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PATCHWORK GIRL DI SHELLEY JACKSON: LA ... - Paola Carbone

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consists in the capacity of seizing on the capabilities of a subject: and in the power ofmoulding and fashioning ideas suggested to it", e ancora: ogni cosa “must be linked to”(50). Mi pare di intuire che Mary Shelley stia parlando della “poetica del collegamento”,per quanto ella la veda non in un ambiente multilineare e polivoco come l'ipertesto, bensìlineare (something that went before).Ma le parole della Jackson ricordano anche quelle usate da Italo Calvino nelle sueLezioni americane quando, a proposito della molteplicità, egli fa notare che il romanzocontemporaneo è "enciclopedico" e che l'opera si infoltisce e dilata dal di dentro in forzadel suo stesso sistema vitale. In particolare, egli sostiene che la letteratura si fa sempre piùcarico di rappresentare la molteplicità delle relazioni, potenziali e attuali. Peraltro luistesso realizza tutto ciò in molte sue opere, non ultima l'esperimento Prose andAnticombinatories presentato come progetto dell'Oulipo insieme alle Cent mile milliards depoèmes di Raymond Queneau. Ma si può ricordare anche "El Jardìn de los senderos que sebifurcan" del 1942 di Jorge Luis Borges, considerato un antesignano dell'ipertesto, dove siparla di uno scrittore cinese, Ts’ui Pèn, che abbandona la vita pubblica per due obiettivi:scrivere un libro e costruire un giardino a labirinto. Dopo molto tempo si scoprire che idue scopi della sua vita erano in realtà uno solo: il libro era il giardino. Il giardino coi isuoi sentieri che si diramano come in un labirinto diventa la metafora del libro dallemolteplici possibilità testuali che non arriva mai ad una conclusione definitiva. Alproposito Borges ha affermato che la lettura del libro elettronico costituisce la letturaideale perché lascia lascia la sensazione di non aver svuotato il testo che si sta leggendo.Un libro che è sempre capace di rimodellarsi e di crescere, di trasformarsi. (51)Lo spazio di scrittura evocato dall'autore argentino è concepibile come una rete dipossibilità, sovrapponibile all'ipertesto: "In questo testo ideale" afferma Barthes, "le reti(réseaux) sono multiple e giocano fra loro senza che nessuna possa ricoprire le altre; questotesto è una galassia di significanti, non una struttura di significati; non ha inizio: èreversibile; vi si accede da più entrate di cui nessuna può essere decretata con certezza laprincipale…; di questo testo assolutamente plurale, i sistemi di senso possono sìimpadronirsi, ma il loro numero non è mai chiuso, misurandosi sull'infinità dellinguaggio" (51).Quindi a una concezione postumana dell'essere si accompagna una concezioneipertestuale della scrittura. Il punto però è che, come dice Michael Joyce, l'ipertesto sembra

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