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Alfonso Aurbacher, alla guida della Camera dal 1911 al 1912

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La carriera camer<strong>al</strong>eAlla <strong>Camera</strong> <strong>Alfonso</strong> <strong>Aurbacher</strong> è arrivato col mandato elettor<strong>al</strong>e del gennaio 1901. Vi resterà persei bienni circa. I primi tre, fino a tutto il 1906, sotto la presidenza del suo collega spedizioniereGio. Agostino Varsi; il quarto ed il quinto sotto quella di Francesco Nobilioni del qu<strong>al</strong>e diventeràvicario nel 1909 e successore nel <strong>1911</strong>. Eletto form<strong>al</strong>mente con grande consenso e confermato, s'èdetto, nel gennaio <strong>1912</strong> – nonostante la m<strong>al</strong>attia – nel nuovo contesto normativo che ha trasformatosignificativamente gli enti camer<strong>al</strong>i, rinuncerà definitivamente nel marzo <strong>1912</strong>, facendo seguito, inautunno, con quelle anche da semplice consigliere.Nella seduta del 22 settembre, il Consiglio delibera di inviargli un c<strong>al</strong>do augurio di pronta ripresa.Ma la ripresa sarà ancora lenta e precaria, ed <strong>Aurbacher</strong> di fatto deciderà di restare nella penisola.Così si legge nel verb<strong>al</strong>e <strong>della</strong> sesta adunanza dell'anno, il 15 novembre: "Il Presidente (Pernis) dàlettura d'una lettera del Comm. <strong>Aurbacher</strong>, con la qu<strong>al</strong>e rassegna le dimissioni da Consigliere, nonpotendo più frequentare le sedute <strong>della</strong> <strong>Camera</strong> per avere ormai fissato quasi stabilmente la suaresidenza fuori dell'Isola."I Consiglieri Cocco, Nobilioni, Peluffo e Crotta ricordano gli <strong>al</strong>ti meriti del Comm. <strong>Aurbacher</strong>,dolendosi che le circostanze debbano privare la <strong>Camera</strong> <strong>della</strong> sua autorevole cooperazione. IlPresidente si associa <strong>al</strong>le parole pronunziate dai Colleghi."La <strong>Camera</strong> accetta le dimissioni del Comm. <strong>Aurbacher</strong>, incaricando il Presidente di rendersiinterprete presso di lui dei sentimenti di riconoscenza e di stima manifestati <strong>d<strong>al</strong></strong> Consiglio".Della sua decenn<strong>al</strong>e attività camer<strong>al</strong>e resteranno, particolarmente importanti, i contributi offerti aglistudi di modernizzazione dello sc<strong>al</strong>o portu<strong>al</strong>e e l'impegno per la attuazione <strong>della</strong> legge n. 121 del 20marzo 1910 relativa proprio <strong><strong>al</strong>la</strong> riorganizzazione ex novo degli enti di rappresentanza economicasu base provinci<strong>al</strong>e.Nel suo saggio dedicato ai "Segn<strong>al</strong>i di modernità nell'età giolittiana", contenuto nel secondo volume<strong>della</strong> trilogia che giustamente la <strong>Camera</strong> di Commercio di Cagliari ha pochi anni fa dedicato a sestessa (La <strong>Camera</strong> di Commercio di Cagliari, 1862-1997. Storia Economia e Società in Sardegna<strong>d<strong>al</strong></strong> dominio sabaudo <strong>al</strong> periodo repubblicano), Maria Dolores Dessì approfondisce la materia, nonsenza aver prima lumeggiato, con sobri tratti ma certo con grande efficacia, la figura dell'<strong>Aurbacher</strong>imprenditore e uomo di "progetti".Così scrive infatti: "Uomo d'affari a tutto campo, faceva parte di quella borghesia "rampante" che siera stancata di vedere la città arroccata nelle sue fortificazioni, era un immobiliarista convinto(versione high del "p<strong>al</strong>azzinaro") che sosteneva che la città doveva prendere coscienza dei suoiproblemi irrisolti per avviarsi verso un cambiamento. Progetti, proposte, idee animano quelle chesono le sue re<strong>al</strong>izzazioni concrete, frutto di esigenze tangibili determinate <strong>d<strong>al</strong></strong> mutare dei tempi."Egli segue con la sua impresa i nuovi orientamenti di sviluppo legati <strong><strong>al</strong>la</strong> necessità di creare <strong>al</strong>loggie botteghe modernamente intesi. Di questi segni di mutato rapporto tra i cittadini el'amministrazione pubblica, egli si fa interprete per re<strong>al</strong>izzare strutture per una città avviata verso lamodernizzazione e il soci<strong>al</strong>e. Egli cerca di delineare un disegno progettu<strong>al</strong>e organico per darerazion<strong>al</strong>ità a ciò che sorgeva senza precipui progetti".Le nuove attribuzioni che la legge di riforma assegna <strong>al</strong>le Camere di Commercio "e Industria"(dunque non più "e Arti", modifica terminologica che significa anche trasformazione degli orizzontioperativi degli enti e l'esclusione <strong>della</strong> rappresentanza artigian<strong>al</strong>e) vanno d<strong><strong>al</strong>la</strong> formazione dimercuri<strong>al</strong>i e listini di prezzi <strong><strong>al</strong>la</strong> designazione degli arbitri "per la risoluzione amichevole dicontroversie tra commercianti ed industri<strong>al</strong>i, fra costoro ed i loro impiegati e gli operai",<strong>d<strong>al</strong></strong>l'approntamento delle liste dei curatori f<strong>al</strong>limentari <strong><strong>al</strong>la</strong> verifica di usi e consuetudini, <strong>al</strong> rilasciodi certificati di origine delle merci.In più, in quanto incaricati <strong>d<strong>al</strong></strong> governo, gli enti rinnovati sono impegnati <strong><strong>al</strong>la</strong> raccolta edelaborazione dei dati statistici (che rappresentino veridicamente lo stato economico del territorio dicompetenza) ed <strong><strong>al</strong>la</strong> proposta di pareri <strong>al</strong>le autorità ministeri<strong>al</strong>i.

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