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Diritto e pratica tributaria n° 1-2008 - Shop WKI

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PARTE SECONDA 9da non escludere l’ipotizzabilità di conclusioni diverse o di soluzioni alternative(22). L’altro ritiene invece sufficiente la «probabilità», la «compatibilità logica»e la «normalità iterativa». Si tratta, in sostanza, di un approccio fondatosulla conformità alla più intensa probabilità, con distinzione tra certezza in sensologico e certezza in senso giuridico (23).Il riferimento ai concetti di certezza assoluta o necessità logica è tuttaviaevidentemente fuori luogo. Al di là di ipotesi di scuola e astrazioni formali,non esistono relazioni tra fatti con queste caratteristiche. Tale impostazione,se intesa alla lettera, espungerebbe di fatto le presunzioni semplici dai mezzidi prova utilizzabili. È evidente che si tratta di un esito paradossale (24). Ildiscorso deve piuttosto impostarsi in termini relativi, con riferimento al dato,quantitativo, del tasso di probabilità (25) (26).(22) Sono le parole usate per descrivere questo orientamento da Comoglio, Le presunzioni,inTrattato di diritto privato, a cura di Rescigno, XIX, 1985, 322. Tale impostazionepare seguita da: Cass., 9 ottobre 1980, n. 5402, in Rep. Foro it., 1980, voce Presunzionen. 4; Cass., 16 dicembre 1981, n. 6652; Cass., 2 luglio 1981, n. 4295; Cass., 29 giugno1981, n. 4222, ivi, 1981, voce cit. nn. 4, 5e7;Cass., 6 dicembre 1979, n. 6341, inRep. Giur. it., voce Presunzione, 1979, n. 15. E, quanto al diritto tributario: Comm. trib.,2 o grado Venezia, 7 giugno 1982, in Boll. trib., 1984, 868; Cass., 24 aprile 1979, n. 3234in Comm. trib. centr., 1979, II, 1223.(23) Ad esempio, Cass., sez. lav., 29 settembre 2000, Mazzucco - Inail, che stabilisceche è necessario pur sempre che si tratti di «probabilità qualificata», da verificarsi attraversoulteriori elementi (come ad esempio i dati epidemiologici), idonei a tradurre laconclusione probabilistica in certezza giudiziale. In giurisprudenza si vedano anche: Cass.,1 luglio 1981, n. 4265; Cass., 17 marzo 1981, n. 1549; Cass., 26 gennaio 1981, n. 597, inRep. Giur. it., 1981, voce Presunzione nn. 3, 9, 2; Cass., 3 marzo 1982, n. 1501, in Foroit., 1982, I, 1928 e ss.; Cass., 5 giugno 1987, n. 4918, retro, 1988, II, 1053 e ss.; Cass., 18giugno 1987, n. 5351, in Fisco, 1987, 5662; Cass., 7 ottobre 1987, n. 7493, in Riv. leg.fisc., 1988, 849. In dottrina v. Comoglio, Op. cit., 323; Taruffo, Certezza e probabilità nellepresunzioni, inForo it., V, 96; Cordopatri, Op. cit., 294.(24) Per proseguire nell’argomento paradossale, il rigoroso rispetto della premessaposta dovrebbe addirittura condurre a ecludere dal processo pressoché tutte le prove: comeaffermare, ad esempio, che una testimonianza fornisca garanzie assolute di veridicità?(25) Cass., sez. I civ., 13 marzo 1996, n. 7931: Peraltro, non si richiede che i fattisu cui la presunzione si fonda siano tali da far apparire l’esistenza del fatto ignorato comel’unica conseguenza possibile secondo un legame di necessarietà assoluta ed esclusiva, essendosufficiente invece che, alla luce di regole di esperienza e secondo l»id quod plerumqueaccidit», il fatto ignoto sia desumibile alla stregua di un canone di probabilità conriferimento a una connessione di accadimenti ragionevolmente verosimile in base a un criteriodi normalità. In materia <strong>tributaria</strong>: Cass., sez. I civ., 14 agosto 1992, n. 9583; Cass.,sez. I civ., 26 novembre 1994, n. 10058; Cass., sez. I civ., 3 dicembre 1994, n. 10408.(26) Per completezza, aggiungiamo che questa conclusione si armonizza con quellapreferibile a proposito della legittimità delle presunzioni legali. In diritto tributario (ma,mutatis mutandis, le stesse considerazioni si potrebbero fare per qualsiasi campo), l’obiettivoè un prelievo tributario legato con il filo della corrispondenza biunivoca alla capacitàcontributiva. E ciò, sia nel senso di prevedersi astrattamente tale collegamento, sia in quellodi attuazione <strong>pratica</strong> in tutti i casi concreti dello stesso. Ora, dal per quel che attiene lepresunzioni legali, al legislatore si richiedono due cose. La prima, che sia possibile il raggiungimentodi tale risultato. Ciò non sarebbe, se si ammettesse una presunzione assoluta acui non corrispondesse una implicazione necessaria tra i fatti considerati, in tutti quei casi,pur improbabili, in cui la realtà non coincidesse con la previsione. La seconda, che tale risultatonon sia ostacolato in modo irragionevole. Così avverrebbe con presunzioni relativenon fondate sull’id quod plerumque accidit. La ragione per cui è necessario escludere presunzioniassolute (in senso stretto), fuori dai casi di implicazione necessaria, è proprio con-

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