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Diritto e pratica tributaria n° 1-2008 - Shop WKI

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204 DIRITTO E PRATICA TRIBUTARIAgata, come per la tassa, al valore economico dell’area (125) ma, altresì,al «sacrificio imposto alla collettività» può prestarsi a fondareun’interpretazione fiscale del Cosap. In altri termini, la struttura dell’entratanon sembra intesa ad evidenziare la reciprocità degli obblighiall’interno di una relazione sinallagmatica fondata sull’atto di concessione,simile invero ad un contratto, quanto piuttosto sul fatto consistentenell’occupazione più o meno legittima dalla quale emerge, comunque,l’obbligo di pagamento pur in assenza di concessione. Si potrebbe,pertanto, interpretare il fatto, ossia l’occupazione, quale elementopresupposto dal quale emerge l’esistenza di una capacità contributiva.In ogni caso ricorre una certa continuità negli elementi fondamentalidell’entrata rispetto alla precedente normativa Tosap, rimastaalternativa, che potrebbe di per sé giustificare un’interpretazione inchiave <strong>tributaria</strong> anche del Cosap (126). Il ricorrere di caratteri chepossono considerarsi di natura impositiva (127) e/o, comunque, diaspetti di continuità con la Tosap, di indiscussa natura <strong>tributaria</strong>, potrebbeautorizzare a trasmettere al canone il carattere tributario assegnatoin precedenza alla Tosap, cui è subentrato. In questo senso sembrerebbeorientata la Suprema Corte nel richiamare l’indiscussa natura<strong>tributaria</strong> delle entrate alla stregua delle loro pregresse formulazioninormative.Certamente il caso più complesso è quello del canone per lo scaricoe la depurazione delle acque reflue, recte tariffa del servizio idricointegrato che, ormai, dovrebbe ritenersi regolato ai sensi del d.lgs.n. 152 del 3 aprile 2006 (128). La regolazione normativa di questa entrataè il risultato emblematico di un pastiche causato dall’eccessivointerventismo legislativo, cui si accennava in premessa, a fronte delquale, peraltro, gli interventi della Suprema Corte non hanno potutodimostrare particolare giovamento. Il canone o tariffa per i servizi diraccolta, allontanamento, depurazione e scarico delle acque di rifiuto,provenienti dalle superfici e dai fabbricati privati e pubblici, ivi inclusistabilimenti ed opifici industriali, a qualunque uso adibiti, era regolatoalla stregua di un tributo comunale, a norma dell’art. 17-ter della l. 10maggio 1976, n. 319, comma a propria volta aggiunto dall’art. 3 del(125) L’art. 42, 3 o comma, d.lgs. n. 507 del 1993 confronta in tal senso conla lett. c), 2 o comma, dell’art. 63, d.lgs. n. 446 del 1997.(126) In senso parzialmente difforme Del Federico, Il nuovo canone perl’occupazione di spazi ed aree pubbliche. Tassa, corrispettivo o prezzo pubblico,in Riv. dir. trib., 1998, I, 181 laddove evidenzia alcuni, pur innegabili e rilevanti,margini di discontinuità tra Tosap e Cosap.(127) Anche la previsione di cui alla lett. e), 2 o comma dell’art. 63, d.lgs.n. 446 del 1997, in merito ad agevolazioni per occupazioni «ritenute di particolareinteresse pubblico», non sembra avallare un’interpretazione corrispettiva e sinallagmaticadell’entrata in esame.(128) Il cui art. 175 dispone espressamente l’abrogazione dell’intero testonormativo di cui alla l. 5 gennaio 1994, n. 36, ad esclusione del solo 6 o commadell’art. 22, legge con la quale era stata introdotta la tariffa.

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