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Carlo e la Barca/Dito

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Testi: Adriano QuagliottiIllustrazioni: Beatrice ManiSupervisione contenuti clinici: Pierfranco RavizzaEditing: Antonio UrtiGrafica e impaginazione: Pao<strong>la</strong> CarianoL’Azienda Ospedaliera del<strong>la</strong> Provincia di Lecco,nell’ambito dei suoi sforzi continui indirizzati a rispondere semprepiù adeguatamente al<strong>la</strong> domanda di salute dei cittadini cheafferiscono alle sue strutture, è lieta di presentare questa pubblicazionein cui sono trasferite le idee basi<strong>la</strong>ri legate al rapportotra stili di vita e benessere fisico.Ci sembra una iniziativa bel<strong>la</strong> e significativa. Ricorda, altresì,un tratto del<strong>la</strong> nostra mission: promuovere cultura del<strong>la</strong> salute.Ci piace che questa pubblicazione si rivolga, in partico<strong>la</strong>re,agli studenti del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> primaria. Educazione alimentare,promozione di attività fisica e ricreativa, lotta al fumo costituisconopietre miliari del<strong>la</strong> prevenzione, partico<strong>la</strong>rmente in etàsco<strong>la</strong>re: il seme gettato in questa fase potrà germogliare neglianni successivi.A questo proposito vogliamo ringraziare l’Ufficio Sco<strong>la</strong>sticoProvinciale di Lecco che ha voluto condividere con noi questainiziativa che ci consente di “par<strong>la</strong>re” direttamente ai ragazzi.La Direzionedell’Azienda Ospedaliera del<strong>la</strong> Provincia di Lecco


Immagino che il Lago sia collegato al mare.Appena superato Bel<strong>la</strong>gio si può girarea destra intorno al<strong>la</strong> Grigna, navigareverso il mare Adriatico e da lì raggiungeretutto il mondo. Andare su e giù peri continenti. Attraversare paesi vicini,lontani e lontanissimi, dai nomicosì partico<strong>la</strong>ri da sembrareleggendari.Lo dico a papà.Si mette a ridere, chiude gli occhie comincia a sognare anche lui. Midice:”Allora facciamo così: il dito che haipuntato sul<strong>la</strong> mappa adesso è diventato <strong>la</strong>nostra barca. Alza le vele <strong>Carlo</strong>, partiamo!Andiamo a vedere questi paesi lontani. Mettitial timone: tocca a te guidare questa barcafantastica!”Così, a bordo del mio dito, partiamo!Papà apre l’At<strong>la</strong>nte su una mappa doveè disegnato tutto il mondo. Raggiungiamol’Adriatico, lo percorriamo fino al<strong>la</strong> Puglia, poi attraversiamoil Mediterraneo fino a Gibilterra. Lì incontriamo l’OceanoAt<strong>la</strong>ntico.È grandissimo se paragonato al nostro Lago!Comincio a gironzo<strong>la</strong>re su tutto quel blu, fino a che un nomecurioso attira <strong>la</strong> mia attenzione: EIRE.Papà se ne accorge e mi propone di fermarci un pò. Sbarchiamoe mi racconta qualcosa di questo paese col nomecosì strano.8 9


EIRE: l’iso<strong>la</strong> verdePapà mi spiega che su quest’iso<strong>la</strong> si par<strong>la</strong> una lingua anticache si chiama Gaelico.EIRE sono le iniziali del nome lunghissimo con cui, in Gaelico,chiamano <strong>la</strong> Repubblica d’Ir<strong>la</strong>nda. È un’iso<strong>la</strong> verdissimaperché piove tanto.Le campagne sono vastissime e i prati verdi si estendonofino all’orizzonte.Lassù <strong>la</strong> gente mangia in fretta e poi corrono tutti a passareil tempo al bar che chiamano “Pub”.L’Ir<strong>la</strong>nda è il paese al mondo dove <strong>la</strong> gente beve più bevandealcoliche.Papà mi spiega che l’alcol fa venire <strong>la</strong> pancia, annebbia <strong>la</strong>mente, è pericoloso quando si guida e fa un sacco di dannial<strong>la</strong> salute. Poi mi dice che non si dovrebbe bere più di unbicchiere di vino a pasto.Lui fa così e in questo modo, oltre che stare bene, ha tantotempo per giocare con me, invece di perderlo, come i papàche passano i pomeriggi e le sere al “Pub”.10 11


Ghana: paese dove si consuma più fruttaRipartiamo e punto <strong>la</strong> prua verso sud.Raggiungiamo l’Africa, costeggiando tutta <strong>la</strong> costa bagnatadall’At<strong>la</strong>ntico: <strong>la</strong> mia <strong>Barca</strong>/<strong>Dito</strong> viaggia veramenteveloce!Papà mi chiede se m’interessa vedere unposto dove <strong>la</strong> gente si veste con tunichecon tanti colori sgargianti. Gli dico di sì ecosì approdiamo in Ghana.Da noi i grandi si vestonodi un colore o due almassimo e i vestiti sonospesso neri, bianchi ogrigi.Lì invece vediamomolte personecon vestitib e l l i s s i m ie colorati,come quellidei bambini.Ci sono tuniche con disegni multicolore: giallo, marrone,verde, blu. Ognuna è diversa dall’altra.Ci vivono tanti popoli e si par<strong>la</strong>no 47 lingue diverse.Un’altra partico<strong>la</strong>rità è che il Ghana è uno dei paesi al mondodove si produce piùcacao, ma <strong>la</strong> gentenon mangia il ciocco<strong>la</strong>too le merendine,come facciamo noi.Qui si mangia tantissimafrutta e verdura,almeno 5 volteal giorno, propriocome consiglianoi dottori. IlGhana è forseil paese dove simangia più fruttae verdura al mondo!12 13


Dormono in monasteri che, come nidi sui rami degli alberi,sono appoggiati sulle cime delle montagne.C’è anche un Re che per capire quanto il suo paese è ricco,invece di contare i soldi misura <strong>la</strong> felicità dei suoi sudditi.Tra le cose che ha pensato per far diventare i buthanesi piùricchi di felicità ci sono tante iniziative che riguardano <strong>la</strong>salute.Una di queste è stata quel<strong>la</strong> di vietare il fumo dappertutto.Per scoraggiare il consumo delle sigarette, anche da noinon si può fumare nei locali e nei bar: in Buthan, invece, lesigarette non si possono nemmeno vendere nei negozi! Siva addirittura in prigione se si contravviene alle regole!Il Re pensa che così ci saranno meno ma<strong>la</strong>ttie ai polmonidel<strong>la</strong> gente e le ma<strong>la</strong>ttie portano certamente tanta tristezza.Iragazzi fumatori hanno le ossa più fragili di quelli che nonfumano, inoltre, quando gli innamorati si daranno dei baci,non sentiranno più puzza di fumo... Quindi si baceranno dipiù... e i baci portano sicuramente felicità!Da quando il Re ha fatto questa legge <strong>la</strong> gente sta meglio.Ci sono meno ma<strong>la</strong>ti, gli ospedali risparmiano e così il Repuò spendere di più per le scuole dei ragazzi.18 19


Papà mi dice che in fondo il Re ha ragione!Il fumo fa proprio male, non solo quando ti accendi unasigaretta, ma anche quando qualcuno fuma accanto a te.Appena torno lo ricordo al<strong>la</strong> Mamma. Lei è l’unica in famigliache fuma.Isole Salomone: meno saleRipartiamo e in un baleno siamo sull’Oceano Pacifico!Dicono si chiama Pacifico perché il primo esploratore chelo ha navigato non ha trovato nemmenouna tempesta.È stato fortunato, invece, perché sisa che <strong>la</strong>ggiù il mare è pieno diinsidie.I temporali sono fortissimi e attraversarlonon è una passeggiata.Per questo con papà decidiamodi riposarci un po’ prima di partire.Così ci fermiamo su un arcipe<strong>la</strong>go.Attorno alle isole c’è il mareazzurro e le spiagge bianchesono senza ombrelloni.Raggiungiamo le IsoleSalomone, sperdute nel20 21


lu del<strong>la</strong> cartina dell’Oceano.Papà mi dice che mamma vorrebbe venire qui in vacanzae non in Liguria dove andiamo sempre. Secondo lei questeisole sono un paradiso.Papà mi racconta un’altra cosa strana.In queste isole per cucinare non usano il sale. Il sale si produceo dal<strong>la</strong> terra o dal mare. Nel primo caso si cerca scavandonelle miniere di salgemma, nel secondo si raccoglienelle saline, ai bordi del mare. Le Isole Salomone sonocosì piccole che non c’è spazio per costruire saline e nonci sono miniere di salgemma. Così, da sempre, gli abitantidelle isole cucinano senza un filo di sale.Sapete una cosa? Sono tutti più sani! Infatti il sale va utilizzatocon moderazione perchè fa aumentare <strong>la</strong> pressione,come al nonno che è costretto a prendere tutti i giorni unapastiglia per abbassar<strong>la</strong>.Con <strong>la</strong> pressione alta si irrigidiscono le arterie, cioè le stradein cui circo<strong>la</strong> il sangue. Quindi il sale agisce un po’ comeil calcare nei tubi dell’acqua di casa: finisce per ostruirli e fadanni ai rubinetti.Nelle Isole Salomone invece nessuno ha <strong>la</strong> pressione alta!Mi devo ricordare, quando torno, di avvertire <strong>la</strong> nonna dimettere meno sale nei cibi che prepara, così aiuterò il nonnoa stare meglio.22 23


Nauru: l’iso<strong>la</strong> dei pigriLa <strong>Barca</strong>/<strong>Dito</strong> è pronta per ripartire, ma io comincio ad essereun po’ stanco.In fondo ho già girato mezzo mondo alzando e abbassandole vele per seguire il vento!Propongo di riposarci ancora un po’: magari possiamomettere un bel motore al<strong>la</strong> nostra barca per trasformar<strong>la</strong> inun piccolo motoscafo. L’idea mi è venuta perché a Lecco,quando vado in bici e <strong>la</strong> strada sale un po’, <strong>la</strong> fatica che sifa a peda<strong>la</strong>re è proprio tanta!In quei momenti vorrei tanto avere un bel motorino che miporta in alto, invece del<strong>la</strong> forza delle mie gambe...Lo dico a papà e allora mi propone di fermarci su un’altradelle numerose isole del Pacifico: Nauru, soprannominata“l’iso<strong>la</strong> dei pigri”.La nonna dice sempre a me e a mia sorel<strong>la</strong> che siamo degliscansafatiche, soprattutto <strong>la</strong> domenica mattina quandonon vogliamo alzarci dal letto... Però papà dice che a Naurusono anche più pigri di noi.Anni fa su quell’iso<strong>la</strong> facevano quasi tutti i pescatori.25


Il pescatore è un <strong>la</strong>voro duro e si fa tanta fatica a navigaree ad alzare le pesanti reti piene di pesci.Nel tempo, a Nauru, per vari motivi, tra cui <strong>la</strong> scoperta di unminerale raro, <strong>la</strong> gente è diventataun po’ più ricca e non haavuto più bisogno di faregrandi sforzi per trovareda mangiare, perchépoteva comprarlo confacilità.Un po’ come succedevada noi ai tempiin cui i nonni eranogiovani.La nonna mi raccontaspesso che una volta sifacevano <strong>la</strong>vori pesantinei campi e nelle fabbriche.Per andare al <strong>la</strong>voroi più fortunati simuovevano in bici: tutti gli altri andavano a piedi.Oggi invece tante persone <strong>la</strong>vorano sedute in ufficio e perspostarsi si va in giro in macchina.Per questo siamo un po’ simili agli abitanti di Nauru.Ma sapete come si capisce che <strong>la</strong>ggiù sono i più pigri ditutti? Dal fatto che sono i più cicciottelli al mondo! Non c’èniente di male ad esserlo un pochino!Però è importante, per restare sani, control<strong>la</strong>re il propriopeso anche con il movimento, oltre che stando attenti all’alimentazionecome abbiamo visto nelle altre tappe del viaggio.Quando si è piccoli come me non è difficile camminare ocorrere almeno mezz’ora al giorno (io lo faccio, appenaposso, con i miei amici), ma i grandi lo dimenticano.Eppure basta così poco per rimanere in forma! Per gli adultibasterebbe una camminata di 30 minuti al giorno.Un’altra cosa che devo ricordare a tutti! Anche a Papà chelo sa, ma poi si dimentica di farlo.Gli dirò di fare un giro con me in bici e quando <strong>la</strong> stradasalirà... non mi <strong>la</strong>menterò più e pedalerò più forte!26 27


Italia: che varietà nei cibi!Abbiamo ancora un sacco di paesi da visitare, ma ad uncerto punto papà si accarezza <strong>la</strong> pancia e mi chiede se hofame.Dopo un viaggio così lungo, certo che ne ho!Allora ci guardiamo dritto negli occhi e ci capiamo subito.Puntiamo <strong>la</strong> <strong>Barca</strong>/<strong>Dito</strong> verso l’Europa, entriamo nel Mediterraneoe seguendo al contrario <strong>la</strong> strada dell’andata, torniamoveloci sulle sponde del Lago di Lecco.A quel punto papà chiude l’At<strong>la</strong>nte con un colpo secco.Si alza e mi prende per mano.Mamma ci aspetta, con i nonni, a casa con il pranzo delsabato pronto in tavo<strong>la</strong>.Mi piace tantissimo mangiare in famiglia.Al<strong>la</strong> nonna e al<strong>la</strong> mamma piace cucinare i piatti tradizionalidel<strong>la</strong> nostra cucina.Io vado matto per il suo riso col pesce persico e loro lo sannofare meglio che al ristorante!Di sicuro da noi in Italia ci sono tantissimi piatti diversi e inogni città ci sono specialità da assaggiare. In pochi altripaesi del mondo <strong>la</strong> cucina è così speciale.In alcuni paesi poveri di risorse alimentari, ma anche di fantasia,si mangia sempre <strong>la</strong> stessa cosa.In Italia invece possiamo variare moltissimo.Questa è una buona abitudine perché si mangiano tantipiatti diversi e questo fa bene!Infatti è fondamentale non mangiare sempre gli stessi cibi.E dove se non in Italia abbiamo così tante cose buone ediverse da mangiare?30 31


Felicità = saluteCamminando guardo papà e mi sembra alto come le montagne.Voglio proprio dirgli quanto sono felice!Lui, ancora una volta, vuole insegnarmiuna cosa importante.Sorridere fa bene al<strong>la</strong> salute.Se si potesse scegliere di essere contenti,di non essere arrabbiati con glialtri e di voler bene a tutto il mondo siavrebbero più possibilità di rimaneresani e in salute.Infatti se si è felici ci si amma<strong>la</strong> di meno.Papà ci tiene a dirmi che è importante rispettarenoi stessi, il nostro territorio, <strong>la</strong>nostra città e il nostro paese e a volerbene a tutta <strong>la</strong> Terra.Mentre torniamo a casa gli chiedo,come ultima curiosità, quale sia il paesedel mondo più felice.Lui smette di camminare, si inginocchia verso di me e miguarda fisso negli occhi come fa quando mi deve dire unacosa importante.Mi spiega che non esiste un paese più felice degli altri perchè<strong>la</strong> felicità è dappertutto e da nessuna parte allo stessotempo.La si scopre in ogni luogo del mondo e in ogni cosa che sifa solo se si è capaci di trovar<strong>la</strong> in se stessi.Non è una cosa facile da fare, ne da spiegare.Alcuni ci provano per tutta <strong>la</strong> vita senza riuscirci, ma <strong>la</strong> primacosa da fare per trovare dentro se stessi <strong>la</strong> felicità èvolersi bene e rispettare il proprio corpo che è prezioso perchéè unico.Mi ha detto tante cose strane e curiose in questo viaggio,ma in fondo quest’ultimo è l’insegnamento più importante.32 33


A casa, a tavo<strong>la</strong>, mentre mangio in fretta racconto a tutti lecose che ho imparato nel corso del viaggio.Dico a mamma di non fumare, a nonna di non cucinare contanto sale, a papà di venire in bici con me, a mia sorel<strong>la</strong> dibere più acqua e così via.Sono proprio contento: tutti ascoltano i miei racconti con gliocchi spa<strong>la</strong>ncati e quindi continuo a par<strong>la</strong>re.Allora, ad un certo punto, il nonno mi prende in giro dicendoche da quando sono tornato dal viaggio sono diventatoun simpatico rompiscatole. Tutti gli danno ragione.Solo mia sorel<strong>la</strong> mi difende.“Non è assolutamente vero!”, dice e tutti rimangono in silenzio,sorpresi perché mia sorel<strong>la</strong> non mi difende mai. Peròappena riprendo a par<strong>la</strong>re, ricorda che... rompiscatole... losono sempre stato. Allora tutti si mettono a ridere di gusto,mia sorel<strong>la</strong> si avvicina a me, mi abbraccia e mi dà un grossobacio.34 35


Ai GenitoriVivere fin dal<strong>la</strong> più giovane età secondo uno stile di vitacorretto costituisce il modo migliore per assicurarsi una vitalunga e sana. Seguire le indicazioni del<strong>la</strong> prevenzione permette,infatti, di evitare o ritardare il più a lungo possibilel’insorgenza di ma<strong>la</strong>ttie cardiovasco<strong>la</strong>ri, neop<strong>la</strong>stiche, respiratorie,neurologiche degenerative e ortopediche invalidanti.I caposaldi del<strong>la</strong> prevenzione sono una sana ed equilibrataalimentazione, attività fisica ed astensione dal fumo. Unadieta bi<strong>la</strong>nciata, attenta al contenuto calorico e al<strong>la</strong> composizionedegli alimenti, consente di mantenere il peso corporeoentro limiti ottimali e di control<strong>la</strong>re meglio eventuali anomaliedel metabolismo di grassi e zuccheri, che favoriscono losviluppo di ma<strong>la</strong>ttia cardiovasco<strong>la</strong>re. L’attività fisica rego<strong>la</strong>regarantisce svariati benefici per tutto il nostro organismo edè consigliabile ad ogni età con rego<strong>la</strong>rità e frequenza possibilmentegiornaliera. L’astensione da fumo e da ogni altroeccesso alimentare costituisce il terzo fondamentale pi<strong>la</strong>strodel<strong>la</strong> prevenzione. Seguire con costanza e rego<strong>la</strong>rità questisuggerimenti nel corso degli anni consente di vivere in modopiù piacevole e vario evitando di andare incontro precocementea ma<strong>la</strong>ttie anche severe e invalidanti.


I consigli del<strong>la</strong> prevenzione sono percepiti spesso come limitazionifastidiose del<strong>la</strong> libertà di comportamento personale.A me piace sottolineare invece che costituiscono il binario,<strong>la</strong> carreggiata entro i quali è possibile condurre <strong>la</strong> nostra vitalungo un percorso piacevole e sicuro, fino al<strong>la</strong> meta più lontanapossibile, evitando il rischio di “uscire di strada” per qualchesgradevole incidente di percorso. Vivere in buona saluteconsente inoltre di apprezzare meglio le gioie del<strong>la</strong> vita adogni età e ciò contribuisce ad alimentare un ciclo virtuoso cherinforza il comportamento favorevole.La prevenzione consiste di semplici regole di vita che, speciese recepite in giovane età, garantiscono vantaggi ben maggioridi qualsiasi cura medica attuabile nel momento in cuidovesse insorgere una ma<strong>la</strong>ttia. Inoltre questi comportamentisalutari, a differenza di qualunque terapia medica, sono prividi costo e di effetti indesiderati.E’ importante che il maggior numero possibile di persone conoscai principi del<strong>la</strong> prevenzione, specie negli anni giovanili,a partire dai quali possono essere conseguiti i maggiori vantagginel tempo. L’insegnamento di questi principi è il necessariomomento iniziale, da rinforzare in ogni occasione conil ripasso delle regole, possibilmente sotto forma di esempiopratico.Questa fiaba educativa costituisce un tassello del grandemosaico del<strong>la</strong> salute, al quale tutti possiamo contribuire conminimo sforzo, migliorando <strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> nostra vita e contribuendoal miglioramento di quel<strong>la</strong> delle persone che cicircondano.Pierfranco RavizzaResponsabile Cardiologia RiabilitativaOspedale “A.Manzoni” – Lecco


Se vuoi scrivere a <strong>Carlo</strong>:carlo.barcadito@gmail.comAzienda Ospedaliera del<strong>la</strong> Provincia di Lecco,via dell’Eremo 9/11 - 23900 Leccowww.ospedali.lecco.it

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