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Caratteristiche tecnologiche delle apparecchiature per la ...

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ORGANIZZAZIONE7doveri&dirittidi un Servizio di Endoscopia DigestivaIl libro bianco dell’endoscopistaF. Cosentino, G. Battaglia, E. Ricci<strong>Caratteristiche</strong> <strong>tecnologiche</strong><strong>delle</strong> <strong>apparecchiature</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> magnificazioneendoscopicaGiuseppe Galloro


&dirittidoveriin Endoscopia Digestivail libro bianco dell’endoscopistaPROGETTARE, REALIZZAREORGANIZZARE eGESTIREun Serviziodi Endoscopia DigestivaFelice CosentinoGiorgio BattagliaEnrico Ricci


ORGANIZZAZIONE7&dirittidoveri<strong>Caratteristiche</strong> <strong>tecnologiche</strong><strong>delle</strong> <strong>apparecchiature</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> magnificazioneendoscopicaGiuseppe Galloro


&dirittidoveriin questo fascicolodi ORGANIZZAZIONE7Introduzione ...................................................................................................................................................... 5Che cosa è <strong>la</strong> magnificazione? ...................................................................................... 5Variabili che condizionano <strong>la</strong> qualità dell’immagine .............. 6<strong>Caratteristiche</strong> del CCD .................................................................................................................. 6Profondità del colore .......................................................................................................................... 8Tecnologia di ingrandimento .................................................................................................... 9<strong>Caratteristiche</strong> <strong>tecnologiche</strong> dell’endoscopioa magnificazione ideale................................................................................................................ 10Bibliografia essenziale .................................................................................................................... 12AREA QUALITÀ© 2003 AREA QUALITÀ ® S.r.l.Via Comelico, 3 - 20135 MILANOE-mail: info@areaqualita.itTutti i diritti riservatiQuesto fascicolo è stato stampato dal<strong>la</strong> tipografiaVigrafica di Monza nel mese di dicembre 2003Impaginazione: Area Qualità - Maurizio Duranti


ORGANIZZAZIONE7<strong>Caratteristiche</strong> <strong>tecnologiche</strong> <strong>delle</strong> <strong>apparecchiature</strong><strong>per</strong> <strong>la</strong> magnificazione endoscopicaGiuseppe GalloroArea Centralizzata di Endoscopia Digestiva O<strong>per</strong>atoria, Dipartimento di Chirurgia Generale, Geriatrica, Oncologicae Tecnologie Avanzate, Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi “Federico II” di Napoli&dirittidoveriINTRODUZIONELa magnificazione endoscopica è una tecnicaad alto contenuto tecnologico, introdotta e<strong>per</strong>fezionata dal<strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> giapponese <strong>per</strong> lostudio <strong>delle</strong> neop<strong>la</strong>sie coliche precoci, con partico<strong>la</strong>reriferimento alle forme piatte e depresse[1,2]. La necessità di disporre di <strong>apparecchiature</strong>ad elevatissima risoluzione ha spinto l’industriaa realizzare strumenti e processori dalle<strong>per</strong>formances sempre più avanzate, dalle capacitàdi definizione sempre maggiore e, paralle<strong>la</strong>mente,dalle caratteristiche <strong>tecnologiche</strong> semprepiù avanguardistiche e complesse.L’ampia diffusione <strong>delle</strong> teorie nipponiche circa<strong>la</strong> cancerogenesi colica de novo [3] ha suscitato,anche in occidente, un notevole interesse sul<strong>la</strong>endoscopia a magnificazione di immagine, comeè dimostrato dall’aumento del numero <strong>delle</strong>referenze bibliografiche disponibili e dal numerodi convegni sull’argomento, anche nelnostro paese.Per tale motivo, ci è sembrato utile dedicare uncapitolo specifico a questa affascinantissimatecnica, con partico<strong>la</strong>re riferimento a quelli chesono i fondamenti tecnologici (ottici, elettronicied informatici) che <strong>la</strong> rendono così peculiareed unica.CHE COSA E’ LAMAGNIFICAZIONE?La domanda appare più che scontata e certamentegiustificata, visto che allo stato attualeesiste una notevole confusione tecnica sull’argomento.Confusione, <strong>per</strong>altro, alimentata anchedal<strong>la</strong> letteratura internazionale che spessorisulta inappropriata, dal punto di vista terminologicomesco<strong>la</strong>ndo i termini di magnifying endoscopye zoom endoscopy.Il primo passo da compiere è necessariamenterappresentato dallo stabilire il significato lessicaleprima e tecnologico poi, dei termini di“magnificare” e di “zoomare”.Consultando un moderno ed aggiornato dizionariodel<strong>la</strong> lingua italiana [4], il significato deidue verbi è il seguente:Significato lessicale• zoomare: (neologismo, anglismo) uso di obbiettivofoto/cinematografico a focale variabile che consentenotevoli ingrandimenti (o riduzioni) del soggetto ripreso,senza spostare <strong>la</strong> camera utilizzata• magnificare: (ottico) ingrandire.Da un punto di vista lessicale i due terminisembrano avere un significato assolutamentesovrapponibile, esprimendo entrambi il concettodell’ingrandimento.Consultando invece un testo tecnico [5] il significatodei due termini varia alquanto:Significato tecnologico• zooming: ingrandimento del soggetto di una immagine <strong>per</strong> variazione(aumento) del<strong>la</strong> focale dell’ottica utilizzata• magnification: ingrandimento di una immagine ottenuta con tecnologiaottica od elettronica. Per convenzione si intende come tecnologia elettronica(con interpo<strong>la</strong>zione) in contrapposizione allo zooming ottico.5


&dirittidoveriORGANIZZAZIONE7Da un punto di vista tecnico i due termini differiscono,riferendosi a due tecnologie differenti:una ottica e l’altra elettronica.A questo punto sorgono spontanee alcune domande:• Se le due tecnologie diingrandimento dell’immagine(zoom e magnificazione) sonodifferenti, lo saranno anche leimmagini da esse generate?• Se <strong>la</strong> risposta è affermativa, in cosadifferiscono?• Dal punto di vista del<strong>la</strong> qualità,quali immagini sono le piùdettagliate ed a maggiorerisoluzione di ingrandimento?• La qualità dell’immagine è so<strong>la</strong>funzione del<strong>la</strong> tecnologia diingrandimento?• Se <strong>la</strong> risposta è negativa, qualialtre variabili <strong>la</strong> influenzano?VARIABILI CHECONDIZIONANO LAQUALITÀ DELL’IMMAGINEL’immagine generata da una moderna colonnaendoscopica può essere assimi<strong>la</strong>ta, in tutto e<strong>per</strong> tutto, ad una immagine generata da unavideocamera digitale. In questa ottica, le variabiliche condizionano <strong>la</strong> qualità dell’immaginee <strong>la</strong> sua risoluzione di ingrandimento sono leseguenti:• le caratteristiche del CCD(densità ottica e CTR)• <strong>la</strong> profondità di colore• <strong>la</strong> tecnologia di ingrandimento.Analizziamole singo<strong>la</strong>rmente e cerchiamo dicomprenderne l’importanza.CARATTERISTICHE DEL CCDIl CCD (Charge Coupled Device o dispositivo adaccoppiamento di carica) di un video-endoscopio(come quello di una videocamera o di unafotocamera digitale) rappresenta il vero cuorepulsante dell’apparato che genera le immagini.In realtà si tratta di un trasduttore di tipo optoelettronico:è un elemento che trasforma l’impulsoluminoso in impulso elettronico.È formato da varie unità rettango<strong>la</strong>ri di silicio,variabili <strong>per</strong> numero e dimensioni, che prendonoil nome di pixel (o fotodiodi) disposti infile e colonne, come a formare un mosaico.Ciascun singolo pixel è accoppiato ad un’areadi trasferimento di carica (Charge Transfer Region)che svolge <strong>la</strong> vera funzione di trasduttore[6] (FIGURA 1).6


Tecnologia <strong>per</strong> <strong>la</strong> magnificazione endoscopica&dirittidoveriFIG. 1: I PIXEL SONO DISPOSTIIN FILE E COLONNEInoltre, all’aumento del numero dei pixel si riducono,secondo un rapporto di proporzionalitàinversa, le loro dimensioni [7]. Questo ultimopunto è molto importante: infatti, unaimmagine generata da un CCD con pochipixel e di grandi dimensioni sarà costituita dapochi punti e di grandi dimensioni con queltipico effetto di “scalettatura” (o “pixe<strong>la</strong>tura”,evidente soprattutto lungo i contorni non rettilinei)che farà <strong>per</strong>dere chiarezza e definizioneall’immagine stessa. Di conseguenza, una immaginead alta densità ottica sarà caratterizzatada un elevato dettaglio sia <strong>per</strong> <strong>la</strong> presenzadi molti punti, sia <strong>per</strong> le loro ridottissime dimensioni(FIGURA 2).FIG. 2: LA DEFINIZIONE AUMENTACOL CRESCERE DEL NUMERO DEI PIXELQuando <strong>la</strong> luce riflessa da un oggetto (ovvero<strong>la</strong> sua immagine), nelle proprie diverse lunghezzed’onda (colori), colpisce il CCD, ognipixel viene eccitato dal<strong>la</strong> luce ed accumu<strong>la</strong>una certa carica, proporzionale al<strong>la</strong> luce da cuiè stato colpito. In pratica, se il CCD è stato colpitoda molta luce (immagine molto luminosa),genererà una carica molto elevata (segnaleelettronico molto forte). Se immaginiamo ilCCD come un mosaico di pixel, allora si verràa costituire una vera e propria matrice dell’immaginepunto <strong>per</strong> punto. Quando il CCD vienecolpito da un impulso luminoso, a livello diciascun pixel si crea una carica proporzionaleal<strong>la</strong> luce del<strong>la</strong> porzione dell’immagine che loha colpito, illuminato ed eccitato.Un CCD costituito da molti pixel genera unaimmagine caratterizzata da molti punti, quindimolto definita, dettagliata e luminosa. Paralle<strong>la</strong>mente,ad una buona qualità del<strong>la</strong> CTR corrisponderàun ottimo segnale di trasduzione eduna immagine pulita cioè priva di aberrazioni.Ne deriva, quindi, che <strong>la</strong> qualità dell’immagine èfunzione diretta del numero di pixel del CCD o,<strong>per</strong> meglio dire, del<strong>la</strong> sua densità ottica.7


&dirittidoveriORGANIZZAZIONE7Altro aspetto importante <strong>delle</strong> caratteristichedel CCD è rappresentato dal numero dei cosiddettiinter<strong>la</strong>cciamenti. L’inter<strong>la</strong>cciamento è ilpunto di connessione fra un pixel e <strong>la</strong> rispettivaCTR e normalmente si trova nel punto dimezzo di un <strong>la</strong>to del pixel [7]. Di conseguenza,se il pixel ha forma rettango<strong>la</strong>re (come nell’enormemaggioranza dei casi), il numero di inter<strong>la</strong>cciamentipotrà variare da uno a quattro(FIGURA 1).Di recentissima introduzione è il cosiddettoSUPER-CCD con pixel di forma ottagonale,ciascuno dei quali è caratterizzato dall’avereotto inter<strong>la</strong>cciamenti. Poiché <strong>la</strong> qualità dell’immagineè influenzata (secondo un rapporto diproporzionalità diretta) dal numero degli inter<strong>la</strong>cciamenti,viene da sé che gli apparecchiequipaggiati con SUPER-CCD saranno caratterizzatida una qualità <strong>delle</strong> immagini notevolmentesu<strong>per</strong>iore, rispetto agli altri. Questotipo di CCD è un brevetto Fuji ed è attualmentemontato solo su fotocamere, videocamere evideo-endoscopi Fujinon (FIGURA 3).FIG. 3: SUPER-CCD OTTAGONALEDI BREVETTO FUJIPROFONDITÀ DEL COLOREIl concetto di profondità del colore è fra i piùostici da comprendere <strong>per</strong> un utente alle primearmi. Tenteremo quindi di approcciarlo in modosemplice e graduale, <strong>per</strong> riuscire a capirlo almeglio.Pensare che un colore sia chiaro o scuro, intensoo sbiadito, saturo o tendente al neutrorisulta abbastanza chiaro. Invece è più difficilepensare che un colore sia più o meno “profondo”anche <strong>per</strong>ché il termine risulta fuorviantese messo in re<strong>la</strong>zione con il significato chenormalmente ed intuitivamente diamo al termine“profondità”.Nel campo del<strong>la</strong> rappresentazione informaticadei colori, <strong>la</strong> profondità del colore si esprime inbit (unità di misura di volume o capienza informatica)ed indica <strong>la</strong> quantità di informazioni disponibilesui colori <strong>per</strong> visualizzare, o stampare,ciascun singolo pixel di un’immagine [8]. Più altaè <strong>la</strong> profondità di colore, maggiore è il numerodi bit di informazioni <strong>per</strong> singolo pixel, e piùalto sarà il numero di colori (o sfumature di colori)che potrà essere rappresentato <strong>per</strong> singolopixel e quindi <strong>per</strong> singolo punto dell’immagine.In pratica, all’aumentare del<strong>la</strong> profondità delcolore, aumenterà <strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> rappresentazionecromatica nell’immagine.Ad esempio, un pixel con profondità di colorein bit pari ad 1, assumerà solo due possibili valori:0 o 1, vale a dire bianco o nero.Un pixel con profondità pari a 8 potrà assumereuna valore che va da 0 a 2 8 : quindi, <strong>per</strong> ciascunpixel, ci potranno essere 256 valori possibili.Con 24 bit di profondità si codificano trecanali da 8 bit ciascuno e, considerando cheogni canale potrà assumere un valore fra 0 e256 3 , ciascun pixel potrà esprimere 16 milioni dicolori.8


Tecnologia <strong>per</strong> <strong>la</strong> magnificazione endoscopica&dirittidoveriNe deriva che all’aumentare del<strong>la</strong> profondità dicolore del processore a nostra disposizione aumenta<strong>la</strong> capacità del<strong>la</strong> macchina di esprimere,nell’immagine, il ventaglio cromatico tipico delsoggetto ripreso: nel nostro caso aumenta <strong>la</strong> capacitàdell’endoscopio di rendere sul monitor, oin stampa, i reali colori del<strong>la</strong> mucosa che stiamostudiando, con tutte le possibili sfumature.Appare chiaro quanto sia importante tutto ciònel nostro campo, in cui <strong>la</strong> giusta interpretazionedi un’area discromica può essere determinante<strong>per</strong> formu<strong>la</strong>re correttamente una diagnosi.Le profondità di colore più utilizzate, in campodi fotografia digitale, sono le seguenti:• 8 bit <strong>per</strong> le immagini in sca<strong>la</strong> digrigio• 24 bit <strong>per</strong> le immagini in RGB (lostandard utilizzato dai processoriendoscopici)• 32 bit <strong>per</strong> le immagini in quadricromia(CMYK).La magnifying endoscopy, invece, sfrutta una tecnologiain grado di ingrandire un’immagine registrataprecedentemente dal CCD in dimensionireali. In pratica, l’immagine viene registratadal CCD in dimensioni reali e poi viene ingranditaattraverso un protocollo digitale.Il risultato finale potrebbe sembrare identico:una immagine ingrandita in entrambi i casi. Inrealtà, sebbene le due immagini siano ingranditein modo eguale, sussistono enormi differenzeda un punto di vista qualitativo e, soprattutto,di risoluzione.Lo zoom ottico ci da un’immagine ingrandita icui singoli punti saranno analizzati da ciascunpixel del CCD (FIGURA 4A). La magnificazioneelettronica ci da un’immagine ingrandita attraversol’ingrandimento dei punti corrispondentiall’analisi dei singoli pixel. La magnificazione, inpratica, genera immagini ingrandite attraversoun software di manipo<strong>la</strong>zione digitale, conconseguente sgranamento dell’immagine stessa(FIGURA 4B).FIG. 4A: SCHEMA RIASSUNTIVODEL FUNZIONAMENTO DELLA TECNOLOGIA ZOOMTECNOLOGIA DI INGRANDIMENTOCome abbiamo già detto prima, <strong>la</strong> tecnologia diingrandimento dell’immagine non è l’unica variabileche influenza <strong>la</strong> qualità di visione di unendoscopio a magnificazione, ma è certamentequel<strong>la</strong> che <strong>la</strong> condiziona maggiormente.Trattiamo quindi <strong>la</strong> tecnologia dello zoom equel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> magnificazione <strong>per</strong> poi, metterle aconfronto e trarre le dovute considerazioniconclusive.Quando parliamo di zoom endoscopy ci riferiamoad una endoscopia eseguita con apparecchidotati di un sistema di ingrandimento ottico,che sfrutta l’aumento del<strong>la</strong> distanza focaledell’ottica (obiettivo) utilizzata. Il meccanismoriproduce, in pratica, quanto avviene in unobiettivo fotografico zoom modificandone <strong>la</strong>focale (distanza fra il punto di mezzo del<strong>la</strong> lentepiù esterna dell’obiettivo e punto di intersezionefra le diagonali del fotogramma) o quantoavviene in un microscopio ottico. L’ingrandimento,quindi, si ottiene prima che l’immaginevada ad impressionare i pixel del CCD inmodo che questi ultimi contengano informazioniriguardanti un’immagine già ingrandita.FIG. 4B: SCHEMA RIASSUNTIVO DEL FUNZIONAMENTODELLA TECNOLOGIA MAGNIFYING


&dirittidoveriORGANIZZAZIONE7Quando una immagine digitale (ingranditaelettronicamente) si sgrana, le informazioni (ottiche,steriche e cromatiche) re<strong>la</strong>tive ai singolipixel si frazionano ed in alcuni casi si <strong>per</strong>dono,creando dei veri e propri punti vuoti (neri) nell’immaginefinale, con notevole riduzione del<strong>la</strong>densità ottica. Per evitare tale dannosissimoprocedimento, il processore mette in atto, attraversoun apposito software, un protocollo diinterpo<strong>la</strong>zione che ricostruisce e riposiziona ipixel sgranati. In realtà, <strong>per</strong>ò, i punti vuoti vengonocolmati con informazioni ricostruite arbitrariamentedal processore, sul<strong>la</strong> base di calcolistatistici eseguiti su tutti i punti dell’immagineprocessata.Sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> complessità dei protocolli diinterpo<strong>la</strong>zione, questi di distinguono in:• protocolli di interpo<strong>la</strong>zionelineare in cui viene ricostruito ilpixel <strong>per</strong>duto copiando integralmentequello di fianco• protocolli di interpo<strong>la</strong>zionebilineare in cui si ricostruisce ilpixel <strong>per</strong>duto copiando i quattropixel attorno a quello <strong>per</strong>duto (sopra,sotto, a destra, a sinistra) ede<strong>la</strong>borando una media dei dati diingombro e di quelli cromatici• protocolli di interpo<strong>la</strong>zionebicubica in cui si ricostruisce ilpixel <strong>per</strong>duto copiando gli ottopixel attorno a quello <strong>per</strong>duto (sopra,sotto, a destra, a sinistra, angolosu<strong>per</strong>iore destro, angolo su<strong>per</strong>ioresinistro, angolo inferioredestro, angolo inferiore sinistro)ed e<strong>la</strong>borando una media dei datidi forma, di ingombro e cromatici.CARATTERISTICHETECNOLOGICHEDELL’ENDOSCOPIOA MAGNIFICAZIONE IDEALEDa quanto abbiamo detto precedentemente,emerge che <strong>la</strong> qualità dell’immagine endoscopicaè direttamente proporzionale:• al<strong>la</strong> densità ottica (numero dipixel contenuti nel CCD)• al<strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> CTR• al numero degli inter<strong>la</strong>cciamenti• al<strong>la</strong> profondità di colore.Inoltre, va detto che <strong>la</strong> capacità di risoluzioneè maggiore negli apparecchi dotati di tecnologiadi ingrandimento ottica (zoom) o mista(zoom + magnificazione) rispetto agli apparecchia so<strong>la</strong> tecnologia elettronica (magnificazione/interpo<strong>la</strong>zione).Sul<strong>la</strong> base di queste considerazioni, <strong>la</strong> macchinaideale (posto che <strong>la</strong> macchina ideale esista)dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:• SUPER-CCD ad elevata densità ottica• profondità di colore a 24 bit• zoom ottico da solo o associatoa magnificazione elettronica.Nel<strong>la</strong> TABELLA 1 sono riassunte le principali caratteristichedegli endoscopi a magnificazionedisponibili sul mercato italiano al<strong>la</strong> data dipubblicazione di questo contributo.Per quanto possa essere sofisticato il sistema diricostruzione, questo genera sempre un’immaginein parte reale ed in parte virtuale.Questo aspetto rappresenta il vero limite del<strong>la</strong>tecnologia elettronica, motivo <strong>per</strong> il quale i sistemiendoscopici a magnificazione elettronicasono caratterizzati da una risoluzione (più picco<strong>la</strong>dimensione di un elemento distinguibile)notevolmente inferiore rispetto a quelli dotatidi tecnologia ottica o di tecnologia combinata(ottica + elettronica).10


Tecnologia <strong>per</strong> <strong>la</strong> magnificazione endoscopica&dirittidoveriTAB. 1: PRINCIPALI CARATTERISTICHE TECNOLOGICHE DEGLI ENDOSCOPIA MAGNIFICAZIONE/ZOOM ATTUALMENTE IN VENDITA IN ITALIAParametro tecnicoCampo di visioneProfondità di campoOlympus Fujinon Pentax FujinonCF Q 160 Z EC 450 ZW 5 EC 3830 Z EC 485 ZW 5visione normale 140° 140° 120° 140°visione ingrandita 50° 65° 40° 55°visione normale 7-100 mm 6-100 mm 3-100 mm 6-100 mmvisione ingrandita 2-3 mm 1,5-3 mm 2-3 mm 1,5-3 mmTipologia del CCD colori colori sequenziale colori-su<strong>per</strong>Densità ottica del CCDIngrandimento maxTecnologia ingrandimentonondichiaratanon450.000 pdichiarata1.000.000 p100 x 100 x (50+2) 100 x 100 x (50+2)elettrico elettrico manuale elettricoelettronica ottica + elettronica ottica +elettronicaelettronicaelettronicaelettronicaa 30 x 31 μ 28μ 15μnonRisoluzione a 70 x 12,4 μ 11μ 6μdichiarataa 100 x 9 μ 7μ 4,4μ11


&dirittidoveriORGANIZZAZIONE7BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE1. Kudo S. Early colorectal cancer: detection of depressed type of colorectal cancer. Igaku-Shoin EdTokio, New York 1996.2. Tada M et al. Magnified observation of minute changes of polypoid lesions in <strong>la</strong>rge intestine. I toCho (Stomach and Intestine) 1978;13:625.3. Tsujinaka Y et al. IIc (depressed) type of early carcinoma of the rectum originating “de novo”Report of a case. I to Cho (Stomach and Intestine) 1983;18:211.4. Sabatini F, Coletti V. Nuovo dizionario del<strong>la</strong> lingua italiana. Giunti Ed 2000.5. International development in technology and research. Universal Technical Press Ed New York 2001.6. McClel<strong>la</strong>nd D. Photoshop 6. Tutto ed oltre. 596, Apogeo Ed 2001.7. Fratti L. Tutto sul CCD. Foto computer 2002;42:34.8. Galiazzo M. Come è profondo il colore. Applicando 2003;209:96.12


Tecnologia <strong>per</strong> <strong>la</strong> magnificazione endoscopica&dirittidoveriNote...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................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&dirittidoveriORGANIZZAZIONE7Note.......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................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&dirittidoverinei prossimifascicoli diORGANIZZAZIONEsaranno trattatii seguenti argomenti:8Informazioni ai pazientisulle procedure endoscopiche9La dimissione in endoscopia


&dirittidoveriCODICE ARTICOLO 34050018LA REALIZZAZIONE DI QUESTO PROGETTO EDUCAZIONALE È RESA POSSIBILE GRAZIE AL CONTRIBUTO DI

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