Alfonso Aurbacher, alla guida della Camera dal 1911 al 1912

La riforma della Camera di CommercioLa legge del 1910 istituisce inoltre il registro delle ditte, con l'obbligo dell'iscrizione di tutti glioperatori commerciali e/o industriali. Essa disciplina poi la complessa materia tributaria in capo aglistessi enti camerali, "eliminando – scrive la Dessì nel suo saggio innanzi richiamato – la condizioneprevista dalla elegge del 1862, secondo la quale le Camere potevano imporre tributi solo in quantonon avessero rendite proprie o ne avessero di insufficienti, prevedendo che si potesse esigereun'imposta sui certificati e sugli altri atti rilasciati, applicare una tassa sul reddito proveniente daogni forma di attività commerciale ed industriale e richiedere un contributo a chi svolge commercitemporanei e girovaghi".La stessa normativa regolamenta diversamente da prima l'organo collegiale di guida della Camera("temporaneo e gratuito") ora definito, in via ufficiale, Consiglio camerale, costituito da un numerodi membri variabile in rapporto alla popolazione della circoscrizione, all'estensione territoriale, allabase elettorale, "al concentramento e alla specializzazione delle industrie e dei commerci esercitatinel distretto". A Cagliari si deciderà per 21 unità (rispetto alle 13 precedenti).Dell'attuazione della legge, tramite apposito regolamento interno, Aurbacher si occupa nell'anno disua presidenza (proseguendo l'azione già avviata, sul punto, nel periodo della sua responsabilità divice di Nobilioni).Affermata la indipendenza dell'ente rispetto a ipotetiche federazioni intercamerali, pur consentitedalla legge del 1910, e definita la nuova pianta organica (un segretario, un ragioniere, due applicatied un custode, mentre al servizio del capannone: un magazziniere, un applicato ed un fattorino), ilregolamento non può comunque prescindere dall'obbligo imposto dalla nuova normativa diuniformare all'intero sistema l'ordinamento amministrativo e contabile e da quello dell'approvazionegovernativa dei bilanci preventivi e dei conti consuntivi, così come delle variazioni e degli storni dacapitolo a capitolo.Insomma, è nella ratio della norma, cioè nella volontà del legislatore, un certo grado di sorveglianzaministeriale sull'ente, al fine, evidentemente, di evitare l'insorgere di opposizioni (particolarmentesgradite) al governo in carica.È questo un periodo in cui il Consiglio camerale redige un regolamento degli usi commerciali, iltariffario dello sbarco/imbarco sia delle merci che dei passeggeri, e così pure degli usi mercantili econtratti di noleggio.Ancora esso, sempre sotto l'impulso e il coordinamento di Aurbacher, disciplina le attivitàfieristiche e mercantili, viste anche come importanti segnalatori dello stato economico e produttivodel paese, come indicatori della qualità produttiva delle aziende, tanto quelle agricolo-zootecnichequanto quelle manifatturiere.È naturalmente assai difficile quantificare gli interventi svolti da Aurbacher nelle sedute camerali diun intero decennio. Certo è che egli è stato uno dei più assidui ai lavori e anche dei più attivi sia concontributi estemporanei, dettati dallo sviluppo preso dalle discussioni fra i consiglieri, sia conrapporti scritti di analisi e proposta, talvolta andati a stampa in appositi opuscoli.Compulsare gli Atti della Camera di Commercio ed Arti di Cagliari, la collezione cioè dei bollettiniche riportano i verbali delle sedute pubbliche dell'organo rappresentativo degli interessi economicidel territorio, aiuta a capire la varietà e profondità della competenza di Aurbacher. Quellacompetenza nelle discipline economiche da tutti riconosciutagli e che presto lo porteranno, appunto,al vertice dell'istituzione camerale.Naturalmente la sua padronanza dei meccanismi che presiedono al comparto dei trasporti(eminentemente quelli marittimi, ma anche quelli via terra ed in specie ferroviari) è di rilievo affattospeciale; ma la stretta interconnessione fra i settori produttivi estende interessi e conoscenze anchein materia agricola (enologia, distillazione, ecc.), di produzione ittica (suo è l'articolo "Per la pescafluviale e lacuale in Sardegna", sull'Unione Sarda del 26 febbraio 1907), di formazione scolasticaprofessionale, ecc.