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Cosa si intende con assertività• L’assertività è la capacità <strong>di</strong> esprimere in modo onesto,chiaro ed efficace i propri bisogni, preferenze,sentimenti e opinioni, senza imbarazzo o sensi <strong>di</strong> colpa• E’ un approccio tramite cui è possibile gestire in modopositivo e costruttivo i rapporti interpersonali e <strong>di</strong> ottenere ciòche si desidera, rispettando i <strong>di</strong>ritti (ma non necessariamentei desideri) degli altriEssere assertivi:né subire, néprevaricare3S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Le implicazioni dell’essere assertiviESSERE ASSERTIVI SIGNIFICA:1) NE’ SUBIRE, NE’ PREVARICARE2) NON AVERE PAURA DELLE CRITICHE E DEI CONFLITTI3) NON AVERE PAURA DI ESSERE VISIBILIE soprattutto significa:ESSERE SE STESSI E RESPONSABILI PER SE STESSIACCETTARE DI NON ESSERE PERFETTI4S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


L’assertività è importante perché…….a livello in<strong>di</strong>viduale:• Permette la <strong>di</strong>fesa dei propri <strong>di</strong>ritti legittimi• Permette relazioni <strong>di</strong> lungo periodo sane e <strong>di</strong> reciprocasod<strong>di</strong>sfazione• «Fare la cosa giusta» aiuta a vivere in pace con se stessi….a livello aziendale/professionale:• Serve tutto il capitale umano (100% del talent pool)• Servono gruppi <strong>di</strong>versificati al proprio interno in cui tuttipossano esprimere la propria opinione (antidoto al groupthinking)55S.A.F.- SCUOLA DI Diversity ALTA Management FORMAZIONE


Assertività e problematiche <strong>di</strong> genere• L’assertività è una caratteristica del comportamento <strong>di</strong> tutti gliesseri umani, siano essi uomini o donne• Ci sono in<strong>di</strong>vidui più assertivi, altri meno assertivi• Tutti possono beneficiare da una migliore gestione della propriaassertività, sia nella vita personale sia in quella professionale• Essere assertivi è utile anche nell’esercizio della professione <strong>di</strong>me<strong>di</strong>atore/conciliatore• Le donne tendono ad essere meno assertive degli uomini• Le cause possono essere <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura: culturali, sociali, personali…• La gestione dell’assertività si apprende dall’esperienza, da specifici percorsiformativi, da modelli <strong>di</strong> ruolo• Le donne professioniste spesso faticano <strong>di</strong> più a trovare modelli <strong>di</strong>ruolo adatti a loro, anche a causa <strong>di</strong> stereotipi che «giocano contro»66S.A.F.- SCUOLA DI Diversity ALTA Management FORMAZIONE


7S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


8S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Il «doppio standard»«In politica, se è un uomo a battere il pugno sultavolo, è virile. Se è una donna, è un’isterica”(Viviane Re<strong>di</strong>ng, Commissario UE alla Giustizia)9S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Le donne e l’assertività• Se avete portato avanti con convinzione un punto <strong>di</strong> vista, qualcuno vi hamai detto qualcosa come «sei più tosta <strong>di</strong> un uomo»?• Vi è mai capitato <strong>di</strong> sentir parlare <strong>di</strong> una donna che ammirate come <strong>di</strong> una«con gli attributi» e <strong>di</strong> aver pensato che non vi piacerebbe essere definitecosì?• Vi è già accaduto <strong>di</strong> tacere durante una riunione pur essendo in <strong>di</strong>saccordoe poi scoprire, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tempo, che avevate ragione voi e che sarebbestato utile esprimere il vostro punto <strong>di</strong> vista al momento giusto?• Avete mai avuto la sensazione <strong>di</strong> avere detto troppo o troppo poco a unvostro collaboratore che ha fatto un lavoro me<strong>di</strong>ocre?• Vi è mai capitato <strong>di</strong> non can<strong>di</strong>darvi per un incarico in stu<strong>di</strong>o, in azienda oin un’associazione pur sentendovi titolata per farlo?• Vi capita <strong>di</strong> percepire un «drenaggio» della vostra energia quando dovete<strong>di</strong>re <strong>di</strong> no a qualcuno?10S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Alcuni fatti sulle donne Lo stereotipo femminile è prevalentemente incentrato su comportamentipro-comunità: accu<strong>di</strong>mento, aiuto, interesse per i propri cari e per gli amici(Broverman,Vogel, Broverman, Clarkson, & Rosenkrantz, 1972; Eagly, 1987;Spence &Sawin, 1985) Lo stereotipo <strong>di</strong> genere ha un potere descrittivo che influenza lepercezioni e prescrittivo/ingiuntivo che influenza le aspettative (Cial<strong>di</strong>ni &Trost, 1998). In generale sono approvati i comportamenti collaborativi nei confrontidella comunità e <strong>di</strong>sapprovati quelli in<strong>di</strong>vidualisti (Glick &Fiske, 1996; Spence &Helmreich, 1978; Williams & Best, 1990; Wood, Christensen, Hebl, & Rothgerber, 1997).11S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Cosa si sa sull’assertività delle donne ?• Molti dei primi stu<strong>di</strong> sull’assertività hanno rilevato che gliuomini sono più assertivi delle donne, ma la <strong>di</strong>mensione della<strong>di</strong>fferenza è piccola (J.Hollandsworth and K. Wall; J.Hall)• Stu<strong>di</strong> più recenti hanno <strong>di</strong>stinto l’«assertività positiva»dall’«assertività negativa» e hanno accertato che la<strong>di</strong>mensione della <strong>di</strong>fferenza è me<strong>di</strong>a/me<strong>di</strong>o-grande perl’«assertività positiva» delle donne (J.Hall, J.Balswick, K.Din<strong>di</strong>a,M.Alle, S. Pitcher and S.Meikle; M.Goodwinn and L.Zarbatani)12S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Alcuni fatti sulle donne e l’assertivitàDifferenze specifiche <strong>di</strong> genere: Le donne manifestano maggior interesse nel mantenimento delle relazionipersonali e questo rende <strong>di</strong>fficile “<strong>di</strong>re <strong>di</strong> no”, esprimere <strong>di</strong>saccordo, ecc. Le donne sviluppano maggiormente il senso <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza con gli altri,per cui le donne sono meno portate a <strong>di</strong>fendere i propri interessi neiconfronti degli altri.L’educazione incoraggia le donne a: essere gentili più che a far valere e ad affermare il proprio punto <strong>di</strong> vista far passare in secondo piano le proprie esigenze (non agire con lamotivazione <strong>di</strong> servire i propri interessi).13S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Alcuni fatti sulle donne e l’assertività Quando le donne violano gli stereotipi <strong>di</strong> genere, spesso subiscono una ritorsionesotto forma <strong>di</strong> valutazioni e trattamenti negativi (Heilman & Okimoto, 2007; Rudman,1998; Rudman & Glick, 1999). Le donne che si auto-promuovono ricevono in genere valutazioni più alte <strong>di</strong>performance e più basse dal punto <strong>di</strong> vista del gra<strong>di</strong>mento rispetto a donne chenon si auto-promuovono (Powers & Zuroff, 1988). Molti comportamenti necessari per ottenere risorse e potere sono <strong>di</strong> tipo noncomunitario,quin<strong>di</strong> le donne che li mettono in pratica rischiano ritorsioni (Eagly &Karau, 2002; Rudman, 1998). Donne che esprimono comportamenti dominanti sul lavoro suscitano più spessodegli uomini impressioni <strong>di</strong> ostilità o irrazionalità (Heilman, Block, & Martell, 1995).14S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Scostamenti dallo stereotipo femminile=Devianza sociale15S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


I valori che minano l’assertività (specie quella delle donne…)• Rifiutare <strong>di</strong> aiutare un’altra persona è da egoisti• La nostra funzione al mondo è aiutare il prossimo• Per essere amati bisogna essere <strong>di</strong>sposti a dare alprossimo• Mostrare <strong>di</strong>saccordo con gli altri li può ferirepassività• Se non ci si mostra più forti degli altri si vienesottomessi• Nella vita chi non si prende quello che vuole è stupidoo incapace• Si ha <strong>di</strong>ritto ad arrabbiarsi• Bisogna essere onesti e <strong>di</strong>re tutto quello che si pensaaggressività16S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Le credenze che minano l’assertività (specie quella delle donne…)“Se qualcuno rifiuta una mia richiesta vuol <strong>di</strong>re che non gli piaccio o nonci tiene a me"“Tanto, anche se chiedo, le persone fanno quello che vogliono"“I miei bisogni non contano”passività“Se chiedo penseranno che sono una persona viziata"“Meglio evitare <strong>di</strong> entrare in contrapposizione con gli altri““Se chiedo qualcosa mi prendono per una maleducata"“La gente dovrebbe fare quel che chiedo perché se chiedo c’è unaragione"“Mi <strong>di</strong>cono <strong>di</strong> no per attaccarmi e mi devo <strong>di</strong>fendere"aggressività“Ho più bisogno <strong>di</strong> aiuto degli altri'"17S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Gli stili <strong>di</strong> comunicazione• Comunicazione passiva• Comunicazione aggressiva• Comunicazione passivo-aggressiva• Comunicazione assertiva18S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Le frasi tipiche del «comunicatore passivo»• “Sono incapace <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendermi”• “Non so se posso chiederlo”• “Mi faccio calpestare da tutti”• “Sono fragile”• “La gente ignora i miei sentimenti/èinsensibile”19S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Le frasi tipiche del «comunicatore aggressivo»• “Non vali niente”• “E’ mio <strong>di</strong>ritto”• “Mi fai arrabbiare”• “Hai bisogno che ti aiuti”• “Non ne fai una giusta!”20S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Le frasi tipiche del «comunicatore passivo-aggressivo»• “Non l’ho fatto apposta”• “Non avevo capito”• “Non so come ho potuto…”21S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Le frasi tipiche del «comunicatore assertivo»• “Abbiamo tutti il <strong>di</strong>ritto ad esprimerci se siamorispettosi degli altri”• “Nella vita bisogna fare delle scelte e ioconsidero attentamente le opzioni <strong>di</strong>sponibili”• “ Far rispettare i miei <strong>di</strong>ritti è una priorità”• “Sono responsabile al 100% della mia vita”22S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Cosa significa essere <strong>di</strong>retti• Essere <strong>di</strong>retti è una tecnica semplice. Quando si desidera qualcosa, la sichiede andando dritti al punto. Quando non si vuole fare qualcosa, si <strong>di</strong>ce<strong>di</strong> no in modo semplice.• Esempio:“Avrei bisogno che qualcuno mi portasse in aeroporto questo pomeriggio.Puoi farlo?”"No, questo pomeriggio ho una partita <strong>di</strong> tennis".23S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


E’ importante superare le false credenze riguardoall’essere <strong>di</strong>retti (specie per le donne…)Esempi <strong>di</strong> false credenze:• “Le persone si offenderanno se non indoro la pillola”• “Sembrerò egoista”• “Sembrerò arrogante e/o viziata”• “Le persone si infasti<strong>di</strong>ranno se chiedo”…In effetti, spesso è vero il contrario, perché quando non siamo <strong>di</strong>retti:• Creiamo frustrazione negli altri, per es. quando capiscono che vogliamo esprimereuna critica, ma non arriviamo al punto• Neghiamo a chi lo desidera la possibilità <strong>di</strong> aiutarci senza doversi scervellare• Ren<strong>di</strong>amo complicato agli altri l’interagire con noi in modo ottimale24S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Strumenti per costruire rapportiA prima vista, essere <strong>di</strong>retti sembrerebbe mettere arepentaglio le nostre relazioni, ma invece <strong>di</strong> evitare<strong>di</strong> essere <strong>di</strong>retti, è molto meglio “costruire rapporti”con gli altri.• Ascolto attivo• Affermazioni empatiche• Chiedere opinioni• Chiedere se ci sono problemi• Cercare interessi comuni e parlarne• Contatto visivo• Interessarsi all’altra persona• ….25S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Le con<strong>di</strong>zioni necessarie per <strong>di</strong>re NO1. Capire che <strong>di</strong>re NO è ok2. Avere chiari i limiti(sapere quando <strong>di</strong>reno)4. Sapere come si<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> no3. Non lasciarsi costringere a fare scelte affrettate26S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


1. “No è OK” - Perché è importante saper <strong>di</strong>re NO• Se si è in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>re un no autentico, si è in grado anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>re un sìautentico• Dire <strong>di</strong> no permette <strong>di</strong> <strong>di</strong>re <strong>di</strong> sì (ad altre richieste, magari più importanti)• Scegliere le cose da fare invece che “farsi scegliere” aiuta nellarealizzazione dei propri obiettivi• Rifiutare una richiesta non significa essere “egoisti”. Gli altri possonoessere aiutati anche in altri mo<strong>di</strong>, se conosciamo i loro veri bisogni.Le donne professioniste devonouscire dalla sindrome <strong>di</strong>Wonderwoman !!!27S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


NO è OK: la sfida per le donne• I tratti dell’empatia e della sensibilità, molto <strong>di</strong>ffusinella popolazione femminile, rendono il «<strong>di</strong>re NO»una soluzione non istintiva• Questi tratti non vanno soppressi, ma valorizzati• La sfida per le donne è quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> trovare il modo <strong>di</strong>conciliare:• Attenzione agli altri e <strong>di</strong>fesa dei propri spazi• Assertività e relazioni con gli altri28S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


2. Chiarire i limitiBisogna chiedersi cosa si vuole raggiungere:• Accontentare tutti/non <strong>di</strong>spiacere a nessuno• Realizzare una missione/completare un lavoro/raggiungeredegli obiettiviRAGGIUNGERE ENTRAMBI I FINI E’ QUASI IMPOSSIBILEUNA VOLTA SCELTO COSA SI VUOLE RAGGIUNGERE, SI DEVEDECIDERE DOVE METTERE I LIMITI PER REALIZZARE GLIOBIETTIVI29S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Non si può ottenere tutto: la sfida per le donneLe donne professioniste nonpossono essere sempre «altruiste» e«comprensive», solo perché «devonoesserlo»30S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


3. Non lasciarsi prendere dalla fretta: non <strong>di</strong>re sempre eautomaticamente <strong>di</strong> sì (specialmente come capita alle donne…)1. Cosa abbiamo paura <strong>di</strong> perdere se <strong>di</strong>ciamo <strong>di</strong> no?2. Abbiamo sempre il <strong>di</strong>ritto ad essere rispettati e ciò va ricordato a séstessi (e soprattutto «a sé stesse…»)3. Cosa ci guadagnamo a porre dei limiti ? Forse anche la relazione conl’altro migliora…Rallentare il pensiero e analizzare le situazioni aiuta a:• <strong>di</strong>stinguere tra ciò che gli altri vogliono e ciò <strong>di</strong> cui hannobisogno• scegliere consapevolmente cosa si vuole <strong>di</strong>re.31S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


4. Sapere come <strong>di</strong>re NO. Un’altra sfida per le donne.• Le donne più degli uomini tendono a definirsi in termine <strong>di</strong> relazioni econnessioni con gli altri• Le donne più degli uomini hanno desiderio <strong>di</strong> approvazioneLe donne tendono a giustificare ilfatto <strong>di</strong> <strong>di</strong>re <strong>di</strong> no solo se riescono a<strong>di</strong>re un no perfetto, un no che nonscontenta nessuno…32S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Non tutti i NO sono uguali: i tipi <strong>di</strong> NOIl NO che incoraggia• Mostrare apprezzamento• Augurare successo• Esprimere <strong>di</strong>spiacere per il fatto <strong>di</strong> non aiutare (non necessariamente <strong>di</strong>non poter aiutare, anche solo <strong>di</strong> non aiutare)• In alcuni casi <strong>di</strong>re che si è lusingati <strong>di</strong> aver ricevuto la richiestaIl NO ambiguo• Si rimanda il no definitivo illudendo l’interlocutore• Si fa perdere tempo forse preziosoIl NO antipatico• Non si limita a <strong>di</strong>re <strong>di</strong> no, ma da un giu<strong>di</strong>zio negativo• Esprime ironia o scetticismo.33S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


Il no come contrapposizioneDire <strong>di</strong> no può farci sentire in opposizione con gli altri.Si può superare questa sensazione se si <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> NO in maniera costruttiva,stimolando l’altra persona a pensare a una soluzione alternativa e/o esprimendoaccordo dove possibile.Esempi:• “No, non riesco ad accompagnarti oggi pomeriggio in stazione, ma sento se il miocollega, che abita da quelle parti, può darti un passaggio.”• “No, non riesco ad accompagnarti in stazione, a chi altro potresti chiedere?”• “Non credo che la tua idea possa funzionare perché…, ma sono d’accordo chebisogna trovare una soluzione al problema che hai posto.”34S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


In conclusione…• Essere assertivi non significa prevaricare sugli altri, ma essere capaci <strong>di</strong> esprimerele proprie opinioni e i propri bisogni in modo chiaro, senza sentirsi in colpa• Una buona gestione della propria assertività è utile in molti ambiti della propriavita, sia personale sia professionale, per uomini e donne• Le donne professioniste, in quanto donne, hanno spesso maggiori problemi agestire la propria assertività• Le ragioni possono essere legate, oltre che alla propria personalità, a stereotipiculturali e sociali• Saper <strong>di</strong>re <strong>di</strong> NO non significa essere egoisti e insensibili, non comportal’interruzione delle relazioni con l’altro, ma ciò va fatto cum grano salis, nei luoghi,nei mo<strong>di</strong> e nei tempi opportuniAssertività ≠ Aggressività !!!35S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE


GRAZIE PERL’ATTENZIONE !Un particolare ringraziamento va alla drssa O<strong>di</strong>le Robotti, consulente aziendale e formatrice,Professore a contratto presso l’Università Vita e Salute San Raffaele <strong>di</strong> Milano, per la bibliografiasegnalata e per il prezioso contributo nella messa a punto dei materiali presentati in aula.36S.A.F.- SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE

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