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Fasi dello sviluppo di un farmaco Evidence Based ... - Farmacia

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<strong>Fasi</strong> <strong>dello</strong> <strong>sviluppo</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong><strong>farmaco</strong>Prof. Marina ZicheSez. Farmacologia, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Siena<strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong> Me<strong>di</strong>cineUn principio attivo in esame come me<strong>di</strong>camentodeve rispondere a precisi requisiti <strong>di</strong> sicurezza:quantomeno i suoi effetti avversi o tossicidevono essere definiti e resi noti prima del suoingresso in clinica.E’ intuitivo affermare che i margini <strong>di</strong> sicurezzagarantiti da <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong> sono anche relativi alsuo ipotetico impiego, cioe’ alle sue ipotizzatein<strong>di</strong>cazioni terapeutiche. I requisiti <strong>di</strong> <strong>un</strong><strong>farmaco</strong> da somministrare ad <strong>un</strong> soggetto pertutta la vita sono <strong>di</strong>versi da quelli <strong>di</strong> <strong>un</strong> principioattivo salvavita da impiegare i situazioni <strong>di</strong>emergenza.


<strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong> Me<strong>di</strong>cineI farmaci da utilizzare per <strong>un</strong>a patologia il cuitrattamento già propone <strong>un</strong> consistente elenco <strong>di</strong>risorse utili saranno sottoposti ad <strong>un</strong> iter piùsevero rispetto a quello <strong>di</strong> farmaci destinati ad<strong>un</strong>a patologia considerata non trattabile. I tempiutilizzati per portare sul mercato i farmaciutilizzati nell'AIDS sono stati <strong>di</strong> gran l<strong>un</strong>ga piùbrevi rispetto a quelli necessari per gi<strong>un</strong>gere allacommercializzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> antipertensivo o <strong>di</strong> <strong>un</strong>antidepressivo.<strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong> Me<strong>di</strong>cine• Le <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> sperimentazione preclinicae clinica presuppongono <strong>un</strong> rigoremetodologico che è garantito dal controllo<strong>di</strong>retto da parte delle agenzie regolatoriesanitarie sulle procedure utilizzate.


<strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong> Me<strong>di</strong>cine• Il principio attivo in oggetto deve rispondere aprecisi requisiti <strong>di</strong> selettività d'azione e <strong>di</strong>sicurezza. Ad esempio, non è sufficiente che<strong>un</strong>a molecola riduca in maniera riproducibile estabile le resistenze periferiche attraverso <strong>un</strong>aspecifica interazione con <strong>un</strong> recettore od <strong>un</strong>enzima. Per essere classificato comeantipertensivo non deve interferire con laf<strong>un</strong>zionalità <strong>di</strong> altri apparati; possibilmente ilsuo metabolismo e la sua eliminazione nondevono interferire con la cinetica <strong>di</strong> altrifarmaci <strong>di</strong> largo uso (o, com<strong>un</strong>que, le eventualiinterferenze devono essere accuratamenteriportate nella relazione finale).<strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong> Me<strong>di</strong>cine• Occorre sapere se induce abuso ecomportamenti <strong>di</strong> autosomministrazionenell'animale, se altera i parametri <strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionalitàepatica, se mo<strong>di</strong>fica la crasi ematica, se èneurotossico, se è teratogeno, se è tumorigeno,ecc.• Questo genere <strong>di</strong> assicurazioni lascia sempre <strong>un</strong>certo margine <strong>di</strong> incertezza connesso sia allarelativa completezza delle attuali conoscenze siaalla variabilità interin<strong>di</strong>viduale.


<strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong> Me<strong>di</strong>cine• Per ridurre al massimo questo margine icontrolli devono essere condotti secondoprocedure rigorose che stabiliscono inprecedenza gli standards del laboratorio <strong>di</strong>ricerca, degli stabulari, i vari requisiti daaccertare per ogni principio attivo, lemeto<strong>di</strong>che validate da utilizzare, il numero <strong>di</strong>esperimenti necessari per raggi<strong>un</strong>gere <strong>un</strong>sufficiente grado <strong>di</strong> sicurezza.<strong>Evidence</strong> <strong>Based</strong> Me<strong>di</strong>cine• Gli standards sono stabiliti a livello internazionale dalleagenzie regolatorie sanitarie che hanno la responsabilitàdella salute pubblica e sono contenuti nelle normative <strong>di</strong>Good Laboratory Practice (GLP), che vengonoperio<strong>di</strong>camente aggiornate in base alle nuove esperienze econoscenze.• Alc<strong>un</strong>i standards, come le norme per l'impiegosperimentale degli animali o i requisiti <strong>di</strong> sicurezza <strong>di</strong> <strong>un</strong>laboratorio, derivano <strong>di</strong>rettamente dalla ricerca <strong>di</strong> base esono com<strong>un</strong>i ad essi. Altri sono obbligatori e sotto ilcontrollo dell'autorità limitatamente alla ricercapreclinica propriamente detta che ha come finalità l'uso<strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong> sull'uomo.


La sperimentazionePreclinicaSPERIMENTAZIONEPRECLINICADURATA MEDIA DI 2-3 ANNIConsente <strong>di</strong> isolare, dalle migliaia <strong>di</strong>sostanze sottoposte al primo screening <strong>di</strong> base<strong>farmaco</strong>logico e biochimico, 20-30 composti.•Nel corso degli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> sperimentazionepreclinica <strong>di</strong> fase I e <strong>di</strong> fase II siidentificano le strutture chimiche correlatea <strong>un</strong>a certa azione <strong>farmaco</strong>logica ed ilnumero <strong>di</strong> sostanze esaminate <strong>di</strong>minuisceulteriormente.


SPERIMENTAZIONEPRECLINICAFASE IFASE IISPERIMENTAZIONEPRECLINICA DI FASE ISTUDI DI TOSSICITA´ ACUTAStu<strong>di</strong> <strong>farmaco</strong>logici dettagliati (principalieffetti terapeutici e collaterali)ANALISI DELLA SOSTANZA ATTIVAVALUTAZIONE DELLA STABILITA´ DELLASOSTANZA ATTIVA


SPERIMENTAZIONEPRECLINICA DI FASE II (1)•FARMACOCINETICA(assorbimento, <strong>di</strong>stribuzione,metabolismo, escrezione)•TOSSICITA´ SUBACUTA E CRONICA•STUDI TOSSICOLOGICI SULLARIPRODUZIONE(fertilità, teratogenicità, tossicità peri epostnatale)SPERIMENTAZIONEPRECLINICA DI FASE II (2)•TEST DI MUTAGENESI•SINTESI DELLA SOSTANZA ATTIVASU SCALA PILOTA•SVILUPPO FINALE DELLA FORMAFARMACEUTICA•VALUTAZIONE DELLA STABILITA´DELLA FORMA FARMACEUTICAFINALE


La sperimentazioneclinicaGood Clinical PracticeLa prima parte è <strong>un</strong> glossario <strong>di</strong> terminologiatecnica e la definizione <strong>di</strong> ciasc<strong>un</strong> termine, inor<strong>di</strong>ne alfabetico.La seconda parte en<strong>un</strong>cia i principi <strong>di</strong> GCP: glistu<strong>di</strong> clinici devono essere condotti in conformitàai principi etici che traggono le loro origine dallaDichiarazione <strong>di</strong> Helsinki, e che rispettano le GCPe le <strong>di</strong>sposizioni normative applicabili


Good Clinical PracticeLa terza parte tratta <strong>di</strong> comitati etici, definiticome "Commissione <strong>di</strong> Revisione dell'Istituzione /Comitato Etico In<strong>di</strong>pendente (IRB/IEC)", il cuiruolo è stato <strong>di</strong> recente meglio specificato(Attuazione delle <strong>di</strong>rettiva 2001/20/CE relativaall’applicazione della buona pratica clinicanell’esecuzione delle sperimentazioni cliniche <strong>di</strong>me<strong>di</strong>cinali per uso clinico, DL n. 211 del 24.06.2003,GU 9.008.2003).Good Clinical PracticeCompito principale <strong>dello</strong> IRB/IEC è latutela dei <strong>di</strong>ritti, della sicurezza e delbenessere <strong>di</strong> tutti i soggetti chepartecipano allo stu<strong>di</strong>o, con particolareattenzione agli stu<strong>di</strong> che coinvolgonosoggetti vulnerabili.


Good Clinical PracticeLa quarta parte della linea guida è de<strong>di</strong>cata allosperimentatore. Ne stabilisce le qualifiched'istruzione, formazione ed esperienzanecessarie per il conferimento dellaresponsabilità <strong>di</strong> conduzione <strong>di</strong> <strong>un</strong>asperimentazione clinica. La linea guidadefinisce inoltre il genere <strong>di</strong> risorse necessarieper la fattibilità della sperimentazione.Good Clinical PracticeLa quinta parte delle GCP tratta il ruolo <strong>dello</strong>sponsor, cui sono attribuiti compiti delicatissimiche vanno dalla scelta <strong>dello</strong>sperimentatore/istituzione alla scelta delMonitor, cioè del garante del rispetto e dei<strong>di</strong>ritti dei soggetti in stu<strong>di</strong>o e dell'accuratezza <strong>di</strong>registrazione dei dati. Lo sponsor custo<strong>di</strong>sce leschede contenenti i dati aggiornati e devegarantire l'accesso ad essi <strong>di</strong> chi ne ha <strong>di</strong>ritto, adesempio l'autorità regolatoria. Come custode deidati lo sponsor è responsabile delle segnalazioni<strong>di</strong> reazioni avverse e della continua valutazionedella sicurezza del prodotto in sperimentazione.


Good Clinical PracticeLo sponsor può prendere in considerazionel'opport<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> istituire <strong>un</strong> ComitatoIn<strong>di</strong>pendente per il monitoraggio dei dati,organo particolarmente utile che agiscein<strong>di</strong>pendentemente dagli sperimentatori.Good Clinical PracticeLa sesta parte regolamenta le modalità e icontenuti necessari per la compilazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>protocollo <strong>di</strong> sperimentazione clinica.


• Il Giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> Notorietà (GdN) o delibazione è<strong>un</strong> atto tecnico-amministrativo con cui vengonoriconosciuti i requisiti <strong>di</strong> qualità e sicurezza delme<strong>di</strong>cinale oggetto delle sperimentazioni <strong>di</strong>Fase I, II, III, bioequivalenza/bio<strong>di</strong>sponibilitàed è propedeutico alla valutazione delprotocollo clinico. Questo atto non vienerichiesto per gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Fase IV o postmarketing.• La procedura deve essere completata perrichieste pervenute entro il 31.12.2003• Abrogato con il DL 211/2003Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• La sperimentazione <strong>di</strong> fase 1 è in<strong>di</strong>rizzata avalutare la sicurezza del <strong>farmaco</strong> più che la suaefficacia. La ricerca può essere attuata suvolontari sani per ottenere informazioni sullabio<strong>di</strong>sponibilità del <strong>farmaco</strong> in f<strong>un</strong>zione delle<strong>di</strong>verse vie <strong>di</strong> somministrazione previste. Sulpaziente volontario viene stu<strong>di</strong>ata labio<strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> particolari principi attivi (adesempio gli antiblastici) e come viene mo<strong>di</strong>ficata labio<strong>di</strong>sponibilità nell'insufficienza renale odepatica. Sempre sul paziente volontario si valuta ildosaggio ottimale del <strong>farmaco</strong> somministrandodosi crescenti, utilizzando come criterio <strong>di</strong>valutazione la comparsa <strong>di</strong> effetti collaterali.


Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>:(Nota del Ministero della Salute del 23.02.2004)• Per le seguenti tipologie <strong>di</strong> farmaci– Farmaci per la terapia cellulare somatica– Farmaci per la terapia genica– Farmaci contenenti OGML’autorita’ competente per le sperimentazioni<strong>di</strong> fase 1 e’ la Commissione operante pressol’ISS.Per gli stu<strong>di</strong> successivi alla fase 1 il Ministerodella Salute e’ la struttura competente per ilrilascio dell’autorizzazione.Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• La sperimentazione <strong>di</strong> fase 2 si attua su piccolicampioni <strong>di</strong> pazienti utilizzando dosaggi <strong>di</strong><strong>farmaco</strong> prestabiliti (nella fase 1) perverificare con controlli scrupolosi il possibilespettro <strong>di</strong> effetti <strong>farmaco</strong>logici ed utilizzandocome criterio <strong>di</strong> valutazione <strong>un</strong>'eventualerisposta terapeutica.• Si può considerare <strong>di</strong> fase 2 anche <strong>un</strong>o stu<strong>di</strong>o<strong>di</strong> bioequivalenza su volontari sani. In questocaso vanno seguite le normative cheregolamentano l'impiego del volontario sano.


Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• La sperimentazione <strong>di</strong> fase 3 costituisce ilfulcro della ricerca clinica dove l'efficacia delnuovo trattamento viene messa a confrontorispetto al placebo o alla terapia standard.• In questa fase sono utilizzatipreferenzialmente protocolli <strong>di</strong> ricerca clinicacontrollati e randomizzati.• Questo significa che esistono sperimentazionicliniche non controllate.Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• La sperimentazione <strong>di</strong> fase 4(<strong>farmaco</strong>vigilanza): ricerca su <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong> giàin commercio per stu<strong>di</strong>are l'impatto della suaefficacia o <strong>di</strong> effetti dannosi in <strong>un</strong> usualecontesto <strong>di</strong> prescrizione. Non deve essereconfusa con lo stu<strong>di</strong>o su <strong>un</strong> possibile effetto inprecedenza non evidenziato <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong> giàcommercializzato.


Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• Nelle sperimentazioni non controllate il nuovo trattamentoviene prescritto a tutti i pazienti che gi<strong>un</strong>gono all'attenzionedel me<strong>di</strong>co sperimentatore in base ad alc<strong>un</strong>i criteripredefiniti come la <strong>di</strong>agnosi e la necessità <strong>di</strong> <strong>un</strong> trattamento.• I pazienti reclutati con questa modalità sono seguiti neltempo e i risultati della terapia in stu<strong>di</strong>o sono valutati inbase al confronto col decorso della malattia che si ritieneben noto.• Per essere valido, tale confronto presupporrebbe che ildecorso delle malattie sia non soltanto noto, ma omogeneoall'interno della <strong>di</strong>agnosi e preve<strong>di</strong>bile nella generalità deicasi. Questo è vero solo per poche malattie ad esitoinesorabilmente fatale in breve tempo, e anche in queste con<strong>un</strong> certo limite <strong>di</strong> variabilità.Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>Le sperimentazioni non controllate possono avere <strong>un</strong> ruolonella ricerca <strong>di</strong> trattamenti per malattie così rare da nonconsentire <strong>un</strong> trial controllato e randomizzato, neppuremulticentrico; oppure se sussistono tutte le seguenticon<strong>di</strong>zioni:1) malattia a decorso preve<strong>di</strong>bile ed esito invariabilmentefatale;2) efficacia terapeutica del nuovo trattamentodrammaticamente evidente;3) effetti sfavorevoli accettabili se commisurati albeneficio terapeutico;4) assenza <strong>di</strong> trattamenti alternativi impiegabili perconfronto in <strong>un</strong>a sperimentazione controllata;5) presupposti fisiopatologici e <strong>farmaco</strong>logicisufficientemente forti, tali da rendere cre<strong>di</strong>bili i risultatifavorevoli della sperimentazione.


Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• Le sperimentazioni cliniche controllate sono caratterizzatedal confronto fra il gruppo <strong>di</strong> pazienti cui è applicato iltrattamento sperimentale e <strong>un</strong> gruppo <strong>di</strong> pazienti che, inparallelo, riceve <strong>un</strong>'altra terapia (<strong>di</strong> solito la terapiastandard) o il placebo (sperimentazioni controllate, nonrandomizzate, con controlli paralleli).• I proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> assegnazione possono essere <strong>di</strong>versi: ipazienti sono assegnati al trattamento sperimentale o aquello <strong>di</strong> controllo alternativamente, o in base al giorno pario <strong>di</strong>spari <strong>di</strong> ricovero.• Il gruppo <strong>di</strong> confronto rispetto a quello che riceve iltrattamento sperimentale può anche essere costituto dacontrolli storici, oppure da controlli ottenuti da banche daticomputerizzate.Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• Le sperimentazioni cliniche <strong>di</strong> fase 3raggi<strong>un</strong>gono la massima affidabilità <strong>di</strong> risultatise controllate e randomizzate.• Con poche eccezioni, le terapie innovative <strong>di</strong>corrente applicazione nelle patologie maggiorisono passate al vaglio <strong>di</strong> <strong>un</strong>o o più RCTs(randomized controlled trials) e -in questosecondo caso- anche <strong>di</strong> <strong>un</strong>a o più meta-analisi.


Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>Esempi <strong>di</strong>mostrativi sono:1) la trombolisi nell'infarto miocar<strong>di</strong>co, iltrattamento con statine nella car<strong>di</strong>opatiaischemica,2) il trattamento con eparine a basso pesomolecolare nella trombosi venosa profonda,3) il trattamento antisecretivo-antibioticonell'ulcera duodenale.Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• Esistono <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> trials randomizzati tra iquali è <strong>di</strong> gran l<strong>un</strong>ga più usato quello checonfronta due o più trattamenti in gruppiparalleli, cioè in gruppi <strong>di</strong> pazienti osservati nellostesso arco <strong>di</strong> tempo.• L'assegnazione dei pazienti consecutivamenteosservati - e che sod<strong>di</strong>sfano i criteri predefiniti<strong>di</strong> inclusione e <strong>di</strong> esclusione - ad <strong>un</strong>o dei braccisperimentali previsti, avviene me<strong>di</strong>ante <strong>un</strong>a formapiù o meno sofisticata <strong>di</strong> sorteggio dettarandomizzazione.


Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• La randomizzazione garantisce che ogni pazienteammesso al trial abbia eguali probabilità <strong>di</strong> essereassegnato al trattamento sperimentale o a quello<strong>di</strong> controllo e che l'equa <strong>di</strong>stribuzione dellecaratteristiche prognostiche note e ignote deipazienti renda i gruppi sperimentali del tuttocomparabili.• A questo modo, la sola variabile che puòinfluenzare <strong>un</strong> <strong>di</strong>fferente risultato clinico fra igruppi a confronto rimane l'eventuale <strong>di</strong>fferenteefficacia fra il trattamento sperimentale e quello<strong>di</strong> controllo.Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• Sottraendo al me<strong>di</strong>co la decisione terapeutica,la randomizzazione consente inoltre il <strong>di</strong>segnoin doppio cieco (sia i pazienti che i me<strong>di</strong>ciignorano il trattamento assegnato).• Il <strong>di</strong>segno in doppio cieco è necessario quandogli obiettivi del trattamento utilizzanostrumenti o criteri <strong>di</strong> valutazione soggettivi(per esempio, l'intensità del dolore el'impotenza f<strong>un</strong>zionale nell'artrite reumatoide;i sintomi della <strong>di</strong>spepsia; il tono dell'umore <strong>di</strong> <strong>un</strong>paziente depresso).


Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• Il presupposto eticamente obbligatorio dellarandomizzazione è l'ipotesi che i duetrattamenti a confronto abbiano probabilitàapprossimativamente equivalenti <strong>di</strong> riuscireefficaci in quella categoria <strong>di</strong> pazienti a cui sirivolge la sperimentazione ["equipoise","<strong>un</strong>certainty principle"].• Questo presupposto è egualmente valido per chiha in mente <strong>di</strong> progettare e condurre <strong>un</strong> trial eper chi ha in mente <strong>di</strong> parteciparvi.Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• "A clinician who knows, or has good reason tobelieve that one arm of the trial is superior (tothe other) cannot ethically participate" (HillA.B. Me<strong>di</strong>cal ethics and controlled trials. BMJ1963; 1: 1043-1049).• La premessa etica ad <strong>un</strong> trial (randomizzato) èd<strong>un</strong>que l'onesto riconoscimento <strong>di</strong> non saperequale - fra due possibili trattamenti - è quellopreferibile per i pazienti con <strong>un</strong>a data malattia.


Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>• L'uso del placebo è eticamente giustificato senon è <strong>di</strong>sponibile per il gruppo <strong>di</strong> controlloalc<strong>un</strong>a terapia <strong>di</strong> efficacia consolidata.• L'uso del placebo è tuttavia non eccezionaleanche in trials per i quali sarebbe <strong>di</strong>sponibile <strong>un</strong>trattamento comparativo per i controlli.Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>E' compito e responsabilità dei comitati eticiesaminare caso per caso i protocollisperimentali proposti e decidere in base a<strong>un</strong>'attenta valutazione:1) dei rischi cui si sottopone il paziente2) dei benefici che potrebbero derivare dallasperimentazione non solo ai pazienti<strong>di</strong>rettamente coinvolti ma anche a quelli chepotranno in futuro usufruire dei risultatiottenibili.


Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>Ai comitati etici spetta anche il compito <strong>di</strong>rendere per quanto possibile perfetto lostrumento del consenso informato chedovrebbe garantire al paziente <strong>un</strong>'informazioneobbiettiva per <strong>un</strong>a scelta veramente libera.Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>A questo scopo andrebbe sempre identificato <strong>un</strong>operatore qualificato professionalmente e in<strong>di</strong>pendentedall’ente organizzatore e dallo sponsor e non coinvoltonella sperimentazione, che deve valutare se il soggetto:♦è in grado <strong>di</strong> capire la <strong>di</strong>fferenza fra trattamentoe ricerca♦è in grado <strong>di</strong> capire la natura della ricerca inoggetto♦è in grado <strong>di</strong> apprezzarne il rapporto rischiobeneficio♦conosce le eventuali alternative <strong>di</strong>sponibili♦è cosciente del fatto che sta prendendo <strong>un</strong>adecisione e che♦questa decisione può essere in futuro da luimo<strong>di</strong>ficata senza conseguenze.


Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>I criteri <strong>di</strong> valutazione (end-points) più soli<strong>di</strong>(hard) sono riferiti a parametri <strong>di</strong> efficaciaclinica quali:♦il prol<strong>un</strong>gamento della vita dei pazientitrattati,♦il rallentamento dell'evoluzione <strong>di</strong> <strong>un</strong>processo degenerativo,♦la riduzione della comparsa <strong>di</strong> complicanzed'organo,♦la ridotta necessità <strong>di</strong> interventi invasiviquali la <strong>di</strong>alisi, l'applicazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>o stentcoronarico, ecc.Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>Agli end-points <strong>di</strong> tipo hard si aggi<strong>un</strong>gono quellibasati su presupposti fisiopatologici, definitisurrogati, quali:♦la riduzione dei valori <strong>di</strong> pressione arteriosa♦la riduzione dei livelli plasmatici <strong>di</strong> colesteroloLDL♦il miglioramento dei valori <strong>di</strong> densitometriaossea, ecc.


Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>Gli end-points possono essere combinati nella fase<strong>di</strong> valutazione.Ad esempio, si possono valutare assieme:♦i casi <strong>di</strong> morte e il numero <strong>di</strong> reinfartinello stu<strong>di</strong>o con <strong>un</strong>a statina su pazientiinfartuati♦i casi <strong>di</strong> morte e il numero <strong>di</strong> pazienti chevanno in <strong>di</strong>alisi nello stu<strong>di</strong>o con <strong>un</strong> ACEinibitore su pazienti con insufficienzarenale.Sperimentazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> <strong>farmaco</strong>NON POSSONO ESSERE COMBINATIEND-POINTS DI TIPO HARD CONEND-POINTS SURROGATI.


Criteri d'inclusioneSono i requisiti per cui <strong>un</strong> certo paziente puòessere arruolato in <strong>un</strong>a ricerca. Rappresentanole con<strong>di</strong>zioni necessarie affinché <strong>un</strong> pazientesia preso in considerazione per <strong>un</strong> protocollo <strong>di</strong>ricerca.Criteri d'inclusioneVariano in base a <strong>di</strong>verse variabili fra cui:1 le caratteristiche del soggetto2 il <strong>farmaco</strong> da sperimentare3 la patologia su cui si sperimenta il <strong>farmaco</strong>4 la fase <strong>di</strong> malattia5 la concomitanza <strong>di</strong> altre patologie6 la concomitanza <strong>di</strong> altri trattamenti7 la durata del trattamento.


Criteri <strong>di</strong> esclusioneRequisiti per cui <strong>un</strong> certo paziente non può esserearruolato in <strong>un</strong>a ricerca.Vengono co<strong>di</strong>ficati:• per proteggere alc<strong>un</strong>i pazienti dapotenziali rischi del trattamento• per non includere pazienti che non dannogaranzie <strong>di</strong> portare a termine la ricerca.Alternative all’EVIDENCE BASED MEDICINE:1.Eminence based me<strong>di</strong>cine2.Vehemence based me<strong>di</strong>cine3. Eloquence based me<strong>di</strong>cine4. Providence based me<strong>di</strong>cine5. Diffidence based me<strong>di</strong>cine6. Nervousness based me<strong>di</strong>cine7. Confidence based me<strong>di</strong>cine


Riferimenti nel WEBSIF (Società Italiana <strong>di</strong> Farmacologia)http://www.sifweb.org/index.phpFarmacovigilanza http://www.<strong>farmaco</strong>vigilanza.orgAIFA (Agenzia Italiana del Farmaco)http://www.agenzia<strong>farmaco</strong>.it/itSperimentazione clinica (normativa etc..)http://oss-sper-clin.agenzia<strong>farmaco</strong>.it/

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