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Diritto e pratica tributaria n° 1-2008 - Shop WKI

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226 DIRITTO E PRATICA TRIBUTARIAsun contribuente tuttavia paga se prima i soldati non hanno preso stanza a casa sua. Ilcontadino aspettando, come l’asino, di essere battuto prima di pagare, è politico fino.“Per fuggire alle imposte violenti ed arbitrarie, il contadino francese, in pieno secoloXVIII, agisce come l’ebreo del medio evo. Egli si fa vedere in apparenza miserabile,anche se per avventura non lo sia in realtà. L’agiatezza esteriore a gran ragione lo impaurisce”.La società d’agricoltura del Maine narra nel rapporto per il 1761 di aver accarezzatoper un momento l’idea di distribuire bestiame a titolo di premio ed incoraggiamento.Ne fu dissuasa dal pensiero delle conseguenze dolorose che una bassa gelosiaavrebbe potuto attirare a danno dei premiati, soggetti a vessazioni di cresciute impostenegli anni seguenti. (L’ancien régime et la révolution, 192 e ss.)».Il contribuente, temendo di vedersi domani cresciuta l’imposta, ove pagassepuntualmente, preferisce sopportare la spesa dell’esecuzione forzatapiuttostoché farsi vedere in grado di pagare.«Ognuno» esclama l’assemblea provinciale del Berry, «teme di mettere in vistale proprie ricchezze; si rinuncia a mobilio, a vestiti, a cibo ed a tutto ciò che è soggettoalla vista altrui». Il signor di Choiseul Gouffier voleva far coprire a proprie spesecon tegole le case dei suoi contadini esposte ad incendio. Costoro lo ringraziarono perla sua bontà, supplicandolo però di lasciare nel loro stato le capanne, ché, se fosserostate coperte di tegole invece di paglia, gli esattori avrebbero cresciuto la taglia. Se ioguadagnassi di più, esclama un contadino, lavorerei a profitto dell’esattore». (Taine,L’ancien régime, 464 e ss.).Le Pesant de Boisguilbert un secolo prima della rivoluzione avea vedutonettamente le cause del male. La rovina della Francia è sovratutto dovuta«alla incertezza della taglia, la cui tariffa in tutto arbitraria, vanta questa solacertezza: che più si è poveri, più si paga... Il minor danno della taglia, è, per il popolo,dover pagare qualcosa al re; la sua perfezione è tanta da ruinare nel tempo chi,schiacciato dal peso, cade e chi riesce a schivarla... Il numero dei tagliabili diminuisceogni giorno; ed oggi bisogna pagare in trenta quel che ieri si sopportava in sessanta...Poiché importa scansare qualsiasi mostra di ricchezza; non si osa, per paura di pagareil doppio d’imposta, possedere, anche quando si potrebbe, il necessario bestiame, senzail quale non si ingrassano i terreni, come pur si vorrebbe da chi sa essere gli ingrassil’anima dell’agricoltura e della cerealicoltura». (La France ruinée sur le règnede Louis XIV. Par Qui est Comment. Avec les moyens de la retablir en peu de tems,Cologne, 1696).195. – L’arbitrio aveva prodotto i medesimi effetti in Italia. Leggiamo lepagine solenni della Relazione dello stato, in cui si trova l’opera del censimento(catasto) universale del Ducato di Milano nel mese di maggio dell’anno1750, il documento di maggior sapienza che la storia della finanza vantiin Italia e fuori d’Italia.Contro il detto del legislatore romano:Is vero, qui agrum in alia civitate habet, in ea civitate profiteri debet, in quaager est; agri enim tributum in ea civitate debet levare, in cuius territorio possidetur,ossia controlla regola di universale tassazione delle cose nel luogo doveerano situate, le classi privilegiate condussero lunga guerra, vittoriosa per esse,disastrosa alla cosa pubblica.«Dalla legge del territorio, legge chiara e immutabile, non si può recedere senzacadere in mille assurdità, e in un mare di incertezze; poiché volendo descrivere e censirei beni, non secondo la regola del sito, dove sempre sono stati e in eterno staranno,

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