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continua - Agenzia di Sanità Pubblica della Regione Lazio

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_______________________________LAZIOSANITÁ – <strong>Agenzia</strong> <strong>di</strong> Sanità <strong>Pubblica</strong>________________________________Sistema Informativo Sanitario, Ministero <strong>della</strong> Salute), si è passati da 21.190 posti letto (72% pubblici) nel2006 a 16.986 (79% pubblici) nel 2010, in regime or<strong>di</strong>nario; e da 3.021 (86% pubblici) a 2.688 (83%pubblici), in regime <strong>di</strong> day-hospital. Tuttavia, il numero <strong>di</strong> posti letto per 1.000 abitanti è risultato nel <strong>Lazio</strong>pari a 3,4% nel 2009, contro uno standard nazionale del 3,3%.La riduzione dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> appropriatezza in regime or<strong>di</strong>nario può in<strong>di</strong>care una risposta ai provve<strong>di</strong>menti atti afavorire la <strong>di</strong>mensione organizzativa dell’appropriatezza delle prestazioni erogate. Tale <strong>di</strong>minuzione èaccompagnata da una riduzione del numero <strong>di</strong> casi trattati, delle giornate <strong>di</strong> degenza e <strong>della</strong> degenza me<strong>di</strong>a,seppure l’ultima misura sia inferiore al benchmark in<strong>di</strong>cato dal Ministero <strong>della</strong> Salute, pari nel 2008 a 7,0contro 7,3 nel <strong>Lazio</strong>.L’incremento delle prestazioni <strong>di</strong> tipo chirurgico sul totale delle prestazioni in day-hospital, osservatosoprattutto in alcune tipologie <strong>di</strong> ospedali, può essere letto come un segnale <strong>di</strong> ulteriore trasferimento delleprestazioni erogabili più appropriatamente nel regime assistenziale ambulatoriale anziché ospedaliero.L’incremento delle misure osservato nei Policlinici universitari è coerente con l’aumento del numero <strong>di</strong> postiletto avvenuto in questa tipologia <strong>di</strong> struttura. L’incremento del numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> accessi in day-hospitalosservato nelle Aziende ospedaliere può essere ancora riconducibile al trasferimento <strong>di</strong> casistiche complessedal regime or<strong>di</strong>nario al day-hospital.Per misurare più adeguatamente la riduzione dell’inappropriatezza organizzativa, andrebbe costruito unin<strong>di</strong>catore che tenesse conto anche <strong>di</strong> quanto avvenuto nel day-hospital e in altri livelli assistenziali, qualil’assistenza ambulatoriale e le cure domiciliari, strada al momento impraticabile. Dati del Ministero <strong>della</strong>Salute (fonte NSIS) riportano che il territorio nel <strong>Lazio</strong> è ancora poco presente in altri ambiti assistenzialiquali ad esempio quello residenziale, semi-residenziale e domiciliare. Tuttavia nel regime or<strong>di</strong>nario si èverificata la gran parte del trasferimento <strong>di</strong> attività inappropriate al regime day-hospital/day-surgery o adaltri ambiti assistenziali.In conclusione, nel <strong>Lazio</strong> ci sono segnali che evidenziano l’avvio <strong>di</strong> una riorganizzazione e riqualificazionedell’assistenza sanitaria coerentemente con i principi del piano <strong>di</strong> rientro, anche se resta altra strada dapercorrere in termini <strong>di</strong> rimodulazione dei posti letto, riduzione dell’inappropriatezza organizzativa epotenziamento dell’assistenza territoriale.Riferimenti bibliograficiMcKee Martin. Reducing hospital beds: what are the lessons to be learned? European Observatory on Health System andPolicies 2004, n. 6.Carlo Zocchetti, Cesare Cislaghi. Attenzione a come si misura la deospedalizzazione. Epidemiol Prev 2011; 35 (1)382

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