Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...
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10.STIMA DEI PARAMETRI DELLA TURBOLENZA ATMOSFERICA—————————————————————⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯————————Nel primo caso la situazione sarà altamente intermittente e la turbolenza estremamente bassa,localizzata in poche decine di metri dal suolo e quindi parlare di altezza del PBL (h) è veramentedifficile. In questa situazione l’unico modo per quantificarla è l’analisi dell’eco del SODAR. Infatti ilSODAR presenterà un profilo dell’eco piuttosto forte fino ad una quota in corrispondenza della qualecrollerà bruscamente, come si può vedere in Fig.10.13.Nel caso (b) e (c) quello che si nota nel profilo della temperatura potenziale è un tratto rettilineo, dopola grande inversione con base al suolo. L’altezza del PBL potrebbe essere localizzata in corrispondenzadella fine di questo tratto rettilineo. Anche in questi casi il SODAR risulta un aiuto prezioso, visto chel’eco di ritorno diminuirà al di sopra dello strato con base al suolo in cui è confinata la turbolenza.Nel caso (c) il profilo dell’eco potrebbe presentarsi più complesso del previsto, tuttavia la regolagrossolana di considerare terminato il PBL quando l’eco non cresce più può essere una strategiaappropriata.————————————————————————————————————————- 499 -
10.STIMA DEI PARAMETRI DELLA TURBOLENZA ATMOSFERICA—————————————————————⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯————————APPENDICE 10.1Data un vettore x di N elementi, la routine FOURIER realizza la DFT del segnale x e produce i vettorixr e xi che sono rispettivamente la parte reale e la parte immaginaria della DFT di x. Se ier non èuguale a zero, N non è una potenza di 2.! =================================================================Subroutine FOURIER(N,x,xr,xi,ier)! =================================================================! Calcolo della DFT del vettore x!! INPUT:! N = numero di elemnti del vettore (potenza di 2)! x = vettore di cui si vuole la DFT! OUTPUT:! xr = parte reale della DFT! xi = parte immaginaria della DFT! ier = 0 (nessun problema)! 1 (N non e' potenza di 2)! Da: Proakis e Manolakis (1992)! ----------------------------------------------------------------REAL, ALLOCATABLE :: wr(:)REAL, ALLOCATABLE :: wi(:)REAL x(N),xi(N),xr(N)!ier = 1DO i=1,15m = in2 = 2**iIF(N.EQ.n2) Thenier = 0EXITEndifEndDOIF(ier.EQ.1) RETURNALLOCATE(wr(N),wi(N))!DO i=1,Nxr(i) = x(i)xi(i) = 0.EndDO!Call WTABLE(N,wr,wi)Call FFT(N,xr,xi,wr,wi)!DEALLOCATE(wr,wi)RETURNEND!! =================================================================Subroutine FFT(N,xr,xi,wr,wi)! =================================================================REAL xr(N),xi(N),wr(N),wi(N)n2 = NDO i=1,m————————————————————————————————————————- 500 -
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10.STIMA DEI PARAMETRI DELLA TURBOLENZA ATMOSFERICA—————————————————————⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯————————Nel primo caso la situazione sarà altamente intermittente e la turbolenza estremamente bassa,localizzata in poche decine di metri dal suolo e quindi parlare di altezza del PBL (h) è veramentedifficile. In questa situazione l’unico modo per quantificarla è l’analisi dell’eco del SODAR. Infatti ilSODAR presenterà un profilo dell’eco piuttosto forte fino ad una quota in corrispondenza della qualecrollerà bruscamente, come si può vedere in Fig.10.13.Nel caso (b) e (c) quello che si nota nel profilo della temperatura potenziale è un tratto rettilineo, dopola grande inversione con base al suolo. L’altezza del PBL potrebbe essere localizzata in corrispondenzadella fine di questo tratto rettilineo. Anche in questi casi il SODAR risulta un aiuto prezioso, visto chel’eco di ritorno diminuirà al di sopra dello strato con base al suolo in cui è confinata la turbolenza.Nel caso (c) il profilo dell’eco potrebbe presentarsi più complesso del previsto, tuttavia la regolagrossolana di considerare terminato il PBL quando l’eco non cresce più può essere una strategiaappropriata.————————————————————————————————————————- 499 -