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Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...

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10.STIMA DEI PARAMETRI DELLA TURBOLENZA ATMOSFERICA—————————————————————⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯————————in cui A G è un coefficiente empirico (pari a circa 5 W m -2 K -1 ), T è la temperatura dell’aria e T 0 è latemperatura a z 0h . Scritta in questa forma, la precedente relazione non presenta una grande utilità,tuttavia, come mostrato nel riferimento citato, nelle ore diurne la differenza di temperatura tra aria esuolo è fortemente legata alla Radiazione Netta e, seguendo gli autori, alla fine si giunge alla piùutilizzabile relazione seguente:⎡ A⎢⎣4σT⎤⎥⎦GG0= ⋅ c3 3RN[10.77c]in cui c 3 è la costante definita dalla (10.75), fortemente dipendente dalla temperatura e dallo stato dellasuperficie.A questo punto è nota l’energia (R N -G 0 ) disponibile all’interfaccia suolo-aria ed il problema ora diventalo stabilire come il suolo ripartisce tale ammontare di energia nel flusso turbolento sensibile ed in quellolatente. A tale proposito, il modello di Holtslag-Van Ulden impiega l’espressione per H 0 proposta dalcelebre modello di Preistley-Taylor modificato, data da:( 1−α)+ γ sH0 = ⋅ ( RN− G) −αβ[10.78]1+γ sin cui α e β sono due parametri sito-dipendenti. Come riportato nella Letteratura citata, il parametro βrisulta relativamente costante e pari a circa 20 W⋅m -2 . Per quanto riguarda, invece, il parametro α, essodipende dal tipo di suolo che si sta considerando, dalla sua umidità, dalla disponibilità di acqua e dallavegetazione che lo ricopre ed alcuni valori caratteristici sono stati riportati in Tab.6.2.In pratica, per la stima di H 0 nelle ore diurne si procede nel modo seguente:Passo 1: si determina il tipo di suolo prevalente nell’area di studio e si seleziona un valore appropriatoper il coefficiente α e per il coefficiente di albedo;Passo 2: se non si dispone della misura di R N , la si stima impiegando le relazioni presentate al Cap.3,selezionandole a seconda che si disponga o meno di R g ;Passo 3: si determini G 0 o partendo da una misura di flusso di calore nel terreno o dalleparametrizzazione presentate;Passo 4: si applichi la (10.78) ottenendo H 0 .Il flusso di calore sensibile può quindi essere anche stimato disponendo unicamente della misura dellatemperatura dell’aria e della frazione di cielo coperto, anche se la disponibilità della misura di R g edancor di più di R N migliorano sensibilmente la precisione della stima. Se a questo punto H 0 risultassenegativo, saremmo in una situazione non convettiva e la stima appena realizzata per H 0 risulterebbedecisamente troppo approssimata; è quindi conveniente interrompere a questo punto la procedura ericominciare con la modalità operativa notturna.Una volta noto H 0 in una situazione convettiva, il problema si sposta alla stima della friction velocityu * . per cui è necessaria la conoscenza della velocità del vento ad una quota z (entro il SL,————————————————————————————————————————- 448 -

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