Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...

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2. MODELLO MATEMATICO DEL PBL.—————————————————————————————————————pratica si ottiene (Stull, 1989) la relazione seguente:∂θ∂t+ uj∂θ∂xj= νΘ2∂ θ 1−∂xρC2jp∂Q∂x*jjL p E−ρCp[2.18]in cui ν Θ è la diffusività termica, L p il calore latente associato alla massa E di vapor d’acqua per unità divolume e di tempo creata dal cambiamento di fase (si veda il paragrafo successivo) e Q * j lacomponente della radiazione netta nella direzione j. Il primo termine della (2.18) rappresenta il tasso divariazione di temperatura potenziale, il secondo l’avvezione e questi due termini insieme rappresentanola derivata totale della temperatura potenziale virtuale rispetto al tempo. Il terzo termine è la diffusionemolecolare, il quarto termine è associato alla divergenza di radiazione, mentre l'ultimo è associato alcalore latente liberato durante i cambiamenti di fase.2.1.5 LA CONSERVAZIONE DELL’UMIDITÀDato che nella conservazione del calore è presente anche un termine che tiene conto dellatrasformazione di fase dell'acqua presente nell'aria umida, per chiudere il sistema di equazioni non bastasolo la definizione di temperatura potenziale, ma occorre anche la relazione di bilancio dell’acqua inatmosfera. Pertanto, sia q T l’umidità specifica dell’aria, cioè la massa di acqua (in qualsiasi stato fisico)per unità di massa dell’aria umida. La sua conservazione, assumendo valida l’ipotesi di incomprimibilità,può essere scritta nel modo seguente:∂q∂tT+ uj∂q∂xTj= νq∂q2T2xj∂S+ρqTaria[2.19a]dove ν q è la diffusività molecolare del vapore d’acqua in aria ed S qT è il termine netto di sorgente(sorgenti - pozzi). Tenendo conto separatamente dell’umidità totale sotto forma di vapore (q) e nonvapore (q L ), la [2.19a] dà luogo a due distinte equazioni:∂q+ u∂q= ν∂jq 2∂t∂xj ∂xj∂q∂tL+ uj∂q∂xLj=2q S+ρρSqariaqLariaE+ρE−ρariaaria[2.19b][2.19c]dove E rappresenta la massa di vapor d’acqua per unità di volume creata per il cambiamento di fase. Ivari termini della relazione hanno un significato analogo a quanto assunto nella relazione della quantitàdi moto. Il penultimo termine rappresenta il termine netto di sorgente e l'ultimo la conversione di acquasolida o liquida in vapore.2.1.6 LA CONSERVAZIONE DI UNA QUANTITÀ SCALARELa conservazione di una quantità scalare, come per esempio la concentrazione in aria di una speciechimica) si ottiene allo stesso modo in cui si è ricavata l’equazione di continuità. Definendo c laconcentrazione di una quantità scalare, l’equazione che ne esprime la conservazione è la seguente:—————————————————————————————————————- 65 -

2. MODELLO MATEMATICO DEL PBL.—————————————————————————————————————2∂c∂c∂ c+ u j = ν c + S[2.20]2∂t∂x∂xjjdove ν c è la diffusività molecolare di c e S è la somma dei processi non rappresentati esplicitamentenell’equazione, come ad esempio le reazioni chimiche. In S, a rigore, sarebbero contenuti anche glieffetti dell’interazione tra la presenza della specie chimica considerata ed i parametri meteorologici.Tali effetti esistono effettivamente ed un esempio è rappresentato dai processi fotochimici che,riducendo la trasparenza dell’atmosferica, alterano i flussi energetici al suolo. Ciò ovviamente altera leforzanti del PBL e da tale alterazione nasce un accoppiamento molto stretto tra parametri chimici eparametri meteorologici. Tuttavia questi fenomeni estremi non sono la normalità e quindi spesso èpossibile trascurare l’effetto della presenza di inquinanti sulla meteorologia del PBL.2.1.7 OSSERVAZIONIIl sistema di equazioni differenziali individuato costituisce un sistema chiuso, dato che consiste in seiequazioni differenziali nelle sei variabili (ρ, u, v, w, p, θ, q). Stiamo considerando, però, le variabiliistantanee e le equazioni individuate ci dicono semplicemente che per esse valgono le leggi dellaFluidodinamica. In teoria, un sistema di equazioni differenziali chiuso, una volta definite opportunecondizioni iniziali ed al contorno, dovrebbe essere risolubile, ma finora non è nota alcuna soluzioneanalitica di questo sistema in situazioni reali. Se si abbandonasse l’idea di una risoluzione analitica e sipropendesse per una soluzione numerica, la difficoltà non diminuirebbe, come si vedrà al prossimoparagrafo. In effetti vale subito la pena di sottolineare una circostanza importante. Immaginiamo pure dipossedere le tecniche di risoluzione numerica per questo sistema di equazioni: esiste un uomo (o piùuomini) in grado di dire con certezza quali siano le condizioni iniziali ed al contorno di un sistema cosìcomplesso, che si presenta all’osservazione con marcati tratti stocastici? Si tratterebbe di dare, peresempio, ad un dato istante iniziale i campi istantanei certi delle diverse variabili di interesse in undominio spaziale reale. La non linearità di tanti termini presenti nelle equazioni di bilancio fa sospettareche piccoli errori nella determinazione delle condizioni iniziali ed al contorno possano avere effettidrammatici sui risultati ottenibili dall’integrazione del sistema. In effetti il comportamento caotico delleequazioni di bilancio è stato ampiamente evidenziato nelle sperimentazioni numeriche (Sorbjan, 1989).Pur supponendo di poter superare queste difficoltà, la risoluzione di tale sistema è proibitiva anche dalpunto di vista numerico. Infatti, la difficoltà sta nel fatto che risolvere in maniera corretta tale sistema diequazioni differenziali significa risolvere tutte le scale spazio-temporali caratteristiche della turbolenzadel PBL. Ricordando che lo spettro tipico della turbolenza si estende per oltre cinque decadi, èimmediato constatare quanto questo problema sia ben al di la delle attuali capacità degli strumenti dicalcolo disponibili. Pertanto il modello istantaneo, pur avendo il pregio teorico di descrivere in modonaturale, esauriente e corretto l’evoluzione spazio-temporale del PBL, risulta totalmente inapplicabileallo stato attuale della tecnologia. Ciò ci spinge a ricercare un modello matematico alternativo che siacompatibile con gli strumenti di calcoli di cui disponiamo e con la strumentazione di misura disponibile.2.2 LE EQUAZIONI PER LE VARIABILI MEDIEInvece di considerare le variabili istantanee, adottiamo ora la visione stocastica illustrata in precedenza,secondo cui le variabili che definiscono l’evoluzione spazio-temporale del PBL sono variabilistocastiche definibili o attraverso la pletora di funzioni di densità di probabilità o, forse più—————————————————————————————————————- 66 -

2. MODELLO MATEMATICO DEL PBL.—————————————————————————————————————pratica si ottiene (Stull, 1989) la relazione seguente:∂θ∂t+ uj∂θ∂xj= νΘ2∂ θ 1−∂xρC2jp∂Q∂x*jjL p E−ρCp[2.18]in cui ν Θ è la diffusività termica, L p il calore latente associato alla massa E di vapor d’acqua per unità divolume e di tempo creata dal cambiamento di fase (si veda il paragrafo successivo) e Q * j lacomponente della radiazione netta nella direzione j. Il primo termine della (2.18) rappresenta il tasso divariazione di temperatura potenziale, il secondo l’avvezione e questi due termini insieme rappresentanola derivata totale della temperatura potenziale virtuale rispetto al tempo. Il terzo termine è la diffusionemolecolare, il quarto termine è associato alla divergenza di radiazione, mentre l'ultimo è associato alcalore latente liberato durante i cambiamenti di fase.2.1.5 LA CONSERVAZIONE DELL’UMIDITÀDato che nella conservazione del calore è presente anche un termine che tiene conto dellatrasformazione di fase dell'acqua presente nell'aria umida, per chiudere il sistema di equazioni non bastasolo la definizione di temperatura potenziale, ma occorre anche la relazione di bilancio dell’acqua inatmosfera. Pertanto, sia q T l’umidità specifica dell’aria, cioè la massa di acqua (in qualsiasi stato fisico)per unità di massa dell’aria umida. La sua conservazione, assumendo valida l’ipotesi di incomprimibilità,può essere scritta nel modo seguente:∂q∂tT+ uj∂q∂xTj= νq∂q2T2xj∂S+ρqTaria[2.19a]dove ν q è la diffusività molecolare del vapore d’acqua in aria ed S qT è il termine netto di sorgente(sorgenti - pozzi). Tenendo conto separatamente dell’umidità totale sotto forma di vapore (q) e nonvapore (q L ), la [2.19a] dà luogo a due distinte equazioni:∂q+ u∂q= ν∂jq 2∂t∂xj ∂xj∂q∂tL+ uj∂q∂xLj=2q S+ρρSqariaqLariaE+ρE−ρariaaria[2.19b][2.19c]dove E rappresenta la massa di vapor d’acqua per unità di volume creata per il cambiamento di fase. Ivari termini della relazione hanno un significato analogo a quanto assunto nella relazione della quantitàdi moto. Il penultimo termine rappresenta il termine netto di sorgente e l'ultimo la conversione di acquasolida o liquida in vapore.2.1.6 LA CONSERVAZIONE DI UNA QUANTITÀ SCALARELa conservazione di una quantità scalare, come per esempio la concentrazione in aria di una speciechimica) si ottiene allo stesso modo in cui si è ricavata l’equazione di continuità. Definendo c laconcentrazione di una quantità scalare, l’equazione che ne esprime la conservazione è la seguente:—————————————————————————————————————- 65 -

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