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interazione sociale e vita quot1idiana - Facoltà di Scienze Politiche

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INTERAZIONESOCIALEE VITA QUOT1IDIANA1


In sociologia si <strong>di</strong>stinguono due <strong>di</strong>versi approcci:MicrosociologiaStu<strong>di</strong>o del comportamentoquoti<strong>di</strong>ano in situazioni <strong>di</strong><strong>interazione</strong> <strong>di</strong>retta.MacrosociologiaStu<strong>di</strong>o dei gran<strong>di</strong> sistemi socialicome quello politico oeconomico.L‟analisi si sofferma al livellodell‟in<strong>di</strong>viduo o dei piccoligruppi.L‟analisi si sofferma sui processi <strong>di</strong>cambiamento <strong>di</strong> lunga durata (es.sviluppo della società moderna).2


Nello stu<strong>di</strong>o della <strong>vita</strong> quoti<strong>di</strong>ana si presta attenzione:- alle routine: ripetizione <strong>di</strong> modelli <strong>di</strong> comportamento che conferisconoforma e struttura alla nostra attività;- alla costruzione <strong>sociale</strong> della realtà: la realtà non è fissa o statica, maviene creata continuamente attraverso le interazioni sociali;- al modo in cui i modelli <strong>di</strong> <strong>interazione</strong> <strong>sociale</strong> influenzano i sistemi e leistituzioni <strong>di</strong> più ampie <strong>di</strong>mensioni.4


La comunicazione non verbale è lo scambio <strong>di</strong> informazioni e significatiattraverso:- le espressioni facciali;- i gesti;- le posture;- i movimenti del corpo.Tutti questi comportamenti sono usati per integrare e verificare la veri<strong>di</strong>citàdella comunicazione verbale.Infatti i gesti e le posture del corpo possono:- amplificare le parole;- contrad<strong>di</strong>re il significato manifesto delle parole.Per questo motivo, nell‟<strong>interazione</strong> con gli altri, tutti noi manteniamoabilmente, quasi senza accorgercene, uno stretto e continuo controllo dellamimica facciale, dei gesti e della postura.5


La maggior parte delle interazioni sociali ha luogo attraverso loscambio verbale occasionale nel corso <strong>di</strong> conversazioni informali.Il mezzo attraverso il quale questo scambio si realizza è illinguaggio e molti sociologi hanno incentrato i propri stu<strong>di</strong> sullinguaggio.Il significato <strong>di</strong> una comunicazione verbale risiede sia nelle parole,sia nel modo in cui il contesto <strong>sociale</strong> struttura ciò che viene detto.7


Harold Garfinkel è il fondatore dell‟etnometodologia:lo stu<strong>di</strong>o degli etnometo<strong>di</strong>, cioè le pratiche <strong>di</strong> uso comune, ra<strong>di</strong>cate inuna certa cultura, <strong>di</strong> cui ci serviamo per conferire senso a ciò che glialtri fanno, in particolare a ciò che gli altri <strong>di</strong>cono.La comprensione <strong>di</strong> ogni forma <strong>di</strong> conversazione quoti<strong>di</strong>ana presume:comprensione con<strong>di</strong>visasupposizioni tacite che sorreggono loscambio verbaleaspettative inespressecon<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> convenzioni culturaliinespresse su quanto si <strong>di</strong>ce e perché8


Duneier e Molotch hanno stu<strong>di</strong>ato gli scambi verbali tra „gente <strong>di</strong> strada‟e passanti newyorkesi utilizzando la tecnica dell‟analisi dellaconversazione:tecnica che esamina il significato <strong>di</strong> ogni elemento <strong>di</strong> una conversazione,dal più piccolo „riempitivo‟ (“ehm”, “ah”) all‟esatta tempistica degliscambi (comprese pause, interruzioni e sovrapposizioni).Questi scambi verbali si caratterizzano per il fatto <strong>di</strong> essere “tecnicamenteincivili”, nel senso che violano le regole tacite della socialità, el‟espressione “vandalismo interazionale” in<strong>di</strong>ca le situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio eincertezza da essi derivanti.9


Nelle situazioni interattive ci si aspetta costantemente quella cheGoffman chiama la prontezza controllata:una <strong>di</strong>mostrazione <strong>di</strong> competenza nelle routine della <strong>vita</strong>quoti<strong>di</strong>ana.Un tipico esempio <strong>di</strong> „prontezza controllata‟ sono i gri<strong>di</strong> <strong>di</strong>reazione:espressioni linguistiche che hanno la forma <strong>di</strong> esclamazioniinarticolate (es. Oplà), che segnalano una capacità <strong>di</strong> controllo suidettagli della <strong>vita</strong> <strong>sociale</strong>.Il significato e il modo <strong>di</strong> utilizzo dei gri<strong>di</strong> <strong>di</strong> reazione può variareal variare del contesto <strong>sociale</strong>, nonché della cultura <strong>di</strong>appartenenza.10


Durante la comunicazione verbale si può incorrere in lapsuslinguae:errori non accidentali <strong>di</strong> linguaggio o pronuncia commessi nelparlare e inconsciamente motivati.I lapsus linguae rivelano, per un breve attimo, cose chedesideriamo tenere nascoste e mettono a nudo i nostri autenticisentimenti.11


Erving Goffman <strong>di</strong>stingue fra:Interazione non focalizzataÈ regolata dalla <strong>di</strong>sattenzione civile e siverifica ogni volta che, in un datocontesto, gli in<strong>di</strong>vidui si limitano amostrare reciproca consapevolezzadell‟altrui presenza.Interazione focalizzataSi verifica quando un in<strong>di</strong>viduo presta<strong>di</strong>rettamente attenzione a ciò che altri<strong>di</strong>cono o fanno.Incontroè una „unità <strong>di</strong> <strong>interazione</strong>focalizzata‟.12


Le caratteristiche dell‟incontro:- prende avvio da un‟apertura, che segnala il superamento della<strong>di</strong>sattenzione civile ed è un momento che può risultare rischiosoin quanto possibile fonte <strong>di</strong> frainten<strong>di</strong>menti;- necessità <strong>di</strong> parentesi, cioè <strong>di</strong> segnalatori che <strong>di</strong>stinguono ogniepiso<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>interazione</strong> focalizzata dal precedente e dalsuccessivo, nonché dall‟<strong>interazione</strong> non focalizzata che avvienesullo sfondo.13


Goffman equipara la <strong>vita</strong> <strong>sociale</strong> a una rappresentazione teatrale, in cuiil comportamento dell‟in<strong>di</strong>viduo <strong>di</strong>pende dal ruolo che stainterpretando in un dato momento.Modello drammaturgicoRibaltaÈ costituita da quelle circostanze socialiin cui gli in<strong>di</strong>vidui agiscono secondoruoli formalizzati e co<strong>di</strong>ficati, allestendodelle “rappresentazioni sceniche”.RetroscenaÈ costituito da quegli spazi in cui gliin<strong>di</strong>vidui approntano gli arre<strong>di</strong> scenici e sipreparano all‟<strong>interazione</strong> che avverrà nelcontesto più formaledella ribalta.14


Le <strong>di</strong>stanze tra soggetti considerate „opportune‟ nei <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><strong>interazione</strong> variano da cultura a cultura.Edward T. Hall <strong>di</strong>stingue quattro tipi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza tra in<strong>di</strong>vidui:- <strong>di</strong>stanza intima: (fino a 50 cm.) riservata ai soggetti con cui si ha unaregolare confidenza fisica (es. genitori, amanti);- <strong>di</strong>stanza personale: (dai 50 ai 120 cm.) riservata agli incontro conamici e buoni conoscenti;- <strong>di</strong>stanza <strong>sociale</strong>: (dai 120 ai 350 cm.) riservata ai contesti formali <strong>di</strong><strong>interazione</strong> (es. interviste);- <strong>di</strong>stanza pubblica: (oltre i 350 cm.) adottata da coloro che agiscono <strong>di</strong>fronte a un pubblico <strong>di</strong> spettatori.15


Le forme della <strong>vita</strong> <strong>sociale</strong> sono strettamente legate alla gestione dellospazio e del tempo le interazioni sociali sono situate, ossia:- si svolgono in un luogo particolare;- hanno una specifica durata.Nell‟analisi delle interazioni è importante tenere conto:- della convergenza spazio-temporale: fenomeno per cui lo spostamentonello spazio è associato a quello nel tempo (le <strong>di</strong>stanze “si accorciano” se<strong>di</strong>minuisce il tempo necessario a percorrerle);- della regionalizzazione: il modo in cui la <strong>vita</strong> <strong>sociale</strong> si colloca nellospazio-tempo.16


Nelle società moderne la delimitazione delle attività èfortemente influenzata dal tempo cronometrico.Il sistema <strong>di</strong> riferimento temporale su scala planetaria fuintrodotto nel 1884, quando il globo fu sud<strong>di</strong>viso in 24 fusiorari <strong>di</strong> un‟ora ciascuno.Oggi la misurazione del tempo con orologi è standar<strong>di</strong>zzata intutto il mondo è possibile quel complesso sistema <strong>di</strong>trasporti e comunicazioni che caratterizza la nostra <strong>vita</strong>.17


Internet ha avuto un enorme impatto sulla gestione dello spazio e deltempo nella <strong>vita</strong> <strong>sociale</strong>.Questo cambiamento tecnologico ha provocato una:- ristrutturazione dello spazio: da casa possiamo interagire con persone chesi trovano in ogni angolo del mondo;- <strong>di</strong>versa percezione del tempo: enorme facilitazione della comunicazionea <strong>di</strong>stanza in tempo reale.18


I rapi<strong>di</strong> sviluppi delle telecomunicazioni (posta elettronica, Internet,commercio elettronico) stanno accrescendo la tendenza a favorire interazioni<strong>di</strong> tipo „in<strong>di</strong>retto‟.La lettura <strong>di</strong> questo fenomeno non è univoca:- alcuni osservano come la nuova tecnologia accresca l‟isolamento degliin<strong>di</strong>vidui;- altri sottolineano le opportunità che la nuova tecnologia offre, permettendouna maggiore libertà <strong>di</strong> espressione e una maggiore attenzione al contenutodel messaggio.19


La tecnologia sta rivoluzionando il modo <strong>di</strong> comunicare, ma ancora oggi gliessere umani continuano ad apprezzare il contatto <strong>di</strong>retto.Questo comportamento è spiegato dagli stu<strong>di</strong> sulla ricerca della prossimità: ilbisogno degli in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong> incontrarsi in situazioni <strong>di</strong> <strong>interazione</strong> faccia afaccia.Gli in<strong>di</strong>vidui ricercano la prossimità, perché l‟<strong>interazione</strong> faccia a faccia offreun‟informazione molto più ricca sui pensieri, i sentimenti e la sincerità deglialtri.20


Alexander, Thompson, Sociologia, Il Mulino, 2010Capitolo secondo. I me<strong>di</strong>a e la comunicazioneL‟INCIDENZA DEI MASSMEDIANELLA COMUNICAZIONE21


I mass me<strong>di</strong>a nella società contemporaneaMass me<strong>di</strong>a: termine generico che comprende lagrande varietà <strong>di</strong> mezzi e proce<strong>di</strong>menti tecnologicitramite i quali ha luogo la comunicazione <strong>di</strong> massa.La tecnologia viene impiegata per raggiungeregran<strong>di</strong> numeri <strong>di</strong> personeLa ―svolta culturale‖ della sociologia ha reso chiaro che ime<strong>di</strong>a sono lo strumento capace <strong>di</strong> connettere i problemiesperiti nella <strong>vita</strong> privata e le questioni sociali delmutamento <strong>sociale</strong> e culturale.22


Comunicare l’11 settembre/1Spesso gli eventi terribili ed eccezionali sono per isociologi come gli eventi naturali che forniscono agliscienziati i dati sperimentali usati per spiegare ilfunzionamento dei fenomeni naturali• Che cosa ci <strong>di</strong>ce la copertura negli Stati uniti dell’11settembre sui me<strong>di</strong>a e sulla loro costruzione della realtà<strong>sociale</strong>?• E questa analisi, poi, cosa ci <strong>di</strong>ce delle <strong>di</strong>namiche tanto dellaproduzione quanto del consumo me<strong>di</strong>atici?23


Comunicare l’11 settembre/2• La normale programmazione venne sospesa e icanali televisivi, che si fanno concorrenza,reputarono necessario con<strong>di</strong>videre i servizi alloscopo <strong>di</strong> assicurare informazioni in tempo reale• Le poche grosse aziende che posseggono lamaggior parte dei me<strong>di</strong>a utilizzarono le proprierisorse per raggiungere il pubblico <strong>di</strong> massa24


Comunicare l’11 settembre/3Televisione vs. giornali• La televisione funziona meglio nei momenti <strong>di</strong> crisi e puògarantire immagini imme<strong>di</strong>ate e pochissimo elaborate <strong>di</strong> ciòche sta accadendo. Abitualmente tali immagini vengonomo<strong>di</strong>ficate o censurate per e<strong>vita</strong>re problemi• Diversamente dai giornali, la televisione mette il pubblico aproprio agio in modo ―naturale‖• Poiché solitamente la si guarda nell’ambito privato dellapropria casa la televisione rassicura e garantisce familiarità. Igiornali invece vengono spesso letti ―in giro‖25


Approccio economico-politicoalla produzione dei mass me<strong>di</strong>aL’analisi economico-politica si concentra sullestrutture e i processi implicati nella produzione <strong>di</strong>cultura: la proprietà delle aziende <strong>di</strong> comunicazione, laricerca del profitto, la conquista del pubblico <strong>di</strong> massa,l’insofferenza dei privati per la regolazione pubblica e laloro <strong>di</strong>ffidenza verso cambiamenti ra<strong>di</strong>caliQuesto approccio si concentra sulla produzione26


L’importanza dei mass me<strong>di</strong>a• Industria culturale: organizzazioni chehanno interesse (economico o <strong>di</strong> altro tipo) afar sì che i propri prodotti raggiungano ilmercato più ampio possibile, finalità che esseperseguono utilizzando i mass me<strong>di</strong>a• Prodotti culturali: informazioni e saperiprodotti e <strong>di</strong>ffusi dai mass me<strong>di</strong>a27


Approccio culturaleal consumo dei mass me<strong>di</strong>aL’approccio sociologico culturale si concentra suisimboli e le norme che vincolano la produzione e ilconsumo dei me<strong>di</strong>a, come i valori professionali deigiornalisti, i modelli <strong>di</strong> struttura narrativa dei contenutime<strong>di</strong>atici e, soprattutto, i <strong>di</strong>versi stili <strong>di</strong> consumo deiprodotti me<strong>di</strong>aticiQuesto approccio si concentra dunque sul consumo28


Consumo e produzione/1• Consumo: le modalità <strong>di</strong> approccio e <strong>interazione</strong>tra il pubblico e un prodotto culturale• Tra<strong>di</strong>zionalmente il consumo è stato consideratomeno importante della produzione e i pubblicivenivano considerati come ricettori passivi <strong>di</strong> quantoproiettato dai me<strong>di</strong>a• La sociologia culturale, invece, considera i pubblicidei me<strong>di</strong>a come interpreti attivi dei significativeicolati dai messaggi me<strong>di</strong>atici29


Consumo e produzione/2Produzione: le modalità <strong>di</strong> creazione e trasmissioneun prodotto culturale. Considerando la produzione <strong>di</strong>un prodotto culturale dobbiamo esaminare non solo ilprodotto, come uno show televisivo o una storia <strong>di</strong>cronaca, ma anche fattori strutturali quali la proprietàdelle aziende <strong>di</strong> comunicazione, la conquista <strong>di</strong> unpubblico <strong>di</strong> massa, l’insofferenza dei privati per laregolazione pubblica30


La creazione <strong>di</strong> prodotti culturali/1Imperialismo culturale: termine usato percriticare il fatto che tutto il mondo è inondatodai prodotti della cultura americana: film <strong>di</strong>Hollywood, show televisivi e musica popNegli Stati Uniti la ra<strong>di</strong>o e la televisione<strong>di</strong>pendono storicamente dalla pubblicità, ealcune tipologie <strong>di</strong> programmi (le cd. soapopera) sono state create allo scopo <strong>di</strong>raggiungere precisi gruppi <strong>di</strong> consumatori31


La creazione <strong>di</strong> prodotti culturali/2Stu<strong>di</strong> sui gatekeeper: i primi stu<strong>di</strong> dei mass me<strong>di</strong>aanalizzavano i fattori <strong>di</strong> selezione delle storieveicolate dai mass me<strong>di</strong>aNegli anni Cinquanta David Manning White stu<strong>di</strong>ò la selezionedelle notizie da parte <strong>di</strong> un redattore <strong>di</strong> un piccolo giornaleamericano. Alcuni dei suoi commenti non erano interessanti(―Non c’è posto‖), altri erano tecnici o professionali (―Scrittamale‖). Altri ancora esplicitamente politici (―Propaganda‖ o―Troppo rosso‖)32


La creazione <strong>di</strong> prodotti culturali/3Negli anni Settanta gli stu<strong>di</strong>osicominciano ad analizzare seriamente imass me<strong>di</strong>a come testi culturaliprodotti da persone concrete all’interno<strong>di</strong> organizzazioni concrete conlimitazioni concreti33


La creazione <strong>di</strong> prodotti culturali/4Testi culturali: qualunque prodotto culturale(per es. fotografia, selezione musicale oprogramma televisivo) che può essere letto eanalizzato come se fosse un testo scritto – cioènei termini del linguaggio e dei modelli <strong>di</strong>significato che ne costituiscono la struttura o ilco<strong>di</strong>ce culturale34


La ricezione dei prodotti culturaliRicezione: come il contenuto dei mass me<strong>di</strong>aviene ricevuto o utilizzato dai pubblici, inclusifattori come la scelta selettiva del pubblico ele finalità del consumoI me<strong>di</strong>a, per esempio, forniscono ad alcuni informazioniserie, ad altri mero intrattenimento. A volte il pubblicoriflette attentamente su ciò che sta ricevendo, altre volteil contenuto dei me<strong>di</strong>a non è che rumore <strong>di</strong> fondo35


La ―scala <strong>di</strong> attenzione‖<strong>di</strong> Ron Lembo/1• Abituale: il modo meno consapevole, con cui lepersone si avvicinano ai me<strong>di</strong>a meccanicamente• Escapista: un approccio leggermente più attento,con cui le persone sono almeno un po’ consce <strong>di</strong>voler essere sollevate – mentalmente, fisicamente,emotivamente o socialmente – dalla loro situazione36


La ―scala <strong>di</strong> attenzione‖<strong>di</strong> Ron Lembo/2• Allegra: avviene quando lo spettatore non solo si <strong>di</strong>stoglieda ciò che stava facendo, ma si rivolge a qualcos’altro inmaniera creativa• Riflessiva: lo stato più consapevole, in cui le personevalutano e scelgono, cercando <strong>di</strong> immaginare quale <strong>di</strong>fferenzafarebbe se preferissero un’altra attività, e cercando <strong>di</strong> capirecome la fruizione dei me<strong>di</strong>a rientri nelle loro attività <strong>di</strong> tempolibero37


Me<strong>di</strong>a multitaskingLembo ha notato che molte persone fanno altrecose mentre guardano la televisione — ciò in<strong>di</strong>cauna tendenza emergente a svincolarsi daicontenuti della televisione• La televisione potrebbe essere meno influente <strong>di</strong>quanto non si ritenga• Guardare la televisione insieme ad altri potrebbefavorire una ―socialità non impegnata‖38


La società dello spettacoloSecondo il critico francese Guy Debord (1931-1994),la nostra società si configura come società dellospettacolo capitalistica, in cui tutto vienetrasformato in merce me<strong>di</strong>atica e i rapporti tra lepersone sono me<strong>di</strong>ati dalle immaginiQuesta tendenza è più spiccata nei messaggipubblicitari, ma secondo Debord è sempre più tipicadella televisione in generale39


Postmodernità e internetNetwork society: l’idea che con la culturapostmoderna sia emerso un nuovo tipo <strong>di</strong>sistema privo <strong>di</strong> centri e <strong>di</strong> confini nazionaliI nuovi me<strong>di</strong>a, come internet, permettono ilfunzionamento <strong>di</strong> questo sistema <strong>sociale</strong>garantendo accesso <strong>di</strong>ffuso e comunicazioniimme<strong>di</strong>ate40


L‟uso dei me<strong>di</strong>a in ItaliaDa molti anni, il mezzo <strong>di</strong> comunicazione più usato èla TV. Nell‟ultimo decennio è cresciuta l‟importanza<strong>di</strong> cellulare e internetCon l‟esclusione della TV, la <strong>di</strong>ffusione dei me<strong>di</strong>avaria fortemente a seconda del livello <strong>di</strong> istruzione41

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