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FRATRUM MINORUM - OFM

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CUM APPROBATIONE ECCLESIASTICAFR. JOSÉ R. CARBALLO, ofm, Min. Gen.Fr. LUIGI PERUGINIDirectorFr. GIANPAOLO MASOTTIDirector responsabilisAutoriz. N. 10240 del Trib. di Roma, 8-3-1965Impaginazione e graficaJohn Abela dell’Ufficio Comunicazioni <strong>OFM</strong> – RomaStampato dallaTIPOGRAFIA MANCINI S.A.S. – Tivoli (Roma)nel mese di gennaio dell’anno 2009


378AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 35. Ebbene, la tradizione cristiana haspesso posto in parallelo la Parola divinache si fa carne con la stessa Parola che si falibro. È ciò che emerge già nel Credo quandosi professa che il Figlio di Dio «si è innetranella trama della storia col suo tessutodi vicende ed eventi: «Ho osservato lamiseria del mio popolo in Egitto e ho uditoil suo grido…, conosco le sue sofferenze.Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egittoe per farlo salire da questa terra versouna terra bella e spaziosa…» (Es 3,7-8).C’è, dunque, una presenza divina nelle vicendeumane che, attraverso l’azione delSignore della storia, vengono inserite in undisegno più alto di salvezza, perché «tuttigli uomini siano salvati e giungano alla conoscenzadella verità» (1Tm 2, 4).3. La parola divina efficace, creatrice esalvatrice, è quindi in principio all’essere ealla storia, alla creazione e alla redenzione. IlSignore viene incontro all’umanità proclamando:«Ho detto e ho fatto!» (Ez 37,14).C’è, però, una tappa ulteriore che la voce divinapercorre: è quella della parola scritta, laGraphé o le Graphaí, le Scritture sacre, comesi dice nel Nuovo Testamento. Già Mosèera sceso dalla vetta del Sinai reggendo «inmano le due tavole della Testimonianza, tavolescritte sui due lati, da una parte e dall’altra.Le tavole erano opera di Dio, la scritturaera scrittura di Dio» (Es 32,15-16). E lostesso Mosè imporrà a Israele di conservaree riscrivere queste “tavole della Testimonianza”:«Scriverai su pietre tutte le parole diquesta legge, con scrittura ben chiara» (Dt27,8). Le Sacre Scritture sono la “testimonianza”in forma scritta della parola divina,sono il memoriale canonico, storico e letterarioattestante l’evento della Rivelazionecreatrice e salvatrice. La Parola di Dio precede,dunque, ed eccede la Bibbia, che pureè “ispirata da Dio “ e contiene la parola divinaefficace (cf. 2Tm 3,16). È per questo chela nostra fede non ha al centro solo un libro,ma una storia di salvezza e, come vedremo,una persona, Gesù Cristo, Parola di Dio fattacarne, uomo, storia. Proprio perchél’orizzonte della parola divina abbraccia e siestende oltre la Scrittura, è necessaria la costantepresenza dello Spirito Santo che «guidaa tutta la verità» (Gv 16,13) chi legge laBibbia. È questa la grande Tradizione, presenzaefficace dello “Spirito di verità” nellaChiesa, custode delle Sacre Scritture, auten-ticamente interpretate dal Magistero ecclesiale.Con la Tradizione si giunge alla comprensione,all’interpretazione, alla comunicazionee alla testimonianza della Parola diDio. Lo stesso san Paolo, proclamando il primoCredo cristiano, riconoscerà di “trasmettere”quello che egli «aveva ricevuto» dallaTradizione (1Cor 15,3-5).II. Il volto della Parola: Gesù Cristo4. Nell’originale greco sono solo tre parolefondamentali: Lógos sarx eghéneto, «ilVerbo/Parola si fece carne». Eppure, questoè l’apice non solo di quel gioiello poetico eteologico che è il prologo del Vangelo diGiovanni (1,14), ma è il cuore stesso dellafede cristiana. La Parola eterna e divina entranello spazio e nel tempo e assume unvolto e un’identità umana, tant’è vero che èpossibile accostarvisi direttamente chiedendo,come fece quel gruppo di Greci presentia Gerusalemme: «Vogliamo vedere Gesù»(Gv 12,20-21). Le parole senza un voltonon sono perfette, perché non compionoin pienezza l’incontro, come ricordavaGiobbe, giunto al termine del suo drammaticoitinerario di ricerca: «Io ti conoscevoper sentito dire, ora i miei occhi ti vedono»(42,5).Cristo è «il Verbo che è presso Dioed è Dio», è «l’immagine del Dio invisibile,generato prima di ogni creatura» (Col1,15); ma è anche Gesù di Nazaret che camminaper le strade di una marginale provinciadell’impero romano, che parla una lingualocale, che rivela i tratti di un popolo,l’ebraico, e della sua cultura. Il Gesù Cristoreale è, quindi, carne fragile e mortale, èstoria e umanità, ma è anche gloria, divinità,mistero: Colui che ci ha rivelato il Dioche nessuno ha mai visto (cf. Gv 1,18). IlFiglio di Dio continua a essere tale anche inquel cadavere che è deposto nel sepolcro ela risurrezione ne è l’attestazione viva ed efficace.


380AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3gendola su sette colonne (cf. Pr 9,1), cosìanche la Parola di Dio ha una sua casa nelNuovo Testamento: è la Chiesa che ha ilsuo modello nella comunità-madre di Gerusalemme,la Chiesa fondata su Pietro e sugliApostoli e che oggi, attraverso i vescovi incomunione col Successore di Pietro, continuaad essere custode, annunciatrice e interpretedella Parola (cf. Lumen gentium13). Luca, negli Atti degli Apostoli (2,42),ne traccia l’architettura basata su quattrocolonne ideali: «Erano perseveranti nell’insegnamentodegli apostoli, nella comunionefraterna, nello spezzare il pane e nellepreghiere».7. Ecco innanzitutto la didaché apostolica,ossia la predicazione della Parola diDio. L’apostolo Paolo, infatti, ci ammonisceche «la fede viene dall’ascolto el’ascolto riguarda la parola di Cristo» (Rm10,17). Dalla Chiesa esce la voce dell’araldoche a tutti propone il kérygma, ossial’annunzio primario e fondamentale cheGesù stesso aveva proclamato agli esordidel suo ministero pubblico: «Il tempo ècompiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevie credete nel Vangelo» (Mc 1,15).Gli apostoli annunciano l’inaugurazionedel regno di Dio, e quindi dell’interventodecisivo divino nella storia umana, proclamandola morte e la risurrezione di Cristo:«in nessun altro c’è salvezza; non vi è, infatti,sotto il cielo, altro nome dato agli uomini,nel quale è stabilito che noi siamo salvati»(At 4,12). Il cristiano rende testimonianzadi questa sua speranza «condolcezza, rispetto e retta coscienza», pronto,però, anche ad essere coinvolto e forsetravolto dalla bufera del rifiuto e della persecuzione,consapevole che «è meglio soffrireoperando il bene che facendo il male»(1Pt 3,16-17).Nella Chiesa risuona, poi, la catechesi:essa è destinata ad approfondire nel cristiano«il mistero di Cristo alla luce della Parolaperché l’uomo intero sia irradiato da essa»(Giovanni Paolo II, Catechesi tradendae,20). Ma il vertice della predicazione ènell’omelia che ancor oggi per molti cristianiè il momento capitale dell’incontrocon la Parola di Dio. In questo atto il ministrodovrebbe trasformarsi anche in profeta.Egli, infatti, deve in un linguaggio nitido,incisivo e sostanzioso, non solo con autorevolezza«annunziare le mirabili opere diDio nella storia della salvezza» (SacrosantumConcilium 35) – offerte prima attraversouna chiara e viva lettura del testo biblicoproposto dalla liturgia – ma deve anche attualizzarlenei tempi e nei momenti vissutidagli ascoltatori e far sbocciare nel lorocuore la domanda della conversione e dell’impegnovitale: «Che cosa dobbiamo fare?»(At 2,37).Annunzio, catechesi e omelia suppongono,quindi, un leggere e un comprendere,uno spiegare e un interpretare, un coinvolgimentodella mente e del cuore. Nella predicazionesi compie così un duplice movimento.Col primo si risale alla radice dei testisacri, degli eventi, dei detti generatoridella storia di salvezza, per comprenderlinel loro significato e nel loro messaggio.Col secondo movimento si ridiscende alpresente, all’oggi vissuto da chi ascolta elegge, sempre alla luce del Cristo che è il filoluminoso destinato a unire le Scritture. Èciò che Gesù stesso aveva fatto – come si ègià detto – nell’itinerario da Gerusalemmea Emmaus in compagnia di due suoi discepoli.È ciò che farà il diacono Filippo sullastrada da Gerusalemme a Gaza, quando colfunzionario etiope intesserà quel dialogoemblematico: «Capisci quello che stai leggendo?...E come potrei capire se nessunomi guida?» (At 8,30-31). E la meta saràl’incontro pieno con Cristo nel sacramento.Si presenta, così, la seconda colonna cheregge la Chiesa, casa della parola divina.8. È la frazione del pane. La scena diEmmaus (cf. Lc 24,13-35) è ancora una voltaesemplare e riproduce quanto accadeogni giorno nelle nostre chiese: all’omeliadi Gesù su Mosè e i profeti subentra, allamensa, la frazione del pane eucaristico. È,questo, il momento del dialogo intimo diDio col suo popolo, è l’atto della nuova alleanzasuggellata nel sangue di Cristo (cf.Lc 22,20), è l’opera suprema del Verbo chesi offre come cibo nel suo corpo immolato,


EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS 381è la fonte e il culmine della vita e della missionedella Chiesa. La narrazione evangelicadell’ultima cena, memoriale del sacrificiodi Cristo, quando è proclamata nella celebrazioneeucaristica, nell’invocazionedello Spirito Santo diventa evento e sacramento.È per questo che il Concilio VaticanoII, in un passo di forte intensità, dichiarava:«La Chiesa ha sempre venerato le divineScritture come ha fatto per il Corpostesso di Cristo, non mancando mai, soprattuttonella sacra liturgia, di nutrirsi del panedi vita dalla mensa sia della Parola di Diosia del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli»(Dei Verbum 21). Si dovrà, perciò, riportareal centro della vita cristiana «la liturgiadella parola e la liturgia eucaristica,congiunte tra loro così strettamente da formareun solo atto di culto» (SacrosanctumConcilium 56).9. Il terzo pilastro dell’edificio spiritualedella Chiesa, casa della Parola, è costituitodalle preghiere, intessute – come ricordavasan Paolo – da «salmi, inni, cantici spirituali»(Col 3, 16). Un posto privilegiato è occupatonaturalmente dalla Liturgia delleOre, la preghiera della Chiesa per eccellenza,destinata a ritmare i giorni e i tempi dell’annocristiano, offrendo, soprattutto colSalterio, il cibo quotidiano spirituale del fedele.Accanto ad essa e alle celebrazioni comunitariedella Parola, la tradizione ha introdottola prassi della Lectio divina, letturaorante nello Spirito Santo, capace di schiudereal fedele il tesoro della Parola di Dio,ma anche di creare l’incontro col Cristo, paroladivina vivente.Essa si apre con la lettura (lectio) del testoche provoca una domanda di conoscenzaautentica del suo contenuto reale: che cosadice il testo biblico in sé? Segue la meditazione(meditatio) nella quale l’interrogativoè: che cosa dice il testo biblico anoi? Si giunge, così, alla preghiera (oratio)che suppone quest’altra domanda: che cosadiciamo noi al Signore in risposta alla suaparola? E si conclude con la contemplazione(contemplatio) durante la quale noi assumiamocome dono di Dio lo stesso suosguardo nel giudicare la realtà e ci domandiamo:quale conversione della mente, delcuore e della vita chiede a noi il Signore?Di fronte al lettore orante della Parola diDio si erge idealmente il profilo di Maria, lamadre del Signore, che «custodisce tuttequeste cose, meditandole nel suo cuore»(Lc 2,19; cf. 2,51), cioè – come dicel’originale greco – trovando il nodo profondoche unisce eventi, atti e cose, apparentementedisgiunti, nel grande disegno divino.O anche si può presentare agli occhi del fedeleche legge la Bibbia l’atteggiamento diMaria, sorella di Marta, che si asside ai piedidel Signore in ascolto della sua parola,impedendo che le agitazioni esteriori assorbanototalmente l’anima, occupando anchelo spazio libero per «la parte migliore» chenon ci dev’essere tolta (cf. Lc 10,38-42).10. Eccoci, infine, davanti all’ultima colonnache sorregge la Chiesa, casa della parola:la koinonía, la comunione fraterna, altronome dell’agápe, cioè dell’amore cristiano.Come ricordava Gesù, per diventaresuoi fratelli e sue sorelle bisogna essere«coloro che ascoltano la Parola di Dio e lamettono in pratica» (Lc 8,21). L’ascoltareautentico è obbedire e operare, è far sbocciarenella vita la giustizia e l’amore, è offrirenell’esistenza e nella società una testimonianzanella linea dell’appello dei profeti,che costantemente univa Parola di Dio evita, fede e rettitudine, culto e impegno sociale.È ciò che ribadiva a più riprese Gesù,a partire dal celebre monito del Discorsodella montagna: «Non chi dice: Signore, Signore!entrerà nel regno dei cieli, ma chi fala volontà del Padre mio che è nei cieli» (Mt7,21). In questa frase sembra echeggiare laparola divina proposta da Isaia: «Questopopolo si avvicina a me solo a parole e miinvoca con le labbra, mentre il suo cuore èlontano da me» (29,13). Questi ammonimentiriguardano anche le Chiese quandonon sono fedeli all’ascolto obbediente dellaParola di Dio.Essa, quindi, dev’essere visibile e leggibilegià sul volto stesso e nelle mani del credente,come suggeriva san Gregorio Magnoche vedeva in san Benedetto, e negli altrigrandi uomini di Dio, testimoni di comu-


382 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3nione con Dio e coi fratelli, la Parola di Diofatta vita. L’uomo giusto e fedele non solo“spiega” le Scritture, ma le “dispiega” davantia tutti come realtà viva e praticata. Èper questo che viva lectio, vita bonorum, lavita dei buoni è una lettura/lezione viventedella parola divina. Era già stato san GiovanniCrisostomo a osservare che gli apostoliscesero dal monte di Galilea, ove avevanoincontrato il Risorto, senza nessunatavola di pietra scritta come era accaduto aMosè: la loro stessa vita sarebbe divenutada quel momento il Vangelo vivente.Nella casa della Parola divina incontriamoanche i fratelli e le sorelle delle altreChiese e comunità ecclesiali che, pur nelleseparazioni ancora esistenti, si ritrovano connoi nella venerazione e nell’amore per la Paroladi Dio, principio e sorgente di una primae reale unità, anche se non piena. Questo vincolodev’essere sempre rafforzato attraversole traduzioni bibliche comuni, la diffusionedel testo sacro, la preghiera biblica ecumenica,il dialogo esegetico, lo studio e il confrontotra le varie interpretazioni delle SacreScritture, lo scambio dei valori insiti nelle diversetradizioni spirituali, l’annuncio e la testimonianzacomune della Parola di Dio inun mondo secolarizzato.IV. Le strade della Parola: la missione«Da Sion uscirà la Legge e da Gerusalemmela parola del Signore» (Is 2,3). LaParola di Dio personificata “esce” dalla suacasa, il tempio, e si avvia lungo le strade delmondo per incontrare il grande pellegrinaggioche i popoli della terra hanno intrapresoalla ricerca della verità, della giustizia edella pace. C’è, infatti, anche nella modernacittà secolarizzata, nelle sue piazze e nellesue vie – ove sembrano dominare incredulitàe indifferenza, ove il male sembraprevalere sul bene, creando l’impressionedella vittoria di Babilonia su Gerusalemme– un anelito nascosto, una speranza germinale,un fremito d’attesa. Come si legge nellibro del profeta Amos, «ecco verrannogiorni in cui manderò la fame nel paese,non fame di pane né sete di acqua, ma diascoltare la parola del Signore» (8,11). Aquesta fame vuole rispondere la missioneevangelizzatrice della Chiesa.Anche il Cristo risorto agli apostoli esitantilancia l’appello a uscire dai confini delloro orizzonte protetto: «Andate e fate discepolitutti i popoli… insegnando loro a osservaretutto ciò che vi ho comandato» (Mt28,19-20). La Bibbia è tutta attraversata daappelli a “non tacere”, a “gridare con forza”,ad “annunciare la parola al momento opportunoe non opportuno”, ad essere sentinelleche lacerano il silenzio dell’indifferenza. Lestrade che si aprono davanti a noi non sonoora soltanto quelle sulle quali si incamminavasan Paolo o i primi evangelizzatori e, dietrodi loro, tutti i missionari che s’inoltranoverso le genti in terre lontane.11. La comunicazione stende ora una reteche avvolge tutto il globo e un nuovo significatoacquista l’appello di Cristo:«Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nellaluce, quello che ascoltate all’orecchiopredicatelo sulle terrazze» (Mt 10,27). Certo,la parola sacra deve avere una sua primatrasparenza e diffusione attraverso il testostampato, con traduzioni eseguite secondola variegata molteplicità delle lingue del nostropianeta. Ma la voce della parola divinadeve risuonare anche attraverso la radio, learterie informatiche di Internet, i canali delladiffusione virtuale on line, i CD, i DVD,gli podcast e così via; deve apparire suglischermi televisivi e cinematografici, nellastampa, negli eventi culturali e sociali.Questa nuova comunicazione, rispetto aquella tradizionale, ha adottato una sua specificagrammatica espressiva ed è, quindi,necessario essere attrezzati non solo tecnicamente,ma anche culturalmente per questaimpresa. In un tempo dominato dall’immagine,proposta in particolare da quelmezzo egemone della comunicazione che èla televisione, significativo e suggestivo èancor oggi il modello privilegiato da Cristo.Egli ricorreva al simbolo, alla narrazione,all’esempio, all’esperienza quotidiana, allaparabola: «Parlava loro di molte cose in parabole…e fuor di parabola non diceva nullaalle folle» (Mt 13,3.34). Gesù nel suo annunciodel regno di Dio non passava mai


EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS38313. Gesù, nella sua parabola del seminatore,ci ricorda che ci sono terreni aridi, sassosi,soffocati dai rovi (cf. Mt 13,3-7). Chisi inoltra per le strade del mondo scopre anchei bassifondi ove si annidano sofferenzee povertà, umiliazioni e oppressioni, emarginazionie miserie, malattie fisiche e psichichee solitudini. Spesso le pietre dellestrade sono insanguinate dalle guerre e dalleviolenze, nei palazzi del potere la corruziones’incrocia con l’ingiustizia. Si leva ilgrido dei perseguitati per la fedeltà alla lorocoscienza e alla loro fede. C’è chi è travoltodalla crisi esistenziale o ha l’anima privadi un significato che dia senso e valore allostesso vivere. Simili a «ombre che passano,a un soffio che s’affanna» (Sal 39,7), moltisentono incombere su di sé anche il silenziodi Dio, la sua apparente assenza e indifferenza:«Fino a quando, Signore, continueraia dimenticarmi? Fino a quando mi nasconderaiil tuo volto?» (Sal 13,2). E alla fine sierge davanti a tutti il mistero della morte.Questo immenso respiro di dolore chesale dalla terra al cielo è ininterrottamenterappresentato dalla Bibbia, che propone appuntouna fede storica e incarnata. Basterebbesolo pensare alle pagine segnate dallaviolenza e dall’oppressione, al grido acree continuo di Giobbe, alle veementi supplichesalmiche, alla sottile crisi interiore chepercorre l’anima di Qohelet, alle vigorosedenuncie profetiche contro le ingiustizie sociali.Senza attenuanti è, poi, la condannadel peccato radicale che appare in tutta lasua potenza devastante fin dagli esordi dell’umanitàin un testo fondamentale dellaGenesi (c. 3). Infatti, il “mistero di iniquità”è presente e agisce nella storia, ma è svelasoprale teste dei suoi interlocutori con unlinguaggio vago, astratto ed etereo, ma liconquistava partendo proprio dalla terraove erano piantati i loro piedi per condurli,dalla quotidianità, alla rivelazione del regnodei cieli. Significativa diventa, allora, lascena evocata da Giovanni: «Alcuni volevanoarrestare Gesù, ma nessuno mise lemani su di lui. Le guardie tornarono dai capidei sacerdoti e dai farisei e questi disseroloro: Perché non lo avete condotto qui? Risposerole guardie: Mai un uomo ha parlatocosì!» (7,44-46).12. Cristo avanza lungo le vie delle nostrecittà e sosta davanti alle soglie delle nostrecase: «Ecco, sto alla porta e busso. Sequalcuno ascolta la mia voce e apre la porta,io verrò da lui, cenerò con lui ed egli conme» (Ap 3,20). La famiglia, racchiusa tra lemura domestiche con le sue gioie e i suoidrammi, è uno spazio fondamentale in cuifar entrare la Parola di Dio. La Bibbia è tuttacostellata di piccole e grandi storie familiarie il Salmista raffigura con vivacità ilquadretto sereno di un padre assiso allamensa, circondato dalla sua sposa, simile avite feconda, e dai figli, «virgulti d’ulivo»(Sal 128). La stessa cristianità delle originicelebrava la liturgia nella quotidianità diuna casa, così come Israele affidava alla famigliala celebrazione della pasqua (cf. Es12,21-27). La trasmissione della Parola diDio avviene proprio attraverso la linea generazionale,per cui i genitori diventano «iprimi araldi della fede» (Lumen gentium11). Ancora il Salmista ricordava che «ciòche abbiamo udito e conosciuto e i nostripadri ci hanno raccontato non lo terremonascosto ai nostri figli, raccontando alla generazionefutura le azioni gloriose e potentidel Signore e le meraviglie che egli ha compiuto…eanch’essi sorgeranno a raccontarloai loro figli» (Sal 78,3-4.6).Ogni casa dovrà, allora, avere la sua Bibbiae custodirla in modo concreto e dignitoso,leggerla e con essa pregare, mentre la famigliadovrà proporre forme e modelli dieducazione orante, catechetica e didatticasull’uso delle Scritture, perché «giovani eragazze, vecchi insieme ai bambini» (Sal148,12) ascoltino, comprendano, lodino evivano la Parola di Dio. In particolare lenuove generazioni, i bambini e i giovani,dovranno essere destinatari di un’appropriatae specifica pedagogia che li conducaa provare il fascino della figura di Cristo,aprendo la porta della loro intelligenza e delloro cuore, anche attraverso l’incontro e latestimonianza autentica dell’adulto,l’influsso positivo degli amici e la grandecompagnia della comunità ecclesiale.


384 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3to dalla Parola di Dio che assicura in Cristola vittoria del bene sul male.Ma soprattutto nelle Scritture a dominareè la figura di Cristo che apre il suo ministeropubblico proprio con un annuncio disperanza per gli ultimi della terra: «Lo Spiritodel Signore è sopra di me; per questo miha consacrato con l’unzione e mi ha mandatoa portare ai poveri il lieto annuncio, aproclamare ai prigionieri la liberazione e aiciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi,a proclamare l’anno di grazia del Signore»(Lc 4,18-19). Le sue mani si posanoripetutamente su carni malate o infette, lesue parole proclamano la giustizia, infondonocoraggio agli infelici, donano perdonoai peccatori. Alla fine, lui stesso si accostaal livello più basso, «svuotando se stesso»della sua gloria, «assumendo lacondizione di servo, diventando simile agliuomini…, umiliando se stesso e facendosiobbediente fino alla morte e a una morte dicroce» (Fil 2,7-8).Così, egli prova la paura del morire(«Padre, se è possibile, passi da me questocalice!»), sperimenta la solitudine conl’abbandono e il tradimento degli amici, penetranell’oscurità del più crudele dolore fisicocon la crocifissione e persino nella tenebradel silenzio del Padre («Dio mio, Diomio, perché mi hai abbandonato?») e giungeall’abisso ultimo di ogni uomo, quellodella morte («lanciando un forte grido,spirò»). Veramente a lui si può applicare ladefinizione che Isaia riserva al Servo del Signore:«uomo dei dolori che ben conosce ilpatire» (53,3).Eppure egli, anche in quel momentoestremo, non cessa di essere il Figlio di Dio:nella sua solidarietà d’amore e col sacrificiodi sé depone nel limite e nel male dell’umanitàun seme di divinità, ossia un principiodi liberazione e di salvezza; col suodonarsi a noi irradia di redenzione il doloree la morte, da lui assunti e vissuti, e apre anchea noi l’alba della risurrezione. Il cristianoha, allora, la missione di annunciare questaparola divina di speranza, attraverso lasua condivisione coi poveri e i sofferenti,attraverso la testimonianza della sua fedenel Regno di verità e di vita, di santità e digrazia, di giustizia, di amore e di pace, attraversola vicinanza amorosa che non giudicae condanna, ma che sostiene, illumina,conforta e perdona, sulla scia delle parole diCristo: «Venite a me, voi tutti che siete stanchie oppressi e io vi darò ristoro» (Mt11,28).14. Sulle strade del mondo la parola divinagenera per noi cristiani un incontro intensocol popolo ebraico a cui siamo intimamentelegati attraverso il comune riconoscimentoe amore per le Scritturedell’Antico Testamento e perché da Israele«proviene il Cristo secondo la carne» (Rm9,5). Tutte le pagine sacre ebraiche illuminanoil mistero di Dio e dell’uomo, rivelanotesori di riflessione e di morale, delineanoil lungo itinerario della storia della salvezzafino al suo pieno compimento,illustrano con vigore l’incarnazione dellaparola divina nelle vicende umane. Esse cipermettono di comprendere in pienezza lafigura di Cristo, il quale aveva dichiarato di«non essere venuto ad abolire la Legge e iProfeti, ma a dare ad essi pieno compimento»(Mt 5,17), sono via di dialogo col popolodell’elezione che ha ricevuto da Dio«l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, lalegislazione, il culto, le promesse» (Rm9,4), e ci consentono di arricchire la nostrainterpretazione delle Sacre Scritture con lerisorse feconde della tradizione esegeticagiudaica.«Benedetto sia l’egiziano mio popolo,l’assiro opera delle mie mani e Israele miaeredità» (Is 19,25). Il Signore stende, quindi,il manto protettivo della sua benedizionesu tutti i popoli della terra, desiderosoche «tutti gli uomini siano salvati e giunganoalla conoscenza della verità» (1Tm 2,4).Anche noi cristiani, lungo le strade delmondo, siamo invitati – senza cadere nelsincretismo che confonde e umilia la propriaidentità spirituale – a entrare in dialogocon rispetto nei confronti degli uomini edelle donne delle altre religioni, che ascoltanoe praticano fedelmente le indicazionidei loro libri sacri, a partire dall’Islam chenella sua tradizione accoglie innumerevolifigure, simboli e temi biblici e che ci offre


EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS385la testimonianza di una fede sincera nel Diounico, compassionevole e misericordioso,Creatore di tutto l’essere e Giudice dell’umanità.Il cristiano trova, inoltre, sintonie comunicon le grandi tradizioni religiose dell’Orienteche ci insegnano nelle loro testi sacriil rispetto della vita, la contemplazione, ilsilenzio, la semplicità, la rinuncia, come accadenel buddhismo. Oppure, come nell’induismo,esaltano il senso della sacralità, ilsacrificio, il pellegrinaggio, il digiuno, isimboli sacri. O ancora, come nel confucianesimo,insegnano la sapienza e i valori familiarie sociali. Anche alle religioni tradizionalicon i loro valori spirituali espressinei riti e nelle culture orali, vogliamo prestarela nostra cordiale attenzione e intrecciarecon loro un rispettoso dialogo. Anchea quanti non credono in Dio, ma che si sforzanodi «praticare la giustizia, amare labontà, camminare con umiltà» (Mi 6,8),dobbiamo con loro lavorare per un mondopiù giusto e pacificato, e offrire in dialogola nostra genuina testimonianza della Paroladi Dio che può rivelare a loro nuovi e piùalti orizzonti di verità e di amore.15. Nella sua Lettera agli artisti (1999),Giovanni Paolo II ricordava che «la S.Scrittura è diventata una sorta di “immensovocabolario” (Paul Claudel) e di “atlanteiconografico” (Marc Chagall), a cui hannoattinto la cultura e l’arte cristiana» (n. 5).Goethe era convinto che il Vangelo fosse la«lingua materna dell’Europa». La Bibbia,come ormai si è soliti dire, è «il grande codice»della cultura universale: gli artistihanno idealmente intinto il loro pennello inquell’alfabeto colorato di storie, simboli, figureche sono le pagine bibliche; i musicistiè attorno ai testi sacri, soprattutto salmici,che hanno intessuto le loro armonie; gliscrittori hanno per secoli ripreso quelle antichenarrazioni che divenivano paraboleesistenziali; i poeti si sono interrogati sulmistero dello spirito, sull’infinito, sul male,sull’amore, sulla morte e sulla vita spessoraccogliendo i fremiti poetici che animavanole pagine bibliche; i pensatori, gli uominidi scienza e la stessa società avevano nondi rado come riferimento, sia pure per contrasto,le concezioni spirituali ed etiche (sipensi al Decalogo) della Parola di Dio. Anchequando la figura o l’idea presente nelleScritture veniva deformata, si riconoscevache essa era imprescindibile e costitutivadella nostra civiltà.È per questo che la Bibbia – la quale ciinsegna anche la via pulchritudinis, cioè ilpercorso della bellezza per comprendere eraggiungere Dio («cantate a Dio con arte!»,ci invita il Sal 47,8) – è necessaria non soloal credente, ma a tutti per riscoprire i significatiautentici delle varie espressioni culturalie soprattutto per ritrovare la nostra stessaidentità storica, civile, umana e spirituale.È in essa la radice della nostra grandezzaed è attraverso essa che noi possiamo presentarcicon un nobile patrimonio alle altreciviltà e culture, senza nessun complesso diinferiorità. La Bibbia dovrebbe, quindi, essereda tutti conosciuta e studiata, sotto questostraordinario profilo di bellezza e di feconditàumana e culturale.Tuttavia, la Parola di Dio – per usare unasignificativa immagine paolina – «non è incatenata»(2Tm 2,9) a una cultura; anzi,aspira a varcare le frontiere e propriol’Apostolo è stato un eccezionale artefice diinculturazione del messaggio biblico entronuove coordinate culturali. È ciò che laChiesa è chiamata a fare anche oggi attraversoun processo delicato ma necessario,che ha ricevuto un forte impulso dal magisterodi Papa Benedetto XVI. Essa deve farpenetrare la Parola di Dio nella molteplicitàdelle culture ed esprimerla secondo i lorolinguaggi, le loro concezioni, i loro simbolie le loro tradizioni religiose. Deve, però, esseresempre capace di custodire la genuinasostanza dei suoi contenuti, sorvegliando econtrollando i rischi di degenerazione. LaChiesa deve, quindi, far brillare i valori chela Parola di Dio offre alle altre culture, cosìche ne siano purificate e fecondate. Comeaveva detto Giovanni Paolo II all’episcopatodel Kenya durante il suo viaggio in Africanel 1980, «l’inculturazione sarà realmenteun riflesso dell’incarnazione del Verbo,quando una cultura, trasformata erigenerata dal Vangelo, produce nella sua


386 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3propria tradizione espressioni originali divita, di celebrazione, di pensiero cristiano».Conclusione«La voce che avevo udito dal cielo midisse: “Prendi il libro aperto dalla manodell’angelo…”. E l’angelo mi disse: “Prendiloe divoralo; ti riempirà di amarezza leviscere, ma in bocca ti sarà dolce come ilmiele”. Presi quel piccolo libro dalle manidell’angelo e lo divorai; in bocca lo sentiidolce come il miele, ma come l’ebbi inghiottito,ne sentii nelle viscere tuttal’amarezza» (Ap 10,8-11).Fratelli e sorelle di tutto il mondo, accogliamoanche noi questo invito; accostiamocialla mensa della Parola di Dio, così danutrirci e vivere «non soltanto di pane maanche di quanto esce dalla bocca del Signore»(Dt 8,3; Mt 4,4). La Sacra Scrittura - comeaffermava una grande figura della culturacristiana - «ha passi adatti a consolaretutte le condizioni umane e passi adatti a intimorirein tutte le condizioni» (B. Pascal,Pensieri, n. 532 ed. Brunschvicg).La Parola di Dio, infatti, è «più dolce delmiele e di un favo stillante» (Sal 19,11), è«lampada per i passi e luce sul cammino»(Sal 119,105), ma è anche « come il fuocoardente e come un martello che spacca laroccia» (Ger 23,29). È come una pioggiache irriga la terra, la feconda e la fa germogliare,facendo così fiorire anche l’ariditàdei nostri deserti spirituali (cf. Is 55,10-11).Ma è anche «viva, efficace e più tagliente diogni spada a doppio taglio; essa penetra finoal punto di divisione dell’anima e dellospirito, fino alle giunture e alle midolla, ediscerne i sentimenti e i pensieri del cuore»(Eb 4,12).Il nostro sguardo si rivolge con affetto atutti gli studiosi, ai catechisti e agli altri servitoridella Parola di Dio per esprimere adessi la nostra più intensa e cordiale gratitudineper il loro prezioso e importante ministero.Ci rivolgiamo anche ai nostri fratellie alle nostre sorelle che sono perseguitati oche sono messi a morte a causa della Paroladi Dio e della testimonianza che rendonoal Signore Gesù (cf. Ap 6,9): quali testimonie martiri ci raccontano “la forza della parola”(Rm 1,16), origine della loro fede, dellaloro speranza e del loro amore per Dio eper gli uomini.Creiamo ora silenzio per ascoltare conefficacia la parola del Signore e conserviamoil silenzio dopo l’ascolto, perché essacontinuerà a dimorare, a vivere e a parlare anoi. Facciamola risuonare all’inizio del nostrogiorno perché Dio abbia la prima parolae lasciamola echeggiare in noi alla seraperché l’ultima parola sia di Dio.Cari fratelli e sorelle, «vi salutano tutticoloro che sono con noi. Salutate tutti quelliche ci amano nella fede. La grazia sia contutti voi!» (Tt 3,15).[L’Osservatore Romano, 25 ottobre 2008, pp. 4-5]2. Intervento del Ministro generale nel corsodella decima congregazione generaleCittà del Vaticano, Aula del Sinodo, 11.10.2008VITA CONSACRATAE LA RADICALITÀ DEL VANGELO(cf. Instrumentum laboris, 52)La vita consacrata, nelle sue diverse manifestazioni,affonda le sue radici piùprofonde nella Parola di Dio e, più concretamente,nel Vangelo, regola e vita di tuttiquelli che, per divina ispirazione, voglionoseguire più da vicino le orme di Gesù Cristoobbediente, senza nulla di proprio e casto.La Parola di Dio è fonte della vita consacrata.La Parola di Dio chiama alla sequeladi Cristo, consacra i chiamati e li mandain missione.Chi desideri comprendere e celebrare lagrazia delle origini della vita consacrata nonpuò prescindere dal Vangelo, specialmentedai testi più radicali. Alle volte saranno alcunitesti a stare alla base di un determinatocarisma, altre volte altri, ma è semprel’ascolto attento del Vangelo e la ferma volontàdi metterlo in pratica immediatamenteciò che dà origine ad una particolare esperienzacarismatica. Questa è l’esperienzache incontriamo in san Francesco di Assisi.Il Poverello, sono ora 800 anni, dopo aver


EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS387ascoltato il discorso missionario alla Porziuncola(cf. Mt 10,1-15), esclama: «Questovoglio, questo chiedo, questo bramo di farecon tutto il cuore!». E, secondo le parole delsuo biografo, «s’affretta, tutto pieno digioia, a realizzare il salutare ammonimentoche ha appena sentito» (1Cel 22).La Parola di Dio è vita ed il testo si comprendenella sua profondità solo nella misurain cui si vive e si mette in pratica. Nellatradizione rabbinica, come nella tradizionebiblica dell’Antico e del Nuovo Testamento,l’osservare o il mettere in pratica la Parolaè elevato a livello di categoria ermeneutica.Tanto lo studio della Parola quantola predicazione di essa, se rimangono almargine della vita, saranno «lettera che uccide»(cf. San Francesco, Ammonizione 7).All’ascolto e al sapere deve seguire il buonoperare. Così capì Mosè quando rispose aDio a nome del popolo di Israele: «Noi faremoe ascolteremo» (cf. Es 19,8). Così insegnòGesù quando sottolineò che la vitaprecede l’insegnamento della Scrittura (cf.Mt 5,19), e che costruiscono sulla roccia solocoloro che ascoltano e vivono la Parola(cf. Mt 7,24-26). Solo costoro saranno beati.«Beato chi compie le parole profetiche diquesto libro», leggiamo nel libro dell’Apocalisse(Ap 22,7). Questo stesso principioermeneutico sarà seguito dal cantore delCristo cosmico, il Beato Giovanni DunsScoto.I nostri Fondatori sono stati attenti ascoltatoridella Parola e hanno fatto della lorovita una risposta pronta e profetica alla Parola.Seguendo il loro esempio, noi consacratinon possiamo separare l’ascolto, lostudio e la predicazione della Parola dalmetterla in pratica. La Parola va ascoltataattentamente, studiata con assiduità, predicatain ogni luogo e in ogni tempo, ma soprattuttova vissuta, o, come dicono alcuniSanti Padri: la Parola va “fatta”, sfociandonella diakonia (cf. IL 39). Solo in questomodo la Parola sarà realmente la prima fontedella spiritualità cristiana e religiosa (cf.VC 94). Solo in questo modo il Popolo diDio e noi consacrati troveremo nella Paroladi Dio, e in modo particolare nel Vangelo, laParola che interpella, orienta e modellal’esistenza. La vita cristiana e la vita consacratahanno bisogno di specchiarsi nella Parola,poiché solo così acquisteranno in significatività,e cammineranno, con luciditàe audacia, con gli occhi rivolti al futuro (cf.VC 110). Chiamati non solo ad essere memoriadel passato, ma anche, e soprattutto,profezia di futuro (cf. NMI 3), vivendo ilpresente con passione (cf. NMI 1), noi consacratitroveremo nella Parola di Dio una«bussola che indica il cammino da seguire»(Benedetto XVI). Chiamati a «nascere dinuovo» (Gv 3,3), ciò sarà possibile solo attraversoun ascolto della Parola che facciaardere il nostro cuore (cf. Lc 24,32). Mendicantidi senso, chiamatati a percorrere unlungo cammino di ricerca e di discernimentoinsieme a uomini e donne del nostro tempo,dobbiamo farlo accompagnati dalla Parola,poiché solo così la vita consacrata saràproposta alternativa e di frontiera come lo èstata la vita dei nostri Fondatori/Fondatrici.Il nostro futuro, come il futuro della vita cristiana,consiste nel lasciarci formare e modellaredalla Parola.Grazie a Dio, sono sempre di più i consacrati,insieme a tanti credenti, che trovano«giocondità e letizia nelle santissime parole[…] e, mediante queste, conducono gliuomini all’amore di Dio con gaudio» (SanFrancesco, Ammonizione 20). Sono sempredi più tra di noi coloro che, seguendol’esempio dei cristiani di Berèa, esaminanocostantemente le Scritture (cf. At 17,11),sforzandosi di obbedire in tutto alla vocedel Figlio di Dio (cf. San Francesco, LOrd6). La lettura orante della Parola che ha accompagnatola Chiesa e, in maniera particolare,la vita consacrata nella sua storia (cf.IL 38), sta acquistando sempre più spazionei consacrati, dato che sono sempre di piùcoloro che stanno scoprendo la Parola diDio come elemento indispensabile perl’incontro personale con Cristo, per la crescitanella fede di quanti si dicono discepolie missionari del Verbo del Padre, e perraggiungere la «sublimità della conoscenzadi Gesù Cristo» (Fil 3,8). Ad ogni modo,noi consacrati siamo chiamati ad apriresempre più spazi personali e comunitari allaParola, a fare della Parola alimento nelle


388 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3nostre vite, viatico nel nostro cammino, stimoloprincipale per la conversione, forzaper la missione, guida per un retto discernimentosapienziale della realtà che stiamovivendo e delle decisioni per il futuro chesiamo chiamati a prendere.D’altra parte, dato che «è necessario chei fedeli abbiano largo accesso alla sacraScrittura» (DV 22), la vita consacrata èchiamata a promuovere «scuole di preghiera,di spiritualità e di lettura orante delleScritture» (IL 52), e, allo stesso tempo, acollaborare alla traduzione della Bibbia nellediverse lingue. Sarà un grande sostegnoall’evangelizzazione, ragione d’essere dellaChiesa. Così comprese il Servo di Dio,Fr. Gabriele Maria Allegra, <strong>OFM</strong>, consideratoil “san Girolamo della Cina”, che realizzòla prima traduzione completa dellaSacra Scrittura in cinese, mosso, come eglistesso confessa, dall’ardente desiderio direndere possibile al popolo cinese la comprensionedella Sacra Scrittura, «la letterache Dio scrisse al suo popolo». Che questoSinodo, assieme a Maria, Madre e Servadella Parola, «vergine fatta Chiesa» (SanFrancesco, SalV), aiuti il popolo di Dio ascoprire la bellezza della Parola, in modoche, custodendola nel proprio cuore, sia suagioia e letizia.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale[Cfr. L’Osservatore Romano, 15 ottobre 2008, p. 7]3. Intervento nel corso della decima congregazionegeneraleCittà del Vaticano, Aula del Sinodo, 11.10.2008LETTURA FRANCESCANADELLA BIBBIA[...]Nella storia incontriamo molti uomini edonne che hanno letto la Sacra Scrittura inun modo che li ha portati ad un totale riorientamentodella vita, al cambiamento delmodo di pensare e di agire, oppure almenoad una nuova ragione da dare alla propriaposizione di fede. La storia della Chiesaviene continuamente caratterizzata dal ritornoad un radicalismo esistenziale dellaScrittura. La santità di molti cristiani è unaconseguenza della sincera e spesso radicalerisposta alla chiamata della Parola di Dio.Verificare il modo della lettura dellaScrittura dei Santi ci può condurre alla scopertadei modi della lettura della SacraScrittura che anche se non sono del tuttonuovi, sono stati un po’ dimenticati.Come esempio straordinario e nello stessotempo esemplare ci può servire la letturafrancescana della Bibbia che senza dubbiosi presenta sorprendente, se la guardiamodal punto di vista degli odierni criteri scientificid’interpretazione e dal punto di vistadei frutti della fede che questa lettura haportato. Uno dei segni caratteristici di questalettura è stato il principio sine glossa. Sitrattava dell’accoglienza della Parola di Diocosì, come è scritta nella Sacra Scrittura.Secondo san Francesco la verità Divina nonè oggettivizzata nelle parole e nelle frasidella Bibbia, non sta sempre a disposizionecome una risposta pronta da darsi a tuttii problemi. Si può scoprire soltanto nel contestointero e personale, non si concentrasulla materia del testo, ma sull’agire di Dio.L’esegesi di san Francesco porta a riconoscereil carattere sacramentale della Paroladi Dio.I punti sopra indicati sono soltanto un’illustrazionedi come dai Santi si possono trovarele prospettive ermeneutiche di una talelettura della Scrittura che porta al radicalismodella fede. Così, allora, come possiamotrovare un certo principio ermeneutico insan Francesco, è utile e forse necessariocercare di scoprirlo anche nella vita di altriSanti, della ricchezza dei quali la Chiesa abbonda.MONS. STANISLAV ZVOLENSKÝArcivescovo di Bratislava(Slovacchia)[L’Osservatore Romano, 13-14 ottobre 2008, p. 11]


EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS3892. Epistula apostolica Benedicti XVI DCCannis elapsis ab obitu beati IoannisDuns ScotiALLA SCUOLA DI DUNS SCOTOPER RISCOPRIRE L’ARMONIATRA LA FEDE E LA RAGIONEVenerabili FratriIOACHIMO S.R.E.CARDINALI MEISNERArchiepiscopo Coloniensi,cunctisque ex toto orbe terrarumparticipibuscongressus scientifici internationalisDCC annis elapsis ab obitubeati Ioannis Duns ScotiLaetare, Colonia urbs, quae doctissimumac pientissimum virum Ioannem Duns Scotumintra tua moenia quondam recepisti, quidie VIII mensis Novembris anno MCCCVIII evivis discessit et ad caelestem patriam estprofectus, eiusque magna admiratione ac venerationesacras servas exuvias.Quem porro Venerabiles Servi Dei PaulusVI et Ioannes Paulus II, Decessores Nostri,amplissimis verbis, exaltarunt, illumNos quoque nunc merita laude circumdarevolumus eiusque patrocinia invocare.Iure quidem meritoque septimum nuncab eius pio transitu centenarium celebratur.Ac dum hac felici occasione in diversismundi partibus in honorem beati IoannisDuns Scoti acroases integraque opera publiciiuris fiunt necnon conventus aguntur,inter quos sollemnis paratur ille Coloniensis,qui diebus V-IX proximi mensis Novembrisevolvetur, muneris Nostri officium esseputamus hoc in ambitu quaedam dicere detam eximio viro, qui bene meritus est dedoctrina Ecclesiae et de scientia hominumamplianda.Ipse enim, pietatem cum intellectuali investigationeconiungens, iuxta illam suamprecem: «Primum rerum Principium mihiea credere, sapere ac proferre concedat,quae ipsius placeant maiestati et ad eiuscontemplationem elevent mentes nostras» 1 ,subtilissimo ingenio arcana veritatis tamnaturalis quam revelatae ita profunde pene-travit ac exinde talis generis doctrinam deprompsit,ut “Doctor Ordinis“, “DoctorSubtilis“ et “Doctor Marianus“ appellatussit ac dux Scholae Franciscanae necnon luxet exemplar totius populi christiani evaserit.Animos itaque doctorum virorum etomnium credentium ac non credentiumconvertere desideramus ad viam ac rationemquam Scotus secutus est in statuendaconcordia inter fidem et rationem, in definiendatali modo natura theologiae, ut iugiterextulerit actionem, operationem, praxim,amorem, potius quam pura speculationem;quo in opere exsequendo ductusfuit Magisterio Ecclesiae ac sano sensucritico circa incrementum notitiae veritatis,atque persuasum sibi habebat scientiamtantum valere quantum ipsa in praximdeduceretur.In fide catholica confirmatus, veritatesfidei lumine naturalis rationis conatus estintellegere, illustrare et defendere. Quapropternihil reliqui fecit quominus veritatesomnes, et naturales et supernaturales,quae ex uno eodemque Fonte promanant, inconsonantiam deduceret.Prope Sacram Scripturam divinitus inspiratam,Ecclesiae auctoritas ponitur. Ipsevidetur sequi sancti Augustini effatum:«Evangelio non crederem, nisi Ecclesiaecredidissem» 2 . Nam auctoritatem supremamSuccessoris beati Petri Doctor nosterin peculiarem lucem haud raro ponit. Secundumsententiam eius «licet Papa nonpossit dispensare contra ius naturae vel divinum(quia sua potestas est utroque illo iureinferior), tamem cum sit Successor Petri,Principis Apostolorum, habet eandem potestatemquam et Petrus» 3 .Itaque Ecclesia Catholica, quae tamquamCaput invisibile habet ipsum Christum,qui in beato Petro ac Successoribuseius suos Vicarios reliquit, a Spiritu veritatisdirecta, est authenticus custos depositirevelati et regula fidei. Ecclesia est firmumet stabile criterium canonicitatis SacraeScripturae. Ipsa enim «decrevit qui sunt librihabendi in auctoritatem in canone Bibliae»4 .Alibi respondet quod «eo Spiritu expositaesunt Scripturae, quo conditae, et ita sup-


390 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3ponendum est quod Ecclesia catholica eoSpiritu exposuit quo tradita est nobis fides,Spiritu scilicet veritatis edocta» 5 .Postquam ex ratione theologica variisargumentis probaverat ipsum factum praeservationisBeatae Virginis Mariae a peccatooriginali, omnino paratus erat hanc sententiamreicere, si constaret quod repugnaretauctoritati Ecclesiae, dicendo: «Siauctoritati Ecclesiae vel auctoritati Scripturaenon repugnet, videtur probabile, quodexcellentius est, attribuere Mariae» 6 .Primatus voluntatis in lucem ponitDeum ante omnia esse caritatem. Hanc caritatemhunc amorem, Duns Scotus praeoculis habet cum theologiam vult reduceread unum habitum, ad theologiam practicam.Ad eius menten, cum Deus sit «formaliterdilectio et formaliter caritas» 7 , bonitatissuae et amoris radios liberalissimecommunicat extra se 8 . Revera, ex amoreDeus «elegit nos ante mundi constitutionem,ut essemus sancti et immaculati inconspectu eius in caritate, qui praedestinavitnos in adoptionem filiorum per IesumChristum in ipsum» (Eph 1,3-4).Tamquam fidelis assecla sancti FrancisciAssisiensis, beatus Ioannes assidue contemplatusest et praedicavit Filii Dei incarnationemet passionem salvificam. At caritasseu amor Christi ostenditur peculiarimodo non solum in Calvariae loco, sedetiam in sanctissimo Eucharistiae sacramento,absque quo «periret omnis devotioin Ecclesia, nec exhiberetur actus latriaeDeo nisi propter reverentiam huius» 9 . Porro,hoc sacrametum est sacramentum unitatiset amoris, quo inducimur ut amemus adinvicem, et ut amemus Deum tamquam bonumcommune et condiligendum ab aliis.Et quemadmodum hic amor, haec caritas,fuit initium omnium, ita etiam in amore,in caritate tantum erit nostra beatitudo:«volitio sive dilectio est simpliciter vita aeterna,beata et perfecta» 10 .Cum vero Nos ab initio officii Nostri caritatemante omnia praedicavimus, quaeDeus ipse est, laetanter cernimus huiusBeati doctrinam singularem locum huicpraebere veritati, eandemque nostris temporibuscensemus maxime pervestigandamet docendam. Quapropter perlibenter obsecundantesprecibus Venerabilis Fratris NostriIoachimi S.R.E. Cardinalis Meisner, ArchiepiscopiColoniensis, damus hanc EpistulamApotolicam qua beatum IoannemDuns Scotum cupimus honorare eiusqueNobis caelestem intercessionem efflagitare.Denique iis, qui quolibet modo in hoc internationalicongressu aliisve de hoc S. Franciscieximio filio inceptis promovendis intersunt,Apostolicam Nostram Benedictionemimo ex corde elargimurDatum Romae, apud Sanctum Petrum,die XXVIII mensis Octobris, anno MMVIII,Pontificatus Nostri quarto.BENEDICTUS XVI[L’Osservatore Romano, 24 dicembre 2008, p. 8]1DUNS SCOTUS, Tractatus de primo Principio, c. 1 (ed.MULLER M., Friburgi Brisgoviae, 1941, 1).2IDEM, Ordinatio I d. 5 n. 26 (ed. Vat. IV 24-25).3IDEM, Rep. IV d. 33 q. 2, n. 19 (ed. VIVES XXIV 439 a).4IDEM, Ordinatio I d. 5, n. 26 (ed. Vat. IV 25).5IBID., IV d. 11, q. 3, n. 15 (ed. VIVES XVII 376 a).6IBID., III d. 3, n. 34 (ed. Vat. IX 181).7IBID., I d. 17, n. 173 (ed. Vat. V 221-222).8 Cfr. IDEM, Tarctatus de primo Principio, c. 4 (ed.MULLER M., 127).9IDEM, Rep. IV d. 8, q. 1, n. 3 (ed. VIVES XXIV 9-10).10 IBID., IV d. 49, q. 2, n. 21 (ed. VIVES XXIV 630 a).3. Discorso di Benedetto XVI ai partecipantialla plenaria della Congregazioneper gli Istituti di vita consacrata e leSocietà di vita apostolicaCittà del Vaticano, Sala Clementina, 20.11.2008LA VITA MONASTICAINSEGNAA CERCARE DIOSignori Cardinali,venerati Fratelli nell’Episcopatoe nel Sacerdozio,cari fratelli e sorelle!Con gioia vi incontro in occasione dellaPlenaria della Congregazione per gli Istitu-


EX ACTIS SUMMI PONTIFICIS391ti di Vita Consacrata e le Società di VitaApostolica, che celebra i suoi cento anni divita e di attività. È passato infatti un secoloda quando il mio venerato predecessore SanPio X, con la Costituzione apostolica SapientiConsilio,del 29 giugno 1908, rese autonomoil vostro Dicastero come Congregationegotiis religiosorum sodalium praeposita,denominazione successivamentemodificata più volte. Per ricordare questoevento avete programmato, il 22 novembreprossimo, un Congresso dal significativo titolo“Cento anni al servizio della vita consacrata”;auguro perciò pieno successo all’opportunainiziativa.L’odierno incontro è per me occasionequanto mai propizia per salutare e ringraziaretutti coloro che lavorano nel vostroDicastero. Saluto in primo luogo, il Prefetto,Cardinale Franc Rodé, a cui sono gratoanche per essersi fatto interprete dei comunisentimenti. Insieme con lui saluto i Membridel Dicastero, il Segretario, i Sotto-Segretarie gli altri Officiali che, con mansionidiverse, prestano il loro quotidianoservizio con competenza e sapienza, per“promuovere e regolare” la pratica dei consiglievangelici nelle varie forme di vitaconsacrata, come anche l’attività delle Societàdi vita apostolica (cfr Cost. ap. Pastorbonus, n. 105). I consacrati costituisconouna eletta porzione del Popolo di Dio: sostenernee custodirne la fedeltà alla divinachiamata, carissimi fratelli e sorelle, è ilfondamentale impegno che svolgete secondomodalità ormai ben collaudate grazie all’esperienzaaccumulata in questi cento annidi attività. Questo servizio della Congregazioneè stato ancor più assiduo neidecenni successivi al Concilio Vaticano II,che hanno visto lo sforzo di rinnovamento,sia nella vita che nella legislazione, di tuttigli Istituti religiosi e secolari e delle Societàdi vita apostolica. Mentre, pertanto, mi uniscoa voi nel rendere grazie a Dio, datore diogni bene, per i buoni frutti prodotti in questianni dal vostro Dicastero, ricordo conpensiero riconoscente tutti coloro che nelcorso di questo secolo di attività hanno profusole loro energie a beneficio dei consacratie delle consacrate.La Plenaria della vostra Congregazioneha focalizzato quest’anno la sua attenzionesu un tema che mi è particolarmente caro: ilmonachesimo, forma vitae che si è sempreispirata alla Chiesa nascente, generata dallaPentecoste (cfr At 2,42-47; 4,32-35). Dalleconclusioni dei vostri lavori, incentrati specialmentesulla vita monastica femminile,potranno scaturire indicazioni utili a quanti,monaci e monache, “cercano Dio”, realizzandoquesta loro vocazione per il bene ditutta la Chiesa. Anche recentemente (cfr Discorsoal mondo della cultura, Parigi, 12 settembre2008) ho voluto evidenziarel’esemplarità della vita monastica nella storia,sottolineando come il suo scopo siasemplice ed insieme essenziale: quaerereDeum, cercare Dio e cercarlo attraverso GesùCristo che lo ha rivelato (cfr Gv 1,18),cercarlo fissando lo sguardo sulle realtà invisibiliche sono eterne (cfr 2Cor 4,18), nell’attesadella manifestazione gloriosa delSalvatore (cfr Tt 2,13).Christo omnino nihil praeponere (cfr RB72,11; Agostino, Enarr. in Ps. 29,9; Cipriano,Ad Fort 4). Questa espressione, che laRegola di san Benedetto riprende dalla tradizioneprecedente, esprime bene il tesoroprezioso della vita monastica praticata finoad oggi sia nell’occidente che nell’orientecristiano. E’ un invito pressante a plasmarela vita monastica fino a renderla memoriaevangelica della Chiesa e, quando è autenticamentevissuta, “esemplarità di vita battesimale”(cfr Giovanni Paolo II, Orientalelumen 9). In virtù del primato assoluto riservatoa Cristo, i monasteri sono chiamatia essere luoghi in cui si fa spazio alla celebrazionedella gloria di Dio, si adora e sicanta la misteriosa ma reale presenza divinanel mondo, si cerca di vivere il comandamentonuovo dell’amore e del servizio reciproco,preparando così la finale “manifestazionedei figli di Dio” (Rm 8,19). Quando imonaci vivono il Vangelo in modo radicale,quando coloro che sono dediti alla vita integralmentecontemplativa coltivano inprofondità l’unione sponsale con Cristo, sucui si è ampiamente soffermata l’Istruzionedi codesta Congregazione “Verbi Sponsa”(13.V.1999), il monachesimo può costituire


392 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3per tutte le forme di vita religiosa e di consacrazioneuna memoria di ciò che è essenzialee ha il primato in ogni vita battesimale:cercare Cristo e nulla anteporre al suoamore.La via additata da Dio per questa ricercae per questo amore è la sua stessa Parola,che nei libri delle Sacre Scritture si offrecon dovizia alla riflessione degli uomini.Desiderio di Dio e amore per la sua Parolasi alimentano pertanto reciprocamente e generanonella vita monastica l’esigenza insopprimibiledell’opus Dei, dello studiumorationis e della lectio divina, che è ascoltodella Parola di Dio, accompagnata dallegrandi voci della tradizione dei Padri e deiSanti, e poi preghiera orientata e sostenutada questa Parola. La recente Assemblea generaledel Sinodo dei Vescovi, celebrata aRoma il mese scorso sul tema: La Parola diDio nella vita e nella missione della Chiesa,rinnovando l’appello a tutti i cristiani aradicare la loro esistenza nell’ascolto dellaParola di Dio contenuta nelle Sacre Scritture,ha invitato specialmente le comunità religiosee ogni uomo e donna consacrati a faredella Parola di Dio il cibo quotidiano, inparticolare attraverso la pratica della lectiodivina (cfr Elenchus praepositionum n. 4).Cari fratelli e sorelle, chi entra in monasterovi cerca un’oasi spirituale dove apprenderea vivere da veri discepoli di Gesùin serena e perseverante comunione fraterna,accogliendo pure eventuali ospiti comeCristo stesso (cfr RB 53,1). È questa la testimonianzache la Chiesa chiede al monachesimoanche in questo nostro tempo. InvochiamoMaria, la Madre del Signore, la“donna dell’ascolto”, che nulla antepose all’amoredel Figlio di Dio da lei nato, perchéaiuti le comunità di vita consacrata e specialmentequelle monastiche ed essere fedelialla loro vocazione e missione. Possano imonasteri essere sempre più oasi di vitaascetica, dove si avverte il fascino dell’unionesponsale con Cristo e dove la sceltadell’Assoluto di Dio è avvolta da un costanteclima di silenzio e di contemplazione.Mentre per questo assicuro la mia preghiera,di cuore imparto la Benedizione Apostolicaa tutti voi che partecipate alla Plenaria,a quanti operano nel vostro Dicastero e aimembri dei vari Istituti di vita consacrata,specialmente a quelli di vita integralmentecontemplativa. Il Signore effonda su ciascunol’abbondanza delle sue consolazioni.BENEDETTO XVI[L’Osservatore Romano, 21 novembre 2008, p. 1]


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS1. Homilía en la conclusión del 2º Encuentrocon los Responsables de losVicariatos, Prefecturas y PelaturasRoma, 06.09.2008EL ESPÍRITU DEL SEÑORESTÁ SOBRE MI...Estimados hermanos:¡El Señor os dé la paz!Hemos llegado al final de este II Encuentrodel Ministro y el Definitorio General conlos Responsables de los Vicariatos, Prefecturasy Prelaturas que la Santa Sede ha confiadoa nuestra Orden. Han sido días de profundacomunión y de serena reflexión entre nosotros.Por esto, damos gracias al Señor.Junto a este agradecimiento a Aquel delque viene el bien, todo el bien, vaya tambiénmi agradecimiento a todos vosotros,estimados hermanos Obispos y Ministrospor vuestra presencia en este II Encuentro.Gratitud particular, a vosotros y a todos loshermanos que trabajan es estas jurisdicciones,por el valioso servicio que hacéis a favorde la “iglesia pobre” de medios y personas,pero rica de valores evangélicos. Lavuestra, queridos hermanos, es una verdaderamisión; los lugares en los que trabajáisson verdaderos territorios misioneros de laOrden, porque son “claustros olvidados” ylugares de frontera y marginalidad. Llamadosa ser menores entre los menores de latierra, no podemos sino considerar los Vicariatos,Prefecturas y Prelaturas, comoverdaderos lugares de misión para nosotroslos franciscanos.El Evangelio, que se ha proclamado, noscoloca dentro de la perspectiva de la misión:“El Espíritu del Señor está sobre mí,porque me ha ungido para anunciar a lospobres la Buena Nueva, me ha enviado aproclamar la liberación a los cautivos y lavista a los ciegos, para dar la libertad a losoprimidos y proclamar un año de gracia delSeñor” (Lc 4,18).Señalemos algunas particularidades deltexto proclamado:– Con respecto a Juan el Bautista, Jesús nopermanece en el desierto, sino que vuelveentre los que él mismo había salido:gente identificada como pobre, prisionera,ciega y oprimida; y que tienen necesidadde liberación, de volver a ver..., tienenecesidad de la Buena Noticia que es Jesúsmismo. Éstos serán los destinatariosprivilegiados de la predicación de Jesús.– Otra cosa interesante: Jesús no vuelve asu ciudad por propia iniciativa, sino impulsadopor la fuerza del Espíritu (cf. Lc4, 14). Una fuerza que hará que su autoridadsea totalmente distinta a la de losfariseos y escribas.– Posteriormente, Jesús se manifiesta comoAquel que da cumplimiento a las Escrituras.Él no explica sólo las Escrituras, estolo hacía también los doctores de la ley, sinoque las actualiza. No la adapta sólo a laexigencias de su tiempo, como hacíantantos maestros de entonces o de hoy, sinoque la hace actual, esto es: traduce enacción aquello que la Palabra dice.– Finalmente notamos que esta palabra enel Evangelio de Lucas viene anunciadaen la sinagoga (al pueblo elegido), por lascalles (misión itinerante) y en las casas (ala Iglesia naciente). Con esto, el tercerevangelista quiere decir que la Palabradebe alcanzar al hombre en cualquier circunstanciaen la que se encuentre.Desde aquí encontramos, queridos hermanos,sugerencias bien precisas para nuestramisión-evangelización. Antes que nadacon respecto a los destinatarios privilegiadosde nuestra misión y evangelización. Estosson, como en el caso de Jesús, los pobres,los afligidos, los prisioneros, los ciegos,esto es: todos aquellos que tienennecesidad de una palabra de ánimo, de es-


394AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3peranza, que ilumine su vida y les dé sentido.Y de aquí una primera exigencia: en lascircunstancias concretas que vivimos, nostoca a nosotros, guiados por el Espíritu Santo,de la mano de la Palabra, y atentos a lossignos de los tiempos y de los lugares, discernirlos rostros concretos de las personasnecesitadas de la luz del Evangelio. ElEvangelio, destinado a todos sin excepciónninguna, encuentra en los leprosos de todotiempo, también del nuestro, sus destinatariosprivilegiados. Ellos son los rostros crucificadosde Cristo crucificado, los verdaderoshambrientos de justicia, de liberación,de redención, de Evangelio.Esta misión supera nuestras fuerzas. Peroaquello que humanamente es imposible,no lo es si nos dejamos mover por la fuerzadel Espíritu. Es la apertura incondicional alEspíritu la que nos posibilita ir entre los pobresy los últimos y que, como en la vida deFrancisco, hará que aquello que nos parezcaamargo se transforme en dulzura del alma(cf. Test 2). Es el Espíritu del Señor elque nos dará la “parresia”, uno de los sietedones, la fuerza y el coraje, para ser sus testigoshasta los confines de la tierra, particularmenteentre los últimos. De esta forma, irentre ellos no será una simple opción sociológica,por importante que ésta sea, sino unaverdadera opción evangélica, que es la queda sentido pleno a nuestra vida y misión. Enotras palabras, no somos nosotros los quehemos escogido ir entre los pobres y los excluidos,sino que es el Espíritu del Señor elque nos empuja a ir entre ellos. Es el Espírituel que pone en armonía a nuestros corazonescon el corazón de Cristo y nos impulsaa amar a la humanidad como él la amó,cuando se puso a lavar los pies a sus discípulos,y sobre todo, cuando entregó su vidapor nuestra salvación. Es el Espíritu el quese hace el encontradizo con nosotros y noslleva a opciones que serían imposibles paranuestra humana fragilidad y por nuestrosmiedos. Es Él el que nos da la fuerza parahacer estas opciones.Pero, ¿dónde ir? Como Jesús, tambiénnosotros debemos ir donde se encuentra elhombre. El que se abre al Espíritu que sopladonde quiere y cuando quiere, el Espíritumismo lo conducirá fuera de sí mismo y alencuentro con el otro, sea cristiano o no. Unfranciscano es siempre uno que atraviesacualquier frontera para anunciar la BuenaNoticia como Jesús: en las iglesias, en lasplazas y por las calles, y en las casas. Loque cuenta es el hombre.Finalmente, en Jesús se cumplen las Escrituras,como se cumplen en todos aquellosque escuchan la Palabra con corazóndócil y libre. La escucha de la Palabra, laobediencia a la Palabra, no hace contemporáneosde la misma Palabra. La escucha dela Palabra, la obediencia a la Palabra, nosofrecen la posibilidad de ser “lugares” enlos que la Palabra encuentra su cumplimiento.La escucha de la Palabra, la obedienciaa la Palabra, no hace contemporáneosdel “hoy” de Dios, y, en este modo,nos convierte en personas con autoridad paraanunciar la Buena Noticia. Sólo el discípulopuede ser misionero. Cada uno de nosotrosestá llamado a dar un “hoy” al textoantiguo, recordando que nuestra capacidadpara ser profetas está estrechamente unida ala escucha de la Palabra, a la obediencia a laPalabra, a la “sumisión” a la Palabra. Si somosllamados a ser profetas (y esta es nuestravocación y misión en la iglesia y en elmundo), nos debemos recordar a nosotrosmismos que profeta no es, solamente, aquelque hace signos, sino, sobre todo, aquel quellega a ser él mismo signo. Obedientes a laPalabra, somos llamados a ser signos. Y enla escucha de la Palabra será ella misma laque nos indicará las prioridades bien precisasen nuestra vida y misión. Estamos llamadosa ser mendicantes de sentido de lamano de la Palabra. Y así, la sed saciada enlas fuentes de la Palabra, serán mensaje, comoen el caso de la Samaritana. Volvamos,estimados hermanos, al Evangelio y nuestravida tendrá la poesía, la belleza y el encantode los orígenes... Liberemos al Evangelioy el Evangelio nos liberará a nosotros.Hermanos:– Movidos por el Espíritu, como Jesús,vayamos hermanos entre los hombres ylas mujeres de hoy, anunciándoles, conla vida y la palabra, la Buena Noticiaque es liberación para cuantos sufren to-


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS 395do tipo de esclavitud, luz que permaneceen la oscuridad, vida para quien estámuerto.– De la mano de la Palabra vayamos alespacioso claustro del mundo, como menoresentre los menores de la tierra, yalargando el espacio de nuestra tienda(cf. Is 54,2), hagamos nuestras las alegríasy tristezas de los más pobres y decuantos sufren.– Acogiendo al Espíritu, que nos empuja a“nacer de nuevo” (Jn 3,3), con la voluntadde no domesticar las palabras proféticasdel Evangelio para adaptarla a unestilo cómodo de vida, hagamos brotaruna nueva época cimentada sobre la justicia,el amor y la paz.– Volviendo a lo esencial de nuestra espiritualidadfranciscana nutramos desdedentro, con la oferta liberadora del Evangelio,a este mundo fragmentado, desigualy hambriento de sentido, como hicieronen su tiempo Francisco y Clara.– Mantengámonos siempre en camino,porque es en el camino como mejor podremoscomprender nuestra vocación ylas exigencias de nuestra misión, recordandoque nada nos pertenece, todo esun bien recibido, llamado a ser compartidoy restituido. Esto nos llevará a donarla Buena Noticia y entregarnos a losotros gratuitamente.– Conscientes de encontrarnos inmersosen un cambio de época, volvamos alcentro de nuestra misión –viviendo laprioridad del espíritu de oración y devoción,la comunión de vida en fraternidad,y la minoridad, pobreza y solidaridad-,en discernimiento constante sobre nuestravida y misión, tengamos el coraje deiniciar caminos inéditos de presencia ytestimonio.Pongámonos en camino, hermanos, yque el Señor esté siempre con nosotros; queMaría, madre y maestra de todo discípulo ymisionero nos acompañe por los caminosdel mundo.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro general2. Omelia nella veglia di preghiera con igiovaniSantuario della Verna, 16.09.2008L’AMORE SIA LA VOSTRAPIÙ GRANDE RICCHEZZACari giovani,è per me una gioia ritrovarci anche quest’annoa vegliare e pregare insieme, mentrecelebriamo il grande dono dell’impressionedelle stigmate, che il nostro fratello Francesco,ricevette su questo santo monte dellaVerna ottocento anni fa. Mi chiedevo, duranteil viaggio verso la Verna, come mai la polveredei secoli non ha sepolto il ricordo diquesto avvenimento, così come, invece, neha cancellati tanti altri. Perché a otto secoli didistanza veniamo ancora in questo luogo?Cosa, o meglio, chi veniamo a cercare?La risposta a questa domanda, ancorauna volta, ci aiuta a trovarla proprio sanFrancesco. Come ci raccontano i suoi primibiografi, il Santo alternava periodi in cuicon i suoi fratelli annunciava il Vangelo eserviva i più poveri, a periodi di assolutoisolamento durante i quali si ritirava in luoghisolitari per dedicarsi solo a Dio. Fin daiprimi tempi della sua conversione si inoltravanelle selve, andava sulle isole deserte,amava le chiese abbandonate, scalava imonti, per cercare nella solitudine la compagniadi Dio. È in questi luoghi lontani dalchiasso della vita di tutti i giorni – come ciracconta san Bonaventura – che Francescorientrava in se stesso come in un santuario,e lì si incontrava con Dio, mettendosi a nudodi fronte a Lui, supplicandolo come unPadre, dialogando con Lui, come conl’Amico più caro. In questo santuario interioreFrancesco gemeva per i peccatori,piangeva per la passione di Cristo ed era talmentericolmo di beatitudine da alzarsi conil corpo da terra. Ma era soprattutto in questimomenti che Dio si faceva conoscere alcuore di Francesco, svelandogli i suoi misteri(cf. LegM 10,4).Se siamo qui questa notte, cari fratelli esorelle, è per questo stesso desiderio di Dioche ciascuno di noi porta nel profondo delsuo cuore. Come Francesco, anche noi, vo-


396 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3gliamo incontrarci con Lui, vogliamo che sifaccia vicino al nostro cuore, desideriamoentrare in quella stessa intimità che Francescocontinuamente ricercava. È lo stesso SpiritoSanto, che vive in noi, a spingerci a questoincontro, è Lui che ci anima ad andare alPadre e che, con gemiti inesprimibili, continuamenteintercede per noi.Allora, in questanotte, facciamo silenzio, fuori e dentro dinoi, e ascoltiamo questa voce che è in noi eci chiama, come un tempo chiamò Abramo,verso la nostra vera dimora, la nostra terra, lanostra origine: il nostro Signore e Creatore.Conosceremo, allora, anche noi, comeFrancesco qui alla Verna, i misteri di Dio:l’ampiezza dei suoi benefici, l’estensionedelle sue promesse, la sublimità della suamaestà e la profondità dei suoi giudizi (cf.Pater 3). Qui Francesco si è così profondamenteunito a Dio, da ricevere nella sua carnegli stessi segni dell’amore di Dio perl’umanità, quelle sante piaghe che ci hannoresi nuovamente suoi figli. Francesco è statototalmente sopraffatto da questo amore e,come racconta Tommaso da Celano: «erainvaso da viva gioia e sovrabbondante letiziaper lo sguardo bellissimo e dolce con ilquale il Serafino lo guardava, di una bellezzainimmaginabile; ma era contemporaneamenteatterrito nel vederlo confitto in crocenell’acerbo dolore della passione» (1Cel94). Come Francesco lasciamoci catturaredallo sguardo traboccante d’amore che Dioci rivolge e lasciamo che il nostro cuore sistrugga, perché ci ha amati a tal punto, daaccogliere per noi una così grande sofferenza.Questo è il mistero che Dio ha rivelato econtinua a rivelarci: il suo amore senza confiniper l’uomo, che in Gesù Cristo si è incarnato,ha patito ed è stato glorificato. Lasciamociafferrare e plasmare da questoamore. Frate Francesco seguì le orme delSignore nostro Gesù Cristo e lo imitò in tuttofino al punto di meritare di somigliare alui anche nella carne, portando il sigillo dellestigmate nella carne ed essere per questochiamato alter Christus. Chiediamo a lui, inquesta veglia, di essere nostra guida nelviaggio all’incontro con il Signore Gesù.Allora anche il nostro cuore sarà trasformato.Quando scenderemo da questo santomonte, anche se nella nostra carne non cisaranno i segni della passione, avremo certamenteimparato un po’ di più ad amarci ea stimarci con affetto fraterno, a rallegrarcicon quelli che sono nella gioia e a piangerecon chi è nel pianto. Sapremo essere un po’più lieti nella speranza, forti nella tribolazione,perseveranti nella preghiera e sollecitiverso le necessità dei fratelli. In una parolaconosceremo un po’ di più cosa vuoldire amare con sincerità (cf. Rom 12,9-13).Cari ragazzi e ragazze, portate questoamore là dove vivete, in famiglia, al lavoro oa scuola, tra gli amici. Portatelo con semplicitàe sia questa la vostra più grande ricchezza.Il mondo ha sete di questo amore. Donatelocon abbondanza e con l’entusiasmo dicui voi giovani siete capaci. Non renderetepiù bella solo la vita di coloro ai qualil’offrite, ma anche la vostra troverà un sensopiù pieno. Certo, ci saranno dei giorni in cuipotrà sembrarvi che questa via è difficile, daperdenti, che chi vuole avere successo deveservirsi di altri mezzi. Come ricordava ilSanto Padre nell’Angelus, a chiusura dellaGiornata Mondiale della Gioventù, le fiabeterminano con la frase “e da quel giorno visserotutti felici e contenti”. Sappiamo beneche nella vita reale non è così. In quei giorniricordatevi di tornare, anche solo con la mentee con il cuore, su questo monte per ritrovarela verità di questo incontro, per prenderenuova forza e ripartire da qui con audaciasulla strada che avete intrapreso, perché forteè Colui nel quale avete riposto la vostra fiduciae la vostra speranza.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CRABALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale3. Omelia nella festa delle Stimmate disan FrancescoSantuario della Verna, 17.09.2008PORTO LE STIMMATEDI GESÙ NEL MIO CORPO«Io porto le Stimmate di Gesù nel miocorpo». Questa espressione dell’Apostoloci introduce nel mistero che ha segnato in


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS397modo singolare l’esperienza di Francesco:un evento-mistero che si è compiuto su questomonte della Verna e che noi volentieri,con commozione e devozione, ricordiamo ecelebriamo.Il Mistero celebrato non è nuovo. È quellodi Cristo che per amore ha dato se stessoper noi nella sua passione, morte e risurrezione.Nuovo invece è l’approccio, l’evento,che ci introduce in questo mistero diamore sofferto e smisurato: le Stimmate disan Francesco. L’esperienza ineffabile eunica delle Stimmate, avvenuta due anniprima della morte, rappresenta per Francescoil culmine del suo cammino spiritualeed evangelico, un cammino che lo ha portatoad immedesimarsi perfettamente conCristo. Lo attesta Chiara quando dice: ilbeatissimo padre nostro Francesco, di lui[Cristo] vero amante e imitatore (TestsC 5).In questo senso, «il sigillo di Cristo» impressonel suo corpo è continuità e conseguenzadel vissuto di Francesco. Egli infatti,con i segni della Passione, penetra ancorpiù profondamente i misteri dell’«Amorenon amato», ne sperimenta la misericordia,la bontà, la dolcezza, ci racconta i tratti piùintimi con cui il Signore si è fatto conoscerea lui personalmente: «Tu sei mansuetudine,Tu sei bellezza, Tu sei sicurezza, …»(LodAl). Così si esprime nelle Lodi di DioAltissimo, composte proprio qui alla Verna.Le Stimate in Francesco sono dunquecontinuità del suo processo spirituale di veroamante e imitatore di Cristo, ma sono ancheuna originale novità nella sua ascesi. LeStimmate ci mettono in stretto contatto conil suo corpo. Infatti i segni della Passione siimprimono nella carne viva di Francesco eil sigillo del Dio vivente segna quel corpogià tormentato recandogli sofferenza, unasofferenza che è amore: un amore sofferto,appunto, un amore a caro prezzo!Francesco, dopo essersi lasciato lavorareinteriormente dall’Artefice di ogni perfezione,qui alla Verna desidera provare ciò cheCristo Gesù ha provato mentre per amoredava la sua vita per l’umanità (FiorCons 3).Non chiede un racconto, non chiede spiegazioni,non chiede nemmeno di capire, ma diprovare! Francesco vuole provare. E la ri-sposta che riceve dal Signore è un’esperienzaunica. Francesco prova, sente, vive ciòche Cristo ha provato. Non gli basta l’animoe le emozioni, non gli basta il cuore e il sentimento,non gli basta neppure la mente el’intelletto, ci vuole anche il corpo! Tutto diFrancesco, spirito e carne, animo e corpo,anche il suo fisico viene avvolto dal misteroineffabile dell’amore di Cristo, l’amore provatonella sua Passione e Morte in croce.Davanti al lebbroso Francesco aveva conosciutoil Cristo a partire dal suo vedere,da un suo sguardo rinnovato: ciò che primaalla sola vista gli dava ripugnanza poi si trasformain dolcezza.A S. Damiano Francesco conosce personalmenteil Cristo ascoltando, nell’udire leparole del Crocifisso che gli parla.Alla Verna Francesco chiede di conoscereCristo in un modo nuovo, non più vedendo,toccando, ascoltando…, bensì provando:«ch’io senta nel cuore mio, quanto è possibile,quello eccessivo amore del quale tu, Figliuolodi Dio, eri acceso a sostenere volentieritanta passione per noi peccatori» (Ib. ).Le Stimmate, dunque, sono la conoscenzaintima e profonda che immedesima aCristo per conoscere in modo unico, insuperabile:provando; provando ciò che Cristoha provato. Per questa conoscenza nonbasta la mente, il cuore, l’anima…, ci vuoletutta la persona: anche il corpo.Molto, tantissimo conosciamo di Francescoattraverso i suoi scritti, le sue biografiee una quantità smisurata di produzioneletteraria e artistica. Ma ciò che conosciamodi Francesco attraverso l’esperienza singolaredelle Stimmate, nessun scritto o artistao poeta lo potrà trasmettere. Solo un approccioall’intima relazione di Francescocol suo Signore – relazione tuttora custoditain questo luogo santo –, ci consente dibalbettare qualcosa. Francesco stesso qui, aproposito dell’impressione delle sacreStimmate, ci attesta l’insufficienza delle parolee della comunicazione verbale; infattial Signore confida il desiderio di una condivisionepiù profonda.«Forte come la morte è l’amore!» (Ct8,5) Nel mistero delle Stimmate Cristo trasmettela forza irresistibile del suo amore,


398 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3attraverso i segni della morte. Queste ferite,segni della morte, per la potente forza dell’amorediventano segni invincibili di vita. EFrancesco ha il privilegio di prendere partedi un mistero tanto grande e sublime. Vediamoallora che in Francesco, l’infinitamentepiccolo, si attua il desiderio di Dio Padre che«ha rivelato le cose grandi ai piccoli e le hafatte conoscere ai semplici».Nel Vangelo oggi proclamato, Gesùesorta: «chi vuol venire dietro a me, prendala sua croce e mi segua» (Lc 9,23). GuardandoFrancesco, noi oggi vediamo chiaramentela croce accolta da Francesco per seguireGesù. In quella croce scolpita nellacarne di Francesco, noi contempliamo ilcompimento e la perfezione della sequela:seguire Cristo è certamente un percorsoverso l’amore, ma è sempre e anzitutto uncammino da fare per amore!Da questi tratti della Parola di Dio comprendiamoche l’evento custodito in questoluogo non ci lascia spettatori ed estranei,ma ci riguarda e ci coinvolge. Ci riguardacome discepoli di Cristo. Ci coinvolge conla grazia di un mistero d’amore che non si èesaurita. Francesco ancora si fa tramite diquesta grazia per conquistarci al bene, percondurci a Cristo, per farci innamorare.Per queste ragioni, la festa odierna riempieil nostro animo di commozione e digioia; ma anche ci fa sentire d’aver ancorabisogno di Francesco. Sì, fratello Francesco,abbiamo ancora bisogno di te. Il mondoha bisogno di te!Abbiamo bisogno di te, di te che insegniche non c’è sapienza, che non può esserciconoscenza di Dio e delle cose di Dio, senzauna relazione personale con Cristo.Abbiamo bisogno di te che hai credutonell’amore, per vincere i segni di morte presentinel mondo: ai tuoi tempi come oggi.Abbiamo bisogno di te, per riscoprire ladignità e la grandezza del nostro corpo,corpo immagine di Dio, corpo assunto daCristo, corpo crocifisso per dare vita, vitaeterna.Abbiamo bisogno di te, discepolo fedele,tu «il primo dopo l’unico», per confermareogni giorno il nostro sì a seguire Gesù,povero e umile, e a seguirlo per amore.Abbiamo bisogno di te, fratello Francesco,Stimmatizzato della Verna, per portaretra gli uomini d’oggi segni credibili dell’amorecrocifisso, dell’amore non amato, dell’amoreche a tutti si dona, dell’amore checonverte, che rigenera, che trasforma.Abbiamo bisogno di te, per riportare inogni creatura il senso dell’esistenza e ritrovarela vocazione di esser lode al Creatore.Abbiamo bisogno di te, frate Francesco,«quale icona di Gesù crocifisso», poiché,come te, abbiamo bisogno di amore, abbiamobisogno di Cristo.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale4. Lettera del Ministro e del Definitoriogenerale per la Festa di san Francesco2008IL SIGNORE DETTE A ME ...Cari Fratelli,quest’anno vi raggiungiamo nella memoriadel Transito del nostro padre e fratellosan Francesco, rileggendo con voi il Testamento,compendio della sua vita e vocazioneevangelica.In questo testo S. Francesco ripercorre lasua esistenza alla luce dell’iniziativa dell’Altissimo.Vi riconosciamo la forma carismaticadel nostro cammino personale e comunitariodi sequela da vivere oggi, nel confrontovitale e critico con il nostro tempo.In questa lettera, l’ultima del nostro serviziodi Definitorio generale, concludiamoil cammino che ci ha fatto ripercorrere lepriorità dell’Ordine con la formazione permanentee iniziale del Frate Minore, discepoloche segue i passi del suo Signore eMaestro, sedotto dalla sua persona e dallasua parola. È il percorso continuo di formazioneche ci riguarda tutti nelle diverse età esituazioni di vita, come è richiamato dalnuovo Documento sulla Formazione Permanente,appena promulgato. È evidentel’importanza vitale di questo ambito per ilnostro presente e, quindi, per il futuro dellanostra vita.


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS399Aspiriamo a ravvivare nel nostro tempoil fascino che la persona di Gesù Cristo e lavita di Francesco e dei Frati hanno esercitatosu noi tutti. Senza quest’attrazioneprofonda, che muove e educa i nostri desideri,oggi così mutevoli, siamo consapevoliche non c’è proposta valida di formazione.Senza la custodia quotidiana dell’amiciziapersonale con il Signore, ogni percorsoformativo cadrà nell’abitudine e nella disillusione.Ripercorriamo allora insieme i tratti chetroviamo nel Testamento.Il Signore dette a me, frate Francesco,d’incominciare a fare penitenzaSan Francesco ci racconta la storia di unamore di predilezione che lo ha sedotto e affascinato:prima d’ogni suo progetto c’èstato un evento inatteso e sorprendente, cheha rimesso in gioco la sua vita. La sua e lanostra vocazione affonda le radici nel misterodi un amore che ci precede e ci accompagna,tanto da conquistarci e commuoverciancora, fin dentro quell’opacitàche il susseguirsi dei giorni, non sempre facilie lineari, ha creato in noi.È da quest’evento che si accende uncammino di conversione, dove al primo postonon c’è tanto il nostro sforzo, quanto ildesiderio che Dio stesso ha di incontrarci edi amarci. La conversione parte dalla scopertadi Dio come l’Abba, amante e prossimoalla vita d’ogni sua creatura. Francescoannuncia il volto di tenerezza “materna” delPadre di Gesù: allora diventa possibileguardare alla formazione come ad un camminodi conversione, fin dall’inizio della vitafrancescana. Avvertiamo l’urgenza diproporre il tempo della formazione inizialecome quello dell’iniziazione, graduale e altempo stesso esigente, ad una vita convertita.Il “fare penitenza” di Francesco inauguraun’esistenza che è risposta alla misericordiadel Padre. Crediamo che sia ancorapossibile iniziare chi bussa alla nostra portaa questa risposta totale, così come proporlacon audacia e anche con fermezza ai Fratelliche si trovano nelle diverse età della vitae nelle varie situazioni sociali e culturali, incui vivono.Questa risposta si alimenta attraverso lospirito della santa orazione e devozione, permezzo del quale possiamo avere il nostrocuore rivolto al Signore e gli occhi benaperti sul mondo e sulla sofferenza ingiustadi gran parte dell’umanità.Il Signore stesso mi condusse tra i lebbrosied io usai con essi misericordiaLa conversione è frutto dell’iniziativa diDio, che ci raggiunge attraverso l’incontrocon l’altro, non temuto più come nemicoma scoperto come prossimo. Non è casualela scelta di san Francesco di formare i primiFrati nei lebbrosari. Voleva infatti far sperimentare,quasi gustare, quel travaglio chelui stesso aveva vissuto tra dolce e amaro.Egli non fu forse sedotto nel momento stessoin cui provava ripugnanza, aprendosi intal modo all’incontro nuovo con il SignoreGesù, che si identifica misteriosamente conil povero, il reietto, il lebbroso?Ripetiamo spesso che la nostra propostaformativa è troppo teorica e che il luogodella nostra formazione è il mondo reale ela Fraternità. Domandiamoci allora quantosiamo vicini, anche con scelte e modalitàdiverse, ai poveri del nostro tempo che sonofrutto spesso della violenza di una globalizzazionee del suo mercato omologante. Siamodisposti a camminare con loro e a viverecome loro da minori? I nostri percorsiformativi invece costituiscono spesso unprivilegio e una condizione che rischia diallontanarci dalla vita reale di molti nostricontemporanei. Dovremmo interrogarci seci riconosciamo in una formazione che noncomprenda scelte coraggiose che rendono inostri itinerari formativi più vicini ai lebbrosidel nostro tempo. Possiamo formareal chiuso d’ambienti protetti, nei quali i piùpiccoli hanno timore di entrare?Il Signore mi dette grande fede nellechiese e nei sacerdotiIl cammino della conversione di sanFrancesco ci mostra che si diventa discepolicamminando in quella comunità più grandedi discepoli che è la Chiesa. Immerso nelmistero vivente del popolo di Dio peregrinantenel tempo, Corpo di Cristo e Casa di


400 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Dio, il Poverello ha incontrato il SignoreGesù nei lebbrosi, nel Vangelo, nei fratelli enel creato.Riconosciamo che la nostra formazionenon può che essere attenta alla vita e al camminodella Chiesa, che per noi si fa presentenella concretezza delle tante Chiese localinelle quali viviamo e annunciamo il Vangelo.Il Frate Minore cresce nella suavocazione e missione nella Chiesa, con laChiesa e a servizio della sua missione. Cisembra importante ricordarcelo alla vigiliadegli 800 anni dell’accoglienza da parte delSignor Papa del progetto evangelico di sanFrancesco e dei suoi Frati.Formarci nella comunione della Chiesasignifica per noi approfondire l’ascolto dellaParola di Dio, che Francesco onorava eraccoglieva ovunque. Siamo chiamati ad annunciareil Vangelo ascoltato anche attraversouna solida formazione intellettuale, peruna missione sempre più aperta all’incontroe al dialogo con il mondo d’oggi. L’ascoltodella Parola culmina nella celebrazione deisegni sacramentali, nei quali lo stesso Signorerisorto si rende presente alla sua Chiesae agisce per la salvezza del mondo.Il Signore mi donò dei fratelliSan Francesco avrebbe potuto vivere ilVangelo senza il dono dei suoi fratelli, discepolicon lui dell’unico Maestro? Il donodei fratelli non è marginale o strumentale aquello della vocazione evangelica, ma gliappartiene intimamente. La nostra Fraternitàsi rivela così come uno spazio teologale,nel quale la presenza e l’azione del Signorediventano trasparenti nella qualitàdelle nostre relazioni reciproche, dell’aperturaagli altri e dell’essere soggetti a tutti.I nostri itinerari formativi tengono contodella particolare cura che la nostra Fraternitàoggi ci chiede? Non possiamo formareper vivere la nostra vocazione come monadi.Per questo ci viene incontro anche lostrumento del progetto di vita ai suoi vari livelli:personale, locale e provinciale. Èsempre più urgente, a partire dalla formazioneiniziale, accompagnare i Fratelli inpercorsi di crescita e di guarigione, fino alleprofondità della storia di ciascuno, delsuo mondo affettivo e delle sue scelte. È altresìurgente accompagnare i Fratelli in analoghipercorsi di riconciliazione con se stessie di trasformazione, perché si possa vivereuna vita buona, bella e felice, annuncio eanticipazione del Regno di Dio. Questa è lastrada anche per una formazione permanentea vivere relazioni più umane e mature.Lo stesso Altissimo mi rivelò che dovevovivere secondo la forma del santo Vangelo.Ed io la feci scrivere con poche parolee con semplicità, e il signor Papame la confermòIn poche e scarne parole san Francescocondensa la sua intuizione evangelica, che loha folgorato e sedotto sino al punto di prendereforma in un proposito di vita da presentarealla Chiesa per essere vissuto pubblicamente.Non si tratta di un progetto privato,ma di una possibilità nella quale molti possonoriconoscere attuale per loro, qui ed ora,la chiamata di Dio a vivere il Vangelo in obbedienza,sine proprio e in castità.È ormai di fronte a noi la celebrazionedell’VIII centenario del gesto semplice diFrancesco di presentarsi al signor Papa echiedere l’approvazione della sua forma divita. Da allora moltissimi Fratelli si sono riconosciutiin essa e vi hanno trovato la viaper vivere da discepoli di Gesù in tempi diversi.La memoria di quel giorno e di tantestorie di sequela è viva per noi oggi, anzicontribuisce a disegnare i contorni del voltostesso della nostra Fraternità in questo tempocosì particolare e provocante per noi tutti.I nostri percorsi formativi vivono di questamemoria vivente, perché la vocazioneevangelica dei Frati Minori diventi possibileoggi, in un cambio d’epoca che ci chiededi vivere in una realtà in permanente mutamento.Il Vangelo non cambia, ma è altrettantovero che i tempi, i luoghi e le culturenon sono assolutamente indifferenti alla suaaccoglienza nella vita. Per questi motivi ilcompito della formazione ci appare oggicosì complesso e, al tempo stesso, entusiasmante.La celebrazione della grazia delle originipotrà sprigionare in noi grazia di futuro,se non sfuggiremo alla chiamata a restituire


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS401il dono della nostra vocazione non nel chiusodei nostri chiostri, spesso vuoti, ma nelchiostro più grande del mondo, l’unico cheveramente ci appartiene e nel quale dovremmosentirci a nostro agio.Il Signore mi rivelò che dicessimo questosaluto: «Il Signore ti dia la pace!»San Francesco ha riconosciuto comecuore della sua missione l’annuncio dellapace, che si identifica con Cristo: «Egli è lanostra pace!» (Ef 2,14). Si tratta veramentedel culmine del suo percorso vocazionale emissionario.In un mondo profondamente lacerato dadivisioni e tensioni d’ogni genere, crediamonell’utopia evangelica della Fraternità diminori, soprattutto attraverso i gesti d’ospitalitàreciproca e di perdono. Così potremocamminare nel nostro tempo e annunciare ilVangelo dalle nostre ferite e povertà, cheabbiamo iniziato a guarire in quel laboratoriodi speranza e di riconciliazione che puòessere la nostra vita fraterna.Anche noi: peccatori perdonati!Formarci alla pace significa imparare agestire i conflitti, ad assumere uno stile divita non violento, ad apprendere l’arte di undialogo franco e sereno, nel rispetto e nellastima reciproci. Ci formeremo insieme anchea diventare un lievito di riconciliazionenegli ambienti in cui viviamo, da veri artigianipazienti e appassionati della pace, anchenelle situazioni di stallo e d’impedimentoalla convivenza pacifica e al rispettodei diritti d’ogni uomo e soprattutto di tantipoveri.Cari Fratelli, vi consegniamo con fiduciaqueste parole, perché l’itinerario di conversionee di trasformazione, che san Francescoci racconta nella sua ultima volontà,possa essere un compagno di viaggio pernoi, che rendiamo grazie all’Altissimo peril dono della vocazione a vivere oggi comediscepoli di Gesù la vita dei Frati Minori.In particolare, vi chiediamo di accompagnarecon una preghiera insistente e fiduciosola preparazione e la celebrazione delprossimo Capitolo generale, perché sia untempo di grazia nel nostro cammino di conversionee di restituzione del dono ricevutodal Signore per il bene del mondo.I vostri Fratelli del Definitorio generale.Roma, 17 settembre 2008Festa delle Stigmate di san FrancescoFR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong> (Min. gen.)FR. FRANCESCO BRAVI, <strong>OFM</strong> (Vic. gen.)FR. AMARAL BERNARDO AMARAL, <strong>OFM</strong> (Def. gen.)FR. AMBROGIO NGUYEN VAN SI, <strong>OFM</strong> (Def. gen.)FR. FINIAN MCGINN, <strong>OFM</strong> (Def. gen.)FR. JAKAB VÁRNAI, <strong>OFM</strong> (Def. gen.)FR. MIGUEL J. VALLECILLO MARTÍN, <strong>OFM</strong> (Def. gen.)FR. ŠIME SAMAC, <strong>OFM</strong> (Def. gen.)FR. MARIO FAVRETTO, <strong>OFM</strong> (Def. gen.)FR. LUIS GERARDO CABRERA HERRERA, <strong>OFM</strong> (Def. gen.)FR. JUAN IGNACIO MURO ARÉCHIGA, <strong>OFM</strong> (Def. gen.)FR. ERNEST SIEKIERKA, <strong>OFM</strong> (Seg. gen.)Prot. 0991545. Discorso nell’incontro interreligiosonell’anniversario dello «spirito di Assisi»Bari, Basilica di san Nicola, 27.10.2008LO SPIRITO DI ASSISIUNA NUOVA SOBRIETÀPER ABITARE LA TERRAIl 27 ottobre 1986, in occasione dellagiornata mondiale di preghiera per la pace,si riunirono ad Assisi, per la prima voltanella storia e su invito del Papa GiovanniPaolo II, i rappresentanti delle diverse Chiese,delle comunità cristiane e delle grandireligioni del mondo per fare insieme ungiorno di digiuno e di preghiera per la pace.Non fu un caso la scelta della cornice diAssisi per tale incontro. La figura umile eallegra di San Francesco è servita da motivoispiratore, per il suo senso di fraternità universale,per la sua costante ricerca della pace,per il suo rifiuto assoluto della violenza.Questo avvenimento, nelle parole dellostesso Papa, “segnò l’inizio di un modonuovo di incontrarsi tra credenti di religionidiverse: non nella contrapposizione reciproca,e meno ancora nel mutuo disprezzo,ma nella ricerca di un dialogo costruttivonel quale, senza cadere nel relativismo nénel sincretismo, ciascuno si apra all’altro


402 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3con stima, avendo tutti coscienza che è Diola fonte della pace”.L’incontro non aveva la pretesa di essereuna specie di parlamento delle religioni, néuna trattativa tra di esse. Si incontrarono perpregare. Non in maniera sincretista, ma perpregare a partire dalla vicinanza che non riducedi una sola virgola l’identità di ciascunadelle tradizioni religiose. Pregare perunire religione e pace, e allontanare la tentazionedi utilizzare la religione come armada guerra. Lo stesso Papa spiegava così: “Ilfatto stesso che siamo venuti ad Assisi davarie parti del mondo è in se stesso un segnodi questo sentiero comune che l’umanità èchiamata a percorrere. Sia che impariamo acamminare assieme in pace e armonia, siache ci estraniamo a questa vicenda e roviniamonoi stessi e gli altri”.Lo stesso Giovanni Paolo II, a questo climadi dialogo e incontro che nacque, diedeil nome di “spirito di Assisi”. Spirito di avvicinamentoamichevole, rispettoso dei diversimondi religiosi, che pone in rilievoche la pace è il nocciolo delle grandi religionidel mondo.Fedele a questo spirito, il Papa tornò aconvocare per la seconda volta i rappresentantidelle Chiese cristiane e delle grandi religioniil 24 gennaio 2002, dopo i tragici avvenimentidell’11 settembre 2001 e pocoprima delle guerre in Afganistan ed Iraq.Anche noi francescani abbiamo volutomantenere questo spirito e, per questo, tuttigli anni continuiamo a celebrare questogiorno, perché continui ad essere un ammonimentocostante della nostra stessa ragioned’essere: fratelli e sorelle di tutti gli uominie le donne del mondo e di tutte le creature,fratelli e sorelle che costruiscono fraternitàdialogo e pace.La cura della “sorella madre terra”, responsabilitàcomuneErede di quel primo incontro del 1986 èquesto Incontro Interreligioso che stiamocelebrando oggi a Bari con il tema “Unanuova sobrietà per abitare la Terra”, che èl’argomento scelto dai Vescovi italiani perla III a Giornata per la salvaguardia del creatodel 2008 1 .A pochi mesi da quel primo incontro del1986 ad Assisi, i Ministri generali della FamigliaFrancescana pubblicarono, il 16aprile 1987, una lettera intitolata “NelloSpirito di Assisi” 2 diretta a tutta la famigliafrancescana, nella quale riflettevano sul significatodi quell’incontro, per noi francescani,e invitavano tutti noi, francescani efrancescane, ad essere veri testimoni di pacein qualsiasi luogo viviamo. In questa letterasi parlava di diversi aspetti che dobbiamotener presenti per poter portare al mondoil messaggio di pace di Dio:• la preghiera come strumento di pace; lavita fraterna come luogo di pace;• la necessità di porre al primo posto i benispirituali di fronte all’ansia di accumulazionee consumismo;• la necessità di annunciare la beatitudinedella povertà evangelica con il nostro stiledi vita;• la necessità non di un auto-emarginarsidalla storia, ma di guardare la realtà conocchi aperti e lucidi e con buon cuoreche ci porti alla difesa dei deboli, delladignità dei lavoratori, della difesa dellavita.Questa lettera dedicava anche un puntoalla “relazione con le creature” in cui parladell’esistenza di un campo in cui è urgentela necessità di collaborazione senza frontiere:la relazione con l’ambiente, la Terra, conquesta casa comune che è minacciata.“Davvero il pianeta è la casa che ci è donata,perché la abitiamo responsabilmente,custodendone la vivibilità anche per leprossime generazioni. È un dovere richiamatocon forza da Benedetto XVI nel Messaggioper la Giornata Mondiale per la Pace2008: “dobbiamo avere cura dell’ambiente:esso è stato affidato all’uomo perché lo custodiscae lo coltivi con libertà responsabile,avendo come criterio orientatore il benedi tutti” (n. 7). È un impegno che ci rimandaa San Francesco d’Assisi e alla lode dalui rivolta al Creatore per “sora nostra madreterra”, che tutti ci sostiene” 3 .Dicono i Vescovi italiani che “la Terra èminacciata da un degrado ambientale di vastaportata in cui l’eccessivo sfruttamento dirisorse anche fondamentali – a partire da


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS403quelle energetiche – si intreccia con varieforme di inquinamento. Spesso tali dinamichecolpiscono anzitutto i soggetti più disagiati,che sono meno in grado di difendersidalle loro conseguenze. Non è certo un casoche numerosi conflitti che agitano le diversearee del pianeta presentino – in misurapiù o meno grande – una componenteambientale” 4 .Sì, senza alcun dubbio la ricerca dellapace che Dio vuole per i suoi figlie e le suefiglie e per tutta la sua creazione esige datutti i credenti un senso di responsabilità edun impegno perché il nostro pianeta, cheDio ha posto nelle nostre mani, possa continuaread essere per tutti una casa ospitale,uno spazio di vita per le generazioni presentie future.Abbiamo qui, poi, un altro campo importantedi collaborazione tra le differentireligioni.Fraternizzare con tutte le creaturePermettetemi di esporre brevemente, inquesta tavola rotonda, i motivi che portanonoi francescani ad impegnarci nel rispetto,nella cura e difesa della “nostra sorella madreterra”.Francesco è e sarà sempre il fratelloFrancesco, e la sua esperienza ed il suo progettodi vita possiedono e possederannosempre un particolare potere di attrazione efascino a causa del suo ideale e della praticadella fraternità, che va incontro ai sognipiù profondi dell’uomo.Francesco crea intorno a se una fraternitànella quale poveri e ricchi, signori feudalie borghesi, chierici e laici sono e si sentonouguali, nel rifiuto di ogni forma di potere,nel servizio reciproco e nella comunioneprofonda che nasce dal rispetto delledifferenze, nell’affetto reciproco carico ditenerezza (come quella di una madre per isuoi figli). Una fraternità aperta, che vivenella comunione ecclesiale, una fraternitàdi fratelli inviati agli altri – senza armi di offesao di difesa – per renderli fratelli, mediantei propri gesti e l’annuncio del vangelodella pace e della riconciliazione; unafraternità di accoglienza; in definitiva, conuna frase delle attuali Costituzioni generali<strong>OFM</strong>, una fraternità che “cerca con tutti gliuomini quella comunione fraterna che (ifrati) coltivano tra di loro”.Una fraternità che arriva a tutte le creature.Francesco non solo vuole unire tutti gliuomini nella pace, ma vuole estendere questapace a tutta la creazione, riconciliandol’uomo con la natura. Il fraternizzare con lacreazione è un aspetto saliente nella biografiae nel messaggio di Francesco, come dimostranoi suoi scritti, particolarmente ilCantico delle Creature, ed i primi biografiche sono generosi nell’offrire testimonianzeconcrete della sua relazione fraterna congli esseri del creato, che egli chiama fratelli(cf. 1Cel 76; 81, 2Cel 165; LegP 14; SpP114; 118;...). Per Francesco tutte le creaturesono espressione dell’amore di Dio e attraversodi esse ascende al loro creatore.Oltre ad essere un aspetto saliente dellabiografia di Francesco quantitativamenteparlando, lo è anche qualitativamente, soprattuttose si pone in relazione con tutta laprecedente tradizione cristiana polarizzata,nella relazione con le cose, sia nel dominioproprio della genesi – «soggiogare e dominarela terra» – sia nel disprezzo ascetico edualista della stessa. “Quanti mistici, inebriatidal loro impulso interiore – scrive E.Leclerc – si sono posti al di sopra della creazionemateriale in un atteggiamento superbodi disprezzo, e hanno creduto di poteresaltare Dio proclamando l’insignificanzadelle cose! Francesco, al contrario, si avvicinaalle cose con umiltà, ammirazione edinfinito rispetto. Le trova belle, bellissime.La sua lode all’Altissimo è anche una lodedelle creature”.A partire dall’esperienza concreta diFrancesco di Assisi, e dall’ideale di fraternitàdel suo progetto di vita e di quello deisuoi fratelli, la protezione e la difesa dellanatura non sono certamente un aspetto secondarioe, tanto meno, banale dell’esserefrancescano. Nella loro lettera «Nello spiritodi Assisi» i Ministri generali della famigliafrancescana affermavano: “è doverosoche noi contribuiamo ad illuminare il rapportotra l’uomo e la natura secondo il disegnodi Dio ritrovato e proclamato da Francesco:uso e non appropriazione, rispetto e


404 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3non sfruttamento… è necessario, quindi,anche da parte nostra, il superamento diogni colpevole indifferenza; e appare nonsolo opportuna, ma necessaria, una collaborazionefattiva con le grandi organizzazioniche già operano in difesa dell’ambiente”.È indiscutibile che Francesco di Assisi,anche se è necessario farne una rilettura, hacertamente una sua parola da dire al riguardo,e con lui tutto il francescanesimo.Anchenei casi in cui la paura, per le conseguenzeche possono portare i danni, a volte irreparabili,prodotti nella natura, si manifesta anchenelle persone più sensibili all’argomento.La maggior parte delle volte mancanoprecise motivazioni ideali ed etiche dell’ecologia.Al di là della pura conservazionedell’ambiente, la nostra preoccupazione perla natura, oltre ad essere determinante, deveessere espressione di un’etica di riconciliazionee fraternità, di rispetto e comunionecon ogni creatura, di un’etica che condanniogni violenza, non solo quella dell’uomocontro l’uomo, perché la soluzione del problemadell’ecologia non risiede solo nell’ecologia,ma in un cambio radicale della relazionedell’uomo con se stesso, - perché primadella rottura dell’equilibrio ecologico harotto l’armonia dello spirito e delle relazioni– e in un cambio della sua concezione e relazionecon la natura, imparando a coniugarearmonicamente lo star-sopra, ed il progresso,con lo star-con.Una nuova sobrietà per abitare la TerraA partire dal nostro vivere la povertàevangelica e la preoccupazione per la natura,noi francescani dobbiamo promuovereun’etica dell’austerità e della sobrietà.In questo, da diverse istanze, cristiane enon cristiane, si riconosce a Francesco unavoce profetica che chiama ad invertire lamarcia della cultura e della società del consumo,presa nella rete del produrre per consumare,e del consumare di più per produrredi più, dell’usa e getta, della relazione con lecose a partire dal puro e semplice avere, dalpossesso, dalla creazione artificiale di bisogni,che fanno di esse l’oggetto sommo diogni desiderio, avendo creato uno stile di uomo,e una visione del mondo e della vita, nellaquale la felicità si fa consistere nella soddisfazioneimmediata dei bisogni, e la relazionecon gli altri, con l’altro e anche con sestesso, si cosifica, si mercanteggia a partiredal puro possesso e dominio.In una cultura del consumo non trovanoposto l’ascesi, la rinuncia, la proroga dellasoddisfazione dei bisogni, che sono semprestate difese dai grandi sistemi etici e religiosi,come cammino di libertà e liberazioneinteriore, di affermazione dei valori superioricome il donare ed il condividere, diesperienza della sovranità e sufficienza diDio, di riconciliazione con il limite di tuttociò che è umano. Nel linguaggio spiritualedella tradizione medievale, Francesco siesprime in questi termini parlando ai suoifratelli nella Regola: “vi ha fatto poveri dicose e ricchi di virtù” (Rnb 6) e “dove è povertàcon letizia, ivi non è cupidigia né avarizia”(Am 27,3).Un progetto di vita che voglia essere riconosciutocome francescano dovrà concedereun ampio spazio ad un’etica della sobrietà,a partire dalla lucida coscienza, tral’altro, che questa morale della moderazionepotrà correggere la deformazione spiritualedell’esigere il superfluo come dirittodell’esistenza. La sobrietà e la moderazionenell’uso e nelle aspirazioni abituali correggeràle forme abusive dell’avere e del consumare,in favore dell’essere e del condividere,poiché questa etica dell’austerità è,anche, una scommessa per la comunione ela solidarietà con chi ha una necessità o soffrel’ingiustizia e lo sfruttamento.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale1COMMISSIONE EPISCOPALE PER I PROBLEMI SOCIALI EDIL LAVORO, LA GIUSTIZIA E LA PACE e COMMISSIONEEPISCOPALE PER L’ECUMENISMO ED IL DIALOGO, Unanuova sobrietà, per abitare la Terra, III a Giornata perla salvaguardia del creato – 1° settembre 2008.2 Nello spirito di Assisi, Lettera dei Ministri generalidella Famiglia Francescana /16 aprile 1987).ENCHIRIDION dell’Ordine dei Frati Minori. Documenti1966-1989, pp. 777-786.3 Una nuova sobrietà, per abitare la Terra, IIIa Giornataper la salvaguardia del creato – 1° settembre 20084 Idem.


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS4056. Lettera dei Ministri generali del PrimoOrdine e del TOR per la conclusionedel VII Centenario della mortedel beato Giovanni Duns ScotoGIOVANNI DUNS SCOTO:GENIALITÀ E AUDACIAA tutti i francescani e alle francescaneper la chiusura del VII Centenario dellamorte del Beato Giovanni Duns ScotoCarissimi Fratelli e Sorelle,in occasione della conclusione della celebrazionedel VII Centenario della morte delBeato Giovanni Duns Scoto (1308-2008),dopo le tante iniziative celebrative, culturalie scientifiche, che si sono succedute in tuttoil mondo, anche noi Ministri generali delPrimo Ordine e del TOR abbiamo ritenutoopportuno indirizzarvi questa lettera. Conessa desideriamo unicamente spenderequalche parola per suscitare in tutti i francescanie i simpatizzanti del francescanesimoil desiderio di far memoria dell’eminentepersonalità del Dottor Sottile e Mariano e diapprofondire la conoscenza del suo fecondopensiero filosofico-teologico. Francescanosanto e maestro audace, originale e creatoredi cultura in risposta alle sfide del suo tempo,figlio fedele di san Francesco, riuscì adincarnare il Vangelo e ad essere attento allerealtà socio-culturali della sua epoca, allequali mai si sottrasse e per le quali offrì unsuo contributo a partire dalle proposte filosofico-teologichedi allora.Grazie alle indagini e ai seri studi degliultimi tempi sono stati eliminati i pregiudizidi poca chiarezza che si avevano sul linguaggioscotista e l’idea di una sottigliezzadi pensiero che tende all’astrazione estrema.Come ha dimostrato il P. E. Longpré 1 ,la sottigliezza scotista è esigenza di rigoreintellettuale, posta al servizio del primatodella carità, la virtù sublime nella prassicristiana e quotidiana. Tutta la forza e la penetrazionespeculativa scotista sono al serviziodi un’intenzione pratica: Dio, GesùCristo, l’uomo, la Chiesa, la creazione,orientare l’essere umano ed evitare che deviinell’amore: errare in amando.Scoto è a favore di una prassi, ma non diun evangelismo impaziente e superficiale,allergico alla speculazione e alla riflessioneprofonda e meditativa. «In questo tempo –secondo P. Vignaux – in cui molti credentiesigono una Chiesa profetica, la subtilitasinvita a ricordare una grande affermazionedi Karl Barth, nel primo volume della suaDogmatica: “il timore nei confronti dellaScolastica è la caratteristica dei falsi profeti.Il vero profeta accetta di sottomettere ilsuo messaggio a questa prova come alle altre”»2 .Del ricco e fecondo patrimonio scotistaci limitiamo qui ad indicare alcune vie percercare di rispondere ai problemi più urgentidel nostro tempo.Dio secondo Scoto e l’ateismo contemporaneoNell’elaborazione della sua teologia naturaleScoto parte da due principi biblici:«Io sono colui che sono» (Es 3,14) e «Dioè amore» (1Gv 4,16), per arrivare a Coluiche è «Verità infinita e bontà infinita» 3 .L’esistenza e l’essenza di Dio sono chiaritedalla teologia, ma, allo stesso tempo, la metafisicale considera come il proprio oggettopiù elevato. Due saperi si corrispondono:l’ordine umano del divino (teologia metafisica)e l’ordine divino dell’umano (teologiarivelata), come afferma all’inizio del PrimoPrincipio: «Tu, sapendo quello che di te lamente umana può conoscere, rispondesti rivelandoil tuo santo nome: Io sono colui chesono» 4 .Tra tutti i nomi divini, il più appropriatoè quello di Colui che è, poiché esso esprime«un certo oceano di sostanza infinita» 5 ,«l’oceano di ogni perfezione» 6 e «l’amoreper essenza» 7 . Nell’essere infinito si trovanotre primizie: il primo efficiente, il primofine di tutto e il più eminente nella perfezione,che Scoto cerca di evidenziare con lesue profonde e incomparabili prove dell’esistenzadi Dio.Scoto presenta l’infinitudine come la caratteristicapiù propria e configuratrice diDio. L’infinitudine è un modo di essere diDio che lo differenzia radicalmente da tuttigli altri esseri. Il Dottor Sottile accentua ol-


406 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3tremodo l’infinitudine di Dio. È il concettopiù semplice di qualsiasi attributo divino eil più perfetto, perché l’essere infinito includevirtualmente l’amore infinito, la veritàinfinita e tutte le altre perfezioni che sonocompatibili con l’infinitudine. Benchéogni perfezione di Dio sia infinita, senzadubbio, «ha la sua perfezione formale nell’infinitudinedell’essenza come nella suaradice e nel suo fondamento» 8 .L’esaltazione dell’infinito si collega necessariamenteall’esaltazione dell’uomo sututte le creature finite, che costituisce unadelle espressioni più caratteristiche dell’umanesimocristiano. La riflessione scotistamette in risalto la spiritualità dell’infinito eimplica la critica del panteismo e del materialismo,in qualsiasi delle sue espressionimanifeste o confuse.Scoto propone la necessità intellettualedi approfondire il concetto di esperienza.Non, però, in un’esperienza qualsiasi (sensibile,scientifica, intellettuale), ma nell’esperienzadel necessario, perché solo questotipo di esperienza ci porta all’esperienzadella possibilità dell’essere assoluto.Il Dio di Scoto, manifestato nell’eserciziointellettuale dell’idea della possibilitàdegli esseri, personalizza in ogni uomol’idea di Dio. Dio è per ogni uomo ciò chelo stesso uomo gli permette di essere e secondole proprie esigenze di ricerca e di incontro.Scoto conosce e riconoscel’occultamento e il silenzio di Dio nell’uomo,non però perché Dio si ritira, ma perchél’uomo stesso si sottrae alle esigenze dell’assolutoe agli imperativi di approfondimentonel proprio intelletto. La comprensionedi Dio dipende dalla volontà chemuove o meno l’intelletto, perché indaghiin se stesso e nella realtà della vita.Dio non è più in là, ma più in qua, comefondamento di tutto il reale in quanto possibile.Dio si fa incomprensibile quando siabdica all’intelletto. L’ateismo non è effettodell’acume dell’intelletto, né il risultatodella profonda penetrazione intellettualenel mondo, ma proprio il contrario: è unanon riflessione, una disattenzione intellettualeverso la realtà. Scoto invita al pensareradicale, presentando Dio non come realtàoggettodi conoscenza, ma come realtà-fondamentodell’esistenza. Dio è la soluzionedella problematicità dell’esistenza umana emondana.L’occultamento o il silenzio di Dio, responsabileo irresponsabile, cosciente o incosciente,è una conseguenza del fatto chenon osiamo pensare a Dio e che esiste questamancanza di fondamento intellettuale avedere Dio come problema. Al termine dellastoria della metafisica sembra che Dio siaarrivato ad essere impensabile. Paolo VI,nella sua Lettera apostolica Alma parens(14-7-1966), dice che «dal tesoro intellettualedi Giovanni Duns Scoto si potrannoricavare lucide armi per combattere e allontanarela nube nera dell’ateismo che offuscal’età nostra».Il cristocentrismo come visione misticadell’universoIl beato Giovanni Duns Scoto facevateologia per esigenze spirituali e scientifiche,non per semplice prurito o curiosità intellettuale.Fedele discepolo di Francescod’Assisi, si concentrò in modo particolaresul Gesù storico, sulla sua nascita, vita,passione, morte e risurrezione, che egli assumenella sua vita di fede e nel suo impegnoreligioso. Da questa esperienza vissutaegli fa teologia e cerca di offrire una visionedi Cristo all’interno del piano salvificodi Dio. La vita reale e storica di Gesù diNazareth era la sua meditazione esistenzialeche metteva in moto il suo pensiero versola grande visione del cristocentrismo comepostulato teologico per una comprensionearmonica e sinfonica del mondo,della vita e della storia.Il Dottor Sottile, molto attento alla realtàe alla storia, mette in rilievo l’umanità e radicalecreaturalità di Gesù Cristo, il suo essereuomo, i suoi limiti umani, la sua realtàstorica, i suoi progressi e la gradualità nelconoscere. «Si dice che, in questo modo,Cristo, attraverso l’esperienza, appresemolte cose, cioè, per conoscenza intuitiva,ossia degli oggetti conosciuti in quanto allasua esperienza e per i ricordi da essi lasciati»9 . Se il mistero trinitario rappresenta lasuprema unità nella vita intradivina, nel


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS407La persona umana come interiorizzazionee alteritàLa classica definizione di Boezio sullapersona umana, «sostanza individuale dinatura razionale», non soddisfa Scoto che lepreferisce quella di Riccardo di San Vittore,il quale presenta la persona come «esistenzaincomunicabile di natura intellettuale»12 . Per il Dottor Sottile la persona si caratterizzacome ultima solitudo. «La personalitàesige l’ultima solitudo, essere liberada qualsiasi dipendenza reale o derivatadell’essere rispetto all’altra persona» 13 .Una certa incomunicabilità è legata all’esistenzaumana. L’indipendenza personale è«il più» 14 che può raggiungere per sé nelsuo stato esistenziale e nel suo stato itinerante.In questo modo la solitudine è ilprofondo incontro con se stessi. La solitudinenon è vuoto, ma pienezza.Nella profondità più intima la personasperimenta e vive il mistero di ogni uomo,di tutti gli uomini e, con essi, comunica. Perquesto si può affermare che chi è veramentesolitario è solidale, che la solitudine è solidarietà.L’io, nella sua profonda solitudine,è sempre solidarietà con un tu, un noi.Per questo Scoto non si accontenta di sottolinearela categoria apparentemente negativa,cioè l’incomunicabilità, ma accentual’altro aspetto, chiaramente positivo, consistentein un dinamismo di trascendenza inuna relazione vincolante, poiché «l’essenzae la relazione costituiscono la persona» 15 .La persona, allora, è strutturalmente relazionalee creatrice di legami, poiché è costitutivamenteriferita e aperta a Dio, agli uominie al mondo.L’uomo scotista non si chiude in un solipsismometafisico, tentazione permanentedelle filosofie idealiste, ma appare chiaramentecome apertura e relazione, come essereindigente e creatore di legami. L’uomoscotista porta in sé un grande impulso e dinamismo,che si esprime come inappagatodesiderio o come ragione desiderativa e, perquesto, in atteggiamento sempre aperto.La persona ha bisogno di scoprire la propriasoggettività e di approfondirla. Nonpuò, però, chiudersi nella soggettività, madeve aprirsi all’alterità. Pertinenza e refemondoextradivino la massima unità è costituitadall’unione ipostatica delle due natureintrecciate in Cristo e qualificata dalmaestro come «la più grande unione dopoquella della santissima Trinità» 10 .Se Dio è amore infinito, chiede di essereamato liberamente da un altro che possacorrispondere a queste esigenze di infinito.Per questo ha previsto chi possa farlo, cioè,Cristo, il Verbo, che assume la natura umanae, in essa, tutti gli uomini perché possanopartecipare della sua gloria in cielo. Epoiché questo uomo speciale riassume in sétutta la creazione, essa termina in Dio attraversoCristo 11 . Facendo di Cristo la ragionedi tutto il creato, Scoto si allinea perfettamentenella prospettiva di san Paolo (cfr.Col 1,15-17).Il Dottor Sottile sottolinea che Cristo èil centro primordiale e di interesse dellamanifestazione della gloria divina ad extra.Il cristocentrismo scotista sostiene edifende che Cristo è l’archetipo e il paradigmadi tutta la creazione. Egli è l’operasuprema della creazione, in cui Dio puòspecchiarsi adeguatamente e riceverequella glorificazione e l’onore che merita.Cristo è la cima della piramide cosmicacome sintesi conclusiva e perfezionatricedi tutto il creato.Il cristocentrismo scotista offre una visionemistica dell’universo. Il mondo sipresenta come un diafano sacramento delladivinità, un grande altare in cui si celebra laliturgia dell’Eucaristia, perché in entrambec’è la grande presenza di Cristo. Questa comunionee collegamento tra la liturgia cosmicae l’Eucaristia la visse Francescod’Assisi in perfetta armonia, trasformata incanto. Ma il suo figlio scozzese riuscì a trascriverequesto mistero cristico in una meravigliosapagina di teologia mistica. Il cosmointero è una grande immagine della divinità,perché tutto in esso è presenzialitàdel suo autore e linguaggio evocatore. Tuttol’universo glorifica Dio perché tendeverso di Lui, causa efficiente e certamentefinale, ma, soprattutto, perché è dotato diun impulso intrinseco che lo mette in camminoverso una meta convergente, il Cristoomega.


408 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3renza sono due categorie esistenziali chepresuppongono l’ultima solitudo e la relazionetrascendentale. Scoto, con intuizionegeniale, anticipò la filosofia dialogica chetanta importanza riveste oggi nelle antropologiecontemporanee.Il sapere per vivere beneIl pensiero scotista è molto lontano dall’essereun insieme artificioso di ardite sottigliezze,come lo hanno accusato gli avversari,anzi è eminentemente pratico, in quantocerca di conoscere e chiarire il fineultimo dell’uomo e di commisurargli glistrumenti adatti per conseguirlo. Tutta lasua speculazione filosofico-teologica sfociain un atteggiamento esistenziale e in un ordinepratico: un’etica dell’azione. Si trattadi una morale dell’incontro e dell’esistenzacomunicativa.Scoto parte dal principio teologico chel’amore divino ha trasceso l’infinito pervincolarsi al finito. Come contropartita solol’amore umano della volontà libera potràtrascendere il finito per legarsi all’infinito.Si tratta, in definitiva, di un’etica dell’amore.Il Dottor Sottile ha pensato profondamenteperché ha amato in profondità, ma diun amore concreto, come dice lui stesso:«Si è provato che l’amore è veramente prassi»16 . Da questa prassi si capisce e si spiegacome l’uomo debba agire e vivere nel suoessere e stare nel mondo e nella società.È pratico ogni atto che proviene dal desideraredella volontà, ma a condizione diconformarsi alla retta ragione. Questo implicachiaramente la conformità della volontàad una legge, dandosi così un’identitàtra il pratico e il normativo 17 . La volontà èuna potenza indeterminata che si autodeterminada se stessa. Senza dubbio la libertànon è arbitraria né irrazionale. Di fatto lavolontà è il vertice dell’intelletto razionale.La libertà si realizza nell’autodeterminazionedella volontà naturale e razionalmenteorientata al bene. L’azione buona è quellache corrisponde ad un atto della volontàconforme alla retta ragione.La volontà scotista è capace di determinarsial di sopra di qualsiasi interesse e divalorizzarsi in un’etica del disinteresse.Scoto offre una filosofia della libertà all’internodi una teologia che ammette la possibilitànaturale di amare Dio per se stesso eal di fuori di qualsiasi interesse egoista.Il Dottor Sottile ci offre la splendida articolazionedi un umanesimo cristiano, incui il sapere è al servizio del ben vivere edel buon convivere, cioè di una società giusta,pacifica e fraterna.ConclusioneGiovanni Duns Scoto, figlio fedele ecoerente seguace di san Francesco, offreprofondi, illuminanti e vitali presuppostidottrinali per un’autentica e robusta spiritualitàfrancescana, come è evidente nel suobello e al tempo stesso utile trattato sullevirtù teologali, che egli seppe incarnare nellavita quotidiana con semplicità e grandeumanità.Il Dottore Sottile e Mariano entra, così, afar pienamente parte della ricca correntedella spiritualità francescana, all’internodella quale egli vive, si ispira e concepisceil suo pensiero filosofico-teologico. Comeil fondatore della Famiglia Francescana, ilbeato Giovanni Duns Scoto è riuscito a sincronizzarearmonicamente vita e pensiero,mistica e lavoro, contemplazione e azione,persona e comunità, essere e fare.Scoto arrivò, con grande umiltà e audacia,a mettere la sottigliezza del suo pensieroal servizio della causa di Dio, dell’uomoe della vita. La sua grandiosa visione dellastoria della salvezza, con il suo dinamismodi perfezione e di consumazione nel Cristoomega, può essere il fondamento filosoficoteologicoper elaborare una mistica cosmica,un’ecologia planetaria e una teologia delfuturo.Le sue ampie prospettive antropologichee cristologiche offrono all’uomo di ogginuovi orizzonti di pensiero e di azione, criterivalidi per orientarsi verso un futuro disperanza e comportamenti fraterni per unumanesimo integrale dal volto umano e civilizzato.Filosofo e teologo, audace e impegnato,che pensa, ragiona e agisce a partire dalconcreto contesto della sua epoca; ma, trascendendodal suo contesto culturale, è an-


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS409Cari fratelli,il Signore vi dia pace.Sono veramente felice di celebrare convoi questa Eucaristia, alla clausura del VIICentenario della morte del nostro “DottoreSottile” e “Mariano”, del Beato GiovanniDuns Scoto. Chi è Giovanni Duns Scoto? Il«Dottore Sottile» e «Mariano», può esseredefinito come il teologo dell’Immacolata,che, a dire di Paolo VI nella Lettera ApostolicaAlma Parens del 14 luglio 1996, fu«il perfezionatore» di san Bonaventura, econtinua ad essere «il rappresentante piùqualificato» della Scuola francescana. Perfettodiscepolo di san Francesco nella sequeladi Cristo e nella professione della Regolaispirata al Vangelo, fu un autenticocantore dello spirito e dell’ideale del Poverellod’Assisi. In questo modo, nelle sueopere, dice ancora Paolo VI, «si celano efervono lo spirito e l’ideale di san Francesco»,nel tesoro della sua teologia si trovano«lucide armi per combattere ed allontacoraattuale per affrontare con lucidità esenza complessi la permanente problematicaumana.Il pensiero scotista è espresso in chiavedi speranza. Guarda al passato per apprendere,analizza il presente per agire, ma sperain un futuro per chiarire. Con un’espressionelapidaria e feconda dice che «nellosviluppo della storia umana cresce semprela conoscenza della verità» 18 . È tutto un postulatoper l’interpretazione di una filosofiadella cultura come realtà in divenire.Se san Bonaventura è stato definito come«il secondo principe della Scolastica», DunsScoto è considerato come il suo perfezionatoree il rappresentante più qualificato dellascuola francescana 19 . Speriamo che questoVII Centenario della morte del Dottor Sottilee Mariano costituisca un forte impulsoper i centri francescani di studio, perché ilsuo messaggio sia ancora valido per il futuro.Se Giovanni Paolo II, nel suo discorso allacattedrale di Colonia (1980), lo definì«torre spirituale della fede», questo deve costituireper i francescani un invito a scoprirein Scoto un pensiero fecondo per il dialogocon la cultura del nostro tempo.Roma, 8 novembre 2008Festa del Beato Giovanni Duns ScotoFR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale Presidente di turnoFR. MARCO TASCA, <strong>OFM</strong>CONVMinistro generaleFR. MAURO JÖHRI, <strong>OFM</strong>CAPMinistro generaleFR. MICHAEL HIGGINS, TORMinistro generale1LONGPRÉ E., La philosophie du B. Duns Scot (Firmin-Didot, Paris 1924).2VIGNAUX P., Lire Duns Scot aujourd’hui, in Regnumhominis et regnum Dei (Congr. scot., vol. VI, Roma1978) 34.3 Ordinatio I, d. 3, n. 59 (ed. Vat. III, 41).4 Tratado acerca del primer principio (BAC, Madrid1960), 595.5 Ordinatio I, d. 8, n. 198 (IV, 264).6 Ordinatio I, d. 2, n.57-59 (II, 149-167).7 Ordinatio I, d. 17, n. 171 (V, 220-221).8 Opus oxoniense IV, d. 13, q. 1, n.32 (ed. Vivès XVII,689).9 Ordinatio III, d.14, q.3, n. 121 (IX, 472).10 Ordinatio III, d.6, q.1, n.45 (IX, 247).11 Reportata parisiensia III, d.7, q.4, n.4 (ed. VivèsXXIII, 303).12 Ordinatio I, d.23,n.15 (V, 355-356).13 Opus oxoniense III, d.1, q.1, n. 17 (ed. Vivè XIV, 45;Reportata parisiensia III, d.1, q.1, n.4 (ed. VivèsXXIII, 236).14 Opus oxoniense III, d.1, q. 1, n.5 (ed. Vivès XIV, 16-17).15 Quodlibet, q. 3, n.4 (ed. Vivès XXV, 120).16 Ordinatio, Prol. n.303 (I, 200).17 Cf. Ordinatio, Prol. n. 353 (I, 228).18 Ordinatio IV, d. 1, q.3, n.8 (ed. Vivès XVI, 136).19 Cf. PAOLO VI, Alma parens; cf. BALIC K., San Bonaventuraalter scholasticorum princeps e G. Duns Scotoeius perfector, in San Bonaventura maestro di vitafrancescana e di sapienza cristiana. Atti del CongressoInternazionale per il VII centenario di S. Bonaventurada Bagnoreggio, Roma, 19-26 set. 1974 (Pontificiafacoltà S. Bonaventura, Roma 1976, I, 429-446).7. Omelia per la chiusura del VII Centenariodella morte del Beato GiovanniDuns ScotoGerusalemme, Basilica del Getsemani,09.11.2008


410 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3nare la nube nera dell’ateismo che offuscala nostra età», dalla sua dottrina, infine, sipuò ricavare «un aureo ordito» per «tesseresereni colloqui fra la Chiesa cattolica» e lealtre Confessioni cristiane (cf. AAS 58(1966) 609-614).Duns Scoto con la sua splendida dottrinasul primato di Cristo, sull’ImmacolataConcezione, sul valore primario della Rivelazionee del Magistero della Chiesa, sull’autoritàdel Papa, sul primato del ben vivereal sapere, sulla possibilità della ragioneumana di spiegare e rendere accessibili,almeno in parte, le grandi verità della fede,di dimostrarne la non contraddittorietà conla ragione umana, e asserendo l’eccellenzadella carità sopra ogni scienza, rimane ancoroggi un pilastro della teologia cattolica,un Maestro originale e ricco di spunti e sollecitazioniper una conoscenza sempre piùcompleta delle verità della Fede.Il Capitolo generale straordinario 2006ha ribadito con chiarezza l’importanza diconoscere e trasmettere il patrimonio filosofico,teologico e spirituale che abbiamoereditato dai nostro grandi Maestri, tra iquali si conta Duns Scoto, giustamenteconsiderato il principe dei teologi dellaScuola francescana. Voglia il Signore darcifratelli che possano continuare sulla sciadi questo grande Maestro e Dottore e chesappiano alimentare con lo studio il necessario“dialogo” tra conoscenza e devozione,tra ricerca e contemplazione, tra scienzae carità (S. BONAVENTURA, Itinerario…,Prol 4), come fecero i grandi Maestri dellanostra Scuola Francescana. Voglia il Signorecontinuare a darci fratelli che apprezzinolo studio come itinerario e via peressere illuminati da Dio nella mente e nelcuore e per «poter essere così testimoni,annunciatori e servitori della Verità e delBene “con grande umiltà” (Cant 14)» (RatioStudiorum <strong>OFM</strong> 13). Voglia il Signorecontinuare a darci fratelli che impostino lostudio in relazione alla vita e alla prassi,fratelli che siano capaci attraverso lo studiodi leggere le realtà storiche con spiritoevangelico e a trovare una risposta adeguataa tali realtà. Voglia il Signore darcifratelli che conoscano e assimilino il riccopatrimonio culturale e spirituale del Maestrifrancescani, per porlo a disposizionedel mondo di oggi, coscienti che la visonefrancescana del mondo e del uomo rispondealle attese e alle esigenze dell’uomocontemporaneo e al suo anelito di conosceree incontrare Dio.Nella memoria liturgica del nostro DottoreGiovanni Duns Scoto sento il bisognodi ribadire che l’edificio dell’Ordine deveessere costruito «su due pareti, cioè sullasantità di vita e sulla scienza» (T. DA EC-CLESTON, L’insediamento…, 90). In questimomenti, in cui il nostro Ordine sta celebrandola grazia degli origini e si preparaa celebrare nel 2009 l’Ottavo Centenariodella sua Fondazione ed è impegnato nellasua propria “rifondazione”, e bene ricordarequanto già è stato detto nel 1991, e cioèche oggi «è più che mai necessario promuoverenel nostro Ordine la formazioneintellettuale» (L’Ordine e l’Evangelizzazioneoggi, Doc. del Cap. Gen. 1991, 10).Non ci sarà “fedeltà creativa”, non saràpossibile andare verso nuovi terreni dimissione – i nuovi areopaghi –, senzaun’adeguata e solida preparazione intellettuale,che, come riconosce la nostra RatioStudiorum richiede «impegno, dedizione edisciplina» (Ratio Studiorum <strong>OFM</strong> 12).Non risponderemo adeguatamente alla sfidadella nuova evangelizzazione senza ilsostegno di uno studio serio e continuato.Senza studio non potremo mai situarci nellastoria come attori e non potremo viveresignificativamente la nostra missione nellasocietà, nella Chiesa e nell’Ordine.Il Vangelo ci invita a contemplare la figuradi Maria come donna credente. Che lafesta del Dottore Sottile e Mariano ci porti acontemplarla come lui l’ha contemplata, aamarla come lui l’ha amata, e a imitarla comelui l’ha imitata, affinché anche noi possiamoessere, come Maria, i discepoli diColui nel quale, per piacere di Dio, abita“ogni pienezza”, e per mezzo del quale tuttoè stato riconciliato con Dio Padre.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS4118. Omelia alla conclusione dell’incontrocon i Visitatori e dell’invio di nuovimissionariRoma, Curia generale, 14.11.20082Tm 1, 13-14; 2, 1-3; Mt 28, 28, 28- 20Cari Fratelli,il Signore vi dia Pace!Tre circostanze convergono in questa celebrazioneeucaristica e ci permettono didarle un significato particolare: la conclusionedell’incontro del Ministro e del Definitoriogenerale con i Visitatori che sonostati nominati in quest’anno, l’invio di duefratelli, Damai e Jurij, alla “missione adgentes”, e la partecipazione a questa celebrazionedei fratelli Conventuali e Cappucciniche hanno concluso l’anno di formazionemissionaria in Bruxelles. E tutto questoin prossimità della celebrazione delnostro Capitolo Generale 2009 che, comeben sappiamo, avrà per tema la missioneevangelizzatrice.La Parola di Dio che abbiamo ascoltatonel Vangelo illumina questi eventi. “Andatee ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole...,insegnando loro e ad osservare tuttociò che vi ho comandato” (Mt 28, 19-20).Con ragione Paolo VI, nella Evangelii Nuntiandi,ha detto che “la missione evangelizzatriceè la gioia e la vocazione della Chiesa,la sua identità più profonda” (n.14). Findall’inizio del suo ministero pubblico, Gesù“chiamò quelli che aveva scelto… perchéstessero con lui e per mandarli a predicare”(Mc 3, 13-14). La Chiesa nasce per lamissione evangelizzatrice. Questa fa partedella natura stessa della Chiesa.In Gesù la Chiesa riconosce il paradigmadi tutta la evangelizzazione e missione, perciòfa suo il discorso programmatico di Gesùnella sinagoga di Nazareth (cf Lc 4,18-19); e, nella direzione indicata da Gesù stesso,e nell’obbedienza al mandato del suofondatore, assume come logica internaquella di aprirsi a tutta l’umanità: “Ho altrepecore… anche queste io devo condurre eascolteranno la mia voce, e ci sarà un soloovile e un solo pastore” (Gv 10, 16). LaChiesa “esiste per evangelizzare, cioè, perpredicare e insegnare (EN 1), non solo aquelli che già conoscono Cristo, ma ancheoltre le frontiere della fede: “raggiungendotutte le nazioni” (LG 9).Fedele alla volontà di Gesù, la Chiesanon può sottrarsi al comando di Gesù ai Dodici:“Voi stessi date loro da mangiare” (Mc6,37) che, come ben sappiamo, ha un significatomolto più ampio che dare il pane materialealle moltitudini di affamati. La missioneevangelizzatrice non è una questionefacoltativa per la Chiesa, “c’è di mezzo ildovere che le incombe per il comando delSignore, con lo scopo che gli uomini credanoe siano salvi” (EN 5). Negare la missionesarebbe come negare la natura stessa dell’esserecristiano: “Guai a me se non evangelizzo!(1Cor 9,16). “Chi ha incontratoCristo non può tenerlo solo per sé (NMI 40).La Chiesa non può chiudersi in se stessa,deve donarsi a tutti: “Riceverete la forzadello Spirito Santo, che verrà sopra di voi, esarete miei testimoni fino ai confini dellaterra” (At 1,8).Nemmeno per l’Ordine la missioneevangelizzatrice, in generale, e la missionead gentes, in concreto, non sono facoltative.Siamo stati chiamati per proclamareil Vangelo nel mondo. Tutti, senza alcunadistinzione, chierici e laici, formiamoparte di una Fraternità di predicatori itineranti,di una Fraternità in missione intergentes (cf Rb 3, 10-11. Di questa Fraternità,alcuni, mossi da divina ispirazione,sono chiamati alla missione ad gentes,“inter sarracenos et alios infideles” (cf Rb12, 1-2). L’attività missionaria inter gentese ad gentes ha caratterizzato la nostra Fraternitàfin dalle sue origini. Andare all’incontrocon gli altri e annunciare Gesù Cristoin tutto il mondo, “in parole e opere”, èparte integrante della nostra vocazione,una esigenza del nostro Carisma. Né laprecarietà del numero, né l’età media elevatache pesa su molte delle nostre Entità,né le molte opere che dobbiamo realizzarenelle nostre Entità di origine, possono dispensarcida questo comando di Gesù e daquesto desiderio di Francesco. Il nostromale non sta nell’essere pochi e ogni voltache ci contiamo un po’ più adulti; il nostro


412 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3male sta nel fatto che, pur potendolo, nonabbiamo più immaginazione missionaria.Casaldaliga ha definito così la missione:“Missione è partire, lasciando tutto, uscireda se stessi, rompere la corteccia di egoismoche ci chiude nel nostro io. È smetterladi girare attorno a se stessi, come se fossimoil centro del mondo e della vita. È nonlasciarci bloccare dai problemi del nostropiccolo mondo: l’umanità è più importante.Missione è sempre partire, però non divorarekilometri. È soprattutto aprirsi agli altricome fratelli, scoprirli e incontrarli. E se perincontrarli è necessario attraversare i mari evolare nei cieli, allora missione è davveropartire fino ai confini del mondo”.Quando comprenderemo questo? Quandofiniremo di girare attorno a noi stessi?Quando comprenderemo che è necessariouscire da noi stessi, rompere la corteccia delnostro egoismo che ci chiude nel nostro io onel piccolo mondo delle nostre Entità?Quando comprenderemo che missione èpartire, attraversare mari, volare nei cieli egiungere fino ai confini del mondo?A voi, cari Visitatori, ripeto ciò che vi hodetto in questi giorni: Risvegliate l’ardoremissionario nelle Entità che andate a visitare.Il miglior regalo che potreste fare a unaProvincia o Custodia è quello di chiederlealmeno un fratello per la missione ad gentes.Ricordate ai Frati che c’è più gioia neldare che nel ricevere, e che è dando che siriceve. Salutate tutti i fratelli che incontreretee invitateli ad uscire da se stessi, a mettersiin cammino, ad assumere la missionecome una questione di vita o di morte per lenostre Entità.A voi, cari Fr. Damai Warsono e Fr. JurikRazvoskiyi, a tutti voi fratelli che avetecompletato la vostra formazione missionariain Bruxelles, il mio più cordiale augurio.Non abbiate paura. Andate nel Nome del Signoree con la benedizione del Serafico PadreS. Francesco. Cari Fr. Damai e Fr. Jurik,il Signore vi chiama e vi invia in Kenia eThailandia.Voi, cari Fratelli Conventuali e Cappuccini,il Signore vi chiama e vi manda in altreregioni, diverse dai paesi dai quali provenite.Andate, disposti a dare, meglio ancora,a dare totalmente e gratuitamente,senza risparmiare tempo né energie. Giànon vi appartenete più… ma ricordate chedovete andare con cuore di poveri, dispostianche a ricevere da parte della gente che voleteaccompagnare nel cammino della fede.Andate, disposti a imparare e a lasciarvievangelizzare dagli uomini e donne di buonavolontà che incontrerete nel vostro cammino.Imparate la lingua delle popolazioniche vi accoglieranno. Siate sempre sensibilialle loro culture, evangelizzandole se necessario.Amate quelle persone come voistessi e quei popoli come il vostro stessopopolo. Inculturate la forma di vita francescananelle diverse culture che incontrerete.La missione non è mai facile. Ci sarannomomenti in cui avvertirete la stanchezza e ilpeso di lavorare nella vigna del Signore.Cercate allora la forza della grazia di Gesùe della sua Parola, come sentivamo nellaprima lettura, senza mai dimenticare ciò chesiete: Frati Minori, chiamati a vivere lo Spiritodi orazione e devozione come primapriorità, in fraternità e minorità. Andate e ricordateche, come abbiamo ascoltato nelVangelo, il Signore sarà con voi sempre, inogni momento.Andate, portate la pace e il bene a tuttiquelli che incontrerete sul vostro cammino.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale <strong>OFM</strong>9. Carta con ocasión de la solemnidaddel Nacimiento de nuestro Señor Jesucristo“Y, siendo sobremanera rico, quisoescoger la pobreza en este mundo”(2CtaF 5)Queridos hermanos y hermanas: Es Navidad:la fiesta de las fiestas para el padresan Francisco (2Cel 199). Es Navidad: finalmenteDios ha plantado su tienda entrenosotros, desposándose para siempre con lahumanidad (cf. Jn 1,14). Es Navidad:“cuando llegó la plenitud de los tiempos”,la omnipotencia y soberanía de Dios se ha


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS413revelado en un niño (cf. Gál 4,4). “Alegrémonosy gocémonos” en el Señor (cf. Ap19,7). Hagamos fiesta: la Palabra se hacecarne. Con razón es Noche Buena. En estedía, hecho por el Señor (cf. Sal 117,24),brote del corazón y de los labios de cadahermano y hermana un canto de gozo, puesel Poderoso, cuyo nombre es santo, ha hechocosas grandes por nosotros, y la gloriadel Señor habita nuestra tierra (cf. Sal85,10).En este tiempo de gracia miremos, hermanosy hermanas, al Poverello para aprenderde él a acoger y celebrar el misterio dela encarnación y del nacimiento de nuestroSeñor Jesucristo.“Y el Verbo se hizo carne” (Jn 1, 14)El Hijo de Dios se hizo carne, asumiónuestra naturaleza humana en su debilidady fragilidad. Finalmente el proyecto divinose ha realizado en un hombre, es visible, accesible,palpable (cf. 1Jn 1,1-3). El Verboencarnado no es un mito, es una persona,que se insertó totalmente en la historia humana,asumiendo nuestra misma carne. Lavieja Tienda del encuentro, morada de Diosentre los israelitas durante su peregrinaciónpor el desierto (Ex 33,7-10), ha sido sustituidadefinitivamente. Desde ahora la tiendade Dios, el lugar donde él habita en mediode los hombres, es una persona, una“carne”, y se llama “Emmanuel […], Dioscon nosotros” (cf. Mt 1, 3).Los profetas habían anunciado días deira (cf. Is 34,2), de juicio (Is 3,13), de venganza(cf. Jer 5,9), y de castigo (cf. Is26,21). Se podría decir que Dios había perdidola paciencia, y al hombre pareciera queno le quedaba otra salida que hundirse en elpolvo (cf. Is 2,10). Y cuando parece que todohabía terminado, Dios toma la iniciativa:“Porque un niño nos ha nacido, un hijo senos ha dado” (Is 9,5), es el “Hijo del Altísimo”,cuyo nombre es Jesús, el Salvador (cf.Lc 1,31-32). Esta es la gran sorpresa de laNavidad: el día que teníamos que rendircuentas, “se manifestó la bondad de Diosnuestro Salvador y su amor a los hombres”(Tit 3,4). Y aquí está también la “noticia,motivo de alegría” de la Navidad (cf. Lc2,10): “Con amor eterno te he amado” (Jer31,3), ¡tú has vuelto a ser alguien porque alguiente ama!A un cierto momento de su vida, Franciscodescubre el significado profundo de laencarnación del Verbo: el Padre ama tanto ala humanidad que envía al Hijo. Desde entoncesese misterio de amor será para él motivode contemplación constante, porque nodeja de asombrarle y, al mismo tiempo, deentusiasmarle: la “Palabra del Padre, tandigna, tan santa y gloriosa, fue anunciadapor el mismo altísimo Padre desde el cielo,por medio del santo ángel Gabriel, [y vino]al seno de la santa y gloriosa Virgen Maríaen el que recibió la carne verdadera denuestra humanidad y fragilidad. Y, siendosobremanera rico (cf. 2Cor 8,9), quiso escogerla pobreza en este mundo, junto conla bienaventurada Virgen, su madre”(2CtaF 4-5). Misterio de amor, de pobrezaextrema y de humana fragilidad, eso es laencarnación, el misterio que celebramos enestos días de Navidad.Por la encarnación, el Hijo de Dios, sindejar de serlo, asume todas nuestras debilidades,excepto el pecado, y el que era sobremanerarico, se hace pobre y siervo pornosotros (cf. Flp 2,5-8), para redimirnos porsu pasión y muerte: “Y te damos graciasporque así como nos creaste por tu Hijo, asítambién por el santo amor con que nosamaste (cf. Jn 17,26), hiciste que él, verdaderoDios y verdadero hombre, naciera dela gloriosa siempre Virgen beatísima SantaMaría, y quisiste que nosotros, cautivos,fuéramos redimidos por su cruz y sangre ymuerte” (1R 23,3). Aquí está la razón másprofunda por la que Francisco amaba la Navidadmás que las demás fiestas. Aquí estála única razón que justifica el que celebremosla Navidad: El Padre ha querido salvarnosy redimirnos, por eso nos envía alHijo.Pero Francisco no sólo se queda en la admiración,sino que la contemplación de estemisterio de abajamiento y humillación esdeterminante en su modo de seguir a Jesús:“La suprema aspiración de Francisco, sumás vivo deseo y su más elevado propósito,era observar en todo y siempre el santo


414 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Evangelio y seguir la doctrina de nuestroSeñor Jesucristo y sus pasos con suma atención,con todo cuidado, con todo el anhelode su mente, con todo el fervor de su corazón.En asidua meditación recordaba suspalabras y con agudísima consideración repasabasus obras. Tenía tan presente en sumemoria la humildad de la encarnación y lacaridad de la pasión, que difícilmente queríapensar en otra cosa” (1Cel 84). Para comunicarsea los hombres, la Palabra ha escogidola kénosis, el anonadamiento, el vacío,el despojo. El camino que trae Dios alos hombres empieza en Belén y termina enel Calvario, comienza en el pesebre y terminaen la cruz. Esto lo entendió muy bienFrancisco. Desde entonces ya no hay otrocamino para que el hombre se pueda comunicarcon Dios, ya no hay otra manera decelebrar cristiana y franciscanamente la Navidadque no sea vaciándonos de nosotrosmismos, asumiendo la minoridad como laforma concreta que califique todos nuestrosministerios (cf. El Señor nos habla en el camino,=Shc, 28), y la lógica del don, comocapacidad de salir de nosotros mismos parair al encuentro del otro, del distinto, comoentrega gratuita a los otros, similar al constanteentregarse de Dios a nosotros (cf. Shc22).“Os traigo una buena nueva, una granalegría, que es para todo el pueblo” (Lc2, 10)Los relatos evangélicos destacan la alegríay el gozo que trae consigo la encarnacióndel Señor. Fue María la primera en recibircon alegría el anuncio del ángel Gabriel,y su Magnificat presagia el gozo detodos los anawim. Juan Bautista salta de gozoen su presencia cuando aún está en el senode su madre (cf. Lc 1,44). La encarnaciónes motivo de gozo para todo el pueblo(cf. Lc 2,10).También Francisco “celebraba con inefablealegría el nacimiento del niño Dios”(2Cel 199). “Quería que en este día todocristiano saltara de gozo en el Señor” (EP114). “Este es el día que hizo el Señor alegrémonosy gocemos en él” (Ofp 25). LaNavidad era, pues, día de alegría para Francisco.Pero la alegría de la Navidad, la alegríacristiana, no es como la del mundo, quepretende encontrarla en la acumulación dedisfrute, en la diversión, en los regalos, en elconsumo... El gozo de la Navidad surge dela admiración y el agradecimiento por elabajamiento del Hijo de Dios, por haber tomadola fragilidad y humildad de nuestracarne, por haber escogido la pobreza de estemundo, junto con la bienaventurada Virgen,su madre (cf. 2CtaF 4-5). Por este motivo,para Francisco la verdadera alegría se alcanzarecorriendo, como Jesús, el camino deldesprendimiento y de la donación total. Porquela pobreza es el camino salvador y redentorque condujo a Jesús a nosotros, poreso la celebración de la Navidad produce ungozo distinto: el gozo de la pobreza. He ahíla fuente de la verdadera alegría navideña: elsentirnos tan pobres que necesitamos de alguienque nos salve, y haga que nuestra esterilidadsea fecunda, como fecunda fue la esterilidadde Alcaná y Ana (cf. 1Sm 1,1-20).Sólo así seremos también nosotros, como lofueron Isaac, Sansón y Samuel, hijos de lagracia de Dios, hijos de Dios (cf. Jn 1,12).Este modo de entender y de vivir Franciscola Navidad nos ha de llevar a una revisiónprofunda de cómo vivimos este importantetiempo litúrgico, pues puede quenuestra celebración de la Navidad sea untanto ambigua. Y así, junto a valores comoel fomento de los encuentros familiares, lamayor predisposición a compartir y a reconciliarse,el reavivar los sentimientos defraternidad universal, las hermosas celebracioneslitúrgicas y la transmisión a los niñosde aspectos importantes de la fe por mediodel Belén, nos encontramos con un consumismoy derroche desmesurados que ignorana gran parte de la humanidad que vivecon lo imprescindible o con menos que eso,y que igualmente ignora el deterioro ecológicoque ese consumismo produce. Quizásestá ahí el vicio de fondo de nuestra fiesta:celebramos nuestra Navidad, y no la suya.Quizás hemos deformado la Navidad. Si estofuera así, hemos de recuperar el modofranciscano de celebrarla.Navidad es movimiento, ganas de abandonarlos cómodos parajes. Vivimos la Na-


EX ACTIS MINISTRI GENERALIS415vidad sólo si aceptamos dejarnos desinstalar,si vamos donde él está. El Emmanuel, elDios-con-nosotros, es el Dios que se hacebuscar, y se deja encontrar sólo por los quesaben que son pobres. Permitidme una preguntaque me la hago a mí mismo: ¿Y si alguiennos pidiese que le contáramos nuestraNavidad, dejando a parte los regalos, elmenú, las tarjetas…? Quitada toda esa mercancía,¿nos quedaría algo nuevo que contar?También Navidad puede ser un tiempopropicio para escuchar la advertencia de sanPablo de no acomodarnos a los criterios deeste mundo (cf. Rom 12,2), y vivir esta fiestade tal modo que resulte un “patente testimonioprofético contra los ‘falsos valores’de nuestro tiempo” (CCGG 67).“Allí la simplicidad recibe honor, la pobrezaes ensalzada, la humildad es valorada”,(1Cel 85)El relato del pesebre que Francisco preparóel día de Navidad en Greccio, describea Jesús en el misterio de su humildad y supobreza, de su exclusión e indefensión,usando expresiones como “invalidez del niño”(1Cel 84), “rey pobre” (1Cel 86), “pequeñaciudad” (1Cel 86), pesebre, heno,buey y asno...En Greccio, junto a Francisco, aprendemosa mirar, comprender y sentir de otramanera. Acostumbrados a mirar lo que destaca,lo que da prestigio, se nos pide descubriry dejarnos vivificar por la presenciamisteriosa y silenciosa de Dios en lo pequeñoy escondido, en lo sencillo, pobre y humildede nuestras vidas y de la vida. Se nosinvita a acercarnos a ese niño desde la ternuray la pobreza y no desde la agresividado la prepotencia. Para encontrarnos con elrecién nacido no hay otro camino que hacernossencillos y pequeños, como María,José, y los pastores.Greccio y Belén son una llamada a serfieles a una dimensión esencial de nuestraforma vitae: la minoridad. Las ConstitucionesGenerales nos dicen: “Para seguir másde cerca y reflejar con mayor claridad elanonadamiento del Salvador, adopten loshermanos la vida y la condición de los pequeñosde la sociedad, morando siempreentre ellos como menores” (CCGG 66,1; cf.CCGG 97,1). Greccio y Belén son una llamadaa “vivir el Evangelio como menoresentre los menores” (Shc 33). Greccio y Belénnos llaman a observar los acontecimientosy a leer la realidad desde los pobres (cf.CCGG 97,2) y a aprender de ellos (cf.CCGG 93,1) porque es así como verdaderamenteles podremos servir.“Quería que en este día los ricos den decomer en abundancia a los pobres yhambrientos” (2Cel 200)Otro aspecto importante de los relatos dela Navidad de Francisco es el gozo por lamanifestación histórica de la dinámica deldon de Dios a la humanidad.En Belén nos encontramos con la lógicadel don (cf. Shc 19-25). En Jesús “haaparecido la bondad de Dios y su amor alhombre” (Tit 3,4-5). En Jesús “ha aparecidola gracia de Dios que trae la salvaciónpara todos los hombres” (Tit 2,11). Anteese don extraordinario de Dios a la humanidad,brota el estupor, el agradecimientoy la alabanza, pero también la respuestadesde la lógica del don. Si Dios nos ha dadotodo y se ha dado a si mismo en su Hijo,nosotros somos invitados también a entraren un movimiento de restitución, adarnos totalmente a Él (cf. 1R 17,17), eigualmente a “entregar y entregarnos gratuitamentea los otros, a través de un movimientodel don, que es similar al constanteentregarse de Dios” (Shc 22).De este modo la celebración de la Navidadha de activar en nosotros la puesta enpráctica de algunos de los medios que noshemos propuesto en el proyecto La graciade los orígenes para los años 2008-2009:Cuidar que toda Entidad establezca formasconcretas de expropiación y de restituciónde nuestros bienes a los pobres, que sonnuestros maestros y señores; verificar encada Fraternidad local el uso de nuestros espacios,buscando realizar opciones solidariasy generosas en el compartir; y colaboraractivamente en el Fondo solidaridad que seha abierto en la Curia general para salir alpaso de necesidades urgentes, tanto dentrocomo fuera de la Orden.


416 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3ConclusiónHermanos y hermanas: la Navidad de esteaño está envuelta en el oscuro manto dela crisis económica. Esta situación, gravepara muchos, no puede dejarnos indiferentes.Después de un breve recorrido por laexperiencia de Francisco os invito a celebrarla Navidad desde la perspectiva de laminoridad vivida con gozo en el hoy de unmundo donde abunda la pobreza y el deteriorode la creación nos desafía. Tratar devivir los valores que nos ha transmitidoFrancisco: acogida gozosa de la Palabra,agradecimiento por todos los bienes que recibimosde Dios -en primer lugar el don desu Hijo (cf. Adm 1,17)-, cercanía y servicioa los hermanos con los que vivimos, encuentrocon Dios en lo sencillo y pequeñode la vida, compartir las condiciones de vidade los pequeños de la sociedad y estar asu servicio restituyéndoles nuestros bienes.Será sin duda la mejor manera de celebrar lagran noticia del amor de Dios manifestadoen Cristo Jesús nacido en Belén, y el mejortestimonio que podemos dar de esa buena ygran alegría a nuestro mundo, profundamentenecesitado de ella.A todos vosotros, mis queridos hermanosy hermanas, os deseo una celebraciónsencilla, gozosa y solidaria del nacimientodel Señor, y que su Espíritu nos mantenga lapasión por Dios y por la humanidad en el2009. ¡FELIZ NAVIDAD!Roma, 8 de diciembre de 2008.solemnidad de laInmaculada Concepción,Reina y Madre de la <strong>OFM</strong>FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generalProt. 099451


E SECRETARIA GENERALI1. Capitulum Prov. Siciliæ Ss. NominosIesu in ItaliaNel Capitolo Provinciale della nostraProvincia di Sicilia del Santissimo Nome diGesù, in Italia, regolarmente celebrato secondole disposizioni del Diritto, nella Casadi San Giovanni Battista, in Baida-Palermo,sotto la presidenza del Visitatore Generale,GIACOMETTI FR. LUIGI, nei giorni 2, 5 e 6maggio 2008 sono statti eletti:per l’ Ufficio di Ministro provinciale:NOTO FR. GIUSEPPEper l’ufficio di Vicario provinciale:DI FATTA FR. GIUSEPPEper il Definitorio della Provincia:FERRO FR. SALVATOREFINA FR. ROMANOLIPARI FR. BENEDETTOTURRISI FR. PIETRO.Queste elezioni sono state ratificate dalDefinitorio generale il 2 settembre 2008.Prot. 099209/S308-082. Capitulum Prov. S. Michaëlis inArgetinaEl Capítulo Provincial ordinario denuestra Provincia de San Miguel, en Argentina,celebrado legítimamente conforme aDerecho en la Casa “El Seráfico”, junto alConvento de San Carlos, en la ciudad deSan Lorenzo, Argentina, y presidido por elVisitador General, FOLGADO FR. CARLOS,los días 5, 6 y 7 de septiembre de 2008 eligióa:para el Oficio de Ministro Provincial:RODRÍGUEZ PANIAGUAFR. JORGE GUSTAVOpara el Oficio de Vicario Provincial:CARBALLO SAWULA FR. SERGIO HORACIOy para el Oficio de Definidores Provinciales:FERREIRA JARA FR. PABLOGAYTE MARCHIOLI FR. ÁNGEL GABRIELORTIZ PERIZZOTTI. FR. EUGENIO HORACIOSABADINI FR. FERNANDO BROLLO.El Definitorio General, en la Sesión deldía 11 de septiembre de 2008, examinó lasActas auténticas de estas elecciones y lasaprobó.Prot. 099283/S351-083. Capitulum Intermedium Prob. Hiberniæin HiberniaDuring the intermediary ProvincialChapter of our Province of Ireland, regularlycelebrated according to the norms ofCanon Law and held in Gormanston College,Ireland, on the 7th of July 2008,presided over by the Minister Provincial,O’LAOIDE BR. CAOIMHIN, the followingwere elected:to the office of Vicar Provincial:MCKENNA BR. HUGHto the office of Provincial Definitors:CONDREN BR. JOSEPHJONES BR. BERNARDMCGRATH BR. BRENDANYOUNGE BR. PATRICK.The General Definitorium, during itssession of the 23rd of October 2008, carefullyexamined and approved the election.Prot. 099307/S366-084. Capitulum Cust.Aut. S. FrancisciAssisiensisin Papua Nova GuineaDuring the Custodial Chapter of ourCustody of St. Francis, in Papua NewGuinea and the Salomon Islands, regularlycelebrated according to the norms of CanonLaw on the 8th, 9th and 10th of September2008, in the House of St. Anna, Aitape,


418AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DICEMBRIS 2008 – N. 3PNG, under the presidency of the VisitatorGeneral, MISCAMBLE BR. PHILLIP, the followingwere elected:to the Office of Custos:AMENTA BR. EDUARDOto the office of Custodial Vicar:VALUSTAUT BR. SEBASTIANto the Office of Custodial Councillors:BOURKE BR. GREGORYBURBURU BR. FRANCISGATTEI BR. GIANNIQUENTAIP BR. JOSEPH.The General Definitory, during its sessionof the 23rd of October 2008, carefullyexamined and approved the elections.Prot. 099365/S387-085. Capitulum Prov. ss. Cordis Iesu in USADuring the Provincial Chapter of ourProvince of The Most Sacred Heart of Jesusthe United States of America, regularly celebratedaccording to the norms of CanonLaw in the Hilton Hotel, Frontenac, St.Louis, Missouri, U.S.A., and held on the10th and 11th of June 2008, presided over bythe Visitator General, JASPER BR. FRANK,the following were elected:to the Office of Minister Provincial:PERRY BR. MICHAELto the Office of Vicar Provincial:JENNRICH BR. MICHAELto the office of Provincial Definitors:DOMBROWSKI BR. JOHNLAUSE BR. JAMESPARTHIE BR. RALPHPOSADAS BR. JOSÉ ANTONIOSHEA BR. EDWARDSPENCER BR. WILLIAM.The General Definitorium, during itssession of the 23rd of October 2008, carefullyexamined and approved the election.Prot. 099386/S396-086. Capitulum Prov. Dominæ Nostræ deGuadalupre in America centrale etPanamaEl Capítulo Provincial ordinario de laProvincia de Nuestra Señora de Guadalupe,en Centroamérica y Panamá, celebrado legítimamenteconforme a Derecho en la Casade la Divina Misericordia, de Valle deÁngeles, en Honduras, C.A., presidido porel Visitador General, GÓMEZ JIMÉNEZ FR.JAVIER, los días 14 y 15 de octubre de 2008eligiópara el Oficio de Ministro Provincial:FLORES INTERIANO FR. SAÚL ORLANDOpara el Oficio de Vicario Provincial:ALVARADO SEGURA FR. EDWIN DE JESÚSy para el Oficio de Definidores Provinciales:EVANS FR. GERARDOFALLAS MORA FR. SERGIO ANTONIOFLORES MEDINA FR. RENÉ ANTONIOPATZÁN HERNÁNDEZ FR. MARCOS ANTO-NIOPIRIL FR. JOSÉ LUIS DE PAZSALDAÑA GUERRA FR. LUIS ENRIQUE.El Definitorio General, en la Sesión deldía 23 de octubre de 2008, examinó las Actasauténticas de estas elecciones.Prot. 099385/S395-087. Capitulum Prov. Carthaginensis inHispaniaEl Capítulo Provincial ordinario de laProvincia de Cartagena, en España, celebradoconforme a Derecho en la Casa deSanta Ana de Orihuela, presidido por elMinistro Provincial, VIDAL ABELLÁN FR.SATURNINO, el día 3 de julio de 2008, eligiópara el oficio de Definidores Provinciales:ESCRIBANO ARRÁEZ FR. MIGUEL ÁNGELHERNÁNDEZ VALENZUELA FR. JOSÉLÓPEZ CERDÁN FR. FRANCISCO JAVIERMARTÍNEZ FRESNEDA FR. FRANCISCOMARTÍNEZ TORRES FR. EMILIO.El Definitorio General, en la Sesión del23 de octubre de 2008, examinó las Actasauténticas y aprobó las elecciones.Prot. 099301/S361-08


E SECRETARIA GENERALI 4198. Capitulum Cust. Aut. Nostræ DominæSeptem Gaudiorum in BrasiliaEl Capítulo de nuestra Custodia de lasSiete Alegrías de Nuestra Señora, en Brasil,celebrado legítimamente conforme a Derechoen el Convento São Francisco, enCampo Alegre, MS, bajo la Presidencia delVisitador General, DELLAZARI FR. INÁCIO,el día 30 de octubre de 2008 eligió,para el Oficio de Custodio:ALVES PEREIRA JÚNIOR FR. ALUÍSIOpara el Oficio de Vicario:CARRARO FR. LEODIRy para el Oficio de Consejeros de la Custodia:DO NASCIMENTO FR. ROBERTO MIGUELFAVARETTO FR. ARCIDES LUIZTERCE FR. ÉTERSON ANTÔNIOVITERBO DE SOUZA FR. ROGÉRIO.El Definitorio General, en la Sesión deldía 4 de noviembre de 2008, examinó lasActas auténticas de estas elecciones.Prot. 099422/S413-089. Capitulum Intermedium Prov. S.Antoniiin BoliviaEl Capítulo Provincial ordinario de laProvincia Misionera de San Antonio, enBolivia, celebrado ritualmente conforme aDerecho en la Casa de San José de Tarata,Cochabamba, presidido por el MinistroProvincial, SAPPL FR. MARTÍN, el día 14 denoviembre de 2008, eligiópara el oficio de Definidores Provinciales:DA SILVA MIRANDA FR. VICTORIOFALKUS KOSIECKA FR. BERNARDOKORNACKI MUSKETT FR. TOMÁSPÉREZ QUISPE FR. AURELIOYAGUANOY IRAIPI FR. DÁMASO.El Definitorio General, en la Sesión del16 de diciembre de 2008, examinó las Actasauténticas y aprobó estas elecciones.Prot. 099479/S437-0810. Capitulum Intermedium Prov. Ss.Trinitatis in ChiliaEl Capítulo Provincial ordinario de laProvincia de la Santísima Trinidad, en Chile,celebrado ritualmente conforme a Derechoen la Casa de Mostazal, presidido por elMinistro Provincial, Wouters Fr. Rogelio, eldía 24 de octubre de 2008, eligiópara el oficio de Definidores Provinciales,ÁLVAREZ ASTORGA FR. MANUEL A.CASTILLO CORDERO FR. PEDROCOVILI LINFATI FR. ISAURO U.HERNÁNDEZ JIMÉNEZ FR. JUAN DE DIOSZAMORANO SOTO FR. SAÚL.El Definitorio General, en la Sesión del16 de diciembre de 2008, examinó las Actasauténticas y aprobó estas elecciones.Prot. 099435/S420-0811. Capitulum Prov. S. Evangelii in MexicoEl Capítulo Provincial ordinario denuestra Provincia del Santo Evangelio, enMéxico, celebrado legítimamente conformea Derecho en la Casa de San Juan Bautista,en Coyoacán, México, D.F., presidido porel Visitador General, MOORE FR. GERARDO,el día 3 de julio de 2008 eligiópara el Oficio de Ministro Provincial:MORALES VALERIO FR. FRANCISCOpara el Oficio de Vicario Provincial:MEDINA PALMA FR. JUANpara Oficio de Definidores Provinciales:BERROCALI ÁLVAREZ FR. MIGUEL ÁNGELJUÁREZ DELGADO FR. COSMENÚÑEZ SANTIAGO FR. PASCUALOCHOA ZAMORANO FR. PABLOTORRES LEÓN FR. PABLO ARTURO.El Definitorio General, en la Sesión deldía 2 de septiembre de 2008, examinó lasActas auténticas estas elecciones.Prot. 099160/S285-0812. Visitatores generales– GOLOLOMBE FR. LUCAS FRANCISCO,Prov. Cust. Aut. S. Claræ, in Mozambico,Visit. Absistens pro Fund. Immacu-


420 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3latæ Matris Dei, in Angola, dep. a Prov.Immaculatæ Conceptionis, in Brasilia:23.09.2008; prot. 099246/S330-08.– VALVASORI FR. FLAERDI SILVESTRE, Cust.Ss. Cordis Iesu, dep. a Prov. NeapolitanaSs. Cordis Iesu, in Italia, pro Prov. ImmaculatæConceptionis, in Brasilia:25.09.2008; prot. 099246/S330-08.– BOURDEAU FR. GILLES, Prov. S. IosephSponsi BMV, in Canada, Visit. Absistenspro Cust. Franc. del Caribe et Cust.Franc. del Paraguay, dep. a Prov. Franciscanade Arantzazu, in Hispania:04.11.2008; prot. 098721/S84-08.– CAMPANA FR. FERDINANDO, Prov. PicenæS. Iacobi de Marchia, in Italia, pro Prov.Annunciationis BMV, in Albania:06.11.2008; prot. 099404/S402-08.– PULJIC FR. MARKO, Cust. S. Familiæ, inUSA, dep. Prov. Assumptionis BMV, inBosnia/Erzegovina, Visit. Absistens proFratribus Prov. Ss. Redemptoris in Croatia,in USA et in Canada degentibus:19.12.2008; prot. 099441/S422-08.– SMITH FR. PAUL, Prov. Sancti Spiritus, inAustralia, Visit. Absistens pro FratribusProv. S. Crucis, in Bsnia/erzegovina, degentibusin Australia: 19.12.2008; prot.099444/S425-08.13. Domus suppressæ– Résidence Sainte-Claire, Baie-SaintPaul (Québec), Canada: 04.09.2008;prot. 099225/S321-08.– Couvent Saint-Bonaventure, Montréal,Canada: 04.09.2008; prot.099147/S280-08.– Fraternité de Nostre-Dames des Anges,Aix en Provence, Francia: 23.10.2008;prot. 099354/S381-08.– Fraternitè Francicsine, Dole (Jura), Francia:23.10.2008; prot. 099354/S381-08.– Fraternité Franciscine, Bressoux (Liège),Belgio: 23.10.2008; prot.099354/S381-08.– Saint Francis, Casablanca, Marocco:17.12.2008; prot. 099488/M86.08.14. Notitiæ particulares– Il Ministro generale, con il consenso delDefinitoiro generale, ha soppresso laFondazione “St. Andrew”, Nuova Zelanda,dipendente dalla Prov. Sancti Spiritus,Australia: 04.09.2008; prot.099241/S328.08.– Il Ministro generale ha eletto, con il consensodel Definitorio, il Governo dellaCust. Aut. “S. Francesco, Araldo dellaPace” nel West-Papua/Indonesia (cf.A<strong>OFM</strong>, 2[2008]264).Custode: Ngga Fr. Gabriel; Vicario: WaratBungan Fr. Wilhelmus; Consiglieri:Seta Fr. Hendrikus, Gonsalit Saur Fr.Wilhelmus I., Dister Fr. Bernward, KalakmabinFr. Victor (08.09.2008; prot.099223/S319-08).– Il Ministro generale ha eretto, con il consensodel Definitorio, la Custodia “Maria,Madre di Dio”), nel Nord dell’India,dipendente dalla Prov. S. Thomæ Apostoli,India.Ha anche eletto il Governo della Custodia:Custode: Ekka Fr. Leos; Consiglieri:D’Lima Fr. Fidelis, Beck Fr. Sushil, RosarioFr. Francis, Baxla Fr. Thaddeus(08.09.2008; prot. 099260/S340.08).– Il Ministro generale, con il consenso delDefinitorio, ha eretto la Fondazione “S.Francesco di Assisi”, nel Nord-Est dell’India,dipendente dalla Prov. S. ThomæApostoli, India (08.09.2008; prot.099282).


E SECRETARIATUPRO FORMATIONE ET STUDIIS1. Discorso in occasione dell’inaugurazionedell’Anno Accademico 2008-2009 alla Pontificia Università AntonianumRoma, 17 ottobre 2008Autorità accademiche, professori, alunni,personale ausiliario: Il Signore vi dia lapace!Sono tre le circostanze che fanno di questainaugurazione dell’anno accademico2008-2009 un momento del tutto particolareper la nostra Università Antonianum: ilrinnovo delle cariche accademiche, la celebrazionedel Sinodo dei Vescovi e la chiusuradel VII Centenario della morte delBeato Giovanni Duns Scoto, il Dottor Sottilee Mariano (1308- 2008).1. Il rinnovo delle cariche accademicheAi fratelli ai quali è stato chiesto o prossimamentesarà chiesto un servizio particolarea favore dell’Università, manifesto lamia gratitudine per la loro disponibilità, accompagnatadalla mia fraterna e cordiale felicitazioneper la fiducia in loro riposta. Atutti auguri e buon lavoro.Tra le sfide che io vedo di fronte a voi inquesti momenti ne segnalo due:– Creare una vera comunità accademicanella quale ci sia una vera sinfonia tra lediverse individualità è il primo compitoche vi si presenta. Siate creativi nel ricercaree mettere in pratica i mezzi adeguatiper potenziare l’unità della comunità accademica,nel rispetto della pluralità e diversità,epifania di un Dio sempre fecondo.Specialmente in seno alle distinte Facoltà,favorite il lavoro in équipe.– La seconda sfida che vedo è il lavorare instancabilmente,ed in ogni momento, perpassare dal buono al meglio e conseguirecosì l’eccellenza accademica che un’Universitàcome la nostra deve avere, se vuo-le competere con uguale forza con altriCentri universitari similari. Eccellenzaaccademica nell’insegnamento, eccellenzaaccademica nella ricerca. Tutto questosenza rinunciare mai ad essere una verafamiglia universitaria nella quale le relazionidegli uni con gli altri siano animatedalla stima reciproca, il dialogo fatto diascolto, e la collaborazione fraterna e sincera.Sono convinto che l’ambiente di famigliaaiuterà, senza alcun dubbio, a portareavanti gli obbiettivi specifici di unaUniversità Francescana.2. Il Sinodo della Parola di Dio nella vita emissione della Chiesa.All’interno dell’anno paolino, voluto dalSanto Padre per ricordare i duemila annidella nascita di San Paolo, la Chiesa sta celebrandola XII Assemblea generale ordinariadel Sinodo dei Vescovi sul tema della Paroladi Dio.In questo contesto desidero ricordarequanto afferma il Vaticano II: «La Scritturadeve essere l’anima della teologia» (DV24). Questa affermazione, dal momento chepone la Parola di Dio al centro della ricercae dell’insegnamento della teologia, postulaun dialogo e una stretta collaborazione traesegeti e teologi.Nel suo recente intervento al Sinodo deiVescovi, sua Santità Benedetto XVI ha affermato:«Per meglio capire la Bibbia, anchedal punto di vista della fede, servonoesegeti con una formazione completa». BenedettoXVI ha insistito sulla necessità ditener presenti nell’esegesi due elementi:quello storico e quello teologico. «Il metodostorico-critico è positivo, ma ha bisognodi essere completato». «Il metodo storicocritico– ha continuato il Papa – aiuta a capireche il testo sacro non è mitologia, mavera storia, aiuta a cogliere l’unità profondadi tutta la Scrittura» (cf. L’Osservatore Ro-


422AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3mano, 15 ottobre 2008,1). Se mancal’elemento storico si cede facilmente allatentazione, sempre viva, del fondamentalismo,o, per lo meno, di un letteralismoschiavizzante. «Se scompare l’ermeneuticadella fede, al suo posto si affermal’ermeneutica positivista, secondo la qualeil divino non appare nella storia» (ibid.). Diconseguenza, la Sacra Scrittura o Parola diDio, verrebbe ridotta ad un libro del passatoo a una semplice parola umana. Bisognasuperare, ha detto in un altro passo il SantoPadre, il dualismo che attualmente separa lateologia dall’esegesi: «una teologia – hadetto sempre Benedetto XVI – che non sibasa sull’interpretazione della Scrittura èuna teologia senza fondamento, come nonha fondamento un’esegesi che non sia teologica».Di fatto, ci domandiamo: Che sarebbeun discorso su Dio che non tenga presenteun’esegesi scientifica e illuminatadalla fede del dato rivelato? E dall’altra parte,a cosa condurrebbe un’esegesi che nontiene conto che ci troviamo di fronte ad unlibro rivelato?Per evitare questi estremi, è necessario,per tanto, superare la distanza che si avvertealcune volte tra la ricerca esegetica el’elaborazione teologica. Il teologo deveusare il dato biblico senza strumentalizzarlo,mentre l’esegeta non deve limitare lasua ricerca solo ai dati letterari, ma deveimpegnarsi nel riconoscere e comunicare icontenuti teologici presenti nel testo ispirato.Il teologo deve aiutare a comprendere evalorizzare la verità delle Sacre Scritturenella vita di fede e nel dialogo con le culture,riflettendo sulle attuali tendenze antropologiche,sulle istanze morali, sulla relazionetra ragione e fede, e sul dialogo conle grandi religioni. L’esegeta deve esserecosciente che di fronte a sé ha un testo rivelatoe non semplicemente un testo letterario,e che, come ho ricordato nel mio interventoal Sinodo, presentando comeesempio san Francesco, un testo si capiscenella sua profondità solo se si vive, o comedicono i santi Padri, se si fa vita. Questo èun principio ermeneutico che nessuno chesi avvicina alle Sacre Scritture può dimenticare.Gli uni e gli altri, teologi ed esegeti, devonoavvicinarsi alla Sacra Scrittura comefonte di acqua viva, nella sorpresa gioiosadi ascoltare il Signore nei contesti della vita.Dalla Parola di Dio alla vita e dalla vitaalla Parola di Dio. In questo modo si porràin atto il circolo ermeneutico completo: credereper comprendere, comprendere percredere; la fede cerca l’intelligenza, l’intelligenzasi apre alla fede. Il racconto di Emmausè un modello esemplare di incontrodel credente con la Parola incarnata (cf. Lc24,13-35). Incontro a cui sono chiamati anchei teologi e gli esegeti.D’altra parte, senza rinunciare alla ricercascientifica più esigente, gli uni e gli altri,teologi ed esegeti, devono offrire al popolodi Dio, anche se ciascuno dal luogo che gliè proprio, «l’alimento delle Scritture, che illuminala mente, corrobora le volontà e accendei cuori degli uomini all’amore diDio» (DV 23). Con questa finalità è necessariopotenziare un dialogo non solo tra esegetie teologi, ma anche con gli altri agentidi pastorale. Questo dialogo permetterà chel’esegesi sostenga la teologia e che la riflessioneteologica si traduca in proposte dievangelizzazione più incisiva.Mentre ringrazio tutti i Professori dellanostra Facoltà di Bibbia e Archeologia diGerusalemme per il grande lavoro che fannoin esegesi e archeologia, invito ad intensificarela collaborazione tra detta Facoltà ela Facoltà di Teologia di Roma, con i lorodiversi istituti, e a fare studi e pubblicazioniscientifiche insieme. Entrambe le Facoltàne uscirebbero arricchite.3. Celebrazione del VII Centenario dellamorte di ScotoSiamo quasi alla fine delle celebrazionidel VII Centenario della morte del DottorSottile e Mariano, il Beato Giovanni DunsScoto.Il Capitolo Generale Straordinario nel suodocumento finale ha chiesto di recuperare«criticamente le grandi tradizioni filosofiche,teologiche, mistiche ed artistiche del nostropatrimonio francescano, come sostegnodella nostra missione di annunciare il Vangelo[…] nel cuore della cultura contempora-


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 423nea», e pone come ragione di ciò l’evitare «ilrischio di essere facile preda del fondamentalismoe delle tendenze emotive del presente,di smarrire il nostro contributo specifico,con interpretazione scorrette che lo rendonofunzionale ad altri ‘padroni’ del pensiero edell’azione» (Spc 13).Il magistero di Scoto fa parte di questoricco patrimonio che siamo chiamati a conosceree a trasmettere, «senza svincolarlodai contesti e dalla linfa vitale del tempo incui si è sviluppato, ma neppure dal contestoattuale» (Spc 13), non per ragioni di scuola,ma perché la sua dottrina è profondamenteattuale, come ricorda Paolo VI nella LetteraApostolica Alma Parens, ed il «suo patrimonioè perennemente valido« (AP 7).Nella dottrina di Duns Scoto, il «perfezionatoredi san Bonaventura» (AP 6), nonsolo aleggia «lo spirito serafico del PatriarcaAssisiate» (AP 9), ma essa ci porta aduna solida ed armonica conoscenza dell’uomo,del mondo e di Dio.Quanto è attuale la dottrina di Scoto!Quanto ci aiuterebbe nella missione evangelizzatricela sua dottrina sul primato diCristo! Quanto ci aiuterebbe nel campo deldialogo ecumenico la dottrina del DottorSottile, in modo particolare con la ChiesaAnglicana, che ha fatto sua la dottrina diScoto per tre secoli, prima della separazione!«Ricercatore instancabile dell’unità dellaChiesa, si presenta ancora oggi come modellodi dialogo, mosso “non dalla contenziosasingolarità del vincere, ma dall’umiltàdi trovare un accordo». E che dire della dottrinasull’Immacolata e quando insegna«l’eccellenza della carità, sopra ogni scienza»?(cf. AP 9).Quanto insegna a tutti noi, professori estudenti, filosofi e teologi! Egli fu realmenteuno studioso critico e mendicantecostante della verità, in profondo rispetto ecomunione con il magistero della Chiesa(cf. AP 16).Invito tutti i professori e gli studenti dellanostra Università ad avvicinarsi alla tradizionefilosofica e teologica francescanache trova in Scoto «il rappresentante piùqualificato», come disse Paolo VI, e la cuidottrina, secondo le parole di GiovanniPaolo II, «edifica la Chiesa, sostenendolanella sua urgente missione di una nuovaevangelizzazione dei popoli della terra».In questi tempi in cui celebriamo l’VIIICentenario della Fondazione del nostro Ordinee nei quali sentiamo «l’urgenza di tornareall’essenziale della nostra spiritualitàper nutrire, mediante l’offerta liberatrice delVangelo, il nostro mondo diviso, disegualee affamato di senso» (Sdp 2), è urgente recuperareil patrimonio della scuola francescanadella quale il Beato Giovanni DunsScoto è il più alto rappresentante. Chiedo inquesto un impegno comune tra le Facoltà diTeologia e di Filosofia.Approfitto di questa opportunità per ringraziarela Commissione Scontista per il suoencomiabile lavoro nel restituire i testi diScoto, grazie all’edizione critica delle sueopere. Ringrazio la PAMI per lo studio dellamariologia del Dottor Mariano. Ringraziol’Università Antonianum perché sta preparandoun Congresso Internazionale su Scoto,per commemorare il VII Centenario dellamorte del Dottor Sottile. Ringrazio vivamentela nostra Scuola Francescana di StudiMedievali e tutti gli studiosi della dottrina diScoto per il lavoro fatto, e che continuano afare, per “tradurlo” nel nostro oggi.Il beato Giovanni Duns Scoto è riuscitoad armonizzare vita e pensiero, mistica e lavoro,contemplazione e azione, persona ecomunità, essere e fare. Scoto è giunto, congrande umiltà e audacia, a mettere la sottigliezzadel suo pensiero al servizio dellacausa di Dio, dell’uomo e della vita. La suastupenda visione della storia della salvezza,con il suo dinamismo di perfezione e diconsumazione nel Cristo omega, può esserela base filosofico-teologica per pensare edelaborare una mistica del cosmo, un’ecologiaper tutto il pianeta ed una teologia delfuturo.Che questo Centenario, che stiamo perchiudere, sia per tutti un’opportunità per conoscerela genialità e audacia di Scoto.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLOMinistro generale <strong>OFM</strong>e Gran Cancelliere della PUA


424AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 32. Discorso in occasione dell’inaugurazionedell’Anno Accademico all’IstitutumBiblicum FranciscanumJerusalem, 08.11.2008BIBBIA EMAGISTERO DELLA CHIESA:GUIDA SUPREMA DELL’INSEGNA-MENTO E DELLA VITADEL BEATOGIOVANNI DUNS SCOTONell’Udienza speciale concessa allaCommissione Scotista il 16 febbraio 2002,il Papa Giovanni Paolo II fra l’altro disse:«Duns Scoto, con la sua splendida dottrinasul primato di Cristo, sull’Immacolata Concezione,sul valore primario della Rivelazionee del Magistero della Chiesa, sull’autoritàdel Papa, sulla possibilità della ragioneumana di rendere accessibili, almeno inparte, le grandi verità della fede, di dimostrarnela non contraddittorietà, rimane ancoroggi un pilastro della teologia cattolica,un Maestro originale e ricco di spunti e sollecitazioniper una conoscenza sempre piùcompleta delle verità della Fede» 1È ben nota, nella filosofia e teologia cattolica,la figura e l’importanza del B. GiovanniDuns Scoto, che il Papa Paolo VI,nella Lettera Apostolica Alma Parens, del14 luglio 1966, indirizzata agli Episcopatidella Gran Bretagna, definisce «il perfezionatore»di San Bonaventura, «il rappresentantepiù qualificato» della Scuola francescana,nelle opere del quale «si celano e fervonolo spirito e l’ideale di san Francescod’Assisi»”, il Dottore dal cui tesoro teologicosi potranno ricavare «lucidi armi percombattere ed allontanare la nube nera dell’ateismoche offusca l’età nostra»”, il Dottoreinfine la cui dottrina «potrà offrire unaureo ordito» per «sereni colloqui» tra laChiesa cattolica e le altre Confessioni cristiane2 .Mettendo sempre, come supremo puntodi riferimento per la sua dottrina, la RivelazioneBiblica e il Magistero del RomanoPontefice, Duns Scoto, come è detto nel Decretodi riconoscimento del Culto (6 luglio1991), «fino al termine dei suoi giorni servìquella Verità che era stata l’alimento quotidianodel suo spirito, Verità che egli confrutto aveva pienamente assorbito nel suoanimo mediante la meditazione e che avevaefficacemente annunziato con la parola econ gli scritti, palesandosi in tal modo unmaestro di mirabile ingegno e fervore» 3 .Nonostante questa ricchezza dottrinale edi santità vissuta, Duns Scoto è stato fattooggetto di grandi e frequenti critiche circa ilsuo insegnamento e persino circa la sua santità.Le polemiche, le critiche, le accuse controla dottrina di Duns Scoto, che si accumularonolungo i secoli, sono di due specie:le une dovute alla falsa trasmissione dei testi,opera di inesperti amanuensi, e alle edizioniimperfette; le altre, dovute a partigianeriaper una scuola in lotta contro le altre.Tante accuse, infatti, erano state formulatelungo i secoli contro la dottrina di Scoto,perché alcune sue opinioni erano diverseda quelle di altri maestri della Scolastica,in particolare diverse da quello che insegnavaS. Tommaso.Per una falsa convinzione, secondo cuiciò che aveva scritto Tommaso d’Aquinoera in sintonia con la dottrina della Chiesa, eche chi era contrario a Tommaso, era ancheautomaticamente contro la dottrina dellaChiesa, proprio per questo, Duns Scoto, cheinsegnava ad esempio l’assoluto primato diCristo nel progetto di Dio, anteriore ad Adamoe alla sua caduta, e di conseguenza anchela preservazione di Maria dal peccatooriginale, venne ad essere tacciato come eretico,come colui che si opponeva, con la suadottrina, al magistero della Chiesa; e quindile sue opere dovevano essere eliminate dalleScuole cattoliche. Basti pensare all’assurdaaffermazione del tomista domenicanoTommaso di Sutton, contemporaneo e posteriorea Scoto, il quale nel suo breve Commentoalle Sentenze di Pietro Lombardoaveva osato scrivere di Tommaso d’Aquinoche «in libris suis omnes difficultates theologiaesufficienter dilucidavit», a tal puntoche i suoi scritti, cioè di Tommaso, «proptersuam sufficientiam finem imponunt Scriptasuper Sententias componendi» 4 .


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS425Convinzione assurda, che nessuno piùoserebbe sostenere! La verità, infatti, o megliola Verità che è Dio, è infinita nella suaestensione; e l’uomo non potrà mai raggiungerla,capirla e spiegarla a sufficienza.È quindi molto felice l’affermazione diDuns Scoto, il quale, basandosi sulle paroledi Cristo, che cioè lo Spirito Santo ci portagradatamente alla conoscenza della tutta interavetità (cf. Gv 16, 13), e prendendo lospunto da S. Gregorio Magno, afferma condeterminazione: «In processu generationishumanae semper crevit notitia veritatis»(nel cammino del genere umano, la conoscenzadella verità è sempre in crescita) 5 .La verità di fede, che dobbiamo credereper avere la vita eterna, sono quelle che citrasmette la Scrittura e il Magistero dellaChiesa. Quelle verità invece che non sonostate ancora dichiarate come “verità di fede”della Chiesa, quali sono ad esempio le conclusioninecessarie che promanano dalle veritàdella fede, non sono da ritenersi ancoracome verità di fede, ma su di esse si possonofare ricerche e si possono formulare opinioni,più o meno probabili, pronti ad accettarlecome verità di fede qualora siano definitecome tali dal Magistero della Chiesa.Una di questa è la verità della concezioneimmacolata di Maria SS., cioè la sua preservazionedal peccato originale, che Dio havoluto compiere «intuitu meritorum Christi»per la futura Madre del Figlio suo incarnato.Prima che la verità fosse del tuttochiarita e definita, ognuno era libero di ritenerlacome opinione, come verità razionalmenteprobabile (cioè che poteva essere dimostrata),o come verità non probabile. Enon era da ritenersi “eretico” né chi la accettavané chi non la accettava.Duns Scoto fu spesso accusato di eresia,proprio perché difendeva con validissimiargomenti tale privilegio mariano: accusaassurda, purtroppo ripetuta e straripetutalungo i secoli, a tal punto che Scoto è statogiustamente soprannominato “martire dell’Immacolata”!Mentre altre accuse di eresia, lanciatecontro Scoto, son frutto di errata interpretazionedel suo pensiero, o, peggio ancora,perché tale suo pensiero non collimava conquello di S. Tommaso su verità non definite;si trattava in realtà di semplici “opinioni”,come erano “opinioni” quelle che difendevaS. Tommaso.Le opere di un autore, di un santo, anchese nel loro complesso sono state approvateo raccomandate dalla Chiesa, non sono maiapprovate in ogni loro singola parte, né maipossono diventare metro per misurarel’ortodossia degli scritti di un altro dottore:tale metro è e dev’essere soltanto la Scritturae il Magistero della Chiesa.Ecco in proposito una bella ed eloquentepagina di Duns Scoto: «Io dico che ci sonoalcune cose che sono così appartenenti allasostanza della fede, che tutti coloro che abbianoraggiunto un tantino l’uso della ragione,sono tenuti a crederle esplicitamente,come sono gli articoli che riguardanol’incarnazione (ad esempio che Cristo è natoed è morto), sui quali ci sono speciali solennitàdella Chiesa, e che il popolo può capire,perché riguardano il Cristo uomo; altrecose sono esplicitamente richieste dallasostanza della fede, che debbono essere osservatedalle persone più ragguardevoli dellaChiesa (come ad esempio che Dio è trino,ed altre cose appartenenti a tali realtà spiritualie immaginabili). Questa distinzione ciè fornita da S. Agostino, libro XIV De Trinitatecap. 1. Altre cose ancora non sono necessariamenteda credersi così esplicitamentené da questi né da quelli, poiché nonsono ancora state dichiarate dalla Chiesa,quali sono ad esempio molte conclusioninecessariamente incluse negli articoli dacredersi; ma prima che siano dichiarate dallaChiesa, nessuno è obbligato a crederle,ma piuttosto bisogna sobriamente averedelle opinioni su di esse, in modo tale cioèche l’uomo sia pronto a crederle al momentoche essa vengano dichiarate come veritàdi fede» 6 .Questo è l’atteggiamento giusto dichiunque voglia spiegare con obiettività esenza partigianeria le verità della fede e leverità che tali ancora non sono. Èl’atteggiamento che hanno avuto sant’Agostinoe tanti maestri dopo di lui. Ecco comesi esprime sant’Agostino: «Gli altri autori(cioè gli autori di libri che non appartengo-


426AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3no alla Bibbia) li leggo in tal modo che, perquanta santità e dottrina contengano, nonper questo ritengo che una cosa sia vera soloper il fatto che essi abbiano pensato così,ma perché – o servendosi di quegli autoricanonici o ricorrendo a probabile argomento– mi poterono persuadere che quella cosanon era contraria alla verità» 7 .E dopo di lui, tanti altri, fra cui ecco leparole di Goffredo di Fontaines: Le altre verità,che non abbiano tale certezza, «non sidebbono asserire con tale certezza, ma debbonoessere esposte con grande moderazionee cautela, a mo’ di probabile opinione; cisi deve molto guardare dall’asserire comecosa certa e necessaria ciò che dubbio» 8 .Nulla dunque «si deve ritenere come appartenentealla sostanza della fede, se nonquello che si può avere espressamente dallaScrittura, o che sia stato espressamente dichiaratodalla Chiesa, o che segua da unaverità palesemente contenuta nella Scritturao che sia stato palesemente determinata dallaChiesa» 9 .Se si fossero tenuti presenti questi principi,queste norme elementari, quante polemiche,quante inutili discussioni si sarebberoevitate, quanto più bella e più utile sarebbestata la ricerca e la scoperta della verità,quanti traguardi si sarebbero potuti raggiungerein meno tempo e con maggioreprofitto della verità e della vita di fede.Da ciò che siamo venuti dicendo, sicomprende quanto sia utile e necessario accostarcialle opere dei grandi Scolastici conuna debita preparazione ed una spassionatavisione della ricerca teologica, e quantoinoltre sia necessario avere a portata di manole opere di quei grandi nella loro genuinitàcritica, così come sono uscite dalla loropenna, e non come sono state manomesseda amanuensi inesperti e da correttori diparte. Ecco, in altre parole, la necessità diavere a portata di mano edizioni critiche serie,basate sullo studio e sul confronto deimanoscritti, almeno là dove non si possiedal’autografo di qualche autore, cosa piuttostorara per quei tempi.Per secoli, i Francescani hanno seguitoScoto, non perché comandati, ma spontaneamente,perché affascinati dalla sua dot-trina. Guglielmo di Vorrilong († 1463) cosìsi esprime: «(Duns Scoto) rende le mentisospese per lo stupore; i suoi detti oltrepassanola facoltà comune, egli è il massimo ricercatoredella verità, colui che redarguiscela falsità, arca della verità, compendio delleleggi; preciso sanzionatore delle cose; frenonelle cose materiali…; vertiginoso nellecose teologiche, nella conoscenza di essechiarissimo. A lui potrei liberamente dire:debbo ascrivere a merito della sua bontà, sefin dalla giovinezza mi sono abbeverato allesue sorgenti» 10 .Tanti si pregiano di spiegare ed illustrareil pensiero del Dottore Sottile e Mariano,mentre i grandi maestri di vita spirituale,come S. Bernardino e S. Giacomo dellaMarca, trascrivono a profusione pensieri edespressioni dalle Opere di Scoto, per comunicarlial popolo nelle loro prediche.In sintesi, Duns Scoto non è un dottoredel passato, non è un “fossile” da ammirare,ma è un Maestro vivo e palpitante, pienodi ardore e di preziose intuizioni, che manmano si calano nelle realtà dottrinali e vitalidella Chiesa e del mondo.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale1 Enchiridion dell’Ordine dei Frati Minori, vol. 2°, n.4631.2 Enchiridion..., vol. 1.°, nn. 1-21.3 AAS 84 (1992) 399: «Usque ad finem dierum suorumilli servivit Veritati, quae eius spiritus alimentum fueratquotidianum, quamque fructuose animo penituscomprehenderat in meditazione et efficaciter verbonuntiaverat et scriptis, mirabilis ingenii et fervoris seostendens magistrum».4THOMAS DE SUTTON, Sent. prooemium cod. Città delVaticano, bibl. apost. ms. Ross. 431, f. 179ra; Todi,bibl. comun. 12, f. 81ra.5DUNS SCOTUS, Ordinatio IV d. 1 n. 256 (ed. Vat. XI86).6 Ibid. d. 5 n. 29 (p.286-287): «Dico quod aliqua sunt itasimpliciter de substantia fidei, quod omnes – forte suscipientespost tempus aliquantulum usus rationis –tenentur illa explicite credere, sicut sunt articuli de incarnazione(ut Christus est natus et mortuus), dequibus sunt sollemnitates speciales in Ecclesia, et quospotest populus concipere, quia sunt de Christohomine ; alia sunt explicite requisita de substantiafidei, observanda a maioribus Ecclesiae (utpote quod


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 427Deus est trinus, et pertinentia ad huiusmodi spiritualiaet imaginabilia). Et ista distinctio patet ab AugustinoXIV De Trinitate cap. 1. Alia sunt quae nec necessariosunt explicite credenda ab istis nec ab illis, quia nonadhuc declarata per Ecclesiam, cuiusmodi sunt multaeconclusiones necessario inclusae in articulis creditis ;sed antequam sint per Ecclesiam declaratae, nonoportet quemquam eas credere, oportet tamen circaeas sobrie opinari, ut scilicet homo sit paratus eastenere pro tempore pro quo veritas fuerit declarata».7AUGUSTINUS, Epist. 82, ad Hieronymun, c. 1 n. 1 (PL33, 277): «Alios autem (scil. auctore librorum qui adBibliam non pertinet) ita lego, ut quantalibet sanctitatedoctrinaque praepolleant, non ideo verum putem quiaipsi ita senserunt, sed quia mihi – vel per illos autorecanonicos vel probabili ratione – quod a vero non abhorreat,persuadere potuerunt».8GODEFRIDUS DE FONTIBUS, Quodl. III q. 5 (PhB II 195-196): «Non sunt sic certitudinaliter asserenda, sedcum magno moderamine et temperantia per modumprobabilis opinionis recitanda», «multum cavendumest ne illud quod est dubium…, asseratur tamquamcertum et necessarium».9DUNS SCOTUS, Ordinatio IV d. 11 q. 3 n (5): «Nihil esttenendum tamquam de substantia fidei nisi quodpotest expresse haberi de Scriptura, vel expresse declaratumest per Ecclesiam, vel evidenter sequitur exaliquo plane contento in Scriptura vel plane determinatoab Ecclesia».10 GUILELMUS DE VORRILONG, Sent. I-IV, Lugduni 1489,f. 292v : «Mentes suspensas faciens prae stupore,cuius dicta communem transcendunt facultatem, inquisitormaximus veritatis, redargutor falsitatis, veriarcha, legum summa, rerum comperta sanctio; inphysicis frenum…, in theologicis arduus, in cognizionequam conspicuus. Huic siquidem dixerim :bonitatis merito adscribere debeo, cuius poculis suavissimisa iuventute sum nutritus».3. XII Consiglio Internazionale Formazionee Studi di Murcia (novembre2008)Murcia, Spagna, 24.11-03.12.20081. Mensaje del Ministro generalProt. 099454Queridos Hermanos Secretarios para laFormación y los Estudios de las Conferenciasde la Orden: !El Señor les conceda lapaz!Estoy con ustedes y los saludo a travésde este mensaje fraterno al inicio del XIIConsejo Internacional para la Formación ylos Estudios que se está celebrando en Murcia(España). Esta reunión, que se realizacada dos años, les da la oportunidad de encontrarsey hacer un análisis de la situaciónen que se encuentra la formación y los estudiosde la Orden, compartiendo el caminode cada una de las Conferencias e individuandojuntos los elementos sobre los cualeses necesario detenerse y trabajar.Ante todo les deseo que este tiempo enEuropa, en particular en España, sea positivoy rico de frutos. Desde el inicio agradezcoespecialmente a la Provincia Franciscanade Cartagena y al Instituto Teológico deMurcia por la generosa hospitalidad y acogida.Según las indicaciones de la Secretaríageneral para la Formación y los Estudios,que el Definitorio general aprobó, al centrode los trabajos de este XII Consejo se encuentranen el tema: La integración entreformación inicial y los estudios en la Ordenhoy.El argumento es por demás urgente y estáal centro de mi personal preocupación comoMinistro general, preocupación quetambién es compartida al interno del Definitoriogeneral. En efecto, si es verdad quela formación es integral (cf. RFF 45), entoncesel estudio debe estar insertado demanera orgánica en el itinerario formativoinicial (cf. RS 40). «Los estudios miran, durantela formación inicial, a que los candidatosy los profesos temporales adquieranuna instrucción intelectual amplia y sólida.Esta instrucción debe estar unida a una culturageneral proporcionada tanto a la etapade formación en que se encuentran los candidatosy los profesos temporales como asus aptitudes personales y a las necesidadesde nuestro tiempo, de manera que estén encondiciones de anunciar convenientementeel mensaje evangélico a los hombres de hoyy de insertarlos en su cultura» (RS 38).Si nuestros documentos son muy clarosal respecto, entonces debemos reconocerque en la praxis formativa queda mucho porhacer. Se nota, de hecho, una cierta distanciaentre formación y estudios, mientrasque el objetivo que se busca es el de armonizartodas las dimensiones de la persona.


428AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Debemos trabajar asiduamente para quenuestra propuesta formativa franciscana seasiempre más «orgánica, gradual y coherente»(CCGG 133) en sus varias etapas, «encuanto promueve el desarrollo de la personade forma armónica y progresiva, en el plenorespeto a cada uno» (RFF 52).La superación de esta distancia le tocapor tanto a todo el proceso formativo. En elcaso de la integración de los estudios tenemospor delante – a mi parecer- algunasprioridades, que son importantísimas paranuestro tiempo y para la situación generalde la Orden, y son las siguientes:• Completar y desarrollar la preparaciónintelectual, profesional y técnico manualde los candidatos: frente a un nivel deestudios cada vez más bajo, es importanteque nuestros itinerarios formativosayuden a los candidatos a perfeccionarlas bases necesarias para afrontar conprovecho los diversos niveles de estudio.• Ofrecer una formación adecuada parala evangelización, incluso en vistas aldiálogo con la cultura y las culturas dehoy: en nuestra tradición el sentido delos estudios está a la raíz del mandato devivir y anunciar el Evangelio que hemosrecibido de la Iglesia. En todo tiempo losHermanos Menores han sabido nutrir suevangelización, sobretodo para «hacernoscada vez más conscientes de la necesidadde educarnos a la escucha y al diálogopara aprender el arte del encuentrocon las culturas (…) En efecto, comodijo mi predecesor Fr. HermannSchalück, «la presunción, la superficialidad,la indiferencia por las ciencias humanasy sagradas deben ser consideradasuna ofensa al don de la vida, al hombrey a la Verdad […] Considero unabuso y una falta de respeto el presentarsepara servir una causa noble, como ladel Evangelio y la del hombre, sin la debidapreparación o sin la capacidad dediálogo y de lectura de los signos de lostiempos. Se debe estimar, por lo tanto,como un deber fundamental para cadahermano, cada uno según sus dones, dedicarseal estudio. Porque el estudio,bien fundado en los valores francisca-nos, puede verdaderamente ayudarnosen la madurez humana, intelectual yespiritual, como también en hacernos capacesde leer, con inteligencia evangélica,los valores cristianos y franciscanosde la cultura contemporánea» (FR. JOSÉR. CARBALLO, El Sabor de la Palabra,3.2.b).• Profundizar y asimilar un modo adecuadolos contenidos fundamentales de nuestrocarisma y de la tradición de los Maestrosfranciscanos: es urgente que nuestrosestudios estén integrados con elaporte de nuestra tradición, a partir de lasFuentes Franciscanas hasta los Maestrosde nuestra Escuela. También en estos casosse trata de conocer, profundizar y hacerdialogar estos textos con nuestro hoy.Este poner atención nos pone en contactocon las actitudes franciscanas de la escucha,de expropiación y de restitución.• Garantizar una sólida preparación intelectuala todos los hermanos, tanto deopción clerical como laical. Se trata deuna prioridad urgente, que encomiendo yconfío a la reflexión que tendrán en elConsejo. La solidez del discernimientode la propia vocación y el de vivir posteriormentecon alegría y dedicación, tambiéndepende de la cualidad de la formaciónintelectual. Una carencia en estecampo es frecuentemente una de las razonesde diversas crisis vocacionalesque se dan después de la Profesión solemne.Junto a estas intervenciones, me urge llamarsu atención sobre la importancia y laexigencia de dirigir y encaminar hermanosjóvenes a una necesaria preparación científicapara que en un futuro sean profesores einvestigadores en los varios Centros de estudiode la Orden, en particular, en la Facultadde Ciencias Bíblicas y Arqueológicasde Jerusalén, en la Comisión Escotista yen el Colegio «San Isidoro» de los Hermanosde Quaracchi encargados de la la ediciónde Textos franciscanos. De esto dependeel futuro del conocimiento y del estudiode toda nuestra rica tradición espiritual e intelectualen confrontación con los desafíosactuales.


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 429Mientras les comparto estas reflexiones,les agradezco por todo lo que harán en elConsejo Internacional, en representación dela riqueza de las diversas expresiones culturalesy geográficas en las cuales vive nuestraFraternidad cuyos confines son los cincocontinentes.En este espíritu los saludos fraternalmentey los bendigo. Con mi personal agradecimientoy mi presencia orante, de loshermanos del Definitorio general y de todoslos hermanos de la Orden, ¡Inicien esteConsejo en el nombre del Señor!Dado en Roma,en la Sede de la Curia General de la Orden.El 13 noviembre de 2008.Memoria de S. Diego de AlcaláFR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro general2. Relazione del Segretariato generale perla Formazione e gli StudiLA SITUAZIONE DEGLI STUDINELL’<strong>OFM</strong>Il titolo di questo intervento è moltoamplio ed è impossibile fare una sintesicompleta e soddisfacente. Posso tentare dioffrire alcune linee di tendenza a partiredall’osservatorio privilegiato della SegreteriaGenerale per la Formazione e gli Studi.1. Una rinnovata sensibilità e un maggioreimpegnoa. Oltre il conflittoSembra esaurito il tempo di quella opposizionetra Assisi e Parigi, almeno nella formacon la quale si era manifestata nei decennipassati. Se è vero che questa tensioneresta sempre presente nel nostro Ordine, oggisembriamo più consapevoli dell’importanzadi coltivare lo studio come parte integrantedella nostra vita francescana. Quantodice al riguardo la nostra RatioStudiorum è illuminante:Lo studio, come “espressione del maiappagato desiderio di conoscere sempre piùa fondo Dio, abisso di luce e fonte di ogniumana verità” (VC 98), è fondamentale nellavita e nella formazione, sia permanenteche iniziale, di ogni frate minore (art. 3).Il frate minore ha l’esigenza interiore,derivante dalla sua vocazione, di cercare,conoscere e apprezzare la Verità di Dio, dell’uomoe del creato rivelata dal Verbo incarnato(cf GS 53), e perciò coltiva lo studiocome risposta a questa esigenza (art. 9).I Ministri generali negli anni del dopoConcilio hanno dedicato una cura puntualeagli studi, richiamando i frati a questa dimensionetanto importante. Mi permetto diriportare di seguito i documenti che testimonianoquesta attenzione costante negliultimi 40 anni:1. La Formazione nell’Ordine dei FratiMinori. Documento del Capitolo generalestraordinario di Medellín, 22 agosto-24 settembre 1971.2. Messaggio dei Ministri generali del 1° edel TOR in occasione del VII Centenariodella morte di san Bonaventura (4 gennaio1974).3. Studi e missione dell’Ordine dei FratiMinori oggi. Lettera del Ministro generale(13 giugno 1981).4. La promozione degli studi nel nostro Ordine.Intervento del Ministro generale alConvegno Rappresentanti dei Centri diStudio <strong>OFM</strong> (5 luglio 1994).5. Ratio Studiorum dell’Ordine dei FratiMinori. “In notitia veritatis proficere”(25 marzo 2001).6 Intervento del Ministro generale al CongressoInternazionale dei Rettori di Universitàe dei Direttori dei Centri di Ricerca<strong>OFM</strong> (20 settembre 2001).L’attuale Ministro generale ha dedicatoal nostro assunto una lettera, Il Sapore dellaParola (13 giugno 2005), che propone unvero e proprio itinerario sapienziale perriappropriarci della vocazione intellettualedel frate minore come parte del carisma, apartire da S. Francesco fino ad oggi, soprattuttoin riferimento alla vocazione evangelizzatricedell’Ordine. Una preoccupazionecontinua nella Lettera è anche quella di col-


430AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3tivare con passione e creatività gli studi invista di un dialogo fecondo e aperto con leculture di oggi.b. Alcuni segni concretiSegni concreti di questo risveglio sono:l’apertura o la rivitalizzazione di nuoviCentri di studio <strong>OFM</strong>; la partecipazione attivaa centri simili in collaborazione con altriIstituti religiosi (l’ultimo in ordine ditempo è ad Abidjan in Costa d’Avorio); lapreoccupazione di integrare la tradizioneintellettuale francescana nel curriculum ordinariodelle discipline; il numero di fratiavviati agli studi superiori.L’elevazione dell’Antonianum a PontificiaUniversità è un primo risultato importantedi questa crescita. Quanto la Chiesa havoluto riconoscere ci impone un camminodi qualificazione accademica in linea con irelativi processi europei ai quali la SantaSede ha aderito (Processo di Bologna). Daqui occorre approfondire ancora perchél’Ordine vuole avere un proprio centro distudi a Roma e quale ne debba esserel’identità e l’offerta scientifica specifica.Sono evidentemente superate nell’Ordine leremore del passato circa la P.U.A.. Ad essaormai è chiesto di crescere come istituzioneautonoma e adulta, capace di misurarsi conle domande che emergono soprattutto daigrandi temi della filosofia, teologia e tradizionefrancescana, con particolare riferimentoal Medioevo, del dialogo, della giustiziae pace, della formazione.Qualificare un’Università Pontificia aRoma obbliga l’Ordine intero a sentirseneresponsabile e ad attendersi da essa anchel’aiuto per approfondire la propria identitàe missione oggi. Non l’Ordine da solo, masempre più con tutta la Famiglia Francescanae con quegli intellettuali e ricercatori, anchelaici, con i quali possiamo interagire.La partenza presso la nostra Universitàdel Master per formatori è un altro segno divitalità ritrovata, soprattutto grazie alla ricercainterdisciplinare in corso per trovarele linee portanti di una visione propriamentefrancescana della formazione.Fa parte del processo di rinnovamentodella P.U.A. anche la crescita dei Centri adessa affiliati in un sistema “a rete”. Si superagradualmente la visione periferia-centro,in modo da porre le basi per una fitta rete dicollaborazioni scientifiche che allarghino ilrespiro internazionale dell’Università e dell’Ordinestesso.Proprio tra questi Centri, segnalol’apertura, presso l’Istituto Teologico Francescanodi Murcia in Spagna ora aggregatoalla Pontificia Università Antonianum, diuna Licenza in Teologia Fondamentale e inquello di Petropolis di un Master in Teologiadell’Evangelizzazione. Sono segni notevolidella rinnovata sensibilità verso glistudi e dell’attenzione dell’Ordine al rapportocol mondo, al dialogo con le culture ele religioni e ad un’azione evangelizzatriceche sia solida anche grazie al contributo intellettuale.Per quanto riguarda le statistiche, abbiamoattualmente nell’Ordine 9 Università ecirca 40 Centri di studio, da soli o in collaborazionecon altri, prevalentemente per glistudi istituzionali di Filosofia e Teologia.Alcuni sono di fondazione recente, mentrealtri hanno una bella tradizione alle spalle.Tutti sono obbligati a ripensare la loro identitàe missione accademica in questo tempo.Segnalo in particolare quei Centri che recentemente,anche col beneplacito del Ministrogenerale, hanno siglato un accordo dicooperazione e di scambio e che costituisconouna mappa essenziale dei luoghi neiquali oggi si elabora ricerca e cultura nell’Ordinea livello internazionale e superandovecchi steccati. Si tratta della P.U.A., delFranciscan Study Center di Canterbury(UK), del Franciscan Institute della St. BonaventureUniversity (New York) e dellaFranciscan School of Theology di Berkeley(California).c. Risorse per gli studiÈ difficile fare una recensione completadel numero dei frati impegnati attualmentenella ricerca e nella docenza. La Segreteriagenerale non dispone di elenchi aggiornati.Mi sembra di poter dire sulla base delle visitee dei contatti, che il numero è relativamenteconsistente, soprattutto per quanto riguardal’insegnamento. La ricerca lascia un


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 431po’ più a desiderare, perché non sono moltii frati veramente liberi da altri impegni perdedicarsi allo studio e alla pubblicazione.Nell’Ordine c’è anche una discreta produzionedi riviste specializzate, mentre ne nasconodi nuove proprio nei Centri di studioricordati sopra.2. Valore della tradizione intellettuale francescanaAssistiamo ad una rinnovata attenzionee passione per lo sviluppo della nostra tradizioneintellettuale francescana nel corsodi otto secoli di storia e non appena nelmomento fondativo delle origini. Un po’dappertutto soprattutto i formatori sonopreoccupati di come trasmettere ai candidatila conoscenza di questa lunga tradizione,non solo in un modo che definireiarcheologico, ma anche nei suoi risvolti attuali.La domanda di fondo è: come fare filosofiae teologia, come studiare l’attualemondo scientifico e quello delle arti a partiredalla visione dell’uomo, del cosmo edi Dio che ritroviamo nella nostra tradizione?Non si tratta appena di conoscere ilpensiero e le opere degli autori delle Scuolefrancescane di pensiero, ma di assimilarnelo spirito per fecondare dal di dentrola ricerca e il confronto a cui noi siamochiamati nel nostro tempo. È evidentequanto sia esigente un simile compito, cheresta ineludibile. Conoscere e coltivare latradizione intellettuale francescana, ancheper quanto riguarda il pensiero scientificoe l’estetica, ci obbliga ad una rinnovatasintesi di vita e di pensiero. In questo processonoi siamo più ripetitori, a volte stanchi,che ricercatori creativi. E ciò non dipendesolo dagli studi e dai frati impegnatiin essa, ma è specchio della situazionepiù ampia dell’Ordine. Qualsiasi rinnovatoslancio negli studi, infatti, potrà veniresolo da una più profonda e radicale dedicazionealla nostra vocazione e missionein questo tempo. Una prassi nuova potràispirare una teoria più creativa, per rimandarecon energie moltiplicate ad una prassitrasformatrice e così via.3. Le istituzioni dell’Ordine per coltivare latradizione intellettuale francescanaL’approfondimento della tradizione intellettualefrancescana è possibile solo se sicontinua lo sforzo di edizione critica dei testidei Maestri francescani, insieme alla lorointerpretazione. A questo propositol’Ordine ha insigni istituzioni già al lavoroin questo campo. Ricordo il Collegio S. Bonaventuradei Frati Editori di Quaracchi,fondato da Fr. Bernardino da Portogruaronel 1877 soprattutto in vista dell’edizionecritica delle opere del Dottore Serafico eche tanto ha lavorato e lavora per altre edizionie per la ricerca storica, espressa soprattuttonella prestigiosa Rivista ArchivumFranciscanum Historicum, che da poco hacelebrato il primo centenario di vita.Il Collegio, ormai trasferito da Grottaferrataal Collegio di S. Isidoro in Roma, haurgente bisogno di nuovi ricercatori percontinuare adeguatamente un servizio tantoprezioso. Il Definitorio generale è all’operaper individuare le linee di una rinnovata visionee missione del Collegio stesso, nellafedeltà ai suoi fini istituzionali propri.La Commissione Scotista in Roma da oltre50 anni lavora all’edizione critica delleopere del Dottor Sottile. Fondata da Fr. CaloBalic presso l’Antonianum in continuitàcon la Sezione Scotista già attiva nel Collegiodi Quaracchi, essa sta ultimandol’edizione delle opere filosofiche del DottorSottile, il cui pensiero non può essere benconosciuto e approfondito senza l’accessodiretto alle fonti.Colgo l’occasione per rivolgere un appelloa tutte le Conferenze dell’Ordine chevoi rappresentate, perché si preveda la possibilitàdi inviare almeno alcuni giovani fratia prepararsi per il lavoro scientifico inqueste istituzioni dell’Ordine che dipendonodirettamente dal Ministro generale: unservizio esigente, nascosto eppure tantoprezioso.Il Franciscan Institute presso la St. BonaventureUniversity (New York) lavora all’edizionee alla traduzione in inglese dell’operaomnia di S. Bonaventura, mentrenell’Università di Washington è all’opera


432AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3un gruppo scientifico che lavora all’edizionecritica delle opere filosofiche di DunsScoto, servendosi, col permesso del Ministrogenerale, del materiale della CommissioneScotista dell’Ordine.In Giappone da poco tempo è nato uncentro di ricerca e di pubblicazioni delleopere del Dottor Sottile, al pensiero delquale si rivolgono con interesse studiosi anchedi altro credo religioso. Un segnaleconfortante per le possibilità di confronto edi dibattito scientifico aperte dalla visionefrancescana dell’uomo e del mondo.L’attività di queste istituzioni permettedi continuare l’edizione dei Maestri francescanicon gli strumenti propri della ricerca,dell’analisi e dell’edizione critica.A mio avviso, occorre promuovere unalettura possibile della nostra tradizione intellettualefrancescana in nuovi contesti culturalicome l’Africa e l’Asia. Pensiamo ai valoridella solidarietà e della famiglia; al confrontocon le più grandi e antiche religionidel mondo; alla ricchezza culturale di questicontinenti che oggi premono sulla scenamondiale o inquietano per gli squilibri scandalosidi cui sono vittime. L’America Latinapuò contribuire a integrare con il pensierofrancescano la prassi e la visione della realtàsociale e la promozione dei temi di giustiziae pace, tanto familiari in quel continente.Se nella nostra tradizione è viva una visioneprovvidenziale della storia di marcaagostiniana, che rilegge il senso e il postodell’Ordine nella storia del mondo e dellaChiesa, oggi potremmo rivitalizzare questalettura nell’incontro con nuovi contesti econ un’attenzione maggiore all’incontrocon uomini e donne di altre tradizioni culturalie religiose, sino alle sfide enormi posteoggi dai temi e dalle realtà legate alla promozionedella giustizia e della pace.4. Alcune tendenze rispetto agli studi superioriÈ avvertita in modo diffuso nelle nostreProvince e Custodie la necessità di una seriapreparazione ai diversi ministeri che ci sonorichiesti, con la relativa specializzazionenegli studi. È chiaro che la maggior partedei frati che sono avviati agli studi superiori,saranno poi destinati all’insegnamentonei vari Centri, alla formazione permanentee iniziale e a specifici ministeri di evangelizzazione.La scelta delle discipline da approfondirecontinua a privilegiare l’ambitodella Teologia nelle sue diverse branche. Alsecondo posto vengono gli studi di pastorale,da quella generale, alla pastorale giovanilee vocazionale, alla missiologia. Ancheil settore della Psicologia e Pedagogia è abbastanzaricercato, insieme a quello ampliodelle Scienze sociali e dei temi di carattereambientale ed ecologico. Resta molto indietroinvece la Filosofia, sintomo di unadifficoltà ad affrontare gli scogli della riflessionecritica su quanto esiste e a confrontarsicol pensiero contemporaneo. Cisono frati che approfondiscono il campodelle arti e della musica e del canto. Si registraun investimento molto scarso in studipiù direttamente professionali e tecnici.Solitamente sono le Province ad orientarei frati agli studi superiori, anche dopoqualche anno dalla Professione solenne edall’Ordinazione. Non mancano i frati chepresentano un possibile progetto di studicome base per il dialogo con gli organi dell’Entità.A questo proposito devo lamentareche non mancano gli esempi di poco dialogosu una materia tanto delicata, come puredell’incapacità spesso di pianificare l’orientamentodegli studi in base alle necessitàdella Provincia o Custodia. Non mancanoin tal modo percorsi solitari, che il candidatosceglie e prosegue da solo. Spesso al terminedi un ciclo di studi vediamo il fratescegliersi autonomamente l’ambito di lavoro,che diventa esclusivo.A questo riguarda devo aggiungere cheancora è abbastanza diffuso nell’Ordine ilpericolo che gli studi siano scelti come unavia individuale di affermazione e anche dipromozione sociale, specie dove essi conduconoai titoli più alti e in materia profana.Il frate corre il rischio di farsi la sua nicchiae di gestire così del tutto autonomamente ilsuo tempo e i frutti del suo lavoro. AlcuneEntità sono già alle prese con questo processodi professionalizzazione dell’insegnamentoe di altri tipi di lavoro.


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 433Come richiama molto opportunamentela nostra RS, gli studi devono tenere contodelle «opzioni fondamentali che caratterizzanola forma di vita francescana» (art. 19).In questo stesso spirito, «il frate minore nonconsidera il compimento di un programmadi studio o il conseguimento di un titolo accademicocome motivo di orgoglio o occasionedi promozione ad uno stato di privilegio,ma mette gioiosamente a disposizionee a vantaggio della Fraternità il frutto delsuo lavoro intellettuale» (RS 11).5. Integrazione tra formazione iniziale estudiÈ il tema al centro dei lavori di questoConsiglio Internazionale per la Formazionee gli Studi. Si vuole approfondire questo legameperché l’integrazione appare ancoratroppo estrinseca, per cui gli itinerari dellaformazione sembrano scorrere paralleli rispettoai curricula accademici. Del resto,non sempre lo studio delle discipline filosofichee teologiche sembra spingere lo studentea rivedere e riassumere la propria impostazionementale riguardo all’uomo e allafede.Insieme a questo aspetto, mi sembra vitaleper l’oggi approfondire la conoscenza el’uso dei mezzi di comunicazione sociale,che hanno raggiunto una tale importanza daessere per molti il principale strumento diguida e di ispirazione per i comportamentiindividuali, familiari, sociali. Una situazionesimile ci tocca ormai molto da vicino ecoinvolge sempre di più la mentalità e laformazione dei nostri candidati e anche dimolti di noi frati professi. La formazione èchiamata a prendere chiara coscienza diquesta situazione, senza esaltarla acriticamenteo subirla passivamente. Si tratta invecedi promuovere una conoscenza adeguatae positiva di questo moderno areopago,che da mezzo e strumento è ormaidiventato vero e proprio “luogo” di comunicazionee quindi anche di annuncio: perquesto si richiede un vero e proprio cambiamentodi mentalità. L’ascolto di questo segnodei nostri tempi ci chiede una riflessioneapprofondita, positiva, creativa e critica.Il resto di questo capitolo attende di esserescritto dal presente Consiglio Internazionaleper la Formazione e gli Studi, attraversola lettura dei dati delle Conferenze, lariflessione dei prossimi giorni e la sintesiche sapremo senz’altro fare.FR. MASSIMO FUSARELLI, <strong>OFM</strong>3. Letter to the Ministers and Custodesand to all the BrothersMurcia, 3rd December 2008Dear Brothers,May the Lord give you Peace!We, the delegates for Formation andStudies representing the various Conferencesof the Order, along with invitedbrothers, met in Murcia, Spain, for the 12thInternational Council for Formation andStudies, between 24th November and 3rdDecember 2008, to reflect upon the theme,“Integration of Initial Formation and Studiesin the Order Today.”We were the guests of our Franciscanbrothers of the Province of Cartagena. Weextend our appreciation and gratitude to theMinister Provincial and to the Director ofthe Franciscan Theological Institute ofMurcia, as well as to all the brothers, towhom we are grateful for their generoushospitality. We were deeply touched and weare grateful to God for the rich Franciscanheritage in this part of the world. Thesedays were indeed grace-filled for us, becausewe lived and worked in a truly Franciscancontemplative and fraternal environment,united with our Franciscan brothersthroughout the world.The first part of the Congress was dedicatedto the presentation of reports by thevarious Secretaries for Formation and Studiesin the Order, together with a statisticalupdate of each entity. We realized that thereis a drastic numerical decline of candidatesto the Franciscan life, which is also evidentin most entities that traditionally had noshortage of vocations. Our reaction to thesenumbers, which speak for themselves, has


434AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3been one of preoccupation for the future ofour Order. At the same time we were alsoencouraged by the fact that, in most entities,the criteria for vocational discernment arebeing applied more carefully, and that thequality of formation and studies is improvingthrough a sincere effort on the part of allthose who are responsible for this sector.We also express our satisfaction regardingthose countries where the Franciscan wayof life is well understood and appreciated.In addition, we appreciate the good workaccomplished by the brothers of the GeneralSecretariat for Formation and Studies intheir demanding task of administration andanimation.During our stay in Murcia we had theopportunity to visit the Theological Instituteof Murcia, which forms part of ourPontifical University Antonianum (PUA) inRome, and which specializes in the study ofFundamental Theology. We were alsobriefed on the Franciscan Theological Instituteof Petropolis, in Brazil, which is affiliatedto the PUA, and which offers a Master’sdegree in Theology of Evangelization.We were also privileged to listen to talksgiven by the Rector Magnificus of the PUA,by professors from the University of Murcia,and others from various academic institutionsof our Order. The Rector of thePUA, presented a detailed reflection on thestate of studies and the Study Centers of ourOrder, and underlined the internationalstructure of the PUA, which has its centre inRome, but has also various academic offshootsin Jerusalem, Venice, Murcia, andten other affiliated study centers in otherparts of the world. The International Councilfelt that the academic standards of thePUA have been significantly improved inrecent years.Two professors from the Theological Instituteof Murcia addressed specialized topics.“The world and culture of the young today”addressed the need for Franciscans tobe open to the world of young people, to beable to understand their aspirations, tospeak in a language they understand, translatingGospel values and Franciscan idealsinto their culture. This is an urgent need,since we know that most of our vocationsare young men. “Franciscan life and globalization:Fraternity, tenderness and povertyin a fractured world” offered an in-depthanalysis of the world in which we live withits various problems, as seen from a Franciscanperspective. This gave us the opportunityto listen to the expectations lay peoplehave of Franciscans today and the challengesposed to our program of formationand studies.Other presentations were offered bybrothers from several areas of the Order.“Elements of the Franciscan IntellectualTradition in Today´s World” offered a detailedanalysis of what we mean by theFranciscan Intellectual Tradition. Our historyshows an intimate relationship betweenlearning and wisdom, between intellectualknowledge and intellectual sensitivity,expressed in a harmony of study, prayerand praxis. The speaker listed seven elementsof change in contemporary culture,and presented seven corresponding Franciscanalternatives. Our Franciscan masters oftheology and philosophy provide doctrinaland practical arguments to address these issuesof great relevance in our world.“Initial Formation and Studies at a Timeof Anthropological Change” examined theanthropological changes in the area of familylife. Whereas traditionally the family,educational institutions and the parish communityplayed an important role in the socialand religious formation of the young, atpresent, the media have become a significantfactor which compete with parents inthe education of the young. Anthropologicalchanges imply a dialogue with people ofother religious traditions, with culture andwith the poor. This challenges us to have amore missionary outlook towards an internationalintegration of our charism.There followed an address on “InitialFormation and Studies for Cleric Brothersand Lay Brothers, Some Orientations on theBasis of the Experience and Documents ofthe Order.” The speaker presented an overallpicture of the situation of the Order withregard to the number of cleric and lay brothersduring these last 40 years, and expressed


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 435concern about the dwindling number of laybrothers in the Order. He emphasized theneed for structural changes in order to reenergizethe spirit of brotherhood and providea common Franciscan, theological andprofessional formation for all friars.As a conclusion, we heard about “Studieson the basis of the ´Ratio Studiorum´and ´The Flavour of the Word.´” This presentedan analysis of these recent documentson studies and suggested a new impetusfor our Franciscan presence in thechanging realities of our times. Our Franciscancharism encounters the reality ofvarious cultures through lived experience,which becomes a source for reflection anda stimulus to the growth of the Order.The fruit of our reflection and discussionare the following proposals, which we willpresent to the General Definitory for approvaland presentation later to the upcomingGeneral Chapter:1 the organization of a Congress for Directorsof post-Novitiate formation on theregional/continental level, to be followedby an international Congress;2 the organization of different Congressesin various geographical areas in order tofoster greater collaboration and cooperation;3 the giving of greater attention to the PastoralCare of Vocations and the Postulancy;4 greater emphasis on the accompanimentof the brothers after solemn profession“under 5”, the Franciscan Year, andpreparation for Ministries;5 a “Handbook” for the various levels ofinitial formation, to be followed by a revisededition of the “Ratio FormationisFranciscanae”;6 the establishment of new internationalfraternities for initial formation;7 a deeper understanding and implementationof the “Ratio Studiorum”;8 the promotion of ongoing collaborationof the Study Centers of the Order.We wish to thank our Minister General,Brother José Rodríguez Carballo, for hismessage of encouragement. We are gratefulfor his interest and for the importance hegives to the work of formation and studiesof the friars. During these days of reflection,we became ever more aware of theneed to integrate formation and studies. Asthe documents of our Order state: “Study isprimarily a ´gift´ and a ´search for God,´ ´agiving of thanks,´ an act of ´bringing back´everything to him: in a word, the path tosanctity. With St. Bonaventure we canspeak of a commitment ´that we may becomegood´ (´ut boni fiamus´) (The Flavourof the Word).THE DELEGATES OF THE12th INTERNATIONAL COUNCILFOR FORMATION AND STUDIES4. Visita alle Case di formazione delle FilippineDal 26 al 28 ottobre 2009 Fr. MassimoFusarelli, SGFS, ha potuto visitare le Case ei fratelli formatori e in formazione delle Filippine.L’Ordine è vivo nelle Filippine e lo manifestaanche con la presenza di giovanicandidati. Questa terra ha una sua particolaritànel contesto dell’Asia. In essa si vedonochiaramente fenomeni tipici del nostro tempodi passaggio. Cresce la distanza tra ricchie poveri con l’ingiustizia, molti emigranti,la crescita di fondamentalismi, unareligiosità popolare molto forte e bisognosadi nuova evangelizzazione ecc. Come FratiMinori siamo inseriti in pieno in questo passaggiostorico e la nostra formazione ne èprofondamente toccata.È molto positivo il fatto che i frati filippiniaccolgano altri frati dell’Asia per la formazionee gli studi, grazie alle risorse delPaese in questi campi. È un segno per il futurodel francescanesimo in Asia e Oceania.La Cura pastorale per le vocazioni è benorganizzata con il suo centro a Manila e diverseattività in tutto il Paese. Non mancanoi giovani che si avvicinano alla vita francescana.La questione del completamento deglistudi è molto importante. Infatti, nellaCasa di Aspirantato ci sono 75 giovani checonseguono il grado di studio superiore, ol-


436AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3tre a giovani adulti che arrivano con gli studigià fatti. Il clima di questa Casa è moltovivo e l’accompagnamento di tanti adolescentie giovani molto esigente.La Casa di Postulato è sempre a Manila.Il gruppo attuale dei 15 Postulanti è buono,vivace e ben motivato. C’è anche un postulantedella Fondazione del Myanmar. È urgentecome ovunque formare buoni formatori.La Casa di Noviziato si trova a Laguna,circa tre ore da Manila in un posto moltobello dal punto di vista della natura e dellamemoria della presenza francescana. Ci sonoanche due novizi della Fondazione dellaThailandia.I Professi temporanei vivono in alcuneFraternità inserite in realtà periferiche diManila, vivendo in un contesto di povertà ea contatto con la gente. Si richiede moltamaturità e un accompagnamento personaleper verificare come i professi camminano.La formazione intellettuale, con un buonlivllo degli studi, è garantita dal Centro peri Religiosi, dove il metodo di studio prevedetempi regolari di esperienza e di confrontocon la realtà del paese e della suagente.5. Visita Case di formazione delle Provincein GermaniaDall’8 al 12 dicembre Fr. Jakab Várnai,DG e Fr. Massimo Fusarelli, SGFS, hannovisitato in modo fraterno le tre Case Interprovincialidi formazione delle 4 Provincetedesche, incontrando i formandi e i formatoridi ogni tappa. Il Postulato si trova a Berlinoe attualmente ci sono 6 candidati. Il Noviziatoè a Widenbruck, nel nord ovest e vi sitrovano 2 novizi; in questa stessa Casa si trovaanche il Centro per la cura pastorale dellevocazioni. Il Post Noviziato ha la sua Casa diriferimento a Großkrotzenburg, dove i 12professi temporanei si incontrano regolarmentecon i loro diretti formatori, mentre disolito vivono in diverse Case delle Province,dedicandosi agli studi e ad altre attività. Ilcammino comune nella formazione inizialeaccompagna e facilita il processo di fusionedelle 4 Province in una sola Provincia tedesca,da concludere entro il 2010. La formazionein un contesto di forte cambiamentosociale, ecclesiale e dell’Ordine in questaterra si confronta con sfide nuove, per esprimerein modo nuovo oggi l’essenziale dellavita evangelica francescana.6. Notitiae particulares1. Pontificia Università Antonianum– Prot. 099343 (225/08): con Decreto del1 ottobre 2008, il Ministro Generale eGran Cancelliere della P.U.A. ha nominatoBibliotecario della Pontificia UniversitàAntonianum Fr. Nazariusz Popielarskidella Provincia dell’ “ImmacolataConcezione della BVM” in Polonia.– Prot. 099344 (226/08): con Decreto del1 ottobre 2008, il Ministro Generale eGran Cancelliere della P.U.A. ha nominatoEconomo della Pontificia UniversitàAntonianum Fr. Augusto Micangelidella Provincia Romana dei “SS. ApostoliPietro e Paolo” in Italia.– Prot. 099398 (241/08): con Decreto del20 ottobre 2008, il Ministro Generale eGran Cancelliere della P.U.A. ha nominatoi membri del “Gruppo di CoordinamentoPermanente” per la PontificiaUniversità Antonianum per il triennio2008-2011: Fr. Francesco BRAVI, ofm,Vicario generale e Vice Gran CancelliereP.U.A.; Fr. Johannes B. FREYER, ofm,Rettore Magnifico P.U.A.; Fr. VincenzoBATTAGLIA, ofm, Decano Facoltà di TeologiaP.U.A.; Fr. Manuel BLANCO, ofm,Pro-Decano Facoltà di Filosofia P.U.A.;Fr. Priamo ETZI, ofm, Decano Facoltà diDiritto Canonico P.U.A.; Fr. Claudio G.BOTTINI, ofm, Decano Facoltà di ScienzeBibliche e Archeologia P.U.A.; Fr. JacabVÁRNAI, ofm, Definitore Generale;Fr. Massimo FUSARELLI, ofm, SegretarioGenerale per la Formazione egli Studi;Fr. Giancarlo LATI, ofm, Economo Generale;Fr. Jean Marie SEVRIN, ofm, della


E SECRETARIATU PRO FORMATIONE ET STUDIIS 437Provincia dei «Tre Compagni» in Francia-Belgio;Fr. Francisco MARTÍNEZ FRE-SNEDA, ofm, della Provincia di Cartagenain Spagna.– Prot. 099357 (231/08): con Decreto del23 ottobre 2008, il Ministro Generale eGran Cancelliere della P.U.A. ha nominatoVice Rettore Magnifico della PontificiaUniversità Antonianum Fr. ManuelBlanco della Provincia di “S. GregorioMagno” in Spagna, dopo aver ottenuto ilNihil obstat della Congregazione perl’Educazione Cattolica.– Prot. 099405 (243/08): con Decreto del3 novembre 2008, il Ministro Generale eGran Cancelliere della P.U.A. ha nominatoFr. Bogusz Stanislaw Matula, dellaProvincia dell’“Immacolata Concezionedella BVM” in Polonia, Professore Aggiuntoper un triennio nella Facoltà diTeologia della Pontificia Università Antonianum.– Prot. 099406 (244/08): con Decreto del3 novembre 2008, il Ministro Generale eGran Cancelliere della P.U.A. ha nominatoFr. Stéphane M. Oppes, della ProvinciaSiciliana “SS. Nome di Gesù” inItalia, Professore Aggiunto per un triennionella Facoltà di Filosofia della PontificiaUniversità Antonianum.– Prot. 099445 (251/08): con Decreto del18 novembre 2008, il Ministro Generalee Gran Cancelliere della P.U.A. ha nominatoSr. Elena Marchitielli, sfa, Presidedell’Istituto Superiore di Scienze Religiosepresso la Pontificia Università Antonianum.– Prot. 099497 (267/08): con Decreto del4 dicembre 2008, il Ministro Generale eGran Cancelliere della P.U.A. ha nominatoModeratore dello “Studium TheologicumJerosolymitanum” nella Facoltàdi Scienze Bibliche e di Archeologia dellaPontificia Università Antonianum Fr.Najib Ibrahim, ofm della Custodia diTerra Santa.– Prot. 099496 (268/08): con Decreto del4 dicembre 2008, il Ministro Generale eGran Cancelliere della P.U.A. ha nominatoFr. Claudio G. Bottini, ofm dellaProvincia “S. Bernardino da Siena, inItalia, Decano della Facoltà di ScienzeBibliche e di Archeologia della PontificiaUniversità Antonianum.– Prot. 099518 (277/08): con Decreto del15 dicembre 2008, il Ministro Generalee Gran Cancelliere della P.U.A. ha nominatoFr. Wieslaw Bloch <strong>OFM</strong>Capp, ProfessoreAggiunto per un triennio nell’Istitutodi Spiritualità Francescana dellaFacoltà di Teologia della Pontificia UniversitàAntonianum.– Prot. 099519 (278/08): con Decreto del15 dicembre 2008, il Ministro Generalee Gran Cancelliere della P.U.A. ha nominatoFr. Pietro Messa <strong>OFM</strong>, della ProvinciaSerafica di “S. Francescod’Assisi” in Italia, Professore Aggiuntonella Facoltà di Teologia della PontificiaUniversità Antonianum.– Prot. 099520 (279/08): con Decreto del18 dicembre 2008, il Ministro Generalee Gran Cancelliere della P.U.A. ha nominatonella Facoltà di Scienze Bibliche edi Archeologia della Pontificia UniversitàAntonianum: Fr. Massimo Luca, ofmdella Provincia Veneta “S. Antonio, inItalia, Professore Assistente. Ha nominatoinoltre i seguenti Professori Invitati:Fr. Anto Popovic, ofm della Provincia“S. Croce” in Bosnia Argentina, BartolomeoPirone, P. Gianni Sgrava, CP, SabinoChialà, P. Giorgio Giurisato, OSB,Don Michelangelo Priotto.2. Varie– Prot. 099359 (232/08): con Decreto del17 settembre 2008 il Ministro Generalepromulga il nuovo Documento dellaFormazione Permanente nell’Ordine deiFrati Minori “Siete stati chiamati a libertà”.


438 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3– Prot. 099428(247/08): con Decreto del 5novembre 2008, il Ministro Generale hanominato Fr. Vidal R. Lopez, della ProvinciaBetica in Spagna, Economo dellaFraternità Internazionale “Fr. GabrieleM. Allegra” presso il CISA in Roma.– Prot. 099501 (269/08): con Decreto delnovembre 2008, il Ministro Generale hacostituito il Segretariato Interprovincialedi Formazione e Studi delle 6 Provincedel Nord Italia.– Prot. 099452 (269/08): il 16 dicembre2008, il Ministro Generale ha confermatola Ratio Formationis della Custodia diTerra Santa, rivista alla luce dei nuovidocumenti della Chiesa e dell’Ordine.– Prot. 099536 (281/08): il 16 dicembre2008, il Ministro Generale ha confermatola Ratio Formationis comune per leProvince d’Irlanda e dell’”ImmacolataConcezione” di Inghilterra.– Prot. 099536 (281/08): il 16 dicembre2008, il Ministro Generale ha confermatola Ratio Studiorum comune per le Provinced’Irlanda e dell’”Immacolata Concezione”di Inghilterra.– Prot. 099501 (269/08): con Decreto del18 dicembre 2008, il Ministro Generaleha costituito il Segretariato Interprovincialedi Formazione e Studi delle 6 Provincedel Nord Italia.


E SECRETARIATU PROEVANGELIZATIONE ET MISSIONE1. Consiglio Internazionale per l’EvangelizzazioneTagaytay/Manila, Filippine, 20-28.10.2008FRATERNITÀ EVANGELIZZATRICERinnovare le nostre motivazioni e il nostromodo di evangelizzare oggiPromosso dal Segretariato generale perl’Evangelizzazione, si è tenuto nelle Filippine,a Manila/Tagaytay dal 20 al 28 ottobre2008, il Consiglio Internazionale perl’Evangelizzazione (CIE) per approfondirela dimensione della Fraternità evangelizzatrice.Il motto, “Rinnovare le nostre motivazionie il nostro modo di evangelizzare oggi”,è stato scelto proprio per tentare di rilanciaree rinnovare le nostre “Fraternitàcontemplative di minori in missione”.Gli obiettivi del Consiglio erano quelli dicondividere la situazione attuale dell’evangelizzazioneed alcune esperienze significativein atto; di riflettere sul nostro modospecifico francescano di evangelizzare esulle sfide per un suo rinnovamento, in particolaresulla collaborazione dei laici e deivari servizi di animazione esistenti nell’Ordine.Il Segretariato generale per l’Evangelizzazionesi proponeva, inoltre, di presentarei sussidi sulla Pastorale educativa e sullaPastorale parrocchiale francescana; diverificare il lavoro svolto nel sessennio oramaial termine; di elaborare delle proposteper il futuro, alcune per il prossimo Capitologenerale ed altre per l’animazione nelprossimo sessennio.Hanno partecipato al Consiglio i Delegatiper l’evangelizzazione delle Conferenzecome membri di diritto, i componentidella Commissione esecutiva del Consigliostesso, il Presidente della Commissione peril Dialogo, Fr. Miguel Vallecillo, e il personaledel Segretariato generale per l’Evangelizzazionee le Missioni, Fr. NestorSchwerz, Fr. Luis Cabrera, Fr. JoaquinEcheverry. Sono stati invitati i responsabilidei vari Segretariati e degli Uffici di animazionedella Curia generale: Fr. Massimo Fusarelliper la Formazione e Studi, Fr. JosephRozansky per la Giustizia e Pace, Fr. IvanMatić per l’OFS e GiFra. Inoltre, sono statiinvitati gli animatori della Provincia e dellaCustodia delle Filippine, e alcuni ospiti, trai quali Fr. Vincenzo Brocanelli, Moderatoregenerale per le Missioni fino a maggioscorso ed attualmente Ministro provincialedelle Marche. Al Consiglio erano anchepresenti i Definitori generali, Fr. AmbrogioVan Si, come relatore principale; Fr. LuisCabrera, come corresponsabile attuale perle missioni; Fr Miguel Vallecillo, come Presidentedel Servizio per il Dialogo.Il lavoro svoltoI Delegati hanno presentato, all’inizio, lediverse forme di evangelizzazione e un’esperienzasignificativa nelle rispettive Conferenze.Dalla condivisione è risultato chenell’Ordine vi sono circa 1185 Parrocchiecon 2438 Frati impegnati; 270 Istituti dieducazione con 700 Frati; 884 Frati che sonoimpegnati in 238 Santuari, 324 Frati in14 di opere sociali di una certa consistenza.Inoltre, i Frati lavorano nelle Cappellaniepresso gli Ospedali e in altri ambienti, nelleMissioni al popolo, nella pastorale carcerariae nei Mass Media. Tali dati sono incompletie saranno completati dai Delegati neiprossimi mesi. Fra le esperienze significativesono state presentate alcune Fraternitàcontemplative a servizio dei giovani in difficoltà,del dialogo ecumenico e inter-religioso,di aree periferiche o di gruppi umaniparticolari; qualche Fraternità itinerante inEuropa o impegnata nella ricerca di nuoviministeri.


440AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Il tema centrale della “Fraternità evangelizzatrice”è stato illustrato ed approfonditoda Fr. Ambrogio Van Si, che ha richiamatol’attenzione sul contenuto essenzialedel “munus” dell’evangelizzazione, sullecaratteristiche della Fraternità evangelizzatricee sulle aree o attività di evangelizzazione,ponendo, infine, all’assemblea alcuniinterrogativi per proseguire e attualizzarela riflessione.I responsabili dei servizi di animazionedella Curia generale nell’area della Formazionee Studi, di Giustizia, Pace e Integritàdel Creato, dell’OFS e del Dialogo hannorisposto a tre questioni proposte loro in precedenzadal Segretariato per l’evangelizzazione:1. Quali sono gli orientamenti fondamentalidell’Ordine nella sua area in rapportocon l’evangelizzazione?; 2. Comeanimare i Frati nel loro servizio in vista delrinnovamento del nostro modo di evangelizzareoggi, tenendo presenti gli aspettifrancescani, la Pastorale educativa, le nuoveforme e la collaborazione con i laici, anchecon la Famiglia Francescana?; 3. Pisteo indicazioni su che cosa i gruppi devono riflettereed approfondire.Ogni responsabile ha fatto un’introduzione,poi ha offerto degli orientamenti peri lavori di gruppo e ha offerto un contributonella plenaria.Sono stati, poi, presentati i due sussidisulla Pastorale educativa e sulla Pastoraleparrocchiale.Fr. Joaquin Echeverry ha esposto le Lineedirettrici per la pastorale educativafrancescana. Considerando gli orientamentidell’educazione cattolica, il carisma francescanoe la tradizione educatrice nell’Ordine,le nuove Linee direttrici toccano i seguentiaspetti dell’educazione: le sfideattuali che si pongono all’educazione, le dimensionidell’educazione in chiave francescana,gli agenti dell’azione educativa e ilprocesso di animazione dell’evangelizzazionenei Centri educativi. Accanto a taliorientamenti, il documento sottolinea glielementi teologici, antropologici e pedagogicidella pastorale educativa francescana,lasciando ad ogni Centro francescano dieducazione il compito di formulare un proprioProgetto educativo secondo il contestoe le esigenze locali. I gruppi linguistici hannoesaminato il testo ed hanno proposto deisuggerimenti per migliorarlo e completarloin alcune parti.Fr. Nestor Inacio Schwerz ha presentatoil Sussidio per la pastorale parrocchiale,preparato dal Segretariato generale perl’Evangelizzazione con l’aiuto di una commissione.Il documento, che ha avuto unalunga gestazione, si compone di un primocapitolo sulla Parrocchia come “porzionedel Popolo di Dio” nella Chiesa e nel contestoodierno; di un secondo capitolo su “ilministero parrocchiale francescano”, consideratoalla luce della storia, delle diverse situazioniodierne e della legislazione dell’Ordine;di un terzo capitolo che tratta ampiamentedello “stile francescano delministero parrocchiale”. Anche questo testoè stato esaminato dai gruppi linguistici, iquali hanno indicato miglioramenti e aggiunteda introdurre.L’assemblea del Consiglio, infine, è statainformata sulla preparazione al prossimoCapitolo generale 2009 ed ha avuto una visionepanoramica sulle Filippine e sulle Entitàfrancescane ivi presenti.I lavori del Consiglio sono stati arricchitidall’incontro con alcune realtà ecclesialidi evangelizzazione presenti nel territorio.Motivazioni e modi rinnovati di evangelizzazioneIl motto del Consiglio ha invitato a rifletteresu come rinnovare le nostre motivazioninel ministero dell’evangelizzazioneed i modi di evangelizzare. Le condivisionie le riflessioni svolte durante il Consiglio,attraverso la relazione, i lavori in gruppi linguistici,le plenarie ed i diversi contributidei partecipanti, hanno dato alcune indicazioniin questo senso.1. Motivazioni dell’evangelizzazionePer rinnovare le motivazioni della nostraevangelizzazione, a livello personale, diFraternità e di Entità, c’è bisogno di:a. Vivere il dono della fede con una piùprofonda familiarità con la Parola di Dio


E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 441e con lo Spirito Santo, poiché la radicedelle motivazioni della nostra vita e azioneaffonda nella qualità dell’esperienza difede, che apre al paradosso del Vangelo,che noi “leggiamo” secondo il genio disan Francesco, e alla lettura e interpretazionedei segni dei tempi. Se la fede languiscesi genera stanchezza esistenziale espirituale che spegne la forza dell’annuncioe la gioia dell’evangelizzazione.b. Vivere i valori francescani con un nuovosignificato ed una nuova risonanza, inparticolare il valore della Fraternità, e cometrasversali a tutta la nostra vita e missione.Maturare in questa unità dei variaspetti del nostro carisma anche grazie allacollaborazione tra i diversi settori.c. Vivere la Fraternità in concreto, coltivandola contemplazione, per riconoscerela presenza del Signore; vivendo lacomunione fraterna, per costruire comunione;testimoniando la giustizia e la pace,per essere operatori della giustizia edella pace; praticando il dialogo fraterno,per favorire il dialogo tra le persone.La Fraternità reale, vissuta nelle diverseforme di evangelizzazione, è un tesorodel nostro carisma molto apprezzato dallagente.d. Affermare il primato dell’esperienza,cercando di elaborare dei progetti reali edelle iniziative concrete, conformi agliorientamenti dei documenti dell’Ordinee calati nei contesti storici, tenendo contodello specifico francescano, nelle diversepresenze e nelle nostre attività.e. Rinnovare nei Frati la coscienza missionariacosì che si sentano chiamati ad“andare” per condividere ciò che il Signoreci ha donato.f. Crescere nel senso di appartenenza allaFamiglia francescana e alimentare lospirito di collaborazione con gli altri ramidel I Ordine, con le Clarisse, conl’OFS e con tutti i laici, favorendo soprattuttola condivisione e partecipazioneall’unico carisma, da cui proviene unastima maggiore e la possibilità di un’esperienzacomune di vita e di missione.g. Qualificare la formazione permanenteattraverso itinerari più esperienziali chetocchino e trasformino la persona, rompendola crosta dell’autosufficienza e dicerti schemi mentali che ci chiudono innoi stessi, alla novità e ci impedisconodi restituire tutto a Dio.Così sembra possibile rianimare le motivazionivocazionali, recuperare la qualitàfrancescana dell’umiltà, dell’ascolto, dellafiducia, e formare i giovani allo spirito eal desiderio della missione. Questo processova fatto non solo personalmente, che restail livello fondamentale, ma anche comeFraternità, chiamate a diventare semprepiù luoghi nei quali si impara a condivideree raccontare noi stessi, superando il mododi vivere artificiale e distante gli uni daglialtri.2. Nuovi modi di evangelizzareI nuovi modi dell’evangelizzazione sonosuggeriti dalle situazioni particolari, per cuisi ritiene che sia possibile e importante indicaredei criteri, che possono aiutare leFraternità locali a trovare modi propri di fareevangelizzazione.a) Assumere alcune attitudini– Acquisire l’abitudine a lasciarsi interpellaredagli altri, dal mondo, dallaChiesa, dai laici ecc., acquisendo unatteggiamento di ascolto attivo, persuperare l’autosufficienza che ci portaalla chiusura in noi stessi.– Riconoscere, in un discernimento spirituale,dove lo Spirito del Signore staconducendo la storia e l’umanità equindi verso dove conduce la nostrapresenza e missione.b) Seguire alcuni criteri generali– Ascoltare il contesto e la cultura locali,leggere i segni dei tempi e dei luoghi,per trovare risposte adeguate.– Rivedere il proprio modo di vivere, diparlare e di agire, affinché il messaggiodel Vangelo possa arrivare ai destinatari.– Elaborare un progetto di evangelizzazioneche sia della Fraternità.c) Avere il coraggio di costituire delleFraternità significative diversificate– Fraternità con lo spirito e la dinamica


442 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3della mobilità missionaria (itineranti,popolari….).– Fraternità inserite, allo scopo di calarsiin realtà con particolari sfideper l’evangelizzazione (le periferieurbane, i migranti, i movimenti popolari,gruppi etnici, emarginati, settoridi esclusione sociale e religiosa…).– Fraternità interprovinciali, interfrancescane,con apertura verso i laici(dell’OFS-GiFra, fedeli laici) nell’ambitodell’evangelizzazione e dellemissioni ad gentes.– Fraternità missionarie interprovincialiin mezzo ai giovani, agli emigrantied in contesti di frattura.– Rete interfrancescana di azione perquanto concerne la GPIC.– Fraternità coinvolte in progetti edopere di promozione umana, con unostile francescano, con l’obiettivo direndere i poveri soggetti della trasformazionesociale iniqua e della difesadei loro diritti, della promozione dellaloro dignità umana.– Fraternità che cercano di rinnovarele cosiddette presenze tradizionali(nelle strutture educative, nelle parrocchie...),rendendole dinamiche,creative, con molteplici iniziativeevangelizzatrici. Tutto ciò, perfezionandoil modo di fare l’annuncio(popolare, con contatti personali,con la formazione biblica, umana,cristiana) e di situarlo in contesti dovevive la gente…; insistendo sulprogetto di evangelizzazione nelleEntità in cui si cerca di leggere e diinterpretare i segni dei tempi, si assicuralo specifico della nostra formavitae, si dà il primato alla testimonianza,si fa discernimento per sceglierele priorità, si cerca la collaborazionee l’attiva partecipazione deilaici, si fa la verifica, ecc.d) Utilizzare gli strumenti attualmentedisponibili per– collaborare con gli ONG, con i movimentie le organizzazioni popolari neiloro progetti;– perfezionare l’approccio professionistico,e non tanto naif, alle realtà concrete;– impegnarsi per la comunicazione nelleRadio e TV locali;– tradurre i materiali e i sussidi di evangelizzazionenelle lingue locali e neidialetti;– educare i Frati, in particolare nellaFormazione iniziale, alla missionedel futuro.ProposteIl Consiglio ha elaborato anche delleproposte a diversi livelli: per il Capitolo generale,per il Ministro generale e il suo Definitorio,per il Segretariato generale perl’Evangelizzazione, per i Segretari di Evangelizzazionee di Missioni delle Conferenzee delle Entità.I. Per il Capitolo generale1. AmazoniaIl Consiglio propone che il Capitolo generalesi impegni a sostenere una presenzasignificativa in Amazonia a livello di Ordine.Sarebbe un gesto concreto in occasionedell’VIII Centenario della “grazia delle origini”ed una risposta ai segni dei tempi, poichési tratta della sopravvivenza di un’areavitale per il pianeta.Il progetto, già avviato dalle Conferenze<strong>OFM</strong> del Continente latinoamericano, è darealizzare, possibilmente, in collaborazionecon la Famiglia francescana, secondo i seguenticriteri:– mettere l’accento sulla dimensione umana,socio-culturale, ecologica, ecclesialee francescana, che include la implantatioOrdinis;– dare alle Entità locali un ruolo attivo nelprogetto;– affidare inizialmente al Segretariato generaleper l’Evangelizzazione il coordinamentodel progetto; tale compito vengaaffidato dal Governo generale;– tenere presenti, come punti di partenza edi riferimento per il progetto, i documentidel Seminario di Manaus (11-15


E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 443febbraio 2008) e del Congresso Missionario<strong>OFM</strong> di Cordoba (14-19 aprile2008).2. Struttura del Segretariato generaleper l’EvangelizzazioneIl Consiglio propone che nel Capitologenerale ci sia la possibilità di fare una verificasull’esperienza del nuovo Segretariatoper l’Evangelizzazione e di precisare lastruttura del medesimo per perfezionarla,senza cambiarla sostanzialmente. Nel Consigliosi è arrivati ad un consenso sui seguentiaspetti:a) Il nome per il Segretariato e per i responsabiliInserire nel nome del Segretariato i duetermini/concetti di evangelizzazione e dimissione ad gentes. Il Consiglio suggeriscedi lasciare al Segretariato generale attualeper l’Evangelizzazione e al Definitorio,con l’aiuto di esperti, il compito di trovareuna nomenclatura appropriata per ilSegretariato e per i responsabili dei duesettori.Sono stati indicati alcuni nomi possibiliper il Segretariato:1. Segretariato generale per l’evangelizzazionee le missioni1;2. Segretariato generale per le missioni el’evangelizzazione;3. Segretariato generale per la missioneevangelizzatrice2.Per quel che riguarda i nome dei responsabilisono stati anche suggeriti alcuni nomipossibili:1. entrambi coordinatori: uno per le missionie l’altro per l’evangelizzazione;2. ambedue animatori: uno per le missionie l’altro per l’evangelizzazione;3. uno dei due sia il Segretario, con preferenzaper quello delle missioni;4. Segretario e Vice-Segretario.b) I due settoriConservare i due settori, in armonia tradi loro e con la giusta autonomia:– Missioni (ad gentes).– Evangelizzazione generale (parrocchie,educazione, santuari, ecc.).c. Partecipazione al Capitolo generaleIl Consiglio si è pronunciato in favoredella partecipazione di diritto al Capitologenerale da parte di ambedue i responsabilidei settori.3. Congresso per i religiosi e i laiciIl Consiglio propone che il Capitolo generaleconsideri la possibilità di un Congressocon la partecipazione di Frati Minorie laici, specialmente i francescani secolari,avendo come punto di partenza lacomune vocazione dei battezzati, la ricchezzae le nuove possibilità di un camminofatto insieme nelle missioni e nell’evangelizzazionee la riflessione già iniziatanell’Ordine (Priorità 2003-2009, 4,proposta 10).Il Capitolo generale affidi questo progettoal Ministro generale, con il suo Definitorio,il quale affiderà al SGEM, in collaborazionecon la Commissione per il Dialogo,con gli Uffici di GPIC e di OFS-GiFra, ilcompito di realizzarlo.Il Consiglio suggerisce anche di utilizzareuna metodologia partecipativa ed in duetappe:a. incontri a livello regionale: per partiredalla realtà socio-culturale, religiosa, ecclesiale,dalle esperienze concrete di collaborazionereciproca e di missione condivisagià in atto; per scegliere delle persone(religiosi <strong>OFM</strong>, della FamigliaFrancescana, in particolare dell’OFS, edei fedeli laici) che partecipino al Congressointernazionale;b) il Congresso Internazionale con lo scopodi una condivisione sugli Incontri regionali,di approfondimenti e di orientamentia diversi livelli (collaborazionenelle attività, volontariato, missione adgentes condivisa).4. Partecipazione al Capitolo generaleIl Consiglio propone che il Direttore generaledi GPIC e l’Assistente generale dell’OFS/GiFrasiano membri di diritto al Capitologenerale.


444AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3II. Per il Ministro generale ed il suo DefinitorioPer rinnovare la collaborazione con i laici,che al Capitolo generale 2009 ci sia unospazio per ascoltare la voce dei laici e che vipartecipi anche qualche rappresentante deifrancescani secolari per condividere le attese,le speranze dell’uomo d’oggi.III. Per il Segretariato generale di Evangelizzazione1. Organizzare, nel prossimo triennio, unCongresso per tutti i Segretari provincialidi evangelizzazione.2. Preparare un sussidio sul capitolo V delleCCGG sull’evangelizzazione; la stesurasia coordinata dal Segretariato generaleper l’Evangelizzazione e conl’aiuto degli altri Uffici della Curia generale.3. Dare priorità, nel prossimo sessennio, all’animazionedei Frati che sono impegnatinell’evangelizzazione mediante iSantuari, i Mass Media e nei grandi CentriUrbani.IV. Per i segretari delle Conferenze e delleEntità1. Incoraggiare i Frati africani a maturarela consapevolezza di non essere più soltantooggetto di missione ad gentes, maanche e soprattutto soggetti e attori dellamissione. Il Segretariato generale perl’Evangelizzazione e il Centro di formazionea Bruxelles preparino i missionariafricani per un rilancio missionario perl’Africa e per il mondo.2. Assumere l’impegno per la diffusione el’accompagnamento del Master diEvangelizzazione, presso l’Istituto TeologicoFrancescano (ITF) di Petropolis,Brasile, che inizierà nel mese di marzo2009. I Segretari provinciali per l’Evangelizzazionee le Missioni potrebbero essereanche loro stessi dei candidati alCorso. In futuro, con il sostegno delSGEM, si cerchi di realizzare il Masteranche in altri luoghi.3. Appoggiare il progetto di aprire i duecentri di formazione per le missioni adgentes in America Latina e in Asia. Questoaiuterebbe a promuovere lo spiritomissionario, ad incoraggiare nuovi missionarinel continente, a sostenere i missionariattuali e ad offrire gli esercizi spiritualiper i missionari.Alcune raccomandazioni:– i Ministri di queste due aree, con lacollaborazione dei Segretari perl’Evangelizzazione, elaborino un progettopiù completo: obiettivi, necessità,Casa, Fraternità formativa, candidati,sostegno economico;– sin dall’inizio prevedere la partecipazionedella Famiglia Francescana edei laici chiamati alla missione;– il progetto risponda alla realtà localee regionale; l’esperienza di Bruxellespuò ispirare, senza riprodurla materialmente.4. Promuovere la diffusione e l’accoglienzacreativa dei sussidi d’animazione sullapastorale parrocchiale e quello sullapastorale educativa, mediante strumentidi lavoro, internet ed altri mezzi di comunicazione.Raccomandazioni:– prima della pubblicazione i sussidisiano rivisti e migliorati secondo isuggerimenti dei gruppi di lavoro inquesto Consiglio;– incoraggiare le Conferenze, attraversol’azione dei Delegati, a tradurreisussidi nelle diverse lingue;– promuovere degli incontri interprovincialiper gli approfondimenti e perfavorire una ricezione creativa.ConclusioneLa celebrazione di chiusura è stata presiedutadal Ministro provinciale locale, Fr.Baltazar Obico, il quale ha fatto una riflessionesull’evangelizzazione in fraternità.Alla fine, il Segretario generale perl’Evangelizzazione ha ringraziato in nomedi tutti i partecipanti, per la fraterna e caldaaccoglienza da parte dei Frati filippini e perla buona organizzazione con il contributo


E SECRETARIATU PRO EVANGELIZATIONE ET MISSIONE 445decisivo di Fr. Cielito Almazan, Segretariodi Evangelizzazione locale, e di tutti i suoicollaboratori. Oltre al contributo preziosodi Fr. Ambrogio Van Si e di tutti i partecipanti,è stato anche di grande arricchimentola presenza e la partecipazione attiva dei responsabilidei diversi servizi di animazionedella Curia generale.FR. NESTOR INACIO SCHWERZ <strong>OFM</strong>Segretario generale perl’Evangelizzazione1 Per missioni s’intende la vocazione e l’azione particolaredella “missio ad gentes” affidata ai missionari(cf CCGG 117§1-3); e per evangelizzazione, ilmandato ed il ministero dell’evangelizzazione a tuttii Frati nelle diverse forme (cf CCGG 83§2; 84;116§1).2 Questo nome indica la ragione di essere della vocazionee la missione di tutti i Frati al di là dei modi edei mezzi specifici. Tutti siamo stati chiamati per essereinviati ad evangelizzare. Quindi, il titolo di Missioneevangelizzatrice contiene il concetto di missionecome invio (andare verso l’altro) e come impegno(evangelizzare); è anche in consonanza con il concettodi Fraternità in missione.FR. LUIS GERARDO CABRERA <strong>OFM</strong>Corresponsabile per le Missioni


E POSTULATIONE GENERALI1. Beatificazione del Servo di Dio FrancescoGiovanni BonifacioTrieste, Cattedrale di San Giusto, 04.10.20081. Cenni di CronacaDon Francesco Giovanni Bonifacio, primomartire della Chiesa tergestina dopoSan Giusto, è stato insignito del titolo deiBeati nella Basilica Cattedrale di Trieste loscorso sabato 4 ottobre, nel corso di una solenneEucaristia presieduta da Mons. AngeloAmato, Neo Prefetto della Congregazionedelle Cause dei Santi.La Causa del nuovo martire, ucciso inodium fidei nel 1946 nel corso della persecuzionereligiosa del dopoguerra istriano,fu avviata nel 1957 dal1’allora Vescovo diTrieste, Mons. Antonio Santin e affidata allaPostulazione generale dei Frati minori.Sospesa per ordine di Paolo VI, fu ripresanel 1972 e conclusa – per la fase diocesana– il 22 marzo 1998.Il rito di beatificazione ha avuto iniziocon la Petitio rivolta dal Vescovo Diocesano,Mons. Eugenio Ravignani al Prefettodella Congregazione a cui ha fatto seguitola lettura del profilo biografico del Ven. Bonifacioletto dal Vice-Postulatore generale<strong>OFM</strong> Fr. Gianni Califano. È seguita la promulgazionedel Breve di Sua Santità BenedettoXVI con il quale il Santo Padre conferivaal Venerabile il titolo di Beato e se nefissava la memoria liturgica annuale all’11di settembre.Con a Mons Amato hanno concelebratocirca 20 vescovi e tra essi il cardinale diNairobi John Njue e Mons. Muharia, nellecui chiese particolari operano diversi sacerdoti“fidei donum” della diocesi di Trieste.Erano anche presenti Mons Domenico Sigalini,Assistente nazionale dell’Azionecattolica italiana, che riconosce in don Bonifacioun insigne associato e un eroico sacerdoteassistente, Mons. Metod Pirih diCapodistria, Mons. Ivan Milovan di Parenzoe Pola con il predecessore Mons. AntonBogetic, oltre al Metropolita di LubianaMons Luigi Uran. Hanno preso parte allasolenne liturgia, in posti d’onore anche padreAthenagoras Fasiolo, reggente dellaChiesa greco-ortodossa di San Nicolò, e padreRasko Radovic, della Chiesa serbo-ortodossa.La Cappella civica, diretta dal maestroMarco Sofianopulo ha eseguito i canti liturgicie l’inno al Beato composto perl’occasione. Telechiara e Radio NuovaTrieste, hanno permesso a numerosi fedelidi seguire la celebrazione da un maxischermopredisposto sulla piazza della Cattedrale,e anche dalle proprie case.Un momento di grande commozione èstato vissuto dai presenti al termine dellacelebrazione quando il fratello minore delbeato, Nino, ha preso la parola per esprimerei propri sentimenti di ringraziamento aDio e per consegnare alla Chiesa tergestinail calice e la stola del fratello, uniche reliquiegelosamente custodite fino a quel momentocome un tesoro di famiglia.FR. GIANNI CALIFANO, <strong>OFM</strong>2. Omelia del Prefetto della Congregazione“Noi ti lodiamo, o Dio, e ti benediciamo;ti rende testimonianza la schiera gloriosadei tuoi martiri”Fratelli e sorelle di Trieste, qui radunatiin questa storica cattedrale con l’amato Pastoredella Chiesa tergestina e i venerati Vescovidelle Chiese particolari presenti suquesto stupendo territorio, rivolgo, con ilmio cordiale saluto, l’invito a “Lodare e benedireil Signore”, lieto di potervi parteciparela benedizione del Santo Padre BenedettoXVI che, con la Sua Autorità Apostolica,ha conferito a un figlio della vostra


448 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Comunità ecclesiale il titolo e gli onori deiBeati!Cantiamo al Signore della vita e dellastoria, con lo stesso entusiasmo con cui ilBeato Francesco Giovanni Bonifacio gli hafatto dono della sua esistenza, attraversol’eroico martirio subito per amore di Cristoe del suo Vangelo.Oggi la Chiesa di Trieste gioisce ed esultanel Signore, perché l’amore immolato diGesù Cristo, il Pastore buono, si è riflesso emanifestato in un nuovo Martire, nato a Piranod’Istria nel 1912 e morto in odio alla Fedeil giorno 11 settembre 1946 a Villa Gardossi,dove con giovanile fervore egli svolgevail ministero pastorale, testimoniandocon coraggio gli eterni valori del Vangelo.Con la duplice corona di sacerdote e dimartire – i titoli con cui la Chiesa lo iscriveoggi nell’albo dei Beati – egli si presentaoggi alla nostra ammirazione e alla nostravenerazione.Presbitero esemplaree pastore instancabileOrdinato presbitero in questa stessa cattedraledi San Giusto il 27 dicembre 1936,da Mons. Carlo Margotti, Arcivescovo diGorizia e Amministratore Apostolico diTrieste e Capodistria, il nostro Beato fu prestodestinato al servizio pastorale delle Comunitàdi Pirano d’Istria, suo paese natale,dove restò quattro mesi, passando poi a Cittanovad’Istria fino al 1939 e successivamente,dal 1939 al giorno della morte, a VillaGardossi, dove più intensa fu la sua azionea favore dei fratelli. In quel difficileperiodo segnato dalla seconda guerra mondiale,dalla insurrezione popolare del 1943,dai movimenti partigiani, seguiti da deportazioni,distruzione e morte, egli fu pastoregeneroso, vicino al suo popolo, noncurantedella sua vita, difensore dei deboli e padredegli oppressi.La Chiesa di Trieste, in comunione conla Chiesa universale, guarda perciò commossae fiera a questo suo figlio, ammirandonel’intrepida fedeltà al ministero sacerdotale,la capacità di rendersi testimoneconvincente dell’amore di Cristo per le anime,seminatore instancabile di luce e di speranzain un momento di grave sofferenza edi morte.Il Beato Francesco Giovanni Bonifacio èdonato oggi alla Chiesa come rinnovato invitoalla speranza, alla gioia, alla fiducia.Lo è in particolare per i sacerdoti e le animeconsacrate, chiamati a rendere presente edoperante il Cristo con la generosità del loroministero.Martire per il VangeloIl Beato Francesco Giovanni Bonifaciooggi è onorato soprattutto come martire. Loha riconosciuto tale la Chiesa che lo proponealla pubblica venerazione.Egli ha confessato il Cristo col sacrificiocruento della propria vita. E’ divenuto “testimone”(Martire) della fede della Chiesa,morendo per essa.Egli proclama oggi, con l’eloquenza delsuo sangue, che Gesù Cristo vale più dellanostra vita, anzi che Gesù Cristo è la veravita, a confronto del quale tutto il resto ciappare come spazzatura (cfr. Fil 3,8 ).Ci sono note le circostanze del suo martirio.Egli l’accetta con amore, e annota nelsuo Diario: “Siamo in tempi eroici; siamoeroici per essere santi fino, se occorre, almartirio“.E alla vigilia del suo sacrificio protestasolennemente che “chi non ha il coraggiodi morire per la propria fede è indegno diprofessarla“!Questa è la gloria del nostro novelloBeato: Ministro della grazia del Signore eTestimone del suo amore!Come Gesù, Giovanni Francesco Bonifacios’immola in sacrificio di puro amore,un amore che è più forte della morte e chedà la vita per i propri amici (Gv 15,17).La testimonianza resa a Cristo dal Bonifacio,è patrimonio prezioso per questaChiesa locale che ha generato il Martire eche oggi lo venera come suo intercessore. Ilsuo martirio è una nuova sorgente di vita edi fertilità spirituale per la Chiesa e per ilmondo intero.Alla scuola del nostro MartireAlla fine del “Grande Giubileo” dell’anno2000 il Servo di Dio Papa Giovanni Pao-


E POSTULATIONE GENERALI 449lo II ci ricordava che tutti nella Chiesa siamochiamati alla perfezione evangelica dellacarità espressa nei santi che rappresentanoal vivo il volto di Cristo (cfr. NMI 30).La testimonianza eroica del novello Beatoattende allora di essere da noi imitata nelnostro quotidiano.Il Beato Francesco Giovanni Bonifacio ripetequesta sera a ciascuno di noi la stessaesortazione dell’Apostolo Paolo: “Fratelli,sono lieto delle sofferenze che sopporto pervoi e completo nella mia carne quello chemanca ai patimenti di Cristo, a favore del suocorpo che è la Chiesa... Per questo mi affaticoe lotto, con la forza che viene da lui e cheagisce in me con potenza” (Col 1,24. 29).La beatificazione dell’umile Parroco diVilla Gardossi è pertanto invito non solo arallegrarci tutti nel Signore per il dono digrazia che illumina il volto di questa santaChiesa tergestina, ma chiama tutti noi, pastorie popolo santo di Dio, a camminarecon fiducia sui sentieri di un’autentica vitacristiana.Siamo chiamati ad edificare concordementela civiltà dell’amore, nel superamentocostante di ogni forma di violenza o di discriminazione,di ingiustizia o di sopraffazione,nel rispetto della vita e di quanto cicirconda, perché la carità sia l’unica leggedella nostra vita.Il novello Beato, insieme con tutti i nostriSanti, con San Francesco d’Assisi, Patronod’Italia, con l’Immacolata Madre delSignore guidi e accompagni Trieste e il nostrocammino sulla via della concordia edella gioia!MONS. ANGELO AMATOPrefetto della Congregazione delleCause dei Santi3. Cenni biograficiIl Servo di Dio Don Francesco Bonifacio,nacque a Pirano d’Istria, allora territoriodella diocesi di Trieste, il 7 settembre1912 da Giovanni Bonifacio e Luigia Busdon,secondogenito di sette fratelli. La suaera una famiglia di modeste condizioni socialima profondamente cristiana. Al batte-simo, il 15 settembre 1912 ricevette il nomedi Francesco Giovanni. Nella cittadina natiafrequentò la scuola elementare, e la catechesiparrocchiale. Mons Angelo Bartolomasi,il 1 ottobre 1922 gli amministrò lacresima.Nel clima sereno e laborioso della suacasa, alimentato da una pratica cristiana assidua,Francesco accolse nel 1924 l’invitodel Maestro divino che lo voleva suo ministro.A dodici anni entrò nel Piccolo Seminariointerdiocesano di Capodistria per glistudi ginnasiali e liceali, fu poi inviato nelSeminario Teologico Centrale di Gorizia(1932). Il 27 dicembre 1936, a 24 anni, nellacattedrale di San Giusto a Trieste, fu ordinatosacerdote da Mons. Carlo Margotti,Arcivescovo di Gorizia e AmministratoreApostolico di Trieste e Capodistria. Celebròla sua prima messa nel Duomo di Pirano il 3gennaio 1937.Il suo ministero pastorale si svolse primacome cooperatore a Pirano per quattro mesi,poi dal 1936 al 1939, nella Parrocchia diCittanova d’Istria, Il 1 luglio 1939 fu nominatoParroco di Villa Gardossi. Qui il Servodi Dio si impegnò, con tutte le sue forze e ilsuo entusiasmo, a edificare un’autentica comunitàcristiana, pervasa dallo Spirito delSignore.Nei dieci anni del suo sacerdozio esteseil suo impegno pastorale ad una popolazionedi circa 1300 abitanti, distribuiti in piccolefrazioni e casolari, in un vasto territoriocollinare. Furono anni intensi segnatidalla seconda guerra mondiale (l’insurrezionepopolare nel 1943, la guerriglia frapartigiani del movimento popolare di liberazioneslavo “Osvobodilna Fronta”, forzearmate repubblicane e tedesche, rastrellamenti,combattimenti incendi, deportazioni)e dal dopoguerra (occupazione jugoslava,intensa persecuzione religiosa, intimidazioniinterrogatori, arresti, deportazioni,esili, uccisioni).Impegni in Azione CattolicaNella formazione cristiana ed umana delServo di Dio non poca parte ebbel’esperienza vissuta in Azione Cattolica. APirano d’Istria, presso la sua Parrocchia di


450 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3origine, frequentò con entusiasmo gli incontridi catechesi per gli Aspiranti di AzioneCattolica, tenuti da Mons. Fortunato Fornasaro,“fiero del distintivo dell’A.C.I.”(POSITIO, Summarium, pag. 22).Una volta divenuto sacerdote, si avvalsedella proposta associativa dell’Azione Cattolicaper favorire nel laicato cattolico, soprattuttonei giovani, un’autentica formazionecristiana. Fondò le sezioni di AzioneCattolica sia a Cittanova d’Istria nel 1936,che nella parrocchia successivamente affidataglidi Villa Gardossi, a partire dal 1939.Offrì ai membri dell’associazione unaformazione seria, esigente e profonda, indicandocon efficacia ed autorevolezza, con laparola e con l’esempio, gli alti ideali di“preghiera, azione, sacrificio”, come testimonianoi numerosi appunti per Esercizispirituali alle Giovani di Azione Cattolica evarie note di predicazione.Una esplicita testimonianza, rilasciatadal maestro Aurelio Bortuzzo ci informache “per via dell’Azione Cattolica, di cuiera fervido ed appassionato sostenitore, icomunisti non lo potevano vedere” (POSI-TIO, Informatio, pag. 109).Nel suo quaderno di memorie segrete indata 3 marzo 1946 il Servo di Dio annottava“Gioia grande e commozione! Finalmenteho potuto consegnare i distintivi alleGiovani di Azione Cattolica! Tempi gloriosiquesti nei quali è necessario lottare ancheper l’idea. Tempi pericolosi nel senso che lamorte può essere ad ogni piè sospinto. Mala parola di Cristo non falla: “Non praevalebunt”(POSITIO, Informatio, pag 109).Cause e circostanze del martirioAnche don Bonifacio, come tanti pretiistriani, fu fatto oggetto di sinistre attenzionie di minacciosi segnali diretti ad intimidirlo,da parte delle autorità slavo-titine edei loro fiancheggiatori. Infatti il suo operato,benché trasparentemente “super partes”nelle contese etnico nazionali, fu giudicatopericoloso per i suoi rapporti con il Vescovodi Trieste e per il suo ascendente sulla popolazionegiovanile, verso la quale si rivolgeval’indottrinamento del regime ateo.Nel pomeriggio dell’11 settembre 1946,mentre tornava a Villa Gardossi dalla parrocchiadi Grisignana (dove si era confessatocon don Giuseppe Rocco), fu fermatodalla “Difesa popolare (OZNA-Comunistidi Tito) e fatto “sparire” probabilmente inuna “foiba”. I familiari, preoccupati per ilsuo mancato rientro, iniziarono immediatamentele ricerche, continuandole nei giornie nei mesi successivi, ma senza esito. Le rispostedelle varie autorità interpellate furonoevasive, reticenti, talvolta minacciose.Solo nel 1970 un probabile testimoneoculare e coprotagonista dei fatti ricostruìcon sufficiente veridicità e attendibilità leultime ore del Servo di Dio. Tre attivisti slavocomunisti, di cui almeno uno militare oguardia popolare, fermano e arrestano donBonifacio in una stradina di campagna fraGrisignana e Villa Gardossi. Lo denudano,lo insultano, lo percuotono a sangue, glispaccano il cranio con una pietra, lo uccidonotagliandogli la gola e alla fine fannosparire il cadavere, gettandolo probabilmentein una foiba, forse quella di Martines.Don Francesco Bonifacio affronta la situazionecon calma, si oppone alla denudazione,chiede perdono a Dio per le sue colpe eper quelle dei suoi persecutori, offre la frontea chi vuole colpirlo, ferito e sanguinante,pronuncia ancora parole incomprensibili, facenno di farsi la croce e muore. (POSITIO,Summarium, pag.133-135).Il giovane Parroco coronava così, con lagloria del martirio accolto come un singolaredono di Dio, il suo intenso ministero dicarità.La fama del Martirio del Servo di DioL’eventualità di morire “martire” fusempre considerata possibile dal nostroServo di Dio, a motivo del suo intrepido ministeroa difesa della giustizia e della verità.Nel 1944 scrive: “Gesù domanda anche ilsangue e la vita”. E nello stesso anno annotanel suo Diario: “Prepararci anche, se occorre,al martirio se sarà necessario” e “Siamoin tempi eroici, siamo eroici per esseresanti fino, se occorre, al martirio”. E alla vigiliadel suo sacrificio protesta: “Chi non hail coraggio di morire per la propria fede èindegno di professarla” (1946).


E POSTULATIONE GENERALI451Le testimonianze sulla “fama delmartirio” del nostro Servo di Dio sono numerosee convincenti. Mons. Luigi Parentinaffermò: “Don Francesco Bonifacio è unautentico martire, ucciso, vittima di odio efferato,per la fede”. Mons. Giuseppe Roccoattesta: “Rimasto a Villa Gardossi per il suoprofondo senso di fedeltà a Dio e alla Chiesa,don Francesco è ucciso esclusivamenteper il fatto di essere sacerdote”. Il Vescovodi Trieste, Mons. Antonio Santin, ribadisceche l’uccisione del Parroco di Villa Gardossiè “un martirio autentico in odium Fidei”.Un sacerdote santo, don Francesco, che Diovolle suo testimone e che seppe condividerecon Cristo la gloria della Croce!Storia della CausaQuesta Causa ha avuto un “iter” piuttostoaccidentato, a motivo della situazionepolitica creatasi in Istria all’indomani dell’ultimoconflitto mondiale.Avviata nel 1957 dal1’allora Vescovo diTrieste, Mons. Antonio Santin, in virtù di unRescritto della allora S. Congregazione deiRiti del 21 febbraio 1957 (Prot. T. 12/957),subì una battuta d’arresto, a seguito di unadecisione del Congresso della Congregazionedelle Cause dei Santi del 13 giugno1972 (Prot. N. 1211-1/972).Fu ripresa nel 1997 dopo aver ottenuto il“Nulla Osta” accordato dalla Congregazionedelle Cause dei Santi il 26 maggio 1997.L’Inchiesta diocesana di Trieste si èsvolta in 81 Sessioni e si è conclusa il 22marzo 1998. Con le testimonianze rese da 9Testinoni (5 Laici e 4 Religiosi), il Tribunaleacquisì agli Atti processuali anche 55 Dichiarazionirese sotto giuramento negli anniche vanno dal 1956 al 1974.Il 29 ottobre 1997 anche la CommissioneStorica presentò un notevole materiale,raccolto in numerosi Archivi debitamenteelencati.Consegnati gli Atti alla Congregazionedelle Cause dei Santi e ottenuto il Decretodi validità in data 27 novembre 1998, sottola guida del Rev. P. Ambrogio Eszer, O.P.Relatore della Causa e con la collaborazionedi Mons. Ettore Malnati, la Postulazioneha provveduto a stendere la “Positio supermartyrio et fama martyrii”, consegnata nelnovembre 2002.L’8 gennaio 2008 si è svolto il Congressodei Consultori teologi.Il 4 marzo 2008 si è celebrata la CongregazioneOrdinaria dei padri Cardinali e Vescovi,essendo Ponente della CausaS.Ecc.za Mons Lino Fumagalli, Vescovo diSabina-Poggio Mirteto.Il Santo Padre Benedetto XVI il 3 luglio2008, nella festa dell’Apostolo S.Tommaso,ha autorizzato la Congregazione delleCause dei Santi a promulgare il Decreto diriconoscimento del martirio del Servo diDio.2. Canonizzazione di Maria Bernarda(Verena) Bütler e di Alfonsa dell’ImmacolataConcezione (Anna Muttathupadathu)Roma, Piazza San Pietro, 12 ottobre 20081. Note di cronacaNon capita certamente tutti i giorni che,nel corso della stessa cerimonia di canonizzazione,il Papa canonizzi due o più Beatipresentati dalla stessa Postulazione. Questagioia è toccata più volte alla nostra PostulazioneGenerale. Ne fece l’esperienza, nel1970, il compianto P. Antonio Cairoli, conla canonizzazione dei Beati Nicola Taveliće III Soci Martiri <strong>OFM</strong>. Ne è stato fortunatobeneficiario, nell’anno 2000, il sottoscrittocon la canonizzazione di ben trentaMartiri in Cina, canonizzati dal Servo diDio Giovanni Paolo II insieme ad altri 90Beati Martiri, appartenenti a diocesi o Famigliereligiose diverse.È una gioia che si è ripetuta ancora unavolta, il 12 ottobre 2008, con la Canonizzazionedi due Beate “francescane”: la BeataM. Bernarda Bütler, di origine svizzera mavissuta prima in Ecuador e poi fino allamorte in Colombia, e la Beata Alfonsa dell’Immacolata, la prima santa indiana in assoluto,nel corso della solenne Liturgia presiedutadal Santo Padre Benedetto XVI cheha decretato i supremi onori anche a unBeato napoletano, Gaetano Errico, e ad una


452AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Beata ecuadoriana, Narcisa di Gesù.La lunga premessa vuole essere unicamenteun ricordo del lieto e attesissimoevento che ha visto intorno al Papa, in unagiornata di sole, una piazza affollatissima,che partecipava esultante alla solenne Liturgiaa cui erano presenti anche 19 Cardinalie circa 400 vescovi, molti dei quali presentia Roma per la celebrazione della XIIAssemblea generale del Sinodo dei Vescovi.Numerosi i compatrioti dei nuovi Santi,tra i quali si segnalano gli Indiani convenutiin numero di circa ottomila dall’India edai vari Paesi europei. Presenti moltissimiconsacrati con i loro Superiori generali, trai quali è doveroso segnalare il nostro MinistroGenerale, Fr. José Rodríguez Carballoe il Definitore per l’America Latina Fr. LuisCabrera, i quali hanno preso parte anche allaconcelebrazione eucaristica insieme adaltri 38 concelebranti in massima parte Cardinalie Vescovi. La Liturgia, come di consueto,è stata partecipata con entusiasmo ecompostezza, anche grazie al prezioso aiutoofferto dal “libretto” curato dall’Ufficiodelle Celebrazioni papali e stampato in ben24.000 copie.Il Santo Padre ha raggiunto l’altare postoalla sommità del sagrato della Basilica di S.Pietro, insieme ai Concelebranti ed ai Ministranti,partendo in processione dal bracciodi Carlo Magno. Dopo i riti di introduzione,il Prefetto della Congregazione delle Causedei Santi, Mons. Angelo Amato, (che per laprima volta da quando è stato nominato allaguida del Dicastero, il 27 giugno 2008,perorava la grazia della canonizzazione),accompagnato dai Postulatori, ha rivolto alSanto Padre la supplica di procedere al solenneinserimento dei nomi dei quattro Beatinel “canone” della santità universale.Cantate le Litanie dei Santi e invocatol’aiuto dello Spirito Consolatore, BenedettoXVI ha pronunziato la solenne Formula,ascoltata in piedi da tutta l’Assemblea, cheè poi esplosa in un fragoroso e prolungatobattimano di adesione incondizionata alladecisione pontificia, mentre l’organo suonavaesultante e gli sguardi si levavanocommossi a contemplare i volti sereni deinuovi quattro Santi raffigurati sugli arazziesposti sin dal giorno precedente sulle loggedella facciata della basilica vaticana.Ha fatto seguito la processione con leReliquie dei nuovi Santi, poste in venerazionepreso l’altare. I reliquiari erano recatidai singoli sanati per intercessione dei novelliSanti, la cui guarigione è stata dichiaratascientificamente inspiegabile e veromiracolo.Gli studenti francescani di Frascati hannoprestato il servizio liturgico, insieme aministranti delle altre Cause, edificando tuttiper la precisione e l’eleganza con cui hannosvolto il loro compito. Le Suore delledue Congregazioni francescane interessate(le Clarisse Francescane e le FrancescaneMissionarie di Maria Ausiliatrice) hannosvolto i1 ministero di Lettrici (Introduzionee Liturgia della Parola) nonché di Offerenti.Ad alcune Suore dei due Istituti è toccatapoi la sorte di ricevere l’Eucaristia dallemani del Santo Padre.La celebrazione di domenica 12 ottobreera stata fatta precedere da distinte “Vegliedi preghiera” nel pomeriggio di sabato 11ottobre e sono state coronate da partecipatee gioiose “Liturgie di ringraziamento” nellaBasilica del Laterano per Santa Alfonsa enella Basilica vaticana per S. Maria Bernarda.I mezzi della comunicazione hanno datoall’evento notevole rilievo, soprattutto inconsiderazione che una delle nuove Sante è,come si è ricordato, la prima santa fiorita inquella terra che oggi attraversa un momentodifficile, e che speriamo possa superareanche grazie alla intercessione della piccolaAlfonsa, testimone gioiosa della Crocedel Signore!FR. LUCA M. DE ROSA2. Omelia del Santo Padre Benedetto XVICari fratelli e sorelle,quattro nuove figure di Santi vengonooggi proposte alla venerazione della Chiesauniversale: Gaetano Errico, Maria BernardaBütler, Alfonsa dell’Immacolata Concezionee Narcisa di Gesù Martillo Morán. Laliturgia ce le presenta con l’immagine evan-


E POSTULATIONE GENERALI 453gelica degli invitati che prendono parte albanchetto rivestiti dell’abito nuziale. Quelladel banchetto è immagine che troviamo anchenella prima Lettura e in varie altre paginedella Bibbia: è immagine gioiosa perchéil banchetto accompagna una festa di nozze,l’Alleanza d’amore tra Dio e il suo Popolo.Verso quest’Alleanza i profeti dell’AnticoTestamento hanno costantemente orientatol’attesa di Israele. E in un’epoca segnata daprove di ogni genere, quando le difficoltà rischiavanodi scoraggiare il Popolo eletto,ecco levarsi la parola rassicurante del profetaIsaia: “Preparerà il Signore degli eserciti -egli afferma - per tutti i popoli, su questomonte, un banchetto di grasse vivande … divini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati”(25,6). Iddio porrà fine alla tristezza ealla vergogna del suo Popolo, che potrà finalmentevivere felice in comunione conLui. Dio non abbandona mai il suo Popolo:per questo il profeta invita alla gioia: “Eccoil nostro Dio, in lui abbiamo sperato perchéci salvasse; … rallegriamoci, esultiamo perla sua salvezza” (v. 9).Se la prima Lettura esalta la fedeltà diDio alla sua promessa, il Vangelo con la paraboladel banchetto nuziale ci fa rifletteresulla risposta umana. Alcuni invitati dellaprima ora hanno rifiutato l’invito, perché attrattida diversi interessi; altri hanno persinodisprezzato l’invito del re provocando uncastigo che s’è abbattuto non solo su di loro,ma sull’intera città. Il re però non si scoraggiae invia i suoi servi a cercare altri commensaliper riempire la sala del suo banchetto.Così il rifiuto dei primi ha come effettol’estensione dell’invito a tutti, con unapredilezione speciale per i poveri e i diseredati.È quanto è avvenuto nel Mistero pasquale:lo strapotere del male è sconfitto dall’onnipotenzadell’amore di Dio. Il Signorerisorto può ormai invitare tutti al banchettodella gioia pasquale, fornendo Egli stesso aicommensali la veste nuziale, simbolo deldono gratuito della grazia santificante.Alla generosità di Dio deve però risponderela libera adesione dell’uomo. È proprioquesto il cammino generoso che hanno percorsoanche coloro che oggi veneriamo comesanti. Nel battesimo essi hanno ricevutol’abito nuziale della grazia divina, lo hannoconservato puro o lo hanno purificato e resosplendido nel corso della vita mediante i Sacramenti.Ora prendono parte al banchettonuziale del Cielo. Della festa finale del Cieloè anticipazione il banchetto dell’Eucaristia,a cui il Signore ci invita ogni giorno e alquale dobbiamo partecipare con l’abito nuzialedella sua grazia. Se capita di sporcareo addirittura lacerare col peccato questa veste,la bontà di Dio non ci respinge né ci abbandonaal nostro destino, ma ci offre con ilsacramento della Riconciliazione la possibilitàdi ripristinare nella sua integrità l’abitonuziale necessario per la festa.[...]Maria Bernarda Bütler, die in Auw imSchweizer Kanton Aargau geboren wurde,hat schon sehr früh die Erfahrung einer tiefenLiebe zum Herrn gemacht. Wie sie sagte,„ist es fast unmöglich, dies anderen zuerklären, die es selbst nicht so verspürt haben”.Diese Liebe führte Verena Bütler, wiesie damals hieß, zum Eintritt in das KapuzinerinnenklosterMaria Hilf in Altstätten, wosie mit 21 Jahren ihre Gelübde ablegte. ImAlter von 40 Jahren empfing sie ihre missionarischeBerufung und machte sich aufden Weg nach Ecuador und dann nach Kolumbien.Aufgrund ihres Lebens und ihresEinsatzes für ihre Mitmenschen hat siemein verehrter Vorgänger Johannes Paul II.am 29. Oktober 1995 als Selige zur Ehreder Altäre erhoben.La Madre María Bernarda, una figuramuy recordada y querida sobre todo en Colombia,entendió a fondo que la fiesta que elSeñor ha preparado para todos los pueblosestá representada de modo muy particularpor la Eucaristía. En ella, el mismo Cristonos recibe como amigos y se nos entrega enla mesa del pan y de la palabra, entrando eníntima comunión con cada uno. Ésta es lafuente y el pilar de la espiritualidad de estanueva Santa, así como de su impulso misioneroque la llevó a dejar su patria natal, Suiza,para abrirse a otros horizontes evangelizadoresen Ecuador y Colombia. En las seriasadversidades que tuvo que afrontar,incluido el exilio, llevó impresa en su corazónla exclamación del salmo que hemos


454AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3oído hoy: “Aunque camine por cañadas oscuras,nada temo, porque tú vas conmigo”(Ps 22, 4). De este modo, dócil a la Palabrade Dios siguiendo el ejemplo de María, hizocomo los criados de que nos habla el relatodel Evangelio que hemos escuchado:fue por doquier proclamando que el Señorinvita a todos a su fiesta. Así hacía partícipesa los demás del amor de Dios al que elladedicó con fidelidad y gozo toda su vida.“He will swallow up death for ever, andthe Lord God will wipe away tears from allfaces” (Is 25:8). These words of the prophetIsaiah contain the promise which sustainedAlphonsa of the Immaculate Conceptionthrough a life of extreme physical and spiritualsuffering. This exceptional woman,who today is offered to the people of Indiaas their first canonized saint, was convincedthat her cross was the very means of reachingthe heavenly banquet prepared for herby the Father. By accepting the invitation tothe wedding feast, and by adorning herselfwith the garment of God’s grace throughprayer and penance, she conformed her lifeto Christ’s and now delights in the “rich fareand choice wines” of the heavenly kingdom(cf. Is 25:6). She wrote, “I consider a daywithout suffering as a day lost”. May weimitate her in shouldering our own crossesso as to join her one day in paradise.[...]Cari fratelli e sorelle, rendiamo grazie alSignore per il dono della santità, che quest’oggirifulge nella Chiesa con singolarebellezza. Gesù invita ciascuno di noi a seguirlo,come questi Santi, nel cammino dellacroce, per avere poi in eredità la vita eternadi cui Egli morendo ci ha fatto dono. I loroesempi ci siano di incoraggiamento; gliinsegnamenti ci orientino e confortino;l’intercessione ci sostenga nelle fatiche delquotidiano, perché anche noi possiamogiungere un giorno a condividere con loro econ tutti i santi la gioia dell’eterno banchettonella Gerusalemme celeste. Ci ottengaquesta grazia soprattutto Maria, la Reginadei Santi, che in questo mese di ottobre veneriamocon particolare devozione. Amen.BENEDETTO XVI3. Biografia di Maria Bernada (Verena)Bütler (1848-1924)María Bernarda (Verena Bütler) nació enAuw, en el Cantón de Argovia, Suiza, el 28de mayo de 1848 y fue bautizada el mismodía de su nacimiento. Era la cuarta hija deEnrico y de Caterina Bütler, modestos campesinosy cristianos ejemplares, que educaronlos ocho hijos nacidos de su matrimonioen el amor a Dios y al prójimo.Dotada de una excelente salud, Verenacreció alegre, inteligente, generosa y amantede la naturaleza. A los siete años comenzóa frecuentar la escuela. El fervor y el empeñocon el que, el 16 de abril de 1860, seacercó a la Primera Comunión permanecieronconstantes en ella a lo largo de toda suvida. La devoción a la Eucaristía formará,efectivamente, el fundamento de su espiritualidad.A la edad de 14 años, terminados los estudioselementales, Verena se dedicó al trabajoagrícola, experimentando también elafecto por un digno joven del cual se enamoró.Sintiendo la llamada de Dios supodesprenderse de este compromiso para entregarsecompletamente a su Señor. En esteperíodo de su vida se le concedió la graciade gozar sensiblemente de la presencia deDios, sintiéndolo muy cercano. Ella mismaafirma: «Explicar este estado del alma aquien no ha experimentado jamás algo semejante,es extremadamente difícil, si no esque imposible». Y además: «El EspírituSanto me enseñó a adorar, alabar, bendeciry dar gracias a Jesús en el tabernáculo, entodo momento, en medio de las labores y enla realidad cotidiana de la vida».Atraída del amor de Dios, a los 18 añosentró como postulante en un convento de laregión. Comprobado que no era aquél el lugardonde el Señor la llamaba, Verena regresópronto al seno familiar. El trabajo, laoración, el apostolado en la parroquia, mantuvieronvivo en ella el deseo de la vidaconsagrada. El 12 de noviembre de 1867,por sugerencia de su párroco, Verena entróen el Monasterio franciscano de María Auxiliadoraen Altstätten. El 4 de mayo de1868 vistió el hábito franciscano, tomando


E POSTULATIONE GENERALI 455el nombre de Sor María Bernarda del SagradoCorazón de María, y, el 4 de octubrede 1869 emitió la Profesión religiosa, con elfirme propósito de servir al Señor hasta lamuerte, en la vida contemplativa.Pronto fue electa Maestra de novicias ypor tres veces Superiora de la Comunidad,desempeñando este servicio fraterno pornueve años consecutivos. Su celo y su amorpor el Reino de Dios la habían preparadopara iniciar una nueva experiencia misionera.Por tanto, acogió de buen grado la invitaciónde Mons. Pietro Schumacher, obispode Puertoviejo, en Ecuador, quien le pidióvenir a su diócesis, planteándole la precariasituación de su gente. María Bernarda reconocióen esa invitación la clara voluntad deDios que la llamaba a ser anunciadora delEvangelio en aquella tierra lejana.Superadas las iniciales resistencias delobispo de San Gallo y después de haber obtenidoun regular indulto pontificio, el 19 dejunio de 1888 Sor María Bernarda y seisCompañeras dejaron el monasterio deAltstätten y partieron para el Ecuador. Solamentela luz de la fe y el celo por el anunciodel Evangelio sostuvieron a la Beata y a susCompañeras en la difícil separación del amadomonasterio y de las Hermanas. En su interiorMaría Bernarda pensaba en el tenerque dar vida a una fundación misionera dependientedel monasterio suizo. A su vez, elSeñor la hacía fundadora de una nueva Congregaciónreligiosa, la de las Hermanas FranciscanasMisioneras de María Auxiliadora.Recibidas paternalmente por el Obispo,éste encomendó a María Bernarda la Comunidadde Chone que presentaba un espectáculodesolador, por la falta casi absolutade sacerdotes, la escasa práctica religiosay por la difundida inmoralidad. MaríaBernarda se hizo «toda para todos», poniendocomo fundamento de su acción misionerala oración, la pobreza, la fidelidad ala Iglesia y el ejercicio constante de lasobras de misericordia. Junto con sus hijas,comenzó un intenso apostolado entre las familias,profundizando en el conocimientode la lengua y de la cultura del pueblo. Notardaron en madurar los primeros frutos. Lavida cristiana de aquella población volvió aflorecer como por encanto. También la nuevaCongregación franciscana creció en númeroy se fundaron las dos Casa filiales deSanta Ana y de Canoa. Pero, también, prontola obra misionera de la Madre Bernardafue marcada por el misterio de la Cruz. Fueronmuchos los sufrimientos a los que ella ysus hijas se vieron sometidas: la pobreza absoluta,el clima tórrido, incertidumbres y dificultadesde todo tipo, riesgos para la saludy la misma seguridad de vida, incomprensionesde parte de la autoridad eclesiásticay, la separación de algunas Hermanas de laComunidad, constituidas después en unaCongregación autónoma (las Franciscanasde la Inmaculada: Beata Caridad Brader).María Bernarda soportó todo con heroicaentereza, en silencio, sin defenderse y sinalimentar resentimientos en la confrontacióncon alguno, perdonando de corazón yorando por aquellos que la hacían sufrir.Como si no fueran suficientes todas estaspruebas, en 1895, una violenta persecuciónpor parte de fuerzas hostiles a la Iglesiaobligó a Sor María Bernarda y sus Hermanasa escapar del Ecuador. Sin saber a dóndeir, con 14 Hermanas se dirigió a Bahía,de donde prosiguió para Colombia. El grupoestaba aún buscando, cuando recibió lainvitación de Mons. Eugenio Biffi para trabajaren su diócesis de Cartagena. Y, así, el2 de agosto de 1895, fiesta de la Porciúnculade Asís, la Fundadora y sus Hermanasexiliadas del Ecuador, arribaron a Cartagena,recibidas paternalmente por el Obispo.Encontraron alojamiento en un ala del hospitalfemenino, llamado comúnmente«Obra Pía». El Señor las había conducido aaquel asilo, donde la Madre Bernarda permaneceráhasta el término de su vida. Despuésde la casa de Cartagena, se llevaron acabo otras fundaciones no sólo en Colombiasino en Austria y en Brasil.Con un amor compasivo, de auténticafranciscana, estaba encargada de socorrerlas necesidades espirituales de los pobresque ella consideró siempre sus predilectos.Decía a las Hermanas: «Abran sus casaspara ayudar a los pobres y a los marginados.Prefieran el cuidado de los indigentesa cualquier otra actividad».


456AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3La Madre guió su Congregación por espaciode treinta años. También después dehaber renunciado al oficio de Superiora General,continuó animando, con sentimientosde verdadera humildad, a sus queridas Hermanas,sobre todo con el ejemplo de su vida,sus palabras y sus escritos.Presa de punzantes dolores hipogástricos,el 19 de mayo de 1924, en la «ObraPía» de Cartagena, llorada por sus Hijas,amada y venerada de todos como auténticasanta, María Bernarda se durmió serenamenteen el Señor. Contaba con 76 años deedad, 56 de vida consagrada y 38 de misionera.La noticia de su muerte se difundió rápidamente.El párroco de la catedral de Cartagenaanunció el tránsito diciendo a susfieles: «¡Esta mañana, en esta ciudad, hamuerto una Santa: la reverenda Madre Bernarda!»Su tumba fue pronto meta de peregrinacionesy lugar de oración.El celo apostólico y el ardor de la caridadde la Madre María Bernarda reviven hoy enla Iglesia, particularmente a través de laCongregación fundada por ella y actualmentepresente en variospaíses de tres Continentes. La Beata puedeser señalada como auténtico modelo de«inculturación» de la que la Iglesia ha subrayadola urgencia para un eficaz anunciodel Evangelio (cfr. Redemptoris missio, n.52). Ella encarnó perfectamente en su vidael lema programático: «Mi guía, mi estrella,es el Evangelio».Durante su vida, encontró apoyo y consuelosolamente en Dios. Cuando abandonósu patria, a donde no habría de regresar jamás,y cuando dejó su querido monasteriode Altstätten y durante su incansable actividadapostólica, ella siempre estuvo sostenidapor una sólida espiritualidad, de la oraciónincesante, la caridad heroica haciaDios y hacia el prójimo, de una fe fuerte comola roca, una confianza ilimitada en laProvidencia de Dios, una fuerza y humildadevangélica y de una fidelidad radical a loscompromisos de su vida consagrada. De lacontemplación del misterio de la SantísimaTrinidad, de la Eucaristía y de la Pasión delSeñor, obtuvo el don de aquella misericordiaque practicó con todos y que dejó comoparticular carisma a su Congregación. Devotísimade la Virgen Madre del Señor, quisoque su Congregación tuviese a la Auxiliadoracomo Madre, Protectora y Modelode vida en el seguimiento de Cristo y en suactividad misionera. Como franciscana,cultivó la misma veneración que San Franciscode Asís alimentó por la «Santa MadreIglesia» por sus pastores y sacerdotes, queella llamaba « los ungidos del Señor».La Beata permanece como un admirableejemplo de mujer bíblica: fuerte, prudente,mística, maestra espiritual, insignia misionera.Ella ha dejado a la Iglesia un testimoniomaravilloso de entrega a la causa delEvangelio, enseñando a todos, sobre todohoy, que es posible unir la contemplación ala acción, vida con Dios y servicio a los hermanos,llevando a Dios a los hombres y alos hombres a Dios.El 29 de octubre de 1995, el Siervo deDios Papa Juan Pablo II le confirió el títuloy los honores de los Beatos. El 12 de octubrede 2008, el Santo Padre Benedicto XVIla inscribe en el Catálogo de los Santos.4. Biography of Alphonsa of the ImmaculateConception (1910-1946)Blessed Alphonsa of the ImmaculateConception was born in Kudamalur, the Arpookararegion, in the diocese ofChanganacherry, India, on the 19th of August1910, of the ancient and noble familyof Muttathupadathu.From her birth, the life of the Blessedwas marked by the cross, which would beprogressively revealed to her as the royalway to conform herself to Christ. Her mother,Maria Puthukari, gave birth to her prematurely,in her eight month of pregnancy,as a result of a fright she received when,during the sleep, a snake wrapped itselfaround her waist. Eight days later, the 28 ofAugust, the child was baptised according tothe Syro-Malabar rite by the Fr. JosephChackalayil, and she received the name Annakutty,a diminutive of Anne. She was thelast of five children.Her mother died three months later. Annakuttypassed her early infancy in the


E POSTULATIONE GENERALI 457home of her grandparents in Elumparambil.There she lived a particularly happy timebecause of her human and Christian formation,during which the first seeds of a vocationflowered. Her grand-mother, a piousand charitable woman, communicated thejoy of the faith, love for prayer and a surgeof charity towards the poor to her. At fiveyears of age the child already knew how tolead, with a totally childish enthusiasm, theevening prayer of the family gathered, inaccordance with the Syro-Malabar custom,in the “prayer room”.Annakutty received the Eucharisticbread for the first time on the 11 of November1917. She used to say to her friends:“Do you know why I am so particularlyhappy today? It is because I have Jesus inmy heart!“. In a letter to her spiritual father,on the 30 of November 1943, she confidedthe following: “Already from the age of sevenI was no longer mine. I was totally dedicatedto my divine Spouse. Your reverenceknows it well“.In the same year of 1917 she began to attendthe elementary school of Thonnankuzhy,where she also established a sincerefriendship with the Hindu children.When the first school cycle ended in 1920,the time had come to transfer to Muttuchira,to the house of her aunt Anna Murickal, towhom her mother, before she died, had entrustedher as her adoptive mother.Her aunt was a severe and demandingwoman, at times despotic and violent in demandingobedience from Annakutty in herevery minimal disposition or desire. Assiduousin her religious practice, she accompaniedher niece, but did not share the younggirl’s friendship with the Carmelites of theclose-by Monastery or her long periods ofprayer at the foot of the altar. She was, infact, determined to procure an advantageousmarriage for Annakutty, obstructingthe clear signs of her religious vocation.The virtue of the Blessed was manifestedin accepting this severe and rigid educationas a path of humility and patience for thelove of Christ, and tenaciously resisted thereiterated attempts at engagement to whichthe aunt tried to oblige her. Annakutty, in orderto get out from under a commitment tomarriage, reached the point of voluntarilycausing herself a grave burn by putting herfoot into a heap of burning embers. “Mymarriage was arranged when I was thirteenyears old. What had I to do to avoid it? Iprayed all that night... then an idea cametome. If my body were a little disfigured noone would want me! ... O, how I suffered! Ioffered all for my great intention“.The proposal to defile her singular beautydid not fully succeed in freeing her fromthe attentions of suitors. During the followingyears the Blessed had to defend her vocation,even during the year of probationwhen an attempt to give her in marriage,with the complicity of the Mistress of Formationherself, was made. “O, the vocationwhich I received! A gift of my good God!....God saw the pain of my soul in those days.God distanced the difficulties and establishedme in this religious state“.It was Fr. James Muricken, her confessor,who directed her towards Franciscanspirituality and put her in contact with theCongregation of the Franciscan Clarists.Annakutty entered their college in Bharananganamin the diocese of Palai, to attendseventh class, as an intern student, onthe 24th of May 1927. The following year,on the 2nd of August 1928, Annakutty beganher postulancy, taking the name ofAlphonsa of the Immaculate Conception inhonour of St. Alphonsus Liguori, whosefeast it was that day. She was clothed in thereligious habit on the 19th of May 1930,during the first pastoral visit made to Bharananganamby the Bishop, Msgr. JamesKalacherry.The period 1930-1935 was characterisedby grave illness and moral suffering. Shecould teach the children in the school atVakakkad only during the scholastic year1932. Then, because of her weakness, shecarried out the duties of assistant-teacher andcatechist in the parish. She was engaged alsoas secretary, especially to write official lettersbecause of her beautiful script.The canonical novitiate was introducedinto the Congregation of the FranciscanClarists in 1934. Though wishing to enter


458 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3immediately, the Blessed was only admittedon the 12th of August 1935 because of herill health. About one week after the beginningof her novitiate, she had a haemorrhagefrom the nose and eyes and a profoundorganic wasting and purulent woundson her legs. The illness deteriorated, to sucha point that the worst was feared.Heaven came to the rescue of the holynovice. During a novena to The Servant ofGod Fr. Kuriakose Elia Chavara – aCarmelite who today is a Blessed – she wasmiraculouslyand instantaneously cured.Having restarted her novitiate, she wrotethe following proposals in her spiritual diary:“I do not wish to act or speak accordingto my inclinations. Every time I fail, Iwill do penance... I want to be careful neverto reject anyone. I will only speak sweetwords to others. I want to control my eyeswith rigour. I will ask pardon of the Lord forevery little failure and I will atone for itthrough penance. No matter what my sufferingsmay be, I will never complain and ifI have to undergo any humiliation, I willseek refuge in the Sacred Heart of Jesus“.The 12th of August 1936, the feast of St.Clare, the day of her perpetual profession,was a day of inexpressible spiritual joy. Shehad realised her desire, guarded for a longtime in her heart and confided to her sisterElizabeth when she was only 12 years old:“Jesus is my only Spouse, and none other“.Jesus, however, wished to lead Hisspouse to perfection through a life of suffering.“I made my perpetual profession onthe 12th of August 1936 and came here toBharanganam on the following 14th. Fromthat time, it seems, I was entrusted with apart of the cross of Christ. There are abundantoccasions of suffering... I have a greatdesire to suffer with joy. It seems that mySpouse wishes to fulfil this desire”.Painful illnesses followed each other: typhoidfever, double pneumonia, and, themost serious of all, a dramatic nervousshock, the result of a fright on seeing a thiefduring the night of the 18th of October1940. Her state of psychic incapacity lastedfor about a year, during which she was unableto read or write.In every situation, SisterAlphonsa alwaysmaintained a great reservation and charitableattitude towards the Sisters, silently undergoingher sufferings. In 1945 she had a violentoutbreak of illness.Atumour, which hadspread throughout her organs, transformedher final year of life into a continuous agony.Gastroenteritis and liver problems caused violentconvulsions and vomiting up to fortytimes a day: “I feel that the Lord has destinedme to be an oblation, a sacrifice of suffering...I consider a day in which I have notsuffered as a day lost to me“.With this attitude of a victim for the loveof the Lord, happy until the final momentand with a smile of innocence always on herlips, Sister Alphonsa quietly and joyfullybrought her earthly journey to a close in theconvent of the Franciscan Clarists at Bharananganamat 12.30 on the 28th July 1946,leaving behind the memory of a Sister fullof love and a saint.Alphonsa of the Immaculate ConceptionMuttathupadathu was proclaimed Blessedby Pope John Paul II in Kottayam, India, onthe 8th of February 1986.With today’s Canonisation, the Churchin India presents its first Saint to the venerationof the faithful of the whole world.Faithful from every part of the world havecome together in a single act of thanksgivingto God in her name and in a sign of thegreat oriental and western traditions, Romanand Malabar, which Sr. Alphonsa livedand harmonised in her saintly life.3. Facultas Transumptum Inq. dioec. inCausa SD Tullii Maruzzo aperiendiCONGREGAZIONEDELLE CAUSE DEI SANTIProt. N. 2692-3/08VICARIATUS APOSTOLICUS IZABA-LEN. Beatificationis seu DeclarationisMartyrii Servorum Dei TULLII MARUZZOSacerdotis professi Ordinis Fratrum Minorumet ALOISII OBDULII ARROYO ChristifidelisLaici e Tertio Ordine Sancti Francisci


E POSTULATIONE GENERALI 459Assisiensis in odium Fidei, uti fertur, interfectorum.Rev.mus P. Lucas De Rosa, PostulatorGeneralis Ordinis Fratrum Minorum, abhac Congregatione de Causis Sanctommpetit ut Transumptum Inquisitionis Dioecesanae,apud Curiam ecclesiasticam VicariatusApostolici Izabalensis peractae, supervita et martyrio necnon fama martyrii et signorumServorum Dei Tullii Maruzzo, Sacerdotisprofessi eiusdem Ordinis, et AloisiiObdulii Arroyo, Christifidelis Laici eTertio Ordine Sancti Francisci Assisiensis,in odium Fidei, uti fertur, interfectorum,clausum sigillisque munitum in actis eiusdemCongregationis, aperiri possit.Haec porro Congregatio, attentis expositis,pro gratia iuxta preces benigne annuit:servatis de cetero omnibus de iure servandis.Contrariis non obstantibus quibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,die 28 mensis Augusti A.D.2008.† ANGELUS AMATO, S.D.B.Archiepiscopus tit. SilensisPraefectus† MICHAËL DI RUBERTOArchiepiscopus tit. Biccarensisa Secretis4. Postulator gratias agit Summo Pontificipro CanonizationibusPOSTULAZIONE GENERALEDEI FRATI MINORIRoma, S. Maria Mediatrice, 13 ottobre 2008.Beatissimo Padre,genuflesso ai Suoi piedi e con il cuorecolmo di letizia, vengo con fíliale confídenzaa ripeterLe la mia profonda e commossagratitudine per aver decretato ieri i supremionori degli altari alle Beate Maria BemardaBütler e Alfonsa dell’Immacolata Concezione,figlie ambedue del Serafíco Poverelloe testimoni generose del Vangelo dellamisericordia.Con l’umile sottoscritto, esprimono allaSantità Vostra la loro profonda riconoscenzagli Attori delle due Cause, gli Istituti cioènei quali le novelle Sante hanno maturato laloro vocazione (le Francescane Missionariedi Maria Ausiliatrice e le Francescane Clarissedel Kerala) nonché l’intera FamigliaFrancescana, consapevole di aver contrattoora un nuovo debito con la Santitá Vostraper il dono singolare che le è concesso allavigilia dell’VIII Centenario dell’approvazionepontifícia della Forma vitae (1209-2009) e quindi della sua presenza nellaChiesa.A nome di quanti esultano per il donodelle due nuove Sante, rinnovo a Lei, Padreamatissimo, la promessa di fedeltà e di adesionesincera al Suo Magistero, promettendoLela nostra fíliale preghiera perché ilBuon Pastore La conservi a lungo alla guidadella sua Chiesa.Mi benedica, Padre Santo, e con me benedicaquanti hanno collaborato alla feliceconclusione delle due Cause, nonché i mieiCollaboratori in questa Postulazione.Mi professo con gioia della Santità Vostradev.mo ed obb.mo fíglioFR. LUCA M. DE ROSA, <strong>OFM</strong>Postulatore Generale5. Summi Pontificis responsio et benedictioSEGRETERIA DI STATOPRIMA SEZIONE - AFFARI GENERALIDal Vaticano, 21 Ottobre 2008Reverendo Padre, con cortese lettera del13 ottobre corrente, Ella, anche a nome delleSuore Francescane Missionarie di MariaAusiliatrice e delle Francescane Clarissedel Kerala, ha voluto manifestare al SantoPadre Benedetto XVI sentimenti di profondariconoscenza per aver decretato la Canonizzazionedelle Beate Maria Bernarda Bütlere Alfonsa dell’Immacolata Concezione.Il Sommo Pontetice desidera esprimereviva riconoscenza per il filiale gesto di os-


460 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3sequio e di affetto, soprattutto per l’assicurazionedi costanti preghiere e, mentre auspicaábbbndanti frutti spirituali per quantiseguono con generosa dedizione i preziosiinsegnamenti delle Sante religiose, Le inviadi cuore l’implorata Benedizione Apostolica,estendendola ai collaboratori di codestaPostulazione ed alle menzionate Congregazioni.Profitto della circostanza per confermarmicon sensi di religiosa stimaSuo dev.mo nel Signore____________Reverendo PadreFra Luca M. DE ROSA, <strong>OFM</strong>Postulatore GeneraleVia S. Maria Mediatrice, 2500165 ROMA† FERNANDO FILONISostituto6. Relator eligitur in Causa SD AntoniaeLesinoCONGREGAZIONEDELLE CAUSE DEI SANTIProt. N. 1230–8/08Vaticano, 21 ottobre 2008Il Congresso Ordinario di questo Dicastero,in data 10 ottobre 2008, ha affidato alRev.mo Relatore P. Cristoforo Bove, <strong>OFM</strong>-Conv, la Causa BRIXIEN. della S. di D.Antonia Lesino, Istituto secolare “PiccolaFamiglia Francescana”.Pertanto il Postulatore è invitato a presentareallo stesso Relatore il Collaboratoreesterno per lo studio della Causa.MARCELLO BERTULUCCIIl Sottosegretario_____________________P. Luca M. De Rosa, <strong>OFM</strong>Postulatore della Causa7. Facultas Transumptum super vita etvirtutibus Inq. dioec. in Causa B.Matthiæ aperiendiCONGREGAZIONEDELLE CAUSE DEI SANTIProt. N. 2873-2/08FABRIANEN.-MATHELICEN. CanonizationisBeatae MATTHIAE DE NAZAREISMonialis professae Secundi Ordinis SanctiFrancisci.Rev.mus P. Lucas De Rosa, PostulatorGeneralis Ordinis Fratrum Minomm, ab hacCongregatione de Causis Sanctomm petit utTransumptum Inquisitionis Dioecesanae,apud Curiam ecclesiasticam Fabrianensem-Mathelicensem peractae, super vita et virtutibusnecnon fama sanctitatis et signorumBeatae Matthiae De Nazareis, Monialisprofessae Secundi Ordinis Sancti Francisci,clausum sigillisque munitum in actis eiusdemCongregationis, aperiri possit.Haec porro Congregatio, attentis expositis,pro gratia iuxta preces benigne annuit:servatis de cetero omnibus de iure servandis.Contrariis non obstantibus quibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,die 17 mensis Novembris A.D.2008.† ANGELUS AMATO, S.D.B.Archiepiscopus tit. SilensisPraefectus† MICHAËL DI RUBERTOArchiepiscopus tit. Biccarensisa Secretis8. Facultas Transumptum Inq. dioec. supervita et virtutibus in Causa SD HumilisSoria Pons aperiendiCONGREGAZIONEDELLE CAUSE DEI SANTIProt. N. 2701-3/08VALENTINA. Beatificationis et CanonizationisServi Dei HUMILIS SORIA PONS Laiciprofessi Ordinis Fratrum Minorum.Revmus P Lucas De Rosa, Postulator


E POSTULATIONE GENERALI 461Generalis Ordmis Fratrum Minorum ab hacCongregatione de Causis Sanctorum petitut Transumptum Inquisitionis Dioecesane,apud Curiam ecclesiasticam Valentinam peractæ,super vita et virtutibus necnon famasanctitatis et signorum Servi Dei HumilisSoria Pons, Laici professi eiusdem Ordinis,clausum sigillisque munitum in actiseiusdem Congregationis, aperiri possit.Haec porro Congregatio, attentis expositis,pro gratia iuxta preces benigne annuit:servatis de cetero omnibus de iure servandis.Contrariis non obstantibus qubuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,die 17 mensis Novembris A.D.2008.† ANGELUS AMATO, S.D.B.Archiepiscopus tit. SilensisPraefectus† MICHAËL DI RUBERTOArchiepiscopus tit. Biccarensisa Secretis9. Competentia in Causa SD OdericiD’Andrea episcopo xinotegano concediturCONGREGAZIONEDELLE CAUSE DEI SANTIProt.N. 2487-1/02XINOTEGANA. Beatifícationis et CanonizationisServi ODERICI D’ANDREA Sacerdotisprofessi Ordinis Fratrum Minorum.Rev.mus P. Lucas De Rosa, PostulatorGeneralis Ordinis Fratrum Minorum, abhac Congregatione de Causis Sanctorumpetit ut Inquisitio Dioecesana super vita etvirtutibus necnon fama sanctitatis et signorumServi Dei Oderici D’Andrea, Sacerdotisprofessi eiusdem Ordinis, apud Curiamecclesiasticam Xinoteganam peragi possitet non apud Curiam Assisiensem-Nucerinam-Tadinensemprouti olim statutum erat,atque titulum Causae eiusdem Servi Dei inposterum sit: XINOTEGANA.Haec porro Congregatio, attentis peculiaribusin supplici libello expositis adiunctisnecnon assensu Exc.morum acRev.morum Dominorum D. Dominici Sorrentino,Archiepiscopi Assisiensis-Nucerini-Tadinensis,et D. Henrici Herrera Gutierrez,Episcopi Xinotegani, pro gratia iuxtapreces benigne annuit: servatis de ceteroomnibus aliis de iure servandis. Contrariisnon obstantibus quibuslibet.Datum Romae, ex aedibus eiusdem Congregationis,die 28 mensis NovembrisA.D.2008.† ANGELUS AMATO, S.D.B.Archiepiscopus tit. SilensisPraefectus† MICHAËL DI RUBERTOArchiepiscopus tit. Biccarensisa Secretis10. La M. Agreda, apóstol de la palabraDopo la solenne conferma del culto immemorabilereso al nostro Beato GiovanniDuns Scoto, decretata dal Servo di Dio GiovanniPaolo II il 6 luglio 1991, la PostulazioneGenerale ha avviato un impegnativocammino di studio e di contatti con le competentiAutorità della Curia Romana, nel vivodesiderio di ottenere dalla Chiesal’autorizzazione a “riassumere” la Causa dibeatificazione e canonizzazione della VenerabileServa di Dio Maria di Gesù De Agreda,monaca concezionista francescana, nataad Agreda in Spagna il 2 aprile 1602 e mortanella stessa città il 24 maggio 1665, alunnaideale della dottrina di Scoto e celebreper la sua opera la “Mística Ciudad deDios”, la cui Causa, introdotta da Papa ClementeX il 28 gennaio 1673, fu poi sospesanel 1887.Fr. Gaspar Calvo Moralejo, profondo conoscitoredella “Mistica” di Agreda e giàPresidente della PAMI, ci guida con lo studioche pubblichiamo di seguito ad approfondirela dottrina della Venerabile concezionista.La celebración del Sínodo de los Obispossobre La Palabra de Dios, en el otoño


462AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3de 2008, nos ofrece la oportunidad gozosade acercarnos a la Mística Ciudad de Diosde la Vble. M. María de Jesús de Agreda,como a una obra en la que la exégesis de esaPalabra Divina, fruto de la escucha atenta yreflexiva del sentido que el Espíritu Santo lemanifiesta, es la base sólida que sostienesus enseñanzas. Sin la Sagrada Escritura yla Santa Tradición de la Iglesia, no hubierasido posible que su autora la escribiese. Asílo manifiestan las 3.119 citaciones que, tantodel Antiguo como del Nuevo Testamentohace la Venerable, y su sometimiento obedienteal Magisterio y autoridad de la Iglesia,nuestra Madre y Maestra, en cuanto a laexégesis se refiere.En los Libros Sagrados, en los que nuestrafe cristiana se fundamenta, se encuentratoda la historia de nuestra salvación, centradaen la vida de Cristo Jesús, Señor Nuestro.Dios mismo nos la va revelando y descubriendopoco a poco, según sus designios,a lo largo de los tiempos. Y alenviarnos al Hijo, su Palabra eterna hechahombre en el seno virginal de María, por Élnos la transmite y bajo el magisterio y enseñanzade su Iglesia, nuestra Madre y Maestra,el Espíritu Santo nos guía e ilumina parallevarnos a su pleno conocimiento. ElEvangelio tiene que conservarse siemprevivo y entero en la Iglesia como espejo enel que se contempla (DV 7).Enseña Sor María de Jesús, que toda laEscritura se refiere a Cristo Jesús y a su Madre.Y que aunque todos los misterios deCristo y su Madre estén revelados en las divinasEscrituras, mas no todos se nos manifiestanigualmente a un mismo tiempo 1 . Ylo explica con la comparación siguiente: asícomo el dichoso día de la gracia, que amanececon la encarnación del Verbo humanado,tiene su mañana, mediodía y ocaso, comolo dispone la divina Sabiduría cuandooportunamente conviene, así sucede con losesplendores del sol, oculto detrás de las nubes;y como para poder contemplarlo, es necesarioque la nube se retire, así se necesitaque el Señor descorra con su gracia la cortinade las figuras y metáforas con que serevelaron muchos sacramentos, para quenos sea posible conocerlos. Por lo que la di-vina luz de su Palabra se nos va comunicandocomo por partes, de un modo progresivo,para su mejor conocimiento. Por elloel hombre tiene que darle gracias al Señor yprorrumpir en su admiración y gloria.En el acto de fe, que Sor María de Jesúsescribe para recitarlo todos los días, afirma:creo y admito de todo mi corazón la SagradaEscritura como divina, santa, admirable, loabley la creo en aquel sentido que la ha tenidoy tiene la santa Madre Iglesia, a la cualpertenece juzgar del sentido verdadero e interpretación2 . Por lo que reitera en su obrala” Mística Ciudad de Dios” que cuanto elladice, no tiene valor alguno, si no es conformecon el sentir y enseñanza de la Iglesia.Al tratar de entender los diversos sentidosque tiene la Sagrada Escritura: literal, alegórico,moral y anagógico, es decir: literal y espiritual,serán entendidos por nuestra concepcionistaconforme al sentir de la MadreIglesia en su tiempo. Y se atiene preferentementea su sentido espiritual: cristológico ymariano 3 que entre ellos resplandece. Porqueal misterio de Cristo está unida indisolublementesu Madre. La Escritura es, por eso,el alma de sus enseñanzas mariológicas.En ella se manifiesta el misterio de aquellamujer singular, elegida por la TrinidadSanta, consagrada por la presencia de laPersona Divina del Verbo en su virginal seno,de quien es verdadera Madre, y del EspírituSanto. El Señor la dispuso para ser laMadre del Hijo dándole todas las graciasque el poder de su Amor divino quiso concederley que su dignidad de Madre de Diosrequería. Por eso es la Purísima, desde elprimer instante de su ser, preservada inmunede toda mancha de pecado original (LG59); la llena de gracia, como la saluda el ángel(Lc 1,28); la asociada como Madre aCristo Jesús su Hijo y a su obra redentora(LG 56); la mujer vestida de sol, coronadade estrellas (Ap 12,1) y Asunta en cuerpo yalma a los cielos, desde donde intercede porla Iglesia, de quien es también verdaderaMadre (LG 69), en la comunión de todoslos santos.Afirma nuestra concepcionista franciscana,que determinó el Altísimo que fueraesta divina Señora la primera discípula de


E POSTULATIONE GENERALI 463su escuela y primogénita de la nueva ley degracia, la estampa adecuada de su idea y lamateria dispuesta donde como en cerablanda se imprimiese el sello de su doctrinay santidad, para que Hijo y Madre fuesenlas dos tablas verdaderas de la nueva leyque venía a enseñar al mundo 4 Por lo quesería ella, después de la Ascensión de Cristoa los cielos, maestra consumada y ejemplarvivo de la doctrina de su Maestro 5 enla Iglesia.Dirá en otro momento sobre esa nuevaley evangélica, que para poder escribirlatoda en su candidísimo corazón -de Maríalaseñaló y destinó la beatísima Trinidadpor primogénita y primera discípula delVerbo humanado, para que formase en ellacomo el padrón y ejemplar de la santidad enla Iglesia 6 . Sería por ello, la primera cristiana,primogénita de la Redención y primeradiscípula de Cristo.En el Corazón de María, por consiguiente,se encuentra en su plenitud la Palabra delEvangelio, vivido de corazón y asimiladopor la primera discípula de Cristo y primeracristiana. Ella guardaba con fervor y contemplabaen su corazón la Palabra y los recuerdosde su Hijo, con inefable amor maternoy en reflexión admirable (Lc 2,19.51,)Por lo que María es la Virgen hecha Iglesia,en expresión del Seráfico Padre, el Símboloy tipo de su santidad sin mancha ni arruga(LG 65).El primer biógrafo de nuestra concepcionista,el P. Ximénez Samaniego, se complacerecordando que Sor María de Jesús,para escribir su Historia divina o Vida de laVirgen, “Mística Ciudad de Dios”, había recibidodel Espíritu Santo gran luz e inteligenciade las Sagradas Escrituras 7 , que habitualmentela acompañaba para su mejorconocimiento y poder escribir esa Historiadivina. María las llevaba impresas en suCorazón, como primera redimida y primeradiscípula del Verbo humanado 8 .De tal formaque la recitación del oficio monásticopor Sor María y la lectio divina, que confrecuencia realiza de los libros santos, conatención y cariño devoto, le daba un sorprendenteconocimiento de sus enseñanzas,como en ocasiones diversas comprobaronsus superiores, y como puede verse en laexégesis que hace en sus escritos. Por lo queera la Sagrada Escritura para ella la fuenteprincipal de su inspiración. Profundizandoen el conocimiento del misterio del Hijo llegabaa un mejor conocimiento y comprensiónde la excelencia y singularidad de laMadre.La exégesis cristológico mariana que hacela contemplativa agredana, es, sin duda,una verdadera exégesis “in Spiritu”, unagracia particular de interpretación, que elEspíritu Santo le concede, ya que la SagradaEscritura ha de leerse e interpretarse conel mismo Espíritu con que fue escrita por elhagiógrafo, con la gracia del Espíritu (DV12) 9 . Y de tal forma la interpreta, que llegóa una participación de la inspiración bíblica“in María et in Spiritu Sancto” que no seconoce en los cánones tradicionales ni dela hermenéutica bíblica, ni de los tratadistasde los lugares teológicos a que estamosacostumbrados en el pensamiento de la teologíatradicional 10 , se ha dicho.Todas estas enseñanzas de la Palabra deDios, que Sor María de Jesús nos transmiteen su exégesis a lo largo de su obra, son frutode la contemplación reverente de esa Palabraque, como la Virgen Madre, sor. Maríade Jesús contempla fervorosa por la graciadel Espíritu Santo. Ella, con su luz, encontróesa enseñanza en las Escrituras Santas.Ella las transmitió con la galanura del estilobarroco, característico de su siglo, del quees la figura mística más representativa. Ellafue, por eso, verdadero apóstol y pregonerade la Palabra de Dios en su Mística Ciudadde Dios, Historia divina y Vida de la Virgen.GASPAR CALVO MORALEJO, <strong>OFM</strong>Vice Postulador de la Causa1 M. MARIA DE JESUS DE AGREDA. Mística Ciudadde Dios, Vida de María. Introducción, Notas yEdición, C. SOLAGUREN, Madrid 1970, reeditadaen 1980 y 1992, n.1516, p.1098.2 M. MARIA DE JESUS DE AGREDA. Leyes de laesposa, Conceptos y suspiros del corazón, Barcelona1920, p. 499.3 TOMÁS OTERO LÁZARO, La Inmaculada y la interpretaciónde la Escritura en la Mística Ciudad de


464AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Dios, en “Monografías Universitarias” n.19, Soria2006, pp.45-60; cita p.50.4 AGREDA, MISTICA CIUDAD DE DIOS, n .714,p.672.5 AGREDA, MISTICA CIUDAD DE DIOS, n. 713,p.672; véase: CALVO GASPAR, María, primera discípulade Cristo, Madre y Maestra de la Iglesia enla M. Agreda, en: La M. Agreda, Una mujer del sigloXXI, Monografías Universitarias, n.15, Soria 2000,pp. 243-261.6 AGREDA MISTICA CIUDAD DE DIOS, n. 730, p.680.7 JOSÉ XIMÉNEZ DE SAMANIEGO, Vida de SorMaría de Agreda, en la obra de CARLOS SECO SE-RRANO Cartas de Sor María de Jesús de Agreda y deFelipe IV, en BAE, t. 109, Madrid 1958, p. 322.8 AGREDA. MISTICA CIUDAD DE DIOS, n.730, p.680.9 Sobre la exégesis “in Spiritu” remito a ANTONIOARTOLA, CP. La Vble M. Agreda y la hermenéuticain Spiritu de su Mística Ciudad de Dios, en la M. Agreda,Una mujer del siglo XXI, pp. 189-214; LUIS DIEZMERINO; Empleo de la Biblia en la “Mistica Ciudadde Dios” de Sor María de Agreda, en Estudios Marianos,69 (2003) pp. 81-110; TOMÁS OTERO LÁZA-RO, La interpretación de la Escritura en la MísticaCiudad de Dios de Sor María de Jesús de Agreda, enBurgense, 44 (2003) 321-346; IDEM , La Inmaculaday la interpretación de la Escritura en la Mística Ciudadde Dios, en Monografías Universitarias, 19, Soria2006, pp. 45-60.10 DIEZ MERINO, L. Empleo de la Biblia en la MísticaCiudad de Dios, p.107.11. Notitiae particulares1. Promulgatio Decreti super virtutibusCome è ricordato ampiamente in questostesso fascicolo di Acta Ordinis, il 3 luglio2008 il Santo Padre Benedetto XVI, a conclusionedell’intenso iter processuale, autorizzòla promulgazione del Decreto sullaeroicità delle virtù del Servo di Dio BER-NARDINO DA PORTOGRUARO (1822-1895),Ministro generale <strong>OFM</strong> dal 1869 al 1889 epoi Arcivescovo titolare di Sardica, attribuendogliil titolo di “Venerabile”.2. Congregatio Ordinaria super virtutibusIl 21 ottobre 2008, radunati in CongregazioneOrdinaria, i Padri Cardinali e Vescovimembri della Congregazione delle Causedei Santi, ascoltata la relazione del Ponentedella Causa, Sua Eccellenza Mons. Pier GiacomoDe Nicolò, Arcivescovo tit. di Martanae Nunzio Apostolico, espressero il lorounanime giudizio favorevole sull’eroicitàdelle virtù praticate dalla Serva di Dio MA-RIA CHIARA SERAFINA FAROLFI (1855-1917),Fondatrice delle Clarisse Francescane Missionariedel SS. Sacramento.3. Gongressus Peculiares super virtutibusNei giorni 7-28 novembre dell’anno2008, i Consultori Teologi della Congregazionedelle Cause dei Santi, radunati inCongresso Peculiare sotto la presidenza delRev.mo Promotore Generale della Fede,esaminarono con unanime voto favorevolele virtù eroiche del Beato GIACOMO DA BI-TETTO, religioso professo <strong>OFM</strong>, nato a Zaranel 1400 c. e morto a Bitetto nel 1495, il cuiculto immemorabile fu confermato il 29 dicembre1700 da Papa Clemente X, e1’eroicità delle virtù praticate dal Servo diDio FRANCESCO ANTONIO MARCUCCI, Vescovodi Ripatransone e poi Vicegerente diRoma, Terziario francescano, nato ad AscoliPiceno nel 1717 e morto nella stessa cittànel 1798, Fondatore delle Suore Pie Operaiedell’Immacolata Concezione.4. Sessio Peritorum Medicorum super adsertamira sanationeIl 18 dicembre 2008, i Consultori Medicidella Congregazione delle Cause dei Santi,radunati in Congresso sotto la presidenzadel Prof. Patrizio Polisca, esaminaronocon la dovuta ponderazione la presunta guarigionemiracolosa del bambino SilvioCuizza, attribuita all’intercessione del VenerabileServo di Dio FRANCESCO PALEARI,sacerdote dell’Istituto “Cottolengo” di Torino(1863-1939), le cui virtù eroiche furonoapprovate da Papa Giovanni Paolo II il 6aprile 1998.5. Conclusio Inquisitionum ab episcois peractarum– Il 15 luglio 2008, presso la Curia ecclesiasticadel Vicariato Apostolico di Iza-


E POSTULATIONE GENERALI 465bal in Guatemala, si è conclusal’Inchiesta diocesana “super martyrio”dei Servi di Dio TULLIO MARUZZO, religiosoprofesso <strong>OFM</strong>, nato a Lapio, frazionedi Arcugnano (Vicenza), in Italianel 1929, e LUIGI OBDULIO ARROYO, Fedelelaico dell’Ordine Francescano Secolare,nato a Quiriguá nel 1950, ed uccisi,come si crede, in odium Fidei, nel1981 a Los Arnates.– Il 15 ottobre 2008, a Matelica in Italia,l’Ordinario diocesano ha dichiarato conclusal’Inchiesta diocesana “super virtutibus”della Beata MATTIA DE NAZAREI,monaca professa del II Ordine di S.Francesco (Clarisse), nata a Matelica nel1253 e morta nel 1319, il cui culto immemorabilefu confermato da Papa ClementeXIII il 27 luglio 1765.– Il 18 ottobre 2008, ad Oliva (Valencia) inSpagna, l’Em.mo Sig. Cardinale Arcivescovodi Valencia ha dichiarata conclusal’Inchiesta diocesana “super vita et virtutibus”del Servo di Dio Fr. HUMILDESORIA PONS, religioso professo <strong>OFM</strong>,nato ad Oliva nel 1844 e morto a Benisanel 1905.– Il 28 novembre 2008, a Roma, presso lasede del Vicariato al Laterano, l’Em. SignorCardinale Agostino Vallini, VicarioGenerale di Sua Santità per la Diocesi diRoma, ha ufficialmente conclusol’Inchiesta diocesana “super vita et virtutibus”del Servo di Dio ALESSIO BENI-GAR, sacerdote professo <strong>OFM</strong>, nato a Zagabria(Croazia) nel 1895 e morto a Romail 1 novembre 1988.– Il 15 dicembre 2008, a Napoli, presso ilSantuario diocesano del “Volto Santo”,l’Em.mo Signor Cardinale CrescenzioSepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli,ha dichiarato conclusa l’Inchiesta “supervita et virtutibus” del Servo di DioSOSIO DEL PRETE, sacerdote professo<strong>OFM</strong>, nato a Frattamaggiore (Napoli), indiocesi di Aversa, nel 1885 e morto a Napolinel 1952, Fondatore dell’Istitutodelle Suore Francescane “Piccole Ancelledi Cristo Re”.6. Sessio inauguralis novissimae Inquisitionissuper virtutibusIl 16 ottobre 2008, a Modena in Italia,1’Arcivescovo Metropolita Mons. BenitoCocchi, ha presieduto la sessione inauguraledell‘Inchiesta diocesana “super vita etvirtutibus” della Serva di Dio ANNA FULGI-DA BARTOLACELLI, cristiana laica dell’Associazionedei “Silenziosi Operai della Croce”,nata a Serramazzoni (Modena) nel1928 e morta nella stessa città nel 1995.7. Novissima Inquisitio super miraculoIl 9 dicembre 2008, l’Ecc.mo Ordinariodella Diocesi di Cincinnati negli Stati Unitid’America, ha presieduto la Sessione inauguraledell‘Inchiesta diocesana sopra unapresunta guarigione miracolosa attribuitaall’intercessione della Beata MARIA FRAN-CESCA SCHERVIER, vergine del Terz’OrdineRegolare di S. Francesco, Fondatrice delleSuore Povere di S. Francesco, nata ad Aachenin Germania nel 1819, morta nellastessa città nel 1876 e beatificata da PapaPaolo VI il 28 aprile 1974.8. Novissima Positio “super vita et virtutibus”Il 4 dicembre 2008 è stata ufficialmenteconsegnata al Protocollo della Congregazionedelle Cause dei Santi la nuova Positio:– EBOREN. - Beatificationis et CanonizationisServae Dei MARIAE ISABELLAE ASS.MATRINITATE (in sæeculo: Mariæ IsabellæCaldera) Fundatricis CongregationisSororum Conceptionistarum (1889-1962) - Positio super vita, virtutibus etfama sanctitatis, Romæ 2008, 2 voll.FR. LUCA M. DE ROSA, <strong>OFM</strong>


E “SERVITIO PRO DIALOGO”1. Seoul: dalla Gerusalemme terrestre aquella celesteSeoul, Corea, 24-30.11.2008La Commissione dell’Ordine del Servizioper il dialogo si è riunita a Seoul, in Corea,dal 24 al 30 novembre 2008. Da tempoin seno alla Commissione si sta riflettendosul dialogo con la cultura e si sta elaborandoun sussidio di formazione sull’argomento.L’ambiente coreano si è manifestato illuogo giusto per una riflessione sul tema.Gli incontri della Commissione sonoabitualmente un’occasione per promuoverel’animazione in ambito locale, e così è statoanche a Seoul. Ma altrettanto importanteè stata l’esperienza di due giorni vissuti comeospiti in monasteri buddhisti, sia maschiliche femminili. Tutto sommato, si ètrattato più di un’esperienza formativa perla Commissione che di un insegnamentoimpartito ai residenti locali. I risultati di tuttal’esperienza hanno superato ogni aspettativa,anche se l’inizio non sembrava moltopromettente: infatti, una comunicazione apparsasui giornali e letta durante il viaggionon sembrava molto incoraggiante per ildialogo interreligioso e una tempesta di neveall’aeroporto di Francoforte sembravacompromettere un viaggio che invece è statoperfettamente regolare.Di fatto, la permanenza coreana si è concentrataattorno a tre momenti: il lavoro internodella Commissione, un simposio suldialogo interreligioso e l’esperienza neimonasteri buddhisti, per concludersi conuna festa in famiglia in occasione della vestizionedi otto novizi accolti nella nostraProvincia coreana.1. I lavori della CommissioneLa Commissione, nella prospettiva delprossimo Capitolo generale, sta tirando ilbilancio del lavoro svolto in questo sessennio,caratterizzato prevalentemente dallapreparazione di sussidi per la formazionedei frati al dialogo. Prima del Capitolo generalesi spera di completare la compilazionedel quarto sussidio, dedicato al dialogocon la cultura. In quest’ultimo scorcio ditempo si organizzerà al Cairo un seminarioper i frati operanti in paesi a maggioranzamusulmana nell’area mediterranea (16-21marzo) e un seminario a Bogotà per i fratidell’America Latina sul Pentecostalismo(16-21 febbraio). E’ stata pure sottolineatal’esigenza di proseguire e intensificare lacollaborazione interfrancescana nel campodel dialogo.2. Il seminario: “Purificare il cuore”Scopo del seminario era l’animazionelocale. Di fatto, tutto il tempo è stato dedicatoall’ascolto di riflessioni e testimonianzelocali, con un nostro intervento conclusivo.Il dato più rilevante è che attraverso tuttigli interventi è stato individuato il luogodel dialogo, cioè, il cuore. L’atmosfera generaleè stata favorita dai patetici tocchi delgong che apriva ogni sessione e dalla proclamazioneiniziale delle beatitudini. Simpatichee interessanti le danze che hanno allietatole pause fra i vari interventi e i momenticritici che hanno seguito la refezionedel mezzogiorno.Il saluto iniziale del Presidente fra MiguelVallecillo ha messo in luce lo scopodell’incontro e l’impegno dell’Ordine deifrati minori nel campo del dialogo.Nell’intervento di apertura il Prof. H.Gill della Seogan University si è interrogatosu chi è Gesù per i buddhisti e chi èBuddha per i cristiani. Egli vede la storiacristiana scandita da 3 cambi culturali: alleorigini, radicate in Israele, il contatto con lacultura greca apre il cristianesimo a tutte leculture e ai concetti universali; l’incontrocon la scienza, pur con alcune difficoltà, èoccasione di approfondimento; l’incontrocon le grandi religioni orientali pone alle


468AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3chiese l’interrogativo sul significato dellealtre religioni. La sapienza profonda e ilforte senso etico delle religioni orientali diventanouna sfida per le chiese che nei loroconfronti non potranno più comportarsi comedi fronte all’ateismo e al materialismo;in seguito a profonda maturazione la chiesacattolica ha superato la teoria esclusivistaper esprimersi nei termini di un cristocentrismoinclusivo, mentre il 90 % delle chieseprotestanti coreane sono ancora esclusiviste;il Cristo della fede è universale, nonsolo dei cristiani. Ciò spiega la predisposizionepositiva dei cattolici nei confronti delbuddhismo; fenomeno che non avviene neirapporti con l’induismo, a causa della suaradicata divisione in caste sociali, e conl’islam che, anche se teoricamente più vicinoal cristianesimo, si esprime con una accentuataaggressività.Come si recepiscono reciprocamentebuddhismo e cristianesimo? Per un cristiano,in gran parte di cultura occidentale, impregnatadi tecnologia, è difficile penetrarenell’animo buddhista, pregno di spiritualitàe di sapienza; a sua volta, il buddhista trovadifficoltà a entrare nella visione di una storiache parte dalla creazione e cammina versola creazione, con un percorso affollato diguerre, spesso a causa della fede, per cui èdifficile accogliere il pensiero che Dio guidala storia.; risulta più agevole e realisticoricercare la pace in questo mondo attraversola sapienza del cuore. Sono così identificatii due fulcri che caratterizzano i duemondi: la sapienza per il buddhismo e la fedeper il cristianesimo. È chiaro, quindi, chein Corea il cristianesimo troverà ascolto solose percorrerà la via della ricerca della sapienza.Certamente, anche ricercando e rivalutandofiloni interni alla sua tradizionebiblica, gli strumenti non gli mancano.Aquesta esposizione fondamentale fa ecoil Rev. H. Lee, ministro di una chiesta protestante,evidentemente di carattere pentecostale,il quale sottolinea il concetto che tuttisiamo tempio dello Spirito Santo e che loscopo da raggiungere è la libertà del cuore.Assolutamente inedita e fuori dal consuetola testimonianza della Maestra H.Kim, Grande Schamana, che dal 1961 èpresa dallo spirito che le causa visioni e lamette in contatto con l’altro mondo; suafunzione è di essere mediatrice fra gli esseriviventi e gli spiriti, placando questi ultimi,compito difficile e di grande sofferenza,entrando in trans anche per qualche giorno;esegue vari riti per curare e consigliare lepersone; riconosce che i nostri sacerdoti e lenostre suore hanno una maggiore formazionee ad essi invia spesso le persone per lasoluzione di molti problemi. A noi invidia lafede in Gesù e in Maria.Degno di attenzione è il cammino percorsoda Mushim, monaco buddhistaMayahana, nato negli USA in famiglia cattolicae da 24 anni residente in Corea; a 15anni ha sentito interesse per il pensieroorientale, spinto dall’esigenza di ricercarela sapienza della vita non attraverso i librima attraverso l’esperienza; la risposta a taleesigenza l’ha ottenuta dall’incontro conun grande maestro che l’ha aiutato a ricercarel’unica verità al di là delle molte religioni;la ricerca buddhista è concentratanella ricerca della fonte di quest’unica verità;fondamentale in questo cammino di ricercaè la preghiera che deve nascere da uncuore improntato a pietà e devozione, liberada richieste egoistiche; per portare all’unitàla preghiera deve avere un’aperturauniversale; una preghiera fatta con la solaintelligenza non è buona: essa deve nasceredal cuore che, nella sforzo continuo, senzaarrendersi di fronte a stanchezza e delusioni,raggiunge la purificazione e la libertà; ivari cuori purificati diventano uno, perchéscompaiono le differenze: si vede con glistessi occhi, si hanno gli stessi gusti ...Anche Butta Rakita, monaco buddhistaTheravada, insiste sullo sforzo verso l’unitàda raggiungere attraverso la purificazione ela rettitudine del cuore, enumerando 24 modiper raggiungere tale meta; un’attenzioneparticolare va posta nel curare il rapportocon il tempo, che può essere concepito indue maniere: o dare spazio al passato, alpresente e al futuro, o concentrarsi nel presente;se ci preoccupiamo del passato e delfuturo noi occupiamo il presente e non loviviamo; legati al passato, viviamo di ricordie di rimpianti e se ci leghiamo al futuro


E “SERVITIO PRO DIALOGO” 469viviamo di illusioni e di ansie; la tristezza ela depressione nascono solo quando non viviamoil presente e ci rifugiamo nel passatoo nel futuro; se prevale la mente e il pensiero,entra la fantasia che distrae dal cuore,mentre bisogna essere presenti con il cuore,poiché, mentre la mente ci unisce alle idee,il cuore ci unisce alle cose concrete; perquesto bisogna vedere con il cuore, perchécon il cuore le azioni diventano nostre e coscienti.Tutta questa serie di riflessioni era talmentechiara e definitiva che non ci fu spazioper ulteriori chiarimenti o eventualiobiezioni.L’intervento conclusivo di Fra Tecle nonha trovato difficoltà a inserirsi nel contestodelle riflessioni che lo hanno preceduto, comesi può rilevare dal titolo della sua relazione:Il senso della vita: un cuore dialogante.L’esperienza francecana. Il primopunto della relazione sviluppa il concetto: Ildialogo parte dal cuore, per soffermarsi poisul concetto di identità e sull’esperienzafrancescana in rapporto al dialogo.3. Il pellegrinaggio nei monasteribuddhisti: la Gerusalemme terrestreNon sarebbero penetrate nella mente enel cuore le riflessioni del seminario diSeoul se non fossero state seguite e completatedal pellegrinaggio presso i monasteriche ci ha introdotto nel vissuto del camminoe dell’ascesi buddhista. È stata proprioquesta esperienza a farci capire in manieraimpressionante dove arriva lo sforzo umano.La varietà dei monasteri che ci hannoaccolto ci ha permesso di tracciare un quadroabbastanza articolato della vita nei monasteri.Dobbiamo confessare, però, che per noisi è trattato anche di un pellegrinaggio penitenziale.Due problemi ci tormentavanocontinuamente: l’assenza di sedie e il dovertogliere le calzature prima di entrare neitempli o nei locali di incontro.Il sedersi sulle ginocchia, per chi non èallenato, provoca stiramenti muscolari, conscarsa probabilità di reggere a lungo in unequilibrio statico. La posizione del fior diloto è davvero esteticamente affascinante,ma è frutto di lunghi esercizi. Mentre per imonaci, e i coreani in genere, quella posizioneè distensiva e particolarmente indicataper i pranzi e le conversazioni, aiutandola serenità e la concentrazione, per noi ospiticreava momenti di sofferenza e non favorivacerto né l’assimilazione del cibo né laconcentrazione necessaria per il dialogo e lameditazione. Per questo, pur a malincuore,preferivamo incontri e conversazioni dibreve durata.L’altra usanza che ha creato problemi èstata l’esigenza di levarsi le calzature ognivolta che si entrava in un tempio o in unluogo di incontro. Il continuo levare e calzarele scarpe era un piccolo tormento. Peressere sinceri, dopo il fastidio iniziale, lacosa incominciava a diventare divertente,prestandosi a ripetuti commenti di piacevoleautoironia. Ma dobbiamo ammettere chetutti quegli esercizi si sono rivelati di unacerta utilità perché alla fine ci siamo tuttisentiti più sciolti ed agili.La prima tappa è stata al Monastero femminileWhite Lotus, a Baekryonsa, accoltidalla giovane superiora Ch’on-do (che significa:mille strade). Dopo un generosopranzo, che abbiamo potuto consumare seduticomodamente sulle sedie, siamo staticoinvolti in un classico rito del tè, sedutisulle ginocchia, con l’opportunità di intrattenerciin colloqui che ci hanno introdottonei principi fondamentali e nella prassi quotidianadella vita monastica.Non è complicata la prassi per entrarenei monasteri: basta presentarsi al tempio,impegnarsi ad osservare i precetti fondamentali(rispettare la vita, non rubare, nonmentire ...), con alcune regole particolaridei singoli templi; ciò avviene normalmentedopo aver frequentato il liceo, fino all’etàdi circa 50 anni.L’orario giornaliero è sostanzialmenteuguale in tutti i monasteri, sia maschili chefemminili: alzata alle ore 3 del mattino, alsuono del gong che risveglia tutte le creature;dalle 4 alle 5: meditazione, seguita dadevozioni particolari; alle 6: colazione,quindi pulizie e manutenzione della casa;dalle 10 alle 12: preghiera al tempio (3 volteal giorno); alle 12: pranzo; quindi studio


470AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3o lavoro manuale o colloqui con la gente euna piccola cena; dalle 18 alle 20: preghieraal tempio e devozioni particolari; quindistudio e alle 22: riposo; in giornate particolari,come quelle dei defunti, le preghieresono più lunghe. Un rosario di 108 grani accompagnala ripetizione di altrettanti nomidi Buddha.Caratteristici sono lunghi periodi di silenzio,praticati da singoli monaci, per unadurata che può protrarsi anche per mesi edanni, durante i quali neppure la preghiera avoce alta è ammessa; tali periodi rendonopossibile l’introspezione e sono necessari,ci dice Ch’on-do, perché “anche noi religiosisiamo molto occupati a fare il beneagli altri e spesso smarriamo noi stessi; nonsappiamo più chi siamo”.Il complesso buddhista di Tongdosa cipermette di entrare in un tempio del livellopiù alto, dove si possono percorrere tutti igradi della pratica buddhista: quello degliinsegnamenti e dei precetti, quello dellapratica zen per giungere a quello della preghieranel tempio. Il cammino è segnato datre porte, ciascuna affiancata da un’aula.Soffermandosi e riflettendo, si può percorreresimbolicamente il cammino di purificazionedel cuore.La prima porta è quella del risveglio: lapossono oltrepassare solo quelli che si sonorisvegliati dal sonno dell’incoscienza e intendonoavviarsi verso l’illuminazione.La seconda porta espone l’immagine di4 re vittoriosi, che interpretano l’impegnativoitinerario di chi vuole raggiungere lapurificazione e l’illuminazione: il primonon si piega al potere, il secondo vince ildesiderio e la tentazione, il terzo coltiva rispettoe brucia gli errori degli altri, il quartoesprime la cura di se stessi; il tutto avvienenella pace interiore.Prima di raggiungere la terza porta ci siimbatte in una torre originale, con quattrodiversi strumenti di suono a percussione: ungrande uccello di legno con il suo suono risvegliagli esseri del cielo, un tamburo informa di pesce risveglia gli animali del mare,il concerto prolungato eseguito da un’alternanzadi percussori su un enorme tamburorisveglia gli esseri della terra, mentre irintocchi di un’enorme campana percossada un tronco d’albero risveglia gli esseridell’inferno. Introdotti da questo concerto imonaci sentono di pregare con tuttol’universo. Un tipico edificio a lato indicache cercando la verità si costruisce la propriapagoda.La terza porta segna la conclusione delcammino che introduce al tempio. Le figuredi due animali, una tigre e un elefante,simboleggiano il raggiungimento di questostadio del cammino: chi mette in pratical’insegnamento è deciso come una tigre esapiente come l’elefante; queste due virtùriunite creano l’unità nel mondo.All’interno di ogni tempio buddhista dominanotre statue del Buddha; quella centralerappresenta il Buddha storico, le altredue sono due sue personificazioni (i due bodisadrat)e rappresentano coloro che hannocompiuto il cammino di purificazione, mapreferiscono rimanere tra i viventi per aiutaregli altri nel cammino dell’illuminazione;quello di destra rappresenta la misericordiae quello di sinistra la compassione.Così, dopo avere impiegato tutte le proprieenergie per raggiungere il perfettoequilibrio di sé, si è arrivati all’agognataGerusalemme. In questo cammino, l’unicoaiuto esterno lo si riceve dal maestro che accompagnail discepolo in un lungo e faticososforzo che termina nella quiete del cuore.Anche se siamo rimasti al livello terrestre, èpur sempre una Gerusalemme.Non si pensi che, pur in terreno buddhista,sia mancata l’occasione per vivereun’esperienza tipicamente francescana, soprattuttola notte trascorsa in un monasterofiliale, una specie di distaccamento delgrande monastero di Tongdosa. L’esperienza,o avventura, è stata vissuta come unritorno alle origini, e più precisamente a Rivotorto:ospitati in una sala fornita di cinquecoperte, cinque cuscini e un sacco a pelo siè trascorsa la notte occupati ad ascoltarecon una certa invidia i ritmi dei due chehanno avuto la fortuna di addormentarsi almenoper qualche tratto della notte; non èsuccesso come a Rivotorto, dove i frati sonostati sfrattati per lasciare spazio ad unasimpatica creatura di Dio, ma alle ore 3 il


E “SERVITIO PRO DIALOGO” 471tamburo ha chiamato alla preghiera, che adalcuni di noi è sembrata la migliore soluzioneper trascorrere almeno una parte dellanotte; l’atmosfera nel tempio era distensiva,anche se quattro frati si sono trovati ad assisterealla preghiera di due monaci. Al mattino,però, abbiamo avuto l’opportunità dicelebrare in un locale a noi riservato quellaeucaristia che ci permesso di rientrare nell’ambitodella Gerusalemme celeste.Il monastero femminile di Seognamsa,che ci accoglie dopo la notte di Rivotorto,ha caratteristiche diverse da quelli già visitati:le circa 40 monache che lo abitano sonodedite soprattutto alla contemplazione esolo una volta al mese condividono la lorovita con i laici. Nell’ambito contemplativoil monastero è specializzato particolarmentenelle prostrazioni. Nell’incontro con lasuperiora, accovacciati per il tè, veniamo aconoscere altri particolari della vita monastica,soprattutto femminile, che accusa unsensibile calo numerico, causato dal cambiamentodei valori nella società e dalleconseguenti mutate aspettative. Nelle comunitàfemminili non esistono gradi ufficiali,anche se alcune monache sono ritenutemaestre illuminate; le superiore dei monasteri,nominate dal consiglio locale econfermate dal superiore del monasteroprincipale maschile dal quale dipendono edal monastero centrale di Seoul, durano inufficio per 4 anni, con la possibilità di riconfermaper un secondo quadriennio.Altro tempio e monastero singolare èquello di Bulguksa, abitato normalmente da28 monaci; in quei giorni, però, erano presentiun centinaio di monaci, perché è unodei principali centri di scuola zen. Il maestroChong-Woo è conscio del suo ruolo, edopo averci introdotto nel tempio spiegandonele caratteristiche, ci intrattiene in unlungo colloquio nel quale, più che proporreuna lezione magistrale preferisce risponderealle nostre domande; ricorda come siadifficile spiegare in che cosa consista lozen: c’è una parte fisica, ma la parte più difficileè la concentrazione e il processo interiore;non è la stessa cosa contemplare econcentrarsi in un unico pensiero; fondamentaleè cercare di rispondere dentro di séa un’unica domanda chiave; come poi attesterannoanche gli altri monaci la cosa piùimportante e difficile è riuscire a concentrarsisu un unico pensiero e un’unica domanda;la verità non va ricercata al di fuori,perché l’abbiamo già dentro di noi; per scoprirlabisogna togliere le distrazioni e gliegoismi.Chong-Woo suscita spontaneamente inchi lo accosta la sensazione di trovarsi ditrovarsi di fronte a un autentico maestro, dalquale i discepoli attingono incondizionatamentedirettive e precetti; il fatto che è il discepoloa scegliersi il maestro spiega la venerazionedi cui gode quest’ultimo. Il diventaremaestro non è il raggiungimento diuna carriera: solo i grandi maestri verificanose uno ha raggiunto il grado di illuminazioneper diventare maestro.Con la visita a Seokgulam, monumentoculturale protetto dall’Unesco, che contienela monumentale statua del Buddha che vegliasul mondo, si conclude un pellegrinaggiocertamente inedito ed estremamente interessante,che ci ha introdotto in un mondocarico di simbolismi e pregno di sensibilitàetiche, forse uno dei mondi migliori al qualepuò aspirare l’uomo che confida esclusivamentenelle proprie potenzialità: una Gerusalemmeterrestre.4. Ritornati a casa: il fascino della Gerusalemmeceleste“Finalmente a casa” era scritto al terminedel programma del pellegrinaggio ai monasteri,ed effettivamente al ritorno l’atmosferaè subito cambiata. Abbiamo ripreso arespirare l’aria della nostra quota. La verarisposta liberatoria alla ricerca di illuminazionee purificazione l’abbiamo trovata nellaparola proclamata alla liturgia dell’ultimosabato del tempo ordinario. Siamo uscitidalla Gerusalemme terrestre per entrarenella Gerusalemme celeste, di fronte al tronodi Dio e dell’Agnello, dal quale scaturisceil fiume dello Spirito che dona la vita allepiante e a ogni essere vivente e dove sitrova l’albero della vita, le cui foglie servonoa guarire tutte le nazioni. Abbiamo ritrovatofuori di noi la fonte della vera illuminazione,cioè Dio e Cristo agnello, che ren-


472 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3de superflua ogni altra fonte di luce (Ap21,22-22,5).Questo passaggio dalla Gerusalemmeterrestre alla Gerusalemme celeste ha ridatofiato ai nostri polmoni e ci ha preparato acondividere con profonda partecipazione lagioia della nostra Provincia coreana chenella stessa sera, con il rito della vestizione,accoglieva al noviziato otto nuovi candidati:una gioia che ha fatto gustare quanto èbello lasciarsi chiamare a guidare dal Padrebuono che sta nei cieli.L’eucaristia della prima domenica di avvento,celebrata con la fraternità di Seoul,ha dato senso e tono sia al nostro incontroche al nostro commiato: certamente tutti noici prepareremo con animo diverso alla venutadel Signore. E di questo siamo debitorie riconoscenti al Ministro provinciale fraPaolo, a fra Silvestro, a fra Domenico e a fraGiovanni.FR. TECLE VETRALI


EX OFFICIO OFS1. Capitolo generale dell’OFSUngheria, 15-22 novembre 20081. Mensaje del Card. S. RiłkoPONTIFICUM CONSILIUMPRO LAICISVaticano, 4 de noviembre de 2008Prot. 1680/08/AIC-87El Consejo Pontificio para los Laicos seune a ustedes con ocasión del Capitulo Generalde la Orden Franciscana Seglar, que serealizará en Hungría del 15 al 22 de noviembredel presente ano, bajo el tema ‘Profesióny pertenencia”.El lema escogido por ustedes para estaoportunidad es muy significativo y de vitalimportancia, ya que profundizar en la propiaidentidad es una tarea imprescindible.Nos congratulamos con ustedes por la elecciónde dicho argumento pues, creemos,responde felizmente a la realidad y exigenciasconcretas que viven en este tiempo.“Profesión y pertenencia” son puntos departida claves, cuya reflexión suscita preguntasque deben ser respondidas in vistasa hacer vida el propio carisma. Las respuestasa dichas preguntas – como dice el documentopreparatorio – determinarán de maneravital la autoafirmación de vuestro“ser” y calificarán vuestro “obrar”.Cada carisma es un don de Dios y comotal implica una respuesta responsable y generosa.El carisma que ustedes han recibidode San Francisco es una bendición no solopara su Orden sino para la Iglesia y el mundo.Muchos son los Pontífices que a lo largode la historia, desde su nacimiento, leshan alentado y acompañado en su caminarpor sendas que, como sabemos, han sidomuchas veces estrechas y pedregosas. Noha sido siempre fácil comprender el alcancede la clarividencia que San Francisco tuvoen su apertura y respuesta a las mocionesdel Espíritu Santo que dieron origen a suexistencia.Es en esta línea que les exhorto con particularinterés a que profundicen en su identidadcon gran celo y empeño; mientras masprofundo es el don recibido tanto mas complejase hace a veces la compresión del mismo.Para esto es fundamental la apertura a1Espíritu Santo a través de un continuo discernimiento,pues ha sido Él quien les hasuscitado y por lo tanto es sólo con Él y enÉl que deben buscar centrar su vida y misión.Su forma de vida es un programa muyambicioso. Con la Profesión, ustedes secomprometen a vivir el Evangelio en sucondición seglar a la manera de San Francisco(cf. Constituciones 8,1ss.) e intentanprofundizar, a la luz de la fe, los valores ylas opciones de la vida evangélica por mediode un camino continuamente renovadode conversión y formación. Esto requiereun radical cambio interior por medio delcual se conformen al modo de pensar yobrar de Cristo (cf. Regla 7).Tener el Evangelio como centro y fin dela propia vida es algo que debe estar presenteen cada cristiano y que ustedes buscanvivir continuamente. Así el esfuerzo por pasardel Evangelio a la vida y de la vida alEvangelio (cf. Regla 4) debe distinguir susesfuerzos tanto personales corno comunitarios.La espiritualidad del franciscano seglares un proyecto de vida centrado en lapersona de Cristo y en su seguimiento (cf.Regla 5). Es por esto que la principal de suspreocupaciones ha de ser siempre la profundaconformación con Jesucristo de cadauno de ustedes, pues es ahí donde se definesu identidad y donde encuentra su inspiracióny sentido.Para ello es fundamental recordar la llamadaque Dios hace a cada persona a la santidad.Como bien sabemos, e1 Concilio Va-


474 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3ticano II ha subrayado fuertemente la llamadaa la santidad como camino de realizaciónde todo bautizado. El Papa Juan PabloII nos decía que «La Iglesia es santa y todossus miembros están llamados a la santidad.Los laicos participan en la santidad de laIglesia, al ser miembros con pleno derechode la comunidad cristiana; y esta participación,que podríamos definir ontológica, enla santidad de la Iglesia, se traduce tambiénpara los laicos en un compromiso ético personalde santificación. En esta capacidad yen esta vocación de santidad, todos losmiembros de la Iglesia son iguales... La tendenciaa la perfección no es privilegio de algunos,sino compromiso de todos losmiembros de la Iglesia. Y compromiso porla perfección cristiana significa camino perseverantehacia la santidad» (JUAN PABLO II,Audencia General, 24 de noviembre de1993).Como Orden Seglar ustedes tienen laresponsabilidad de hacer vida este horizontede la santidad como vocación universal.En esta responsabilidad les han alentado variospontífices: Benedicto XV les decía queSan Francisco «fue el primero en concebiry llevar a la practica, con la ayuda de Dios,lo que ningún fundador de Orden regularhabía imaginado hasta ese momento: hacerque el tenor de vida religiosa fuese común atodos» (BENEDICTO XV, Sacra Propediem 5,6 de enero de 1921) y en la misma línea –por mencionar sólo algunos – Pío XII lesexhortaba a ser una escuela de perfeccióncristiana. mencionando esto como necesariopara su pertenencia a la Orden (cf. PÍOXII, Discurso a los Terciarios en Roma, 1 dejulio de 1956).«El Espíritu Santo atrae a algunas personasa vivir el Evangelio de modo radical y atraducirlo en un estilo de seguimiento másgeneroso. Así nace una obra, una familia religiosaque, con su misma presencia, seconvierte a su vez en “exégesis“ viva de lapalabra de Dios» (BENEDICTO XVI, Discursoal final de la misa de la Fiesta de la presentacióndel Señor, 2 de febrero de 2008). Estaspalabras del Papa Benedicto XVI se dirigentambién hoy a ustedes, por esto les exhortamosa que sean testimonios vivos de laPalabra de Dios en el mundo para que puedanser así fermento de vida nueva.Con estos deseos les animamos en sustrabajos en este Capítulo, para que la profundizaciónen su “Profesión y pertenencia”pueda traer abundantes frutos de santidaden muchas personas.____________________________Sra. Da. Encarnación del PozoMinistra GeneralOrdo Franciscanus SecularisConsilium InternationaleVia Vittoria Putti, 4/int.600152 Roma2. Lettera del Card. F. RodéSTANISŁAW CARD. RYŁKOPresidenteCONGREGAZIONEPER GLI ISTITUTI DI VITA CONSACRATAE LE SOCIETÀ DI VITA APOSTOLICAProt. 51034/2008Città del Vaticano, 10 novembre 2008Ai Fratelli e Sorelledell’Ordine Francescano Secolareriuniti nel Capitolo Generale:il Signore vi dia Pace!A voi tutti, cari Capitolari partecipanti alXII Capitolo Generale, V elettivo dell’OrdineFrancescano Secolare, e per mezzo vostroa tutti i Francescani Secolari presentinel mondo, è rivolto il nostro saluto el’augurio. Un saluto particolare va alla MinistraGenerale, Signora Encarnación delPozo, all’intero Consiglio di Presidenza e aiFrati Assistenti Generali.Nel precedente Capitolo Elettivo del vostroOrdine, il Santo Padre Giovanni PaoloII, dopo aver constatato il completamentodella vostra legislazione fondamentale, rivolseall’Ordine l’appello a prendere il largo:Duc m altum! Cosi Egli si esprimeva:«La Chiesa attende dall’Ordine FrancescanoSecolare, uno ed unico, un grande servizioalla causa del Regno di Dio nel mondo


EX OFFICIO OFS 475di oggi». I risultati finora conseguiti, comefrutto della ritrovata unità e autonomia delvostro Ordine, sono una risposta significativae incoraggiante all’appello della Chiesaed Essa non può che gioirne.Questa Congregazione si compiace innanzituttoper i risultati raggiunti nel completamentodella prescritta unità dell’Ordinee per il suo consolidamento in ogni partedel mondo. La ripresa di un ruolo attivo epropositivo dell’Ordine Francescano Secolarein seno alla grande Famiglia Francescanae il rinnovato fervore con cui esso, riprendeil posto che gli compete, rendel’Ordine propositivo secondo la sua indoleapostolica ed ecclesiale nel mondo.La testimonianza, certamente, non è maivenuta meno nel passato: tante figure difrancescani secolari evangelicamenteesemplari hanno raggiunto le vette dellasantità; tuttavia la presenza del Terzo Ordinedei Penitenti di San Francesco, quale Ordinenel suo complesso, era meno evidenteper le sue note vicissitudini storiche.Insieme ai fratelli e alle sorelle dellagrande Famiglia Francescana, vi apprestatea celebrare l’anno prossimo, l’inizio delcammino carismatico di Francesco d’Assisi.Siamo lieti che l’Ordine Francescano Secolare,nella ritrovata unità e nella consapevolezzadella sua missione specifica, possaparteciparvi con il suo specifico contributonello spirito di una concorde e fraterna unitàoperativa con tutte le componenti della FamigliaFrancescana.Sappiamo che l’Ordine, nella continuaricerca operata dalle Fraternità sparse nelmondo per ricomporre la sua piena unità eil collegamento vitale con tutti i fratelli, haritrovato e attivamente reincorporato presenzesignificative anche in Paesi dovel’Ordine Francescano Secolare era rimasto,spesso in clandestinità, come una delle pocheespressioni esistenti della Chiesa cattolica,talvolta l’unica, a causa di persecuzioni,guerre e soppressione della libertà religiosa.Questo non può che farci gioire insiemea voi e testimonia come il carisma di quel«mirabile uomo di Assisi non abbia maismesso di produrre frutti di grazia e comeancora oggi vigoreggi per il bene dellaChiesa e della comunità umana» (PAOLO VI,Seraphicus Patriarcha).Siamo consapevoli che la vostra presenzasi estende a ben 109 nazioni e pertanto ciaspettiamo ancora molto da tutti voi. In unmondo contrassegnato dal fenomeno dellasecolarizzazione che minaccia la centralitàdell’uomo e della vita la vostra presenza e ilvostro contributo apostolico francescanosono certamente preziosi per la vita dellaChiesa.«La Chiesa aspetta da voi FrancescaniSecolari, una testimonianza coraggiosa ecoerente di vita cristiana e francescana, protesaalla costruzione di un mondo più fraternoed evangelico per la realizzazione delRegno di Dio» (GIOVANNI PAOLO II, Messaggioal X Capitolo Generale OFS, 22 novembre2002).Abbiamo preso atto con interesse del terna-guidadel Capitolo: La Professione delFrancescano Secolare e il suo senso di appartenenza.Ci sembra un tema pertinenteper la crescita personale e collettiva dell’Ordinenella Chiesa. Infatti è soltanto nellapiena consapevolezza della vostra qualitàdi cristiani Professi, dedicati a Dio nella vostracondizione secolare, che potete accoglierel’energia della grazia per assolvere lamissione affidata a san Francesco dal Crocifissodi San Damiano, e a voi trasmessadal Serafico Padre per la ricostruzione dellaChiesa.Siete membri di un Ordo veri nominis,come affermò Benedetto XV e riconfermaronoPio XII e Giovanni Paolo II. Questaconsapevolezza deve essere vissuta in pienezzae diventare operante a beneficio dellaChiesa e del mondo.Dalla vostra Professione, che vi incorporaefficacemente all’Ordine (C.G. 42,2; NP14.c), e dalla rinnovata consapevolezza delvostro essere professi deve sorgere e consolidarsiun profondo senso di appartenenza,senza il quale sarebbe difficile essere autenticamentefrancescani. Esso vi farà sentiresempre più legati alla Chiesa alla quale mediantela Professione vi siete più strettamentevincolati (Regola 6), e vi renderà capacidi incidere efficacemente nella società


476AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3brando avete scelto come tema: “La Professionedel Francescano Secolare e il suosenso di appartenenza all’OFS” che ha unsignificato molto bello e molto forte, datoche vuole sottolineare e proporre a questoCapitolo una profonda riflessione sul qual èil vero senso della vostra professione di vitae altrettanto, come conseguenza dellaprofessione, approfondire il senso di appartenenzaa un vero Ordine, francescano e secolare,uno ed unico, seguito sempre con unamore particolare da tutti i Sommi Ponteficifin dagli inizi, quasi 800 anni fa.Non minore è stato, ed è ancora, l’affettoe l’accompagnamento fraterno dei Ministrigenerali dei nostri Primi Ordini e del TOR, aiquali la Chiesa ha affidato il servizio fraternodella cura pastorale e spirituale lungo tutta lavostra, la nostra storia. Di questo sono testimonii vari documenti della Chiesa e, in modoparticolare, la vostra ultima Regola dellaquale, proprio quest’anno, avete celebrato il30° anniversario di approvazione avvenuta il24 giugno 1978, da parte di Paolo VI.Davvero la vostra storia è una storia disantità e di servizio evangelico alla Chiesa eall’umanità. È la storia di una vera vocazionealla sequela del nostro Signore Gesù Cristosull’esempio straordinario del nostro seraficopadre s. Francesco, della madre s.Chiara, di s. Elisabetta, s. Ludovico e tantialtri santi francescani, che ci hanno precedutonella multiforme forma vitae che loSpirito Santo ha suscitato nella sua Chiesa,per mezzo del Poverello d’Assisi.Come membri della stessa Famiglia spiritualesiamo chiamati a far presente nelmondo odierno la bellezza del nostro carismae in modo particolare in questo temponel quale ci prepariamo alla ormai prossimacelebrazione dell’Ottavo centenario dellanascita dello stesso. Per questo motivo viinvito ad unirvi, insieme a tutti gli altri componentidella nostra Famiglia, alle celebrazioniche si stano preparando e di prenderecon coraggio anche iniziative proprie con lequali potete, come francescani secolari, farpresente quello che è il cuore della vostravita e della vostra missione.Cerchiamo dunque insieme, anche inquesto momento così particolare per la noconla vostra testimonianza dell’Evangelo,per essere presenti e vitali nel mondo.Poniamo il Capitolo che vi apprestate acelebrare, e tutto il vostro Ordine, sotto laprotezione della Vergine Maria, Protettricee Avvocata della Famiglia Francescana, disan Francesco d’Assisi ed in particolare diSanta Elisabetta di Ungheria sotto il cuisguardo, in terra di Ungheria, svolgerete ilavori a conclusione della memoria dell’-VIII centenario della sua nascita.Lasciatevi guidare docilmente dallo SpiritoSanto, come fece Francesco, nell’individuarele decisioni che dovrete assumere inquesto Capitolo, sia per quanto riguarda lascelta di chi dovrà guidarvi per il prossimosessennio, sia per quanto riguarda gli impegniverso i quali si dirigerà la vostra azioneapostolica e di consolidamento dell’Ordine.Alla Fraternità Internazionale tutta interadell’Ordine Francescano Secolare, allasua Presidenza uscente e a quella che subentreràvadano i nostri più fraterni ed affettuosiauguri e la benedizione di Dio, inCristo Gesù.FRANC CARD. RODÉ, C.M.Prefetto_____________________________Ai Fratelli e Sorelledell’Ordine Francescano SecolareCapitolo Generale OFS3. Lettera del Ministro generaleCarissimi fratelli e sorelle,Il Signore vi dia pace!Saluto cordialmente tutti voi, riuniti alvostro XII Capitolo generale, a nome deiMinistri generali e di tutti i membri della Famigliafrancescana. Attraverso voi salutotutti i membri dell’Ordine francescano secolare,della Gioventù francescana e tutti i vostriAssistenti spirituali. Rivolgo un saluto eringraziamento speciale, per il loro preziososervizio in questi ultimi sei anni, alla Ministragenerale Encarnación del Pozo, a tutti imembri della Presidenza CIOFS e, in modoparticolare, ai vostri Assistenti generali.Per il Capitolo generale che state cele-


EX OFFICIO OFS 477stra Famiglia, di rendere presente il carismadel comune Serafico Padre, nella vita e nellamissione della Chiesa, nella comunionevitale reciproca, come dice la vostra Regola(cf. Regola OFS, 1).Questo Capitolo è anche il V° elettivodel vostro Ordine. Siete dunque chiamati aeleggere i fratelli e le sorelle che nei prossimisei anni saranno i responsabili dell’animazionee guida dell’intera Fraternità dell’OFS-GiFranel mondo. Questa è una responsabilitàmolto importante perché saretevoi, quelli attraverso i quali lo Spirito Santosceglierà coloro che saranno chiamati aservire il vostro Ordine. È un servizio nonfacile, ma molto bello, perché come ogniservizio al quale siamo chiamati è prima ditutto una elezione da parte del Signore e selui ci sceglie ci da anche tutto il necessarioper poter svolgere questo servizio. Come inaltre circostanze della vostra vita e della vostramissione anche in questi servizi di animazionee guida siete chiamati a passare dalVangelo alla vita e dalla vita al Vangelo (cf.Regola OFS, 4).Durante questo Capitolo si conclude il secondoanno della celebrazione dell’Ottavocentenario della nascita della vostra santa Patrona,s. Elisabetta. Sono stati due anni di graziae di grande rinnovamento spirituale, nonsoltanto del vostro Ordine, ma anche di tuttala nostra Famiglia, perché abbiamo potutoapprofondire la vita della Santa che è per tuttinoi un vero esempio di come si ama e serveDio e il prossimo, soprattutto il più povero.Ringraziandovi per il vostro servizio, viaffido all’intercessione della vostra Patronas. Elisabetta e a quella del nostro padre s.Francesco, e che il Signore vi accompagnicon il suo Santo Spirito nel vostro lavoro enelle vostre decisioni per il bene e la crescitaspirituale di tutti i membri dell’OFS edella GiFra.Con affetto fraterno,FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generalePresidente di turno della Conferenzadei Ministri generali del Primo Ordine,del TORe della Famiglia Francescana4. Breve cronacaIl Capitolo generale elettivo, tenutosi aBudapest, in Ungheria, dal 15 al 22 novembre2008, è stato l’evento più importantedell’anno 2008 per l’Ordine FrancescanoSecolare. Vi hanno partecipato 111 persone:69 Capitolari, osservatori, invitati speciali,addetti alla Segreteria e alle Comunicazioni.Tutto si è svolto seguendo il Regolamentoe il Programma, entrambi approvatidai capitolari. Il Capitolo è stato presiedutodal Ministro generale <strong>OFM</strong>Conv, Fr. MarcoTasca, a nome dei Ministri generali del PrimoOrdine e del TOR. Tra le cose più significative,vanno ricordate:– L’esperienza di vita fraterna: è stato unCapitolo sereno e con grande partecipazioneda parte di tutti.– Il clima di preghiera vissuto durante ilCapitolo, particolarmente la preghiera liturgica,animata dagli Assistenti generali,i quali hanno anche curato il librettoliturgico in quattro lingue. Da sottolineare:la Santa Messa nella Cattedrale diEstergom, presieduta dal Cardinale emeritoLászló Paskai, con cui si è conclusoil secondo anno delle celebrazioni dell’-VIII centenario della nascita di santa Elisabetta,Patrona dell’OFS; la celebrazioneeucaristica presieduta da Fr. MarcoTasca, Ministro generale <strong>OFM</strong>Conv,nella quale ha avuto luogo l’immissionenel servizio della neo-eletta Ministra generaledell’OFS, Encarnación del Pozo edei membri della nuova Presidenza delConsiglio Internazionale dell’OFS(CIOFS).– I momenti di formazione e di riflessionesui temi: «Professione della Regola»e «Senso di appartenenza all’OFS», illustratida Fr. Felice Cangelosi, Vicariogenerale dell’<strong>OFM</strong>Cap, e da EmanuelaDe Nunzio, ex Ministra generale dell’OFS.– L’approvazione di alcuni Documenti,come l’«Incorporazione nell’OFS deimembri della GiFra» e l’«Interpretazionepratica dell’Art. 89.4, lettera b,delle Costituzioni Generali dell’OFS».– L’aggiornamento dello Statuto della


478 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Fraternità Internazionale dell’OFS(FIOFS).– La lettura della Lettera dei Ministri generalidel Primo Ordine e del TOR (Roma,1° novembre 2008) sull’OFS italiano,a seguito del pronunciamento definitivodella Congregazione IVCSVA del18 giugno 2008.– La nuova Presidenza del CIOFS, elettanel Capitolo generale, è così composta:Incarnación del Pozo, Ministra generale;Doug Clorey, Vice Ministro generale;María Consuelo de Núñez, Consigliereper l’area di lingua spagnola; Tibor Kauser,Consigliere per l’area di lingua inglese1; Lucy A. Almirañez, Consigliereper l’area di lingua inglese 2; Maria AparecidaCrepaldi, Consigliere per l’area dilingua portoghese; Michèle Altmeyer,Consigliere per l’area di lingua francese;Ewald Kreuzer, Consigliere per l’area dilingua tedesca; Benedetto Lino, Consigliereper l’area di lingua italiana; AnaFruk, Consigliere GiFra.Infine, i Capitolari hanno rivolto un ringraziamentodel tutto speciale ai membridel Consiglio nazionale dell’OFS dell’Ungheria,come anche ai Francescani secolariungheresi per la loro fraterna accoglienza eper l’infaticabile servizio svolto durante igiorni del Capitolo.2. Lettera dei Ministri generali del PrimoOrdine e del TOR sull’OFS italianoAi Fratelli e Sorelle dell’OFS in Italiaai Ministri provincialidel Primo Ordine Francescanoe del TOR d’Italiaagli Assistenti spirituali dell’OFSCarissimi fratelli in Cristoe nel Padre S. Francesco,il Signore vi dia pace.In data 18 giugno 2008, la CongregazioneIVCSVA inviava al Ministro Nazionale dell’OFSitaliano un pronunciamento definitivocirca la situazione venutasi a creare dieci annior sono, a motivo della resistenza da partedi una componente dell’OFS a pervenire all’unitàprevista dalla Regola di Paolo VI edalle relative Costituzioni generali.Il pronunciamento della Congregazionefa riferimento, tra l’altro, alla Sentenza delS.T. della Segnatura Apostolica che, il 9maggio scorso, ancora una volta ha definitivamenterespinto il ricorso presentato controla sua stessa precedente sentenza, corroborandocosì ciò che la Congregazione hacostantemente insegnato e prescritto: cheesiste un solo Ordine Francescano Secolare,uno e unico, in tutto il mondo.Noi Ministri generali del Primo Ordine edel Terz’Ordine Regolare, nell’esercizio dell’altiusmoderamen sull’OFS, affidatoci dallaChiesa (Cost. Gen. OFS art. 85.2), neglianni trascorsi abbiamo sempre seguito, assecondatoe incoraggiato il faticoso camminodell’OFS Italiano verso l’unificazione.Ora vi trasmettiamo, per vostra opportunaconoscenza e norma, questi documentiche riteniamo realmente fondamentali e definitivi;lo facciamo di comune intento, peresprimervi anche in questo modo la nostraunità d’azione.I testi della Congregazione e della Segnaturasono estremamente chiari da farciritenere che non occorre alcun commento,ma solo, da parte nostra, la richiesta a tutti idestinatari di ottemperare senza più riservealla volontà della Santa Sede. Siamo francescanie, come il nostro Padre S. Francescoci ha insegnato, dobbiamo obbedienzapronta e filiale alla volontà della Chiesa.L’Ordine Francescano Secolare è “unoed unico”. Pertanto “… tutte le Fraternitàlocali e i relativi membri, che ancora nonabbiano aderito all’unico OFS eretto dallaSede Apostolica, devono confluire in esso,con spirito di amore fraterno e di vera comunione,senza più frapporre ostacoli e resistenze”.Ci rivolgiamo ai Ministri provinciali e atutti i Frati delle nostre Fraternità in forzadel ministero a noi affidato e dell’amorecon cui vorremmo sempre caratterizzare ilnostro servizio, e vi esortiamo a collaborareper rimuovere ogni resistenza e opposizioneda parte di religiosi o secolari, affin-


EX OFFICIO OFS479ché si possa attuare al più presto possibilel’unità organica e strutturale sancita dallaRegola (n. 2) e dalle Costituzioni Generali(art. 30.1), coadiuvando nel processo di unificazioneil Consiglio nazionale OFS. Purea voi, Sorelle e Fratelli dell’OFS, affidiamola nostra richiesta e la fiduciosa attesa ditrovare comunione e collaborazione. Il Signore,che ci ha chiamati a vivere il carismadel Padre San Francesco “in modi e formediverse, ma in comunione vitale reciproca”,conosce le nostre fatiche e questo tempospeciale per la nostra Famiglia Francescana.Egli non mancherà di infondere coraggioe fiducia affinché, affidandoci semprecon tutto il cuore alla fraternità, troviamo inogni situazione la gioia di rispondere unitialla nostra vocazione e missione.Invocando per questo l’intercessione delSerafico Padre, vi salutiamo porgendo a tuttivoi l’augurio più fraterno di Pace e Bene.Roma, 1 novembre 2008Festa di tutti i SantiFR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generalePresidente di turnoFR. MARCO TASCA, <strong>OFM</strong>CONVMinistro generaleFR. MAURO JÖHRI, <strong>OFM</strong>CAPMinistro generaleFR. MICHAEL HIGGINS, TORMinistro generale3. Risposta alla petizione a BenedettoXVICONGREGATIO PROINSTITUTIS VITAE CONSECRATAEET SOCIETATIBUS VITAE APOSTOLICAEProt.43297/1998Città del Vaticano, 5 dicembre 2008Gentile Sig.raMaria Cinato e firmatari tutti,a seguito della petizione da Voi inoltrataal Santo Padre Benedetto XVI con data 13luglio 2008, il Sommo Pontefice, nell’udienzaconcessami il 17 novembre 2008, miha affidato il compito di rispondere alla vostrarichiesta, manifestandovi chiaramentela Sua volontà.Benedetto XVI ha seguito con attenzionee paterna preoccupazione gli eventi chehanno segnato il cammino di unificazionedell’Ordine Francescano Secolare in Italia.Ora Egli conferma quanto hanno già decisoe approvato i Suoi Predecessori, i Servi diDio Paolo VI e Giovanni Paolo II, di veneratamemoria: che l’Ordine FrancescanoSecolare debba essere uno ed unico, strutturatoin maniera unitaria e centralizzata.Non può, pertanto, esistere un “Terz’OrdineFrancescano” diverso e separato daquello canonicamente riconosciuto e confermatodalla Chiesa; perciò il Santo Padrenon ritiene opportuno concedere quanto richiesto.Benedetto XVI vi esorta a riprendere definitivamenteil vostro posto nell’unico OrdineFrancescano Secolare, al quale, del resto,non avete mai smesso di appartenere, invirtù dell’incorporazione prodotta dallaProfessione. Sappiamo che i Fratelli e leSorelle che già camminano nell’unità vi attendonocon gioia.È doveroso ricordarvi che il persisterenel non riconoscervi nell’unico OrdineFrancescano Secolare equivarrebbe a decideredi non appartenervi.Il Santo Padre, e assieme a Lui questaCongregazione per gli Istituti di vita consacratae le Società di vita apostolica, si augurache vogliate ascoltare, con l’obbedienzadi Francesco d’Assisi, la voce della Chiesa,alla quale preme sopra ogni cosa il vostrobene spirituale e quello di tutto l’OrdineFrancescano Secolare, così comel’edificazione di quella comunione senza laquale non vi è autentica fedeltà al Vangelo.Vi giunga il mio saluto rispettoso, conl’augurio di ogni vero bene nel Signore.FRANC CARD. RODÉ, CMPrefetto† GIANFRANCO A. GARDIN, <strong>OFM</strong> CONVArcivescovo Segretario


480 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3_______________Gentile Sig.ra MARIA CINATOe firmatari della Petizione a S. S. Benedetto XVIVia delle Mura Aurelie, 900165 Romacc.: P. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO,Ministro Generale <strong>OFM</strong>e Presidente di turno della Conferenzadei Ministri Generalidel Primo Ordine Francescano e del TORSig.ra ENCARNACIÓN DEL POZO,Ministra Generale dell’OFS4. Malaysia – Capitolo regionale elettivoDall’8 al 10 agosto 2008 si è tenuto il Capitoloregionale elettivo della Malaysia occidentalenel “Seminari Theologi Malaysia” aSeremban. C’erano circa quaranta partecipantiprovenienti da sette Fraternità locali.Presenti pure osservatori da Singapore, Sabae Australia. Ha presieduto, a nome delCIOSS, John Pacelli Fernandez, Ministronazionale della Fraternità dell’OFS dell’India,ed ha assisito all’elezione, a nome dellaCAS, Fr. Michael Raymond, <strong>OFM</strong>Cap, Superioredella Custodia della Malaysia.Il 10 agosto sono stati eletti: A. Devasagayam,Ministro regionale; Serena Woon,Vice Ministra. Hanno tenuto le relazioni Fr.Paul Cheong, sul significato della professionenell’OFS; Fr. Michael Teng, sull’Assistenzaspirituale all’OFS; Serena Woon,sul significato dell’appartenenza all’OFS.Si è discusso sull’attuale situazione dell’OFSnell’area. Il Comitato coordinatoredella Malaysia occidentale, Singapore e Saba,ha bisogno di incontrarsi più frequentementeper preparare la strada alla formazionedella nuova Fraternità nazionale. Poichéla mancanza di un proprio statuto regionale ècausa di incertezze circa alcuni dettagli delleelezioni, si è deciso di elaborare uno statutoregionale e di farlo approvare dal CIOFS.5. Angola – Visita fraterna e pastorale,Seminari di formazione e Capitolo nazionaleelettivo dell’OFSDal 10 al 19 agosto 2008, si è svolto inAngola la Visita fraterna e pastorale al Consiglionazionale provvisorio, a varie Fraternitàlocali dell’OFS e GiFra; si sono tenutiun Seminario per i formatori e il 1° Capitolonazionale elettivo dell’OFS dell’Angola.I Visitatori sono stati: Rosalvo GonçalvesMota, Vice-Ministro Generale OFS, e Fr.Amando Trujillo Cano TOR, della Conferenzadegli Assistenti generali. L’OFS dell’Angolacomprende 12 Fraternità localierette canonicamente e 2 in formazione,mentre la GiFra è organizzata in 11 Fraternità,di cui 6 già formate e 5 in formazione.L’assistenza spirituale e pastorale è assicuratadai Frati <strong>OFM</strong>Cap, <strong>OFM</strong> e da alcunipresbiteri diocesani.A Luanda sono state visitate 3 Fraternitàlocali: Sant’Andrea, Santa Chiara (Kicolo)e Sant’Antonio, dove sono presenti anchemembri della GiFra e Mini-GiFra. Si è visitataanche la città di Uíge, a 350 km. a Nord,dove è avvenuto l’incontro con il Vescovolocale, Mons. Emílio Sumbelelo, il quale hamolto apprezzato la presenza dei Francescanisecolari, specialmente della GiFra. Inquesta località si è svolto un incontro di formazionecon le Fraternità di Uíge e Camabatela.Tornati a Luanda, nella zona di Palanca,si è visitato anche il convento delleSorelle Clarisse e quello dei Frati Minori,appartenente alla Fondazione dell’ImmacolataMadre di Dio; là si è svolto un incontrocon i fratelli e sorelle in formazione inizialeche avrebbero professato la Regola OFSla domenica seguente. Nella medesima cittàsi è avuto un incontro di formazione per iformatori e i Ministri dell’OFS e della Gi-Fra, e un altro per gli Assistenti spirituali e iSuperiori Maggiori <strong>OFM</strong>Cap e <strong>OFM</strong>. Il primoincontro si è focalizzato sugli aspettipratici della preparazione degli incontri diformazione ed è stato tenuto da Rosalvo,mentre il secondo è stato dedicato allo Statutoper la assistenza spirituale e pastoraleall’OFS ed è stato condotto da Fr. Amando.Dopo una debita preparazione, si è procedutoa celebrare il 1° Capitolo elettivo dell’OFSdell’Angola, presieduto da RosalvoGonçalves, Vice-Ministro Generale OFS.Sono stati eletti: Domingos António da Silva,Ministro nazionale e Consigliere Internazionale;Nkanu Kiala, Vice-Ministro.A conclusione della Visita si sono svolti


EX OFFICIO OFS481Dal 28 ottobre al 4 novembre 2008,Lucy Almirañez, Consigliera di Presidenza,e Fr. Irudaya Samy, <strong>OFM</strong>Cap, Assistentegenerale OFS, hanno svolto la prima Visitafraterna e pastorale all’OFS del Malawi, dopoche si è venuti a conoscenza dell’esistenzanel Malawi dei Frateli e delle Sorelledell’OFS. Qui l’OFS è strutturato, secondola Regola e le Costituzioni generali, alivello locale, regionale e nazionale con i rispettivimembri responsabili. Le 21 Fraternitàlocali già costituite e le 27 che si stannocostituendo sono organizzate in 9 regioni,rendendo presente l’OFS in tutte le 7diocesi del Malawi. Prima del Capitolo nazionaleè giunta notizia di altre nove Fraternitàche si trovano a vari livelli di sviluppo.Pertanto le Fraternità attuali sono 36. Esisteuna chiara documentazione che le Fraternitàlocali sono state costituite canonicamente,giacché di 12 di esse ci sono documentioriginali firmati dal Superiore <strong>OFM</strong>-Cap e dal rispettivo Vescovo. L’OFS delMalawi nel 2001 aveva stampato in un volumela Regola, le Costituzioni generali e ilRituale; tali documenti, inclusa “La Leggendadei Tre Compagni”, sono serviti, eservono, come materiale di base per la formazionespecialmente dei candidati. Regliincontri con fratelli e sorelle dell’OFS edella GiFra della regione di Luanda e con iSuperiori Maggiori e i Frati, nei quali sonostati presentati i dati statistici dell’OFS nelmondo e il tema, “Presenza attiva dell’OFSnella Chiesa e nel mondo”. Subito dopo c’èstata la celebrazione eucaristica, presiedutada Fr. Amando, durante la quale 19 fratelli esorelle hanno professato e Rosalvo ha ratificatol’elezione dei membri del primo Consiglionazionale OFS dell’Angola. I Visitatorihanno ringraziato per l’accoglienza e lagenerosa collaborazione di Fr. Luis ManuelNovais Leitão, <strong>OFM</strong>Cap, Assistente nazionaledell’OFS-GiFra, per l’ospitalità deiFrati Cappuccini, dei Frati Minori, delle SorelleClarisse e di tutti i fratelli e sorelle dell’OFSe della GiFra.Minh City (Saigon), si è tenuto dal 13 al 17ottobre 2008 il primo seminario di formazioneper gli Assistenti spirituali e i responsabilidell’OFS e della GiFra del Vietnam.Hanno partecipato circa novanta personeprovenienti da varie regioni. La presentazionedel “Manuale per l’assistenza all’OFSe alla GiFra”, un testo pubblicato inlingua italiana come sussidio per gli Assistentie i responsabili dell’OFS-GiFra, haoccupato la parte centrale del Seminarioche è stato guidato e presentato da Fr. IvanMatić, <strong>OFM</strong>, Assistente generale. Le giornatedel Seminario sono state ben programmate,con momenti di preghiera, di riflessioniin gruppi e in assemblee plenarie, dicondivisione, di fraternità e di francescanaletizia.6. Guatemala – Capitolo nazionale elettivoDal 15 al 18 agosto, in un clima fraterno,è stato celebrato il Capitolo nazionale elettivodell’OFS del Guatemala, presieduto daEsther Pérez Grimaldi, Ministra nazionaledell’OFS del Messico e Delegata della Ministragenerale OFS e da Fr. Isidoro de JesúsMejía Hernández, <strong>OFM</strong>Conv, Delegatodella CAS. Juan Antonio Sicán Chávez èstato eletto Ministro nazionale e Consigliereinternazionale.7. Portogallo – Capitolo nazionale elettivoIl Capitolo elettivo dell’OFS del Portogallo,celebrato a Fatima dal 10 al 12 ottobre,è stato presieduto da Encarnación delPozo, Ministra generale dell’OFS, accompagnatada Fr. Martín Bitzer, <strong>OFM</strong>Conv,Assistente generale OFS. La sessione elettiva,prevista per la domenica mattina, è stataprolungata nel pomeriggio. AristidesDourado è stato eletto Ministro nazionale eConsigliere Internazionale.8. Vietnam – Seminario di formazione OFSNella città di Thu Duc, vicino a Ho Chi9. Malawi – Visita fraterna e pastorale


482 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3centemente hanno preparato un programmaper ogni stadio della formazione. Durante laVisita si è potuto calcolare che la GioventùFrancescana, presente nelle 7 diocesi, è costituitada circa 500 persone. Non esiste unastruttura nazionale, ma alcuni gruppi localisi sono organizzati regionalmente. La povertàha loro impedito di organizzarsi meglioe di portare avanti attività a livello regionale,poiché i trasporti in Malawi nonsolo sono scarsi, ma anche molto cari.L’Assistenza spirituale è una delle piùgrandi sfide dell’OFS in Malawi. Ci sonocinque comunità del Primo Ordine: 3 comunitàdei Cappuccini (con soltanto 6 frati),1 comunità dei Minori e 1 comunità deiConventuali. C’è anche una comunità diClarisse. Non esiste un’Assistenza collegialea livello regionale e nazionale. Il superioremaggiore Jose Ponnor è interessato all’OFSe ha promesso di aiutare. I FrancescaniSecolari del Malawi hanno coscienzadella povertà che c’è intorno a loro. Alcuni,anche fra coloro che pure sono poveri, hanno”adottato” dei bambini orfani, offrendoloro vitto e affetto. In alcune regioni speranodi poter avere delle risorse per elaborareprogetti a favore dei più poveri.10. Malawi – Capitolo nazionale elettivoIl giorno 30 ottobre si è svolto, nel Monasterodelle Clarisse, della città di Maula,Lilongwe, il Capitolo nazionale elettivodell’OFS del Malawi. Al Capitolo hannopartecipato 31 Delegati con diritto di voto.Lucy A. Almirañez, Consigliera della Presidenzadel CIOFS, delegata della Ministragenerale, Encarnación del Pozo, e Fr. IrudayaSamy, <strong>OFM</strong>Cap, Assistente generaleOFS, hanno presieduto la sessione elettivadel Capitolo. George Ng’ambi è stato elettoMinistro nazionale e Theresa MukatipaConsigliere internazionale.11. Ungheria – Incontro della PresidenzaCIOFSL’ultimo incontro della Presidenza uscentedel CIOFS si è tenuto nel Centro SpiritualeManreza, a Dobogókö, Ungheria, una settimanaprima del Capitolo Generale elettivodell’OFS, dal 9 al 14 novembre 2008. Loscopo principale della riunione è stato quellodi portare a compimento i preparativi per ilCapitolo. Si è avuto un incontro fraterno conil Consiglio Nazionale OFS dell’Ungheria esi è approvato l’invio di un messaggio di solidarietàda parte della Presidenza al Consiglionazionale dell’OFS della RepubblicaDemocratica del Congo a motivo dei tragiciavvenimenti che stanno segnando quel Paese.Il Consiglio nazionale dell’Ungheria haorganizzato una visita a Visegrad, una localitàstorica dove si trovano le rovine di un castellomedievale, così come al villaggio diSzentendre. Inoltre, si è fatta una verificadelle visite fraterno-pastorali e dei Capitolinazionali svolti durante il sessennio; è stataapprovata la costituzione delle Fraternità nazionalidell’Angola e Malawi. Infine, si è ringraziatoil Signore per le esperienze condivisee la collaborazione realizzata durante ilsessennio trascorso.


AD CHRONICAM ORDINIS1. De itineribus Ministri Generalis1. Saluto ed invio a Gerusalemme di seiSorelle ClarisseOrvieto, 31.08.2008Per la festa di S. Chiara dell’anno 2007il Ministro generale aveva rivolto un invitoalle Sorelle Clarisse, di farsi carico dellapresenza delle Sorelle Povere in Terra Santa,offrendo un sostegno al Monastero“Sainte Claire” di Gerusalemme che versain condizioni precarie a motivo della mancanzadi nuove vocazioni. Trattandosi dell’unicapresenza di Clarisse in Gerusalemme,il Ministro considerava una grave perditaprivare quel luogo di tale carisma.Ed ecco che i Monasteri della FederazioneUmbra hanno deciso di accoglierel’appello del Ministro generale. Dopo unapprofondito e prolungato discernimento,soprattutto per scegliere le persone ritenutepiù adatte per avviare una rinnovata presenzanella Città Santa, la Madre presidente,Sr. Chiara Emanuela e Sr. Chiara Cristiana,ex-Presidente, si sono recate a Gerusalemme,per conoscere da vicino la realtà cheavrebbero dovuto sostenere e per programmareun effettivo inserimento nell’attualepresenza, costituita prevalentemente da sorelleanziane. Dopo il loro ritorno in Italianei rispettivi monasteri di Foligno e di Orvieto,la Federazione ha definito il “progettoGerusalemme” e ha reso noti i nomi delleSorelle che inizieranno questa bella avventura.Le Sorelle, dopo una settimana diEsercizi Spirituali a fine agosto, erano pronteper partire.Il Ministro generale si è sentito in doveredi incontrare le Sorelle in partenza per ilMonastero di Gerusalemme e, perciò, domenica31 agosto si è recato al MonasteroBuon Gesù di Orvieto per un saluto particolaree per celebrare con loro l’invio a unanuova, importante missione. Accompagna-to dal Definitore italiano, Fr. Mario Favretto,Fr. José è giunto ad Orvieto nella mattinata.Accolto calorosamente in Monastero,dopo il saluto ci si è recati in chiesa per lacelebrazione eucaristica, a cui hanno partecipatoanche Fr. Claudio Bottini, dello StudioBiblico di Gerusalemme, che aveva predicatogli Esercizi ed alcuni parenti delleSorelle in partenza. La Liturgia della Paroladomenicale ha offerto al Ministro il temadella vocazione e della sequela di Gesù; suquesto egli si è soffermato nell’omelia, rivolgendosialle Sorelle e particolarmente aquelle che stavano per partire verso Gerusalemme.Al termine, ha impartito una particolarebenedizione come segno di invio dellesei Clarisse. Nel pomeriggio il Ministroha incontrato le Sorelle in partenza: SrChiara Cristiana, responsabile del gruppo;Sr Fransiska Mariya e Sr. Mariya Rita provenientidai Monasteri di S. François e diS.te Claire, in Rwanda; Sr Chiara Letizia diAssisi, S. Quirico; Sr. Chiara Anna Graziadi Città della Pieve, S. Lucia; Sr. Mariachiaradel Monastero di Borgo Valsugana,nel Trentino. Fr. José le ha ringraziate per lagenerosità con cui hanno accolto la richiestadi aiuto per Gerusalemme ed ha espressola convinzione che tale presenza sia undono prezioso per la Chiesa locale e per lasublime realtà che la Terra Santa custodisce.Ha elogiato il processo di discernimentooperato dalle Sorelle per la scelta e perl’avvio del progetto “S.te Claire”. Ha apprezzatola scelta delle sei Sorelle presceltedi convenire a Orvieto per un periodo di conoscenzareciproca e per un’iniziale integrazionetra loro. Ha presentato loro le sfideche le attendono: l’internazionalità el’interculturalità, che dovranno tradursi inritmi e atteggiamenti nella vita ordinaria; lapresenza in un contesto pluri-religioso; lanecessità di apprendere la lingua locale peruna comunicazione essenziale; l’integrazionecon la precedente comunità.


484AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3In un successivo momento il Ministro siè intrattenuto con le Sorelle del MonasteroBuon Gesù. Era la prima visita di Fr. Josè aquesto Monastero. Ha condiviso con le Sorellealcune riflessioni, ha risposto alle lorodomande circa il cammino dell’Ordine, haesortato la comunità a proseguire conl’impegno di vita, la cura della formazionee la vivacità che contraddistinguono questabella realtà clariana in Orvieto. Dopo unasosta con le Sorelle nel giardino del Monastero,un incantevole, panoramico terrazzonaturale sulla sommità della città, il Ministroè ripartito per Roma.FR. MARIO FAVRETTO2. Visita alla Provincia di Torino dopol’aggressione subita da 4 frati a BelmonteTorino, 12.09.2008Venerdì 12 settembre Fr. José RodríguezCarballo, Ministro generale, accompagnatoda Fr. Mario Favretto, Definitore generaleper l’Italia e Albania, è volato a Torino perincontrare i Confratelli della Provincia piemontese,provata dai recenti fatti di violenzaavvenuta al convento di Belmonte:l’aggressione feroce dei quattro Frati ivi dimoranti,da parte di sconosciuti, rivelatisipoi quattro giovani rumeni che hanno infieritoper non aver trovato denaro da rubare.Una visita fraterna, quella del Ministrogenerale, al riparo dai riflettori mediatici,tra le mura del convento di S. Antonio diPadova, per l’incontro, nella mattinata, coni Frati del Piemonte e la celebrazione eucaristica,e per una breve visita, nel pomeriggio,ai Frati ancora ricoverati negli ospedali,rivolgendo ad ogni Frate una parola diconforto.Si sono radunati attorno al Ministro iFrati di tutti i conventi della regione: facevaun certo effetto vederli insieme, dopo lascossa subita dall’intera comunità. Alcunidi loro ne portavano traccia nei volti, provatida quanto avevano, ascoltato, partecipatocon dolore. In tutti traspariva la fortepreoccupazione per i Confratelli ancora ingravi condizioni, oltre all’incertezza per ilfuturo di una Fraternità da ricostruire a Belmonte.I Frati hanno trascorso la mattinata assiemeal loro Ministro generale e a mezzogiornosi sono raccolti in chiesa per la santaMessa. Dalla Liturgia due brani particolarmenteprovocanti: la prima Lettera ai Corinti9,27 e il Vangelo di Luca 6, 27-38.Fr. José ha iniziato la sua omelia riprendendola preghiera del Salmo 83, Beato chitrova la sua forza nel Signore: «Siamo quiper questo – ha detto il Ministro –, per trovareun senso a una situazione che ci sembraumanamente senza senso e che possiamoleggere solo nel Signore». Nelle sue parolec’era la preoccupazione di dare alcuniorientamenti: fare sentire la propria vicinanzaai Confratelli feriti («che non si sentanosoli»), pregare perché possano trovareanch’essi forza nel Signore.Fr. José ha ripreso con vigore la paginaevangelica: Amate i vostri nemici… pregateper coloro che vi maltrattano. «Una paginadifficile per noi oggi – ha detto ancora–, ma come cristiani e come francescaninon possiamo far altro che perdonare gli autoridella violenza».L’invito è stato quello di guardarel’esempio di Dio Padre, «che mandò suo Figlioper riconciliare un mondo di peccatori,e l’esempio di Cristo in croce che perdonò isuoi persecutori». Nella chiesa in un climadi assoluto silenzio, è risuonato più voltequello che non è solo un invito, ma un monito:«pregate per i nemici! Come francescaniabbiamo la missione di evangelizzaresoprattutto la pace e la riconciliazione. Ricordiamocidelle parole che oggi ci ripetel’Apostolo Paolo: Non succeda che dopoaver predicato io venga squalificato. La nostraparola sarà efficace solo se la nostra testimonianzasarà l’offerta di perdono!». E aconfermare il cuore dei suoi Frati su questamissione, il Ministro generale ha ricordatola Lettera di san Francesco a un suo Ministro:Qualunque sia il peccato commesso,nessun confratello si allontani da te senzaaver visto sul tuo volto la misericordia delPadre. Le ultime parole sono state un ringraziamentoverso coloro che cercano dicostruire un mondo di non violenza e un in-


AD CHRONICAM ORDINIS485vito caldo, sollecito, premuroso a restareuniti.E come in ogni famiglia in cui sia successoqualcosa di grave, il Ministro ha fattoparlare il Confratello che è stato protagonistadei fatti e che può ringraziare il Signoreper la pronta guarigione: Fr. Martino ha raccontatobrevemente cosa ha vissuto e “lagrazia ricevuta dalla Madonnina di Belmonte,che mi ha subito suggerito di perdonare».FR. MARIO FAVRETTO3. Celebrazione delle Stigmate di sanFrancescoSantuario della Verna, 16-17.09.2008Il Ministro generale, Fr. José RodríguezCarballo, si è recato alla Verna nel pomeriggiodel 16 settembre, come ormai è consuetudine,per celebrare la festa dell’impressionedelle Stigmate. Era accompagnatoda Definitori generali, Fr. Šime Samac eFr. Ignacio Muro, dal Segretario particolare,Fr. Francisco J. Arellano Suárez e da Fr.Francisco Candray.I Frati del Santuario hanno partecipato,la sera dello stesso giorno, ad una veglia dipreghiera con i giovani in preparazione allasolennità delle Stigmate. In tale circostanzail Ministro generale, si è rivolto ai giovani,domandandosi: «come mai la polvere deisecoli non ha sepolto il ricordo di questo avvenimento,così come, invece, ne ha cancellatitanti altri. Perché a otto secoli di distanzaveniamo ancora in questo luogo?Cosa, o meglio, chi veniamo a cercare?». Seguardiamo, ha proseguito il Ministro, a sanFrancesco, segnato con il marchio della crocenel suo corpo, possiamo trovare la risposta:siamo venuti qui per conoscere ed amareDio e per portare in tutti i luoghi e a tuttigli uomini i segni concreti di questo amoredel Signore. La veglia è proseguita, fino almattino del 17 settembre, con canti di lode,silenzi ed adorazione, orazioni e suppliche.Il giorno dell’impressione delle Stigmate,iniziato con il canto dell’Ufficio delleLetture e delle Lodi, ha avuto il suo centronella celebrazione dell’Eucaristia, presiedutadal Ministro generale. Nell’omelia Fr.José si è rivolto all’assemblea, affermandoche le Stigmate costituiscono il culmine delcammino di Francesco, un cammino di conoscenzadel Signore, realizzata non soloattraverso la vista e l’udito, ma con tutto ilsuo essere, compreso il suo corpo. «In quellacroce, scolpita nella carne di Francesco,noi contempliamo – ha esclamato il Ministro– il compimento e la perfezione dellasequela: seguire Cristo è certamente un percorsoverso l’amore, ma è sempre e anzituttoun cammino da fare per amore»! Ha terminatoaffermando che il mondo ha ancorabisogno di Francesco, del messaggio semprenuovo della sua vita evangelica. Hannopartecipato all’Eucaristia Autorità civili,molti Frati della Provincia toscana e di altreRegioni, numerosi pellegrini che si sono recatial Santuario per carpire il segreto dellagioia di Francesco, segnato con le Stigmate.Nel primo pomeriggio i Frati, assieme aipellegrini, hanno celebrato l’Ora Nona, presiedutadal Ministro generale, ed in processionesi sono recati alla Cappella delle Stigmate,per venerare, nel silenzio e nella preghiera,quel luogo santo e per ricevere labenedizione con la reliquia di san Francesco.FR. FRANCISCO J. ARELLANO SUÁREZ,<strong>OFM</strong>4. Visit to the Foundation of Myanmar andMeeting with the Conferences of Asiaand OceaniaOn the 18th of September, 2008, theGeneral Minister left for Myanmar (formerlyknown as Burma) to visit the Friars of theFoundation dependent directly on him; hewas accompanied by Br. Ambrose NguyenVan Si, General Definitor for both Asia andOceania.After a long trip of 14 hours with a stopat Bangkok, the General Minister and Br.Ambrose arrived in Yangoon around 10 AMof Sept. 19. Br. Peter Tri, President of the


486 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Foundation and the FMM sisters were waitingfor us at the airport. Then, we left in asmall car for the house of the Friars situatedin a poor neighborhood in the outskirts ofYangoon.The Foundation, “Saint Francis ofAssisi”of Myanmar is one of the most recent Franciscanpresences in Asia. Founded only 4years ago, it is comprised now of 4 solemnlyprofessed missionaries (2 Vietnamese [Peterand Paul], a Korean [Basil], and an Indonesian[Gusty]. It also has 1 postulant originallyfrom Myanmar – who will be admitted tothe Novitiate in Manila in 2009 – and 7 candidatesfrom diverse tribes of Myanmar whoare staying with the Friars in Yangoon.We shared a festive lunch with all theFraternity. After lunch, the General Ministermet with the missionary Friars in a fraternalspirit. We heard from their experienceof suffering and joy as well as –althoughsomewhat discreetly – the lot of thepeople of this country. The General Ministerexhorted them to be faithful to their vocation,especially in the difficult situation ofMyanmar, by seeking always to announcethe Gospel through the witness of their life,in both simplicity and poverty. The meetingwas concluded with the celebration of theEucharist with all the Fraternity in a smallroom that had been converted into a chapel.In the afternoon, Br. Jose Carballo wasable to enjoy the beauty of one of the greatestBuddhist Pagodas of the world (theSchwedagon Pagoda) located on a hill notfar from the house of the FMM sisterswhere we stayed the night with the missionaryFriars for security reasons.On Sept. 20, after celebrating the Eucharistwith the sisters, we left Yangoon on aThai Air flight direct for Bangkok. At theBangkok airport, we were welcomed by Br.Paskalis, General Delegate for the Foundationof Thailand and Br. Johnson, Presidentof the Foundation. We went to Lamsai, theseat of the Fraternity of Thailand where wemet with the rest of the General Definitorswho had arrived some hours before fromRome; they were Brothers Sime, Miguel,Luis, Amaral, Mario, and Ignacio. At Lamsai,all the Fraternities of Thailand (8 Missionaries,Postulants, and Candidates) andmany Provincial Ministers, Presidents ofFoundations from different countries ofAsiaand Oceania were already waiting for us.After a joyful and meaningful welcomingceremony for the General Minister and hisDefinitors, all those present made their wayto the chapel where there was much music,dancing, and flowers in the Thai way.Lunch then ensued. In the afternoon, theGeneral Minister met first with young candidatesand then with the missionaries. ThisFoundation has currently 8 missionariescoming from all over, such as India, Indonesia,Poland, Spain, and Brazil; there are also3 temporary professed, 2 novices in Manila,1 theology student who has yet to begin hisnovitiate, 3 postulants, and 11 candidates.We are talking about a Foundation stillgrowing, thanks to the work of a consistentnumber of new missionaries and a transparent,fraternal way of life. The General Ministerexhorted all of them to continue to livetheir Franciscan vocation with joy and fidelitywith a special attention to the qualityof their Franciscan way of life.On Sunday, September 21, we celebratedthe 8 th Centenary of the Order and Feastof St. Francis with the people. Early in themorning, many people had already comefor this occasion. Present were representativesof the Nunciature, members of differentFranciscan families, Capuchins, OSF,Franciscan sisters, religious, priests, benefactors,and friends. At 10 AM, the Churchof the Fraternity was packed. The Cardinalof Bangkok presided at the Mass andpreached the homily in the Thai language.At the end of the Mass, the Provincial Ministeraddressed words of greeting and gratitudeto everyone. Afterward, thanks to thegenerosity of so many lay people, all theparticipants shared the gift of fraternity attable in a pleasant and festive manner. In theafternoon, the General Minister and hisDefinitors with the Provincials and Custodesvisited the hospice of “Saint Clare”, ahome for the sick stricken with AIDS. Lamsai,also known as “Garden of the GospelPeace” is comprised of different structures,such as small house for the Fraternity, a new


AD CHRONICAM ORDINIS487house of Formation, a Center for retreats,and the hospice for AIDS victims. This hospice,by the way, has been around for awhile now and is well known all over Thailand;it is run by the Friars in collaborationwith some Philippine sisters and has abouttwenty beds for the sick. The sisters and thebrothers told us of the work they do there,while showing us around the hospice, visitingthe sick. We were struck by the testimonyand sufferings of our sick brothers andsisters.At 4:30 pm, we left for Bangkok by busto participate at the two Conferences ofAsia and Oceania. The meeting took placeat the pastoral center of the Archdiocese ofBangkok at Sampran, a hotel-like structureadapted for conventions and meetings. Thisis the first time in 10 years that the GeneralMinister and his Definitors were able tomeet with all the Provincial Ministers, Custodes,and Presidents of the Foundations ofthe two Conferences of Asia and Oceania.The Provincial Ministers were from India,Australia, Indonesia, Vietnam, Korea,Philippines, Japan, and Taiwan. The Custodesof the autonomous Custodies, on theother hand, were from Papua New Guinea,South of the Philippines, Pakistan, and WestPapua. The Custodes of dependent Custodiescame from Singapore/Malaysia.Presidents of Foundations arrived fromEast Timor, Myanmar, Thailand, and SriLanka. Present were also Provincial delegatesfrom New Zealand as well as the GeneralDelegate for the Project of China anddelegates of the Custody of Fengxiang.Everything seemed well prepared. TheFriars of the Foundations in Thailand, especiallythe students and postulants, are all involvedin both the secretariat and welcomingof the participants. On the first day ofthis meeting, we listened to the presentationsof the Entities (Provinces/Custodies)and then heard the message from the GeneralMinister. The second day was dedicatedto discuss the situation of Franciscanpresence in both Asia and Oceania.Progress has been made in the implantatioOrdinis in both Asia and Oceania. For example,there is a consistent, growing num-ber of friars in many Entities who have agreater sense of belonging to the Order andthe spirit of collaboration in the two Conferences.Yet, problems are not lacking!There are objective problems, such as geographicaldistances as well as cultural andlanguage diversity. There are problemswithin the Entities involving the formationof the young, having the necessary resourcesto support new Foundations, andthe aging process in some Provinces. Weagree that the future of the Order dependsalso on the planning which the Order doesin the face of these immense Continents of4 billion people with ancient religions andculture.Our meeting was both engaging andprofitable. Although we had a full schedule,the participants were also able to appreciatethe beauty of the Thai culture and art byguided visits and cultural presentations.Particularly special was the visit to the greatPalace of Bangkok, where we had culturalevening, seeing a concert organized by ourstudents, an elephant show.While Br. Jose and other Definitors tooka flight back to Rome on Sept. 24, membersof the two Conferences continued theirwork, dealing with problems regarding thetwo Conferences and planning for the future.In addition, the brothers elected a newleadership team for the Conferences: theSAAOC elected Br. Paul Smith from Australiaas President and Paskalis Syukur fromIndonesia as Vice-President. The EAC thenelected Br. Balthasar Obico from the Philippinesas President and Paul Jun Hasegawafrom Japan as Vice-President. We extendour heartfelt thanks to the former Presidentsand Vice-Presidents for their service ofleadership in these past years. At the sametime we extend best, fraternal wishes to thenew ones and a “thank you” for accepting toserve the brothers in this region that is socomplex, but, at the same, so culturally rich.The General Definitory will return to themeeting table in November to reflect onceagain on our Franciscan presence in bothAsia and Oceania.BR. AMBROSE NGUYEN, <strong>OFM</strong>


488 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 35. Visita alla Provincia veneta di sant’Antoniodi PadovaVenezia, 26-29.09.2008«Tutti i frati debbono speciale obbedienzae riverenza al Ministro generale, legittimosuccessore di san Francesco, come segnodi unità e di comunione di tutta la Fraternità»(CCGG 7, §2). Così veniva annunciatala Visita del Ministro generale aiFrati della Provincia di sant’Antonio di Padova,che comprende le regioni del Venetoe del Friuli in Italia; Visita che ha impegnatoil Ministro da venerdì 26 a lunedì 29 settembre2008. Fr. Josè è giunto a Venezia ilmattino del 26 settembre, con due Frati dellaCuria generale, appartenenti a questaProvincia: Fr. Mario Favretto, Definitoregenerale, e Fr. Stefano Lovato, addetto alProtocollo. A riceverlo c’era il Ministroprovinciale, Fr. Bruno Miele, che lo ha condottoa Verona. Qui il Ministro generale èstato accolto dai Frati nella chiesa di sanBernardino dove è avvenuta una breve celebrazionedi apertura della Visita. Dopo leparole di benvenuto del Ministro provinciale,è stato proclamato il Vangelo ed è statoletto un brano del padre san Francesco, perintrodurre tutti nel clima e significato dell’eventoprovinciale.Primo incontro programmato per il MinistroGenerale è stato quello con 26 Guardianie gli altri Superiori delle Case filiali,assieme al Definitorio. L’incontro si è tenutonella “Sala Morone”, l’antica e suggestivabiblioteca del convento, affrescata nel1503. Nel suo intervento Fr. Josè ha esorditoillustrando il ruolo determinante delGuardiano per la comunione di vita dellaFraternità, ma anche per il cammino spiritualedei Frati. Il Ministro generale ha proseguitocon i riferimenti a san Francescocirca l’autorità, che ha senso dentro la Fraternità,nella Fraternità e per la Fraternità,poiché chi è stato chiamato a presiedere ifratelli non può dimenticare di essere luistesso un fratello. Ha concluso la riflessioneindicando alcune modalità dell’autorità delGuardiano, intesa come servizio ai Frati.C’è stato, poi, un dialogo partecipato eschietto tra Ministro e Guardiani, nel qualesono state poste delle domande e segnalatedelle difficoltà che si incontrano nella vitaquotidiana.È seguito un “fuori programma” del tuttoparticolare riguardante la Fraternità di S.Bernardino, ma anche tutta la Provincia. Sitratta della benedizione dei nuovi locali, appenaristrutturati per accogliere la mensadei poveri e i vari servizi che verranno offertiai poveri e ai bisognosi della città. IlMinistro generale ha visitato ed apprezzatogli ambienti rinnovati e i progetti di caritàche vi saranno attuati. Ha ringraziato chi hareso possibile tale consistente lavoro, haesortato i Frati a prendersi cura sempre deipoveri, poiché sono i nostri maestri, e pervivere nello spirito della restituzione chiestaespressamente da san Francesco.Nel pomeriggio c’è stato l’incontro con i20 giovani in formazione e poi con i Fraticon dieci anni di professione. S. Bernardinoè la casa interprovinciale dei Professi temporaneidelle Province del Nord Italia; adessi si sono aggiunti, per il tempo della formazione,alcuni Professi temporanei provenientidalla Polonia, dall’Ukraina e dallaCroazia. Ad essi il Ministro generale ha sottolineatol’importanza di avere contatti internazionaliche riflettono la varietà di culturepresente nell’Ordine. Ha esposto, poi, iprincipi essenziali della nostra formazioneche dev’essere integrale, personalizzata,graduale, esperienziale e permanente. Si èsoffermato, quindi, sulle sfide della formazioneai giorni nostri: la passione per Cristoe per l’umanità, l’interiorità, la solitudine,la familiarità con la sacra Scrittura. Nel dialogoche è seguito, il Ministro generale hainterpellato i presenti circa le difficoltà chesi possono incontrare nel tempo della professionetemporanea ed egli stesso, rispondendo,ha fatto un elenco di difficoltà cheogni giovane Frate deve prepararsi ad affrontare.Pure con i Professi “Under ten” il Ministroha toccato i temi della formazione edell’accompagnamento. Senza mezzi terminiha definito periodo critico quello chesegue la Professione solenne, a motivo soprattuttodell’inserimento nelle Fraternitàordinarie e nell’attività apostolica. Ha rac-


AD CHRONICAM ORDINIS489comandato in questi anni la necessità di unaccompagnamento personalizzato e di unprogetto di vita. Con essi è nato un dialogomolto franco circa le svariate esperienzeche ognuno si trova a vivere e sulla difficoltàdi inserimento in qualche Fraternità incui vengono trascurate le relazioni al propriointerno.Dopo il vespro solenne in chiesa e la cena,una serata di intrattenimento musicaleha dato modo di presentare le varie componentidei giovani in formazione: postulanti,novizi, professi temporanei delle Provinceitaliane e degli altri paesi.Il sabato mattina è stato dedicato all’incontrocon le Sorelle Clarisse dei monasteridella Provincia. L’incontro è avvenuto nelMonastero di Novaglie a Verona, dove sonoconvenute le Sorelle Povere degli altri monasteri.Si è iniziato con la celebrazione eucaristicaa cui hanno partecipato il VicarioEpiscopale di Verona e l’Assistente dei monasteridella Federazione, Fr. Bruno. Dopo isaluti e un momento di fraternità, è statopresentato al Ministro generale un “gioiello”prezioso custodito da questo monasteroveronese: l’antico codice miniato che contienelo scritto di Francesco alle Clarisse:“Audite, Poverelle”. Fr. José ha potuto averetra le mani e ammirare questa rarità checi tramanda uno scritto del serafico Padre.Dopo ci si è radunati nella sala capitolareper proseguire l’incontro con una relazionedel Ministro generale circa gli aspetti specificidella vita e regola che Chiara ha trasmessoalle Sorelle Povere. La contemplazionee la fraternità, insieme al privilegiodell’alta povertà, devono essere sempre itratti che contraddistinguono il secondo Ordine.Ne è seguito un dialogo partecipato evivace tra Sorelle e Ministro fino a che iltempo lo ha consentito. Dopo un calorosocongedo, il Ministro con il Provinciale e accompagnatorihanno raggiunto il conventodi S. Pancrazio a Barbarano Vicentino.A S. Pancrazio era programmato l’incontrocon il Definitorio e poi con i Formatori.Con il Definitorio provinciale, dopo lapresentazione del Ministro provinciale circail lavoro e il clima di collaborazione esistente,Fr. José si è intrattenuto su alcunitratti del servizio alla Provincia, tra cui ilprincipale è quello della testimonianza difraternità, poiché il Definitorio è la primaFraternità della Provincia. Ha, poi, raccomandatoai Definitori di avere un rapportopersonale con i Frati, di ascoltare ogni persona,di cercare chi si emargina o si è già allontanatooppure è ferito per relazioni guastate.Inoltre, il Ministro ha insistito sul discernimentoper il futuro, sul necessarioridimensionamento e sull’interprovincialità.In particolare, su quest’ultimo aspetto,ha espresso una valutazione molto positivasul Capitolo delle Stuoie programmato peril prossimo anno, al fine di coinvolgere labase dei Frati nel processo di collaborazionestrutturale con le altre Province, raccomandandodi preparare bene quel momentodi discernimento provinciale. Non è mancatoda parte del Ministro l’insistenza sull’impegnoculturale della Provincia e l’incoraggiamentoa sostenere in ogni modo i duecentri di studio attualmente presenti nel suoterritorio: Venezia e Verona. Nel dialogocon il Ministro si sono scambiati i parericirca il processo di unificazione in corso trale Province del Nord Italia e sulla necessitàdi passi condivisi, comprendendo la questioneeconomica, e sempre mirando alcoinvolgimento di tutta la Fraternità provinciale.Nell’incontro con i Formatori, il Segretarioprovinciale per la Formazione e gliStudi ha presentato il servizio che si stacompiendo in Provincia, descrivendolo comeluogo di condivisione e di dialogo, in ricercadella continuità nell’offerta formativae con l’intento di garantire la formazionedei Formatori. Il Ministro generale, nel suointervento, ha toccato alcuni aspetti attualmentecritici della nostra formazione e, poi,si è soffermato a valutare il prossimo passoche porterà all’unificazione del Segretariatoper le sei Province del Nord: una realtànuova che diventerà anche una sfida per ilfuturo dell’animazione vocazionale e per laformazione. Ha raccomandato di valorizzarele particolarità e il coinvolgimento diogni Entità. Fr. Josè ha, quindi, ha chiesto dimanifestare le gioie e le difficoltà cheognuno dei presenti sta vivendo in questo


490 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3tempo di servizio alla formazione. Ne è derivatouno scambio molto bello e intensoche ha segnato positivamente l’incontro e ildialogo.Domenica 28 ad attendere il Ministrogenerale era la Fraternità S. Cuore a Saccolongo,sede dell’Infermeria provinciale. LaFraternità è composta da circa 40 frati, unbuon numero di essi non necessita di cure,ma organizza il servizio a coloro che hannobisogno. Il Ministro generale ha presiedutol’eucaristia, in una chiesa gremita di fedeliche abitualmente frequentano la casa. Leparole del Ministro, nella celebrazione e nelsuccessivo incontro con i Frati, hanno trasmessouna forte, intensa partecipazionesua personale a questo incontro. Egli ha apprezzatola cura degli infermi da parte dellaProvincia e del personale; ha ringraziato lagente per il coinvolgimento abituale nellavita della casa e per il contatto familiare coni Frati ammalati e anziani.La Visita è coincisa con la morte di Fr.Valerio, un Frate che ha donato gran partedella sua vita ai ragazzi di Mondo X,l’associazione che aiuta ad uscire dalla dipendenzadalla droga. Fr. Josè ha potuto cosìsostare e benedire la sua salma comeestremo saluto a un Frate amico che ci ha lasciatiprematuramente.Nel pomeriggio c’è stato un affollato incontrocon l’OFS e GiFra presso il santuariodi Chiampo. La partecipazione davveronumerosa di rappresentanti delle Fraternità,distribuite su tutto il territorio del Veneto edel Friuli, si è trasformata in calorosa accoglienzae poi in attento ascolto del Ministrogenerale. Per la circostanza era presente ancheil Ministro provinciale dei Cappuccinie gli Assistenti Ofs e Gifra delle tre obbedienze.Con tono fermo e appassionato Fr.Josè ha presentato all’assemblea gli aspettiessenziali della dimensione laicale francescana,insistendo particolarmente sulla formazionee sulla laicità. Dopo una serie diinterventi e domande si è passati alla celebrazioneeucaristica, animata dai giovanidella GiFra, dentro la nuova chiesa del BeatoClaudio; chiesa ancora da ultimare maprovvidenziale per accogliere un’assembleacosì grande.L’ultimo giorno della Visita è stato dedicatatotalmente alla Fraternità provinciale.Per tale giornata il Ministro ha raggiuntoil Santuario di Motta di Livenza dove,ad accoglierlo c’erano circa duecento Fraticonvenuti dalle varie case della Provincia.Sul piazzale del santuario della Madonnadei Miracoli ha avuto inizio la celebrazionecon un momento penitenziale dipreghiera. Poi l’ingresso in basilica al seguitodella parola di Dio, portata dal Ministrogenerale stesso. Suscitava un certostupore la vista di un numero considerevoledi frati e, tra essi, di numerosi giovani.Dalla basilica si è passati al salone dove Fr.Bruno, Ministro provinciale, ha presentatoal Ministro generale la Provincia. Nel suointervento Fr. José ha ringraziato la Provinciaveneta per la collaborazione che staoffrendo con ben 10 Frati attualmente aservizio dell’Ordine e altri in commissionie servizi vari. Ha proseguito ricordando ilcammino dell’Ordine e i tre atteggiamentisu cui si è voluto articolare l’impegno delleEntità e dei singoli Frati in questi anni: ildiscernimento, l’ascolto, la restituzione. Siè poi soffermato su alcune sfide che eglivede presenti nell’immediato futuro dellaProvincia: la missione, l’interprovincialità,le vocazioni, lo studio. Per ognuna diesse ha offerto delle indicazioni precise,esortando i Frati a non sottrarsi al compitoloro affidato di continuare e di costruireuna grande storia che il passato di questaProvincia ha consegnato ai Frati presenti eall’Ordine.Un ulteriore momento in assemblea èstato dedicato al dialogo con interventi edomande dei presenti. Quindi il momentoconviviale in convento e nel pomeriggio lasolenne celebrazione in basilica. In un climadi festoso incontro e di preghiera si è cosìconclusa la Visita alla Provincia di S. Antoniodi Padova; una visita alquanto densadi appuntamenti e di partecipazione, ma cheha trasmesso ai numerosi Frati e al Ministrogenerale stesso nuovo fervore per proseguirecon fedeltà e audacia.FR. MARIO FAVRETTO


AD CHRONICAM ORDINIS4916. Visita alle Province di Foggia e di LecceFoggia/Lecce, Italia, 27-31 ottobre 2008Il programma della Visita del Ministrogenerale prevedeva vari momenti di incontroe di celebrazione con le singole Provincedi Puglia e Molise, ma anche momenti dicontatto con alcune realtà delle due Provinceriunite assieme. Questa modalità è stataproposta a motivo della vicinanza e dellacondivisione di vari aspetti della vita delleProvince di S. Michele Arcangelo di Foggiae dell’Assunzione della B.V.M. di Lecce, edanche per incoraggiare occasioni di collaborazionein futuro.Il Ministro generale, dopo la celebrazioneconclusiva del Sinodo dei Vescovi in Vaticano,ha potuto anzitempo raggiungere laPuglia, giungendo a Bari nella serata di domenica26 ottobre. Lo accompagnava il Definitoregenerale Fr. Mario Favretto. Ad accogliereFr. Josè era il Ministro provinciale,Fr. Pietro Carfagna, il Segretario provincialee la locale Fraternità. Un’accoglienza fraternae calorosa che ha fatto immediatamentesentire al Ministro di trovarsi a casa.Nel mattino seguente, dopo la preghiera el’eucaristia nella chiesa parrocchiale di S.Antonio, una sorpresa attendeva il Ministrogenerale: la visita alla Mostra Filatelica susan Francesco. Fr. Leonardo Dipinto, curatoredi questa originale esposizione, ha guidatoil Ministro lungo il percorso, illustrandoi numerosi francobolli che hanno celebratonegli anni san Francesco e il francescanesimo,in Italia e nel mondo. Poi ametà mattina il primo appuntamento dellaVisita: l’incontro con il Definitorio provincialedella Provincia di S. Michele, di Pugliae Molise. Dal Ministro provinciale edai Definitori, Fr. José ha ricevuto una primainformazione sullo stato della Provinciae sulle modalità di animazione e amministrazionecon cui sta operando il Definitorio.Ad essi, un Definitorio giovane in età, ilMinistro generale ha rivolto alcune esortazionie ha ricordato i tratti dell’eserciziodell’autorità e della paternità che stavano acuore al padre san Francesco.Nel pomeriggio ci si è recati tutti nellachiesa Cattedrale di Bari per l’incontro delMinistro generale con la Famiglia Francescana.Nella stupenda cornice romanica diquesta antica cattedrale una folla di Francescanidell’OFS e della GiFra, provenienteda tutta la regione, quindi anche dalla Provinciadel Salento, hanno accolto calorosamenteil Ministro generale. Erano presenti idue nostri Ministri provinciali con i rispettiviDefinitori e una folta rappresentanza diFrati. C’erano anche i Ministri provinciali orappresentanti delle altre obbedienze e leSuperiore degli Istituti Francescani. L’incontroha avuto inizio con un momento dipreghiera e di ascolto della parola di Dio.Poi ha preso la Parola il Ministro generaleche, ricordando l’imminente Centenariodella Fondazione dell’Ordine, ha tratteggiatoil cammino indicato nel progetto “La graziadelle origini”. Questo evento con il relativoprogramma che l’Ordine sta vivendo,ha dato spunto a Fr. Josè per ricordare aiFrancescani presenti gli atteggiamenti essenzialiche devono avere nel tempo chesiamo chiamati a vivere.Secondo momento dell’incontro è statoil corteo di tutti i presenti dalla chiesa Cattedralealla basilica di S. Nicola. Da tre diversipunti della città, sfilando pubblicamentee ordinatamente per le strade del centrodi Bari, sono confluiti a San Nicola trecortei di coloro che venivano per celebrarelo “spirito di Assisi”. Giunti a S. Nicola, ilMinistro generale con i Ministri provincialie con i rappresentanti di varie religioni hannopreso posto in presbiterio. Alternando lacelebrazione con musica e canti dell’assemblea,ogni rappresentante delle religionipresenti si è alternato al microfono per presentarsied elevare una preghiera per la pace.Quindi è intervenuto il Ministro generaleche ha offerto all’assemblea una riflessionesul tema: Nuova sobrietà per abitarela terra, un tema con cui Fr. Josè ha propostouna straordinaria attualizzazione del carismae delle intuizioni francescane. Davveroun momento esaltante, quello celebratoa Bari in questo anniversario dello“Spirito di Assisi”, a motivo della folta partecipazionedei Francescani e per la partecipazioneattiva delle varie componenti. Meritoparticolare di tutto ciò va a colui che ha


492 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3curato l’organizzazione dell’evento, Fr. Vito,parroco in Bari e delegato dei parrocidella Compi, che ha suscitato un rinnovatointeresse su un evento straordinario volutoda Giovanni Paolo II, evento che ha confermatoal mondo intero Assisi come santuariodella pace e i francescani come operatori dipace.Martedì 28 ottobre è stato dedicato inbuona parte a tutti i Frati della Provincia S.Michele Arcangelo, convenuti per la circostanzaal Santuario del Beato Giacomo inBitetto. Saluti, clima festoso e grande movimentodi Frati in santuario e nei locali delconvento hanno caratterizzato l’accoglienzadi quanti giungevano per la giornata difraternità provinciale con il Ministro generale.Nel frattempo Fr. Josè visitava il santuario,sostava in preghiera davanti all’urnacon le spoglie del Beato, visitava il localemuseo della tradizione popolare ereligiosa. Alle 9.30 una preghiera, con riferimentoal centenario della Fondazione dell’Ordine,ha aperto l’incontro di tutta laFraternità provinciale con il Ministro generale.I Frati presenti erano numerosi, pressochétutta la Provincia ha risposto all’invito.Fr. José, prendendo la parola, ha ricordatogli atteggiamenti fondamentalichiesti all’Ordine intero dal progetto “Lagrazia delle origini”: discernimento, ascolto,restituzione. Ha proseguito indicandoalla Provincia le sfide che l’attendono nelprossimo futuro e per cui occorre prepararsi,affinché il tempo e le situazioni non debbanodecidere a posto nostro. Tra queste hamenzionato, in modo particolare,l’evangelizzazione e l’apertura missionaria.Sono seguiti interventi e domande deiFrati al Ministro generale fino allo scaderedel tempo a disposizione. In chiesa i fedeliattendevano i Frati per unirsi alla solennecelebrazione eucaristica, presieduta dalMinistro generale. Questi all’omelia ha ripresoi passaggi della nostra formula dellaProfessione e ha esortato i Frati a riprenderesovente questa formula con cui ci siamoconsacrati al Signore, a ripeterla e meditarlaogni giorno. Al termine della Messa è intervenutoil Sindaco di Bitetto per salutareufficialmente il Ministro generale, esprimendoil grande onore della città per avereil privilegio di accogliere il successore disan Francesco. Ha elogiato i Frati Minoriche hanno avuto parte attiva nel tessuto socialee culturale del territorio, attivandosinel passato per ricostruire materialmente espiritualmente dopo i danni recati dalleguerre e dalle soppressioni.Congedati i Frati della Provincia, la giornatagià ricca di incontri e di celebrazioninon è finita per il Ministro generale. Un rapidotrasferimento ad un altro santuario, laMadonna del Pozzo, ha condotto Fr. Joséall’incontro con i Guardiani e i Formatoridelle due Province della Puglia. La cornicearchitettonica che accoglie il Ministro generaleè monumentale: il convento del 1700e la “Reale Basilica”, dedicata alla Madonna,che custodisce l’immagine prodigiosadella Vergine, rinvenuta in un pozzo nellevicinanze. L’incontro con i Guardiani e Formatoriè avvenuto nella Sala capitolare appenarestaurata e, per l’occasione, benedettae inaugurata dal Ministro generale. Dopouna breve presentazione da parte dei dueMinistri provinciali, Fr. José ha rivolto laparola ai convenuti per tratteggiare il serviziodell’autorità dentro la nostra forma divita e nella Fraternità. Il ruolo del Guardianoè ritenuto fondamentale per l’animazionee vita della Fraternità; egli è responsabiledell’anima e del bene spirituale dei Fratiche gli vengono affidati. Al Guardiano è richiestauna particolare formazione per svolgereun servizio così importante. Pure aiFormatori è richiesto di prepararsi e le Provincehanno la responsabilità della formazionedei Formatori. Ad entrambi il Ministroha raccomandato l’ascolto, l’accompagnamento,la trasmissione del Vangelo.Dopo l’incontro, la celebrazione solennedei Vespri in Basilica ha introdotto il Ministrogenerale nella spiritualità del santuarioe all’incontro con i devoti del luogo, particolarmentecon i Francescani dell’OFS edella Gifra. Fr. José durante la celebrazioneha parole accorate per raccomandare la devozionealla Madre del Signore e per comunicarela sua personale esperienza di filialerelazione con questa mamma che è la Madonna.


AD CHRONICAM ORDINIS493Mercoledì 29 il Ministro generale è statocondotto a Castellaneta, passando cosìnell’altra Provincia della Puglia: la Provinciadell’Assunzione. Ad accoglierlo sonostate per prime le Clarisse dei monasteridella Federazione di Puglia. Provenienti dasette monasteri si sono radunate in quello diS. Chiara a Castellaneta. Erano presenti i rispettiviMinistri provinciali e altri Frati. LaMadre presidente e coordinatrice delle Federazionid’Italia, Sr. Diana Papa, ha rivoltoil saluto al Ministro e presentato i monasterie la vita della Federazione. Rispondendo,il Ministro generale ha esortato leSorelle Povere ad essere fedeli all’identità ealla specificità del carisma francescano, comeaccolto e vissuto da Chiara; ha ribaditoche la contemplazione è ciò che dà senso allavita claustrale delle Sorelle Povere, unavita che deve essere animata dalla parola diDio e caratterizzata dalla Fraternità. Dopola riflessione del Ministro, le Sorelle sonointervenute con domande e considerazionivarie. Il dialogo è diventato cordiale e fraternofino al momento di recarsi in chiesaper la celebrazione eucaristica, in cui il Ministrogenerale ha ripreso il tema della consacrazionee della Parola. Dopo l’eucaristia,c’è stato il saluto del Vescovo locale, venutoappositamente per incontrare il Ministrogenerale, e il pranzo nel refettorio del monastero,dove Sorelle e fratelli hanno gustatole specialità preparate dalle Clarisse econdiviso tanta cordialità che ha coloratouna giornata davvero gioiosa.Nel pomeriggio, sempre a Castellanetama nel convento S. Francesco, si è svoltol’incontro con i Professi temporanei e gli“Under ten” delle due Province. Il Ministrogenerale, dopo le presentazioni dei partecipanti,ha esordito dicendo che conosce igiovani in formazione e questo gli consentedi essere chiaro e duro: «chiaro perché viconosco, duro perché vi amo». Ha messo inguardia dalla tendenza alla mediocrità e hainsistito fortemente sull’accompagnamento.Ha fatto una rassegna delle grandi crisiche ognuno deve superare nel passaggiodalla giovinezza all’età adulta. Ha raccomandatoil progetto di vita e l’uso dei Media,particolarmente di internet. Ha conclu-so trasmettendo la sua convinzione che lanostra formazione iniziale dovrebbe esseremolto più esigente. A loro volta i giovaniFrati sono intervenuti rivolgendo al Ministrogenerale domande ed esprimendo parericirca la vita nelle Fraternità e le difficoltàche si incontrano nei primi anni di professione;hanno segnalato anche la difficoltàalla condivisione tra i frati per l’abitudinead un dialogo superficiale e i limiti impostidalle strutture locali e provinciali.La giornata del 30 ottobre è stata dedicataagli incontri con il Definitorio provincialee con i Frati nel convento S. Antonio inLecce, sede anche della Curia della Provinciadell’Assunzione. Nell’incontro con ilDefinitorio Fr. José, dopo la presentazioneda parte del Ministro provinciale, Fr. Tommaso,che ha riassunto l’anno di lavoro e dianimazione del nuovo Definitorio, ha richiamatoalcuni tratti del servizio di animazionee di amministrazione che competonoal Definitorio e, poi, ha affrontato alcuniproblemi particolari.Subito dopo il Ministro generale si è incontratocon numerosi Frati della Provincia.Iniziato con un momento di preghiera,l’incontro è proseguito con la presentazionedella Provincia da parte del Ministro provinciale.Ha preso, quindi, la parola Fr. Josésegnalando ai Frati gli atteggiamenti fondamentaliderivanti dal progetto dell’Ordine,«La grazia delle origini», e soffermandosisu alcune sfide che attendono laProvincia nell’immediato futuro. Inoltre, hainsistito particolarmente sulla necessità dicrescere nella collaborazione tra Province,poiché l’interprovincialità è il futuro dell’Ordine.Dopo le parole del Ministro sonointervenuti i Frati con domande e osservazioni,fino allo scadere del tempo a disposizione.Infatti, bisognava terminare poichéera giunto l’Arcivescovo di Lecce, venutoappositamente per salutare il Ministro generalee la Provincia riunita.Nel primo pomeriggio un piacevole fuoriprogramma ha permesso al Ministro generaledi visitare uno dei capolavori artisticicustodito dai nostri frati: la chiesa di S.Caterina in Galatina. Guidato dal Ministroprovinciale e dal Guardiano, Fr. José ha po-


494 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3tuto ammirare e gustare i meravigliosi affreschiche abbelliscono questa antica chiesa;tra i famosi dipinti, ci sono anche dellesplendide immagini di san Francesco.Si è dovuto far ritorno a Lecce, perché inserata era programmata la celebrazione eucaristicacon tutti i Frati della Provincia, maarricchita dalla Professione solenne di duegiovani Frati: Luca e Martino.Anzi a questoevento si è aggiunta una nota singolare: ilDiacono che ha svolto il servizio liturgicoera il papà di uno dei neo-professi, Fr. Luca.Il Ministro generale ha presieduto la solennecelebrazione e nell’omelia, oltre a trasmetteretutta la sua gioia e commozione per lagrazia di accogliere la consacrazione perpetuadi due Frati, ha applicato i testi biblici all’eventoche segna definitivamente la vitadei due giovani Professi: i tre radicalismievangelici, espressi dai nostri voti, hanno loscopo di orientarci totalmente a Cristo, perdonarci a lui, per adorare non più se stessima solo Lui, per guardare il mondo come loguarda il Signore. «Baciandovi i piedi, comedirebbe S. Francesco, – ha proseguito il Ministrogenerale – vi chiedo di essere veri costruttoridi fraternità, non solo consumatoridi fraternità». Ha concluso esortando i Fratia far memoria di questo giorno in cui, con laProfessione e come Maria di Nazareth, sipromette: «si faccia di me, o Signore, cometu hai detto».L’ultima giornata della Visita, venerdì31, è stata dedicata all’Infermeria provincialedi Leverano e all’incontro dei due Definitoririuniti assieme. Strada facendo, c’èstata una breve sosta per ammirare il conventodi Lequile, grazioso edificio del ‘600che conserva un importante refettorio e unastorica biblioteca. Poi a Leverano la visitaai Frati anziani e infermi, tra i quali figureesemplari di missionari in Cina e Taiwan.Infine, l’incontro congiunto con i due Definitoriprovinciali per condividere un inizialebilancio delle giornate di Visita e per raccogliereproposte per una più intensa collaborazionefutura. Il Ministro generale, riassumendoidee e proposte, ha segnalato alcuniambiti di possibile collaborazione interprovincialee li ha sottoposti al parere deiDefinitori e cioè: la formazione permanente,cominciando dai Guardiani, qualche incontrotra Definitori delle due Province diPuglia, la “Ratio Formationis” da elaborareassieme e un programma di ridimensionamento.Dopo aver condiviso la soddisfazioneper i momenti ben riusciti della Visita delMinistro generale e dopo aver riconosciutoquesto come momento favorevole per intensificareuna mutua collaborazione, Fr.José ha concluso la Visita assicurando ai rispettiviMinistri e Definitori provinciali tuttala vicinanza e il sostegno da parte sua edel Definitore generale, per accompagnareil cammino delle Province e i nuovi passiche esse intraprenderanno circa l’animazionee la collaborazione. Il momento convivialecon i Frati dell’Infermeria, vivacizzatodagli interventi poetici e canori di alcunidi loro, è diventato il momento delcongedo del Ministro generale dalla terra diPuglia prima di tornare a Roma, dovel’attendeva un nuovo tempo forte del Definitorio.FR. MARIO FAVRETTO7. XX UCLAFBogotá, Colombia, 17-22.11.2008Dia 17Con una emotiva celebración Litúrgica,en la Capilla central de la casa de san Bernardinode Siena, se dio inicio a la Vigésimaasamblea de la Unión de ConferenciasLatinoamericanas Franciscanas. El hermanoFernando Garzón, Ministro provincial,en calidad de anfitrión, dio un saludo fraternoa Fr. José Rodríguez Carballo, Ministrogeneral, y a los demás hermanos venidos delos diversos lugares de América Latina.El Ministro general y varios hermanos,en representación de los países de la región,recibieron la bandera patria respectiva y encendieronuna luz como signo elocuente delllamado de “caminar como hijos de la luz”,en los diferentes lugares del continente dondese halla viva la huella franciscana. LaEucaristía, presidida por el hermano Ministrogeneral, se celebró en la Fiesta de Santa


AD CHRONICAM ORDINIS495Isabel de Hungría, “quien pasó por esta vidacomo meteoro luminoso y encendió lucesen la oscuridad de muchas almas”.El Ministro general, por su parte, saludótambién a todos los presentes, en nombredel Definitorio general y, especialmente, deFr. Luis Cabrera y de Fr. Ignacio Muro,quien estuvo ausente por motivos de salud.En el Auditorio del Colegio Virrey Solís,Fr. Mauro Vallejo dio inicio formal a laAsamblea. Precisó que el encuentro es elespacio propicio para dialogar, escuchar yhacer real el ideal de vivir en fraternidadrestituyendo al Señor con las palabras y conla vida el don de la vocación.Fr. José Rodríguez Carballo, Ministrogeneral, desarrolló su ponencia intitulada:“Discípulos y misioneros. Aparecida y Córdobanos desafían”. Luego abrió un diálogofraterno en torno a las propuestas de su ponencia.Para finalizar, informó que partiríaesa misma tarde por cuanto debe participaren una reunión programada por la Congregaciónpara la Vida Consagrada en torno altema de las contemplativas.En la tarde, Fr. Guido Zegarra presentóel documento “Evangelización. ComunidadMisionera para la Humanidad”, de MonseñorEdwin Kräuter, e invitó a los participantesa leer algunos textos y a comentarlospor Conferencias.Después del receso, Fr. Edgar Santos noscompartió una reflexión sobre “La misión yevangelización franciscanas en AméricaLatina y el Caribe –desde las UCLAFS2004 A 2006- a la luz del mensaje de Bahía:El Evangelio nos desafía”.Dia 18La Liturgia fue animada por los hermanosde la Conferencia Bolivariana. Luegodel desayuno y, para iniciar la sesión, el hermanoJulio César Bunader propuso una pequeñaoración del Papa Benedicto XVI, realizadaen Aparecida.Fr. Guido Zegarra, por su parte, nos ofrecióuna breve síntesis del trabajo realizado eldía anterior. Resaltó que el afiche de laAsamblea representa el camino que nuestrasentidades han venido recorriendo para llegarpreparados al Capítulo general del 2009.Los secretarios de los grupos presentaronla síntesis de las dos preguntas formuladas.A continuación, se abrió el diálogo fraternoy se ampliaron algunas experienciassignificativas. Fr. Alonso Morales sistematizólas respuestas en tres mediaciones de laRestitución: a los hermanos, a la Iglesia y ala sociedad.En la segunda parte de la mañana se entregóel documento: “I Congreso Misionero<strong>OFM</strong> de América Latina. Carisma y Misión:¡Urgencia y audacia!”. El hermanoMauro Vallejo comentó que la UCLAF2004 pidió la realización de un congresomisionero en América Latina y el Caribe,evento que se llevó a cabo en Córdoba, Argentina,del 14 al 19 de abril del 2008.En la tarde, el hermano Néstor Schwertz,Secretario general para la Evangelización,indicó algunas de las acciones llevadasa cabo por el Secretariado, especialmentelas que se trataron en el ConsejoInternacional. Asimismo, informó acercade las propuestas elaboradas para el CapítuloGeneral, el Ministro General y su Definitorio,el Secretariado General y paralos secretarios de las conferencias y las entidades.Luego de la oración de la tarde y la cenafuimos invitados al Coliseo del Colegio VirreySolís para una recreación fraterna.Dia 19La celebración litúrgica estuvo animadapor los hermanos de la Conferencia de“santa María de Guadalupe”. La figura quese ofreció para la reflexión fue la del BeatoJuan Duns Escoto. Durante el ofertorio,los hermanos de la Conferencia presentaronla vestimenta de los indígenas Huicholese invitaron a ver en ellos a todos los indígenasde nuestros pueblos latinoamericanosque luchan por conservar suidentidad cultural en medio de sociedades,muchas veces excluyentes, y a reconoceren sus vidas las semillas del verbo presentesen su cultura y en sus manifestacionesreligiosas.Durante la primera parte de la mañana,se dialogó en pequeños grupos sobre algunostemas. Los ejes que se propusieron


496 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3fueron: el Proyecto de misión franciscanalatinoamericana, teniendo como eje inspiradora Córdoba, el Proyecto en el Amazonas,el Congreso latinoamericano de religiososy laicos y un encuentro de jóvenespor conferencias.El hermano Stevao Ottenbreit presentóel trabajo de Misión Central de los Franciscanos.Indicó cómo después del ConcilioVaticano II surgieron varias iniciativas quebuscaban establecer puntos comunes. Eneste ambiente, nació la familia franciscanay la Misión Central de Franciscanos. Porotra parte, comentó que la iniciativa no esexclusivamente alemana, sino que reúne afranciscanos de varios países de Europa, talescomo Holanda, Austria, Bélgica y Francia,entre otros.En las horas de la tarde, Fr. Luis Cabrerahizo un comentario sobre la preparación alCapitulo general 2009, el redimensionamientode las presencias en América Latinay la función de los Definidores generales.La jornada finalizó con la entrega de laspropuestas para el Capítulo general 2009por parte de JPIC.Dia 20Este día fue destinado a visitar la Villa desan Diego de Ubaté, población en la cual seencuentra ubicado el noviciado de la Provinciade la Santa Fe. Los hermanos noviciosy sus formadores ofrecieron un abundantedesayuno y, luego, proyectaron un videoen el cual se relata una breve historia dela casa y sus actividades.La “segunda estación” fue la poblaciónde Chiquinquirá, Boyacá, corazón marianode Colombia por excelencia. Allí se encuentraubicada la Basílica de Nuestra Señoradel Rosario, un santuario custodiadopor los hermanos de la Orden de santo Domingode Guzmán.Contemplando el hermoso y verde paisaje,llegamos en “la tercera etapa” a Villade Leiva, en Boyacá. Una vez llegados alDuruelo, pasamos al comedor típico, mientrascontemplábamos la belleza de las flores,de la edificación en sí y de su entorno.Luego, dimos un breve recorrido por las callesde la hermosa y colonial Villa de Leiva,apreciando sus calles empedradas, sus balconescon abundantes flores, sus tejas debarro y sus casas típicas.Al llegar nuevamente a la casa de sanBernardino de Siena, con un aplauso de gratitud,se hizo un reconocimiento a quienesse esforzaron por procurarnos este día dedescanso.Dia 21La Conferencia del Cono Sur tuvo a sucargo la animación de la liturgia. Las oracionesfueron tomadas de la presentación dela Virgen María; las lecturas y la reflexióndel tema de la espiritualidad franciscana.Fue muy significativo que el kirye y la aclamacióndespués de la doxología fueran entonadosen lengua guaraní, como una manerade unirnos a las expresiones de fe detan apreciado pueblo.En la mañana, las conferencias trabajaronlos temas propuestos. Entre ellos, estabanlos siguientes: El proyecto de Amazonía,por las Conferencias Bolivariana y laBrasilera); y el Proyecto de una fraternidadinternacional para preparar misionerosen América Latina, por las Conferenciasdel Cono Sur y de Santa María de Guadalupe.Respeto al Proyecto del Congreso Internacional<strong>OFM</strong> de laicos y religiosos, sepidió que en ambos grupos se planteen sugerencias.Por la tarde, los Ministros y Custodiosse reunieron aparte con la fin de abordartemas propios de su servicio como animadoresde las fraternidades provinciales y/ ocustodiales. En la segunda parte, nuevamentese reunió toda la Asamblea para decidirsobre los proyectos y propuestas decarácter vinculante a ser ejecutadas por laUCLAF.El encuentro concluyó el día 22 por lamañana, con la votación de los acuerdos finalesy la celebración de la Eucaristía presididapor Fr. Mauro Vallejo, Presidente salientede la UCLAF. Dios mediante, la próximaAsamblea de la UCLAF se realizaráen la Conferencia del Cono Sur, en el 2010.FR. MARIO WILSON RAMOS, <strong>OFM</strong>


AD CHRONICAM ORDINIS4978. Visita alle Province <strong>OFM</strong> di Salerno,Napoli e BeneventoBaronissi/Napoli/Benevento, 21-29.11.2008Venerdì 21 novembre il Ministro Generale,accompagnato dal Definitore italianoFr. Mario, ha lasciato la Curia per visitare letre Provincie italiane, che hanno come territoriole Regioni della Campania e dellaBasilicata: le Province di Salerno, Napoli eBenevento.La partenza da Roma nelle prime ore delmattino ha permesso di raggiungere in pocheore il Convento SS. Trinità a Baronissi,sede della Curia provinciale della ProvinciaSalernitano-Lucana dell’Immacolata Concezione.Ad attendere e ad accogliere il Ministrogenerale era presente il Ministro provinciale,Fr. Manlio Di Franco, che assiemeai Frati della locale Fraternità, ha introdottoFr. José nel grande complesso conventuale,da poco restaurato, che oltre alla Curia provincialecomprende anche una parte adibitaall’accoglienza di gruppi e all’animazionevocazionale.Alle 9.30 ha avuto inizio il primo impegnativoappuntamento di questa prolungatavisita fraterna: l’incontro con tutti i Fratidella Provincia. L’incontro è avvenuto nelsalone del convento che in breve tempo si èriempito di Frati provenienti da ogni casa.Praticamente era presente la Fraternità provincialeal completo, un centinaio di Fratitra cui spiccava una consistente presenzagiovanile. L’incontro è iniziato con un brevemomento celebrativo di preghiera, davantialla croce di S. Damiano. Ha preso,poi, la parola il Ministro provinciale perpresentare al Ministro generale la ProvinciaSalernitano-Lucana. Fr. Manlio con espressionimolto schiette e dirette ha illustrato lasituazione provinciale: i numeri, le presenze,le attività principali, gli obiettivi e lescelte degli ultimi anni e del Capitolo provinciale,l’impegno della evangelizzazione,la cultura, le difficoltà che sta vivendo laProvincia. Tra le molteplici cose belle in cuila Provincia ha creduto attivandosi con successo,c’è anche qualche timore che rischiadi bloccare la Fraternità: il ridimensionamentodi presenze e attività, la qualità di vi-ta fraterna e l’interprovincialità.Dopo avere espresso parole di apprezzamentoper quadro realistico descritto dalProvinciale nella presentazione, Fr. José hainiziato il suo intervento ricordando il camminodell’Ordine verso l’ottavo centenariodella fondazione. Ha proseguito sintetizzandogli atteggiamenti irrinunciabili cheogni frate ed ogni Provincia devono adottareper non separarsi dal cammino intrapresodall’Ordine intero: il discernimento, l’ascolto,la Parola, la gratitudine per il donodella vocazione. Il Ministro generale è passato,quindi, ad indicare alcune sfide che incombonosulla Provincia e dalle quali essanon può sottrarsi: la formazione, l’interprovincialità,il ridimensionamento, laevangelizzazione. Non sono mancati, infine,riferimenti alla Fondazione Madonna diFatima, in Brasile, che Fr. José ha visitato intempi non lontani, e che costituisce uno deimaggiori impegni di evangelizzazione perla Provincia.Alle parole del Ministro generale ha fattoseguito un tempo di dialogo con chiarimentie domande. Subito i Frati intervengonoin assemblea per rivolgere domande,chiedere qualche informazione, condividerealcune situazioni problematiche. Dopomezzogiorno ci si è recati in chiesa, per lacelebrazione eucaristica. All’omelia il Ministroha sviluppato il tema della formula diProfessione, esortando i Frati a ricordarequanto è stato promesso e a rinnovare abitualmentela propria adesione al Signore, rileggendola formula con cui ci è consacratidefinitivamente al Signore.Nel pomeriggio il Ministro generale si èincontrato con il Definitorio provinciale. Èstata l’occasione per conoscere più da vicinol’animazione della Provincia, le difficoltàe la modalità di operare di questo governoprovinciale. Fr. José ha parlato con iil Definitorio del servizio di autorità e dell’animazione;ha raccomandato di perseguiree di esigere la trasparenza economica; haesortato ad intensificare la collaborazionetra Province.Tra un incontro e l’altro, un breve intervalloha consentito al Ministro generale divisitare il museo del convento di Baronissi,


498 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3creato di recente, che raccoglie opere e arredidi valore della chiesa e del convento.Fr. Pietro ha fatto da guida, illustrando levarie opere e raccontandone la provenienza.La raccolta è veramente degna di una esposizionee si rivela una modalità apprezzataper condividere il nostro patrimonio artistico.In serata un nuovo e insolito appuntamentoha condotto il Ministro generale aMercato San Severino: la celebrazione diapertura del 650° della fondazione del convento.L’accoglienza del Ministro generaleè stata solenne e calorosa. Il parroco, Fr.Giuseppe, prima e poi il guardiano, Fr.Tommaso, si sono fatti interpreti della gioiae della commozione della popolazione perla straordinarietà della presenza del successoredi san Francesco. Nonostante il cattivotempo, i fedeli presenti erano molto numerosied hanno stretto Fr. José da ogni parte;anche i Frati della Provincia sono intervenutiin buon numero. Il Ministro generaleall’omelia ha ricordato i momenti storiciche hanno dato vita alla presenza francescanain Mercato S. Severino. Ha sottolineatola vicinanza e l’affetto della gente verso iFrati e ha raccomandato ai Frati di rimanerefedeli alla vocazione di essere “i frati delpopolo”. Dopo la celebrazione eucaristica ilMinistro ha visitato la Comunità terapeuticaper tossicodipendenti che vive e operanei locali adiacenti alla chiesa, messi a disposizionedai Frati. L’incontro con i giovaniospiti della comunità è stato affettuoso e,da parte del Ministro generale, molto paterno.Egli ha manifestato la sua personale conoscenzae ammirazione per i giovani che,dopo aver conosciuto da vicino la morte,hanno scelto la vita. Ha incoraggiato la comunitàa non esitare nel cammino di recuperodella vita e dei valori e ha incoraggiatoi Frati a proseguire in questa carità che ainostri giorni sta offrendo uno dei messaggievangelici più attuali e più forti.La giornata seguente, sabato 22 novembre,è stata dedicata alla formazione. Almattino l’incontro con i giovani in formazioneiniziale delle tre Province. L’incontrosi è svolto a Baronissi e ha visto riuniti iProfessi temporanei e i Postulanti, provenientidalle rispettive case di formazione, iNovizi dalla casa di Noviziato comune aPiedimonte Matese. Erano oltre 50 giovaniche, con vivacità e calore, si sono incontraticon il Ministro generale. Ad essi Fr. Joséha ribadito: «voi siete il presente, non il futurodell’Ordine». Poi ha esposto il suo pensierosulla nostra formazione alla vita deiFrati Minori: si tratta di una formazione“personalizzata” che deve toccare la persona:testa, cuore, mani e piedi. Il Ministro haspecificato che la formazione deve essereprogressiva ed esperienziale, ma facendoben attenzione alle esperienze che, se nonsono preparate e accompagnate, diventanoesperimenti e quindi momenti per nienteformativi. Ha nuovamente insistito su alcuniaspetti concreti da curare durante la formazione:l’accompagnamento, la dimensioneumana, la maturità affettiva, la preparazioneall’uso dei mezzi di comunicazione,soprattutto internet. Il Ministro senza esitazioneha comunicato la sua convinzione chela formazione oggi, nell’Ordine, deve esseremolto più esigente.L’incontro con i Frati in formazione inizialeè proseguito con numerosi interventidei presenti, fino all’ora della celebrazioneeucaristica. Poi, nella bella cornice dellachiesa di Baronissi, il Ministro generalepresiede l’eucaristia, concelebrata dai Ministriprovinciali e animata dai giovani frati.“Mai abbastanza!”, ha detto con forza all’omelia,riferendosi all’esperienza di sanFrancesco, “il Signore è Colui che non èmai abbastanza. Questa esigenza profondava compresa e vissuta da chi consacra la suavita a Dio”.Nel pomeriggio c’è stato l’incontro contutti i Formatori delle tre Province: un grupponumeroso. Il Ministro si è rivolto loro ricordandoil ruolo di prioritaria importanzache la formazione svolge nell’Ordine e perogni Fraternità provinciale. Riprendendoalcuni temi trattati con i Frati in formazione,egli ha ribadito che la formazione devediventare più esigente. Il tempo per questoincontro era ristretto a motivo della coincidenzadi un ulteriore appuntamento programmatoper la presenza del Ministro generale:la Prolusione e Inaugurazione del-


AD CHRONICAM ORDINIS499l’Anno Accademico dello Studio FrancescanoInterprovinciale di Nola. L’assemblea,per la straordinaria occasione presiedutadal Ministro generale, era compostadai Ministri provinciali, dai docenti e studenti.Il Prefetto dello Studio, Fr. GiacintoD’Angelo, prendendo la parola ha introdottol’atto accademico. Il Ministro generale asua volta è intervenuto ricordandol’importanza vitale dello studio nella vitadell’Ordine, fin dalle origini. Quindi il Prof.Giovanni Turco ha tenuto la prolusione diapertura, illustrando il Seminario permanentedi studio dei testi di Giovanni DunsScoto, iniziativa accademica del tutto nuovache sarà aperta alla partecipazione deiFrati interessati delle Province della Campania,e che si protrarrà per tutto l’anno. IlSeminario si propone di favorire la conoscenzaorganica del pensiero filosofico-teologicodi Giovanni Duns Scoto.La giornata seguente, domenica 23, èstata quasi totalmente dedicata alle SorelleClarisse della Federazione “Regina OrdinisMinorum” della Campania e Basilicata. LaFederazione comprende cinque monasteripresenti sul territorio delle tre Province el’incontro è avvenuto nel Monastero di Serino.Il Ministro generale vi è giunto al mattino,assieme ai Ministri Provinciali, all’AssistenteFr. Ciro Stanzione e ad altri Frati.Le Sorelle sono arrivate dai vari monasteri enella sala dell’incontro si respirava un climadi grande cordialità.L’incontro è iniziato con un momento dipreghiera, animato dal canto, dal flauto e dallachitarra delle Sorelle. Quindi la MadrePresidente ha preso la parola per presentarela Federazione al Ministro generale e lo haringraziato per aver promosso il Convegnodelle Presidenti di tutto l’Ordine, all’internodelle iniziative per l’VIII centenario dellaFondazione dell’Ordine. Ha elencato i passicompiuti nel campo formativo con gli incontriper le Madri Abbadesse e con una sorta digemellaggio con la Federazione Umbra perla formazione delle Sorelle formande. Ha accennatoalla recente erezione canonica delmonastero di Potenza, frutto di una fondazionedi Serino; ha auspicato una collaborazionepiù intensa nella Federazione.Nel suo intervento il Ministero generaleha esposto le priorità della loro vita e lastraordinaria attualità della dimensione cheloro custodiscono oggi nella Chiesa. Ha insistitonell’affermare che la Regola e gliscritti di Chiara chiedono alle Sorelle Poveredi essere una Fraternità, una Fraternità dicontemplative. Il Ministro si è, pertanto, dilungatoad illustrare il significato di contemplazionecome inteso da Chiara, attingendoripetutamente dai suoi scritti.Le parole del Ministro hanno suscitatointerventi e domande in abbondanza, da partedelle Sorelle. Si è fatto, tra l’altro, riferimentoanche al prossimo centenario clarianodel 2012 che bisogna cominciare a programmare.Per concludere questa prima fasedell’incontro, ecco un “rito” particolarmentefraterno che è consistito nell’offerta deidoni al Ministro generale. Ogni monasteroaveva preparato qualcosa di caratteristicoper il Ministro: una corona francescana, unpresepe, un paramento, dolci speciali.Nel pomeriggio ancora un momento importanteper sigillare l’incontro con il Ministrogenerale: la celebrazione dell’eucaristia,animata con i canti dalle Sorelle e concelebratadai Ministri provinciali e daalcuni Frati delle Fraternità circostanti. Nell’omeliail Ministro ha ripreso il tema dellaconsacrazione e della importanza di tale donoper la Chiesa.Il tramonto stava già tingendo il cielo divari colori, ma per il Ministro generale lagiornata non era ancora terminata perché unulteriore appuntamento lo attendeva sulgolfo di Napoli, a Torre Del Greco, dove lacomunità parrocchiale S. Antonio, affidataalla nostra Fraternità, celebrava l’aperturadel Convegno sulla Parola di Dio. L’iniziativaè motivata dall’Anno Paolino e dal recenteSinodo dei Vescovi che ha avuto cometema la Parola. Il Ministro generale, amotivo della sua personale partecipazionecome membro del Sinodo sulla Parola, èstato invitato a presiedere la celebrazione diapertura del Convegno che durerà alcunigiorni. Dopo l’accoglienza fraterna da partedei Frati della locale Fraternità, una chiesagremita attendeva il Ministro. Al termine,il Ministro ha ringraziato i presenti per


500 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3l’affetto verso i Frati e li ha invitati a sostenerlisempre con la vicinanza e la collaborazione.Lunedì 24 novembre, ancora una giornataimpegnativa per il Ministro generale, chedoveva incontrare la Fraternità provincialedi Napoli. L’incontro è avvenuto nel conventodi S. Vito a Marigliano, nell’entroterraNapoletano, dove i Frati erano giunti pertempo e numerosi. Un momento di preghieracentrato sulla Parola ha apertol’assemblea; quindi Fr. Agostino Esposito,Ministro provinciale, ha presentato a Fr. Joséla Provincia Napoletana del SS. Cuore diGesù, riassumendo i dati principali, la situazioneattuale e il cammino intrapreso,con riferimento alle Priorità. Tra gli aspettiproblematici sono stati segnalati il progressivocalo numerico e l’affievolimento dellavita spirituale. Tra gli aspetti positivi chestanno segnando l’impegno provinciale, hamenzionato: la riqualificazione della vitafraterna e il ridimensionamento di presenze,la formazione e lo studio, un progetto organicodi evangelizzazione e l’interprovincialità.Il Ministro generale, prendendo la parolaha ringraziato Fr. Agostino per la presentazionechiara e franca della situazione provinciale,presentazione che anticipa quantosta per dire ai Frati, benché non vi sia statoalcun accordo precedente. Prendendo, quindi,come riferimento il cammino dell’Ordinein vista della celebrazione della graziadelle origini, ha esposto alla Fraternità provincialegli atteggiamenti fondamentali chebisogna assumere nell’ora attuale. Ha, poi,parlato di alcune sfide che attendono la Provincia.Si è soffermato sull’Evangelizzazioneche impegna particolarmente la Fraternitàprovinciale con un numero consistentedi parrocchie e altre forme dipastorale; un riferimento all’evangelizzazionemissionaria, ha permesso al Ministrodi parlare della Custodia del SS. Cuore diGesù in Brasile, una Entità promettente e increscita ma che non può esaurire l’interessee lo slancio missionario di tutta la Fraternitàprovinciale. Ha accennato anche alla sfidadell’interprovincialità, indicando risolutamentealla Provincia la necessità di promuovereulteriori forme di collaborazione,oltre a quelle già esistenti che riguardano ilNoviziato, lo Studio Teologico e gli incontri“Under ten”; chiedendo espressamentedi pervenire a un Progetto formativo comuneper le tre Province vicine. Pure la formazionecostituisce una sfida, ha detto il Ministro,su cui si gioca il nostro futuro, comeProvince e come Ordine; si deve curare ilpiù possibile la formazione permanente, insistendocon le proposte ai Frati e alle Fraternitàlocali, e curare particolarmente anchela formazione dei Guardiani e dei Formatori.Terminato l’intervento, con spontaneitàsono state rivolte al Ministro considerazionie domande. Ne è scaturito un vivace dialogo,nel quale il Ministro ha risposto, spiegato,rettificato. Dopo mezzogiorno c’è statala celebrazione eucaristica durante laquale il Ministro generale, all’omelia, hasviluppato una riflessione sulla formula dellaProfessione.Nel pomeriggio dello stesso giorno ilMinistro generale ha incontrato il Definitoriodella Provincia Napoletana. Con esso ilMinistro si è soffermato su alcuni problemiemergenti della Provincia: la collaborazionetra Province, la formazione e l’esigenzadi criteri comuni per le varie tappe formative.Dopo questo incontro c’è sta la visita allaBiblioteca collocata nei locali del conventodi Marigliano, rinnovata di recente eaperta al pubblico. Una ulteriore visita, riguardanteil patrimonio artistico custoditodalla Provincia Napoletana, ha condotto ilMinistro generale a S. Chiara, nel cuore dellacittà di Napoli, sede della Curia provinciale,per ammirare il museo del complessomonumentale di S. Chiara. Il Ministro generale,guidato dal Provinciale e dal Guardianodi S. Chiara, ha passato in rassegna ireperti antichi dell’epoca romana e le opered’arte che si susseguono a scandire i secolidi vita e di prestigio di questo importantemonumento napoletano.Il mattino di martedì 25 novembre è statodedicato all’incontro con i responsabilidei vari settori del Segretariato dell’Evangelizzazionedelle tre Province. L’incontro


AD CHRONICAM ORDINIS501è avvenuto a Grumo Nevano presso il nostroconvento di S. Caterina. I rappresentantiovviamente erano numerosi, dato ilgrande impegno delle Province nell’ambitodell’Evangelizzazione sul territorio. Dopola preghiera iniziale, il Segretario perl’Evangelizzazione Fr. Gennaro Russo, anome degli altri due Segretari, Fr. PietroAnastasio e Fr. Domenico Tirone, ha espostoal Ministro generale la relazione sullostato e sull’attività dei Segretariati delle treProvincie di Campania e Basilicata. Peravere un’idea: si fa riferimento a 25 parrocchieconventuali, a 27 parrocchie extraconventualie a 13 santuari, con circa 120Frati che vi operano; inoltre circa 80 Fraticurano l’assistenza spirituale di 106 FraternitàOFS.Il Ministro generale ha preso la parolaper esporre ai presenti il pensiero dell’Ordinesull’Evangelizzazione: «noi esistiamoper la missione. L’Evangelizzazione non vaconsiderata una attività in più, ma la nostrastessa vocazione». Ha proseguito indicandoalcune sfide odierne per l’Evangelizzazione:l’ostacolo alla Evangelizzazione non stafuori, ma dentro noi stessi; occorre darequalità al nostro messaggio e creatività nelnostro modo di evangelizzare; è indispensabileil dialogo con la cultura attuale. Circala missione ad gentes il Ministro ha insistitoche torni ad essere al centro dei nostri interessi,poiché rischia di essere dimenticata,a motivo del benessere e delle comodità checreiamo nelle nostre case. Anche la collaborazionecon i laici diventa oggi un fattoredeterminante del successo nelle Missioni.Dopo l’intervento del Ministro generale,si è intavolato un dialogo aperto tra i rappresentantie il Ministro stesso.Dopo la celebrazione eucaristica e ilpranzo, il Ministro generale si è rimesso instrada per raggiungere nel pomeriggio ilconvento di S. Maria Occorrevole a PiedimonteMatese, luogo del Noviziato interprovinciale.Il Guardiano, Fr. Elia, e il Maestro,Fr. Antonio, hanno presentato la Fraternitàinterprovinciale che ha accoltofestosamente il Ministro generale. CinqueFrati e quattro Novizi compongono attualmentela casa di Noviziato. Il luogo è sug-gestivo, denominato nel passato “la Vernadel sud Italia”, si trova in posizione elevatae separata dall’abitato. La chiesa conserva itratti antichi di qualche ampliamento e unamagnifica abside affrescata. Il conventopresenta la struttura e gli elementi tipici degliedifici Alcantarini. Poco lontano si trovala “Solitudine”, un romitorio per trascorreretempi di più intenso ritiro e tuttora utilizzatodai novizi o da chiunque desideri qualcheesperienza eremitica. Dopo la visita aivari luoghi del santuario, il Ministro si è intrattenutocon la Fraternità locale per condividerealcune indicazioni riguardanti l’esperienzadel noviziato e la sua importanzanella formazione iniziale. Subito dopo ilMinistro ha presieduto la celebrazione solennedei Vespri.Giovedì 27 novembre il Ministro generalesi è trasferito a Benevento, presso ilconvento S. Maria delle Grazie. Nel pomeriggioera programmato l’incontro con i treDefinitori delle Province di Benevento, Napolie Salerno. L’incontro aveva come scopola condivisione delle impressioni dei rispettiviGoverni provinciali e quindi di raccoglierele proposte o idee circa le possibilitàdi collaborazione tra Province, specialmentenell’ambito della Formazione,della Evangelizzazione. Si è convenuto chetra gli obiettivi dell’animazione, da parte diogni Governo provinciale, deve trovare postoanche l’interprovincialità: intesa non comepreparazione a fusioni future, ma interprovincialitàda percepire come un valoreche predispone a cammini e scelte condivise.Si è recepita anche l’intenzione di proseguireverso la elaborazione di Progetti comunidella formazione e dell’evangelizzazioneper le tre Province.Venerdì 28 novembre si è vissuto un altrodei momenti forti della visita del Ministrogenerale: la giornata di incontro contutti i Frati della Provincia beneventana.L’incontro è avvenuto presso il santuariobasilicaS. Maria delle Grazie in Benevento,che è pure sede della Curia provinciale.I Frati sono giunti numerosi dalle varie casee l’incontro ha avuto inizio con una brevecelebrazione preparata per l’occasione.Quindi Fr. Sabino Iannuzzi, Ministro pro-


502AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3vinciale, ha salutato il Ministro generalepresentandogli la Provincia e il camminoche sta compiendo dopo un anno dal Capitoloprovinciale. «Siamo una Provincia che“crede” nella formazione e che “da sempre”evangelizza», ha detto il Ministro provincialedescrivendo la sua Fraternità compostadi 83 fratelli, con una Fondazione inBrasile.Fr. José, dopo aver ringraziato il Ministroprovinciale per la presentazione dellaProvincia, ha illustrato ai presenti il camminodell’Ordine, che, con il progetto la “Graziadelle Origini”, ha proposto tre atteggiamentifondamentali da assumere e promuoverenel tempo presente, mentre ciprepariamo a celebrare il Centenario dellafondazione dell’Ordine. Il primo atteggiamentofondamentale è il discernimento: facendoriferimento al recente Capitolo provinciale,ha esortato i Frati a entrare in questoatteggiamento che deve portare non solol’intera Provincia, ma ogni singola Fraternità,a domandarsi quali siano le modalità ele scelte più efficaci per rendere la nostra vitasignificativa. Il secondo atteggiamentofondamentale è quello di progettare la propriavita e missione ispirandoci al Vangelo,come fece Francesco, poiché non si puòcontinuare a lasciare che le situazioni o iltempo decidano per noi. Infine, l’atteggiamentoda assumere per entrare realmentenello spirito del Centenario che stiamo percelebrare è la restituzione. Tra il bene da restituireal Signore, ogni Provincia – anchela beneventana – ha una grande storia e figuredi santità vissuta.Proseguendo il suo intervento, Fr. Joséha indicato alcune sfide che la Fraternitàprovinciale si trova ad affrontare in questomomento storico: l’Evangelizzazione, checomprende anche la missione ad gentes; ilridimensionamento di presenze e di attivitàin funzione di una migliore qualità della vitafraterna e di qualche apertura al nuovo;l’interprovincialità, che non è dovuto semplicementealla necessità di rispondere aqualche bisogno locale, oppure ad emergenzeche prima o poi si presenteranno, maall’opportunità di poter realizzare alcuni valoriessenziali del mostro carisma.Le parole del Ministro generale hannoprovocato interventi e domande varie daparte dei Frati presenti. Dopo il dialogo cisi è recati in basilica per la solenne celebrazionedell’eucaristia, presieduta dal Ministrogenerale. All’omelia è stata propostauna meditazione sugli aspetti essenziali dellanostra formula di Professione: una meditazionee verifica che ogni frate dovrebbecompiere abitualmente. Al termine della celebrazioneun segno ha sigillato questo momentostraordinario: il Ministro generale haconsegnato ad ogni Frate una icona raffigurantesan Paolo, per ricordare l’anno paolinoe l’importanza vitale della Parola nellanostra vita.Il pomeriggio della stessa giornata haimpegnato il Ministro generale nell’incontrocon il Definitorio provinciale della ProvinciaSannito-Irpina. Dopo aver ascoltatola presentazione delle modalità di lavoro edi come il Definitorio sta attuando il mandatodel Capitolo provinciale, il Ministrogenerale ha proposto al Governo provincialealcune indicazioni sul ruolo del Definitoriostesso. Ha insistito nel chiedere che essosia la prima Fraternità della Provincia, mantenendol’unità e permettendo la diversità,coltivando la fiducia reciproca. Ha raccomandatodi curare, dopo l’animazione dellaFraternità provinciale, anche l’amministrazione,con particolare vigilanza e attenzioneal patrimonio che deve essere a serviziodella gente, ma custodendo con molta curala parte artistica.Sabato 29 novembre ci sono stati gli ultimiappuntamenti della Visita a Benevento.In mattinata, come fuori programma, il Ministroprovinciale ha offerto a Fr. José lapossibilità di compiere una fugace visita allavicina Pietrelcina, paese natale di PadrePio. Alle ore dieci il Ministro generale haincontrato i Frati “Under ten” delle tre Province.Si è iniziato con una breve celebrazionepreparata per l’occasione e conl’intronizzazione della Parola. Quindi Fr.Antonio, uno dei responsabili provincialidei Frati “Under ten” ha presentato il camminoe le iniziative delle Province per questiFrati. «Siamo una fraternità di 54 frati –ha detto – così divisi: 23 della Provincia del


AD CHRONICAM ORDINIS 503S. Cuore di Napoli; 24 della Provincia dell’Immacolata,di Salerno; 7 della provinciaS. Maria delle Grazie, di Benevento». Lamaggior parte di essi ha già ruoli di responsabilitànelle rispettive Province.Il Ministro generale, dopo aver ascoltatola presentazione, si è rivolto ai giovani Fratiricordando il Capitolo delle Stuoie “UnderTen” del 2007 e facendo notare qualegrande diversità c’è tra questo e il primoCapitolo convocato a Santiago 15 anni prima.Anche nella nostra Fraternità si avverteil rapido cambio generazionale. Il Ministroha proseguito raccomandando tre cose:l’accompagnamento personalizzato, il progettopersonale di vita, la formazione permanente.Dopo aver illustrato questi treaspetti, ritenuti vitali per l’esperienza deiprimi anni di Professione, Fr. José ha invitatoi presenti a condividere la propria esperienzao qualche idea, in clima di dialogofraterno. Gli interventi da parte dei Frati“Under ten” non si sono fatti attendere e,con vivacità e schiettezza, hanno presentatoal Ministro situazioni buone ed esperienzedifficili che stanno vivendo.Nel pomeriggio di sabato è avvenuta laconclusione della Visita: l’incontro e la celebrazioneeucaristica con il laicato francescanodella Campania e Basilicata. Dal primopomeriggio è stato un succedersi digruppi e pullman provenienti dalle varieparti della Regione. Erano i rappresentantidelle Fraternità OFS e GiFra della Regionee sono venuti per manifestare il particolarelegame con il Primo Ordine e con il successoredi san Francesco. La grande basilica S.Maria delle Grazie è gremita da oltre un migliaiodi francescani. Un gruppo GiFra haanimato la musica e il canto e i Frati presentie i concelebranti erano numerosi. All’omeliail Ministro generale ha ribaditol’attualità di san Francesco e della sua propostaevangelica, ricordando poi il ruolo indispensabiledei laici nella Chiesa e nel nostrocarisma.Nel clima di gioiosa condivisione e traespressioni calorose di affetto e di fraternavicinanza, si è terminata così la prolungataVisita del Ministro generale alle tre Provincedi Campania e della Basilicata; Visitache ha fatto incontrare i numerosi Frati chequi operano e che ha permesso di conoscereanche belle realtà, espressioni del tradizionaleimpegno delle nostre presenze inquesto territorio.FR. MARIO FAVRETTO9. Visita alla Provincia di sant’Antonio aMonaco di Baviera in GermaniaMünchen, 1-3.12.2008Il Ministro generale, Fr. José R. Carballo,e il Definitore, Fr. Jakab Várnai, hannovisitato la Provincia di sant’Antonio a Monacodi Baviera in Germania, dal 1 al 3 dicembre2008.L’arrivo era previsto alle ore 11 del 1° dicembre,ma a causa delle difficoltà di viaggiosi è giunti a Monaco di Baviera solo alleore 19. Nella serata si è svolto un incontrocon il Definitorio della Provincia. In taleincontro al Ministro generale è stato illustratoil cammino della Provincia in questiultimi anni e la preparazione della nuovaunica Entità in Germania, la cui erezione èprevista per il 1 luglio 2010.Nella prima mattinata del 2 dicembre c’èstata la visita al Convento di “Sankt Anna”in Monaco, sede della Curia provinciale. IlConvento, destinato a diventare la sede dellanuova unica Provincia, è stato totalmenteristrutturato. Si è proseguito con l’incontrocon tutti i Frati della Provincia. Nel suo interventoil Ministro generale si è soffermato,in modo particolare, sull’evangelizzazionefrancescana e sulle sfide del mondo dioggi. Nel dialogo sono emerse alcune tematiche,come, ad esempio, il ruolo dei Fratilaici nell’Ordine e l’appartenenza alla Fraternitàuniversale. Nel pomeriggio ci si ètrasferiti nel Nord della Provincia, raggiungendoil santuario di Kreuzberg (Montagnadella Croce), dove la Provincia offre ancheospitalità a numerosi pellegrini e continuala lunga tradizione, da 277 anni, della produzionedella birra. Qui il Ministro ha incontratola Fraternità locale e i Frati venutidalla regione. Ai due incontri della giornata


504 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3hanno partecipato anche Frati della Poloniae della Croazia.Il 3 dicembre si è svolta l’inaugurazionedella “Casa Frate Francesco” (BruderFranz-Haus), il più vecchio edificio del luogo,rinnovato con l’aiuto della diocesi diWürzburg e di diversi enti amministratividel comune e della regione. In questo edificioristrutturato, con un Frate responsabileper l’accoglienza dei pellegrini e dei visitatori,verranno presentati la vita e il messaggiodi san Francesco, l’attività della FamigliaFrancescana nelle varie parti del mondoe verrà offerta la possibilità di meditare ilCantico delle Creature in sale a ciò predisposte.Alle 10 si è svolta la celebrazioneeucaristica, presieduta da Friedhelm Hofman,Vescovo di Würzburg, ed alle 11 il Ministrogenerale ha benedetto la “Casa FrateFrancesco”. La visita si è conclusa con unincontro con i Frati della zona venuti per lacircostanza. Per l’intera giornata è nevicato,il che non ha impedito ai visitatori diraggiungere l’aeroporto di Francoforte peril volo di ritorno a Roma.FR. JAKAB VÁRNAIDefinitore generale10. El Ministro general celebra con la Béticael primer siglo franciscano enGuadalupeLa Provincia Bética Franciscana (España)ha celebrado del 1 al 5 de diciembre de2008 un acontecimiento que hace un siglomarcó la vida provincial y que ha ido dinamizandoa lo largo de esta centuria granparte de sus anhelos franciscanos y misioneros:la llegada de los Hermanos Menoresal Monasterio de Santa María de Guadalupe(Cáceres).El gran monasterio jerónimo, joya gótico-mudéjarde la segunda mitad del sigloXIII, estaba deshabitado y abandonado durante72 años, debido a la injusta desamortizaciónde 1835. El 7 de noviembre de1908 la Provincia Bética se hizo cargo de él,comenzando desde entonces un resurgimientoespléndido, tanto de la devoción a laVirgen de Guadalupe como de restauraciónde su inmenso patrimonio arquitectónico,artístico y documental, que le ha merecidoser declarado Patrimonio de la Humanidaden 1993. Hoy, como lo fue en su gloriosopasado, es un foco de devoción mariana, nosólo para España sino con proyección hispanoamericana,símbolo de la región extremeña,y meta de peregrinos, entre ellos elpapa Juan Pablo II, en 1982.Esta efemérides merecía ser celebradacon carácter familiar pero también con lasolemnidad que requería la ocasión. Paraello se ha celebrado un Congreso, del 1-5 dediciembre, que ha puesto de relieve los aspectosmás relevantes durante este siglo depresencia minorítica en el monasterio guadalupano:la presencia y labor restauradora,devocional, pastoral y social de los franciscanos,su patrimonio histórico-artístico ymusical, su tradición culinaria y hospedera,y retos y propuestas para el siglo XXI, estudiadospor especialistas franciscanos y porprofesores universitarios.La apertura estuvo a cargo de fr. GuillermoCerrato, guardián del Real Monasterio,y de fr. Joaquín Domínguez, Ministro provincial,que disertó sobre la restauración dela vida conventual en Guadalupe. La clausura,tanto del Congreso como del Centenario,contó con la presencia del Ministro generalde la Orden, fr. José Rodríguez Carballo,que vino acompañado del Definidorgeneral de zona. Fr. Miguel Vallecillo, y desus dos secretarios personales, fr. FranciscoJ. Arellano y fr. Stefano Recchia, y fueronrecibidos en el aeropuerto de Madrid por elMinistro provincial y por el Definidor provincial,fr. Manuel Díaz Buiza.El día 4 por la tarde el Ministro generalclausuró el Congreso con una ponencia, enla que evocó la presencia y obra franciscanaen el Monasterio durante un siglo de historia,siguiendo el hilo conductor del carismafranciscano, acompañando en numerosasocasiones su discurso con citas de SanFrancisco, y señalando el camino de futuroen la vida y misión de los hermanos, con losretos a afrontar en este lugar tan significadopor su carácter profundamente mariano ymonumental.


AD CHRONICAM ORDINIS505Clausurado el Congreso, el Ministro generalpresidió en la Basílica una solemneeucaristía, en honor de la Inmaculada Concepción,cuya novena se estaba celebrando,acompañado de numerosos hermanos quehabían llegado para esta ocasión, procedentesde Andalucía, Extremadura y Canarias.El día concluyó con un hermoso concierto,en la misma basílica, interpretado por laAsociación musical Arte Vocal de Villanuevade la Serena, con piezas polifónicas tantode carácter clásico como moderno, y conuna puesta en escena verdaderamente innovadoray creativa.En la mañana del día siguiente, 5 de diciembre,los congresistas, encabezados porel Ministro general de la Orden, visitaronlos edificios monásticos, donde predominala arquitectura gótica y mudéjar (siglosXIV-XVI). Se empezó por la biblioteca,creada exclusivamente con el esfuerzo delos frailes, especializada en temas guadalupanosy franciscanos, y su magnífico archivohistórico, dirigidos ambos por fr. SebastiánGarcía. Se pasó a continuación a visitarel claustro mudéjar con sus artísticas capillas,la sala capitular y los tres museos: el debordados, con riquísimos ornamentos y telasbordadas; el de libros corales miniados,que forman una colección de un centenar deejemplares, una de las mejores del mundo;y el de escultura y pintura, restos del admirabley rico patrimonio prioral, salvado porla Provincia Bética. Se concluyó la visitaadmirando el relicario renacentista, la llamadacapilla de los siete altares, la célebresacristía que guarda los famosos lienzos deZurbarán, para terminar en el camarín de laVirgen, decorado por Lucca Giordano, dondese cantó la salve y se besó el manto de laSantísima Virgen de Guadalupe.Hacia mediodía, el Padre general bendijoel “nacimiento”, ya preparado para lapróxima Navidad, y presidió en el altar dela basílica la Misa de clausura del congresoy del centenario, concelebrada por unatreintena de frailes, y con la asistencia de lashermanas presidentas y secretarias de lasFederaciones de clarisas y concepcionistasde la Bética, el representante del gobiernoautonómico de Extremadura, el alcalde dela puebla, los presidentes de las Asociacionesde Caballeros y Damas de Guadalupe, yotros vecinos de la puebla extremeña queabraza el monumental santuario.Al terminar la eucaristía, que fue la propiadel Santuario, el Padre José dirigió unamuy sentida súplica a la Virgen de Guadalupe,patrona de Extremadura y Reina de laHispanidad.FRAY MIGUEL VALLECILLO, <strong>OFM</strong>11. Celebración del centenario de la Prov.de los santos Francisco y Santiago enMéxicoLa Provincia Franciscana de los SantosFrancisco y Santiago fue fundada en 1908.A lo largo del año 2008, los frailes de estaProvincia fuimos celebrando el centenarioprovincial en distintas regiones de su territorio.Estas celebraciones concluyeron delseis al ocho de diciembre en el Convento deNuestra Señora de la Expectación, sede dela Curia Provincial, en Zapopan, Jalisco,México.Los días siete y ocho contamos con lapresencia del Ministro general, Fr. José RodríguezCarballo, de Fr. Juan Ignacio Muroy Fr. Luis Cabrera, Definidores generales.El domingo siete de diciembre, por lamañana, iniciamos nuestra jornada con lainauguración de la exposición de la Pinacotecadel Convento Franciscano de NuestraSeñora de Zapopan, la cual fue realizada enlos claustros del convento. Después de labienvenida por parte del Ministro provincial,Fr. Antonio González Porres, al Ministrogeneral, Fr. José Rodríguez Carballo, ya los Definidores generales, dimos paso a lavisita de la antedicha exposición. La Pinacotecacuenta con obras del S. XVII, XVIIIy XIX, la mayoría de las cuales pertenecenal estilo barroco. Junto con las artes escénicas,la pintura fue uno de los medios deevangelización en nuestras tierras. El Lic.Héctor Antonio Martínez González, granconocedor del arte sacro virreinal, dictó laconferencia “La Pinacoteca del Conventode Zapopan” destacando la obra de Diego


506 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3de Cuentas, Francisco de León, Miguel Cabreray Teódulo Arellano, connotados pintoresde la época.Al mediodía nos dimos cita en la sacristíade la Basílica de Zapopan, para disponernosa celebrar la Eucaristía en acción degracias por el centenario de vida de esta Entidadde la Orden. Dicha celebración fuepresidida por el Emmo. Sr. Cardenal, DonJuan Sandoval Iñiguez, Arzobispo de la Arquidiócesisde Guadalajara. Destacamos laparticipación de Fr. Manuel Romero Arvizu,Obispo emérito de la Prelatura del Nayar,encomendada a la Orden, a través deesta Provincia, y de Fr. Antonio Pérez Sánchez,actual Obispo de dicha prelatura. Juntocon el Ministro general, Fr. José RodríguezCarballo, y nuestros hermanos Definidoresgenerales, contamos también con lapresencia de los Ministro provinciales: Fr.Francisco Morales, de la Provincia del SantoEvangelio de México, y Fr. Eulalio Gómez,de la Provincia de los Santos San Pedroy San Pablo de Michoacán. La celebraciónse llevó a cabo en el atrio de laBasílica, en la que participaron numerososmiembros de la familia franciscana: religiosas,religiosos, miembros de la Orden FranciscanaSeglar y fieles en general.Por la tarde de este día, mientras era presentadoel libro Misioneros Franciscanosdel Nayar en Acción, que recoge el caminarde nuestros hermanos misioneros en los últimoscincuenta años, el Ministro generaltuvo un encuentro fraterno con los hermanosde la Orden Franciscana Seglar. Ahí entablóun breve diálogo con ellos, dirigiéndolespalabras de aliento e insistiéndoles enla necesidad de pasar del Evangelio a la viday de la vida al Evangelio. Añadió, además,que la dimensión de la fraternidad sevive desde su condición de seculares.Por la noche, escuchamos la conferenciadel Sr. Dr. Juan Toscazo García de Quevedoque trató sobre “El estado que tuvo laProvincia de Santiago de Jalisco hasta elaño de 1750 en que se comenzó el despojode sus doctrinas”, esto es: el momento enque muchos de los servicios que prestabanlos hermanos franciscanos pasaron a seratendidos por el clero secular. Lo cual significóuna fuerte disminución de la presenciafranciscana en gran parte del territoriode la Nueva Galicia. Concluida la conferencia,pasamos al refectorio del convento parapresenciar un concierto preparado para laocasión y ejecutado por el Grupo “SiglosPasados.” La jornada concluyó con la cenafraterna.Lunes 8Iniciamos nuestras actividades en la festividadde la Inmaculada Concepción, Patronade toda la Orden, con una conferenciaacerca de El sentido de la historia en la espiritualidadfranciscana. Dicha conferenciaestuvo a cargo de Fr. Sergio GonzálezGalarza, quien destacó en su conclusión losiguiente:“El sentido de la historia desde la visiónfranciscana ha sido una de las intuicionesfabulosas de Francisco y sus Hermanos,actualmente nos vemos llamados a sustituirla cultura de la apariencia, de la inmediatezy de la eficiencia, propia de nuestromundo “global”, con una cultura de silencio,de la escucha interdependiente, de lafecundidad divina”.El Ministro general permaneció en laconferencia hasta el momento en que setrasladó al lugar donde sostendría un encuentrofraterno con las Hermanas Clarisas,para quienes tuvo palabras de aliento y lesexhortó a permanecer fieles a su vocaciónen esta forma de vida tan poco comprendidapara el mundo de hoy. Les dijo: “lasquiero clarisas de cuerpo, alma, mente ycorazón”.El Ministro general sostuvo también unacharla con las hermanas del Instituto Secularde María Inmaculada. Les exhortó a cuidarla peculiaridad de su vocación: “no lasqueremos fotocopias nuestras, las queremosen las plazas, calles, en los lugares detrabajo, en la familia, ahí donde no podemosir nosotros como franciscanos.”Al mediodía, los hermanos de la Provinciatuvimos la oportunidad de compartircon Fr. José Rodríguez Carballo algunosaspectos relacionados con la vida de la Ordeny de la Provincia. Entre otras cosas,nos recordó el triple movimiento concén-


AD CHRONICAM ORDINIS507trico, a saber, centrarse, concentrarse y descentrarse.Si no permanecemos centradosen Cristo, seremos incapaces de descentrarnos,es decir, de salir de nosotros mismos.Para permanecer centrados en Cristo,es necesario concentrarnos en los valoresesenciales que traducen nuestras cincoprioridades. Si no nos concentramos enellas, correremos el peligro de diluir nuestraespiritualidad franciscana. Fr. José pidióa la Provincia dos atenciones, continuarcon el apoyo a la Prelatura del Nayar y, porotro lado, permanecer disponible tanto paralos proyectos misioneros de la Orden comopara la “Provincia hija” Beato Fr. JuníperoSerra. Concluido el encuentro con loshermanos, pasamos a la comida festiva, endonde fue proyectada una síntesis de losmomentos esenciales en la historia de laProvincia de los santos Francisco y Santiago.En la tarde de este día, el Ministro generalacompañó al diálogo entre los hermanosde la Provincia y el Gobierno Provincial.En este momento, los Definidoresgenerales, Fr. Juan Ignacio Muro y Fr. LuísGerardo Cabrera, pudieron compartirnossus respectivos mensajes. Posteriormente,pasamos al atrio de la Basílica de Zapopanpara hacer la fotografía conmemorativadel evento. Acto seguido, tuvimos la celebracióneucarística en la Basílica de NuestraSeñora de Zapopan, presidida por elMinistro general. Una vez finalizada la celebración,y antes de pasar a la sacristía,fue develada una placa alusiva a los cienaños de vida provincial.Los festejos del centenario concluyeroncon un festival en el cual participaron loshermanos de las diferentes casas de formacióny algunos grupos de laicos. Este festivallúdico y cultural fue presenciado por losfieles de esta comunidad, por numerososhermanos y hermanas de la familia franciscanay por miembros de otros institutos religiosos.Un breve agradecimiento por partedel Ministro provincial Fr. Antonio GonzálezPorres puso punto final a lacelebración.FR. EDUARDO MIRELES12. Visit to the Province of the ImmaculateConception, England,London, 11-13.12.2008Both the Minister General and theDefinitor General had difficulties with theirflights to London and arrived late – theMinister came from Mexico via Spain andFinian came from Rome. The Friars of theprovince who awaited their arrival at WoodfordGreen were quite patient. The visitationbegan late – but with a very meaningfulceremony of renewal of vows. The MinisterProvincial, Michael Copps, <strong>OFM</strong>, welcomedthe General and Finian to theprovince and beautifully contextualized therenewal ceremony. There were readingsfrom the sources, the Minister General tiedthis in with the celebration of the 800th anniversary.The friars, those living in andaround London and the newly electeddefinitorium, renewed their vows and receivedfrom the Minister General a smallcopy of our Rule in English.On the 12th of December we drove toCanterbury where Seamus Mulholland,<strong>OFM</strong>, Guardian, welcomed us, introducedus to the friars living there and took us tomeet the friar students, the faculty and staffof the Study Centre. The Minister Generalthanked the student body and the professorsfor their ministry of passing on the FranciscanIntellectual Tradition to others. Hecomplimented the faculty on the differentprograms offered here – especially the sabbaticalrenewal program in Franciscan spiritualityfor both friars and the many communitiesof Franciscan Sisters who attendfrom our mission areas in Asia and Africaand the very important course offered bythe Centre for formators. He affirmed whatthe <strong>OFM</strong>s, the Conventuals and the Capuchinsare trying to accomplish at the Centreand highlighted the inter-cultural, interracial,inter-religious and inter-obedientialaspects of the school. This is an integratedstudy environment where the Franciscanvalues are imparted – content, knowledge,reading and reflection, prayer, song, friendshipand sharing– where participants acquirethe Franciscan tradition with both the


508 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3head and the heart. The Minister Generalpresided at the “end of the semester Mass”and the Guardian, Seamus Mulholland,preached the festive sermon. After theMass, the Minister was given a tour of thefine theological library. We were then treatedto a delicious meal and some good conversationwith professors, staff and studentsof the Franciscan Study Centre of Canterbury.In the afternoon, our journey took us toChilworth, to visit the cemetery, to meet thepostulants from both the English and theIrish provinces, and to have tea with the friars.The visit began with prayer in thechapel – a welcome by Roger Barralet,<strong>OFM</strong>, the Guardian, a talk by the Ministerand prayers for the deceased friars buried inthe cemetery. Over tea and crumpets, theMinister spoke informally with the newpostulants and took questions from themembers of the community. On our wayback to provincial curia, we all remarkedabout the gracious hospitality we had receivedduring the day.The day was not over, that same evening,we met with the friars of the provincial curiaand the parish house at Woodford Green.We had a free-flowing discussion withmany interesting questions from the membersof the house. It was good to see AustinMcCormack, ex Min. Prov., the newGuardian and Pastor. We are grateful toMichael Copps, <strong>OFM</strong>, the provincial, andBrian McGrath, <strong>OFM</strong>, the vicar, for beingsuch fine hosts. We left for Rome early inthe morning of the 13th of December.FINIAN MCGINN, <strong>OFM</strong>13. Inaugurazione del Collegio S. Isidoroin RomaRoma, 18.12.2008Dopo vari rinvii, dovuti a motivi tecniciper ultimare i lavori di sistemazione dellacasa, finalmente si è potuto procedere altrasferimento nello storico convento di S.Isidoro in Roma dei frati del Collegio S.Bonaventura di Grottaferrata. Era doverosoquindi programmare un momento celebrativoper la inaugurazione ufficiale degliambienti del convento,rinnovati e ristrutturatiper accogliere la nuova Fraternità.L’inaugurazione e benedizione dei nuovilocali è avvenuta nella serata di giovedì 18dicembre, con la partecipazione del Ministrogenerale, del Definitorio generale, dell’Economatogenerale e, ovviamente, conla presenza della nuova Fraternità al completo.Dopo l’accoglienza e i saluti iniziali,ci si è radunati in chiesa per una particolarecelebrazione, preparata per l’occasione,che includeva i Vespri della novena del Natale.Il Ministro generale ha presieduto la celebrazione.Al momento dell’omelìa haespresso i sentimenti di gratitudine al Signoree ai Frati per la realizzazione di unprogetto che, dopo aver superato vari ostacoli,è destinato a segnare la storia dell’Ordinein una delle sue istituzioni più prestigiose.Il riferimento al brano biblico di questogiorno di Avvento, «Rallegratevi nelSignore, ve lo ripeto ancora: rallegratevi»(Fil 4,3), ha dato motivo al Ministro persvolgere il tema della gioia e per attualizzarequesta esortazione nella nostra esperienzadi Fraternità.Terminata la celebrazione in chiesa, ci siè disposti tutti processionalmente per recarsiai piani superiori dove ci sono le abitazionidei Frati. Accompagnati dal canto si ègiunti al primo piano e poi al secondo, sostandoripetutamente per una orazione e perla benedizione. Il canto dell’antifona mariana“Alma Redemptoris” ha concluso il momentocelebrativo e la benedizione. Gliospiti hanno così avuto modo di visitare gliambienti restaurati e di infilarsi in qualchenuova camera per ammirare di persona i vanie lo studio ricavati per ogni singolo Frate.Non è mancato poi il momento convivialenel refettorio del convento, pure recentementerestaurato e rinnovato nelle tinte,con il recupero di una serie di pitture.Qui il Guardiano, Fr. Primo, ha salutato gliospiti e ringraziato per la realizzazionecompiuta. E così, dopo la condivisione conla Fraternità locale sui primi tempi di abitazionenella nuova dimora e dopo aver com-


AD CHRONICAM ORDINIS509Día 30Fue el día dedicado a las clarisas. A las10 de la mañana comenzó el encuentro conlas hermanas de la Federación de la Inmaculada,en el monasterio de la Trinidad, joyadel gótico valenciano. Tras los saludos,fr. Rafael Colomer, Asistente de la Federamentatocosa ancora necessita la casa peruna piena efficienza, con i saluti e gli auguridi rito, si è conclusa una serata particolare,preludio di un ingente lavoro e di un fedeleservizio che attende la Fraternità appenainsediata.FR. MARIO FAVRETTO14. Visita a la Provincia de Valencia,Aragón y BalearesValencia, 28-30.12.2008La visita fraterna a la Provincia franciscanade Valencia, Aragón y Baleares comenzó,en realidad, el día 28 de diciembre de 2008cuando llegó el Ministro general al aeropuertode Valencia, procedente de Vigo, a las9’30 de la noche. Lo recibieron el Definidorgeneral de zona, el Ministro provincial y susecretario, que se trasladaron al convento delos Ángeles, sede de la Curia provincial,donde saludó a los hermanos, y tras un tiempode esparcimiento, vino el descanso.Día 29De buena mañana, el Ministro general setrasladó a la población de Onteniente, dondela Provincia tiene el gran colegio de “LaConcepción”, que fue el lugar elegido paratener el encuentro con los hermanos. Éstoslo recibieron en la puerta de la iglesia y, despuésde saludarlos, oró ante el SantísimoSacramento. Acto seguido visitó a los hermanosde la Enfermería provincial y susinstalaciones, para comenzar a las 10 de lamañana, en el salón de actos, el encuentro,al que asistieron casi la totalidad de los hermanosde la Provincia y los novicios delNoviciado común de Santi Espíritu.Las palabras de saludo del Ministro provincial,fr. José Antonio Jordá, recordaronel sentido de la visita y la función de animary confortar que tiene, como pedía San Franciscoa los Ministros.A continuación el Ministro general tuvosu intervención centrada en un análisis de lavida consagrada y en la refundación denuestra vida franciscana sobre los fundamentosoriginales del carisma. En el diálo-go que le sucedió, muy intenso e incisivo,se tocaron muchos y variados temas, desdela colaboración con las otras ramas de laOrden hasta el centenario de Scoto. Tras unbreve descanso, se celebró la Eucaristía enla que los hermanos recibieron un ejemplardel Evangelio y la Regla. Después se pasóal claustro del colegio, donde el Ministrogeneral descubrió una placa en recuerdo desu visita, como la tienen otros Ministros generalesque lo visitaron, y a continuaciónfirmó en el Libro de oro del colegio. La comidafestiva y fraterna, amenizada con cantos,puso fin a esta primera parte.Tras el descanso, a las 4 de la tarde, elMinistro provincial presentó la realidadprovincial. Además de las estadísticas, hizouna reflexión realista, y comentando lasorientaciones adoptadas, como adecuar lasfuerzas a las posibilidades, potenciar elequipo de pastoral vocacional, la dimensiónpastoral en colegios y parroquias, el servicioa la Confres y la publicación de Seleccionesde Franciscanismo.En su segunda intervención, el Ministrogeneral habló del franciscanismo del futuro,construido entre todos, en este tiempo debúsqueda y de respuestas nuevas, indicandouna serie de puntos básicos que pueden servirde pauta para el necesario discernimientoy la capacidad de soñarlo.Al terminar su reflexión, el Definidor dezona tuvo un espacio para dirigirles unaspalabras de saludo y comentar algunos temasde la Conferencia.De nuevo un animado diálogo sirvió paraaclarar ideas, la relación con los movimientoseclesiales y sentido de pertenencia,unidad en la comprensión de conceptos básicosde nuestra espiritualidad, la situaciónde nuestros colegios etc. Con la vuelta a Valencia,pasando por Liria para visitar a unasreligiosas, se concluyó esta jornada.


510AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3ción, dio la bienvenida a todos y señaló lanecesidad de un cambio y de buscar caminosnuevos. Después tomó la palabra la MadrePresidenta para exponer el estado de laFederación, subrayando la pluralidad y lasolidaridad como notas distintivas y la recientecelebración de los 50 años de la misma.Se detuvo en algunos aspectos como ladificultad de personal para mantener los 13monasterios federados, la reciente incorporaciónde las hermanas clarisas de la DivinaProvidencia, para terminar agradeciendo lacercanía del Ministro general y sus escritosque periódicamente les envía.El Ministro general les dirigió una hermosareflexión, indicando la responsabilidaden el acompañamiento, el origen comúny el testimonio de unidad en la diversidad,y extendiéndose en el tema de lacontemplación, siguiendo los escritos desanta Clara. El diálogo posterior ayudó a lashermanas a manifestar sus pareceres e interesarsepor los temas de su vida claustral yfranciscana.En la misma sala capitular, la Madre Presidentaentregó a las abadesas un preciosoejemplar, en edición facsimil, de la Reglade Santa Clara, y al Ministro general la Federaciónle regaló una artística estola conmotivos franciscanos.Seguidamente se celebró la Eucaristía enlas iglesia conventual, en la que el Ministrogeneral entregó a todas las monjas un ejemplarde los evangelios. La mañana terminócompartiendo la mesa con elementos de lacocina valenciana en el magnífico refectoriogótico del monasterio.Sin demora, se trasladó al convento franciscanode San Lorenzo, situado en el centrohistórico de Valencia. Después de descansarun poco, a las 4’30 recibió a los mediosde comunicación, respondiendo a laspreguntas que le formularon sobre la realidadde nuestra Orden, relaciones con la jerarquíaeclesiástica, la situación socio-políticaespañola, el conflicto del Medio Orientey sus repercusiones en Tierra Santa,temas de conservación del medio natural yun mensaje para el mundo actual.Después, a las 5 de la tarde, recibió la visitadel Presidente de la Generalitat Valen-ciana, D. Francisco Camps, quien departiócon él durante una hora y cuarto. Fue unavisita muy útil y satisfactoria por la calidady profundidad del diálogo. Al final el Ministrogeneral le entregó la medalla del VIIICentenario de la fundación de la Orden.A las 7 de la tarde daba comienzo la solemneEucaristía en acción de gracias por elprimer centenario de la presencia de losfranciscanos en el convento de San Lorenzo,a la que asistieron representantes de la FamiliaFranciscana que se unieron a esta conmemoración.Alprincipio, el P. Guardián, fr.José Barrachina, evocó la presencia minoríticaen la ciudad levantina desde la épocamedieval y las vicisitudes acaecidas y porlas cuales el arzobispo de la época les dio alos hermanos el mencionado convento.Al término de la misma, el Ministro seentretuvo en saludar a los numerosos miembrosde la Orden Franciscana Seglar que habíanparticipado, y a continuación se compartióuna cena fraterna con la fraternidad einvitados. El Ministro concluyó la visitacon palabras de agradecimiento por la acogiday felicitando a los hermanos por elacontecimiento que celebraban.El regreso al convento de los Ángeles aúltimas horas del día, donde se detuvo todavíaun tiempo departiendo con los hermanos,fue el último acto de su presencia entierras valencianas, para salir al día siguientemuy temprano rumbo a Galicia.FR. MIGUEL VALLECILLO, <strong>OFM</strong>2. Secondo incontro del Definitorio generalecon i Vicariati, le Prefetture e lePrelature affidati all’Ordine dei FratiMinoriRoma, Curia generale, 04-06.09.20081. Cronaca ed OrientamentiConvocato da Fr. José Rodríguez Carballo,Ministro generale, dal 4 al 6 settembre2008, presso la Curia generale, si è svoltoil II Incontro del Governo generale con iVescovi e i Ministri provinciali dei Vicariatie delle Prelature affidati all’Ordine. Erano


AD CHRONICAM ORDINIS 511presenti per l’occasione 10 Vescovi e 5 Ministriprovinciali. Hanno partecipato, poi,come invitati, il Vescovo di Gibuti, il Segretariogenerale per l’Evangelizzazione, ilDirettore di Franciscan Missions, USA, ilDirettore di Missionszentrale der Franziskaner,Germania, e il Presidente della FederazioneFrancescana del Marocco.Gli obiettivi di questo II incontro erano:1. Valutare le convenzioni i Vicariati, lePrelature e le Province; la formazioneiniziale e permanente dei missionari;l’animazione missionaria nelle Provincee la solidarietà economica.2. Approfondire un tema missionario inchiave francescana.3. Elaborare alcune indicazioni per il futuro.In un ambiente fraterno, i Frati hannocondiviso le loro esperienze missionarie, irisultati pastorali e giuridici raggiunti e lenuove esigenze di personale e di collaborazioneeconomica, che comporta la presenzadei Frati Minori nei diversi Vicariati e Prelatureapostoliche.Dopo la positiva valutazione del camminopercorso, soprattutto negli ultimi due anni,e alla luce delle riflessioni fatte sullo spiritomissionario che anima i Frati Minori,sono state indicate le seguenti sfide e orientamenti:a) Sfide:– La diversità delle culture e delle etnie.– La situazione politica nei diversi Paesi (ipopulismi limitano la libertà).– La povertà causata dai fenomeni naturalie dalla corruzione (ingiustizie).– La modernità, il consumismo, il secolarismo,la globalizzazione, ecc.– La presenza di gruppi religiosi (protestanti,ortodossi, orientali) con un accentuatoproselitismo e fondamentalismo.– La fragilità della Chiesa cattolica (divisioniinterne).– La difficile comunicazione tra i missionaria causa delle distanze geografiche elinguistiche.– La produzione il traffico di droga.b) Orientamenti generali• Convenzioni:– Stipulare o rinnovare le convenzionitra le Province e Vicariati o Prelatureapostoliche, indicando le scadenze.• Formazione e animazione missionaria:– Collaborare nella formazione dellevocazioni autoctone (discernimento eaccompagnamento).– Formare i Frati Minori allo spiritomissionario, perché assumano un impegnopiù radicale, tenendo presenti itempi e le modalità di ciascuna missione.– Collaborare nella formazione degliAgenti di pastorale (sacerdoti, religiosi/e,laici/che) nei differenti ambitidell’annuncio: Bibbia, teologia,dottrina sociale della Chiesa, ecc.– Formare i Frati perché sappiano accompagnare(dal punto di vista spirituale,legale, ecc.) gli emigranti, soprattuttonei Paesi islamici.– Offrire ai laici uno spazio dove fareesperienze missionarie.– Coinvolgere nell’azione missionariaaltri soggetti della Chiesa locale.• Mezzi:– Sviluppare una pedagogia della vicinanzaal popolo, dell’accoglienza,dell’accompagnamento con la vita ela parola.– Formare Fraternità missionarie (dialogo,lavoro manuale, mezzi poveri,ecc.) per evitare i progetti individualinei diversi campi della pastorale (parrocchiale,delle scuole e dei collegi,dei santuari, ecc.).– Creare centri di animazione missionariaper laici (catechisti, animatori,ecc.).– Potenziare la pastorale giovanile evocazionale.• America latina:– Assumere la missione continentaledell’America.– Aprire una casa per il discernimento(motivazioni) e la preparazione missionariaimmediata dei Frati Minori.Lo studio sulla fattibilità (personale,finanziamento, ecc.) è affidato all’U-CLAF e sarà approvato dal Governogenerale.


512 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3– Appoggiare il Master di evangelizzazione(Petrópolis, Brasile).• Economia:– Promuovere la solidarietà degli aiutifinanziari tra i Vicariati, le Prelature ele Province di una stessa zona geograficao culturale.– Creare nell’Ordine un fondo (deposito),amministrato dal Governo generale,per la salute e la formazione permanentedei missionari dei Vicariati edelle Prelature.– Collaborare per i Progetti socio-pastoralidei Vicariati e delle Prelature.Questi verranno inviati a FranciscanMissions, USA, e a Missionszentraleder Franziskaner (MZF), Germania, esaranno approvati dal Ministro generale.• Suggerimenti:– Che il Ministro generale scriva unalettera alle Entità dell’Ordine, invitandolea collaborare a livello di personalee di aiuti economici.– Che questi incontri siano ripetuti periodicamente(ogni 2 o 3 anni).– Che i Vicariati e le Prelature mandinoalla Segreteria generale per l’Evangelizzazioneuna informazione aggiornatadelle rispettive attività missionarie.L’incontro si è concluso con la celebrazioneeucaristica presieduta dal Ministrogenerale, durante la quale si è rinnovatol’impegno dei Frati Minori a continuare lacollaborazione a livello di personale e diaiuti economici con i Vicariati e le Prefettureapostoliche, affidati all’Ordine dalla SantaSede, in quanto una delle scelte prioritariedello spirito missionario a favore dei piùpoveri.2. PartecipantiFR. LUIS CABRERA1. Vescovi– Bolivia: Mons. Julio María Elías Montoya,<strong>OFM</strong>, Vicario Apostolico di El Beni;Mons. Francesco Focardi, <strong>OFM</strong>, Ausiliaredel Vicario Apostolico di El Beni.– Perù: Mons. Juan Tomás Oliver Climent,<strong>OFM</strong>, Vicario Apostolico di Requena;Mons. Gerardo Antonio ZerdinBukovec, <strong>OFM</strong>, Vicario Apostolico diSan Ramón.– Ecuador: Mons. Manuel Valarezo Luzuriaga,<strong>OFM</strong>, Vicario Apostolico di Galápagos.– Columbia: Mons. Hernán Alvarado Solano,Vicario Apostolico di Guapi.– Messico: Mons. José Antonio Pérez Sánchez,<strong>OFM</strong>, Prelato Apostolico di Nayar.– Libia: Mons. Silvestre Carmel Magro,<strong>OFM</strong>, Vicario Apostolico di Bengasi;Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli,<strong>OFM</strong>, Vicario Apostolico di Tripoli.– Siria: Mons. Giuseppe Nazzaro, <strong>OFM</strong>,Vicario Apostolico di Aleppo.2. Definitorio generaleFr. José Rodríguez Carballo, Min. gen.;Vicario generale: Fr. Francesco Bravi (Vic.gen.); Fr. Šime Samac (Def. gen.); Fr. MiguelJ. Vallecillo Martín (Def. gen.); Fr.Ambrogio Nguyen Van Si (Def. gen.); Fr.Amaral Amaral Bernardo (Def. gen.); Fr.Luis Gerardo Cabrera Herrera (Def. Gen.);Fr. Mario Favretto (Def. gen.); Fr. Juan IgnacioMuro Aréchiga (Def. Gen.); Fr. JakabVárnai (Def. gen)., <strong>OFM</strong>3. Ministri provincialiFr. Martín Sappl, Prov. S. Antonii Missionaria.Bolivia; Fr. Mauro Alberto VallejoLagos, Prov. S. Francisci Solano, Perù; Fr.Fernando Garzón Ramírez, Prov. S. Fidei,Columbia; Fr. Antonio González Porres,Prov. SS. Francisci et Jacobi, Messico; Fr.Sandro Overend Rigillo, Prov. S. PauliApostoli, Malta; Fr. Marc Le Goanvec,Prov. S. Joseph Sponsi B.M.V., Canada.4. InvitatiMons. Giorgio Bertin, vescovo di Gibuti;Fr. Nestor Schwerz, <strong>OFM</strong>, Segretario generaleper l’Evangelizzazione e Missione;Fr. Sereno Baiardi, Direttore Missioni Franciscane,USA; Fr. Stefano Ottenbreit, Direttoredi Missionszentrale, Germania; Fr. ManuelCorrullón Fernández, Presidente dellaFederazione Francescana del Marocco.


AD CHRONICAM ORDINIS5133. Giornata di studio in occasione di venticinqueanni di presenza del Romitoriodelle StigmateSantuario della Verna, 27.09.2008LA RISCOPERTADELLA VITA EREMITICAE LA FAMIGLIA FRANCESCANADa quando nel settembre 1224 frateFrancesco d’Assisi, ritiratosi per diversesettimane in preparazione alla festa di sanMichele arcangelo, dimorò presso La Verna,tale luogo è diventato sinonimo di vitacontemplativa ed eremitica. Non meravigliaquindi che proprio in questo luogo Bonaventurada Bagnoregio, ministro generaledei frati minori da soli due anni, nel settembre1259 vi dimorò scrivendovil’Itinerarium mentis in Deum, una delle sueopere principali in cui partendo dalle stimmateimpresse nel corpo di san Francescotraccia un cammino di vita speculativa espirituale. Tale luogo divenne presto unconvento e vicino alla cappella delle Stimmatefurono costruite delle celle abitate dafrati dediti in modo particolare alla vita eremiticadando inizio al Romitorio delleStimmate.La storia di tale istituzione, proprio perla sua vicinanza al santuario di La Verna, harisentito del suo influsso, così come anchedi quello della Provincia Toscana dei FratiMinori di cui fa parte e della Chiesa intera.Quindi non meraviglia che negli anni immediatamentesuccessivi al Vaticano II ancheil Romitorio delle Stimmate attraversòmomenti di crisi e discussioni circa il propriofuturo, venendo meno la realtà fino alloravigente. Dopo diversi tentativi di «attualizzazione»nel 1983 si diede inizio nuovamentealla vita del Romitorio delleStimmate; in occasione dei venticinque annidi presenza il 27 settembre 2008 in collaborazionecon l’Istituto Francescano di Spiritualitàdella Pontifica Università Antonianumsi è svolta presso il santuario La Vernauna giornata di studio dedicata a «La riscopertadella vita eremitica e la famiglia francescana».Introducendo i lavori, p. Paolo Fantaccini,ministro provinciale <strong>OFM</strong> della Toscana,ha collocato tale incontro nella prospettivadell’VIII Centenario della fondazionedell’Ordine dei frati Minori (1209-2009).Paolo Martinelli, preside dell’Istituto Francescanodi Spiritualità, illustrando il temaVita eremitica, spiritualità di comunione egli stati di vita del cristiano, ha messo inevidenza l’importanza antropologica di coniugareindividualità e vita comunitaria. Infatti,nella vocazione ciascuno è chiamatoper nome e non come massa indeterminata;tuttavia, non si tratta di un individualismoperché la chiamata implica sempre un riferimentoalla comunità. Ciò vale anche per lavita eremitica, la quale non può pensare larelazione con Dio senza l’incontro con Cristonel suo corpo ecclesiale. Ad immaginedella vita trinitaria, ognuno nella comunioneecclesiale è se stesso perché vive perl’altro. In questo modo un autentico eremitavive la Chiesa, visto che la sua vocazioneinizia e trova compimento in essa. Proprioperché non si tratta di un narcisismo spirituale,la vita eremitica trova il suo orizzontepiù autentico nella spiritualità di comunione,la cui radice sta nel mistero eucaristico;ciò significa che ogni contrapposizionetra anacoretismo e vita comunitariaè ridimensionato. Inoltre, il relatore haaffermato che l’autenticità della vita eremiticaè data non solo dalla comunione con laChiesa, ma anche dal suo rapporto con ilmondo. Infatti, l’eremo è sì separazione dalmondo, ma segnata da una dimensioneescatologica, per cui «l’eremita stesso conla sua esistenza indica non l’irrilevanza delmondo, ma il suo destino». Senza tale prospettiva– in cui si cerca non l’«al di là», mail «Definitivo» – la vita ascetica diventa unaalienazione dal mondo che conferma ultimamentela sua mondanità, ossia una visionesecolarizzata dell’esistenza, aliena daDio. L’«escatologico» in senso proprio èdunque Gesù Cristo stesso, crocifisso e risortoin cui trova compimento l’umano desiderare.La vita eremitica diviene così testimonianzadel compimento ultimo dellastoria. Martinelli ha inoltre ricordato la relazionetra la vita eremitica, la vita consa-


514 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3crata e gli altri stati di vita del cristiano: nonsi tratta di spartizioni di competenze all’internodella Chiesa. Al contrario, esplicitandociascuno stato di vita ciò che negli altri èimplicito, la vita eremitica rende esplicita lachiamata di ogni fedele a stare davanti aDio nella propria singolarità. Concludendola sua relazione, ha invitato a leggere la vitaeremitica – e in modo similare quellaclaustrale e in modo più ampio la stessa vitareligiosa – «nella prospettiva non solodella kenosi ma anche del mistero dell’ascensionenel quale, proprio nel momentoin cui Gesù si “separa” dal mondo medianteil distacco nel nascondimento, la sua carnegloriosa di Signore Risorto siede alla destradel Padre, mostrando in tal modo la piùgrande esaltazione del mondo, chiamato adimorare in Cristo nella vita divina».Vittorina Marini della Pontificia UniversitàLateranense nella relazione La vita eremiticadegli ordini religiosi nei documentidel magistero dal Vaticano II ha messo in rilievoche «il Concilio ha permesso una rinnovatapresa di coscienza della vita eremiticain generale e conseguentemente ha apertoun processo di rinnovamento per questaforma di vita solitaria, che riconduce laChiesa stessa alle origini della vita religiosae all’essenziale della vita cristiana comecontemplazione del mistero divino». Infatti«i testi del magistero, ci offrono la visionedella ricchezza e della profondità della solitudineilluminata dalla grazia e vissuta perDio, allo stesso tempo ci presentano il sensodi questa dedizione totale, che testimoniala sua radice nella presenza percepita e riconosciutadi Cristo nella propria esistenza.La vita eremitica, che trova la sua ragioned’essere in quanto risposta d’amore a Dio, èben evidenziata nei vari documenti, specienella codificazione del diritto della Chiesalatina del 1983, che ha concretizzato nellapropria legislazione l’attenzione da partedella Chiesa alle chiamate divine personali».Quindi «dal Concilio Vaticano II, nascel’incoraggiamento della Chiesa per la vitaeremitica sia degli Ordini religiosi che deisingoli, si approfondisce il suo valore apostolicoe testimoniale e si apre la possibilitàdi un suo concreto inserimento nel cuoredella vita ecclesiale. Tuttavia, l’ecclesialitàdella vita eremitica, non viene determinatadalla natura di un impegno canonico formale,ma prima di tutto dal suo riconoscimentoteologico, poiché si colloca nel mistero diDio e della Chiesa, nel mistero di Cristo edel suo corpo mistico, sotto l’influsso delloSpirito Santo che la ispira e la dirige». Dopoaver passato in rassegna i diversi pronunciamentidel magistero – soprattutto lalettera Optimam partem di Paolo VI indirizzatanel 1978 ad André Poisson, ministrogenerale dell’Ordine dei Certosini – VittorinaMarini ha evidenziato che tali testi sollecitanol’inserimento della vita eremiticanell’ambito ecclesiale e anche apostolico;in questo modo l’eremita risulta essere uncontemplativus in actione.Andrea Arvalli, frate minore conventuale,nel suo intervento La vita eremitica neidocumenti post conciliari delle famigliefrancescane ha evidenziato la terminologia,gli obbiettivi e la qualifica data agli eremitidai testi pubblicati dalle diverse obbedienzefrancescane – ossia frati Minori, Conventualie Cappuccini – per terminare indicandoil contributo dato al tema da ciascunadi esse. In tale analisi è emerso che i fratiMinori sottolineano la vita eremitica comeelemento tipico della vocazione e testimonianzafrancescana, tanto da essere consideratanon una alternativa, ma un’asse portantedella vita dei frati. Nei documenti deiConventuali emerge l’esigenza di adattarela vita eremitica alle necessità dei tempi,vedendo in essa una risposta per i tempipresenti. Ma sono soprattutto i Cappucciniad avere avuto un grande e vivace dibattitoin merito al tema dell’eremo, visto comeluogo propriamente di ritiro per i frati e noncome casa di preghiera aperta a tutti. Taleluogo è inteso come uno strumento atto asviluppare e intensificare la vita di preghiera,così che tutte le comunità divenganomaggiormente oranti; fondamentalmentesecondo tale visione tutte le comunità cappuccinesono chiamate a diventare fraternitàcontemplative mediante una vero e proprio«carisma eremitico diffuso». SecondoAravalli quanto è contenuto nei documenti,pur affermando la validità della vita eremi-


AD CHRONICAM ORDINIS515ti in tale periodo di rinnovamento e anche dicrisi «si sperimenta molto e ci sono profondetensioni in Provincia». Una prima idea fuquella di destinare il Romitorio delle Stimmateall’animazione vocazionale mediantela presenza di una fraternità dedita alla contemplazione,penitenza e apostolato; tuttaviaci si trovò immediatamente davanti alproblema di trovare persone disponibili eadatte per tale attività. Successivamente,soprattutto in occasione dei settecentocinquantaanni dalle stimmate di san Francesco(1974) e della morte del Santo (1976), ilsantuario de La Verna fu indicato come luogodi riferimento per la preghiera e la vitacon Dio. In questo modo si accentuò il nessotra vita di preghiera e accoglienza vocazionalecaratterizzante la nuova fisionomiache si voleva dare al Romitorio. Grazie ancheun approfondimento esistenziale daparte dei frati che condusse alla riscopertadel valore della comunione, nel 1982 si decisedi destinare il Romitorio ad una comunitàstabile di frati dediti unicamente alla vitaeremitica; l’inizio ufficiale fu nel 1983,accompagnato dalla fatica di stendere un direttorioche rendesse vivibile quanto si eraproposto. Secondo Ghiglia in questi venticinqueanni di vita del Romitorio delleStimmate si possono distinguere diverse fasi,ossia ispirazionale all’inizio, l’elaborazionedel carisma negli anni 1982-1988,una successiva crisi dovuta al distacco conoscitivoda parte dei frati della Provinciareligiosa ed infine, come mostrato dal presenteincontro di studio, una maggior comprensionedel carisma.L’intervento di padre Eugenio Barelli, IlRomitorio delle Stigmate: venticinque annidi presenza, ha attinto molto dalla direttaesperienza essendo il relatore uno dei fratipresenti in tale eremo. Punto di riferimentoideale è la Regola per la vita negli eremiscritta da san Francesco che, mediante il rimandoalle figure evangeliche di Marta eMaria, distingue i frati dimoranti negli eremitra coloro che hanno l’incarico dei servizie quelli dediti alla preghiera, definendo iprimi come madri che si prendono cura deisecondi quali figli. Quindi la vita eremiticain una visione francescana risulta caratteticanella vita francescana, appare insufficientee oscuro, come ad esempio per quantoriguarda il tempo di permanenza nelle comunitàdi vita eremitica.Nel dibattito al termine della prima sessionedi lavori, animato da Andrea Bellandi– preside della Facoltà teologica dell’Italiacentrale – è emersa la domanda se tale insistenzasulla tematica della vita eremitica all’internodei frati Cappuccini sia dovuto ancheal desiderio di adempiere il mandatoconciliare di riscoprire il carisma dei fondatori.In meritò a ciò Paolo Martinelli ha affermatoche spesso – anche a causa di unapovertà ermeneutica con cui si è affrontatala ricerca del carisma del fondatore – si ècercato l’intuizione delle origini medianteuna «sospensione» dal presente, con il risultatofinale di non riuscire a trovare il nessocon il presente e di ridurre il ritorno al carismadel fondatore a mera «archeologia».A questo riguardo il dibattito intercorso trai cappuccini nel dopo Concilio è anche laprosecuzione della tensione originaria dellaloro storia tra vita eremitica e presenza tragli appestati. Da parte sua Leonhard Lehmann,dell’Istituto storico dei cappuccini,ha messo in risalto che a volte si assiste adun vero e proprio controsenso per cui sivuole tornare alle origini e contemporaneamenteconfrontarsi con le sfide del presente.Inoltre il ritorno al carisma del fondatore avolte è diventato un volere tagliare l’alberodella propria storia perché sembra non essereil seme delle origini cui si vuole ritornare,ottenendo così la morte dello stesso, inveceche il suo rinvigorimento; meglio sarebbeadottare il linguaggio evangelico cheparla di potatura affinché porti più frutto. Altermine del dibattito Andrea Arvalli ha indicatocome questione aperta in attesa di rispostail fatto che l’ispirazione molto altaalla vita eremitica, così ben affermata daidocumenti, trova fatica a essere tradotta intermini fruibili istituzionali, ad esempio tramiteun direttorio.La seconda sessione della giornata è stataaperta da Valentino Ghiglia, frate minore,che ha illustrato Documenti e decisioni dellaProvincia Toscana circa l’eremo de LaVerna, iniziando dagli anni Sessanta. Infat-


516 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3rizzata da una forte componente relazionalee ciò, secondo Barelli evidenzia che «soloin quanto Chiesa l’eremo conduce alla vitatrinitaria». La vita fraterna in povertà uniscela preghiera e la relazione, l’amore diDio e dei fratelli e in questo modo un romitoriofrancescano risulta sempre inseritonella più ampia fraternità provinciale.Cristiana Mondonico, badessa del Monasterodelle clarisse di Gubbio, illustrandoVita eremitica e carisma degli ordini francescani,dopo aver presentato le profondetensioni presenti nell’ordine minoritico ametà del Duecento proprio in merito allapresenza dei frati negli eremi, ha evidenziatoche invece in santa Chiara d’Assisi c’èstata una sintesi tra vita comunitaria e contemplazione.Infatti la comunità di San Damianorisultava essere un “eremo fraterno”e questo perché la regola era la forma di vitadi Cristo stesso. In questo modo ciò cheper i frati risultava essere la nostalgia dell’eremoper Chiara e le sorelle era una vita.Essendo la vita eremitica relazione con Dioe con i fratelli, essa rimanda al cuore del cristianesimo:infatti non è fuori, ma dentro lerelazioni fraterne. La povertà allora è un silenziodel cuore, spoglio di ogni cosa, svuotatoper accogliere l’altro. Mondonico rilevache nella storia francescana vi è stata unaparabola storica e carismatica in un continuorichiamarsi della solitudine eremitica ela vita comunitaria; il tutto in un camminodi cui essere grati.Al termine della giornata mons. GianfrancoAgostino Gardin, segretario dellaCongregazione per gli istituti di vita consacratae le società di vita apostolica, riprendendoquanto emerso nelle relazioni ha postol’accento sulla vita eremitica come luogoin cui si evidenzia la chiamata non a fuggireil mondo, dichiarandolo inconsistente, ma lamondanità. A riguardo della riscoperta dellavita eremitica in un ordine religioso il timoreè che sorga una conflittualità tra coloro che sidedicano ad una vita prettamente contemplativae chi è coinvolto nell’apostolato. Ciòpuò essere evitato mediante la valorizzazionedella ricchezza della complementarietà euna sorta di «santa invidia» per ciò chel’altro vive. Proprio questa complementarietàfraterna secondo Gardin risulta essere laricchezza della vita francescana.Un incontro questo svoltosi a La Verna,che ha visto interagire l’esperienza dei fratiche vivono presso il Romitorio delle Stimmatee un centro di riflessione teologica comel’Istituto Francescano di Spiritualitàdella Pontifica Università Antonianum inRoma, eloquente gia in se stesso in quantosuperamento di quella spaccatura tra spiritualitàe teologia definita da Hans Urs vonBalthasar come uno delle problematicheprincipali della teologia contemporanea.Certamente la lettura ponderata delle relazioniche verranno pubblicate nel 2009 nellarivista «Studi francescani» di Firenzesarà un’occasione per approfondire ulteriormentesia il tema della vita eremitica siale ragioni del sorgere e continuare nel tempodel Romitorio delle Stimmate.PIETRO MESSA, <strong>OFM</strong>4. Incontro dei Visitatori con il DefinitoriogeneraleRoma, Curia generale, 10-14.11.2008Dal 10 al 14 novembre 2008 si è tenuto,in Curia generale, l’incontro dei Ministro eDefinitorio generale con i Visitatori nominatinel corso dell’anno 2008.PartecipantiDefinitorio generaleRodríguez Carballo Fr. José (Min. Gen.);Bravi Fr. Francesco (Vic. Gen. et Proc. Gen.);McGinn Fr. Finian (Def. Gen.); Samac Fr. Šime(Def. Gen.); Vallecillo Martín Fr. MiguelJ. (Def. Gen); Nguyen Fr. Ambroisio Van Si(Def. Gen.); Fr. Amaral Bernardo Amaral(Def. Gen.); Favretto Fr. Mario (Def. Gen);Cabrera Herrera Fr. Luis Gerardo (Def.Gen.); Muro Aréchiga Fr. Juan Ignacio (Def.Gen.); Várnai Fr. Jakab (Def. Gen.)Visitatori generaliConcha Cayuqueo Fr. Jorge, Prov. SS.Trinitatis (Chilia), Prov. S. Francisci de Quito(Aequatoria); Biasi Fr. Saverio, Prov. Tri-


AD CHRONICAM ORDINIS517dentina S. Vigilii (Italia), Prov. PedemontanaS. Bonaventurae (Italia); Stys Fr. Zenon,Prov. S. Mariae Angelorum (Polonia), Prov.S. Francisci Assisiensis (Polonia); Hess Fr.Azariasz J., Prov. Immaculatae ConceptionisB.V.M. (Polonia), Prov. S. Hedvigis (Polonia);Koren Fr. Matija, Prov. SS. Cyrilli etMethodii (Croatia) , Prov. Dalmatiae SS.Redemptoris (Croatia); Mioc Fr. Gabrijel,Prov. Assumptionis B.V.M (Bosnia - Hercegovia),Prov. Bosnae Argentinae S. Crucis(Bosnia/Hercegovia); Brázda Fr. Cyril J.,Prov. S. Salvatoris (Slovakia), Prov. Bohemiaeet Moraviae S. Venceslai (Cecha Resp.);Colombotti Fr. Tarcisio, Prov. MediolanensisS. Caroli (Italia), Prov. Tusciae S.Francisci Stigmat. (Italia); Colomer BarberFr. Joaquín, Prov. Valentiae S. Ioseph SponsiB.V.M. (Hispania), Prov. Franciscana deArantzazu (Hispania); Tamás Fr. Gabor,Prov. Magnae Dominae Hungarorum (Hungaria),Prov. Transsylvaniae S. Stephani Regis(Romania); Cerrato Chamizo Fr. Guillermo,Prov. Baetica (Hispania), Prov. CastellanaS. Gregorii Magni (Hispania);Bruck Fr. Anton, Prov. S. Leopoldi (Austria),Cust. Aut. Christi Regis (Helvetia);Palma Enríquez Fr. Ernesto, Prov. N.D. deGuadalupe (America Centralis), Prov. S.Pauli Apostoli (Columbia); Espelage Fr.Arthur J., Prov. S. Ioannis Baptistae (USA),Prov. N. Dominae de Guadalupe (USA);Amanzi Fr. Cristoforo, Prov. Romana SS.Apostolorum Petri et Pauli (Italia), Prov. LiguriaeSS. Cordis B.V.M. ( Italia); ValvasoriFr. Flaerdi Silvestre, Cust. SS. Cordis Iesu(Brasilia) dep. a Prov. Neapolitana (Italia),Prov. Immaculatae Conceptionis B.V.M.(Brasilia); Campana Fr. Ferdinando, Prov.Picena S. Iacobi de Marchia (Italia), SS.AnnuntiationisB.V.M (Albania).SegretariaSiekierka Fr. Ernest Karol (Segr. gen.);Romero García Fr. Francisco Manuel (ViceSegr. gen.).InterpretiPaniagua Fr. Edwin (inglese), VillalobosAvendaño Fr. Oscar G., (spagnolo); Fr. GiovanniRinaldi (italiano-inglese).AssistentiLovato Fr. Stefano (Verbalista); ŁopataFr. Simone (computer); Portka Fr. Samuele(Aula).AgendaLa prima giornata di lavoro si è aperta alleore 9 nell’Aula “Duns Scoto” con il salutodel Ministro generale e con la presentazionedei partecipanti. Conclusi i preliminari,ha preso la parola il Ministro pertenere la sua relazione ai Visitatori. Dopoun breve dialogo in Aula su quanto detto daFr. José, si va nei gruppi di studio, suddivisiper lingua, per approfondire insieme larelazione del Ministro ed anche per individuarele sfide e i timori che possono presentarsinel servizio di Visitatori. Nel pomeriggioi gruppi di lingua spagnola, ingleseed italiana hanno riferito in Aula quantoemerso nei rispettivi gruppi.La mattinata della seconda giornata èstata dedicata all’ascolto delle seguenti relazioni:«Visita, designazione dei candidati,relazione intermedia» (Fr. Š. Samac); «Capitolo,elezioni, relazione al Capitolo» (Fr.L. Cabrera); «Congresso capitolare, relazionefinale» (Fr. J. Várnai). Nel pomeriggiosi sono tenuti i lavori nei gruppi linguisticie poi in Assemblea.Il 12 novembre è stato un giorno particolare.Infatti, si è data la possibilità, durantela mattinata e il pomeriggio, ai Visitatori diincontrare personalmente il Ministro generalee di effettuare una visita “guidata” aiseguenti Uffici e Segretariati: GPIC, Evangelizzazionee missione, Pro Monialibus,OFS, Formazione e Studi.Nella mattinata del quarto giorno, dopoche Fr. G. Lati, Economo generale, ha presentatoi nuovi moduli per l’economia, c’èstato in Aula un prolungato dialogo sull’economia.Il pomeriggio è iniziato con la relazionedi Fr. F. Bravi, Vicario generale, su:«Il cammino dell’Ordine e la Visita canonica».È proseguito e si è concluso con i lavorinei gruppi linguistici.Nell’ultimo giorno dell’incontro, 14 novembre,i lavori si sono svolti nel modo seguente:nella mattinata si sono susseguiti Fr.


518 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3F. Antonelli, dell’Ufficio giuridico dell’Ordine,per rispondere alle domande presentateper scritto, Fr. E. Siekierka che ha illustratogli aspetti concreti delle pratiche amministrativeda inoltrare alla Segreteriagenerale, Fr. V. Menegatti che ha relazionatosul lavoro della Procura dell’Ordine; nelpomeriggio c’è stato il dialogo in Aula suquanto esposto in mattinata e sull’andamentodi tutto l’incontro. I lavori sono terminaticon la concelebrazione eucaristica,presieduta dal Ministro generale, Fr. José R.Carballo. Questi nell’omelia si è soffermatosui tre motivi della celebrazione: conclusionedell’incontro del Ministro e Definitoriogenerale con i Visitatoti, nominati nelcorso del 2008; l’invio di due Frati, Fr. DamaiWarsono e Fr. Jurik Razvoskiyi, allamissione ad gentes in Kenia e in Thailandia;la partecipazione dei Frati Conventualie Cappuccini che hanno concluso l’anno diformazione missionaria a Bruxelles. Il tutto,ha ricordato, il Ministro, in prossimitàdella celebrazione del Capitolo generale2009 che avrà per tema la missione evangelizzatrice.FR. LUIGI PERUGINI5. La Bibbia in cinese di Gabriele MariaAllegraUNA TRADUZIONELUNGA UNA VITALa lettura de Le memorie di fra GabrieleMaria Allegra (Città del Vaticano, LibreriaEditrice Vaticana, 2005, pagine 214, euro13) desta diversi spunti di riflessione. Colpiscono,ad esempio, i riferimenti ai colloquiintrecciati con padre Teilhard de Chardine don Sturzo, la narrazione dei contattiavuti con le autorità militari giapponesi, invista di un eventuale arbitrato della Sedeapostolica, nel secondo conflitto mondiale;e ancora le varie notizie sull’attività ecumenica,sull’apostolato biblico, sui convegni,sulle opere in prosa e poesia in lingua cinese.Si tratta, insomma, di una selva di informazioni,di cui sarebbe difficile offrire unapresentazione che ne salvaguardi l’integritàe il valore storico culturale.Cercando di attenersi, però, all’intenzionedell’autore, che afferma di riferire solo«gli eventi che direttamente o indirettamenteebbero una qualche relazione con la versionedella Bibbia in cinese», parrebbe dipoter individuare l’orientamento principaledella narrazione nella scoperta, o riscoperta,della Parola quale motore e guida del rinnovamentodell’esperienza cristiana.L’ansia per il rinnovamento della vitacristiana è riscontrabile soprattutto nei passiriguardanti la realtà francescana, in riferimentoal processo di aggiornamento propostodal Vaticano II. L’Allegra insiste quisulla necessità di riscoprire non solo le originicronologiche della storia francescana,ma anche gli elementi più significativi dellatradizione. Non a caso, assume comemotto della sua vita una espressione usatanella liturgia per la memoria del beato Leopoldoda Gaiche – un predicatore umbrodella fine del Settecento, che si trovò a svolgereil suo ministero nei tempi difficili dellecampagne napoleoniche in Italia – in solitudineDeum quaerere et in medio populitui salutem operari.Non pare opportuno però indugiare oltreintorno a questo aspetto, preferendo dedicaremaggior attenzione all’approfondimentodel tema centrale, cioè quello del primatodella Parola, nelle sue diverse declinazioni:concepita, studiata, mediata, divulgata, insegnata,condivisa.«Siamo nell’anno 1928 – scrive l’Allegranegli anni dei suoi studi a Roma – nelquale ricorreva il Sesto centenario dellamorte del beato Giovanni da Montecorvino,primo arcivescovo di Pechino e vero fondatoredella Chiesa di Cina e della sua gerarchiaecclesiastica. Il Santo Padre Pio XI inviòuna lettera al nostro generale; di questalettera pontificia si parlò molto in collegio(...) a me confidenzialmente ne parlò tantoPadre Cipriano Silvestri, che mi mise pureal corrente della udienza avuta dal SantoPadre». Senza dubbio, ai può affermare chequelli sono stati anni di grande fervore missionario.Di esso fu uno dei più convintianimatori il ministro generale, il padre


AD CHRONICAM ORDINIS519Klumper, il quale aveva inviato all’Ordine«una bella enciclica sull’argomento»(1922). Riferendosi ai suoi compagni distudio: «Era davvero un bel manipolo digiovani francescani – ricorda ancoral’Allegra – che negli anni 1926/31 studiavanoa Roma per prepararsi alla vita mssionaria»,e dei quali la gran parte era destinataalla Cina.Della serie di conferenze tenute in quelperiodo presso l’Antonianum, intornoall‘impresa missionaria svolta in Cina dalMontecorvino, l’Allegra colse un particolareapparentemente irrilevante: la «traduzionein cinese (o forse in mongolo) del salterioe dei vangeli», a cui aveva fatto riferimentopadre Silvestri. Tale osservazione,pur importante in se stessa, avrebbe potutorisultare quasi secondaria rispetto, ad esempio,alla grande impressione suscitata dall’arditezzadel viaggio stesso, oppure dalruolo politico e diplomatico assegnato alfrate missionario. «Per me – continual’Allegra – il discorso di quest’ultimo (ilSilvestri) fu come una miccia accesa, lanciatacontro una polveriera». Il particolarepare interessante, non solo per l’intuizioneavuta già dal giovane francescano, bensì ancheper la dimensione culturale, che assumevail corso di preparazione all’apostolatomissionario, proposto dall‘Antonianum,che prediligeva l’approfondimento dellefonti e della Scrittura in particolare.L’Allegra, nel frattempo, tramite gli studenticinesi frequentanti i corsi dell’Antonianum,si era informato intorno alla versionecinese della Bibbia, apprendendo cosìche la traduzione del Monte Corvino nonesisteva più e che i cattolici possedevano soloil Nuovo Testamento; per la traduzionedell’Antico Testamento, invece, il conciliodi Shanghai (1924) aveva espresso il voto asostegno della nomina, quanto prima possibile,di una apposita commissione di periti. Iprotestanti, a differenza dei cattolici – annotaancora padre Gabriele – «possedevanouna loro versione, anzi parecchie versioni,alcune di esse essendo state fatte nei e per iprincipali dialetti dell’immensa nazione cinese».Per l’Allegra questa informazionecostituì un’ulteriore spinta, forse quella de-terminante, a dar corso al suo proposito: «Fuquesta un’altra potente scossa elettrica».L’autore delle Memorie, a cui non andavaa genio un ecumenismo superficiale che«mette quasi quasi, sullo stesso piano tuttele religioni, che invita anche il sacerdotecattolico a cercare la verità assieme agli altri»,pare tuttavia non rifiutare l’esempiodei protestanti riguardo al primato che essiattribuiscono alla Scrittura. Egli ricorda, infatti,come già a bordo della nave chel’avrebbe condotto per la prima volta in Cina,ebbe delle «lunghe conversazioni conun reverendo anglicano sugli atti degli apostoli,e con un missionario protestante». Neiprimi tempi della sua permanenza in Cina,accolto all’Hunan Bible Institute da «duegentiluomini cristiani», che «non potevanoesser più gentili verso di me», l’Allegra percepisceallora, con chiarezza ancora maggiore,la portata dei traguardi raggiunti dalprotestantesimo nello studio e nella divulgazionedella Scrittura. «In quella biblioteca– sostiene – mi resi conto di quanto i fratelliseparati avessero già pubblicato in cineseriguardo alla sacra Scrittura, lì conobbile prime riviste protestanti... lì avvertii qualeforza non fosse in Cina lo studio e lastampa».Più oltre, nelle Memorie, l’Allegra, aproposito del rapporto con i protestanti e deirisultati ottenuti per il rinnovamento dellavita cristiana: «La Chiesa cattolica deveavere la sua società biblica mondiale perpreparare le sue versioni per tutti i popolidella terra. Certo che arriviamo dopo centoe più anni di distanza dei nostri fratelli separati,eppure è mia convinzione che questoapostolato biblico sia quanto mai urgente».La Chiesa doveva tornare, quindi, con urgenzaai suoi fondamenti ineludibili, cioèalla Parola.Non stupisce affatto che l’Allegra fossegiunto a un tale convincimento, dal momentoche, come si evince sempre dalleMemorie, fin da studente di teologia usavacome testo per la lettura spirituale il Vangelodi Giovanni, seguendo naturalmente laversione greca. Con l’applicazione alla Parola,il giovane francescano scopriva, però,anche i Padri. Egli asserisce, infatti, con ri-


520 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3ferimento al Tractatus in Johannis Evangeliumdel grande Agostino [...] ritengo che,dopo la Sacra Scrittura, sant’Agostino siastato il mio maestro (...). E con Agostino cominciaia conoscere san Girolamo...».Si viene a conoscere così come uno deisogni irrealizzati dallo studioso resti quellodi offrire una traduzione cinese anche dei testipatristici, allo scopo di «far conoscerel’esegesi dei Padri [...], in altri termini, laScrittura nei Padri». La Parola biblica, peroperare come tale, a suo avviso, dovrebbeessere intesa entro un determinato ambienteculturale; cioè andrebbe interpretata secondouna corretta ermeneutica, in modo da diventare“parola ecclesiale”. Così si esprimeancora a questo riguardo il francescano:«Molta verità contiene il detto di Lutero:“La sola grammatica non basta per tradurrela Bibbia”, frase che io oso spiegare così:non basta la conoscenza della grammatica edella sintassi greca ed ebraica per tradurre laScrittura, ma fa d’uopo che il traduttore conoscala storia del popolo in mezzo al qualeil libro da tradursi ha avuto origine... Ma soprattuttofa d’uopo che, essendo la Scritturail libro affidato da Gesù Signore alla Chiesa,egli abbia gli stessi sentimenti della Chiesa:sentiat cum Ecclesia». Lo studioso francescano,oltre a fare riferimento continuo aiPadri nell’opera di traduzione, pensò di riunirein un Dizionario biblico, o Lessico biblico,tutti gli strumenti ermeneutici atti all’interpretazioneecclesiale. L’ispirazioneper una tale opera, come afferma egli stesso,gli sarebbe venuta da Agostino, che non ritenevasufficienti, per i bisogni dei cristiani,le opere storico-geografiche di Eusebio, néle spiegazioni filologiche di Girolamo. Occorrevadunque, a suo avviso, un’opera chesi interessasse ai problemi trattati nell’introduzionegenerale e speciale della Scrittura,quali le questioni riguardanti l’ispirazione, ilcanone, i principi cattolici dell’ermeneutica(ego nec Evangelio crederem nisi Ecclesiaeme moveret auctoritas).La Bibbia cinese di padre Allegra – in unsolo volume, la cosiddetta Bibbia di Natale– vide la luce il 25 dicembre del 1968. Quest’operanon fu l’unico strumento attuatoper la formazione del popolo cristiano.L’attività dello studioso, nel corso degli anni,diede ulteriori frutti efficaci per rinnovare,sin dalle radici, l’intera pratica cristiana.«Nei primi anni delle mia vita in Cina rimanevosorpreso nel vedere i fedeli protestanti,che si recavano al loro Divine Serviceportando seco la Bibbia. I cattolici avevanoinvece il libro di preghiere e la corona delRosario. Allora era d’uso quasi generalepresso i protestanti schernire i cattolici perchéla Chiesa proibiva loro l’uso della Bibbia,e perché ancora eravamo infetti dellasuperstizione mario-latrica... Ora la situazioneè completamente rovesciata. Abbiamola versione della Bibbia stampata in dueformati diversi; abbiamo tre edizioni diversedel Nuovo testamento, abbiamo una edizionedei quattro Vangeli ristampata diversevolte a decine di migliaia; e abbiamo la cartageografica murale della Palestina al tempodi Gesù, abbiamo l’antologia biblica: ilVangelo del Regno, e abbiamo in ultimo ildizionario».Il brano citato potrebbe suscitarel’impressione di certo clima polemico, cioèdi un utilizzo della Parola con un sotteso rischiodi ostacolare il cammino versol’unità. Si verificò esattamente il contrario:grazie all’Allegra, infatti, cattolici e protestantiiniziarono un proficuo cammino didialogo, munendosi di strumenti di incontro,di scambio, di comunione. «Certo perquanto io sappia le Esposizioni bibliche diTaiwan e di Hong Kong non solo furono leprime tenute in Estremo Oriente, ma furonole prime nelle quali i cattolici collaboraronoin spirito di estrema carità con i cristianievangelici o protestanti. Tanti eventi accadderodopo questa esposizione che stanno adimostrare come il clima di mutua diffidenzasi è mutato».GIUSEPPE BUFFON[L’Osservatore Romano, 15 novembre 2008, p. 4]6. Notitiæ particulares– XII Assemblea ordinaria del Sinodo deiVescovi. Dal 5 al 26 ottobre 2008 si è te-


AD CHRONICAM ORDINIS521nuta a Roma la XII Assemblea ordinariadel Sinodo dei Vescovi su La Parola diDio nella vita e nella missione dellaChiesa. Oltre alle Asseblee ordinarie sisono tenute altre 10 Assemblee speciali:2 per l’Europa, 2 per l’Africa, 1 perl’America, 1 per l’Asia, 1 per l’Oceania,1 per i Paesi Bassi, 1 per il Libano ed 1per ricordare il ventesimo anniversariodel Vaticano II.I Padri Sinodali erano 253: 90 dall’Europa,62 dall’America, 51 dall’Africa,41 dall’Asia, e 9 dall’Oceania. SettePadri Sinodali hanno studiato nella nostro“Istituto Biblico Francesco” di Gerusalemme.Il nostro Ordine era presente con 7Padri Sinodali: CARD. CLÁUDIO HUM-MES, <strong>OFM</strong>, Prefetto della Congregazioneper il Clero; MONS. BASIL MYRONSCHOTT, Arcivescovo Metropolita diPittsburg dei Bizantini, Presidente delConsiglio della Chiesa Rutena, USA;MONS. SYLVESTER CARMEL MAGRO, VicarioApostolico di Benghazi, Libia, Vescovotitolare di Salde; MONS. JESÚS PÉ-REZ RODRÍGUEZ, Arcivescovo di Sutre,Bolivia; MONS. HÉCTOR MIGUEL CA-BREJOS VIDARTE, Arcivescovo di Trujilio,Perù, Presidente della ConferenzaEpiscopale; MONS. PIOTR HERKULANMALCZUK, Vescovo titolare di Media,Ausiliare di Odessa-Simferopol, Ucraina;FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, Mi-nistro generale. Inoltre vi ha preso parteun Perito: FR. FRÉDÉRIC MANNS, Professoredi Esegesi del Nuovo Testamento edi Letteratura antica ebraica presso laFacoltà Biblica e Archeologica di Gerusalemme.Della Famiglia Francescana hannopartecipato altri 4 Padri Sinodali e 1 Peritodei Cappuccini. I Religiosi presentisono stati: Salesiani, 9; Gesuiti, 5 PadriSinodali e 3 Uditori; Domenicani, 3 PadriSinodali e 1 Perito; Verbo Divino, 4;Redentoristi, 2.(L’Osservatore Romano, 4 ottobre 2008, pp. 4-5)– MONSIGNOR STANISLAS LUKUMWENA,<strong>OFM</strong>, ha presentato la rinuncia, accettatada Benedetto XVI, al governo pastoraledella Diocesi di Kole (RepubblicaDemocratica del Congo), in conformitàal canone 401 §2 del Codice di DirittoCanonico.(L’Osservatore Romano, 31 ottobre 2008)– FR. DAVID MARIAJAEGER <strong>OFM</strong>, della Custodiadi Terra Santa e FR. MOACYR MA-LAQUIAS JÚNIOR <strong>OFM</strong>, della CustodiaAutonomadi Nostra Signora dei Setti Gaudiin Brasile, sono stati nominati da BenedettoXVI Consultori della Congregazioneper il Clero. Entrambi sono Professoridi Diritto Canonico nella Pontificia Università“Antonianum” in Roma.(L‘Osservatore Romano, 31 dicembre 2008)


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524AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3tro de las Presidentas de las Federaciones.Acta. Toledo, España, 24 de mayo a4 de junio de 2008, Ed. Comunicazioni<strong>OFM</strong>, Roma 2008, pp. 444.– URIBE FERNANDO, Orar como Francisco.Notas y sugerencias sobre las oracionesdel Santo de Asís. Colección Karisma2, Santiago de Cali, Colombia,2008, pp. 264.


NECROLOGIA1. Fr. Gino ConcettiGrottammare, Italia, 11.10.1926Grottammare, Italia, 29.09.20081. BiografiaÈ morto padre Gino ConcettiLa verità sulla moralecon il saio di san FrancescoCon un moto istintivo di strana incredulitàabbiamo appreso la notizia della mortedel nostro caro padre Gino Concetti, avvenutanella notte della festa dei santi arcangeli.Aveva lasciato materialmente il giornaleoltre un anno fa – stava male, avevadovuto subire un delicato intervento – eppurequi, tutti avevamo la netta sensazioneche egli fosse sempre presente tra noi, benchépurtroppo non abbia potuto più nemmenocollaborare con suggerimenti e articoli.Nessuno si sarebbe stupito se da un momentoall’altro avessimo visto padre Ginocamminare pensieroso per i corridoi, gli occhialisul naso, con un articolo stretto fra lemani, rigorosamente scritto a macchina esovraccarico di pentimenti e di correzioni apenna. Una sensazione che la dice lunga sulservizio pluridecennale prestato a «L’OsservatoreRomano». Un servizio qualificato,operoso, discretissimo. In certe occasioni,determinante. Padre Concetti è stato proprioun’istituzione.Parlava poco, a voce bassa e, specie a chipoco lo conoscesse, poteva dare la sensazionedi estraniarsi nelle discussioni sullematerie correnti. Era un tratto inconfondibiledel carattere: umile e schivo come soloun frate minore può essere. Se però lo si invitavaa dire la sua padre Gino non deludevamai. Sobrio ed esauriente, si esprimevacon un piglio lucido e sereno che talvoltasorprendeva l’interlocutore.Igino Concetti – tale era il suo nome al secolo– era nato nella Marca picena a Grot-tammare l’11 ottobre 1926. Compiuti gli studiclassici si era iscritto all’Istituto TeologicoFrancescano, frequentando il corso istituzionaleed entrato nell’Ordine dei Frati Minoriemise la professione religiosa solenne il 22agosto 1953 nella Provincia religiosa del SacroCuore della Beata Vergine Maria di Genova.Il 24 settembre di quello stesso anno fuordinato sacerdote. In seguito si iscrisse allaFacoltà Teologica del Pontificio Ateneo(Università) Antonianum di Roma conseguendoil dottorato di teologia morale nel1957. Ottenne poi, nel 1959, il dottorato inScienze Sociali alla Pontificia UniversitàSan Tommaso d’Aquino di Roma. Docentedi teologia pastorale, morale, sociale e politicaall’Antonianum dal 1964 al 1977 GinoConcetti iniziò a collaborare a «L’OsservatoreRomano» sin dal 1960 divenendone inseguito redattore dal 1969 – ma di fatto dall’annoprecedente: a partire dai giorni successivialla pubblicazione dell’enciclica Humanaevitae di Paolo VI, come egli amava ricordare– e fino al 1996. Raggiunta l’etàdella pensione, su richiesta dei diretti superiori,prosegui l’attività con uno specialecontratto di collaborazione stabile partecipandoal contempo a numerose trasmissioniradiotelevisive italiane e internazionali.Padre Concetti ha scritto moltissimo susvariate materie, ma era soprattutto unesperto di morale. Sulle nostre pagine ha difesostrenuamente la verità sulla famiglia,sul matrimonio, sulla vita, sulle manipolazionigenetiche. Negli anni della direzionedi Raimondo Manzini per questo suo impegnosubì anche un processo presso il Tribunaledi Roma dal quale sarebbe stato proscioltoda ogni addebito di reato. Un suograndissimo merito è stato di aver reso conlimpida e sicura visione materie tanto complessee delicate in termini accessibili achiunque.Se questo fu il giornalista, si possono soloaccennare alcuni tratti del sacerdote e del


526 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3religioso, sempre pronto e disponibile neiconfronti dei bisognosi, dei poveri e dellefamiglie in difficoltà. Certo sono tanti quelliche hanno beneficiato dell’aiuto materialee spirituale di padre Gino, ma poco ne sappiamo:uomo di preghiera, quanto attivo epratico nelle emergenze, era altrettanto riservatosul bene fatto. Francescano fino infondo al cuore – e quindi sempre in spirito dileale obbedienza ai superiori – non temevadi battersi con umile coraggio in difesa deipiù deboli. Non sprecava parole e non facevacomplimenti inutili; ma era ruvido ed essenziale,secondo un contegno proprio dellaantica cultura contadina picena: sobria nelleforme quanto attenta alla sostanza delle cose.Il viso, di solito serio e assorto, si aprivaal sorriso accogliente al visitatore, soprattuttoin presenza dei bambini.Un giorno – era il cinquantesimo dellasua ordinazione sacerdotale – rivelò ai colleghi:«Ogni mattina celebro la santa messaalle 7 e vi vedo tutti in un fulgore di luce.Vedo i vostri volti, ascolto i vostri desideri eli presento al Signore». Ci sembra oggi dirisentire il battere incessante e ritmato dellasua macchina da scrivere mentre mentalmenteritorniamo ancora a bussare alla suaporta per chiedergli un aiuto o un consiglio.E vorremmo sentirci accogliere come unavolta, mentre il ticchettio prosegue, perqualche istante, fino al punto.RAFFAELE ALESSANDRINI[L’Osservatore Romano, 29-30 settembre 2008]2. Lettera del Ministro generale ai Ministriprovinciali della Liguria e delle MarcheCari Fr. Alberto e Fr. Vincenzo,Ministri provincialiin questo triste momento per la scomparsadel nostro Fratello Gino Concetti, desiderounirmi al vostro dolore e a quello deifamiliari, e pregare con voi Maria, madre dimisericordia, perché sia lei, a cui Frate Ginosi rivolgeva sempre con amore e pietà filiale,ad accoglierlo ora nella casa del Padree ad introdurlo nella gioia eterna.Insieme a questa supplica, sgorga spontaneodal cuore il grazie profondo per il donodi questo Frate Minore, che ha dedicatotutta la sua vita all’Ordine e alla Chiesa.Esperto teologo e profondo conoscitore dell’animoumano, secondo il monito di sanFrancesco ha sempre messo la sua scienza aservizio dei fratelli e sempre la alimentòcon un intenso spirito di preghiera. Generazionidi Frati lo ricordano con riconoscenzacome insegnante di teologia morale allaPontificia Università Antonianum, dove èvissuto fino a pochi mesi fa, quando la malattia,accolta con serenità e fede, lo ha costrettoa ritirarsi nella infermeria del nostroconvento di Gottammare, suo paese natale.Chi lo ha conosciuto ha imparato ad apprezzarei suoi modi schivi, dietro i quali sinascondeva una grande generosità. Anchenel suo servizio all’Osservatore Romano,come giornalista, era sempre disponibilecon tutti e manifestava in ogni occasione ilsuo amore per san Francesco e l’Ordine.Seppe fare della penna un vero strumento diannuncio cristiano e, forte degli insegnamentidella Chiesa e di un costante e continuoaggiornamento, non aveva timore adaffrontare anche gli argomenti di più scottanteattualità: dalla bioetica, alla politica,all’eutanasia, alla pena di morte, offrendo atutti con chiarezza la prospettiva cattolica.Quest’anno Frate Gino non celebreràcon noi la solennità di san Francesco, perchésarà accanto a lui nella gloria del Padre.Mentre siamo certi che continuerà a guardarcicon affetto fraterno, chiediamogli diintercedere per noi, perché sappiamo semprevivere la nostra vocazione con la stessapassione che lui ci ha sempre testimoniato.Roma, 29 settembre 2008FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale3. Omelia del Vicario generale nel giornodei funeraliDi fronte alla morte di un fratello, di unfamiliare, di un amico, comunque di fronte


NECROLOGIA527alla morte, per assumere uno sguardo di fede,abbiamo bisogno di ascoltare la Paroladi Dio, la Parola che nutre la nostra fede.Abbiamo scelto di ascoltare le letture propriedella memoria di S. Girolamo, sacerdotee dottore della Chiesa. Ed è alla luce diquesta parola che rileggiamo la vita e lamorte del nostro fratello; è con questa parolache alimentiamo la nostra fede e sosteniamola nostra speranza.“La tua parola, Signore, è fonte digioia”: così la Liturgia ci ha fatto pregarenel ritornello del salmo responsoriale. Laparola di Dio è, anche in questa circostanzadella morte di un fratello, fonte di gioia e disperanza: apre la nostra vita a prospettivenuove e di vita eterna. Lo ha ben compresolo stesso Fr. Gino. In fondo tutto il suo impegnonello studio, nell’insegnamento enello scrivere libri e articoli non è statonient’altro che far conoscere la parola diDio, parola che illumina la vita degli uomini,nelle loro speranze e nelle loro fatiche;parola che è luce dentro le scelte, alle voltecosì complesse e faticose, che gli uomininella loro esistenza si trovano ad affrontare.Ben si addicono al nostro caro Fr. Ginole parole dell’apostolo Paolo a Timoteo cheabbiamo sentito nella prima lettura. Il nostroconfratello è rimasto saldo in quelloche ha imparato nella conoscenza delle sacrescritture. Davvero per lui le parole delgrande santo di cui oggi facciamo memoriasono diventate impegno e vita. Dice infattis. Girolamo: “Se infatti, al dire dell’apostoloPaolo, Cristo è potenza di Dio e sapienzadi Dio, colui che non conosce le Scritture,non conosce la potenza di Dio, né la sua sapienza.Ignorare le Scritture significa ignorareCristo”. La parola vissuta aiuta gli uominia discernere bene nella vita da che partestare e ad essere trovati pronti nelmomento del giudizio, come ci ha ricordatola pagina evangelica.Fr. Gino ha scoperto, vissuto e servitoquesta grande verità: che tutta la Scrittura èutile per insegnare perché è ispirata da Dioe la Scrittura ci fa conoscere Cristo da cuiabbiamo la salvezza. Il nostro confratello haspeso la sua vita perché gli uomini, comprendendoed accogliendo le parole del Fi-glio di Dio e tentando di dare risposte coerentialle domande che la vita pone, possanoscegliere sempre per il bene nella speranzadi ritrovarsi, alla fine della vita, dallaparte giusta, quella dei buoni di cui ha parlatola breve parabola evangelica che abbiamoascoltato.Ma per poter insegnare e trasmettere leverità del vangelo occorre viverle. Fr. Ginoci dice con tutta la sua esistenza che il viaggiodella vita è questo ascolto obbedientedel Figlio di Dio o meglio, è il vivere nellanostra vita il Suo ascolto del Padre; entrarein questo rapporto profondo di Gesù consuo Padre. Solo questo intimo e profondorapporto, solo l’essere resi partecipi di questodialogo/ascolto dà senso profondo almistero della croce che incontriamo inesorabilmentenella nostra vita. Cristo ha affrontatola croce nella forza di questo rapportocon il Padre; Fr. Gino ha vissuto la suacroce nella forza del suo essere stato inseritoper il battesimo, la professione religiosa eil sacerdozio ministeriale, nell’eterno dialogod’amore tra il Padre e il Figlio. Noi possiamovivere la fatica, la croce, la morte soloancorati fortemente a questo dialogoeterno, nel quale ci scopriamo continuamentesalvati e redenti.Così anche la morte “a tutti terribile eodiosa” (come dice il Celano), può esserecantata da Francesco: “ben venga, mia sorellamorte”. Solo così anche per noi lamorte non può far paura perché non èl’ultima parola sulla vita dell’uomo, non èl’ultima parola sulla vita di Fr. Gino, ma diventa“la porta della vita”, sempre comeesclama Francesco d’Assisi poco prima dimorire (cf. 1Cel. 217 ).Il Capitolo generale del 2003, nel suodocumento ci ha ricordato che l’itineranza,dimensione fondamentale della nostra formadi vita, si sostiene con “diversi nutrimentiper il cammino”. Tra essi si ricordanoesplicitamente: “La memoria del passato,che ci viene donato dalle nostre istituzioni,dalla nostra tradizione intellettuale, dallanostra spiritualità francescana, dalle nostresane abitudini, dalla nostra gente saggia”.Che la memoria di Fr. Gino, resti inbenedizione e ci aiuti, come afferma sempre


528 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3il Capitolo generale del 2003, a “mantenerequesto legame con la tradizione, perchémuoversi senza radici genera un camminosenza sapienza né orizzonti” (Spc 36c).La fraternità francescana a cui Fr. Ginoha affidato con tutto il cuore la sua vita pertendere, con il nostro fraterno aiuto “allaperfetta carità nel servizio di Dio, dellaChiesa e degli uomini” (formula professioneCCGG 5 ), ora lo restituisce al Datore diogni bene. Mentre ringraziamo Dio peraverci dato questo fratello, lo affidiamo allasua misericordia. Per Fr. Gino si compiono,e per noi sono di stimolo, le parole dellenostre CCGG: “Comunque, tutti i frati,sull’esempio di S. Francesco, si ricordinoche la morte è il passaggio dalla vita terrenaalla gloria del Signore e l’ultima offertadella vita, con cui si compie la professione”(art. 36,2).FR. FRANCESCO BRAVI, <strong>OFM</strong>Vicario generale2. Fr. Roberto Zavalloni, ofmCervia, Italia, 25.05.1920Bologna, Italia, 15.10.20081. Profilo biograficoFr. Roberto era partito all’età di 11 annida Cervia in provincia di Ravenna, dove eranato il 25 maggio 1920, per i collegi seraficidell’Osservanza di Bologna e poi di Cesena.Vive il suo anno di Noviziato presso ilConvento di Villa Verucchio, ed emette laprima Professione religiosa il 17 agosto1936. Il liceo e la teologia negli anni dellaguerra li frequenta in diversi conventi dellaProvincia: Modena, Piacenza e Borgonovo.Emette la Professione solenne il 1° giugno1941 e il 19 giugno 1943, per l’imposizionedelle mani di Mons. Ersilio Menzani, è consacratosacerdote.Nel 1945 i Superiori lo inviano a Romaper lo studio della Filosofia presso il PontificioAteneo Antonianum di Roma conseguendola licenza e l’abilitazione al dottoratonel 1948. Nello stesso periodo frequenta,dal 1946 al 1948, il biennio di studi socialinella Scuola Superiore di Studi Sociali alloraistituita presso la Pontificia UniversitàLateranense. Completa gli studi filosoficinell’Università Cattolica di Lovanio, pressol’Institut Superieur de Philosophie, conseguendonel 1952 la licenza in pedagogiaapplicata e l’abilitazione al dottorato nellastessa disciplina. L’anno successivo, ottenutauna borsa di studio Fullbright per gliStati Uniti d’America, si specializza in psicologiaclinica e psicologia educativa pressola Fordham University di New York e laUniversity of Chicago, con particolare attenzionealla «Client-Centered Therapy» diCarl R. Rogers. Otterrà nel 1962 una secondaborsa di studio per lavori di ricerca pressole Università di California e del Canada.Dal 1954 al 1958 è assistente di PadreAgostino Gemelli nell’Istituto di Psicologiadell’Università Cattolica del Sacro Cuore aMilano. Nel 1959, dopo la morte del PadreGemelli, inizia l’attività di Consultore pressola Sacra Congregazione per le Cause deiSanti, tale incarico gli verrà rinnovato finoal 2000.Conseguita nel 1959 la libera docenza inpsicologia, è chiamato ad esercitarla nellaFacoltà di Magistero dell’Università «LaSapienza» di Roma, presso l’Istituto di Pedagogia,dove assumerà, nel 1964, l’insegnamentodi una nuova disciplina allora introdotta:la pedagogia speciale. Di tale insegnamentoterrà la cattedra per incarico finoal 1974 e come professore ordinario fino al1990, svolgendo anche la funzione di direttore,prima dell’istituto di Pedagogia e poidel Dipartimento di Scienze dell’Educazione.È tra i primi studiosi europei a divulgarele idee e le ricerche di Carl R. Rogers allacui scuola (il Counseling Center dell’Universitàdi Chicago) torna più volte perperfezionarsi nell’approccio clinico terapeutico«centrato-sul-cliente».Incaricato, fin dal 1952, dell’insegnamentodi psicologia sperimentale presso ilPontificio Ateneo Antonianum, è nominatoprofessore straordinario della medesima disciplinanel 1955 e ordinario nel 1959, annoin cui assume anche l’insegnamento difilosofia dell’educazione e di pedagogia.Dall’anno accademico 1958-59 è inoltre in-


NECROLOGIA529caricato di psicologia pastorale pressol’Università Lateranense, insegnamentoche terrà per oltre vent’anni. Degna di notala pubblicazione nel 1965 del volume Psicologiapastorale, che ha segnato la formazionedi innumerevoli sacerdoti e religiosinello studio della condotta religiosa.Viene chiamato a far parte, come membroeffettivo, di diverse associazioni scientifiche,educative e filantropiche, fra cui: laSociété Philosophique de Louvain (1951),l’American Catholic Psychological Association(1952), la Società Italiana perl’Assistenza medico-psico-pedagogica aiminorati dell’età evolutiva (1958), l’Associationde Psychologie Scientifique de LangueFrancaise (1958), il Bureau InternationalCatholique de l’Enfance (1961),l’Internationalen Gesellschaft fur Religionpsychologie(1961).In qualità di consulente del Centro Europeodell’Educazione, con sede nella villaFalconieri di Frascati, prende parte attiva,fin dagli anni sessanta, al rinnovamento dellascuola in Italia, con particolare riguardoai problemi dell’integrazione scolastica deglialunni disadattati e svantaggiati e allequestioni connesse con la formazione inizialee in servizio di insegnanti e dirigentiscolastici.Nel 1960 riceve la nomina a consultoreper la preparazione del Concilio Vaticano IIe partecipa come esperto ai lavori dellaCongregazione per l’Educazione Cattolica,di cui continuerà ad essere consultore finoagli anni novanta. Nella stessa Congregazionepartecipa all’elaborazione di un importantedocumento pontificio sulle Universitàcattoliche, destinato a diventare laConstitutio apostolica de UniversitatibusCatholicis promulgata il 15 agosto 1990.Nel 1969 viene eletto Rettore Magnificodel Pontificio Ateneo Antonianum, elezionericonfermata nel 1972. Dedica un forte impegno,in questo ruolo, al rinnovamento deglistatuti e dei programmi di studi dell’Ateneo,con attenzione specifica all’IstitutoPedagogico. Collabora attivamente con laSacra Congregazione per i Religiosi e gliIstituti secolari nel 1978. Nel settembre1981 prende parte, come esperto di proble-mi psicologici, alla preparazione del Sinododei Vescovi sul tema: «Riconciliazione epenitenza nella Chiesa». Un anno dopo, alCongresso Internazionale di Assisi su «Perdonoe riconciliazione», svolge un’apprezzatarelazione sul tema: «Angoscia e redenzionedell’uomo nel mondo moderno». Nelmaggio 1983 è a Vienna come delegato dellaSanta Sede per il Simposio del Consigliod’Europa su «L’educazione ai diritti dell’uomo».Fondamentale è il suo contributo nel ridisegnodella Formazione e degli Studi dell’Ordine.Nel 1971 partecipa ai lavori dellaCommissione internazionale Formazione eStudi dell’Ordine e nello stesso anno partecipacome esperto al Capitolo straordinariodi Medellín dove importante è stato il suocontributo nella stesura del documento “LaFormazione nell’Ordine dei Frati Minori”.L’attività di consultore della Sacra Congregazioneper le Cause dei Santi gli saràpreziosa nel lavoro di ricerca e di coordinamentosvolto, a partire dall’ottobre 1984,come presidente della Commissione InternazionaleFrancescana istituita per prepararela Positio super vita, virtutibus et cultu diGiovanni Duns Scoto, nell’istruzione dellaCausa di beatificazione. Il lavoro sarà coronatodall’esito felice della proclamazionesolenne del nuovo beato in S. Pietro il 20marzo 1993.Sono molte e significative anche le partecipazionie i contributi nel campo dellapsicopedagogia e numerosi gli incarichi delMinistero della Pubblica Istruzione per lavoridi consulenza e interventi specialisticiin Italia e all’estero. Il problema della formazionedegli insegnanti e della psicologiaspeciale continuano ad essere un campo diinteresse privilegiato. All’Università «LaSapienza» di Roma svolge, in questo ambito,un’intensa attività di ricerca sperimentaleper molti anni. È fra gli antesignani, inItalia, delle tecnologie dell’istruzione programmata,finalizzata al recupero dei casi didisadattamento e di insuccesso scolastico,ma fondamentalmente orientata alla miglioreorganizzazione dei processi di insegnamento-apprendimentoa vantaggio di tuttigli allievi e di ciascuno in particolare.


530 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3II 25 giugno 1981, la Presidenza delConsiglio dei Ministri gli conferisce il«Premio Cultura» a seguito della pubblicazionedel libro L’educazione degli handicappati:problemi e prospettive, edito daTempinuovi, e gli riconosce gli speciali meritiacquisiti nel campo delle scienze dell’educazionecon particolare attenzione ai processidi innovazione educativo-scolastica.Nel 1990 conclude, per raggiunti limitid’età, il suo ordinariato accademico, ma rimanein servizio come professore fuori ruoloper il successivo quinquennio. Il suo lavoroscientifico si concentra con particolarecura sul Laboratorio di tecnologie perl’handicap, ideato e voluto come segno tangibiledell’impegno profuso nel campo dellapedagogia speciale, mettendo molte importantipremesse per i suoi ulteriori sviluppi.Innumerevoli le pubblicazioni di Fr.Roberto: 36 libri autonomi; 29 pubblicazioniin collaborazione con altri autori; più di200 articoli in riviste o volumi (Per le informazionisopra riportate, cfr. Parente M., in“Antonianum”, 73 (1998), pp. 631-678).Nel 1996, dopo il lungo e laborioso soggiornoa Roma, Fr. Roberto rientra in Provinciarisiedendo presso la Fraternità dell’Annunziatain Bologna. Fin da subito sidedica agli amati studi giovanili e, in particolare,all’approfondimento e alla sintesi,con aggiornati apporti di ricerca storico-critica,delle tematiche antropologiche e pedagogichedel pensiero francescano. È l’iniziodi una nuova stagione con la pubblicazionedelle seguenti opere: Pedagogia francescana.Sviluppi e prospettive (1995); Antoniodi Padova, educatore pastorale (1995);Provincia di «Cristo Re». Frati Minori dell’Emilia-Romagnanel 50° anno di vita(1996); Martiri della Cina, nel 50° dellabeatificazione (1996). Ha collaborato all’operacollettiva in dieci volumi sui Misticifrancescani. Gli ultimi dieci anni della suavita sono contrassegnati dalla malattia edalla stanchezza fisica. Il 26 agosto scorsoFr. Roberto è stato trasferito in Infermeriaprovinciale dopo essere stato colpito da graviproblemi circolatori.Fr. Roberto si è distinto per la sua spiccatacapacità per lo studio, il dibattito scientifico,l’impegno costante nell’insegnamentoe la sua dedizione alla pubblicazioni diopere scientifiche e divulgative. Lo ricordiamocome una persona riservata e dallosguardo intelligente e comprensivo. Ha vissutopienamente le tante esperienze umanee lavorative che la vita gli ha donato consenso di umiltà, il suo atteggiamento riservatoe mite ci ricorda che l’unica speranzaper l’uomo è Cristo morto e risorto che donala salvezza a tutti gli uomini.FR. MARCO ZANOTTISegretario provinciale2. Lettera del Ministro generale al Ministroprovinciale di BolognaCaro Fr. BrunoMinistro provinciale,Roma, 15 ottobre 2008ho saputo della scomparsa di Frate RobertoZavalloni e desidero esprimere a tuttii Frati della Provincia di Bologna e ai suoifamiliari la mia vicinanza in questo momentodi dolore. Con essa sale spontaneadal cuore la preghiera al Padre delle misericordie,perché accolga questo nostro Fratellonella sua Casa e gli doni la gioia senza fine.Desidero, però, anche esprimere il ringraziamentoa nome di tutto l’Ordine per ilgrande dono che ha ricevuto in Frate Roberto,per la usa risposta pronta e generosaalla chiamata del Signore e per averci testimoniatocon la sua vita come mettere a serviziodell’uomo i talenti ricevuti da Dio. Davero francescano, infatti, Frate Roberto hadedicato tutta la sua vita agli altri, vivendo,come voleva il nostro padre san Francesco,con estrema serietà il dono del lavoro.Più un maestro di vita che un insegnante,dispensò con generosità il suo sapere eformò intere generazioni di studenti pressola Pontificia Università Lateranense e la nostraPontificia Università Antonianum, chelo ricorda anche come suo Rettore, e presso


NECROLOGIA531missariato di Napoli percorrevano tuttal’Italia meridionale spandendovi l’amoreper la Terra di Gesù e raccogliendo aiuti evocazioni per i Frati e le loro opere missionariee apostoliche a favore dei Luoghi Santie delle popolazioni di varie regioni delMedio Oriente.Nel 1970 si licenziò in Teologia al PontificioAteneo Antonianum e nel 1973 in SacraScrittura al Pontificio Istituto Biblico.Nel 1975 si laureò in Lettere e filosofia, sezionearcheologica, nell’Istituto degli studiper il Vicino Oriente dell’università La Sapienzadi Roma. Dall’anno accademico1974-1975 tornò stabilmente a Gerusalemmenel convento della Flagellazione, sededello Studium Biblicum Franciscanum, dedicandosiall’insegnamento (anche nelloStudium Theologicum Jerosolymitanum),alla ricerca archeologica e alle pubblicazioniscientifiche e divulgative. Nell’ambitodella Custodia ricevette incarichi di fiduciadi vario genere e fu Discreto di Terra Santaper un sessennio. Dal 1990 al 2000 fu ancheprofessore invitato di Palestinologia al PontificioIstituto Biblico di Roma.Non è qui il luogo per riferire dell’attivitàche Piccirillo ha svolto in differenticampi dove la sua prorompente personalità,le capacità personali e professionali, la fiduciadei superiori ecclesiastici e delle autoritàdi governo e di istituti universitari diricerca e insegnamento in Medio Oriente, inEuropa e negli Stati Uniti d’America, lohanno portato ad esplicare la sua attività.Come a autentico Frate Minore, il Signoregli aveva «concesso la grazia di lavorare»(Rb 5,1) e ha lavorato indefessamente anchecon le proprie mani come archeologo erestauratore di mosaici e antiche rovine.Il monte Nebo con il Memoriale di Mosèe la Giordania con il suo inestimabile patrimoniodi mosaici sono stati al centro dellasua straordinaria dedizione. Per questafatica si sentì ripagato dall’onore che glitoccò di accompagnare il Servo di Dio GiovanniPaolo II quando nel pellegrinaggiogiubilare del 2000 l’anziano Pontefice salìsul Nebo per venerare Mosè legislatore eprofeta e, come lui, da lì contemplare lesteppe di Moab e Gerusalemme sull’orizlaFacoltà di Magistero dell’Università «LaSapienza» di Roma. Portò, così, lo spirito disan Francesco nel mondo scientifico e accademico,mentre servì con amore la Chiesa,offrendo la sua competenza come Consultoreper la Congregazione delle Cause deiSanti e per quella dell’Educazione Cattolica.Ma su tutto mi sento qui di ricordare ilsuo grande contributo nell’ambito della formazionefrancescana, di cui fu uno degli antesignani.Con questi sentimenti nel cuore affidoFrate Roberto al Serafico Padre san Francesco,perché insieme a lui vegli su tutti noi einterceda per noi, perché sappiamo percorrerecon la sua stessa dedizione e fedeltà ilnostro cammino incontro al Padre.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLO, <strong>OFM</strong>Ministro generale3. Fr. Michele PiccirilloCasanova di Carinola, Italia, 18.11.1944Livorno, Italia, 26.10.20081. Profilo biograficoDi Michele Piccirillo si è già scritto moltoin giornali e pubblicazioni specializzatedi varie parti del mondo. La rivista (LiberAnnuus 2008) dello Studium BiblicumFranciscanum – Facoltà di Scienze Biblichee Archeologia pubblicherà una presentazionedocumentata della sua vasta bibliografia.Qui lo ricordiamo soprattutto come FrateMinore e Presbitero della Custodia di Terrache ha dedicato la vita, non molto lunga maintensa e dinamica, allo studio, alla ricercaarcheologica e all’insegnamento.Nato a Casanova di Carinola (Caserta,Italia) il 18 novembre 1944, entrò a 11 anninel Collegio Serafico della Custodia di TerraSanta a Roma e a 16 anni raggiunse laTerra Santa compiendovi il Noviziato e tuttoil curricolo formativo e di studio fino allaprofessione solenne che emise il 24 giugno1967 e all’ordinazione sacerdotale chericevette il 5 luglio 1969. La sua vocazionefrancescana si deve quasi certamente ai fratelliCollettori di Terra Santa che dal Com-


532AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3zonte. La morte lo ha colto quando da pochimesi aveva avviato la ricostruzione dellabasilica di San Mosè tuttora in corso.L’amore per la Terra Santa lo ha distintoda piccolo e lo ha accompagnato per tutta lavita. Piccirillo ha vissuto con dignità e fierezzail suo essere francescano di Terra Santa.Amavai santuari di Terra Santa come monumentistorici e come luoghi di preghiera;conosceva la grande tradizione culturalefrancescana, l’ha approfondita e fatta conosceree in essa si è inserito dandovi il proprioapporto. Il suo nome – come quello dei suoipredecessori e maestri allo Studium BiblicumFranciscanum: J. Sylvester Saller († 1976),Bellarmino Bagatti († 1990), Virgilio Corbo(† 1991) – rimarrà tra gli archeologi insignidel Medio Oriente e tra i Palestinologi delnostro tempo. Voleva che il suo ultimo libro,La Nuova Gerusalemme. Artigianato palestineseal servizio dei Luoghi Santi, frutto diprolungate ricerche e di studio, testimoniassel’amore dei Frati dei secoli passati per ilbello, per il benessere delle popolazioni dellaTerra Santa e per la devozione dei pellegrini.Ora è come il suo testamento.Concepiva il suo lavoro per l’archeologia,la geografia e la storia come un contributoalla pace del Medio Oriente. La conoscenzapersonale della vasta regione mediorientalee la padronanza di varie lingue,compreso l’arabo, unitamente al suo temperamentodeciso ma schietto e cordiale glipermettevano di instaurare buoni rapporticon le autorità anche di paesi politicamentecontrapposti tra loro e varcare frequentementele loro frontiere. Ha goduto dell’ammirazionee dell’amicizia di gente semplice,studenti, colleghi, come di quella di grandipersonalità civili, militari ed ecclesiastiche.Se ne è giovato per portare avanti scavi archeologici,restauri e conservazione di mosaicie monumenti, programmi di promozione,mostre e pubblicazioni prestigiose.Chi gli è vissuto accanto può testimoniareche in Fra Michele Piccirillo la grazia dellavoro non spegneva «lo spirito della santaorazione e devozione» (Rb 5,2). Era fedelee assiduo alla celebrazione eucaristica e allaliturgia delle ore nella sua fraternità e nontrascurava la cura di queste cose neppuredurante le estenuanti campagne archeologichedei mesi estivi.È morto in ospedale poco dopo la mezzanotte,ma gli era accanto un confratelloche ha pregato per lui e lo ha benedetto, poilo ha rivestito del saio francescano perl’ultimo viaggio terreno ponendogli fra lemani la Bibbia e il Crocifisso e sul petto ilTau, simbolo dei salvati. La sua morte hacoinciso con la domenica 26 ottobre quandoa Roma si concludeva il Sinodo dei Vescovisul tema «La parola di Dio nella vita enelle missione della Chiesa». La FamigliaFrancescana di Terra Santa e tutto l’Ordinedei Frati Minori sono grati a Dio per il donodi questo ardito e infaticabile servitore dellaParola di Dio e della Terra in cui la Parolasi è fatta carne.Ai suoi funerali celebrati mercoledì 29ottobre a Roma nella basilica di S. Antonioerano presenti due cardinali, diversi vescovie una schiera di confratelli, sacerdoti, fedelie amici. Non meno solenne è stata lacelebrazione svoltasi ad Amman sabato 1novembre e presieduta dal Patriarca Latinodi Gerusalemme, Mons. Fouad Twal. I“suoi Frati di Terra Santa” lo hanno riportatoamorosamente fin sul monte Nebo, aoriente del Giordano, luogo amato di tantesue opere e ora del suo riposo in attesa dellarisurrezione. Gli innumerevoli messaggidi cordoglio giunti da ogni parte del mondoall’Ordine, alla Custodia di Terra Santa e alloStudium Biblicum Franciscanum di Gerusalemmetestimoniano quanto egli fosseconosciuto e stimato e quanto abbia onoratole due istituzioni nelle quali il suo ricordoresta particolarmente in benedizioneG. CLAUDIO BOTTINI <strong>OFM</strong>2. Messaggio ddel Card. Tarcisio Bertone,Segretario di Stato di Sua Santità BenedettoXVISEGRETERIA DI STATOPRIMA SEZIONE - AFFARI GENERALIInformato notizia dipartita padre MichelePiccirillo sommo Pontefice desidera


NECROLOGIA 533esprimere at confratelli familiari et amiciprofonda partecipazione at dolore perscomparsa benemerito religioso francescanoconosciuto in tutto il mondo per apprezzataet competente attività di archeologovolta at riscoperta studio et illustrazione importantisegmenti radici civiltà cristianaculturalmente significativi anche per popolazionenon cristiana. Nel ricordare intensaet feconda opera at servizio Chiesa et TerraSanta di così appassionato studioso Bibbiaet zelante figlio di san Francesco sua Santitàne affida anima eletta at divina bontà etdi cuore invia at quanti piangono sua morteconfortatrice benedizione apostolica.CARD. TARCISIO BERTONESegretario di Stato di sua Santità________________________________Reverendo Padre José Rodríguez CarballoMinistro generale Ordine Frati MinoriVia Santa Maria Mediatrice 2500165 Roma3. Lettera del Ministro generaleCarissimo Fr. PierbattistaCustode:il Signore ti dia Pace!Roma, 26 ottobre 2008Desidero esprimere a te, a tutti i Fratidella Custodia, ai parenti e agli amici di Fr.Michele Piccirillo la mia vicinanza in questomomento di dolore e assicurarvi la miapreghiera e quella di tutto l’Ordine, perchéil Signore lo accolga nella pace e nella gioiasenza fine.Insieme a questa supplica sale spontaneodal cuore anche il grazie al Signore peraverci fatto dono di un tale Fratello e maestro.Vero figlio della Custodia di Terra Santa,amò fino in fondo la martoriata terra, incui ancora oggi le pietre sono testimonianzaviva della Parola di Dio donata all’umanità.Con la sua ricerca sul campo ci ha aiutati ariscoprire le origini cristiane di queste terre,come testimoniano i numerosi scavi da luidiretti e, in particolare, quelli sul monte Neboe in terra di Giordania. Ho avuto la for-tuna di avere Fr. Michele come professorenella Facoltà di Scienze Bibliche e Archeologiadello Studio Biblico di Gerusalemme,dove per lunghi anni trasmise la sua passioneper la Sacra Scrittura, l’archeologia e lavita francescana a intere generazioni di studenti.Svolse sempre il suo lavoro considerandolouna grazia e i risultati delle sue ricerchesuperarono gli angusti confini di Gerusalemmee della Terra Santa, venendoapprezzati in tutto il mondo per l’apportoscientifico che ogni volta portavano.Da vero figlio di san Francesco si impegnavasempre per far diventare realtà i suoigrandi sogni e noi, che lo abbiamo conosciuto,sappiamo che quello più grande eradi trasformare il monte Nebo, a lui così caro,da un arido cumulo di rovine in unaverde oasi di pace. Vogliamo ricordarlocosì, mentre ancora lavora a questi scavi evolge il suo sguardo sul panorama dellaTerra Promessa, in cui ora vive perl’eternità.FR. JOSÉ RODRÍGUEZ CARBALLOMinistro generale ofm__________________________Fr. Pierbattista Pizzaballa, <strong>OFM</strong>Custode di Terra SantaSt. Saviour’s MonasterySt. Francis Street 191001 Jerusalem4. Anno 2005 mortui sunt* 30 aprile 2005: ŠIMIĆ FR. ANĐELKO,ANĐELKO, nato a Tučepi, della Prov. Ss.Redemptoris, Croazia. È morto all’età dianni 85, di vita francescana 67 e di sacerdozio62.* 31 agosto 2005: SOLDO FR. JOSIP, ANTE,nato a Split, della Prov. Ss. Redemptoris,Croazia. È morto all’età di anni 83, di vitafrancescana 65 e di sacerdozio 61.* 16 dicembre 2005: RAMLJAK FR. JULI-JAN, PETAR, nato a Siverić, della Prov. Ss.Redemptoris, Croazia. È morto all’età dianni 87, di vita francescana 67 e di sacerdozio62.


534AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3* 17 dicembre 2005: JANKOVIĆ FR. ŠIMUN,KREŠIMIR, nato a Hrvace, della Prov. Ss.Redemptoris, Croazia. È morto all’età dianni 76, di vita francescana 58 e di sacerdozio52.5. Anno 2007 mortui sunt* 26 gennaio 2007: LEDWON FR. JOSAPHAT,PAUL, nato a Lasowice, della Prov. AssumptionisBMV, USA. È morto a Manitowocall’età di anni 82, di vita francescana58 e di scaerdozio 51.* 11 aprile 2007: MILON FR. AUGUSTIN,ANDREW, nato a Dupont, della Prov. AssumptionisBMV, USA. È morto a Burlingtonall’età di anni 63, di vita francescana45 e di sacerdozio 37.6. Anno 2008 mortui sunt* 17 febbraio 2008: KLUCZYBSKI FR. CAM-PION, GEORGE, nato a Chicago, dellaProv. Assumptionis BMV, USA. È mortoa Burlington all’età di anni 76, di vitafrancescana 57 e di sacerdozio 49.* 26 febbraio 2008: CHAVES FR. FERNANDODA EIRA RODRIGUES, nato a Curros, dellaProv. Ss. Martyrum Marochiensium, Portogallo.È morto all’età di anni 78, di vitafrancescana 59 e di sacerdozio 52.* 18 marzo 2008: DOMINGUES FR. SIMÃO,nato a Chancelaria, della Prov. Ss.Martyrum Marochiensium, Portogallo.È morto all’età di anni 85 e di vita francescana65.* 22 aprile 2008, MILON FR. AUGUSTIN,ANDREW, nato a Pittsron, Pennsylvania,della Prov. Assumptionis BMV, USA. Èmorto a Burlington, Wisconsin, all’età dianni 64, di vita francescana 45 e di sacerdozio37.* 10 maggio 2008, SANCHO GONZÁLEZ FR.FRANCISCO, nato a Huancane, della Prov.Ss. XII Apostolorum, Perù. È stato a servizio,soprattutto, degli infermi e dell’OFS.Ha fondato la Fraternità francescananella Parrocchia di Cristo Re e nellaPampa Inalambrica. È morto all’età dianni 81 e di vita Francescana 60.* 22 giugno 2008: REY FR. ROGER, nato aLe Puy, della Prov. B. Pacifici, Francia.È morto a Limoges all’età di anni 87, divita francescana 64 e di sacerdozio 60.* 30 giugno 2008: DURIEUX FR. FRANÇOIS-Régis, nato a Thiviers, della Prov. B. Pacifici,Francia. È morto a Limoges all’etàdi anni 90, di vita francescana 58 e di sacerdozio58.* 7 luglio 2008: MASCHMANN FR. ELVAN,WILBERT, nato a Washington, della Prov.Ss. Cordis Iesu, USA. È morto all'età dianni 88, di vita francescana 67 e di sacerdozio62.* 12 luglio 2008: KUPREŠANIN FR. JAKOV,nato a Srđevići, Livno, della Prov. S.Crucis, Bosnia/Erzegovina. È stato Viceparroco a Zenica, Parroco in Germania(Essen) ed ha lavorato nel Centro Cattolicodei Croati. È morto a Gorica-Livnoall’età di anni 73, di vita francescana 49e di sacerdozio 44.* 19 luglio 2008, DRAG FR. RODERICK, PE-TER, nato a New Britain, Connecticut,della Prov. Assumptionis BMV, USA. Èmorto a Philadelphia, Pensylvania, all’etàdi anni 85, di vita francescana 65 edi sacerdozio 59.* 5 agosto 2008: LEIVA MONTESINOS FR.SALVADOR CARMELO, nato a San Salvador,delkla Prov. Ss. XII Apostolorum,Perù. È stato economo in varie Fraternitàdella Provincia, sagrestano nel conventoSant’Antonio in Puno. Questuò in moltivillaggi della Sierra per la manutenzionedella case di formazione e dei conventidella Recollección. È morto a Puno all’etàdi anni 93 e di vita francescana 62.


NECROLOGIA 535* 15 agosto 2008: POSSET FR. MARCEL, JO-SEPH, nato a Spontin, Belgio, della Prov.Trium Sociorum, Francia/Belgio. Permolti anni missionario in Congo, moltoamato dalla gente semplice. In Belgio, fuper molto tempo colui che accolse con ilsorriso i visitatori. Negli ultimi anni, ful’anima della piccola Fraternità quando isuoi Confratelli erano maggiormentepresi dai ministeri esterni. Di originecontadina, restò sempre vicino alla gente.È morto a Bertix, Belgio, all’età dianni 77 e di vita francescana 57.* 17 agosto 2008, GEMME FR. TEOFANE,nato a Gavi Ligure (AL), a Recco, dellaProv. Liguræ ss. Cordis Mariæ, Italia.Uomo mite, discreto, umile, gentile,esercitò per alcuni anni il servizio diMaestro dei professi temporanei e peroltre un ventennio quello di Santuaristanel Santuario della Madonna di Valle inGavi. Maestro nell’arte della fiducia, eraabituale in lui l’affidarsi al Signoreespronare i fratelli ad appoggiarsi allaProvvidenza divina. Visse e morì da veroFrate Minore gareggiando per essereritenuto ultimo così da evidenziare il suoSignore. È morto nel convento S. Francescoin Recco all’età di anni 84, di vitafrancescana 68, di sacerdozio 59.* 17 agosto 2008: ECHEVERRÍA GÓNEZ FR.ALFONSO MARÍA, nato a Catacachi, dellaProv. S. Francisci de Quito, Ecuador.Uomo semplice, di buon umore, paziente,è stato Maestro dei Novizi, missionarioin Yacuambi (Amazonia). È morto adAmbato all’età di anni 95, di vita francescana79 e di sacerdozio 71.* 21 agosto 2008: ROUSSEAU FR. FERNADJOSEPH, nato a St. Boniface, della Prov.Christi Regis, Canada. Ha messo a serviziodei Frati le sue doti e le sue capacitànelle dicerse Fraternità in cui visse. Èmorto a Calgary all’età di anni 82 e di vitafrancescana 48.* 30 agosto 2008: GAYTÁN VÁZQUEZ FR.NORBERTO, JOSÉ DE JESÚS, nato a Aguascalientes,della Prov. Ss. Francisci et Iacobi,Messico. Fu Vicario e Guardiano invarie Fraternità. È morto a Gaudalajara,Jalisco, all’età di anni 75, di vita francescana54 e di sacerdozio 44.* 2 settembre 2008: SLACKE FR. VARIN,FRANCIS EDWARD, nato a St. Bernard,Cincinnati, della Prov. Ioannis Baptistæ,USA. Dedicò i primi 32 anni del suo ministerosacerdotale nella pastorale parrocchialee nei successivi si dedicò allapastorale ospedaliera in Lousiana e Kentucky.È morto presso Mercy Hospital,Cincinnati, all’età di anni 91, di vitafrancescana 72 e di sacerdozio 64.* 5 settembre 2008: MICHEL CORONA FR.JSÉ GUADALUPE, OCTAVIO, nato a Autlán,Messico, della Prov. Aprutiorum S. BernardiniSenensis, Italia. Si era incardinatonella Provincia nel 1976 ed è rimastosempre ad essa legato, anche se era tornato,negli ultimi anni, nella sua Provinciadi origine dei Santi Francesco e Giacomo,dove ha ricevuto un’ospitalità fraterna.È stato un insigne musicista ecompositore, come testimonio le suepubblicazioni. La musica alimentava lasua raffinata sensibilità liturgica, curatacon gli studi all’Anselmianum e con lasua intensa spiritualità. È morto a Zapopan,Messico, all’età di anni 80, di vitafrancescana 63 e di sacerdozio 56.* 8 settembre 2008: MOES FR. MAYNARD,THEODORUS, nato ad Amsterdam, dellaProv. Ss. Martyrum Gorcomiensium,Olanda. È stato missionario in Pakistandal 1953 al 1974. Ritornato in Provinciaha scritto varie articoli e volumi sull’Islam.È stato un generoso pastore. Èmorto a Driebergen all’età di anni 85, divita francescana 63 e di sacerdozio 56.* 10 settembre 2008: NICHOLASPILLAI FR.PETER, nato a Sillalai, Sri Lanka, dellaProv. Seraphicæ S. Francisci Assisiensis,Italia. Entrò nella Provincia Serafica diS. Francesco dell’Umbria nel 1975. Fratemolto mite, pio, generoso, special-


536AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3mente con i poveri. Il suo desiderio, finoall’ultimo, è stato quello di assistere isuoi connazionali emigrati in Europa acausa della guerra etnica. Purtroppo nongli fu possibile per la sua salute fisicopsichicaprecaria, causata proprio dall’avervissuto in prima persona le violenzedi detta guerra etnica. È morto a Perugiaall’età di anni 76 anni, di vita francescana31 e di sacerdozio 27.* 10 settembre 2008: BILLARD FR. CÉLE-STIN, HENRI, nato a Paris, della Prov. B.Pacifici, Francia. È morto a Rennes all’etàdi anni 89, di vita francescana 67 edi sacerdozio 60.* 12 settembre 2008: PROFILI FR. LUDOVI-CO, RODOLFO, nato a Civitella d’Agliano,Viterbo, della Prov. Seraphicæ S. FrancisciAssisiensis, Italia. Ha testimoniato,nella sua lunga vita di Frate Minore e sacerdote,una fede sempre chiara e sicura,stabile e colma di un amore grande al SignoreGesù Cristo, suo unico bene; unafede obbediente, ma anche propositiva,aperta e inventiva nella santa Chiesa diDio. Inoltre ha trasmesso il suo grandeamore per il nostro padre san Francesco,per santa Chiara e per lo spirito francescanoche sempre lo ha animato. I suoiscritti sono ripieni del suo amore e delsuo attaccamento al nostro carisma. Tra itanti servizi che ha prestato, in particolare,è stato a Milano Assistente Centraledell’Istituto Secolare e dell’opera dellaRegalità di Cristo, chiamato a questocompito dallo stesso fondatore Fr. AgostinoGemelli, dal 1952 al 1971. È mortoa Santa Maria degli Angeli-Assisi all’etàdi anni 97, di vita francescana 81 edi sacerdozio 74.* 12 settembre 2008: DE PIERPONT FR. HU-GUES, BERNARD, nato a Nancy, dellaProv. Trium Sociorum, Francia/Belgio.È morto a Bruxelles all’età di anni 84, divita francescana 65 e di sacerdozio 58.* 13 settembre 2008: DIEDERICH FR. THEO-BALD, nato a Ershausen, della Prov.Saxoniæ S. Crucis. Germania. È statomissionario in Cina (dal 1941 al 1952) ein Hong Kong (dal 1952 al 1994), dovesi è dedicato alla traduzione della Bibbiae all’insegnamento. Ritornato in Provinciaha dimorato in diversi Conventi. Èmorto a Dortmund all’età di anni 97 e divita francescana 78.* 15 settembre 2008: PRIM FR. MARINO,DONATO, nato a Santo Amaro da Imperatriz,della Prov. Immaculatæ Conceptionis,Brasile. Dedicò gran parte della suavita alla formazione, come professore eguardiano nel Seminario Santo Antônio,Agudo. È morto a Rio de Janeiro all’etàdi anni 74, di vita francescana 51 e di sacerdozio45.* 16 settembre 20908: PENAVA FR. JERKO,nato a Batin, Posuški Gradac, dellaProv. Assumptionis BMV, Bosnia/Erzegovina.Missionario in Svizzera, Parroco,è morto ad Assisi, Italia, all’età dianni 61, di vita francescana 42 e di sacerdozio34.* 16 settembre 2008: DI DOMENICO FR. NI-COLA, nato a Melito di Napoli, dellaProv. Neapolitanæ ss. Cordis Iesu, Italia.Frate buono e fraterno, si distinse per lasua disponibilità e laboriosità. È mortonell’Ospedale civile di Giugliano inCampania all’età di anni 49, di vita francescana26 e di sacerdozio 15.* 16 settembre 2008: HEALY FR.CLEMENTE, FRANCIS, nato a New York,della Prov. Ss. Nominis Iesu, USA.Trascorse dodici anni del suo ministeroper l’educazione dei giovani presso ilSiena College, Loudonville, N.Y., laBishop Timon High School, Buffalo,N.Y., e la Saint Bonaventure University,Saint Bonaventure, N.Y. Nel 1958, funominato superiore della Missione OurLady of the Angels Parish, Kingston, Jamaica,West Indies, dove, assieme a Fr.Paul Walsh, <strong>OFM</strong>, fondò la Our Lady ofthe Angels Prep School. Nel 1973, fu perbreve tempo a svolgere il suo ministero


NECROLOGIA 537presso la Saint Francis Chapel in Colonie,N.Y. Tornato a Kingston nel 1974 fuVice parroco fino al 1977. Dal 1979 al1987, tornò presso la Saint Francis Chapelin Colonie, N.Y. Gli ultimi sette annifu trasferito presso la Saint Francis Chapelin Providence, R.I., e nel 1994 fu trasferitopresso la Saint Anthony’s Friaryin Saint Petersburg, Fla. È morto aRingwoord all’età di anni 89, di vitafrancescana 68 e di sacerdozio 63.* 19 settembre 2008: HAMELIN FR. LÉON-CE, nato a St-Narcisse, Québec, dellaProv. S. Ioseph Sponsi BMV, Canada.Dottore in Teologia, dal 1954 al 1966 hainsegnato Teologia Morale nel Seminariofrancescano di Montréal; dal 1966 al1980 presso la Facoltà di Teologia dell’Universitàdi Montréal. È stato membrodel consiglio e segretario della Facoltà,e consigliere dell’Assemblea deiVescovi di Québec. Ha pubblicato moltilibri ed articoli. Colpito da un ictus celebrale,ha vissuto gli ultimi 28 anni nell’Infermeriaprovinciale, edificando tuttiper la sua fede e pazienza, e dove èmorto all’età di anni 87, di vita francescana67 e di sacerdozio 59.* 20 settembre 2008: ESPINOSA MANRIQUEFR. JOSÉ MARÍA, nato a Baraya, dellaProv. S. Fidei, Colombia. È morto aItagüí all’età di anni 82, di vita francescana63 e di sacerdozio 56.* 22 settembre 2008: SMOK FR. BOLESŁAV,CZESŁAW, nato a Sławwniów, della Prov.S. Mariæ Angelorum, Polonia. È morto aPerth, Australia, all’età di anni 91, di vitafrancescana 73 e di sacerdozio 65.* 23 settembre 2008: DE MASI FR. ALES-SANDRO, GIUSEPPE, nato ad Airola, dellaProv. Neapolitanæ Ss. Cordis Iesu, Italia.Maestro dei Professi temporanei,Guardiano, Vicario, Vice Parroco, Economo,Cappellano del Carcere di S. MariaCapua Vetere. Ha vissuto amando elavorando per la Chiesa, la Provincia e lacomunità parrocchiale di S. Maria CapuaVetere. È morto nell’Infermeria provinciale“La Palma” in Napoli all’età dianni 87, di vita francescana 72 e di sacerdozio64.* 23 settembre 2008: YOUNG FR. CLYDE,CYRILANTHONY, nato a St. Bernard, Cincinnati,della Prov. S. Ioannis Baptistæ,USA. È morto presso la Saint AnthonyFriary & Shrine, Cincinnnati, all’età dianni 81, di vita francescana 62 e di sacerdozio54.* 24 settembre 2008: HERNANDO HORTEGAFR. LUCAS, nato a San Adrían de Juarros,della Prov. S. Francisci Solano, Perù.Dopo un periodo di insegnamento adOcopa, è andato a Roma, dove ha conseguitoil dottorato in Teologia Dogmatica.Tornato in Perù, si è dedicato all’insegnamentoe al ministero pastorale. Hacollaborato alla creazione della CustodiaMissionaria S. Francisco Solano, di cui èstato il primo Custode. Dopo un periodotrascorso in Spagna, durante il quale halavorato per la fondazione della parrocchia“Cristo de la Paz” (Madrid). Ha servitola Terra Santa per 3 anni, con residenzaa Gerusalemme e a Damasco. Nel1983 è tornato in Perù e viene elettoGuardiano de los Descalzos di Lima eDefinitore provinciale. Ha svolto importantiservizi per l’Ordine: Commissariodi Terra Santa a Buenos Aires, Delegatogenerale per i Frati di Argentina, Visitatoregenerale in Messico e Commissariodi Terra Santa in Perù. È morto a Madridall’età di anni 79, di vita francescana 63e di sacerdozio 57.* 26 settembre 2008: O ‘SHEA FR. LAU-RENCE, MICHAEL, nato a Cork, Iralanda,della Prov. Nostræ Dominæ Reginæ Pacis,Sud Africa. Dopo l’ordinazione lavoònella Diocesi di Kokstad, dove risvegliòdiverse missioni, fino quando,per motivi di salute, fu trasferito prima aVanderijl-Park e poi a Boksburg, dovetrascorse gli ultimi anni della sua vita. Èmorto a Boksburg all’età di anni 79, divita francescana 57 e di sacerdozio 51.


538 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3* 26 settembre: VITTOR FR. VALERIO, MA-RIO, nato a Mussons di Morsano al Tagl.,Udine, della Prov. Venetæ S. Antonii Patavini,Italia. Appena ordinato presbiterosi dedicò al servizio pastorale parrocchialea Marghera, a S. Maria Maggiorein Trieste, dove dimorò per 14 anni (6come parroco) e a Treviso. Sentì poi ildesiderio di mettere la sua vita a serviziodi persone segnate dalla tossicodipendenza,nello stile che S. Francesco ha affidatoai suoi frati. Per questo motivochiese e ottenne di vivere un periodo nellacomunità di Cetona (SI). Questa esperienzadoveva essere limitata e prepararel’avvio di un’opera corrispondente nell’ambitodella nostra Provincia, ma ciòrimase solo a livello di proposte e di intenzioni.Così dopo Cetona continuò peraltri 18 anni a svolgere la sua missionepresso il santuario francescano e la comunità“S. Maria della Foresta” in Rieti.È morto nel convento Sacro Cuore inSaccolongo all’età di anni 67, di vitafrancescana 49 e di sacerdozio 40.* 29 settembre 2008: CONCETTI FR. IGINO,GINO, nato a Grottammare, Italia, dellaProv. Liguriæ Ss. Cordis Mariæ, Italia. Èmorto nell’Infermeria provinciale diGrottammare all’età di anni 82, di vitafrancescana 56 e di sacerdozio 55.* 1 ottobre 2008: SURIAN FR. CARMELO,MÁRIO MAX, nato a São José do Rio Pardo,della Prov. Immaculatæ Conceptionis,Brasile. Ha dedicato gran parte dellasua vita alla pastorale parrocchiale, alleEdizioni Vozes e, soprattutto, all’assistenzae alla formazione dell’OFS. Èmorto ad Agudos all’età di anni 85, di vitafrancescana 60 e di sacerdozio 53.* 2 ottobre 2008: LOVECCHIO FR. AGOSTI-NO, VITO GIOVANNI, nato a Santeramo inColle, Bari, della Prov. Aprutiorum S.Bernerdini Senensis, Italia. Entrato giovanissimonella Custodia di Terra Santa,ha compiuto la formazione nei Seminaridi Emmaus, Betlemme e San Salvatore.Ordinato sacerdote nel 1951, svolse ilsuo ministero al Santo Sepolcro, al Collegioserafico di Roma, al Commissariatodi Napoli e poi in Libano. Nel 1962 siè incardinato nella Provincia di S. Bernardinodi Siena. È morto nell’Infermeriaprovinciale di Lanciano all’età di anni83, di vita francescana 62 e di sacerdozio57.* 2 ottobre 2008: BERMÚDEZ GALVÁN FR.JOSÉ FRANCISCO, nato a Panamá, dellaProv. Dominæ Nostræ de Guadalupe,America Centrale/Panama. Ha ottenutola Licenza in Teologia presso la PontificiaUniversità Antonianum, in Roma. Èstato Definitore provinciale, Guardianoin varie Fraternità, Vice Parroco e Parroco,per vari anni ha insegnato teologiadogmatica presso il Seminario maggiore“San José” dell’Arcidiocesi di Panamá.È morto all’età di anni 57, di vita francescana32 e di sacerdozio 27.* 6 ottobre 2008: WERNER FR. SIMON, JÜR-GEN, nato a Oppeln, della Prov. ThuringiæS. Elisabeth, Germania. È morto all’etàdi anni 66 e di vita francescana 31.* 8 ottobre 2008: BRESSANINI FR. GUIDO,nato a Scurelle, della Prov. TridentinæS. Vigilii, Italia. Ha svolto il suoservizio pastorale quasi in ogniconvento della Provincia, terminando aTrento, dove risiedeva dal 1990. Avevaprestato vari servizi, dalla PontificiaOpera Assistenza al servizio di Commissariodel Terz’Ordine. Ma sono statisoprattutto tre i ministeri che hannocaratterizzato la sua lunga vita: ilservizio Parrocchiale, il servizio diGuardiano e la cura degli anziani e degliammalati. Egli ci ha donato un esempiodi Frate Minore, di pastore buono, dipersona che ha amato la propria vocazionee l’ha vissuta fino all’ultimoistante. È morto nell’Infermeria provincialedi Trento all’età di anni 84, di vitafrancescana 67 e di sacerdozio 60.* 9 ottobre 2008: URIBE LONDOÑO FR.


NECROLOGIA539NOEL, nato ad Armenia, della Prov. S.Pauli Apostoli, Colombia. È morto a aCartago all’età di anni 75, di vita francescana51 e di sacerdozio 46.* 9 ottobre 2008: KIDD FR. KEVIN, JOSEPH,nato a Westmount, della Prov. S. IosephSponsi BMV, Canada. Dal 1969 al 1979ha servito la Custodia di Terra Santa edal 1989 al 1998 è stato nella Costad’Avorio. È morto nell’Infermeria provincialedi Montréal all’età di anni 94, divita francescana 73 e di sacerdozio 65.* 11 ottobre 2008: GESUALE FR. VALENTI-NE, nato a Pittsburgh, Pennsylvania, dellaProv. Immaculatæ ConceptionisBMV, USA. È Morto nell’Istituto SanFrancesco in Tegucigalpa, Honduras, all’etàdi anni 70 e di vita francescana 51.* 12 ottobre 2008: SAN FRATELLO FR. SEN-NEN, CHARLES, nato ad Elgin, Illinois,della Prov. Ss. Nominis Iesu, USA. Dal1958 al 1961 ha insegnato inglese pressola St. Bonaventure University; dal 1961al 1963, alla Facoltà di Timon HighSchool in Buffalo. Nel 1963, fu associatoalla Facoltà del’English Departmentat Siena College, Loudonville, N.Y., dovelavorò fino al suo ritiro nel maggiodel 2005. Fu Archivista del St. BonaventureCollege e Curatore della Siena’s artcollection. Fu Cappellano del Veteran’sAdministration Hospital in Albany e volontariodella locale casa per gli ammalatidi AIDS. È morto a Ringwood, NJ,all’età di anni 82, di vita francescana 33e di sacerdozio 50.* 13 ottobre 2008: SARAF FR. MATO, natoa Kuprešani, della Prov. S. Crucis, Bosnia/Erzegovina.È stato Vice Parroco invarie Parrocchie e Parroco in Sokoline.È morto presso l’Ospedale di Nova Bilaall’età di anni 61, di vita francescana 35e di sacerdozio 34.* 13 ottobre 2008: BEVILACQUA FR. APOL-LONIO, PIETRO, nato a Calvecchia di S.Dona’ di Piave, della Prov. Venetæ S.Antonii Patavini, Italia. Fin dalla giovinezzala sua salute si dimostrò debole ecagionevole. Nonostante questo, dall’iniziodella sua vita religiosa si dedicò allaquestua, cosciente che il passare di casain casa, tra la gente, era un’occasionepreziosa di incontro, di apostolato direttoe di dialogo. Ha trascorso gran partedella sua vita nel convento di Lonigo egli ultimi 11 anni in quello di Chiampo.Nutriva particolare devozione per il BeatoClaudio e la Vergine Maria. Amantedella preghiera e fedele ai momenti liturgicidella comunità, confezionava coronedel rosario, che donava con gioia comemezzo di apostolato. È morto nell’Ospedaledi Arzignano all’età di anni 78 edi vita francescana 59.* 15 ottobre 2008: ZAVALLONI FR. ROBER-TO, nato a Cervia, della Prov. BononiensisChristi Regis, Italia. È morto nell’Infermeriaprovinciale di Bologna all’etàdi anni 88, di vita francescana 72 e di sacerdozio65.* 17 ottobre 2008: DE LA FUENTE PRIETOFR. LUIS ÁNGEL, nato a Villarín de Campos,della Prov. Castellanæ S. GregoriiMagni, Spagna. Nei suoi 66 anni di vitafrancescana servì come Formatore, Segretarioprovinciale, Commissario diTerra Santa, Economo..., sempre in modoefficace e con umiltà. È morto nell’Infermeriaprovinciale di Guadalajaraall’età di anni 83, di vita francescana 66e di sacerdozio 58.* 21 ottobre 2008: FLORES MARTÍNEZ FR.PABLO, AURELIO, nato a Cortazar, dellaProv. Ss. Petri et Pauli de Michoacán,Messico. Servì con gioia la Fraternità,compiendo con gioia gli incarichi a luiaffidati: cuoco, sagrestano, catechista. Èmorto presso “Asilo Nazareth Hall” delPaso all’età di anni 91 e di vita francescana69.* 22 ottobre 2008: LATACZ FR. SERAFIN,nato a Zakrzów, della Prov. S. Hedvigis,Polonia. È morto a Marienweiher, Ger-


540 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3mania, all’età di anni 76, di vita francescana57 e di sacerdozio 50.* 23 ottobre 2008: TONNA FR. CHARLES,EMMANUEL, nato a Rabat, della Prov. S.Pauli Apostoli, Malta. È stato Guardiano,Maestro dei Professi temporanei edAssistente dell’OFS. Ha svolto anche lasua attività all’estero. È morto all’Ospedale“Mater Dei” di B’Kara all’età di anni72, di vita francescana 50 e di sacerdozio46.* 26 ottobre 2008: PICCIRILLO FR. MICHE-LE, nato a Casanova di Carinola, Italia,della Cust. Terræ Sanctæ, Israele. È mortoa Livorno, Italia, all’età di anni 64, divita francescana 47 e di sacerdozio 39.* 27 ottobre 2008: PUCCI FR. GUIDO, ULIS-SE, nato a Massa Carrara, della Prov.Aprutiorum S. Bernardini Senensis, Italia.Si è sempre segnalato per la suagrande amabilità ed accoglienza degliultimi e dei poveri, lasciando, soprattuttocon il ministero parrocchiale, un gratoricordo. Amante della natura, spiritoecumenico, era particolarmente devotodel mistero del Natale, da lui preparatoanche con la realizzazione di artisticipresepi. È morto nell’Infermeria provincialedi Lanciano all’età di anni 84, di vitafrancescana 65 e di sacerdozio 58.* 29 ottobre 2008: PIVEC FR. FRANCI, natoa Studenice, della Prov. S. Crucis, Slovenia.Religioso semplice, umile, generosoverso i Confratelli e i fedeli, zelantenel suo ministero sacerdotale, è stato ilprimo Parroco della Parrocchia del BeatoAntonio Martino Slomsek a Maribor-Kosaki. È morto a Maribor all’età di anni55, di vita francescana 38 e di sacerdozio28.* 1 novembre 2008: HYNES FR. JAMES, natoa Buffalo, NY, della Prov. Ss. NominisIesu, USA. Dal 1977 al 1979, mentreera studente nel Seminary of the ImmaculateConception, lavorò presso la PeachParish, West Milford, N.J. Dal 1979 al1984, fu coordinatore di Ritiri e Vicariopresso il St. Francis Retreat Center inRye Beach, N.H. Dal 1984 al 1986, fuVicario nella Casa di Noviziato della St.Francis Friary in Brookline, Mass. Dal1986 al 1990, fu Guardiano e Parrocodella Holy Cross Church, nel Bronx,N.Y; poi dal 1990 al 1999, lo fu presso laHoly Name of Jesus Parish on West 96thStreet in New York City; dal 1999 al2008 presso la Saint Patrick e AnthonyParish in Hartford, Conn. È morto aBryn Mawr, PA, all’età di anni 57, di vitafrancescana 32 e di sacerdozio 28.* 2 novembre 2008: JIURIĆ FR. JERKO, MA-TE, nato a Progovo, della Prov. Ss. Redemptoris,Croazia. È morto all’età dianni 77, di vita francescana 57 e di sacerdozio50.* 3 novembre 2008: SULLIVAN FR. ALAN,TIMOTHY, nato a Brooklyn, NY, dellaProv. Ss. Nomins Iesu, USA. Dopo glistudi fu Vicario parrocchiale presso la St.Joseph Parish in East Rutherford, N.J.Dal 1960 al 1988 fu Cappellano dellaMarina degli USA. Dal 1988 al 1993, lavoròpresso la St. Anthony Shrine in Boston,Mass. Dal 1993 al 1996, fu animatorevocazionale della Provincia. Nel1996, riprese il suo lavoro come Cappellanomilitare presso il Navy MedicalCenter in San Diego, Calif. È morto aRingwoord, NJ, all’età di anni 82, di vitafrancescana 57 e di sacerdozio 52.* 5 novembre 2008: GIOVANNETTI FR. PIE-TRO, nato ad Ostra, della Prov. Picenæ S.Iacobi de Marchia, Italia. Religioso e sacerdotemolto amato per la sua bontà edaccoglienza. Si è dedicato alla formazionedei nostri aspiranti, al servizio pastoraleparrocchiale, al ministero del sacramentodella riconciliazione. È mortonell’Ospedale civile di Fano all’età dianni 81, di vita francescana 61 e di sacerdozio54.* 6 novembre 2008: VÁSQUEZ PÉREZ FR.LUIS, nato a Viña del Mar, della Prov. Ss.


NECROLOGIA541Trinitatis, Cile. Esercitò il suo ministeroprincipalmente nei conventi di S. Antoniodi Padova e di Concepción. Si distinseper l’immediata comunicazione cheaveva con i giovani e per la sua partecipazioneal Movimento del Rinnovamentodello Spirito. È morto nell’Ospedaledell’Università Cattolica del Cile all’etàdi anni 54, di vita francescana 27 e di sacerdozio21.* 8 novembre 2008: TONINI FR. EUGENIO,CESARIO, nato a Camugnano (BO), dellaProv. Tusciæ S, Francisci Stigmatizati,Italia. Per oltre quaranta anni ha speso lasua vita per il servizio alla Terra Santa:in primo luogo presso la Custodia doveha svolto incarichi impegnativi tra cui unanno di servizio al Santo Sepolcro, treanni di maestro di formazione a San Salvatoree infine come Segretario custodiale.Contemporaneamente a questo ultimoincarico dedicava la sua attività alservizio pastorale, in parrocchia, comepredicatore alle comunità religiose, escrivendo spesso sulla rivista “La TerraSanta”; poi per sette anni a Roma pressola Delegazione e quindi in Provincia comeCommissario. Gli ultimi anni dellasua vita la ha vissuti alla Verna, comesantuarista e penitenziere senza per questodimenticare la Terra Santa: fu in questoperiodo che pubblicò un libro di altovalore letterario: “Sulle orme di Gesù eRacconti della Terra Santa”. È mortonell’Infermeria provinciale di Fiesole all’etàdi anni 88, di vita francescana 71 edi sacerdozio 65.* 11 novembre 2008: SIKAVICA FR. PETAR,ANTE, nato a Baška, della Prov. Ss. Redemptoris,Croazia. È morto all’età dianni 85, di vita francescana 66 e di sacerdozio59.* 15 novembre 2008: DUBOWSKI FR.GEORGE, EDWARD, nato a Gaey, Indiana,della Prov. Assumptionis BMV, USA.Dopo la sua ordinazione fu insegnantenelle Scuole di Sturtevant, Wisconsin edi Watkins Glen, New York. Nel 1954,partì come missionario pre Samar nelleIsole delle Filippine. Al suo ritorno nel1961 fu nominato Responsabile dellaformazione dei Fratelli a Pulaski, Wisconsin(1961-8). Nel 1966 insegnòpresso il St. Francis College in Burlington,Wisconsin. Successivamente fu nominatoGuardiano a Pulaski (1969-1972), e della St. Paschal Friary in Toledo,Ohio (1972-78). Fu poi predicatoreitinerante e Cappellano delle Sisters ofSt. Francis of Perpetual Adoration in Mishawaka,IN. È morto a Manitowoc, Wisconsin,all’età di anni 93, di vita francescana74 e di sacerdozio 67.* 18 novembre 2008: FRANKEN FR. FALCO,PETRUS, nato ad Heerlen, della Prov. Ss.Martyrum Gorcominesium, Olanda. Èstato professore di religione e di musicain diverse scuole. È morto a Valkenburgall’età di anni 73, di vita francescana 52e di sacerdozio 45.* 20 novembre 2008: BERNO FR. ARCAN-GELO, SECONDO, nato a Lumignano diLongare (VI), della Prov. Venetæ S. AntoniiPatavini, Italia. Iniziò il suo ministerosacerdotale presso i santuari diMotta di Livenza e di Gemona e nel1940 partì come cappellano militare perl’Africa, svolgendo questo servizio inEritrea fino a dicembre 1946. Nel 1947giunse a S. Pancrazio di Barbarano dove,eccetto due brevi periodi trascorsi all’Ospedaleal Mare di Venezia-Lido (1963-64) e all’Ospedale di Vicenza (1971-72),visse la sua vita religiosa e sacerdotaleper circa sessant’anni. Frate semplice, dipoche parole, spesso misurate, austerocon se stesso, è stato per molti padre, fratello,guida spirituale e maestro di vita,accogliendo, consolando, accompagnandotante persone che si sono accostate alui e visitandone tante altre. È morto nelconvento Sacro Cuore di Saccolongo all’etàdi anni 96, di vita francescana 80 edi sacerdozio 70.* 21 novembre 2008: ALVARADO SÁNCHEZFR. PABLO ANTONIO, nato a Almeida, del-


542 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3la Prov. S. Fidei, Colombia. È morto adItagüí all’età di anni 90 e di vita francescana57.* 24 novembre 2008: ANGELONI FR. OWEN,nato a Roxbury, Massachusetts, dellaProv. Immaculatæ Conceptionis BMV,USA. È morto presso il “Columbis MemorialHospital” in Hudson, NY, all’etàdi anni 81 e di vita francescana 54.* 28 novembre 2008: HERNÁNDEZ GAYTÁNFR. RITO, nato a Yucután, della Prov. S.Evagelii, Messico. È morto a Cuernavacaall’età di anni 86 e di vita francescana 31.* 1 dicembre 2008: ZINNECKER FR. WIL-LEHAD, RAIMUND, nato a Stolp, Germania,della Prov. Ss. Martyrum Iaponensium,Giappone. È morto a Dortmund,Germania, all’età di anni 79, di vita francescana55 e di sacerdozio 53.* 4 dicembre 2008: COYLE FR. ALCUIN,WILLIAM, nato a Boston, della Prov. Ss.Nominis Iesu, USA. Nel 1956 ottenne laLicenza in Teologia e nel 1963 il Dottoratoin Diritto Canonico presso il PontificiumAthenaeum Antonianum in Roma,Italia. Dal 1963 al 1970, fu professoredi Diritto Canonico, Vice Rettore ePreside degli studenti e Decano degli insegnantipresso il Christ the King Seminaryin Allegany, N.Y. Nel 1964, fu insignitodel titolo di Lector Generalis dell’Ordinedei Frati Minori in riconoscimentodel suo servizio come Membrodel Segretariato generale della prima edella seconda sessione del Concilio VaticanoII. Dal 1965 al 1975, ricoprì incarichidi prestigio presso la St. BonaventureUniversity e la Washington TheologicalUnion in Silver Spring, Md. Inquesto periodo fu anche tra i Responsabiledella formazione in Provincia. Dal1975 al 1981, fu presidente della CatholicTheological Union in Chicago, Il, ericoprì altri incarichi di responsabilitàpresso altre Istituzioni Accademiche.Dopo un anno sabbatico fu nominatoPresidente della Commissione Internazionaleper il rinnovamento del PAA.Nel 1985, fi trasferito presso la St. Francisof Assisi Church on West 31 st Streetin New York City, dove sviluppò un ampioprogramma di formazione per gliadulti nella Arcidiocesi di New York.Nel 2006 ricevette il Dottorato “honoriscausa“ in Lettere dalla St. BonaventureUniversity, per il suo contributo alla vitaintellettuale francescana. È morto a NewYork all’età di anni 79, di vita francescana59 e di sacerdozio 54.* 4 dicembre 2008: HENDRIKS FR. MARTI-MIANUS, Amsterdam, della Prov. Ss.Martyrum Gorcomiensium, Olanda. Halavorato nella pastorale parrocchiale. Èmorto a Warmond all’età di anni 86, divita francescana 64 e di sacerdozio 57.* 4 dicembre 2008: PIELOK FR. MAREK,nato a Ruda Sl., della Prov. AssumptionisBMV, Polonia. È morto a Katowiceall’età di anni 93, di vita francescana 76e di sacerdozio 68.* 6 dicembre 2008: VIDOEIRA FR. JOSÉ CA-FASSO, ANTONIO JOAQUIM GONÇALVES,nato a Rio de Janeiro, della Prov. ImmaculatæConceptionis BMV, Brasile.Gran parte della sua vita è stata dedicataalla pastorale parrocchiale. Molto zelantenella preparazione alle celebrazioni liturgichee alle omelie. È morto a Rio deJaneiro all’età di anni 81, di vita francescana61 e di sacerdozio 54.*7 dicembre 2008: PICCIOTTI FR. FELICE,nato ad Ascoli Piceno, della Prov. PicenæS. Iacobi de Marchia, Italia. Neiprimi anni di sacerdozio è stato maestrodei professi temporanei ed insegnante diteologia. Impegnato, poi, nei vari ufficiprovinciali, si è dedicato soprattutto alsettore dell‘economia e delle case di accoglienza.È morto nell’Ospedale civiledi S. Severino Marche all’età di anni 87,di vita francescana 70 e di sacerdozio 64.* 8 dicembre 2008: JUEZ NIETO FR. NO-COLÁS, nato ad Arlanzón, della Prov.


NECROLOGIA543Graatensis Nostræ Dominæ a Regula,Spagna. Visse la vita francescana congioia e semplicità. Sempre fraterno e rispettosodegli altri, passò gran parte dellasua vita sacerdotale al confessionale. Portatoper la musica, fondò la Corale “S.Francisco”. È morto nell’Ospedale “Puertadel Mar” di Cádiz all’età di anni 94, divita francescana 78 e di sacerdozio 71.* 9 dicembre 2008: CHACÓN RAMÍREZ FR.FEDERICO, nato a Santa María del Oro,della Prov. Ss. Francisci et Iacobi, Messico.Fu professore dal 1969 al 1981; dal1993 al 1996 si è dedicato alle missionipopolari; si è occupato degli “ispanici”in molte zone degli USA. È morto nell’OspedaleSan Francisco de Zapopanall’età di anni 61, di vita francescana 40e di sacerdozio 32.* 10 dicembre 2008: LÓPEZ PÉREZ FR. JOSÉ,EUTIQUIO, nato a Coroneo, della Prov. S.Petri et Pauli de Michoacán, Messico.Visse con entusiasmo la sua consacrazionea Dio nella Fraternità, svolgendo confedeltà gli uffici a lui affidati: cuoco, sagrestanoe catechista. È morto nella “CasaSantiago Apóstol” di Tarandacuao all’etàdi anni 94 e di vita francescana 62.* 12 dicembre 2008: LATKO FR. ERNEST,FRANCIS, nato a Chicago, Illinois, dellaProv. Assumptionis BMV, USA. Dopoaver conseguito, presso la Laval Universityin Quebec, Canada, un STL (1945) eun STD (1949), spese tutta la sua vitanell’insegnamento: presso il LourdesSeminary (Cedar Lake, IN), Seminariodella Provincia, e poi presso il Christ theKing Seminary (West Chicago, IL). Fuanche Direttore dell’Institute of DogmaticTheology at St. Francis College in Joliet,IL. Dal 1969 al 1980 insegnò al St.Francis. Insegnò anche storia delle religionie psicologia presso il KankakeeCommunity College (Kankakee, IL),Governors State University (UniversityPark, IL) e Prairie State College (ChicagoHgts., IL). Nel 1982 cominciò unostudio comparativo sulle tre religionimonoteiste, ancora inedito. È morto aBourbonnais, Illinois, all’età di anni 93,di vita francescana 74 e di sacerdozio 67.* 13 dicembre 2008: HÖLLMANN FR.FRANZ, nato ad Halle, della Prov. SaxoniæS. Crucis, Germania. Ha svolto variservizi, tra cui si è dedicato alla pastoraledella salute. È morto in un incidented’auto a Mühlen all’età di anni 61 e divita francescana 48.* 13 dicembre 2008: PRIZELITZ FR. LEO-POLD, JOSEF ANTON, nato a Wien, dellaProv. S. Leopoldi, Autria/Italia. Ha lavoratonella pastorale parrocchiale. Moltovicino al popolo nella sue attività ed èstato anche poeta. È morto a Güssing all’etàdi anni 95, di vita francescana 52 edi sacerdozio 69.* 14 dicembre 2008: MULVANY FR. THO-MAS, PETER, nato a Johnstown, dellaProv. Hiberniæ, Irlanda. Dopo aver vissutoin diverse Fraternità della Provincia,nel 1963 venne trasferito a Gormanston,dove lavorò per molti anni nell’ufficioamministrativo della scuola. Le suedoti di Segretario erano molto apprezzate.È morto a Drogheda all’età di anni 89e di vita francescana 65.* 14 dicembre 2008: MAMORSKI EUGE-NIUSZ FR. HILARY, HILARIUS, nato aCzeremoszna, della Prov. S. Hedvigis,Polonia. È morto a Gliwice all’età dianni 78, di vita francescana 60 e di sacerdozio55.* 16 dicembre 2008: BOSSI FR. BENIAMI-NO, MARIO, nato a Milano, della Prov.Mediolanensis S. Caroli Borromæi, Italia.È morto a Sabbioncello di Merate all’etàdi anni 84, di vita francescana 63 edi sacerdozio 52.* 17 dicembre 2008: BRUINSMA FR. AL-FRIED, GERBEN, nato a Weststellingwerf,della Prov. Ss. Martyrum Gorcomiensium,Olanda. Ha lavorato come giardiniere;dal 1969 al 1986 è stato in Indone-


544 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3sia (Papua). È morto a Weert all’età dianni 77 e di vita francescana 53.* 19 dicembre 2008: HAIAR FR. ALLAN,NORBET, nato a Humphrey, della Prov.Ss. Cordis Iesu, USA. È morto all'età dianni 84 e di vita francescana 52.* 20 dicembre 2008: BAUMANN FR. MAU-RICE, JULIEN-JEAN, nato a Strasbourg,della Prov. Trium Sociorum, Francia/Belgio.È morto a Strasbourg all’etàdi anni 90 e di vita francescana 62.* 23 dicembre 2008: PEETERS FR. HILAR-IUS, THEODORUS, nato a Helden, dellaProv. Ss. Martyrum Gorcomiensium,Olanda. Dopo la Laurea in Diritto canonicoa Roma, ha lavorato in Curia generale,svolgendo l’ufficio di Segretariodella Procura. È morto a Weert all’età dianni 90, di vita francescana 71 e di sacerdozio64.* 24 dicembre 2008: SICILIANO FR. RO-NALD, NATO a Boston, della Prov. ImmaculatæConceptionis BMV, USA. È mortoin "Saint Patrick's Manor", Framingham,all'età di anni 85 e di vitafrancescana 65.* 26 dicembre 2008: AUDET FABRE FR. PE-DRO, nato a Barcelona, della Prov. S.Francisci Solano, Argentina. È stato professoredi Filosofia, delle lingue moderne(francese, inglese, italiano, portoghese,tedesco), di latino e greco. Per 12 anniesercitò il ministero della predicazionein Spagna, Colombia e Argentina.È stato Definitore provinciale, Custodedella Custodia di Río Cuarto e La Pampa,Presidente della Federazione FrancescanaArgentina “Nostra Sra. de Luján”,che poi divenne l’attuale Provincia S.Francesco Solano. È morto a Río Cuartoall’età di anni 87, di vita francescana 59e di sacerdozio 53.* 27 dicembre 2008: MCCARTY FR. KIE-RAN, ROBERT, nato a Tama, Iowa, dellaProv. S. Barbaræ, USA. È a Tucson, Arizona,all'età di anni 83, di vita francescana66 e di sacerdozio 59.* 29 dicembre 2008: SICHEL FR. ERSILIO,nato a Carpaneto, della Prov. BononienisChristi Regis, Italia. Dopo l’ordinazionesacerdotale, nel 1964, Fr. Ersilio è trasferitoa Roma per lo Studio della Teologiadove consegue la Licenza in SacraTeologia presso il Pontificio Ateneo Antonianum.Rientrato in Provincia risiedeprima a Fiorenzuola e poi a Cortemaggioredove intraprende l’esperienza diPrete operaio. Nel 1982 è inviato, nuovamente,al convento di S. Francesco inFiorenzuola, dove si dedica principalmentealla cura dei poveri e dei malati ricoveratipresso l’ospedale civile di Fiorenzuola.Nel 2003 è trasferito a Parmadove ha continuato la sua opera di condivisionecon i più deboli impegnandosinel lavoro della mensa “P. Lino”. È mortoa Bologna all'età di anni 72, di vitafrancescana 53 e di sacerdozio 44.* 29 dicembre 2008: MONTALI FR. GREGO-RIO, ERMES, nato a Lesignano Bagni, dellaProv. Bononienis Christi Regis, Italia.Subito dopo l’ordinazione sacerdotale,nel luglio del 1952, è trasferito a SanPiero in Bagno dove vi risiede fino allafine dei suoi giorni. Qui ricopre diversiincarichi: Economo, Vicario, Guardiano,Assistente dell’OFS. Ha svolto il serviziodi Guardiano per oltre 20 anni. Dal1991 al 1997 è eletto Definitore provinciale.Nel 1955 ha fondato il circoloACLI. Sempre alla fine degli anni 50, incollaborazione con le autorità locali, si èadoperato per il problema dell’occupazioneandando in cerca di “fabbriche” datraslocare a San Piero. Nell’autunno del1977 l’amministrazione comunale lo insignìdella medaglia d’oro, mentre nell’estatedel 2002 è stato onorato con unatarga di benemerenza. È morto a Bolognaall'età di anni 81, di vita francescana64 e di sacerdozio 56.* 30 dicembre 2008: CLARAHAN FR. MI-CHAEL, nato a Waterloo, della Prov. Ss.


NECROLOGIA545Cordis Iesu, USA. È morto all'età di anni79, di vita francescana 56 e di sacerdozio50.* 31 dicembre 2008: VAN LEEUWEN FR.BERTULF, PETRUS, nato a Leerdam, dellaProv. Ss. Martyrum Gorcomiensium,Olanda. È stato professore di teologia, primanelle nostre Case di formazione e, poi,nell’Università Cattolica di Njimegen. Èmorto ad Alverna all’età di anni 95, di vitafrancescana 76 e di sacerdozio 70.


INDEX NOMINUMPRO ANNO 2008 (CXXVII)AAbela John 87, 122, 141, 171Agostini Nilo 67Aguilar Dulce María 297Agular Flores José Víctor 263Agulló Pascual J. Benjamín 181Ajuria Balenciaga Felipe 189Alberoni Aldo 259Alberzoni Maria Pia 345, 346Alegre Paredes Andrés 44Alessandrini Angelico 83Alfonsa dell’Immacolata Concezione 86, 451-452,459Allard Monique 120Allegra Gabriele 388, 518Alliata Eugenio 57Almazan Cielito 444Almirañes Lucy 327, 328, 478, 481-482Aloisi Sabrina 181Alonso Paniagua María de la Cruz 297, 312Altmeyer Michèle 478Alvarado Sánchez Pablo Antonio 541Alvarado Segura Edwin de Jesús 46, 418Alvarado Solano Hernán 512Álvarez Astorga Manuel A. 419Alvarez Avalos Cordero 196Álvarez Maria de las Mercedes 121Alves Pereira Júnior Aluísio 419Amanzi Cristoforo 263, 517Amaral Bernardo Amaral 170, 297, 336, 339, 341,349, 401, 486, 512, 516Amato Angelo 447-461 passimAmenta Eduardo 418Amigo Vallejo Carlos 154Amin Joseph 349Anagni Guido 190Anastasio Pietro 501Andringa Hilduard 366Andziulis Algimantas 149Angel Mary 119Angelisanti Alessandro 259Angeloni Owen 542Angkur Cosmas Michael 327Ante Oscar 45Antonelli Francesco 169, 518António Orlando 260Apicella Leonardo 195Ardiles Aquilino 199Arellano Suárez Francisco J. 485, 504Arenas José 155Arias Francisco 155Arias González Saturnino 363Ariz Miguel Ángel 326Arranz Hernán Celina 297Arregi José Maria 156Arregui Guridi José Maria 297, 334, 349Arvalli Andrea 514Assmann Olavo 189Audet Fabre Pedro 544Azcuy Virginia 64BBabiy Emilio Leonid 163Bahcic Robert 269Baiardi Sereno 512Baisas Bienvenido Q. 119, 120Bakoma Marcel 168Balducci Gabriele 192Ballerini Valentino 200Ballot Marie Pierre 119Barelli Armida 288, 290, 375, 551Barelli Eugenio 515Bargel Maria Bernadette 119Barralet Roger 508Bartolacelli Anna Fulgida 465Bartoli Langeli Attilio 344, 345, 347Bartolini Bruno 329Bartolucci Marcello 81, 85Barue Jean-Paul 186Barun Boris 261Bastida Berna Maria Josefina 119Batlle Pilar Laporta 119Batt Dacian 200Battaglia Vincenzo 58, 436Battaglioli Vittorio 200Baumann Anthony 190Baumann Maurice 544Baxla Thaddeus 420Bechen Henri 186Beck Sushil 420Bedenečić Drago 257Bedini Giorgio 190Bednarski Bogumil 43, 59Bellandi Andrea 515Beltrame Pedro 326Bender Jorge 260Benedetto XVI 3-10 passim, 17-18, 55, 86, 177,184, 202, 211, 227, 290, 297, 327, 356, 357, 385-392 passim, 402, 421, 451-454, 459, 464, 479-481, 521


548 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Benigar Alessio 465Benito Vidal José 196Beretta Renato 170Bergmann M. Engeltraud 280Bermejo Cabrera Enrique 57Bermúdez Galván José Francisco 538Berna Francis 262Bernardino da Portogruaro 296, 431Berno Arcangelo 540Berrocali Álvarez Miguel Ángel 419Bertazzo Luciano 347Berti Fabio 259Bertin Giorgio 512Bertini Paola 120Bertone Tarcisio 286, 533Bertulucci Marcello 460Betti Umberto 49-53 passimBevilacqua Apollonio 539Bhatti Bernard 45Bianchi Pacifico 371Biasi Fabio 371Biasi Saverio 259, 263, 516Bieger Damian 180Bieńkowski Damian 258Billard Célestin 536Bini Giacomo 120,140Bitzer Martin 148, 481Blanco Manue l 58, 436Blanco Pérez Rafael 120, 139, 297, 315, 322Blanco Rodríguez Manuel 263Bloch Wieslaw 437Blom Godfried 367Böjte Mihály 263Bonenfant Roland 259Bonifacio Francesco Giovanni 86, 296, 447-451Bordin Fabrizio 326Boschin Bonaventura 194Bossi Beniamino 543Both Samuel 195Botía Pedro 331Botrel Olivier 186Bottini Claudio G. 436, 483, 532Botvina Francesco 163Bourdeau Gilles 259, 420Bourke Gregory 418Bove Cristoforo 81, 179Boyle Denise 173Božić-Stanić Josip 371Bracci Silvano 359Branco Manuel Cândido 187Brandao Bernardo 165Bravi Francesco 58, 168, 169, 256, 349, 401, 436,512, 516-517, 521Bravo Durán Jesús Antonio 372Brázda Cyril J. 517Brázda Cyril Jaroslav 263Bressanini Guido 538Brocanelli Vincenzo 59, 60, 63, 66, 169, 259, 439,523Broccato Aldo 174Brophy Andrew 260, 262Brosse Richard 523Bruck Anton 263Bruck Anton 517Brufani Stefano 345Bruinsma Alfried 543Brunette Pierre 523Buccolini Marco 259Buffon Giuseppe 520Bunader Jalil Julio César 43, 166Bunader Julio César 495Burburu Francis 418Bütler Maria Bernarda 86, 451-454, 459Buttarazzi Juan 166CCabrejos Vidarte Héctor Miguel 521Cabrera Herrera Luis Gerardo 63-64, 169, 271, 297,322, 401, 439, 445, 452, 495-496, 505, 507, 512,516Cacciotti Alvaro 523Caillon Roland 196Cajo Rodríguez Jorge 44Caldera Maria Isabella 465Calderón Guilllermo 326Calì Sara 359Califano Gianni 447Calvo Moralejo Gaspar 461, 463-464Campana Ferdinando 420, 517Campiglio Luigi 170-172Canaccini Federico 179Candray Francisco 120Cangelosi Felice 477Cañizares Llovera Antonio 297, 313, 320, 331Cantalamessa Raniero 169Čapas Nerijus 149Capasso Vito 193Capodicasa Mariano 189Capriotti Nazzareno 192Carballo Fernández María del Mar 297Carballo Sawula Sergio Horacio 417Carfagna Pietro 491Carpio Emilio 269, 271Carraro Leodir 419Carrero Darío 266Carrero Jesús 153Carriero Michele 258Carta Giuseppe 262Carvalho Neto Francisco 257, 349Casalini Nello 523Cascianelli Ulisse 192Castang Giovanna Germana 75-76Castillo Cordero Pedro 419Castrillo Agostino Ernesto 86


INDEX NOMINUM549Castro Joel Alcides 168Catalán Cerda Jorge David 43Cavellec Gilles 261Centomo Ceverino 326Cepeda Van Hauten Álvaro de Jesús 261Cerrato Chamizo Guillermo 263, 504, 517Cerrillo Puerto María Brígida 297, 322Cesaroni Gianluca 259Chacón Ramírez Federico 543Chadam Aigustyn 188Charland Pierre 259Chaves Fernando da Eira Rodrigues 534Cheong Paul 480Chialà Sabino 437Chiarello Silvestro 191Chrupcała Lesław Daniel 58Ciampicali Fabrizio 147Cinato Maria 479Clarahan Michael 544Clifford Peter 341Cloonan Andrew 367Clorey Doug 478Cocci Massimo 252Coens Marculf 372Coghill Elstan 366Cogoni Stefano M. 262Coleiro Martin 262Collins Seán 11, 169Colombotti Tarcisio 263, 517Colomer Barber Joaquín 517Colomer Barber Rafael 263Colomer Rafael 509Comotto Giulio Maria 368Comparat François 257Concetti Giuseppe 179Concetti Igino 525, 538Concha Cayuqueo Jorge 516Concha Cayuqueo Jorge Enrique 46Concordi Giustino 373Condren Joseph 417Connor Mary 119Conte Chiara Benedetta 119-120Contreras Narváez Hernando 261Copps Michael 507Cordano Virgil 367Córdoba Javier 155Corrullón Fernández Manuel 168, 512Corselis Marie-Adrien 188Coscia Dominic/Benedict 201Costa Marcio Luis 261Costa Sandro 64Costantin Giuseppe 159, 161Coughlan Bernadette 119Covely Anna Marie 119Covili Linfati Isauro Ulises 44, 419Coyle Alcuin 542Cremaschi Francesca 120, 141Crepaldi Maria Aparecida 478Cretella Giuseppe 195Cruciani Libero 354Cusato Michael 175DDa Cruz Irma Maria 119Da Cruz Massinga Hilário 177Da Silva Miranda Victorio 419Da Silva Vicente Ronaldo 257Da Varano Camilla Battista 82D’Acunto Nicolangelo 345Dahdah Boulos 160Daian Szabin 160Dal Cengio Teodoro 192Dalpiaz Ivan 259D’Andrea Odorico 461Danese Antonio 350D’Angelo Giacinto 259, 499Darby Matthew 367Darmancier Jerôme 369De Agreda Maria di Gesù 461-464 passimDe Carvalho Junior Walter 46De Castelbajac Henri-Joseph 186De Giorgi Salvatore 151De la Fuente Prieto Luis Ángel 539De la Presilla Sastre Antonio 297De la Serna Ramiro 65De Lazzari Francesco 258De los Ríos Pérez María del Carmen 297De Masi Alessandro 537De Nazarei Mattia 460, 465De Núñez María Consuelo 478De Nunzio Emanuela 477De Paolis Rosario 258De Pierpont Hugues 536De Prosperis Annarita 347De Rechter Gustavus 198De Rosa Luca M. 78-86 passim, 293-296 passim ,452-465 passimDe Schampheleer Jean 369De Scorbiac Anne-Françoise 119De Toni Anselmo 258De Vico Marcello 189De Vincenti Maria Teresa 83-84Debattista Mario 47-49Del Pozo Encarnación 230, 325, 333, 474-482Del Prete Sosio 465Del Sagrario Maria 119Deleclos Fabien 371Dellazari Inácio 419Deshogues Roger 188Di Domenico Nicola 536Di Fatta Giuseppe 417Di Franco Manlio 497Di Lauro Gregorio 258Di Ruberto Michele 78-85 passim, 287-296 passim ,


550 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3459-461 passimDi Stefano Damiano 258Di Virgilio Virgilio 345Díaz Buiza Juan Manuel 297, 312, 316, 322, 504Diederich Theobald 536Diekemper Barnabas 195Díez de Cima Valerio 297Dinh Quoc Tru Joseph 45Dister Bernward 420D’Lima Fidelis 420Do Nascimento Roberto Miguel 419Dombrowski John 418Domingos Antonio da Silva 480Domingues Simão 534Domínguez Joaquín 534Domínguez Serna Joaquín 153, 155, 168, 297, 318Dos Santos Mascarenhas Amarildo 258Drag Roderick 534Dubec Michael 260Dubigeon Benoît 257, 261Dubowski George 541Duns Scoto Giovanni (Beato) 389, 405-410 passim,421-426 passimDuque Duque Félix 298, 321Durieux François-Régis 534EEcheverría Gónez Alfonso María 535Echeverry Joaquín 63, 269, 271, 439, 535Eckelkamp David 198Edmiston James 366Einhorn Jürgen Werinhard 179Ekka Leos 420Elcid Celigüeta Damiel 188Errico Gaetano 85Escribano Arráez Miguel Ángel 418Espelage Arthur 263, 517Espinosa Manrique José María 537Esposito Agostino 157, 500Estêvam de Sousa Juraci 258Eterović Nikola 54Etzi Priamo 58, 436Evans Gerardo 418FFaccio Giacinto 354Faes de Mottoni Barbara 344Failla Giuseppe 230Falcón López José Cesário 196Falkus Kosiecka Bernardo 419Fallas Mora Sergio Antonio 418Falsini Rinaldo 363Fantaccini Paolo 513Farci Simone 262Farolfi Maria Chiara Serafina 464Farris William 260Farruggia Anton 261Favaretto Arcides Luiz 419Favretto Mario 151, 168, 176, 331, 349-351, 401,483-494 passim, 503-516 passimFebbraro Antonio 523Fernandes Jacobus Dominicus 327Fernandez Clara 119Fernández de la Cruz Inmaculada 297Fernández de Pinedo Ángel 156Fernández Dionisio 332Fernandez Romualdo 158Ferrante Lorenzo 366Ferrari Roberto 170Ferreira Jara Pablo 417Ferro Salvatore 417Ferry Dominique 187Fiasconaro Paolo 174Figueredo Sebastião 169Fila Sidival 259Filoni Fernando 460Fina Romano 417Fitzgerald James 341Flesch Maria Rosa (Beata) 84, 284-292 passimFlores Interiano Saúl Orlando 418Flores Martínez Pablo 539Flores Medina René Antonio 418Focardi Francesco 512Focherini Odoardo 296Folgado Carlos 417Fombellida Peral Maria Asunción 119Fougère Anne 179Francis Safouat Choucri 196Franken Falco 541Freyer Johannes B. 54, 58, 268, 436Fruk Ana 478Fuentealba Isabel 326Fusarelli Massimo 47, 58, 169, 265-266, 268, 353,433-436 passimGGaa David 43, 59Gagnon Michel 197Galdos Bizkarguenaga José Maria 187Galeano Adolfo 359, 523Galeffi Elisabetta 355Galimberti Attilio 173Galippi Adiuto 365Galvão de França Antonio 283-284Ganssle Jospeh 198García Araya Alfonso 164García González Gabriel 120García María del Carmen Mariñas 297García Palacios José 44, 193García Pérez Eleuterio 370García Rodríguez Castor 190Gardin Gianfranco Agostino 227, 479, 516Garuti Adriano 183, 196Garzón Ramírez Fernando 259, 261, 494, 512, 523


INDEX NOMINUM551Gasparri Pietro Paolo 258Gassen Ireneu 356Gattei Gianni 418Gatti Clemente 80Gatti Luigi 150Gattucci Adriano 359Gaviglia Quirino 180Gaytán Rito 542Gaytán Vázquez Norberto 535Gayte Marchioli Ángel Gabriel 417Gdyk Nikodem 256, 349Gemelli Agostino 169-173 passimGemme Teofane 535Genies Louis 186German Ambrose 196Gesuale Valentine 539Ghiglia Valentino 515Ghinato Alberto 359Giacomello Antonio 349Giacometti Luigi 417Giamberardini Gabriele 354Giannini Bruno 200, 359Gibbons John 59Gil García Isabel 297Giovannetti Pietro 540Giovanni Paolo II 169-173 passim, 185; 380, 385,391, 402, 409, 424, 451, 464, 474, 479, 492Giurisato Giorgio 437Godebout Michel 186Goettens Bruno 200Gololombe Lucas Francisco 260, 419Gomes Norberto Fernando 187Gómez Eulalio 506Gómez Fernández Concepción 297Gómez Gómez Ligia Inés 297Gómez González José 11, 12, 169, 182, 190Gómez Jiménez Javier 418Gómez Martínez Eulalio 349, 351Gonçalves António 188Gonçalves Mota Rosalvo 480Gonsalit Saur Wilhelmus I. 420Gonz ález Porres Anonio 183González Arango Enrique 297González Argüelles Rubén 260González de la Cruz Salvador 372González Ferrera Francisco Manuel 152González Galarza Sergio Antonio 260Gonzalez Hernández José De Jesús 260González Ortega Maria Inés 119González Porres Antonio 259, 505, 512González Rojas Efraín 366González Sánchez Inmaculada 119Gorgulho Santos José Carlos 326Górski Elizeusz 258Gournay Thierry 261Grech Richard S. 262Grechi Donatella Maria 119Griese Celsus 367Guida Marco 258Guimarães Manuel Ferreira 187Gutiérrez Gómez José L. 85Gutiérrez Gutiérrez María Asunción 297Gutiérrez Olmos Enid 166Gutiérrez Ramírez Gabriel 261HHaiar Allan 544Hamelin Léonce 537Hartog Hubert 371Hasegawa Paul 44, 168Hatko Hilaria 176Healy Clemente 536Heidemanns Katja 523Heinze Markus 173Hendriks Martimianus 542Hernández Carrión Sergio 326Hernández Hernández María Loreto 297Hernández Jiménez Juan de Dios 419Hernández Ramirez Saúl 196Hernández Valenzuela José 418Hernando Hortega Lucas 537Herrera Alzate Wilfran José 196Herrera Mauricio 166Hess Azariasz Jacek 263, 517Hidalgo López María José 297, 312Higgins Michael 173, 230, 409, 479Hillebrand Reinaldo José 197Hitziger Georg 199Hoff Alphonse 197Höllmann Franz 543Holtel Melvin 195Hoogenboom Florentius 196Hoppe Leslie 262Horna Mendoza Jorge 44Horta Novaes Celso 198Hoško Emanuel 179Hudson Patrick 120, 168Hummes Cláudio 521Hynes James 540IIannuzzi Sabino 165-166, 168, 501Ibarra Marín Gabriel 368Ibrahim Najib 160, 179Igl Miriam 119Inácio Illío Jacinto 260Irudaya Samy 148Isabell Damien 46Itchcock David 198Iwaszko Pacyfik 258Jaeger David Maria 521Jallouf Hanna 158Janas Lucjan 258J


552 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Janković Šimun 363, 543Jasper Frank 260, 418Jennrich Michael 418Jeusset Gwenolé 359Jiurić Jerko 540João Evódio 260Joeright Gregório 258John Victor 45Jöhri Mauro 173, 230, 409, 479Jolita Aukštuolytė 149Joly Dominique 257, 259Jones Bernard 417Jordá José Antonio 509Juárez Delgado Cosme 419Judge Mychal 174Juez Nieto Nocolás 542Jung Dennet 260KKaczmarek Krzysztof 356Kagaba M. Annunciata B. 119Kalakmabin Victor 420Kámán Celerin 370Kampa Józef 196Kanevčev Nives 325Kauser Tibor 478Keane John 196Kennedy Bernard 262Kersten Victor 199Kervyn Patrice 257Kidd Kevin 539Kim Dominic 43, 59Kinross Knute 371Kis Csongor Lehel 369Kistner Daniel 43Kitowski Ireneusz Henryk 367Kloos Basina 290Kluczybski Campion 534Kmiec Edward 176Knob Pedro 197Koch Hadrian 168Kohler José 257Koman Jacek 258Kopiec Massimo 268Kopysterynskyi Drovoslav 45, 163, 168Koren Matija 263, 517Kornacki Muskett Tomás 419Korošak Bruno 359Kreuzer Ewald 478Kujawiński Jakub 356Kungys Astijus 149, 168Kuprešanin Jakov 534Kuwata Augustinus 44Kuzhiparambil Joy Prakash 297La Neve Aldo 258LLaju Yan 327Lancaster-Jones Campero Guillermo 260Lanzillotta Francesco 168Latacz Serafin 539Lati Giancarlo 58, 169, 436Latko Ernest 543Laurent Luc 188Lause James 418Le Borgne Luc 197Le Goanvec Marc 259, 512Le Maou Yannick 261Leclerc Eloi 403, 523Ledru André-Marie 189Ledwon Josaphat 534Lefebvre Guy 195Lehmann Leonhard 515Lehr Theodore 366Leiva Montesinos Salvador Carmelo 534Leopizzi Tommaso 258Lesino Antonia 295Lewis Regina 119Libanio Juan Bautista 270Lino Benedetto 173, 478Lipari Benedetto 417Loffreda Stanislao 259Loftus Conrad 189Longinotti Chiara Cristina 119Longo Fabio 179Longo Michelangelo 80, 86Łopata Simone 168, 517Lopes José Afonso 189Lopes Leite María 297López Cerdán Francisco Javier 418López Martínez Ramíro 188López Pérez José 543Lopez Vidal R. 438Lorè Marco 201Lorscheider Aloísio 11, 171, 204Lovato Stefano 120, 168, 488, 517Lovecchio Agostino 538Lovett Sean Patrick 148Lozano Juárez María del Carmen 297Lozano Rosas María Concepción 297Luca Massimo 437Ludovico da Casoria 179Luengos Barrios 297Lugans Georges 186Lugo Héctor 270Lukumwena Stanislas 521Luna Villalobos Jorge Arturo 260Lušina Branko 359Luzinete Ana Maria do Menino Jesus 119MMacken Sulpitius 367Magliasso Fabrizio 258Magro Sylvester Carmel 512, 521


INDEX NOMINUM553Maiello Paolo 259Maigne Joseph 186Makhouf Marie 160Malakauskis Algirdas 149Malaquias Júnior Moacyr 521Malchuk Piotr Herkulan 177, 521Maleczek Werner 345Mamela Cyril 188Mandolini Giancarlo 523Manelli Stefano M. 43Manns Frédéric 521, 523Maranesi Pietro 347Marangi Ettore Elia 258Marchal Roger 257Marchitielli Elena 437Marcucci Francesco Antonio 464María Teresa de Jesús 287, 306, 310Marić Anđelko 367Marinelli Aldo 259Marini Gabriele 370Marini Piero 148Marini Vittorina 514Marques Manuel Luís 194Martillo Marin Marcisa 86Martinelli Giovanni Innocenzo 512Martinelli Paolo 513, 515Martínez Fresneda Francisco 58, 418Martínez González Héctor A. 505Martínez Igidos Pacifico 373Martínez Isabel María 119Martínez Torres Emilio 418Maruzzo Tullio 458, 465, 551Marx Rainardo 285, 290Maryjka Rufin 363Mascarenhas Louis 45Mascaró Planisi Maria Clara 119Maschmann Elvan 534Masotti Gian Paolo 258Mastaglia Ilarino 379Matejko Rajmund 118Mathias Gabriel 46Matić Ivan 146, 149, 169, 325-326, 342, 439, 481Matthews Francis 368Matula Bogusz Stanislaw 437Mazgaj Stanisłwa 356Mazzuco Vitório 258McCarthy Albini 192McCarty Kieran 544McCormack Austin 262, 508McGinn Finian 401, 508, 516McGrath Brendan 417McGrath Brian 508McKenna Hugh 417Medina Palma Juan 419Meguiness Dominic 367Meisner Joachim 285, 290, 389, 390Mejía Hernández Isidoro de Jesús 481Mele Bernardo 369Melícias Lopes Vitor José 168, 264, 362Melli Maria 523Meluzzi Alessandro 148Menegatti Valentino 169, 518Mercatbide Batitte 261Merceron Marie-Hèlène-Andrèe 119Merlo Grado Giovanni 347Mesa Rodriguez Maritza 120Messa Pietro 359, 437Micallef Marcelino 262Micangeli Augusto 436Micarelli Barbara 294Michalczyk Wacław 356Michalski Maciej 356Michaud Philibert 189Michel Corona José Guadalupe 535Mickutė Virginija 149Miele Bruno 488Mihaly Jurai 176Milon Augustin 534Mioč Gabrijel 263, 517Miranda Eulalio 166Mireles Eduardo 507Miscamble Phillip 343, 418Miselli Daniele 371Mistrih Vincenzo 354Mitchell Lester 196Mocigemba Metody 199Moes Maynard 535Mohan Victor 45Mohan Walfred 45Mondonico Cristiana 516Montali Gregorio 544Monteiro Ferreira Paulo Jorge 326Monti Dominic 174, 176Montoya Julio M. Elías 512Moore Gerardo 419Morales Valerio Francisco 64, 265, 419Morea Ayaragaray Diego José 43, 166Moreira Júnior Agostinho 192Moreira Pereira de Faria José M. 260Morganti Alfredo 86Mota Rosalvo G. 325Mottola Francesco 76, 78Mouque Didier 188Mourão de Sena Raimundo Reginaldo 258Mrzljak Josip 325Muessiggang Emmanuel 199Mughal Peter 45Müller Joao Inacio 168Mulvany Thomas 543Muniz Alves Joao 165, 168Murakami Paul Miki 44Muro Aréchiga Ignacio Juan 60, 63, 119, 163, 167-168, 269, 297, 319, 349, 401, 485, 495, 505, 507,512, 516


554 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Murray Arthur 199NNajib Ibrahim 437Navarro Juan Díaz-Bernardo 297, 322Nazzaro Giuseppe 158, 512Ndingi Raphael 341Nedić Anto 367Negroni Zaccaria 79, 81Neitzert Juergen 152Nelscamp Hubert 44Ng’ambi George 482Ngga Gabriel 420Ngo Batoum Marie-Esther 119Nguyen Dinh Vinh Paul 45Nguyen Hai Minh Anselm 45Nguyen Van Khoan Peter 45Nguyen Van Si Ambrogio 46, 168, 328, 341, 349,401, 485, 487, 512, 516Nguyen Xuan Quy Joseph 45Nicholaspillai Peter 535Niemier Roch 359Nieves Ariza María 297Nimac Dragan 53Nocera Gaspare 195Noto Giuseppe 417Noutra Maria Patrizia 119Novais Leitão Luis Manuel 481Núñez Santiago Pascual 419OO ‘Shea Laurence 418, 537O’Laoide Caoimhin 417Obdulio Arroyo Luigi 458, 465Obico Baltazar 44, 444, 487Obrdalj Pavlimir 196Ochoa Zamorano Pablo 419O’Connor John 174-175, 349Oh Sang-Seon Paolo 349Oliver Alcón Francisco 263, 312, 316Oliver Climent Juan Tomás 512O’Neill Francis Hugh 191Oppes Stéphane M. 58, 437Orduña César Javier 168O’Rourke Colin 365Ortiz Perizzotti Eugenio Horacio 417Ortolani Francesca 119Ottavi Bruno 258Ottenbreit Estêvão 64, 496, 512Overend Rigillo Sandro 262, 512Pace Eddie 262Paciolla Sebastiano 230Padovani Anselmo 194Paindavoine André 186Paleari Francesco 464PPalma Enríquez Ernesto 517Pandelet Grijalvo Maria Teresa 119Paniagua Edwin 517Paolazzi Carlo 347Papa Diana 143, 493Parente Maria Assunta 119Parodi Carranza Margarita Aurelia 297Parrella Beniamino 193Parsons Raymond Daniel 368Parthie Ralph 418Paskai László 477Patton Francesco 46, 259Patton Giovanni 259Patzán Hernández Marcos Antonio 418Paulus Donard 366Pavone Agnese 119Pawlaczyk Anna 356Paz Guzmán Carlos Guillermo 168Pazzini Gloriano 259Pazzini Massimo 58Peeters Hilarius 544Pelayo Joaquín 155Penava Jerko 536Penavić Iva 325Pepushaj Sokol 257Pereira Pinto Cesar Pedrosa 326Perez de Palomar Ullivarri Angel 187Pérez Grimaldi Esther 481Pérez Quispe Aurelio 419Pérez Ramírez José Alberto 189Pérez Rodríguez Jesús 521Pérez Sánchez Antonio 506, 512Peri Vittorio 179Perišić Robert 257Perry Michael 418Perugini Luigi 87, 169, 204, 350, 376, 518, 523Piasentin Fabio 344Piccinini Alessandro 199Picciotti Felice 542Piccirillo Michele 359, 531, 553Pico Rovaletti Juan Alberto 43Pielok Marek 542Pieper Roland 179Pierpaoli Francesco 148Pilla Angelico 159Piloni Francesco 258Piril José Luis de Paz 418Pirone Bartolomeo 437Pisanu Leonardo 262Pistulli Shtjefën 194Pivec Franci 540Pizzaballa Pierbattista 158-159, 167, 177, 349Plamondon Réjeanne 119Pllumi Zef 181, 188Pociūtė Agnė 149Ponnor Jose 482Pontoglio Onorio 184, 200


INDEX NOMINUM555Popielarski Nazariusz 436Popiołek Gabriel 189Popovic Anto 437Porcelli Marino 259, 345, 349, 360Portka Samuele 168, 517Posadas José Antonio 418Posset Marcel 535Poukens Karien 119Pradella Fedele 262Prakash Joy 120, 139Prenda Ivan 167Prim Marino 536Prince Guylain 259Priotto Michelangelo 437Prizelitz Leopold 543Prodomi Luigi 372Profili Ludovico 536Prunet Vincent 118Pucci Guido 540Puglisi James 173Pujos René-Gabriel 187Pulijc Zelimir 167Puljic Marko 420Puschmann Athanasius 198Puthoff Arthur 195Pyrek Juliusz 356QQuartiroli Letizia 119Quentaip Joseph 418Quesada Maria Clara 119Quiceno Restrepo María Olga 297RRacine André 259Ramljak Julijan 363, 533Ramos Novoa Mario Wilson 261Ramos Xavi 325Raszczyk Elzbieta 119Rauda Gutiérrez José Elías 176Raymond Michael 480Razvoskiyi Jurik 412, 518Re Giovanni Battista 50, 53Recchia Luigi 259Recchia Stefano 174, 504Recinelli Michael J. 199Reckziegel Arno 367Redaelli Carlo Roberto 173Rembecki Heriberto 165Rembry Jean-Gabriel 197Renatta Mercedes Rentería Rosas 297Rey Casimiro 370Rey Roger 534Ridišić Ratko 257Righi Claudio 259Rinaldi Giovanni 120, 168, 173, 517Robert Gorges-Albert 372Rocha da Silva Edilson 258Rocha Edilson 164, 165Rodé Franc 227, 230, 391, 474, 476, 479Rodríguez Carballo José 11-42 passim, 43-67 passim,113, 116, 120, 125, 127-128, 134, 136-137,142-143, 151-168 passim, 173, 175, 184, 230-362 passim, 269, 279, 297-313 passim, 328, 336,340, 348, 365, 388, 395-416 passim, 417, 423,426, 429, 435, 452, 477, 479, 480, 484, 485, 494,504-506, 510, 512, 516, 521, 526, 531-534Rodríguez Muñiz Consuelo 119Rodríguez Paniagua Jorge Gustavo 417Rodríguez Vázquez Jorge 260Rogers Patricia 119Romero García F. Manuel 168, 297, 312, 315, 323,517Roppe Adelardus 197Rossetti Marcello 284Rossi Giovanni 259Rouleau Roger 365Rousseau Fernad Joseph 535Rovegno Suárez Juan 326Rozansky Joseph 163, 169, 269, 439Ruano Santateresa Pedro 297, 332Rudelle Marie-Bernard 198Ruíz Sebastián 154Russo Gennaro 501Ryłko Stanisław 474SSabadini Fernando Brollo 417Sabattini Alberto 523Sabbagh Ibrahim 159Sagnoux Joseph-Henri 186Sainz José Maria 332Sáiz Díez Félix 360Saldaña Delgado Antonio 44Saldaña Guerra Luis Enrique 418Salvatori Samuele 259Samac Šime 59. 163, 167-168, 349, 401, 485, 512,516-517Sampoli Quirino 368Samy Irudaya 481San Fratello Sennen 539Sánchez Gil F. Víctor 344Sanchez Viloria M. Francesca 294Sánchez Zamarripa Leonardo 196Sancho González Francisco 534Sant Bennardin 373Santamaría Benito Félix 44Santos Edgar 64, 495Sanz Maria Nieves Frances 119Sappl Martín 419, 512Saraf Mato 539Saraiva Martins Giuseppe 76-85 passim, 287-296passim


556 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Saravia Tasayco Melchiora 81, 293Sautié Socarras Hilario 187Scalfaro Oscar Luigi 170, 172Scandella Angela Emmanuela 119Schafer Carl 342Schalück Hermann 428, 523Scheeler Jeffrey 260Schelbauer Maurílio 371Scherpenberg Sergius 200Schervier Maria Francesca 465Schillings Philippe 120, 168Schlosser Marianne 523Schmoll Olivier 186Schmucki Albert 240Schneider Chris 370Schneider Herbert 119, 120, 141, 297, 321, 523Schöck Nikolaus 169Scholand Meinrad 369Schott Basil Myron 521Schuch Eugênio 189Schwarzl Rupert 162Schwerz Nestor 60-64, 67, 169, 269, 371, 350, 439,440, 445, 512Schwieters João 164, 258Schymecki Christophe 186Scozzina Luis Antonio 64, 349Sechi Francesco 262Seghezzi Antonio 80Sella Pacifico 345Seppi Martirio 198Serafini Bernardino 365Sergent Clément 186Sesar Ivan 162, 168Seta Hendrikus 401Sevrin Jean Marie 58, 436Sgrava Gianni 437Shea Edward 418Short William 119-120, 142Sicán Chávez Juan Antonio 480Sichel Ersilio 544Siciliano Ronald 544Siekierka Ernest Karol 43-46, 113, 119-120, 139,168-169, 261-262, 349, 401, 517-518Sikavica Petar 541Silva Manuel 326Silvestrini Mario 259Šimić Anđelko 363, 367, 533Simpliciano della Natività 179Skibiński Edward 356Škrobo Drago 193Slacke Varin 535Smištík Bedřich 197Smith Paul 168-169, 328, 341-342, 420, 487Smok Bolesłav 537Sodo Luigi 82Soehner Mark 260Solaguren Celestino 360Soldo Josip 363, 533Solinas Angelo Maria 262Sopta Josip 349Soria Pons Umile 460, 465Sosnowski Miłosz 356Sospedra Orellano Vicente 197Soto Forero Benjamín 261Sparasci Giovanni Andrea 373Spencer William 418Sri Endah Ivonna Bernadette 327Stablum Pietro 259Staltari Rosa 83, 85Stamm Heins-Meinolf 268Stanley Melvin 372Stelli Benedek 192Strzelecka Anna 356Stucchi M. Chiara 119-120, 141Styś Zenon 263, 517Sullivan Alan 540Sumbelelo Emílio 480Surian Carmelo 538Suzuki Andreas 44Syukur Paskalis Bruno 45, 349Sztyk Vitosław 176Szulc Alicja 356TTahoces Manuel 155Tamás Gábor 263, 517Tasca Marco 173, 230, 409, 477, 479Tellier Simon-Charles 373Tello Labajos David 44Temme Wilhelm 199Teng Michael 480Tepert Darko 257Terce Éterson Antônio 419Terlau Modesto 199Tessier Dominic 45Thebault Jean 186Tiberio Chiara Damiana 122Tierrablanca Rubén 151Tinaj Gazmend 257Tirone Domenico 501Tlucek Edward 262Tonini Eugenio 541Tonna Charles 540Tonna Ivo 179Torres Cuvillo Maria Guadalupe 119Torres León Pablo Arturo 419Toscazo Gracía Juan 506Trávez Trávez Fausto Gabriel 177Treserra i Llach Bernardí 198Trezzani Guido 43, 59Tri Peter 485Tria Chiara Luciana 119Trujillo Cano Amando 148, 480Tufilli Chiara Paola 119


INDEX NOMINUM557Tunno Massimo 258Turbański Pius Antoni 263Turco Giovanni 499Turrisi Pietro 417UUnanue Urrestarazu Javier 119-120, 297, 316Urbina Rodríguez José Alirio 261Uría Sandoval Marcelo 201Uribe Fernando 524Uribe Londoño Noel 538VVal Rouco María Teresa 297Valarezo Luzuriaga Manuel 357, 512Valenzuela Cares Catalina 325Validžić Anđelko 367Vallecillo Martín Miguel J. 63, 151-152, 155, 157,168, 297, 316, 331, 336, 349, 401, 439, 467, 504,510, 512, 516Vallejo Lagos Mauro 44, 269-271, 349, 360, 495,496, 512Valustaut Sebastian 418Valvasori Flaerdi Silvestre 420, 517Van Avermaet Ulriek 373Van den Eijnden Jan 168, 349Van Hecke Didier 257Van Leeuwen Bertulf 545Van Munster Donolus 369Varalda Filippo 366Várnai Jacab 46, 58, 162, 169, 349 401, 436, 503,512, 516-517Vásquez Pérez Luis 540Vavrek Dennis 45, 168Vega Marrietta Salvación 119Velotti Maria 79Ventura González Héctor 260Vera Ortiz Luis Gerardo M. 189Vergeer Didymus 194Veronesi David 363Vetluhin Slavomyr 46Vetrali Tecle 472Viale Ermete 192Vianelli Marco 258Vidal Abellán Saturnino 418Vidoeira José Cafasso 542Vilar Oliver Salvador 166Villalobos Avendaño Oscar G. 517Villarruel Cervantes Pablo 187Vinueza Puga Luis Alfonso 192Visser-Pelsma Wilhelmina 149Viterbo de Souza Rogério 419Vittor Valerio 538Vodopjanovas Linas 149Volpi Fidenzio 360Vos Otho 190Vrdoljak Ilija 257Vrgoč Miro 180Vu Phan Long Francis Xavie 45Vukoja Nikola 257WWalasik Katarzyna Malgorzata 119Walsh Peter M. 372Warat Bungan Wilhelmus 420Warsono Damai 412, 518Weigel Jovian 368Weiss Eleonora Margherita 78Werner Simon 538Wickman Charles 200Wierzbicki Mateusz 356Wild Paul 370Wilking Graig 262Williams Peter 261Wilson Ramos Mario 496Witkowsi Rafał 356, 360Woon Serena 480Worster Anne Marie 119Wouters Duchateau Rogelio 326Wouters Rogelio 419Xuan Thao Joseph 45YYaguanoy Iraipi Dámaso 419Yamaya John Duns Scotus 44Yarlequé Pérez Blanca Ginelda 119Yong Cheol Dominico Kim 43Young Clyde 537ZZaggia Gianfrancesco 191Zahner Paul 162, 180, 523Zając Natanael 46Zamorano Soto Saúl 419Záň Peter 43Zanetti Wilson 190Zanzoni Simpliciano 191Zatti De Mattia Eduardo José 43Zavalloni Roberto 528, 553Zegarra Guido 495Železnjak Željko 257Zella Galdino 369Zerdin Bukovec Gerardo Antonio 512Zilli Vitaliano 193Zinnecker Willehad 542Zonjee Esther 119Zucca Vincenzo 368Zuriarrain Telesforo 156, 334Zvolenský Stanislav 388X


TABULA MATERIARUMPERIODICI «ACTA ORDINIS» <strong>FRATRUM</strong> <strong>MINORUM</strong>(An. CXXVII, IANUARII - DECEMBRIS 2008 – N. 1-3)EX ACTIS SUMMI PONTIFICIFasc. 11. Omelia di Benedetto XVI in occasione dellaconclusione della settimana di preghieraper l’unità dei cristiani ..............................................32. Discorso di Benedetto XVI in occasionedella XII Giornata della Vita Consacrata ..................53. Discorso al Consiglio esecutivo delle unioniinternazionali dei superiori e delle superioregenerali ....................................................................74. Discorso ai partecipanti al corso annualepromosso dalla Penitenzieria Apostolica ..................8Fasc. 1I1. Istruzione della Congregazione per gli Istitutidi Vita Consacrata e le Societàdi Vita Apostolica..................................................2052. Lettera della Congregazione sull’OFS d’Italia.....228Fasc. 1II1. XII Assemblea ordinariadel Sinodo dei Vescovi..........................................3772. Epistula apostolica Benedicti XVI DCC anniselapsis ab obitu beati Ioannis Duns Scoti..............389EX ACTIS MINISTRI GENERALISFasc. 11. Omelia in occasione della Messa di suffragio peri Frati Seán Collins, Aloísio Lorscheider,Sebastião Assis De Figueiredo e José Gómez.........112. Intervento conclusivo nell’Incontro dei nuoviMinistri provinciali e Custodi .................................133. Omelia nell’Eucaristia alla conclusionedell’incontro con i nuovi Ministri e Custodi ...........154. Omelia in occasione della conclusione del1° centenario della nascita e del 32° anniversariodella morte del SD Gabriele Allegra ......................175. Lettre à tous les Ministreset Assistants de l’OSC.............................................196. Carta con ocasión de la Pentecostés 2008...............21Fasc. 1I1. Omelia nella Festa ................................................231di santa Maria Mediatrice......................................2312. Omelia nella veglia di preghiera ...........................232delle Case dipendenti dal Ministro generale .........2323. Saludo en el Encuentro de los Presidentes ............2344. Omelia nell’Incontro con i Presidentidelle Conferenze dei Ministri provinciali..............2375. Letter to all Ministers and Custodes.....................2386. Homily on the occasion of the25th Anniversary of “Africa Project”.....................2397. Carta a las Hermanas de la Ordende la Inmaculada Concepción ...............................2418. Lettera del Ministro generaleper la festa di santa Chiara ....................................2439. Omelia al Capitolo generale delle FrancescaneMissionarie del Cuore Immacolato di Maria.........24710. Lettera sulla presenza di Fratisul territorio di altre Province ...............................24911. Omelia per l’apertura del perdono di Assisi..........25212. Accoglienza in Porziuncoladella Marcia Francescana 2008.............................254Fasc. 1II1. Homilía en la conclusión del 2º Encuentrocon los Responsables de los Vicariatos,Prefecturas y Pelaturas ........................................3932. Omelia nella veglia di preghiera con i giovani ....3953. Omelia nella festa delle Stimmatedi san Francesco....................................................3964. Lettera del Ministro e del Definitoriogenerale per la Festa di san Francesco 2008 ........3985. Discorso nell’incontro interreligiosonell’anniversario dello «spirito di Assisi» ............4016. Lettera dei Ministri generali del Primo Ordinee del TOR per la conclusione del VII Centenariodella morte del beato Giovanni Duns Scoto..........4057. Omelia per la chiusura del VII Centenariodella morte del Beato Giovanni Duns Scoto ........4098. Omelia alla conclusione dell’incontro coni Visitatori e dell’invio di nuovi missionari ..........4119. Carta con ocasión de la solemnidaddel Nacimiento de nuestro Señor Jesucristo..........412E SECRETARIA GENERALIFasc. 11. Capitulum Prov. Fluvii PlatensisAssumptionis BMV in Argentina............................432. De trasitu ad aliud Institum.....................................433. Fund. S. Francisci Assisiensisin Russia/Cazastania electiones .............................434. Capitulum Prov. Ss. Martyrum Iap. in Iaponia .......435. Capitulum Prov. S. Francisci Solano in Peruvia .....446. Electio extra CapitulumProv. S. Francisci Solano in Peruvia .......................447. Translatio Collegii S. BonaventuræCryptæ Ferratæ in Italia ..........................................448. Capitulum Prov. S. Francisci in Vietnamia .............459. Capitulum Cust. Aut. S. Ioannis Baptistæin Pakistania............................................................4510. Extra Capitulum Prov. Christi Regisin Canada electio.....................................................4511. Extra Capitulum Prov. S. Michaëlis Archangeliin Ukraina electio....................................................4512. Visitatores generales ...............................................4613. Domus suppressæ ...................................................4614. Notitiæ particulares.................................................46


560 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Fasc. 1I1. Electio extra CapitulumProv. Annuntiationis BMV in Albania ..................2572. Electio extra CapitulumProv. S. Crucis in Brasilia.......................................2573. Capitulum IntermediumProv. Ss. Cyrilli et Methodii in Croatia ................2574. CapitulumProv. Trium Sociorum in Gallia/Belgio................2575. Capitulum Prov. SeraphicæS. Francisci Assisisiensis in Italia .........................2576. Capitulum Prov. LyciensisAssumptionis BMV in Italia .................................2587. Capitulum Cust. Aut. S. Benedictide Amazonia in Brasilia ........................................2588. Capitulum IntermediumProv. S. Mariæ Angelorum in Polonia...................2589. Capitulum Prov. PicenæS. Iacobi de Marchia in Italia ................................25810. Capitulum Prov. RomanæSs. Petri et Pauli in Italia .......................................25911. Capitulum Prov. TridentinæS. Vigilii in Italia ...................................................25912. Capitulum Prov.S. Ioseph Sponsi BMV in Canada.........................25913. Capitulum Intermedium Prov.Ss. Francisci et Iacobi in Mexico ..........................25914. CapitulumProv. S. Ioannis Baptistæ in USA..........................26015. Capitulum Cust. Aut.S. Claræ in Mozambico ........................................26016. Provinciarum in Germania unio............................26017. Capitulum Prov. S. Fidei in Columbia ..................26118. Capitulum Prov. B. Pacifici in Gallia....................26119. Capitulum Prov. SardiniæS. Mariæ Gratiarum in Italia .................................26120. Capitulum IntermediumProv. Assumptionis BMV in USA.........................26221. Capitulum Prov. S. Pauli Apostoli in Melita..........26222. Visitatores generales .............................................26323. Domus suppressæ..................................................26424. Notitiæ particulares ...............................................264Fasc. 1II1. Capitulum Prov. SiciliæSs. Nominos Iesu in Italia ....................................4172. Capitulum Prov. S. Michaëlis in Argetina ............4173. Capitulum IntermediumProb. Hiberniæ in Hibernia ..................................4174. Capitulum Cust. Aut. S. Francisci Assisiensisin Papua Nova Guinea ..........................................4175. Capitulum Prov. ss. Cordis Iesu in USA ..............4186. Capitulum Prov. Dominæ Nostræde Guadalupre in America centrale et Panama......4187. Capitulum Prov. Carthaginensis in Hispania ........4188. Capitulum Cust. Aut. Nostræ DominæSeptem Gaudiorum in Brasilia..............................4199. Capitulum IntermediumProv. S. Antonii in Bolivia ....................................41910. Capitulum IntermediumProv. Ss. Trinitatis in Chilia ..................................41911. Capitulum Prov. S. Evangelii in Mexico ..............41912. Visitatores generales ............................................41913. Domus suppressæ..................................................42014. Notitiæ particulares ..............................................420E SECRETARIATUPRO FORMATIONE ET STUDIISFasc. 11. Meeting of the Secretaries for Formationand Studies of the SAAO Conference.....................472. «Laudatio» al Card. Umberto Betti <strong>OFM</strong> ...............494. Saludo y mensaje a la Universidad Franciscanade México y a los primeros alumnos del masteren desarrollo docente ..............................................535. Saluto ai partecipanti della Giornata di Studio........546. Notitiae particulares................................................57Fasc. 1I1. Primer Encuentro de Frailes Profesoresy Investigadores de la ConferenciaSanta María de Guadalupe de la <strong>OFM</strong> ..................2652. Congresso della Formazione nellaProvincia S. Antonio del Brasile ...........................2663. Visita del Secretario general para la Formación ylos Estudios a la Prov. de San PabloApóstol en Colombia ............................................2664. Notitiæ particulares...............................................268Fasc. 1II1. Discorso in occasione dell’inaugurazionedell’Anno Accademico 2008-2009alla Pontificia Università Antonianum..................4212. Discorso in occasione dell’inaugurazionedell’Anno Accademico all’IstitutumBiblicum Franciscanum........................................4243. XII Consiglio Internazionale Formazionee Studi di Murcia (novembre 2008) ......................4274. Visita alle Case di formazione delle Filippine ......4355. Visita Case di formazionedelle Province in Germania ..................................4366. Notitiae particulares..............................................436E SECRETARIATU PROEVANGELIZATIONE ET MISSIONEFasc. 11. Capitolo della Fondazione “S. Francesco”in Russia e Kazakhstan ...........................................592. Seminário de Evangelização e Missão....................603. Congresso missionário latino-americanoe caribenho..............................................................63Fasc. 1I1. III Congreso Internacional de EducadoresFranciscanos..........................................................2691. Crónica ...........................................................2692. Ponencia del Ministro general .......................2713. Conclusiones...................................................279Fasc. 1II1. Consiglio Internazionale per l’Evangelizzazione ....439E POSTULATIONE GENERALIFasc. 11. Venerabili Servae Dei Mariae Caelinae aPraesentatione (in saeculo: Ioannae GermanaeCastang) Beatorum honores decernuntur................752. Decretum super virtutibus Ven.SD Francisci Mottola..............................................763. Ponens in Causa SD M. Fidelis Weiss eligitur........78


TABULA MATERIARUM5614. Validitas iuridica Inquisitionis inCausa SD Aloisiae Velotti declaratur ......................795. Facultas Transumptum Inq. dioec.in Causa SD Z. Negroni aperiendi ..........................796. Ponens in Causa SD Michaëlangeli Longoeligitur.....................................................................807. Facultas datur Transumptum Inq. dioec.in Causa SD C. Gatti aperiendi ...............................808. Validitas iuridica Inquisitionis dioec.in Causa SD A. Seghezzi declaratur........................809. Ponens in Causa SD Francisci I. Bonifacionominatur................................................................8110. Relator Causae SD Zachariae Negroni nominatur..8111. Validitas iuridica Inquisitionis dioec.in Causa SD M. Saravia declaratur .........................8112. Validitas iuridica Inquisitionis super miroin Causa B. Baptistae Varano declaratur .................8213. Relator in Causa SD Aloisii Sodo nominatur..........8214. Validitas iuridica Inq. dioec.in Causa SD Rosae Staltari declaratur ....................8315. Competentia fori in Causa SD A. AlessandriniArchiepiscopo Ianuensi datur .................................8316. Facultas Trans. Inq. suppl.in Causa SD M. T. De Vincenti aperiendi ...............8317. Facultas datur exuvias Ven. SD M. RosaeFlesch recognoscendi..............................................8418. Ponens in Causa SD Odoardi Focherini eligitur .....8419. Tertius peritus in Causa super miro intercessioniVen. SD Francisci Paleari tributo nominatur...........8520. Relator nominatur in Causa SD Rosae Staltari .......8521. Notitiae particulares................................................85Fasc. 1I1. Litterae Decretales quibus beato Antonio a SanctaAnna Galvão de França Sanctorum honoresdecernuntur ...........................................................2832. Venerabili Dei Servae Mariae Rosae Flesch(in saeculo Margaritae) caelitum Beatorumtribuitur dignitas....................................................2843. Decretum super virtutibusSD Michaëlis Angeli Longo ...............................2864. Decretum super virtutibusSD Armidæ Barelli................................................2885. Beatificazione della Ven. Maria Rosa Flesch........2906. Relator in Causa SD Melchioræ Saravianominatur..............................................................2937. Ponens in Causa SD Bernardini aPortu Romatino nominatur....................................2938. Validitas iuridica Inquisition.is dioec.in Causa SD M. Franciscæ a I. declaratur .............2949. Validitas iuridica Inquisitionis dioec. supermiro in Causa SD M. Iosephæ Micarellideclaratur ..............................................................29410. Validitas iuridica Inquisitionis dioec.super vitutibus SD Antoniæ Lesino declaratur......29511. Ponens in Causa SD M. Claræ SeraphinæFarolfi nominatur ..................................................29512. Notitiae particulares..............................................296Fasc. 1II1. Beatificazione del Servo di DioFrancesco Giovanni Bonifacio..............................4472. Canonizzazione di Maria Bernarda (Verena)Bütler e di Alfonsa dell’ImmacolataConcezione (Anna Muttathupadathu) ..................4513. Facultas Transumptum Inq. dioec.in Causa SD Tullii Maruzzo aperiendi..................4584. Postulator gratias agit Summo Pontificipro Canonizationibus............................................4595. Summi Pontificis responsio et benedictio ............4596. Relator eligitur in Causa SD Antoniae Lesino ......4607. Facultas Transumptum super vita et virtutibusInq. dioec. in Causa B. Matthiæ aperiendi ............4608. Facultas Transumptum Inq. dioec. super vitaet virtutibus in Causa SD HumilisSoria Pons aperiendi ............................................4609. Competentia in Causa SD Oderici D’Andreaepiscopo xinotegano conceditur............................46110. La M. Agreda, apóstol de la palabra ....................46111. Notitiae particulares..............................................464STATISTICAORDINIS <strong>FRATRUM</strong> <strong>MINORUM</strong>(31 Decembris 2007)Fasc. 1I. Relatio de statu personali et locali Ordinis..............87II. Fratres omnes unicuique Provinciae velCust. Aut. adscripti ...............................................91III. Fratres et domus secundum regiones .....................95IV. Status domum et presentia fratrum insingulis nationibus .................................................98V. Provinciae vel Cust. Aut. juxtanumerum fratrum et novitiorum...........................101VI. Incrementum vel decrementum numeri fratrum ..103VII. Inter 2007 et 2006 comparatio .............................106VIII. Alumni cursus Philosophiae, Theologiae etad Gradus Academicos.........................................109EX OFFICIOPROCURA GENERALISFasc. 11 Calendarium propriumOrdinis Fratrum Minorum.....................................113EX OFFICIO PRO MONIALIBUSFasc. 11. Conventus Præsidum Sororum Clarissarum .........119Fasc. 1I1 Encuentro de las Presidentasde las Federaciones OIC........................................297E “SERVITIO PRO DIALOGO”Fasc. 1II1. Seoul: dalla Gerusalemme terrestrea quella celeste......................................................467EX OFFICIO OFSFasc. 11. Regolamento Internazionale dellaGioventù Francescana ..........................................1452. Bosnia ed Erzegovina – Corso di formazioneper gli Assistenti spirituali OFS-GiFra..................1473. Repubblica Ceca – Corso di formazioneper Assistenti spirituali OFS-GiFra.......................1484. Italia: San Giovanni Rotondo – JamminFestival JPII ..........................................................1485. Lituania – Capitolo nazionale dell’OFS ...............149


562 AN. CXXVII – SEPTEMBRIS-DECEMBRIS 2008 – N. 3Fasc. 1I1. Bosnia ed Erzegovina –Costituita la Fraternità nazionale dell’OFS...........3252. Croazia - Pellegrinaggio nazionalein onore di S. Elisabetta ........................................3253. Cile - Capitolo Nazionale Elettivoe Visita Fraterno-Pastorale all’OFS ......................3254. Portogallo -Visita Fraterna e Pastorale all’OFS .......................3265. Indonesia - Capitolo nazionale elettivo.................3266. Australia - Incontro Internazionale dellaGiFra e Giornata Mondiale della Gioventù 2008..3277. Hong Kong - Capitolo elettivo..............................328Fasc. 1II1. Capitolo generale dell’OFS ..................................4732. Lettera dei Ministri generali del Primo Ordinee del TOR sull’OFS italiano..................................4783. Risposta alla petizione a Benedetto XVI ..............4794. Malaysia – Capitolo regionale elettivo ................4805. Angola – Visita fraterna e pastorale, Seminaridi formazione e Capitolo nazionaleelettivo dell’OFS ..................................................4806. Guatemala – Capitolo nazionale elettivo ..............4817. Portogallo – Capitolo nazionale elettivo ..............4818. Vietnam – Seminario di formazione OFS ............4819. Malawi – Visita fraterna e pastorale......................48110. Malawi – Capitolo nazionale elettivo ..................48211. Ungheria – Incontro della Presidenza CIOFS ......482AD CHRONICAM ORDINISFasc. 11. De itineribus Ministri Generalis............................1511. Epifania 2008 all’Aracoeli in Roma...............1512. Visita a la Fraternidad de Estambul...............1513. Visita a la Provincia Bética ............................1524. Visita al Santuario de Arantzazu ....................1565. Visita fraterna alla Provincia di Napoli .........1576. Visita fraterna ai Frati in Siria .......................1587. Visita ai Frati in Libano .................................1598. Visita alla Provincia di Lituania.....................1619. Incontro con i Frati che lavoranoin Svizzera.......................................................16210. Visita alla Provincia di S. Michelein Ucraina.......................................................16211. Visita a la Custodia de San Benito enAmazonas, a la Provincia de N. Sra. deAsunción (Bacabal) y a la Fundación deN. Sra. de las Gracias (Piauí)en Brasil. ........................................................16312. Visita al Noviciado de la ConferenciaCono Sur.........................................................16613. Visita alla Provincia di san Girolamoin Croazia .......................................................1672. Incontro del Definitorio con i nuoviMinistri provinciali e Custodi ...............................1683. Centenario dell’ordinazione presbiteraledi Fr. Agostino Gemelli.........................................1694. Incontro della CFF................................................1735. The General Definitory met theEnglish-speaking Conference of MinistersProvincial (ESC)...................................................1746. Laboratorio formativo della ConferenzaNord-Slavica.........................................................1767. Notitiæ particulares...............................................176Fasc. 1I1. De itineribus Ministri Generalis............................3291. Visita alla Provincia di Cristo Re ...................3292. Visita a diversas Entidades ............................331de CONFRES (España) ..................................331• Congreso de las Concepcionistas.................331• Visita a la Custodia deSan Francisco Solano ..................................332• Visita a la Provincia deSan Gregorio Magno de Castilla .................332• Visita a la Provincia de Arantzazu..............3343. Visite à la Province desaint Benoît l’Africain du Congo ....................336• Visite à Kinshasa.........................................336• Visite à Mbuji-Mayi ....................................337• Visite à Lubumbashi....................................338• Visite à Kolwezi, Maison d’Étudede Philosophie et Théologie ........................3384. Visite à la Province de saint Françoisd’Afrique orientale, Madagascar et Maurice .3405. Minister General’s visit to Australia...............3416. XXVIII Marcia Francescanaa piedi verso Assisi .........................................3432. Giornata di studio per i cento anni della RivistaArchivum Franciscanum Historicum(Quaracchi 1908-Grottaferrata 2008)....................3443. VI Convegno di Greccio .......................................3454. Veglia di preghiera delle Case dipendentidal Ministro generale ............................................3485. Incontro dei Presidenti delle Conferenzedei Ministri provinciali..........................................3496. Assemblea Nazionale Parrocie Vicari parrocchiali della COMPI........................3507. Presentación del libro “Los hermanos menores ante elcambio de época”..................................................3518. Il Centro francescano distudi orientali cristiani al Cairo .............................3539. Incontro del Definitorio generale coni Frati che lavorano presso la Santa Sede ..............35510. “Fontes Franciscani” (XIII-XIV sæc.)in latino-polacco....................................................35611. Notitiæ particulares...............................................356Fasc. 1II1. De itineribus Ministri Generalis............................4831. Saluto ed invio a Gerusalemmedi sei Sorelle Clarisse ....................................4832. Visita alla Provincia di Torino dopol’aggressione subita da 4 frati a Belmonte ....4843. Celebrazione delle Stigmatedi san Francesco ............................................4854. Visit to the Foundation of Myanmar andMeeting with the Conferences of Asiaand Oceania ..................................................4855. Visita alla Provincia veneta disant’Antonio di Padova ..................................4886. Visita alle Province di Foggia e di Lecce ......4917. XX UCLAF ....................................................4948. Visita alle Province <strong>OFM</strong> di Salerno,Napoli e Benevento ........................................4979. Visita alla Provincia di sant’Antonioa Monaco di Baviera in Germania ................50310. El Ministro general celebra con la Béticael primer siglo franciscano en Guadalupe ....504


TABULA MATERIARUM56311. Celebración del centenario de la Prov. de lossantos Francisco y Santiago en México ........50512. Visit to the Province of the ImmaculateConception, England, ....................................50713. Inaugurazione del Collegio S. Isidoroin Roma ..........................................................50814. Visita a la Provincia de Valencia,Aragón y Baleares ..........................................5092. Secondo incontro del Definitorio generale coni Vicariati, le Prefetture e le Prelature affidatiall’Ordine dei Frati Minori....................................5103. Giornata di studio in occasione di venticinqueanni di presenza del Romitorio delle Stigmate ....5134. Incontro dei Visitatoricon il Definitorio generale ....................................5165. La Bibbia in cinese di Gabriele Maria Allegra......5186. Notitiæ particulares ..............................................520BIBLIOGRAPHIAFasc. 11. Libri ......................................................................1792. Extracta.................................................................180Fasc. 1I1. Libri ......................................................................359NECROLOGIAFasc. 11. Fr. Zef Pllumi .......................................................1812. Mons. José H. Gómez González ofm....................1823. Fr. Leonardo (Ausencio) Sánchez Zamarripa .......1834. Fr. Adriano Garuti.................................................1835. Fr. Onorio Pontoglio .............................................1846. Anno 2005 mortui sunt .........................................1867. Anno 2006 mortui sunt .........................................1868. Anno 2007 mortui sunt .........................................1879. Anno 2008 mortui sunt .........................................189Fasc. 1I1. Fr. Pedro Musmeci ................................................3612. Anno 2005 mortui sunt .........................................3633. Anno 2008 mortui sunt .........................................363Fasc. 1II1. Fr. Gino Concetti ..................................................5242. Fr. Roberto Zavalloni, ofm....................................5283. Fr. Michele Piccirillo ............................................5314. Anno 2005 mortui sunt ........................................5335. Anno 2007 mortui sunt ........................................5346. Anno 2008 mortui sunt ........................................534Fasc. 1II1. Libri ......................................................................523


CACCIOTTI ALVARO – MELLI MARIA (a cura di)Francesco a Roma dal signor Papa.Atti del VI Congresso storico di Greccio, 9-10 maggio 2008.In occasione dell’VIII centenario dell’approvazione della prima regola.Edizioni Biblioteca Francescana, Milano 2008, pp. 424.Con l’ausilio di illustri studiosi gli Atti del VI convegno di Greccio – che si è svolto nei giorni9-10 maggio 2008 con il titolo: Francesco a Roma dal signor Papa – prendono in esameuno dei passaggi capitali della storia dell’Ordine dei Frati minori: l’incontro di Francesco edei suoi primi compagni con Innocenzo III per avere l’approvazione della loro forma di vita.È certo che con l’incontro romano, avvenuto nel maggio del 1209, Francesco e il gruppo diFrati danno corso più ampio alla loro esperienza cristiana. L’intento di avere una regola approvataviveva della premessa di fondare un Ordine canonicamente eretto? Quali sono gli intentiveri? Quali i personaggi coinvolti in questo passaggio e quali le concezioni e le conseguentistrategie messe in atto dai vari attori dell’evento? A tali interrogati rispondono le varierelazioni pubblicate nel presente Volume.PERUGINI LUIGI (a cura di)Enchiridion dell’Ordine dei Frati Minori. Documenti 1990-2002, II.Edizioni L.I.E.F., Vicenza 2008, pp. XX+1234.È uscito il secondo Volume dell’Enchiridion <strong>OFM</strong> , con i Documenti dell’Ordine, dei Ministrigenerali della Famiglia Francescana o riguardanti l’Ordine. L’Enchiridion «è una sorta didiario, attraverso il quale è possibile ripercorrere o conoscere la recente storia dell’Ordine.Ogni documento, ogni messaggio, ogni lettera è il frutto di avvenimenti che hanno segnato lastrada percorsa dai Frati Minori negli ultimi anni. Questi testi sono, quindi, come la chiaved’accesso per tornare a quei fatti e cercare di capire come i Frati Minori sono stati presentinella storia della Chiesa e del mondo» (dalla Presentazione di Fr. José R. Carballo, Ministrogenerale).MESSA PIETRO (a cura di)San Francesco e la Porziuncola. Dalla “chiesa piccola e povera” alla Basilica di SantaMaria degli Angeli. Ed. Porziuncola, S. Maria degli Angeli 2008, pp. 518.La Porziuncola, «chiesa piccola e povera», è stata importante non solo nella vicenda di frateFrancesco, ma anche nel costituirsi della fraternitas minoritica e nella storia dei Frati Minori.Una seria ed approfondita conoscenza dei fatti, di cui è stata spettatrice la piccola chiesadella campagna di Assisi, è perciò la condizione indispensabile per chi, ad ottocento anni didistanza, cerca di comprendere il senso profondo di quegli avvenimenti e come essi sono statiricordati, raffigurati e celebrati lungo i secoli.

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