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Segni di donne lucane

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Realizzato da:Commissione regionale per la parità e le pariopportunità tra uomo e donna - RegioneBasilicataA cura <strong>di</strong>:Donata Larocca, Maria- Renda, Elvira SalbitaniFebbraio 1998Pubblicato da:Ufficio Stampa del Consiglio RegionaleDirettore responsabile Rocco RosaVia Anzio - Palazzo B - 85100 PotenzaTel. 0971/447079 - Fax 0971/447182ImpaginazioneBasileus - Potenza, tel. 0971/45763CopertinaBasileus - Potenza, tel. 0971/45763Fotocomposizione, Selezioni, Stampa, AllestimentoArs Grafica - Villa D’AgriN. B. : Le note riportate per ciascuna artistasono state tratte dai curricula pervenuti allaC.R.P.O.


CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA


La comunicazione della razza umana conosce un mezzoantico, precedente alla mirabile invenzione della scrittura.Sulla base dei segni e dei <strong>di</strong>segni, infatti, si <strong>di</strong>panato losviluppo del messaggio inteso come momento <strong>di</strong> estrinsecazionedel bagaglio culturale <strong>di</strong> un singolo o <strong>di</strong> una collettivitˆ, <strong>di</strong>quell'universo delle proprie esperienze, delle felicitˆ, dellepaure, delle angosce reso tangibile dal tratto.Nella storia dei segni sta il cammino dell'umanitˆ e del suo nonsempre facile trasmettersi il portato dei sentimenti.Le arti plastiche e figurative <strong>di</strong> questi due millenni non hannofatto altro che completare idealmente i graffiti primor<strong>di</strong>ali deinostri antenati che, nelle lunghe e fredde notti dell'inverno preistorico,affrescarono i loro antri <strong>di</strong>ventati sicuri rifugi dalle intemperiee dalle fiere.Lungo questo millenario percorso, il tratto femminile, per quantomeno conosciuto, ha avuto la sua innegabile rilevanza.é da quei pochi, ma insigni esempi del passato che la realtˆo<strong>di</strong>erna ha preso le mosse per arrivare a riconoscere l'esistenza<strong>di</strong> un segno - donna, ricco <strong>di</strong> sensibilitˆ, capace <strong>di</strong> trasmettereemozioni e sensazioni dell'altra metˆ dell'universo umano.La produzione, ormai ricca ed esperta, dell'arte al femminile nonsubisce pi , per generale fortuna, il subor<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> antichi retaggi,ma fiorisce rigogliosa anche in Basilicata.Dopo aver dato citta<strong>di</strong>nanza, con un precedente volume, alle4


tante che hanno saputo e voluto cimentarsi con la poesia, lasaggistica e la narrativa, vincendo antiche ritrosie e conquistandosimeritevolmente la <strong>di</strong>mensione pubblica, ora la voltadelle pittrici e delle scultrici che offrono a tutti noi l'orgoglio delproprio lavoro.Le opere presenti in questa nuova pubblicazione, del resto, nesono un eloquente esempio.Anche questo un modo <strong>di</strong> riaffermare il principio della paritˆtra uomo e donna ma, soprattutto, <strong>di</strong> sottoscrivere con rinnovatoimpegno lo sforzo delle istituzioni a perseguire in ogni campo lascelta della pari opportunitˆ, offrendo a tutti uguali chance peril proprio futuro.Angelo MinieriPresidente ConsiglioRegionale <strong>di</strong> Basilicata5


ealtˆ, si trasformano in colore e luce le emozioni, si fannosegni e forme i sentimenti....E sono segni <strong>di</strong> <strong>donne</strong> che dalla terra <strong>di</strong> Basilicata traggonoispirazione o perchŽ vi sono nate o comunque perchŽ vi operano.Come metodo <strong>di</strong> indagine, si puntato al coinvolgimento generale(non spettano a noi selezioni critiche) per cui, anche quelleartiste che per qualche motivo, come la <strong>di</strong>fficoltˆ <strong>di</strong> essere raggiunte,non si trovano inserite in catalogo, non si sentano escluse;anche loro si riflettono nello specchio dei segni <strong>di</strong> <strong>donne</strong><strong>lucane</strong>. Un respiro ideale coinvolge ed abbraccia tutte.Teresa BocciaPresidente della Commissione regionaleper la paritˆ e le pari opportunitˆtra uomo e donna7


ANTONIETTA ACIERNO PELLETTIERIénata a Lauria e vive a Potenza. Laureata in Lettere, ha coltivato da semprela sua passione per il <strong>di</strong>segno e la pittura. Ha partecipato attivamente atutte le attività del Co.S.P.I.M. (un collettivo <strong>di</strong> artisti facente capo a FrancescoRanal<strong>di</strong>). Ha lavorato come scenografa presso la Compagnia Cooperativadel “Piccolo Teatro <strong>di</strong> Potenza”. Oltre ad aver progettato numerosi manifesti,ha realizzato cartelle <strong>di</strong> grafica ed acquerelli per l’illustrazione <strong>di</strong> libri: “DallaLucania alla poesia della memoria” (1984) <strong>di</strong> G. Tramice; “Il seme deltempo” (1984) <strong>di</strong> R. Padula Zaza. Nel 1987, dopo tre anni <strong>di</strong> sperimentazionecon gruppi <strong>di</strong> ragazzi, ha pubblicato, insieme allo psicologo E. Nutile,il saggio Gruppi esperenziali pittorici - un modo per attivare nuove potenzialitàpsichiche attraverso l’uso dei colori e delle forme.Varie sono le manifestazioni artistiche cui ha preso parte. Le sue opere sonopresenti in collezioni pubbliche (Università <strong>di</strong> Basilicata; Uffici della RegioneBasilicata) e private.È quotata sull’Annuario <strong>di</strong> Arte Moderna Italiana e sul DizionarioEnciclope<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Arte Contemporanea.“(...)dai suoi colori, utilizzati spesso in funzione psicologica, deriva un impasto drammatico <strong>di</strong> singolare suggestione”.(Michele Prisco)“(...)è un’opera animata da un profondo senso del colore”.(Renato Guttuso)“(...)è evidente, nei suoi olii, la ricerca <strong>di</strong> una struttura stilisticamente conclusa, come <strong>di</strong>mostrano la stilizzazione <strong>di</strong> alcunielementi della terra lucana, l’uso del colore in campiture sature, la luce e i suggerimenti prospettici, <strong>di</strong>rei, volumetrici o aincastri <strong>di</strong> piani”.(Roberto Panichi)“(...)al gusto <strong>di</strong> narrar per figure, unisce il desiderio (inconscio?) <strong>di</strong> un oscuro franare che, nei paesaggi, trascina la materiaa veementi impennate espressionistiche”.(Franco Solmi)“(...)il colore, che si espande magmatico per chiazze dense e materiche, si aggruma in fitte memorie rivissute nella passionalità<strong>di</strong> un segno, <strong>di</strong> una traccia, a guidarci fino all’orizzonte che <strong>di</strong>stingue o confonde il giorno e la notte, il cielo e la terra”.(Giuseppe Settembrino)8


Antonietta Acierno Pellettieri, JonioTecnica mista, h70x80 cm.9


LAURA ALIANIénata il 23/12/67 a Matera, dove vive e lavora in Recinto 1°Cappuccini. Ha partecipato a varie rassegne artistiche, con grande successo,conseguendo premi dalla giuria e plausi dal pubblico. Nel 1996,all’Università Cattolica (Mi), in occasione della “Giornata Universitaria” contema: “Investire in Cultura - una scelta per aiutare la società”, ha rappresentatola Basilicata nella “Festa della Primavera”.Di lei hanno scritto Antonella Pagano e Gianni Latronico.“Laura Aliani è figlia d’arte. Dal padre ha appreso a modellare la creta e dalla madre ha imparato a ricamare al tombolo(...).Le bambole, in crinolina, della sua lontana infanzia, escono, in argilla, dalle sue mani pro<strong>di</strong>giose. Graziose daminedell’800, pregiate gheishe del Giappone, can<strong>di</strong>de spose dei nostri tempi partecipano alla sfilata, all’ultima moda, delleestemporanee passerelle. Pizzi, trine, merletti fuoriescono da ar<strong>di</strong>ti volants, vaporosi rabbuffi, bizzarri cappellini, ampiemaniche e graziosi ombrellini.L’arte antica della ceramica, delle mo<strong>di</strong>ste e dei couturiers si fondono nell’arte moderna delle nuances <strong>di</strong> vestiti gitani,costumi tra<strong>di</strong>zionali e abiti lunghi, ma attuali (...)”.“Il giar<strong>di</strong>no incantato <strong>di</strong> rose, mughetti e fiori d’arancio contribuisce a creare un arcano incantesimo, in cui anche il fruitorepiù <strong>di</strong>sincantato è portato ad entrare e a lasciarsi affascinare alfine....”(Gianni Latronico)10


Laura Aliani, Lempicka ‘94Tecnica mista, altezza cm 5011


ANNA AMBROSECCHIAVive e opera a Matera dove ha il suo stu<strong>di</strong>o in Via Don L. Sturzo, 12. Ètitolare <strong>di</strong> una cattedra <strong>di</strong> Educazione artistica. Ha tenuto varie mostrepersonali e ha partecipato a numerose collettive in Italia e all’estero.“(...)Chi guarda le composizioni grafiche dell’artista Anna Ambrosecchia non può non ammirarne la sintesi <strong>di</strong> eleganza, <strong>di</strong>tecnica formale e <strong>di</strong> sicurezza delle linee tracciate, che contrad<strong>di</strong>stinguono una perfezione compositiva giunta a pienamaturità e che, giustamente, la collocano nel contesto variegato dell’arte contemporanea”.(B.C.)“(...)Questo suo attuale procedere è un tentativo, fino ad ora riuscito e coerente, <strong>di</strong> sfruttare, per un personale <strong>di</strong>scorso e conun filtraggio dalle caratteristiche <strong>di</strong> sintesi, tra alcuni esiti delle postulazioni <strong>di</strong> linguaggio che vanno da quelli <strong>di</strong> tipo Popa quelli <strong>di</strong> sapore Optical, il valore evocativo <strong>di</strong> certi elementi figurali e simbolici, ripetuti ed organizzati con caratteristiche<strong>di</strong> informazione paratattica e modulare, isolandoli nella loro nu<strong>di</strong>tà essenziale(...)”.(E.S.)“(Nella) serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni sul tema della “Magia in Lucania” il cui soggetto è l’uomo e il rapporto che si stabilisce per paura oper spirito <strong>di</strong> protezione tra l’uomo e il mondo mistico dell’irrazionale e del fantastico, Anna Ambrosecchia riesce a rivivereil dramma, situazione per situazione, <strong>di</strong> una certa parte dell’umanità lucana, cogliendolo con una grafica sintetica edessenziale, ma, al tempo stesso, ricca <strong>di</strong> una freschezza e mobilità singolare, <strong>di</strong> schietta rievocazione poetica”.(F.G.)12


Anna Ambrosecchia, Senza titoloAcrilico su tela, cm 60x8013


ELENA AMBROSIONata a Moliterno (Pz) l’8/07/49, si è proposta giovanissima quale artistaricca <strong>di</strong> inventiva e vitalità e con un gruppo locale ha aperto unabottega <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> pittorici nel centro storico del paese natale. Nel 1968 si ètrasferita a Roma dove ha continuato la sua formazione artistica e culturalefino al 1972. A Potenza, nel 1984, ha fondato l’International Club <strong>di</strong> cuifacevano parte, tra gli altri, Alfredo Borghini, Vera Bovio e Silverio Colonna.Soprattutto l’incontro con il Borghini si è tradotto in un periodo <strong>di</strong> grande lavoro:stimoli nuovi le hanno permesso <strong>di</strong> trasportare sulle tele i profon<strong>di</strong> mutamentidel suo esistere.È socia del centro storico Amici dell’Arte <strong>di</strong> Potenza, della Forum Interart <strong>di</strong>Roma e del circolo artistico culturale Lorenzo Viani <strong>di</strong> Ostia. Ha esposto in<strong>di</strong>verse mostre, collettive e personali, con recensioni varie su quoti<strong>di</strong>ani e riviste.Vive e lavora a Potenza, in Via Adriatico 15.“L’opera artistica <strong>di</strong> Elena Ambrosio non è inseribile nelle correnti d’arte attuali poiché le opere che, <strong>di</strong> volta in volta, vengonoelaborate e proposte dall’artista hanno sempre qualcosa <strong>di</strong> innovativo rispetto anche al <strong>di</strong>pinto finito qualche oraprima, ma sono sempre pervase <strong>di</strong> stati d’animo molto precisi che permeano tanto profondamente l’opera che la sensibilitàche ha generato il <strong>di</strong>pinto si travasa in coloro che si trattengono ad esaminare con maggior attenzione le opere <strong>di</strong> Elena.La pittrice amando l’arte in sé <strong>di</strong>pinge ogni tipo <strong>di</strong> soggetto, i paesaggi <strong>di</strong> ampio respiro; maestosi alberi solitari; figureumane che, immerse nella natura, ne <strong>di</strong>vengono parte integrante; volti femminili dalle più <strong>di</strong>verse espressioni sempre moltosignificative; infine, non ultime, magnifiche opere raffiguranti bouquet floreali rutilanti <strong>di</strong> colore, tanto da sembrare quasiodorosi.Tavolozza ricercata pervasa da elementi <strong>di</strong> luce prorompenti, toni cal<strong>di</strong> e fred<strong>di</strong> in mescole <strong>di</strong> rara preziosità e, non ultimo,a verifica della capacità <strong>di</strong> Elena Ambrosio, apprezza lavorare in simbiosi con altri artisti nelle extemporanee fornendosempre opere <strong>di</strong> consistente valore artistico (...)”.(Alfredo Borghini)14


Elena Ambrosio, Donna con il cappello. (Io in fondo alla mia anima)Tempera-acrilico su cartone telato, cm 50x6015


ANGELA ANTONIETTA ARBIAénata a Castronuovo <strong>di</strong> S.Andrea il 19/9/1951. Dopo aver conseguito il<strong>di</strong>ploma all’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Potenza, è stata chiamata, in qualità <strong>di</strong> restauratrice,presso la Soprintendenza alle Antichità della Basilicata, in quegli annisotto la guida del prof. Dinu Adamesteanu. È seguito, per A.A. Arbia, unbreve periodo de<strong>di</strong>cato all’insegnamento <strong>di</strong> Educazione artistica. Nel 1977ha aperto a Potenza un laboratorio <strong>di</strong> stampa serigrafica, dove va alternandol’attività <strong>di</strong> grafica pubblicitaria a quella della realizzazione <strong>di</strong> serigrafie artistiche.Ha illustrato con tavole appositamente realizzate il “VocabolarioCastronuovese” <strong>di</strong> Francesco Elefante.Ancora oggi questa è la sua attività prevalente che alterna alla pittura. Negliultimi anni ha scoperto il fascino del mosaico e, dopo alcuni viaggi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> aVenezia e Ravenna, ha aperto un vero e proprio laboratorio <strong>di</strong> Mosaico.“(...)lei <strong>di</strong>pinge i suoi luoghi, <strong>di</strong> cui conosce ogni pietra - ogni pietra un ricordo - <strong>di</strong> cui riconosce gli odori, anch’essi antichie amichevoli. Dipinge ciò che vede e come li vede li <strong>di</strong>pinge. Non si affanna alla ricerca <strong>di</strong> belle inquadrature o <strong>di</strong>vedute “artistiche”. Dipinge ciò che più suscita emozioni oppure ciò che, benevolmente, il sole, sapientissimo regista, havoluto valorizzare.Lei, amica del sole, complotta con lui per schernire elaborate architetture e ricche decorazioni. Il bello è lì, in quei murisgretolati dal tempo, in quei portoncini <strong>di</strong> legno comune, testimoni e protagonisti quasi viventi insieme ai suoi quieti abitatori.Sono <strong>di</strong>pinti il cui valore più alto, inestimabile per lei, lo acquisiscono nel periodo che va dall’inizio alla ultimazione dell’opera,è il prezzo pagato in contanti, lì, in quel momento, non moneta ma gioia infinita <strong>di</strong> stare in quel posto, in queltepore, in quella luce dove è amico il passante curioso ed anche amica la pietra, il basilico, il geranio fiorito e il profumodella semplice cucina che si <strong>di</strong>ffonde, <strong>di</strong>screto, per i vicoli silenziosi.Artisti che così concepiscono l’arte, a malincuore si privano dei loro lavori. Dipingono per sé, per la gioia <strong>di</strong> miscelare icolori, <strong>di</strong> ricercare la tonalità voluta, <strong>di</strong> comporli con antica sapienza. Esporsi, mostrarsi troppo non è il loro fine(...)”.16


Angela Antonietta Arbia, PomeriggioOlio su tela, cm 40x5017


ARCHEAScolpiscono la pietra e il marmo le quattro giovani <strong>donne</strong>-artiste (CarmelaEvangelista, Marika Martoccia, Rachele Mazza, Loredana Prinzi) dellaCooperativa Archea nata a Potenza il 29 giugno 1995. Molti gli oggetti daloro realizzati: sculture, fregi, bassorilievi ma anche caminetti, mortai equant’altro è possibile creare. Notevole la richiesta dei privati e spicca, perimportanza e prestigio, un’artistica fontana da collocarsi in Piazza Duomo aPotenza. Nel gennaio del ‘97 sono state invitate dalla Regione Basilicata perrappresentare l’artigianato lucano al Gift <strong>di</strong> Firenze.Hanno esposto in mostre i loro manufatti artistici.La cooperativa “è ospite” presso l’Enaip, in Via dell’E<strong>di</strong>lizia 15, a Potenza.“(...)Pur mancando <strong>di</strong> una propria esperienza (le espositrici dell’Archea provengono da un corso <strong>di</strong> formazione professionale...)nel momento in cui si avviano nell’arduo cammino dell’arte, della creatività, hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> possedere elevatedoti <strong>di</strong> iniziativa, <strong>di</strong> originalità, <strong>di</strong> ricerca al tempo stesso.Di grande interesse estetico! Partendo dal presupposto che il lavoro è fonte soprattutto <strong>di</strong> vita morale, la produzione dellacooperativa Archea, coi suoi magnifici manufatti, ha destato amore del fare, del costruire da sé, del consegnare con pochimezzi, bellissimi oggetti artistici (...) Tutti manufatti <strong>di</strong> pietra (...)”.(Giuseppina D’Alessandro)“(...) Tutti gli oggetti vengono realizzati a mano, secondo le antiche tra<strong>di</strong>zioni dell’artigianato artistico e rappresentano deipiccoli capolavori, ognuno dei quali porta con sé l’impronta esclusiva degli artigiani che lo realizzano, rendendoli cosìunici.Dal rapporto vivo e suscitatore che s’instaura fra gli artigiani e la materia ha origine la ricchezza e l’originalità dei prodottidell’Archea che, attraverso la continua ricerca e sperimentazione <strong>di</strong> nuove tecniche <strong>di</strong> lavorazione e <strong>di</strong> nuovi usi dellamateria, raggiunge esiti formali <strong>di</strong> grande pregio.È questo che rende possibile alla pietra, con la sua particolare e personale varietà <strong>di</strong> aspetti, <strong>di</strong> trasformarsi in oggetti unicicapaci <strong>di</strong> personalizzare qualsiasi ambiente”.(Nunzia Caiazzo)18


Archea, RiflettiamoScultura su pietra eseguita con scalpello, cm 25x2519


TINA ARCIERI DE STEFANOTina Arcieri si è <strong>di</strong>plomata all’Istituto Statale d’Arte <strong>di</strong> Potenza dove haconosciuto maestri come Francesco Ranal<strong>di</strong>, Raffaele Sanza e GiuseppeAntonello Leone.Ha lavorato come <strong>di</strong>segnatrice e restauratrice presso la SoprintendenzaArcheologica della Basilicata.Addentrarsi nello stu<strong>di</strong>o e nella lavorazione della ceramica le è venuto d’istinto.Tanti tesori <strong>di</strong> storia e <strong>di</strong> arte sono passati nelle sue mani grazie alla scuolavietrese che le ha offerto tale possibilità. Da alcuni anni insegna ceramicaai <strong>di</strong>sabili <strong>di</strong> un Centro <strong>di</strong> riabilitazione psicosociale. È dall’80 che esponesculture in mostre personali, collettive e varie rassegne d’arte.Le sue opere sono custo<strong>di</strong>te in collezioni private ed Enti pubblici.Tina Arcieri vive ed opera a Potenza in Via Appia, 21.“Plasticità resa viva in meravigliose bozze d’allegoria emblematica”.(Michele Prisco)“L’arcaismo formale si va liberando in una tensione umana, dolorante, poetica Espressione autentica, viva, sentita”.(Giuseppe Antonello Leone)“C’è nell’arte <strong>di</strong> Tina un serio impegno, dal modo come rende convincente senza <strong>di</strong>sagio il gusto, il suo gusto, in quel modoche è suo, tutto suo, lavorando senza finzione il magma, per fermare la forma rude - penetrante, fino a che l’infingimentostatico, vivificandosi lascia ben vedere ciò <strong>di</strong> cui l’artista è capace”.(Felice Scardaccione)“Dare alla materia una fisionomia, una voce, un’anima, è il sogno <strong>di</strong> ogni artista. C’è chi in questo faccia a faccia con lamateria riesce come per istinto a fissare tratti che significano il sentimento interiore - e Tina è tra quei fortunati che senzapretendere altro possono <strong>di</strong>re: ci sono riuscito -”.(Bernardo Panella)20


Tina Arcieri De Stefano, Col cappelloCeramica policroma, cm 50x5021


CAROLINA ARNAUénata a Barile (Pz) il 22/07/1960 ed ivi risiede al Rione 1° Maggio.Dopo aver frequentato il Liceo artistico <strong>di</strong> Melfi, si è <strong>di</strong>plomata pressol’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Foggia, con specializzazione “Decorazione”.Ha inoltre conseguito il <strong>di</strong>ploma in “Stilismo <strong>di</strong> gioielli” presso l’Accademia <strong>di</strong>Moda e Costume <strong>di</strong> Roma.Attualmente è docente <strong>di</strong> sostegno presso l’Istituto per Geometri e Ragionieri<strong>di</strong> Melfi.22


Carolina Arnau, Il melogranoTecnica mista, cm 3523


ANGELA BARBAROAngela Barbaro è nata a Stigliano il 31 Agosto 1968 e dopo aver frequentatol’Istituto Magistrale ha scelto Firenze come patria artistica,cogliendone lo spirito del passato ed insieme anche il meglio e le contrad<strong>di</strong>zionidella città <strong>di</strong> oggi.A Giugno del 1990 ha terminato gli stu<strong>di</strong> eseguiti all’Accademia delle BelleArti <strong>di</strong> Firenze, “Sono stati quattro anni <strong>di</strong> intenso rapporto con il vivo dell’artenon solo in campo politico - ha confidato l’artista - ma anche in campo musicale,infatti è grande la passione che ho per il canto”.Inizialmente il soggetto che Angela Barbaro ha proposto più spesso nella trattazionepittorica è il ritratto.Lo stile pittorico col quale ha eseguito i <strong>di</strong>pinti va oltre l’Ipperialismo e versoun Classicismo moderno.Il “volto” dell’artista è un’immensa gamma <strong>di</strong> sensazioni e <strong>di</strong> emozioni e suscitaun sentimento <strong>di</strong> purezza e <strong>di</strong> affetto.La sua indagine non si ferma ai segni esteriori del volto, ma cerca <strong>di</strong> scorgerein essi la personalità del soggetto.Ultimamente l’artista ha maturato uno stile che abbraccia il Modernismo, ilSurrealismo, e la Metafisica.I <strong>di</strong>pinti più recenti celebrano il connubio tra la pittura e la musica, che sonotemi caratterizzanti la personalità dell’artista.24


Angela Barbaro, Il violinistaOlio su tela, cm 120x8025


VITTORIA BELLADONNAénata il 21/09/1970 a San Gennaro Vesuviano (Na). Dopo aver frequentatole scuole dell’obbligo a San Chirico Raparo (Pz), si è iscrittaall’Istituto Statale d’Arte <strong>di</strong> Arezzo, Sezione Arte della Moda e del Costumeteatrale. Rientrata a San Chirico Raparo, ha iniziato a <strong>di</strong>segnare, attrattasoprattutto da artisti famosi come Botticelli, Michelangelo, Bernini, <strong>di</strong> cui èandata realizzando qualche copia; ha partecipato così a mostre organizzatedalla Proloco del posto. Dopo una sosta, ha ripreso a <strong>di</strong>segnare su stoffe pregiatequali la seta moella, per la realizzazione dello stendardo comunale; sullino, cotone, per la realizzazione <strong>di</strong> corre<strong>di</strong>, su vetro, specchio, ecc.26


Vittoria Belladonna, Le tre Grazie (Copia della Primavera del Botticelli)Matite colorate acquerellabili, cm 50x7027


ANNA CALDERONIénata a Roma il 26/03/1959. Dal 1988 vive e lavora in Basilicata, aMatera - Borgo Venusio, Via Inghilterra, 13.“(...)la creazione, nei lavori <strong>di</strong> Anna, è portatrice <strong>di</strong> una infinità <strong>di</strong> contenuti e <strong>di</strong> forme. Basta dare un’occhiata (...) alsuo percorso espositivo per avere subito chiara l’idea della sua voglia <strong>di</strong> comunicare mille cose in mille mo<strong>di</strong>. Tuttavia è possibiletracciare un <strong>di</strong>segno (verbale e immaginario) dei suoi lavori attraverso tre elementi ricorrenti: il fuoco, l’acqua, laspirale(...).L’acqua rappresenta la nascita, l’origine(...) Il Fuoco(...)è fonte <strong>di</strong> energia(...) Nell’arte esso(...)simbolo della vita e simbolodella morte(...) E poi la spirale(...)simbolo della totalità, della pienezza e della perfezione(...)”.(Serafino Paternoster)“Nei lavori <strong>di</strong> Anna(...)le forme e i colori, a volte estremamente terrei, cal<strong>di</strong> e solari, altre volte fred<strong>di</strong> e siderali, suggerisconol’attaccamento ai valori più semplici e coinvolgenti della vita senza però mai farsi avvilire da questi, poiché Anna ricorrecon sapienti fughe a spazi ampi e stellari(...)dove i legami con la realtà non sono mai smarriti(...)”.(Maristella Montemurro)“Nelle opere <strong>di</strong> Anna Calderoni(...)non c’è dato temporale e tanto meno rimando psicologico. C’è la luce, c’è il colore, campiture<strong>di</strong> colore, macchie colorate e linee ondulate in un acceso cromatismo(...)”.(Stefano Rocco Scinne)28


Anna Calderoni, Il pensiero si materializza e va’ 199329


ANGELA CALIGIURIénata il 2/2/69 a Matera dove vive; lavora in Via Bari, 36. Si è <strong>di</strong>plomataall’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Macerata nel 1990, sezione Pittura.Già all’interno dell’Accademia prendeva parte alle varie iniziative artistiche.Ha partecipato a <strong>di</strong>verse mostre.“(...) La Caligiuri elabora opere <strong>di</strong> concetto, poiché a lei interessa non tanto il realizzare quanto l’in<strong>di</strong>care. Ed ecco cheviola l’integrità della superficie geometrica con materie quali lo spesso colore o la carta alluminio raggrinzita che ci ricordai nostri calanchi argillosi spesso spaccati come fendenti che eruttano sangue e sotto la luce del sole <strong>di</strong>ventano astratti, metafisici,superfici lunari.Lo spazio geometrico <strong>di</strong>venta così parte attiva del processo <strong>di</strong> significazione dell’opera, la quale perde autorità ma assumeuna nuova <strong>di</strong>mensione.L’opera viene realizzata grazie ad uno svolgimento evolutivo interamente manuale con attitu<strong>di</strong>ne e attenzione che ricordail lavoro artigianale e sfoggia la creazione <strong>di</strong> un manufatto che stimola la tattilità del destinatario, il quale può così goderedella sua bellezza espressiva.La superficie delle opere reca tracce marcate, visibili e sovrapposte che corrono lungo l’intero spazio prescelto; essa è ottenutada impronte nella materia colorata e da carta alluminio manipolata che specchia, frantumando e manipolando all’infinito,le immagini circostanti(...).Per la giovane artista la materia ha una estensione e una durata, ha una <strong>di</strong>sponibilità illimitata per cui manipolandola,stabilisce con essa un rapporto <strong>di</strong> continuità esistenziale e <strong>di</strong> immedesimazione energetica(...)”.(Salvatore Sebaste)“(...) Nell’adozione dei colori, la Caligiuri pre<strong>di</strong>lige le tinte forti - il rosso, il nero ed il grigio - che meglio si ad<strong>di</strong>cono allavalenza psicologica ed all’emozione che si intendono trasmettere. Il rosso si carica <strong>di</strong> immagini simboliche ed oniriche, chesi perdono nella notte dei tempi, per poi esaltarne la forza vitale, l’amore ma anche la passione e la violenza. Il grigio siinterpone come tinta cromatica che attesta lo stato <strong>di</strong> equilibrio, <strong>di</strong> pausa, <strong>di</strong> riflessione, <strong>di</strong> verità e <strong>di</strong> vita. Attraverso ilnero, l’artista, poi, trasmette le inevitabili apprensioni, le paure, il mistero della morte (...)”.(Giuseppe Coniglio)30


Angela Caligiuri, Senza titolo 1996Pomice acrilica grezza, acrilico su tela, 9 elementi, cm 90x9031


MARIA PIA CALVELLONata nel 1953 a Pietrapertosa, Maria Pia Calvello ha frequentato l’Istitutod’Arte <strong>di</strong> Potenza per poi iscriversi all’Accademia delle Belle Arti <strong>di</strong>Napoli, dove ha conseguito il <strong>di</strong>ploma in pittura. Come pittrice ha partecipatoa concorsi, manifestazioni artistiche, mostre riscuotendo successo <strong>di</strong> criticae <strong>di</strong> pubblico. Oltre alla pittura, la sua occupazione a tempo pieno, da ormaivent’anni, è il restauro <strong>di</strong> <strong>di</strong>pinti antichi.Ha preso parte ai restauri dei quadri del Museo <strong>di</strong> Capo<strong>di</strong>monte, che sonoserviti per la mostra sul 700 napoletano; ha partecipato ai restauri dei quadriche sono stati presentati nell’ambito della mostra del ‘600 napoletano; halavorato ai quadri che si trovano nella Reggia <strong>di</strong> Caserta e al Museo <strong>di</strong>Matera. Di recente, ha restaurato i quadri della collezione Farnese (Roma) eprossimamente ci saranno i lavori per il Giubileo.“La sua pittura è rarefatta nell’emblematicità dell’immagine dove il dato figurale si essenzializza nell’humus della materiainformale.I contrappunti cromatici esaltano i valori naturalistici nella loro concezione astratta, attraverso i quali il pensiero <strong>di</strong>ventasegno, l’esaltazione lirica colore.Maria Pia Calvello tra gli insegnamenti del Ciardo dell’Accademia <strong>di</strong> Napoli e la scuola del restauro ci pone <strong>di</strong> fronte aduna pittura solida, sicura nella euritmia compositiva quasi a raggiungere una sorta <strong>di</strong> archetipi sinopiali <strong>di</strong> arcaica memoria”(Di Bartolomo)32


Maria Pia Calvello, NudoAcrilico su carta, cm 50x7033


DONATA CARLUCCINata a Potenza, ha completato gli stu<strong>di</strong> artistici presso l’Accademia <strong>di</strong>Belle Arti a Napoli, sotto la guida <strong>di</strong> Domenico Spinosa.Dal 1975 ha esposto le sue opere in rassegne e mostre collettive sia aPotenza che in <strong>di</strong>verse città italiane, tra cui: Matera, la donna lucana e l’arteoggi. Bari, expo-Arte. Carrara, Interart-expo.Lagopesole, Itinerari pittorici nel castello federiciano. Rionero in Vulture, collettivaBiennale <strong>di</strong> Arte Sacra. Potenza, estemporanea A. C. L. I.Potenza, Movimento e Quiete-Scale Mobili.Richiesto un suo parere sul ruolo dell’artista nella società contemporanea, Donata Carlucci si è così espressa:“ (...) il pittore dovrebbe fare una scelta sui contenuti poiché non è più possibile ricercare anacronistiche tendenze artistiche;deve analizzare il nostro tempo e dare una risposta contemporanea. Credo che gli operatori nel campo siano tutti chiamatiall’umanizzazione dell’uomo e della donna attraverso l’arte figurativa rafforzandone l’etica professionale, ristrutturandospazi urbani e non per <strong>di</strong>ffondere valori e reinventare cromatici spazi prospettici. Inoltre essi devono porsi in terminitali da sod<strong>di</strong>sfare l’accesso alla propria arte da parte <strong>di</strong> ogni categoria <strong>di</strong> persone.Il pittore si affianca ad ogni uomo nella ricerca della propria identità nel contesto natura-cosmo-fede ed inoltre, nella propriaregione, l’autore con la sua opera dà un messaggio e rappresenta al tempo stesso un riferimento. Queste due ultimevariabili, però, non sono da identificare con il territorio ma vanno oltre”.34


Donata Carlucci, Campo Elisi - omaggio a Leonardo SinisgalliAcrilico, m 2x235


BIANCA CASSANOénata a Potenza il 12/09/74 ed ivi risiede in Via Torraca, 12. Si è <strong>di</strong>plomatanel 1993 all’Istituto Statale d’Arte <strong>di</strong> Potenza, ma già nel 1991aveva iniziato a <strong>di</strong>pingere. Ha partecipato a mostre collettive in qualità <strong>di</strong>socio del Circolo Culturale “Amici dell’Arte” <strong>di</strong> Potenza ed ha esposto in alcuninegozi e pub della città. Ha frequentato un corso <strong>di</strong> formazione regionale<strong>di</strong> “grafica pubblicitaria” ed un corso <strong>di</strong> fotografia presso l’Università degliStu<strong>di</strong> della Basilicata. Ha, inoltre, <strong>di</strong>pinto scenografie per spettacoli teatrali,facendo parte <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> giovani attori lucani.“(...)Utilizza varie tecniche artistiche seguendo l’ispirazione del momento. Solitamente pre<strong>di</strong>lige la pittura figurativa, cheesprime elementi reali con colori forti e vivaci(...)Nella pittura <strong>di</strong> Cassano gli oggetti sono scomposti e reinseriti nella trama dello spazio; il quadro non è più la superficiesulla quale si proietta la realtà ma <strong>di</strong>venta il piano plastico su cui si organizza la rappresentazione della realtà. Gli oggettivengono rappresentati non solo come appaiono ma come sono: cioè non solo nell’aspetto che hanno vedendoli da un unicopunto <strong>di</strong> vista, ma anche nel rapporto tra la loro struttura e la struttura dello spazio”.(Bianca Cassano)36


Bianca Cassano, U.S.A. 1994Smalto e tempera su compensato, cm 60x8037


MARIA LUISA CATENACCIénata a Matera il 4/08/54 ed ivi risiede in Via Agna, 10. Laureata inGiurisprudenza, ha iniziato la sua attività artistica molto presto come auto<strong>di</strong>datta.Ha partecipato alla prima estemporanea del “Settembre miglionichese”vincendo il secondo premio. Altre mostre l’hanno vista impegnata conconsensi e riconoscimenti.È iscritta all’Accademia Internazionale dei Dioscuri ed è inserita nel catalogoAntologia degli artisti 1994. Nei <strong>di</strong>pinti ad olio ed acquerello Maria LuisaCatenacci si ispira alla tra<strong>di</strong>zione e alla storia, conferendo ai volti ed ai paesaggiuna luce <strong>di</strong> dolce nostalgia.Di lei hanno espresso consensi favorevoli: Luciano Capriotti, Salvatore Russo,Antonio Saracino.38


Maria Luisa Catenacci, Madonna dell’Idris, sasso caveosoAcquerello, cm 50x7039


MARIA ANTONIETTA CHIEPPAénata a Rionero il 28/3/55. Laureata in Pedagogia, lavora presso laBiblioteca “G. Fortunato” <strong>di</strong> Rionero.Da molti anni si de<strong>di</strong>ca alla pittura e alla fotografia con particolare attenzioneai temi ambientali e <strong>di</strong> vita sociale.Ha esposto in mostre collettive e personali.Dice <strong>di</strong> sé Maria Antonietta Chieppa:“Quando si comincia a <strong>di</strong>pingere c’è sempre un turbamento che spinge a prendere i pennelli, a mescolare colori e a trasportarsicon impulso creativo su un fondo bianco, uno spazio aperto che aspetta. Che aspetta <strong>di</strong> prendere vita, <strong>di</strong> animarsi <strong>di</strong>segni, <strong>di</strong> riempirsi <strong>di</strong> forme, <strong>di</strong> raccontare storie. Tante storie. Ogni <strong>di</strong>pinto è una storia. Un racconto con una trama che sitesse <strong>di</strong> memorie, visioni e immaginazioni. Ogni <strong>di</strong>pinto è una storia <strong>di</strong> libertà. Perché ciò che si racconta non è piùme<strong>di</strong>ato dai segni convenzionali, ma è determinato da un atto creativo, unico e irripetibile, che dà vita a un nuovo or<strong>di</strong>neinteriore, a una propria visione <strong>di</strong> vita da comunicare al mondo degli altri.Così nella mia pittura partendo dal vivo della realtà, ho cercato <strong>di</strong> raccontare per circa vent’anni paese, persone e paesaggio.A volte con stupore. A volte con ironia. Ma sempre con il senso della rappresentazione come se negli spazi si svolgesseuna storia speciale (...)”40


Maria Antonietta Chieppa, Conversazione in piazzaInchiostro e acquerello, cm 21x3041


ROSA CIFARELLINata a Policoro (Mt) il 17/06/74, si è <strong>di</strong>plomata al Liceo Artistico <strong>di</strong>Matera nel 1992. Attualmente frequenta a Milano la rinomataAccademia <strong>di</strong> Brera, partecipando attivamente alla vita artistica con mostrecollettive che riguardano la pittura, la decorazione, l’incisione.Ha partecipato al progetto espositivo riguardante la grafica incisa originalecontemporanea, con relativo catalogo curato dalla casa e<strong>di</strong>trice“L’immagine”.“Il <strong>di</strong>scorso, che porto avanti da qualche anno, è improntato sullo spazio fisico e lo spazio mentale. Un corpo è una realtàfisica, che si vede e si tocca, ma ecco che perde la sua primaria connotazione quando lo si immagina, ed entra in gioco lospazio mentale, in relazione a tutto quello che ci circonda.La natura svolge un ruolo primario, il mio sguardo si protende verso essa che con le sue pulsazioni si riallaccia alla percezionesensoriale e al pulsare stesso dei corpi.Evado dalla con<strong>di</strong>zione fisica per rivolgermi verso nuove e <strong>di</strong>verse esplorazioni. Ecco che un torace <strong>di</strong>viene un ricco e caldopaesaggio, un nudo femminile una cavità rocciosa.Colori cal<strong>di</strong>, me<strong>di</strong>terranei, passionali; spazi atemporali, dove lo sguardo vaga, dove la mente crea...”.(Rosa Cifarelli)42


Rosa Cifarelli, Spazi fisici, spazi mentaliOlio su carta, cm 100x7043


GIOVANNA CIRIGLIANOénata a Noepoli (Pz) il 27/02/1964 ed ivi risiede in Via dell’Arco, 1. Siè <strong>di</strong>plomata all’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Firenze. Successivamente ha frequentatol’Accademia delle Belle Arti <strong>di</strong> Brera (Mi), conseguendo il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Pittura.Diverse le mostre cui ha partecipato in Lucania ma anche a Brescia e aMilano.“Nei quadri <strong>di</strong> Giovanna Cirigliano il colore può da solo cogliere la sostanza più vera delle cose, con l’accostamento delletinte che manifesta qualcosa <strong>di</strong> animato e misterioso, rivelante una <strong>di</strong>ffusa e penetrante musicalità, un suono interno dellamateria implicita <strong>di</strong> una sensazione, <strong>di</strong> un valore evocativo, <strong>di</strong> un amore simbiotico col mondo.Giovanna esprime, dunque, un moto lirico che estrae dalla realtà forme spontanee e le interpreta con sensibile e fantasticalibertà, creando un mondo carico <strong>di</strong> moti interiori, <strong>di</strong> timori, <strong>di</strong> ansie, <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong> letizia, nel fluire del tempo, tramemoria e attesa”.(Pino Campanelli)44


Giovanna Cirigliano, Lo sguardoChina ed ecoline su tela45


DONATA CLAPSénata a Potenza il 7/12/70 ed ivi risiede. Diplomata Disegnatrice, stilista<strong>di</strong> moda, si è avvicinata alla pittura nel 1993 da auto<strong>di</strong>datta. Ha partecipatoa varie mostre collettive, fino a giungere ad una personale nel maggiodel ‘96 presso “La torre Bonaventura” <strong>di</strong> Potenza.Donata Claps oltre che de<strong>di</strong>carsi alla pittura, scrive. Ha pubblicato nel 1989alcune poesie nell’antologia Giovani poeti in Basilicata e<strong>di</strong>ta da Il Salice.Recentemente ha pubblicato una sua raccolta Emersioni Recon<strong>di</strong>te, ed. Ermes(1996).46


Donata Claps, Il passato del presentecm 80x6047


VITTORIA COLOMBOénata a Pisticci, ma vive e lavora a Matera, dove ha partecipato a varierassegne artistiche, conseguendo significativi riconoscimenti.Vetrate a mosaico, Tiffany, double face costituiscono il supporto ideale, per accendere la scintilla della fantasia in VittoriaColombo. Lo stile surreale accompagna ogni sua creazione; la decorazione floreale esprime la sua sensazione visiva, la realtàvirtuale <strong>di</strong>ssolve il suo pensiero in vitro. L'oro, l'argento, il piombo non delimitano le forme, ma evidenziano i flussi eriflussi del suo profondo sentire e della sua espressione imme<strong>di</strong>ata. I suoi quadri evidenziano la bellezza, la grazia, la gioia<strong>di</strong> vivere.In tempi moderni <strong>di</strong> incertezza politica, <strong>di</strong>sagio sociale ed inquinamento globale, la Nostra naviga su Internet, inseriscecd-rom , perviene ai <strong>di</strong>schi ottici Dvd e dall'informatica passa alla pittura. Per evitare conflitti e tormenti spirituali, ellapassa dalla routine del mondo virtuale all'atelier del mondo artistico, per <strong>di</strong>letto, per passione, per hobby. Prati, orti edalberi in fiore costellano il suo rifugio nell'isola beata dell'eterna primavera, dove non c'è posto per rami secchi, fogliemorte, piante sra<strong>di</strong>cate. Tutto è puro per chi è puro ed ogni cosa torna all'originale purezza dell'Eden, smarrito da Adamoe riconquistato da Eva.A volte fanno capolino un segno geometrico, una tri<strong>di</strong>mensionalità cubista, uno svolazzo onirico ed il pennello si eleva alivelli sublimi, che prescindono da una precisa classificazione, ma che rivelano l'innato talento.La trasparenza, la fragilità e la luminosità del vetro richiamano alla mente pregevoli cineserie, séparés giapponesi, vetri <strong>di</strong>Murano, bifore me<strong>di</strong>evali, figure sospese e coppie volanti alla Chagall.Vittoria Colombo <strong>di</strong>pinge per <strong>di</strong>vertimento, per <strong>di</strong>strarsi dalla concentrazione del computer e per rifugiarsi nell'isola beata<strong>di</strong> Youkaly.Questa sua nonchalance rende i suoi quadri schietti, genuini, semplici, <strong>di</strong> poco impegno, ma <strong>di</strong> grande suggestione. Operegran<strong>di</strong>ose, che hanno fatto epoca, giacciono nel <strong>di</strong>menticatoio; mentre opere minori, che non hanno suscitato scalpore, sonosemprever<strong>di</strong>, che sfidano i secoli e vivono nell'immortalità dell'arte, come le “miricae” della piccola-grande VittoriaColombo.(Gianni Latronico)48


Vittoria Colombo, Coppia <strong>di</strong> fioriTecnica mista, cm 13x4049


FILOMENA COLUCCIénata il 12/12/73 a Matera, dove vive ed opera in Via Plauto, 3. Haconseguito il <strong>di</strong>ploma in Pittura presso l’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Baricon il massimo dei voti. Sin da quando frequentava il liceo artistico <strong>di</strong>Matera, ha partecipato a mostre e concorsi.“(...) La perfezione formale, la perizia tecnica, gli svolazzi accademici danno all’opera della Colucci un sapore classico, unrespiro moderno ed una prospettiva onnicomprensiva (...) Un aere <strong>di</strong> modernità, musicalità e poesia spira nei suoi quadri,conferendo loro un senso panico della realtà, che affonda le ra<strong>di</strong>ci nella sua anima bella.Classico e moderno, figurativo e astratto, reale e surreale si mescolano con i colori e con la luce, <strong>di</strong>rettamente sulla tela.I quadri <strong>di</strong> piccolo formato si confrontano con quelli <strong>di</strong> grande formato, con pannelli e murales, in una gara continua adesprimere il mistero, l’invisibile, il sublime.Filomena Colucci è dotata <strong>di</strong> un pro<strong>di</strong>gioso talento, che trasforma in oro tutto ciò che tocca con il suo magico pennello. Perquesto la sua opera omnia rende bene l’idea dell’arte totale, <strong>di</strong> fronte alla quale cadono le barriere, i riferimenti, le definizioni.È l’arte universale che, toccando tutti i temi dello scibile e tutte le corde dell’animo umano, s’imprime indelebilmentenella retina e nella memoria(...)”.(Gianni Latronico)50


Filomena Colucci, Solo per GinaTecnica acrilica, cm 100x15051


ROSELLA CORDAénata a Potenza il 2 settembre 1977. Dopo aver conseguito la maturità linguistica,si è iscritta all’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Basilicata presso cui frequentala Facoltà <strong>di</strong> Lettere e Filosofia.Da pochi anni coltiva le arti figurative e il suo curriculum artistico comprendela partecipazione ad alcune collettive a Potenza presso il “Centro StoricoAmici dell’Arte” e la Galleria “Idea Arte”.52


Rosella Corda, DissoluzioneAcrilico su tela, cm 50x7053


MARIA ANTONELLA D’AGOSTINOénata il 15/6/62 a Matera, ove vive e lavora in Via S. Pardo, 158. Hapartecipato a concorsi e mostre collettive a Matera, S. Giovanni Bono <strong>di</strong>Cesena, Montescaglioso, Montalbano Jonico, ottenendo consensi e interesse<strong>di</strong> pubblico. Pur non avendo intrapreso gli stu<strong>di</strong> artistici, ha sempre coltivatola passione per la pittura e il <strong>di</strong>segno, che per lei sono essenzialmente mezzo<strong>di</strong> comunicazione delle proprie emozioni. Pre<strong>di</strong>lige l’uso dei pastelli e le raffigurazionidai toni tenui e pacati.“(Per lei) la pittura è evocazione sofferta. L’espressionismo <strong>di</strong> Maria Antonella D’Agostino si manifesta a carico <strong>di</strong> sensazioniframmiste a marcate sfumature <strong>di</strong> angoscia esistenziale. C’è nella sua pittura pensosità e sensibilità. C’è vita e contemplazione.A magnificare una figurazione liricizzata e affascinante, sempre. Si ispira ad un universo romantico e <strong>di</strong> naturatenue, che fa leva sulla tenerezza delle immagini (...)”.(L. Capriotti)54


Maria Antonella D’Agostino, SassiTecnica mista, cm 50x7055


ROSANGELA DELLI LIUNIénata il 25/05/64 a Amneville (Francia). Ha frequentato l’Istituto Stataled’Arte <strong>di</strong> Rionero in Vulture. Nel 1987 ha conseguito il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> decorazionepresso l’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Foggia.Vive ed opera a Rionero in Vulture in Via Roma. Ha al suo attivo <strong>di</strong>verse esposizionicollettive e personali.“Un misto tra natura e fantasia(...)Un lavoro veramente singolare(...)la giovane pittrice(...) ha saputo unire egregiamentemateriali <strong>di</strong>versi per la composizione dei <strong>di</strong>pinti(...) Petali <strong>di</strong> rose, foglie <strong>di</strong> edera, ramoscelli <strong>di</strong> felce, margherite e tantialtri fiori e piante endemiche <strong>di</strong> alcune zone rientrano tra le cornici dei quadri formando con i colori le iniziali sfumature<strong>di</strong> fondo, paesaggi reali secondo una interpretazione fantastica, fantasiosa(...) un suggestivo gioco <strong>di</strong> colori che inevitabilmentetrasportano la mente dell’osservatore in una <strong>di</strong>mensione nuova, impalpabile, fragile ed emozionante”.(Grazia Abasci)“(...) Le pitture sembrano anche arazzi o stoffe dai motivi floreali stampati (...)”.(P.R.)“(...)non più immagini <strong>di</strong> gusto delicato, elegante, non più accenti rasserenanti e <strong>di</strong> delicato sapore naturalistico, ma unevidente impulso ed infrenabile appuntamento con l’astrazione, la tendenza cioè dell’uomo moderno verso la bellezza cristallinaed inorganica, che è un bisogno <strong>di</strong> stile, <strong>di</strong> formale astrazione che psicologicamente oppone alla “natura organica” eal complesso angoscioso mondo sensibile!Ricerca e solo ricerca <strong>di</strong> valori astratti e concettuali dunque? Non <strong>di</strong>rei poiché l’approdo vero è la bellezza, il sogno, la tattileirrealtà della poesia e dell’incantamento che in essi si realizza”.(Nicola Pagano)56


Rosangela Delli Liuni, FugacitàCollage <strong>di</strong> sassi, anemoni e favagelli su cartone pressato trattato con tecnicamista, cm 70x7057


SONIA DE LUCAénata a Melfi (Pz). Abita in Via Sinisgalli 26, a Bernalda (Mt). Diplomatasial Liceo Artistico a Taranto, ha frequentato l’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong>Firenze. Ha conseguito inoltre il titolo <strong>di</strong> Restauro Archeologico su ceramica.L’artista spazia dalla pittura alla grafica ed alla scultura. Ha partecipato a<strong>di</strong>verse mostre e rassegne in Italia e in Francia (Grenoble). La sua opera hameritato recensioni su giornali, riviste e cataloghi d’arte come l’Antologia <strong>di</strong>artisti italiani ‘94, e<strong>di</strong>ta dall’Accademia italiana dei Dioscuri.“Sonia De Luca ha tre anime, segue tre correnti, possiede tre stili ed un’unica, inimitabile, inconfon<strong>di</strong>bile mano. Di carattereeclettico, la sua arte comprende tra l’altro: grafica, pittura e scultura.Nella grafica, paesaggi arabescati(...)e panorami <strong>di</strong> sogno(...)La pittura è la sua palestra ideale, in cui esprime pienamente se stessa, per l’abilità della tecnica ar<strong>di</strong>ta, per la padronanzadei mezzi espressivi e per la profon<strong>di</strong>tà del pensiero vibrante(...)”. (Sonia De Luca) sta rifacendo a ritroso il cammino dellaStoria della Magna Grecia, riproducendone l’arte antica con stele, terrecotte, mosaici <strong>di</strong> pregevole fattura (...)”.(Gianni Latronico)“(...)la pittrice(...)mostra una padronanza del colore e delle tecniche pittoriche: l’impatto percettivo è imme<strong>di</strong>ato, come ilrichiamo vibrante del colore adoperato in chiave fortemente simbolica, allusiva, il colore come veicolo <strong>di</strong> “liberazione”,almeno nel quadro della sua sostanza onirica, della sua stridente ed eccessiva <strong>di</strong>alettica con la “forma”. La tavolozza, animatada un sapiente impasto tonale, <strong>di</strong> norma non perviene ad una descrizione della realtà(...)la quale fornisce unicamenteil motivo <strong>di</strong> base per un gioco coloristico tutt’altro che debole: un gioco astrattivo, ipnotico in cui si fonde e confondeun’ampia serie <strong>di</strong> valori emozionali e il colore, così, inventa immagini che vanno oltre la riconoscibilità imme<strong>di</strong>ata(...)”.(Nicola Barnabà)58


Sonia De Luca, I girasoliDipinto su tela59


FRANCESCA DE LUCIAGiovane pittrice, ha coltivato dall’età <strong>di</strong> 14 anni l’arte della pittura. Hasempre mostrato vivo interesse verso questo campo, de<strong>di</strong>candovisi conpassione.I temi presenti nelle sue numerose opere sono legati alla natura e alla bellezzadel corpo femminile.È presente nell’ “Antologia <strong>di</strong> artisti italiani” presentata a Roma nel 1994 inoccasione dei 124 anni <strong>di</strong> Roma Capitale.Ha tenuto una mostra personale a Miglionico, paese dove è nata e doveattualmente opera. Ha partecipato a numerose estemporanee e a mostre collettivea Matera, Taranto, Roma, Malta, Grenoble ecc.“(...) I lavori <strong>di</strong> De Lucia sono contrassegnati dall’intento <strong>di</strong> ricercare effetti <strong>di</strong> luce e colore come mezzo per fermare edesprimere “l’impressione” del vero. Ma, qual è il vero dell’artista? Semplice: quello insito nelle bellezze della natura, siapaesaggistica che animale ed umana. Il soggetto umano, però, è rappresentato solo da quello femminile, espresso nella<strong>di</strong>mensione del nudo(...)”.(Giacomo Amati)“(...) un canto ammaliatore si leva dalle tonalità cromatiche, sempre calde e vibranti, in modo tale che il non finito dà ilsenso dell’infinito. La musica dei colori, la poesia delle figure e la metamorfosi delle forme creano un mondo <strong>di</strong> sogno, dacui il fruitore si lascia ammaliare, per trasferirsi in un nuovo mondo: più appagante e più bello: il mondo <strong>di</strong> Francesca DeLucia”.(Gianni Latronico)“Francesca De Lucia è una giovane pittrice in fermento, pronta a fissare su tele i suoi sentimenti e la sua percezione interiorecon una miscidanza <strong>di</strong> linee rifinite in dettagli personali. Sono linee che non si polverizzano nella luce dei colori, maassumono un gusto che prende rilievo in presa <strong>di</strong>retta, mentre l’animo dell’artista estrinseca la pacata dolcezza del suo legameaffettivo all’arte della pittura(...)”.(Giacinto Ruzzi)60


Francesca De Lucia, I cigniOlio su tela, cm 50x7061


CLAUDIA DIAMANTEénata a Potenza il 20 marzo 1970. Studente presso l’Università <strong>di</strong> Torino,è iscritta al corso <strong>di</strong> Laurea in Psicologia.Pur non avendo conseguito stu<strong>di</strong> artistici professionali, una naturale pre<strong>di</strong>sposizionele ha permesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguersi nel campo della pittura entrando a farparte del gruppo “Centro Storico Amici dell’Arte” <strong>di</strong> Potenza.In qualità <strong>di</strong> “artista” ha partecipato a <strong>di</strong>verse rassegne e mostre regionali <strong>di</strong>pittura.Attualmente è iscritta all’Arci <strong>di</strong> Torino dove frequenta corsi <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno, pitturaed un laboratorio <strong>di</strong> oggettistica.62


Clau<strong>di</strong>a Diamante, La lunaOlio su tela, cm 50x7063


ANGELA DIFONZOénata a Santeramo in Colle (Ba) nel 1973 e risiede a Matera. Si è <strong>di</strong>plomatapresso il Liceo Artistico <strong>di</strong> Matera. Ha esposto le sue opere in <strong>di</strong>versecittà, in collettive e concorsi, ottenendo numerosi premi e consensi <strong>di</strong> pubblicoe critica.Interesse particolare hanno suscitato i <strong>di</strong>pinti su tessuto e su tela caratterizzatida evidenti contrasti fra le più svariate tonalità <strong>di</strong> colori fred<strong>di</strong> e cal<strong>di</strong>.Recentemente si è interessata allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> decorazioni orientali e africane,visibili nelle sue ultime opere, le quali hanno offerto agli amanti dell’arte unapittura nuova, dotata <strong>di</strong> tecnica coloristica, che denota personalità, gusto escelte concettuali molto interessanti.Lavora a Matera in Via Basento, 3.“(...)in Angela Difonzo c’è una stridente <strong>di</strong>cotomia, la cui estensione si esaurisce in due opposte tendenze: una espressionista,l’altra geometrica, <strong>di</strong> sapore cubista. È come se avesse due anime, due tendenze, due stili (...) Su entrambi gli stilidomina serena l’armonia dell’arte pura, senza con<strong>di</strong>zionamenti né remore e con la mano inconfon<strong>di</strong>bile dell’artista.(...)Il suo pennello assume le scoppiettanti e tremolanti sembianze <strong>di</strong> un poligrafo psichico, che trasmette sui tessuti le sueemozioni, le sue sensazioni, tutti i suoi mutevoli stati d’animo.Nel fremito dell’ispirazione ha una sciabola per pennello, che infierisce sulla tela, fino a martoriarla, nell’estremo tentativo<strong>di</strong> esprimere pienamente se stessa. Il risultato è uno sciabordìo, un luccichìo, un sottile brusìo, <strong>di</strong> intensa potenza espressiva,dai toni cromatici vibranti, dal segno graffiante(...)Un grido si leva da queste tele, dalle tinte accese e impregnate <strong>di</strong> lucearcana”.(Gianni Latronico)64


Beatrice Dinisi, Bosco <strong>di</strong> castagniAcrilico, cm 40x6067


MARIA DI STASIénata a Barile nel 1952 ed ivi vive e lavora in via Croce, 30. Dopo averfrequentato l’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Rionero, ha curato con serietà e costanza lapittura che per lei è un <strong>di</strong>scorso politico in sor<strong>di</strong>na, che si evolve nella tecnicae nel modo <strong>di</strong> rappresentare la vita ma denuncia anche i <strong>di</strong>sagi e la per<strong>di</strong>ta<strong>di</strong> valori.L’hanno vista impegnata mostre personali e collettive.“(...) La pittura <strong>di</strong> Maria Di Stasi, con l’inconfon<strong>di</strong>bile originalità espressiva che la determina e la isola da tutte le correnti<strong>di</strong> scuola, è rivelatrice <strong>di</strong> un profondo substrato lirico, che si manifesta nella purezza del colore, nella scioltezza del <strong>di</strong>segnoe nel soggetto tratto dal vero della nostra terra, ma trasferito in una atmosfera <strong>di</strong> commossa idealizzazione.Ed ecco la pittura “ipernaturalistica” <strong>di</strong> Maria Donata Di Stasi: naturalismo interpretativo in parte idealizzato. Infatti isuoi soggetti sono: nature morte con fiori, con melagrana, con uva, con rose, con castagne, paesaggi ecc..La conoscenza della tecnica è varia e ottimale. I colori cerati, la sanguigna, l’acquerello, il collage, il pastello ecc. sono trattaticon rara maestria”.(Antonio Saracino)“(...)il pastello(...)è(...) il mezzo espressivo che (...) meglio rivela, attraverso una sequenza <strong>di</strong> immagini nitide e delicate,l’autentica partecipazione dell’artista ai contenuti espressi. Il linguaggio pittorico è sciolto, puro, vero: parla la “lingua”lucana senza enfasi né retorica, senza mistificazione alcuna e, fatto importante oggi, parla a tutti, con tono profondamentecommosso, talvolta sommesso, mai brutale né violento. La sottile poesia <strong>di</strong> questa pittura nasce dagli stessi soggetti, da quellefigure <strong>di</strong> uomini veri che sono i suoi artigiani e le sue <strong>donne</strong> <strong>lucane</strong>, da quegli spaccati <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana che costituisconoil tema costante dell’opera, frutto non già <strong>di</strong> mera contemplazione ma <strong>di</strong> concreto impegno sociale e culturale, della DiStasi”.(F. Cavaliere-A. D’Andrea-C. Capobianco)68


Maria Di Stasi, Veduta <strong>di</strong> BarilePastello, cm 50x7069


MARIA DITARANTONata a Putignano (Ba) il 01/01/68, risiede da <strong>di</strong>versi anni a Potenza.Ha conseguito il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Tecnico Pubblicitario presso l’Istituto tecnicosperimentale <strong>di</strong> Taranto.La sua carriera <strong>di</strong> pubblicitario è stata caratterizzata da varie esperienze lavorativeper conto <strong>di</strong> Enti pubblici e privati sia in Puglia che in Basilicata. Daqualche tempo si è affacciata sul panorama artistico con <strong>di</strong>verse opere pittorichesegnando il suo esor<strong>di</strong>o con numerose mostre collettive.“(...) Volti e figure <strong>di</strong> <strong>donne</strong> <strong>di</strong> ogni età ritratte con maestria, specchio <strong>di</strong> un tempo fisso in un contesto sociale, palesementecontaminato da suggestioni romantiche, dove la serenità è padrona. Sono <strong>donne</strong> belle e animate da un turbillon <strong>di</strong> emozionipositive che rinfranca lo sguardo dell’osservatore conducendo il ricordo a immagini rilassanti, chiuse nel perimetro dell’affettofamiliare”.“Con pastosi e smaglianti effetti <strong>di</strong> colore, resi a tratti guizzanti da pennellate secche, gli oli <strong>di</strong> Maria Ditaranto ritraggonol’universo donna, ovvero tutto ciò che una donna può essere in un sorriso sereno o un piccolo gesto quoti<strong>di</strong>ano(...)Ditaranto non impone eroine, ninfe o fate ma <strong>di</strong>chiara al mondo la bellezza della femminilità(...)Bellezze armoniosamente<strong>di</strong>sposte sulla tela non frutto <strong>di</strong> un impulso passionale, né <strong>di</strong> un urto emotivo(...)ma comunicazione e immedesimazionedella realtà più intima in quella oggettiva”.(Luigi Pistone)“È la pittrice della luce e del sorriso. Paesaggi assolati, cal<strong>di</strong> e abbacinati dal sole; giovani <strong>donne</strong> dolcemente abbandonateai sogni e alle fantasie.(...)Le emozioni che mette sulla tela sono sue. Emozioni <strong>di</strong> volti <strong>di</strong> donna, <strong>di</strong> corpi <strong>di</strong> adolescenti,ragazze <strong>di</strong> oggi che romanticamente coltivano un sogno, quel sogno segreto che la febbrile vita quoti<strong>di</strong>ana costringe a mettereda canto. Le tele <strong>di</strong> Maria Ditaranto(...)onirici voli <strong>di</strong> fantasia”.(Gianni Colucci)70


Maria Ditaranto, Ritratto <strong>di</strong> AnnaOlio su tela, cm 50x7071


MELINA DOTINata a Sasso <strong>di</strong> Castalda (Pz) nel 1933, vive e lavora a Foggia, in VialeDi Vittorio, 14.Pittrice auto<strong>di</strong>datta <strong>di</strong> intonazione naïf, ha conseguito due lauree Honoriscausa a Firenze e a Roma. E’ presente nei più importanti cataloghi d’arte e lesue mostre vengono recensite dai principali organi <strong>di</strong> stampa. Con la partecipazionea centinaia <strong>di</strong> rassegne in Italia e all’estero, ha conseguito moltissimipremi e riconoscimenti.Le sue opere figurano in collezioni private, musei, cattedrali.Hanno parlato <strong>di</strong> Melina Doti critici d’arte quali S. Ciccone, V. Cracas, M.Conti; giornalisti; testate; Raitre, le tv locali pugliesi.“I quadri <strong>di</strong> Melina Doti, pittrice che opera nell’ambito del figurativo da svariato tempo, <strong>di</strong>mostrano uno spiccato equilibriotra i segni e i colori, in modo tale da donare una vibrante imme<strong>di</strong>atezza alle immagini pittoriche. L’artista ricava lasua ispirazione dagli spunti narrativi ottenuti dalla contemplazione della natura e le tematiche, a cui principalmente sirivolge, riguardano i tipici paesaggi me<strong>di</strong>terranei, che la pittrice <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> amare e apprezzare profondamente.Nelle opere <strong>di</strong> Melina Doti si avverte una tranquilla serenità interiore e la volontà <strong>di</strong> esprimere una visione armoniosa esemplice della vita e delle cose...Chiunque, davanti ad un’opera della pittrice, riesce ad apprezzare le immagini raffigurate grazie anche alla solida impostazione<strong>di</strong>segnativa, dal tratto preciso ed equilibrato che ella rende con particolare maestria(...)”.(Vito Cracas)“Melina Doti(...)comunica con il colore. Non con la varietà e la vivacità dei colori, che subito colpisce nelle sue tele, macon la qualità dei cromatismi, tutti creati dalla sua mano, in un mélange particolarissimo.I cieli <strong>di</strong> Melina Doti sono <strong>di</strong> un blu più profondo, <strong>di</strong> un rosa più ingenuo, i paesaggi trasmettono un’immagine gioiosadella vita al punto da apparire sognante. E la pittura <strong>di</strong> Melina Doti è proprio questo: un <strong>di</strong>scorso sospeso tra fiaba e sogno,alla perenne ricerca <strong>di</strong> una <strong>di</strong>mensione che liberi i suoi soggetti dalle catene della realtà(...)”.(Giulia Cattani)72


Melina Doti, Il castello delle fiabeOlio su tela, cm 70x5073


ANNA FARAONENata a Picerno (Pz) il 12 ottobre 1952, ha vissuto a Fano (Ps) fino all’età<strong>di</strong> 16 anni.Ritornata al suo paese natìo si è <strong>di</strong>plomata presso l’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Potenza.Ha lavorato, per alcuni anni, come <strong>di</strong>segnatrice presso Stu<strong>di</strong> e Società <strong>di</strong>Architettura. Ha partecipato a <strong>di</strong>verse mostre collettive.Hanno scritto <strong>di</strong> lei G. Antonello Leone e Franco Corrado.“La natura come punto <strong>di</strong> riferimento principale, privilegiato, nell’ancor giovane percorso artistico <strong>di</strong> Anna Faraone. Unrapportarsi continuo, sistematico alla “madre <strong>di</strong> tutte le cose” per esprimere sentimenti e tradurli in un <strong>di</strong>scorso per immaginiche matura, il più delle volte, “en plein air”.(...)opere che danno un’idea chiara del suo modo <strong>di</strong> essere artista; delle sue capacità <strong>di</strong> trasferire sulla tela le emozioni chein lei suscita un paesaggio, uno scorcio urbano, una situazione che attiene ai comportamenti umani. In questo procedere(...)aguidarla è la ricerca <strong>di</strong> un giusto equilibrio fra luce e colore(...).Atmosfere prevalentemente <strong>lucane</strong> nell’opera <strong>di</strong> Anna Faraone, che guarda alla sua terra con amorevole trasporto, sia cherappresenti un paesaggio, sia che colga in un angolo <strong>di</strong> paese momenti emblematici <strong>di</strong> vissuto collettivo e <strong>di</strong> una umanitàirripetibile.Può sembrare un limite questo ancoraggio a un ben definito ambito territoriale. Ma non lo è a considerarne gli esiti.Il limite del “<strong>di</strong>aletto”, <strong>di</strong> un geografico riferimento al dato oggettivo, viene annullato dall’universalità del messaggio che lapittrice riesce a trasfondere nelle sue tele caricandole <strong>di</strong> una luce in più: quella interiore che guida la mano operante e finiscecon il coinvolgere anche chi è chiamato a leggere i risultati dell’atto creativo.Al <strong>di</strong> là dei riferimenti al reale Anna Faraone ci propone in definitiva una pittura <strong>di</strong> sentimenti connaturata alla genuinitàdel suo modo spontaneo <strong>di</strong> essere artista capace <strong>di</strong> trasmettere emozioni”.(Franco Corrado)74


Anna Faraone, EmiliaOlio su tela, cm 50x6075


MARIA CRISTINA FIOR TABACCOénata a Pisticci (Mt) nel 1957. Ultimati gli stu<strong>di</strong> classici, si è iscrittaall’Accademia delle Belle Arti <strong>di</strong> Bari. Numerose sono le mostre, sia personaliche collettive, realizzate a Pisticci e in numerosi altri comuni lucani. Hainoltre partecipato a vari concorsi, conseguendo premi e riconoscimenti. Harealizzato varie cartelle <strong>di</strong> grafica, nonché illustrazioni per libri <strong>di</strong> poesie.(“Presenza e Assenza” <strong>di</strong> L. R. Rosano; “La Rissa dei Contabili” <strong>di</strong> R. Griesi;“Il moto Perpetuo” <strong>di</strong> A. Saracino). È presente nel catalogo Artisti <strong>di</strong> Basilicatadelle E<strong>di</strong>zioni Heracle. Dal marzo 1991 ha un suo spazio espositivo aPisticci in Piazza Plebiscito dove ospita mostre <strong>di</strong> artisti che ne facciano richiesta.“(...) L’arte <strong>di</strong> Maria Cristina nasce da un sentire nascosto, interiore, profondo, con un figurativismo familiare, con suespecifiche tecniche espressive fresche e colorite che partecipano stati d’animo, movimenti spirituali.I quadri sviluppano problemi del vecchio e del nuovo mondo, della “civiltà conta<strong>di</strong>na” e della nostra autentica modernità.Sono squarci <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong> stagioni, segnali e messaggi sempre in stretto intreccio con la vita(...)”.(Giacinto Ruzzi)“(...) la valenza delle forme (è) per lei subor<strong>di</strong>nata al libero sfogo coloristico (...) quanto a espressività, maggiori lumi fornisconole figure umane, per lo più femminili, riprodotte nella loro nu<strong>di</strong>tà. Sembrerebbe un crudo realismo, ma lo è soltantoa metà: l’oggetto o il volto focalizzati “evaporano” lentamente e lasciano il posto all’interiorità <strong>di</strong> Maria Cristina, intentaa ritagliarsi un “microcosmo”, un’”oasi <strong>di</strong> atarassia” nel caotico succedersi degli eventi(...)”.(R.R.)“(...) La fissità compositiva denota, oltre all’interesse per la pittura metafisica, l’estrinsecazione <strong>di</strong> forme avulse dalla realtà,pure creazioni mentali che un’impellente necessità <strong>di</strong> comunicare concretizzano in opere(...)”.(Giulia Anna Viggiani)76


Maria Cristina Fior Tabacco, Donna DeaOlio su tela, cm 70x10077


RINALDA FRATERNALI ORCIONIénata a Fermignano (Pesaro) il 26/1/55. Dopo la nascita e fino al 1967ha risieduto, per il lavoro del padre, in vari paesi lucani; dal 1968 abitaa Potenza. Ha conseguito il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Scuola magistrale e attualmente insegnanella scuola materna statale <strong>di</strong> Baragiano.Si è avvicinata alla pittura da auto<strong>di</strong>datta: pre<strong>di</strong>lige rappresentare paesaggie comunque cose dal vero usando colori ad olio, ma anche solo la matita.78


Rinalda Fraternali Orcioni, Piazza <strong>di</strong> paeseOlio su tela, cm 40x5079


MARIA FUCCILLOénata a Barile il 9/12/57. A Cuneo ha conseguito il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> segretariad’azienda. Auto<strong>di</strong>datta, ha presentato in mostre collettive le sue operea Barile, a Melfi, a Rionero in Vulture.“Una personalità generosa ed ottimista che crede nei valori più genuini ed autentici delle tra<strong>di</strong>zioni popolari della suaterra natìa (Barile, paese albanofono) e nei segni tramandati dagli antenati skipetari sulle pietre laviche ed i portali delpaese. L’artista Maria Fuccillo, silenziosamente ma con tenace lavorìo, va emergendo da auto<strong>di</strong>datta nelle varie mostre erassegne. I suoi acquerelli, pieni <strong>di</strong> tonalità cromatiche calde e gioiose, sono un omaggio filiale e d’affetto, senza orpelli,all’etnìa propria ed alla cultura secolare dei <strong>di</strong>scendenti <strong>di</strong> Skanderberg (...)”.(da “Basilicata Arbâreshe” n.1-Dic.1996)80


Maria Fuccillo, Il glicine sotto la mia finestraAcquerello e tecnica mista, cm 50x7081


CLAUDIA GIANCASPROClau<strong>di</strong>a Giancaspro è figlia adottiva della Basilicata. È infatti nata adAltamura ma vive e lavora a Matera in Via Vesuvio, 4.“Giancaspro, unanimemente considerata una dei massimi esponenti dell’espressionismo lucano (...) <strong>di</strong>ce basta all’imperanterazionalità, alla figura bella, ma vuota.Scarnificando la realtà, ne rivela l’intima contrad<strong>di</strong>zione ed il gorgogliante ribollir dei sentimenti più recon<strong>di</strong>ti, delle pieghepiù nascoste (...) ella scava in profon<strong>di</strong>tà, andando oltre la scorza levigata, che maschera il turbinoso flusso dellacoscienza moderna (...)E, per poter rendere quel senso d’infinito che si porta dentro, ella travalica la tela, <strong>di</strong>strugge i pennelli e fa cantare i colori.Non a caso, ogni suo quadro è abbinato ad un’opera sinfonica. Così come le sue “Prefiche” risentono del “De profun<strong>di</strong>s”, isuoi nu<strong>di</strong> avvertono l’eco delle “Baccanti”. Senza parlare del complesso <strong>di</strong> E<strong>di</strong>po che s’intravede in tutte le sue figuremaschili. Ella rovescia il rapporto tra arte e vita: “la vita <strong>di</strong>venta l’opera. La vera opera d’arte è l’infinito corpo dell’uomo,che si muove in armonia, attraverso gli incre<strong>di</strong>bili mutamenti della propria esistenza particolare”. L’interesse e la novitàdelle opere della Giancaspro consiste nell’evidenziare l’inconscio come luogo <strong>di</strong> produzione continua, nella catena dei desideri.Questo processo attraversa la storia umana, senza ridurre a un or<strong>di</strong>ne ed una legge il flusso del desiderio, in<strong>di</strong>viduandola natura dei fenomeni sociali.(...) Nell’opera della Giancaspro il colore assurge a simbolo, travalica e s’imprime per sempre nell’anima”.(Gianni Latronico)“Clau<strong>di</strong>a si è sempre misurata - affrontando e sperimentando le più <strong>di</strong>verse tecniche, dai quadri ad olio alla grafica, dallascultura alla ritrattistica e all’arredamento - con i valori oggettivi dell’arte, prima ancora che con se stessa e con il bisogno<strong>di</strong> dare vita e voce alle proprie emozioni (...)”.(Franco Noviello)82


Clau<strong>di</strong>a Giancaspro, Volto <strong>di</strong> donnaOlio su tela, cm 80x6083


ANNA GIORDANOénata ad Avigliano (Pz) il 29/3/54. Dopo aver conseguito la maturità artisticae l’abilitazione all’insegnamento delle <strong>di</strong>scipline plastiche, ha insegnatoper do<strong>di</strong>ci anni a Milano presso istituti sperimentali per la grafica pubblicitariae presso licei artistici. Ritornata in Basilicata, è ora docente pressol’Istituto Statale d’Arte <strong>di</strong> Potenza. La sua produzione artistica, dalla ricercagrafico-pittorica caratterizzante i primi lavori, è approdata gradualmente adun’immagine materica assemblando più tecniche. Le ultime opere pre<strong>di</strong>ligonoun’espressività plastico-materica. Ha partecipato a varie collettive <strong>di</strong> pittura aRoma, Avigliano, Lagopesole, Maratea e Rionero in Vulture ed ha tenuto nel1991 una personale a Potenza.“(Nella produzione <strong>di</strong> Anna Giordano) c’è la ricerca della forma, mai fine a se stessa, ma sempre in filo <strong>di</strong>retto con unasostanza che produce una visione d’insieme sorprendente. Ancora: c’è il trionfo della libertà espressiva che rappresenta l’evoluzionetecnico-pittorica dell’artista (...).Ciò che maggiormente colpisce (...) è la figura portata a forte sintesi, tanto da <strong>di</strong>ventare segno, ma senza perdere, per questo,forza espressiva. Almeno per una parte della produzione pittorica della Giordano, si rileva un’aderenza al simbolismosia per la carica cromatica sia per l’organizzazione spaziale delle singole tracce.La “figura” femminile, anche se deco<strong>di</strong>ficata, si propone con tutta la sua forza e desiderio <strong>di</strong> libertà e crescita(...)”.(red. pot. - Giornale <strong>di</strong> Napoli, maggio ‘91)“(...) Le capacità espressive della pittrice aviglianese(...)emergono subito con chiarezza: la sicurezza del segno che incidezone dove sfumare potrebbe anche voler <strong>di</strong>re incertezza e invece è pieno possesso delle proprie ragioni; la chiarezza che noncontrad<strong>di</strong>ce alla profon<strong>di</strong>tà; la luminosità che non tra<strong>di</strong>sce il segreto del profondo(...)”.(Bernardo Panella)84


Anna Giordano, Abisso 2Terracotta - bitume su cartoncino85


ANTONELLA GRAZIANOénata a Senise il 7 marzo 1964. Diplomata al Liceo Artistico III <strong>di</strong> Roma,ha seguito il corso <strong>di</strong> Decorazione presso l’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong>Roma.Dal gennaio del 1988 fino a tutto il 1989 ha collaborato con uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>progettazione e <strong>di</strong> designer industriale applicandosi nella preparazione <strong>di</strong><strong>di</strong>segni tecnici per presentarli con la tecnica dell’aerografo.Dal 1985 ad oggi, oltre ad esporre alcune sue opere in varie sale e musei(anche romani), si è abilitata all’insegnamento delle materie artistiche (<strong>di</strong>sciplinepittoriche ed educazione artistica).“Attraverso (...) quadri, ben lungi dall’essere immagini facilmente decifrabili, l’artista, con tutta la sua particolare sensibilità,rende possibile l’insolito e il misterioso.(...) quadri dagli impreve<strong>di</strong>bili percorsi, sono in realtà un invito al viaggio introspettivo dell’artista. Un’introspezione cheriflette il costante ricercarsi, proteggersi ed avventurarsi non solo nella società ma nel senso più infinito della vita: si scivoladal pre-natale nel “dolce isolarsi” al tacito presente nella “triste primavera”, all’incognito futuro “verso la via”; si crea proprioin questo quadro un punto ottico dal quale prende vita tutta la tela attraverso i vari contrasti <strong>di</strong> colore e le formeavvolgenti.Dei quadri profon<strong>di</strong> e carichi <strong>di</strong> misteri dove il silenzio s’impone, per u<strong>di</strong>rne il reale messaggio”.(Nahia Acar Floris)“Antonella Graziano nelle sue acquaforti affronta anche la figura, ed altri motivi, ripetuti con gusto astratto, in tele ad oliodai colori saturi e veementi, nonché in delicati acquerelli”.(Cecilia Pericoli Ridolfini)86


Antonella Graziano, DiscaricaAcrilico su tela, cm 91x6587


LUCIA GRAZIANONata a Senise (Pz) il 20/7/1952, ha conseguito il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> decorazioneall’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Lecce col prof. R. Pizzico. Docente<strong>di</strong> <strong>di</strong>segno e storia dell’arte, risiede a Senise.“(...) La pittura della Graziano, pur oggettiva, non si muove sui gran<strong>di</strong> temi e sulle gran<strong>di</strong> problematiche esistenziali contemporanei;le sue scelte avvengono per assunti totali e per ricerche tecniche su assi privilegiati, che ribaltano la realtà e corronosu spigoli risultanti da varie intersezioni <strong>di</strong> piani, più che su linee e quando questi (gli assunti e le ricerche) si avveranoin equilibrio, allora la tela è felice, lo slargo del pennello e della mano è respirabile e si scrosta dalla testa e va per contosuo per quelle traiettorie tensive e portanti fatte <strong>di</strong> lanci, <strong>di</strong> richiami, <strong>di</strong> riprese, <strong>di</strong> ripercussioni, <strong>di</strong> balzi e sobbalzi chealzano ed elevano il tono delle figure ed ispessiscono l’assunto pittorico con quella certa tri<strong>di</strong>mensionalità.Le luci, le ombre, le nature, i personaggi, gli oggetti filtrati dalla tecnica ed elaborati sino alla puntigliosità rivivono, allostesso momento, le esistenze che il pittore impone: l’esistenza reale, l’esistenza fittizia e l’esistenza pittorica: tutti sono soggettireali o appartenuti alla realtà e vengono reinterpretati sulla tela con coscienza artificiale e con credenza artificiosa, macreano una realtà pittorica che è la realtà intima <strong>di</strong> ognuno e <strong>di</strong> tutti(...).Non bisogna <strong>di</strong>menticare(...) che la Graziano ama le incisioni, le acqueforti, le punte secche, le acquetinte e questo suo sceglierela lastra la induce a un lavorìo alacre e puntiglioso, attento alla sottolineatura e al particolare e ad un fitto reticolo<strong>di</strong> segni, <strong>di</strong> tratti e <strong>di</strong> punti che, alla fine, risultano decisivi ed incisivi, senza possibilità <strong>di</strong> ripensamenti, per il complessodegli effetti che essi consentono <strong>di</strong> riprodurre”.(Pasquale Totaro Ziella)“(...) non si vieta nella tecnica e negli aspetti del cubismo la geometria, la scomposizione della luce, le altezze, le profon<strong>di</strong>tàe la lunghezza delle linee convergenti”.(Savino Sileno)88


Lucia Graziano, Terre sommerseAcrilico su tela, cm 70x6089


MARISA GULLOTTANata a Giarre (Ct) il 18/12/1939, si è <strong>di</strong>plomata all’Istituto d’Arte <strong>di</strong>Catania, dove ha altresì frequentato e collaborato con l’Istituto <strong>di</strong>Disegno dell’Università per il biennio <strong>di</strong> Architettura ed Ingegneria. Docente <strong>di</strong>materie artistiche, vive ed opera in Basilicata.Pittrice, ceramista, incisore e scenografa ha esposto in mostre personali e collettivein Italia e all’estero, Francia, Spagna, Inghilterra, Usa, ottenendo premie riconoscimenti <strong>di</strong> rilievo.Tra le opere da segnalare: l’incisione a sbalzo su lastra d’argento raffigurantela Madonna del Casale, personalmente offerta al Papa durante la visita inBasilicata, a nome dell’amministrazione comunale e della citta<strong>di</strong>nanza tutta.Di singolare bellezza la “Via Crucis” in terracotta realizzata per il comune <strong>di</strong>Oliveto Lucano. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private.È presente in varie riviste d’arte. Dirige il Centro culturale artistico “La Vernice”<strong>di</strong> Pisticci, promuovendo manifestazioni e mostre in collaborazione con entipubblici e religiosi.“(...)lo stile <strong>di</strong> Maria Gullotta è modernamente orientato alla riscoperta <strong>di</strong> una figurazione, che non stravolge l’equilibratatessitura delle forme, ma le coinvolge in una elaborazione emozionale, dove l’evento ispiratore contingente e le valenze dell’interioreriflessione si integrano perfettamente. La scansione segnica, fluida e precisa, è supportata da una composizionecromatica vivace e ben articolata nei rapporti timbrici, con accenti efficacemente sintonizzati alle situazioni umorali deisoggetti ed alle atmosfere in cui prendono vita le immagini(...)”.(V. Cracas)90


Marisa Gullotta, DanzatriceTecnica mista, cm 50x7091


BIRGIT GUTT DARAIONata il 5 giugno 1960 a Schangen, un paese nella Vestfalia orientale,vive ed opera a Potenza, luogo <strong>di</strong> origine del marito. Fin da piccola siè <strong>di</strong>lettata a <strong>di</strong>segnare con matite, carboncini e pastelli prima e a lavorarecon terracotta, tessuti ed altri materiali poi. Ha realizzato plastici, quadri aolio, acquarelli, decorazioni e <strong>di</strong>pinti su gran<strong>di</strong> pareti; alcuni lavori sono statipresentati in una mostra a Paderborn. Dopo aver conseguito la laurea <strong>di</strong>“Magistra Artium” nel 1989, ha lavorato come insegnante <strong>di</strong> tedesco in scuoleprivate.Anche a Potenza ha continuato a coltivare l’arte che, <strong>di</strong>venuta hobby, un linguaggiomuto e permanente della glottologa, parla con forme e colori delmondo visibile, del bello, <strong>di</strong> posti da valutare, della natura, ma a volte anche<strong>di</strong> problemi, sogni, visioni o solo <strong>di</strong> strutture.Ha partecipato a più mostre a Potenza.92


Birgit Gutt Daraio, Mare, mercoledì a marzo 1989Olio su tela, cm 50x70 (particolare)93


MARIA IANNIELLODopo aver conseguito a Rionero il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> maturità d’Arte Applicata,in Arte della ceramica, Maria Ianniello ha proseguito gli stu<strong>di</strong> pressol’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Foggia, dove si è <strong>di</strong>plomata in Pittura. Frequentail corso <strong>di</strong> tecnico della grafica pubblicitaria a Potenza.Attualmente insegna presso il carcere <strong>di</strong> Potenza. L’avventura dell’arte è perlei appena iniziata ma “le premesse appaiono positive e incoraggianti”.“(...) Sintetiche e deformate, le figure femminili dominano il campo visivo, potenti e solide nel loro <strong>di</strong>fficile affermarsi inquanto <strong>donne</strong>, nel loro amare in quanto madri.È riconoscibile nella genesi tematica e formale dell’artista una chiara matrice espressionista, sia nella resa anatomica sianel segno astratto.La forza incisiva del gesto piega il colore e il ductus pittorico <strong>di</strong>venta docile nel processo <strong>di</strong> materializzazione dell’immagine,estratta dall’io con dolore e fatica, allo stato puro, aggressiva o raggelata che sia, senza concessioni a lirismi o virtuosismiinutili (...)”.(Capobianco)“(...) In una reciprocità altalenante <strong>di</strong> affermazione-negazione, protagonista assoluto l’elemento femminile nella sua totalità<strong>di</strong> corpo e mente, l’impotenza dell’essere ripiegato su se stesso, comporta, oltre l’abbandono al flusso incontrollato delrimosso, la morte dell’anima.(...)Un mondo che violenta se stesso annienta il senso dell’in<strong>di</strong>viduo in quanto forma anatomica e il senso dell’arte inquanto empatia. Dalla per<strong>di</strong>ta del naturale, dall’esperienza dolorosa del nulla, tuttavia, l’essere ricorre alle proprie straor<strong>di</strong>narieenergie vitali e risale la china della propria identità, recuperandosi in quanto principio razionale che filtra il realee lo domina: la coscienza supera l’esperienza, <strong>di</strong>venta idea rarefatta, pensiero; l’arte supera la mimesi, <strong>di</strong>venta forma pura,astrazione(...)”.(A. D’Andrea)94


Maria Ianniello, ColpaOlio su tela, cm 50x7095


AMALIA LABBRUZZOVive ed opera a Matera in Via La Croce, 53. È auto<strong>di</strong>datta ed ha partecipatoa mostre collettive, riscuotendo lusinghieri successi <strong>di</strong> critica e pubblico.“Eteree, spirituali, sublimi, le <strong>donne</strong> <strong>di</strong> Amy rivelano, varcando i limiti spazio-temporali, le vette liriche <strong>di</strong> un bello tuttointeriore e l’attesa <strong>di</strong> un equilibrio intimo dell’animo nel vivido rapporto tra una coscienza sempre vigile ed i gran<strong>di</strong> temiesistenziali.Fede, libertà, amore, maternità, con<strong>di</strong>zionamento sociale, “senso e non-senso” della vita sono i temi, i significanti interioriespressi dalla pittura <strong>di</strong> Amy che, senza cadere ad inutile retorica o a mere tentazioni estetiche, in un gioco tra simbolo erealtà, esplicito ed implicito, personale e generale, fa della pittura un luogo <strong>di</strong> vita, <strong>di</strong> arte, <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione, <strong>di</strong> elaborazione<strong>di</strong> risposte e <strong>di</strong> suggestive domande.Le figure femminili, quasi appoggiate con estrema delicatezza da una mano invisibile sugli sfon<strong>di</strong> monocromatici accesi eviolenti, nelle plurali posture limate da una grazia e da una eloquenza <strong>di</strong> altri tempi, rimandano, quasi metaforicamente,ad un momento <strong>di</strong> riflessione, questo davvero intimo, incomunicabile, incolore. La vita e l’arte vengono in ogni suo quadrosinceramente vissute ed interpretate con cura e consapevolezza, fino all’ultima pennellata, fino all’ultima emozione”.(Patrizia Traversa)96


Amalia Labbruzzo, Marionetta 1996cm 50x7097


MIRIAM LADIKénata a Potenza l’8/6/1977 e vive a Pignola (Pz). Dopo aver conseguitoil <strong>di</strong>ploma al Liceo Linguistico, frequenta la Facoltà <strong>di</strong> Lingue e LetteratureStraniere Moderne presso l’Università <strong>di</strong> Basilicata.Come pittrice ha presentato delle mostre e fa parte <strong>di</strong> gruppi artistici quali“Amici dell’Arte” <strong>di</strong> Potenza.“Tendenze innate sin dai primi anni <strong>di</strong> adolescenza, vengono tutt’oggi trasferite con maestria sulle bianche tele.(...)È, il suo, un paesaggio con sapore <strong>di</strong>verso, prevale su tutto il cielo rossiccio e la prepotenza arborea che tende i suoi ramiscuri per abbracciare forse una umanità scomparsa tra le muse.Anche la rappresentazione marina si coniuga all’inverosimile con le particolarità floreali creando suggestioni e continuaricerca del messaggio esistenziale da lanciare. A lei, sia il pennello che la spatola non servono, almeno per ora si accontentadei pennini <strong>di</strong> beccaccia. Riuscire a trovare uno spartiacque tra l’impegno studentesco, con quello che richiede l’attivitàartistica, non sarà sempre facile la scelta definitiva. Ci saranno, certamente, momenti <strong>di</strong> grande positività che bisogneràcusto<strong>di</strong>re gelosamente, non mancheranno, poi, le pause riflessive ed anche queste faranno parte dello scenario della vita(...)”.(Fanì)98


Miriam La<strong>di</strong>k, UtopiaOlio su tela, cm 30x4099


GIUSEPPINA LAFIOSCANata a Grassano (Mt), ha conseguito a Bari l’abilitazione artistica. Dal1968 ha partecipato a importanti manifestazioni d’arte nazionali e<strong>di</strong>nternazionali. È presente in permanenza in varie gallerie d’arte italiane edestere.Ha allestito varie mostre personali e collettive in più città italiane. Della suaattività si sono interessati critici illustri.Tra gli altri, hanno scritto <strong>di</strong> lei: G. Selvaggi, T. Bonavita, U. Franzolin, U.Moretti, G. Domo<strong>di</strong>o.È stata citata su quoti<strong>di</strong>ani e riviste.“Germinata da una sorta <strong>di</strong> automatismo grafico la pittura della Lafiosca rivela un’interiore inquietu<strong>di</strong>ne, le forme che nederivano: gorghi, onde montanti, forme stravolte e l’ossessivo ripetersi in ogni quadro, <strong>di</strong> un intrico <strong>di</strong> rettangoli o quadratiincastrati l’un dentro l’altro in un gioco labirintico dentro il quale inoltrarsi, in esplorazione introspettiva, è come entrarein un buio tunnel per cercarvi che cosa?La libertà, la vita (...) oppure per arrivare a conoscere se stessi, è comunque una spinta a cercare innanzitutto una proprialibertà, una propria salvezza(...)”.(Armando Pizzinato)“(...) Dietro i grovigli dei fili c’è la vita quoti<strong>di</strong>ana, la realtà con i suoi contrasti, la pace, la guerra, la incomunicabilità.Fino a che gli stessi fili si fanno vita senza volto; fino a raggiungere la metafora dell’arte che riscatta, come in ogni artista,la vena solare, il desiderio della comunicabilità.Nel cromatismo vario e intenso dei fili a volte il groviglio sembra sciogliersi, aprirsi e si intravedono gli sfon<strong>di</strong> quasi semprecolorati, una lettera dell’alfabeto, l’accenno <strong>di</strong> un’onda, un angolo <strong>di</strong> muro.Ma l’occhio deve essere attento, deve entrare, lasciarsi avviluppare, poiché in superficie tutti i quadri risulterebbero similinella struttura. Mentre ogni filo, nel suo movimento, ha un linguaggio proprio. Lafiosca si serve <strong>di</strong> questi scenari per i suoiracconti, perché abbiano forza, si impongano e coinvolgano (...)”.(Antonietta Dell’Arte)100


Giuseppina Lafiosca, Gestuno. Libera interpretazione del linguaggio gestualeusato dai sordomuti in occasione <strong>di</strong> rapporti interpersonaliAcrilico su carta, cm 50x70101


ENZA LAROCCAEnza Larocca è nata a Brin<strong>di</strong>si <strong>di</strong> Montagna nel ‘59. Vive a Potenza dovesvolge la professione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co.Durante gli anni universitari <strong>di</strong> Pisa ha frequentato l’Accademia Libera d’Artedel pittore Bruno Pollacci ed ha partecipato a collettive d’arte.Successivamente, in Lucania, ha continuato il suo <strong>di</strong>scorso artistico con personali.Nel novembre ‘94 ha partecipato con <strong>di</strong>segno a carboncino alla realizzazionedel libro Poesie goccia a goccia <strong>di</strong> Aurelio Pace; nel ‘95 è stata presentealla prima biennale internazionale d’arte a Malta.“L’artista sembra affascinata dal mutevole e caleidoscopico universo dei colori tanto che le riesce facile esprimersi attraversoun cromatismo intenso e vibrante.Usa i pastelli con grande abilità e propone <strong>donne</strong> intriganti dal fascino esotico e atmosfere me<strong>di</strong>terranee pervase da unaincontenibile gioia <strong>di</strong> vivere.La ritrattistica è una delle sue passioni; si muove sicura anche in questo campo poiché riesce a cogliere tra le mille mutevoliespressioni <strong>di</strong> un viso la più intima, la più profonda. È in grado <strong>di</strong> deco<strong>di</strong>ficare quanto <strong>di</strong> misterioso c’è in ogni volto che aseconda dei giorni, delle ore e delle stagioni assume connotazioni <strong>di</strong>verse, aiutata anche dall’uso attento e sensibile del carboncino.I numerosi “omaggi” a Mo<strong>di</strong>gliani, a Cèzanne, a Gauguin e a Salvatore Fiume stanno a <strong>di</strong>mostrare che alla base del<strong>di</strong>pingere <strong>di</strong> Enza Larocca c’è una profonda cultura; la pittrice ha stu<strong>di</strong>ato con passione la poetica e le tecniche dei gran<strong>di</strong>artisti e ne ha fatto tesoro”.(Valeria Marchisio)102


Enza Larocca, EvanescenzaTecnica mista, cm 50x70103


MYRIAM LATRONICOénata il 5/02/73 a Matera, dove vive ed opera in Via Dante, 78. Haconseguito il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> maturità classica presso il liceo ginnasio “E.Duni” <strong>di</strong> Matera.Attualmente è laureanda in Lettere classiche presso l’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>Bari. Essendo figlia d’arte, ha seguito il padre nelle manifestazioni artistiche,sin dalla più tenera età, partecipando a sua volta a mostre e concorsi, conseguendosempre il plauso del pubblico e il riconoscimento dei critici.Compone anche poesie e, come ha sottolineato Luigi Guerricchio, nella prefazioneal suo Florilegio “Naufragio”, nei versi <strong>di</strong> Myriam, “convivono candoree lotta per l’esistenza, gioia e dolore, serenità e malinconia, insieme: sentimentisussurrati, suggeriti in un silenzio sovrumano”.“La rarefazione spirituale, il <strong>di</strong>sagio sociale, la solitu<strong>di</strong>ne esistenziale costituiscono la molla, che fa scattare la scintilla dell’ispirazionein Myriam Latronico. Paesaggi desolati, fanciulle pensose, alberi solitari sono il leit motiv della sua pittura. Lesue figure sono immagini e le sue immagini sono simboli viventi, <strong>di</strong> carattere in<strong>di</strong>viduale e <strong>di</strong> valore universale.Myriam Latronico si attiene alla realtà, senza svolazzi accademici né rêveries surreali o <strong>di</strong>vagazioni informali(...) trattaogni soggetto in modo semplice, senza orpelli, ma con un afflato poetico <strong>di</strong> irresistibile spessore estetico. Ecco perché la suapittura è intessuta <strong>di</strong> realismo lirico, <strong>di</strong> un soffio vitale e <strong>di</strong> un sentimento elegiaco. Questa sua nuova figurazione modernaè lontana sia dai gran<strong>di</strong> maestri del passato che dagli artisti contemporanei, in una <strong>di</strong>mensione personale, tutta al femminile,al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> ogni schema. L’immagine, colta nell’attimo fuggente, en plein air, è così carica <strong>di</strong> fascino, <strong>di</strong> pathos e <strong>di</strong>mistero, da imprimersi negli occhi, calarsi nell’anima e <strong>di</strong>ssolversi nella mente del fruitore <strong>di</strong> ogni ceto, <strong>di</strong> ogni nazione e<strong>di</strong> ogni cultura”.(Gianni Latronico)104


Myriam Latronico, Attesa <strong>di</strong> un sogno 1996Tecnica ad acquerello, cm 25x35105


LUCIA LISTAénata a Senise (Pz) l’8 marzo 1972. Ha conseguito presso l’Istituto stataled’Arte <strong>di</strong> Arezzo il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> arte applicata. Ha seguito poi il corso <strong>di</strong>Laurea in Pittura presso l’Accademia delle Belle Arti <strong>di</strong> Roma. Si interessa <strong>di</strong>pittura e incisione, scultura, fumettistica. È risultata vincitrice negli anni1988/91 <strong>di</strong> concorsi intercollegiali dell’Inadel.L’artista, presentando i segni <strong>di</strong> “Mia madre”, si è così espressa:“Ogni volta che faccio un ritratto, la cosa che amo <strong>di</strong> più è quella <strong>di</strong> riuscire a cogliere la personalità del soggetto cheritraggo, <strong>di</strong> leggere nell’espressione degli occhi o dei lineamenti del volto quelle sensazioni che più mi colpiscono e che mipermettono <strong>di</strong> capire il suo carattere e gli stati d’animo”.106


Lucia Lista, Mia madreCarboncino107


MARIA ROSARIA LISTAénata a Senise (Pz) il 3 febbraio 1968. Ha conseguito il Diploma <strong>di</strong> arteapplicata presso l’Istituto statale d’Arte <strong>di</strong> Arezzo.È laureanda in Architettura presso l’Università degli Stu<strong>di</strong> “La Sapienza” <strong>di</strong>Roma.Tra i suoi interessi rientrano la pittura, il recupero architettonico e restauro, l’archeologia,la fotografia.Ha partecipato a collettive ed ha realizzato nel 1996 una scenografia perrappresentazione teatrale.L’autrice ha così commentato “Mani:”“Nessuno si sofferma quasi mai ad osservare le mani che, come gli occhi, possono offrire una infinità <strong>di</strong> emozioni.Attraverso dei piccoli gesti, è possibile cogliere il carattere e la sensibilità della persona”.108


Maria Rosaria Lista, ManiMatite109


ADELAIDE LOMAGROénata a Montemilone il 25/11/38. È un’insegnante elementare in pensione.Pittrice auto<strong>di</strong>datta, <strong>di</strong>pinge sin da quando era adolescente. La suapittura spazia nella natura in ogni sfaccettatura, da quella umana alla poesiadelle piccole cose; nella ricerca continua delle luci ed ombre degli angolisuggestivi dei paesi della Basilicata.Ha fatto parte dell’Associazione Co.S.P.I.M.. Ha esposto con successo inGiappone, a Tokio nel 1989. Ha, nello scorso anno, illustrato libri <strong>di</strong> cucinaitaliana, scritti da una connazionale, sempre a Tokio, per conto <strong>di</strong> una casae<strong>di</strong>trice giapponese.È stata inoltre presente in una collettiva a Bruxelles (1991) e, in Basilicata, aVilla d’Agri (1994).“(...) vi piaceranno il suo modo naturale <strong>di</strong> <strong>di</strong>pingere, il suo tocco romantico e i suoi teneri colori pastello”.(Daniela Ozik)“(...) lo squarcio <strong>di</strong> vicolo, rappresentato con tale brio <strong>di</strong> colori da farci quasi sentire lo spirito che lo animava, è una delleultime testimonianze <strong>di</strong> una realtà urbanistica e sociale, quella dei paesi lucani (...)”.(Camillo Naborre)110


Adelaide Lomagro, Vicolo <strong>di</strong> AssisiOlio su tela, cm 20x30111


ANNA MAGLIOCCHINOénata a San Mauro Forte (Mt) il 1° giugno 1938. Ha compiuto stu<strong>di</strong> classicie seguito corsi <strong>di</strong> lingue straniere presso l’Istituto Orientale <strong>di</strong> Napoli, ilBritish Council, The English Institute, l’Université de Grenoble, per cui si esprime,oltre che in italiano, in inglese, tedesco e francese. InterpreteParlamentare, si è inoltre de<strong>di</strong>cata all’insegnamento nella scuola dell’obbligo.Ha pubblicato quattro libri <strong>di</strong> poesie: ...all’ombra della Torre Normanna...,Napoli, Alfano, 1979; Tuffo nel sole, Fossalta <strong>di</strong> Piave (Ve), Rebellato, 1981;Il figlio dell’amore, Milano, E<strong>di</strong>trice Italia Letteraria, 1981; Il volto del silenzio,Eil, Milano, 1982. Ha collaborato alla Storia del volo e delle operazioniaree e spaziali da Icaro ai giorni nostri, Ed. Ufficio Storico Sma, Roma,1985, del Generale Sebastiano Licheri.Presente in centinaia <strong>di</strong> antologie con saggi letterari, racconti e poesie, haottenuto riconoscimenti e premi in manifestazioni letterarie.Come pittrice è nota nel mondo artistico ed ha partecipato con successo amostre personali e collettive in Italia, Svizzera, Spagna, USA. Con le sueopere pittoriche e grafiche è presente nei più importanti Cataloghi d’Artemoderna italiani e stranieri. È molto apprezzata dalla critica d’arte.“L’operare pittorico per Anna Magliocchino è una componente essenziale della sua poetica visione delle cose, del suo relazionarsi cioéalla realtà, ai sentimenti, alle vicende dell’esistere con viva partecipazione emozionale. Affascinata soprattutto dalla natura, tratteggianei suoi <strong>di</strong>pinti paesaggi saturi <strong>di</strong> luce, armonici ed equilibrati, ove compaiono delicate figure. Ella traduce con sincera ispirazione,nella composta stesura dei segni e nel suggestivo mescolarsi dei colori, i misteriosi fremiti <strong>di</strong> una vitale sensibilità interiore”.(Vito Cracas)“(...) I soggetti della Magliocchino vertono su “paesaggi” marini o montani, <strong>di</strong>stese <strong>di</strong> campagne ricche <strong>di</strong> verde, “fiori”, immensità<strong>di</strong> cieli e <strong>di</strong> mari, angoli romiti nonché delicate “figure” il tutto espresso con una <strong>di</strong>gnitosa manifesta poesia del colore, pennellatoarmonicamente affermante una sana scuola consapevole delle proprie responsabilità. Pittura e poesia sono, per la Magliocchino, dueentità separate ma nel contempo magnificamente fuse in un sol palpito <strong>di</strong> fede e <strong>di</strong> amore (...)”.(Gino Spinelli de’ Santelena)“(...) Si tratta <strong>di</strong> una pittura assolutamente priva <strong>di</strong> qualsiasi artificio, lontana da ogni strettoia accademica, vicina al sentire spontaneoche genera una manifestazione schietta, semplice e fatta a misura d’uomo. Al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> una lettura imme<strong>di</strong>ata o anche simbolica,che ci permette <strong>di</strong> specchiarci, ogni situazione esistenziale vibra nel colore che <strong>di</strong>venta elemento primario, poiché tocca e suscita intuizioni,me<strong>di</strong>tazioni fino a mettere in moto, dentro <strong>di</strong> noi, interrogativi che non possono restare senza risposta. In certi quadri la luce si<strong>di</strong>ffonde tenera, in altri le ombre irrompono. Ogni quadro è un invito a considerare l’uomo per scoprire il senso della sua vita”.(Bruno Valent)112


Anna Magliocchino, S.O.S. NaturaOlio su tela, cm 80x60113


VITA MALVASONata a Grottaglie (Ta), dal 1970 vive ed opera a Matera dove insegnaDisegno e Storia dell’Arte presso il Liceo Scientifico “Dante Alighieri”.Ha conseguito il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> pittura presso l’Accadamia delle Belle Arti <strong>di</strong>Bari. Ha partecipato a importanti rassegne nazionali ed internazionali, anumerose collettive, ha realizzato personali in <strong>di</strong>verse città italiane.Riviste d’arte si sono occupate della sua attività artistica, che è presenteanche in <strong>di</strong>zionari ed enciclope<strong>di</strong>e <strong>di</strong> arte contemporanea.Tra gli altri, hanno scritto <strong>di</strong> lei: G. Caserta, P. Gentile, P. La Barbiera Labar,E. Oliva, R. Rizzi, G. Settembrini, R. Zagaria.“(...)l’esplosione cromatica, densa <strong>di</strong> vitalità, non è la sola protagonista dell’opera <strong>di</strong> questa pittrice. Linee nervose e segnidecisi e scattanti delimitano il colore, separano e, allo stesso tempo, intersecano le forme. Si viene così a creare una <strong>di</strong>alettica,un continuo <strong>di</strong>alogo, tra segno e colore, tra tensione del grafismo e la lucentezza del colore; in poche parole è il <strong>di</strong>ssi<strong>di</strong>otranquillità-inquietu<strong>di</strong>ne(...)”.(Paola Di Giammaria)“(...) Pittura generante è la sua rivisitazione d’ogni anfratto del percorso umano sulla terra che, per una casuale quantoemblematica coincidenza, prende il suo stesso nome: “vita”. Dalla materialità del quoti<strong>di</strong>ano e fino al trascendente va <strong>di</strong>ssimulandoil tormento della riflessione presentandoci immagini purificate, pacificate: Vita Malvaso sa insomma andaroltre l’estetizzare che è mera ostentazione; lei passa per l’estetica per ridarci, vestito <strong>di</strong> colori ariosi, un reale che è sofferenza(...)”.(Antonella Pagano)“C’è un forte potenziale simbolico, o meglio evocativo, in questa propensione all’artificio del mestiere, che Vita Malvasoesercita con la <strong>di</strong>sinvoltura <strong>di</strong> un gesto naturale(...) C’è operosità tecnica in questa pittura che ambisce a velare il co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>un’anima.C’è vocazione lirica in questo lungo racconto che appare <strong>di</strong>segnato da un antico telaio dove il “tappeto della vita” (o dellaVita <strong>di</strong> Vita) sembra non avere confini nel tempo e nello spazio (...)”.(Duccio Trombadori)114


Vita Malvaso, Movimento equestreOlio su tela, cm 85x90115


ROSANNA MARCODOPPIDOénata in Abruzzo nel 1942. Ha frequentato a Potenza le scuole me<strong>di</strong>e.Trasferitasi a Roma, si è iscritta all’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti presso cui haseguito i corsi <strong>di</strong> Bartoli, Montanari e Maccari. Nel 1964 vi ha conseguito il<strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> pittura. L’anno successivo ha ottenuto, all’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Roma, il<strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Maestra d’Arte nella sezione Decorazione pittorica.In seguito ha vissuto molti anni a Potenza dove ha insegnato nella scuola elementareed esposto in varie mostre personali e collettive.Dal 1983 vive a Roma. Dal 1990 al 1994 ha partecipato alle attivitàdell’Associazione Internazionale Incisori approfondendo varie tecniche <strong>di</strong> incisionee stampa d’arte e lavorando nel gruppo “Atelier aperto” tenuto daNicola Sene.Sue opere grafiche sono state recentemente esposte in mostre collettive aRoma e a Venezia.“L’immagine rende a un tempo lo stupore <strong>di</strong> sé e la memoria del suo essere sogno, nel travaglio <strong>di</strong> una definizione del proprioessere non meno che nella spontanea adesione al flusso creativo che riempie lo spazio <strong>di</strong> segni e <strong>di</strong> colore.L’originario universo fantastico traspare nella stesura del colore come filigrana. Sui rosa e i viola palli<strong>di</strong> interviene il grigioche <strong>di</strong>lata la mappa delle intuizioni e delle derivazioni concettuali. In sostanza, una pittura sofferta, <strong>di</strong>alettica. Tra lerighe, cioè tra gli spazi, si avverte il senso della realtà attraverso immagini contigue <strong>di</strong> essa; e il giro a spirale del fantasticoche si avvita su se stesso.Il mondo dell’artista non è definito che dalla propria conflittualità che si propone come sogno e problema”.(Bernardo Panella)“(...) Atmosfere lunari, cangiante mondo in trasformazione, paesaggi dell’immaginario: come avviene per presbiopia <strong>di</strong>vedere le cose lontane o ai ciechi <strong>di</strong> sviluppare un’altra vista (i ciechi profeti o saggi capaci come Omero <strong>di</strong> indovinare lecose del passato), o alle <strong>donne</strong>, ere<strong>di</strong> dei linguaggi <strong>di</strong> Sibilla e Diotima, ed ai poeti, così in questi quadri la vista si rivolgeall’interno.Il colore guida la visione attraverso il tumulto geometrico <strong>di</strong> voci, paesaggi, oggetti.Il colore come sonorità, movimento della materia. Il colore - informazione come in un manifesto, per trasmettere, con fortecomunicatività intellettuale, ragioni, rabbia, denunce maturate nel fuoco <strong>di</strong> un movimento <strong>di</strong> liberazione (...)”.(Rosa Maria Salvia)116


Rosanna Marcodoppido, Il guerriero 1996Olio su tela117


TINA MASELLIénata a Lesina (Fg). Vive ed opera a Policoro (Mt) in Via S. Bernardo, 18.Anche se in gioventù ha fatto qualche passeggera esperienza, in etàmatura ha curato la sua passione per la pittura a cui si è avvicinata con istintivaspontaneità, percorrendo tutti i gra<strong>di</strong>ni dell’auto<strong>di</strong>dattismo, dell’intuizioneestetico-soggettiva, dell’espressivismo spontaneo. Ha già al suo attivo numerosepersonali, collettive, premi internazionali e nazionali.Ha inoltre conseguito <strong>di</strong>versi titoli onorifici per meriti artistici.Varie testate e riviste d’arte si sono occupate della sua produzione pittorica.“(...)La pittrice inizia a <strong>di</strong>pingere da auto<strong>di</strong>datta, senza seguire mode e scuole, rivelandosi franca e sincera davanti almodello della natura. Interpreta con amore gli elementi più umili dei suoi soggetti preferiti che ricordano, in alcuni aspetti,la concezione dei pittori naïf però con una forza vitale non fiabesca ma carica <strong>di</strong> afflussi umani”.(Luigi Melfi)“(...)Dalle opere(...)traspaiono: un limpido <strong>di</strong>segno, una sicurezza della linea, un’elegante impaginazione ed un’armonia<strong>di</strong> accostamenti cromatici.L’arte pittorica <strong>di</strong> Tina Maselli è un invito all’uomo contemporaneo ad ammirare la natura e le piccole cose con lo sguardodello spirito perché da esse si può anche cogliere l’infinito e ritrovare la propria <strong>di</strong>mensione umana(...)”.(Franco Greco)“(...)Tina Maselli ha trovato nella pittura la sua espressione congeniale per comunicarci un messaggio prezioso: il messaggiodell’amore. Senza parole, più intensamente delle parole, sfuggendo equivoci e mascheramenti, le cose parlano per lei; scopriamola preghiera e la me<strong>di</strong>tazione nel tratto pulito pieno <strong>di</strong> poesia(...) L’arte è amore(...)”.(Rosa Barbieri)“(...)Temi ecologici, preghiere nascoste, dolori, pene, paesaggi, bellezze naturali, figure, ovunque e comunque il suo pensieroartistico <strong>di</strong>venta pensiero magistrale e sublime per una umanità che deve ritrovare la gioia del vivere.”(Michele Sessa)118


Tina Maselli, Raccolta OliveOlio su tela, cm 50x70119


ANNA MILANESEVive e lavora a Matera, in Via Lucrezio, 13. Ha partecipato a varie rassegneartistiche, conseguendo il plauso del pubblico ed il consenso dellacritica.Abbandonati gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina e chirurgia, sceglie <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi alla famiglia.Nel tempo libero, come auto<strong>di</strong>datta, si de<strong>di</strong>ca alla pittura. Ottenendobuoni risultati, è spinta a continuare e a sperimentare tecniche nuove. Nell’80frequenta la scuola <strong>di</strong> grafica “La Scaletta”, dove i Maestri Rizzelli, Manno el'amico Tarasco, le insegnano l'arte grafica. Decide, per esigenze familiari, <strong>di</strong>continuare per proprio conto personalizzando la sua tecnica grafica. Ha partecipatoa varie collettive.“(...) La tematica che più spesso ricorre nella sua opera è quella del mondo conta<strong>di</strong>no lucano, come quello che, più <strong>di</strong> ognialtro, mette in evidenza una faticosa tristezza del vivere e un intimo bisogno <strong>di</strong> riscatto. Di questo mondo, l’artista <strong>di</strong>segnaun ritratto tecnicamente molto originale, in cui figure, sfon<strong>di</strong> e oggetti appaiono segmentati in moduli, al cui assemblaggiosi deve poi l’immagine completa. I segmenti (...) appaiono un evidente tentativo <strong>di</strong> sezionare le cose per ritrarle nella lorostruttura intima in vista <strong>di</strong> una totalità esistenziale (...)”.(Antonio Giampietro)“(...) Quando la dura realtà della routine quoti<strong>di</strong>ana manda in frantumi aspirazioni, desideri, valori morali, è bello rifugiarsinell’irrealtà del sogno e nell’immortalità dell’arte. A tutte queste emozioni corrispondono toni accesi, segni vibranti,forme rutilanti. I colori in sé non contano più; contano invece i loro accostamenti, a volte armoniosi, a volte stridenti, aseconda del mutevole stato d’animo. I contrasti tra colori puri e complementari, accentuandone il rapporto con grossi contornineri, incidono il dramma dell’uomo, del dolore e della speranza, con una potente intensità drammatica. La fittaragnatela dello sfondo, le spesse tracce delle forme, lo spezzettamento accentuato delle figure creano volumi luminosi erichiamano i <strong>di</strong>segni delle vetrate <strong>di</strong> Chagall. La struttura “geometrica” dell’or<strong>di</strong>to contrasta con la ricchezza cromaticadella composizione, che conferisce alle scene rustiche una rarefatta atmosfera mistica(...)”.(Gianni Latronico)120


Anna Milanese, MoraOlio su tela, cm 70x80121


ROSANNA MOLINAROénata a Matera il 21/1/68 e risiede a Bernalda. Dopo aver conseguitola maturità artistica, ha frequentato l’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Bari <strong>di</strong>plomandosiin scenografia. Ha inoltre seguito un corso biennale <strong>di</strong> specializzazioneper “scenografi realizzatori e costumisti” presso il Teatro Alla Scala <strong>di</strong>Milano, dove, nelle stagioni teatrali 1990/91 e 1991/92, ha partecipatonei laboratori <strong>di</strong> scenografia e costume alla realizzazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse opere.Per Canale 5 ha preparato alcuni fondali pubblicitari. Ha partecipato a collettive<strong>di</strong> pittura a Taranto, Roma, Matera e Tricarico ed è inseritanell’Antologia degli Artisti Italiani pubblicata dall’Accademia Internazionaledei Dioscuri, in occasione del CXXIV anno <strong>di</strong> fondazione <strong>di</strong> Roma Capitale.“(...) Questa pittrice-scenografa si <strong>di</strong>stingue(...)per la poetica <strong>di</strong> quel fascino arcano, <strong>di</strong> quel mistero sublime che ella racchiudein sé e che parte dall’anima vibrante delle cose, per giungere all’animo pensante dell’uomo. Accomuna così elementinaturali e pulsazioni psichiche ed interpreta il mondo con una visione romantica. Ella riesce a colpire contemporaneamentela retina con la pittura e la scenografia, il cuore con la passione e la poesia. Ogni sua opera è soffusa <strong>di</strong> intima solitu<strong>di</strong>ne e<strong>di</strong> profondo bisogno d’affetto(...)”:(Gianni Latronico)122


Rosanna Molinaro, I girasoliAcrilico, cm 30x40123


PATRIZIA MONACÒPittrice e poetessa, è nata a Cosenza. Vive e lavora a Potenza.Auto<strong>di</strong>datta, ha partecipato a <strong>di</strong>verse mostre collettive. La critica si è vivamenteinteressata al suo lavoro de<strong>di</strong>candole stu<strong>di</strong> e recensioni.Desiderio <strong>di</strong> comunicare e voglia <strong>di</strong> vivere intensamente le proprie emozioni si pongono alla base della vita artistica dellaMonacò. Lineare eppure impreve<strong>di</strong>bile il suo tocco sorprende per la essenzialità degli schemi adottati e per la molteplicitàdei significati ad essi affidati. La sua arte figurativa va particolarmente apprezzata nelle introspezioni pluri<strong>di</strong>mensionaliche l’attenta osservazione riesce a proporre.(Emilio Boscia)Patrizia sia quando <strong>di</strong>pinge, sia quando <strong>di</strong>segna, non lascia spazio ai virtuosismi, né segue rigi<strong>di</strong> schemi. Ecco, esprime ilsuo “Concetto” con semplicità, da renderlo <strong>di</strong> facile “lettura” a chiunque. Ad elevarne le proporzioni è un’ottima <strong>di</strong>sposizionecromatica. Linee “libere” e colori spesso vivaci danno alle sue composizioni una immagine precisa, <strong>di</strong> profondo effetto.In ciò si rivelano la sua indole e la sua versatilità.(Giuseppe Ripa)124


Patrizia Monacò, Respiri125


ANTONIETTA MONTEMURROénata ad Anzi (Pz) il 29 marzo 1954 e risiede a Potenza. La pittrice siesprime soprattutto attraverso il “monotipo”, antica tecnica <strong>di</strong> stampa:mezzo affascinante che le permette <strong>di</strong> ricercare e sperimentare al fine <strong>di</strong> ottenereimpressioni uniche e irripetibili.Nell’agosto del 1993 ha proposto, in una personale impaginata in uno deisaloni <strong>di</strong> Villa Nitti a Maratea, 18 atmosfere “intriganti e convincenti”.“... (Sono) “atmosfere” che si <strong>di</strong>fferenziano l’una dall’altra e perché ognuna <strong>di</strong> esse esprime un <strong>di</strong>verso momento artistico eperché si tratta dell’efficace risultato del monotipo (...).Gli oli, il torchio calcografico e “la legge d’azzardo” hanno messo l’artista in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> esprimersi al meglio. Abilità tecnica,estro e sensibilità si fondono quin<strong>di</strong> nelle “vibrazioni materiche e cromatiche” <strong>di</strong> Antonietta Montemurro, regalandocisquarci <strong>di</strong> cielo, sfumature castissime, visioni <strong>di</strong> una natura a tratti sognante a tratti inquieta, tutte immagini carpitead un buio geloso”.(Valeria Marchisio)126


Antonietta Montemurro, Della serie AtmosfereMonotipo, cm 70x100127


VIOLANTE MOTTAénata a Miglionico il 10 gennaio 1916; vive ed opera a Matera, in ViaPassarelli, 64.Ha frequentato la Scuola <strong>di</strong> Perfezionamento presso il Collegio Margherita <strong>di</strong>Bari. Nella sua lunga carriera, <strong>di</strong> pittrice metafisica, ha partecipato a numeroserassegne, conseguendo sempre lusinghieri successi sia <strong>di</strong> critica che <strong>di</strong>pubblico.“(...) La sua pittura riproduce paesaggi e con essi interpreta, con spontaneo slancio, la natura così com’è, bella e selvaggia,nelle sue campagne <strong>lucane</strong>, facendo spicco i car<strong>di</strong>, con risultato <strong>di</strong> grande e sicuro effetto”.(Annunziata Cantalis)“Car<strong>di</strong> spinosi e girasoli assiderati, finestre chiuse e cieli plumbei, lande deserte e cascinali abbandonati sono i soggettiricorrenti nella lunga carriera artistica della pittrice ultraottantenne Violante Motta.Case su grotte, case su strade, case su tetti costituiscono la panoramica dei Sassi <strong>di</strong> Matera (...). Casette biancastre, rossastreo grigiastre non sono mai la copia della realtà, bensì l’espressione dell’invisibile, che sottende il vero, la sostanza, l’essenzadell’essere, oltre la scorza della superficie, della parvenza, del caduco involucro.Case, oggetti, fiori sono sempre a stretto contatto nello spazio, ma a <strong>di</strong>stanza siderale nel tempo: l’uno non vede l’altro,ognuno è solo (...).Le amarezze e le delusioni della vita incidono segni profon<strong>di</strong> nei comuni mortali, ma tracciano solchi profon<strong>di</strong> nella sensibilità<strong>di</strong> un’artista. Violante Motta ha trovato un porto sicuro nella pittura metafisica, che punteggia i suoi sentimenti,allevia i suoi tormenti e purifica le sue sensazioni.La catarsi spirituale si <strong>di</strong>ssolve sulla can<strong>di</strong>da tela con colori tenui, luce radente e poesia soffusa in opere immortali <strong>di</strong> singolarefattura estetica (...)”.(Gianni Latronico)128


Violante Motta, Il girasole sui sassiOlio su tela, cm 50x50129


GUGLIELMINA NIGRONata ad Acca<strong>di</strong>a (Fg), vive e lavora a Matera. Si è <strong>di</strong>plomata presso ilLiceo Artistico <strong>di</strong> Benevento. Ha effettuato personali; ha partecipato amostre, collettive e <strong>di</strong>versi concorsi nazionali ed internazionali <strong>di</strong> pittura e graficariscuotendo successo <strong>di</strong> pubblico e <strong>di</strong> critica. Fa parte del gruppo incisoricalcografici della Scuola <strong>di</strong> Grafica <strong>di</strong> Via Sette Dolori <strong>di</strong> Matera. È presentein cataloghi.“(...) un’artista sensibile che si tuffa nella pittura elaborando gli accenti dell’anima(...) riesce a realizzare opere suggestivetentate da un romantico figurativo che si sostanzia nelle vibrazioni cromatiche(...)le sue figure inserite nei suoi personaggiin perfetta simbiosi <strong>di</strong> colori, sono un tema prevalente della pittura dell’artista(...)(Franco Palumbo)130


Guglielmina Nigro, Narciso e le NinfeOlio, cm 50x70131


ROSA NUZZACOénata a Matera dove vive e lavora in Via Toscana, 9. Dopo aver conseguitola maturità, ha iniziato a frequentare quegli ambienti artistici che lehanno fornito il clima adatto al compimento delle sue esperienze nel campodella pittura. Si è interessata anche <strong>di</strong> moda, come stilista. Ha partecipato avarie rassegne, riscuotendo sempre lusinghieri consensi <strong>di</strong> pubblico e critica.“(...) Il suo estro si esprime attraverso espressioni figurative <strong>di</strong> squisita sensibilità, <strong>di</strong> sobrietà, nonchè <strong>di</strong> concentrazione, conla capacità <strong>di</strong> intravedere un mondo infinito, eterno, in cui avviarsi, lasciando <strong>di</strong>etro incertezze ed amarezze.In questo mondo tutto passa e se ne va, mentre nel fantastico mondo, creato dal magico pennello della Nuzzaco, il tempo siè fermato ed il tarlo della caducità non lo tange né lo sfiora”.(G.L.)“(...) Rosa Nuzzaco ama gli archi, i miti, gli eroi <strong>di</strong> epoche remote, fuori dal tempo (...) opere intramontabili. La dama inverde parla con gli occhi della copertina de “La fenice”. Il trottolino amoroso occhieggia nella “Galleria Italia” <strong>di</strong> Quadri eSculture. Arianna aspetta il suo Teseo nell’Antologia “I Dioscuri”. La vita si trasferisce nell’arte, il reale sfocia nel sublimeed il finito si fa infinito. Nel caleidoscopio cromatico <strong>di</strong> Rosa Nuzzaco, le parole sono pietre preziose, i segni sono sogni surrealie le figure sono immagini immortali, che si imprimono indelebilmente negli occhi e nell’anima”.(Gianni Latronico)132


Rosa Nuzzaco, Gli amanti ‘97Olio su cartone telato, cm 50x70133


RITA OLIVIERIénata a Potenza dove vive e opera in Viale Dante, 29. Ha frequentatol’Istituto d’Arte e l’Accademia delle Belle Arti <strong>di</strong> Bologna col prof. WalterLazzaro. Diverse sono le mostre personali e collettive cui ha partecipato. Suesono le illustrazioni del libro “Particolari” <strong>di</strong> Giancarlo Cuscino (1994).Tra gli altri, hanno parlato e scritto <strong>di</strong> lei: M. Padula, W. Lazzaro, F. Ranal<strong>di</strong>,A. Acierno, A. La Capra, G. Cafarelli, D. Micacchi, P. Settembrino, E. Volpe,V. Marchisio.“Una ricerca quella <strong>di</strong> Rita intesa a privilegiare l’esplosione cromatica, l’aggressività mai retorica e sensuale del colore(...)Il colore era una miccia che doveva saltare la precaria <strong>di</strong>fesa costumata dell’io e rivelare invece i meccanismi rappresentativied emblematici della coscienza(...)”.(Vito Riviello)“La figura della donna avvolta in veli e drappeggi coi quali sembra volersi identificare in una pantomima scenograficaevoca qua e là suggestioni liberty e perfino rinascimentali. L’eleganza della figura pare voglia proporre della donna quasiun’astrazione e un compen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> certe qualità “brillanti” dell’universo muliebre(...)”.(B. Panella)“Molti affetti e molti sentimenti si sprigionano dalle rappresentazioni <strong>di</strong> questa pittura che parla attraverso l’anima, moltoaffetto, molto sentimento palpita <strong>di</strong>etro le sue tele velate <strong>di</strong> egritu<strong>di</strong>ne, alcune <strong>di</strong> orientale mistero racchiudenti un’umanareligiosità dell’essere che <strong>di</strong>venta anche religione del vivere”.(Marianna Natale)“(...) La donna che Rita <strong>di</strong>pinge nasconde segreti che non riusciremo mai a capire: ti invita e ti respinge al tempo stesso,maliarda, voluttuosa, ingenua, sofisticata, euforica, un po’ vittima e un po’ canefice; donna che non sapremo mai che<strong>di</strong>rebbe se potesse parlare”.(Luigi Guerricchio)134


Rita Olivieri, A come amore o come anarchiaTempera su carta, cm 50x70135


MARIA CLEMENTINA ORIOLINata a Nova Siri (Mt) nel marzo 1959, attualmente vive a Matera, overicopre la carica <strong>di</strong> Presidente <strong>di</strong> una società sportiva <strong>di</strong> pattinaggio artistico.Pur avendo in sé una innata passione per l’arte, ha iniziato la sua attivitàartistica solo dopo aver conseguito la maturità magistrale, ottenendo riconoscimentie segnalazioni, con successo <strong>di</strong> pubblico e critici.Alla sua prima collettiva, nel 1980, ospitata nelle sale del PalazzoMunicipale <strong>di</strong> Accettura, hanno fatto seguito <strong>di</strong>verse personali e numerosealtre collettive a Matera e a Taranto.È stata inserita nella Antologia <strong>di</strong> Artisti Italiani 1994 a cura dell’AccademiaInternazionale dei Dioscuri, Italia.“(...) Nelle tele della Orioli, le varie tematiche trovano un punto focale <strong>di</strong> espressione, nella rappresentazione del mondoconta<strong>di</strong>no, dove emerge la volontà <strong>di</strong> aspetti quasi <strong>di</strong>menticati (...)”.(G. Logiu<strong>di</strong>ce)“(...) L’espressione pittorica <strong>di</strong> Clementina è supportata da un’intensa carica ispirativa che in<strong>di</strong>rizza esclusivamente versoquelle composizioni che entrano in sintonia con i suoi stati d’animo. Le figure e gli aspetti della natura assorbono le tensionidel suo animo, dell’intelletto, dell’estro creativo, proponendosi come simboli <strong>di</strong> valori fortemente interiorizzati (...)”.(L. Capriotti)“(...) Tipica donna del Sud, ne <strong>di</strong>fende le origini, gli ideali e le tra<strong>di</strong>zioni. Ella nutre una profonda nostalgia per quel piccolomondo antico, fatto <strong>di</strong> piccole-gran<strong>di</strong> cose, a volte umili, a volte egregie, ma sempre amate e venerate, come un patrimonioinestimabile, da <strong>di</strong>fendere e da salvare. Avvilita per l’andazzo dell’era atomica, colpita dallo sfrenato consumismo,soffocata dal crescente inquinamento, ella ha trovato in se stessa, nella natura e negli antichi costumi, la forza <strong>di</strong> reagire e<strong>di</strong> lanciare, in pittura, una sua proposta: genuina, unica ed inconfon<strong>di</strong>bile, lungi da ogni artificiosità ed accademismo (...)<strong>di</strong>pinti chiari, freschi e dolci, impastati <strong>di</strong> colori cal<strong>di</strong>, vibranti ed elequenti, ci invitano alla riflessione ed alla speranza(...)”.(Gianni Latronico)136


Maria Clementina Orioli, I fioroni maggio ‘96Olio su tela, cm 35x50137


PAOLA PACEénata a Potenza dove vive e opera. Laureata in Lingue e LetteratureStraniere, esor<strong>di</strong>sce con una personale <strong>di</strong> pittura dal titolo “Il tempo e lamemoria storica”, inserita nell’ambito della manifestazione “Estate in città1997”.Persona dal carattere sensibile e riservato è alla ricerca <strong>di</strong> nuove tracce da percorrere sui sentieri <strong>di</strong> una maturazione artisticaancora in via <strong>di</strong> sperimentazione ma senza dubbio promettente.Il suo stile, personale e intuitivo, le consente una libertà <strong>di</strong> espressione che consapevolmente la conduce ad esprimere messaggischietti, dominati da un senso <strong>di</strong> spontaneità che nelle tele squarcia il velo dell’apparire e manifesta apertamente mo<strong>di</strong><strong>di</strong> vedere, <strong>di</strong> essere, <strong>di</strong> sentire...La pittura, nella vita della giovane artista, è sempre stata un modo per comunicare se stessa e il mondo esterno attraversoun linguaggio che, privo <strong>di</strong> sovrastrutture deformanti e devianti, andasse dritto al cuore e all’anima dell’osservatore. Manonostante fossero prove <strong>di</strong> indubbia qualità, sono sempre state una sorta <strong>di</strong> <strong>di</strong>ario personale, riservato, necessario a se stessa;la tela è stata la compagna a cui affidare confidenze ed emozioni. (...)(...) Ma un’attenta analisi dell’oggi ha condotto l’artista a considerarsi anche come risultato <strong>di</strong> una storia che è dentro <strong>di</strong>noi e <strong>di</strong> cui siamo, in ultima analisi, il prodotto compiuto.La percezione del passato e l’energia profusa nel vivere la contemporaneità proiettata verso il futuro, fanno dell’oggi unponte gettato fra ciò che è stato e ciò che sarà. (...)(Donato Verrastro)138


Paola Pace, Senza titolo139


ANGELA PADULAénata a Trivigno il 13/9/53 e risiede a Potenza, dove da un ventennioinsegna presso l’Istituto Statale d’Arte quale titolare della Cattedra <strong>di</strong>Discipline Plastiche. Dopo aver conseguito il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Disegnatore <strong>di</strong>Architettura e Arredamento ha frequentato presso l’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong>Napoli il Corso <strong>di</strong> Scultura con il prof. Augusto Perez, conseguendone il<strong>di</strong>ploma.Ha partecipato a collettive <strong>di</strong> grafica, pittura e scultura ottenendo citazioni suicataloghi e riconoscimenti.Partendo da una accurata rappresentazione del reale, senza però trascurareil senso espressionistico delle forme che occupano lo spazio con linee <strong>di</strong> tensioneesasperate, le opere, quali corpi e volti umani, si presentano nella loroessenzialità ed è quin<strong>di</strong> la linea ed il movimento a fornire emozioni a chi lefruisce.Le superfici materiche, mai piatte, sono il giusto supporto <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso continuocon la luce la quale indugia con forza sui volumi morbi<strong>di</strong> e scivola vialasciando a chi le osserva il piacere <strong>di</strong> indagare e completare.L’uso <strong>di</strong> materiale povero, tronchi consumati dal tempo, lamiere, terre sono iltrait-d’union con l’ambiente e con la natura, infinita inesauribile fonte creativa.Nella scuola ha partecipato alla realizzazione <strong>di</strong> progetti e ha condotto<strong>di</strong>verse esperienze visive in occasione <strong>di</strong> festività quali il Natale e Carnevale.Ha partecipato a mostre collettive a Napoli, Salsomaggiore Terme, Potenza.140


Angela Padula, AnnalisaArgilla, cm 120x60141


TERESA PETAGINENata a Ginestra il 2/8/61, vive a Venosa. Ha conseguito la maturitàartistica nel Liceo Statale <strong>di</strong> Melfi. Attualmente è docente <strong>di</strong> ceramica edattività espressive nel Centro <strong>di</strong> Formazione Professionale dei Padri Trinitari <strong>di</strong>Venosa.Impegnata a modellare forme pittoriche e <strong>di</strong> scultura si ricordano in particolareil (monumento a Maria SS. <strong>di</strong> Costantinopoli - Ginestra; un’esatta riproduzionedella Madonna del Monte Vergine - Ripacan<strong>di</strong>da) ha partecipato anumerose rassegne. Sue opere sono in collezioni pubbliche e private.Ha curato gli affreschi del Palazzo Comunale <strong>di</strong> San Fele, Moschito eLavello.Ha realizzato la grafica dei libri “Ginestra storia <strong>di</strong> un popolo” <strong>di</strong> G.Lamattina e “Un monumento per amico” della classe II C Scuola Me<strong>di</strong>aVenosa.“(...) Colpisce tra l’altro, nelle opere della Petagine ispirate alla memoria storica del suo mondo culturale, l’uso del colore el’intensa carica espressiva che promana dalle figure umane.Il paesaggio lucano, sempre rappresentato con tutte le sfumature del verde, viene cromaticamente trasfigurato e l’artistaproietta l’intensità del colore della ginestra(...).È il giallo il colore dominante e il suo effetto è <strong>di</strong> luce e <strong>di</strong> allegria(...) L’uomo è l’altro elemento pregnante della pitturadella Petagine: lei lo identifica con il lavoratore(...) Nelle figure femminili, staccate dai contesti paesaggistici, l’artista, purrimanendo fedele a se stessa, si libera nel sogno della interpretazione della bellezza femminile: essa appare, pur nella ricercatezzadelle forme, non statica ma <strong>di</strong>namica, <strong>di</strong> un <strong>di</strong>namismo tutto interiore, che fa <strong>di</strong>staccare lo sguardo dalla bellezzadel corpo per dar spazio alla contemplazione della profon<strong>di</strong>tà delle emozioni”.(Tommaso Viglione)“(...)Sinceri sono i temi ispiratori: il quoti<strong>di</strong>ano si fa sacro e il sacro si cala nel quoti<strong>di</strong>ano: la me<strong>di</strong>azione dell’arte, che si<strong>di</strong>pana nelle tecniche <strong>di</strong> un figurativo onesto e lineare, realistico e deco<strong>di</strong>ficabile, coglie il vero con inusitata imme<strong>di</strong>atezza;si fa voce narrante per fotogrammi e restituisce alla <strong>di</strong>mensione del presente una sotterranea felicità, che pareva perduta”.(Leonello Farinacci)142


Teresa Petagine, Solitu<strong>di</strong>ne 1990Olio su tela, cm 120x80143


LUCIA PETROCELLIVive ed opera a Bernalda (Mt). Ha frequentato l’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Salernoperfezionandosi all’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Venezia e pressol’Associazione <strong>di</strong> Grafica <strong>di</strong> Via sette Dolori a Matera sotto la guida del maestroVittorio Manno. Attualmente insegna nella scuola me<strong>di</strong>a “F. Torraca” <strong>di</strong>Matera. Svolge attività pittorica e grafica, partecipando a mostre personali ecollettive.È suo il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> copertina del volume Le Lucane <strong>di</strong> R. M. Fusco.Così commenta Franco Manescalchi una personale <strong>di</strong> Petrocelli, lavoro organico a lettura ed interpretazione del libro <strong>di</strong>un’altra donna:“Mi pare che questi paesaggi interiori, questo Sud sfumato ed aggrumato in sorprese e sorprendenti figure femminili vivanopu<strong>di</strong>camente attestati in una stupita <strong>di</strong>stanza, in una impossibile ricerca dell’altro.Quanto il dramma è espresso esistenzialmente dalle poesie a cui questi acquerelli si ispirano, tanto qui è cristallizzato eme<strong>di</strong>anico l’intersecarsi del fisico col metafisico.Anche il supporto, la pagina, in una compiuta marginatura interna ricca <strong>di</strong> cesure <strong>di</strong>viene cifra dell’in<strong>di</strong>cibile liberando leimmagini da una iconicità scolastica. Sembra che l’insieme riman<strong>di</strong> ad una interrogazione, ad una metafisica rarefazione.Si può perciò parlare <strong>di</strong> “Carte dell’assenza” femminilmente tramate col garbo <strong>di</strong> chi ha deciso <strong>di</strong> affidarsi all’immagine,senza complicare intellettualmente un <strong>di</strong>scorso già <strong>di</strong> per sè arduo.Dunque, questa pittura parallela e <strong>di</strong>versa, rispetto ai testi che la ispirano fa da controcanto o meglio da seconda voce (piùinterna, quasi un placato estuario), da variazione sul tema della donna come si presenta s/oggettivamente oggi”.“(...) La delicatezza della linea e la sobrietà degli elementi fanno <strong>di</strong> questa sintesi armoniosa della Petrocelli una rappresentazioneunica ed unitaria della finezza dell’animo femminile e della sua forza (...)”.(Vincenzo De Lillo)144


Lucia Petrocelli, Messaggio <strong>di</strong> paceAcquaforte, cm 40x60145


CLAUDIA PETRONELagonegrese <strong>di</strong> adozione da anni, Clau<strong>di</strong>a Petrone è nata a Napoli. Hafrequentato il Liceo Artistico nella città partenopea ed ha avuto come maestriBrancaccio, De Stefano, Pisani e Colucci. Si è laureata quin<strong>di</strong> inArchitettura e, nonostante l’in<strong>di</strong>rizzo tecnico-scientifico dato alla propria formazioneculturale, la passione per l’espressione scultorea ha sempre preso ilsopravvento in momenti che l’artista usa definire “magici”.Ha esposto in gallerie italiane e straniere, riscuotendo grande successo <strong>di</strong> criticae <strong>di</strong> pubblico.“Visioni <strong>di</strong> un tempo senza tempo, trasfigurazioni visionarie ed immaginifiche del reale, immagini metamorfiche <strong>di</strong>latatenello spazio, frammenti geometrici: questo è il cammino della scultura <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>a Petrone.Nella sua opera non esiste idea che non possa trasformarsi in alito <strong>di</strong> vita, in forma meravigliosa, in fantasia inebriante oin linguaggio trasfigurante.Le sue “mani”, i suoi “corpi” e tutto ciò che Petrone plasma nelle materie più nobili e docili ci appare come la metafora piùavvincente <strong>di</strong> un attraversamento fantastico che dalle pieghe della memoria arriva a toccare gli orizzonti ine<strong>di</strong>ti e straor<strong>di</strong>naridella moderna creatività(...)”.(Carmine Benincasa)“(...)Ombre, luci , forme, sentimenti, non sono più labili apparizioni <strong>di</strong> un momento sia pure intenso che comunque passa,ma accordandosi ad un design impeccabile nella sua sobrietà, si sono concretizzati per ricordare, come nella collezione “IlTerremoto” o nel “Monumento ai Caduti”, o per proporre, come nella collezione “Le Mani”.Bronzo, marmo, strutture in ferro ed ancora bronzo, cristallo, alabastro e marmi policromi, rimandano sensazioni e neoffrono <strong>di</strong> nuove con la essenzialità delle loro espressioni dove nulla è lasciato al caso e dove tutto è ben <strong>di</strong>mensionato.Clau<strong>di</strong>a Petrone, con le sue opere, celebra l’uomo, l’uomo <strong>di</strong> tutti i tempi e del nostro tempo (...)”.(Vincenzo Fucci)“(...) Cosa vuol <strong>di</strong>re Clau<strong>di</strong>a Petrone con la sua opera scultorica? Vuol <strong>di</strong>re a tutta voce che ancora si può fare in tempo asalvare questa umanità senza Dio, in<strong>di</strong>ca la via della riconciliazione. Clau<strong>di</strong>a alza le mani imploranti come un cigno inpreghiera scolpendo nel profondo dell’anima quella luce che è l’unica salvezza, la sola che ci apre la porta della speranza(...)”.(Mara Ferloni)146


Clau<strong>di</strong>a Petrone, Frammenti <strong>di</strong> vitaBronzo, bianco Tassos Carrara, ferro, cm 107147


MAGDA PUPINOénata il 3/10/1977 a Matera, dove vive e lavora in Via Santa Cesarea,59.È in possesso del <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> maturità artistica conseguito presso il Liceo artistico<strong>di</strong> Matera. Ha partecipato a mostre collettive, nazionali ed internazionali,ottenendo il consenso della critica e il plauso del pubblico.“(...) Suggestione è il termine più appropriato per descrivere le sue creazioni artistiche. Il tratto, deciso e sognante, il colore,variegato e squillante, sono immersi in un caleidoscopio cromatico iridescente e vellutato (...). Scavalcando le correnti artistichedei vari “-ismi”, Magda Pupino riesce ad infondere nella sua pittura tutta l’esperienza dei maestri classici e tuttal’innovazione degli artisti contemporanei. Il gusto <strong>di</strong> sapore classico ed il capriccio dell’evento moderno si fondono all’unisono,senza remore o scarti. Gli angusti confini tra figurativo e informale, reale e astratto, visibile ed invisibile perdono consistenza,per un’armonica convivenza, in uno stile unico e inconfon<strong>di</strong>bile. Magda Pupino va al <strong>di</strong> là degli schemi, oltre lecatene delle regole e dei canoni accademici.Suggestioni antiche, impressioni imme<strong>di</strong>ate, sensazioni visive si incrociano nel variegato crogiolo della sua anima in perenne<strong>di</strong>venire, seguendone i profon<strong>di</strong> flussi psichici. Ella si cala negli abissali meandri dell’animo umano, per trarne fuori itesori nascosti, nell’universalità dell’arte. Lo spirituale nell’arte <strong>di</strong>venta così una realtà tangibile, un’immagine concreta eduna melo<strong>di</strong>a palese (...)”.(Gianni Latronico)148


Magda Pupino, Flora e Tumilco ‘96Olio su masonite, cm 70x130149


ANTONIA RAGOénata a Valsinni (Mt) il 5/10/56. Insegnante elementare, vive l’incontrocon la pittura come modalità <strong>di</strong> espressione sia <strong>di</strong> “messaggi” che <strong>di</strong> “fantasiapura”. Ha partecipato a <strong>di</strong>verse mostre. Per qualità artistiche, gustodella scelta tematica e nitore <strong>di</strong> linee cromatiche, un suo quadro ha ottenuto ilprimo premio nel 1994 ad una mostra <strong>di</strong> pittura organizzata dalla Pro Loco<strong>di</strong> Colobraro.“(...) Le pitture sono, per così <strong>di</strong>re, appoggiate su un finissimo reticolato, che, ornamento e decorazione già <strong>di</strong> per sé, le solleva,come liberandole dal piano, in una sospensione <strong>di</strong> aerea levità; le forme, allora, quasi “filigranate” montano esili epulite, incamminate verso una loro essenza metafisica, in cui si annullano ed al tempo stesso si rigenerano, sopravvivendoin una proiezione assolutamente simbolica ed emblematica: figure finemente stilizzate, alberi che paiono affiorare da lontaneoasi <strong>di</strong> rarefatta e serena perfezione, sra<strong>di</strong>cati da ogni commistione con la materia, vestiti solo della loro aulicità.Altrove l’artista gioca ar<strong>di</strong>te e capricciose soluzioni, in cui, rapita dal puro intreccio delle forme e dei colori, nascondeimmagini più familiari (farfalle, foglie, maschere...): maliziose ed in un certo senso pretestuose allusioni, <strong>di</strong>etro cui simaschera, come per una sorta <strong>di</strong> pudore, l’amore esclusivo della forma e della tecnica che è, in fondo, il tema dominante.A quest’ansia <strong>di</strong> ricerca grafologica prestano la loro identità immagini e figure evocate da esotiche o mitiche contrade:Selene dal volto turgido e rotondo, il negretto schiavo...Singolare è l’interpretazione cromatica, che sfida e trasgre<strong>di</strong>sce in larga misura il canone classico della corrispondenza alreale, per sovrapporvi una personale ed originale sensibilità(...) sapiente e misurato il governo dei colori, fermati ad arteun’ottava sotto la loro accensione totale, schivi <strong>di</strong> ogni sonorità e ridondanza: il tutto attraverso il vigilato impiego <strong>di</strong> chinae matita e colori metallizzati (...)”.(Aldo Zaccone)150


Antonia Rago, SeleneTecnica mista, cm 34x48151


SANDRA MARIA RENESénata a Torino il 22/7/64, dove ha vissuto fino al giorno del suo matrimonio,che l’ha portata a vivere nel piccolo paese <strong>di</strong> Maschito.Crescendo nella bottega d’arte che possedevano i suoi genitori, la sua creativitàè stata sicuramente stimolata ed arricchita da quell’ambiente. Da sempreauto<strong>di</strong>datta, ama rappresentare la realtà paesaggistica della terra dove haormai le sue basi: la Lucania.Compie un continuo lavoro <strong>di</strong> ricerca, per spaziare su strade ricche <strong>di</strong> nuovistimoli, de<strong>di</strong>candosi alla realizzazione <strong>di</strong> piccole sculture e alla pittura su stoffa,ma adora anche lavorare su ampie superfici come i trompe l’oeil.Ha esposto le sue opere in <strong>di</strong>verse rassegne a Torino ed ha partecipato adelle mostre collettive a Rionero, Venosa e Maschito.152


Sandra Maria Renes, Maschito - Via Duca degli AbruzziAcrilico su base <strong>di</strong> gesso, cm 50x60153


ROSANNA RUFRANOénata a Potenza, il 22/8/63 ed a Potenza vive ed opera, in Via delBiancospino, 11.Auto<strong>di</strong>datta, le sue opere sono in esposizione in pinacoteche ed enti pubblici.La sua attività artistica comprende mostre a Potenza, Lavello, Roma, Vaglio <strong>di</strong>Basilicata, Milano, Filiano, Firenze, etc...“(...)Passata attraverso una figurazione <strong>di</strong> tendenza classico-realistica, è approdata ad una forma <strong>di</strong> linguaggio artisticodove il colore non è mai eccessivo, riuscendo con le sue capacità tecnico-espressive a sottolineare uno stato d’animo, unmomento triste, gioioso, romantico; insomma una interpretazione della realtà sotto il profilo <strong>di</strong> una sensibilità tutta femminile.Rosanna Rufrano, il cui mondo artistico ha come protagonista il paesaggio, l’uomo, la natura, fonde con la sua semplicità<strong>di</strong> donna la vita quoti<strong>di</strong>ana con la pittura rifugiandosi <strong>di</strong> tanto in tanto nei suoi quadri che sono piccoli lembi <strong>di</strong> unanatura quasi inesistente fatta <strong>di</strong> un mondo silenzioso, chiaro, esplicito, senza malizia, popolato <strong>di</strong> tanti ridenti colori incui tutti vorrebbero vivere”.(Gianvito Vaccaro)154


Rosanna Rufrano, La primaveraOlio su masonite, cm 50x60155


MARIAGRAZIA RUGGIERIénata a Potenza, città dove attualmente risiede in Via Ravenna, 22.Laureata in Giurisprudenza, ha derivato l’amore per l’arte in genere e lapittura in particolare da uno zio materno, prof. Domenico De Vanna.Diventata allieva del maestro Lettieri, si è de<strong>di</strong>cata ad uno stu<strong>di</strong>o approfon<strong>di</strong>todell’arte italiana, alternando al lavoro <strong>di</strong> pittrice frequenti viaggi nelle piùimportanti città d’arte d’Italia. Ha partecipato a varie mostre collettive e personalia Maratea, Firenze, Salsomaggiore Terme, Courmayeur, Torino.È inserita nell’enciclope<strong>di</strong>a “Arte Italiana per il mondo” della Ce<strong>di</strong>t e in numeroseriviste d’arte.“(...) Per la sua pittura, figurativa per tendenza e astrattista per filosofica vocazione, (Mariagrazia Ruggieri) si serve <strong>di</strong> ciòche la circonda e <strong>di</strong> ciò che è dentro <strong>di</strong> sé (sensibilità, idee e convinzioni) e la risoluzione dei suoi pensieri è una pittura amezz’aria tra sogno e realtà, tra mito e avventura, che ella esprime in paesaggi stupen<strong>di</strong> o in cromatismi sublimi(...)”.(Alfredo Pasolino)“(...) Il paesaggio come risveglio dello spirito. Forse l’unica ragion d’essere della pittura <strong>di</strong> Mariagrazia Ruggieri. Di coleiche si sente libera dalle sensazioni esterne e guarda la natura dal <strong>di</strong> dentro e in rapporto alle leggi che regolano luce e colore.Tonalità fermentanti, paesaggi amati che tendendole la mano la invitano all’infinita ricerca della bellezza(...)”.(Antonio Oberti)“(...) La pennellata è schietta, <strong>di</strong>stesa, espressiva ed è con questa che la Ruggieri riesce ad esprimere compiutamente la caricadella sua sensibilità, la raffinatezza del magistero tecnico(...)soprattutto i colori, la soluzione concreta della luce, sononuovi e rivelano particolari finezze atmosferiche vibranti(...)”.(Brunella Ruffino-Donatella Margiotta)“(...)Quando <strong>di</strong>pingo mi sento molto felice, mi sento libera <strong>di</strong> personalizzare la mia realtà con la fantasia come l’ho vistanel mio perenne tormento e nell’ansia gioiosa della creazione.”(Mariagrazia Ruggieri)156


Mariagrazia Ruggieri, Corteo ‘95Olio spatolato su tela, cm 23x30157


ELVIRA SALBITANIénata a Potenza, città in cui vive ed opera in Via della Pineta, 5. Dopoaver conseguito la maturità artistica, ha continuato gli stu<strong>di</strong> pressol’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti a Roma, sotto la guida <strong>di</strong> Franco Gentilini e, successivamente,ha completato il corso <strong>di</strong> pittura a Napoli con Spinosa. Nella cittàpartenopea ha frequentato la stamperia <strong>di</strong> Pacilio, dove ha appreso l’artedell’incisione. È entrata a far parte <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> avanguar<strong>di</strong>e artistiche, hapartecipato ad happening ed ha <strong>di</strong>pinto murales. Ritornata a Potenza, haincontrato Ninì Ranal<strong>di</strong>, con il quale ha dato vita ad un gruppo <strong>di</strong> artisti (scultori,pittori, incisori, musicisti) definito Co.S.P.I.M.. Insieme hanno promossomostre, concerti, spettacoli e corsi <strong>di</strong> incisione, tenuti dalla stessa ElviraSalbitani. È docente <strong>di</strong> Disegno e Storia dell’Arte presso il Liceo Scientifico <strong>di</strong>Tricarico.Ha partecipato a rassegne nazionali ed internazionali. Le sue opere sonopresenti in <strong>di</strong>verse collezioni private ed hanno scritto per lei: D. Spinosa, F.Galasso, F. Ranal<strong>di</strong>, V. Riviello, G. A. Rubino, L. Tufano, R. Cardone, G.Settembrino, G. Latronico.“Le opere(...) innalzando a sentimento e ad espressione lirica il mondo reale, sono espressione della penetrazione spiritualedella pittrice (...). Emerge (...) un messaggio forte: la voglia <strong>di</strong> “nuovo” (...) in Elvira Salbitani: “nuovo” rispetto al modo<strong>di</strong> interpretare e fare pittura, “nuovo” in relazione alle tecniche utilizzate, “nuovo” riguardo al tipo <strong>di</strong> assetto formale ritenutonecessario per la trasmissione del messaggio(...). Le sue opere esprimono un’aspirazione <strong>di</strong> grandezza, una ricerca dell’espressione,della forza, ed una passione per il colore che ella sa elevare a splendori lirici della più brillante intensità: lapittrice (...) non sembra soltanto preoccupata da problemi puramente plastici, ma piuttosto appare ispirata dall’esigenza <strong>di</strong>liberare le emozioni sensuali suggerite dalla natura e dalla configurazione esterna degli oggetti. Ma, lungi dal conformarsi,idealizzandoli, agli aspetti ideali della realtà, ella li traspone liricamente in notazioni che non esita a spingere all’astrazione(...)”.(Antonio Motta)“Raffigurazioni paesaggistiche sostenute da un gesto pittorico sicuro, ineccepibile nelle dosate euritmie <strong>di</strong> toni e <strong>di</strong> volumi.L’essenzialità dei riferimenti, delineati da vasti orizzonti, svelano un valido affinamento stilistico”.(Nicolina Bianchi)158


Elvira Salbitani, Il boscoAcquerello, cm 50x70159


MARIA BEATRICE SALLUCEénata a Bernalda il 13/09/1950 e risiede a Matera. Ha conseguito il<strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> assistente sociale presso la Scuola superiore <strong>di</strong> ServizioSociale <strong>di</strong> Bari.Tra i suoi interessi ed hobby rientrano la lettura, l’escursionismo, la pittura e lascultura su materie prime: tela, pietra, legno, terracotta.Attualmente è in servizio presso la Asl 4 <strong>di</strong> Matera.“(...) Maria Beatrice Salluce ci investe con la sua catena <strong>di</strong> grigi, <strong>di</strong> ocre tenere, tenute volutamente basse, per non <strong>di</strong>strarcidal suo ragionamento pittorico, che non è soltanto intima introspezione, angoscia in<strong>di</strong>viduale, ma dolore collettivo, smarrimento<strong>di</strong> una più vasta geografia umana.Tele, embrici, pietre per Maria Beatrice hanno un senso se concorrono a formare, precisandone il <strong>di</strong>sperato bisogno <strong>di</strong> agire,quel mosaico <strong>di</strong> figure attorno al quale, includendo ulteriori e rinnovati segni, ella lavora sin dai primi esor<strong>di</strong> (...)”.(Nicola Filazzola)“La produzione artistica assume (...) una strana quanto ossessiva insistenza o esclusività <strong>di</strong> colori grigi, che in<strong>di</strong>cano sofferenzae, con essa, un bisogno profondo <strong>di</strong> espressione e comprensione. Uomini e <strong>donne</strong> - ma sono prevalenti le <strong>donne</strong> - sonorappresentati soprattutto come visi popolari e popolani, essenziali, ruvi<strong>di</strong> (...)Un’arte <strong>di</strong> tal genere, ispirata all’artigianato vagamente conta<strong>di</strong>no e pastorale (lucano, ma anche polacco, spagnolo, precolombiano...),non ha bisogno <strong>di</strong> materiale ricco. Spesso, infatti, le pitture sono maschere <strong>di</strong>pinte su antichi embrici raccoltiper le campagne, o sulle abitazioni dei Sassi <strong>di</strong> Matera. Oppure sono lapilli, pietre in genere, pezzi <strong>di</strong> legno. Né sempre sitratta <strong>di</strong> pittura. Legno, lapilli e pietre, infatti, possono servire anche per incisioni, bassorilievi, ovvero per sculture a tuttotondo, sia pur sempre sbozzate, nette e sfrondate.Alla sofferenza, naturalmente, come suole accadere, si accompagna, implicita o esplicita, la richiesta <strong>di</strong> amore; ma essa èfatta sempre con gran pudore e riservatezza (...)”.(Giovanni Caserta)160


Maria Beatrice Salluce, Dolori taciutiOlio su tela, cm 90x110161


CELESTINA SANDIVASCINata a Sheffield (G.B.) il 3/10/1966 da genitori emigrati, vive aPotenza ed ivi opera in Via Mazzini 199/b. Ha conseguito il <strong>di</strong>ploma<strong>di</strong> maturità d’Arte Applicata presso l’Istituto d’Arte <strong>di</strong> Potenza. È stata <strong>di</strong>segnatricepresso il Museo Provinciale <strong>di</strong> Potenza.È iscritta presso la Facoltà <strong>di</strong> Scienze Agrarie all’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong>Basilicata. Fa parte dell’Associazione culturale “Centro storico amici dell’arte”.Ha partecipato a concorsi e mostre collettive a Potenza, Torino, Trivero.162


Giuseppina San<strong>di</strong>vasci, I car<strong>di</strong>Olio su cartoncino telato, cm 30x40163


IOLE SARLIénata a Potenza l’8/7/1966. Si è laureata in Giurisprudenzaall’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bologna.Ha al suo attivo mostre collettive a Merano (Bz), Melfi, Potenza, Rionero, eun’installazione permanente (polittico realizzato per i locali <strong>di</strong> ristorazionedella stazione ferroviaria <strong>di</strong> Rionero in Vulture - Pz).“Il lavoro <strong>di</strong> Iole Sarli sviluppa le problematiche fondamentali del fare pittorico: la forma-segno, il colore e lo spazio-tela.La forma, che chiude lo spazio vuoto della tela si presenta al fruitore come forma umana e decorativa.La traccia costante del corpo in numerose opere <strong>di</strong> Iole Sarli segna il limite, ma anche la relazione tra lo spazio della tela,tra<strong>di</strong>zionale supporto della pittura, ed il ritmo della vitalità scan<strong>di</strong>to dagli squilibri delle pulsioni.L’elemento geometrico-decorativo fa da contrappunto espressivo e contenutistico alla figura umana. A livello formale i tassellicromatici creano un effetto arazzo molto elegante, che alleggerisce e bilancia l’assetto compositivo; sull’altro piano invecepuò essere interpretato come elemento non euclideo, mondano, che richiama alla memoria, riportandola sulla sogliadegli occhi, le immagini <strong>di</strong> un vivere <strong>di</strong>verso, <strong>di</strong> una realtà lontana, ed in riferimento a ciò è da rilevare che l’artista hastu<strong>di</strong>ato con particolare interesse le decorazioni africane ed islamiche. Le ultime opere dell’artista si orientano verso aspetti<strong>di</strong> ricerca formale nuovi rispetto ai lavori precedenti, ma sostanzialmente equivalenti dal punto <strong>di</strong> vista dell’idea base:quello che cerca <strong>di</strong> risolvere è sempre il rapporto tra gli elementi costitutivi della pittura. La nuova riflessione ha il caratteredella sperimentazione, essa si attua me<strong>di</strong>ante l’idea che suggerisce il tipo <strong>di</strong> materiale usato: la rete metallica. Cosa passaattraverso il <strong>di</strong>aframma della rete? Probabilmente il canale <strong>di</strong> trasmissione che veicola i significati dell’opera, messaggiurlati da un altrove e arrivati come frammenti <strong>di</strong> tela colorati”.(Ausilia Carbonaro)164


Iole Sarli, DoorsAcrilico su ante <strong>di</strong> legno, cm 170x55165


IDA SCALESEénata il 24/01/1966 a Matera dove vive e lavora in Largo Alcide DeGasperi, 17.Ha conseguito il <strong>di</strong>ploma in Pittura presso l’Accademia delle Belle Arti <strong>di</strong> Baricon una tesi su “I Sassi <strong>di</strong> Matera: mito o restauro?”.Fa parte del gruppo degli incisori della “Grafica <strong>di</strong> Via Sette Dolori” <strong>di</strong>Matera.Nel 1993 ha partecipato allo stage <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>retto da Akane Kirimura finalizzatoalla sperimentazione della tecnica fotografica applicata all’incisionecalcografica.Ida Scalese è una pittrice che sente l’Arte come atto spontaneo, non rapportatoalla cultura dominante, ma che vive nel suo interno, traducendo così nelsoggetto la sua emotività, sempre nuova, <strong>di</strong>versa e originale.Ha partecipato a mostre personali e collettive ottenendo sempre positivi successi<strong>di</strong> critica e <strong>di</strong> pubblico.166


Ida Scalese, La finestraOlio su tela, cm 54x85167


OLGA TORTORELLAénata a Potenza ed ha conseguito il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> Perito aziendale eCorrispondente in Lingue estere. È pittrice e poetessa. Come pittrice hapartecipato a mostre collettive.Olga Tortorella si è affermata anche come poetessa in <strong>di</strong>versi concorsi letterari:le sue liriche infatti, pubblicate in antologie e riviste letterarie, rispecchiano“rara sensibilità poetica”. Nel suo curriculum sono segnalate le critiche <strong>di</strong> A.De Somma, M. G. Guarino, A. Santoliquido, T. D’Annucci, M. Coviello, C.Pesacane, M. Restivo.Vive ed opera a Potenza in Via Leonardo da Vinci, 19.Olga Tortorella nel 1966 ha partecipato al Concorso “Colori <strong>di</strong> Donna” organizzato dalla Galleria Idearte <strong>di</strong> Potenzaottenendo il <strong>di</strong>ploma <strong>di</strong> merito e il riconoscimento della critica con tale motivazione:“Felicissima soluzione con accostamenti cromatici forti e decisi che costruiscono da soli lo spazio e le forme. Si avverte unaimme<strong>di</strong>atezza comunicativa che porta dallo spazio paesaggistico a quello lirico dell’anima”.168


Olga Tortorella, JanehillOlio con spatola, cm 70x80169


ANNA TRALLIénata a Matera l’11/11/74. Diplomata al Liceo Artistico <strong>di</strong> Matera, dal1993 è iscritta all’Accademia delle Belle Arti <strong>di</strong> Brera (Mi), al corso <strong>di</strong>decorazione, ove frequenta il laboratorio <strong>di</strong> grafica incisa. Dal 1992 è presentein <strong>di</strong>versi progetti espositivi.Ha partecipato, in particolare, al progetto espositivo riguardante la graficaincisa originale contemporanea, con relativo catalogo curato dalla Casa e<strong>di</strong>trice“L’immagine”.“La mia opera pittorica è una visione <strong>di</strong> quoti<strong>di</strong>anità persa negli automi <strong>di</strong> una civiltà “meccanica”. Proiezioni <strong>di</strong> paesaggi,<strong>di</strong> situazioni in essi stessi, de<strong>di</strong>cati al mio luogo <strong>di</strong> provenienza “la Lucania”.L’opera vive e viene vissuta nelle azioni e visioni quoti<strong>di</strong>ane <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> noi. Per esempio come “stendere i panni all’aperto”.Quest’operazione non accade in tutti i luoghi del mondo a causa <strong>di</strong> temperature climatiche (gelo), smog, ecc.. Non acaso i <strong>di</strong>pinti sono realizzati su lenzuola comuni, rappresentanti proiezioni <strong>di</strong> paesaggi e oggetti urbani facenti parte <strong>di</strong> noiogni giorno”.(Anna Tralli)170


Anna Tralli, Il ritrovo ‘96171


LANAN VAHABZADEHNata a Teheran, capitale dell’Iran, nel 1976 è arrivata in Italia ed ha stu<strong>di</strong>atopresso l’Accademia delle Belle Arti <strong>di</strong> Torino sotto la guida <strong>di</strong>Francesco Casorati. Da lì ha viaggiato attraverso vari paesi. Attualmente viveed opera a Potenza.Così l’artista ha inteso commentare il suo <strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> farfalle “Para<strong>di</strong>so”:“Alcuni pretendono che il Para<strong>di</strong>so sia situato verso l’oriente, al <strong>di</strong> fuori del Tropico del Capricorno e <strong>di</strong> quello del Cancro.Altri lo immaginano in un posto molto alto, separato dal nostro globo da una lunga <strong>di</strong>stanza e che si avvicina al cerchiodella luna, al riparo da ogni evento atmosferico, dove non possono arrivare né il vento né le nuvole. Altri ancora scrivonoche questo giar<strong>di</strong>no prima del <strong>di</strong>luvio ha occupato qualche regione molto fertile dell’oriente,(...)”.(Sébastien - Munster, 1559)172


Lanan Vahabzadeh, Para<strong>di</strong>soTecnica mista su carta, cm 56x76173


MARIA GRAZIA VENTURAénata a Matera il 15/4/1970. Ha frequentato dapprima la scuolaMagistrale e poi ha conseguito la Maturità artistica presso il Liceo artistico<strong>di</strong> Matera.Ha partecipato a più corsi regionali: <strong>di</strong> design, <strong>di</strong> arredamento, <strong>di</strong> rilevazionitopografiche. Tra le mostre curate, <strong>di</strong>verse sono le collettive organizzate dacircoli culturali e varie le personali svolte a Miglionico, Matera, Ferran<strong>di</strong>na eGrottole.L’artista vive e lavora a Miglionico dove ultimamente esegue dei lavori <strong>di</strong>decorazione <strong>di</strong> vetri e piastrelle.174


Maria Grazia Ventura, La voglia <strong>di</strong> evadereTecnica mista, cm 50x70175


TERI VOLINITeri Volini, pittora ed incisora ha stu<strong>di</strong>o a Potenza, in Via Adriatico n. 20 ea Milano in Clitumno n. 11. Ha compiuto stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> lingue e letterature stranierenelle Università <strong>di</strong> Salerno, Grenoble, Lione e Parigi, dove ha soggiornatoa lungo ed ha seguito corsi <strong>di</strong> civiltà, arte e teatro. Dal 1983 ha espostoin numerose mostre <strong>di</strong> pittura e grafica,- regionali, nazionali ed estere (tracui Zurigo, Winterthur, New York, Nizza, Arles en Provence, Canterbury, Pré-Saint-Dider, Milano, Brescia, Maratea...) con notevoli riscontri <strong>di</strong> critica e <strong>di</strong>pubblico, ottenendo altresì premi e riconoscimenti. Sue opere <strong>di</strong> pittura e graficasono presenti in numerose collezioni private e pubbliche. Si sono interessatialla sua opera artistica P. Restany, E. Mercuri, C. Vival<strong>di</strong>, K. CorbettJones, F. Solmi, A. D’Elia, M. Clamour, O. Rio, M. Dubocquet, S. Dell’Orso,A. Murgia, E. Alberione... e numerosi altri. La sua attività artistica è stataoggetto <strong>di</strong> articoli, recensioni critiche e servizi su varie pubblicazioni.“Più che colori sono fuochi d’artificio, allegri, scoppiettanti: su tutti domina il giallo, come lingue <strong>di</strong> fuoco o lame <strong>di</strong> sole, ocome una cascata <strong>di</strong> mimose; ma anche il blu notte, il verde in mille tonalità, il violetto, il rosso spento(...).E come nei fuochi d’artificio, <strong>di</strong>etro ogni forma se ne affaccia un’altra, e poi un’altra ancora, e ancora, ancora(...) Dietro ifiori e gli alberi, figure <strong>di</strong> animali mitologici o anche nostrani: un lupo, un gatto(...) Ognuno può ritrovarvi quel chevuole, libere associazioni per libera fantasia, per adulti, per bambini, per anziani. Ricor<strong>di</strong> e sogni si fondono, insieme, inuna sinfonia dell’anima(...)”.(Gabriella Parca)“Le “carte” <strong>di</strong> Teri Volini sono(...) popolate <strong>di</strong> memorie e <strong>di</strong> fantasmi: oggetti, animali, volti, fiori, rivissuti con colori cal<strong>di</strong>e forti e insieme impalpabili, aggallanti su una fitta trama <strong>di</strong> segni neri come da listelli <strong>di</strong> piombo in una vetrata accesa <strong>di</strong>luce, o <strong>di</strong>stricantesi da essi come da una ragnatela. Una ragnatela, appunto, intesa a catturare il passato e a imbrigliare lafantasia: a far sì che colori e forme siano, nonostante lo stravolgimento sentimentale, ben fermi e sal<strong>di</strong>, arroccati al limitedell’informale, ma senza cadervi(...)”.(Cesare Vival<strong>di</strong>)“(...) dunque dall’”immagine” della natura all’”immaginario” della natura, dalla realtà delle cose ai loro fantasmi sensibili,alle loro vibrazioni emozionali, alle loro più interiori trasfigurazioni.In questo senso, Teri Volini legittimamente si pone tutta dentro alle problematiche più attuali e vivaci della pittura contemporaneacon un suo accento singolare e, <strong>di</strong>rei, ancora tutto in progress, capace <strong>di</strong> suggestive evoluzioni e <strong>di</strong> evocazionisul piano internazionale”.(Giorgio Seveso)176


Teri Volini, Il sogno <strong>di</strong> FannyOlio e mixed me<strong>di</strong>a su carta intelata177


INDICEAntonietta Acierno Pellettieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 8Laura Aliani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 10Anna Ambrosecchia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 12Elena Ambrosio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 14Angela Antonietta Arbia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 16Archea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18Tina Arcieri De Stefano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 20Carolina Arnau. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 22Angela Barbaro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 24Vittoria Belladonna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 26Anna Calderoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 28Angela Caligiuri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 30Maria Pia Calvello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 32Donata Carlucci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 34Bianca Cassano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 36Maria Luisa Catenacci. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 38Maria Antonietta Chieppa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 40Rosa Cifarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 42Giovanna Cirigliano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 44Donata Claps . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 46Vittoria Colombo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 48Filomena Colucci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 50Rosella Corda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 52178


Maria Antonella D‘Agostino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 54Rosangela Delli Liuni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 56Sonia De Luca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 58Francesca De Lucia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 60Clau<strong>di</strong>a Diamante. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 62Angela Difonzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 64Beatrice Dinisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 66Maria Di Stasi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 68Maria Ditaranto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 70Melina Doti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 72Anna Faraone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 74Maria Cristina Fior Tabacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 76Rinalda Fraternali Orcioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 78Maria Fuccillo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 80Clau<strong>di</strong>a Giancaspro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 82Anna Giordano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 84Antonella Graziano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 86Lucia Graziano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 88Marisa Gullotta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 90Birgit Gutt Daraio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 92Maria Ianniello. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 94Amalia Labbruzzo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 96Miriam La<strong>di</strong>k . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 98Giuseppina Lafiosca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.100Enza Larocca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.102Myriam Latronico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.104Lucia Lista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.106Maria Rosaria Lista . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.108Adelaide Lomagro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.110Anna Magliocchino. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.112Vita Malvaso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.114179


Rosanna Marcodoppido . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.116Tina Maselli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.118Anna Milanese. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.120Rosanna Molinaro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.122Patrizia Monacò . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.124Antonietta Montemurro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.126Violante Motta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.128Guglielmina Nigro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.130Rosa Nuzzaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.132Rita Olivieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.134Maria Clementina Orioli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.136Paola Pace . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.138Angela Padula . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.140Teresa Petagine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.142Lucia Petrocelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.144Clau<strong>di</strong>a Petrone . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.146Magda Pupino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.148Antonia Rago. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.150Sandra Maria Renes . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.152Rosanna Rufrano. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.154Mariagrazia Ruggiero . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.156Elvira Salbitani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.158Maria Beatrice Salluce. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.160Celestina San<strong>di</strong>vasci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.162Iole Sarli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.164Ida Scalese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.166Olga Tortorella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.168Anna Tralli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.170Lanan Vahabzadeh . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.172Maria Grazia Ventura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.174Teri Volini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag.176180

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