di</strong>oso sorrisoinnocente. Era una bimba adorabile ed attirava le simpatiedei familiari come il miele le api. Johnny e Gladysamavano raccontarle storielle, parlarle sommessamente,farle il solletico ed Ellis godeva <strong>del</strong>le loro piccoleattenzioni e li rallegrava con risate e gridolini. Non eratroppo capricciosa e la vicinanza degli animali non laspaventava affatto ma, quando fu il tempo per il primo paio116


<strong>di</strong> scarpine, le sue grida <strong>di</strong> protesta assordarono tutti quanti.Ce ne volle perché le accettasse.Johnny ora che era l'unico uomo in famiglia, si sentivaresponsabile e si dava da fare. Stu<strong>di</strong>ava accanitamenteperché amava imparare ed era assetato <strong>di</strong> sapere, in piùlavorava tutti i pomeriggi. <strong>La</strong> madre lo aveva incaricato <strong>di</strong>addestrare i cani, ma aveva imparato anche ad usare il lazo,a mungere le mucche ed ora a guidare il calesse. Kathie neera orgogliosa! Thalia aveva un carattere terribile chepeggiorava man mano che cresceva. O<strong>di</strong>ava gli animali, laspaventavano e adorava tiranneggiare tutti coloro che lecapitavano a tiro. Non era bella e con il crescere nonmigliorava affatto. Le sue trecce nere erano ribelli almenoquanto lei ed i suoi occhi scuri scrutatori, fissavano tutto etutti con intelligenza e curiosità. E Gladys? <strong>La</strong> piccinaaveva conquistato il cuore <strong>di</strong> tutti e ciò l'aveva resa un po'più aperta ma, a volte, i suoi occhioni s'incupivano, parlavapoco e mai dei genitori, <strong>del</strong> fratello e <strong>del</strong>la nonna. Aiutavazia Agatha a sgranare i legumi, aveva imparato a dare ilbiberon ai cuccioli e Johnny le aveva insegnato a cavalcareun pony.Da sei mesi era scoppiate la guerra e la fattoria, comelo stabilimento, avevano raddoppiato la produzione ed illavoro non mancava. A sera, Kathie era esausta e sirifugiava nella propria camera da letto per un po' <strong>di</strong>tranquillità e per leggere le lettere <strong>di</strong> Al, Tom e LordButterfield. Quella sera però c'era qualcosa nell'aria, maKathie non chiese nulla, se era per una marachella deibambini, la zia sarebbe salita a farle rapporto, comesempre. E così fu, ma non era sola! Con lei, le teste chine,un po' timorosi, c'erano Johnny e Gladys.117


– Cos'è successo? – chiese stancamente alla zia.– I bambini sono scesi nelle vecchie cantine chiuse! –rispose zia Agatha.– Lo sapete che non voglio che an<strong>di</strong>ate laggiù! – lirimproverò Kathie ed i bambini annuirono in silenzio. –Dovrò punirvi per avermi <strong>di</strong>subbi<strong>di</strong>to! –– Hanno trovato questo! – <strong>di</strong>sse la zia porgendole uncofanetto <strong>di</strong> legno lavorato; Kathie lo scrutò incuriosita daogni parte, poi chiese:– Dove lo avete trovato? – i bambini la guardaronocon timore, poi Johnny rispose.– In un vecchio baule che non ci apparteneva e chequin<strong>di</strong>, non avremmo dovuto aprire! – Kathie sorrise alleparole <strong>del</strong> figlio.– È colpa mia, zia! Ho detto io a Johnny <strong>di</strong> aprire ilbaule. È solo me che devi punire! – <strong>di</strong>sse Gladys in <strong>di</strong>fesa<strong>del</strong> cugino, mentre Kathie apriva il cofanetto che recava leiniziali <strong>di</strong> nonna Helen ed era stipato <strong>di</strong> lettere.Kathie fece una cosa che non aveva mai fatto prima:rinviò la decisione <strong>di</strong> punire i due bambini all'indomani,con sorpresa <strong>di</strong> zia Agatha e dei figli. Kathie aveva provatoil desiderio <strong>di</strong> restare sola con quelle vecchie lettereingiallite dal tempo. Il suo primo impulso fu <strong>di</strong> gettarle nelcaminetto e mantenerne inviolata l'intimità, ma essel'attraevano come una calamita.Non riuscì mai, neanche in seguito, a capire cosa laspinse a leggerle ed a scartare quelle scritte dal nonno,prima e dopo le nozze con Helen. Oltre a queste letterepiene d'amore, ce n'erano altre, inviate ad Helen daCorinne. Parlavano <strong>di</strong> tante cose e datavano dai tempi <strong>del</strong>collegio, fino a pochi giorni prima <strong>del</strong>la morte <strong>del</strong>la nonna.118


Kathie leggeva poche righe <strong>di</strong> ciascuna e poi le scartavaper passare a quella seguente, finché non giunse alla letterache annunciava la visita <strong>di</strong> Corinne e dei ragazzi allafattoria. Kathie la lesse tutta, mentre il cuore le martellavain petto sempre più forte. Corinne conosceva molto bene icaratteri dei nipoti e ne faceva un ritratto preciso all'amica,rammaricandosi che il trono dovesse finire nelle mani <strong>di</strong>uno sciagurato come Philip, invece che in quelle oneste <strong>di</strong>Alexander.“...questa visita ha uno scopo particolare: trovare lemogli adatte per i miei ragazzi!” <strong>di</strong>ceva la lettera econtinuava più avanti “...sono certa che Kathie sia laragazza giusta per Philip, una Principessa degna <strong>di</strong> rispettoe Melissa è il tipo adatto per Alexander, ma mi riserverò <strong>di</strong>dare ulteriori giu<strong>di</strong>zi dopo la vacanza”.Kathie si sentì mancare e dopo qualche minuto <strong>di</strong>sgomento, cercò la lettera successiva alla visita. <strong>La</strong> trovò econ mano tremante ed il cuore in subbuglio, cercò <strong>di</strong>leggere ciò che la riguardava.“...sono stata sciocca a credere in Kathie come moglie<strong>di</strong> Philip. È una ragazza meravigliosa e potrebbe <strong>di</strong>ventareuna Sovrana eccellente, ma Philip non fa per lei! Hoosservato bene i ragazzi ed ho scoperto una cosainteressante. Alexander è cambiato, stu<strong>di</strong>a molto, si dà dafare ed io so perché: si è innamorato <strong>di</strong> Kathie. Me lo haconfessato timidamente ed io ne sono così felice!”Le lacrime scivolarono lentamente sul volto <strong>di</strong> Kathie,mentre un doloroso sorriso le si posò sulle labbra rosee.Dalle lettere successive capì che anche nonna Helenapprovava e si rammaricava <strong>di</strong> aver poco tempo per farequalcosa <strong>di</strong> utile. Corinne la rassicurava ma la sofferenza119


trapelava da ogni parola e poi la speranza “...farò <strong>di</strong> tuttoper avvicinarli. Volevo costringere mio figlio a nominareAlexander suo successore, ma ora non lo voglio. Mionipote non sarà mai felice sul trono, come Kathie non losarebbe lontana dalla sua terra, anche se sarebbero degliottimi Sovrani”.Adesso Kathie piangeva in silenzio, mentre il cuoreera stracolmo d'amore per le due nonne e per il marito.Desiderò ardentemente averlo vicino per potergli <strong>di</strong>reancora una volta “ti amo!” ed il terrore <strong>di</strong> non rivederlo lapervase, riempiendola <strong>di</strong> spavento.Fuori era scoppiato un temporale <strong>di</strong> stagione ed untuono la scosse dai suoi pensieri, mentre un lieve bussare lariportò <strong>del</strong> tutto alla realtà. Si asciugò in fretta gli occhi,prima <strong>di</strong> far entrare ed accese anche una lampada da tavolo.Al suo invito la porta si aprì e Gladys entrò timidamente edattese che la zia parlasse.– Vieni, piccola! – la invitò Kathie e la bimba le siavvicinò.Sembrava una gattina spaventata e Kathie provòtenerezza per quella bambina sola, come lo era stata lei allasua stessa età.– Hai paura <strong>del</strong> temporale? – le chiese e lei annuì –Vieni fra le mie braccia! – Kathie la prese sulle ginocchia ela strinse a sé.– Anch'io avevo paura quando avevo la tua età! –– Andavi dalla mamma? – chiese Gladys.– No, la mia mamma era malata ed il mio papà non mivoleva! – rispose Kathie.– Neanche la mia mamma e il mio papà mi vogliono!Nemmeno mio fratello ed il tuo? – chiese Gladys.120


– Non avevo un fratello, ma una sorella più piccolaperciò quando c'era un temporale, correvo dalla nonna! –rispose Kathie. <strong>La</strong> nipotina rifletté un attimo poi chiese:– Ti voleva bene la tua nonna? –– Oh, sì! Molto bene ma una notte corsi nella suacamera e non la trovai. Stava per nascere un bimbo e lei eraandata ad aiutarlo. Avevo paura ma ero sola, mentre fuorilampi e tuoni rumoreggiavano. Quando la nonna tornò eral'alba, mi trovò nella sua stanza, mi asciugò le lacrime. Nonho più avuto paura, perché il temporale era finito e non eraaccaduto nulla! –– Anche la mia nonna non c'è più ed io sono rimastasola! – <strong>di</strong>sse Gladys.– Anche la mia nonna non c'è più, ma io non sonosola: ci sono lo zio Al, Johnny, Thalia, Ellis, zia Agatha ete. Se io ho te, anche tu hai me ed allora, non sei sola, nontrovi? – Gladys rifletté e poi rispose: – È vero, se tu mivuoi bene! –– Certo che te ne voglio, ed anche gli altri te nevogliono, cre<strong>di</strong>mi! – le rispose Kathie.– Posso venire tutte le volte che c'è un temporale? Eposso restare qui? – chiese Gladys.– Quanto vuoi, piccola! – le rispose la zia e la bimbale si strinse al collo e, poco dopo, si addormentò.Nessuno dei suoi tre figli aveva dormito nel suo letto,nemmeno Johnny ma Gladys dormì serenamente quellanotte fra le braccia <strong>di</strong> zia Kathie.Al tornò in licenza per Natale e, come per un tacitoaccordo, nessuno osò parlare <strong>del</strong>la guerra che imperversavaper ora, solo a nord <strong>del</strong> paese. Faceva freddo e Kathieproibì ai bambini <strong>di</strong> uscire incontro al padre, trepidanti lo121


attesero nel salotto. Quando il giovane fece il suo ingressonel vestibolo, niente e nessuno riuscì ad impe<strong>di</strong>re a Johnnye Thalia dal corrergli incontro e, con la bimba in braccio e<strong>di</strong>l ragazzo per mano, Al entrò in salotto. Depose Thalia aterra per baciare zia Agatha, poi il suo sguardo si posò sullamoglie e sulla bimba che teneva in braccio.– Come è cresciuta! – esclamò orgoglioso.– Aspetta, resta dove sei! – lo pregò la moglie. Kathiedepose la bimba a terra e la esortò – su, vai a salutare papà!–<strong>La</strong> bimba si mosse barcollando verso Al, si fermò ametà strada, lo scrutò attentamente e poi lo raggiunseridendo. Anche Kathie abbracciò felice il marito e poi locondusse davanti a Gladys, che era rimasta in <strong>di</strong>sparte,silenziosa.– Al, lei è Gladys – <strong>di</strong>sse Kathie al marito e lui sorrisealla bimba, le accarezzò il capo e la prese per mano. Ilgiovane si sedette sulla propria poltrona preferita, vicino alcamino, su un ginocchio collocò Ellis, sull'altro Gladys esul tappeto presero posto Johnny e Thalia. Kathieosservava il marito, era sempre lo stesso ma più sciupato eperciò le pareva più alto, le spalle larghe, le mani gran<strong>di</strong> ecallose accarezzavano i bambini. Riuscirono a restare solisoltanto dopo cena, sulla torretta. Al era silenzioso, pensavae Kathie non lo <strong>di</strong>sturbò finché fu lui a rompere il silenzio.– Ellis non mi ha riconosciuto! –– È piccola! Non è come Thalia! – rispose Kathie.– E se morissi prima che lei si sia formataun'immagine <strong>di</strong> me? – chiese sommessamente.– Non accadrà, non può accadere! – protestò lei.– Ho visto tante cose orrende! Tanti morti e molti122


erano ragazzi. Sono contento che Johnny abbia solo ottoanni! – sospirò Al, poi la guardò e le lesse il dolore negliocchi bellissimi – che stupido sono! Non so quando potròrivederti e perdo tempo a rattristarti. Perdonami! –Si baciarono <strong>di</strong>speratamente come se fosse l'ultimavolta. Scesero nella loro stanza, decisi a <strong>di</strong>menticare lebrutture <strong>del</strong> mondo, compresa quella guerra. L'alba li colseancora svegli, avvinghiati l'uno all'altra, felici.– Ti va <strong>di</strong> cavalcare? – chiese Al.– Solo se verrai con me! – rispose Kathie.– D'accordo. Ve<strong>di</strong>amo un po' che tempo fa – <strong>di</strong>sse Alalzandosi. Raggiunse la finestra e guardò fuori – Ehi, hanevicato! – esclamò allegro.– Allora, restiamo a letto fino a colazione! – proposeKathie.– Io <strong>di</strong>rei <strong>di</strong> fare anche la colazione a letto! – suggerìil marito.– Zia Agatha penserà che siamo malati e costringerà iragazzi al silenzio! –– A proposito, <strong>di</strong>mmi <strong>di</strong> Gladys! –– È una bimba che ha sofferto molto ed ha bisognod'amore. È dolce, riservata, buona e <strong>di</strong>ligente, ha tutte levirtù che mancano a Thalia! – spiegò la moglie.– Le vuoi molto bene a quanto pare! – osservò Al.– Quando giunse qui, in piena notte e Tom me la posein braccio addormentata, ho provato tante sensazioni chenon riesco a spiegarti. –– Come l'hanno presa i bambini? –– Johnny all'inizio piuttosto male. Non riusciva a<strong>di</strong>menticare che suo padre ci aveva fatto soffrire. Neabbiamo parlato a lungo ed ha capito. Ellis l'adora ed anche123


Thalia va d'accordo con lei! – osservò Kathie – abbiamouna bella famiglia –– No, ho una moglie meravigliosa! – la corresse Al erisero felici insieme.Johnny e Gladys quel mattino si alzarono presto perpreparare, insieme a zia Agatha, la colazione per Al eKathie. Infagottati dalla testa ai pie<strong>di</strong>, uscirono <strong>di</strong> casainsieme, Johnny per mungere una mucca e portare a tavolalatte fresco, Gladys per correre al pollaio e raccogliere unpaniere <strong>di</strong> uova ed insieme rientrarono in cucina, dove lazia e Rose preparavano i dolci. Trafficarono in cucina finoall'ora <strong>di</strong> colazione, quando il resto <strong>del</strong>la famiglia scese permettersi a tavola. Johnny e Gladys seguivano ogni bocconeed ogni sorso <strong>di</strong> latte, preoccupati che qualcosa nonandasse. Zia Agatha informò i due sposi <strong>del</strong> lavoro deibambini, che furono lodati e premiati. Al si informò anchedegli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Johnny e con orgoglio firmò la pagella edascoltò la moglie, che gli raccontava <strong>del</strong>l'impegno colquale il figlio maggiore svolgeva i lavori alla fattoria. Igiorni precedenti il Natale furono lieti per Gladys cheavvertiva, per la prima volta in vita sua, il calore <strong>di</strong> unafamiglia vera. Le fu permesso <strong>di</strong> cavalcare senza l'aiuto <strong>di</strong>Johnny un pezzato ed insieme al cugino ed agli zii,passeggiarono con i cavalli finché la neve lo permise. Fuun'esperienza nuova ed entusiasmante avventurarsi per ilbosco in slitta, abbracciata allo zio: non aveva paura e nonsentiva nemmeno il freddo pungente. Anche Gladysfrequentava la scuola pubblica <strong>del</strong>la fattoria con profitto,insieme a Johnny stu<strong>di</strong>ava ed imparava, grazie anche al suoaiuto. <strong>La</strong> sera <strong>di</strong> Natale si posero tutti intorno al grandeabete che, Kathie e Gladys avevano scelto nel bosco e che124


poi avevano addobbato insieme a zia Agatha. C'erano moltiregali per tutti ma soprattutto per la bambina che ricevette,fra gli altri, il “pezzato” dagli zii, un cucciolo da Johnny edun vestito da amazzone da zia Agatha. Il giorno seguente ibambini trascinarono gli sposi e zia Agatha eccitatissima,in una battaglia <strong>di</strong> palle <strong>di</strong> neve e nel pomeriggiocostruirono un pupazzo <strong>di</strong> neve simile all'anziana <strong>La</strong>dy chefece finta <strong>di</strong> in<strong>di</strong>gnarsi. Kathie era felice perché vedevaGladys ridere <strong>di</strong> gusto, piena <strong>di</strong> gioia e Thalia era menocapricciosa ma purtroppo, anche la felicità più grande haun termine e la sua cessò con la partenza <strong>di</strong> Al.Adesso la famiglia viveva, giorno per giorno, nellatrepidante attesa <strong>di</strong> una lettera <strong>di</strong> Al o <strong>di</strong> un suo ritorno. Gliaffari procedevano a gonfie vele, nonostante la guerra e lafattoria produceva molto ma, meno <strong>di</strong> quanto richiesto dalmercato a causa <strong>del</strong>la partenza per il fronte <strong>di</strong> molti uomini.Anche lo stabilimento non riusciva a far fronte alle molteor<strong>di</strong>nazioni per lo stesso motivo, ma Kathie era tranquilla.Non desiderava “straguadagnare” come molti <strong>di</strong> coloro chesi erano improvvisati “affaristi” e speculavano su tutto,perfino sulle spille da balia, le bastava avere <strong>di</strong> che vivere e<strong>di</strong> che nascondere sotto un “mattone” <strong>di</strong> volta in volta. Lesignore <strong>del</strong>l'alta società la guardavano con<strong>di</strong>sapprovazione, era inammissibile per loro che una donna,<strong>del</strong>la posizione <strong>di</strong> Kathie mercanteggiasse pubblicamentecome un uomo! <strong>La</strong> <strong>di</strong>sapprovavano anche prima, quandolavorava alla fattoria ma almeno là nessuno la vedeva, main città! Era scandaloso per loro, che passavano il tempofra le feste per i militari in licenza o in convalescenza, ilparrucchiere, la sarta, la manicure ed il lusso, ilcomportamento <strong>di</strong> Kathie ma lei non se ne curava, anzi125


provava per loro la stessa pietà e compassione che siprovano davanti a persone senza cervello che, mentre lanave affonda non cercano <strong>di</strong> salvarsi ma tolgono l'acquacon il cappello. Lord Brussel si sentì in dovere <strong>di</strong> parlarecon Kathie paternamente e <strong>di</strong> ricondurla alla ragione.Decise anche <strong>di</strong> fare una severa ramanzina a zia Agatha perla sua leggerezza nei confronti <strong>del</strong>la nipote.Quel giorno Kathie non andò allo stabilimento, perchéla fattoria aveva bisogno <strong>di</strong> una mano per raccogliere lepatate ed aveva messo al lavoro gran parte <strong>del</strong>lamanodopera <strong>di</strong>sponibile. Kathie ed altre donne e qualcheragazzino, zappavano le patate portandole alla luce, unamarea <strong>di</strong> ragazzini, compresi Johnny, Gladys e Thalia leraccoglievano e le gettavano in grossi panieri che venivanoprelevati da uomini e donne che li deponevano su alcunicarretti trainati da muli. Lord Brussel trovò tutta la fattoriamobilitata e Kathie curva, la zappa in mano, un grossocappello <strong>di</strong> paglia in testa, i capelli legati <strong>di</strong>etro alla nuca, icalzoni tirati su fino al ginocchio, la maglietta bagnata <strong>di</strong>sudore: era scandalizzato!– Kathie! – gridò severissimo – Non volevo crederealle mie orecchie ma dovrò credere ai miei occhi! –– Lord Brussel, ho da fare perciò si sbrighi! – brontolòKathie.– Sono venuto per <strong>di</strong>rti che il tuo comportamento èsemplicemente scandaloso! Mercanteggiare sulla pubblicapiazza e lavorare la terra come una volgare conta<strong>di</strong>na! – laredarguì severamente.– Cosa dovrei fare secondo lei? – chiese Kathie.– Dovresti vendere lo stabilimento e far lavorare i tuoiconta<strong>di</strong>ni, dovresti partecipare alle feste <strong>di</strong> beneficenza, ai126


alli e curare un po' il tuo abbigliamento! – suggerì LordBrussel. Kathie scoppiò in una sonora risata, l'in<strong>di</strong>gnazionee la sorpresa si <strong>di</strong>pinsero sul volto <strong>del</strong>l'anziano Lord.– Mylord, non venderò mai lo stabilimento, neanchese dovessi fallire. Occorrerà molto legname per ricostruireed io ce l'ho. Per quanto riguarda la fattoria, si guar<strong>di</strong>attorno! Non mi sono rimasti che donne, vecchi, bambini,invali<strong>di</strong> e qualche ragazzo che la guerra si prenderà coltempo. Devo sfamare loro ed i miei familiari, perciò misono rimboccata le maniche! –– È una cosa vergognosa! – <strong>di</strong>sse in<strong>di</strong>gnato.– È questa guerra che è vergognosa, Lord Brussel,come lo è appartarsi fra gli olivi con un soldato osbaciucchiarsi alle feste come fanno le signorine-bene,comprese le sue nipoti. –– Cercano <strong>di</strong> confortare dei poveri soldati! – risposeLord Brussel.– Io faccio molto <strong>di</strong> più, senza accoglierli nel mioletto. Mi spezzo la schiena per confortare i loro stomaci! –rispose Kathie ironica, mentre Lord Brussel <strong>di</strong>ventavapaonazzo.– Come ti permetti <strong>di</strong> parlarmi a questo modo! Sonoun membro <strong>del</strong> Gran Consiglio dei Lord! –– D'accordo, manteniamo le <strong>di</strong>stanze! Devo ricordarleLord Brussel che mio nonno ha proposto la sua nomina emio suocero l'ha accolta? Devo ricordarle che mio marito èun Principe e che io sono Duchessa <strong>di</strong> questa parte <strong>del</strong>Principato e lei mi deve ubbi<strong>di</strong>enza e fe<strong>del</strong>tà? Perfino miafiglia Ellis, che ha soltanto un anno, può or<strong>di</strong>narle <strong>di</strong>levarsi <strong>di</strong> torno e non farsi più vedere! Desidera che lachiami per farle <strong>di</strong>re <strong>di</strong> impicciarsi dei fatti suoi? – chiese127


Kathie.– I miei ossequi <strong>La</strong>dy Brighton! – <strong>di</strong>sse seccamenteLord Brussel.– Per lei, Sua Altezza, prego! I miei ossequi Mylord! –lo salutò <strong>di</strong>vertita.– Non cre<strong>di</strong> <strong>di</strong> essere stata un po' dura? – chiese ziaAgatha.– Almeno non lo avrò più fra i pie<strong>di</strong> e l'alta societàavrà <strong>di</strong> che sparlare per un po'. Torniamo al lavoro! –or<strong>di</strong>nò Kathie.In un anno <strong>di</strong> guerra Kathie non si era risparmiata,lavorando <strong>di</strong> giorno nei campi o allo stabilimento emettendo in or<strong>di</strong>ne la contabilità la notte. C'erano poi leriunioni segrete con Rogers ed il figlio <strong>di</strong> lui, al qualeaveva affidato la <strong>di</strong>rezione <strong>del</strong>lo stabilimento. Nonostanteun anno <strong>di</strong> battaglie favorevoli all'esercito <strong>di</strong> Montalbania edei suoi alleati, Kathie non si faceva illusioni sull'esito<strong>del</strong>la guerra, speravo solo in una conclusione prossima.Mentre la fattoria giorno per giorno cercava <strong>di</strong> farfronte ai propri problemi, il Principe Philip si cullava beatocon i suoi successi, riportati sul campo <strong>di</strong> battaglia. Avevarichiamato tutti gli ufficiali che aveva precedentementeallontanato, compresi i Butterfield ed Alexander. Ora erasicuro <strong>di</strong> poter liquidare la guerra in pochi mesi ancora edallora avrebbe dato il ben servito a tutti loro, compresaKathie e l'ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> sua madre sarebbe tornata nelle suetasche. I mesi invece <strong>di</strong>vennero anni e Kathie continuava alottare: in quattro anni non un attimo <strong>di</strong> tregua per se stessama nemmeno per gli altri.<strong>La</strong> fattoria si era spopolata <strong>di</strong> braccia giovani e forti,lasciando solo vecchi, donne, bambini e malati. Kathie li128


aveva riuniti, come avrebbe detto Eleanor “...sulla suabarca” e li aveva messi all'opera nei campi e non avevarisparmiato neanche i figli, a mano a mano che crescevano.All'improvviso però la situazione precipitò e le sorti <strong>del</strong>laguerra si rivolsero contro Montalbania. Philip avevaprogettato <strong>di</strong> far fuori gli antichi sostenitori <strong>del</strong> fratello maloro, scoprendo le sue intenzioni, lo precedettero alleandosicon il nemico, trascinando con loro le proprie truppe.L'esercito si trovò preso fra due fazioni e furono in molti a<strong>di</strong>sertare dando vita a gruppi <strong>di</strong> sbandati che davanol'assalto alle fattorie <strong>di</strong>struggendo, saccheggiando,violentando e uccidendo. Kathie li attendeva da unmomento all'altro, sapeva che sarebbero arrivati anche allasua fattoria, perciò aveva fatto trasportare viveri e copertenel rifugio nel bosco. Zia Agatha era preoccupata per lanipote, che attendeva un figlio ed era quasi alla fine <strong>del</strong>tempo. Da sette mesi inoltre, non ricevevano notizie <strong>di</strong> Al enon sapevano dove si trovasse: nell'ultima lettera avevaparlato solo <strong>del</strong> bambino e <strong>del</strong>la sua gioia per il suo arrivo.Da qualche giorno Kathie stava <strong>di</strong> vedetta sulla veranda, ilfucile sulle ginocchia le faceva compagnia insieme al caldoasfissiante ed alle mosche: da <strong>di</strong>verso tempo non pioveva!– Mamma, mamma! Arrivano! – gridò Johnnycorrendole incontro.– Quanto sono <strong>di</strong>stanti? – chiese calma.– Un paio d'ore, ma ho visto che mandavano un uomoin ogni <strong>di</strong>rezione! – rispose il ragazzo.– Bene! Jeff e Willy riunite tutti quanti e portatelinelle cantine. Zia Agatha pren<strong>di</strong> le bambine e le lanterne,Red vi guiderà fino al bosco! –– Tu cosa farai? – chiese allarmata la zia.129


– Non preoccuparti, io e Johnny vi copriremo laritirata e poi verremo! –Zia Agatha stava per protestare ma Kathie la bloccòcon un'occhiata decisa. Johnny aveva un po' paura, mal'incarico che la mamma gli aveva affidato era importante,perciò imbracciò il fucile ed attese insieme a lei.– Cosa aspettiamo, mamma? – chiese dopo un po'.– Che mi passi il dolore! Questo bimbo vuole uscire,ma ora sarebbe meglio <strong>di</strong> no! – rispose Kathie.– Sta arrivando qualcuno! Forse è quello mandato a<strong>di</strong>spezionare e... – Johnny si interruppe <strong>di</strong> colpo.– Cosa c'è, Johnny? – chiese Kathie allarmata.– Dessy! L'ho <strong>di</strong>menticata! – gridò Johnny e corse alcanile per prendere la sua cagnetta incinta ed inutilmente lamadre lo richiamò.Quanto tempo era trascorso? Forse pochi minuti,quando Kathie udì il grido <strong>del</strong> figlio. Faticosamenteraggiunse il canile, dove trovò il <strong>di</strong>sertore che scrollavaJohnny tenendolo per un braccio.– Bastardo schifoso! <strong>La</strong>scialo o t'ammazzo! – gridòKathie.– Oh, ecco la cagna che <strong>di</strong>fende il bastardo! – <strong>di</strong>sseridendo sarcastico.Si mosse verso <strong>di</strong> lei con il ragazzo stretto a sé.– Spara! Spara, se sei capace! – la sfidò.Kathie sentiva le forze abbandonare il suo corpopesante e stanco, mentre il bambino si faceva sentire <strong>di</strong>nuovo, fu allora che u<strong>di</strong>rono il ringhiare furioso <strong>di</strong> Red,venuto a <strong>di</strong>fendere la sua compagna e la sua padrona. Saltòaddosso al <strong>di</strong>sertore ed iniziò la sua lotta, ma l'altro tiròfuori un coltello. Kathie riprese le forze, vide Red rotolare130


a terra guaendo <strong>di</strong> dolore, allora fece fuoco: un solo colpoma preciso! Johnny la raggiunse spaventato.– Come stai mamma? – chiese.– Male ma ce la farò! Pren<strong>di</strong> Dessy in braccio edaccertati <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Red. Dobbiamo far presto! –Red fortunatamente poteva camminare da solo e seguìla padrona nel sotterraneo, mentre Johnny, con Dessy inbraccio, la lanterna in mano e la madre che gli poggiavauna mano sulla spalla, procedeva sicuro ma il cuore glibatteva forte.– Potrebbero trovare il sotterraneo! – <strong>di</strong>sse ad untratto. <strong>La</strong> mano <strong>del</strong>la mamma gli strinse più forte la spalla.– Magari! Una volta nel bosco sarebbe la fine perloro! – rispose ridendo.Giunsero all'uscita <strong>del</strong> sotterraneo e s'incamminaronoattraverso il bosco, verso le colline. Camminarono a lungofino ad una collinetta e lì si sedettero, presso <strong>del</strong>le grossepietre, per riprendere fiato.– Johnny, hai mai visto nascere un bimbo? – chieseKathie.– Un bambino no, ma cani, gatti, cavalli e vitellini sì –rispose lui.– È già molto! Ora dovrai aiutarmi a far nascere ilbambino. Non ce la faccio a raggiungere la grotta eneanche Dessy, credo! – Johnny la guardò preoccupato.– Non temere, andrà tutto bene. Sei stato in gambafino ad ora, quin<strong>di</strong> non arrenderti adesso! – gli or<strong>di</strong>nò.Fu un parto veloce e Johnny eseguì le istruzioni <strong>del</strong>lamadre alla perfezione e legò anche l'ombelico. Era unbambino bellissimo, moro e paffutello; Johnny lo avvolsein una coperta e lo <strong>di</strong>ede alla madre. Anche Dessy partorì131


tre cuccioli <strong>del</strong>iziosi con l'aiuto <strong>di</strong> Johnny, che me<strong>di</strong>còanche la ferita <strong>di</strong> Red. Quando ebbe finito, tornò dallamamma e lesse nel suo sguardo o<strong>di</strong>o, dolore rabbia e sispaventò. Guardò anche lui nella stessa <strong>di</strong>rezione e vide lefiamme alzarsi alte nel cielo.– <strong>La</strong> fattoria! – gridò.– Arde da quando è nato tuo fratello! Bastar<strong>di</strong>maledetti! Loro potranno <strong>di</strong>struggerla all'infinito, ma io laricostruirò e se non ci sarò io, lo faranno i miei figli!Guardate! – <strong>di</strong>sse a Johnny ed al bimbo sollevandolo versoil cielo – Voi la ricostruirete! E che tu, Philip possa esseremaledetto! –Rimasero lì finché i bagliori <strong>del</strong>le ultime fiamme nonscomparvero <strong>del</strong> tutto.– Aiutami ad alzarmi! Dobbiamo raggiungere gli altrio zia Agatha verrà a cercarci! – <strong>di</strong>sse Kathie.– Le faremo una bella sorpresa! – esclamò Johnny.– È vero! A proposito come lo chiamiamo? Scegli tu!– Johnny rifletté un po' e quin<strong>di</strong> rispose – Anthony! È unnome che mi piace. –– Piace anche a me! – con<strong>di</strong>vise Kathie e si posero incammino.Kathie stringeva il bimbo fra le braccia, mentreJohnny teneva i cuccioli, preceduto da Red e Dessy. A ziaAgatha per poco non venne un colpo quando le <strong>di</strong>ssero ciòche era accaduto alla fattoria, quello che aveva fattoJohnny e <strong>del</strong>l'incen<strong>di</strong>o. Si prese subito cura <strong>di</strong> Anthony,mentre Kathie si <strong>di</strong>stendeva per riposare un po' dopo itravagli sofferti, ma prima formò coppie <strong>di</strong> ragazzi edanziani e li spedì nel bosco <strong>di</strong> vedetta. Quella sera siriunirono intorno all'ingresso <strong>del</strong>la caverna per stabilire il132


loro futuro. Il giovane Rogers era rimasto allo stabilimento,dove ormai viveva dal suo ritorno dal fronte con unagamba <strong>di</strong> meno. Suo padre aveva evitato la guerra perchétroppo anziano e Kathie bene<strong>di</strong>ceva il Cielo che si trovasselì in quel momento. Erano tutti intorno a lei per sentire lesue decisioni ed eseguire i suoi or<strong>di</strong>ni e Kathie, condolorosa fatica iniziò:– Il denaro che ho nascosto in cinque anni vale poco oniente, la mia casa è <strong>di</strong>strutta e dovrò trovarne un'altra. Nonposso pensare a tutti voi, siete in molti, ma non viabbandonerò. Nonostante abbiano incen<strong>di</strong>ato la casa, nonpossono aver <strong>di</strong>strutto la terra, perciò lavoratela ericavatene <strong>di</strong> che vivere per voi e le vostre famiglie. Nonmi dovrete niente! Appena sarà possibile ricominceremo <strong>di</strong>nuovo tutti insieme, è una promessa! – le donne avevanogli occhi umi<strong>di</strong> <strong>di</strong> pianto, gli uomini tiravano su col naso,cercando <strong>di</strong> dominarsi.– Io controllerò che tutti si comportino bene! – si offrìRogers – Non voglio compensi. Quella terra ha il vostronome, ma è come se fosse anche nostra. –– Mylady, io e mia moglie desideriamo rimanere alsuo servizio. Non vogliamo compensi: il vitto e l'alloggiobasteranno! Siamo troppo vecchi per ricominciare – <strong>di</strong>ssetimidamente il maggiordomo.– Avevo intenzione <strong>di</strong> prendere solo Rose! – ribattéKathie ma allo sguardo implorante <strong>di</strong> George non potérifiutare, – D'accordo, venite con me! –Il mattino seguente, mentre gli uomini ed i ragazziriunivano il bestiame, Kathie e Johnny si recarono in cittàben armati. Spe<strong>di</strong>rono una lettera per Lord Butterfield epassarono dalla banca per regolare l'acquisto <strong>di</strong> una casa.133


Mentre si trovavano a colloquio con il banchiere Johnstone,giunse la notizia che era in arrivo l'esercito alleato deiministri che avevano attuato il colpo <strong>di</strong> stato. Fu LordBrussel a recare la notizia nell'austero ufficio <strong>di</strong> Johnstone.– L'esercito nemico avanza verso la città, dobbiamoscappare e metterci in salvo! – gridò trafelato. Kathie rise<strong>di</strong> gusto sotto lo sguardo in<strong>di</strong>gnato dei due uomini.– Fareste bene a scappare, milady, invece <strong>di</strong> ridere! –le fece osservare Lord Brussel offeso.– Scappare? Non ci penso neanche! Dove potrei starepiù al sicuro! – rispose Kathie.– Ma sono nemici!?!?!? – esclamò Johnstone.– Nemici?! Non miei! I nemici sono coloro cherappresentano un pericolo e che ti fanno <strong>del</strong> male, non ècosì? – chiese ed alla loro risposta positiva proseguì –Allora chiedete a mio figlio chi ha tentato <strong>di</strong> picchiarlo, chimi ha costretta alla fuga, chi mi ha fatto partorire in mezzoal bosco, chi ha <strong>di</strong>strutto la mia casa! Domandategli <strong>di</strong>quale colore erano le loro <strong>di</strong>vise! Se io mi sono salvata conla mia famiglia che ne sarà stato <strong>di</strong> tutte le donne sole e<strong>di</strong>n<strong>di</strong>fese che hanno incontrato sulla loro strada? – i dueuomini non la guardarono e nemmeno le risposero.– Datemi i miei documenti! Voglio trasferirmi nellamia nuova casa al più presto! – Johnstone le porse idocumenti e Kathie uscì sod<strong>di</strong>sfatta dall'ufficio. Né LordBrussel né Johnstone, né altri lasciarono la città mabruciarono tutto ciò che li legava al Principe Philip ed alsuo regno.I Butterfield avevano acquistato nuovo prestigio dopoil colpo <strong>di</strong> stato che avevano organizzato con l'appoggio<strong>del</strong>l'esercito nemico, <strong>di</strong>ventato loro alleato. Avevano134


iacquistato tutti gli onori che avevano perso con la salita altrono <strong>di</strong> Philip. Adesso che il Principe si era rifugiato inuna roccaforte <strong>di</strong> montagna, presso il confine est, si eracostituito un Consiglio dei Dieci, composto dai golpisti equin<strong>di</strong> dagli stessi Butterfiel. Lord Arthur nutriva unprofondo affetto per Al e per la sua famiglia, ma per Kathieprovava ammirazione e rispetto oltre ogni misura. Quandola lettera <strong>del</strong>la giovane donna giunse nelle sue mani, LordArthur temeva una <strong>di</strong>sgrazia. Fu felice <strong>del</strong>la nascita <strong>di</strong>Anthony, lo rattristò la notizia <strong>del</strong>l'incen<strong>di</strong>o, ma per fortunaerano tutti salvi, fu ben lieto <strong>di</strong> poterle inviare l'aiutoeconomico richiesto, ma riguardo ad Al, non potevainviarle alcuna notizia rassicurante: come poteva <strong>di</strong>rle cheera stato fatto prigioniero dal fratello? Kathie nonimmaginava il travaglio interiore <strong>di</strong> Lord Butterfield enell'attesa, le giunsero notizie contrad<strong>di</strong>ttorie sulla sorte <strong>del</strong>marito.In un primo tempo le <strong>di</strong>ssero che era morto inbattaglia, dopo che era stato ucciso durante il colpo <strong>di</strong> statoed infine, che era stato fatto prigioniero dagli stessi alleati<strong>del</strong> Consiglio dei Dieci. Kathie attese la lettera <strong>di</strong> LordButterfield: chi meglio <strong>di</strong> lui poteva rispondere ai suoiinterrogativi? <strong>La</strong> lettera non giunse, perché Lord Arthurvenne <strong>di</strong> persona a farle visita nella modesta casa doveviveva dall'arrivo <strong>del</strong>l'esercito alleato.– Diversi motivi mi hanno spinto a venire <strong>di</strong> persona.Tom si era offerto <strong>di</strong> sostituirmi, ma ho rifiutato, dovevovenire io! – sospirò dolorosamente – Cosa sai su Al? – lechiese e Kathie raccontò le varie versioni che le erano stateriferite, mentre zia Agatha toglieva un invisibile granello <strong>di</strong>polvere dalla sua gonna scura.135


– Se fosse prigioniero degli alleati, ora sarebbe libero,non cre<strong>di</strong>? – chiese Lord Butterfield e la giovane annuìsilenziosamente – Al era estraneo al colpo <strong>di</strong> stato e credoche nemmeno lo sospettasse. Eravamo tutti nella lista nera<strong>del</strong> Principe ed informatori sicuri ci rivelarono che Philipvoleva eliminarci a guerra conclusa. Lo abbiamo solopreceduto. Quando decisi <strong>di</strong> parlarne ad Al non lo trovai:era stato inviato ad est in missione speciale! Capii subitoche non sarebbe tornato! –– È morto?! – chiese con un filo <strong>di</strong> voce Kathie.– No, ma meglio sarebbe stato per lui! È prigioniero<strong>di</strong> Philip nella roccaforte purtroppo inespugnabile <strong>di</strong>Mabur! – rispose Lord Arthur.– Non vi è possibilità <strong>di</strong> liberarlo? – chiese ziaAgatha.– Non possiamo fare niente! – rispose amaramenteLord Arthur.– Voi no ma, forse io potrò salvarlo! – <strong>di</strong>sse Kathielasciandoli stupefatti e sgomenti.– Tu? E cosa vorresti fare? – le chiese LordButterfield.– Andare a Mabur per parlare con Philip. Ascolterò lesue richiese per il riscatto <strong>di</strong> Al, se è vivo o <strong>del</strong> suo corpose è morto! – rispose Kathie decisa.– Sei pazza? Potrebbe ucciderti ed allora che ne saràdei bambini? Non ti lascerò andare! – protestò zia Agatha.– Andrò lo stesso e ritornerò con Al! Philip non mi fapaura e se avesse fatto <strong>del</strong> male a mio marito, ho uccisouna volta, non esiterò a farlo <strong>di</strong> nuovo! –Né Lord Butterfield, né zia Agatha avevano mai vistotanta fermezza in Kathie e l'ostacolarla significava farne136


una pericolosa nemica. Kathie preparò pochi bagagli eparlò con Johnny e Gladys <strong>del</strong> suo viaggio, dei veri motiviche la spingevano a partire, dei rischi ai quali andavaincontro.– Vuoi che <strong>di</strong>ca qualcosa a tuo padre? – chiese allabimba, Gladys scosse il capo con rabbia.– Voglio solo che tu torni con lo zio! –– Cercherò <strong>di</strong> fare l'impossibile, ma dovetepromettermi che durante la mia assenza vi comporteretebene! –– Baderò io che stiano buoni! – promise Johnny.Kathie partì una settimana dopo, accompagnata daTom: inutili le proteste, dovette accettare la scorta<strong>del</strong>l'amico. Giunti nei pressi <strong>di</strong> Mabur, i due giovani sisalutarono con un abbraccio commosso e pieno <strong>di</strong>speranza. Tom la seguì con lo sguardo, mentre in groppa adun mulo tenuto per la gavezza da un conta<strong>di</strong>no, arrancavasu per l'alta montagna.Philip seppe <strong>del</strong> suo arrivo tramite una lettera che leigli aveva inviato, perciò <strong>di</strong>ede l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> non <strong>di</strong>sturbarlafino a un paio <strong>di</strong> kilometri dalla rocca, dove il mulo eKathie furono presi in consegna da una scorta militare. Insilenzio fu condotta fin dentro la rocca, mentre il cuore lebatteva furiosamente nel petto ma nulla traspariva dal suoviso sicuro e deciso. Fu condotta al cospetto <strong>di</strong> Philip, nellasala <strong>del</strong> trono, dopo aver attraversato innumerevoli stanze.Kathie osservò <strong>di</strong>vertita la grande sala lussuosamentearredata, uno sfarzo solo apparente, come apparente era lasicurezza <strong>di</strong> Philip.“È un uomo finito che si crede potente ma non lo è.Crede <strong>di</strong> avermi impressionata con tutte quelle sale! In137


alcune ci eravamo già passati!” pensava Kathie e rideva incuor suo per i timori che, fino ad allora, l'avevanoangustiata “Ha paura <strong>di</strong> me!” osservò sod<strong>di</strong>sfatta.– Salve, Kathie! Qual buon vento ti porta a farmivisita dopo tre<strong>di</strong>ci anni? – chiese cerimonioso Philip.– Sai bene perché sono qui! È per Al. Cosa vuoi perliberarlo? – chiese Kathie freddamente.– Cosa mi offri? – chiese Philip.– Non hai che da chiedere! Sono <strong>di</strong>sposta a tutto! –rispose Kathie.– Proprio a tutto? – chiese malizioso lui.– A tutto! – rispose la cognata sostenendo fino infondo lo sguardo <strong>di</strong> lui.Philip abbassò per primo gli occhi, irritato per la forzache leggeva in quelli <strong>di</strong> lei.– Devi amarlo molto! – osservò seccato.– È un uomo meraviglioso! – rispose Kathie.– Ti sei fatta una donna matura e bellissima,Principessa <strong>del</strong> <strong>La</strong>go! – si complimentò lui, prendendotempo.– Non sono qui per ricevere complimenti, ma perliberare mio marito, perciò <strong>di</strong>mmi cosa vuoi e finiamola! –lo esortò seccamente.– Come vuoi! Per la libertà <strong>del</strong> mio adorato fratellino,voglio Gladys e Johnny. A proposito come sta la miabambina? – chiese con un interesse con non incantò Kathieche lo fissò freddamente.– Gladys è una bambina finalmente serena e non hointenzione <strong>di</strong> farne merce <strong>di</strong> scambio e lo stesso vale perJohnny! –– È il prezzo per la liberazione <strong>di</strong> Al! –138


– Tu non vuoi quei bambini ma la loro ere<strong>di</strong>tà! – <strong>di</strong>sseKathie.– No, voglio anche i miei figli! Il mio erede legittimoè morto e mia moglie con lui, durante il colpo <strong>di</strong> stato.Johnny e Gladys sono i miei unici ere<strong>di</strong> e perciò salirannoal trono! – le spiegò Philip; Kathie scoppiò a rideresorprendendolo.– Quale trono? Quello <strong>di</strong> un regno che non esiste più?Ti illu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare ancora il padrone <strong>del</strong> mondo? Maguardati intorno! Tutto questo sfarzo nasconde solo la tuasolitu<strong>di</strong>ne e la tua sconfitta, non hai alcuna possibilità <strong>di</strong>uscirne! L'abito che indossi è indubbiamente <strong>di</strong> lusso equalche anno fa devi averlo pagato caro, ma ora,nonostante la cura con cui è conservato, è solo modesto perun Principe! Sei solo ri<strong>di</strong>colo! – gli <strong>di</strong>sse ironica. Philip lafissò con occhi carichi <strong>di</strong> o<strong>di</strong>o.– Ti farò pagar care queste parole! – le urlò e comeuna furia chiamò i soldati ed or<strong>di</strong>nò – conducetela nelcortile <strong>del</strong>le esecuzioni. Fate venire il boia con la frusta econducetevi anche mio fratello! –Kathie lo fissò sospettosa ma seguì in silenzio imilitari. Quando fu in cortile vide Al sorretto da duesoldati, <strong>di</strong>sfatto fisicamente tanto che gli avevano toltopersino le catene che lo avevano imprigionato. <strong>La</strong> stavacercando con gli occhi. Quando la vide un sorriso debolegli si fermò, per un attimo, sulle labbra ma non parlò: i suoiocchi le parlavano per lui. I soldati gli liberarono le manied Al attese che lo conducessero al palo <strong>del</strong>la tortura, manon fu lui ad assaggiare la frusta <strong>del</strong> boia, bensì Kathie. <strong>La</strong>condussero al centro <strong>del</strong> cortile e le legarono le braccia adue pali, le scoprirono la schiena abbronzata mentre Philip139


le si parava davanti.– Allora sei pronta ad assaggiare la mia potenza? – lechiese sarcastico.– Non mi fai paura! – gli rispose lei.– <strong>La</strong>sciala, bastardo maledetto! – urlò Al ma il fratellonon lo ascoltò ed iniziarono le frustate.Kathie non emise che qualche gemito, stringeva identi ed ingoiava il dolore. Erano tutti attenti al supplizio<strong>del</strong>la giovane e non badavano ad Al, che sfilò la pistoladalla fon<strong>di</strong>na <strong>di</strong> un soldato, la puntò sul fratello e sparò. Alcolpo seguì sgomento e confusione <strong>di</strong> cui Al approfittò perliberare la moglie. Scapparono cercando <strong>di</strong> trovare una viad'uscita dalla rocca, appoggiandosi l'una all'altro. <strong>La</strong>schiena le bruciava ma Kathie non poteva lasciarsisopraffare dal dolore; Al era troppo debole per farcelasenza il suo aiuto. Non si resero conto <strong>di</strong> come avesseroraggiunto i boschi intorno alla rocca e quale forzamisteriosa li spingesse a camminare ed a resistere.– Non ce la faccio Kathie! <strong>La</strong>sciami qui e pensa asalvarti! – la esortò Al.– Non ci penso nemmeno! Non sono venuta qui perlasciarti in un bosco a morire! – si arrabbiò lei e locostrinse a proseguire.Non sapevano quanta strada avessero già percorso,quando u<strong>di</strong>rono il rumore <strong>di</strong> zoccoli, si nascosero. I cavallisi avvicinavano, andavano verso la rocca ed i loro cuoriscoppiavano nei loro petti quando Kathie lanciò un grido <strong>di</strong>gioia.– Tom! Siamo qui! – l'amico lanciò il cavallo algaloppo e li raggiunse, si abbracciarono con le lacrime agliocchi.140


Philip era morto sul colpo, mentre Al era grave. Leferite sulla schiena <strong>di</strong> Kathie sarebbero guarite, ma leiaveva troppe ferite dentro <strong>di</strong> sé da far rimarginare!Assistette all'agonia <strong>del</strong> marito senza speranza <strong>di</strong> salvarlo.Non lo lasciò un minuto e raccolse il suo ultimo sorrisod'amore, ma il suo ultimo bacio fu per Anthony.Quando Kathie si chinò per baciargli le labbra, egliera già morto!FINE.141

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