11.07.2015 Views

Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...

Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...

Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

10.STIMA DEI PARAMETRI DELLA TURBOLENZA ATMOSFERICA—————————————————————⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯————————Realizzare questa determinazione in maniera automatica è un po’ più complesso e richiede l’impiegodelle trasformate wavelets. Vista la complessità dell’argomento evitiamo di darne dettagli, rimandando,per esempio, al lavoro di Cohn e Angevine (2000) in cui si presenta l’impiego di questa tecnica proprioper la determinazione dell’estensione verticale del PBL. Comunque consigliamo di non fidarsi troppo dieventuali metodi completamente automatici, dato che essi non sono in grado di discriminare tra unavera inversione alla sommità del PBL attuale ed eventuali residual layer (si ricordi quanto detto alCap.1) che spesso presentano inversioni molto più evidenti e pronunciate, ma a quote decisamente piùelevate. Normalmente la quota così determinata è indicata come z i ed è proprio quella quota che contale simbolo compare nella maggior parte delle Relazioni di Similarità del PBL. Spesso ciò non è dettoesplicitamente, tranne in molti lavori aventi come autore Kaimal.Non sono rari i casi in cui, nonostante la regolarizzazione del profilo della temperatura potenziale,permanga una notevole dose di ambiguità nella determinazione di tale parametro. Può quindi essereconveniente analizzare in parallelo anche il profilo verticale di altre variabili meteorologiche rilevate dalradiosondaggio. Nella Fig.10.11 sono presentati dei profili idealizzati della temperatura potenziale, delflusso verticale di calore sensibile (che purtroppo non si misura con un radiosondaggio), dell’umiditàspecifica dell’aria e della velocità del vento. Confrontando i propri profili con questi profili idealizzati,dovrebbe essere possibili riconoscere z i o da una repentina caduta dell’umidità o da un progressivoaumento dello shear del vento.Fig.10.11: profilo verticale nel PBL convettivo della temperatura potenziale, del flusso di caloresensibile, dell’umidità specifica e della velocità del vento (Seibert e al., 1998).Nella Fig.10.11 sono evidenziate diverse quote caratteristiche. Quelle che sono indicate come z i ed h +non hanno bisogno di commenti particolari, rappresentando la base e la sommità dello strato dientrainment, mentre h è la quota a cui corrisponde il valore minimo (negativo) di flusso verticale dicalore sensibile. Anche se questa quota è probabilmente la più interessante dal punto di vista fisico, nonè certo rilevabile con i dati di un radiosondaggio.Un’ultima considerazione deve essere dedicata doverosamente al caso in cui ci sia una coperturanuvolosa. Come già detto tali casi sono i più difficili da trattare ed i più controversi, anche perché nonabbiamo considerato nella nostra trattazione il PBL con pesante copertura nuvolosa. Per i dettagliconviene riferirsi a Stull (1989), comunque quello che è certo è che l’estensione verticale del PBL nonpotrà essere superiore alla quota della base delle nuvole, che possono essere individuate come la quotain corrispondenza della quale si riscontra il massimo avvicinamento tra la temperatura dell’aria a bulbosecco e quella a bulbo umido, grandezze normalmente sempre misurate durante un radiosondaggio.————————————————————————————————————————- 497 -

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!