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Roberto Sozzi (ARPA Lazio) Teodoro Georgiadis (CNR-IBIMET ...

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10.STIMA DEI PARAMETRI DELLA TURBOLENZA ATMOSFERICA—————————————————————⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯⎯————————Passo 8: Quello che manca ancora è verificare se la situazione studiata si possa definireapprossimativamente stazionaria. Per far ciò è sufficiente applicare la metodologia presentataal punto 10.2.1.8.Passo 9: Si applicano i passi precedenti alla altre porzioni di serie storica che compongono l’oraesaminata.Quello che si è presentato è un sistema off-line di elaborazione dei dati acquisiti da una stazionemeteorologica come quella qui considerata. Questa metodologia di elaborazione non è l’unica possibilee permette sicuramente varianti. Un esempio tipico è l’impiego di un differente sistema di detrending,come per esempio la media mobile di McMillen. Questa metodologia, presentata in una forma off-line,può anche essere utilizzata per realizzare un programma on-line direttamente presente sul computerdella stazione che, dopo aver acquisito e memorizzato i dati elementari, li elabora direttamente epresenta i risultati ottenuti agli operatori, praticamente in tempo reale.10.2.2 METODI BASATI SUL BILANCIO ENERGETICO SUPERFICIALEIl punto di partenza di questa classe di metodi, per lo meno per le stime relative alle ore diurne, èrappresentato dalla relazione che esprime il bilancio energetico superficiale:R − G = H0+[10.73]NH EDato che l’obiettivo è la determinazione di H 0 , in qualche modo è necessario individuare un metodo perdeterminare i restanti termini presenti nella (10.73). Una volta noto H 0 , l’unico mezzo per ottenereanche la velocità di frizione e gli altri parametri caratteristici della turbolenza del SL è costituito dallaconoscenza della velocità del vento ad una quota z, da cui, con l’aiuto della Relazione di Similarità delche ne descrive il profilo verticale, si ottiene la velocità di frizione u * e tutti gli altri parametri dellaturbolenza del SL. Questo è il percorso obbligato, comune a tutti i metodi di questa famiglia.L’ingrediente essenziale per ogni metodo di questa famiglia è la disponibilità della Radiazione Netta R N .Come si è visto al Cap.9, ai giorni nostri ciò non costituisce più un problema, visto che sono disponibilisensori economici che ne consentono una misura accurata. Tuttavia non è raro dover studiare situazioniin cui tale misura è indisponibile e quindi risulta indispensabile una sua stima a partire da misuremeteorologiche più convenzionali. In Holtslag e van Ulden (1983) e Van Ulden e Holtslag (1985) èstato proposto un metodo di stima, valido nelle ore diurne (già presentato nel Cap.3) dato dalla relazioneseguente:RN=( 1 − r)Rg+ c T161+c− σT34+ c2N[10.74]dove R g è la Radiazione Globale, r è il coefficiente di albedo, T è la temperatura dell’aria nei pressi delsuolo (K), N è la frazione di cielo coperto, σ è la costante di Stefan-Boltzmann (5.67⋅10 -8 ) e c 1 , c 2 sonocostanti pari rispettivamente a 5.31⋅10 -13 e 60. Per quanto riguarda c 3 , il riferimento citato propone larelazione⎡( 1−α)+ γ s ⎤c3 = 0.38⎢⎥[10.75]⎣ 1+γ s ⎦————————————————————————————————————————- 446 -

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