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Diritto e pratica tributaria n° 1-2008 - Shop WKI

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PARTE PRIMA 227ma secondo qualunque altra regola fondata nelle qualità personali del possessore, ogniregola resta turbata dalle variazioni giornaliere, che seguono in queste qualità personalie nel passaggio dei beni da un nome all’altro, sicché il catasto resta sempre vacillantee si privano le comunità di quel naturale patrimonio, da cui nei loro bisogni devonoricevere aiuto» (pagina 30).196. – Litigi infiniti sorsero in Lombardia tra il 1559 ed il 1718 a causadell’arbitrio proprio del criterio dell’imposta personale: cittadini contro rurali,rurali contro cittadini, città le quali, colla pretesa di tassare i cittadini per tuttoil loro reddito, da qualunque fonte ricavato, rubavano, per quel che toccal’imposta, la terra ai villaggi; comuni rurali i quali per resistere alle conseguenzedello spopolamento, a sua volta dovuto alle imposte vessatorie ed arbitrarie,fingevano subietti immaginari di imposta ed, attraverso a quelli, siaccanivano contro i subietti vivi e veri. Ignoro se nella letteratura finanziariasi legga una pagina che possa paragonarsi a questa, classica, che Pompeo Neridettò nella relazione del censimento milanese:«Siccome tali pratiche arbitrarie [nel riparto delle imposte sui beni, sulle personee sulle bocche, che allora distinguevansi variamente le une dalle altre] hanno per lopiù inclinato all’aggravio delle persone, talché in qualche luogo, parte per il rigoredelle tasse e parte per altre disgrazie è seguita la spopolazione, così per rimediare allamancanza, che facevano i fuggitivi fu inventato un rimedio, che certamente non hamai servito a popolare verun paese, e questo fu d’immaginare, che dove le personenon erano vi dovessero essere, e che quelle pertiche di terreno, che servivano ordinariamenteal lavoro e mantenimento di una testa, cioè di un capo di famiglia, dovesserocostituire una simil testa, che fu detta Testa morta, obbligata a pagare quel che nell’annuecomunali imposte tocca a pagare a una testa viva e a due bocche vive. E dital pagamento della testa morta furono incaricati i padroni del terreno, che oltre al trovarseloderelitto dagli agricoltori, se lo trovarono fecondato di questa nuova gabella,la quale fu creduto, che dovesse incitare i padroni a tener conto con maggior cura degliagricoltori, e che dovesse rimediare all’avarizia di alcuni, che per evitare la tassapersonale facevano lavorare i proprii terreni a sua mano per mezzo di lavoranti forestieri;ma quando gli agricoltori abbandonano il terreno, o per incursioni militari, oper esorbitanza di tasse, come è seguito più volte in questo dominio, l’esperienza ciha fatto conoscere, che il paese non si ripopola a forza di teste morte, e che senza darloro un modo di vivere, le teste vive non tornano più» (pagine 45-46).197. – L’arbitrio guastava, durante il dominio spagnuolo, tutto il sistemad’imposta. Il principe urgeva lo stato, lo stato si rivolgeva alle provincie equeste ai comuni. Purché la somma chiesta fosse versata all’erario, nessunocuravasi di vegliare ai modi della ripartizione e del pagamento.«Il metodo oscuro e disuguale di ripartire... somministra agli amministratori dellecomunità una occasione di nascondere nelle imposte la verità delle somme conveniential preciso bisogno, poiché i comunisti non potendo sapere con notizie certe la quantitàdel loro contingente, non si possono accorgere se siano sopraccaricati e bisogna checorrino ciecamente la fede dei loro amministratori... L’obbligazione solidale, che ha lacomunità di corrispondere per i non solventi, il che non può fare senza sovrimporreper loro sopra i solventi, dà loro il pretesto di fare tali soprimposte a loro talento, pretesto,che non può essere disturbato dai contribuenti, perché sanno lamentarsi che ilcarico è grave, ma non sanno nai fare il conto perché sia ingiusto, e non può esseredisturbato dai superiori, a cui si porta il denaro, perché la giustificazione del gravameè troppo difficile, e perché a chi porta il denaro si stima un atto di prudenza e di giustizial’accordare tutte le agevolezze, per metterlo assieme senza difficoltà» (pagine72-73).Contingenti, solidarietà, ripartizione fatta dagli interessati sono parole le

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