11.07.2015 Views

ULTIMI GIORNI DI GUERRA A TAVO di ... - Giuliocesaro.it

ULTIMI GIORNI DI GUERRA A TAVO di ... - Giuliocesaro.it

ULTIMI GIORNI DI GUERRA A TAVO di ... - Giuliocesaro.it

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>ULTIMI</strong> <strong>GIORNI</strong> <strong>DI</strong> <strong>GUERRA</strong> A <strong>TAVO</strong> <strong>di</strong> VIGODARZERE24 – 29 aprile 1945Tratto dal libro della cronistoria della parrocchia <strong>di</strong> San Pietro <strong>di</strong> Tavo24 aprile - Vi fu continuo sorvolo <strong>di</strong> aerei cacciabombar<strong>di</strong>eri alleati e venne tolta la forzaelettrica.25 aprile - Continua il sorvolo <strong>di</strong> cacciabombar<strong>di</strong>eri e m<strong>it</strong>ragliamento dal quale venne colp<strong>it</strong>a lacasa Zoccarato lungo l’argine e fer<strong>it</strong>a Brazzo Maria in Zoccarato. Dalle ore 21,30 alle ore 24proveniente da Campodarsego passò per Tavo una lunga colonna <strong>di</strong> carri, carichi <strong>di</strong> vettovaglie emunizioni, <strong>di</strong>retta al fronte sull’A<strong>di</strong>ge.26 aprile - Si notò un movimento insol<strong>it</strong>o nei soldati tedeschi qui accantonati dall’11 marzo,prelu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> prossimi gravi avvenimenti sui quali nulla si poteva sapere essendo interrotte lecomunicazioni ra<strong>di</strong>ofoniche per mancanza <strong>di</strong> forza elettrica. Molti partigiani a gruppi si portarononelle case poste in contrà Bosco e Spinetti per <strong>di</strong>sarmare durante la notte il reparto tedesco, quiaccantonato. Il reparto composto <strong>di</strong> elementi piuttosto refrattario al combattimento, si era mostratopropenso a non opporre resistenza; tanto più che anche nei paesi vicini ove erano tedeschi <strong>di</strong> stanzaerano stati questi <strong>di</strong>sarmati dai partigiani. Alle ore 20 arriva da Vigodarzere il reparto ivi <strong>di</strong> stanzae da Pordenone un ufficiale delle S.S. con 200 soldati.28 aprile -Alle ore 8 arriva una sezione <strong>di</strong> fanteria con 200 uomini. E’ tempo piovoso e ilcomandante vuole a <strong>di</strong>sposizione la Chiesa. Il parroco offre in suo luogo la sala e l’oratorioa<strong>di</strong>acente. Alle 9,30 arriva una compagnia <strong>di</strong> San<strong>it</strong>à con alcuni fer<strong>it</strong>i e il Parroco è costretto a cederela Chiesa. Il Santissimo viene portato in canonica in una camera del primo piano tenuta riservata;mentre tutti gli altri locali della canonica sono occupati da ufficiali e soldati.Alle 14, 30 un giovane Carraro Giuseppe(1) <strong>di</strong> Padova è fer<strong>it</strong>o gravemente da una sentinella per nonessersi fermato all’intimazione e venne portato in chiesa, ove però non venne me<strong>di</strong>cato, perchél’autoambulanza <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cazione con altre due era stata fermata a Vigodarzere dai partigiani.Da notarsi che colla compagnia <strong>di</strong> San<strong>it</strong>à vi è solo un pastore protestante e quin<strong>di</strong> il Parrocoamministra al fer<strong>it</strong>o i sacramenti.Alle ore 19 tutta la compagnia <strong>di</strong> San<strong>it</strong>à parte e la Chiesa rimasta libera venne chiusa. Alle 21incomincia un grande movimento <strong>di</strong> truppa con camion, cavalli e biciclette. Sono soldati in r<strong>it</strong>iratache arrivano e ripartono dopo breve sosta e così per tutta la notte.29 aprile – Domenica – Giornata della Liberazione.Lo stato d’asse<strong>di</strong>o continua. Alle ore 6,30 altri contingenti <strong>di</strong> truppa in r<strong>it</strong>irata continuano adarrivare; si sdraiano dovunque. La canonica e tutte le case sulla strada sono <strong>di</strong>ventate tante casermein piena efficienza.I fedeli non si possono muovere da casa e il Parroco celebra privatamente una sola messa alle ore 7.Sono presenti: una donna, due uomini e il chierichetto. Alle ore 9 incominciano a passare lunghecolonne <strong>di</strong> soldati con carriaggi <strong>di</strong> ogni genere e cannoni. Passano per Tavo, perché al traghetto <strong>di</strong>Limena fu costru<strong>it</strong>o un ponte <strong>di</strong> barche per tale passaggio, essendo stati demol<strong>it</strong>i daicacciabombar<strong>di</strong>eri i ponti <strong>di</strong> Pontevigodarzere e Curtarolo. A <strong>di</strong>verse riprese queste colonne sono1


prese <strong>di</strong> mira dagli aerei e bisogna tenersi al riparo. La sfilata continua tutto il giorno. I soldati e gliufficiali sono veri barbari, rapinatori e a mano armata s’impossessano <strong>di</strong> quanto fa loro comodo.In Chiesa furono rovinati il baldacchino, i vasi per i fiori e alcuni ceri dei confratelli. Dalle famigliefurono asportati animali bovini, cavalli, carriaggi, biciclette; <strong>di</strong> tutto questo però venne poi buonaparte rintracciato non avendo potuto gli invasori continuare la fuga, e in parte compensato colbottino abbandonato.Nel viale dalla Chiesa all’argine, nei porticati, sotto gli alberi, dovunque sono colonne serrate <strong>di</strong>autoveicoli in sosta.ORE TRAGICHEAlle 17 una squadriglia <strong>di</strong> caccia americani, a bassissima quota iniziò un violentom<strong>it</strong>ragliamento. Un soldato tedesco è fer<strong>it</strong>o e venne portato in canonica e me<strong>di</strong>cato. Segue sub<strong>it</strong>o loscoppio delle granate americane lanciate da carri armati appostati oltre il Brenta presso l’arginevicino al bosco dei Sig. Trieste(2). Con tiro preciso falciavano uominie macchine che siavventuravano a passare sull’argine, alla svolta del Brenta a Tavo. Lo scopo era <strong>di</strong> arrestare lar<strong>it</strong>irata dei tedeschi e causare sempre maggiore confusione.Ad un or<strong>di</strong>ne improvviso tutte le macchine e i soldati tedeschi partono lasciando abbandonatoparecchio materiale. Il parroco con altre <strong>di</strong>eci persone si rifugiano nel campanile. Le granatepiovono <strong>di</strong> continuo. Alle 17,30 una granata colpisce la chiesa a sei metri d’altezza al pilastro fral’altare della madonna e la porta laterale. Il proiettile ha forato il muro causando una lesione <strong>di</strong> duemetri quadrati e infrangendo la vetrata della finestra a<strong>di</strong>acente. Alle 17,40 un altro scoppio piùvicino ed è colp<strong>it</strong>o il campanile sotto la cornice maggiore. Un polverone penetra fino al basso delcampanile, le schegge <strong>di</strong> granata e delle pietre e lo spostamento d’aria infrangono le inferriatea<strong>di</strong>acenti alla Chiesa; per un buon tratto sono rotte e spostate le tegole della Chiesa, della sacrestia ele grondaie forate in molte parti. Altri proiettili cadono vicini e continuano fino alle ore 19,30; poi siodono fischiare i proiettili ma vanno più lontani. Alle 19,45 una pattuglia <strong>di</strong> circa 60 soldat<strong>it</strong>edeschi, passa in atteggiamento minaccioso davanti al campanile. Sono le retroguar<strong>di</strong>e, chevanno ad appostarsi vicino all’argine per breve tempo e poi se ne vanno.Alle ore 21 si fa silenzio assoluto e così per tutta la notte.All’alba tutti stanno racchiusi nelle loro case ancora incerti se fatti liberi. Più tar<strong>di</strong> si comincia aduscire. Finalmente l’oppressore tedesco se ne è andato: siamo liberi. La popolazione si raccoglieintorno alla Chiesa, si porta presso l’argine ove sono dei cadaveri tedeschi, macchine incen<strong>di</strong>ate oabbandonate. Vi sono pure due cavalli uccisi e la gente si accalca per <strong>di</strong>vidersi le carni.Nella parrocchia non vi furono morti, ma solo tre fer<strong>it</strong>i in casa Martini Giuseppe(3) in contrà Bosco,ove per il tiro prolungato dei cannoni americani una bomba <strong>di</strong>rompente cadde presso la porta <strong>di</strong>casa.Alle ore 9 suonano a festa le campane. Alle 16 arriva la polizia inglese accolta festosamente dallapopolazione. Il tricolore sventola nell’alto del campanile e nelle case.La guerra è fin<strong>it</strong>a.La resa incon<strong>di</strong>zionata dei tedeschi in Italia è stata firmata a Caserta il 29 aprile e resa pubblica ilprimo maggio mese sacro a Maria, la grande me<strong>di</strong>atrice presso Dio.Il giorno 6 maggio si compie solenne la funzione <strong>di</strong> ringraziamento.2


(1) La testimonianza <strong>di</strong> Carraro Giuseppe del 28/01/2003 è riportata nel libro: Sul filo della memoria <strong>di</strong>Giulio Cesaro, pagine 182, 183 e 184.(2) Villa Pacchierotti, zona Tavello - Limena.(3) La testimonianza <strong>di</strong> Roberto Martin, classe 1926, del 19-03-2003 è riportata nel libro: Sul filo dellamemoria <strong>di</strong> Giulio Cesaro, pagine 185, 186 e 187.Resoconto tratto dal libro:“ Guerra e Resistenza - le Relazioni dei parroci della Provincia <strong>di</strong> Padova”(1)<strong>di</strong> Pierantonio Gios, E<strong>di</strong>trice “Pliniana” 2007<strong>TAVO</strong>Parte moraleA. Nella parrocchia, dalla metà <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre 1943 al 31 marzo 1944, immigrarono 330 sfollati,provenienti dalla c<strong>it</strong>tà <strong>di</strong> Padova e <strong>di</strong>ntorni. I prigionieri sono 10, più 3 <strong>di</strong>spersi e 2 morti. Gliinternati sono 52.A sollievo degli sfollati e dei bisognosi in gennaio 1944 furono raccolte £. 320, in luglio £.3.750 e generi alimentari. Le famiglie che osp<strong>it</strong>arono gli sfollati si prestarono generosamente peralleviare le loro sofferenze.A Pasqua 1945 furono raccolte e inviate a monsignor vescovo £. 530. Furono inoltre <strong>di</strong>stribu<strong>it</strong>efra i più bisognosi offerte private e alcuni oggetti <strong>di</strong> vestiario.Gli internati furono aiutati particolarmente dalle loro famiglie con l'invio continuo <strong>di</strong> pacchi.Per il loro r<strong>it</strong>orno in data 6 luglio 1945 furono raccolte e consegnate al centro <strong>di</strong> assistenza presso ilCollegio beato Gregorio Barbarigo £. 2.300, più 90 uova.B. Gli sfollati furono trattati come veri parrocchiani e come tali ebbero la opportuna assistenzareligiosa. Con gli internati e i prigionieri il parroco si tenne in continui rapporti.C. Si lamentò negli sfollati operai una grande in<strong>di</strong>fferenza religiosa.Non vi furono o<strong>di</strong>, vendette, uccisioni, ma solo rapine in due famiglie.D. Per la fede in parrocchia non vi furono pericoli, né vi fu propaganda <strong>di</strong> errori e <strong>di</strong>superstizioni. Al presente è esposta alla propaganda comunista. Per opporsi è stato cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o un3


uon gruppo <strong>di</strong> aderenti al part<strong>it</strong>o democratico cristiano e nelle adunanze delle pie unioni eassociazioni si espone la dottrina della Chiesa che condanna apertamente il comunismo e cerca <strong>di</strong>risolvere deb<strong>it</strong>amente la questione sociale.E. Durante tutta la guerra non si ebbero né m<strong>it</strong>ragliamenti né bombardamenti; soltantonell'ultimo giorno 29 aprile 1945, dalle 17 alle 19.30, si ebbero prima m<strong>it</strong>ragliamenti aerei e sub<strong>it</strong>odopo m<strong>it</strong>ragliamenti e bombardamenti dei carri armati alleati. Molte granate furono riversate alcentro della parrocchia, presso la chiesa, ove erano congestionate le truppe tedesche in r<strong>it</strong>irata.Dei parrocchiani furono fer<strong>it</strong>e soltanto tre persone e <strong>di</strong> queste una solo gravemente.Parte materialeA. In parrocchia, dal 1940 al 1942, a scopo <strong>di</strong> culto fu compiuto il campanile con una spesa <strong>di</strong>£. 122.000, raccolte tra i fedeli.B. Alle ore 17.30 del 29 aprile 1945 una granata colpì la chiesa a sei metri d'altezza, al pilastropresso l'altare della Madonna, forando il muro, producendo una lesione <strong>di</strong> due metri quadrati.Venne infranta la vetrata cattedratica della finestra vicina e molti vetri <strong>di</strong> altre finestre della saletta eoratorio a<strong>di</strong>acenti e forate due grondaie. L'ent<strong>it</strong>à dei danni si aggira sulle £. 25.000.C. La canonica, nella stessa occasione, ebbe infranti i vetri delle finestre del prospetto condanno <strong>di</strong> £. 2.000.D. Dal giorno 17 al 28 ottobre 1944 venne occupata metà della canonica per alloggio <strong>di</strong> truppetedesche in riposo dal fronte.Dall'11 marzo al 26 aprile 1945 venne nuovamente occupata metà della canonica per uso ufficie alloggio dei reparti tedeschi e dal 26 al 29 aprile stesso venne occupata da ufficiali e truppa inr<strong>it</strong>irata.Non vi furono danni degni <strong>di</strong> rilievo e non venne corrisposta alcuna indenn<strong>it</strong>à <strong>di</strong> occupazione,nonostante fosse stata fatta regolare domanda.Nel giorno 28 aprile stesso venne occupata per metà la chiesa da una compagnia della Crocerossa, ma solo per un giorno, e il 28 e 29 pure le a<strong>di</strong>acenze per ricovero truppa.E. Dei danni sofferti dalla chiesa non venne ancora fatta denuncia, in attesa che venganorilevati da persona competente. I danni si fanno ascendere a £. 25.000.F. Furono esegu<strong>it</strong>e tutte le riparazioni della chiesa, comprese le invetriate; queste però con vetricomuni e non cattedratici, che non si poterono trovare. La spesa fu <strong>di</strong> £. 18.000, pagate con offertestraor<strong>di</strong>narie e con fondo della chiesa. Rimangono da farsi le riparazioni del campanile per unaspesa <strong>di</strong> circa £. 7.000G. Parte personaleIl parroco non ebbe nulla a soffrire da parte <strong>di</strong> nessuno, avendo cercato <strong>di</strong> essere utile a tutti etenendo un contegno sempre riservato.Tavo, 18 luglio 1945.Il parroco don Gioachino Donazzan(1) Al termine della guerra mons. Carlo Agostini, vescovo <strong>di</strong> Padova. chiese a tutti i parroci <strong>di</strong>scrivere una relazione dei fatti accaduti nel periodo bellico nel terr<strong>it</strong>orio <strong>di</strong> loro competenza.4


21 Nov. Festa <strong>di</strong> ringraziamento a Maria SSma e a S. Giuseppe per ilr<strong>it</strong>orno dei soldati e l’incolum<strong>it</strong>à della parrocchia durante laguerra 1940 – 1945I soldati e la parrocchia durante i lunghi anni della guerra 1940 – 1945 furono posti sotto ilpatrocinio <strong>di</strong> S. Giuseppe –La festa <strong>di</strong> ringraziamento venne preceduta da un breve corso <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>cazione, tenuto da P. Gottardodei minori francescani.Si iniziò alla domenica 18 nov. . Il concorso dei fedeli fu grande a tutte le pre<strong>di</strong>che e consolante fuil frutto.Il giorno 20, vigilia della festa, i reduci e molti altri giovani si prestarono per erigere archi, stendereban<strong>di</strong>erine, e preparare altarini lungo tutto il percorso con scr<strong>it</strong>te: W. Maria – W. La madre <strong>di</strong> Dio –W. La Regina della Pace – W. S. Giuseppe – W. L’operaio <strong>di</strong> Nazaret – W. Il Patrono degli operaiAl mattino della festa alle ore 6.30 il Parroco celebrò la messa con fervorino e comunioneveramente generale – Il numero delle Comunioni fu <strong>di</strong> 900 circa – Sub<strong>it</strong>o dopo la messa venneimpart<strong>it</strong>a la bene<strong>di</strong>zione colla reliquia <strong>di</strong> S. Giuseppe –Alle ore 10 fu celebrata dal padre pre<strong>di</strong>catore la messa solenne assist<strong>it</strong>o dal Vicario foraneo <strong>di</strong>Limena, D. Antonio Barausse e dal parroco. Durante la messa tenne il panegirico sulla Madonnadella Salute, sub<strong>it</strong>o dopo impartì la bene<strong>di</strong>zione colla reliquia della Madonna –Alle 2 pom. ebbero luogo le S. Funzioni coi Vesperi solenni in onore della Madonna, breve <strong>di</strong>scorsodel Padre e quin<strong>di</strong> cominciò a snodarsi la processione lunghissima, preceduta dai fanciulli, quin<strong>di</strong> igiovani, gli uomini, le associazioni <strong>di</strong> A. C. la banda <strong>di</strong> Camposamartino, i reduci, 150, portantil’immagine <strong>di</strong> S. Giuseppe e della Madonna, quin<strong>di</strong> il clero colla reliquia <strong>di</strong> S. Giuseppe –Seguivano le Pie Unioni femminili e le altre donne –La processione, lunga circa 400 metri, durò un’ora e mezza; fra canti suoni e preghiere, seguendo ilpercorso: Chiesa - Scuole - strada S. Francesco – Via Spinetti – Via Fornace, tutte ornate a festa conaddobbi e immagini sacre esposte nei crocevia e nelle case –Il popolo <strong>di</strong> Tavo era presente al completo e molti pure gli estranei –Arrivata la processione in Chiesa, deposte le immagini sacre nel presb<strong>it</strong>erio, ove erano già statecollocate la domenica precedente, il parroco rivolse parole <strong>di</strong> compiacenza a tutti: reduci e popoloper il tributo <strong>di</strong> doverosa riconoscenza dato a Maria SS. E a S. Giuseppe inv<strong>it</strong>ando tutti a conservareil grande dono della fede alimentata dalla v<strong>it</strong>a praticamente cristiana –Esposto quin<strong>di</strong> il SSmo Sacramento si cantò il Te Deum <strong>di</strong> ringraziamento e venne impart<strong>it</strong>a lasolenne bene<strong>di</strong>zione –Nel piazzale la banda continuò a suonare fino alle 18 – Nel frattempo fu estratta una lotteria chefruttò lire 8.000 – a beneficio della Chiesa in riparazione dei danni <strong>di</strong> guerra-----------------------5


Tavo <strong>di</strong> Vigodarzere (Padova). Foto scattata da un aereo ricogn<strong>it</strong>ore anglo – americano il 28agosto 1944 (notare le ampie anse del fiume Brenta e gli estesi banchi <strong>di</strong> sabbia che furonoasportati dal 1945 al 1955).6


Foto della Villa Pacchierotti, s<strong>it</strong>uata nella zona del Tavello <strong>di</strong> Limena, vicino al fiume Brenta. Nelpomeriggio <strong>di</strong> domenica 29 aprile 1945 i carri armati inglesi si appostarono nei pressi della Villa ecannoneggiarono il centro <strong>di</strong> Tavo <strong>di</strong> Vigodarzere facendo fuggire il numeroso raggruppamento <strong>di</strong>soldati <strong>di</strong> H<strong>it</strong>ler che erano dotati <strong>di</strong> cannoni e m<strong>it</strong>raglie al traino <strong>di</strong> auto blindate, ivi presenti da unmese.Ricerche e <strong>di</strong>vulgazione a cura dell’Associazione culturale amici per la storia.Vigodarzere 25 aprile 2013 – 68°anniversario della Liberazione.www.giuliocesaro.<strong>it</strong>7

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!