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Il diritto dei beni comuni. Un invito alla discussione, in Rivista critica ...

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gami sociali di solidarietà che esistono o dovrebbero <strong>in</strong>staurarsi <strong>in</strong> relazione<strong>alla</strong> fruizione del bene comune: il discorso è volutamente circolarepoiché fra commons e <strong>comuni</strong>tà esiste una relazione per cuil’uno risulta costitutivo dell’altra e viceversa. Inoltre i legami di solidarietàe l’<strong>in</strong>dividuazione della <strong>comuni</strong>tà che <strong>in</strong>sistono sul bene comunehanno anche una necessaria dimensione diacronica: quasi per def<strong>in</strong>izione,la gestione di un bene comune deve tener conto degli <strong>in</strong>teressidelle generazioni future. Infatti il modello di comune che assumiamodalle culture tradizionali con riguardo ad esempio <strong>alla</strong> fruizione diuna risorsa naturale (la foresta) o culturale (i saperi tradizionali di unpopolo) è appunto ritagliato sull’idea che i membri della <strong>comuni</strong>tàpassano ma il bene comune deve restare <strong>in</strong>tegro e come tale essere tramandatoa chi verrà dopo, cosicché il focus si sposta dal soggetto dellarelazione di appartenenza al bene stesso 41 .Sennonché il punto è assolutamente problematico. In primo luogopoiché, a seconda delle risorse <strong>in</strong> gioco, la <strong>comuni</strong>tà di riferimento puòessere l’<strong>in</strong>sieme delle persone che lavorano/studiano <strong>in</strong> una scuola, lapopolazione di un quartiere, la popolazione di una metropoli, una <strong>comuni</strong>tànazionale o l’<strong>in</strong>tera umanità e non sempre ne risulta facile o <strong>in</strong>contestatal’<strong>in</strong>dividuazione. Per esempio Pompei che crolla è un benecomune dell’umanità, delle italiane, o degli abitanti della zona? La rispostanon è <strong>in</strong>differente posto che <strong>alla</strong> gestione partecipata e <strong>alla</strong> tuteladel commons deve provvedere la <strong>comuni</strong>tà di riferimento.In secondo luogo, almeno <strong>in</strong> relazione ad alcune classi di <strong>beni</strong>, ladef<strong>in</strong>izione del comune attraverso l’<strong>in</strong>dividuazione della <strong>comuni</strong>tà di riferimentopuò rivelarsi il suo punto debole, proprio con riguardo allesue potenzialità di trasformazione sociale, economica e politica. Infattilo stretto legame commons-<strong>comuni</strong>tà può ridurre l’affermazione del comunea fattore di conservazione dello status quo, di enfatizzazione erafforzamento delle caratteristiche etniche e sociali di una <strong>comuni</strong>tà, ocomunque renderla <strong>in</strong><strong>in</strong>fluente rispetto all’obiettivo di una maggioregiustizia sociale, neutralizzando le sue capacità redistributive. <strong>Il</strong> valoredi un orto urbano, ad es., può non essere troppo diverso nel quartiereresidenziale alto-borghese rispetto al quartiere povero, sebbene nelprimo caso il suo significato culturale possa assumere una venaturasnob. Ma se pensiamo all’università come bene comune, allora nonpossiamo nasconderci che la Harvard Law School-as-commons garantisce<strong>alla</strong> <strong>comuni</strong>tà di studenti, docenti e lavoratori che <strong>in</strong> essa opera benaltre utilità e opportunità rispetto a quelle offerte <strong>alla</strong> propria <strong>comuni</strong>tàd<strong>alla</strong> Law School di Northeastern <strong>Un</strong>iversity, tanto per assumere come41 Ciò giustifica il ricorso ad un paradigma olistico che vada oltre l’opposizionesoggetto/oggetto propria della cultura occidentale: <strong>in</strong> tal senso U. Mattei e L. Nader,Plunder: When the Rule of Law is <strong>Il</strong>legal, cit. Ma valgono a mio avviso le cauteleespresse prima circa la percorribilità – almeno nell’immediato – di una via che r<strong>in</strong>neghi<strong>in</strong> radice la modernità, ponendosi al di fuori delle strutture del <strong>diritto</strong> liberale<strong>in</strong> una prospettiva di r<strong>in</strong>vio o attesa s<strong>in</strong>e die del momento della trasformazione.114

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