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MARIA TEMPIO DI DIO Sante Babolin - Centro di Cultura Mariana

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icerca che l’uomo fa <strong>di</strong> sé. Non più quin<strong>di</strong> il solo movimentodell’uomo che va a Dio, ma anche il movimento <strong>di</strong> Dio cheviene all’uomo.1.2. Centralità dell’altare nel tempio cristianoNel tempio cristiano si con-centrano due movimenti, unoverticale e uno orizzontale, quello del Dio che viene (espressodal cerchio e dalla cupola che spesso coprono il presbiterio) equello dell’uomo che cammina, più o meno coscientemente,verso Dio (espresso dal quadrato o rettangolo che copre lanavata). Questi due movimenti esprimono il mistero dell’incarnazionedel Verbo <strong>di</strong> Dio, la natura <strong>di</strong>vina e umana <strong>di</strong> Cristo, esono la causa <strong>di</strong> quella bellezza sublime che caratterizza le chiesecristiane. Il Verbo incarnato unisce Dio e l’uomo, il cielo e laterra; questa unione è come impressa nella forma della chiesadove si legano insieme il presbiterio e la navata: il presbiterio èil luogo della presenza <strong>di</strong> Dio, dove si trovano l’altare (per presentarea Dio l’offerta), l’ambone (dove si proclama la parola <strong>di</strong>Dio) e la sede (dove siede colui che presiede in nome <strong>di</strong> Cristola celebrazione dei <strong>di</strong>vini misteri); la navata è il luogo dell’assembleadei figli <strong>di</strong> Dio e <strong>di</strong>scepoli <strong>di</strong> Cristo, che formano misticamenteil suo Corpo, cioè la Chiesa non l’e<strong>di</strong>ficio ma la famigliadei figli <strong>di</strong> Dio, e vivono da «figli <strong>di</strong> Dio guidati dal suo Spirito»(Rm 8, 14) orientati verso il «Seno del Padre» (Gv 1, 18).Il movimento verticale, che si esprime nel presbiterio e siconcentra sull’altare, è tracciato dalla preghiera che sale e dallabene<strong>di</strong>zione <strong>di</strong>vina che scende, attraverso la me<strong>di</strong>azione delVerbo incarnato <strong>di</strong> cui l’altare è appunto simbolo; il movimentoorizzontale si esprime invece in costruzioni rettangolari conabside semicircolare, per significare il cammino del popolo cheva a presentare a Dio i suoi doni e a ricevere da Lui i santidoni, nella comunione eucaristica con il Corpo e Sangue delSignore, ma anche nella celebrazione degli altri sacramenti. Idue movimenti convergono simbolicamente nell’altare, la cuiimportanza è rilevabile in qualsiasi chiesa, però sembra più evi-dente in quelle a forma basilicale, in quanto questa formariproduce la simbologia d’un corpo <strong>di</strong>steso. Nelle chiese aforma basilicale, l’altare è collocato nel punto che corrispondeal cuore, centro del tempio al suo interno e verso l’esterno:come la nuova Gerusalemme, <strong>di</strong> cui parla l’Apocalisse, ècostruita attorno al trono <strong>di</strong> Dio e dell’Agnello, così la chiesa ètutta costruita attorno all’altare il cui significato è legato alculto dei martiri e dei santi e alla presenza del Crocifisso. Èforte la somiglianza della chiesa con la Gerusalemme celeste,della quale l’autore ispirato scrive: «Non vi<strong>di</strong> alcun tempio inessa, perché il Signore Dio, l’Onnipotente, e l’Agnello sono ilsuo tempio. La città non ha bisogno della luce del sole, nédella luce della luna, perché la gloria <strong>di</strong> Dio la illumina e la sualampada è l’Agnello» (Ap 21, 22-23).Ora, dentro la chiesa, l’altare è simbolo del trono dell’Agnello,cioè del Cristo Redentore innalzato sulla Croce, contemplatoe glorificato nella Gerusalemme celeste per la sua vittoriasul peccato e sulla morte. In passato spesso l’importanzadell’altare era sottolineata dal ciborio, che realizzava con l’altareun tempio nel tempio; oggi, dopo l’ultima riforma liturgica,l’altare è posto in grande evidenza nel presbiterio così da con<strong>di</strong>zionarela collocazione dell’ambone, della sede del presidentee del tabernacolo. Perciò il sacerdote celebrante, all’iniziodella liturgia eucaristica, prima ancora <strong>di</strong> salutare l’assemblea,bacia l’altare, come si trattasse dello stesso Signore assiso sultrono. Attorno all’altare si radunano i fedeli, i quali propriamentesono loro stessi il nuovo tempio, l’Ecclesia (che significaassemblea). In questa prospettiva si comprende che anche l’altaredeve avere un equivalente nel cuore <strong>di</strong> ogni fedele, nell’interioritàdella sua libera volontà in cui decide come spendere lapropria vita: sull’altare del cuore ogni fedele offre in continuazionela sua volontà a Dio Padre ed accoglie da Lui il progettod’amore che gli viene offerto ogni giorno. Questa <strong>di</strong>sposizioneinteriore trasforma la celebrazione dei <strong>di</strong>vini misteri in veraadorazione del Dio vivente, in Amore con<strong>di</strong>viso, nel Cristo enei suoi <strong>di</strong>scepoli: l’amore <strong>di</strong> Dio, che ci ama per primo, trova240241

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