_______________________________LAZIOSANITÁ – <strong>Agenzia</strong> <strong>di</strong> Sanità <strong>Pubblica</strong>________________________________L’ospedalizzazioneLaura Cacciani, ASP <strong>Lazio</strong>SanitàIntroduzioneIl ruolo dell’ospedale per acuti sta cambiando in Italia, così come in molti Paesi, dove si tende sempre <strong>di</strong> piùa <strong>di</strong>minuire il numero <strong>di</strong> ricoveri trasferendo l’attività verso regimi assistenziali <strong>di</strong>versi da quello ospedaliero,in un’ottica <strong>di</strong> razionalizzazione <strong>della</strong> spesa sanitaria avviata dal D.Lgs. 502/92. A tal fine, il monitoraggio deiricoveri inappropriati dal punto <strong>di</strong> vista amministrativo, già prevista a livello nazionale nel DMPC 29/11/2001sui LEA e ripresa nel Nuovo Patto per la Salute 2010-2012, ha avuto un ruolo centrale nelle misure atte allariduzione dei costi per i servizi sanitari erogati. Parallelamente, e con le stesse finalità, è stato avviato unprocesso <strong>di</strong> riorganizzazione e <strong>di</strong> riduzione progressiva del numero dei posti letto (DCA 80/10) che, tuttavia,non sempre si traduce necessariamente in un decremento complessivo dei costi sanitari. E’ noto, infatti, chetra gli effetti collaterali <strong>di</strong> una politica che agisce secondo parametri esclusivamente “contabili”, vaconsiderato l’impatto sull’accesso alle cure <strong>di</strong> una popolazione che invecchia, oltre che i costi <strong>di</strong>riorganizzazione del personale. Tale impatto può implicare un aumento, piuttosto che una <strong>di</strong>minuzione, <strong>della</strong>spesa sanitaria, soprattutto in assenza <strong>di</strong> un’adeguata riorganizzazione <strong>di</strong> livelli assistenziali <strong>di</strong>versi da quelloospedaliero.La presente analisi descrive i trend temporali <strong>di</strong> alcuni in<strong>di</strong>catori dell’attività a carico del SSN erogata inacuzie dalle strutture ospedaliere presenti nel <strong>Lazio</strong>, con l’obiettivo <strong>di</strong> valutare l’effetto dei provve<strong>di</strong>menti attia favorire la deospedalizzazione emanati negli ultimi cinque anni.Meto<strong>di</strong>Dai dati sulle schede delle <strong>di</strong>missioni ospedaliere del <strong>Lazio</strong> registrate nel quinquennio 2006-2010 sono staticalcolati i seguenti in<strong>di</strong>catori, separatamente per tipologia <strong>di</strong> struttura e anno e considerando solo i ricoveriper acuti onere SSN:- percentuale <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni inappropriate in regime or<strong>di</strong>nario, calcolata come rapporto tra il numero <strong>di</strong><strong>di</strong>missioni per acuti giu<strong>di</strong>cate a rischio <strong>di</strong> inappropriatezza secondo i criteri enunciati nel Nuovo Pattoper la Salute 2010-2012 e il totale delle <strong>di</strong>missioni in regime or<strong>di</strong>nario;- percentuale <strong>di</strong> ricoveri in day-hospital chirurgico sul totale delle <strong>di</strong>missioni in day-hospital;Per gli stessi anni sono state inoltre calcolate le seguenti misure semplici:- il numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni, la degenza totale e la degenza me<strong>di</strong>a in regime or<strong>di</strong>nario;- il numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni, gli accessi totali e gli accessi me<strong>di</strong> in day-hospital.RisultatiNella tabella 1 sono stati riportati gli in<strong>di</strong>catori calcolati per regime e tipologia amministrativa <strong>della</strong> struttura,dal 2006 al 2010. La tabella 2 mostra le variazioni percentuali degli in<strong>di</strong>catori avvenute nel quinquennio2006-2010. Nel 2010, il numero delle <strong>di</strong>missioni in regime or<strong>di</strong>nario è risultato pari a 667.739 ed è <strong>di</strong>minuitodal 2010 al 2006 del 13,2% a livello regionale; la contrazione maggiore è avvenuta nelle Case <strong>di</strong> curaaccre<strong>di</strong>tate (-30,1%). A tale decremento si è associata una flessione del numero <strong>di</strong> giornate <strong>di</strong> degenzaerogate (-12,5%), pari a 4.856.949, e un leggero incremento <strong>della</strong> durata me<strong>di</strong>a <strong>della</strong> degenza (0,9%), paria 7,3 giorni. Hanno fatto eccezione i Policlinici universitari dove si osserva un incremento <strong>di</strong> tutte le misureriportate. Le percentuali <strong>di</strong> ricoveri inappropriati mostrano un andamento decrescente nel periodoconsiderato (-19,0%), particolarmente spiccato nelle Case <strong>di</strong> cura accre<strong>di</strong>tate (-39,8%).Anche in day-hospital sono scesi sia il numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni (-17,8%) sia il numero <strong>di</strong> accessi (-18,4%), oltrealla me<strong>di</strong>a degli accessi (-0,7%), pari rispettivamente a 358.533, 1105454 e 3,1 nel 2010. Analogamente aquanto accaduto nel regime or<strong>di</strong>nario, la contrazione maggiore si osserva nelle Case <strong>di</strong> cura accre<strong>di</strong>tate (-37,5%); i Policlinici universitari mostrano una tendenza opposta a quanto osservato nelle altre tipologie <strong>di</strong>struttura. E’ interessante rilevare che nelle Aziende ospedaliere si è verificato un incremento del 12,6% delnumero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> accessi. Sul fronte dell’appropriatezza, si evidenzia a livello regionale un leggeroincremento delle <strong>di</strong>missioni <strong>di</strong> tipo chirurgico sul totale delle <strong>di</strong>missioni in day-hospital (1,1%),particolarmente spiccato nei presi<strong>di</strong> pubblici <strong>di</strong> ASL (19,1%), nelle Aziende ospedaliere (21,2) e negli IRCCS(21,4%).DiscussioneLa riduzione del numero <strong>di</strong> <strong>di</strong>missioni, verificatasi sia in regime or<strong>di</strong>nario sia in day-hospital, è coerente con iltaglio e la riorganizzazione dei posti letto avvenuti nell’ultimo quinquennio: secondo i dati 2006 del Siplet(archivio dei dati sulla dotazione dei posti letto accre<strong>di</strong>tati nel <strong>Lazio</strong>, <strong>Lazio</strong>sanità), e 2010 del NSIS (Nuovo381
_______________________________LAZIOSANITÁ – <strong>Agenzia</strong> <strong>di</strong> Sanità <strong>Pubblica</strong>________________________________Sistema Informativo Sanitario, Ministero <strong>della</strong> Salute), si è passati da 21.190 posti letto (72% pubblici) nel2006 a 16.986 (79% pubblici) nel 2010, in regime or<strong>di</strong>nario; e da 3.021 (86% pubblici) a 2.688 (83%pubblici), in regime <strong>di</strong> day-hospital. Tuttavia, il numero <strong>di</strong> posti letto per 1.000 abitanti è risultato nel <strong>Lazio</strong>pari a 3,4% nel 2009, contro uno standard nazionale del 3,3%.La riduzione dell’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> appropriatezza in regime or<strong>di</strong>nario può in<strong>di</strong>care una risposta ai provve<strong>di</strong>menti atti afavorire la <strong>di</strong>mensione organizzativa dell’appropriatezza delle prestazioni erogate. Tale <strong>di</strong>minuzione èaccompagnata da una riduzione del numero <strong>di</strong> casi trattati, delle giornate <strong>di</strong> degenza e <strong>della</strong> degenza me<strong>di</strong>a,seppure l’ultima misura sia inferiore al benchmark in<strong>di</strong>cato dal Ministero <strong>della</strong> Salute, pari nel 2008 a 7,0contro 7,3 nel <strong>Lazio</strong>.L’incremento delle prestazioni <strong>di</strong> tipo chirurgico sul totale delle prestazioni in day-hospital, osservatosoprattutto in alcune tipologie <strong>di</strong> ospedali, può essere letto come un segnale <strong>di</strong> ulteriore trasferimento delleprestazioni erogabili più appropriatamente nel regime assistenziale ambulatoriale anziché ospedaliero.L’incremento delle misure osservato nei Policlinici universitari è coerente con l’aumento del numero <strong>di</strong> postiletto avvenuto in questa tipologia <strong>di</strong> struttura. L’incremento del numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> accessi in day-hospitalosservato nelle Aziende ospedaliere può essere ancora riconducibile al trasferimento <strong>di</strong> casistiche complessedal regime or<strong>di</strong>nario al day-hospital.Per misurare più adeguatamente la riduzione dell’inappropriatezza organizzativa, andrebbe costruito unin<strong>di</strong>catore che tenesse conto anche <strong>di</strong> quanto avvenuto nel day-hospital e in altri livelli assistenziali, qualil’assistenza ambulatoriale e le cure domiciliari, strada al momento impraticabile. Dati del Ministero <strong>della</strong>Salute (fonte NSIS) riportano che il territorio nel <strong>Lazio</strong> è ancora poco presente in altri ambiti assistenzialiquali ad esempio quello residenziale, semi-residenziale e domiciliare. Tuttavia nel regime or<strong>di</strong>nario si èverificata la gran parte del trasferimento <strong>di</strong> attività inappropriate al regime day-hospital/day-surgery o adaltri ambiti assistenziali.In conclusione, nel <strong>Lazio</strong> ci sono segnali che evidenziano l’avvio <strong>di</strong> una riorganizzazione e riqualificazionedell’assistenza sanitaria coerentemente con i principi del piano <strong>di</strong> rientro, anche se resta altra strada dapercorrere in termini <strong>di</strong> rimodulazione dei posti letto, riduzione dell’inappropriatezza organizzativa epotenziamento dell’assistenza territoriale.Riferimenti bibliograficiMcKee Martin. Reducing hospital beds: what are the lessons to be learned? European Observatory on Health System andPolicies 2004, n. 6.Carlo Zocchetti, Cesare Cislaghi. Attenzione a come si misura la deospedalizzazione. Epidemiol Prev 2011; 35 (1)382
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