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Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...

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10.STIMA DEI PARAMETRI DELLA TURBOLENZA ATMOSFERICA—————————————————————⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯————————• un lento incremento lineare della temperatura (indichiamo con a l’aumento della temperaturadell’aria in questo processo di riscaldamento lineare e con l la durata del processo di riscaldamento)• seguito da un crollo improvviso della temperatura, associato al distacco dal suolo della bollad’aria, fino a raggiungere il valore di temperatura posseduto dall’aria prima dell’inizio delriscaldamento lineare;• seguito ancora da una fase di quiescenza, di durata s, durante il quale la temperatura non variaapprezzabilmente.Come indicato nella parte (b) della figura, anche se con minor chiarezza, questa struttura a rampe èpresenta anche durante le ore stabili: l’unica differenza sta nel fatto che a risulta negativo.Che ci sia una parentela tra il flusso turbolento di calore sensibile e questa struttura a rampe èintuitivo, tuttavia la sua espressione quantitativa non era immediata. In Katul e al. (1996) e Paw U e al.(1995) è presentata una dettagliata discussione quantitativa di questa parentela che conduce allarelazione seguente:aH0 = αρCpz[10.142]l + sin cui α è un fattore dipendente, in ultima analisi, dal tipo di suolo e dalla quota di misura. In Snyder e al.(1996) si è mostrato che se le misure sono fatte ben al di sopra della vegetazione, α = 1.Il problema ora si riconduce ad individuare le caratteristiche medie delle rampe presenti in un segnale ditemperatura che sono necessarie per la stima di H 0 mediante la (10.142). A tal proposito ci si rifà allavoro di Van Atta (1977). Si definisce funzione di struttura di ordine n la quantità seguente:SnM1( r) = ∑ ( Ti− Ti− j)M − ji=1+jn[10.143]in cui M è il numero di dati disponibili nell’intervallo di misura, ottenuti ad istanti temporali distanziati didt, ed r è il ritardo tra due misure di temperatura e quindi pari a r=j⋅dt. Come evidenziato da Van Atta(1977), è necessario che valga la relazione seguente: r

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