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Il numero di Agosto-Settembre 2008 - Associazione Nazionale ...

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<strong>Agosto</strong>-<strong>Settembre</strong> <strong>2008</strong>DIFESA ADRIATICALa Redazione rispondeRiscatto agevolato dell’alloggio, se l’ente si oppone ricorso possibilesoltanto dopo il pronunciamento della Corte <strong>di</strong> CassazioneA cura dell’Avv.Vipsania AndreicichSono in possesso della qualifica <strong>di</strong> profugoe, proprio in base al possesso <strong>di</strong> tale qualifica,ho ottenuto nel 1972 l’assegnazione <strong>di</strong> un alloggio<strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica, secondoquanto stabilito dall’art. 17 della Legge 137/1952. In base alla legge 560/93 e sue mo<strong>di</strong>fiche,ho presentato domanda per il riscatto dell’alloggioa me assegnato, richiedendo i beneficistabiliti dall’art. 1 comma 24 della Legge560/93. L’ente, che ha in gestione l’alloggio,ha respinto la mia richiesta relativaall’ottenimento dei benefici riconosciuti ai profughiper l’acquisto degli alloggi a loro destinati.Desideravo sapere se fosse possibile impugnarequesto <strong>di</strong>niego.Lettera firmataLa questione relativa ai benefici previstidall’art. 1 comma 24 della Legge 560/93 è stataoggetto <strong>di</strong> molteplici provve<strong>di</strong>menti sia legislativiche giurisprudenziali. Per comprendereappieno la questione bisogna partire dalla legge137 del 1952, la quale prevedeva due tipi<strong>di</strong> interventi a favore dei profughi giuliani edalmati:- l’obbligo da parte degli IACP e dell’UNRRAcasa, <strong>di</strong> riservare ai profughi un’aliquota del15% degli alloggi costruiti ed abitabili dal 1°gennaio 1952 (art. 17); ed analogo obbligo eraprevisto a carico dell’INCS in favore dei profughi<strong>di</strong>pendenti statali, il tutto per unquadriennio;- per il medesimo quadriennio, la costruzione,a spese dello Stato, <strong>di</strong> fabbricati a caratterepopolare, la cui gestione era affidata agliIACP, da assegnare in locazione ai profughi all’epocaricoverati presso centri <strong>di</strong> raccolta amministratidal Ministero dell’Interno (art. 18).Successivamente la Legge 24 <strong>di</strong>cembre1993 n. 560 al comma 24 dell’art. 1 ha <strong>di</strong>spostoche gli assegnatari degli alloggi realizzati aisensi della Legge 4 marzo 1952 n. 137 e successivemo<strong>di</strong>ficazioni, ne possono chiedere lacessione in proprietà entro il termine <strong>di</strong> unaanno dalla data <strong>di</strong> entrata in vigore della presentelegge, beneficiando delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>miglior favore, ovvero al prezzo pari al 50%del costo <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> ogni singolo alloggioalla data <strong>di</strong> ultimazione della costruzionestessa ovvero <strong>di</strong> assegnazione dell’alloggio, seanteriore.Tale norma è stata in seguito oggetto <strong>di</strong> due<strong>di</strong>verse interpretazioni:- l’una, secondo la quale la possibilità <strong>di</strong>acquisto agevolato ivi prevista andava limitataai soli alloggi costruiti appositamente in favoredei profughi e, dunque quelli <strong>di</strong> cui all’art. 18della L. 137 del 1952;- l’altra che riteneva la detta <strong>di</strong>sposizioneapplicabile anche agli alloggi comunqueloro assegnati ex art. 17 della legge stessa.La sentenza n. 1176 del Consiglio <strong>di</strong> Statoha accolto la seconda interpretazione, ponendoa sostegno della propria tesi in primo luogol’art. 45, terzo comma della L. 23 <strong>di</strong>cembre2000 n. 388 la quale unifica gli interventi previstidagli artt. 17 e 18 della Legge 137 del 1952ed espressamente <strong>di</strong>spone che le con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> miglior favore per la determinazione del prezzo<strong>di</strong> cessione si applicano a tutti gli immobilidestinati ai profughi. In secondo luogo la sentenzafa riferimento all’art. 1, comma 24, dellaL. n. 560 del 1993, in cui non viene fatta alcuna<strong>di</strong>stinzione tra gli alloggi ricadenti nella previsionedell’art. 17 o dell’art. 18.Purtroppo quanto stabilito dal Consiglio <strong>di</strong>Stato non è stato recepito dagli enti che gestisconogli alloggi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica,i quali continuano a respingere le richieste<strong>di</strong> applicazione dei benefici stabiliti per iprofughi nell’acquisto degli alloggi assegnatiai sensi dell’art. 17 della Legge 137/52.È sicuramente possibile impugnare i <strong>di</strong>nieghi<strong>di</strong> tali enti presso le autorità giu<strong>di</strong>ziarie, maattualmente vi è un problema riguardante lagiuris<strong>di</strong>zione: ovvero se l’eventualeimpugnazione dei predetti atti debba essererivolta al Giu<strong>di</strong>ce Or<strong>di</strong>nario o al Giu<strong>di</strong>ce Amministrativo.Tale questione è attualmente alvaglio della Corte <strong>di</strong> Cassazione e solo dopo lapronuncia <strong>di</strong> quest’ultima, un eventuale ricorsopotrà essere validamente presentato al Giu<strong>di</strong>ceche tale Corte riterrà competente a decideresu tali problematiche. Ciò significa chepur volendo impugnare la risposta negativadell’ente, attualmente vi è totale incertezza inmerito al giu<strong>di</strong>ce a cui rivolgersi.Riscatto agevolato delle abitazionicostruite per i profughi, per i ricorsibisogna attendere il pronunciamentodella Corte <strong>di</strong> Cassazione7LA SAPIENZA: NON È UNA NOVITÀAll’Università la Sapienza <strong>di</strong> Roma si ripete la stessa situazioneverificatasi ad Ancona in concomitanza del Giorno del Ricordo2007, quando si era organizzato un seminario nella aula magnadell’Ateneo <strong>di</strong> Economia e Commercio “Ex campo Profughi” contanto <strong>di</strong> presenza della riduzionista Kersevan svoltosi regolarmentementre noi come ANVGD Comitato <strong>di</strong> Ancona si commemoravala Ricorrenza nell’atrio dell’Ateneo con una certa tensione; situazionegestita da noi con tanto sentore. Del resto siamo abituati anon aver risentimenti, ma ci siamo stufati <strong>di</strong> usare i nostri morticome sfondo a turbe politiche. E’ ora <strong>di</strong> gridare che questo è successoed i morti delle foibe nel morire hanno gridato viva l’Italia.R.G. - AnconaFOIBE E UNIVERSITÀ: PRENDERE LE DISTANZEDopo i beni noti fatti a La Sapienza, adesso Forza Nuova insisteper tenere un convegno sul tema in oggetto, presso l’Università<strong>di</strong> Padova. La mobilitazione dei centri sociali è stata imme<strong>di</strong>ata(rammento che i più agguerriti centri sociali sono a Padova e che<strong>di</strong> lì sono usciti tutti gli indagati della Procura <strong>di</strong> Milano nell’inchiestasulle nuove BR). Non sarebbe il caso che l’<strong>Associazione</strong>prendesse le <strong>di</strong>stanze in modo inequivocabile, come le ha presedalle pseudo-storiche del “calibro” della Cernigoj, anche dai giovani<strong>di</strong> Forza Nuova? Questi nulla sanno sulle sofferenze e sulleumiliazioni degli istriani e dalmati. Non gliene frega niente delnegazionismo o del giustificazionismo. Questi stanno strumentalizzandogli esuli e la loro <strong>di</strong>gnità - anche se per certa parte dellapopolazione gli esuli <strong>di</strong> <strong>di</strong>gnità non ce l’hanno - con un unicoscopo: menare le mani. Così, dopo essersi scazzottati per bene, lafigura dei fascisti la facciamo noi. Come da sempre.L. S. - VicenzaNel comunicato del 28 maggio l’ANVGD ha preso le <strong>di</strong>stanzeda chiunque voglia utilizzare le reagioni storiche degli Esuli percon<strong>di</strong>rvi la propria ideologia e indossare il vestito <strong>di</strong> depositaridella verità assoluta. Mai come oggi è il caso <strong>di</strong> affermare chesono gli Esuli ad avere realmente unico titolo ad affermare con<strong>di</strong>gnità le proprie vicende, respingendo qualsiasi colorazione politicae ricordando che solo chi ha vissuto quei tragici fatti puòcontribuire a scrivere quella storia che ancora non si trova nei libri<strong>di</strong> scuola.Roma, la sededel Ministerodell’Economia e delleFinanze. Si attendonosegnali positividal Governo sui «beniabbandonati», unodegli otto punti prioritariin<strong>di</strong>cati dalla Federazionedelle Associazioniall’attuale EsecutivoLettere al giornaleFERMO POSTA<strong>di</strong> Fabio RocchiI quesiti (possibilmente brevi) possono essere inviati alla Redazione(Via Leopoldo Serra 32, 00153 Roma, fax 06.5816852,e-mail info@anvgd.it). Alcuni vengono tratti da più ampie interrogazioniche giungono alla sede nazionale dell’Anvgd.GOVERNO NUOVO,PROBLEMI VECCHILeggo mensilmente il Vostrogiornale con la speranza <strong>di</strong> trovarequalche notizia positiva sull’andamento delle liquidazionedelle pratiche relative ai “Beni abbandonati”. Purtroppo non c’èmai nulla in merito. Speravo che con la venuta del Centro-destraalla guida del Governo ci fosse una accelerazione nelle procedure<strong>di</strong> liquidazione o ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> un ulteriore finanziamento delloStato per procedere alla chiusura veloce <strong>di</strong> tutte le pratiche. Ma,ahimé, vedo che tutto tace e le promesse fatte dai rappresentantidella Destra triestina e nazionale e da chi partecipa al PDL, nei varicomizi, sono solo chiacchere, come tutti gli altri.Guido Zaccai, mailAppena formatosi il Governo, la Federazione degli Esuli hachiesto e ottenuto un incontro ufficiale sui nostri argomenti, primofra tutti i “beni abbandonati”. Siamo in attesa dell’evolversidella situazione, con la consueta <strong>di</strong>ffidenza nei tempi celeri che ipolitici sanno sempre promettere e mai mantenere.CARABINIERE CACCIOLA, LE NOTIZIELeggendo “Difesa Adriatica” <strong>di</strong> aprile mi sono soffermato sulcaso del carabiniere Antonino Cacciola scomparso a fine aprile1945 dalla piccola citta<strong>di</strong>na istriana <strong>di</strong> Dignano. Per conoscenza<strong>di</strong>retta, faccio presente che in quel periodo militari e civili arrestatidai partigiani <strong>di</strong> Tito e rinchiusi nelle carceri <strong>di</strong> Dignano d’Istria (fraquesti mio padre insegnante elementare e il fratello), dopo alcunigiorni <strong>di</strong> detenzione, a gruppi (legati ai polsi con filo <strong>di</strong> ferro) vennerotrasferiti nelle famigerate prigioni titine del Castello deiDignano, nelle cui carceri i partigiani titini rinchiuserocivili innocenti per poi deportarli e sopprimerli,come ricorda il Lettore che ci scriveMontecuccoli a Pisino (anticamera della morte). Dopo un sommarioprocesso sparirono nel nulla, probabilmente infoibati nelleore notturne. <strong>Il</strong> responsabile <strong>di</strong> tale mattanza era il capo del tribunaledel popolo, l’aguzzino titino Ivan Motika. Dopo sessant’anni<strong>di</strong> vergognoso silenzio <strong>di</strong> Stato, imposto da una classe politicaopportunista, è giunto il momento che coloro che si sono macchiati<strong>di</strong> tanta crudeltà e infamia, debbano rendere conto alla storia.Queste povere innocenti vittime giacciono tuttora <strong>di</strong>menticatein quelle voragini rocciose e nessuno si è mai preoccupato <strong>di</strong>dar loro una degna sepoltura.L.A.- RomaLa telematica consente oggi <strong>di</strong> comunicare e interagirein tempo reale con interlocutori <strong>di</strong> tutto il mondoPIÙ CONTATTI CON ALTRE REALTÀCari amici, per noi esuli il Vostro sito internet www.anvgd.it èun sito favoloso: si possono trovare molte cose. Io sinceramente loconsulto spesso ma secondo me forse servirebbe un qualcosa inpiù per mettersi in contatto con altre realtà e con gente sparsa peril mondo, con la possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogare. Comunque sicuramenteva bene anche cosi. Un cor<strong>di</strong>ale saluto a tutti.Mario Torre, mailGrazie per le generose parole che ci confortano sullaconduzione <strong>di</strong> questo strumento così importante e delicato. Infondo il nostro sito è abbastanza “giovane”: infatti stiamo stu<strong>di</strong>andoalcune mo<strong>di</strong>fiche da fare nel prossimo autunno per renderlopiù completo. La possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo è consentita nella sezioneblog, dove ognuno può esprimersi come meglio crede, nel rispetto<strong>di</strong> tutti. Per questo motivo gli interventi vengono filtrati, perevitare la pubblicazione <strong>di</strong> testi non idonei ad un sereno confronto.Per quanto riguarda il resto del mondo, il nostro mensile “DifesaAdriatica” ha ogni mese una pagina in inglese e una in spagnolo.Anche il nostro sito è multilingue, in inglese, spagnolo, croatoe sloveno. Col tempo troveremo sicuramente altre soluzioni peragevolare gli accessi.

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