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Leggi tutto... - Ordine dei Geologi del Lazio

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EOLOGOGIl punto <strong>del</strong> DirettoreTiziana GuidaDirettore Responsabilemaggio il Dipartimento di Scienze <strong>del</strong>la Terra <strong>del</strong>la Sapienza ha organizzato dueA eventi che hanno portato un pubblico vasto e atipico a calcare i corridoi degli edificidi geologia e mineralogia. Prima, liceali e rispettivi docenti, in un’Aula 1 di geologiastracolma, hanno seguito in rispettoso silenzio una lectio magistralis sui terremoti e poi,nell’ambito <strong>del</strong>la “Notte europea <strong>dei</strong> musei”, intere famiglie hanno visitato i musei dipaleontologia (riaperto ad aprile) e di mineralogia, e assistito i loro pargoli che cercavanooro, minerali e fossili in tre grandi vasche installate davanti all’edificio per l’occasione.È stata una grande emozione vedere <strong>tutto</strong> quell’interesse per argomenti che sono ilnostro pane quotidiano ma anche incontrare vecchi compagni di corso e presentarsireciprocamente e con un certo orgoglio, i propri figli. Ideatore e promotore di questeinteressanti iniziative è stato il nuovo Direttore <strong>del</strong> Dipartimento, il Prof. GabrieleScarascia Mugnozza. La diffusione <strong>del</strong>la cultura geologica sta finalmente cominciandoa diventare una realtà nel nostro Paese e ne sono una prova l’apertura di nuovi musei discienze <strong>del</strong>la terra, più spazio alla materia nei programmi scolastici, i dibattiti televisivie la maggiore frequenza di interviste a nostri rappresentanti sugli organi di stampa.Tuttavia, molto ancora si deve fare e noi possiamo farlo per primi, nel nostro piccolo,tenendo una lezione presso la scuola <strong>dei</strong> nostri figli, oppure organizzando una gita congli amici per portarli a visitare gli incantevoli geositi <strong>del</strong>la nostra regione. La conoscenza<strong>del</strong> nostro pianeta e <strong>del</strong>le dinamiche che lo regolano è infatti un grande incentivo a tenere<strong>dei</strong> comportamenti sempre più ambientalmente sostenibili.Approfitto di questo spazio per parlare, in veste di responsabile <strong>del</strong> sito web geologilazio.it, <strong>del</strong> nuovo servizio che abbiamo attivato per la ricerca <strong>dei</strong> professionisti. Sul nostrosito è ora possibile trovare un geologo, iscritto all’Albo <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, con determinatespecializzazioni e dotazioni, ma anche che opera in un certo ambito territoriale. Ildatabase è stato consultato nell’ultimo mese 610 volte. Molte di queste visite sarannoprobabilmente dovute agli stessi colleghi per testarne la funzionalità o richiamati dallanovità, ma sono sicura che man mano che sarà conosciuto sarà uno strumento sempre piùutilizzato dagli studi di architettura ed ingegneria (che finora si sono rivolti alla segreteria<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong>), e da enti ed imprese.In questo numero troverete ben due articoli che affrontano aspetti applicativi <strong>del</strong>le nuoveNorme Tecniche per le Costruzioni, legati ai cedimenti di fondazioni superficiali ed allastabilità <strong>dei</strong> fronti di scavo. Indubbiamente questi argomenti suscitano molto interessetra i colleghi che mi sollecitano sempre più spesso la loro trattazione nel Notiziario. Tragli articoli <strong>del</strong>la rubrica riservata agli Enti, il collega Colombi risponde alle domandepiù frequenti che sono state poste all’Ufficio geologico e sismico <strong>del</strong>la Regione, in relazioneagli studi di Microzonazione Sismica ed il collega Ferri cerca di tranquillizzarci un po’sulle vicende <strong>del</strong>l’EPAP recentemente apparse sui giornali. Poi il nostro indimenticatopast President Eugenio Di Loreto, migrato verso più alti lidi, ci aggiorna sulle attività chesta portando avanti il nuovo Consiglio Nazionale, insediatosi alla fine <strong>del</strong>lo scorso anno.PROFESSIONEInfine, un ampio spazio lo abbiamo riservato alle numerose attività che il Consiglio staportando avanti, anche attraverso le sue Commissioni.Noterete che “Professione Geologo” è passato da 34 a 42 pagine interne. Infatti,l’incremento di un numero all’anno - il nostro notiziario da quadrimestrale è diventatotrimestrale - non è bastato per pubblicare tutti i contributi che arrivano in redazione.Oltre all’aumentata attività <strong>del</strong> Consiglio, che richiede più pagine per tenervi aggiornatisulle numerose iniziative intraprese, sempre più colleghi hanno voglia di condividerele loro esperienze e competenze attraverso la rivista. Questo non può che farci piacereperché denota un crescente senso di appartenenza alla categoria, dal quale traiamo tuttiun grande beneficio.GEOLOGO3


PROFESSIONEGEOLOGORivista trimestrale <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Anno X numero 28 Luglio 2011Autorizzazione <strong>del</strong> Tribunale di Roma572/2002 <strong>del</strong> 15 ottobre 2002Direttore responsabileTiziana GuidacoordinamentoredazionaleMassimo ParenteRedazioneEugenio Di Loreto, LeonardoEvangelisti, Marina Fabbri, Fabio GarbinGianluigi Giannella, Roberto SpalvieriRobertoTroncarelli, Dario TufoniDirezione, RedazioneAmministrazione<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Via Flaminia, 43 - 00196 RomaTel. 06 360 001 66, Fax 06 360 001 67professionegeologo@geologilazio.itwww.geologilazio.itGrafica, impaginazionee pubblicitàAgicom srlVia Flaminia, 20 - 00060Castelnuovo di Porto (RM)Tel. 06 90 78 285Fax 06 90 79 256lucamallamo@agicom.itStampaPignani Printing Via Cassia km 36,300Zona industriale Settevene - Nepi (VT)Distribuzione ai <strong>Geologi</strong> iscritti all’Albo<strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, al Consiglio Nazionale ed aiConsigli Regionali <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>, agli Ordinie Collegi Professionali <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, agli Enti eAmministrazioni interessatiGli articoli e le note firmate esprimono solol’opinione <strong>del</strong>l’autore e non impegnanol’<strong>Ordine</strong> né la Redazione <strong>del</strong> periodicoLa riproduzione totale o parziale degli articolie <strong>del</strong>le foto, vietata ai sensi <strong>del</strong>l’art. 65 <strong>del</strong>la L.633/41, può essere autorizzatasolo dalla DirezioneChiuso in redazione il 17 giugno 2011Il punto <strong>del</strong> Direttoredi Tiziana Guida 3L’editoriale <strong>del</strong> Presidentedi Roberto Troncarelli 7ArticoliNTC 08, ammassi rocciosi e fronti di scavo: un nuovo “paradigma?di Giovanni De Caterini, Paolo Zaffiro e Pietro Zizzari 8Cedimenti di fondazioni superficiali e NTC2008di Leonardo Evangelisti 16La verifica <strong>dei</strong> progetti <strong>del</strong>le opere pubblichedi Paolo Molaioni e Massimo Parente 18Il secondo Forum mondiale sulle frane (Roma, 3-7 ottobre 2011)di Gabriele Scarascia Mugnozza 21Recensioni 30Corrispondenza 31l’Ente informaIl senso <strong>del</strong>le cosedi Domenico Ferri 22Aggiornamenti dal Consiglio Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>di Eugenio Di Loreto 26Eventi all’università Sapienzadi Gabriele Scarascia Mugnozza 29Attività <strong>del</strong> consiglioLa figura <strong>del</strong> mediatore civiledi Roberto Troncarelli 31Commissione pari opportunità <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>di Marina Fabbri e Tiziana Guida 33Il punto <strong>del</strong>la situazione sull’Aggiornamento Professionale Continuodi Fabio Garbin 35F.A.Q. sugli studi di microzonazione sismicadi Antonio Colombi 36La commissione geotermia <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>di Roberto Spalvieri 37Ciclo di seminari: La sfida <strong>del</strong> geologo nel XXI secolo nelle strategiedi sviluppo sostenibiledi Marina Fabbri e Sveva Corrado 38Elenco <strong>del</strong>ibere 41Aggiornamento Albo 42Immagine di copertina:Margalef, Spagna. Foto di Paolo Zaffiro5


EOLOGOGL’Editoriale<strong>del</strong> PresidenteRoberto TroncarelliPresidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Dopo i primi 6 mesi da Presidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, condotti semprecon il piede premuto a fondo sull’acceleratore, vorrei fare con voi il punto <strong>del</strong>lasituazione ed un primo consuntivo. Ho voluto coinvolgere il gruppo che mi onoro dipresiedere in tutte le attività ed occasioni che consentissero un miglioramento <strong>del</strong>laconsiderazione, <strong>del</strong> prestigio e <strong>del</strong>la visibilità <strong>del</strong>la nostra categoria, nelle sedi piùdiversificate, sia percorrendo canali prettamente professionali (tavoli tecnici, gruppi dilavoro ministeriali, commissioni regionali) sia sensibilizzando sulle nostre problematicheed aspettative tutti i contatti politici che ci hanno prestato ascolto e che siamo riusciti acoinvolgere e ad interessare. Devo dire che in questa azione sono stato coraggiosamentesostenuto dai consiglieri e qualche volta sopportato di mala voglia (come quando hochiesto, e ottenuto, di dedicare due domeniche alla sistemazione e riordino <strong>del</strong>l’archivio!).Tutti noi consiglieri abbiamo profuso il massimo <strong>del</strong>l’impegno e <strong>del</strong> tempo, in misuradiversa e compatibilmente con le esigenze personali, sottraendoli ai propri impegniprivati ed alle attività lavorative, consentendo di essere sempre sul “pezzo”, presentie rappresentati in ogni occasione, ufficiale e non, strettamente attinente con la nostraprofessione o meno, ma sempre a far sentire la nostra voce e la nostra opinione in ognicontesto che siamo riusciti ad utilizzare quale cassa di risonanza.Stiamo affrontando la <strong>del</strong>icata questione <strong>del</strong>l’APC, e abbiamo proposto ed ottenuto lanomina, nella omonima commissione nazionale, <strong>del</strong> nostro tesoriere Gianluigi Giannella,la presenza <strong>del</strong> quale ci garantirà di portare avanti una politica volta soprat<strong>tutto</strong> allamodifica <strong>del</strong>l’attuale regolamento che riteniamo bisognoso di una seria e responsabilerevisione. Di recente siamo poi entrati a far parte di un gruppo di lavoro presso laRegione <strong>Lazio</strong>, che si propone di rivedere la vecchia Legge Regionale 4/85, la cuiapplicazione da parte <strong>dei</strong> Geni Civili, soprat<strong>tutto</strong> per quanto afferisce le fasi di istruttoriaed approvazione <strong>dei</strong> progetti depositati, sta determinando non pochi problemi ai tecniciprogettisti in generale ed ai geologi in particolare.Vi sollecito ancora una volta ad accedere all’area iscritti e ad indicare con esattezza vostrirecapiti, soprat<strong>tutto</strong> l’email, senza i quali ci è impossibile tenervi aggiornati, comunicarvinotizie, eventi, dati, informazioni ed instaurare, più in generale, un rapporto di interfacciareciproca, basilare per una crescita <strong>del</strong> rispetto e <strong>del</strong>la considerazione da entrambe leparti. Quanto sopra descrive l’abnegazione e la convinzione con le quali il Consigliosta tentando di far fronte alle opportunità di crescita che si presentano; ma quello chesi rileva ai fini <strong>dei</strong> risultati ottenuti è che fondamentale è stato l’appoggio che abbiamoricevuto da voi iscritti, da una base statisticamente e numericamente rilevante, che ciha dato una spinta ed un entusiasmo senza i quali alcun obiettivo sarebbe perseguibilee nessun risultato, tra quelli ottenuti, sarebbe stato raggiunto. L’appoggio cui ho fattocenno si è concretizzato e manifestato con la nutrita ed assidua partecipazione da partedi moltissimi di voi a tutti i corsi che abbiamo organizzato, alla costante presenza insede alle riunioni <strong>del</strong>le varie commissioni, spesso composte anche da iscritti esternial Consiglio, con la enorme mole di email, richieste e suggerimenti che giungonoquotidianamente all’<strong>Ordine</strong>, talora anche animose nei toni, ma sempre comunquetestimoni di un interessamento alla vita ordinistica ed alle nostre questioni professionali,che mai in passato si era registrato così forte e partecipato. Evidentemente anche voi,come me, state percependo che siamo in un momento <strong>del</strong>icato che potrebbe consentirci,se affrontato con spirito coeso e senso di appartenenza, di spiccare il balzo decisivo versoun livello di uguale dignità professionale rispetto ad altre categorie tecniche, rispettoalle quali, non so bene perché, ancora ci rapportiamo con una sorta di ingiustificatasudditanza. L’alternativa è continuare a vivacchiare in un limbo nel quale ognuno di noicura il proprio orticello, che non durerà: il destino è di vedersi ridurre progressivamentegli spazi professionali, fino ad essere fagocitati da nuove specializzazioni professionali,“forti” e preparate che ci relegheranno ai margini. Però io sono ottimista: la vostrapartecipazione, che spero sempre più assidua e convinta a tutte le attività che l’<strong>Ordine</strong>continuerà a mettere in cantiere, mi rende fiducioso; e sono fermamente convinto cheprima o poi riusciremo a raggiungere quella “massa critica”, sia quantitativamente chequalitativamente, attraverso la quale consolidare le attuali posizioni e ritagliarne dinuove. Mi riferisco, ad esempio, alla nostra presenza nei tavoli in cui si legifera in materiadi “governance” e pianificazione <strong>del</strong> territorio, dai quali ancora e purtroppo siamo spessoed inspiegabilmente esclusi.7PROFESSIONEGEOLOGO


NTC 08, AMMASSI ROCCIOSIE FRONTI DI SCAVO: UNNUOVO “PARADIGMA”?Giovanni De CateriniGeologo, TEAS S.r.l.giovanni.decaterini@teasweb.comPaolo ZaffiroGeologo TEAS S.r.l.paolo.zaffiro@gmail.comPietro ZizzariGeologo, Regione <strong>Lazio</strong> – Area Difesa <strong>del</strong> Suolopzizzari@regione.lazio.itL’epistemologo e fisico Thomas SamuelKuhn, nel suo fondamentale lavoro“La struttura <strong>del</strong>le rivoluzioni scientifiche”(1962), sostiene che la scienza nonprogredisce gradualmente verso untraguardo assoluto di verità ma è soggettaa rivoluzioni periodiche che Egli chiama“slittamenti di paradigma”. Con iltermine paradigma, Kuhn indica l’insiemedi teorie, leggi, strumenti, metodi elinguaggi che definiscono una tradizione diricerca nell’ambito <strong>del</strong> quale le teorie sonoaccettate universalmente. Il paradigmapuò essere definito anche come il mo<strong>del</strong>lodi riferimento che si afferma perché piùefficace a spiegare o interpretare certifenomeni (la parola deriva dal grecoantico para-dèigma, che significa appuntoesemplare). Quando un paradigma siafferma e diventa dominante pren<strong>dei</strong>l via una fase definita come “scienzanormale”, durante la quale la comunitàscientifica si adopera alla validazione <strong>del</strong>paradigma stesso, che diventa pratica,consuetudine e conformismo, le scuole lotrasferiscono ai neofiti e a tutti coloro chene usano le applicazioni. Quando peròemergono anomalie o nascono nuovecontaminazioni o anche si affaccianonuovi strumenti tecnologici (computere software) che mettono in dubbio ilparadigma, quest’ultimo, per usare unametafora propria degli argomenti chetrattiamo, comincia a deformarsi fino agiungere a repentino cedimento; a questopunto, sempre secondo Kuhn, comincia lafase <strong>del</strong> “momento rivoluzionario”. Talefase è un fondamentale cardine non solo<strong>del</strong>la speculazione scientifica ma anche<strong>del</strong>la crescita sociale “quando cambiano iparadigmi” dice Kuhn “cambia il mondo stesso[…] il fatto ancor più importante è che durantele rivoluzioni, gli scienziati vedono cose nuove ediverse anche guardando nella stessa direzione incui avevano guardato prima”.Le Nuove Norme Tecniche <strong>del</strong>leCostruzioni (da questo momento NTC08), costituiscono, come direbbe Kuhn,una rivoluzione di paradigma?8NTC 08: rivoluzione e continuitàDal 1 Luglio 2009 le NTC 08 sonoentrate in vigore sul territorio nazionale.Come spesso accade negli aggiornamenti<strong>del</strong>le normative tecniche, l’acceleratoreall’introduzione è stato l’evento catastrofico<strong>del</strong> sisma che ha colpito la città de L’Aquila.Tale legislazione costituisceconcettualmente una radicale novitàprincipalmente perché:1. ha unito nello stesso corpusnormativo l’ingegneria <strong>del</strong>le strutture e lageotecnica;2. ha introdotto il metodo semiprobabilisticoagli stati limite per le verifichedi sicurezza <strong>del</strong>le opere geotecniche;3. ha rinnovato il sistema per lavalutazione <strong>del</strong>la pericolosità sismica di unsito;4. ha proposto specifiche normedi progettazione e verifica <strong>del</strong>le opere e<strong>dei</strong> sistemi geotecnici soggetti ad azionisismiche.Ma la meccanica <strong>del</strong>le rocce, disciplina cheinquadra il problema tecnico di un frontedi scavo in roccia (sia che esso sia eseguitoper l’attività estrattiva o per lo scavo difondazione di un edificio), come si inseriscein questo paradigma?+La meccanica <strong>del</strong>le rocce: unaquestione da geologi o da ingegneri?La meccanica <strong>del</strong>le rocce, che costituisceun “paradigma” nella fase di “scienzanormale”, come <strong>del</strong> resto la disciplina <strong>del</strong>lageologia applicata, è una materia giovane,entrata ufficialmente nel mondo scientificocon il primo libro scritto dal ProfessorLeopold Müller: “Fels Mechanische” nel1953. Il padre <strong>del</strong> metodo austriaco perla progettazione <strong>del</strong>la gallerie, è famosoin Italia per essere stato consulente diparte <strong>del</strong>la SADE (Società Adriatica DiElettricità), la società che costruì la diga<strong>del</strong> Vajont. Müller ebbe l’incarico divalutare se dal Monte Toc potesse staccarsila frana, evento che purtroppo accad<strong>del</strong>asciando sulla montagna la sua in<strong>del</strong>ebile“firma”, visto che la nicchia di distacco hauna marcata forma ad M 1 . Il Professoreha fondato, nel 1962, l’International Societyfor Rock Mechanics (ISRM) <strong>del</strong>la quale,col titolo di ingegnere, è stato presidenteper 8 anni. In realtà Müller era anchegeologo, come testimoniano molte <strong>del</strong>lesue pubblicazioni.La meccanica <strong>del</strong>le rocce, nonostantesia snobbata dalle scienze geologiche(quanti dipartimenti lo hanno comeinsegnamento?) è una materia che sta nelmezzo tra la disciplina geologica e quellaingegneristica. I metodi di caratterizzazionedegli ammassi rocciosi sono fondatisulla sistematica interpretazione etrasformazione quantitativa di osservazioniche appartengono alle Scienze <strong>del</strong>laTerra, tradotti in termini matematici perle specifiche esigenze <strong>del</strong>le applicazioniingegneristiche.Se entriamo nell’ambito filologico diammasso roccioso, Leopold Müller lodefinisce “come una massa più o meno anisotropa,formata da una moltitudine di corpi rocciosi legatitra loro in differente grado”. Da tale definizionesi evince che lo studio di un ammassoroccioso non può prescindere dalla doppiaosservazione geologica e ingegneristica.Spendiamo di seguito qualche paragrafoper inquadrare i punti salienti che sonoalla base <strong>del</strong> “Paradigma” <strong>del</strong>la meccanica<strong>del</strong>le rocce.1 In realtà e per dovere di cronaca,la scoperta <strong>del</strong>la frana e la comprensione<strong>del</strong> fenomeno fu opera <strong>del</strong> giovanegeologo Edoardo Semenza, poi diventatoun importante accademico. Si raccomandala lettura <strong>del</strong> suo libro (Semenza, 2001)per avere una visione storica e tecnica diquanto accaduto, <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la geologiae per ricordare che ciò che accadde nonsolo era poco prevedibile, per il livello <strong>del</strong>lacultura geologico – geotecnica <strong>del</strong>l’epoca,ma anche che la frana <strong>del</strong> Vajont è statafunesta madre <strong>del</strong>la meccanica <strong>del</strong>le rocceessendo stata oggetto di infiniti studi daparte di quasi tutti i servizi geologici acominciare dal USGS statunitense.


NTC 08, AMMASSI ROCCIOSI E FRONTI DI SCAVO:UN NUOVO “PARADIGMA”?GEOLOGOIl rilevamento geologico punto dipartenzaGli aspetti macroscopici che si devonoosservare per approcciare correttamenteun buon rilevamento geomeccanico sono:1. la geometria <strong>del</strong> corpo litoide(litostratigrafia), la natura <strong>del</strong>le rocce e laloro “durezza”;2. l’assetto tettonico (giacituredegli strati e <strong>del</strong>le discontinuità) (strati afranapoggio e/o reggipoggio) (Foto 1);3. lo stato di fratturazione,la dimensione e forma minima<strong>del</strong>l’elemento lapideo, le caratteristiche<strong>del</strong>la discontinuità e la zonazione in areeomogenee <strong>del</strong>l’affioramento sulla base <strong>dei</strong>diversi gradi di fratturazione <strong>del</strong>la roccia;4. la presenza di elementi tettonicicon estensione pari a quella <strong>del</strong>l’area diintervento;5. lo stato tensionale (se lediscontinuità sono aperte o chiuse,“l’allentamento” <strong>del</strong>la roccia);6. la presenza o meno di acqua;7. il fattore geologico “tempo”ovvero l’età <strong>del</strong> deposito;8. l’assetto geomorfologico conparticolare riferimento ad eventualiprocessi morfogenetici in atto e/opotenziali gravanti sull’area di intervento;9. la scala <strong>del</strong> progetto geotecnico.L’ISRM suggerisce due metodi diapproccio:a) il criterio soggettivo,secondo il quale vengono rilevate solole discontinuità che sembrano svolgereun ruolo importante nei riguardi <strong>del</strong>lecaratteristiche meccaniche <strong>del</strong>l’ammasso;b) il criterio oggettivo con il qualevengono campionate tutte le discontinuitàpresenti.La “giusta scelta” <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>logeomeccanico e il fattore scalaFoto 1 – Strati a franapoggio…equilibrio limite o al limite <strong>del</strong>l’equilibrio? L’ammasso roccioso (esempiodi mo<strong>del</strong>lo discontinuo) è costituito da livelli millimetrici di calcilutiti con giacitura degli strati (famigliaprincipale) parallela al fronte e inclinazione minore <strong>del</strong> pendio. L’ammasso roccioso individua la situazionepiù critica relativamente alla stabilità. Il fatto che non siano presenti altre famiglie di fratture consente laprogressione in arrampicata. (Briançon, La Vignette – Francia; Foto Paolo Zaffiro).La verifica <strong>del</strong>la stabilità di un frontedi scavo in roccia è un problema dimeccanica ovvero di mo<strong>del</strong>lizzazione<strong>del</strong>le deformazioni indotte dall’operaallo stato tensionale naturale e il limite diresistenza <strong>del</strong> materiale. Cioè per risolvereil problema geotecnico è necessarioindividuare il meccanismo di rottura a cuiè soggetto il volume roccioso in esame.Nella letteratura specialistica sono notidiversi criteri di rottura per la roccia intatta(Mohr - Coulomb, Griffith, Hoek-Brown)che sono funzione <strong>del</strong>lo stato tensionalea cui viene sottoposto un provino inlaboratorio.Nessuno però <strong>dei</strong> metodi validi per lamatrice rocciosa può essere applicato“tal quale” ad un ammasso roccioso. Perquest’ultimo, infatti, si deve partire con unapproccio radicalmente diverso rispettoa quello applicato alle terre. Si parla insostanza di “meccanica <strong>del</strong> discontinuo”.Dall’analisi di un fronte in roccia è necessarioinquadrare il mo<strong>del</strong>lo geomeccanico piùconforme al problema, ovvero quello che,nella sua necessaria semplificazione, siavvicina meglio a riprodurre le cause <strong>del</strong>lepotenziali instabilità (scivolamenti planari,ribaltamenti, cunei, superfici circolari dirottura globali, ecc.) scelta che condizionanecessariamente il criterio di rottura <strong>del</strong>materiale coinvolto e di conseguenza latipologia di calcolo per l’analisi di stabilità.Gli Autori sono concordi nelloschematizzare un ammasso rocciososecondo tre diversi mo<strong>del</strong>li (Barla, 2010):1. il mo<strong>del</strong>lo continuo per lecondizioni in cui il mezzo può assumersicontinuo senza considerare l’effettolocalizzato <strong>del</strong>le discontinuità;2. il mo<strong>del</strong>lo discontinuoper i volumi rocciosi composti da unamatrice rocciosa intatta e da discontinuitàlocalizzate introdotte come elementispecifici <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo geometrico;3. il mo<strong>del</strong>lo continuoequivalente, infine, per gli ammassi ilcui mezzo che per sua natura sarebbediscontinuo viene assimilato, ai fini <strong>del</strong>calcolo, ad un mezzo continuo, ovverodove è possibile distribuire l’effetto <strong>del</strong>lediscontinuità sull’intero volume di rocciache viene appunto “omogeneizzato”.Dunque a seconda <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo geotecnicoe <strong>del</strong>la scala <strong>del</strong> problema da analizzare(Tab. 1), sarà necessario determinarela resistenza <strong>del</strong>la matrice rocciosa, laresistenza <strong>del</strong>le discontinuità e/o la9


EOLOGO NTC08, AMMASSI ROCCIOSI E FRONTI DI SCAVO:UN NUOVO “PARADIGMA”?Foto 2 – Tipico ammasso roccioso continuo (Tivoli; Foto Pietro Zizzari).resistenza <strong>del</strong>l’ammasso roccioso. Cioèsulla base <strong>del</strong>le caratteristiche fisichee geometriche <strong>del</strong>le discontinuità checaratterizzano “sempre” un ammassoroccioso si dovrà scegliere se utilizzarlecome elementi propri nel metodo dicalcolo o considerarle “semplicemente”nel loro ruolo di indebolimento <strong>del</strong> mezzo.(Barla, 2006).Mo<strong>del</strong>lo geomeccanico e il problema<strong>del</strong>la “resistenza <strong>del</strong> mezzo”Come accennato nel paragrafo precedente,il problema geomeccanico è soprat<strong>tutto</strong> unproblema di scala alla quale si rapportail progetto. In base alla dimensione o allespecifiche problematiche, nella meccanica<strong>del</strong>le rocce il parametro “resistenza <strong>del</strong>mezzo” si può affrontare in tre differentiordini di approccio: matrice rocciosa,discontinuità, ammasso roccioso.Nelle analisi di stabilità, la resistenza<strong>del</strong>la matrice rocciosa viene utilizzatasolo se questa corrisponde alla resistenzad’ammasso, ovvero nel caso <strong>del</strong>le roccetenere a comportamento simile alle terre(soft rock e very soft rock) dove il ruolo <strong>del</strong>lediscontinuità è subordinato alla resistenzaintrinseca <strong>del</strong>la roccia, oppure nei casi incui le discontinuità sono significative anchealla scala <strong>del</strong> campione di laboratorio,come nelle rocce a tessitura finementescistosa. Può essere utilizzata anchequando la porzione di ammasso rocciosoconsiderata non presenta discontinuità, siaper la sua ottima qualità (Foto 2), che perla ridotta scala <strong>del</strong> problema (verifiche distabilità locali). Si determina indagandoil comportamento a rottura di un provinodi roccia in laboratorio (Point LoadTest, prova di resistenza a compressionemonoassiale, Prova Brasiliana e la prova diTIPOLOGIA DELLA ROCCIA ESTATO DI FRATTURAZIONECARATTERIZZAZIONEGEOMECCANICARocce compatte scarsamentefratturateRocce tenere (soft rocks)Prove di laboratorioRocce fratturate con due o più famiglie didiscontinuità con persistenza confrontabile con ledimensioni <strong>del</strong> fronteRilievo geostrutturaleClassificazioni (BRMR, SRM, GSI)Analisi cinematica(Test di Markland)Rocce disgregate e/otettonizzate(GSI< 25)Rilievo geostrutturaleClassificazione GSIMODELLO GEOMECCANICO Continuo Discontinuo Continuo equivalenteRESISTENZAMatrice rocciosaAmmasso rocciosoDiscontinuitàAmmasso rocciosoRocce astrutturacomplessaRilievogeostrutturaleClassificazioneGSIContinuoequivalenteAmmassorocciosoMohr-CoulombHoek & Brown per l’ammasso rocciosoCRITERIO DI ROTTURAHoek & Brown per la rocciaintattaLinearizzazione <strong>del</strong> criterio diHoek & BrownBarton-Bandis per le discontinuitàHoek & Brown perl’ammasso rocciosoHoek & Brownper l’ammassorocciosoTIPOLOGIA DI ROTTURAMETODO DI CALCOLOANALISI DI STABILITÀVariabile dacaso a caso (da scivolamentoplanare a superfici curvilinee)Equilibrio limiteElementi finitiScivolamento planare Scivolamento di cunei cono senza tension crackRibaltamento (toppling)Equilibrio limite Metodo di Hoek & Bray (1981)Elementi finitiCurvilineeIrregolariEquilibrio limiteMetodo <strong>dei</strong> conci(Bishop, Fellenius,Sarma, Jambu ecc.)Elementi finitiVariabile dacaso a casoEquilibrio limiteElementi finitiTab.1 - Schema sintetico e indicativo per la scelta corretta <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo geomeccanico, <strong>del</strong> criterio di rottura e conseguente analisi di stabilità da applicareall’ammasso roccioso.10


NTC 08, AMMASSI ROCCIOSI E FRONTI DI SCAVO:UN NUOVO “PARADIGMA”?GEOLOGOcompressione triassiale). La resistenza <strong>del</strong>lamatrice rocciosa (UCS Uniaxial CompressiveStrength) può indirettamente esseredeterminata anche in situ mediante laprova sclerometrica (martello di Schmidt).I piani di discontinuità presentiall’interno di un ammasso rocciosopossono condizionarne in modosostanziale le sue proprietà e le suecaratteristiche di resistenza, al punto che,nei volumi interessati da piani di debolezzapreferenziali isorientati, la resistenza chegoverna il comportamento <strong>del</strong>l’ammassonell’ambito <strong>del</strong>la sua stabilità, è proprioquella <strong>del</strong>le discontinuità stesse (Gattinoniet alii, 2005) (Foto 3).La resistenza al taglio <strong>del</strong>le discontinuitàè determinabile con prove di taglio insitu o in laboratorio, oppure può esserestimata con metodi empirici che sibasano sul rilevamento geomeccanico<strong>dei</strong> giunti, cioè sulla descrizione <strong>del</strong>leloro caratteristiche fisiche e geometrichesecondo un preciso standard procedurale(ISRM, 1993). La stessa caratterizzazionedegli ammassi rocciosi, attraverso leapposite classificazioni, avviene mediantela raccolta <strong>dei</strong> dati geometrici e meccanici<strong>del</strong>le discontinuità.A tal riguardo, con riferimento allaNormativa, la Circolare n° 617 <strong>del</strong>02/02/2009 (Istruzioni per l’applicazione<strong>del</strong>le NTC 2008) al § C6.2.2 recita “… Lacaratterizzazione degli ammassi rocciosi richie<strong>dei</strong>noltre l’individuazione <strong>del</strong>le famiglie (o <strong>dei</strong> sistemi)di discontinuità presenti e la definizione <strong>del</strong>la lorogiacitura (orientazione) e spaziatura. Devonoessere anche descritte le seguenti caratteristiche<strong>del</strong>le discontinuità: forma, apertura, continuità,scabrezza, riempimento”.La resistenza al taglio <strong>del</strong>le discontinuità,prive di materiale di riempimento, dipendeprincipalmente dall’attrito esistente suipiani e, in misura trascurabile, dallacoesione (termine preso in prestito dallameccanica <strong>del</strong>le terre). L’attrito è provocatodallo sforzo normale agentesulle superficidi discontinuità e dalla loro scabrezza. Lostato tensionale di un fronte di scavo inroccia è relativamente basso e la possibilitàche la variazione tensionale indotta dalloscavo porti a rottura la roccia intatta èestremamente ridotta. Il comportamento<strong>del</strong>l’ammasso è di contro condizionatodall’effetto <strong>del</strong>la gravità e dalla possibilitàdi scivolamento planare di singoli blocchie/o cunei di roccia lungo le diversediscontinuità (Foto 4).Per valutare il comportamento meccanico<strong>del</strong>le discontinuità sono stati introdottidiversi criteri empirici (lineari e non); il piùnoto e utilizzato è quello di Barton-Bandis(Mancina et alii, 2010).La valutazione <strong>del</strong>la resistenza<strong>del</strong>l’ammasso roccioso rappresenta ilpunto focale <strong>del</strong>la meccanica <strong>del</strong>le roccee il primo passo per determinarla è quellodi definire in modo accurato, attraverso ilrilevamento geologico, l’assetto tettonicostrutturale<strong>del</strong> sito in esame.Con il rilevamento geologicotecnicodovranno essere distribuitesull’affioramento apposite stazioni dimisura (stazioni geomeccaniche-strutturali)su cui verranno determinati i parametricaratteristici <strong>del</strong>la matrice rocciosa e <strong>del</strong>lediscontinuità.Successivamente i dati raccolti sarannoutilizzati per classificare l’ammassomediante le specifiche classificazioni. Perl’analisi di stabilità <strong>dei</strong> fronti di scavo, inparticolare, si utilizza la Classificazionedi Bieniawski (BRMR) (Bieniawski, 1989)integrata con la correzione di Romana(SRM) (Romana, 1995) ed il metodoGSI (<strong>Geologi</strong>cal Strength Index; Hoek et alii,2002). Quest’ultimo nasce per ovviarealle difficoltà di applicazione <strong>del</strong>laclassificazione di Bieniawski agli ammassirocciosi di qualità molto scadente (Foto 5)e/o alle formazioni rocciose a strutturacomplessa (es. Flysch) (Foto 6).Applicazione <strong>del</strong>le NTC 08 allerocce e ai fronti di scavo: il nuovoparadigma.Prima di insinuare qualche dubbioal “mo<strong>del</strong>lo di riferimento” occorrerichiamare alcune importanti definizioni.In geotecnica, i terreni e le rocce sonospesso assimilati a mezzi elastici, omogeneied isotropi e le verifiche di sicurezza <strong>del</strong>leopere con essi interagenti (fondazioni,opere di sostegno, pendii, etc.) sonoimpostate tradizionalmente considerandoil mezzo fisico rigido, perfettamenteplastico e nella condizione a rottura (cioèsenza deformazione alcuna). Questocomportamento reologico non consente dieffettuare contestualmente la stima <strong>del</strong>ledeformazioni e degli spostamenti che sipossono ottenere (ma non così facilmente)con codici di calcolo agli elementi o alledifferenze finite.Con le NTC 08, nei capitoli 6 e 7, vengonoufficialmente introdotte, nella praticaprofessionale, le verifiche geotecnichecondotte con il metodo semiprobabilistico aglistati limite, che in sostanza non modificai mo<strong>del</strong>li costituitivi classicamenteadottati per terre e rocce ma, in accordocon L’Eurocodice 7, ricorre a diverseFoto 3 – Fronte di cava su calcari in facies di rampa carbonatica alle pendici <strong>del</strong>la Majella. Si noti comeal variare <strong>del</strong>l’intersezione tra la direzione degli strati e <strong>del</strong> fronte di scavo gli ammassi rocciosi cambinoradicalmente le loro caratteristiche. Sulla sinistra siamo in condizioni di equilibrio limite e oltre (frana),sulla destra la stabilità è largamente garantita (Rapino, Abruzzo, Foto Giovanni De Caterini).11


EOLOGO NTC08, AMMASSI ROCCIOSI E FRONTI DI SCAVO:UN NUOVO “PARADIGMA”?Foto 4 – Esempio di scivolamento piano in un mo<strong>del</strong>lo discontinuo in argilloscisti mesozoici (Amorgos,Egiàli - Grecia; Foto Paolo Zaffiro).procedure di verifica rispetto al passatocome ad esempio l’utilizzo <strong>dei</strong> coefficienti disicurezza parziali.I due termini “metodo semi-probabilistico”e “stati limite” sono utilizzati così spessoinsieme che si tende a dimenticare che sitratta di due concetti in realtà distinti eindipendenti.Il metodo verifica la sicurezza di un sistemageotecnico quando è soddisfatta la notacondizione Rd ≥ Ed (dove Rd è la capacità<strong>del</strong> sistema ovvero la resistenza disponibilementre Ed la domanda <strong>del</strong> sistema ovverol’effetto <strong>del</strong>le azioni).Mentre il superamento di uno stato limiteultimo (SLU) è irreversibile e si definiscecollasso, il superamento di uno stato limitedi esercizio (SLE) può essere reversibile oirreversibile.Il metodo semiprobabilistico contempla laprocedura con la quale viene effettuatala stima <strong>del</strong>le grandezze Rd ed Ed, <strong>dei</strong>“valori caratteristici <strong>del</strong> sistema” e i “valoridi progetto” da applicare per le verifiche;questi parametri dipendono da molteplicivariabili indipendenti. La determinazione<strong>dei</strong> parametri si può effettuare applicandometodi probabilistici, probabilisticisemplificati e, per l’appunto, metodisemiprobabilistici o <strong>dei</strong> coefficienti parziali.Nel metodo semiprobabilistico ladeterminazione <strong>dei</strong> parametri di progettosi ottiene applicando valori corretti concoefficienti parziali di norma empirici.Operando in questo modo il metodostesso contiene il processo di calibrazionee consente di distinguere e pesarediversamente le diverse fonti di incertezzasul risultato. Si solleva quindi il progettistadall’applicare l’approccio probabilistico egli si forniscono <strong>dei</strong> parametri di progetto,da applicare ai propri calcoli.Il valore caratteristico di un parametro ha,in linea generale, un significato statisticolegato al percentile che esso rappresenta,cioè la probabilità <strong>del</strong> 5% di non essere laresistenza minima <strong>del</strong> materiale e il 95% diessere la sollecitazione massima applicata(Eurocodice 7). Questa definizioneimplica però un approccio probabilisticoal dato che non è sempre possibile nellaprogettazione geotecnica.Giustamente, nelle NTC 08, invece, ilvalore caratteristico di un parametrodi resistenza è scelto come “... una stimaragionata e cautelativa <strong>del</strong> valore <strong>del</strong> parametronello stato limite considerato”.Nell’approccio semiprobabilistico ilvalore di progetto si ricava dividendo ilparametro caratteristico per il propriocoefficiente parziale. La funzione <strong>del</strong>parametro di progetto è quella ridurre ilfrattile <strong>del</strong> parametro caratteristico (adesempio dal 5% al 5‰) ed il loro valoredovrebbe teoricamente derivare daun’analisi probabilistica <strong>del</strong>la variabilità<strong>del</strong> parametro geotecnico considerato.Le NTC 08 prevedono che le verifiche disicurezza per le opere e i sistemi geotecnicipossano essere eseguite utilizzando diversecombinazioni di gruppi di coefficientiparziali indicati nella normativa inapposite tabelle per arrivare ai parametridi progetto relativamente alle azioni(A1 e A2), ai parametri geotecnici (M1 eM2) e alla resistenza <strong>del</strong> sistema nel suocomplesso (R1, R2 e R3).I diversi gruppi di coefficienti di sicurezzaparziali sono scelti nell’ambito di dueapprocci progettuali (in dipendenza <strong>del</strong>fatto che la verifica sia relativa ad elementistrutturali o ad agli aspetti geotecnici)distinti e alternativi in funzione <strong>del</strong>lacombinazione <strong>dei</strong> coefficienti parziali(Approccio 1 e Approccio 2) (Tab. 6.2.II;§ 6.2.3.1.2 e Tab. 6.2.I; § 6.2.3.1 NTC 08).Per quanto riguarda le opere in materialisciolti ed i fronti di scavo al § 6.8.2 leNTC 08 impongono l’Approccio 1combinazione 2 (A2+M2+R2). Per ilpendio/scavo il valore <strong>del</strong> coefficiente disicurezza non deve essere inferiore a 1.1.Una riflessione particolare merita la sceltae l’applicazione <strong>del</strong>l’unico coefficienteparziale che ha un qualche riferimentocon le rocce. La norma dice che “al valorecaratteristico <strong>del</strong>la resistenza a compressioneuniassiale q udeve essere applicato un coefficienteparziale g qupari a 1.6”; per gli ammassirocciosi, invece, “nella valutazione <strong>del</strong>laresistenza caratteristica occorre tener conto <strong>del</strong>lanatura e <strong>del</strong>le caratteristiche geometriche e diresistenza <strong>del</strong>le discontinuità strutturali”. Èevidente che il coefficiente parziale <strong>del</strong>laResistenza a compressione uniassiale nonpuò essere utilizzato in ogni caso poiché,ad esempio, intervenendo a monte diuna caratterizzazione geomeccanica,produrrebbe valori già decrementati <strong>del</strong>lacoesione e <strong>del</strong>l’angolo di attrito che devonoa loro volta essere parzializzati a valle <strong>del</strong>lacaratterizzazione stessa.Infine, bisogna considerare che i coefficientiparziali per c’ e j’ sono stati scelti e calibratiper i terreni sciolti al fine di considerare la12


NTC 08, AMMASSI ROCCIOSI E FRONTI DI SCAVO:UN NUOVO “PARADIGMA”?GEOLOGOloro variabilità tipica e quindi esprimonodirettamente un significato semiprobabilisticosolo nel campo specifico<strong>del</strong>la meccanica <strong>del</strong>le terre.In mancanza di studi specifici,l’applicazione <strong>dei</strong> coefficienti parziali aiparametri c’ e j' al campo <strong>del</strong>la meccanica<strong>del</strong>le rocce lascia qualche dubbio.“Epilogo”Le NTC 08, così come le precedentilegislazioni, non affrontano il problema<strong>del</strong>la verifica di stabilità <strong>dei</strong> fronti discavo di cave e miniere, rimandando laregolamentazione alla normativa specifica(D.P.R. 128/59) che oltre ad essere datataè pressoché antecedente alla nascita <strong>del</strong>lameccanica <strong>del</strong>le rocce. Nel DPR 128/59sono riportate solo indicazioni genericheche rimandano alla totale discrezionalità<strong>del</strong> progettista (“…i mezzi per evitare ognipericolo” nei cantieri estrattivi). Per quantoriguarda la progettazione <strong>dei</strong> fronti discavo, anche in relazione <strong>del</strong>l’evoluzionescientifica e legislativa, per consuetudine,sono sempre stati usati i criteri indicatidalle normative vigenti (Ferranti et alii,2011).Per la progettazione <strong>dei</strong> fronti di scavo,anche e soprat<strong>tutto</strong> con riferimento allacaratterizzazione sismica <strong>del</strong> sito, se nonvi è nulla da eccepire per i fronti finalidi abbandono, quelli da restituire alterritorio, rimangono diverse perplessitàsui fronti di scavo provvisori dovel’eccessiva restrizione, nei cantieri inrapida evoluzione quali quelli estrattivi,richiederebbe forse un’ attenzione a parte.Riguardo alla sicurezza, l’articolo 52<strong>del</strong> D.L. 624/96 solleva ogni incertezzaapplicativa recitando: “Prima <strong>del</strong>l’inizio<strong>dei</strong> lavori di coltivazione, il datore di lavoropredispone una relazione sulla stabilità <strong>dei</strong> frontiche prenda in considerazione i rischidi caduta di massi e di franamento;in tale relazione, in conformità allevigenti normative tecniche, devonoessere definite, in funzione <strong>del</strong>la natura e <strong>del</strong>lostato <strong>del</strong> terreno nonché <strong>dei</strong> macchinari impiegati,l’altezza e la pendenza <strong>dei</strong> fronti di coltivazionee <strong>dei</strong> terreni di copertura nonché il metodo dicoltivazione impiegato; la relazione è aggiornataannualmente”. Il progettista <strong>dei</strong> fronti dicava quindi, a nostro avviso, in assenzadi specifiche e chiare direttive sul tema,convalida di fatto il nuovo “paradigma”indicato dalle NTC 08.Per quanto concerne l’applicazione <strong>del</strong>metodo semiprobabilistico, nel casospecifico esso risulta concettualmentedifficile; la normativa rimanda infatti alladiscrezionalità <strong>del</strong> tecnico l’individuazione<strong>dei</strong> valori caratteristici, tradendo forse inparte lo spirito <strong>del</strong>la norma che ha invecela volontà di standardizzare univocamenteprocedure e metodi.L’individuazione <strong>dei</strong> coefficienti parzialiindicati nella Normativa è stata condottain modo empirico, con validità generalesia per terreni naturali, sia per terreniFoto 5 – Dolomie <strong>del</strong> Lias inferiore molto fratturate e cataclasate che formano un ammasso rocciosoassimilabile al mo<strong>del</strong>lo continuo equivalente (Sant’Elia Fiumerapido - Frosinone; Foto Paolo Zaffiro).compattati in opera, sia per rocce (o, meglio,per i risultati di una caratterizzazionegeomeccanica), perdendo così la basescientifica di natura statistica che lidovrebbe giustificare.Ovviamente questo avrà riflessi anchesui costi <strong>del</strong>le progettazioni poiché cisarà la necessità di eseguire verifichemolto più numerose, più complesse e diminore immediatezza interpretativa, chemolto spesso richiederanno l’interventodi specialisti e il ricorso a programmi dicalcolo la cui affidabilità dovrà esseresempre testata e validata (come d’altrondegià previsto nelle NTC 08).Ciò rende meno immediata la percezione<strong>del</strong> livello di protezione di quanto non fossel’approccio <strong>del</strong>la previgente normativa.In questa nota abbiamo tentato diproporre una sintesi degli aspetti tecnicie scientifici che riguardano un primoapproccio alla meccanica <strong>del</strong>le rocceapplicata ai problemi <strong>dei</strong> fronti di scavoartificiali alla luce <strong>del</strong>la nuova normativa.L’argomento è tutt’altro che esaurito e, permotivi di spazio, abbiamo <strong>del</strong> <strong>tutto</strong> omessogli aspetti relativi alla valutazione <strong>del</strong>lapericolosità sismica e <strong>del</strong>la verifica <strong>del</strong>leopere geotecniche sotto l’azione sismica.Queste note sono state scritte approfittandodi molti scambi di idee con colleghi epersone <strong>del</strong> ramo tra i quali citiamo eringraziamo gli ingegneri Nando Ferranti(vicepresidente <strong>del</strong>l’ANIM), MarcoMancina <strong>del</strong>l’ANAS e Quintilio Napoleoni<strong>del</strong>l’Università “ La Sapienza”. È opinionecomune che le NTC 08 non affrontanoin maniera esaustiva le questioni inerentila meccanica <strong>del</strong>le rocce e rimandano letematiche <strong>dei</strong> fronti di scavo <strong>del</strong>le attivitàestrattive ad una normativa <strong>del</strong> settoreche di fatto non c’è. Se ci consentite lametafora potremmo dire che verificandoil “Paradigma” <strong>del</strong>le NTC 08 allo StatoLimite di Esercizio, abbiamo riscontratoalcune preoccupanti deformazioni, sempreperò nel campo <strong>del</strong>la reversibilità. Poichécrediamo al contributo innovativo <strong>del</strong>leNTC 08 e riteniamo che debba passarecomunque un fisiologico lasso di tempoperché una novità venga metabolizzata,sulla scia <strong>dei</strong> nostri colleghi <strong>del</strong>la Regioneche molto hanno fatto relativamentealla Risposta Sismica Locale, lanciamol’iniziativa di costruire un “sistema dimonitoraggio intellettuale” affinché13


NTC 08, AMMASSI ROCCIOSI E FRONTI DI SCAVO:UN NUOVO “PARADIGMA”?GEOLOGOle NTC 08 appunto passino dalla fase“rivoluzionaria” a quella di “Scienzanormale”.BibliografiaBarla G. & Barla M. (A cura di) (2006)- Instabilità di versante. Interazioni con leinfrastrutture i centri abitati e l’ambiente. XICiclo di Conferenze di Meccanica eIngegneria <strong>del</strong>le Rocce, Torino, PatronEditore.Barla M. (2010) - Elementi di meccanica eingegneria <strong>del</strong>le rocce. Celid Editore.Bieniawski, Z.T. (1989) - Engineering rockmass classifications. New York; John Wileyand Sons Inc., 272 pp.Ferranti N., De Caterini G. & NapoleoniQ. (2011) - NTC 2008 e attività estrattiva.Riflessioni sulle novità proposte e sull’applicazione<strong>del</strong> metodo. Quarry & Construction, n° 4,Aprile 2011.Gattinoni P., Pizzarotti E., ScatoliniE. & Scesi L. (2005) – Stabilità <strong>dei</strong> pendii e<strong>dei</strong> fronti di scavo in roccia. Edizioni Pei s.r.l.,Parma, 280 pp.Hoek E. & Bray J.W. (1981) - Rock slopeengineering (3rd edition). Institution ofMining and Metallurgy, London, 358 pp.Hoek E., Carranza-Torres C. & CorkumB. (2002) - Hoek-Brown criterion – 2002edition. Proc. NARMS-TAC Conference,Toronto, 2002, 1, 267-273.I.S.M.R. (1993) – Metodologie per la descrizionequantitativa <strong>del</strong>le discontinuità nelle masseFig. 7 – Il flysch è un esempio caratteristico di ammasso roccioso a struttura complessa a livello dimesoscala (Macera <strong>del</strong>la Morte, Monti <strong>del</strong>la Laga; Foto Paolo Zaffiro).rocciose. Rivista Italiana di Geotecnica,2/93, 151 – 197.Kuhn T. (1969) - La struttura <strong>del</strong>le rivoluzioniscientifiche. Einaudi, Torino, 1979.Mancina M., Nori R. & Iasiello P. (2010)– Progetti e calcoli di geotecnica con Excel (IIIedizione). DEI Tipografia <strong>del</strong> Genio Civile,Roma.Romana M. R. (1995) - A GeomechanicalClassification for Slopes: Slope Mass Rating.In “Comprehensive Rock Engineering.Principles, Practice & Projects”, VolumeEditor J. A. Hudson, J.A. Pergamon Press.Semenza E. (2001) – La storia <strong>del</strong> Vaiontraccontata dal geologo che ha scoperto la frana.Tecomproject Editore multimediale,Ferrara, 279 pp.Sul sito webgeologilazio.it è orapossibile ricercarei professionistiiscritti all’Albo <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> inbase alle specifichecompetenzeprofessionali.GEOLOGI DEL LAZIORICERCAPROFESSIONISTI15


CEDIMENTI DI FONDAZIONISUPERFICIALI E NTC2008Leonardo EvangelistiGeologoleonardoevangelisti@alice.itNel numero 23 di Professione Geologoabbiamo affrontato le verifichegeotecniche allo Stato Limite Ultimo(SLU) per una fondazione diretta (capacitàportante, scorrimento), nel caso generaledi un’opera di sostegno. Questa voltaci occuperemo <strong>del</strong>le verifiche allo StatoLimite di Esercizio o di servizio (SLE), difondazioni superficiali di edifici e fabbricatiin genere.Come è ormai noto, gli SLE non hannodirettamente a che fare con problemidi sicurezza rispetto a fenomeni gravi eirreversibili di rottura, con conseguenzerilevanti in termini di salvaguardia<strong>del</strong>la vita umana ed economici, bensìriguardano la funzionalità di un manufattoe <strong>dei</strong> relativi servizi rispetto alle finalitàdi progetto. Nelle fondazioni superficiali,cedimenti sia assoluti, sia differenzialieccessivi, possono causare deformazioniinaccettabili per la sovrastruttura,con problemi di danneggiamentoindesiderabile dal punto di vista funzionaleed estetico. Tutto questo, senza escluderele ripercussioni sull’equilibrio statico<strong>del</strong>le strutture, che possono comunquepredisporre a condizioni di stato limiteultimo non strettamente geotecnico.Nel seguito ci occuperemo di quei casi incui il cedimento avviene in conseguenzadi una carico trasmesso al terreno da unafondazione superficiale, escludendo lecircostanze in cui la deformazione derivada variazioni <strong>del</strong>le pressioni interstizialinelle terre, per abbassamento <strong>del</strong> livello difalda ad esempio.Come sappiamo, ogni manufatto inducenel sottosuolo <strong>del</strong>le tensioni e quindi <strong>del</strong>ledeformazioni che provocano spostamenti<strong>del</strong> piano di posa. Le componenti verticalidi tali spostamenti possono assumerevalori diversi in punti diversi; la norma ciricorda: si definisce cedimento differenziale (d)la differenza <strong>dei</strong> cedimenti tra punti di una stessafondazione, di fondazioni distinte con sovrastrutturecomuni e di fondazioni distinte con sovrastrutturestaticamente indipendenti. È bene precisareche, indipendentemente dalle eterogeneità(in termini di compressibilità, spessori) <strong>dei</strong>16depositi di terreno, l’occorrenza o menodi cedimenti differenziali, sia su terrenigranulari, sia su terreni coesivi, è funzione<strong>del</strong>la rigidezza <strong>del</strong>la fondazione e <strong>del</strong>ladistribuzione <strong>del</strong> carico all’estradosso <strong>del</strong>lastessa: una fondazione deformabile, comequella di un rilevato, o semi-rigida, comeuna platea non sufficientemente spessae priva di nervature, cede in manieradifferenziale anche su terreno “omogeneo”ed anche se soggetta a carico verticaleuniforme; è quindi opportuno cercare divalutare l’entità di tali deformazioni perescludere danni. Se la fondazione è moltorigida, ovvero è indeformabile, a seconda<strong>del</strong>la distribuzione <strong>dei</strong> carchi può subireuna traslazione verticale rigida (cedimentouniforme ρ) o una rotazione rigida(Tilt), che è pur sempre un cedimentodifferenziale; la stessa fondazione, posta suterreno eterogeneo, evidentemente potràsubire cedimenti differenziali, dando luogoa fenomeni di rotazione rigida nel migliore<strong>dei</strong> casi.Ma quanto contenuti devono essere questicedimenti per non comportare problemiparticolari alla sovrastruttura, ed a qualetipo di cedimento bisogna riferirsi per unavalutazione oggettiva <strong>del</strong> problema ?Non è <strong>del</strong> <strong>tutto</strong> corretto pensare che ilvalore <strong>del</strong> cedimento tollerabile debbaessere necessariamente specificato dalprogettista, il quale spesso ignora taleaspetto, ritenendo che non si verifichi alcunparticolare movimento in fondazione;il geologo che si occupa di geotecnicaapplicata alle opere di ingegneria, deveperciò conoscere in maniera sufficientel’argomento e poter fornire all’occorrenzaindicazioni di carattere generale suimassimi valori possibili osservati in assenzadi danni, anche ai fini <strong>del</strong>la propria tutelaprofessionale in caso di contenzioso legale.Le NTC e la relativa Circolare, non fissanosoglie da rispettare ed affermano che leopere devono garantire le prestazionipreviste, per tutta la vita nominale eper tutte le condizioni di esercizio che sipotranno verificare; la stima <strong>del</strong> cedimentoatteso nelle varie fasi <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong>l’opera,diventa quindi obbligatorio. La Circolareal par. C 6.4.2.2 ci ricorda inoltre che:In base alla evoluzione nel tempo si distinguono icedimenti immediati e i cedimenti differiti. Questiultimi sono caratteristici <strong>dei</strong> terreni a grana fine,poco permeabili, e <strong>dei</strong> terreni organici.I cedimenti e gli spostamenti <strong>del</strong>le fondazioni e<strong>del</strong> terreno circostante possono essere valutati conmetodi empirici o analitici. Nel caso di terrenia grana fine, i parametri che caratterizzano ladeformabilità sono di regola ottenuti da prove dilaboratorio su campioni indisturbati. Nel casodi terreni a grana media o grossa, i parametrianzidetti possono essere valutati sulla base <strong>dei</strong>risultati di indagini geotecniche in sito.Per ciascuno Stato Limite di Esercizio deveessere rispettata la condizione:Ed ≤ Cd (6.2.7)dove Ed è il valore di progetto <strong>del</strong>l’effetto<strong>del</strong>le azioni e Cd è il valore limite<strong>del</strong>l’effetto <strong>del</strong>le azioni.Ed, in questo caso, diversamente daquanto avviene <strong>del</strong>le verifiche allo SLU,corrisponde alla deformazione, intesa insenso generale (cedimento, distorsione) ecalcolata utilizzando i risultati <strong>dei</strong> metodigeotecnici. La definizione <strong>dei</strong> valori disoglia Cd per evitare danni significativi,può avvenire per via empirica, sulla basedi molteplici osservazioni condotte sucasi reali ampiamente documentati inletteratura tecnica; alcune proposte sonoriassunte nell’Eurocodice 7.La descrizione <strong>dei</strong> vari tipi di cedimento diuna fondazione superficiale cui riferirsi, puòessere molto articolata (Burland e Wroth,1974), in questa sede ci limiteremo ad unasemplificazione efficace <strong>del</strong> problema senzavoler ignorare, ovviamente, la complessità<strong>del</strong>l’argomento. Le precisazioniterminologiche sono importanti, perchèsi riferiscono ai parametri che vengonoutilizzati per valutare i danni potenziali,precisando che l’accettabilità o meno <strong>del</strong>


GEOLOGOCEDIMENTI DI FONDAZIONI SUPERFICIALI E NTC2008fig.1 Rotazioni rigide di edifici nell’area di viaGiustiniano Imperatore a Roma. Photo courtesyof Dr. Geol. G. Di Pasquale.danno dipende essenzialmente dal tipo distruttura, dalla sua destinazione d’uso eda considerazioni di carattere economico:un cedimento uniforme di una strutturarigida o una rotazione rigida di un interoedificio, possono non causare danni allestrutture portanti o ai tamponamenti edessere anche accettati esteticamente (fig1), ma particolari utilizzazioni (centralitermiche, particolari impianti industriali,apparecchiature di rilievo e controllo)richiedono limitazioni ai cedimenti assolutio differenziali molto più restrittive di quelleaccettabili per gli usuali edifici civili.Oltre al cedimento differenziale (d) e allarotazione rigida (Tilt), introduciamo oraun parametro molto importante per ladefinizione <strong>dei</strong> valori soglia Cd di cui alla6.2.7 e cioè, la rotazione relativa = d/ l, altrovedefinita anche distorsione angolare, parial rapporto tra cedimento differenziale didue punti e la loro distanza misurata inorizzontale.Per le costruzioni in c.a., ampiadocumentazione dimostra l’assenza difessure nei tamponamenti per valori <strong>del</strong>larotazione relativa inferiori o uguali a1/300 (d/ l≤0,003) (vedi tabella).Ciò significa, ad esempio, che se si verificaun cedimento differenziale di 12 mmsu una luce di 4 metri per una strutturaintelaiata in c.a., probabilmente non siavrà alcun tipo di problema neanche alletamponature ed è ingiustificato qualsiasitipo di allarmismo. Nella stessa tabellapossiamo vedere che se il cedimentodifferenziale supera 0,004 l, potrebberoinvece verificarsi danni alla ossaturaportante; nell’esempio precedente:0,004x4000mm = 16 mm, cedimentodifferenziale massimo tollerabile (valoresottostimato).Anche se il cedimento differenziale èil più importante per la valutazione<strong>del</strong> danneggiamento strutturale, esso èindubbiamente più difficile da stimarerispetto al cedimento assoluto, perchécome abbiamo visto, dipende dalla effettivarigidezza <strong>del</strong>la struttura e dalla variabilitàspaziale <strong>del</strong> terreno di fondazione. Peropere ricorrenti, ovvero modeste, quellecioè per le quali esiste un ampio marginedi sicurezza ((Rd-Ed)>>0) nei confrontidi uno scenario di Stato Limite Ultimo,può essere sufficiente fare riferimentoa correlazioni empiriche tra cedimentiassoluti e differenziali, stabilite sulla basedi osservazioni statisticamente significativeeffettuate su strutture reali. Quindi, indefinitiva, la valutazione di possibilidanni derivanti da cedimenti differenziali,può essere ricondotta alla definizione diun valore di soglia per il cedimento assoluto(Cd), che è la grandezza stimabile conmaggiore affidabilità mediante gli usualimetodi <strong>del</strong>la geotecnica. I massimi valori<strong>dei</strong> cedimenti assoluti osservati in assenzadi danni, su terreni granulari, sono paria 25 mm nel caso di fondazioni a plintiisolati ed a 50 mm nel caso di fondazionisu platea; i massimi valori <strong>dei</strong> cedimentiassoluti osservati in assenza di danni, suterreni coesivi, salgono a 60 mm nelcaso di fondazioni a plinti isolati ed a 100mm, nel caso di fondazioni su platea. Sinota che, passando da terreni sabbiosia terreni argillosi, i cedimenti tollerabiliaumentano, ed anche se nei terreni a granafine la fondazione tende a cedere di più,contestualmente si hanno minori cedimentidifferenziali in virtù di una maggiore“omogeneità” di comportamento rispettoai terreni granulari. Tali indicazioni,si riferiscono a sottosuoli francamentecoesivi o granulari, ed a spessori regolari<strong>dei</strong> depositi; è chiaro che, nei casi reali piùfrequenti, la previsione <strong>del</strong>l’evoluzione<strong>dei</strong> cedimenti può essere ben più incertain funzione <strong>del</strong>le eterogeneità effettivepresenti nel sottosuolo in esame e soloun’opportuna, consapevole, commisuratae condivisa caratterizzazione geologicotecnicapuò tentare di risolvere queste“naturali”complicazioni.Valori di soglia per tipo di cedimento. Lambe T.W., R.V. Whitman (1969) nota: Il concetto dicedimento ammissibile qui richiamato, non ha nulla a che fare con quello di “tensione ammissibile”utilizzato nelle verifiche di sicurezza condotte secondo i criteri <strong>del</strong>la “superata” normativa tecnica (DM11.03.1988).17


LA VERIFICA DEI PROGETTIDELLE OPERE PUBBLICHEPaolo MolaioniIngegnerep.molaioni@molaionigroup.itMassimo ParenteGeologom.parente@setecingegneria.itgiugno è entrato in vigore il nuovoA Regolamento di attuazione <strong>del</strong>Codice degli Appalti (D.P.R. 207/2010)che amplia e diversifica le procedureper la verifica <strong>dei</strong> progetti <strong>del</strong>le OperePubbliche, aprendo di fatto opportunitàdi lavoro a tutti quei professionisticoinvolti nell’attività progettuale: geologi,ingegneri ed architetti, ma non solo,potranno essere protagonisti di un lavoromultidisciplinare che si pone in primoluogo a supporto <strong>del</strong> Responsabile Unico<strong>del</strong> Procedimento (R.U.P.) e quindi trail Committente e il Progettista. Nasce,o meglio si consolida, quella figura di“Consulente validatore” che mette in lucebontà e lacune <strong>dei</strong> progetti consegnatiad un Committente Pubblico. In realtà,il Validatore incaricato dovrà prestareparticolare attenzione alle “lacune” <strong>del</strong>progetto in relazione alla normativavigente ed agli interessi <strong>del</strong> Committente.Questo comporta sapersi muovere moltoagilmente ed autonomamente all’interno<strong>dei</strong> documenti tecnici e contrattuali <strong>del</strong>progetto con padronanza <strong>del</strong>la materiatecnica e normativa, nonché degli aspetticontrattuali <strong>del</strong>l’appalto.Nel 1994 la legge Merloni introduce inItalia la Verifica <strong>dei</strong> Progetti <strong>del</strong>leOpere Pubbliche (art. 30 comma 6L. 109/94). La suddetta verifica, che alivello comunitario è presente solo nellalegislazione Italiana, fu percepita dallegislatore come impellente a seguito <strong>del</strong>loscoppio degli scandali di tangentopoli e<strong>del</strong> conseguente tentativo di adeguare ilcontesto normativo allora vigente, dandoun forte segnale di discontinuità con ilpassato, principalmente in quei settori chesi erano rivelati maggiormente inquinatidai fenomeni corruttivi, dal malaffare edalla cattiva pratica istituzionale, come ilsettore <strong>dei</strong> Lavori Pubblici.Si ricordano i numerosi casi di lavoricominciati e mai portati a termineper problemi di coerenza normativa,copertura economica, inquinamentocorruttivo o a causa di grossolani erroriprogettuali, oppure di opere finanziate18per risolvere particolari necessità <strong>del</strong>territorio e successivamente modificate incorso d’opera verso altri fini, il <strong>tutto</strong> conun enorme sperpero di denaro pubblico ealla faccia degli ignari utenti finali ai qualierano destinate le opere stesse.La Verifica <strong>dei</strong> Progetti venne pertantointrodotta dall’art. 30 comma 6 <strong>del</strong>la legge109/94 allo scopo di prevedere, sui progettidi opere pubbliche, prima <strong>del</strong>l’inizio<strong>del</strong>le fasi di affidamento, un controllo ditipo tecnico-economico-normativo pergarantire che queste ultime fossero :‣ Coerenti con le finalità e gliscopi per le quali erano statepreviste;‣ Conformi all’impiantonormativo cogente (comunitario,nazionale, locale);‣ Conformi ai limiti temporali edi spesa prestabiliti.La legge Merloni demandava tuttavia alRegolamento di Attuazione la definizione <strong>del</strong>leprocedure operative e <strong>del</strong>le modalità diaffidamento necessarie per poter realizzarela suddetta verifica. E’ ormai storia cheil Regolamento, la cui entrata in vigoreera stata prevista dalla legge entro il 30settembre 1995 (cfr. art. 3 L. 109/94),fu in realtà approvato dal Presidente<strong>del</strong>la Repubblica solamente nel mese didicembre 1999, potendo entrare in vigorenon prima <strong>del</strong>l’estate <strong>del</strong>l’anno successivo,con un ritardo più che quadriennalerispetto alle attese iniziali.L’articolo 30 <strong>del</strong>la Legge 109, cheprevedeva la verifica come un obbligo daparte <strong>del</strong>le pubbliche amministrazioni, èstato tuttavia ampiamente disatteso dallestesse, risultando fino ad oggi minima lapercentuale di lavori affidati a seguito diverifica progettuale, rispetto alla totalità<strong>dei</strong> bandi pubblicati.Nonostante ciò l’impostazione che illegislatore aveva voluto garantire, ovverol’introduzione di una verifica <strong>del</strong> progettoche, anticipando la fase di aggiudicazione<strong>dei</strong> lavori, contribuisse ad aumentarel’efficienza ottimizzando il procedimentoapprovativo e realizzativo <strong>del</strong>le operepubbliche, è stata confermata anche nelCodice degli Appalti (art. 112 D.Lgs.163/2006), dando così un segnale evidenteche la via intrapresa era quella giusta.Il nuovo Regolamento di attuazione <strong>del</strong>Codice degli Appalti (DPR 207/2010), lacui entrata in vigore è prevista il prossimo8 giugno, prevede infatti l’ampliamentoe la diversificazione <strong>del</strong>le procedure diverifica <strong>dei</strong> progetti, seguendo di paripasso le modifiche che hanno interessatole modalità di affidamento e di esecuzionedegli appalti di lavori pubblici edaccogliendo i suggerimenti scaturiti dacirca undici anni di esistenza <strong>del</strong>la verifica<strong>dei</strong> progetti.Le novità più importanti che il nuovoRegolamento di Attuazione <strong>del</strong> Codicedegli Appalti ha portato in questo settoresono le seguenti :‣ La verifica <strong>dei</strong> progetti deve essereeffettuata su tutti i livelli diprogettazione (cfr. artt. 52-53-54 DPR 207/2010) e non più sulsolo livello che precede le fasi diaffidamento <strong>dei</strong> lavori (progettoesecutivo per gli appalti classici,progetto definitivo per gli appaltiintergrati, progetto preliminare per gliappalti concorso);‣ La verifica deve essere pianificatadalla pubblica amministrazione eresa nota al progettista incaricato inquanto deve essere contestuale allosviluppo <strong>del</strong>la progettazionestessa (verifica in progress) (cfr. art. 54DPR 207/2010);‣ Viene ampliato il numero <strong>dei</strong>soggetti che possono eseguire laverifica <strong>dei</strong> progetti introducendo,oltre agli Organismi di Controlloaccreditati secondo la norma UNIEN ISO 45004 (Organismi tipo A,tipo B e tipo C), anche i soggetti exart. 90 D.Lgs. 163/2006 comma 1,lettere d), e), f), g) e h), ovvero i liberiprofessionisti singoli o associati,le società di ingegneria, lesocietà di professionisti, ecceteracon la limitazione per questi ultimidi poter verificare i soli progettirelativi a lavori di valore inferioreai 20 milioni di euro. I suddettisoggetti devono disporre inoltredi un sistema interno di controllodi qualità, dimostrato attraverso


GEOLOGOLA VERIFICA DEI PROGETTI DELLE OPERE PUBBLICHEil possesso <strong>del</strong>la certificazione diconformità alla norma UNI ENISO 9001, rilasciata da Organismidi certificazione accreditati da entipartecipanti all’European cooperationfor accreditation (EA).‣ Viene ribadito infine l’obbligo dieffettuare la verifica <strong>dei</strong> progettistabilendo che Il bando e la letteradi invito per l’affidamento <strong>dei</strong>lavori devono contenere gli estremi<strong>del</strong>l’avvenuta validazione <strong>del</strong> progettoposto a base di gara (cfr. art. 55 comma3 DPR 207/2010).I pochi accenni sopra forniti bastano afar capire che ci sono tutte le premesseaffinché la verifica <strong>dei</strong> progetti possa aprireun settore di mercato particolarmenteappetibile per il mondo professionale, chedeve tuttavia essere in grado di fornire ipropri servizi in qualità e, cosa a nostroavviso ancora più importante, saper darvita a <strong>del</strong>le associazioni multidisciplinari disoggetti in possesso di tutte le competenzedi carattere tecnico, economico, normativoe procedurale per poter verificare concognizione di causa e con efficienza latotalità <strong>dei</strong> progetti.Nello scorso numero, all’interno <strong>del</strong>l’articolo sul rischio Radon in edilizia, non è stato pubblicato il box con le“Operazioni di misura <strong>del</strong> Soil Radon”. Ce ne scusiamo con i lettori e gli autori e provvediamo a pubblicarlo.Operazioni di misura <strong>del</strong> “Soil Radon”Infiggere nel suolo un’asta cava con punta a perdere o un’asta con punta fissa, forata nellaparte terminale.Prelevare un campione d’aria dal suolo, utilizzando opportuni accorgimenti affinché non siabbia una diluizione <strong>del</strong> campione d’aria <strong>del</strong> suolo con aria atmosferica:Misura contemporanea al campionamentoPrelievo tramite strumento di misuradotato di pompa aspiranteMisura successiva al campionamentoAspirazione manuale di un campioned’aria, con siringaValutare la concentrazione <strong>del</strong> radon nelMisurare la concentrazione <strong>del</strong> radon incampione in condizioni d’equilibrio d’attività, un intervallo di tempo compreso tra 15condizione che si raggiunge dopo almeno 15minuti e alcuni giorni dalminuticampionamento. Correggere sempre laconcentrazione misurata per ildecadimento intercorso nel tempo (t inore), dal campionamento alla misura,moltiplicando il valore misurato per e -t ,dove (costante di decadimento <strong>del</strong>222 Rn) = 0.0076 ore -119


IL SECONDO FORUMMONDIALE SULLE FRANE(Roma, 3-7 Ottobre 2011)Gabriele Scarascia MugnozzaDirettore <strong>del</strong> Dipartimento di Scienze <strong>del</strong>la Terragabriele.scarasciamugnozza@uniroma1.itNei giorni dal 3 al 7 Ottobre si terràa Roma, nella prestigiosa sede <strong>del</strong>palazzo <strong>del</strong>la FAO al Circo Massimo, TheSecond World Landslide Forum. Questo Forum,che segue la prima edizione tenutasi aTokyo nel 2008, ha l’obiettivo di stabilireuna piattaforma globale di conoscenze,informazioni e cooperazione rivolta atutte le organizzazioni e gli enti operantinel campo <strong>del</strong>la mitigazione <strong>del</strong> rischio difrana. Roma è stata scelta quale sede <strong>del</strong>secondo Forum sia per la presenza di unimportante organismo <strong>del</strong>le Nazioni Unite,uno tra i principali patrocinatori <strong>del</strong>lamanifestazione attraverso l’InternationalStrategy for Disasters Reduction, sia perché il“Foro”, luogo di incontro e di scambi trapersone, ha avuto origine proprio a Roma.Inoltre, Roma è stata prescelta anchein segno di riconoscimento <strong>del</strong>l’attivitàsvolta dalla comunità tecnico-scientificaitaliana nel campo <strong>del</strong>le frane. Questamanifestazione è dovuta principalmentealla volontà ed alla visione lungimirante<strong>del</strong> prof. Kyoji Sassa, già docente <strong>del</strong>laKyoto University, che ha promossodapprima la costituzione di un ConsorzioInternazionale sulle Frane (ICL) e poila nascita di una rivista internazionale(Landslides) pubblicata dall’editoreSpringer, per diffondere e trasferire inmodo efficace ai cosiddetti decision makers ilpatrimonio conoscitivo relativo alle franeed ai loro effetti. In realtà, appare semprepiù evidente come le conoscenze acquisitedalla comunità tecnico-scientifica e gliindirizzi di pianificazione territoriale alivello governativo debbano trovare luoghie momenti deputati ad un efficace scambiodi informazioni e di confronto costruttivoin questo settore. I soggetti coinvolti nelForum sono gli enti di ricerca e le università,le organizzazioni internazionali, tra cui leNazioni Unite, e quelle non governative,i governi nazionali e le amministrazionilocali ai vari livelli, le società private, leimprese assicuratrici ed i professionisti,ovvero tutti coloro che operano a variotitolo nel settore <strong>del</strong>la mitigazione <strong>del</strong>rischio di frana. Proprio per tutti questimotivi, è stato scelto quale motto <strong>del</strong>lamanifestazione “Putting science intopractice”. Il Forum sarà organizzato invarie sessioni tematiche tra cui: Frane ecambiamenti globali, Recenti sviluppinella cartografia e nella valutazione <strong>del</strong>lapericolosità da frana, Recenti tecnologienella ricerca e nella pratica operativarelativa alle frane, Impatto socioeconomico<strong>del</strong>le frane, Consapevolezza epreparazione relative alle frane. Ciascunadi queste sessioni sarà ulteriormentesuddivisa in specifiche sottosessioni. Aqueste si aggiungono 4 sessioni plenariein cui saranno tenute conferenze ad invitosu temi di grande interesse ed attualità tracui la “Gestione <strong>del</strong> rischio di frana” ed“Eventi catastrofici e mass media”. Sonostati presentati 652 contributi scritti e sonoprevisti circa 500 partecipanti provenientida tutte le parti <strong>del</strong> mondo, tra cui moltirappresentanti <strong>dei</strong> Paesi in via di sviluppoe <strong>dei</strong> cosiddetti Brics (Brasile, Russia,India, Cina, Sud Africa). In accordo congli obiettivi <strong>del</strong> Forum, un ruolo centralesarà dedicato agli stand ospitati nell’atrio<strong>del</strong>l’edificio <strong>del</strong>la FAO, dove sarà possibileprendere confidenza con le più recentiinnovazioni e soluzioni tecnologicheper la difesa dal rischio di frana. Oltrea vari eventi speciali, tra cui corsi brevisu specifici argomenti e presentazioni diiniziative e progetti di rilevante interesseinternazionale, sono previste tre escursionipost-Forum, nei giorni 8 e 9 Ottobre, convisite tecniche ad alcuni siti coinvolti ineventi franosi (Orvieto e Ancona, Sarnoe Costiera sorrentina, Alpi Apuane).La macchina organizzativa, guidatadall’ISPRA, è al lavoro per rendere questoimportante appuntamento un eventodavvero utile per tutte le comunità soggettea tale tipo di rischio.Per maggiori informazioni visitate ilwebsite all’indirizzo www.wlf2.org.21


EOLOGOL’ente informaIL SENSO DELLE COSEDomenico FerriGeologo, Consigliere CIG EPAPdomenico.ferri@libero.itDa quanti anni esiste EPAP? Ancoraoggi, troppo spesso leggo stuporesul viso di colleghi che interrogati (un po’come quando a scuola ci beccavano suun argomento non gradito e quindi nonstudiato) non sanno bene cosa rispondere.Se poi l’insegnante è cru<strong>del</strong>e (tranquilli hosmesso d’insegnare tanti anni fa) potrebbeincalzare il malcapitato con domandetipo: quali e quante sono le scadenze peri versamenti EPAP? Conosci i servizi diassistenza complementare offerti da EPAP ei suoi ambiti? Hai attivato questa benedettaPEC? Ti sei mai letto lo statuto <strong>del</strong>l’Ente,il regolamento? Lo sai che EpapCard ticonsente di rateizzare i versamenti (ndr:su 25000 iscritti solo 400 usufruiscono<strong>del</strong>la carta EPAP)? Si? Mi dici come sifa.... potrei continuare con domandee ricevere risposte poco entusiasmanti.Questo è strano? No, non credo proprioperché di solito siamo bravi a conosceregli argomenti che ci interessano, evitando(o semplificandone gli aspetti) quelli menograditi o gradevoli. Ma quando si parla osi sente parlare <strong>del</strong> nostro Ente in terminidi perdite finanziarie, di rischi finanziariassunti, di “distrazioni” da parte degliamministratori al punto da poter metteree rischio addirittura la propria (misera)pensione, ovviamente queste notiziearrivano con effetti dirompenti creandoanche panico e turbamento. C’è da direche chi riporta le notizie, per quanto sidichiari oggettivo, esprime tra le righe ungiudizio positivo o negativo alla notiziastessa; esiste, poi, sempre il modo perenfatizzare solo alcuni aspetti creandoapprensione o ottimismo. Infine, diciamolofrancamente, non fa certo notizia sapereche <strong>tutto</strong> va bene o che <strong>tutto</strong> rientra nelcorso <strong>del</strong>le cose; la notizia diventerebbenoiosa e allora chi la leggerebbe? Inoltre,per chi legge, è più facile credere (perchésotto sotto pensiamo tutti così, avendoognuno di noi una percezione non proprioedificante <strong>del</strong>l’indole umana) che dietroad un evento c’è sempre qualcosa dimisterioso, di poco chiaro, di artificiale…o quello che volete voi.È quindi facile immaginare che l’iscritto,leggendo di perdite finanziarie, pensicose tremende… mi chiedo, ma l’INPSha o non ha, come dicono, un buco di22diverse centinaia di milioni di Euro? I datiINPS parlano di oltre un terzo <strong>dei</strong> loropensionati con pensioni inferiori ai 500Euro mensili. Non mi sembra di percepiretanta agitazione (il sistema è saldo, dichiarail suo Presidente), eppure ce ne sono lìdi pensionati! Scusate la divagazione etorniamo a noi: da qualche tempo si parla<strong>del</strong>la relazione <strong>del</strong>la Corte <strong>dei</strong> Conti suibilanci EPAP 2007-2009 (la potete trovarein rete per analizzarla, se ne avete voglia etempo) ed anche in questo caso si possonoleggere luci o ombre, anche se sarebbemeglio leggerle tutte insieme e nel contestogenerale. Non vorrei entrare nel merito<strong>del</strong> documento citato perché sul sito diEPAP, c’è un comunicato <strong>del</strong> presidentePirrello che fa una analisi ragionata <strong>del</strong>suo contenuto che potrebbe soddisfaremolti aspetti formali e sostanziali e quindipotrei ripetere cose già dette in altreoccasioni senza aggiungere nulla di nuovoalla querelle: EPAP incapace di gestire lerisorse, si o no? Alla fine sarebbe un’altravoce, un’opinione, un’altra verità, tra lealtre che si sentono. Ritengo, invece, piùgiusto per chi ha la pazienza di leggermi,offrire alcune osservazioni, magari nonlegate da un filo logico, su alcuni aspettidi carattere generale (politica finanziaria)e particolare (bilancio) per arricchireil grado di conoscenza <strong>del</strong>le cose. Gliargomenti trattati derivano da domanderivoltemi da alcuni colleghi, che per stradami fermano e tra una chiacchiera e l’altrasi parla anche di EPAP:1) Le pensioni <strong>del</strong>le casse a regime dicontribuzione, perchè sarebbero cosìpovere? Faccio due conti semplificati e“terra-terra” per confronto: immaginateun dipendente che prende uno stipendionetto di 1.200 Euro per 13 mensilità (nettoannuo 15.600 Euro). La retribuzionelorda annua corrispondente a questostipendio è pari a 21.210 Euro (€ 15.600di stipendio netto + € 3.597 di IRPEF eaddizionali + € 2.013 euro di contributia carico <strong>del</strong> dipendente). Il costo <strong>del</strong>lavoro per l’azienda corrispondente adun tale trattamento economico è pari a31.240 Euro (€ 21.210 di retribuzionelorda + € 1.571 euro per TFR + € 8.459euro per contributi e oneri fiscali a carico<strong>del</strong>l’azienda). I contributi previdenzialirisultano pari al 33% <strong>del</strong>la retribuzionelorda e ammontano a circa 7.000 euro(€ 4.944 a carico <strong>del</strong>l’azienda, € 1.949euro a carico <strong>del</strong> lavoratore dipendentee € 106 sul TFR). Immaginiamo il casodi un iscritto ad una cassa di cui al D.lgs.103/96 che abbia un volume di affaripari a 31.240 euro. Al netto <strong>del</strong>l’aliquotacontributiva (2% pari ad € 612) a carico<strong>dei</strong> committenti il compenso lordo annuorisulta ammontare a 30.628 euro mentreil reddito professionale è mediamentevalutabile in 22.000 euro (circa il 72% <strong>dei</strong>compensi lordi). Se il professionista optaper il minimo di legge, il suo contributoa fini pensionistici sarà pari a 2.200 euro(10% <strong>del</strong> reddito professionale), ovvero al31,4% <strong>del</strong> contributo previdenziale <strong>del</strong>lavoratore dipendente. Inoltre il sistemaretributivo e contributivo derivano dadue “filosofie” diverse: la prima calcolavala pensione (per l’INPS si applica ailavoratori con almeno 18 anni di contributial 31 dicembre 1995; negli altri casi nonsi applica più) in funzione <strong>del</strong>la mediadegli ultimi anni di retribuzione (quindi ilmassimo stipendio raggiungibile nel corsodi una vita lavorativa); la contribuzioneinvece rivaluta il montante seguendologiche solo di accumulo reale <strong>del</strong> versato:ossia più versi, più alta sarà la pensione. Perquest’ultima la rivalutazione segue regoleprecise e la percentuale di rivalutazionericonosciuta è normata: non può esserené più né meno di quella di legge. Ciò sitraduce che se le attività finanziarie fosseroin grado di produrre maggiori rendimenti,l’iscritto non avrebbe alcun vantaggio ogiovamento. Per l’anno 2010 il valore dirivalutazione (si ricorda calcolato sullabase quinquennale <strong>del</strong> PIL) è veramentebasso (1,79 %). Tale valore deriva dal fattoche il PIL per l’anno 2009 è stato <strong>del</strong> – 3,1%.2) Parliamo di finanza EPAP. L’Ente hail compito istituzionale di rivalutare ilmontante di ogni iscritto ai fini pensionisticidi una determinata quantità attraverso,principalmente, le attività finanziare(unico strumento legale disponibile sullapiazza). Fino al 2007 le cose sono andatebene (ma questo non è motivo d’interesse),nel senso che si producevano sempreavanzi positivi di gestione pur ricorrendo


EOLOGOGL’ente informain parte al contributo integrativo perfinanziare la quota di rivalutazione noncoperta dai rendimenti. Così facendosono state costituite <strong>del</strong>le riserve (le riserveper definizione servono a compensaremomenti di crisi), poi la crisi mondiale chetravolge <strong>tutto</strong> e tutti, anche gli investimenticonsiderati più sicuri (settore immobiliaree società finanziarie con rating molto alto,ossia affidabili, proprio come la LehmanBrothers). Si aprono così due fronti a cuiEPAP reagisce con determinazione, manon certo emotivamente: IL PRIMO:ristrutturare il portafoglio nelle suefondamenta a protezione <strong>del</strong> capitale;Il SECONDO: gestire e recuperare leperdite provenienti dai collassi finanziari.EPAP ha operato importanti cambiamentidi gestione e di controllo, assumendosi laresponsabilità e la scelta di riposizionarebuona parte <strong>del</strong> portafoglio, accettando ilrischio <strong>del</strong>le potenziali perdite, derivantidalla dismissioni di titoli, che ne sarebberovenute, a fronte <strong>del</strong> vantaggio di essereriallocato in posizione di difesa e persfruttare al meglio i nuovi mercati che sisarebbero (dovrebbero essere) creati dopoil default mondiale: quindi proteggere ilcapitale da altre ondate negative (che sisono naturalmente verificati). Le perditeregistrate, non gradite certo, ma accettabilial momento, verranno riassorbite nelnuovo progetto d’investimenti nel brevemedio periodo. Non è stato, come dettoacidamente da qualcuno, un “restylingcostoso” e, tra le righe, inutile (uso<strong>del</strong>l’inappropriato concetto di portagirevole) perché già dal 2010 i risultatisono stati <strong>del</strong> <strong>tutto</strong> soddisfacenti e positivichiudendo dopo due anni, con dati positividi bilancio (5,5 milioni di Euro di avanzodi gestione). Ma poi, realmente, siamo staticosì pessimi amministratori rispetto ad altrienti i cui investimenti nello stesso periodo,anzi, sembrano non essere stati toccati dallacrisi? Cosa c’è di vero nelle affermazionidi alcuni giornali <strong>del</strong> settore che indicanola nostra come fanalino di coda rispettoad altre casse? EPAP è stata esposta percirca il 3% su titoli L.B., altre casse, conportafogli ben più grandi, si sono espostecon L.B. per il 20% <strong>del</strong> portafoglio. Ma poise un Ente presenta rendimenti finanziari,per esempio al 6–7%, in un momento dovetutti i mercati perdono il 30-40 %, indicauna sana politica di investimento o indicauna esposizione in mercati ad alto rischio?Oppure ci possono essere altre spiegazioni?Vi voglio dare qualche altra informazioneaffinché possiate elaborare un vostropersonale giudizio sull’argomento: EPAPespone sul bilancio le perdite <strong>del</strong>le proprieattività finanziarie non avvalendosi <strong>del</strong>noto decreto legge <strong>del</strong> dicembre 2008 erinnovato anche per il 2009 che consenteagli Enti e alle società per capitali dicongelare il valore <strong>del</strong>le attività finanziarieal 31.12.2007, rendendo neutre le attivitàper quei due anni (per alcuni, con questascelta, EPAP ha operato con scarsatrasparenza!); EPAP utilizza buona parte<strong>del</strong>le riserve che ha costruito negli anniprecedenti proprio per compensare leperdite esposte in bilancio (il disavanzopresentato viene visto come una macchiagrave in uno scenario di catastrofefinanziaria); EPAP si dota già dal 2009di maggiori strumenti di controllo e dianalisi (si enfatizza, in queste settimane,in più riprese, come gli organi di controlloabbiano richiesto prudenza e rigoreda parte <strong>del</strong>l’Ente: ma, al di là <strong>del</strong>laragionevole raccomandazione generale,potremo dire da buon padre di famiglia, maperché, vi chiedo, vi sono tracce di attivitàspeculative o ad alto rischio?). Va fattanotare anche un’altra particolarità di tuttala vicenda, tale da farmi credere che spessosi esprimono giudizi dopo una superficialee mirata lettura <strong>del</strong>le carte. Mi spiego conun esempio: se compro un titolo a 100 ilgiorno 5 febbraio 2010 e alla data <strong>del</strong> 31dicembre vale 80, indico (lo si fa per leggee per il sano principio <strong>del</strong>la prudenza) inbilancio 2010 che il titolo vale 80 a fronte,quindi, <strong>del</strong>la possibilità di perdita di 20 (madi fatto non l’ho venduto, non ho realizzatola perdita, quindi). Se nello stesso giornocompro un altro titolo sempre a 100 e al31 dicembre vale 120, sempre per lo stessoprincipio, indico nel bilancio quel titolosempre a 100 (ossia il valore di acquisto)perché anche in questo caso l’utile (come laperdita) è solo potenziale. Immaginate oraun titolo acquistato qualche anno fa che hasubito tante oscillazioni positive e negative(come normalmente avviene), ma che allafine <strong>del</strong> 31 dicembre 2010 verrà segnatosempre al minor valore. Leggendo i dati,quindi, sembrerebbe di aver comprato untitolo “infelice”, privo di plusvalenza, macredo che si capisca che non è così. Frale perdite esposte in bilancio ce ne sonoanche di questo tipo. Ma le altre cassenon hanno questo problema? Vi spiegoun altro meccanismo: per chi ce l’ha,esiste l’uso <strong>del</strong> patrimonio immobiliareda usare quale leva contabile. La facciosemplice (ho quasi concluso lo spaziooffertomi dalla inflessibile Tiziana Guida:non più di 11000 caratteri!): se vendo unaparte <strong>del</strong> mio patrimonio immobiliare(un fabbricato, per esempio) realizzouna plusvalenza, quindi un rendimentoparagonabile ad una qualsiasi attivitàfinanziaria. Questo implica che sommoalle attività finanziarie propriamente detteanche le plusvalenze avute dalla vendita.Posso così ottenere un buon rendimentocomplessivo che utilizzerò per le attivitàprevidenziali. E’ stato un espediente, untrucco? Giudicate voi anche se la rispostaovvia è che ho operato per far quadrare iconti in maniera legittima e legale. Alcunecasse hanno posto in vendita i loro immobilisolo al fine <strong>del</strong>la rivalutazione, pursapendo che i prezzi rivalutati li avrebberoresi invendibili, ottenendo però risultaticontabili (solo contabili) molto significativi.A tal proposito basta pensare ad EMPAM(medici) e Enasarco (Ag. Di Commercio):quest’ultima a causa <strong>del</strong>le esposizioni sufondi collegati al L.B. ha posto in vendita,solo a Roma, circa 4 miliardi di euro diimmobili, ad oggi (per quel che mi risulta)quasi tutti invenduti, poiché stimati alladata di culmine <strong>del</strong> 2007.Ma posso paragonare questo modusoperandi, legittimo, con chi opera solocon strumenti finanziari puri? Ho esauritolo spazio a disposizione, ma spero di aversolleticato il vostro senso critico e di averfugato qualche dubbio su alcune “criticità”di EPAP.Ma alla fine, una cosa è certa: Se si dice laverità si è sicuri, prima o poi, di essere scoperti(Oscar Wilde).23


EOLOGOL’ente informaAGGIORNAMENTI DALCONSIGLIO NAZIONALE DEIGEOLOGIEugenio Di LoretoConsigliere Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>eugenio.diloreto@cngeologi.itdistanza di circa sei mesiA dall’insediamento <strong>del</strong> neo elettoConsiglio Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>, misembra doveroso informare gli iscritti <strong>del</strong><strong>Lazio</strong>, degli impegni e <strong>del</strong>le attività svoltein questo periodo di tempo, nella nuovaprestigiosa veste di Consigliere Nazionale.Al Consiglio Nazionale viene rimproveratacarenza di informazioni su quantorealizzato e sui programmi in corso:questo è un appunto giusto, riconoscoquesta lacuna e sono qui per illustrarvile attività e i progetti impegnativi svolti,densi di imprevisti e vincolati da scadenzeburocratiche. La carenza di informazionipuò non essere compresa appieno dagliiscritti, che si attendono invece risposte daparte di chi hanno eletto.Innanzi<strong>tutto</strong> tengo a precisare che,nonostante il mio impegno con il CNG,continuo a tenere regolari contatti conil Presidente <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, e con gli altri Consiglieri,dando a loro sostegno e riferimento nelleiniziative intraprese, ma nello stessotempo coinvolgendoli anche nelle attività<strong>del</strong> Consiglio Nazionale. Quindi, chiprofetizzava che andandomene via sisarebbe sfasciato l’<strong>Ordine</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, si èdovuto ricredere.Fatte queste premesse passo ad illustrareciò che si è realizzato in questi mesied alcune iniziative future previste.Devo premettere che la prima difficoltàincontrata è stata quella di amalgamare15 colleghi (di cui 8 ex Presidenti di OrdiniRegionali) provenienti da diverse Regioni,con diversi modi di ragionare e di lavorare.Ma, nonostante questi ostacoli, la nuovasquadra guidata dal Presidente GianVito Graziano, avendo un programma diintenti ben <strong>del</strong>ineato e condiviso, ha dasubito stabilito un ottimo rapporto umano,con proficuo spirito di partecipazione econdivisione. Voglio inoltre sottolineareche nelle attività di Consiglieri siamocoadiuvati da un efficiente e competentepersonale di Segreteria, che provvede al26disbrigo <strong>del</strong>le pratiche amministrative(contabilità, bilanci, circolari, contenziosilegali, rivista, sito web, ecc.). Unica notastonata la mancanza di un doverosopassaggio di consegne con il precedenteConsiglio che ha impedito di ricostruire unquadro esatto <strong>del</strong>le attività pregresse.La prima Delibera approvata dal nuovoConsiglio ha riguardato l’istituzione <strong>del</strong>laConferenza <strong>dei</strong> Presidenti degli Ordini Regionali,come organismo consultivo <strong>del</strong> CNG, cheha sancito così un efficace rapporto dicollaborazione con gli Ordini regionali,che ha visto il suo primo momento nelForum svoltosi a Firenze nel mese digennaio, riguardante le linee guida sulleNTC 2008.Proprio sulle criticità di questa normativae sulle recenti Circolari Ministeriali suilaboratori si è discusso in una riunione conil Prof. Karrer, Presidente <strong>del</strong> ConsiglioSuperiore <strong>dei</strong> LL.PP., e con i dirigentiMinisteriali. Durante la riunione, svoltasiin un clima di propositiva collaborazione, èstata fatta presente la variegata applicazione<strong>del</strong>la Norma sul territorio nazionale e leconseguenti difficoltà nell’esercizio <strong>del</strong>leattività professionali <strong>dei</strong> geologi. Si èpreso atto <strong>del</strong>la disponibilità <strong>dei</strong> Dirigenti<strong>del</strong> Ministero ad accogliere eventualisuggerimenti per perfezionare il testo <strong>del</strong>lesuddette Circolari e <strong>del</strong>la stessa Normativa,che saranno oggetto di approfondimenti insede <strong>del</strong>le Commissioni specifiche, a cuiparteciperanno rappresentanti <strong>del</strong> CNG,dando così garanzie di tutela alle giusteistanze <strong>del</strong>la nostra categoria.Nel mese di Febbraio a Roma siamointervenuti, in appoggio al ComitatoUniversitario Nazionale di Scienze <strong>del</strong>laTerra, per protestare contro i tagli aifinanziamenti drasticamente operati dallaLegge “Gelmini”, che non tengono conto<strong>del</strong>la grave situazione <strong>del</strong> nostro Paese,interessato da frequenti eventi geologicicatastrofici. Si tratta di una logica perversache all’aumentare <strong>del</strong>le calamità naturalirisponde ridimensionando la crescita <strong>del</strong>lestrutture di grande capacità scientifica cheformano e preparano i geologi italiani,professionisti esperti nella prevenzione <strong>dei</strong>rischi sismico, vulcanico, idrogeologico.In questo ambito è stato poi sottoscrittoun accordo quadro con il DipartimentoNazionale <strong>del</strong>la Protezione Civile, perpredisporre un’attività sinergica nellapianificazione e gestione <strong>del</strong>le emergenzenaturali. È stato quindi istituito un Tavolotecnico, composto da tre Consiglieri <strong>del</strong>CNG (tra cui anche il sottoscritto) e trefunzionari <strong>del</strong> DPC, che dovrà predisporrealcuni protocolli d’intesa e convenzioniper rendere operativi programmi diformazione e valorizzazione <strong>dei</strong> geologiprofessionisti su <strong>tutto</strong> il territorio nazionale,coinvolgendo anche i singoli OrdiniRegionali.Diversi sono stati gli incontri effettuati conle Istituzioni <strong>del</strong>lo Stato: come l’audizione,nel mese di Marzo, presso la VIIICommissione <strong>del</strong>la Camera <strong>dei</strong> Deputati(Ambiente, territorio e LL.PP.) in meritoad alcune proposte di Legge riguardanti“le disposizioni per la ricostruzione e ilrecupero socio economico <strong>dei</strong> territoriabruzzesi colpiti dal sisma <strong>del</strong> 6 Aprile2009”. Al Senato siamo stati invitatia partecipare ad una riunione con gliestensori di un disegno di Legge relativoalla difesa <strong>del</strong> suolo. Molto importantel’apertura al CNG da parte <strong>del</strong> senatoreAndria che ha fornito un utile contributorelativo alla costituzione <strong>del</strong> Servizio<strong>Geologi</strong>co in tutte le regioni sprovviste.Nel mese di maggio si è tenuto un incontrocon il Ministro <strong>del</strong>la Giustizia Alfano.Tra i temi trattati quelli <strong>del</strong>la revisione<strong>del</strong> tariffario, <strong>del</strong>la legge elettorale e <strong>del</strong>lariforma <strong>del</strong>le professioni. Per quantoriguarda la revisione <strong>del</strong> tariffario, ilMinistro si è dichiarato subito disponibile adefinire tutti gli aspetti che possono portarealla revisione e all’approvazione definitiva<strong>del</strong> Decreto Ministeriale. Riguardo allamodifica <strong>del</strong>la legge elettorale si è avutapiena disponibilità da parte <strong>del</strong> Ministro


EOLOGOGL’ente informaad affrontare la problematica. La revisione<strong>del</strong>la legge elettorale necessita però anchedi un parere congiunto tra i Ministeri <strong>del</strong>laPubblica Istruzione e <strong>del</strong>la Giustizia. IlMinistro ha subito avviato i lavori. L’ultimoargomento trattato è stato quello relativoalla riforma <strong>del</strong>le professioni, che verràapprofondito insieme agli altri Ordiniprofessionali.Il rapporto con gli altri Ordini professionali,in attuazione con le linee programmatiche<strong>del</strong> CNG, è stato avviato attraverso unprimo contatto con il Consiglio Nazionaledegli Architetti. Insieme si è deciso diavviare un percorso di condivisionepolitica in materia di affidamento diincarichi nei LL.PP., proponendo che ilprocesso di affidamento sia trasparente emeritocratico, garantendo possibilità diaccesso ai giovani. L’approccio comune èpropedeutico alla più generale necessitàche le professioni intellettuali agiscano insintonia per far si che i “lavoratori <strong>del</strong>laconoscenza” rappresentino un motore diinnovazione e ricerca sul quale la culturae l’economia italiana possano costruire ilfuturo sostenibile <strong>del</strong> Paese.Tra le questioni interne alla nostracategoria, vi segnalo che si è insediatala nuova Commissione per l’APC (nellaquale è stato inserito anche il tesoriere<strong>del</strong>l’O.R. <strong>Lazio</strong>, dott. Giannella). I nuovimembri debbono affrontare una serie diproblematiche, tra cui il monitoraggio <strong>del</strong>triennio sperimentale di AggiornamentoProfessionale Continuo ed il <strong>del</strong>icato temadi eventuali sanzioni, che garantiscanochi ha ottemperato a tali obblighirispetto a chi non l’ha fatto. La propostadi regime sanzionatorio, al termine <strong>del</strong>periodo sperimentale, garantisce unafase di possibile “recupero” nel trienniosuccessivo “a regime” e, nel contempo,contiene un percorso con una gradualità<strong>del</strong>le sanzioni che, partendo dallasemplice ammonizione, giunge fino allasospensione, con un percorso lineare cherende edotto l’iscritto sulle sanzioni a cuiIl nuovo sito <strong>del</strong> Consiglio Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong>www.cngeologi.itandrà eventualmente incontro nel rispetto<strong>del</strong> regolamento e <strong>del</strong> codice deontologico.Per quanto riguarda il mio personaleruolo e le competenze specifiche in seno alCNG, vi informo che sono stato nominatoCoordinatore <strong>del</strong>la CommissioneComunicazione e Ufficio Stampa. Inparticolare, abbiamo istituito un nuovoufficio stampa, dando incarico ad uncompetente giornalista a cui demandarele attività di comunicazione e diffusionenotizie verso gli iscritti, gli OO.RR. egli organi stampa e di informazionetelevisiva e radiofonica. È stato nominatoil nuovo Direttore <strong>del</strong>la rivista <strong>Geologi</strong>aTecnica ed Ambientale, nella persona<strong>del</strong> VicePresidente Vittorio d’Oriano. Èstato istituito il Comitato di Redazione, ilnuovo Comitato scientifico <strong>dei</strong> Referee,e si è deciso di apportare modifiche <strong>del</strong>laveste grafica <strong>del</strong>la rivista dando mandatoa Ditte specializzate. Si è deciso che larivista avrà una cadenza quadrimestrale,con articoli in lingua italiana (coneliminazione <strong>del</strong>la traduzione a frontedall’italiano all’inglese), secondo quantostabilito da una nuova Guida agli Autori,appositamente predisposta. A parte iproblemi burocratici che abbiamo dovutoaffrontare, mi auguro che tra poco avretemodo di apprezzare il primo numero <strong>del</strong>2011 <strong>del</strong>la Rivista GTA e soprat<strong>tutto</strong>sentirvi stimolati alla produzione diarticoli, utili a tutti i professionisti. Perquanto riguarda il Notiziario “<strong>Geologi</strong>” siè deciso di non pubblicarlo più in formacartacea (risparmiando tra l’altro sullespese per la stampa e l’invio) e di renderlotelematico sul nuovo sito web.Si è provveduto, con enormi difficoltà acausa di precedenti incarichi assegnati dalprecedente Consiglio 10 giorni prima checi insediassimo), a rinnovare il sito web,accessibile all’indirizzo http://cngeologi.it. Vi invito pertanto a navigare sul sito ea fornirci suggerimenti per miglioralo erenderlo utile agli iscritti.Tra le iniziative in cantiere vi avviso che il 18e 19 ottobre abbiamo organizzato proprioqui a Roma il Forum nazionale sull’acquadal titolo “Fino all’ultima goccia”. L’acquanel terzo millennio rappresenta una risorsadi importanza vitale nella realtà complessa<strong>del</strong> nostro Paese; la fruibilità di questobene è però caratterizzata da discontinuitàterritoriali, qualitative e quantitative. Unanuova coscienza deve guidare le scelteoperative per una gestione equilibrata <strong>del</strong>lerisorse idriche, in un contesto sempre piùcondizionato da problematiche pressanti:fabbisogno crescente, inquinamento,cambiamenti climatici, desertificazione.Strumento imprescindibile alla base diogni pianificazione è la conoscenza. Lafigura professionale <strong>del</strong> geologo può edeve fornire tutte le informazioni tecnicoscientifichenecessarie all’individuazione<strong>dei</strong> problemi e alla elaborazione <strong>del</strong>lesoluzioni. E sono proprio questi gli obiettivi<strong>del</strong> Forum: conoscere, analizzare, risolvere.Vi aspetto numerosi, a questa importanteiniziativa di cui vi forniremo a breve ilprogramma dettagliato.27


EOLOGOGL’ente informaEventi all’università SAPIENZAGabriele Scarascia MugnozzaDirettore <strong>del</strong> Dipartimento di Scienze <strong>del</strong>la Terragabriele.scarasciamugnozza@uniroma1.it11 MAGGIO 2011:ASPETTANDO ILTERREMOTO CHE ...NON VENNEL’11 maggio scorso, data prevista <strong>del</strong>terremoto catastrofico a Roma, siè tenuta nelle Aule di Mineralogia e di<strong>Geologi</strong>a <strong>del</strong> Dipartimento di Scienze<strong>del</strong>la Terra una giornata di informazionededicata ai ragazzi <strong>dei</strong> licei romani.Proprio traendo spunto da quella leggendametropolitana diffusasi sui mass media e suinternet, si sono voluti dare ai tanti ragazzi(circa 400) ed ai docenti accompagnatoritre messaggi ben precisi: allo stato attuale,i terremoti non possono essere previsticon esattezza in termini spazio-temporali,a Roma non è possibile l’occorrenza diterremoti devastanti e, infine, l’unica armaefficace per mitigare il rischio sismico è unalunga e consapevole opera di prevenzione.Il programma prevedeva interventi volti aspiegare le cause <strong>dei</strong> terremoti, ad illustraredove è maggiore la probabilità che siverifichino forti terremoti in Italia e nelmondo, a dimostrare che solo attraverso laprevenzione ci si difende dai terremoti, adescrivere i meccanismi di effetti secondari<strong>dei</strong> terremoti quali gli tsunami ed a spiegareil perché <strong>del</strong> differente risentimento <strong>dei</strong>terremoti nella città di Roma. L’ultimointervento <strong>del</strong>la giornata è stato dedicatoall’approfondimento di un tema a cavallotra scienza e società: ovvero l’inconsapevoleed inconscia necessità <strong>del</strong>l’uomo di daresfogo ad inconfessabili paure e debolezzeinteriori, anche attraverso l’elaborazionementale di scenari ed eventi catastrofici edapocalittici che nulla hanno a che vederecon il naturale decorso <strong>del</strong>la dinamica<strong>del</strong> nostro pianeta: come il bimbo haspesso paura <strong>del</strong> buio, così l’individuo puòcogliere elementi di paura e terrore nellarealtà che lo circonda proprio perché laignora.NOTTE DEI MUSEIDI SCIENZEDELLA TERRAIn occasione <strong>del</strong>la manifestazione“Notte Europea <strong>dei</strong> Musei”, i tre Musei(Mineralogia, Paleontologia e <strong>Geologi</strong>a)<strong>del</strong> Dipartimento di Scienze <strong>del</strong>la Terra<strong>del</strong>la “Sapienza” sono stati visitati da unamoltitudine di adulti e bambini (circa 2000persone) desiderosa di conoscere i segreti<strong>del</strong> nostro pianeta. In effetti, il programma<strong>del</strong>la serata è stato pensato proprio perattrarre, con attività ludiche e didattichecoinvolgenti, un pubblico di giovanissimie di meno giovani. Oltre alla possibilità divisitare le collezioni <strong>dei</strong> tre musei, sono statiorganizzati sul piazzale antistante l’edificio<strong>del</strong> Dipartimento tre eventi dedicati a chivolesse trasformarsi per una notte in uncercatore d’oro e di pietre preziose o in unpaleontologo. L’entusiasmo, la curiosità el’interesse dimostrato da quella moltitudinedi grandi e piccoli hanno superato qualsiasiaspettativa e previsione degli organizzatoried hanno dimostrato, una volta di più,il grande desiderio di poter guardareda vicino e toccare con mano minerali,fossili e rocce, tutte testimonianze <strong>del</strong>lastraordinaria storia <strong>del</strong>la Terra e <strong>dei</strong> suoiesseri viventi. Ebbene, l’esperienza cosìviva ed entusiasmante di quella notte cispinge a procedere con ancora maggioreconvinzione verso la realizzazione di ungrande progetto che coltiviamo ormai daqualche mese: un unico, grande Museo diScienze <strong>del</strong>la Terra che nascerà dall’unione<strong>dei</strong> tre musei secondo un disegno organicoed un percorso unitario e che faccia<strong>del</strong>l’approccio interattivo e <strong>del</strong>l’orariodi apertura continuo (anche nei giornifestivi) due requisiti fondamentali. Unasimile struttura è <strong>del</strong> <strong>tutto</strong> assente nella purricchissima offerta museale di Roma e, inItalia, solo a Milano è presente qualcosadi simile. La sfida è difficile, soprat<strong>tutto</strong>per i costi rilevanti di ristrutturazione,ma si è già proceduto alla stesura di unprogetto di massima per poter richiederefinanziamenti a sponsor pubblici e privatiinteressati all’iniziativa; siamo sicuri checon l’appoggio ed il sostegno da parte<strong>dei</strong> tanti “cultori ed appassionati” <strong>del</strong>leScienze <strong>del</strong>la Terra <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> questa sfidapotrà essere vinta insieme a quella, forseancora più difficile, di una maggiorediffusione <strong>del</strong>le geoscienze e <strong>del</strong>la culturageologica soprat<strong>tutto</strong> tra i più giovani.29


LA FIGURA DELMEDIATORE CIVILEA cura di Roberto Troncarellipresidente@geologilazio.itEOLOGOGAttività <strong>del</strong> consiglioIl D. Lgs. n. 28 <strong>del</strong> 4 marzo 2010 (G.U.n.53), in attuazione <strong>del</strong>la Riforma <strong>del</strong>Processo Civile (art. 60 <strong>del</strong>la L. 69/2009),ha introdotto un nuovo istituto: lamediazione finalizzata alla conciliazione<strong>del</strong>le controversie civili e commerciali.Il 5 novembre 2010 è entrato in vigore ilDecreto <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Giustizia n.180 <strong>del</strong> 18.10.2010 “Regolamento recantela determinazione <strong>dei</strong> criteri e <strong>del</strong>lemodalità di iscrizione e tenuta <strong>del</strong> registrodegli organismi di mediazione e <strong>del</strong>l’elenco<strong>dei</strong> formatori per la mediazione, nonchél’approvazione <strong>del</strong>le indennità spettantiagli organismi, ai sensi <strong>del</strong>l’art. 16 <strong>del</strong> D.Lgs. n. 28 <strong>del</strong> 04.10.2010”.In conseguenza di quanto sopra da marzo2011 è stata introdotta la mediazione,esperita obbligatoriamente, a pena diimprocedibilità, nei casi di controversierelative a: diritti reali, divisione,successioni ereditarie, patti di famiglia,locazione, comodato, affitto di azienda,contratti assicurativi, bancari e finanziari,risarcimento <strong>del</strong> danno derivante daresponsabilità medica, da diffamazione amezzo stampa o altro mezzo di pubblicità.La nuova normativa sta investendo di unruolo sempre più importante il MediatoreCivile, una figura altamente specializzata,imparziale e neutrale, in grado di gestireefficacemente il contenzioso attraverso lepiù moderne tecniche di negoziazione e difacilitare l’accordo tra le parti, orientandoleverso la soluzione ottimale.Per poter svolgere questa funzione èrichiesta una formazione specifica adintegrazione <strong>del</strong>la propria preparazioneprofessionale (possono diventare mediatoritutti i laureati in qualsiasi indirizzo, anchecon laurea triennale, nonché agli iscritti adun ordine o collegio professionale).A tal fine occorre frequentare un corso<strong>del</strong>la durata di 52 ore, che permetterà diconseguire il titolo, legalmente riconosciutodal Ministero <strong>del</strong>la Giustizia ai sensi <strong>del</strong>D.Lgs. n. 180/10, di “mediatore civile”.Alcuni Ordini Professionali (Ingegneried Architetti) hanno deciso di istituireun proprio organismo di mediazioneinterno, mentre altri, tra cui il nostro, inragione <strong>del</strong> ridotto numero di iscritti, nonhanno ritenuto di dover procedere in taledirezione.Rappresentanti <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> hanno comunque partecipato adalcuni incontri, l’ultimo <strong>dei</strong> quali tenutosiin data 6 giugno 2011 presso la sededegli Architetti <strong>del</strong>la Provincia di Roma,nel corso <strong>dei</strong> quali rappresentanti <strong>del</strong>laCamera Arbitrale, Azienda Speciale <strong>del</strong>laCCIAA di Roma, nel ruolo di Organo diMediazione, nonché rappresentanti degliOrdini Professionali, hanno illustratomodalità e percorsi di applicazione <strong>del</strong>lenovità normative in questione.L’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> ha datonotizia sul proprio sito <strong>dei</strong> suddetti incontriagli iscritti, fornendo anche indicazionisulle convezioni che alcune società privatedi formazione ci hanno proposto, alloscopo di consentire ai colleghi che volesserointraprendere questo brand professionaledi seguire il corso obbligatorio sopracitatoa condizioni vantaggiose.Al termine <strong>del</strong> corso il geologo mediatorecivile potrà iscriversi nell’apposito elencopresso tutti gli Organismi di Mediazioneaccreditati al Ministero <strong>del</strong>la Giustizia,tra i quali si segnala appunto la già citata“Camera Arbitrale”, azienda speciale <strong>del</strong>laCamera di Commercio (CCIAA) di Roma.con vivo piacere che voglio segnalareÈ l’iniziativa tenutasi a Roma pressol’Università “Sapienza” dove, in occasione<strong>del</strong>la notte <strong>dei</strong> musei <strong>del</strong> 14 maggio scorso,sono stati aperti al pubblico i musei didiverse facoltà. È stata un’occasione unicaper avvicinare il pubblico a temi oramaisempre più spesso trascurati e relegati aruolo minore, quali quello <strong>del</strong>la ricerca e<strong>del</strong>l’importanza di conservare i percorsi<strong>del</strong>la ricerca stessa a patrimonio comuneirrinunciabile per lo sviluppo sostenibile<strong>del</strong>la nostra stessa Società. Spessodimentichiamo gli insegnamenti <strong>del</strong> piùgrande scienziato <strong>del</strong> ‘900, secondo ilquale “nulla è più pratico di una buona teoria”.Una buona teoria ti permette di acquisiregli strumenti per gestire la complessità<strong>del</strong> mondo moderno a prescindere dalsettore in cui si opera. Sono rimastoparticolarmente colpito dalla serata, persensibilità personale, in quanto laureatoin Scienze geologiche da quasi ventianni, anche se ad oggi sono impegnatoin attività completamente estranee allageologia. Inoltre come padre, avendoun figlio di quasi cinque anni, sonorimasto affascinato dalle iniziative rivolteai bambini in età scolare e prescolare,organizzate dal Dipartimento di Scienze<strong>del</strong>la Terra. Pertanto con questo messaggiovoglio esprimere i complimenti più sinceriCorrispondenzaa quanti hanno permesso la realizzazionedi tale evento, a partire dal MagnificoRettore fino ai Direttori di Dipartimentocon un particole plauso al Direttore <strong>del</strong>Dipartimento di Scienze <strong>del</strong>la Terra a tuttii Professori, agli Assistenti, agli Studentie Collaboratori. Infine vorrei concluderecon l’auspicio che tale iniziativa vengaripetuta anche nei prossimi anni. Econsiderato il grande afflusso di pubblico,probabilmente inaspettato, suggerirei diimpiegare ulteriori risorse ed energie perl’adeguamento <strong>dei</strong> percorsi museali adaccogliere un numero così importante divisitatori.Michele Bernardini31


GEOLOGOAttività <strong>del</strong> consiglioCommissione pariopportunità <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>Marina FabbriSegretario OGL Coordinatrice Commissione Pari Opportunità OGLsegretario@geologilazio.itTiziana GuidaConsigliere OGL, responsabile comunicazionetizianaguida@geologilazio.itUna <strong>del</strong>le prime iniziative intrapresedal nuovo Consiglio <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong><strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> insediatosi a fine 2009è stata quella di istituire la CommissionePari Opportunità (CPO), coordinata dalSegretario Marina Fabbri, e compostadai Consiglieri Tiziana Guida e ManuelaRuisi e dalle colleghe Patrizia Bauco (FR),Daniela Cassoli (RI), Rosanna Fantucci(VT), Paola Serangeli (LT), Paola Ceoloni,Federica Marchetto e Chiara Mizzoni(RM). I principali obiettivi <strong>del</strong>la CPOsono il monitoraggio <strong>del</strong>la condizionee <strong>del</strong>le esigenze <strong>del</strong>le donne impegnatenella professione, la promozione di azioniper sensibilizzare il mondo professionale,la valorizzazione ed il sostegno perl’affermazione paritaria <strong>del</strong>le geologhe,nell’ambito di un contesto professionaleprevalentemente e storicamente maschile.Secondo dati resi noti dall’Ufficio europeodi Statistica, in Italia il tasso di occupazione<strong>del</strong>le donne senza figli tra i 25 e i 54 anniè pari al 63,9%, contro il 75,8% <strong>del</strong>lamedia europea. Inoltre, i dati peggioranoquando si tratta di madri che lavorano:in Italia il loro tasso di occupazione siferma al 59%, contro una media europea<strong>del</strong> 71,3%. Scende ancora fino al 54,1%il tasso di occupazione <strong>del</strong>le mamme condue figli, mentre in Europa la media è <strong>del</strong>69,2%, e la situazione appare disastrosaper le donne che hanno tre o più figli dicui lavora solo il 41,3%, contro una mediaUE <strong>del</strong> 54,7%. In aggiunta al minore tassodi occupazione, a parità di qualifica eincarico, ancora troppo spesso una donnaè retribuita meno di un collega uomo,per non parlare <strong>del</strong>la percentuale cheraggiunge posizioni di vertice.Per conoscere la realtà <strong>del</strong>le iscritteall’OGL, le modalità di svolgimentoSito web <strong>del</strong> VIII Forum di Scienze <strong>del</strong>la Terra,Torino 19-23 settembre 2011<strong>del</strong>l’attività professionale e le principalicriticità, la CPO ha predisposto unquestionario inviato via email a tutte leiscritte nel mese di maggio. Sulla base <strong>dei</strong>risultati di questa indagine la Commissioneintende proporre opportune strategie peril miglioramento <strong>del</strong>le condizioni di pariopportunità, indirizzate al superamentodi situazioni discriminatorie, al supportoalla maternità, all’individuazione di settoridi attività preferenziali per coniugareesigenze lavorative e familiari.Inoltre la CPO presenterà un contributoorale sullo stato <strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong>la presenzafemminile nel mondo <strong>del</strong>la liberaprofessione nell’ambito <strong>del</strong> VIII Forum diScienze <strong>del</strong>la Terra che si terrà a Torino dal19 al 23 settembre 2011. Il Forum ospiterà,infatti, un Workshop dal titolo “Donne eScienza. Il ruolo femminile nelle Scienze<strong>del</strong>la Terra” organizzato dalle colleghe,Silvia Brini, Maria Rita Pichezzi e LetiziaVita, ricercatrici <strong>del</strong>l’ISPRA (IstitutoSuperiore per la Protezione e la RicercaAmbientale) e componenti <strong>del</strong> Comitatoper le Pari Opportunità <strong>del</strong>l’Istituto. IlWorkshop è rivolto a coloro che, operandoin Università, Enti di Ricerca, Servizi<strong>Geologi</strong>ci, Agenzie, Ordini Professionalie Associazioni, abbiano assunto iniziativeatte a garantire pari opportunità in tema diformazione professionale, organizzazionee distribuzione <strong>del</strong> lavoro, progressionedi carriera, assunzione di incarichi eresponsabilità. Il Workshop rappresenteràquindi un momento di incontro doveconfrontarsi sulle esperienze e sullestrategie da adottare per incrementarela visibilità <strong>del</strong>le donne nell’ambito <strong>del</strong>leScienze <strong>del</strong>la Terra.33


EOLOGOGAttività <strong>del</strong> consiglioil punto <strong>del</strong>la situazionesull’AggiornamentoProfessionale ContinuoA cura di Fabio Garbinvicepresidente@geologilazio.itMentre andiamo in stampa, laCommissione APC <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong><strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> sta ultimandol’imponente verifica di tutte le pratichespedite nei mesi scorsi dai colleghi e relativeal triennio sperimentale 2008-2010. Talelavoro <strong>dei</strong> componenti la Commissioneporterà alla definizione <strong>dei</strong> crediti raggiuntida ciascun iscritto. Qualora vengacomprovato mediante documentazione(attestati di partecipazione a corsi, aconvegni, ecc.) il superamento <strong>del</strong>la sogliadi 50 crediti formativi, l’OGL provvederàal rilascio <strong>del</strong>la certificazione <strong>del</strong>l’avvenutosvolgimento <strong>del</strong>l’APC.Invece, per coloro che non hanno raggiuntoi 50 crediti formativi, in data 18 maggio2011 il Consiglio Nazionale <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> haemesso la Circolare n. 337 che prevede, invia straordinaria, un percorso obbligatoriodi recupero <strong>del</strong> debito formativo per gliiscritti che entro il 31 dicembre 2010 nonabbiano assolto l’obbligo <strong>del</strong>l’APC per iltriennio 2008-2010. È pertanto prevista lapossibilità di recuperare i crediti mancantirispetto ai 50 crediti previsti a far data dal1 giugno 2011 e per un tempo massimo di18 mesi.In particolare sono previsti due differenticasi per il percorso di recupero:a) all’iscritto che non ha conseguitonessun credito verrà comunicata una notadi diffida da parte <strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> regionaledi appartenenza e contemporaneamentesarà riconosciuta, in via straordinaria, lapossibilità di recuperare i 50 crediti nelperiodo 1 giugno 2011 - 30 novembre2012;b) all’iscritto che nel triennio 2008-2010 abbia conseguito un numero di crediticompreso tra 1 e 49, sarà data, sempre invia straordinaria, la facoltà di recuperare icrediti mancanti tra il 1 giugno 2011 ed il30 novembre 2012.La circolare <strong>del</strong> CNG prevede inoltre chegli iscritti che al termine di tale periododi recupero non abbiano ancora assoltol’obbligo <strong>del</strong>l’APC per il triennio 2008-2010, vadano incontro alla sanzione <strong>del</strong>lasospensione, nel rispetto <strong>del</strong>le previsioni<strong>del</strong>l’art. 14 <strong>del</strong>la Legge n. 616/1966 e<strong>del</strong>l’articolo 40 <strong>del</strong>le Norme Deontologicheche sono alla base <strong>del</strong>la nostra professione.Si ricorda poi che il 1 gennaio 2011 èiniziato il triennio APC 2011-2013 duranteil quale ciascun iscritto dovrà conseguire i50 crediti formativi previsti.Gli obblighi APC per coloro che nonavranno conseguito i crediti 2008-2010,ovviamente, si sommeranno. Prendendoad esempio il caso di un collega chesinora non ha conseguito nessun creditoformativo, questi dovrà conseguire 50crediti entro e non oltre il 1 dicembre 2012(per ottemperare al triennio sperimentale2008-2010) ed altri 50 crediti entro e nonoltre il 31 dicembre 2013 (per ottemperareal triennio 2011-2013).Ricordiamo che l’articolo 2 <strong>del</strong>Regolamento per l’AggiornamentoProfessionale Continuo prevede le seguentideroghe per l’iscritto che:- dichiara di non esercitare attivitàprofessionale in forma libera o dipendente;- sia in maternità, fino ad un massimodi 2 anni, salvo diversa certificazione <strong>del</strong>medico;- abbia subito un intervento chirurgicoimportante o sia affetto da malattia grave;- sia assente dall’Italia per un periodosuperiore ad un anno;- svolga la propria attività all’estero;- abbia superato il 65° anno d’età(l’esonero non è automatico, occorre darneinformativa all’OGL, che a sua volta dovrà<strong>del</strong>iberare la deroga).Rimangono esentati dall’obbligo tutti gliiscritti all’Elenco Speciale.I neoiscritti, così come coloro che dovesserotrasferirsi dall’Elenco Speciale all’Albo,sono tenuti ad ottemperare all’APC apartire dal 1° gennaio <strong>del</strong>l’anno successivoa quello d’iscrizione all’<strong>Ordine</strong>. Il numerodi crediti con cui l’APC si intende assoltoiscrivendosi nel primo anno <strong>del</strong> trienniodi riferimento sarà pari a 34; sarà di 17iscrivendosi nel secondo anno.Va ribadito che l’acquisizione <strong>dei</strong> crediti,ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 6 <strong>del</strong> Regolamentoper l’APC, avviene attraverso lapartecipazione a convegni, a seminari o acorsi di aggiornamento professionale, mapuò essere parzialmente conseguita - finoad un massimo di 15 crediti annui - anchemediante altre attività come la docenza,la pubblicazione di articoli o libri, lapartecipazione a comitati scientifici, ecc.L’esubero di crediti non è mai trasferibileai successivi periodi formativi.Il Consiglio <strong>del</strong>l’OGL continuerà leattività per l’organizzazione di convegnie corsi di aggiornamento professionalegratuiti o a basso costo, affinché tutti gliiscritti abbiano la possibilità di acquisirenel modo più agevole i crediti stabilitidal Regolamento. La programmazionedegli eventi formativi è differenziata suun’ampia gamma di argomenti. Particolareattenzione è, come sempre, rivolta allascelta <strong>dei</strong> docenti per garantire standard dielevata qualificazione.Per un quadro di maggior dettaglio, sulnostro sito web è presente una paginadedicata all’APC http://www.geologilazio.it/formazione/apc.aspx dove sonopubblicati il Regolamento APC, il Codicedeontologico di autodisciplina e di eticaprofessionale <strong>dei</strong> geologi, il vademecumper l’acquisizione <strong>dei</strong> crediti formativi,l’elenco <strong>dei</strong> corsi validati, il fac-simile perla domanda di accreditamento corsi per glienti organizzatori ed il mo<strong>del</strong>lo di richiestaderoga APC per i casi previsti agli articoli2 e 5 <strong>del</strong> Regolamento stesso.Per ulteriori informazioni sull’argomentoscrivere a apc@geologilazio.it35


EOLOGOAttività <strong>del</strong> consiglioF.A.Q. SUGLI STUDI DIMICROZONAZIONE SISMICAIl collega Antonio Colombi risponde alle domande più frequenti che sono state poste agli uffici <strong>del</strong>l’Area Difesa <strong>del</strong> Suolo, Ufficio<strong>Geologi</strong>co e Sismico Regionale, sugli studi di Microzonazione Sismica previsti dalla D.G.R. n. 545/10. Per informazioni scrivere aacolombi@regione.lazio.it1. ESISTONO MODELLIPRESTAMPATI PER LA RICHIESTADEL FINANZIAMENTO DA PARTEDELL’UAS?No, non esistono moduli o mo<strong>del</strong>li prestampatiper la richiesta di finanziamento. Ogni UASfarà una semplice richiesta di finanziamentoper il Livello 1 di MS ai sensi <strong>del</strong>la D.G.R. n.545/10 sulla propria carta intestata a firma<strong>del</strong> Sindaco (o Presidente <strong>del</strong> Municipio)allegando quanto richiesto dalla D.G.R.succitata e inviando il <strong>tutto</strong> all’Area Difesa<strong>del</strong> Suolo - Regione <strong>Lazio</strong>, Via <strong>del</strong> Tintoretto430, 00142 Roma.2. FINO A CHE DATA ÈPOSSIBILE FARE RICHIESTA DIFINANZIAMENTO?Al momento la data ultima per richiedere ilfinanziamento è il 28 dicembre 2011.3. COSA SI INTENDE PERESPERIENZA IN MICROZONAZIONESISMICA?L’esperienza in Microzonazione Sismica è daintendersi come studi di MS eventualmenteeseguiti, indagini geofisiche eseguite a corredodi studi di MS, esecuzione di Down-Hole oCross-Hole, Studi di Risposta Sismica Locale,Studi geologici di pianificazione urbanistica,Corsi professionali in MS. Certamente, vistala novità <strong>del</strong>la materia, saremo molto attentinel valutare il CV nella parte di PianificazioneUrbanistica e Territoriale.4. QUANDO ENTRANO IN VIGOREI LIVELLI DI MICROZONAZIONESISMICA?Il Livello 1 di MS è entrato in vigore all’atto<strong>del</strong>la pubblicazione sul BUR <strong>Lazio</strong> <strong>del</strong>laD.G.R. 545/10, cioè il 28 Dicembre 2010.I Livelli 2 e 3 di MS entrano in vigore il 28Giugno 2011.5. PER ESEGUIRE I LIVELLI 2 O 3E’ OBBLIGATORIO ASPETTARE LAREALIZZAZIONE DEL LIVELLO 1?Non c’è questa obbligatorietà, nel sensoche, se un’Amministrazione decide di volerrealizzare uno Strumento Attuativo (Piano36di Zona, Piano Edilizia Economica e Popolare etc)se ha già il Livello 1 validato dalla Regionedovrà eseguire i Livelli 2 o 3 solo sulle areeindicate nel Livello 1 come Zone Stabilima Suscettibili di Amplificazione e ZoneSuscettibili di Instabilità, mentre se non havalidato il Livello 1 dovrà realizzare gli studidi MS di livello superiore su tutta l’area <strong>del</strong>Piano da presentare.6. QUANDO SI DEVE FARE ILLIVELLO 1?Dopo il 28 Dicembre 2010, è obbligatoriopresentare il Livello 1 di MS all’Ufficio<strong>Geologi</strong>co e Sismico <strong>del</strong>la Regione <strong>Lazio</strong>, aisensi <strong>del</strong>l’art. 89 <strong>del</strong> DPR 380/01, quandosi inoltrano i nuovi PRG Comunali o le loroVarianti Generali, congiuntamente alladocumentazione per la D.G.R. 2649/99. Lanon presentazione <strong>del</strong> Livello 1 sospenderàautomaticamente tutta l’istanza. Per i PRGo Varianti Generali presentati prima <strong>del</strong>28 Dicembre 2010, le Amministrazionidovranno comunque presentare entro unanno lo studio di Livello 1 di MS, ma l’istanzanon viene sospesa. Per i PRG o VariantiGenerali approvati prima <strong>del</strong> 28 Dicembre2010, le Amministrazioni dovrannocomunque presentare entro un anno lo studiodi Livello 1 di MS.7. COSA SI INTENDE PER AREEESENTATE DAGLI STUDI INMICROZONAZIONE SISMICA?Si intendono tutte quelle aree per lequali gli strumenti urbanistici, per sceltastrategica o per vincolistica esistente daPiani di Assetto specifici (Zona Parco, AreeNaturali etc, Zona Archeologica, grandi Parchicittadini), non consentano e/o non prevedanotrasformazioni insediative o infrastrutturali.Vale a dire un’area a Parco, per esempio, dovenon è possibile trasformare urbanisticamentela destinazione d’uso è esente. Per fare esempiconcreti dove c’è o non c’è esenzione siriportano alcuni vincoli:Zone con Vincolo Archeologico(puntuale e areale): EsenteZone con Vincolo Idrogeologico: NonEsenteZone con vincolo da SIC ZPS: Esente, senon si prevedono trasformazioni urbanistiche,cioè se non sono permesse da Piano di Assettoo da PRG trasformazioni urbanisticheZone a vincolo R3 R4 PAI: Non esentiZona con Vincolo di 150m dai fossi:Esente se non è prevista da PRG edificabilitào trasformazioni urbanisticheZone PTPR-B che riguardano zone attea università agraria o zone tutelate in altramaniera: sono Esenti tutte le aree agricolevincolate in cui le norme di attuazione <strong>del</strong>PRG non prevedano future trasformazioniurbanisticheArea Parco: Un’area Parco è sottopostaa MS solo nella parte in cui si prevedonopossibili interventi o trasformazioni ediliziee di pianificazione. Nelle aree di tutela nonbisogna farla. Prendiamo il caso <strong>del</strong> Parco<strong>del</strong> Circeo. Chi dovrà redigere il Livello 1<strong>del</strong> Comune di Sabaudia toglierà la porzionedi Parco a Tutela integrale, cioè dove c’èla Foresta, ma la zona di Parco dove sonopreviste urbanizzazioni non dovrà essere toltadallo studio.8. E’ OBBLIGATORIOPRESENTARE GLI ELABORATI SUSISTEMA GIS?Si, è sempre obbligatorio e dovranno essererealizzati secondo le specifiche indicatenell’Appendice 2 <strong>del</strong>l’Allegato 1 alla D.G.R.545/2010. e presentati su supporto magnetico(CD) insieme alla parte cartacea. La nonpresentazione o realizzazione produrrà larestituzione non validata <strong>del</strong>lo studio all’UAS.9. DA QUANDO SI DOVRÀ FAREIL LIVELLO 3 PER GLI EDIFICISTRATEGICI?Per tutti gli edifici Strategici o Rilevanti, di cuiall’All. 2 <strong>del</strong>la D.G.R. 387/09, è obbligatorioeseguire prima <strong>del</strong>la progettazione esecutivaun Livello 3 o una Risposta Sismica Locale.Tale obbligatorietà è entrata in vigore dal 28Giugno 2011.


EOLOGOGAttività <strong>del</strong> consiglioLA COMMISSIONEGEOTERMIA DELL’OGLA cura di Roberto Spalvierirobertospalvieri@geologilazio.itPoco più di un anno fa, con Deliberadi Consiglio n°60 <strong>del</strong>l’11.05.2010,veniva istituita la Commissione Geotermia<strong>del</strong>l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> in cui, dacoordinatore, ho avuto il piacere di essereaffiancato e supportato dai ConsiglieriGiannella e Ruisi e dai colleghi D’Ottavio,Saroli, Stocchi e Vinci. Le motivazioni chehanno indotto il Consiglio a tale istituzionesono legate, oltre che alla spiccatavocazione geotermica in senso stretto <strong>del</strong>nostro territorio regionale, alla progressivadiffusione nel <strong>Lazio</strong> <strong>del</strong>lo sfruttamento <strong>del</strong>lerisorse geotermiche a bassa e bassissimaentalpia. Scopo <strong>del</strong>la Commissione, infatti,è quello di promuovere ogni iniziativautile e necessaria alla divulgazione <strong>del</strong>laGeotermia, con particolare riguardo aiprincipi <strong>del</strong> geoscambio. L’attività è statasvolta attraverso tre binari previsti dalla<strong>del</strong>ibera istitutiva:1) la formazione professionale,con appositi corsi per l’identificazione<strong>del</strong>le procedure esecutive in fase diindagine preliminare, di progettazione,realizzazione e monitoraggio di sistemi digeoscambio;2) l’analisi <strong>del</strong>le problematichetecnico-scientifiche e di interpretazione<strong>del</strong>le norme in ambito applicativo, perla caratterizzazione <strong>dei</strong> parametri di sitonecessari alla progettazione e realizzazionedi un impianto;3) la discussione e il confrontotra l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>e i vari soggetti, pubblici e privati,coinvolti nell’applicazione <strong>del</strong>le norme eregolamentazioni relative alla Geotermia,con la promozione di incontri, tavolerotonde, seminari e convegni.Nel corso di tali attività abbiamo avutomodo di notare, ma anche destare uncerto interesse per la materia, oltre chetra i colleghi anche in altre categorieprofessionali e imprenditoriali, masoprat<strong>tutto</strong> abbiamo messo a fuoco quelleche riteniamo essere le problematicheprioritarie connesse allo sfruttamento <strong>del</strong>lageotermia a bassa entalpia nel <strong>Lazio</strong>.Per quanto concerne i sistemi a circuitoaperto, quelli che prevedono scambi dimateria ed energia (pozzi per acqua oprelievi da corpi idrici superficiali), sirileva una notevole difficoltà ed incertezzanell’iter autorizzativo: sia per l’esecuzione<strong>dei</strong> pozzi o per il prelievo di acque pubblicheche, soprat<strong>tutto</strong>, per lo scarico di acquatrattata, anche se “solo” termicamente(D.Lgs.152/06 art.104 comma 2). Inassenza di specifiche indicazioni normativeregionali in merito ai criteri di verifica diconformità di tale scarico ed in attesa dialcune indicazioni richieste agli UfficiLegali provinciali, è auspicabile che quantoprima gli organi preposti al controllo <strong>del</strong>leistruttorie diano luogo all’individuazione,anche tramite l’ausilio di “progetti pilota”,di precise linee e verifiche da eseguire infase di mo<strong>del</strong>lazione, progettazione emonitoraggio.Ben diversa è la problematica connessa aisistemi a circuito chiuso, sostanzialmentericonducibili alle sonde geotermiche cheprevedono il “solo” scambio di energia. Lacompleta assenza di un quadro normativoregionale, affiancata alla sempremaggiore diffusione di tali tecnologie, stadeterminando un incremento nel numerodi interventi scriteriati e non dimensionatial contesto nel quale vengono eseguiti,talora da soggetti realizzatori a dir pocoimprovvisati. Al fine di ovviare a questopericolo, con le dannose conseguenze siasulle matrici geologico-ambientali che intermini tecnico-economici (rendimentodegli impianti e pay back), la Commissioneha proceduto alla redazione di una bozzadi Regolamento per l’istallazione di sondegeotermiche a circuito chiuso. Si trattadi un documento sviluppato su quattroCapi e sedici articoli, con annesso allegatotecnico, tendente a disciplinare:a) le modalità tecnico-operative perl’installazione e la gestione degli impiantie le caratteristiche minime <strong>dei</strong> relativiprogetti;b) i criteri tecnici, geologici e territoriali inbase ai quali è rilasciata l’autorizzazioneper l’installazione di sonde geotermiche;c) le profondità di perforazione einstallazione <strong>del</strong>le sonde geotermiche,nonché i limiti al di sotto <strong>dei</strong> quali èrichiesta l’autorizzazione;d) i criteri più restrittivi per assicurareil rispetto <strong>del</strong>l’ambiente, in relazione aicontesti territoriali ed alle vincolisticheesistenti in fatto di dissesto idrogeologico;e) le caratteristiche <strong>del</strong>la banca dati degliimpianti e le relative modalità di gestione,nonché l’attività di monitoraggio;f) le modalità di vigilanza sulle installazioni;g) i criteri e le modalità per l’adozione diprocedure semplificate.A maggio il documento è stato presentatoin Regione e, a seguito <strong>del</strong>l’analisi <strong>del</strong> testo,è di questi giorni la notizia che si procederàall’istituzione di apposito tavolo tecnicoper la definizione di una specifica propostadi legge, preceduta dall’organizzazionedi eventi informativi e divulgativi apertia tutti i soggetti interessati. Si stanno,insomma, <strong>del</strong>ineando buone prospettive disviluppo lavorativo anche in questo campo<strong>del</strong>lo sfruttamento di energie alternative,al cui ricorso si dovrà inevitabilmenteprocedere per poter quanto menoavvicinare gli obiettivi comunitari previstidalla direttiva RES (2009/28/EC). Ma èproprio in questi nuovi sbocchi lavorativiche il Geologo dovrà e potrà dimostrare lapropria professionalità, addentrandosi inuna progettazione multidisciplinare aventecome elemento prioritario e fondamentalel’individuazione <strong>del</strong> contesto geologicoidrogeologico<strong>del</strong> sito su cui si prevede diintervenire, nonché la caratterizzazione<strong>del</strong> serbatoio geotermico come volumesignificativo e finito di sottosuolo interessatoal geoscambio.37


EOLOGOAttività <strong>del</strong> consiglioCiclo di seminari: La sfida<strong>del</strong> geologo nel XXI secolonelle strategie di svilupposostenibileMARINA FABBRIGeologo, libero professionistasegretario@geologilazio.itSVEVA CORRADOProfessore associato, Dipartimento di Scienze <strong>Geologi</strong>che Università Roma Trecorrado@uniroma3.itSi è da poco concluso il ciclo di undiciseminari che l’<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong><strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> ha organizzato insieme alDipartimento di Scienze <strong>Geologi</strong>cheUniversità Roma Tre (DSG) e alDipartimento Tutela Ambientale e <strong>del</strong>Verde-Protezione Civile (DTAV) di RomaCapitale, con il Patrocinio <strong>del</strong>l’UnioneGeotermica Italiana (UGI).38La manifestazione si è svolta tra il 10marzo e il 19 maggio 2011 presso ilDSG. È stata una bella esperienza:undici giovedì, dalle 14.30 alle 16.30,un appuntamento fisso da non perdere.In molti sono stati presenti a quasi tutti iseminari, pur dovendo affrontare lunghispostamenti per partecipare a questaattività infrasettimanale. Ripetiamo:una bella esperienza. Questa opinioneemerge anche dalle risposte fornite alquestionario di valutazione compilatodai partecipanti, i quali hanno fornito ungiudizio ampiamente positivo, sia rispettoagli argomenti trattati, sia ai contenuti ealla modalità espositive degli interventi .I partecipanti sono stati prevalentementeprofessionisti, ma anche studenti di Laureamagistrale in Scienze <strong>del</strong> Territorio e <strong>del</strong>leRisorse e Dottorandi di Ricerca afferential DSG di “Roma Tre”, per un totaledi poco meno di quattrocento presenze,con una media di circa trentacinquepartecipanti a seminario.Già dal titolo e dagli Enti organizzatori<strong>del</strong>l’iniziativa si evincono alcuni <strong>dei</strong>principali aspetti a cui il ciclo di seminariha voluto fornire il suo contributo.Primo fra tutti, quello di sottolinearel’importanza <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong> Geologo nelleproblematiche ambientali di assolutaattualità e di scommessa futura, comele politiche energetiche e la gestione <strong>dei</strong>rifiuti e <strong>dei</strong> siti contaminati. Il Geologo èinfatti un tecnico capace di analizzare isistemi e i processi geologici complessi, laloro evoluzione nel tempo e di fornirne lamo<strong>del</strong>lazione.Altro aspetto importante è rappresentatodalla necessità che tutti i soggetti cheoperano nel campo <strong>del</strong>la ricerca,<strong>del</strong>la formazione, <strong>del</strong>la tutela e <strong>del</strong>lavalorizzazione <strong>del</strong>l’attività professionale,ognuno con le proprie competenze,lavorino di concerto, contribuendoa garantire alla società una gestionerazionale ed eco-sostenibile <strong>del</strong>le risorsee <strong>del</strong>l’ambiente e, alle future generazionidi <strong>Geologi</strong>, una preparazione moderna,aggiornata e ben calibrata rispetto almondo professionale.I seminari, tenuti da relatori provenienti


EOLOGOGAttività <strong>del</strong> consigliodall’accademia, dal mondo <strong>del</strong>la liberaprofessione e da quello industriale italiano,hanno fornito agli operatori <strong>del</strong> settore unquadro aggiornato sui temi <strong>del</strong>l’energia e<strong>del</strong>l’ambiente.Si è partiti dallo stato <strong>del</strong>l’arte. Nel primoseminario è stata illustrata l’organizzazione<strong>dei</strong> corsi di laurea triennale in “Scienze<strong>Geologi</strong>che” e magistrale in “<strong>Geologi</strong>a <strong>del</strong>Territorio e <strong>del</strong>le Risorse” <strong>del</strong>l’Università“Roma Tre” dai Proff. Franco Dramise Sveva Corrado. È stata poi fornita dalPresidente <strong>del</strong>l’OGL, Dott. RobertoTroncarelli, e dal Dott. Geol. EugenioDi Loreto, Consigliere nazionale, unadisamina <strong>del</strong>la normativa ordinistica, <strong>dei</strong>settori lavorativi attualmente più sviluppatie di quelli che dovrebbero rappresentare infuturo “la sfida <strong>del</strong> geologo nel XXI secolonelle strategie di sviluppo sostenibile”.Nel secondo seminario il Dott. ClaudioBaffioni <strong>del</strong> DTAV ha illustrato un quadrogenerale <strong>del</strong>la realtà e <strong>del</strong>la normativaenergetica, dalla scala globale a quellalocale, fornendo ai geologi interessati adoperare nel settore, le direttrici secondole quali orientare le proprie scelteprofessionali in un mercato estesamentecomplesso e in continua evoluzione.Nel terzo seminario il Dott. Geol.Alessandro Landini di Enel Green Powerha fornito un quadro complessivo sullegeneralità e sulla gestione <strong>del</strong> SistemaElettrico Nazionale.Nei successivi tre seminari, il Dott. Geol.Giorgio Buonasorte <strong>del</strong>l’UGI, il Prof.Franco Barberi e il Dott. Geol. GuidoGiordano <strong>del</strong> DSG e, infine, RobertoSpalvieri, Consigliere nonché coordinatore<strong>del</strong>la Commissione Geotermia <strong>del</strong>l’OGL,hanno affrontato il tema <strong>del</strong>la Geotermia,dalla caratterizzazione geotermica <strong>del</strong>territorio italiano, alle prospettive diricerca geotermica nelle aree vulcaniche<strong>del</strong> <strong>Lazio</strong>, al ruolo <strong>del</strong>le tecniche proprie<strong>del</strong>la <strong>Geologi</strong>a nella prospezione eprogettazione, alla realizzazione di sistemigeotermici a bassa entalpia, con particolareriguardo alla definizione degli ambiti dicompetenza <strong>del</strong> Geologo.Il geologo Roberto Salvati di ENVIRONItaly Srl, nel settimo seminario, haillustrato la normativa ambientale relativaai siti contaminati in Italia, passata da unapproccio tabellare molto restrittivo (D.M.471/99) ad uno basato sull’analisi di rischio,quale strumento di valutazione <strong>del</strong>la realepericolosità di una contaminazione e <strong>dei</strong>valori di bonifica da raggiungere (D.Lgs.152/06 e s.m.i.).L’ottavo seminario, tenuto dal geologoDomenico Grigo <strong>del</strong>l’ENI, è statoincentrato sull’illustrazione <strong>del</strong>le nuovefrontiere <strong>del</strong>l’esplorazione e produzionepetrolifera relative alle risorse nonconvenzionali, con particolare riguardoagli shale gas e alle implicazioni ambientali egeopolitiche connesse all’utilizzo di questefonti energetiche, ancora poco conosciutein Europa.Nel nono seminario le colleghe AlessandraTrigari e Luisa Frattini <strong>del</strong> DTAV hannoaffrontato il tema <strong>dei</strong> rifiuti, fornendol’esempio di Roma Capitale con particolareriferimento al trattamento degli inerti.Nel decimo seminario, il Prof. MarcoPetitta <strong>del</strong> Dipartimento di Scienze<strong>del</strong>la Terra <strong>del</strong>l’Università Sapienza, hapresentato il caso di studio <strong>del</strong>la Valle <strong>del</strong>Chienti sulla caratterizzazione e bonificadi siti contaminati industriali. Particolareattenzione è stata posta all’importanza diuna completa ed esaustiva caratterizzazionefinalizzata alla definizione <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>loconcettuale necessario alla elaborazionedi un progetto di bonifica effettivamenterealizzabile.Infine, nell’ultimo seminario il Prof.Giuseppe Capelli <strong>del</strong> DSG ha illustratola strategia per la creazione di un mo<strong>del</strong>loidrogeologico generale che precedequalunque intervento, illustrando ilprogetto di realizzazione <strong>del</strong>lo schema<strong>del</strong>l’assetto piezometrico <strong>del</strong> dominiovulcanico laziale.L’iniziativa ha quindi rappresentato unesempio concreto di confronto tra ilmondo <strong>del</strong>la professione e quello <strong>del</strong>laricerca e <strong>del</strong>la formazione universitaria, incui è stato dato spazio a realtà professionalisia di tradizione consolidata sia emergenti,con un’attenzione particolare alleprospettive culturali e lavorative per lefuture generazioni.L’affluenza, l’interesse e il giudiziopositivo <strong>dei</strong> partecipanti ci fanno ritenereche attività di questo tipo, totalmentegratuite, vadano promosse a tutti i livelliistituzionali disponibili. Questa esperienzaci incoraggia infine a rilanciare per ilprossimo anno, progettando un’attivitàanaloga, rinnovata nello schema e neicontenuti. L’intenzione è quella direnderla ancora più concreta, attraversoil coinvolgimento attivo di piccole realtàindustriali di eccellenza, impegnate suitemi <strong>del</strong>l’energia e <strong>del</strong>l’ambiente.Concludiamo ringraziando i partecipanti,i relatori e gli enti organizzatori per avercontribuito alla realizzazione di questainiziativa e ricordando che i contenuti <strong>dei</strong>seminari in formato pdf sono consultabilisul sito www.geologilazio.it, nella sezione“Corsi&Dispense”.39


EOLOGOGAttività <strong>del</strong> ConsiglioElenco Delibere<strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong>l’OGL dal 22 marzo al 16 maggio 2011a cura di Marina FabbriDel.48/2011 adesione agli obiettivi <strong>del</strong>laCommissione Interregionale NTCDel.49/2011 ratifica <strong>del</strong>l’ impegno dispesa per i contratti di telefonia mobile peril Presidente, il Segretario e la Segreteria,con il gestore TIM a euro 49,00/meseciascuno, comprendenti 1.000 minutidi chiamate/mese a cui è stata aggiuntal’opzione di 600 messaggi/mese a euro 10/mese, la tassa di Concessione Governativapari a euro10/mese e l’acquisto <strong>del</strong>l’IPhone4 a euro 10/mese per 30 mesiDel.50/2011 non concessione <strong>del</strong>patrocinio per il corso di “Espertoambientale” organizzato da Eco UtilityCompany per maggio 2011 a Roma,poiché nel corpo docente non sonopresenti geologiDel.51/2011 approvazione <strong>del</strong> bilancioconsuntivo <strong>dei</strong> 5 corsi itineranti nelleprovince laziali, organizzati dall’OGL,dal titolo “Linee guida regionali inmicrozonazione sismica - D.G.R. <strong>Lazio</strong>545/10”. Le giornate di Roma , Rietie Frosinone sono state a costo zero; perViterbo è stata spesa la cifra pari a euro421,00; per Latina la cifra di euro 300,00Del.52/2011 inserimento <strong>del</strong> ConsigliereCavelli nella Commissione APC.Del.53/2011 esenzioni dall’obbligo APCDel.54/2011 deroghe dall’obbligo APCDel.55/2011 esenzione dall’obbligo APCDel.56/201 esenzione dall’obbligo APCDel.57/2011 esenzioni dall’obbligo APCDel.58/2011 iscrizioniDel.59/2011 pagamenti e rimborsiDel.60/2011 approvazione <strong>del</strong>documento“Linee guida e metodologie dilavoro per le attività geologiche connessealla progettazione e alla realizzazione diparcheggi nel comune di Roma”.Del.61/2011 affidamento incaricoconsistente nel riordino di circa 500cartelline relative agli iscritti cancellati enell’implementazione <strong>dei</strong> dati mancantinel nuovo data base <strong>del</strong>l’albo, all’ArchitettoPaola Pascoletti per € 4.0 a cartella per untotale di € 2.000 a lordo degli oneri fiscaliDel.62/2011 esenzioni dall’obbligo APCDel.63/201 esenzioni dall’obbligo APCDel.64/2011 esenzioni dall’obbligo APCDel.65/2011 trasferimentiDel.66/2011 iscrizioniDel.67/2011 pagamenti e rimborsiDel.68/2011 designazione terne peresame di stato 2011Del.69/2011 invio al Comune di MonteRomano <strong>dei</strong> seguenti nominativi, per laformazione <strong>del</strong>la Commissione edilizia:Roberto Troncarelli, Bruno Bonsignori,Laura Amicucci .Del.70/2011 ratifica <strong>del</strong>l’impegnodi spesa di € 2.210, al netto IVA, perl’acquisto <strong>dei</strong> mobili per l’archivio dallaCatalano Uffici SrlDel.71/2011 ratifica <strong>del</strong>la spesa di €119,00 per l’acquisto monitor pcDel.72/2011 concessione patrocinio allaLa TeMa Technologies and Materials srlper il Seminario tecnico su “Progettare lediscariche: aspetti teorici e pratici”, Roma4 maggio 2011.Del.73/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.74/201 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.75/2011 deroghe dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.76/2011 deroghe dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.77/2011 deroghe dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.78/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.79/2011 trasferimentiDel.80/2011 iscrizioniDel.81/2011 pagamenti e rimborsiDel.82/2011 invio al Comune diCasalvieri (FR), <strong>dei</strong> seguenti nominativiper la formazione <strong>del</strong>la Commissioneedilizia: Domenico Donato Marsella, ForliAntonella, Domenico FerriDel.83/201 acquisto libreria stanzaPresidente dalla SAMM S.r.l. impegnandola cifra paria a euro 5.579,29 comprensivadi IVA.Del.84/2011 inserimento nellaCommissione Pari opportunità <strong>del</strong>lecolleghe Federica Marchetti e PaolaCeoloniDel.85/2011 concessione patrocinio aConsorzio Castelli <strong>del</strong>la Sapienza perla prima edizione di Rinnovænergie- Giornate sulle fonti energeticherinnovabili, 19 e 20 maggio 2011, CastelloColonna, Comune di Genazzano, RomaDel.86/2011 trasferimentiDel.87/2011 cancellazioniDel.88/2011 pagamenti e rimborsiDel.89/2011 concessione patrocini a:Confindustria di Frosinone per il convegnoEnergie rinnovabili ed efficienza energetica“Le nuove frontiere”, 18 maggio 2011Fiuggi (FR); Associazione IdrotecnicaItaliana, Sezione Italia Centrale, per ilconvegno “Rieti caput aquae. Opportunitàdi sviluppo nella gestione <strong>del</strong>le risorseidriche e <strong>del</strong> territorio”, Rieti 24 giugno2011; Associazione Laboratori GeotecniciItaliani, per il “Corso di formazioneper Sperimentatori di LaboratorioGeotecnico”, Roma 25, 26 e 27 maggio2011.Del.90/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.91/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.92/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.93/2011 esenzioni dall’obbligo<strong>del</strong>l’APCDel.94/2011 cancellazioniDel.95/2011 pagamenti e rimborsiIl testo <strong>del</strong>le principali <strong>del</strong>ibere per esteso ed iverbali <strong>del</strong>le riunioni <strong>del</strong>Consiglio sono consultabili sul sitowww.geologilazio.it41


EOLOGOAttività <strong>del</strong> ConsiglioAggiornamento Alboa cura di Marina FabbriNUOVE ISCRIZIONI22 MARZO 2011Fabrizio ManigasA.P. sez. A n° 1889Giovanna GentileA.P. sez. A n° 1890Mario AnselmiA.P. sez. A n° 189105 APRILE 2011Gabriele CicciA.P. sez. A n° 189222 APRILE 2011Antonio LoiaconoA.P. sez. A n° 1893CANCELLAZIONI02 MAGGIO 2011Mercurino Sappa16 MAGGIO 2011Paolo PostiglioneTRASFERIMENTI05 APRILE 2011Ines Marinoscida A.P. sez. A aE.S. sez. A <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> n° 365Stefania Nisioda A.P. sez. A aE.S. sez. A <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> n° 366Elisa Zambonellida A.P. sez. A aE.S. sez. A <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> n° 36722 APRILE 2011Maurizio Marinoda A.P. sez. A aE.S. sez. A <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> n° 368Giovanni Cuomoda A.P. sez. A aE.S. sez. A <strong>del</strong> <strong>Lazio</strong> n° 369curiosità02 MAGGIO 2011Stefano AmbrosiniConcessione nullaosta trasferimento a<strong>Ordine</strong> <strong>dei</strong> <strong>Geologi</strong> <strong>del</strong>la Regione UmbriaContatto stratigrafico “inconforme” (trasgressione) tra la formazione di San Cosimato e la sottostanteformazione di Ponte Galeria. Località La Chiesuola, Roma. Foto di Roberto Brancaleoni42

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