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Freddoro - CHIAIA MAGAZINE

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Anno VII - numero 3 - Marzo 2012SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLIdistribuzione gratuitaIl Governatoreche raffreddale platee<strong>Freddoro</strong>sommarioL’inchiesta 4Il degrado delle fontane storichePrimo piano 8Gioco d’azzardo, business e maniaIl caso 11Avron, la truffa sbarca a NapoliItinerari 34Ottaviano, patria dell’arte biancawww.chiaiamagazine.itIUPPITER EDIZIONI


OBLÒUna Commissione della Municipalità 1 controil rischio traffico collegato alla Coppa America. Lakermesse sportiva in programma sul Lungomare nonfa dormire Fabio Chiosi, presidente della primaMunicipalità. Il numero uno del parlamentino diChiaia è preoccupato per le eventuali ricadutenegative, provocate dal dispositivo di traffico varatoper l’evento e dalla creazione della grande ZTL checoinvolge tutto il centro cittadino. «La vastitàdell’area sottoposta a limitazione veicolare comportagrosse difficoltà di controllo. Le lunghe code ai varchi- spiega Chiosi - sono un’eventualità concreta, conripercussioni sull’intera viabilità urbana. Sulla base diprecedenti esperienze, occorre la mobilitazione dicirca 250 vigili al giorno. E’ ipotizzabile un focolaio dicrisi alla Riviera di Chiaia dove si perdono 300 postiauto, ma a preoccupare - insiste - sono leripercussioni sul comparto economico del quartiere:se la Coppa non produrrà l’auspicato indottoeconomico, sarà una catastrofe». Queste premessehanno indotto Chiosi ad allestire una CommissioneCoppa America, composta da consiglieri dimaggioranza e opposizione, che ha il compito ditenere sotto controllo la manifestazione, monitorarele criticità e proporre correttivi: «Lo scopo - concludeChiosi - è ridurre al minimo i disagi dei cittadini».SOS CITYBuche, crisi senza fineGentile direttore, ho letto conmolto interesse l’articolopubblicato sull’ultimonumero di Chiaia Magazineriguardante la questionebuche. Sfogliando iquotidiani ho notato che ilproblema è sempre piùsentito, anche in vista deglieventi che Napoli si preparaad ospitare, che porteranno incittà (si spera!) turisti da tuttoil mondo. Eventi straordinari,certo, ma mi chiedo come sipossa pensareall’“eccezionalità” quandoNapoli è carente proprio nella“normalità”, ossia nellasoluzione dei problemiordinari. Le buche sono unodi questi: com’è possibilepensare che in sette giorni sipossa dare una mano dicipria alla città, nascondendole criticità? Quanti pedoni,centauri e automobilistiancora dovranno rischiare lavita per le strade di questacittà prima che si provveda afar qualcosa?PIETRO D’ALTERIOSicurezza, un passo avantiGentile redazione, tra le tantenotizie di scandali edisservizi, vorrei dare risaltoad una positiva che mi hafatto molto piacere. Parlodelle nuove telecamere per lavideosorveglianza che,sommate a quelle giàpresenti, garantiranno lasicurezza dei cittadini di tuttala metropoli. La sicurezza,specie in una città comeNapoli, non è mai troppa ecredo che i nuovi occhielettronici potranno servireda deterrente contro vandali,scippatori e malintenzionati.Personalmente, come donna emamma, mi sento un po’ piùsollevata e spero che icongegni funzionino evengano controllati confrequenza, ma soprattutto chesi opponga un vero contrastoai reati di microcriminalitàcon processi più veloci e penepiù severe.FRANCESCA CUOMOBaraccone CoppaAMERICACoppaAmerica: il Comune ha calato il jolly.Sulla riuscita della kermesse della vela De Magistrissi gioca la reputazione. Lui spera in due calcoli. Il primo èil ritorno d’immagine: Napoli in mondovisione non è chance da buttare.Ma ai 4 angoli del pianeta si rischia di consegnare non solo le barche e leonde ma anche il delirio di lamiere e di smog ai margini dell’area protetta. E se iltraffico non lo spazzi sotto il tappeto, non ci riesci nemmeno con la cartolina stracciatadel Centro Storico e dei suoi monumenti. Impossibile, insomma, oscurare la realtà sfregiatadel Caso Napoli, troppo distante dagli spot buonisti e rassicuranti della promozioneistituzionale. Il rischio, dunque, è che l’amministrazione esca scuoiata dal confronto con la veritàdella strada, proprio quella che finirà anche su taccuini e telecamere dei media mondiali.E in questo caso chi rischia la faccia è la città in blocco. Che Dio ce la mandi buona. L’altro calcoloè un grosso ritorno in quattrini. Allacciare le cinture di sicurezza, prego!, e incrociare ledita perché qui la partita si gioca su un indotto economico, ipotecato da troppe incognite acominciare dalla quarantena in cui la mega ZTL sta blindando il cuore di Napoli: se salta ilsistema trasporti, si rompe il giocattolo. Malgrado i piazzisti ideologici e gli ottimisti diprofessione. I quali si sono persi anche un altro passaggio: dal festival velico restanofuori tante imprese napoletane che, invitate al magro desco degli appalti perla riqualificazione, sono scappate a gambe levate. Motivo: pagamento a 40mesi. Cioè: lavorate ora, vi saldiamo nel 2015. Speranze?La ragione dice di no. Resta il cuore.SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLIAnno VII n.3 - Marzo 2012Direttore ResponsabileMax De FrancescoRedazioneLaura CocozzaRita GiusepponeAlvaro MirabelliProgetto e realizzazione graficaFly&FlyResponsabile area webMassimiliano TomasettaPubblicità (Tel. 081.19361500)Maria Palombo (339.7081448)Rosario Scavetta (347.6159578)n u m q u a m h o r u m l u x c e d e tSocietà EditriceIUPPITER GROUP S.C.G.Sede legale e redazione:via dei Mille, 59 - 80121 NapoliTel. 081.19361500 - Fax 081.2140666www.iuppitergroup.itPresidente: Laura CocozzaStampaCentro Offset Meridionale srl - CasertaReg. Tribunale di Napoli n° 93 del 27 dicembre 2005Iscrizione al Roc n°18263© Copyright Iuppiter Group s.c.g.Tutti i diritti sono riservatiPer comunicati e informazioni:info@chiaiamagazine.itMassimilianoDe FrancescoRitaGiusepponeLauraCocozzaCoverMassimilianoTomasettaStefano Caldoro è in guerra con il Pdl.Tra sirene socialiste e ammiccamenti alTerzo Polo, medita un suo partito.pagina 3Il paginoneL’acqua non bagna Napoli. Fontanemonumentali nel caos: un groviglio dicompetenze amministrative ne paralizzala manutenzione. Da Posillipo a CastelCapuano, viaggio nel degrado.pagine 4-5Primo PianoGioco d’azzardo, il business dalla A alla Z.Dati, fatti e misfatti di una mania italiana.Sale bingo, l’addetto ai lavori racconta isegreti di una sindrome alla moda.pagina 8Il CasoFrode Avron. Arriva anche a Napoli lapubblicità ingannevole della società diBratislava. Un raggiro che costa più dimille euro l’anno.pagina 11Storie&TerritoriRione Terra, quel borgo fantasma. Lacarenza di fondi della Regione ostacola ilavori di riqualificazione della roccacominciati vent’anni fa.pagina 17MobilitàPulminati, bus salvavita. Contro le stragidel sabato sera, tre ragazzi hanno ideatoil modo di brindare in sicurezza.pagina 22AlvaroMirabelliMariaPalombo(2) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


COVERCALDORO, IL RITRATTOIl governatoreche raffreddaIl commissarioregionale del PdlFrancesco NittoPalma è statosfidato a duellodal governatoreCaldoro. Haaccettato la sfidapresentandosi alcongressocittadino delpartitto conpistole dicioccolata.le plateeIl timoniere di Palazzo Santa Lucia è in guerra con il Pdl. Tra sirenesocialiste e ammiccamenti al Terzo Polo, medita un suo partitoMax De FrancescoTimido come un leprotto, riservato comeun posto a teatro, slanciato come unbeverino, una sigaretta ogni tanto persmaltire il nervoso, una moglie che ricercacon successo, un padre socialistache contava così tanto da finire nei pensieridella Cia, oratoria fluente ma privadi cuore, tracce minime di carisma,una missione nel cassetto: smontare ilPopolo della Libertà. Stefano Caldoro,51 primavere riformiste, sudista di frescaautonomina, già due inverni trascorsialla guida di una Regione consegnataglida Bassolino con un debito dioltre 11 miliardi di euro, è chiamato, inuna politica senza più appeal e segnaletica,a scegliere una direzione. Aspettare,nell’ombra del comando, che crolliil Pdl e danzare sulle sue macerie o imboccareda subito la via socialista vestendoi panni di leader moderato e meridionalista?Scegliere la scorciatoia democristiana,abbracciando definitivamentecroce, casini e caltagironi o cavalcarel’onda arancione affiancandoin un patto per il bene comune il surfistade Magistris e quel che resta del Partitodemocratico?Cosa voglia fare da grande Caldoro nonsi è ancora capito ma, almeno, dopo icongressi del Pdl, appare chiaro chenon voglia essere più un pidiellino. Soprattuttose si aggira ancora nel partito,seppur dietro le quinte, l’ex coordinatoreregionale Nicola Cosentino che,secondo i magistrati, architettò unastrategia di dossieraggio a sfondo sessualeper screditare Caldoro e costringerload abbandonare la competizioneregionale del 2010. Negli attici del potereil registro degli affronti subiti è sempreaggiornato. Non è un caso, quindi,se, più che mille dichiarazioni rilasciatequa e là sui giornali tra desideri terzopolistie previsioni disgreganti («Nelpartito prevalgono posizioni difensiveche non potranno reggere all’urto delcambiamento»), la rottura politica (eumana) di Caldoro con il Pdl sia, invece,sintetizzabile in due reazioni: il fastidiodel governatore per la standingovation ricevuta al congresso provincialeda Cosentino dopo un vibranteintervento e la decisione di chiedere unrisarcimento simbolico di tre euro e diessersi costituito parte civile al processocontro l’ex coordinatore. «Spero - hadetto Caldoro - che anche il partito, gravementedanneggiato da quel falso dossier,mi segua».Questione di applausometro e di resadei conti: la politica è soprattutto questo.Dalle giornate congressuali di marzopiù che un partito rinnovato (confermatocome coordinatore provincialeil pigliatutto Luigi Cesaro ed elettocome segretario cittadino il germoglioAmedeo Laboccetta) esce un governatoreprovato dal fuoco amico (vedi ancheil recente documento dei 21 parlamentaricampani contro Caldoro, reo diaver attaccato gli eletti pidiellini perl’azione debole in difesa degli interessidel Sud) tanto da abbandonare le suecollaudate esternazioni e sfidare “aduello”, dopo un battibecco su quantoalta fosse la febbre antigiudici nel partito,il commissario regionale del PdlFrancesco Nitto Palma, inviato a Napoliper decifrare il partito dei berlusconese stanare le intenzioni caldorianesia in chiave rimpasto regionale siasul nodo Udc in vista anche delle elezioniamministrative che si terranno amaggio in 21 Comuni dell’area metropolitana.Il duello, per la cronaca, è finitoa scaramucce e pistole di cioccolata:nessuna pace, una precaria treguae il ritorno a un linguaggio da governatorediligente: «Buon governo, lotta allacamorra, difesa degli interessi delSud: queste sono le vere priorità, ciòche sta a cuore ai cittadini e al territorio:il resto è distrazione, beati loro chepensano a cose amene”.Quanto forte sia in termini elettorali ilriformista Caldoro senza il Pdl è un mistero,di sicuro l’incertezza dello scenariopolitico semina risvegli d’affinitàe soluzioni fantasiose. I primi provengonodal coordinatore nazionale delPartito socialista Marco Di Lello che hatuonato: “È ora che i simili tornino coni simili e che Caldoro si liberi della zavorrapidiellina. I cittadini lo hannoeletto: risponda unicamente a loro». Perle seconde, invece, ne suggeriamo una:la formazione del PdF, che sta per «Partitodi <strong>Freddoro</strong>». Dopo la svolta del predellinoarriva quella del frigorifero. Inquesti due anni e passa come timonieredi Palazzo Santa Lucia, Caldoro, dopoaver “ibernato” lo sviluppo vuoi perl’eredità agghiacciante del bassolinismovuoi per l’assenza di una forza progettuale,si è presentato al popolo percom’è: <strong>Freddoro</strong>. Caloroso per niente,cultore di un riserbo da Prima Repubblica,si è confermato negli ultimi congressi,seppur “giocati fuori casa”, comeil governatore che raffredda le platee.Parla, ma non arriva. Studia ma nonconquista. Dicono che la sua blandacomunicazione rispecchi il suo carattereschivo e sia esclusivamente unascelta tattica. A giovarsene è il sindacopiacione de Magistris che, per il momento,non ha antagonisti allo specchio.<strong>Freddoro</strong>, invisibile di giorno, èorganizzatore accanito di giunte notturne;nei suoi eloqui il richiamo ai cittadiniè costante, ma tra la gente nonama bazzicare. Il PdF è il suo partitopersonale: ce l’hanno tutti, perché luino? Un movimento-software di uominifreddi, un po’ riformisti e un po’ lobbisti.Per la discesa in campo il PdF puntaal gelo sulle gradinate. Tra le idee vincentiun bonus alle famiglie che al marepreferiscono la settimana bianca. Peril comitato direttivo la scelta ricadrà solosu chi ha la neve in tasca. Scorrendolo statuto del PdF, annotiamo un paradosso:espulsione dal movimentoper chi si cimenta in freddure.per latua PUBBLICITÀsutelefona allo081.19361500<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (3)


IL PAGINONELINCHIESTAL’acqua nonbagna NapoliFontane monumentali nel caos: un grovigliodi competenze amministrative ne paralizzala manutenzione. Lo scempio operato dai vandali.Da Posillipo a Castel Capuano, un viaggionel degrado e la mappa dei tesori abbandonati1Oscar MedinaIndignados? No. Schifados, piuttosto. È ilminimo per chi si fa un giro tra le fontanemonumentali o decorative della città. Allavigilia della Coppa America, con la stampamondiale che ci farà i conti in tasca, uno deipiù splendidi itinerari d’arte della città cascaa pezzi. Fontane storiche asciutte, deturpate,vandalizzate, ridotte a discariche:Chiaia Magazine ha toccato con mano. Neè nato un tour da crepacuore: un’infamemappa del disonore, prodotta da decenni distrafottenza amministrativa e dal groviglioburocratico che scorta ogni intervento dimanutenzione. Su una fontana è vandalizzata,sporca o ridotta a pattumiera, adesempio, la competenza è di più assessori(in primis quello per l’Ambiente, retto daTommaso Sodano) anche se gli stessi assessoratinon sanno con certezza i limitidelle proprie competenze, e tra più Serviziche ne eseguono le disposizioni, e c’entrapure la Sovrintendenza che approva eventualioperazioni di restauro o pulitura. Se lafontana è all’asciutto, erogazione idrica eALTRI SOS55 sono le fontanemonumentali oornamentali dellacittà di Napoli.Abbiamo documentatofotograficamente ottocasi eclatanti. Mal’elenco del degrado èben più nutrito.Segnaliamo laFontana del Tritone inpiazza Cavour che èluogo di bivacchi, laFontana del Pesce inBorgo Orefici che èall’asciutto, laFontana di CapoPosillipo nel piùcompleto abbandono,la Fontana delBelvedere aCapodimonteaggredita dallavegetazione, laFontana dellaMarinella al Carmineche è ormai unadiscarica a cieloaperto.manutenzione dei tubi toccano invece all’Arine alla sua controllata Net Service. E sein una fontana ci sono più problemi, i soggetticoinvolti sono talmente tanti che spessonon se ne esce e la fontana va in malora.E se timbri e firme ci sono tutti, spesso il salvataggiosi arena sulla mancanza di fondi.Un caos che ha fatto guasti pesanti, aggravatidagli scempi feroci dei baby-vandali edei graffitari.Da Posillipo a Castel Capuano, ecco unaminiguida al degrado (foto in senso orariodall’alto).1) Fontana degli Incanti (sec. XVI) in piazzaDi Giacomo Un manuale di orrori:asciutta, deturpata da spray, erbacce emonnezza. Trafugati la scultura della civettain cima al pilastro e i decori del basamento.2) Fontana del Marinaretto (sec. XX) a Mergellina:scolpita da Raffaele Marino su modellodi Gemito, si presenta asciutta.3) Fontana della Sirena (sec. XIX) in piazzaSannazaro. Scolpita da Onofrio Buccini. Vibivaccano barboni e lavavetri. La mano sinistradella sirena è stata mutilata di recente.4) Fontana del Gigante (sec. XVII) in via Partenope.Opera barocca di Cosimo Fanzago.Il retro è deturpato da scritte. Dagli archisi distaccano intonaci.5) Fontana della Maruzza (sec. XVI) in piaz-87(4) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


La fontananatamortaOscar Medina2 3za S. Maria a Portosalvo. Detta così per lascultura di lumaca al centro-vasca, la fontanaè asciutta e piena di rifiuti.6) Fontana di re Carluccio (sec. XVI) in piazzaMonteoliveto. Realizzata da Cosimo Fanzagoe Dionisio Lazzari. Il prezioso bordo dimarmo è sommerso da scritte, nella vascagalleggia di tutto.7) Fontana della Sellaria (sec. XVII) in piazzettaGrande Archivio. Splendida opera barocca,restaurata nel 2.000. Si presentaasciutta.8) Fontana del Formiello (sec. XVI) in piazzaDe Nicola: eretta nel 1573 dal Duca di Ossuna,è asciutta, sommersa da erbacce e daescrementi di colombi.Da questo doloroso inventario, per ragionidi spazio, restano fuori altre decine di casi.4Dell’avvenuta riqualificazione delborgo di Santa Caterina da Siena,gomito a gomito con i QuartieriSpagnoli, quella fontana in acciaio(foto in basso) doveva essere ilfiore all’occhiello.Costruito in acciaio, graziosamenteadagiato al centro dellapiazzetta, il manufatto fu collaudatoe predisposto al funzionamentoun anno fa. Fu fatta ancheuna prova generale: così l’impianto,con la sua scintillantecascata d’acqua, funzionò asinghiozzo per un mesetto.Tutto sembrava filare liscio. Poi lafontana è stata spenta: e da unanno è malinconicamente all’asciutto.Per il “Servizio CittàStorica”, l’ufficio esecutivo delComune che ha realizzato l’opera,il compito si è esaurito, appuntoun anno fa, con la consegnaufficiale della fontana al“Dipartimento Ambiente”, altroufficio esecutivo il cui assessoratodi riferimento è quello all’Ambiente.Da allora il silenzio.Per i residenti del Borgo, nelfrattempo, quella fontana asciuttaè diventata un monumentoall’inerzia. Non solo: la strutturasi è trasformata anche in un sito arischio visto che è stata colonizzataanche da una nutrita famigliadi ratti.Tuttavia, di recente, la piega deglieventi per la fontana abbandonatasembra autorizzare qaualchesperanza: nonostante la matassadi competenze e qualche difettodi comuinicazione tra uffici,alcuni volenterosi e validi dirigentidei servizi comunali, interpellatiin merito, hanno garantitoil proprio impegno per l’attivazionedell’impianto, coinvolgendoanche l’Arin per l’erogazioneidrica e l’Enel per la parte di suacompetenza.65<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> •MARZO 2012 (5)


(6) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


L’INTERVISTAIL SOGNO DELLARCHITETTOWaterfront, così voglio la mia NapoliVia le barriere tra città e mare: è il progetto di Aldo Loris Rossi. Che tuona sulblocco delle grandi riqualificazioni urbane: il tempo è scaduto, serve una svoltaNAlvaro Mirabelliella città difettosa la paralisi dellegrandi opere è una paginanera: storia vecchia che fa il paiocon la morte dell’edilizia.Due fallimenti, però, che nonfanno più notizia: snobbatadalla cronaca e dalle istituzionilocali, da queste parti l’urbanisticanon campa e non crepa.Abusi, malaspesa, progetti zero,burocrazia feroce, politica cialtrona,camorra padrona hannofatto il deserto. Così tutto è immobile,dal Centro Storico alleperiferie: un fermo-immagineche ha trasformato ogni sognodi riqualificazione dell’esistenteo di nuovi insediamenti inremota eventualità. Anche l’architettura,quella che resuscitail volto delle città, qui si è limitataagli esercizi di stile. L’unicocemento vero? Quello malatodegli ecomostri, dei rattoppi-tampone,dei condoni,dei crolli, dei cantieri per finta.Unica eccezione: il metrò, siapure al prezzo di lacrime e sangue.E così, ogni giorno la cittàindossa il solito vestito fetentee accetta con fatalismo.Non tutti, però, infilano l’indignazionenel freezer. Chi, adesempio, sulla questione sfoderatoni duri da sempre è l’architettoAldo Loris Rossi, ereticoscomodo per scelta e per circostanze.Uno che contro questoclima da morto in casa si ribellainnanzitutto sfornandoidee che puntualmente pungonola strafottenza cronica dellacasta. E’ il caso del lavoro progettualeintitolato «Eco-Neapolis.Il ridisegno del waterfront.»,(Ed ESI), che il professoreha appena lanciato nellamischia delle proposte chepuntano a rifondare l’identikitdella città. Quello contenutonel volume, presentato all’IstitutoItaliano degli Studi Filosofici,è un piano titanico: «Maanche un’utopia realizzabile»,puntualizza l’autore che hamesso su carta il sogno praticabiledi una nuova linea di costada Castel dell’Ovo al Pontedella Maddalena. Insomma ilfuturo del fronte marittimo napoletano,firmato da uno che,per spiegarsi meglio, parte dagliantefatti, nello specifico dallostallo urbanistico della città.Professore, come se la spiegaquesta metropoli immobile dadecenni?Nel cuore della città lo spazioper costruire è finito da decenni.Restano le periferie ex industrialidi Napoli est e Napoliovest dove lo spazio c’è ma isuoli sono inquinati. Edificaresi può ma solo a patto di unabonifica preventiva dai costistellari: nelle due aree in questione,infatti, il solito cemento“mordi e fuggi” è ormai impensabile.Ripeto: il sottosuolo,a est e a ovest, è marcio, comedenuncio da anni. Napoli est,Nel cuore della cittàlo spazio per costruireè finito da decenni.Restano le periferie exindustriali di Napoli este Napoli ovestdove lo spazio c’è mai suoli sono inquinati.I costi per le bonifichesono stellariI Grandi Eventi sonoscortati da estesiinterventi urbanistici,possibili con fondieuropei e privati. Danoi, invece, si puntaall’effimero e si buttanosoldi. Se politicie imprenditori noncambiano, si fa duraad esempio, è tossica fino a 25metri di profondità.E così, chi vuole costruire,molla per sfinimento...Qui nemmeno si inizia. Per edificarea oriente e a occidente,ad esempio, servono grandiidee e grandi progetti, che peròda noi hanno vita durissima:gli elementi di disturbo sonomolteplici.Ma dallo stallo siesce solo con progetti credibili,i soli in grado di sbloccarefondi europei e privati.Magari un progetto comequello di “Eco-Neapolis”?Eco-Neapolis è il ridisegno diun tratto cruciale della costanapoletana: quello da Casteldell’Ovo al ponte della Maddalena.È il fronte marittimo storico,negato ai napoletani da unsecolo e mezzo: una teoria dimoli e di darsene che, partitain passato dal Mandracchio, all’altezzadella Capitaneria, havia via ingoiato tutta la costa finoa Vigliena. E’ nata così la barrieratra la terra e un mare che“non bagna più Napoli”. Unosbarramento già squalificatodalla storia e bocciato anchedai cambiamenti in corso vistoche ora il futuro è una navigazionecrocieristica in grandeespansione che esige spazi perapprodi e servizi. La partita sigioca qui: alle navi-passeggerinon può più bastare il solo moloPisacane. Ecco allora la miaproposta: riconvertire l’esistente,dal Molo S. Vincenzo finoal molo del Carmine (ndr. lalitoranea della città storica) inuna ininterrotta striscia portualeper passeggeri e turisti.Via impediment e barriere: largoa servizi e accoglienza. E ilcentro Storico potrà riaffacciarsisulle sue onde. Una nuovaera.E il traffico commerciale?Quello continuerà, facendoloslittare più avanti, nella litoraneatra il Carmine e Vigliena.Praticamente un sogno.No. Un’utopia realizzabile apatto di creare a Napoli precondizionidi normalità. Nell’immediatotra le leve da azionarec’è quella dei GrandiEventi, che però è a doppio taglio.Le kermesse internazionali,infatti, sono scortate di regolada estesi interventi urbanistici,possibili con fondi europeio privati. Dunque,occasionidi svolta, che, però, a Napoli,prendono sempre un’altrapiega: cioè, si punta all’effimeroe si buttano soldi. Se politicie imprenditori non cambianoregistro, si fa dura.Messa così, anche il ecuperodel Centro Storico, per il qualec’è un tesoretto di 100 milioni,e il Forum delle Culturediventano a rischio?È un’occasione d’oro per nonnavigare a vista ma programmaree spendere con un masterplandi grande respiro e conuna strategia unificante che nelnostro caso può essere il collegamentotra Centro Storico emare. Sarebbero quattrini benspesi. E visto che ormai il recuperodel Centro Storico è statoagganciato al Forum delle Culture,in agenda da aprile a luglio2013, e va quindi studiatoanche in funzione di quell’evento,credo che una delle linee-guidadella riqualificazionedella città antica consistaproprio nel riallacciarla alla costa.Idee che ho già esposto primaa Palazzo S. Giacomo, contestandoil vecchio programmadi restauro con i suoi 224interventi, dispersi in un’areavastissima, e che ho poi ribaditoalla Fondazione del Forum.In sintesi, evitare interventi acascata e concentrarsi invecesu alcuni itinerari precisi: primail restauro globale delle 3“platee” (ndr. i cosiddetti decumani)del Centro Storico. Poila riqualificazione dell’anticopercorso dalla Porta di Forcellaa piazza Mercato. Infine, ripartendoda piazza Mercato, riqualificazionedi tutto il waterfrontfino a piazza Municipio,restaurando lungo la strada icomplessi monumentali. E sonoidee che la Fondazione haapprovato: ho parlato, insomma,di urbanistica sostenibilenon di rattoppi milionari a tappeto.Già, peccato che intanto il sindacoabbia quasi azzerato laFondazione: ripeterà tutto dacapo a De Magistris?Alle istituzioni dico solo: la cittàè devastata. Stop alle beghepartitiche. Il tempo è scaduto.<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (7)


PRIMO PIANOGIOCO DAZZARDO, I DATIScommesse, lo Stato vince sempreAlberto Capuano*Il giro d’affari mondiale dellescommesse clandestine siaggira intorno ai 90 miliardidi euro all'anno, con una quotadi 2,5 miliardi di euro discommesse effettuate in Italia.A queste cifre vanno poiaggiunte quelle relative allescommesse legali su garetruccate. Numeri da capogiroche hanno spinto l’Interpol afirmare un protocollo d'intesacon la Fifa, nel maggio scorso,per formare operatori dipolizia ed esponenti del mondosportivo in grado di contrastareil fenomeno. Non sitratta soltanto di contrastarele scommesse clandestine,ma anche le scommesse legalisu gare truccate. Questo fenomeno,del resto, nella suaillegalità è sempre più raffinato,anche perché ormai si puòscommettere su qualsiasi cosa.Si può puntare su ciò cheaccadrà nei prossimi 5 minutio su chi batterà il primo calciod’angolo in una partita minore.Il fenomeno, dunque,non è legato soltanto al giocatorecorrotto che sbaglia ilrigore di proposito. Ma quellodelle scommesse illegali èanche un fenomeno criminaleche si è internazionalizzato:grazie alle moderne tecnologie,infatti, possono puntaresu una gara italiana anche gliscommettitori che si trovanodall'altra parte del mondo. Lamaggior parte delle scommessesu eventi sportivi italianiviene effettuata fuori dall’Italia:per questo è necessariocollaborare con l'Interpol.L’accordo stipulato ha duratadecennale e prevede unastretta collaborazione tra leparti al fine di condividere informazionied esperienze, perpianificare corsi e seminaridestinati sia agli investigatori,sia ad esponenti del mondosportivo. In Italia il dipartimentodi Pubblica Sicurezzaavvierà innanzitutto dei programmiformativi pilota nelcalcio, per poi estenderli adaltri sport. Quella del giocod’azzardo è la quinta industriain Italia dopo Fiat, Telecom,Enel, Ifim. Del resto, la spesaper il gioco d'azzardo degliitaliani è aumentata ben del19,7% nel 2007 rispetto al2006, con una raccolta complessivadi 42,2 miliardi di euro(2% del prodotto internolordo). Sono stati, infatti, 14,3i miliardi di euro incassati nel2000, 18 del 2002, 23,1 nel2004, 28 nel 2005, e 35,2 miliardidi euro nel 2006. Le entratederivanti dai giochi sonoaumentate del 7,1 % (pari a7,2 mld di euro). Un aumentocomplessivo imputabile soprattuttoal raddoppio del fatturatodel Gratta e Vinci e all’aumento(del 22%) delle“macchinette” (18,8 mld dieuro la raccolta del 2007 con2,2 mld di entrate erariali). Aigiocatori va attualmente il68% della raccolta, con un leggeroincremento rispetto all’annoprecedente, ovviamenteper invogliarli a giocare dipiù. L'Italia, alla fine del 2004,si collocava al terzo posto frai paesi che giocano di più almondo, preceduta solo daGiappone e Regno Unito. E ilmercato italiano rappresentail 9% di quello mondiale. InRegioni quali Sicilia, Campania,Sardegna e Abruzzo le famiglieinvestono in giocod'azzardo il 6,5% del proprioreddito. In conseguenza lamaggior causa di ricorso a debitie usura in Italia è da attribuirea questa dipendenza. Ilgioco, nella Penisola, coinvolgemaggiormente le fasce piùPer l’Eurispes sono lefasce sociali deboli adinvestire di più neigiochi, speciei disoccupati (66%).Una dipendenza cheinnesca il ricorsoai debiti e favoriscel’usura“Gratta e Vinci”, occhio ai falsi• Alcuni dei 28 diversi tipi di “Gratta e Vinci”L’Amministrazione Autonoma dei Monopolidi Stato ha autorizzato fino ad orala vendita di ben 28 tipi diversi di “Grattae Vinci”. Con un importo che oscilla tra 1e 20 euro è possibile acquistare un bigliettoutile per tentare la fortuna. La vincitapiù succulenta è quella paventata dal “Maximiliardario”: spendendo 20 euro si puòambire alla massima vincita di 5 milioni dieuro. In cima ai desideri dei giocatori, però,restano i premi vitalizio, come il “MegaTurista per Sempre” e “Vivere alla Grande”che promettono, in caso di vincitamassima, la liquidazione immediata di unacerta somma (rispettivamente 200mila e500mila euro), più una rendita mensile per20 anni (15mila euro dal “Mega Turista perSempre” e 10mila dal “Vivere alla Grande”)e un bonus finale di 100 mila euro, iltutto per una spesa di 10 euro. Più economicigli ultimi nati in casa “Gratta e Vinci”,ossia “Flipper”, che costa due euro e permettedi vincerne fino a 100mila, e “Tris eVinci”, tagliando da un euro con cui si possonovincere fino a 10mila euro. Dal 1 gennaio2012 lo stato tassa del 6% le vincite diimporto superiore a 500 euro. Un bell’introitoche rischia di essere danneggiato daitagliandi contraffatti. Per questo l’AmministrazioneAutonoma dei Monopoli di Statoha diffuso una nota che guida al riconoscimentodei falsi: i “Gratta e Vinci” originali,infatti, devono riportare sul frontedel biglietto il logo del gioco (in basso a sinistra),mentre sul retro non devono mancareil marchio dell’Aams, il logo Gioco Legalee Responsabile, il marchio Lotterie Nazionali,il logo Gioca Senza Esagerare (simbolodel Gioco Responsabile) e il quadratinoverde con la cifra “18+” all’interno, ossiail divieto ai minori di diciotto anni. Inoltre,sono sempre presenti il codice a barredei biglietti e le modalità di pagamento deipremi. L’ultima vincita milionaria si è verificataa Roma, nel quartiere Ostiense, doveun fortunato vincitore ha “grattato” un“Maxi Miliardario” da 20 euro che gli hafatto vincere 5 milioni di euro, il premiopiù alto nella storia del Gratta e Vinci.deboli. Secondo i dati Eurispes2005 investe di più inquesta direzione chi ha unreddito inferiore: giocano il47% degli indigenti, il 56% degliappartenenti al ceto medio-basso,il 66% dei disoccupati.Il trend di crescita delgioco autorizzato nel nostroPaese è sicuramente attribuibileanche agli impulsi generatidalle manovre economiche.Non c’è stato anno, infatti,in cui l’esecutivo non abbiaintrodotto nuove offerte digioco d'azzardo pubblico. Lapassione che lega gli italianial gioco è grande, nel mese disettembre sono stati spesi suscala nazionale 6.896 milionidi euro, dei quali 349 su giochia base sportiva. Secondo i datiufficiali diffusi dall’AAMS, laregione che spende di più peril gioco a base sportiva è laCampania con 69,3 milioni dieuro; segue a distanza la Lombardiacon 48,5 milioni di euro,terzo il Lazio con una spesadi 42,8 milioni di euro. Senzail settore dei giochi l’Italiasarebbe in recessione da almenotre-quattro anni. Che ilgioco faccia sempre di piùparte della vita quotidiana lodimostra anche il fatto che sonoentrate nel paniere Istat2012 anche scommesse sportive,Gratta e Vinci e giochi abase ippica, nella posizionedei concorsi pronostici in aggiuntaai tradizionali giochinumerici a totalizzatore nazionalee ai giochi a base sportiva.Personalmente ritengoche sarebbe opportuno introdurreun’unica importanteiniziativa per arginare tale fenomenoe consentire a ciascungiocatore di conoscerequanto effettivamente spesonell’arco di un anno nel settoredei giochi. Mi riferisco all’opportunitàdi consentirel’accesso ai giochi solo attraversouna card magnetica nominativaricaricabile che, alpari di una normale carta dicredito o di una carta telefonica,consente di conoscerel’importo speso per i giochi econsente (fattore non irrilevante)di evitare casi semprepiù frequenti di riciclaggio edi usura.*Gip del Tribunale di Napoli(8) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


PRIMO PIANOGIOCATORI PATOLOGICIIn Italia sono un milione e mezzo levittime del gioco d’azzardo compulsivo.In Campania l’associazione GiocatoriAnonimi negli ultimi 10 anni ha aiutato600 giocatori patologici a liberarsi daquesta dipendenza che colpisce uominie donne con gravi ripercussioni sullavita personale e familiare.GAP, PRESTO UNA LEGGEUna legge regionale per combattere ilgioco d’azzardo. è quanto proposto loscorso 7 marzo in una conferenzatenutasi al Consiglio regionale dellaCampania. L’azione normativa da metterein campo prevede sostegno e assistenzaalle persone affette da Gap (Giocod’azzardo patologico).GIOCO DAZZARDO, LINTERVISTASale Bingo, così esplode la sindromeCarmine MastrantuoniIn questi anni di crisi, gli italianisi stanno scoprendo semprepiù un popolo di poeti,santi, navigatori e giocatori.Infatti per il 2011, il fatturatoufficiale dell’azienda “giocod'azzardo”, vale a dire videolottery,gratta e vinci, slot e salebingo, ammonta a 76,1 mlddi euro (con un incrementodel 23,9% rispetto allo scorsoanno); per importanza la terzaimpresa italiana, che riescea mobilitare il 4% del Pil nazionalee piazza il nostro Paeseal primo posto in Europaper volume di giocate e al terzosu scala mondiale. Numeriche fanno sensazione, considerandoche autorevoli fontistimano in 1.260 euro procapitela spesa destinata annualmentedagli italiani al giocod'azzardo, un settore cheimpiega 120mila addetti distribuitiin 5mila aziende. È comese ognuno di noi, bambinicompresi, pur lavorando per12 mesi, percepisse soltanto11 mensilità. Lo Stato si appropriain media il 50% degliincassi del gioco, di cui il 14%viene girato all'erario. L’85%degli introiti delle videolottery,comunemente dette vlt introdottenel 2008, è destinato allevincite, il 12% va al prelievoerariale unico, lo 0,8% ai Monopolidi Stato, ed una percentualevariabile è destinataal gestore di rete che cura i collegamentionline. Un businessgoloso per le casse statali, tantoche, nella manovra economicadello scorso agosto, ilprecedente governo ha inseritoun articolo che contemplanuove possibilità di gioco, oltread autorizzare l'apertura dimille sale giochi con possibilitàdi organizzare tornei di poker.Non solo: è stata dispostal’apertura di ben 7mila nuovicentri scommesse e l’incrementodel 14% delle vlt ed èstato autorizzato il bingo a distanza.Il governo Monti hacompletato l'opera, legiferandoun prelievo del 6% sullevincite superiori a 500 euro alSuperenalotto, Gratta e vinci eWin for life. Naturalmente Napolied i napoletani non sonoimmuni al fascino dell’azzardo,come conferma un addettodel settore, un operatore diuna delle tante sale bingo cittadine,che per ovvie ragioniintende restare anonimo.Quante sono le sale bingo aNapoli?Sono otto, concentrate soprattuttonel centro cittadino;è più esatto però chiamarle salegiochi, perchè vi sono anchele sale vlt e slot.Qual è l'orario di aperturadelle sale e l'affluenza mediadei giocatori?Diciamo che le sale sono aperteper 12-13 ore, dal primo pomeriggioalle tre di notte. Ognisala per il bingo ha mediamente600 posti a sedere chesono coperti quotidianamenteal 60-70%, con picchi di presenzenei mesi estivi e nel periodonatalizio. 450-500 giocatoria partita e di partite inun’ora se ne giocano almeno10, per un incasso medio giornalieroche non è mai inferioreai 20-30mila euro. Il venerdied il sabato si registra un incrementodelle presenze, ma ilfatturato di una sala è più omeno standard.Come funziona il bingo?Il bingo è nato in Spagna ed èuna derivazione della nostratombola. Le cartelle vengonoacquistate dai gestori direttamentedal monopolio e venduteai giocatori al costo di 50centesimi, 1 euro, 1 euro e 50e 3 euro. Si vince soltanto conla cinquina e il bingo, ma algioco si aggiungono anchecontinui jackpot di valore variabile,che rendono maggiormenteappetibili le partite. Levincite sono controllate ininterrottamentedal monopolioper via telematica. Anzi ai gestoridelle sale è fatto assolutodivieto d’interrompere il collegamentodel router, anche dinotte e durante le poche oredi chiusura.È possibile tracciare un disegnodel giocatore tipo di unasala bingo?Contrariamente all’immagineclassica del giocatore d’azzardodi sesso maschile, con la sigarettafumante tra le labbraed un bicchiere di whiskey nellemani, il bingo è prevalentementedonna. Sono equamentedivise tra italiane e straniere,queste ultime soprattuttodi nazionalità bulgara eSicilia e Campaniaregine del bingo.Secondo i datidell’Aams le dueregionimeridionali sonoquelle in cuispopola questatipologia di gioco.Il primato spettaalla Trinacria,subito seguitadalla Campania,che continua adoccupare la primaposizione per igiochi di abilità adistanza (online).romena di etnia Rom. Gentedai soldi facili e dallo stile divita borderline; spesso prostituteo borseggiatrici, ma compulsivamenteattratta dal miraggiodi una vincita facile chenon arriverà mai. Spesso legiocatrici arrivano accompagnatedai bambini appenausciti da scuola; spesso chiamanocasa per avvertire chetarderanno perché sono nellasala d’attesa del medico. Nonmanca perfino chi sfugge perpoche ore a misure cautelaridi costrizione. Ci sono anchepensionate e lavoratrici, chedivorano in un’ora quanto dovrebbebastare per un mese. Icinesi, invece, preferiscono leslot, e sono soltanto gli uominia giocare.Circolano voci su casi di prostituzionee usura: cosa c’è divero?Nessuno può vietare un contattoo una conoscenza chepuò proseguire altrove, ma disicuro all’interno della sala onei bagni, decisamente non èpossibile. Le sale sono soggettea frequenti e rigidi controllida parte della Polizia, del Monopolioe dalla Guardia di Finanza.La stessa autorizzazioneal gioco rilasciata dalla Polizia,è subordinata al fatto chetutti gli ambienti siano videosorvegliati e che tutto il personalesia contrattualizzato econ i contributi in regola. Nessungestore di sala è così pazzoda rischiare la chiusura o lasospensione temporanea perfatti di questo genere.Si dice che le sale gioco sianogestite dalla malavita organizzata...Chi può dirlo. Il giro d’affaridelle sale è enorme ed il controlloda parte degli organi delloStato è rigido. Possono esisteresporadici fenomeni di lriciclaggiodei proventi illeciti,ma coinvolgimenti diretti dellamalavita nella gestione, loescludo in assoluto. Negli annisono state numerose le indaginidella magistratura disvariate Procure, ma poco onulla d’illegale è emerso, equel poco riguarda soltantoepisodi marginali. La strutturarigida del gioco ed i controlli,rendono il mondo dell’azzardoimpermeabile al fascinomalavitoso; del resto loStato non può consentire anessuno d’interrompere ilflusso costante verso le propriecasse di risorse finanziarieprovenienti dal gioco.<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (9)


PRIMO PIANOCOLPO GOBBO ALLA BCCUn cancello montato appositamente neicunicoli fognari per impedirel’inseguimento da parte delle forzedell’ordine. Questa l’incredibileprecauzione adottata dalla banda che hamesso a segno un colpo da 100mila euroalla Banca di Credito Cooperativo di viaBracco a Napoli lo scorso febbraio.“TRUCCHI” SOTTO TIROVari attrezzi per lo scavo e lo scasso sonostati rinvenuti recentemente in uncunicolo lungo 30 metri sotto la gioielleriaTrucchi di piazza Trieste e Trento. Unobiettivo che fa gola a molti: già il 14gennaio scorso una banda di rapinatoriaveva fatto razzia di orologi e preziosisbucando dal sottosuolo.SICUREZZABande del buco: ecco come agisconoArmando Yari SiporsoProliferano sotto il primostrato di asfalto cittadino e siarticolano tra rete fognaria efondamenta vere e proprie autostradedel crimine. Vie di accesso,e di fuga, per ladri e rapinatoriin ogni parte della città.L’ultimo colpo di una bandadel buco, messo a segno loscorso 9 marzo, scavando uncunicolo di 30 metri sotto lagioielleria “Trucchi” nella centralissimapiazza Trieste eTrento ha portato in superficie,oltre alle attrezzature deiladri-scavatori, la verità di unsottosuolo napoletano semprepiù corsia preferenzialeper la delinquenza cittadina. Aspiegarci come agiscono e dovesi muovono gli esperti diquesto sempre più rilevantesettore è lo speleologo LucaCuttitta che, su commesse delComune di Napoli, dal 1995 al2001 si è occupato di videoispezionare a scopo diagnosticola rete fognaria pubblicae di eseguire rilievi aggiornatidel sottosuolo partenopeo, delquale dunque conosce ognisegreto. “Le possibilità di percorsisotterranei sono potenzialmenteinfinite, poichéogni cunicolo alto almeno 120cm può costituire un percorsodi avvicinamento al proprioobiettivo - sostiene Cuttitta -ed essendo la rete fognariasotto la gioielleria “Trucchi”costituita da un susseguirsicontinuo di diramazioni e biforcazioniprobabilmente èstata scelta perché terreno difuga ideale per percorrere inpochissimi minuti grandi distanze,senza incorrere neltraffico cittadino e facendo facilmenteperdere le proprietracce nel buio sotterraneo.Inoltre - spiega ancora Cuttitta- a rendere più semplice illavoro dei malintenzionaticoncorre la moderna tecnologia.Perforatori e demolitori,elettrici o a batteria, hanno ormaipeso e ingombro talmentecontenuto da poter facilmenteessere trasportati nellarete fognaria per aprirsi passaggied accedere attraversomuri e pavimenti alle cameredi sicurezza di gioiellerie, bancheo uffici postali”. Lo scenarioche appare dunque del sottosuolodi Napoli è quello deicunicoli del film “OperazioneSan Gennaro” in cui “Dudù” ei suoi compari con i loro “perforatoriultrasonici” e unamappa degli impianti di scaricodella metropoli arrivavanoindisturbati fino alla cappelladella Cattedrale cittadinaper depredarla del tesorodel Patrono. Con la differenzache oggi i potenti demolitoriportatili (il più diffuso è il modelloHilti) si trovano facilmenteanche usati su e-bay aprezzi inferiori ai 300 euro, eper muoversi nel sottosuolo èsufficiente una bussola, unaLo speleologo LucaCuttitta svelai segreti delsottosuolo.Le vie di fuga e glistrumenti utilizzatidalle “bande del buco”per mettere a segnocolpi milionaritorcia, degli stivali impermeabilie un paziente studio dellarete di scarico dalla quale sipuò accedere da un qualunquetombino. Pare dunqueche la realtà abbia raggiunto esuperato la fantasia, soprattuttose si contano i furti dellebande del buco negli ultimianni su tutto il territorio dellacittà. Quello alla gioielleria“Trucchi”, infatti, è solo l’ultimodi una lunga serie di colpidel genere che hanno vistotentare l’assalto dal sottosuoloai beni della città. Nel 2010i rapinatori entrarono direttamentedal pavimento nellagioielleria “Monetti” di via deiMille per sottrarre ai due impiegatial momento presentiun bottino di un milione dieuro. Nel 2011, sempre utilizzandole fogne come via di accessoè stato il turno della gioielleria“Esposito” di corso Secondiglianoe della Banca diCredito Coperativo di viaBracco (a pochi passi dallaQuestura) dalla quale furonosottratti centomila euro utilizzandoper la fuga nel canalefognario un cancello blindatoinstallato nel sottosuolo neigiorni precedenti alla rapinae chiuso dopo il proprio passaggioper impedire a Polizia eCarabinieri di proseguire l’inseguimento.Ed ancora nel2011, due grossi colpi tentati alVomero e nella centralissimapiazzetta Miraglia. Quest’ultimaazione, nel novembre2011, aveva provocato una verae propria voragine, largadieci metri e profonda altrettantonel cuore del centro storicoche, solo grazie all’interventosolerte del Tenente dellaPolizia Municipale AlfredoMaraffino, si era risolta senzaconseguenze gravi per le personeche, ignare, stavano transitandoal momento del cedimento.L’obiettivo del tunnelscavato dai ladri sotto la piazzacrollata era probabilmenteduplice: la Chiesa di San Pietroa Maiella per i suoi tesoriartistici e la cassaforte del vicinoufficio postale piena dicontanti e titoli. Sventato inquel caso il tentato furto, manon il danno al sottosuolo, ulterioreconseguenza di questaforma di criminalità. “L’attivitàdi scavo di tali bande -spiega Cuttitta - poco tecnicae finalizzata esclusivamente alraggiungimento dello scopoillecito, costituisce un gravedanno alla sicurezza per lestrutture in superficie che, comenel caso di piazzetta Miragliasubiscono gli effetti dell’indebolimentodel sottosuolosia per il danneggiamentodella rete fognaria sia per lacreazione di cunicoli improvvisati”.Un danno che il Comune è costrettoa riparare con operazioniurgenti e costose quandoviene scoperto e che permanepericolosamente invece,a discapito della sicurezzadi persone e cose, quando ciònon avviene.Appare dunque evidente l’esigenzadi un piano di monitoraggiodel sottosuolo che possaavvenire attraverso l’impiegodi tecnologie di videosorveglianzae con la collaborazionedi tecnici ed esperti peraltrofacilmente realizzabile,secondo Cuttitta, vista l’estremaprecisione della pianta catastaledella rete fognaria napoletanache permetterebbedi prevedere l’ individuazionedegli obiettivi sensibili e le relativevie di fuga possibili al disotto della città per ciascunazona, anticipando le mossedei malviventi prevedendoneil percorso piuttosto che inseguendolinel buio”.(10) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


IL CASOOCCHIO ALLA FRODE AVRONTruffa slovaccaArriva anche a Napoli la pubblicità ingannevole della societàdi Bratislava. Un raggiro che costa più di mille euro l’annoCyber-criminali,quandoil raggiroè on lineLaura CocozzaAnche Napoli nel mirino dellaAvron S.r.o, sedicente societàcon sede a Bratislava,che ha congegnato una truffasu scala nazionale. Questavolta ad essere raggirati sonoprofessionisti, piccoli imprenditorie artigiani che traottobre e novembre, in concomitanzacon il censimentoitaliano, hanno ricevutoper posta dalla società slovacca,quello che a prima vistasembrava un moduloper aggiornare i propri datisocietari contenuti in un“Registro del Mercato Nazionale”.Tratti in ingannodal tenore della lettera, i destinatarihanno firmato ilmodulo, convinti di aversemplicemente effettuatol’aggiornamento richiesto.La sorpresa è arrivata qualchemese dopo quando sisono visti recapitare una fatturae hanno scoperto diaver sottoscritto un ordineirrevocabile d’acquisto peruno spazio pubblicitario,che obbliga la loro società acorrispondere ben 1.271,00euro l’anno, per tre anni, infavore della Avron. «Si trattainsomma - afferma RosarioStornaiuolo, presidente diFederconsumatori Napoli -di una pratica commercialescorretta, gravemente fraudolentae finalizzata a carpire,con astuzie e raggiri, ilconsenso per un servizionon voluto».Nei già numerosi casi denunciati,si è rilevato infattiche nell’intestazione dellalettera, era contenuta la dicitura“Rilevazione dei daticommerciali-cens 2011”,che richiamava intenzionalmenteil censimento svoltosinegli ultimi mesi del 2011,lasciando credere si trattassedi una mera raccolta dati.Si specificava inoltre cheera in corso un “aggiornamento”del registro dei dati,tramite “verifica annuale”,invitando a confermarneLa fregatura arrivaper posta: Napolipresa di mira da unasocietà slovacca.Offerte ingannevoli:nella reteprofessionisti, piccoliimprenditorie artigianil’esattezza: in tal modol’utente era indotto a crederesi trattasse di un rinnovodi un contratto già in essereo che i propri dati (già prestampatisul modulo, nellasezione “registrazione Originale”)fossero stati tratti daun elenco pubblico (circostanzaperfettamente compatibilecon la natura dellasocietà). Solo nella parteconclusiva del modulo, inalcuni casi aggiunta a posteriorisul contratto, si facevariferimento, in caratteripiccoli e in modo ingannevole,a tutta una serie divere e proprie clausole vessatorie,fortemente limitativedell’autonomia negozialedel contraente (per tutte,la competenza territorialedel giudice di bratislava o lacedibilità del contratto a terzi),ma non espressamenterichiamate a parte per la sottoscrizionespecifica.Federconsumatori rammentache anche per i contrattistipulati tra professionisti,è necessaria, ai fini dell’accertamentodell’inadempimento,una verifica inconcreto della vessatorietàdelle clausole negoziali edella loro specifica sottoscrizione(Cas. 11594/2010),e che con il D.L. n.1 del 2012è stata estesa la tutela delconsumatore prevista dal titoloterzo del Codice delConsumo anche alle microimprese,intese come“entità, società di persone,o associazioni che a prescinderedalla forma giuridicaesercitano un’attivitàeconomica artigianale e altreattività a titolo individualeo familiare”. Pertanto,invita tutti gli imprenditorivittime di questa frode arivolgersi allo sportello FederconsumatoriNapoli che,ricorda Stornaiuolo, “mettea disposizione i suoi legaliper denunciare in sede penaleil comportamento fraudolentodella Avron e delsuo legale rappresentante, eper ottenere in sede civilel'annullamento del contratto”(tel 0814202363).Per onor di cronaca bisognaanche dire che, poichè le fatturee le copie dei contrattinon sono state recapitatecon raccomandata, alcuniimprenditori, su consigliodei loro legali, non hanno risposto,in quanto non c’erala prova dell’avvenuto recapito.Hanno puntato sul fattoche spesso, le società cheordiscono truffe come questa,fatte su larga scala, comela pesca a strascico, dopo ilsecondo sollecito di solitodesistono. Tuttavia hannopresentato denuncia ai Carabinierio alla Guardia di Finanzaper cautelarsi nel futuro.Il caso è stato anche segnalatoalla competente authority,l’Antitrust, che sta adottandoprovvedimenti ispettivie sanzionatori nei confrontidella Avron, per pubblicitàingannevole, a tuteladei diritti degli utenti.Lo spillaggio dei dati sensibili èla forma di raggiro più diffusaal momento, lo confermano letruffe attuate attraverso i socialnetwork più popolari comeFacebook che ha accesso ai datipersonali di milioni di utenti.Un altro mezzo molto utilizzatodai cyber-criminali è la mail: sicalcola infatti che il rapportoglobale tra lo spam e il trafficoemail a gennaio 2012 è salito di1,3 punti percentuali rispetto adicembre 2011, ovvero al69,0%. Si chiama “phishing” latecnica di adescamento on linefinalizzata all’entrata in possessoda parte dei truffatori delnumero di carta di creditodell’utente per sottrargli ildenaro. Dietro, di solito, sinascondono società con sedein paesi stranieri o esotici comele Seychelles. L’ultimo casoriguarda un’estorsione ai dannidi incolpevoli utenti del brianzoloche, scaricando un softwaregratuito sul pc, si sono vistirecapitare fatture relative allasottoscrizione di abbonamentiannuali per servizi telematicimai richiesti.Carte bancomatclonate, ondatadi arrestia NapoliSportelli bancomat manomessiin modo da registrare e poi identificareil codice pin degli utentiche eseguono i prelievi, questo ilpericolo che da mesi funesta lezone di Chiaia, Vomero e Arenella.Le forze dell’ordine, infatti,hanno individuato diversi sportellimanomessi negli ultimi tempi,arrivando anche all’arresto dialcuni pregiudicati facenti capoad una vera e propria banda delbancomat. Clamoroso anche l’arrestodi uno specialista delle truffeallo sportello, che lo scorso novembreè stato colto in flagrantecon ben 8000 euro in contantinelle tasche. L’uomo in soli settegiorni aveva prosciugato, con piùdi 50 prelievi, 60mila euro ai malcapitatiin possesso di una cartabancomat clonata.<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (11)


SOLLECITAZIONILE «SPARATE»DI BORRELLIGioielli o fini capi d’abbigliamento sopra ilbancone e la pistola sotto. Così Ilcommissario regionale dei Verdi, FrancescoEmilio Borrelli, immagina i commercianti diChiaia. Secondo una nota diffusa dal partitoecologista, ripresa da “Il Mattino”, nel salottobuono si è registrato “un boom di vendita diarmi per l’autodifesa tra i residenti e inegozianti”. Un grido d’allarme che non sifonda su testimonianze né su dati concreti,tanto che il presidente della Municipalità 1,Fabio Chiosi, ha stigmatizzato l’episodiocome “becero allarmismo”. Anche se ilprimo quotidiano cittadino ha dato spazioalla “notizia”, qualche dubbio legittimo resta.La corsa agli armamenti paventata dai Verdipotrebbe essere stata innescata dagli ultimicolpi messi a segno dalle bande del buco aidanni di alcuni esercizi commerciali dellazona, come la gioielleria Trucchi e il barGambrinus. Gli episodi criminosi, però, sisono verificati nella notte, quando i localierano vuoti, con i rapinatori che hanno fattoirruzione dal sottosuolo. Facile credere che ititolari di alcuni esercizi commerciali delquartiere abbiano voluto dotarsi di sistemid’allarme più sicuri, ma da qui ad ipotizzareun Far West che, secondo Borrelli, “potrebbeportare a breve anche a delle tragedie” ce nevuole. È difficile trattenere un sorrisopensando a un Marinella o un Rubinacci infila alla Questura per richiedere il portod’armi, a meno che non abbia davveroragione l’attore Al Pacino nel commentare,rispondendo all’invito del sindaco deMagistris, che Napoli gli ricorda il Bronx.RITA GIUSEPPONEIL CERCHIO, VOCENOBILE E FUTURISTAGiulio Rolando è un intellettuale dal sanguefuturista, con fisico montanelliano e uninguaribile piglio aristocratico che, da sedicianni, edita e dirige IlCerchio, rivistastimolante per chi crede ancora nel primatodella cultura e della buona politica. Ilperiodico è orgogliosamente “elitario”,sforna vibranti pagine pensate - e corrette -nel cenacolo luciano del direttore in cui unmanipolo di giornalisti e saggisti si dàappuntamento per “chiudere” il cerchio traidee, spunti e approfondimenti. Motivoconduttore dell’ultimo numero delperiodico è la consapevolezza che nessunrilancio nazionale e locale sia possibile senon s’investe nella cultura. Rolando, checon encomiabile caparbietà prosegue l’arteromantica dell’editoria culturale, nel suoeditoriale, rispondendo a chi ha definito larivista “elitaria e passatista”, sottolinea che«la voglia di recupero di valori cheaffondano le radici nel passato, lontano ovicino che sia, rappresenta un traguardo nécondannabile né trascurabile». Da leggere,in primo piano, il saggio di Pierfranco Brunisul mito di Enea, metafora e monito per inostri tempi: come l’eroe seppe salvare ilpadre Anchise, il figlio Ascanio e i Penatidall’incendio di Troia, così anche gliintellettuali sono chiamati a mettere insalvo i valori della cultura e della libertàdalla devastazione di questi ultimi anni.PINO FERMENTODE MITA, LECTIO AL SUOR ORSOLAIl suonatorea vitaMalatesta«Ora che la Sanitàcampanaè da naufragioschettiniano,Ciriacoprende il largocon la scialuppadello smemoratoI vertici del Suor Orsola Benincasa,da quando hanno capitoche, per un’utile presenza nell’odiernagiungla, era necessariofar scendere in campo i Tarzandel pensiero non hanno perso unsolo minuto, reclutando il fior fioredi acrobatici “suonatori a vita”per illuminanti “lectio magistralis”.Con la recente lectio, che havisto in cattedra Ciriaco de Mita,il Suor Orsola, o meglio il RettoreMagnifico Lucio D’Alessandro, hasuperato se stesso: dicono chel’Aula Magna sia andata in ebollizioneper il rientro ufficiale in“Magna Napoli”, dell’ultimogrande cervello della Magna Grecia:più “Magna che Grecia”, precisavaMontanelli. Mentre i “senatoria vita” passano le loro giornatenel dormiveglia, con “svegliaincorporata” per votare le fiduciee riempire i vuoti di sfiduciacon i loro “ex voti”, altra cosasono invece i “suonatori a vita”:scampati alle guerre puniche, costorose la suonano e se la cantano,regalando all’uditorio vecchispartiti, caccole e sbadigli. De Mita,ultimo filosofo dela MagnaGrecia, non riesce a liberarsi daun neo, eminentemente filosofico,che lo penalizza: «conoscemolto bene le cose ma ne dimenticala verità intrinseca». Lo dimostranoanche alcune corbelleriemagistrali della sua recentelectio. «Io non credo - ha detto DeMita - che i giovani hanno menoopportunità di noi. Se non avessiavuto una borsa di studio che mispingeva a fare gli esami ad ogniappello non mi sarei laureatonemmeno a 28 anni». Peccato peròche abbia omesso di dire il resto:dopo la laurea, il “bamboccione”Ciriaco, trovò subito unacomoda poltrona, come “lavoratoresocialmente utile” all’Eni,grazie alle intercessioni di FiorentinoSullo al presidente EnricoMattei. Una cosetta che gli haconsentito di arrivare a fine meseper oltre trent’anni, senza maisedersi a una scrivania o vedereuna pompa di benzina. Passandopoi a temi più elevati, Ciriaco,com’è solito fare, tra uno slalomgigante e l’altro del suo pensiero,ha precisato dalla cattedra delSuor Orsola: «La rappresentanzapolitica non è il voto, il voto è solala misura della rappresentanza».Misura che è stata la sua quotidianabussola politica dietrol’insegnamento dei sui maestrisofisti, per i quali: «L’uomo è lamisura di tutte le cose, di quelleche sono in quanto sono e diquelle che non sono in quantonon sono». Difatti ai tavoli delletrattative, lui occupava non solo lepoltrone che c’erano ma anchequelle che non c’erano. Poi, il colpodi teatro, quando De Mita hadetto di non capire. Possibile chelui non capisse? Fortunatamentesi è subito ripreso, affermando dinon capire quei «governatori cheannunciano i tagli alla Sanità comese fossero una vittoria».Chiarito l’arcano, si è anche capitoche certi ricordi in lui non sononitidi. Allora glieli rinfreschiamonoi: se oggi Caldoro, che nonci sta certo simpatico, fa la figuradi Quintino Sella, è perché, aitempi della diarchia Bassolino-De Mita, il buco della Sanità era di237 milioni di euro nel 2008, undisastro cui si deve aggiungere ladolorosa appendice, per altri centinaiadi miliardi di euro, dellOspedale del Mare, in fumo percolpa di manager e assessori, unofra tutti Angelo Montemarano,mai “visto” da De Mita, quandoera “culo e camice” con Bassolino.Lo show demitiano al Suor Orsolasi conclude con una perla:«Sono un politico anomalo : forsenon sono né un buon politiconé un buon pensatore. Ma le analisisenza spiegare le cause nonfunzionano».Il “suonatore a vita”, analista dallanascita, oggi sorprendentementesi è accorto che «le analisisenza spiegare le cause non funzionano»?De Mita che fa? Ora chela Sanità campana è da naufragioschettiniano, prende il largo conla scialuppa dello smemorato?Facile. E no, cazzo, salga subito abordo e ci faccia sapere quantimalati per gli sprechi del passatostanno nei corridoi degli ospedali.Dopo De Mita, è possibile sentirela lectio di Pomicino sui bilancidella Prima repubblica, diMancino sul 41 bis? CoraggioD’Alessandro, il nostro è solo unconsiglio per gli acquisti.(12) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


SOLLECITAZIONIla vignettadi MalatestaIL SUDISTAMimmo Della CorteDiario stupendoSTANISLAW JERZY LECIdee controguardiani«Bisogna moltiplicarele idee al punto chenon vi siano guardianisufficienti percontrollarle».(Stanislaw J. Lec,scrittore e aforistapolacco. Da Pensierispettinati, 1957)CORRADO ALVAROQuei paesidel Sud«Tutti i paesi hanno unSud, voglio dire il Suddei problemi sociali,generalmente aeconomia agricola, piùpovero del resto dellanazione, anche seabbia risorse industrialicome nei paesi delpetrolio del Sud-esteuropeo e in Levante...Nei paesi del Sud ditutto il mondopersistono le piùantiche tradizioni. Etutti i meridionali delmondo, immessi nellavita urbana, sono quelliche buttano il piùpresto e il più lontano ilcarico delle tradizioni edei pregiudizi. Quasisempre passivi efatalisti, diventanorealizzatori.E allora l’ambiente incui si trovanoimmigrati rimprovera aessi le qualità acquisite,chiama invadenza ciòche in altri loderebbecome intraprendenza.Mi torna sempre inmente, quando sentodell’intolleranza verso imeridionali, ilfenomeno contrario:degli uomini del Nordincontrati in paesimeridionali. Piccoliimpiegati, funzionari,diventano nella città enei paesi del Sud granpersonaggi, riveriti,invitati dappertutto efesteggiati...».(C. Alvaro, scrittoree giornalista. Da Untreno nel Sud, 1958)DOMENICO REAMa quale cittàeuropea?«Ci riempiamo labocca di Napoli cittàeuropea. Ma nonfacciamo ridere i polli.Nelle città europee ilavori stradali sieseguono di nottequando il 90% dellapopolazione dorme. Icamion che portanolatte, pane, ecc. alle oreotto hanno compiuto illoro giro. A Napoli c’èsempre qualcheautotreno che scaricatonnellate di roba inbarba all’automobilistache se protesta corre ilrischio di ricevere puredue buffi».(D. Rea, scrittoree giornalista. DaVivere a Napoli, 1993)Colmodi fulminedi RENATO ROCCOLa moglie cuocasegue una falsapasta.La moglie va presaper il suo valore,l’amante per il suoprezzo.I libri delle prostitutecominciano tutticon l’introduzione.Il colmodell’astronauta:che razzo fare?Il colmo del soldato:avere una vitauniforme.Il rimpiantodel vecchio marito:io eros.Il colmo dello stitico:non l’ha fatta intempo.GLI IPOCRITIALLARMIDEI LEGHISTIIl bue dice cornutoall’asino. È stata questala prima cosa che hopensato quando holetto il titolo, a carattericubitali: “Allarmepirateria napoletanasul tesoro dei sindacidel Nord”, con cui LaPadania, riprendendole affermazioni delgovernatore del Veneto,Luca Zaia, ha bocciatola proposta delgovernatore campano,Stefano Caldoro, diistituire - con le risorseche i Comuni italianinon hanno potutoutilizzare per nonsforare il patto distabilità interno - unfondo nazionale digaranzia, affidato allagestione del Governo eda cui attingere perpagare le impresecreditrici della pubblicaamministrazione.La verità è che, se attidi pirateria ci sono statiin questo Paesedall’unificazione adoggi, hanno seguito ladirettrice Nord-Sud enon viceversa. Per chiha scarsa memoria, è ilcaso di ricordare alcunifatti. Cominciodall’inizio: laspoliazione del Regnodel Sud di tutte le suericchezze, finite neiforzieri del nascenteRegno d’Italia; ilcostante, mancatorispetto della normache destinava alMezzogiorno il 40%delle spese delleaziende apartecipazione statale edei ministeri (trannedue volte in cui iltrasferimento haraggiunto l’1% del pil,non si è mai superatolo 0,5), trasformandocosì, le risorsedell’interventostraordinario insostitutive, mentreavrebbero dovutoessere aggiuntive diquelle ordinarie; leopere pubblichenell’Italia del taccorealizzate sempre daimprese del Nord, conquelle meridionali a farda spettatrici; le risorsedestinate a incentivarel’imprenditoria,diventate manna per leaziende settentrionaliche prima ne hannoapprofittato e, poi, nelmomento di difficoltàhanno smantellatobaracca e burattini; lasvendita del Banco diNapoli, ceduto per 60miliardi di lire allaBanca Nazionale delLavoro (solo il palazzodi via Toledo ne valeva100) e da questoceduto appena 2 annidopo all’Istituto SanPaolo per ben 1.700miliardi; alla fiscalitàgenerale, per lepensioni di anzianitàche va per il 75% alNord e per il 25% alSud; ai fondi ex Fas,oggi coesione esviluppo, dicompetenza per l’85%dell’Italia meridionale,che durante la crisisono stati utilizzati pergli ammortizzatorisociali e per pagare lemulte dell’Ue per lequote latte in eccessoprodotte dagliallevatori padani; ilFondo sanitarionazionale che tieneconto unicamentedell’anzianità dellapopolazione e finiscenella stragrandemaggioranza nellecasse delle regionisettentrionali, per cui lasalute di un cittadinopadano vale molto piùdi quella di un terrone.E come, infine, nonchiedersi “da chepulpito viene lapredica”, nel momentoin cui, mentreincolpano il Sud di“pirateria”, si è costrettia registrare che laProcura meneghinaaccusa il presidenteleghista del Consiglioregionale dellaLombardia, DavideBoni, di aver dirottatonelle casse del partitoalmeno un milione dieuro di tangenti. Certo,da garantista a tuttotondo, non posso cheritenere l’indagatoinnocente fino asentenza definitiva, masi ricordino dellamoglie di Cesare che“non solo deve essereonesta, ma deveanche apparire tale”.<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (13)


QUARTIERISSIME<strong>CHIAIA</strong>, RIVOLUZIONE SHOPPINGTradizione al tappetoCrisi, fitti alle stelle e la carica delle griffe: chiudono i negozi storici. Così cambiala mappa degli acquisti, in un valzer di cessioni, spostamenti e nuove apertureLaura CocozzaUn lento ma inesorabile fenomeno staalimentando riflessioni a Napoli traimprese e associazioni: i negozi storicidella città continuano a chiudere,impoverendo, secondo molti, il tessutocommerciale del capoluogo. Se è veroche crisi e fitti alle stelle (aumentatisecondo l’Ascom di oltre il 60% negliultimi cinque anni) ne sono i principaliresponsabili, è anche vero peròche tra le cause riconosciute c’è unasempre più diffusa massificazione dellepreferenze d’acquisto. Boutique, caffè,librerie, sartorie di “tradizione” hannogià ceduto il passo a griffe internazionalie marchi del “fast fashion”. Edaltri stanno per farlo.Come Canestrelli, 75 anni di storia traricami, merletti, filati e indumenti perneonati, che a dicembre scorso si è vistotriplicare il fitto del piccolo localedi via Chiaia, meta immancabile per lanobiltà napoletana, e che per questosarà costretto a chiudere.Lo stesso motivo che ha portato allachiusura di Rita Paduano, storica vetrinadi via Filangieri dedicata all’abbigliamentofemminile da cerimonia eda sera. Sempre a via Filangieri si trasferisce,da via Vittoria Colonna, MariannaGuerriero, sponsor dell’Arzanovolley, comune nel quale ha sedel’azienda di calzature e borse in pelle,nata come controterzista di grandi griffee poi affermatasi sul mercato colproprio marchio.La notizia più clamorosa, non confermata,ma che gira insistente tra i beneinformati è che Mariano Rubinacciavrebbe deciso di chiudere la LondonHouse di via Filangieri e di fittare i localidi cui è proprietario ad una notagriffe internazionale.Uno dei baluardi della sartoria napoletana,insomma, scomparirebbe propriodalla città che lo ha allevato e resocelebre, preferendole Londra, Milano,New York e Tokio, città di certopiù facili da raggiungere per la clientelainternazionale del marchio.Proprio a fianco, un’altra sorpresa:Pinko dovrebbe cedere il posto a Prada,che vuole trasferirsi da via Calabritto,unificando negli 800 metri quadridel locale affacciato su via dei Mille,la collezione maschile e quella femminile.Eppure risale a soli quattro annifa il corposo investimento (5 milionidi euro) con cui Pietro Negra, patrondel marchio di abbigliamentodonna, sbarcò a Chiaia inaugurandouno store innovativo, con specchi, paretianimate e sculture luminose, chepuntava a trasformare l’acquisto di uncapo di abbigliamento in una “esperienzasensoriale”. In via Santa Caterinaa Chiaia, altro colpo alla tradizionenostrana, questa volta orafa: la gioielleriaMaffei è in cerca di acquirenti perla sua attività commerciale. Due annifa fece molto scalpore la chiusura diun’altra gioielleria di grande prestigio,Knight in piazza dei Martiri. Dopo 150anni di attività tramandata di padre infiglio, l’ultimo discendente, FabrizioKnight decise di liquidare l’azienda difamiglia a causa della “progressiva decadenzadel gusto e del senso del bellotra i consumatori”. Un’amara constatazione,soprattutto se a farla è unuomo considerato tra i napoletani piùeleganti e raffinati. Il caso scosse le coscienzeal punto che l’allora commissariostraordinario dell’Ascom, TullioAperitivo con “piega” fino alle 22Prossima apertura anche sulla Passeggiata Colonna, la caratteristica strada checongiunge via Colonna con piazza Amedeo. Nei mesi a venire aprirà il nuovocoiffeur "Migliardi parrucchieri" già presente al Vomero da 25 anni.Promette di essere uno spazio raffinato, giovanile e coinvolgente, che nel finesettimana si trasformerà un piccolo salotto, aperto fino alle 22 dove le nuoveclienti potranno sorseggiare un aperitivo mentre si faranno fare l’acconciatura,per essere pronte a godersi poi la Napoli by night.(14) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


QUARTIERISSIMEIn questa pagina, da sin: la London house di Mariano Rubinacci, il negozio Pinko e inbasso, l’ex negozio Marino ceduto a Trucchi.Nell’altra pagina, da sin: lavori in corso per le nuove aperture Deliberti e Casa Infante.In basso, la gioielleria Maffei e il negozio di ricami Canestrelli, in cessione.Nunzi, chiese a Comune e Regione interventi“urgenti” a tutela delle botteghestoriche. Le richieste andavanodal vincolo di destinazione d’uso peri locali, che avrebbero dovuto continuarea svolgere l'attività tradizionaleanche con una proprietà diversa, alleagevolazioni sui fitti e sulle impostecomunali. Il tempo è trascorso, i negozistorici continuano a chiudere, madi provvedimenti neanche l’ombra.Per un esercizio commerciale chechiude ce n’è un altro che apre.È così che proprio di frontea Maffei e al postodel negozio di abbigliamentomaschileMarino,che ha abbandonatoil campoqualchemese fa, arrivaprobabilmentea maggioun nuovopunto venditaTrucchi, l’anticaorologeria con sedein Piazza Trieste eTrento, recentemente finitanel mirino della “bandadel buco”.L’azienda, fondata nel 1907 dall’omonimafamiglia, oggi è di proprietà diGiovanni Restivo, imprenditore sicilianoda generazioni nel settore dell’orologeriae gioielleria, che l’ha acquisitanel 2010. Restivo, insieme ai figliFrancesco e Beatrice, ha accettatola sfida “senza tempo” nel segno delmarchio Trucchi, ampliando la gammadi prodotti e programmando unaserie di nuove aperture, la prima dellequali è stata a Capri lo scorso maggio,a cui seguiranno quella di piazzadei Martiri e contemporaneamentequella di Roma.Nuovo punto vendita pure per Luiseche dopo via Toledo e piazza dei Martiriapre anche a via Chiaia al posto diun franchising Camomilla. Salgonoquindi a tre gli avamposti della gastronomianapoletana che con i suoiarancini, croquette, timballi di pasta,frittatine di tagliolini, rustici, calzoni epaste al forno farà felici gli amanti delcibo da passeggio.Da Toledo a via Chiaia arriva ancheCasa Infante, che fa il bis con la gelateriaartigianale, dopo la recente aperturadi fronte la Galleria Umberto.Sempre a via Chiaia, partendo da Toledo,aprirà a breve anche Gutteridge,il marchio di abbigliamento maschilefondato a Napoli da un emigrante delloYorkshire nel seconda metà deglianni '70 e da tempo passatoal gruppo Capri Srldi Salvatore Colella,già licenziatariodel brand Alcott.E, tanto per nonsmentire LucianaLittizzettoquando dichiara“Altro chefiori, mazzi discarpe voglionole donne”, nonconosce ostacolil’ascesa in città delmarchio licenziatariodi calzature di lusso Delibertiche pianta un’altra“bandierina” a via Dei Mille, al postodel negozio d’abbigliamento Cruising,proprio di fronte ad un altro suo puntovendita e a pochi passi da quello divia Carducci. Senza contare quello divia Chiaia.Si “allarga” anche Michele Franzese,brand di abbigliamento dell’omonimoproprietario originario di SantaAnastasia, che raddoppia le vetrine invia Morelli. Sempre in questa via, c’èanche un gradito ritorno: ha aperto laboutique di guanti Piumelli, un’aziendaespressione di grande artigianatonata nel 1958 come piccolo laboratorionel quartiere dei Guantai e poiespatriata a Milano dove dal 2003 riscuotesuccesso presso una clientelainternazionale. Le donne napoletanesapranno apprezzarne la scelta deipellami, dei modelli e dei colori spessoinconsueti.Rocco Ruggieroe i volontaridi Sant’OrsolaOggi c’è una massa di gente chevive il presente senza progetti e conun ricordo sbiadito del passato. IlFestival di Sanremo è l’apoteosi diquesta società che non ha unavisione del bene comune. La societàattuale è profondamenteimbarbarita, non crea nuovi valori edeturpa quelli ricevuti dal passato;ora, una siffatta società che pensasolo al profitto ed al consumo, puòavere una visione del bene comune?Eppure, ci sono persone chepensano che la nostra vita è anchedegli altri.Un gruppo di laici, guidati dal signorRocco Ruggiero, appartenenti allaChiesa di Sant’Orsola a Chiaia, haaiutato nei mesi più rigidi diquest’inverno - e continua a farlo -persone che dormono sotto i porticidi via Domenico Morelli, quelli dellaFeltrinelli, accanto all’ingresso de “IlMattino”, ed altri posti viciniportando loro abiti, coperte, cibicaldi. Portando loro soprattutto ildono di una parola amica chedimostri come nessuno appartengasolo a sé stesso. Sono gruppi diaiuto formati da persone checondividono problemi ed idee edecidono insieme di aiutare i piùbisognosi, i più abbandonati: unarisposta dal basso all’indifferenzadella società ed alla insufficienzadei servizi. Un’opera encomiabile esilenziosa di solidarietà, fattaspesso tra l’indifferenza dei più nellestrade luccicanti e rumorose dellamovida.AURORA CACOPARDOIl progetto:un fashionshow a ChiaiaUna “notte bianca” completamentededicata alla moda nel cuore diChiaia. Il fashion system partenopeofa comparto per la “Soirée de laMode”, un evento che mira ad unireculture, professionalità e mezziall’interno di un contenitoresapientemente costruito per darevisibilità internazionale alla città diNapoli e alle sue eccellenze. Ilprogetto nasce dalla ventennaleesperienza manageriale nell’ambitodella moda di Frédérique d’Abbronzo,fashion maneger franco-napoletana.A settembre, prima della settimanadella moda milanese, il quartiereChiaia, nell’area compresa tra piazzaAmedeo e piazza dei Martiri,attraverso gli snodi cruciali di via deiMille, via Filangieri, via dellaCavallerizza, via Carlo Poerio, viaCalabritto e via Chiaia, si dovrebbetrasformare per 24 ore in un fashionshow a cielo aperto, una maxi Ztldella moda, dove gli esercizicommerciali resterebbero aperti alpubblico fino a mezzanotte. Nei varipunti del percorso si terrebberoperformance artistiche,rappresentazioni e sfilate di moda conun vero e proprio “red carpet”allestito in via dei Mille dove sonopreviste diverse “gift room”, “stanzeregalo” che permetterebbero aglisponsor di distribuire cadeaux e fareproduct placement per pubblicizzare ilproprio marchio. Previsto un mainsponsor per l’evento che, come unvaso di Pandora, dovrebbe portarealla ribalta nazionale il meglio delfashion system partenopeo.<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (15)


QUARTIERISSIMEQUESTIONE STADIONuovo San Paolo? Solo propagandaRita GiusepponeGià nel 2010, quando l’Italiaera una delle candidate inlizza per ospitare gli Europeidel 2016, l’assessore allo Sportdella giunta Iervolino, AlfredoPonticelli, presentò un pianodettagliato di ristrutturazionedel San Paolo. Nuova copertura,nuovi spalti (più vicini alcampo grazie all’eliminazionedella pista di atletica), 82skybox e più posti per i disabili,in una capienza totale di65.000 spettatori, il tutto alcosto di 80 milioni di euro.Alla fine per Euro 2016 l’haspuntata la Francia, ma daallora si continua a parlaredell’ipotetica ristrutturazionedell’impianto di Fuorigrottache, dall’inaugurazione del1959, è stato “ritoccato”,male, secondo alcuni, soloper i Mondiali del ‘90. AncheChiaia Magazine, nel numerodi novembre 2011, avevafantasticato sul nuovo stadio,proponendo le migliori soluzionigià applicate negliimpianti più belli e modernid’Europa. Non poteva resistereal fascino di far sognare ainapoletani un nuovo stadioneppure il sindaco De Magistrische, dall’inizio del suomandato, è intervenuto ascadenza quasi mensile sullaquestione, arrivando a promettereper fine dicembre2011 la presentazione di unpiano (concordato col presidenteazzurro De Laurentiis)che però non è arrivato. Nelfrattempo, solo idee, ma benconfuse: nuovo stadio aPonticelli, oppure a Casoria,mentre ogni impianto che haospitato le trasferte del Napolidurante la Champions Leaguesembrava dover essere ilmodello da seguire per laristrutturazione del SanPaolo. Struttura, quest’ultima,in realtà ancora antiquata,priva dei famigerati tabellonielettronici (anche questiprotagonisti di una querelleinfinita tra Comune e Società),il cui impianto fognariosalta ad ogni acquazzone.Sulla questione è intervenutoa gamba tesa l’assessoreregionale all’Urbanistica,Marcello Taglialatela (nellafoto), che ha accusato il sindacodi “utilizzare la notiziadi un nuovo stadio per conquistarei titoli di giornalisenza aver ancora prodottoalcun progetto serio chepreveda costi e indichi finanziamenti”.Taglialatela, reducedalla trasferta azzurra alloStamford Bridge, ha elogiatol’impianto londinese (cheospita le partite del Chelseadal 1905 e nel 1997 è diventatodi proprietà della societàChelsea Pitch Owners dopouna campagna per il finanziamento).“Le sue performances- ha detto l’assessore -sono ben note a molti tifosinapoletani. Il San Paolo,invece, è un esempio di comesia possibile dilapidare 220miliardi di vecchie lire erogatein occasione dei mondiali del‘90”. Insomma, dopo sogni esoldi andati in fumo, ora sicercano capitali privati per ilproject financing, in attesa diun progetto concreto chemetta tutti d’accordo.(16) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


STORIE&TERRITORIPOZZUOLIRione Terra, quel borgo fantasmaRosario ScavettaLa grave carenza difondi che affligge laRegione Campaniaostacola ilproseguimento deilavori diriqualificazionedell’antica roccacominciati vent’anni faUn sito per non dimenticareUna fiaccolata e un sito internet perricordare lo sgombero della rocca flegreaavvenuta 42 anni fa, il 2 marzo 1970, acausa del bradisismo. Nella serata delloscorso 2 marzo, alcune associazioni emovimenti flegrei, insieme ai residenti,hanno attraversato parte della città diPozzuoli per raggiungere l'ingresso dellarocca, allo scopo di ricordare, lo sgomberodi oltre tremila persone dal quartieresimbolo della città. Mentre, quasicontemporaneamente, da un’idea delgiornalista Ciro Biondi, è nato www.bradisismoflegreo.it,un sito internet perraccogliere la memoria dei puteolani eper far conoscere dettagliatamente ilfenomeno bradisismico.Il sito è proposto dalle associazioni Luxin Fabula, Ludopolis, Dialogos, LaboratorioPuteoli e dai videomakers di BraIn-Heart ed ha l’obiettivo, così come silegge nelle sue pagine, di far conoscereai giovani - e non solo - le vicende e lericadute sulla città delle crisi sismichedegli anni ‘70 e negli anni ‘80. Il sito èinterattivo e chiunque potrà richiedere,nel caso avesse materiale a disposizione(foto, video, disegni, racconti ecc.),l’inserimento del proprio contributoinviando una e-mail a:info@bradisismoflegreo.it.• Residenti in piazza per il Rione Terra• Un particolare dei lavori (foto di Nicola Buono)Doveva essere il simbolodella ricostruzione post-bradisismo:stiamo parlando delcompletamento dell'ambiziosorestauro della caratteristicaed antica rocca puteolana,che sovrasta losplendido golfo di Pozzuoli,programmato per lo scorsoanno. Ma purtroppo la tantosospirata riqualificazione delRione Terra, cominciata l’11gennaio 1992, stenta a completarsi,al punto tale da posticiparela riapertura dellastorica cittadella a data dadestinarsi. Colpa della gravissimacrisi finanziaria dellaRegione Campania, si dice,che ha messo in forse il prosieguodei lavori, bloccandol'erogazione dei fondi europei,necessari per il completamentodell'opera. Allostanziamento degli ultimi 11milioni di euro, già finanziatied utilizzati per la realizzazionedel nuovo campanile eil completamento degli scavi,vanno affiancati altri 92milioni, indispensabili percompletare le strutture ricettivee le strade di accesso almare; ma senza garanzie daparte della Regione, il mastodontico“progetto” RioneTerra a Pozzuoli rischia definitivamentela chiusura . Untesoro archeologico intornoal quale da troppo temponon si riesce a trovare unasoluzione definitiva e comespesso accade nel nostroPaese, dopo lo stallo, oltre ilfallimento totale dell’impresa,il rischio è la perdita diposti lavoro: sono più di centogli operai e i tecnici chepotrebbero, da un giorno all’altro,trovarsi in cassa integrazione.Le ripercussionipiù gravi, ovviamente, sistanno verificando nel settoreturistico a causa del mancatocompletamento del percorsoarcheologico. Sospesele passeggiate su prenotazione.Telefonando al numeroverde 848.800.288, in bellamostra sul portale dei beni edelle attività culturali dellaRegione Campania, i gentilioperatori rispondono: “L'ingressoall'area archeologicasotterranea nell'acropoli diPozzuoli non è più di nostracompetenza”. Quindi, almenoper ora, non è possibileammirare le dimore, le botteghe,le costruzioni barocchee i viottoli incantevoli del“presepe” puteolano, abbandonatonel 1970, abitato all'epocada artigiani e pescatori,ed oggetto nel corso deglianni di numerosi saccheggi.Dopo il terremoto del23 novembre del 1980, comespiega lo storico flegreo RaffaeleGiamminelli, “il complessoepiscopale divennepreda di procacciatori diopere d’arte che, tramitespoliazione, prima occultatamentee poi vandalicamente,sottrassero tuttoquanto era possibile asportare”.Anche l'ambiziosoprogetto di creare sette piccolinuclei alberghieri, uncentro congressi e palazzi dirappresentanza ha subitouna brusca battuta d'arresto.Inutili i punti di sosta per gliautobus, il tentativo di potenziarela linea Cumana e lafermata del metrò del mare(un tempo) creata ad hoc.Sfuma la prospettiva di ripresadel sistema economicodei comuni flegrei, particolarmenteprovato dalla inevitabilecrisi finanziaria: l'alternativaper molti giovanidisoccupati era riposta proprionei progetti di rilancioturistico della zona. L’inaugurazionedell'antica rocca,doveva avvenire entro giugno2011. Si era scelta un datamemorabile, simbolo stessodella storia dei Campi Flegrei:i giorni celebrativi delbimillenario dell'approdo diSan Paolo a Pozzuoli. Ma il“miracolo” non c’è stato.<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (17)


(18) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


anno IV numero 3 - marzo 2012w w w . i l 1 0 . i tCaro tariffa, stopai falsi incidentieditorialedi Marco MansuetoLE VIRTÙ POSSIBILIDELLE MULTENon sono abituato a citare il lavoro dame svolto nell’Assemblea cittadinacome consigliere comunale. Stavolta,tuttavia, è il caso di fare un’eccezionealla regola perché reputo che valga lapena promuovere un’idea destinataprobabilmente a rivelarsi utile. La proposta,che è contenuta in un’interrogazione urgente,da me indirizzata di recente al Sindaco, all’assessorealla Sicurezza e a quello al Bilancio, è facilmenterealizzabile: si tratta di ottimizzare i proventi derivantidalle sanzioni relative alle infrazioni al Codice dellaStrada, destinando queste quote ad incrementare, siapure in forma temporanea, l’organico della PoliziaMunicipale partenopea.Un’idea che parte da un antefatto: nel 2010 il Comuneha espletato un concorso per l’assunzione di 270nuovi caschi bianchi e in questa occasione molticandidati sono risultati idonei ma non vincitori.Un peccato non utilizzare queste preziose risorseumane! Una via d’uscita, peraltro, la suggeriva proprioil Codice della Strada (al comma 5 bis dell’art. 208 esuccessive modifiche) che prevede che le entrateprodotte dalle multe stradali possano anche essereutilizzate per «assunzioni stagionali a progetto nelleforme di contratti a tempo determinato e a formeflessibili di lavoro».Da qui lo spunto, evidenziato nell’interrogazione, diindirizzare i proventi in questione alla costituzione diun fondo che consenta la stipula di contratti a tempodeterminato e stagionali, possibilmente a beneficio deimeritevoli giovani, risultati idonei al concorso del2010. Se ne ricaverebbe un doppio vantaggio: quellodi irrobustire le forze in campo dei vigili urbani, potenziandoautomaticamente il controllo del territorio e leattività del Corpo a beneficio della città, e si realizzerebbeuna concreta opzione occupazionale, ancor piùapprezzabile perché dedicata a dei giovani in gamba,valorizzandone le capacità.La recente indagine di “Altroconsumo”sulle tariffe assicurativedi 50 compagnie prese inesame, ha confermato la profondaingiustizia che ogni automobilista e motociclistapartenopeo subisce per il solo fattodi risiedere all’ombra del Vesuvio. I dati del2011 confermano infatti Napoli come città piùcara d’Italia, in cui il premio medio per stipulareuna assicurazione per la sola responsabilitàcivile obbligatoria per un uomo di 35 annisi attesta sui 1.309 euro. A fronte dei 698euro che lo stesso soggetto pagherebbe aRoma o Palermo e dei soli 522 euro che toccasborsare ad un milanese di pari età. Ancorpiù preoccupante è la tendenza che ha vistolo scorso anno crescere ulteriormente questo“spread” tra Settentrione e Meridione d’Italia.L’aumento medio del premio assicurativo perlo stesso profilo di guidatore è stato, a Napolinel 2011, del 9,2% contro lo 0,38% di Milano.A porre un freno a questo fenomeno laproposta di riforma del settore inserita nel“Decreto liberalizzazioni” del Governo Montiche, tra emendamenti e tentativi di ostruzionismobipartisan, dovrebbe costituire un’armaimportante per partenopei e non solo. Tuttaviadall’ultima “riforma liberalizzatrice” del settore,del 1994, l’aumento dei premi assicurativiha raggiunto quota 450% e quindi vienenaturale domandarsi quanto possa essere efficacel’intervento del Governo su questo tema.Giovanni D’Antonio, vicepresidente della“Casa del Consumatore Campania”, sullaquestione ha le idee chiare: “Trovandosi lecompagnie assicurative costrette, ceteris paribus,ad applicare lo stesso prezzo su tuttoil territorio nazionale per gli automobilisti piùvirtuosi, questi si troverebbero, se la riformapassasse, ad usufruire effettivamente di tariffeconcretamente più basse”. E, con la possibilitàdi ulteriori sconti previsti dalla riformaper chi intenda dotare il proprio veicolo di unascatola nera, “si potrebbe aprire una nuovafrontiera del controllo sulle perdite finanziariedovute a truffe e incidenti falsi, che attualmentele compagnie stimano nella misura di70 miliardi annui, e alla quale imputano il caro-tariffa”.Cifra destinata a scendere anchegrazie alla proposta di istituzione di un registrodei testimoni e all’inasprimento previstodelle pene per le testimonianze false. Circostanzeche porteranno, secondo D’Antonio,ad un contenimento delle frodi ai danni dellecompagnie le quali, non afflitte dalla perditadi liquidità, dovranno procedere all’abbassamentodelle tariffe per non perdere quote dimercato.(Per saperne di più è possibile consultare il sitowww.casadelconsumatorecampania.it)Armando Yari SiporsoConvegno sui TrasportiOrganizzato dalla Faisa-Cisalsi è tenuto, recentemente,nell’Antisala dei Baroni alMaschio Angioino, un convegnodal tema di centraleattualità in Campania: “Iservizi minimi del TrasportoPubblico Locale”.All’evento, che ha visto lapartecipazione di un pubblicoattento e competente, sonointervenuti: il giornalista CiroCrescentini, il segretarioregionale Cisal Carlo Giordano,il consigliere del Popolodella Libertà al Comune diNapoli Marco Mansueto el’assessore regionale aiTrasporti Sergio Vetrella. Nelcorso dell’incontro è emerso,in tutta la sua complessità eurgenza, il nodo qualità deltrasporto pubblico, tematicaancora più spinosa se sipensa alla politica dei tagliadottata dal governo Monti ealle difficoltà economiche incui il governo regionale si èvenuto a trovare.Il segretario Cisal Giordanoha evidenziato nel suo interventoi problemi concreti chesi trovano ad affrontare levarie categorie del trasportopubblico; il consigliereMansueto, invece, ha rimarcatola necessità del completamentodel tratto metropolitanoSecondigliano-PiazzaGaribaldi, in modo da arrivarein tempi rapidi ad un'integrazionecon il sistema ferroviarioregionale. “Occorrepensare ad un sistema ditrasporti che per la vastitàdel territorio e il bacinod'utenza - ha detto Mansueto- non può che essere didimensione regionale. Unametropoli che vuole affermareil proprio ruolo in Europa,deve dotarsi in tempi ragionevolmenterapidi di unsistema di trasporti integratoferro-gomma che possadecongestionare il più possibileil sistema viario disuperficie ed accelerare itempi di percorrenza, nontralasciando i livelli minimisicurezza”. Appassionato earticolato l’intervento conclusivodell’assessore SergioVetrella che, snocciolandodati ed esempi, ha affrontatole criticità del settore Trasportipartendo dall’ereditàlasciata dalla gestioneBassolino, fino a toccare iproblemi legati al grossodeficit economico determinatosia da politiche scelleratedel passato sia dall’inciviltàdi tante persone che nonpagano il biglietto. (cm)Anno IV n. 3 - marzo 2012Periodico edito da AssociazioneNapoli - Via Carlo Poerio 89/ADirettore editorialeMARCO MANSUETODirettore responsabileALESSANDRA FABBRONIComitato del Garante dei lettoriRaffaele Bellucci, Giuseppe SavonaGabriella NapoliGraficoTony BaldiniStampaCentro Offset Meridionale srl - CasertaReg. Tribunale di Napoli n.7 del 03/02/2009Iscrizione al Roc n.16538


MOBILITÀLINIZIATIVAPulminati,bus salvavitaContro le stragi del sabato sera, tre ragazzihanno ideato il modo di brindare in sicurezzaEspedito PistoneNel fine settimana, si sa, c'èchi riposa e chi lavora. Ilsabato di Checco Smile,Enzo Move One e FabioMove Two, al secolo FrancescoCarrese, Enzo Castaldi eFabio Bassi, comincia presto.La mattina c'è da fare ilpunto della situazione,ricontrollare il numero deipartecipanti, l'itinerario e gliorari per l'andata e per ilritorno. Il pomeriggio, assicurarsiche i pullman sianopronti e in numero sufficiente.Checco, Enzo e Fabiosono figli della loro idea che,da organizzazione per lospostamento di masse diragazze e ragazzi da e per lediscoteche più rinomatedella Campania, si è trasformatain stile di vita. “Pulminati”sono loro e “Pulminati”sono i ragazzi che accettanogratuitamente di essereprelevati e riaccompagnati adomicilio per trascorrereuna serata in discoteca.In Italia quasi il 60 per centodegli incidenti del sabatosera, attribuibili allo “stato diebbrezza”, si verifica tra leore 22 e le 7. Il dato, nonostantesia tendenzialmentein calo, è tra i più elevati inEuropa. “Il Pulminato -spiega Checco Smile - non simuove mai da solo, macome tutte le specie piùevolute, ha capito che ilmodo più efficace e convenienteè quello di muoversiin gruppo. Così facendo siscrolla di dosso tutti queiproblemi in cui si può incapparein un qualsiasi sabatosera o altro giorno dellasettimana”. I vantaggi deiPulminati sono diventativerbo sulle tratte che colleganoil centro città ai litoralidove si balla fino all'alba:1. Cominci a stare con i tuoiTra un brindisie l’altro il busdei Pulminatiriaccompagnaa casa igiovaninapoletanidopo le nottatead alto tassoalcolico indiscotecaamici già nelpercorsoverso il locale.2. Conoscinuovi amicigià prima dientrare nellocale.3. Si eliminala sosta neibaretti pre-locale perché leprime bottiglie si stappano abordo.4. Eviti di adottare un astemioper il week end che tifaccia da autista.Se non basta, gli animatoridell'associazione Bavolinache ogni fine settimanamette comodi i Pulminatinei Bus-Sharing, hanno altribuoni motivi per convincertia lasciare l'auto a casa.“L'autista guida e tu brindi ebrindi e brindi - sottolineaChecco - L'autista guida e tubevi e bevi ancora. L'autistaguida e tu dormi. L'autistaguida e tu intrattieni rapportiinterpersonali, anche intimi,nei limiti del possibile. Pernon parlare del risparmioper la benzina e il costo delparcheggio e, soprattutto,della disperata ricerca delparcheggio”. Insomma, allafine si fa fatica a farli scenderedal bus i partecipanti, peril troppo divertimento abordo. Francesco Carrese,diffonde “smile” e consigli.Intanto, ha fatto della sicurezzastradale l'oggetto dellasua tesi di laurea che prestodiscuterà. Poi, grazie a questasua intuizione, ha ricevutoun finanziamento dall'UniversitàFederico II, perspiegare ai suoi colleghi distudio, quanto sia rischioso ilrientro a casa dopo unanotte di divertimento sfrenatoin discoteca. Checco faràstrada, così come i suoiamici, anche per chi non cel'ha fatta ed ha sciupatosenza volerlo la sua e l'altruivita in un sabato notte. Conla sua iniziativa non chiede, isoldi del noleggio bus vengonorimborsati dai locali doveporta i ragazzi, ma dà sicurezzae sorrisi. Uno “smile”che rassicura e ti riportasano e salvo a casa.Incidenti stradali:11 morti al giornoC’è una organizzazionenon governativa americana, ilNational Safety Council, chesi diverte, e diverte, aggiornandoogni anno una singolarestatistica: quella sulle probabilitàdi morire a causa dieventi tra i più disparati. Si vadall'attacco di un puma (1 su32.000.000) alla puntura diun'ape (1 su 15.000.000); dalcolpo di sole (1 su 950.000) alcolpo di fulmine (1 su2.320.000). La voglia di riderepassa, però, scorrendo le classifiche.Al punto quattro si posizionala possibilità di interromperel'avventura terrenaper mezzo di un incidentestradale: una persona su 85 sitrasferisce all'altro mondostringendo un volante, oppureper colpa di chi quel volantelo governa distrattamenteo con i sensi compromessi daalcol e droga. La strage è “quotidiana”e “settimanale”. Secondogli ultimi dati Istat-Aci-Ministero dell'Interno disponibili,nell'ultimo anno presoin considerazione, il 2010, iltotale di incidenti - ben soprala soglia dei duecentomila - fasegnare un modesto decrementodella mortalità di pocomeno del 2%. Il che significapiù di quattromila morti,mentre i feriti, oltre trecentomila,sono calati appenadell’1,5%. Il numero degli incidentisfiora la cifra giornalieradi seicento, con 11 mortie più ottocento feriti. Per laprima volta è stato diffuso unapprofondimento per laCampania, alla cui realizzazionehanno collaborato lecinque Prefetture, insieme all'Istate agli Osservatori provincialiper il monitoraggiodegli incidenti stradali determinatida eccesso di velocità.Ebbene, c'è poco da esseretranquilli. Nel 2010 si sono verificatiin Campania più di 11mila sinistri che hanno causatola morte di 250 persone eil ferimento di oltre 17 mila.Occorre sottolineare che si èregistrato un decremento rispettoal 2009, rispettivamente,di quasi il 6 e poco più del4 per cento. Mentre il numerodei morti, per fortuna, hafatto registrare un decrementodi maggiore entità, superioreall'11 per cento. In terminirelativi, la diminuzionepiù consistente degli incidentisi riscontra nella provinciadi Napoli (-8%), mentre inquella di Benevento si è registratoun forte aumento(+10%). A Napoli risultano indiminuzione anche i feriti (-7%) e soprattutto i morti (-26%). Il numero dei morti ècostante a Benevento, mentreè in aumento ad Avellino(+12%) e soprattutto a Salerno(+23%), dove sono leggermentediminuiti i feriti (-3%).Un aumento del numero deiferiti si evidenzia in particolarenelle province di Avellino(+3%) e Benevento (+3%). C'èsolo un piccolo ma non trascurabileparticolare, denunciaGiordano Biserni, presidentedi Asaps, l'Associazionesostenitori ed amici della poliziastradale, dal sito ufficiale:“L’analisi dei puntuali datisoffre anche nel 2010 dellamancanza di un elemento base,la sinistrosità connessa all’abusodi alcol e droga allaguida”. Per questa ci viene insoccorso l'Osservatorio nazionaledell’alcol, che ha condottouno studio dal titolo:“Epidemiologia e monitoraggioalcol-correlato in Italia”. Irisultati sono stupefacenti. Traquanti frequentano assiduamentei locali notturni (più di12 volte nell’anno) la quota diquelli che dichiarano un comportamentodi consumo a rischioè altissima. Se consideriamosoltanto i maschi, sonoil 35% (rispetto al 24% di coloroche non vanno in discoteca),mentre tra le donne taliquote sono, rispettivamente,il 14%, il 6%. La questionesi complica per l'accertamentodell'uso di sostanze stupefacenti.Se in 24 ore si possonosmaltire i fumi dell’alcol edevitare le conseguenze del caso,per le droghe ci sono ancorapiù agevoli vie di fuga dalCodice: gli esami clinici nonsono in grado di accertare lapositività a sostanze stupefacentio psicotrope tali da consentirela contestazione diguida in stato di ebbrezza,perché la positività non sarebbeindicatore di assunzionein limiti temporali tali dainteragire con la conduzionedi un veicolo. Insomma, unapersona potrebbe aver sniffatococaina al mattino ed averneperfettamente smaltitol’effetto nel pomeriggio.(22) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> •MARZO 2012 (23)


BANCONOTEREGIONE, CONTI IN TASCATurismo, 50 milioni per la formazioneDomenico CorteseLa situazione economico-finanziariain Regione Campania,ma anche al di là deinostri confini, resta pesante,perché la crisi internazionalecontinua a mordere,a complicare la vita delleIstituzioni ed a rendereestremamente dura la stradaper lo sviluppo. Ciònonostante qualche lampoin fondo al tunnel inizia avedersi. Tant’è che tra risorsenazionali, regionali ecomunitarie impegnatedalla Regione, sono ben 10miliardi e 500 milioni glieuro messi a disposizionedella Campania da PalazzoChigi e da Palazzo SantaLucia. Da qui, l’idea di dareil via da questo numero diChiaia Magazine ad unasorta di riepilogo mensiledelle risorse che sia il Governonazionale che quelloregionale decidono d’investirenella speranza che laCampania da ex, possatornare ad essere “regiofelix”.Fondi governativi12 mln e 662mila euro per ilpiano casa (prima di noi,solo la Lombardia, cuiandranno 16milioni e861mila euro). Servirannoall’amministrazione regionaleper dare esecutività aicontratti di programma congli enti locali; 70 mln dieuro destinati ai Comuniche hanno ospitato edospitano gli impianti ditrattamento e smaltimentodei rifiuti urbani dovrannoservire alle compensazioniambientali. Possono, finalmentepartire i primi interventidel programma del2008; 9mld e 900mln euroquale quota parte del FondoSanitario nazionale 2012,145mln in più rispetto allacifra ricevuta l’anno scorso.Per il piano casadal Governo arriverannoin Campania oltre12 milioni di euro;il comparto Trasporti,invece, verrà rafforzatoe razionalizzatocon 286 milionidi fondi regionaliFondi regionaliSicurezza. 7 mln e 700milaeuro, per interventi finalizzatialla sicurezza sismicadegli istituti scolastici: asili,elementari e medie (7 scuolead Avellino, 6 a Benevento,2 a Caserta, 5 a Napoli e7 a Salerno); 850mila europer il miglioramento dellasicurezza urbana. Le risorseandranno a tredici progettipresentati da Comuni singolio associati. Fra questi 4comuni (Cardito, Marano diNapoli, San Giorgio a Cremanoe Volla) hanno giàottenuto il finanziamentoper il 2008 e 2009, mentregli altri nove sono contributiper il 2010; due associazioni:Calitri e Lioni, Cetarae Vietri sul Mare hannoricevuto finanziamenti per70mila euro, altrettanti perSalerno unico capoluogocampano ad ottenere ifondi.Trasporti. 286 mln di euroai trasporti locali di cui14milioni e 300mila servirannoa razionalizzare, edefficientare i trasporti localied a garantire la coperturadi quelle tratte sprovviste dicollegamento ferroviario;150mln di euro servirannoal completamento del collegamentodella tangenzialedi Napoli al porto di Pozzuoli.Opera che è parte delPiano regionale di sviluppodei trasporti intermodali edinteressa numerosissimeaziende. Progetto che ha uncosto totale di 153,9milioni,di cui 73,9 a carico dellaNel Palazzodella RegioneCampaniagrandi manovreper il compartoturistico:stanziati fondiper creare unascuola modelloLosannaRegione ed80 provenientidalFondo nazionaleinfrastrutture;150mln dieuro per lefiliere automotive edaerospazio.Serviranno a supportarericerca industriale e sviluppoeconomico, con la concessioned’incentivi peraggregazione di imprese econsolidamento delle duefiliere ad ognuna delle qualiandranno 70 milioni, mentregli altri 10 saranno destinatiad attività di formazione.La stessa filosofia muoveanche il progetto dellaistituzione del “Polo dellamanutenzione” per i settoridell’aerospazio, ferroviarioe cantieristico.Comunità Montane. 17mlne 400mila euro alle ComunitàMontane, per il finanziamentodelle loro spesecorrenti, compresi gli stipendiper il personale amministrativo.Coppa America. 8milioni e200mila euro all’organizzazionee alla realizzazionedella “America’s Cup WorldSeries” nel Golfo di Napoli.Pesca. 50mln di euro adisposizione per il settorePesca dall’Ue. La RegioneCampania, confermandosila prima nel Sud e fra leprime 5 d’Italia per la spesadedicata al comparto, ha giàpredisposto i bandi per laloro utilizzazione: 9 mlnserviranno a dar vita aiGruppi di azione costiera;15mln alla creazione eall’ampliamento degli impiantidi acquacoltura; 5mln alla pulizia dei fondali,miglioramento delle condizionidi lavoro dei pescatorie sicurezza alimentare; 2mln per consorzi d’impresadi pesca professionale eorganizzazioni dei produttori;4 mln alla costiera; 2all’ammodernamento delleimbarcazioni; 5 mln allavalorizzazione dei porti edei luoghi di sbarco e 5 allapromozione e all’avvio diprogetti pilota nel comparto.Turismo. 50 mln di euro performare nuove figure professionalilegate al settoreturistico. Una parte di talirisorse sarà finalizzata allacreazione in Campania diun istituto scolastico perl’alta formazione sul modellodella scuola di Losanna eper sostenere la riqualificazionedegli stagionali edallungare la stagione turistica.Edilizia e formazione. 5mln di euro per allestire duecentri sperimentali per losviluppo di competenze perl’edilizia e l’informazionetecnologica.Piano per l’occupazione.469.500 euro per dare il vialibera a 71 nuove domandedi incentivo nell’ambito delpiano per l’occupazione dicui 159mila realtivi allamisura “più sviluppo piùlavoro” e 310milioni inquella “minimi termini”.22mln di euro dai Patti formativilocali approvati nel 2008come forma di sostegnoall’occupazione sono, infatti,andati perduti. Di conseguenzala dotazione complessivaa disposizione dellecinque azioni previste siriduce dagli originari 57mln ai 35 attuali.Le criticitàVa sottolineato che siamosolo all’inizio ovvero alladelibera d’impegno dispesa. E da questo all’effettivoutilizzo delle cifreindicate, il passo non èbreve e neanche facile.Per utilizzare queste risorse,infatti, non basta firmareun assegno - ovviamentenon trasferibile così comeimpone la legge per gliassegni bancari - ma ènecessario definire, sullascorta dell’iniziativa daassumere, “bandi”, metterein piedi gare d’appalto ecosì via. Del resto, nonsarebbe la prima volta - e iltimore che potrebbe nonessere neanche l’ultima -che risorse già pronte peressere investite, si sonoperse per strada e i progettirelativi - sfumati e definanziati- sono svaniti nel nulla.Inutile dire che se poi siaggiungono anche la lungagginee la pesantezzadella burocrazia è davverola fine.Speriamo di sbagliarci.Noi, comunque, vigileremoe provvederemo a renderveneconto di mese in mese.La correttezza e la giustezzadei “conti in tasca” passanoanche da qui.(24) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


SALUTE A NOIINIZIATIVEProsud, la salute ha un nuovo alleatoUna nuova Fondazione per la prevenzione e la ricerca oncologica nel Sud.Tecnologia e divulgazione contro il tumore prostatico in un Meridione arretratoDa qualche giorno lasalute dei campani e deinapoletani ha un presidioin più. È nata Prosud, Fondazioneper la prevenzionee la ricerca oncologica nelSud Italia, presieduta daVincenzo Mirone, ordinariodi Urologia alla Federico II.La neonata Onlus, natagrazie anche alla donazionedei coniugi Aldo e MariaIacometti, oggi tra i fondatoridi Prosud, si propone dipromuovere e sostenere,nel Meridione, lo sviluppodella ricerca scientifica eclinica nel settore oncologico,con particolare riguardoal tumore alla prostata. Èdimostrato infatti che alSud esiste ancora oggi unascarsa cultura della prevenzione,rispetto al NordItalia: ed è rilevante ancheil gap assistenziale, esemplificatodalla ridotta disponibilitàal Sud di tecnologiedi ultima generazione.Dunque, un quadro svantaggiato.Risultato: una piùalta incidenza letale dineoplasie nelle regionimeridionali e una consistentemigrazione sanitariaverso le più attrezzate strutturedel Centro Nord. L’avvocatoAntonio Mancino,membro del Direttivo diProsud, che ha lottato, perfortuna felicemente, con lapatologia prostatica, hasposato la causa della Fondazionee rievoca la propriaesperienza nel progetto el’incontro con Mirone: «Ilprofessore - spiega - miconfidò il suo desiderio didar vita ad una fondazioneche sostenesse nel Sud laricerca scientifica e clinicain oncologia, con particolareriguardo al tumore allaprostata. Fui subito disponibile.In 3 mesi giungemmoalla costituzione diProsud». Il punto su prevenzionee assistenza oncologicae un profilo tecnicodella nuova iniziativa lifornisce lo stesso Mirone:«Tra le carenze della lottaalle neoplasie c’è la mancanzadi un adeguato monitoraggio,a cominciare dai“registri tumori della popolazione”che coprono soloun quarto del territorioitaliano. Mentre il Nord,infatti, è coperto al 50,2% eRobot Da Vinci, ultima frontieraItalia a 2 velocità nella lotta tecnologicaal carcinoma prostatico. Lo dimostra larecente introduzione sulla scena chirurgicadel cosiddetto “Robot Da Vinci”, unnuovo sistema meccanizzato, prodottoin California dalla “Intuitive Surgical Inc:il macchinario è in grado di imprimereuna formidabile accelerazione in numerosebranche chirurgiche, a cominciareda quella urologica. Si tratta di una risorsapreziosa, raramente presente nelleUnità di Urologia ospedaliera del Sud: undato che stride con la situazione del CentroNord dove, invece, sono installati ben51 sistemi robotici (26 nella sola Lombardia).Numeri che testimoniano unasperequazione. In campo urologico l’acquisizionedel Robot Da Vinci consentirebbeall’assistenza urologica napoletanaun rilevante salto di qualità, determinandoun forte incremento dell’attivitàoperatoria, accorciando i tempi di ospedalizzazione,riducendo le complicanzepost-operatorie, migliorando la vita deipazienti prostatectomizzati, e incrementandoil numero e la qualità formativadegli specializzandi partenopei. Tuttivantaggi a cui va aggiunta un’altra importantericaduta: una maggiore disponibilitàdel Robot Da Vinci ridurrebbe di• Il nuovo macchinario prodotto in California• Specializzandi al lavoromolto la migrazione sanitaria verso ilNord in cerca di standard sanitari adeguatie l’esodo di giovani specializzandiverso realtà formative più attrezzate.VincenzoMirone,ordinario diUrologia allaFederico II diNapoli,presidente dellaneonataFondazioneProsudil Centro al25,5%, ilMeridione ele isole appaionoin ritardocon il loro23,7%. Inparticolare, ilSud, sulfronte deltumore alla prostata, soffredi 2 gap: il primo è diagnosticoperché nel Mezzogiornoc’è un minor numero didiagnosi di carcinomaprostatico (-44%) rispetto alNord e una maggiore mortalità(+2%), circostanzequeste che riflettono un piùelevato sommerso dellapatologia nel Sud Italia. E’evidente che sono insufficientii controlli nei confrontidi un tumore che è ilpiù frequente tra i maschied è il secondo più mortale.Un’incidenza letale dovutaanche al fatto che, ad eccezionedegli stadi avanzati, èasintomatico: di qui l’indispensabilitàdi uno screeninge di una diagnosiprecoci per individuare iltumore agli inizi. La verificaè triplice: esplorazionedigito-rettale, esame PSA eecografia prostatica. Ma gliuomini, a differenza delledonne, devono vincere lareticenza a sottoporsi agliesami diagnostici. L’altrogap - ha proseguito Mirone- è terapeutico: cioè deficitdi tecnologia robotica neinostri ospedali». Controquesto scenario si batteràProsud. Mirone indicaalcuni obiettivi: «Creazionedi un database dei tumoriprostatici nel Sud per ottenereun quadro epidemiologicoattendibile. Insediamentodi osservatorii clinici,finalizzati a screening eprevenzione. Acquisizionenegli ospedali meridionalidi tecnologia all’avanguardia,come quella robotica.Infine - ha concluso Mirone– divulgazione della prevenzione,istituendo, adesempio, dal 19 marzo2013, una “Giornata Prosudper la prevenzione”, incoincidenza con la Festadel papà». Parola d’ordinedi Prosud, presentata direcente all’Unione Industriali:«Una fondazione delSud per il Sud».<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> •MARZO 2012 (25)


(26) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


saper vivereCULTURA • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀLa gobba di MarottaCMax De FrancescoNapoli continua a snobbare l’autorede “L’oro di Napoli” che la criticarelegò nel girone dei bozzettistiinquantotto anni fa usciva sul grandeschermo L’oro di Napoli, regia di VittorioDe Sica, con la Loren nel ruolo diuna focosa pizzaiola ed Eduardo neipanni di don Ersilio, venditore di saggezzae maestro nell’arte del «pernacchio».Di questa pellicola, che megliodi altre «ferma» Napoli e la napoletanità,si celebrano gli attori - tra cui Totò,Paolo Stoppa, Silvana Mangano elo stesso De Sica - ma si snobba, colpevolmente,chi fu lo sceneggiatore delfilm e l’autore del libro che ispirò il cineastaciociaro. Il suo nome era GiuseppeMarotta, ma in redazione lochiamavano don Peppino. Il 5 aprilecadono i centodieci anni dalla sua nascita,mentre nel 2013 ricorreranno icinquant’anni dalla morte. Temiamoche, in una città alla rincorsa di grandieventi e miti altrui, pochi ricorderannodegnamente uno dei più grandiscrittori italiani.Per fare il giornalista Marotta lasciòmare e sole ed emigrò a Milano. Cominciòcome correttore di bozze e dattilografo,i suoi racconti furono pubblicatisui periodici di Arnoldo Mondadorie su quelli di Angelo Rizzoli; AldoBorrelli, direttore del Corriere dellaSera, conquistato dalla sua invidiabileprosa, lo precettò e accolse i suoi elzeviri.Proprio sul Corriere, pubblicò i 36racconti che nel 1947 furono raccolti daBompiani nel libro L’oro di Napoli.L’opera andò a ruba, anche se la criticaufficiale, per sminuirne il valore, declassòlo scrittore partenopeo nel gironedei bozzettisti. E don Peppino soffrivae s’infuriava: incuor suo sapeva chequelle pagine rappresentavanoil vero voltodi Napoli, con tutte lesue maschere nond’ipocrisia, ma di anticaspontaneità.Marotta capì che Napoliè un Gran Teatro dovenessuno ama accomodarsiin platea. Divenne,così, cronista imbattibiledi quel «protagonismo»partenopeo, involontarioperché innato,unico perché creativo,che nasceva soprattuttoda un’inguaribile bramadi vivere, da un’ansia liricacontagiosa.Mario Stefanile in Labirintonapoletano scrisse:«Marotta con l’Oro diNapoli inventa la varietàdella vita napoletana,il pullulante e fermentante mondo diuna plebe fattasi protagonista di grandifatti umani: insieme legati, senzarancore, senza risentimento, quasi pergioco, com’è nel costume napoletano:e la stessa irresponsabilità, il fatalismo,la rassegnazione, l’intreccio tra paganesimoe cattolicesimo, tra generositàe calcolo, tra spacconeria e umiltà, tracuriosità e indifferenza Marotta li narrae li riferisce ai suoi personaggi conquel particolare distacco che in lui diventalirica ironia». Emblematico, a talLa copertina de“L’oro di Napoli”(Bompiani).In alto, dasinistra: VittorioDe Sica, GiuseppeMarotta edEduardoDe Filippoproposito, è il raccontod’apertura de L’oro diNapoli, in cui è narratala vita di Ignazio Ziviello.L’eroe, gobbo e iellato,possiede il talento disbarcare il lunario e raggirarele zingarate deldestino. La natura gliconsegnò «una specie diricciolo alla spina dorsale,che sviluppandosi assunsela forma e la consistenzadi uno zainopieno di sassi».Il gobbo di Mergellinaingegna le più strampalateed eroiche soluzioniper «la campata»: davenditore di lupini asuonatore di un pianinoambulante, da confezionatoredi fuochi artificialia portinaio, da chitarristanei festini nuzialia maestro di musicanella buca di una bomba. Proprio così:il bombardamento del 1943 spazzòvia il «basso» di don Ignazio che, figuriamoci,pur di non allontanarsi daisuoi allievi, trovò alloggio nella bucaprodotta da una bomba, «improvvisandoviun tetto di lamiera». La Napolidi Ziviello ignorava la filosofia del piagnisteo,la strategia della supplica: nonv’era sventura che non fosse smorzatada un incrollabile sorriso. Nell’attesache gli venga assegnata una nuovadentiera - necessaria per fumare la pipa- don Ignazio, tra spartiti e lamiere,a bocca vuota, ricomincia a sorridere:«Ciò è molto importante - è scritto nelfinale del racconto -, suggerisce qualcheconsiderazione…La possibilità dirialzarsi dopo ogni caduta; una remota,ereditaria, intelligente, superiorepazienza... Arrotoliamo i secoli, i millenni,e forse ne troveremo l’originenelle convulsioni del suolo, negli sbuffidi mortifero vapore che erompevanoimprovvisi, nelle onde che scavalcavanole colline, in tutti i pericoli che quiinsidiavano la vita umana; è l’oro diNapoli questa pazienza». Non v’è personaggioche non somigli al suo autore:don Peppino Marotta aveva la stoffadi don Ignazio Ziviello. Visse in un«basso» del vico Sant’Agostino degliScalzi; conobbe «la bella fame»; per farquadrare i conti affrontò la fatica dimille lavori. Tra fogli bianchi, acciacchie notti insonni «per dare alla polpa dellalingua le ossa del dialetto o viceversa,e per far sì che nulla s’adagi e dorma»,fu un fuochista della parola che sitormentava, ore e ore, nella strenua limadi un periodo esplosivo. IndroMontanelli, in un articolo, racconteràle levatacce di quell’omone grande egrosso che inseguiva sul foglio un aggettivocome se fosse «una femminacorteggiata assai». La Napoli marottianaera dorata, positiva, ammalata didolcezza, fiera: sette volte cadeva e ottosi rialzava. Un’altra città, un’altra letteratura.Mori l’ottobre del 1963, dopouna vita da fantasista della pagina, lostesso giorno di Jean Cocteau ed EdithPiaf. Mai giorno fu più scalognato percongedarsi: i giornali preferirono Parigial suo amato rione Pallonetto. A distanzadi anni, Napoli continua a snobbarlo.Un destino assurdo, un’ingratitudineimperdonabile. Una volta disseche come Atlante reggeva sulle spalleil mondo delle infermità, delle disillusionie delle malinconie. La sua gobba,il suo zaino pieno di sassi.<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (27)


ARTEDA NYCNapoli,A sinistra: le testedi Carter, l’artistaprotagonista dellamostra “JanusTravestito”, fino al30 aprile allagalleriaAnnarumma di viaCarlo Poerio, 98.A destra:l’immaginedell’invito di“primo piano”, lapersonale delgiovane MarcBreslin, visitabilefino al 4 maggioalla GalleriaUmberto di Marinodi viaAlabardieri,1.I due artisti,entrambinewyorkesi,espongono per laprima volta inItalia.New YorkValeria PuntualeIl filo invisibile del parallelo che uniscele città di Napoli e New York attraversol'Atlantico porta ancora unavolta gli artisti della Grande Melanelle gallerie partenopee. È il caso diBreslin e Carter, in mostra a Napolirispettivamente alla Galleria Umbertodi Marino e alla Galleria Annarumma.“piano piano” è il titolodella personale di Marc Breslin, perla prima volta in Italia, che indagasulle modalità espressive contemporanee,mettendone in discussionele premesse stratificatesi nel tempoattraverso la storia dell’arte e lasciandoentrare nel dibattito variabiliimprevedibili e riferibili piuttostoalle condizioni materiali coinvoltenel processo creativo. Le metodologietradizionali vengono forzateper aprire la riflessione ad unaricerca più intimista e ad un allargamentodelle prospettive attraversola contaminazione tra i diversimezzi di espressione: Breslin utilizzala pittura, i video, la fotografia, lapoesia, e il suono creando legami trale parti, per conferire l’idea diun’opera totale. Il giovane artista newyorkesecrea pause percettive all’internodi una dimensione stereofonicadella pittura, utilizzando l’interovolume della galleria, giocandocon la superficie sospesa tra soffittoe pavimento in un invito alla lentezzae all’ascolto. “piano piano”, infatti,è una locuzione frequentementeutilizzata anche in musica edè adoperata in questo caso per alludereall’orchestrazione delle variabilimesse in gioco durante la preparazionedi una mostra, comequella visitabile alla Galleria Umbertodi Marino di via Alabardieri,1.Se Breslin punta all’effetto della totalità,Carter (nomignolo affibiatoall’artista negli anni delle scorribandegiovanili), concentra la sua ricercaartistica sulla testa, parte anatomicache più di ogni altra identificala vita di un corpo. Identità e inizisono i principi ispiratori della mostra“Janus Travestito”, fino al 30aprile alla Galleria Annarumma divia Carlo Poerio, 98. Protagonistadella riflessione dell’artista è Giano,divinità bifronte ritenuta propiziatricedegli inizi dalla cultura latina,le cui effigi erano raffigurate su bustie monete. La natura doppia deldio si esprime nell’eterna lotta tral’essere e il dover essere che risultail perno della riflessione dell’artista:le teste di Carter fluttuano in mucillaginidi colore come brandelli diidentità autentica. L’artista, con ironiae consapevolezza storica, superalo smarrimento esistenziale, riscattandotutte le apparenze delmondo della vertigine e della precisione,restituendo l’individuo allasua natura più autentica. Le standardizzazionie le categorizzazionilasciano spazio al sentimento cheognuno ha dei fenomeni, alla percezione,allo sguardo particolare, allapluralità come possibilità, valorifondativi dell’opera d’arte.Occhio di riguardoPan, “Urto!” alla crisiUn collettivo di artisti, critici, operatori eprogettisti culturali, un museo occupatosimbolicamente, per far comprenderequanto l'arte e la cultura rappresentinostrumenti necessari in un periodo dicrisi come questo. Sullo sfondo, unaNapoli prima città in Italia ad assisteread una piccola rivoluzione simbolica delgenere. Si chiama “Urto!” ed è la reteinformale che nel marzo 2011 invasesimbolicamente il Pan - Palazzo delleArti di Napoli. A distanza di oltre 12mesi il collettivo di artisti, riconosciutoe patrocinato dall'Amministrazione Comunale,è riuscito ad ottenere in manierastabile uno spazio permanenteper l'arte. E così, dopo aver selezionato24 artisti in seguito ad un bando diffusoattraverso le pagine di Facebook, è nata“Oltre la paralisi - Area di mobilitazioneartistica Urto! Step 1”, dal greco parálysiscome dissolvimento, rilassamento,dissoluzione, prima che blocco dellefunzioni motorie. L’esposizione, con lasua ventata di novità, pone così Napolie i suoi artisti come punto di riferimentoper tutta la penisola. Ecco i protagonisti:Angela Barretta, Angelo Santonicola,Anna Maria Saviano, AzzurraMozzillo, c.ia Danza Flux, Conni Celotto,Domenico Dom Barra, Emmanuele DeRuvo, Enrico Borriello (Pinasv), Fabulouskhate,Gilda Rotello, Giovanni Napolitano,Loris Lombardo, MarcoAbbamondi, Marco Iannaccone, MassimilianoMirabella, Melania Oppenheimerdi Leo, Pasquale Di Donato, PeppeEsposito, Raffaele Biondi, re:merda,Salvatore Bellella, Sasi Menale, SemmaiFactory.(28) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


ARTEFalconi,istantidi digital artMostraL’ARTISTA PARTENOPEOCONVINCE NELLA PERSONALEAL CASTEL DELL’OVONEL SEGNO DEL ROSSOI “Fragmenta” diGiuseppe Falconinell’esposizionea Castel dell’Ovoche proponeopere realizzatecon tecnichediverse tra cuila graficacomputerizzata.Rossella GallettiProtagoniste fino al 25 marzonella Sala delle Prigioni diCastel dell’Ovo le opere digitalidi Giuseppe Falconi, napoletano,classe 1973. La mostra, non a casochiamata “Fragmenta”, raccoglie ilavori del percorso interiore ed artisticodell’autore, il quale, con formenuove e sorprendenti, e con rinnovatolinguaggio creativo, comunica inmodo suggestivo emozioni, “frammenti”,istanti di vita, densi di significato.Le opere, trasposizioni tra realtàe fantasia, stampate su tela, sonostate realizzate utilizzando tecnologiedigitali, grafica computerizzata eil colore del tratto pittorico in unostile personale e poetico, frutto diun’attenta e continua esplorazionedelle infinite possibilità del digitale,strumento prediletto di Falconi. Tratutte, spicca per le grandi dimensioni“Trio”: tre stampe, elaborate a partiredalla manipolazione di una fotografiaraffigurante un corpo umano,sono esposte una di fianco all’altra arappresentare tre differenti sfaccettaturedell’io: il maschile, il femminile el’ibrido. “Fragmenta”, la composizioneche dà il nome alla mostra, contaventiquattro tele che raccolgonodiversi momenti di vita e di impegnoartistico di Falconi: progetti lasciatida parte e poi ripresi, spezzoni dialtri lavori, bozze di opere mai realizzate.Ad accomunare la maggiorparte dei lavori presentati sono icolori forti, vivi, accesi. Il rosso sangue,in particolare, è la tinta preferitadall’artista. Forse perché nell’emblemadella morte e al tempo stessodella vita, che nel sangue e col sanguescorre, l’autore riconosce laricerca di una continua rinascita delsé. La rappresentazione del finito edell’infinito, dell’etico e dell’estetico,di una realtà che si frantuma e sicondensa nel tentativo di abbracciareo comprendere il proprio universo(in senso stretto e in senso lato) chesfugge e si riafferra di continuo,rende originale questa mostra, dallaquale emerge la spiccata creativitàdell’artista. L’esposizione, curata daFederica Coscino, è accompagnatada un breve film, diretto da GabrieleSaurio e Costantino Sgamato, cherappresenta sullo sfondo di atmosferesbiadite e colori opportunamentescelti - in cui ricorre il tema dominantedel sangue - le difficoltà e leossessioni della crescita individualedell’autore, consapevole della relativitàdell’esistenza ma non per questo,anzi proprio per questo, spasmodicamentealla ricerca di un “assoluto”.Falconi, dopo una formazioneclassica, ha iniziato il suo percorsoartistico ricercando un nuovo linguaggiovisivo attraverso la sperimentazionedi diverse forme espressive.Superata una lunga fase gestuale,scopre la forza comunicativa dellagrafica, per approdare infine allapittura digitale che determina unanuova fase creativa, una nuova modalitàda affiancare e mescolareall’attività pittorica pura.FormeNovitàbiomorfe“In divenire”TRA RADICI E FUTURO,IL CATALOGO DEL GIOVANEARTISTA MARCO ABBAMONDIPRESENTATO AL PANEditoria e arte: newentry, dedicata adun giovane ma giàaffermato artista dellascena partenopea. Presentatoinfatti a febbraio,presso il Pan, “In divenire”(Ed. Rogiosi):protagonista Marco Abbamondila cui produzionepercorre le paginedel volume, dalle primeopere fino alla serie“Lands” attraverso unaselezione dei momentisalienti della storia dell’artista.Il lavoro si articolain 4 itinerari tematiciin relazione tra loro(serieBellesguard,Ex_stasi, Ex_stasi extroflationse Lands), che sisoffermano in particolaresulla lettura dei materialiutilizzati e sul ruolostrategico giocato dalsughero, elemento primarioutilizzato dall’artistae presente in tutte leopere sotto diverse forme.Confezione brossurata,testi in italiano e inglese,copertina elegantementerifinita, “In divenire”si presenta come summa iconograficadella creatività di Abbamondi.L’autore ha cominciato la sua attivitàartistica nel ‘99 con lavori su tele elegno che interpretavano con trattiiperrealisti le architetture di Napoli,ispirandosi alla città, alla sua storia e allasua tradizione. Ha poi inauguratouna nuova vena creativa, calibrata sulrapporto “fisico” con la materia, con latela, con l’oggetto, con gli elementi daforgiare e manipolare: dunque un rapporto“tattile” e “sensitivo”. Di recenteè approdato a progetti scenograficiin bilico tra tradizione e contemporaneo,focalizzandosi sulla natura: di quiinedite forme biomorfe.CELLAMARE 56Una parabola su quantol’occhio non riesce acogliere è il senso di“Oltre il Giardino”, lamostra di Peppe Cerillo eStefano Parisio Perrotti,protagonista fino al 15aprile nello spazio dellaGalleria CallemareInterno 56 di via Chiaia149/d. I curatori,Fiorenzo D’Avino eSabrina Vitiello, hannovoluto omaggiare conquesto titolo pellicola diHal Hashby in cui siaffronta il tema dellacomunicazione traindividui e classi sociali.ABBAMONDINuova personale perGianni Abbamondi chetorna ad esporre con“PercorsoContemporaneo”, stavoltaalla Sabina Albano ModartGallery di vico Vasto aChiaia. Trenta tele astrattedi formato variabile intecnica mista arricchite damateriali diversi tra cuiplexiglass, pietre e tessutiche segnano lasuccessione delle diversetappe espressivedell’artista. Abbamondi,dopo il successo dipubblico e critica tra gli‘80 e i ‘90, rivive unaseconda giovinezzaartistica, che lo ha portatoad esporre in diversegallerie e spazi off.DOPPIO SENSOGrande successo perl’esposizione tenutasinello spazio si Studio 49VideoArte di via LungoGelso. Le artisteFrancesca Lanni e RenataPetti, per la prima volta aNapoli, si sono unite intandem per la mostra“Doppio Senso”, curatada Ilaria Sabatini.L’intento è quello disuscitare curiosità nellospettatore e farloriflettere sull’ “io-non io”.CYOP&KAFVengono dal cuore diNapoli le tele esposte allagalleria Hde di piazzettaNilo per la mostra “iCone”(fino al 5 aprile). La firmaè quella di Cyop&Kaf,l’anonimo duo della streetart che da 10 anni aquesta parte caratterizzain modo inconfondibilecoi suoi disegni il voltodella città antica.<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (29)


LIBRI&LIBRERIESaggioHerzl,il “profetadel sionismo”GARZYA,POETAPELLEGRINOLIBRIDINEAurora CacopardoIL VOLUME STORICO-BIOGRAFICODI LUIGI COMPAGNA SUL PATRIOTASIONISTA SI AVVALE DELLA PREFAZIONEDI FRANCESCO COSSIGAAltri libriTHEODOR HERZLIL MAZZINI D’ISRAELELuigi CompagnaRubbettino Editore249 PagineIn un periodo, così avvilente, in cui la politicasempre più spesso diventa ribalta di insultanticontrapposizioni, il libro di Luigi Compagna, daltitolo: “Theodor Herzl, il Mazzini d’Israele”, (Rubettino),per capirci subito il “profeta del sionismo”,(con una originale prefazione di FrancescoCossiga, che cosa non seppe interpretare questogeniale e rimpianto pensatore!),rappresenta un’opera altamentemeritoria, perché non solo ciriporta in cima a rigenerantiidealità ma aiuta a restituire allavisione politica orizzonti piùdegni, a spingere a guardare oltrei nostri angusti confini.Partendo da subito dal temapredominante del libro - il sionismo- trattato ed esposto attraversola ragionata biografiadel suo mistico, del suo massimoprofeta - mi chiedo e vichiedo subito: quante volte abbiamosentito citare questo terminenei dibattiti seguiti a crisiinternazionale tra Israele e alcunipaesi del Medio Orientema, soprattutto, di fronte a taluneinterpretazioni ambigue eapprossimative, dettate più dapregiudizi che da volontà a capire,in che misura possiamodirci certi di essere riusciti a saperneseriamente discutere circail diritto del popolo ebreo adessere nazione e a contrastarnepregiudizi e preconcetti diffusi.Dopo aver letto però questo libro, una cosaposso dire oggi: è che, se prima taluni giudizi oaspetti del sionismo, le rivendicazioni di un popoloparevano essere inchiodati ad alterne e sospettevalutazioni, spesso insistite sulla sfera religiosae sociale o quella finanziaria e lobbistica,oggi tutto si ricompone ed è racchiuso in unagrande, rigorosa e complessiva visione di Stato edi appartenenza. L’autore del libro, Luigi Compagna,professore di storia delle dottrine politiche,ma “figlio” di una grande scuola di pensiero,che ha sempre guardato alla serietà delle analisi,bene ha fatto a far ricorsoalle fonte maggiore, fornendocosi materia indubitabile dilimpido ragionamento, Dio sa,quanto importante in tempi didiffuso relativismo e di risorgentifanatismi. La fonte nonpoteva non essere che il pensieroe l’azione di TheodorHerzl, ampiamente svolta enarrata, per il quale se un progettosi articola su basi solide ègià realtà, molto prima che essosi realizzi. È lui, Herzl (nellafoto in alto con la sua famiglia),che “diede vita a uno sforzo politicounitario, in grado di raccoglierele disparate vocazionifilantropiche, umanitarie , religiose, che, sul finire del secoloXIX avevano animato l’ aspirazionead una patria ebraica intanti paesi europei, non solo inquello di Herzl”. Conoscendolui, la sua vita, le sue battaglie,la sua testardaggine, si ha mododi capire perché questi, nel1897, con l’istituzione del CongressoSionista, riuscì a traghettarel’antica questione ebraica alla più appropriatadimensione giuridica e diplomatica,con il varo del “Parlamento della nazione ebraica”,prima remota pietra di uno Stato.ALDO DE FRANCESCOIl mondo intero,scriveva Camus èdisegnato come ungrande puntointerrogativo che cicostringe a levare latesta verso l’alto.Leggendo le poesiedella raccolta“L’amour et leviolon” (D’AuriaEditore) si ha lasensazione chel’autore cerchimediazioni versol’infinito, piste didecollo versol’assoluto. GiacomoGarzya si racconta, sidà un senso, in unviaggio che diventametafora del tempo,tempo che siraccoglie tra gli scoglidella memoria, le cuiparole recuperano ilsenso ed il perduto.Alcune poesie fannoriaffiorare allamemoria una musicaleggera, invitante,antica: parolesemplici enecessarie. Esseparlano di colori, difiori, delle nebbie diVenezia che si svegliadal suo torpore, delgiardino dellaMenara, dei tamburia Djemaa, dellespezie del souk. È lamemoria del poeta, èla sua capacità ditracciare perimmagini la forza deisentimenti ed acomporre figure digioia e di malinconia.In altre liriche dellaraccolta tutto sembraimmobile, nell’attesadi una partenzatemuta, di un addioche lascerà la fragilequiete del cuoredell’uomo. Il poetadiviene viandante,tra il vissuto e lacontemplazione percercarsi, in unandare che devesomigliare ad unpellegrinaggio.Giacomo Garzya,viandante-pellegrino,conosce le pieghedella solitudinesenza mai assentarsidalla vita. Anzi restadentro la vita anchequando le parolespariscono e restanosolo i desideri, isapori, i destini. Gliorizzonti del poetasono nel viaggioanche se è convintoche gli approdi nonsono sempreconsapevolezza eche gli arrivi siintrecciano con lepartenze ed i ritornivanno sempre oltre“Itaca”. Non so seGiacomo Garzyaabbia superato Itacao sia dentro Itaca, soche questo libro vaoltre il misteriosoche incanta.I FIORIDI SARALuisa MorettiAlbatros EditoreIl primo romanzo diLuisa Moretti mette inscena l’infinito intrecciosulla natura esistenzialedell’animo umano.Attraverso una storiascorrevole e intrigantesi arriva alla scopertadella radice dell’eterno dualismo tra “bene” e“male”. Esistono solo “buoni” e solo “cattivi”oppure ciascuno di noi possiede dentro di sé ledue parti in lotta? La protagonista, una giovanemaestra trasferita a Pietrasanta, scopre unastoria che sconvolgerà la sua vita.DEL PARLARNAPOLETANORenato De FalcoColonnese Editore“Manualetto per tutti”dice il sottotitolo diquesta “carrellata sulparlato”, volta allatutela e al recupero deldialetto. Cogliendone lecaratteristiche esclusivecome originalità,ricchezza e fantasia, l’autore ne descrive lastoria, le derivazioni e le trasformazioni. Nelvolume anche un’amena rassegna di terminisul cui “italianismo” si sarebbe pronti agiurare, ma che invece sono e restanogenuinamente e candidamente di casa nostra.ORIGINI DIPARTENOPEGiovanni AlaimoEdizioni del DelfinoNel saggio,accompagnato da unnutrito corredofotografico, èpresentata una agevoledescrizione delleorigini mitiche dellacittà di Napoli. Dallastoria del territorio al mito delle sirene,l’autore ripercorre le vicende e i popoli checontribuirono alla nascita di Partenope.Alaimo unisce alla passione per la storia ilgrande amore per questa terra che lo spingeverso una ricerca certosina della verità.(30) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


LIBRI&LIBRERIEViaggiomodernonell’infanziaStorieENZA SILVESTRINI TORNAIN LIBRERIA CON LA RIEDIZIONEDEL ROMANZO “SULLA SOGLIADI PICCOLE PORTE”SULLA SOGLIADI PICCOLE PORTEEnza SilvestriniIuppiter Edizioni158 PagineLIBRERIA PROFESSIONALEVIA SAN GENNARO AD ANTIGNANOInfotel 081.2298625Al quartiere Vomero, dopola chiusura della storicalibreria Guida Merliani,un piccolo baluardoresiste all’invasionedei megastore. Si trattadella libreria “Professioni& Concorsi” di via SanGennaro ad Antignano.La rivendita è una risorsaessenziale per avvocati,notai e professionistidi tutta Napoli, inquanto è una delle pochespecializzate nellavendita di testi giuridicie professionali. Il titolare,Paolo Corrado, portaavanti da solo questa attivitàda 12 anni nonostantele difficoltà, lestesse che hanno stroncatoGuida: fitti alle stellee predominio dei colossidell’editoria. “Inquesto mondo ci voglionole spalle forti -commenta Corrado - alpotere dei megastorepossiamo opporre soltantola passione perquesto lavoro e il fattodi differenziarci, vendendotesti che altri nonhanno. Purtroppo ilmargine di guadagno èminimo, quindi nonpossiamo permettercidi espanderci e dobbiamoaccontentarci di occuparelocali più economici”.Insomma, unamosca bianca che resiste,nonostante tutto.“Mi chiedo cosa rimane e, banalmente,perché tanta luminosa eccezionalitàsi sia trasformata in una sequelanoiosa di compiti infilati uno dopol’altro, quotidianamente”. È questa ladomanda che Enza Silvestrini, autricedella raccolta di poesie Partenzevincitrice del Premio“San Vito alTagliamento”, sipone nelle ultimepagine del suoromanzo, tantobreve quanto profondo,dal titolo“Sulla soglia dipiccole porte”, giàpubblicato nel 2008da Graus editore eoggi ristampato eriedito da Iuppiteredizioni. La nuovaedizione collocaalla fine sia il glossario,utile per ilettori non napoletani,sia la letturacritica del filosofoAldo Masullo edistribuisce lesedici illustrazionidi Michele Iodiceall’interno delromanzo, dedicandoad ognuna unapagina del tuttomeritata. Ne risulta un connubio,dall’espressività esplosiva, tra parolee immagini, che, per quanto essenziali,forniscono una chiave d’interpretazione.La luminosa eccezionalitàdi cui parla la Silvestrini è rappresentatadal mondo dell’infanzia chericorda da adulta nella quale si ètrasformata. La sua memoria laconduce attraverso i tempi in cuigiocava a “salvi tutti” o alla “settimana”,in cui la sua fantasia le permettevadi credere chesapesse planare oin cui provavameraviglia per untemporale estivo,in cui dal suobalcone osservavail succedersi dellavita e della morte,dall’una quasiisolata, dall’altrainvece protetta. Mala sua stessa memoriaapprodaanche all’età dellescuole medie in cuila gracilità, primavantaggiosa pernascondersi, diventavauno svantaggioche la privavadell’attenzionedei “passarielle”. Afare da sfondo aquesti preziosiricordi è una provinciadi Napoli“che non volevaproprio saperne diciviltà e rivoluzioni ideologiche”nellaquale non vuole più tornare perpaura che qualcosa la possa contagiare,ora che, diventata un’adultavittima della routine, guarda malinconicaal passato. Un linguaggioessenziale, arricchito da espressionidialettali che danno una sfumatura divivacità, presenta la complessità diun’io nelle sue molteplici sfaccettature,in un’autobiografia tutt’altro chebanale. «La modernità di scrittura diEnza Silvestrini - commenta Masullo- ha sul lettore l’effetto che sul visitatoredi una mostra di pittura ha ilcelebre “taglio” di Fontana sulla tela.Senza allettamenti di cromatismi e diforme, - aggiunge il critico - l’artistacostringe il suo pubblico a sentireche la verità delle cose, ossia il lorosenso, non è se non l’effetto dellaviolenza dell’uomo su di esse, e nonaltro che questo l’arte simboleggia».E ancora sull’asse parallelo tra arte eletteratura, risultano preziose nelvolume le illustrazioni di MicheleIodice, artista partenopeo che haesposto al Museo di Capodimontema anche a Roma, Boston e Varsavia.Un legame, quello con l’arte, chel’autrice sente in maniera viscerale,in quanto insegna presso il LiceoArtistico di Napoli. Enza Silvestrini,inoltre, è responsabile regionale delPen Club Italia Onlus, divisioneitaliana dell’associazione internazionaledi letterati che si batte in favoredegli scrittori perseguitati, affinché lalibertà di espressione non conoscalimiti di razza, cultura, nazionalità,sesso. Il 9 febbraio scorso si è tenutoper la prima volta a Napoli un incontrodel club italiano Pen, curatoproprio dalla Silvestrini, nella sededel Forum Universale delle Culture.VIVIANA GENOVESEL’ingresso della libreria cartoleria “Professioni &Concorsi” di via San Gennaro ad Antignanoal Vomero.EventiCina - EuropaAll’Istituto Italiano per gli StudiFilosofici sono partiti i lavoridell’Osservatorio Internazionale,il seminario di studi che proponelo scambio di idee, esperienze eriflessioni con i paesi esteri.«L’importanza degli incontri stanelle relazioni», ha detto AntonioGargano, anima dell’iniziativa.L’obiettivo è fare una ricognizionedella situazione politica eculturale in vari paesi del mondo.Il “confronto” è la parola d’ordine:la città di Partenope entrain connessione con altre realtà. Ilmese di marzo è dedicato allaCina, paese che negli ultimi anniha conosciuto un intenso sviluppoeconomico, imponendosiall’attenzione dei paesi occidentalie del sistema dei media. Gliincontri, il cui titolo recita “DallaCina all’Europa: cose, conoscenze,idee attraverso la storia”,sono diretti da AdolfoTamburello, dell’Università di NapoliL’Orientale. L’obiettivo ètracciare il cammino attraverso ilquale la Cina ha passato diversefasi, accompagnate da altrettantecongiunture storiche, chehanno avuto non poche conseguenzesulla società occidentale.La giornata inaugurale del 9marzo ha riguardato in particolareil periodo dall’Antichità alMedioevo; quella del 16, dal Cinquecentoal Seicento; il 23 è ilgiorno destinato al Settecento;nell’ultimo appuntamento, il 30,sarà affrontata l’epoca dell’Ottocento.«È auspicabile - ha commentatoAdolfo Tamburello - cheil ciclo di lezioni da me tenute siasolo l’inizio di una serie di interventisulla Cina di oggi e la suapresenza in Europa e nelmondo». Una presenza semprepiù forte sia in termini economiciche culturali. Il seminario si proponedi analizzare quella che èstata la "scoperta" della Cina, avvenutain crescendo in un tempodi oltre due millenni di storia;cosa dal paese del Dragone siaprovenuto in termini di materieprime, manufatti, tecniche, arti,cognizioni e finanche idee; comegli apporti, diretti o indiretti attraversol'Asia, abbiano contribuitoa innestare nuove attività e tecnichenei campi dell'agricoltura,delle industrie, nella specializzazione,strumentazione e organizzazionedel lavoro. Il temaprincipale delle lezioni riguarda ilcontributo dato dalla Cina a trafficidi dimensioni continentali e iloro riflessi in Europa: «Si vuolecapire in che modo il complessivoconcorso del suo scibileabbia contribuito agli sviluppi delpensiero e della scienza in varicampi, anche i più avanzati, - haspiegato Tamburello - dall'astronomiaall'ecologia, agli studisulle cosiddette "medicine alternative",alla bioetica».Rossella Galletti<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (31)


SOCIETÀ&COSTUMEGennaro Damiani, ex neomelodico, esordisce come regista e sceneggiatore con“Sodoma”. Il film, che ripercorre la faida di camorra, diventerà una fiction RaiGomorrasecondo meDAlessandro Manticoopo due dischi che l’hannoconsacrato come cantanteneomelodico, Gennaro Damiani(nella foto), 26 anni, inarte Genny Fenny, ha intrapresouna nuova sfida artistica,vestendo i panni diproduttore, autore, regista eattore protagonista di “Sodoma”,un film che si annunciacome l’alter ego delcelebre “Gomorra” di MatteoGarrone, tratto dall’omonimolibro di RobertoSaviano. Nel cast attori giànoti al piccolo schermo comeFrancesco Longo e AntonioAlfano dalla fiction Rai“La Squadra”. Il neoregistaracconta il suo film comefrutto di un’idea innovativaportata avanti con tenaciaper far sì che l’urlo lanciatoda “Gomorra” non cada nelsilenzio. Damiani ha vissutola strada, spiega ciò che havisto con gli occhi di un ragazzodel popolo che cerca ilsuo riscatto nella società, riuscendoa firmare un precontrattoper la messa in ondadel suo progetto in due puntateper Rai5 e Rai Trade.Cosa bisogna aspettarsi daquesto film?È un progetto che avevo incantiere da tempo, ho volutoraccontare cose che si conosconoma che non bisognadimenticare come la storiadell’omicidio di GelsominaVerde, un episodio particolarmenteefferato verificatosidurante la faida di Scampia.Chi seguirà la fiction sifermerà a riflettere, potràcommuoversi e forse darsidelle risposte sulla morsadella criminalità organizzatache ancora stringe il nostroterritorio.È stato difficile realizzare leriprese in certi luoghi più arischio?Un po’ di difficoltà c’è stata,per esempio quando abbiamogirato la scena dell’inseguimentodi Gennaro ‘o bellillo,il personaggio che interpretoio. Ad ogni modo,sono riuscito a girare con latelecamera in tutte le zone diNapoli, da piazza Mercato allaSanità, dai Quartieri Spagnolia Secondigliano. La miacarriera di cantante mi hapermesso di farmi conoscerein tutta la città, il popolinomi vuole bene, anche perchéio sono come loro, una personasemplice.Hai paura che il film possaessere criticato o che il suomessaggio venga frainteso?Non temo le critiche, né credodi offendere le vittime, nédi esaltare la camorra: ho soloraccontato la verità, quellaprotagonista delle storie dicronaca degli ultimi anni, riportateanche dai giornali.Com’è arrivato “Sodoma”in Rai?Per questo devo ringraziare ilmio manager, Andrea Lybra.È stato straordinario, mi hasostenuto tantissimo ed èstato solo grazie a lui che ilmio prodotto è arrivato inRai. Loro lo hanno esaminato,il film è piaciuto al puntoche è nata l’idea di traformarloin una fiction, una seriein due puntate per Rai5 eRaiTrade.Una grande soddisfazione,visto che sei sia lo sceneggiatoreche il protagonista.Sì, ho creduto molto in questoprogetto. Non sono maistato una cima a scuola, anzi,mi sono fermato alla licenzamedia, ma ho scrittointeramente io la sceneggiatura,ho svolto i casting conpiù di 2.000 partecipanti perscegliere gli altri attori, ho curatola regia, scelto le location,procurato gli oggetti discena ed ho finanziato tuttopersonalmente, con il miopiccolo stipendio, facendo isalti mortali per terminarlo.Ci sono riuscito.C’è qualcos’altro che ti sarebbepiaciuto inserire?Mi sarebbe piaciuto poterraccontare tante cose ancora,ma chissà, potrei fare unsecondo film...Torneresti a fare il neomelodico?Mai dire mai, oggi sono feliceperché credo di aver fattola cosa più bella della mia vita,mi sento utile, credo diaver fatto davvero un buonlavoro, perché è difficile essereascoltati, soprattutto sea parlare è un ragazzo semplicedei vicoli di Napoli.Spero che la voce del miocuore arrivi con il mio film.IL PLOTUno tra i clancamorristici piùpotenti di Napolisi divide, avvienela scissione econ essa laguerra tra gliaffiliati.“Sodoma” parladi ciò cheaccade tra ivicoli di Napoli,descrive partedel popolino:“Sarà un film cheracconta laNapoli vera,quella dei vicolidi zone comepiazza Mercato,le case nuove,Ponticelli,insomma, la vitadei ragazzi distrada - raccontail regista -perché io vengodalla strada e lapossoraccontare”.Inseguimenti,avvocati corrotti,la lotta per ilpotere e ildominio delterritorio ad ognicosto, mortiinnocenti, comequella diGelsomina Verde,torturata euccisa a 22 anninel pieno dellacosiddetta faidadi Scampia.MUSICALa colonnasonora del film èstata realizzatadal Maestro CiroDe Rosa, voltonoto delpanoramaartistico,compositore e maestrod’orchestra. Noteemozionanti chedipingononell’immaginariodello spettatoreogni sentimentopercettibile dallescene chescorrono sulloschermo. DeRosa hapartecipatoanche comeattore,interpretando unavvocatocorrotto.L’Italia ballacon Dj CerchiettoCiro Cacciola, giornalista, esperto dicomunicazione e organizzatore di eventi,famoso dal 1997 con lo pseudonimo di DjClaudio Cerchietto, che è quasi un suoalter ego, le suona e le scrive nel suoultimo scanzonato libro-compilation: “BallaItalia - 150 buoni motivi per ballare italianoda Trieste in giù” (Graus). Il volumeracchiude un calembour di canzoni,canzonette, canzonissime e curiositàdall’Ottocento a oggi. Cerchietto, per chiancora non lo conoscesse, ha animato lenotti danzanti del Museo Madre edell’Arenile Reload con i suoi bizzarri mixmusicali e di hit dal gusto vintage.A lezionedi speleologiaL’associazione speleoarcheologica culturale“La Macchina del Tempo” presenta l’unicoCorso di Introduzione alla Speleologia Urbananel sottosuolo urbano di Napoli. Le lezioni,che si articoleranno nell’arco di due mesi edavranno ad oggetto insegnamenti teorici epratici, partiranno dalle nozionisull’equipaggiamento fino alle tecniche diprogressione orizzontale e verticale, senzatralasciare lezioni di ordine storico,archeologico, geologico, biologico enaturalistico ed un corso di pronto intervento,di alimentazione e di adattamento in ambienteipogeo naturale ed artificiale. Il corso sisvolgerà presso il Museo del Sottosuolo dipiazza Cavour 140, che l’associazionegestisce ed apre al pubblico il sabato e ladomenica. Lì, su richiesta, è possibileassistere a proiezioni 3D, effettuare tourspeleologici e partecipare ad uscite in grottenaturali e palestre di speleologia. Per sapernedi più: info@lamacchinadeltempo.info. (ays)(32) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


SOCIETÀ&COSTUMETi ricordo tra i copioni e il cieloAlessandro CannavaleA un anno dalla scomparsadell’attore Enzo Cannavale,riceviamo e pubblichiamo iltributo del figlio Alessandro,ringraziandolo di aver sceltoChiaia Magazine per ricordarearte e vita del padre.È un anno che sei andatovia... I medici mi dissero cheavevi preso una brutta broncopolmonite,ma a me piaceimmaginare che i tuoi polmonisi erano riempiti dellasottile polvere respirata sulpalcoscenico, in tanti anni diteatro. Ho capito che una personanon ti manca per quelloche ha rappresentato nella vitama per quello che non rappresenteràpiù nel tuo futuro,intrappolato nella tremendadimensione del non vissuto...Mi hai lasciato il più granderegalo che un figlio possa riceveredal proprio padre: uncognome di cui andare fieri...Mi ricordo di quando da piccolinisul lettone grande conMamma, Andrea e Gabriellagiocavamo alla zattera, aggrappatia vele fatte a forma dicoperte. Intorno a noi su diun mare in tempesta fatto dipunti interrogativi, la piùgrande metafora di quello chedovrebbe rappresentare unafamiglia. Uniti insieme nelviaggio, non sempre faciledella vita, ci sentivamo più sicuripotendo contare l’unosull’altro.Ho la fortuna di poterti rivederein tutti i tuoi film e riuscirea capire che l’umiltà diAlfonso Caputo in 32 dicembre,l’ironia di Spaccafico ilnapoletano in Nuovo CinemaHo capito che l’umiltàdi Alfonso Caputoin “32 dicembre”,l’ironia di Spaccafico ilnapoletano in “NuovoCinema Paradiso”e la tomitàdel brigadiere Caputoin “Piedone” sonostati tratti veridel tuo carattere...Molti ti ricorderanno,avvolto nel tuo lodenverde, passeggiare perle vie di Chiaiacon il tuo amato caneRandom, il quarto deituoi figli... Amaviquesta città, non l’haimai tradita né usatacome hannofatto in tanti...Paradiso e la tomità del brigadiereCaputo in Piedone sonostati tratti veri del tuo carattere,parti di te che magicamentesi sono fuse con personaggifrutto della fantasia.Quando venivo a vedere i tuoispettacoli a teatro con unagrande emozione nel cuore,mi sedevo in mezzo alla gente,amavo sentire quello chepensavano di te, confonderminel buio della sala. Quandoentravi in scena e si aprivail sipario il battito più fortedelle mani era il mio, tunon lo potevi distinguere, unapplauso è il suono di tantemani…poi sei diventato piùanziano e mi ricordo ognipasso che tu facevi sul palcoscenicoio lo sentivo, un po’come se ci fossi stato io lì sopra…eavevo una gran paurache tu potessi cadere, senzarendermi conto che un grandeattore non può cadere…Non ti ho mai raccontato chegirando tra vecchie videotechee librerie cercando i filmin cui c’eri tu, e quando netrovavo uno, lo mettevo benin mostra davanti agli altri.Adoravo leggere e far leggereil tuo nome, cercarti in mezzoa tante cose, e lo sto continuandoa fare anche oggi chenon ci sei più… Proteggeròmamma, le starò vicino, se ungiorno avrò dei figli parlerò dite a loro, racconterò del nonnoche non sono riusciti a conoscere,farò vedere i tuoi filme guarderò nei loro occhi lostupore e sui loro volti un sorriso.Sto scrivendo un librosulla tua vita e con Mamma,Andrea e Gabriella avevamopensato di fare una fondazioneEnzo Cannavale per la valorizzazionedi tutti i caratteristidel cinema italiano che,come dicevi anche tu, a differenzadel cinema americanonon sfrutta al meglio i cosiddetti“personaggi di contorno”…Moltiti ricorderanno,avvolto nel tuo loden verde,passeggiare per le vie di Chiaiacon il tuo amato cane Random,il quarto dei tuoi figli…Amavi questa città, non l’haimai tradita né usata comehanno fatto in tanti… Non seimai voluto andar via, mi dicevi“voglio murì a Napoli”.Una volta ad una domanda diun giornalista che ti chiedevacosa si provasse ad essere unrappresentante della culturanapoletana, tu rispondesti:“Io sono semplicemente unpersonaggio della tradizione,non della cultura di questacittà”. Molti ti ricorderannoper i tuoi film, le tue commedie,le apparizioni televisive...Io ti ricorderò, invece, nel tuostudio, in mezzo a centinaiadi copioni e antichi oggetti,mentre scrutando il cielo dallafinestra del balcone mi dici:“Oì, ‘o tiemp è a tre assi,sta cambiando il cielo, domanipioverà…”Grecia, seminari di storiaFINO AL 5 GIUGNO UN CICLO DI INCONTRISPIEGA MITI E INFLUENZE DI UNA CIVILTÀSuccesso dei seminarinapoletani di StoriaGreca organizzati daalcuni docenti di treUniversità napoletane(Federico II, Sun, SuorOrsola Benincasa) conl’intento profondo, comedichiara EduardoFederico, docenteUniversità Federico II, di“far conoscere fuori dalmondo accademico lastoria greca, sfortunata espesso adombrata dallapiù nota storia romana ericordare inoltre, ilcontributo che i greci, intermini culturali, hannodato alla memoriastorica del nostro Paese”.Gli incontri iniziati il 13dicembre scorso,prevedono altri cinqueappuntamenti fino al 5giugno, data in cui ilciclo si congederà con iltema “Lavorare suiframmenti degli storicigreci: problemi,prospettive di indagine enuove acquisizioni.”“Nel progetto è presentee fondamentale - spiegaFederico - una fortespinta etica, unita a unadecisa volontà didiffondere ai più lanostra materia,attraverso unadivulgazioneestremamente legata allacorrettezza scientifica”.La stessa correttezzascientifica che dieci annifa portava il medesimoteam di esperti, inparticolare, MaurizioBugno (Federico II),Eduardo Federico,Marcello Lupi (Sun) eAmedeo Visconti (SuorOrsola Benincasa), allacreazione di una rivista,“Incidenza dell’Antico -Dialoghi di StoriaGreca”, oggiriconosciuta nella primafascia delle rivistescientifiche italiane distoria antica. Una rivistache, come precisaFederico, “ha comeinteresse primario quellodi creare una finestraspecifica di storia greca,aperta anche allo studiodelle incidenze, deirecuperi della tradizioneoccidentale e non solo”.Il prossimo incontro, daltitolo “Satrapi e re. Su unepigramma e un gruppostatuario per gliEcatomnidi da Iasos”, èprevisto per il 12 aprilepresso la Sun.LUCIANA RANIERI<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (33)


ITINERARISGUARDI LONTANIFrancesco IodiceIL PASTICCERE PLURIPREMIATODolciprimatiIl laboratorio delledelizie. In via CupaPiediterra adOttaviano, PasqualeMarigliano elaborale sue squisitecreazioni,miscelando prodottinostrani especialità esotichecome il cioccolatocubano o lavaniglia delMadagascar.Dallo scorsosettembre èpossibile gustare lesue creazioni dicioccolato daMotus in piazzaPlebiscito.PEDRO DE TOLEDO,IL VICERÉ CHEAMAVA NAPOLIInglobata nel Municipio diNapoli, la chiesa di S. Giacomodegli Spagnoli da 4 secoli èconsiderata Chiesa NazionaleSpagnola. Nel 1503, conl’ingresso in città di Consalvode Cordova, generale diFerdinando il Cattolico,cominciò la sciaguratadominazione degli spagnoli aNapoli che durerà ben 2 secoli:il Regno fu governato da unviceré per conto di Madrid. Lachiesa, costruita nel 1540 daFerdinando Manlio su ordinedel viceré Don Pedro da Toledo,custodisce un monumentofunebre: è l’imponente sculturadi Don Pedro, viceré dal 1532 al1553 e marchese di Villafranca,accanto a sua moglie donnaMaria Ossorio Pimentel. Ilnobiluomo prega altezzoso,come un Grande di Spagna. Loscolpì così Giovanni da Nola; ela sua effigie (malgrado ilmonumento non contenga lesue spoglie, in quanto egli morìa Firenze mentre visitava lafiglia Lenora, consorte diCosimo de Medici, e fu ivisepolto nel Duomo) è degnarappresentazione di lui che fuun uomo temutissimo (perfinoa Napoli, dove tutte lereputazioni di terribilitàcrollano tra i pernacchi). Egli,pur straniero, amò Napoli diamore severo, ma verace; aprì,ad esempio, la strada che per334 anni portò il suo nome.Durante il vicereame, esteseparti del territorio furonoabbandonate al pascolo, allatifondo signorile, al bosco e aibriganti, mentre un quarto delreame apparteneva alla chiesa.Tirannici con i deboli, glispagnoli non represserol'insolenza facinorosa dei nobilie dei loro sgherri. Ogni vicerégiungeva in Italia scortato daun nugolo di funzionari e dimilitari, che riproducevano inpiccolo lo stesso andamentorapace e tirannico del lorogoverno, approfttandone perarricchirsi. Pur emanandobandi e divieti, i viceré nonaffrontarono i problemi dellacittà che si congestionò al suointerno, espandendosi fuori lemura; essi però aggiogarono alloro carro la chiesa,esentandola da gabelle.Risultato: la committenzaecclesiastica costruìfreneticamente e, per l'elevatonumero di edifici religiosi edassistenziali, Napoli acquistòl'aspetto di città conventualecon vere e proprie “isolemonastiche”. Il centro storicocontava quasi più chiese cheabitazioni. Gabelle e dazi dientrata ed uscita per tutte lemerci erano così gravi ed estesiche il Campanella affermavache “si doveva pagare perfinoper portare la testa sul collo”.Luciana RanieriPasquale Marigliano, classe ’71,pasticcere per passione e vocazione,si è posizionato ai verticidella classifica nella guidadel Gambero Rosso “Pasticceri&Pasticcerie”,considerata laBibbia di questo golosissimosettore, conquistando anche ilpremio speciale per il migliorpackaging. I segreti della suaarte sono amore e passione.Ha iniziato come garçon, facendol’aiutante pasticcere,ma già a 9 anni imparava dallozio (anche lui pasticcere) aimpastare a mano la sfogliariccia della sfogliatella napoletana.Successivamente, spintodalla curiosità, ha sceltol’estero come meta della suaformazione, prendendo partea numerosi stage, presso “Fauchon”e “Le Notrȇ” a Parigi:questa miscela di culture è lasua peculiarità e la sua forza.Ancora oggi, infatti, ama mescolareprodotti propriamentenostrani, come le albicocchedel Vesuvio e le rosse meleannurche, selezionate nelperiodo giusto, con specialitàprovenienti da altre regioni comela ricotta romana o addiritturada altri continenti, ilcioccolato di Cuba e dell’Ecuadore le bacche di vanigliadel Madagascar.Ha iniziato con un piccolo laboratorio,facendo da fornitoreper bar e ristoranti, poi circa10 anni fa ha deciso di rivolgersidirettamente al pubblico,e a tutt’oggi si ritiene incostante crescita. Avendo comeobiettivo principale la qualitàdegli ingredienti, il pasticcerecampano cerca il continuomiglioramento e perfezionamentodelle sue abilità,nel rispetto della tradizione edei consumatori. L’estro creativodi Pasquale Marigliano,però, prende vita in un laboratorio,“il laboratorio che sognavo”,come lui stesso riferisce,“paradiso dei sapori piùdiversi”, palcoscenico degnodel più delizioso dei gironi infernalidanteschi, (in via CupaPiediterra, Ottaviano) che assomigliaper pulizia e ordine aun ospedale svizzero. Mignon,lievitati, cioccolati e torte (questeultime vengono vendutesingolarmente a 25 euro, e lavarietà di gusti è impressionante)vengono esportatiovunque. La Russia gli richiedeil cioccolato, lavorato in infinitevarianti, (come il VesuvioBuono, un cioccolatino che alcontatto col palato esplode inbocca), la Spagna richiede ilpanettone, e questa specialità,malgrado il pasticcere siameridionale, è molto ricercataanche dal Nord Italia. Alladomanda su quale sia, a parersuo, il dolce che rappresentiTappa ad Ottavianoper visitareil laboratorio dei sognidel pasticcerePasquale Marigliano,le cui delizie fannoil giro del mondo.In Russia tutti pazziper il suo “VesuvioBuono”, mentre inSpagna spopola ilpanettonenel modo migliore il Sud, proponein risposta un’ampia varietàdi prelibatezze, dai piùraffinati dolci all’albicocca“pellecchiella” e alle mele annurche,fino alle più popolaripastiera e caprese. Per il dolceche unisce l’Italia intera, invece,Marigliano non ha dubbi,è il tiramisù, conosciuto eapprezzato in tutto il mondo.Lui stesso però da entusiastagoloso non sa scegliere il suopreferito. “Li amo tutti, indistintamente,non le so rispondere”,così preferisce precisare,forse per non voler offenderenessuna delle sue lucullianecreazioni. Dal ‘99 rientranell’Accademia dei MaestriPasticceri Italiani fondata aBrescia da Iginio Massari, il cuiintento è valorizzare, diffondere,far crescere e conoscerequest’arte sublime. Con tre incontril’anno, un simposiopubblico e due simposi tecnici,questi ultimi rivolti a 50 pasticceridi tutta Italia, selezionaticon criteri specifici e rigidi,tra cui l’uso delle materieprime e una filosofia volta alcontinuo miglioramento delletecniche, l’accademia arricchisceun settore in continuosviluppo. Il giovane Mariglianonel 2003 vince il titolo di Campioneitaliano di Pasticceria.Non ha mai pensato di andarvia da San Gennarello di Ottaviano,dove ha sede la sua patisserie(in via Gabriele D’Annunzio23), e attribuisce il suosuccesso agli ottimi risultatiche il Sud sta riscontrando negliultimi anni inquesto settore,all’aspetto visivo di ciascunodei suoi prodotti sempremagistralmente rifiniti, ma ancheai suoi 16 dipendenti, tra iquali diversi stagisti, scelti dopo6 mesi di praticantato, chearricchiscono il suo team.Nella sola settimana di Nataleriesce ad avere in produzionecirca 600 torte, ovviamente didiverse tipologie. Per Pasquainvece, Marigliano propone laclassica colomba, quelle al limoncelloe al cioccolato e lepastiere, ma anche un più modernomignon con agrumi (limonee mandarino) e meleannurche ricoperto da salsa alcaramello che “accarezza il palato”con la sua decisa delicatezza.Dallo scorso settembre anchei napoletani possono apprezzareun reparto di cioccolateriae pasticceria firmato PasqualeMarigliano all’internodel Motus, in piazza Municipio,5.(34) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


LAPILLIPremiatoil registadei paesiAndrea D’Ambrosioe il “paesologo”Franco Arminio,rispettivamenteregista eprotagonista deldocufilm insignitodel PremioRossellini 2012AMaiori, lo scorso 17 marzo,si è tenuta l’edizione 2012del Premio Rossellini, allapresenza di Renzo Rossellini,figlio del maestro delneorealismo italiano. Ad aggiudicarsiil prestigioso riconoscimentoun docufilmfortemente influenzato dallacorrente cinematograficadegli anni ’50 nata per raccontarela “vera Italia”. Premiatoinfatti il regista AndreaD’Ambrosio per “Dimestiere faccio il paesologo”,prodotto dalla LamaFilm sull’attività di “paesologo”di Franco Arminio. Ildocufilm, dopo aver giratonumerosi festival nazionalie internazionali, è uscito nel2011 in dvd nella collana CAI(cinema autonomo italiano)curata da Gianluca Arcopintoper la casa editrice Derivee Approdi e in tutte le edicoledella Campania con laIuppiter Edizioni. «È congrande piacere e orgoglioche ricevo questo premio intitolatoal maestro del cinemaneorealista italiano - hadetto D’Ambrosio - che inun periodo di grandi ristrettezzeeconomiche riuscì arealizzare quel capolavoroMarechiaroAmorialladerivaUNA LEGGENDA, TRATTADA UN SAGGIO DI ALDODE GIOIA, NARRA LA TRAGICAFUGA DI DUE AMANTIche è stato Roma città aperta.Sembra proprio la situazionedi oggi in cui con faticasi riescono a realizzare ipropri film, in un Paese chesembra aver smarrito l’amoreper la cultura. Questo filmparla di paesi e di paesaggio,e trovo sbagliata ad esempiola nuova legge sulla tuteladel territorio approvata dallaRegione Campania, chepotrebbe dare atto ad unanuova cementificazione selvaggia».In un mondo globalizzatoma non migliorato,cantare la bellezza della propriaterra, perdendosi traracconti, usanze e riti locali,è azione nobile perché significainoltrarsi in mondi“fermi”, in cui nulla sembraaccadere ma tutto accade. IlPrestigiosoriconoscimento per “Dimestiere faccio ilpaesologo” di AndreaD’Ambrosio. Il docufilm,distribuito da IuppiterEdizioni, si èaggiudicato il PremioRossellini 2012Un’antica leggendapartenopea, tratta daun saggio dello storicoe poeta napoletanoAldo De Gioia, narra lastoria di una donnasposata che s’invaghì diun cavaliere il qualecorrispose con tuttol’ardore. I due amantidecisero di fuggire conuna imbarcazione: eral’alba quando giunserosulla riva di Mergellina.Avevano fretta e disseroal barcaiolo di puntarea Marechiaro. L’uomomanovrò sui remi e, inregista D’Ambrosio, classe‘75, già apprezzatissimo peril pluripremiato documentariosull’emergenza inquinamento“Biutiful Cauntri”e un inedita inchiesta sugliorti urbani in “I giorni dellamerla”, grazie alla fondamentalecomplicità del produttoreApolito, riesce a donarci,con la guida “spirituale”del paesologo Arminio(professione che solo nelprofondo Meridione potevanascere), una mitologia fantasticadi antieroi in una terradi campanili, verde trionfante,contadini, partenze einterminabili attese. D’Ambrosio,però, dopo il successodi questa piccola perla,non si è accomodato sugliallori ma, anzi, sta lavorandoda due anni al suo primofilm “di finzione” dal titolo“Due Euro l’ora”, scritto conDonata Carelli e prodotto daEnzo Porcelli. Un lavoro indefessoalimentato dalla verapassione maturata neglianni della formazione: «Nonho mai conosciuto ovviamenteRossellini - ha commentatoil regista ricevendoil premio - ma ho avuto mododi avere come insegnantipersone che lo hanno conosciutocome Giuseppe DeSantis, Carlo Lizzani e UgoPirro, grandi uomini e grandiartisti che mi hanno inculcatol’amore per la vita eper il cinema».mare aperto, si girò afissare la coppia. Era ilmarito di quellasignora. La barcacominciò a inclinarsifinché fu inghiottitadalle onde. Dopo tregiorni il mare restituì icadaveri dei dueamanti, abbracciati econ il volto sereno.Si racconta che permolti anni, traMergellina e Posillipo,fu vista, nelle prime oredel mattino, una barcaandare alla deriva.ROSARIO SCAVETTAFRANZ LISZTRIVIVEIN “TACTUS”Merita senz’altro unasegnalazione il discoTactus, dedicato amusiche vocali di FranzLiszt ispirate dallacultura italiana, cheGiulio De Luca, ottimopianista napoletano datempo trasferitosi aRoma ma con cattedra aSalerno, ed ilmezzosopranoChiarastella Onoratihanno propostoall’Auditorium “AldoCiccolini” in Montedidio,ospiti del ramo dellafamiglia Napolitano diMontedidio appunto.Anche l’autore di questenote ha partecipato allabella manifestazione dinotevole spessoreculturale, con spigolaturesu Franz Liszt a Roma,tratte dal libropreziosissimo del DeCesare, oggi introvabilepurtroppo, edito daNeuwton Compton tantianni fa.Aneddoto supremo: PapaPio IX, in visita alcompositore insigne, checanticchia “Casta Diva”da “Norma” di Belliniassecondando ilmusicista, che erapianista sommo mentresuonava il suostrumento. Forse il Papa,marchigiano comeRossini, avrà accennatopure qualche aria del suoconterraneo. Nulla dicosì estroso nel bel discoche, con copertina aulicache riproduce un quadrodi gelida e zuccherosasensualità classica dipittore famoso all’epoca,SFIZI&NOTEMassimo Lo Iaconoè proprio un serissimoomaggio ad unromantico incontro conla poesia italiana per lapresenza di tre sonetti diPetrarca, musicati unpaio di volte da Liszt.Ma si ascolta anche il“Sogno d’amore” convoce, accanto ad altrerarità. Il successo del cdpresentato da Bulgari aRoma, niente meno, conl’ineffabile MicheleSuozzo della “Barcaccia”radiofonica e da GuidoSalvetti, autore anchedelle dotte note, è certolegato piuttosto alla finecultura del pubblico piùche all’onda lunga delbicentenario di Liszt,rivelatosi a molti noioso,e certo privo di grandiripensamenti o scoperte.Con l’occasione granparte degli ospitidell’Auditorium“Ciccolini” ha potutoammirare la splendidacollezione di strumentidei padroni di casa, riccadi pianoforti della piùvaria foggia e preziosafattura, con un’ arpaantica e relativo leggio, erulli di modernariato, edun cymbalonfunzionante, e strumenticon i pesi per le dita. Èquasi un museo privato esconosciuto vissuto congrande discrezione,come molte altrepreziosissime raccoltemusicali in città, notesolo agli addetti ai lavori,del tutto fuori dagliitinerari turistici,preziosissima ecoltissimatestimonianza d’amoreper la musica, perl’artigianato del più altolivello, per la storia,infine per la cittàmedesima.<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (35)


LAPILLITerni&Favole. Chi rompe le uova nelpaniere pasquale? Saremo in tanti, pronti adegustare il cioccolato e a raccogliere lesorprese. Nella Tabaccheria Postiglione a LargoFerrandina a Chiaia, tra pulcini fondenti ecolombe alla nocciola, c’è trepidazione.Alberto Postiglione, infatti, dal suo corner dellafortuna, smista ambi e terni per vincere al lotto.«Nell’attesa della Pasqua, consiglio di giocare ilterno della Resurrezione che fa 52 - 4 - 33, dainseguire sulle ruote di Milamo, Roma e Napolialmeno per 9 estrazioni. Chi, invece, è amantedelle uova al cioccolato, può puntare sul ternodel pulcino che comprende i seguenti numeri:12 (il pulcino) - 50 (le uova) - 11 (la cioccolata).Questa combinazione va giocata su tutte le ruotealmeno per 6 estrazioni». Mentre la primavera ègià vibrante nell’aria e il mare attende di essereinvaso dalle vele della Coppa America, intabaccheria, tra una discussione calcistica e unragionamento politico, fioccano i numeri dellasperanza: «Caldeggio vivamente due ambifreschi e tosti: 33 - 58 e 5 -37. Entrambi vannogiocati su Napoli e Bari per 6 estrazioni». Nonresta che divertirsi con i numeri, incrociare ledita e giocare con grande moderazione.Unità d’Italia? Basta la zuppaZUPPA DI FAGIOLIE ZUCCA(Ricetta per 4 persone)600 gr di zucca; 200 gr di fagioli cannellini;50 ml di olio extravergine d’oliva;1 spicchio d’aglio;prezzemolo; peperoncino.MASTERCHEF. PIATTO CONVINCENTE A BASEDI ZUCCA, FAGIOLI E UN TOCCO DI PEPERONCINOPippo SchianoL’Italia culinaria è una verae propria Nazione delleAutonomie. Mille modi dicucinare, dalle montagnedel Trentino alle spiaggedella Campania. In ciascunodi questi luoghi la “cucina”è da sempre un elementofondamentale checontribuisce a definire l’appartenenzaalla propria comunità.La ricetta di questomese - zuppa di fagioli ezucca - unisce ed esalta ipalati dell’intero Paese. Laricetta ha due versioni: unapiù rapida e una più lunga.Il tutto sta in che tipo di fagioliscegliete: quelli secchio quelli lessati in scatola. Sescegliete il primo dovretelasciarli in ammollo per almeno3 ore. Lavarli e metterliin una pentola a pressionecon acqua sufficiente.Ponete la pentola sul fuocodopo averla chiusa e portatea pressione a fiamma alta.Al primo fischio riduceteal minimo la fiamma e fatecuocere per 20 minuti. Altermine levate dal fuoco efate uscire tutto il vaporesollevando la valvola del fischio.Quando la pressionesarà finita e la valvola di sicurezzaabbassata, aprite lapentola. Se, invece, usate fagioliin scatola lessati, basteràaprire il barattolo econtinuare con la preparazione.In una pentola mettetel’olio e mezzo spicchiod’aglio e fatelo rosolare. Aggiungetei fagioli con 1 mestolodel liquido di cottura(se non c‘è aggiungete mezzomestolo di acqua), salatee lasciate insaporire afiamma media per 5 minuti.Nel frattempo sbucciatela zucca, eliminate i semi etagliatela a cubetti abbastanzagrandi. In una pentolaa pressione mettetel’altra metà dello spicchiod’aglio e il rimanente olio,fatelo rosolare. Se vi piace ilpiccante, unite anche il peperoncino.Aggiungete lazucca e una parte del prezzemolo,salate e chiudete lapentola. Portatela ad ebollizioneusando una fiammapiuttosto vivace. Al primofischio riducete al minimola fiamma e fate cuocereper 3 minuti. Levate dalfuoco e fate uscire tutto ilvapore sollevando la valvoladel fischio. Quando lapressione sarà finita e la valvoladi sicurezza abbassata,aprite la pentola. Unite ifagioli, aggiustate di sale efate cuocere assieme perqualche minuto. Rigiratecon delicatezza e mettete ilrestante prezzemolo. Zuppada servire con crostini dipane o con del pane raffermoridotto a pezzettini.Factory, Schopenhauer ai barettiC’è una nuova “situazione”ai baretti di Chiaia: acrearla, con la consueta irrefrenabilefantasia, è statoDiego Santanelli, artistae viveur che, a vico Satriano10 ha inaugurato “LaFactory” (nelle foto), artbaraperto alle sperimentazionimusicali e alle mostredi artisti emergenti. Inquesta nuova avventura tracultura e movida, Santanellinon è solo: insieme alui, infatti, ci sono DarioNota e il direttore artisticoNika Del Barone, un teamche conosce le formulegiuste dell’intrattenimentodi qualità. La Factorypunta a divenire il localedel cocktail d’autore, dellamovida “contemporanea”,in cui è possibile sorseggiareal bancone, tra sgabellie installazioni di produzioneSantanelli, unMartini o un Negroni conla certezza di ritrovarsi traamici e “bella gente”.«Il locale che abbiamo volutocreare - tiene a precisareil deus ex machinaSantanelli - è un mix trauna casa d’arte e un nightcon musica dal vivo. Proseguo,insieme ai miei soci,la missione di moltiplicaregli spazi in cui giovaniartisti e musicisti possonoesprimere la loro poetica efarsi conoscere dal pubblico».Una curiosità: sullepareti della Factory campeggianoalcune citazionicelebri. All’entrata c’èquella di Schopenhauerche, meglio di altre, riassumeil senso del nuovo ritrovo:«La musica aiutal’uomo a vincere momentaneamentel’angoscia».Napolicentro.net,la metropoli positivaNapoli positiva, Napoli d’esportazioneall’inseguimento di stimoli cosmopoliti: unacittà al passo coi tempi che nulla ha dainvidiare alle grandi metropoli internazionali.E’ questo il messaggio che il sitowww.napolicentro.net intende trasmettere achi ne esplora le pagine. Immagini patinate dibellezza e di civiltà: il contenuto del web,firmato da Armando Sarno, si dipanaattraverso brevi ed emozionanti video,realizzati da un pool di videomaker altamentecreativi, stilisticamente differenti maaccomunati dall’aspirazione di rileggere lacittà alla luce di un inedito spirito costruttivoe attraverso i fotogrammi migliori delprodotto Napoli. Fortemente interfacciato alpresente, Napolicentro.net divulga percorsi eprospettive di alto profilo nei mondi dellamoda, musica, editoria, cinema, teatro, artivisuali, cibo, design, stili di vita, eventi eunderground. Dunque, il videoracconto diuna metropoli d’inizio millennio che punta aritrovare l’originario life-style di cittàimmagine.Malgrado i luoghi comuni o ildiscredito fiorito su tragedie comedelinquenza e rifiuti, c’è insomma una cittàche rivendica normalità attraverso i suoipanorami, i tesori, le iniziative, le risorseculturali e produttive, i personaggi illustri.(36) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


LAPILLIEasySconto,il risparmioè servitoCREATA DA TRE NAPOLETANI,L’APP PER I-PHONE CONSENTE14 CALCOLI DIFFERENTI:DALL’IVA AL RICARICODalla mente di tre amicinapoletani nasce la nuovaapplicazione EasySconto,una chiara dimostrazione dicome, nell’arco di un periododi pochi mesi, sia possibilecreare un prodotto validonell’immenso panoramadelle applicazioni per I-phone.Adatta sia al professionistasia all’utente menoesperto, permette di calcolareogni tipo di sconto conprecisione, anche con unapercentuale decimale. Conl’aggiornamento alla versione2.0, disponibile a breve,la grafica (in linea col designdei prodotti Apple) e le numerosefunzioni di cui è statadotata (14 calcoli differenti)quest’ app diventa lapiù completa ed elegante delsuo settore. L’interfacciasfrutta le potenzialità del sistemaoperativo IOS, utilizzandola tastiera numericadi sistema, a cui è stato aggiuntoil tasto “calcola”, peruna maggiore praticità, e ilPickerview (selettore a rotella),per la modalità analogicae le aliquote Iva. L’applicazionesi divide in 3 sezioni:Iva, Sconto e Ricarico. Laprima consente di fare uncalcolo dell’Iva, dello Scorporo/Ivae del Ricarico/Ivacon aliquote al 4%, 10%,20%, 21% e 23%. Nelle sezioniSconto e Ricarico èpossibile calcolare: Sconto eRicarico semplici, il calcoloInverso, Extrasconto ed Extraricaricocon 4 percentuali,Scorporo di percentualigeneriche, Percentuale disconto o ricarico da dueprezzi e Sconto merce. Inmodalità analogica, si possonoinserire percentuali interein modo manuale, lamodalità digitale è inveceper percentuali più precise,con cifre decimali. Nell’appè inclusa, inoltre, una praticacalcolatrice per le operazioniveloci. Una funzionemolto importante è la possibilitàdi salvare i nostri risultatidirettamente nella calcolatrice,oppure di copiarlie incollarli in altre sezionidell’app. Infine, c’e’ la possibilitàdi inviare un feedbackvia email direttamente dall’interno dell’ app. EasyScontoè disponibile su AppStoreal prezzo di 0,79 euro.FABRIZIO TAVASSIL’ORA LEGALEAdelaide CaravagliosCALCIO IN TV: SMART CARDDOMESTICA ANCHE IN PUBCalcio in Tv: con la sentenza numero7051/2012, la Suprema Corte (TerzaSezione penale) ha assolto - con lamotivazione «perché il fatto noncostituisce reato» - il gestore di un pub,reo di aver trasmesso in pubblico unapartita criptata, utilizzando la propriasmart card per uso domestico in luogodella più adeguata club card dello stessocircuito. Rispetto a quanto deciso inappello (dove il gestore era statocondannato a 4 mesi di reclusione e 1.800euro di multa), dunque, il verdetto è statodiverso: la precedente sentenza è stataannullata senza rinvio.Ad avviso dei giudici di legittimità, inrealtà, il fatto che il proprietariodell’American Bar non avessepubblicizzato l’evento evita laresponsabilità penale per violazione dellenorme a tutela del copyright dei diritti Tv,in quanto, in tal modo, mancherebbe ilfine di lucro: «Non vi è trasmissione delleimmagini televisive nella mera condottadi chi associa a se stesso altre personenella fruizione dello spettacolo televisivo,a prescindere dalla liceità o meno di ciòsul piano contrattuale e quindi civilistico;ciò che si verifica di norma quandomanca il fine di lucro», precisano gliermellini.«Anzi - continuano - la diffusione in unpub di un evento sportivo trasmesso dallarete televisiva con accesso condizionatonon risultava essere funzionale a farconfluire nel locale un maggior numero dipersone attratte dalla possibilità diseguire l’evento sportivo gratuitamente»:tanto è vero che, al momentodell’accertamento della condottacontestata, erano presenti, nel locale,pochissimi avventori ai quali, tra l’altro,non era stato richiesto alcun sovrapprezzoper seguire l’avvenimento calcistico.«Questo non deve significare -chiariscono - che in tutti i casi nei quali èpercepibile la finalità di trarvi unguadagno, non sia reato la diffusione diprogrammi criptati al di fuori dellemodalità consentite dagli accordicontrattuali».AMBROGIO FERILLO,NOTTI FOLLI A POSILLIPOHa le chiavi della movida e a saperlo sono in tanti: nonè un caso, infatti, che i migliori locali del by night locercano per il suo talento nell’animare e gestire glieventi. Ambrogio Ferrillo (nella foto con MaurizioFilisdeo) è uno dei re della notte non solo perl’indiscutibile simpatia ma soprattutto per la grandeprofessionalità come pierre e organizzatore di eventi.Dopo aver “riempito” le discoteche della provincia diNapoli (mitiche le sue serate estive al Sohal) haconquistato la città con le notti folli al Teatro Posillipotra dj celebri e vocalist da brividi. Per luglio sta giàpreparando un megaevento con artisti internazionali.Week endnel borgomedievale“Dell'antico Castello di Pontelandolfo resta solo la Torre,alta oltre venti metri, che risale alla metà del XIV secolo.Per i buongustai è d’obbligo una tappa da “Landulphi”A Pontelandolfo, nonsi va, si torna: difficile dimenticarela bellezza diquelle pietre con cui sonocostruite le case, chericoprono la splendidapiazza e disseminanostrade e campagne. Unborgo medievale adagiatosulle colline del Sannio,in cui la vita è a misurad'uomo, apparentementeimmutato neltempo ma che nascondeuna grande vitalità. Sottola torre baronale c'è"Landulphi” dove si possonogustare le specialitàgastronomiche eascoltare buona musica.Ottimo l'olio d'oliva chesi può acquistare direttamentedai contadini, maanche le carni d’agnello,di maiale e di vitello dirazza selezionata. Unluogo da scoprire duranteil week end magari perfare un'indimenticabilepasseggiata nella faggetadi Monte Calvello, che sidice essere magica. Perdormire c’è nel centrostorico il B&B "Il castello",restaurato di recente.Per chi sta pensando adinvestire ed ama la natura,ci sono poi molte casein vendita, di tutte lemisure, a prezzi moltoaccessibili (da 15.000 a70.000 euro). (LC)<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (37)


MOVIDA&RELAXNIGHT STORMDJ SONIA,BIONDA ATUTTO SOUNDLa musica e lo sportsono le due principalipassioni di AlexandraIgorevna Shapovalova,in arte Dj Sonia. Nataad Odessa, in Ucraina,22 anni fa, sotto ilsegno del Toro, èmolto famosa inEuropa come Dj esound-producer.Alexandra, però,grazie anche al suofisico slanciato (unmetro e 75 di altezza,mentre le sue misuresono 92-68-92) si èaffermata nel suoPaese comecampionessa dipallamano, disciplinache pratica dal 2001,vincendo numerosipremi e torneiinternazionali. Dopo ildiploma, conseguitonel 2008, Alexandrarealizza altri duesogni: quello diiscriversi alPolitecnico di Odessaper studiareingegneria meccanicae quello di diventaregiornalista. La suaambizione, masoprattutto la suaFabio Tempestapassione per lamusica che l’hasempreaccompagnata,l’hanno spinta adiventare una Dj digrido: premiata comemigliore Dj del 2010 aiGeometria Awards inUcraina, ha suonatonei maggiori clubdell’Est europeo e nonsolo. Costantel’impegno nellaproduzionediscografica,prevalentementeindirizzato verso lamusica elettronica, laprogressive e latechno che Dj Sonia sidiverte a miscelare.Attualmente lavoraper la “Virus”, casadiscografica ucrainacon la quale harealizzato il suo discopiù famoso, “NewDay”. Convinta che lamusica sia l’unicolinguaggio universaleperché compresaovunque come unadelle creazioni piùbelle dell’uomo,Alexandra ama ancheil cinema, il teatro e lalettura, segue il calcioe adora stare al soleper rilassarsi. Sidefinisce sensuale edelegante ma anchesportiva, le sue firmedi abbigliamento sonoChristian Louboutin,G-Star, Diesel eHummel, mentre isuoi locali preferitisono il Dolce Vita diSharm el Sheikh e ilForsage di Kiev.L’electro-rockdei “Cybersadic”Prosegue il viaggio tra i gruppi emergentipartenopei. I generi, le sonorità, i musicistie i locali che li ospitano sono i protagonistidell’ottava puntata.Molto spesso si giudica una band a secondadei dischi venduti, delle apparizioni televisive,o peggio ancora, in base al numero di fan chehanno su Facebook o a quanti followers riescaa collezionare su Twitter. Ma, fuori dai binaridel “mainstream” che portano gli ascoltatoriad affezionarsi a progetti costruiti a tavolinoper i canali ufficiali, ci sono tante stradeartistiche interessanti, come quellaimmaginaria che collega Napoli e Torino,dove agiscono il cuore e la mente deiCybersadic. La band, che vanta partecipazionidi rilievo su palchi decisamente importanti(da quello del Meeting del Mare di Marina diCamerota a quello dell’Italia Wave, fino alDuel:Beat), propone un’interessante misceladi rock e sound elettronici per palati raffinatima che facilmente riesce a catturare anchel’attenzione dell’ascoltatore più “superficiale”,grazie al sapiente uso di loop ipnotici e ritmiserrati, caratterizzando la sua produzione conelementi che affondano le radici nel rockitaliano degli anni ’80 e ‘90 (CCCP/CSI eMarlene Kuntz in primis) e nella grandeelettronica di respiro internazionale (vediDepeche Mode e soprattutto Kraftwerk).Doppia formazione, per ovvi motivigeografici, composta da Alessandro “Jamel”Amoretti (chitarra e voce) e Luigi Ugolini,“l’uomo da Torino” (parafrasando moltoliberamente Hitchcock), al synth, ai suoni ealle macchine, sostituito nei live da PasqualePezzullo al basso e da Toni Rocco Dj, semprealle macchine. Da poco la band ha partorito ilprimo cd, “Droga alla massa”, dopo ben duedemo, in cui si nota l’effettivo salto di qualità,dalla scelta dei suoni ad un livellodecisamente professionale, alla composizionegenerale che risulta armonica eproporzionata sia nei singoli brani che nelcomplesso, conferendo all’intero lavoro unalucida patina di pulizia che lo pone ad unlivello nettamente superiore rispetto ad unabuona parte delle produzioni affini. Novetracce alchemiche ben bilanciate cheraggiungono l’apice nel perfetto singolo “LaDanse Sadique”, viaggiando tra la rabbiaesplosiva e ondeggiante di “Wake Up” (daascoltare ad alto volume), tra le strumentalisperimentazioni della catartica “Meclet”, finoall’incisiva e generazionale “RivoluzionePermanente”. Chi volesse approfondire laconoscenza di questa band, può acquistarel’album su Itunes e sui principali store digitalio visitare la pagina Myspacewww.myspace.com/cybersadix.A. ALFREDO ALPH CAPUANOBella gentedi Tommy TotaroCORREALEFinalista al festivalinternazionale del giallo edel mistero 2011, il registaGuglielmo Correale ritornaalla ribalta con un nuovocorto dal titolo“Un ospite inatteso”,che non è altro che unomaggio ai Monty Pyton edalla loro commediacinematrografica“Il senso della vita”,un film demenziale maancora straordinariamenteattuale se si pensa che èdel 1983.FABIANA TARZIAAltissima, purissima,dolcissima. Non è lo sloganper una nota pubblicità chereclamizza l’acqua, mabensi le virtù di una delleragazze più top della città.Fabiana Tarzia, napoletana,è testimonial per ilcalendario Diamond. Unafemminilità che ha unrapporto sano con il suocorpo e non ha paura dimostrarlo e di sedurre.STEFISTRASSRicercatissima su Facebookper le sue creazioni dibigiotteria di cristallo eswarosky, nonché per isimpatici post dacondividere tra gli amici.Stefistrass piace alla genteche piace.NEUHM PARTYIspirato dai grandi nomidella storia dell’housemusic come Lerry Levan,Franckie Knucles e LittleLouie Vega, il clubberFabrizio Esposito stacercando con la one night“Neuhm Party” di ricrearenella nostra città, i successidel nightclubbing dei primianni 70. Ci riuscirà?SALVIO PARISINonostante siano passatidiversi mesi dallapubblicazione del suoCalendario “Senza Barriere”2012, Salvio Parisi è semprein auge, tanto da doveressere costretto ad inviareuna copia ad unimprenditore australiano.Un successo tutto italianoche inorgoglisce.(38) <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012


EXITDiamo i numeriIn questo numero hanno scrittosicurezza414sono le nuovetelecamere per lavideosorveglianzache andranno adaggiungersi alle200 già presenti aNapoli. Lo prevedeil Pon Sicurezza2007-2013AuroraCacopardoMimmoDella CorteAdelaideCaravagliosRossellaGallettiAldoDeFrancescoVivianaGenoveseNinoDe NicolaFrancescoIodicelavoro nero16i lavoratoriirregolari sorpresidalla GdF mentremontavano il palcodel Palamaggiò diCaserta per ilconcerto di LauraPausini delloscorso 22 marzocontrabbando28chili di sigarette dicontrabbando sonostati sequestratidall’Ufficio delleDogane a Napoli.Denunciati duepasseggeriprovenienti dallaMoldaviasolidarietà100ragazzi deiquartieri a rischiofaranno sportgratuitamentegrazie al progetto“Io scelgo losport” diAcquachiaraNapolifurti in casa120arresti sono statieffettuuati daiCarabinieri in tuttala Campanianell’ambito diun’operazionecontro le bandedei “topid’appartamento”laBACHECAMassimoLo IaconoLucianaRanieriArmandoYariSiporso• ABBONATI A <strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong>È partita la campagna abbonamenti di Chiaia Magazine. Chi decide di abbonarsi,non solo riceverà direttamente a casa il giornale, ma entra nel Club di Chiaia Magazinein cui ha diritto allo sconto del 30% sui libri di Iuppiter Edizioni e su altre operededicate alla storia e alle tradizioni napoletane. Due le tipologie di abbonamento: ordinario(20 euro all’anno) e sostenitore (50 euro all’anno). Per saperne di più bastatelefonare al numero 081.19361500, dal lunedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle 18.00.• DOVE PUOI TROVARCIAlessandroManticoRenatoRoccoFabrizioTavassiCarmineMastrantuoniRosarioScavettaFabioTempestaEspeditoPistonePippoSchianoTommyTotaroIn oltre 500 punti selezionati: negozi, teatri, cinema, bar, discoteche, banche, boutique,studi professionali, gallerie d’arte, ristoranti, circoli sportivi e in tutti gli eventiculturali e mondani. Distribuzione capillare palazzo per palazzo; gazebo nei punti strategicidella città per la presentazione del numero e delle iniziative del mensile.• CONSULTACI ON LINEChiaia Magazine è gratuitamente scaricabile in formato pdf sul sito www.chiaiamagazine.it.• FACEBOOK/TWITTER: DIVENTA NOSTRO FANIl mensile Chiaia Magazine ora è anche su Facebook e Twitter. Puoi diventare nostrofan cliccando “mi piace” sulla pagina ufficiale oppure iscriverti al gruppo Chiaia Magazinesu Facebook e segnalarci eventi e curiosità. Diventa follower dell’account ChiaiaMagazine su Twitter e cinguetta con noi.• SOS CITY: ISTRUZIONI PER L’USORingraziamo i nostri lettori per le segnalazioni (da inviare a info@chiaiamagazine.it oall’indirizzo via dei Mille 59 - 80121 Na) sulle emergenze e problematiche della città.Una raccomandazione: lettere più brevi (max 1000 battute).• INSERZIONISTI DEL MESEChiaia Magazine vive solo grazie alle inserzioni pubblicitarie. Non è il foglio di nessunpartito o movimento, ma una libera tribuna che resta aperta grazie alla passioneestrema e alla tenacia di un gruppo di giornalisti.Questo numero è stato possibile grazie a: Leonardo Immobiliare, Leopoldo, NuoveFrontiere Lavoro, Napoletana Parcheggi, Centro Benessere Eracles Bodymention, IPini Centro Commerciale, Divani& Divani by Natuzzi.<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong> • MARZO 2012 (39)


SAPER VIVERE LA GRANDE NAPOLI<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong>, rinnovato nella grafica e neicontenuti, oltre alla distribuzione gratuita incittà, rafforza la sua diffusione e potrà essereacquistato nelle migliori edicole dellaprovincia di Napoli al costo di 1 euro<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong>, vive solo grazie alle inserzionipubblicitarie. Non è il foglio di nessun partitoo movimento, ma una libera tribuna che restaaperta grazie alla passione estrema e allatenacia di un gruppo di giornalisti.<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong>, non gode e non godrà maidi finanziamenti pubblici. Se gli vuoi bene evuoi condividere il suo percorso, puoidivenirne sostenitore al costo di 20 euroall’anno. Chiama allo 081.19361500 e prenotail tuo abbonamento.<strong>CHIAIA</strong> <strong>MAGAZINE</strong>per vederci chiarowww.chiaiamagazine.itSEGUICI SU

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