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PATCHWORK GIRL DI SHELLEY JACKSON: LA ... - Paola Carbone

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lessie/unità di contenuto. Per tanto quando, riferendomi a Patchwork Girl, parlo di“lessia” intenderò sia il contenuto sia lo spazio di contenuto che fa parte dell’ipertesto.7. In Storyspace può essere attribuito un nome ai collegamenti tra le lessie, aiutando così illettore nella scelta del proprio spostamento.8. Gregory Ulmer definisce le singole letture ipertestuali “mystories”, intendendole comereti idiosincratiche di conoscenza. L’ipertesto si dice essere “multilineare” perché ècostruito attorno a un numero elevato e finito di possibili percorsi di lettura; tuttavial’esperienza di lettura del fruitore dell’opera continua ad essere “lineare”, poiché il lettorepassa sequenzialmente da una lessia all’altra. Cfr. Gregory Ulmer, Teletheory:Grammatology in the Age of Video, Routledge, NY 1990.9. Gli ipertesti possono essere strutturati: a combinazione totale (tutte le lessie possonocollegarsi con tutte le lessie), a combinazione parziale (le lessie sono collegate tra loro, masolo in parte), o essere arboriscenti (i percorsi si biforcano semplicemente per costituireuna struttura ad albero).10. Potenzialmente un ipertesto può essere percorso partendo da qualsiasi entrata, nei fattiquesto accade raramente, poiché gli autori si riservano sempre il diritto di dare la battutadi inizio. Ricordo quanto detto da Barthes in S/Z a proposito del suo “testo ideale”, checoincide perfettamente con ciò che in seguito è stato chiamato ipertesto:"In questo testoideale le reti (réseaux) sono multiple e giocano fra loro senza che nessuna possa ricoprire lealtre; questo testo è una galassia di significanti, non una struttura di significati; non hainizio: è reversibile; vi si accede da più entrate di cui nessuna può essere decretata concertezza la principale (…)". Roland Barthes, S/Z, Seuil Parigi 1964. Tr. it. S/Z, Einaudi,Torino 1970, p. 11.11. Cfr. Anne K. Mellor, Mary Shelley,…..12.Cfr la lessia “Sources”.13. Cfr. Shelley Jackson, “Stich Bitch: the Patchwork Girl”, testo di una conferenza tenutadall’autrice alla conferenza “Transformations of the Book” presso l’MIT 24-25 Ottobre1998, http://media-in-transition.mit.edu/articles/jackson.html (4 gennaio 2001).14. Susana Pajares Toska, Patchwork Girl, by Shelley Jackson,http://www.ucm.es/info/especulo/hipertul/review.htm, 21 novembre 2000.15. “Stitch Bitch: The Hypertext Author As Cyborg-Femme Narrator ”,intervista a ShelleyJackson, http://www.heise.de/tp/english/inhalt/kolu/3193/1.html#016. Cfr. Alessandra Violi, Le cicatrici del testo. l'immaginario anatomico nellerappresentzioni della modernità, Bergamo UP, Bg 1998, pp. 80-2.17. Protagonisti rispettivamente di The French Lieutenant’s Woman, The White Hotel, NiceWork e Dr Criminale, romanzi cardine della narrativa postmoderna inglese.18. A questo proposito si confronti la lessia DOTTED LINE in Body of Text checommenterò in seguito.19. Nella scritta in HERCUT2, l’autrice parla appunto di “planning study”.20. Mario Costa, L’estetica dei Media, Castelvecchi, Roma, 1999, pp. 283-93.21. Roberto Terrosi, “TEORIE: L'umano, la cosa e il mostro: feticci, idoli”, in Karenina,http://geocities.com/Paris/Lights/7323/terrosi1.html, (4 gennaio 2001).22. Cfr. Paolo Ferri, La rivoluzione digitale. Comunità, individuo e testo nell’era di Internet, cit.,pp.142-156.23. Cfr. N. Katherine Hayles, How We Became Posthuman Virtual Bodies in Cybernetics,Literature, and Informatics, The University of Chicago Press, Chicago 1999, pp. 2-3.

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